COPIA OMAGGIO
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DIARIO IILBUONI SCONTO DELLA SETTIMANA
di
n° 27
mercoledì 26 agosto 2020 - sett. 35 - anno XI
Facoltà di Medicina a Villa Maria: i dubbi di Marangolo
IN COPERTINA
Il presidente di Sinistra per Ravenna, Maurizio Marangolo, ex primario di Oncologia al Santa Maria delle Croci, interviene sull’opportunità di avviare una iniziativa tra Gruppo Villa Maria e Università di Ferrara per la costituzione di un polo universitario nel lughese. Riconoscendo l’“assoluta eccellenza” del Gruppo, Marangolo commenta: “Nessuna obiezione a che il Gruppo Villa Maria, se lo ritiene opportuno e se è in grado di farlo e di mantenerlo, istituisca un proprio polo universitario privato, ma le realtà sanitarie afferenti alla Ausl Romagna devono restare a disposizione del polo universitario bolognese-romagnolo”. (approfondimenti su Ravenna24ore.it - foto Shutterstock)
La scomparsa di Iader Miserocchi, testimone della Resistenza
E’ scomparso all’età di 97 anni Iader Miserocchi: partigiano ravennate, combattè nel secondo battaglione, del quale fu comandante, dell’ottava Brigata Fu comandante Garibaldi, che operava nelpartigiano, le montagne aveva 97 anni tosco-romagnole. Nel corso dei decenni Miserocchi ha mantenuto viva la memoria della Resistenza; nel 2019 diede alle stampe il libro “Mi chiamo Iader”, in cui ha raccontato le sue vicende di partigiano. Una testimonianza importantissima per un periodo cruciale della storia italiana. Tanti gli incontri che hanno caratterizzato l’opera di Miserocchi, anche nei confronti dei giovani. Si ricorda quello promosso dall’Anpi Forlì- Cesena nel settembre 2019, in collaborazione con il Co-
mune. “Mi chiamo Iader” fu illustrato in sala Randi. Il libro racconta, “in chiave biografica, ma assume quasi il ruolo di opera di formazione, le vicende resistenziali che videro Iader come combattente e comandante partigiano”. Intervennero, oltre all’autore con testimonianze dirette, lo storico Luciano Casali e il presidente dell’Anpi provinciale Gianfranco Miro Gori. A coordinare la presentazione Lodovico Zanetti, presidente dell’Anpi comunale forlivese. L’8ª Brigata Garibaldi “Romagna” fu fondata a Galeata, sull’appennino Forlivese alla fine del 1943 dall’unione di due gruppi di partigiani che operavavo sul quel territorio: il Gruppo Salvatore e il Gruppo Libero. All’inizio fu chiamata Brigata Garibaldi Romagnola poi, nella primavera ‘44 assunse la definitiva denominazione di 8ª Brigata Garibaldi “Romagna”. Come spiega l’Istituto storico della Resistenza, “la città di Ravenna è stata decorata nel 1950 con la Medaglia d’Oro al Valor Militare per il contributo offerto dai partigiani locali alla propria liberazione, per le efferate rappresaglie subite dai nazifascisti e per essere stata a lungo teatro di battaglia intorno al suo porto. Dall’autunno 1944 all’aprile 1945 il suo territorio rappresentò infatti il punto più avanzato dello schieramento alleato in Italia. Il capoluogo fu liberato il 4 dicembre 1944 da una manovra congiunta di truppe britanniche e di formazioni partigiane”. Miserocchi fu tra i primi ad entrare in città. (nella foto d’epoca un gruppo di partigiani) tutte le notizie 24ore su 24
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