Romagna24Economia n.5 2025

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DOSSIER PORTO E LOGISTICA

La Romagna a caccia di strade e ferrovie

MENSILE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’

Dossier Porto e Logistica

in questo numero:

Logistica volàno dell’economia nazionale pagina 3

Il Porto di Ravenna fa il pieno di lavori pagina 7

Sinistra Candiano, si lavora alla nuova ferrovia pagina 13

La ZLS spinge l’economia romagnola pagina 19

Barattoni: “Serve un nuovo bypass sul Candiano” pagina 23

Il progetto Agnes segna il passo pagina 27

Nuovo Terminal crociere, cantiere in corso pagina 31

Rosetti Marino, oil&gas da record pagina 35

Tcr in ottima salute pagina 39

Arriva in Marcegaglia la maxi gru Liebherr pagina 43

Romagna 24 economia - Rassegna notizie pagina 45 › 47

In Italia nel 2023 il fatturato della logistica si è stabilizzato a circa 115 miliardi di euro e le previsioni indicano che il mercato crescerà no a 140,9 miliardi di euro entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 3,67% nel periodo 2025-2030.

E la Romagna si mette in scia e assiste anch’essa al fenomeno della concentrazione delle imprese (in Italia se ne sono perse 2.500 in un anno. In Romagna il mondo della logistica è dominato dal Porto di Ravenna che ambisce ad essere non solo il Porto della Regione ma, più in generale, lo scalo che fa da ponte per le merci dirette e provenienti dal centro Europa. Porto che è al centro di importanti lavori di ammodernamento a partire dall’approfondimento dei fondali, l’adeguamento delle banchine e una crescente elettri cazione. Uno scalo che abbina i tra ci merci alla produzione di energia e che ha nel mondo dell’o shore un importante volano economico. Quel che serve sono strade e ferrovie su cui far correre le merci. Ma c’è molta attesa per lo sblocco del progetto Agnes (eolico a mare) attualmente bloccato dalla non approvazione delle gare per gli incentivi da parte del Governo. Il progetto è pronto e fermarlo sarebbe un delitto per una serie di interventi che darebbero energia a tutte le famiglie della Romagna.

Logistica volàno dell’economia nazionale

Gli operatori sono scesi a quota 82mila, 30mila in meno rispetto al 2009

Nel 2023 il settore della logistica contava circa 82.000 operatori dominato da Pmi, con una diminuzione di 2.500 unità rispetto all’anno precedente, e di circa 30.000 unità, rispetto al 2009. Lo spiega Marco Radaelli, Responsabile Area Operational Excellence SCS Consulting. Che aggiunge: “Il mercato italiano appare notevolmente più frammen- ù frammentato rispetto ai mercati esteri: i primi 5 operatori detengono solo l’11% della quota di mercato, rispetto al 14% in Francia e al 21% in Germania e negli Stati Uniti. Il numero di operatori in Italia risulta signi cativamente più elevato rispetto a quello degli altri mercati, proporzionalmente alla propria dimensione, in particolare, circa il 60% più frammentato rispetto alla Francia e circa tre volte più frammentato rispetto alla Germania”. Nel biennio 2021-2022, il fatturato della Contract Logistics (la logistica conto terzi) in Italia ha registrato una crescita signi cativa. Nel 2023, il fatturato

Ma il mercato nazionale resta uno dei più frammentati in Europa

si è stabilizzato a circa 115 miliardi di euro e le previsioni indicano che il mercato crescerà no a 140,9 miliardi di euro entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 3,67% nel periodo 2025-2030. Le caratteristiche del settore indicano un costo del lavoro che nel primo trimestre del 2024 ha visto le retribuzioni contrattuali nel settore privato aumentare del 4,7% nell’industria e del 2,6% nei servizi, superando l’in azione che si è attestata all’ 0,8%-1%. Sul fronte dei costi energetici, i prezzi si sono stabilizzati dopo i picchi del 2022, ma restano incerti a causa delle uttuazioni globali. Le aziende stanno puntando su soluzioni energetiche più sostenibili, in primo luogo il fotovoltaico.

Canoni di locazione in aumento

Per quel che riguarda, invece, i canoni di locazione, si registra un aumento del 6% rispetto al 2024 con accento nelle

zone centrali ad alta domanda (punte del 7% a Bologna e del 6% a Roma). L’area più costosa si conferma Milano con un costo medio di 70€/mq e l’interesse degli operatori si sposta sui territori considerati no a poco tempo fa secondari.

In ne, per quel che riguarda il costo dei carburanti, dopo i picchi del 2022, i costi energetici si sono stabilizzati con una contrazione nell’ultimo anno e una diminuzione del -2,8% rispetto al 2024. Dal 2023 costi per l’acquisto di camion sono aumentati del 7%, soprattutto per seguire una transazione delle otte a mezzi elettrici e ibridi. Nel 2024, anche le spese di manutenzione per veicolo sono aumentate del 3,3% rispetto all’anno precedente.

Sul fronte del lavoro, attualmente, in Italia mancano circa 20.000 autisti nel settore dell’autotrasporto. Questa carenza è destinata ad aumentare nei prossimi anni, con stime che indicano un fabbisogno crescente a causa della mancanza di ricambio generazionale e delle di coltà nell’attrarre nuovi professionisti nel settore.

Manca il personale che serve

Secondo un rapporto del PoliMi, il settore della logistica in Italia è alla ricerca di almeno 60.000 professionisti quali cati, tra cui magazzinieri, responsabili di magazzino, operatori IT e altri ruoli specializzati. Carenza che potrebbe compromettere la competitività delle imprese italiane nel mercato globale.

Il settore logistico dipende fortemente dalla forza lavoro straniera, la cui gestione pone delle s de, come la necessità di garantire una corretta integrazione culturale e professionale, oltre a formare adeguatamente i lavoratori su competenze speci che e normative italiane. Le aziende devono anche a rontare le di coltà legate alla burocrazia e alla gestione delle diverse provenienze, cercando di garantire un ambiente inclusivo e produttivo.

SCS

Le di cili condizioni di lavoro, come i turni notturni e gli ambienti ad alto rischio, rappresentano una s da per l’attrattività del settore. Per garantire la sicurezza e il benessere dei dipendenti, le aziende sono sempre più orientate a implementare misure preventive e proattive, migliorando così la retention e l’e cienza operativa.

L’introduzione di automazione nei magazzini, l’uso di robot per le operazioni quotidiane e la crescente dipendenza dalla digitalizzazione per la gestione della supply chain richiedono un continuo aggiornamento delle competenze. Saranno necessarie gure altamente specializzate in

analisi dei dati, manutenzione predittiva, ingegneria di processo e gestione complessa della supply chain.

L’aggiornamento necessario dei dipendenti

Le imprese faticano a trovare pro li con competenze tecniche avanzate in logistica, come esperti nella gestione di magazzini automatizzati e nella piani cazione dei trasporti. Per far fronte a queste di coltà, è fondamentale un continuo processo di reskilling per preparare i dipendenti a operare in un contesto tecnologico sempre più complesso e competitivo. Da parte sua, il maggiore protagonista del mercato, Amazon, ha superato il milione di robot nei suoi magazzini, che presto supereranno i dipendenti umani. Questi robot ora ordinano, impacchettano e lavorano in squadra, automatizzando gran parte delle funzioni un tempo svolte dalle persone. Ma il settore richiede strutture e nanza importanti, con investimenti signi cativi e tecnologie. Le cooperative spesso mancano della capacità nanziaria necessaria e le fusioni sono complesse a causa delle sensibilità individuali, delle storie e dei retaggi di ogni cooperativa. Del resto, la marginalità nelle coop resta bassa e molte cooperative registrano utili molto bassi (circa l’1%) e non possiedono beni immobiliari da mettere a reddito, limitando la capacità di investimento. Peraltro, le cooperative si confrontano con

competitor molto più grandi e con maggiore capacità di investimento il cui fatturato è superiore e per quel che riguarda i grandi committenti, nonostante la professionalità e la conformità legale delle cooperative, i grandi clienti

spesso preferiscono fornitori esterni per grandi progetti o utilizzano le cooperative per la manodopera, senza riconoscere un adeguato ritorno economico o opportunità di crescita strategica.

IN ITALIA, IL MERCATO VALE 118 MLD€ NEL ’24, CON PREVISIONE DI CRESCITA DEL 3,7% …

• Nel biennio 2021-2022, il fatturato della Contract Logisticsin Italia ha registrato una crescita significativa

• Nel 2023, il fatturato si è stabilizzato a circa 115 miliardi di euro.

• Le previsioni indicano che il mercato crescerà fino a 140,9 miliardi di euro entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 3,67% nel periodo 2025-2030.

Il Porto di Ravenna fa il pieno di lavori

Partito l’escavo a -14,50 metri, per lo sviluppo servono circa 500 milioni

Porto di Ravenna al centro di importanti progetti di sviluppo con il nuovo presidente dell’Autorità portuale in arrivo dopo la reggenza provvisoria di Francesco Benevolo che sta de nendo la lista degli interventi prioritari da completare al porto di Ravenna. Le risorse necessarie ammontano a circa 500 milioni di euro. Una cifra rilevante, che di cilmente potrà essere garantita interamente e nell’immediato, ma che rappresenta la base da cui partire per riaprire il dialogo con il governo in vista dell’approvazione della prossima legge nanziaria. Le esigenze - come ha recentemente dichiarato Benevolo in una intervista a Il Resto del Carlino di Ravenna - riguardano soprattutto cantieri già avviati o con un livello di progettazione avanzato. “Solo per portare a termine l’adeguamento delle banchine mancano 115 milioni di euro. Poi c’è la penisola Trattaroli, dove il primo nodo è lo sgombero dei relitti navali: l’operazione costa 20 milioni, ma dal ministero ne sono stati stanziati nora solo 2,5, ap-

Tra le priorità anche l’eliminazione dei relitti ancora nelle acque del Porto

pena il 10% del necessario. Inoltre, per completare la banchina occorrono altri 45-50 milioni”.

A questo capitolo, si afancano interventi altrettanto rilevanti: il secondo attraversamento sul canale Candiano (stimato in 70 milioni), la rete viaria (40-50 milioni), il completamento del pacchetto delle infrastrutture e degli investimenti digitali (8-10 milioni), la zona franca doganale interclusa (45 milioni) e, in ne, alcune ristrutturazioni come quella del mercato ittico (circa 3 milioni.)

Un’area di 2.080 ettari

Con una estensione portuale di circa 2.080 ettari, 1.500 già urbanizzati o in urbanizzazione e una lunghezza delle banchine di circa 14 km, il Porto di Ravenna dispone di piazzali di deposito per oltre 1,4 milioni di metri quadrati. I magazzini hanno una capacità di circa 1,77 milioni di metri cubi per rinfuse, e 602.258 metri quadrati dedicati a magazzini vari e il tra co ferroviario assorbe circa il 12% delle merci

secche si muovono via treno grazie ai numerosi raccordi ferroviari interni. Per quel che riguarda le ferrovie con l’accordo rmato nel 2017 fra RFI, Autorità Portuale e Regione, sono stati concordati interventi strategici, per un valore di oltre 120 milioni di euro, sostenuti da RFI, che faranno del porto di Ravenna il primo Hub ferroviario italiano. Fra questi interventi sono stati ultimati il nuovo ponte Teodorico ed il by-pass sulla dorsale sinistra, che evita l’ingresso in stazione centrale di oltre 4000 treni, e ora dovranno partire i lavori delle due nuove stazioni ferroviarie per la movimentazione dei treni merci in sinistra e destra Candiano, che consentiranno nalmente di avere fasci di binari da 900 metri per treni di standard europeo.

Nuovi binari a Trattaroli

A carico dell’Autorità Portuale resta il prolungamento dei binari in penisola Trattaroli, un investimento di 4 milioni di euro, ed il raccordo ferroviario per gli ultimi cinque terminal che ancora non sono collegati alla rete. Un porto in cui anche i privati investono e i soli investimenti di Royal Caribbean e Ferretti saranno di quasi 200milioni di euro e porteranno 800 nuovi posti di lavoro. Intanto, facendo i conti con l’impatto della ZLS e le sempli cazioni e gli incentivi ad essa legati, Giorgio Guberti, presidente della Camera di Commercio di Ferrara Ravenna, ha ricordato i dati emersi da una ricerca di Unioncamere regionale. “Nel giro di sette anni – spiega Guberti – ci possiamo aspettare investimenti in crescita tra il 12 e il 13% l’anno con, a ne periodo, 164 nuove imprese nell’area ravennate. Gli addetti potrebbero aumentare di oltre 20mila unità e il fatturato delle imprese crescere di oltre il 90% con export e import visti in crescita del 400%”.

La diga per il rigassi catore

Ma ora lo scalo è attraversato da imponenti lavori, a partire dalla diga per il rigassi catore. A inizio luglio, infatti, è arrivato a Ravenna ‘Kugira II’, il bacino galleggiante su cui saranno costruiti i cassoni della diga frangi utti che proteggerà dalle condizioni meteo marine avverse il rigassi catore di Snam realizzato al largo di Punta Marina. L’impianto rappresenta un investimento di 1,3 miliardi e ha visto impegnate le aziende Rosetti Marino, Micoperi e Saipem. Partito da Cadice, in Spagna, Kugira II ha impiegato una ventina di giorni per raggiungere le acque di fronte a Marina di Ravenna. Il bacino, composto da 4 torri alte 54 metri e da una piattaforma lunga 64 metri e larga 42, è stato trainato dai rimorchiatori in porto no al nuovo terminal Trattaroli, in destra canale, dove rimarrà per una ventina di mesi, il tempo necessario per eseguire i lavori. L’appalto, dal valore di oltre 200 milioni di euro, è stato assegnato dall’Autorità di sistema Portuale a un raggruppamento di imprese con capogruppo RCM

Costruzioni e associata la spagnola Acciona. All’interno del bacino saranno costruiti i 35 cassoni in cemento armato alti circa 14 metri, che costituiranno il corpo della diga. Una volta completati saranno rimorchiati no al rigassi catore, a 8,5 chilometri dalla costa e saranno inabissati. La loro produzione inizierà a settembre e i primi posizionamenti avverranno alla ne dell’anno. La diga, sopra e sotto il livello del mare, raggiungerà un’altezza complessiva di oltre 21 metri, sarà lunga 880 metri e larga 22, e consentirà un ormeggio sicuro alla nave rigassi catrice BW Singapore. Sopra il fondale, rinforzato da pali in ghiaia in ssi sul fondale per consolidare il terreno e sorreggere il peso della struttura, vi sarà un basamento in pietrame sul quale si appoggeranno i cassoni, che emergeranno dall’acqua per circa 3 metri. Sopra di essi, il muro paraonde che raggiungerà l’altezza di 10,50 metri sul livello del mare.

L’impatto del rigassi catore

Con l’entrata in esercizio della BW Singapore in aprile, la capacità di rigassi cazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023. Una cifra, i 28 miliardi metri cubi, uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021 e, come tale, capace di consolidare la sicurezza degli approvvigionamenti cui l’Italia, anche attraverso l’ampio ventaglio di azioni e progetti in capo a Snam, sta continuando a lavorare. Signi cativi i bene ci economici per il territorio. Una quota importante, prossima al 30%, degli investimenti realizzati per il rigassi catore (circa 1 miliardo di euro) è stata infatti assorbita da importanti realtà industriali del ravennate. In generale sono risultati coinvolti più di 240 fornitori, di cui più di 80 nella Provincia di Ravenna e nella Regione Emilia-Romagna. Nella fase di picco dei lavori, inoltre, sono state impiegate no a 1.200 persone.

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La cooperazione con tutti gli interlocutori del sistema porto e dei servizi collegati, in ne, ha contribuito a massimizzare le positive ricadute occupazionali dell’impianto.

L’escavo dei fondali

I lavori di escavo dei fondali sono l’altra grossa opera che investe il Porto. E se nella fase 1 lo scavo è arrivato a -12,50 metri (e si è lavorato su 5 chilometri di banchine con 80mila metri cubi di calcestruzzo, 20mila tonnellate di acciaio, 70 chilometri di pali, 50 chilometri di tiranti, 250 operai, 80 ingegneri, 150mila ore di ingegneria, 1200 elaborati tecnici, 8 milioni di metri cubi di sedimenti dragati con investimenti per un miliardo di euro) la fase 2 porterà al dragaggio di altri tre milioni di metri cubi di fondale per raggiungere la profondità di 14,5 metri in gran parte del canale portuale.

Per fare questi lavori il porto di Ravenna ha bisogno di altri 200 milioni di euro di in-

vestimenti. I duecento milioni conteggiati dall’ex presidente dell’Autorità portuale Daniele Rossi servirebbero per il rifacimento delle ultime cinque banchine (115 milioni), per rimuovere i relitti delle navi (7,5 oltre ai 7,5 già stanziati), per il dragaggio dei Piomboni (30), per la manutenzione delle dighe foranee (20) e per un nuovo ponte mobile (60). Ad oggi i lavori sono stati parzialmente completati nelle banchine Yara, Sapir Tcr, Eurodokcs e interamente in Docks cereali e Setramar.

E poi le strade di accesso al porto, indispensabili, inevitabili. Questa forse è la nota dolente del nostro sistema logistico, disse l’ex presidente Daniele Rossi. Gli investimenti in corso da parte di Anas, oltre 30 milioni, sono sicuramente un buon inizio per arrivare ad una sistemazione complessiva della viabilità che comprenda l’allargamento della 309Dir, tangenziale fondamentale per il porto sulla direttrice di Bologna, e la realizzazione della nuova “Romea” verso Venezia. Queste due opere sono necessarie per fare del porto dell’Emilia-Romagna uno degli hub logistici più importanti d’Europa.

Il progetto Hub portuale non è solo infrastrutture materiali, che pur restano la condizione abilitante di ogni altro investimento, ma è anche consapevolezza che oggi i porti non sono più soltanto i luoghi dove si muovono le merci, ma sono hub digitali ed energetici. La grande s da che il Porto ha davanti è l’implementazione capillare delle più moderne tecnologie digitali e la realizzazione di investimenti nella produzione di energie da fonti rinnovabili, nel segno della sostenibilità ambientale ed economica.

Con un budget triennale di sei milioni di euro, è stata completata la posa di oltre 30 km di cavi in bra ottica per coprire tutto l’ambito portuale, a disposizione delle imprese e delle amministrazioni pubbliche, è stata digitalizzata la maggior parte dei processi amministrativi e si sta lavorando all’implementazione della tecnologia 5G.

Giorgio Guberti, presidente Camera di Commercio di Ferrara Ravenna
Daniele Rossi, ex presidente Autorità Portuale di Ravenna
Francesco Benevolo, commissario straordinario
Autorità Portuale di Ravenna

Il porto di Ravenna nel primo semestre 2025 ha movimentato complessivamente 13.324.933 tonnellate, in aumento del 5,6% (713mila tonnellate in più) rispetto al primo semestre 2024. Gli sbarchi sono stati pari a 11.656.062 tonnellate e gli imbarchi pari a 1.668.871 tonnellate (rispettivamente, +7,0% e -2,7% in confronto ai primi 6 mesi del 2024). Il numero di toccate delle navi è stato pari a 1.285, in aumento dello 0,9% (12 toccate in più) rispetto al primo semestre 2024. Analizzando le merci per condizionamento, nei primi 6 mesi del 2025 si evince che le merci secche (rinfuse solide, merci varie e unitizzate) - con una movimentazione pari a 10.717.697 tonnellate - sono aumentate del 4,6% (467mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. Nell’ambito delle stesse, le merci unitizzate in container, con 1.232.570 tonnellate, sono cresciute del 4,3%; negativo anche il risultato per le merci su rotabili (802.125 tonnellate), in calo del 10,1%, mentre i prodotti liquidi, con una movimentazione di 2.607.236 tonnellate nel primo semestre del 2025, sono aumentati del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.

I vari comparti

Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 2.909.786 tonnellate di merce, ha registrato nel primo semestre 2025 una signi cativa crescita pari al 21,1% (quasi 507mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024.

Nel primo semestre 2025 i materiali da costruzione hanno registrato una movimentazione complessiva di 2.215.570 tonnellate, in rialzo dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2024 (oltre 181mila tonnellate in più) e, in particolare, sono in crescita, in particolare, le materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, con 1.978.468 tonnellate movimentate (+8,7%, per 158mila tonnellate in più).

Per i prodotti metallurgici, nel primo semestre 2025, sono state movimentate 2.939.137 tonnellate di in calo dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2024 (quasi 44mila tonnel-

late in meno).

Per quanto riguarda i prodotti petroliferi, sono state movimentate 1.665.541 tonnellate, 264mila tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+18,8%); negativi invece, i prodotti chimici (-19,2%), con 464.870 tonnellate, e i concimi, pari a 944.243 tonnellate (-3,3% rispetto al 2024, con 32mila tonnellate in meno).

Il business dei container

I contenitori, con 111.232 TEUs, sono incrementati del 3,5% rispetto al 2024 (3.727 TEUs in più) e in crescita anche la merce trasportata in container, pari a 1.232.570 tonnellate (+4,3%). Il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 225, è in leggera diminuzione dell’1,7% rispetto al 2024 (4 toccate in meno).

In calo il risultato complessivo per trailer e rotabili, in diminuzione del 17,8% per numero di pezzi movimentati (40.748 pezzi, 8.839 in meno rispetto al 2024) e del 10,1% in termini di merce movimentata (802.125 tonnellate). Andamento negativo anche per i trailer della linea Ravenna – Brindisi – Catania nei primi 6 mesi del 2025, dove i pezzi movimentati, pari a 32.976, sono calati del 5,9% rispetto al 2024 (2.049 pezzi in meno).

In forte diminuzione l’automotive che ha movimentato 4.610 pezzi, 7.022 pezzi in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.

Al Terminal Crociere di Ravenna nel primo semestre 2025 si sono registrati 29 scali (contro i 33 scali dello stesso periodo del 2024), per un totale di 77.796 passeggeri (-11,7%), di cui 69.752 in “home port”.

Treni in calo

Nel comprensorio portuale di Ravenna il tra co ferroviario nel primo semestre del 2025 ha registrato complessivamente 3.978 treni, 96 treni in meno (-2,4%) rispetto allo stesso periodo del 2024. Sono state trasportate via treno 1.898.552 tonnellate di merce, in aumento del 3,8% rispetto al 2024 con un carico medio per treno in crescita. L’incidenza del tra co ferroviario sul tra co marittimo nei 6 mesi risulta il 14,2%.

Risultano in crescita le seguenti merceologie: le derrate alimentari liquide (+19mila tonnellate; +299,5%), i metallurgici (+96mila tonnellate; +8,7%), gli inerti (+46mila tonnellate; +36,3%), i chimici liquidi (+25mila tonnellate; +13,9%). Segno negativo invece per i cereali e sfarinati (-93mila tonnellate; -36,3%) e i fertilizzanti (-1.812 tonnellate; -17,2%).

Buono il risultato dei TEUs, +19,1% (ovvero 2.274 TEUs in più) rispetto allo stesso periodo del 2024; nonostante ciò, le corrispondenti merci in container risultano in calo (-10.898 tonnellate; -9,9%).

Negativo, invece, il tra co ferroviario delle autovetture provenienti dalla Germania. Nel primo semestre del 2025 sono stati movimentati 8.455 pezzi, meno della metà rispetto allo stesso periodo del 2024 (-56,2%) .

Porto sempre più “sostenibile”
Lo scalo ha ottenuto la certificazione Emas

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale ha ottenuto la registrazione EMAS, Eco-Management and Audit Scheme che certi ca il suo impegno concreto per la gestione ambientale e la sostenibilità. La certi cazione è stata deliberata dalla Sezione EMAS Italia del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit nella seduta del 24 luglio 2025 ed è valida sino alla ne del 2027. “La registrazione EMAS – spiega Angelo Mazzotti, dirigente dell’Autorità Portuale per la Transizione al digitale e la Sostenibilità ambientale - rappresenta un traguardo importante che certi ca il nostro impegno concreto per la tutela ambientale e conferma la validità del sistema di gestione che abbiamo implementato. Questo riconoscimento si inserisce perfettamente nella nostra strategia di sviluppo sostenibile, che stiamo portando avanti attraverso progetti innovativi come, tra gli altri, la realizzazione di un’imbarcazione totalmente ecologica per la raccolta delle microplastiche in porto e il contributo erogato a terminalisti e concessionari per la sostituzione dei mezzi a motore termico con soluzioni green.”

“Insieme ad altre importanti iniziative in ambito ambientale ed energetico – commenta il Commissario dell’Autorità Portuale, Francesco Benevolo - questi interventi testimoniano come il porto Ravenna stia evolvendo verso un modello sempre più sostenibile, contribuendo alla protezione ambientale del sistema portuale e alla qualità dell’aria e del territorio. In questa direzione una delle priorità che ho chiesto di attuare alla struttura è la gara per la rimozione dei relitti nella Piallassa del Piombone, a nché al più presto venga risolta anche questa situazione. Tutti risultati che saranno documentati, come sempre, nell’annuale Bilancio di Sostenibilità dell’Ente”.

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Nel contesto del porto di Ravenna, la collaborazione e l’esperienza pluridecennale si uniscono in un gruppo aziendale guidato da un’unica famiglia. Intercontinental Shipping Agency, operativa dal 1973, si distingue come agenzia marittima raccomandataria, curando ogni aspetto dell’approdo navale e delle spedizioni. A questa si af anca Martini Vittorio, una casa di spedizioni fondata nel 1975, che si è affermata per la sua competenza nelle operazioni doganali e, in particolare, nel trasporto internazionale di pezzi eccezionali per il settore off-shore. Con una sede strategica all’interno del Centro Direzionale Portuale Sapir, le due aziende rappresentano un modello di integrazione verticale e specializzazione, testimoniando un solido percorso di crescita e leadership nel

RAVENNA Via G. Antonio Zani, 15

Sinistra Candiano,

si lavora alla nuova ferrovia Si passa da 5 a 12 binari e si salta il passaggio in stazione

Fine lavori nel 2030, investimento, ad oggi, di 80 milioni. Sono questi i tempi e gli importi in gioco per portare da 5 a 12 i binari da parte di Rete Ferroviaria Italiana in Sinistra Candiano e dare maggiore impulso al trasporto su ferro nell’ambito delle attività del Porto di Ravenna. Per la Destra Candiano, invece, la progettazione della nuova rete ferroviaria è in corso ma si può ipotizzare una ne lavori due anni dopo la Sinistra, quindi al 2032. L’obiettivo è di contribuire a fare dello scalo di Ravenna non il porto dell’EmiliaRomagna ma uno degli approdi di primo piano del Centro Europa. E insieme ai 12 binari elettri cati e centralizzati, vi sarà una nuova linea di trazione elettrica, impianti antincendio e interventi per la tutela ambientale. Sono gli elementi principali del progetto di potenziamento dello scalo merci in Sinistra Candiano, destinato a introdurre un modello di esercizio

I lavori potrebbero iniziare tra 2027 e 2028 per terminare nel 2030

ferroviario più e ciente e sicuro. La nuova con gurazione permetterà infatti di spostare la sosta dei treni che trasportano merci pericolose fuori dall’attuale area urbana dello scalo, migliorando la sicurezza e la gestione complessiva del tra co ferroviario. La Giunta comunale di Ravenna e la competente commissione consiliare hanno dato parere favorevole alla variante urbanistica al progetto, che passerà ora all’esame del Consiglio. Il potenziamento è il risultato di un percorso condiviso tra Regione EmiliaRomagna, Comune di Ravenna, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) e si colloca nell’ambito della Zona logistica semplicata, che ha nel porto di Ravenna il suo fulcro strategico e mira a ra orzare la competitività del sistema logistico e produttivo regionale.

La Giunta comunale del Comune di Ravenna

CISL Romagna: Porto di Ravenna, un motore di sviluppo strategico, per una crescita equa e sicura

Il

Porto di Ravenna non è solo un’infrastruttura strategica per l’economia dell’Emilia-Romagna; è un vero e proprio cuore pulsante che dà lavoro a migliaia di persone, direttamente e nell’indotto. Per la CISL Romagna, l’attenzione alle sue dinamiche è costante e prioritaria, perché qui si gioca una parte fondamentale dello sviluppo economico e del futuro occupazionale del nostro territorio, in termini quantitativi a soprattutto qualitativi, di dignità, legalità e sicurezza di chi ogni giorno lo fa vivere.

Crescita e nuova governance: un contesto tra luci e ombre

Dopo un periodo di stallo rispetto alle nomine dei presidenti delle Autorità Portuali, che rischiava di causare un caos senza precedenti nella portualità italiana, lo scorso 11 giugno è arrivata la notizia della nomina u ciale da parte del Ministro Matteo Salvini di Francesco Benevolo a nuovo Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico CentroSettentrionale (che include Ravenna). Una gura di alto pro lo e con una solida esperienza nel settore, la cui piena operatività è attesa per far fronte alle tante s de e governare i molteplici cambiamenti che si prospettano all’orizzonte. “L’incertezza e lo stallo che hanno caratterizzato le nomine dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale – evidenzia Francesco Marinelli, Segretario Generale CISL Romagna – hanno creato forte preoccupazione. I porti sono un valore e un volano per l’economia, ma hanno necessità di una direzione chiara e de nita per il futuro. Logiche di spartizione politica che poco hanno a che fare con esperienza e gestione e ciente rischiano di creare caos e perdita di competitività. Ben venga quindi la nomina di Francesco Benevolo, perché i problemi da risolvere sono tanti e non possono attendere oltre.”

Contestualmente, i dati sui tra ci portuali continuano a essere incoraggianti: registriamo un aumento stimato dell’8,2% nei primi quattro mesi del 2025, con proiezioni positive anche per maggio, a cui si aggiunge il buon risultato delle crociere (+6,3%).

“Il Porto di Ravenna è un’infrastruttura strategica, non solo per la Romagna ma per l’intero Paese,” dichiara Francesco Marinelli, Segretario Generale CISL Romagna. “I dati positivi sui tra ci e l’avanzamento del Progetto Hub Portuale, con i suoi oltre 500 milioni di euro di investimenti, ci fanno guardare al futuro con ottimismo. “Questi investimenti sono generatori di opportunità, e noi, come CISL Romagna, intendiamo assicurarci che si traducano in lavoro di qualità, stabile e ben retribuito. Per questo riteniamo vada salvaguardata la Legge 84/94 di Riordino della legislazione in materia portuale, che ha modernizzato e reso più e ciente il sistema con l’introduzione delle Autorità Portuali e la regolamentazione del lavoro portuale, tutelando al contempo i lavoratori e la sicurezza delle operazioni. A ciò occorre aggiungere il rispetto del contratto dei porti e la valorizzazione della contrattazione di secondo livello, elementi indispensabili per la tutela di tutte le lavoratrici e lavoratori del settore che, nel contesto dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, hanno recentemente mostrato responsabilità con la sospensione dello stato di agitazione per il rinnovo del contratto aziendale e che attendono ora segnali positivi per la soluzione della vertenza.”

Il porto di Ravenna si distingue come l’unico cantiere portuale che rispetta i tempi di realizzazione. Entro il 2026, si prevede che la profondità dei suoi fondali raggiungerà i 14,5 metri, consenten-

anni Settanta, e dalla carenza di collegamenti veloci verso nord. Nonostante queste s de, l’attuazione della ZLS è considerata un’opportunità strategica per ottimizzare l’accessibilità tra il porto di Ravenna e i principali bacini produttivi, un fattore determinante per la crescita economica del nostro territorio.

do l’attracco delle più grandi navi portacontainer provenienti dall’Estremo Oriente e posizionandolo come un concorrente di rilievo per i porti di Trieste e Capodistria. Dal febbraio scorso, l’Autorità Portuale ha assunto direttamente la gestione delle manovre ferroviarie interne, con l’obiettivo di potenziare l’intermodalità dei trasporti.

La sicurezza sul lavoro: un grido d’allarme costante

Altro fronte su cui la CISL Romagna non abbassa la guardia è la sicurezza sul lavoro. “Non giriamoci intorno: il tema della sicurezza sul lavoro nel Porto di Ravenna è una priorità assoluta e non negoziabile,” a erma Marinelli. “Lo scorso 11 giugno abbiamo tenuto, unitariamente, un presidio di protesta davanti alla Prefettura di Ravenna per sollecitare la ripresa dell’attività del Tavolo Provinciale su salute e sicurezza. E’ stato un atto doveroso e un disperato grido d’allarme dopo i troppi infortuni mortali che hanno funestato la nostra provincia dall’inizio dell’anno. La vita e l’integrità sica di ogni lavoratore vengono prima di ogni altra cosa. La ripresa del Tavolo, nalmente convocato per il 26 giugno, deve essere l’occasione per rmare senza ulteriori indugi la proroga del ‘Protocollo Sicurezza del Porto’ pronto ormai da 4 mesi e de nire celermente il ‘Protocollo Appalti Privati’.”

Ma promuovere e migliorare intemodalità e logistica non sarà su ciente se alcuni servizi fondamentali non si riveleranno all’altezza.

“Per questo – continua Marinelli – continuiamo a essere preoccupati del declassamento, dalla prima alla terza fascia, dell’U cio Doganale di Ravenna, decretato a febbraio. Nonostante si siano spenti i ri ettori su questa vicenda, siamo convinti occorra monitorare attentamente gli e etti di una riorganizzazione algoritmica, che a nostro avviso non ha minimamente colto la complessità dell’infrastruttura Porto di Ravenna ed è in palese contraddizione con la mole di investimenti pubblici e privati tesi ad accrescerne ruolo e potenzialità”.

Formazione e sostenibilità: costruire il porto di domani con lavoro di qualità.

L’innovazione tecnologica, con progetti come il “Port Ravenna 5G”, richiede un costante aggiornamento delle competenze. “Come CISL Romagna, insistiamo sulla necessità di percorsi di formazione e riquali cazione professionale continui e accessibili per tutti i lavoratori portuali. Dobbiamo garantire che nessuno venga lasciato indietro e che il personale sia sempre pronto ad a rontare le sde del futuro,” sottolinea Marinelli. “Investire nelle persone signi ca investire nella competitività del porto.”

ZLS e Dogana

Lo sviluppo e la competitività di un territorio moderno non possono prescindere dalla capacità di dotarsi di infrastrutture e servizi che garantiscano tempi rapidi di collegamento e di transito di merci e materiali per raggiungere siti di trasformazione o mercati nali.

“La Zona Logistica Sempli cata dell’Emilia Romagna vede nel Porto di Ravenna uno dei suoi elementi fondamentali. E’ l’occasione che deve essere colta per incentivare i collegamenti tra il porto e i bacini produttivi fondamentali per lo sviluppo della nostra Regione e dell’intero Paese”.

La ZLS è stata approvata ma attende ancora la piena attuazione. Questa vasta area, che si estende su 4.500 ettari, comprende 11 nodi intermodali, 25 aree produttive e coinvolge 28 comuni, da Piacenza a Rimini. Tuttavia, lo sviluppo di questo polo logistico è ostacolato dalla condizione delle infrastrutture esistenti, che risalgono agli

In ne, l’impegno per la sostenibilità è prioritario. “Il Porto del futuro è un porto sostenibile,” conclude Marinelli. “Siamo favorevoli a tutte le iniziative come ‘Ravenna Green Port’. La transizione ecologica non deve essere solo un impegno ambientale, ma anche un’occasione per creare nuove competenze e posti di lavoro ‘green’. Il nostro obiettivo è un porto che sia non solo un motore economico, ma anche un buon vicino per la comunità e un luogo di lavoro salubre per tutti.”

In sintesi, il Porto di Ravenna rappresenta una risorsa strategica per la nostra Romagna. La CISL Romagna è pronta a fare la propria parte, con spirito costruttivo ma con la fermezza necessaria, per assicurare che il suo sviluppo avvenga nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori, con la massima attenzione alla sicurezza e puntando su un modello di crescita inclusivo e sostenibile. Continueremo a essere al anco di tutti coloro che operano nel porto, promuovendo il dialogo sociale e la partecipazione, per costruire insieme un futuro di prosperità condivisa e un luogo di lavoro dignitoso per migliaia di famiglie.

SEDE DI RAVENNA

Via Vulcano, 78/80

Tel. 0544 261811 www.cislromagna.it

Francesco Marinelli, segretario Generale CISL Romagna

Porto sempre più centrale

“Il potenziamento dello scalo merci in Sinistra Candiano - a ermano il presidente della Regione, Michele de Pascale e l’assessora a Infrastrutture, Irene Priolo - è un passaggio strategico per il futuro del porto di Ravenna e per la piena operatività della Zona Logistica Sempli cata. È un’opera che innalza gli standard di sicurezza e di e cienza del nostro sistema portuale. Con dodici binari elettri cati e centralizzati, una nuova linea di trazione elettrica, impianti antincendio e interventi per la tutela ambientale, Ravenna sarà in grado di gestire volumi sempre maggiori riducendo l’impatto ambientale e garantendo la massima a dabilità operativa. Questo scalo, insieme agli altri interventi in corso sul porto e al quadro di sempli cazioni della ZLS, ra orza l’Emilia-Romagna dotandola di un sistema logistico integrato capace di competere con i più importanti snodi europei. È un passaggio che consentirà di attrarre nuovi investimenti e consolidare il ruolo di Ravenna come hub logistico e produttivo di primo livello nel Mediterraneo. Qui non si gioca solo una partita locale- concludonoma si misura la capacità della nostra regione e del Paese di dotarsi di un porto moderno, interconnesso e sostenibile, all’altezza delle s de globali”.

“Si tratta - sottolinea il sindaco del Comune di Ravenna, Alessandro Barattoni - di un primo importante passo, per

il quale abbiamo velocizzato il più possibile il nostro iter, verso un porto che, nei prossimi anni, sarà sempre più all’avanguardia per poter competere con gli altri scali anche dal punto di vista logistico. Questo intervento, che testimonia la fattiva collaborazione tra tutti i soggetti interessati, rappresenterà un importante potenziamento di un’infrastruttura strategica per città e Regione in un’ottica di sviluppo sostenibile. Ho più volte sottolineato l’importanza, da parte dell’Amministrazione, di ricoprire un ruolo di regia rispetto ad un porto che si conferma imprescindibile per l’intera Emilia-Romagna. Anche per questo, dovremo continuare a lavorare in maniera sinergica per sbloccare investimenti nalizzati a nuovi interventi relativi ai collegamenti”.

“Grazie alla forte collaborazione tra tutte le Istituzioni, prende nalmente avvio l’importante progetto per il potenziamento dello scalo ferroviario in sinistra canale - spiega il commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Ravenna, Francesco Benevolo – e si tratta di un progetto strategico che, grazie al miglioramento della rete ferroviaria, renderà il porto di Ravenna un hub portuale e logistico ancora più competitivo, nel segno di una reale sostenibilità e di una sempre più e ciente rete intermodale al servizio delle merci e della città”.

“Il potenziamento dello scalo merci in Sinistra Candiano comporterà una serie di bene ci coerenti con gli obiettivi eu-

Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna
Irene Priolo, assessora alle infrastrutture Regione Emilia-Romagna

MAC PORT, gru e mezzi Liebherr per un servizio di qualità.

Dal 2009 l’azienda ravennate è partner u ciale della divisione Maritime del marchio tedesco.

Gianmarco Bilotti: “Il servizio di assistenza e consulenza tecnica è sempre più importante nel rapporto con il cliente”

MAC PORT, storica società ravennate del settore della vendita e assistenza tecnica di mezzi meccanici per la movimentazione portuale, è leader del mercato italiano ed è nata a Ravenna nel 1987 grazie ad una intuizione di Giordano Bilotti, a cui si sono a ancati, nel tempo i gli Matteo e Fabio e da un paio di anni la terza generazione con Giacomo e Gianmarco Bilotti, il tutto a garantire continuità e stabilità dei rapporti con i clienti.

mente l’azienda opera anche in Bulgaria e in Albania.

Da quasi 40 anni, MAC PORT oltre alla vendita dei mezzi portuali o re un servizio post vendita a dabile e tempestivo grazie ad uno sta di oltre 40 addetti suddivisi tra la sede centrale di Ravenna, e le unità locali di Genova, Bari, Taranto.

“Siamo convinti che la continuità aziendale passi attraverso ad un servizio post vendita e ciente e tempestivo, – spiega il direttore commerciale Gianmarco Bilotti – tenga presente che i mezzi da noi commercializzati hanno una vita media di lunga durata ed è per questa ragione che riteniamo indispensabile garantire un servizio di assistenza adeguato, professionale e costantemente aggiornato nel tempo anche grazie ai corsi di formazione che Liebherr ci fornisce periodicamente”.

MAC PORT o re ai suoi clienti una diversi cata gamma di mezzi portuali per le attività di banchina, o shore e movimento terra oltre ad una gamma completa di carrelli elevatori. Attual-

Grazie alla partnership con Liebherr, MAC PORT è in grado di o rire soluzioni innovative, a dabili e personalizzate per soddisfare le esigenze dei clienti. “Collaboriamo con i nostri clienti o rendo loro – spiega Gianmarco Bilotti - una consulenza completa. Ascoltiamo le loro esigenze ed insieme troviamo la soluzione tecnica e commerciale idonea, così che il cliente possa scegliere tra vendita o noleggio.

Il magazzino centrale, situato nella sede di Ravenna, è fornito di una dotazione completa di componenti strategici per tutta la gamma di mezzi Liebherr. La s da per il futuro si chiama Green Ports ovvero la transizione dei terminal portuali verso il target a emissioni zero, target che Liebherr garantisce grazie alla gamma completa di gru portuali a motorizzazione elettrica, inoltre siamo in grado di riconvertire le “vecchie” gru con motore endotermico ad elettriche grazie ad un retro t-Kit dedicato che permette di dare continuità operativa alle gru già in servizio. “Come già detto, continuità e stabilità nei rapporti con i clienti è per noi – conclude Bilotti - la linea guida che come terza generazione intendiamo perseguire come chi ci ha preceduto”.

Mac Port

Macchine Operatrici Portuali Srl

Via Fiorenzi Francesco, 1, Ravenna Tel. 0544 435011

macport@macport.it

ropei dell’Agenda 2030 – ha spiegato Chiara De Gregorio, responsabile Direzione investimenti Area Centro RFI - in quanto renderà possibile l’incremento del servizio merci, l’incentivazione della logistica intermodale e la decongestione dell’impianto di Ravenna con conseguenze positive sulla regolarità della circolazione del tra co passeggeri. Un risultato importante ottenuto grazie alla sinergia con il territorio, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Ravenna, e l’Autorità di Sistema Portuale Adriatico Centro Settentrionale. La chiusura ormai prossima dell’iter approvativo del progetto consentirà a RFI di avviarne la revisione per recepire le prescrizioni e, dopo la veri ca e la validazione nali, portarlo in gara nei primi mesi del 2026 per a dare le prestazioni di progettazione e realizzazione”.

acque di dilavamento, con vasca di prima pioggia e impianti di trattamento e sollevamento. Sono previsti anche un nuovo impianto antincendio, l’installazione di torri faro e la costruzione di un fabbricato tecnologico a due piani, di circa 19 per 10 metri, destinato a ospitare gli apparati impiantistici.

Il potenziamento dello scalo

L’intervento interessa il lato sinistro del canale Candiano, su terreni già destinati a scalo merci ferroviario e di proprietà di RFI e prevede la realizzazione di sette nuovi binari da afancare ai cinque già esistenti, prolungati nelle parti terminali, per un totale di dodici, tutti elettri cati e centralizzati, con collegamenti diretti alle linee Castel Bolognese-Ravenna, Faenza-Ravenna e Ferrara-Ravenna. Accanto ai binari, il progetto comprende una serie di opere complementari per garantire e cienza e sicurezza: dall’adeguamento della viabilità di servizio, in area privata recintata e a servizio esclusivo dello scalo, alla realizzazione di una nuova rete per lo smaltimento e il trattamento delle

Il 12 giugno scorso l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, su richiesta di RFI – Rete Ferroviaria Italiana, ha avviato il procedimento per il completamento della procedura di Intesa Stato–Regione, con e etto di variante urbanistica al RUE e al PSC del Comune di Ravenna, necessario per l’approvazione dell’opera. Già nel 2024 RFI aveva sottoposto l’intervento a veri ca di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. La procedura si era conclusa con esito negativo, stabilendo quindi che l’opera non dovesse essere sottoposta a Via.

Il potenziamento dello scalo rientra in una programmazione più ampia che riguarda entrambe le sponde del canale Candiano e che ha come obiettivo il ra orzamento dello scalo ferroviario al servizio del porto di Ravenna. Gli interventi sono parte del Protocollo d’intesa per lo sviluppo del nodo ferroviario di Ravenna e l’ottimizzazione del tra co merci, approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 445 dell’8 agosto 2017 e sottoscritto da RFI, Comune di Ravenna, Autorità di Sistema Portuale e Regione Emilia-Romagna.

WE MOVE YOUR LIQUIDS

Fondata nel 2014 da Danilo Donati, Donati Spedition nasce dall’esperienza trentennale nel trasporto nazionale e internazionale di prodotti chimici liquidi, in regime ADR e non. Specializzata nell’utilizzo di autocisterne e tank container, l’azienda si è distinta per l’e cienza operativa e l’attenzione alla sostenibilità. Grazie a investimenti mirati in veicoli a basse emissioni e tecnologie green, Donati Spedition ha costruito una rete europea solida e a dabile. In pochi anni ha registrato una crescita costante, sia in termini di fatturato che di risorse umane, consolidando la ducia del mercato nei trasporti speciali come colle e lattici. Tra i suoi punti di forza: formazione continua del personale viaggiante, sicurezza dei prodotti trasportati, puntualità e rispetto per l’ambiente. Oggi Donati Spedition rappresenta un modello di logistica consapevole, capace di coniugare innovazione, qualità e responsabilità sociale in un settore in continua evoluzione.

La ZLS spinge l’economia

romagnola

Per le imprese stimati in forte crescita occupati e ricavi

Il settore della logistica e del trasporto merci sta vivendo una trasformazione profonda, sospinto da dinamiche globali complesse e dalle nuove esigenze di sostenibilità, digitalizzazione e legalità. Negli ultimi anni, eventi come la pandemia, la guerra in Ucraina e le tensioni commerciali internazionali hanno messo sotto pressione le catene di approvvigionamento mondiali. Sul fronte locale, le imprese devono a rontare l’aumento dei costi dei fattori produttivi, la carenza di manodopera quali cata, la frammentazione del mercato e la necessità di nuovi investimenti infrastrutturali, come dimostra il progetto Ravenna Port Hub. In questo contesto, criticità e opportunità si intrecciano, imponendo una visione strategica capace di coniugare innovazione, sostenibilità, legalità e inclusione.

Opportunità importanti

dall’istituzione della Zona franca doganale

L’avvio u ciale della Zona Logistica Sempli cata Emilia-Romagna, con l’insediamento del Comitato di Indirizzo, segna l’inizio di una nuova fase operativa che può trasformare la Romagna, e Ravenna in particolare, in un hub strategico per lo sviluppo sostenibile, l’attrazione di investimenti e la com-

petitività globale. Il pacchetto integrato di misure comprende l’Autorizzazione Unica per sempli care gli insediamenti produttivi, il credito d’imposta no al 30% per investimenti in beni strumentali, la possibilità di istituire Zone Franche Doganali Intercluse per operazioni doganali agevolate e il marchio Made in Italy, oltre a misure locali come riduzioni Tari o oneri di urbanizzazione. Anche in assenza di risorse nazionali per il credito d’imposta, la Regione ha previsto strumenti aggiuntivi per ra orzare l’attrattività della ZLS, includendo premialità nei bandi FESR, sostegno allo shift modale gomma-ferro, accesso al Bando STEP per l’innovazione delle liere, strumenti regionali come il Fondo di mitigazione del rischio di credito, programmi per l’internazionalizzazione con Go Global, attrazione di investimenti esteri con Invest in Emilia-Romagna, sostegno all’innovazione tramite Clust-ER e S3 e protocolli di legalità.

La ZLS, quindi, non è solo una misura normativa, ma un vero e proprio ecosistema favorevole che integra aree produttive e logistiche con il Porto di Ravenna, valorizzato come sno-

IL GRUPPO ORMEGGIATORI DEL PORTO DI RAVENNA VIENE COSTITUITO A RAVENNA NEL 1973 E ASSUME LA FORMA GIURIDICA DI SOCIETÀ COOPERATIVA IL 1 AGOSTO DEL 1992

Il Gruppo svolge la sua attività garantendo il servizio 24 ore per tutti i giorni dell’anno, a salvaguardia della sicurezza della navigazione, delle strutture portuali, dell’ambiente, delle vite umane. Assicura altresì il regolare svolgimento dei tra ci.

Il Gruppo si avvale dell’opera di 28 soci ad alta professionalità marinara che organizza e coordina sulla base delle esigenze del tra co portuale. Per soddisfare con immediatezza tutte le necessità operative del servizio, il Gruppo dispone di 9 imbarcazioni conformi ai requisiti tecnici ed alle dotazioni previste dall’Autorità Marittima, oltre a 7 autovetture.

Medaglie al Merito di Marina

Sono state conferite ai membri del Gruppo 5 Medaglie al Merito di Marina

Nel 1967 una Medaglia d’Oro al Merito di Marina è stata conferita all’ormeggiatore Terzo Sirotti, disperso in mare durante il salvataggio dell’equipaggio della Motonave “Carmelina Prima”, naufragata alla Diga Foranea Nord del Porto di Ravenna.

Il 22 ottobre 2008, nel corso di una cerimonia tenutasi a Ravenna sono state conferite una medaglia d’Argento al Merito di Marina a Gianpaolo Guidi e tre medaglie di Bronzo al Merito di Marina agli altri tre componenti l’equipaggio della motobarca EBA: Stefano Trombini, Ivan Trombini e Mirko Ragazzini che il 24 settembre del 2004, durante un fortunale, salvarono dieci persone cadute a mare nell’avamporto di Ravenna.

Uno scalo di rango nazionale

Il Porto di Ravenna ha tutte le potenzialità per essere un porto di rango nazionale forte di un’area di potenziale sviluppo logistico di oltre 300 ettari che nessun altro scalo nazionale ha a disposizione. Quest’aspetto, unitamente all’entrata in operatività della ZLS, la Zona logistica sempli cata, può essere un volano di straordinaria importanza visto che solo da quest’ultima ci si aspetta una importante crescita degli

do intermodale tra Mediterraneo, Nord Africa ed Europa continentale. Una delle opportunità più rilevanti o erte dalla ZLS è rappresentata dalla possibilità di istituire una o più Zone Franche Doganali Intercluse, aree doganali speciali in cui le merci extra-UE possono essere importate, stoccate, trasformate o riesportate con esenzione totale da Iva, dazi e accise. Per le cooperative e le imprese di logistica, queste zone possono diventare una vera “serra tecnologica e scale”, ideale per sviluppare servizi logistici avanzati, ridurre i costi di produzione, aumentare la competitività globale e ottenere il marchio Made in Italy.

Davide Missiroli, coordinatore regionale logistica e trasporti Legacoop Emilia-Romagna

investimenti (12-13% l’anno) e la nascita di 164 nuove imprese in sette anni. La nuova Zona Logistica Sempli cata dell’EmiliaRomagna (che ha come fulcro il Porto di Ravenna) interesserà 4.563 ettari di terreno in 28 comuni di tutta la Regione. Saranno coinvolti 6 settori: ceramica, meccanica, tessile-abbigliamento, agroalimentare e chimica-plastica. Si tratta non è solo di una cornice normativa ma di un “ecosistema abilitante”, pensato per fare impresa più facilmente, investire con maggiore ducia e crescere in modo sostenibile.

Per cogliere pienamente le potenzialità della ZLS, le imprese dovranno orientarsi lungo tre direttrici fondamentali. La prima è l’aggregazione e la creazione di sinergie di sistema, costruendo reti cooperative e alleanze industriali di liera per a rontare investimenti e competizione su scala globale. La seconda è l’innovazione tecnologica, puntando su logistica 4.0, automazione, digitalizzazione, robotica, magazzini automatizzati e software gestionali integrati, già oggi in grado di rivoluzionare il settore.

La terza è la sostenibilità ambientale, con l’adozione di carburanti alternativi come HVO, bioCNG e bioLNG, la realizzazione di immobili sostenibili e pratiche di economia circolare. Oggi l’80% delle aziende applica criteri di sostenibilità nelle proprie scelte d’acquisto, rispetto al 13% di dieci anni fa, dimostrando quanto questa dimensione sia ormai imprescindibile. Secondo le stime prudenziali di Unioncamere Emilia-Romagna,

gli investimenti nella ZLS potrebbero crescere del 9% annuo tra il 2025 e il 2031, generando circa 11.500 nuovi occupati nell’area, un incremento del 50% del fatturato per le imprese coinvolte, un raddoppio delle operazioni di export e import e una crescita del Pil della ZLS del 30% rispetto allo scenario base, con e etti positivi anche sui comuni limitro . In conclusione, la logistica non è più soltanto una funzione operativa: è diventata un asset strategico per la competitività dell’intero sistema produttivo romagnolo. La ZLS EmiliaRomagna rappresenta molto più di una misura normativa; è una s da e un’opportunità in cui imprese e istituzioni devono collaborare per rendere il territorio sempre più attrattivo e competitivo nel mercato globale.

Davide Missiroli ina gi na gi i a a p i ga p i ia agna

intervista a › Alessandro Barattoni

“Serve un nuovo bypass sul Candiano”
Il sindaco di Ravenna sulla necessità di decongestionare il ponte mobile

Porto come elemento trainante l’economia locale e che merita tutta l’attenzione possibile da parte dell’amministrazione comunale. Il sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni spiega come valorizzarlo e rendere i suoi tra ci “sopportabili” dal sistema viario locale.

Come sindaco ha tenuto la delega al porto, una scelta importante. Che ruolo ha oggi il porto di Ravenna nell’economia cittadina?

Ritengo che il porto ricopra e possa ricoprire sempre di più un ruolo trainante per la città di Ravenna e per l’economia regionale e che, in proposito, serva un ruolo attivo - al di là delle competenze formali - da parte dell’Amministrazione per lo sviluppo futuro. Ho tenuto la delega anche in virtù del mio percorso professionale, che negli anni passati mi ha portato a collaborare con attività del nostro scalo legate alla logistica, ai terminal e alle spedizioni. Per questo ho organizzato, a luglio, il primo

Pochi fondi dal Governo all’Anas per migliorare la Ravegnana verso Forlì e la Romea verso Venezia

di una serie di incontri con il cluster marittimo convocando in Comune tutti gli addetti ai lavori, con cui intendo avere appuntamenti periodici per mantenere un dialogo costante e pro cuo sulla gestione ordinaria e volto alla condivisione delle strategie di medio/lungo periodo.

Cosa ha in mente l’amministrazione comunale per favorirne l’attività?

Il Comune ha, in alcuni casi, poteri diretti da esercitare: ci sono società nelle quali è direttamente azionista tramite la holding di Sapir e Tcr, ma ha anche un ruolo di coordinamento e di regia con l’Autorità di sistema portuale, le autorità marittime, gli altri attori coinvolti. Di certo serve la collaborazione di tutti e anche per questo sono inspiegabili i ritardi da parte del Governo nelle nomine dei presidenti delle Autorità. Non siamo in una fase ordinaria, sia dal punto di vista geopolitico internazionale che in quella dei lavori e degli investimenti nel nostro scalo. Per questo servirebbero

Alessandro Barattoni, sindaco di Ravenna

un’accelerazione nelle nomine e chiarezza sugli stanziamenti per i porti, che sono opere strategiche nazionali, in modo da favorire l’operatività e la possibilità di attirare gli investimenti.

Non mancano i problemi infrastrutturali, specie nei collegamenti stradali. Cosa si può fare per migliorare la situazione?

Due tasselli fondamentali sono la Ravegnana e la nuova Romea. A che punto siamo?

All’inizio di agosto scorso ho incontrato l’assessora regionale alle Infrastrutture, Irene Priolo, e il collega Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, per condividere la priorità di un adeguamento della SS67 Ravegnana, che sarà strategico per le due città romagnole. Abbiamo, di fatto, confermato la scelta progettuale attuata dalle precedenti amministrazioni e abbiamo chiesto

La conformazione del nostro porto ha indubbie ripercussioni sul tra co cittadino: è stato realizzato l’innalzamento del ponte Teodorico, esiste una progettualità importante legata alle due stazioni merci in sinistra e destra Candiano e anche sul collegamento no alla penisola Trattaroli, che porterà un aumento dei treni in uscita dal Porto San Vitale. Ora si deve quindi proseguire con il sottopasso in via Canale Molinetto per non dividere in due la città. In questi mesi ho trovato larghissimi consensi fra associazioni e cittadini sulla necessità di un nuovo bypass sul Candiano: un secondo attraversamento sul canale, perché la crescita dello scalo portuale porta oggi il ponte mobile a essere spesso congestionato per diverse ore del giorno. Questa struttura comporta inoltre forti limiti alla uidità del tra co nei casi di manutenzione di cui ormai a cadenza regolare necessita.

alla Regione di inserire questo intervento, a stralci, nelle opere prioritarie per l’interesse di tutta la Regione, dopo che già in passato questo Ente aveva contribuito a nanziare la progettazione dell’opera. Oggi l’obiettivo condiviso è quello di intercettare nanziamenti statali e risorse concrete da parte di Anas per mettere a terra i primi provvedimenti e de nire un cronoprogramma preciso. Purtroppo, ad oggi, Anas non viene nanziata a su cienza per quelle che sarebbero le necessità di ammodernamento della rete delle infrastrutture stradali e questo comporta, per esempio, per quanto riguarda la Romea e la necessità di un suo allargamento no a Porto Garibaldi, una fase di stallo che si prolunga da troppo tempo. Anche per questo, per quanto concerne i collegamenti con Ferrara, di concerto con la Regione, stiamo sollecitando Anas a nanziare quanto prima le varianti della strada statale 16, in particolare quella di Mezzano, che hanno già una base progettuale avanzata.

Gian Luca Zattini, sindaco di Forli

Il progetto Agnes segna il passo

Per l’eolico o shore resta irrisolto il nodo delle aste

Il progetto Agnes di eolico o shore al largo di Ravenna rallenta la sua corsa ma non si ferma. Parola di Alberto Bernabini, Ceo di Agnes, la società che insieme a Sorgenia sta portando avanti l’iniziativa. “La scelta del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di escludere dalle aste previste dal decreto FER 2 l’eolico o shore - spiega Bernabinici penalizza e lascia fuori dai bandi una tecnologia invece strategica per la transizione energetica. Ma non molliamo”. In asta vanno una quantità di Mw di eolico o shore da realizzare entro 60 mesi. La base d’asta è 185 euro a megawattora e vince chi ribassa di più. Si tratta di un incentivo che poi resta sso per 25 anni con l’obiettivo di ridurre il rischio d’investimento. Non fare l’asta signi ca rischiare di non avere impianti di eolico offshore in Italia no al 2030. Un ritardo gravissimo”. E al momento non esistono tempistiche certe per la loro realizzazione. A confermarlo è stato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto al Meeting di Rimini.

Bernabini: “Non molliamo ma siamo delusi”

Secondo il ministro, il nodo riguarda l’equilibrio tra i costi degli impianti galleggianti e quelli a pali ssi: il decreto autorizzato dalla Ue prevede un prezzo unico, ma il governo sta valutando l’ipotesi di di erenziare le due tipologie. “Forse dovremo dividere la questione – ha detto Pichetto Fratin – ma la valutazione è in corso e non posso indicare tempi certi. La decisione andrà condivisa con Bruxelles”. I progetti principali sono tre: l’impianto Agnes al largo di Ravenna, quello contestato davanti a Rimini e un parco eolico previsto sull’Appennino tosco-emiliano. Tutti hanno a rontato lunghi iter autorizzativi, comprese le Valutazioni di Impatto Ambientale, ma restano ancora in sospeso nonostante gli investimenti già sostenuti dalle società proponenti.

Pichetto Fratin ha ribadito che la transizione energetica resta prioritaria: “Non possiamo andare avanti con i fossili in eterno: il petrolio non è in nito ed è altamente emissivo. Dobbiamo decarbonizzare, ma la domanda di energia raddoppierà nei prossimi 10-20 anni”. Tra le possibili solu-

zioni il ministro ha indicato anche il nucleare di nuova generazione, “diverso dalle grandi centrali del passato”. “Per i progetti di eolico o shore c’è una valutazione da farsi, lo dico francamente - spiega Pichetto Fratin - perché non ci sono ancora state le aste”. Il problema riguarda trovare “un equilibrio tra i prezzi del galleggiante rispetto a quello su pali - a erma il ministro – e c’è una valutazione che stiamo facendo rispetto al decreto autorizzato dalla Ue, che dà un prezzo unico. Forse dovremo dividere la questione. Ed è in valutazione. Va fatto con l’Unione europea, non faccio previsioni di tempi”.

Deluso l’amministratore delegato di Agnes, Alberto Bernabini, che commenta così: “In Romagna, grazie ai bassi fondali, l’eolico in mare si può produrre ai costi più bassi d’Italia. Ma ora ci dicono che siamo troppo avvantaggiati con i pali ssi e che bisogna dividere la gara, con sostegni maggiori agli impianti galleggianti del Sud. Quando ho iniziato nel 2017 credevo che fosse nell’interesse del Paese produrre energia dove era più semplice, rapido ed economico. Purtroppo non è così”.

Parco eolico a rischio

E Ravenna, che si accredita sempre più come la nuova capitale energetica italiana, ora rischia di perdere un pezzo importante quale è quello dell’eolico a mare. In particolare, il parco eolico potrebbe essere pronto entro il 2030 e, in attesa dell’esito delle aste per le concessioni governative, il progetto Agnes, aveva incassato nei mesi scorsi la Valutazione di impatto ambientale (fondamentale per la partecipazione alle aste) e non era distante dall’Autorizzazione unica che per Agnes costa la bellezza di 1,7 milioni di oneri istruttori (ed è fondamentale per l’avvio dei lavori). In particolare il progetto comprende: 2 impianti eolici o shore composti da 75 aerogeneratori e 600 Megawatt di potenza; un impianto fotovoltaico o shore con moduli

Alberto Bernabini, amministratore delegato Agnes

Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica

galleggianti da 100 Megawatt; un sistema di stoccaggio di elettricità onshore; un impianto di elettrolizzazione onshore per la produzione di idrogeno. Gli impianti eolici a mare, con pali ssati sul fondale, saranno a 1516 miglia dalla costa e le pale che saranno installate avranno una dimensione di 270 metri di diametro; una misura tale da rendere decisamente probabile la fabbricazione in loco e contribuire alle migliaia di posti di lavoro che la creazione del parco eolico determinerà a cui poi dovrà seguire la manutenzione. L’investimenti previsto (ideato nel 2017 e dal 2021 immerso nel percorso autorizzatorio), è intorno ai 2 miliardi e, una volta terminato, potrà soddisfare il bisogno di energia elettrica di tutte le 900mila famiglie della Romagna. Nel frattempo è a buon punto anche il progetto eolico Romagna 3, sempre al largo di Ravenna, per una potenza di ulteriori 400 megawatt che potrà soddisfare parte del fabbisogno industriale romagnolo.

Lo stop alle aste

Prima dello stop alle aste, la speranza era quella di realizzare l’impianto prima del 2030 anche perché la Regione si è data obiettivi importanti sulle rinnovabili e deve aggiungere, proprio entro il 2030, 6,3 GW all’attuale produzione. “Non dare l’ok a queste aste ha ribadito il presidente della Regione Michele de Pascale - signi ca non realizzare impianti eolici al largo delle coste, luoghi con poco impatto paesaggistico”. Di fatto, le strutture si concentreranno proprio sulle aree di montagna e “sui crinali, ormai presi d’assalto, realizzando in territori che hanno dei consumi energetici bassissimi impianti ad alto impatto, ed è normale che le popolazioni dell’Appennino non siano d’accordo, perché l’energia la consumiamo noi in pianura e gli impatti paesaggistici ce li hanno loro in collina. Occorre trovare un compromesso”.

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Nuovo Terminal crociere, cantiere in corso Investimento da 45 milioni su un’area di 18 ettari

Il cantiere per il nuovo Terminal crociere, che è entrato nel vivo nella primavera 2025. Il progetto della nuova stazione prevede un investimento da circa 45 milioni totali su un’area di 18 ettari con il gestore del terminal, Ravenna Civitas Cruise Port, che investirà circa 35 milioni di euro e Autorità portuale che realizzerà il Parco delle Dune, 12 ettari ‘verde’ con una spesa di 10 milioni di cui 1,5 di contributo dalla Regione Emilia-Romagna.

Nel

2025 attese complessivamente 84 navi

Come spiega Anna D’Imporzano, direttore generale di Ravenna Civitas Cruise Port (la società che ha la concessione del terminal crociere), il 2025 “è un periodo di transizione, un passaggio inevitabile prima della svolta che avverrà nel 2026 con la nuova stazione a pieno regime”. Ora due nuove tensostrutture accolgono i turisti: una allestita in banchina per lo sbarco, che avviene con le stesse modalità, e l’altra per l’imbarco di fronte alla sede dell’Adriatico Wind Club.

La nuova stazione è già visibile, sarà ovviamente antisismica e progettata per il tipo di terreno per lo più sabbioso e argilloso. Il tetto a sbalzo coprirà una terrazza per

eventi a acciata sul Parco delle Dune e sul paese, con una copertura metà verde e metà fotovoltaica, irrigata tramite un sistema di raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana. Prevista anche una passerella che collegherà banchina e stazione, dove ci saranno controlli, check-in e aree di accoglienza.

Attese a Ravenna 84 navi

Le “toccate” nel 2025 saranno complessivamente 84 (83 nel 2024), di cui 33 in home port. In totale sono attesi circa 225mila passeggeri, il 17% in meno del 2024 quando furono 272mila, per lo più americani e inglesi, ma anche canadesi, spagnoli e in misura minore irlandesi, sud americani, australiani, italiani e francesi. La essione è dovuta al cantiere in corso per i lavori per la costruzione della nuova stazione marittima, che sarà completata per l’avvio della stagione 2026. Infatti, per garantire la qualità dei servizi, è stato necessario ridurre gli arrivi, che riprenderanno a pieno regime il prossimo anno quando li si stima vicini a quota 400mila turisti, sempre che non intervengano fatti straordinari a stravolgere il mercato. Una boccata

d’ossigeno per la ricettività ravennate e in particolare per le strutture alberghiere. Gli studi di settore mostrano, infatti, che un passeggero imbarcante o sbarcante spenda in media 385 dollari e, con il terminal che probabilmente genererà da 100 a 200 posti di lavoro diretti e indiretti al giorno in una varietà di posizioni, la nuova struttura contribuirà a fornire un impatto economico positivo in tutta la regione.

Nuovi ormeggi in arrivo

Intanto il commissario straordinario dell’Autorità portuale Francesco Benevolo ha deliberato l’approvazione del progetto esecutivo (lavori per 3 milioni di euro, come da elaborato dalla società in house Acqua Ingegneria) dei lavori di “realizzazione strutture d’accosto Terminal Crociere”. Una decisione, si legge nella delibera, adottata in considerazione del fatto che “il nuovo terminal croceristico che si è insediato a Ravenna come Home Port comporta l’ingresso in porto di navi di grandi dimensioni, le quali necessitano di ormeggiare in condizioni di sicurezza nelle banchine esistenti anche in caso di eventi meteomarini estremi”.

Sul tema degli ormeggi delle banchine dedicate all’attracco di grandi navi da crociera nel porto di Ravenna l’ente aveva commissionato uno studio apposito alla società statunitense Jacobs Engineering Group Inc ed è da quanto emerso da questo studio “relativamente all’accosto lato sud del Terminal Crociere, in merito alla valutazione della sicurezza degli ormeggi sull’attuale pontile e delle necessarie modalità di adeguamento strutturale dell’infrastruttura” che l’Adsp, “al ne di garantire la sicurezza dell’accosto”, ha deciso di “dismettere le attuali boe (ed i relativi corpi morti) e realizzare nuove strutture di ormeggio sse adeguate alle esigenze attuali ed ai fondali di cui al Piano regolatore portuale vigente”. Quanto alla tempistica i lavori dovrebbero durare 230 giorni mentre per le speci che tecniche, ha fatto sapere l’Adsp, bisognerà attendere “l’Ordinanza di regolamentazione degli accosti che la Capitaneria emetterà una volta che saranno conclusi i lavori”. Quel che è certo è che “l’intervento è orientato a consentire l’ormeggio contemporaneo di due navi da crociera eccedenti i limiti dimensionali attuali (pari a quelli delle navi di classe Voyager, 311 metri di lunghezza e 138mila tonnellate di stazza lorda), e che l’arrivo di tali navi è previsto per la prossima stagione crocieristica, pertanto l’avvio della costruzione della struttura riveste carattere di massima urgenza”.

Anna

Rosetti Marino, oil&gas da record

L’azienda ravennate supera i 582 milioni di ricavi

Un leader dell’o shore tutto ravennate. Rosetti Marino conta circa 700 dipendenti in Italia e oltre 1.200 nel mondo, ha superato le di coltà della pandemia e vanta un portafoglio ordini superiore a un miliardo. Il gruppo ravennate ha chiuso il 2024 toccando la quota record di fatturato di 582,6 milioni di euro (oltre 220 milioni in più del 2023, con una crescita percentuale del 62,2%). Una crescita dovuta all’aumento del settore Oil&Gas (418 milioni, oltre 100 in più rispetto al 2023) e di quello delle rinnovabili (“Renewables & Carbon Neutral- Renewables & Carbon Neutrality“) passato da 32 a 164 milioni di euro. Dando un’occhiata al bilancio 2024, il portafoglio ordini ammonta a 1.160 milioni di euro (contro gli 818 al 31 dicembre 2023) ed è composto da 622 milioni nel settore Oil&Gas (341 Milioni al 31 dicembre 2023) e 538 milioni nel settore Renewables & Carbon Neutrality (477 al 31 di- (477 al 31 dicembre 2023). Il margine operativo lordo (Ebitda) conso-

Il

portafogli ordini s ora gli 1,2 miliardi

Importante commessa nel Mare del Nord

lidato è stato di 53,675 milioni, corrispondente al 9,21% del Pil; il risultato netto consolidato è stato di 29,975 milioni, contro i 7,043 milioni di utile al 31 dicembre 2023.

Il Consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti di destinare parte dell’utile d’esercizio 2024 a remunerazione del capitale, mediante assegnazione di un dividendo unitario di 2 euro per ogni azione avente diritto e di destinare la residua parte a riserve.

Una storia secolare È lunga oltre un secolo la storia della Marino Rosetti visto che sono passati più di cento anni da quando Marino Rosetti, il primo aprile 1925, registrò l’azienda che dagli anni ‘30 si specializzerà nella caldareria e nelle riparazioni navali nel porto di Ravenna. Negli anni ‘50, inizia la collaborazio-

ne con la Ferruzzi per la costruzione di impianti di scarico e stoccaggio di cereali e poi, con la scoperta nel 1960 del primo giacimento di metano o shore in Europa al largo di Ravenna, sotto la guida dell’ingegner Gianfranco Magnani l’azienda entrò nel settore o shore, costruendo le strutture per le prime piattaforme e, un decennio dopo, acquisisce il cantiere a Marina di Ravenna, ampliando la capacità produttiva e iniziando a servire clienti internazionali. Nel ‘90, ottiene il primo contratto “chiavi in mano” e vara la prima struttura realizzata all’estero. Ma la vera internazionalizzazione inizia negli anni 2000 e attraverso partnership locali l’azienda arriva in altri dieci Paesi nel mondo. Nel 2013, contribuisce al recupero della Costa Concordia. Dal 2020 inizia l’ingresso nelle rinnovabili e nella neutralità carbonica, con progetti nell’eolico o shore, cattura e stoccaggio della Co2, decarbonizzazione di impianti.

piattaforme destinate allo stoccaggio di anidride carbonica in giacimenti esausti. Il progetto è destinato a Liverpool Bay CCS Ltd, una società del Gruppo Eni e verrà installato nell’area di Liverpool Bay, al largo delle coste britanniche. Lo scopo del lavoro assegnato a Rosetti Marino SpA comprende: la progettazione, l’approvvigionamento dei materiali, le attività di costruzione e commissioning a mare.

Attraverso questo progetto, Rosetti Marino SpA contribuirà all’implementazione di uno dei più importanti progetti di stoccaggio di CO2 su larga scala a livello mondiale, facilitando il percorso di decarbonizzazione in Europa. Inoltre, questo contratto consolida la posizione di Rosetti Marino SpA nel settore della gestione e trattamento della CO2.

Avviati i lavori nel Regno Unito

Una importante commessa a Liverpool Intanto, a ne aprile 2025, Rosetti Marino si è aggiudicata un nuova commessa per attività EPC (Engineering, Procurement & Construction) o shore nel Mare del Nord per un valore superiore a 300 milioni. Il Progetto è stato assegnato dalla società Liverpool Bay CCS Ltd a Rosetti Marino SpA e riguarda un contratto per la realizzazione di quattro

Le attività sono già iniziate e si prevede che saranno completate progressivamente nel periodo compreso tra il 2026 e il 2028. “Con questa acquisizione, Rosetti Marino conferma – spiega Oscar Guerra, amministratore delegato dell’azienda ravennate - il suo impegno e la sua competitività nell’o shore europeo. Il completamento del progetto contribuirà in maniera importante alla riduzione delle emissioni di CO2 da parte di industrie “Hard to Abate” nel Regno Unito ed in tutta Europa”.

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Il Terminal Container in buona salute Riprendono i tra ci grazie all’import-export

Un mese di luglio molto buono rassicura il Terminal Container Ravenna e conferma un primo semestre 2025 in crescita, con un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e oltre 104mila Teu lavorati. Il dato è reso noto da Giannantonio Mingozzi, presidente della società che fa capo al Gruppo Sapir. “La situazione del canale di Suez non ci sta danneggiando più di tanto e quel che al momento ci preoccupa di più è il tira e molla sui dazi. Del resto, noi siamo un barometro dell’economia nazionale”. TCR è un terminal specializzato nella gestione di diverse tipologie di merce, una realtà che o re una vasta gamma di servizi a valore aggiunto come: general cargo, automotive, deposito scale ai ni Iva, container freight station, area merci pericolose, container refrigerati, deposito vuoti e o cina di riparazione, ispezioni e port health, area roro dedicata. Riesce a farlo grazie ad una capacità di movimentazione di 380mila Teu, 670 metri di banchina

Il primo semestre si chiude con una crescita del 10%

e 250mila metri quadrati di area terminal.

Alle spalle un 2024 problematico

Il 2024 ha inizialmente risentito della contrazione dei volumi a causa della crisi del Mar Rosso, ma il tra co si è poi riassestato, consentendo un ritorno a valori quasi normali già dal secondo trimestre. Maggio e giugno 2025 hanno registrato numeri in linea con il 2024; per luglio, pur con la necessaria cautela, le prospettive delle navi in arrivo lasciano spazio all’ottimismo. “Il bilancio senz’altro positivo del primo semestre – spiega il presidente di Tcr Giannantonio Mingozzi –, con la dovuta prudenza potrebbe ri ettere una ripresa più ampia dell’intera attività del porto di Ravenna. La speranza è che la tendenza si mantenga anche nei prossimi mesi, nonostante le incertezze legate alla situazione internazionale e alle politiche sui dazi”. Nei container transitano le merci più svariate dall’ortofrutta, ai prodotti chimici

sino a fertilizzanti e semilavorati provenienti da Turchia ed Egitto, oggi punti di riferimento per la logistica industriale che stanno soppiantando Romania e Cina. Non sono mancati anche container di panettoni prodotti dall’azienda Deco di Ravenna e diretti in Australia.

Mediterraneo in crescita

D’altra parte, nel conteggio dei carichi di Tcr, il Mediterraneo continua a crescere con una percentuale a doppia cifra, grazie alla posizione geogra ca di Ravenna rispetto ad altri porti e alla frequenza e a dabilità dei servizi o erti al Tcr. Ma crescono anche le provenienze e destinazioni extra Mediterraneo, grazie

alle nuove linee acquisite all’inizio del 2025 che hanno infatti ampliato il numero delle connessioni. In questo ultimo periodo, il Terminal segnala un ritorno del tra co dal Mar Nero, in particolare nei collegamenti tra Ravenna e il porto di Poti, in Georgia, con una integrazione tra trasporto ferroviario e marittimo. Se questa rotta si consoliderà, potrà dare una mano importante alle connessioni continentali. Da notare, tra giugno e luglio, la buona performance dell’export, cresciuto del 16,5 %, e anche dell’import che segna un +8,1%, a conferma del buon momento dell’economia regionale e dei servizi portuali di Ravenna.

Sapir

archivia il 2024 con 74 milioni di ricavi

Riccardo

Sabadini confermato alla presidenza

L’Assemblea degli azionisti di Sapir ha approvato il bilancio dell’esercizio 2024 ed è stata presentata la relazione sulla gestione: il bilancio civilistico al 31 dicembre 2024 chiude con un utile d’esercizio di 3,113 milioni di euro. Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 presenta un valore della produzione di 74,338 milioni e un utile d’esercizio di spettanza del Gruppo di 4,444 milioni di euro. Si incrementa, da 133,072 a 134,278 milioni, il patrimonio netto del Gruppo, nell’interesse di tutti gli azionisti, tra i quali i soci pubblici costituiscono la maggioranza.

Molto positivi i dati sulla movimentazione complessiva di merci varie e prodotti liquidi dei terminal del

Gruppo, che si è assestata nel 2024 intorno ai 3,6 milioni di tonnellate, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Il numero medio dei dipendenti del Gruppo è passato da 223,2 a 235,1. L’Assemblea ha anche proceduto al rinnovo del Consiglio d’Amministrazione, che resterà in carica per il prossimo triennio, e risulta composto da Riccardo Sabadini, Nicola Sbrizzi, Mauro Pepoli, Emanuela Bacchilega, Luca Grilli, Massimo Mazzavillani, Elisabetta Molinari, Guido Ottolenghi, Marianna Pampanin. Al termine dell’Assemblea si è riunito il Consiglio che ha confermato presidente l’avvocato Riccardo Sabadini, vicepresidente Nicola Sbrizzi e amministratore delegato Mauro Pepoli.

Riccardo Sabadini, presidente Sapir

Arriva in Marcegaglia la maxi gru Liebherr

Sbraccio di 61 metri e capacità di sollevamento di 154 t. per la LHM 600

L’8 luglio a Ravenna consegnata da parte di Liebherr la sua 2.000esima gru mobile portuale. La LHM 600, la più grande della otta locale di Marcegaglia, supporterà la movimentazione di coils, billette e lamiere, fondamentali per le operazioni logistiche ad alto volume del sito di Ravenna. L’evento ha riunito i vertici di entrambe le aziende, tra cui Antonio Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia, e Patricia Rüf, membro del consiglio di amministrazione di Liebherr-International AG.

Servirà

a

movimentare coils, billette e lamiere, fondamentali per la logistica

L’arrivo della gru è la dimostrazione della continua crescita del sito di Ravenna, che movimenta oltre quattro milioni di tonnellate di acciaio all’anno e svolge un ruolo centrale nella strategia logistica del Gruppo Marcegaglia. Con uno sbraccio di 61 metri e una capacità di sollevamento di 154 tonnellate, la LHM 600 è progettata per garantire prestazioni, sicurezza e comfort dell’operatore. L’interfaccia digitale e la cabina ergonomica ne migliorano l’utilizzo da parte degli operatori mentre le caratteristiche di sicurezza, come la protezione antincendio in standby, garantiscono la resilienza in ambienti portuali di cili.

Una collaborazione pro cua

Antonio Marcegaglia, presidente e amministratore delegato Marcegaglia

rispetto reciproco”.

L’evento ha anche riconosciuto il ruolo di Mac Port, partner di lunga data di Liebherr per la vendita e l’assistenza dei mezzi Liebherr in Italia. La sua competenza tecnica e il suo prezioso supporto sono stati fondamentali per mantenere le prestazioni e la disponibilità della otta di gru in diversi siti in Italia.

L’impatto sullo stabilimento di Ravenna

Lo stabilimento di Ravenna è fondamentale per la strategia di sviluppo industriale del Gruppo Marcegaglia. Con oltre quattro milioni di tonnellate di acciaio lavorate ogni anno, il sito è oggetto di importanti investimenti volti ad ampliare la capacità produttiva, a migliorare la qualità dei processi e ad ottimizzare le emissioni con il massimo rispetto per l’ambiente. La nuova gru LHM 600 ricoprirà un ruolo fondamentale nel sostenere queste ambizioni, consentendo una movimentazione dei carichi più rapida, sicura ed e ciente.

La collaborazione tra Liebher e Marcegaglia dura da oltre vent’anni ed è iniziata nel 2001 con la consegna di una gru LHM 400. Da allora, la otta si è ampliata di pari passo con le esigenze operative dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna. “Siamo orgogliosi di ricevere questa gru così importante – ha spiegato Antonio Marcegaglia – che non è solo un bene tecnico, ma un simbolo del nostro percorso comune con Liebherr, basato su a dabilità, innovazione e

La rete di assistenza Liebherr, supportata dal nostro partner Mac Port con la sua sede principale a Ravenna, garantisce a dabilità a lungo termine e soluzioni tecniche su misura. Queste basi consentono agli operatori di soddisfare le crescenti esigenze con a dabilità, sicurezza e precisione.

“Consegnare la nostra 2.000ª gru mobile portuale a Marcegaglia è un momento di orgoglio - ha spiegato Andreas Ritschel, direttore generale vendite gru mobili portuali di Liebherr Rostock – ed è una testimonianza della forza della nostra tradizione e dell’innovazione condivisa con i nostri clienti che ci spinge ad andare avanti”.

Da oltre 30 anni affianchiamo i nostri clienti con esperienza, professionalità e con un servizio puntuale e tempestivo perché per noi il vero valore aggiunto nella relazione con il cliente è la qualità che garantisce continuità.

RASSEGNA NOTIZIE

Stop alle discoteche in spiaggia

L’Ascom di Cervia alza la voce

“Ribadiamo con decisione che l’intrattenimento tipico delle discoteche in spiaggia – spiega Nazario Fantini, presidente di Confcommercio Ascom Cervia (nella foto) - non è più tollerabile. Il recente passato ci ha già mostrato gli e etti negativi di questo tipo di attività sulla vivibilità, sulla sicurezza e sull’immagine dell’intera località. È necessario tutelare l’identità e la vocazione turistica di Milano Marittima, ponendo un argine a un modello di divertimento che rischia di compromettere il decoro, l’ordine pubblico e la serenità di chi vive e frequenta la nostra città. Auspichiamo fortemente che i prossimi bandi applicativi della direttiva Bolkestein, previsti per il 2027, siano costruiti in modo da scoraggiare e disincentivare queste forme di intrattenimento, favorendo invece una proposta turistica più equilibrata e sostenibile, in linea con le aspettative degli operatori, dei cittadini e degli ospiti”.

Ravenna 17
Ravenna
Forlì-Cesena Rimini

Forlì-Cesena/Rimini 1

Cdc della Romagna a sostegno delle imprese

Qusi 2 milioni per aiutare l’accesso al credito

Negli 2023 e 2024, la Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini ha erogato circa 1,9 milioni di euro in contributi a fondo perduto per supportare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese delle due province. Questi fondi, erogati tramite i Consorzi di, hanno attivato nanziamenti per oltre 40 milioni di euro. Lo strumento è stato confermato anche per il 2025 con uno stanziamento di 600.000 euro. “Sostenere l’accesso al credito per le nostre imprese è una delle priorità strategiche della Camera di Commercio della Romagna – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Sappiamo quanto sia cruciale, specialmente per le micro e piccole imprese, ottenere liquidità per a rontare investimenti e cogliere le opportunità”. (foto Shutterstock)

Ravenna 14

La Regione aiuta il rinnovo dei vigneti

In arrivo 800mila euro alle aziende

La Regione Emilia-Romagna ha approvato l’elenco di liquidazione dei contributi destinati alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti nella campagna vitivinicola 2024/2025, ambito Ravenna. Con la determinazione n. 17180, viene autorizzata la liquidazione di 811.360,63 euro a favore di 47 aziende agricole del territorio, nell’ambito del Programma strategico PAC 2023/2027 e in applicazione del regolamento UE 2021/2115. Tra i bene ciari spiccano aziende di Faenza, Lugo, Bagnacavallo, Alfonsine e Brisighella. Gli interventi hanno riguardato lavori di riquali cazione dei vigneti con l’obiettivo di migliorare la competitività delle imprese e l’adattamento alle nuove condizioni climatiche e di mercato. (foto Shutterstock)

Forlì-Cesena 19

Francesca Bellettini Ceo e presidente di Gucci

Le felicitazioni del sindaco Enzo Lattuca

“A nome mio e dell’Amministrazione comunale esprimo sincere congratulazioni a Francesca Bellettini per l’importante nomina a Presidente e Ceo di Gucci, marchio simbolo dell’eccellenza del made in Italy nel mondo. Questo nuovo incarico rappresenta – spiega il sindaco di Cesena Enzo Lattuca - non solo un riconoscimento al suo talento, alla sua visione e alla sua straordinaria carriera nel mondo della moda e dell’imprenditoria, ma anche un motivo di orgoglio e soddisfazione per la nostra città che Francesca continua a rappresentare in tutto il mondo. Anche per queste ragioni e per sottolineare la sua leadership innovativa, nel 2020, le abbiamo conferito il Premio Malatesta Novello per aver saputo guardare oltre e per aver dato il proprio contributo al mondo della moda all’insegna della creatività con autenticità, garantendo ai gruppi con cui ha lavorato dinamismo e una nuova vita”.

Ravenna 23 ag

Gli economisti studiano il gruppo Ferruzzi

Uscito il nuovo libro di Luciano Segreto

Il ruolo e le gure di Sera no Ferruzzi e Raul Gardini ancora al centro del dibattito, specie dopo la pubblicazione del libro di Luciano Segreto, docente di Global economy all’università di Firenze e di Storia dell’impresa italiana alla Bocconi di Milano, dal titolo “Il costruttore e il giocatore. Sera no Ferruzzi, Raul Gardini e la ne di un grande gruppo industriale” edito da Feltrinelli. Il volume, con l’autore e Carlo Sama, cognato e braccio destro di Raul Gardini, responsabile delle relazioni esterne del gruppo Ferruzzi, è stato presentato in piazza San Francesco a Ravenna di fronte ad una platea di circa 500 spettatori su iniziativa di Tessere del 900. L’obiettivo del lavoro editoriale è quello di scrivere la storia del Gruppo Ferruzzi sulla base dei fatti e cioè degli archivi Sama-Ferruzzi (a breve, questi ultimi, consultabili presso la biblioteca Oriani di Ravenna) e delle carte delle imprese coinvolte.

Romagna 21 ag

Conti della Bcc ravennate, forlivese e imolese

Utile in aumento a quota 31,7 milioni

“Dai dati del bilancio semestrale 2025, con un utile di 31,7 milioni, emerge l’ottimo andamento della gestione e la solidità della Banca” a erma Giuseppe Gambi, Presidente della BCC ravennate, forlivese e imolese. “Questi risultati consentono, anche quest’anno, di dare piena realizzazione alla mission statutaria con la possibilità di proseguire il sostegno a favore di attività sociali, assistenziali e culturali per il territorio e di ra orzare la possibilità di concedere credito a imprese e famiglie. Si sottolinea il trend di crescita nei numeri dei clienti e dei soci. A giugno 2025 i clienti complessivi ammontavano a più di 163.000 tra privati e imprese e la base sociale era giunta a quasi 42.000 soci, confermando la ducia nella nostra cooperativa di credito”.

Ravenna 13 ag

Bilancio

d’oro

per La Cassa di Ravenna

I pro tti raggiungono il massimo storico

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Ravenna Spa, capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario privato ed indipendente, presieduto da Antonio Patuelli, su proposta del Direttore Generale, Nicola Sbrizzi, ha approvato i bilanci individuale della Cassa e consolidato del Gruppo Bancario del primo semestre 2025. La raccolta diretta da clientela è aumentata a 4.599 milioni di euro (+2,43%), la raccolta indiretta ha raggiunto i 5.918 milioni di euro (+7,53%), di cui 2.798 milioni di euro in risparmio gestito (comprensivo dei prodotti nanziario-assicurativi). L’utile semestrale lordo della Cassa è cresciuto a 41,2 milioni di euro (+33,16%) e l’utile netto è salito a 34,1 milioni di euro (+35,63%): si tratta del risultato migliore di sempre.

Forlì-Cesena Ravenna Rimini

Romagna24economia

Magazine di economia, a ari, impresa e società

Inchiesta a cura di Giorgio Costa

Direttore responsabile: Marco Montruccoli

Direttore editoriale: Carlo Sera ni

Testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n. 1464 del Registro della Stampa in data 23/02/2021 Stampa: FC PI 01807620404 Editore: Edit Italia Srl. , Piazza Bernini 6, 48124 Ravenna - editoriale@edititalia.it - Tel. 0544.511311 Concessionaria pubblicità: Publimedia Italia Srl., Piazza Bernini 6, 48124 Ravenna - info@publimediaitalia.com - Tel. 0544.511311

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Romagna24Economia n.5 2025 by Edit Italia S.r.l. - Issuu