Il Romanista del 24 novembre 2025

Page 1


LE PAGELLE WESLEY SIDE STORY, A SINISTRA DOMINA

Cremonese-Roma 1-3 Allo Zini un’altra prova di forza: dopo una breve sofferenza iniziale, Soulé apre le danze, poi nella ripresa Ayroldi prova a fare il protagonista e caccia Gasp, ma dilaghiamo grazie a Ferguson e Soulé, spinti dai 5.000 innamorati al seguito. Siamo ancora primi. E da soli!

SENZA FINE

LA PARTITA

ROMA COME UN RULLO COMPRESSORE

3-1

a Cremona Dopo 15 minuti di iniziale sofferenza

Soulé stappa la partita, poi segnano Ferguson e Wesley

Cremonese 1

Roma 3

Cremonese (3-5-2)

Audero 5,5; Terracciano 5,5, Baschirotto 6, Bianchetti 5,5 (35’ st Folino 6,5); Barbieri 6, Payero 6 (12’ st Vazquez 6), Vandeputte 6 (24’ st Grassi 6), Bondo 6, Floriani 5,5 (12’ st Pezzella 6); Bonazzoli 6 (35’ st Sanabria s.v.), Vardy 6

N.e.: Nava, Silvestri, Ceccherini, Lordkipanidze, Sarmiento, Valoti, Johnsen

Allenatore: Nicola 5,5

Roma (3-4-2-1)

Svilar 7; Mancini 6,5, Ndicka 7, Ziolkowski 6 (1’ st El Aynaoui 6,5); Celik 6,5, Cristante 7, Koné 7, Wesley 7,5 (35’ st Tsimikas s.v.); Soulé 7,5 (40’ st Pisilli s.v.), Pellegrini 6,5 (15’ st El Shaarawy 6,5); Baldanzi 6,5 (15’ st Ferguson) N.e.: Vasquez, Gollini, Rensch, Sangaré, Ghilardi

Allenatore: Gasperini 7,5

Rete: 17’ pt Soulé, 19’ st Ferguson, 24’ st Wesley, 48’ st Folino

Arbitro: Ayroldi 4 (Rossi-Politi). Var: Pezzuto

Note: spettatori 14666 (di cui 5000 romanisti). Recupero: 2’ + 4’. Espulso l’allenatore Gasperini per doppia ammonizione per proteste al 17’ st. Ammoniti: Payero per proteste, Ziolkowski, Bondo per gioco scorretto, El Aynaoui per comportamento non regolamentare

Daniele Lo Monaco daniele.lomonaco@ilromanista.eu

Come un rullo compressore, la Roma schiaccia a Cremona la nona avversaria di queste prime dodici giornate di campionato, e resta sola in testa alla classifica dopo che in serata il Milan ha battuto l’Inter nel derby, due punti sopra i rossoneri e il Napoli campione d’Italia che proprio domenica renderà visita ai giallorossi all’Olimpico, in una sfida che non potrà che essere ammantata di tanti significati che nessuno tra i tifosi della Roma immaginava di poter conferire a questa partita, in questo momento della stagione. Ma la squadra di Gasperini vola ed è giusto sognare come fanno i 5000 che ieri hanno accompagnato vocalmente i giocatori in campo e la massa sterminata di altri tifosi che si sono appassionati a questa squa-

GASPERINI ESPULSO PER PROTESTE PER UN RIGORE

DATO A LORO POI TOLTO CON IL VAR

dra moderna e testaccina nello stesso momento, ieri protagonista di un’altra grande prestazione, con una sofferenza iniziale esaurita con il gol di Soulé alla Soulé al 17’, con il dominio nella parte della gara in cui contava dominare, con la resilienza durante lo show di Ayroldi che ha arbitrato malissimo e a senso unico, e con le reti decisive di Ferguson e Wesley con il contributo dei panchinari entrati nella ripresa proprio quando Gasperini era stato espulso dal campo per le sue civilissime proteste ed era stato per questo confinato in tribuna dove si è scatenata la sua anima più tifosa, con le sue calorose esultanze ai gol visti dall’alto.

Solo nella prima fase della partita la Roma aveva tremato, per via dei soliti dieci, quindici minuti di “ambientamento” tattico che i giallorossi scontano dopo aver preparato le marcature in un certo modo ma poi si ritrovano ad adattarsi magari alle contromosse studiate dall’allenatore avversario, in questo caso lo scaltro Nicola. Così la Cremonese nel suo 352 piuttosto mobile ha provato a togliere dal campo qualche punto di riferimento con rotazioni continue e anche un po’ dispendiose. Proviamo a spiegarle partendo dalle contrapposizioni, con i tre attaccanti della Roma (a destra Soulé, a sinistra Pellegrini, al centro Baldanzi al posto degli infortunati Dovbyk, Dybala e Bailey, con Ferguson non al meglio della condizione tenuto inizialmente in panchina) schierati sui tre difensori grigiorossi, rispettivamente Bianchetti, Terracciano e Baschirotto; sulle fasce Wesley (schierato a sinistra) se l’è vista con Barbieri e Celik a destra con Floriani, almeno per metà primo tempo, quando Nicola ha invertito i suoi esterni; in mezzo altre rotazioni hanno riguardato Vandeputte (messo inizialmente da play) che spesso si è scambiato la posizione con Bondo, così sui due si sono alternati Cristante e Mancini, che era stato schierato braccetto di destra con la solita licenza di attaccare e quindi di andare a prendere alto la mezzala di riferimento; bravi davanti, almeno inizialmente appunto, Vardy e Bonazzoli a muoversi parecchio lungo tutto il fronte offensivo, per non diventare bersargli facili per Ndicka e Ziolkowski, la mossa a sorpresa del Gasp dopo il forfait di Hermoso per non rinunciare a Mancini sul centrodestra.

Questa incertezza su tempi e modalità di marcature ha portato a un avvio di partita balbettante da parte della Roma, con tanti errori

definitivamente indirizzato la partita. Nelle foto dell’altra pagina, dall’alto: il gol del vantaggio di Soulé, il gol subito da Svilar proprio nel finale di partita e sotto Wesley premiato come migliore in campo AS ROMA VIA GETTY IMAGES

tecnici in fase di possesso e qualche sbavatura a contenere il possesso avversario. Così all’11’ Payero ha avuto sui piedi una prima occasione favorevole per un tiro senza schermo (fuori) e al 15’ invece una doppia combinazione Bonazzoli-Vardy ha portato a un tiro ravvicinato dell’ex talento dell’Inter che solo per l’elasticità di Svilar è stato possibile contenere, con un allungo rapidissimo in tuffo: ma a far infuriare Gasperini è stata la dormita di Ziolkowski in marcatura. Pessimo segnale. Ad invertire la rotta è arrivata la prima giocata di grande qualità dei giallorossi, sia nella rifinitura che nella conclusione: ad occuparsi della prima, mentre correva il 17’, sono stati Koné e Pellegrini, bravi a scambiarsi il pallone con la giusta misura tecnica, mentre a rifinire il tutto ha pensato Soulé con una giocata della sue, palla raccolta poco fuori il limite dell’area sul centrodestra, spostata verso l’interno con un primo tocco delizioso, toccata ulteriormente per una migliore visione di tiro e infine tiro di collo interno sul palo più a portata, con rotazione millimetrica per passare nello spiraglio tra la mano protesa di Audero e il montante. Intorno al 25’ è arrivato un altro errore di Ziolkowski che a metà campo si è fatto scavalcare troppo facilmente da Bonazzoli, inducendo Gasperini a cominciare a valutare la sua sostituzione, mentre Nicola ha messo mano alla sua squadra, invertendo la posizione degli esterni Barbieri e Floriani e chiedendo maggiori rotazioni ai centrocampisti per togliere i punti di riferimento più immediati. Ma la Roma ha proseguito a giocare con qualità e ha segnato subito dopo il raddoppio, con una bella combinazione Soulé-Baldanzi, con gran movimento del toscano a liberarsi per il tiro, respinto alla bell’e meglio da Audero sui piedi di Pellegrini che l’ha rimesso in porta di controbal-

zo, prima dell’intervento del Var a gelare i bollori della Curva Sud trasferita allo Zini: nonostante una mano più larga, la spalla e la punta del piede di Terracciano risultavano al di qua della spalla di Pellegrini, e dunque gol annullato. Alla mezz’ora c’è stata la grande chance della Cremonese per tornare in parità, con uno sviluppo sulla destra di Payero, cross arretrato per Vandeputte abbandonato da Cristante e conclusione malevola deviata da Svilar d’istinto sul palo interno, con successivo tuffo del portiere a spostare ancora il pallone e nuovo tentativo del belga frustrato ancora da Svilar. Ma è stata la Roma poi a legittimare il vantaggio, con altre occasioni ghiotte: prima un assist di Soulé per Baldanzi anticipato sul più bello da Baschirotto, poi con un invito di Cristante non raccolto da Mancini, poi con uno sviluppo a destra di Soulé per Celik con retropassaggio per Pellegrini che ha calciato di prima costringendo Audero al miracolo (e Lorenzo ha cazziato Zeki per la qualità approssimativa della rifinitura) e poi con un gran corridoio di Baldanzi per Soulé che non ha voluto tirare di destro e ha sterzato per calciare di sinistro, perdendo l’occasione. Poi c’è stato lo show di Ayroldi che prima ha ignorato un clamoroso fallo su Wesley, poi ha punito col giallo una strattonata leggera di Ziolkowski e poi s’è inventato un rigore per la Cremonese per un fallo di mano di Mancini su tiro di Barbieri che il Var ha poi smontato, mentre Gasperini protestava in maniera assai vibrante anche per l’azione partita dal secondo fallo laterale invertito in pochi secondi. Ad inizio ripresa Gasperini si è presentato con El Aynaoui inevitabilmente al posto di Ziolkowski, con Cristante abbassato difensore centrale di destra (tanto quel braccetto già con Mancini giocava da centrocampista) e Brian già al 7’ ha

Nella foto grande, il gol del 2-0 di Ferguson che ha

Cremonese Roma

1 gol 3

50% possesso palla 50%

7 occasioni da gol 10

1 assist 3

3 calci d’angolo 5

13 contrasti vinti 4

46 palle recuperate 39

66 palle perse 58

12 falli commessi 16

3 fuorigioco 2

3 parate 3

0 rigori 0

2 ammonizioni 2

0 doppie ammonizioni 0

0 espulsioni 1

122 distanza percorsa (km) 120

355 passaggi riusciti 371

80% precisione passaggi 85%

7 passaggi chiave 10

9 tiri totali 12

4 tiri in porta 6

2 tiri fuori 4

3 tiri respinti 2

1 pali 0

5 tiri in area 6

4 tiri da fuori area 6

17 cross totali 13

3 cross riusciti 2

0 dribbling 0

salvato di tacco un cross pericolosamente destinato a Bonazzoli. Al 9’ Pellegrini ha pescato su punizione laterale Mancini, ma la deviazione di mezza spalla è finita fuori. Al 12’ Nicola ha inserito Vazquez per Payero e Pezzella per Floriani, mentre dopo una ripartenza 3 contro 1 vanificata da una conclusione affrettata e fuori misura di Soulé, Gasperini ha messo Ferguson per Baldanzi ed El Shaarawy per Pellegrini, pochi minuti prima di essere espulso per una nuova (e più civile stavolta) protesta: e dopo il primo giallo è stato addirittura allontanato solo per aver ripetuto troppe volte «Non ho detto niente». Così è finito in tribuna e da lì ha vistoed ha esultato parecchio, finendo per abbracciare anche dei tifosi - i due gol che di lì a poco avrebbero chiuso la partita: al 19’ con un’azione prolungata in area, con un cross da sinistra di destro di Wesley su cui non è uscito benissimo Audero, con Soulé a cercare senza fortuna il tiro di El Shaarawy e poi di El Aynaoui che intelligentemente ha invece servito basso Ferguson che in area si è aggiustato il pallone e l’ha messo con un tocco morbido nel punto della porta libero da avversari; e al 24’ con un’altra azione spettacolare di 29 secondi ha portato ad uno sviluppo tra Mancini, El Shaarawy, Ferguson, ancora El Shaarawy per Wesley che a tu per tu col portiere si è preso pure la briga si scavalcarlo con un tocco sotto da spiaggia di Copacabana, non da gelo di Cremona. Sul 3-0 la partita è vissuta nel palleggio dei romanisti e sulle altre sostituzioni che hanno portato in campo Grassi e Sanabria, Tsimikas e Pisilli e soprattutto Folino che, di testa, su corner all’ultimo secondo, ha tolto a Svilar la soddisfazione del settimo clean-sheet. Peccato perché pochi minuti prima Ferguson aveva segnato il 4-0, ma partendo da una posizione di fuorigioco stavolta correttamente rilevata. ■

a cura di Gabriele Fasan

Ayroldi disastro: perde la bussola a fine primo tempo

Un disastro quello combinato da Giovanni Ayroldi di Molfetta ieri allo stadio Zini in Cremonese-Roma. E per fortuna non ha inciso sul risultato. Figlio e nipote d’arte, non sapremo mai se il papà Stefano e lo zio Nicola lo hanno più rimproverato o consolato dopo questa prestazione da dimenticare. Al 26’ annullato il secondo gol della Roma, di Pellegrini, per un fuorigioco di mezzo centimetro di Pellegrini (10 minuti per l’immagine, faranno lo sconto agli abbonati?). Ma il punto è un altro. Tutto quello che non dovrebbe succedere a un arbitro accade in pochissimi minuti: dall’errore per il fallo non fischiato (da ammonizione, per SPA) di Floriani su Wesley al 44’ e 34” al rigore assegnato ai grigiorossi per il tocco di mano di Mancini in area di rigore. Nel mezzo, però, 7 secondi dopo la svista ai danni del brasiliano romanista il giallo comminato a Ziolkowski per una lieve trattenuta su Bonazzoli. Il corto circuito è ancora in corso, però: sugli sviluppi della punizione la Cremo si riversa sul lato sinistro dell’area di rigore, Barbieri effettua una sorta di

GIOVANNI AYROLDI MOLFETTA

4

tiro cross che colpisce il braccio attaccato al corpo di Mancini. Ayroldi è a pochi metri e con la visuale perfetta, non ha dubbi e assegna il rigore. Per fortuna esiste il Var, che ci mette fin troppo a richiamarlo. Qui inizia un curioso siparietto in favore dei telespettatori: il match analyst di Dazn, Luca Marelli, invece di stupirsi per la topica dell’ex collega stigmatizza il comportamento della panchina giallorossa («tanto c’è il Var, inutile protestare»). Passi il mood da educatore, peccato abbia dimenticato l’adrenalina dello sport, oltre al fatto che in panchina oggi ci sono i tablet per rivedere in diretta. Va da sé che il rigore è revocato. Gasp però resta nervoso e a inizio secondo tempo viene ammonito e ed espulso in undici secondi per proteste e buttato fuori al grido (magari ad alta voce) di «non ho detto niente!» rivolto al quarto ufficiale Crezzini. Ma a Ayroldi, evidentemente rimasto privo di buon senso, ormai per arbitrare sono rimasti solo i cartellini. Dopo Mou e Serra, la Roma si conferma sfortunata con il “quarto uomo” dello Zini. Pace. ■

Nel dettaglio
Cremona, domenica 23 novembre 2025
12ª giornata del campionato di Serie A

LE PAGELLE

WESLEY SIDE STORY

Sognare si può L’esterno è un motorino perpetuo sulla fascia e regala la delizia che chiude il match

Soulé pennella il vantaggio e resta una spina nel fianco avversario. Koné e Cristante spadroneggiano

7 MILE SVILAR

6,5 GIANLUCA MANCINI

7 EVAN NDICKA

6 JAN ZIOLKOWSKI

6,5 ZEKI CELIK

7 BRYAN CRISTANTE

7 MANU KONÉ

7,5 FRANÇA WESLEY

Fabrizio Pastore fabrizio.pastore@ilromanista.eu

In testa si sta una Cremona e la Roma anche allo Zini mostra di non avere alcuna intenzione di abdicare. Anzi: sviluppo della manovra e tenuta atletica migliorano a vista d’occhio, un altro attaccante si sblocca e la panchina mette il lucchetto al match. Sì, sognare si può.

7 SVILAR. Prodigioso su Bonazzoli col match ancora bloccato. Blinda anche il vantaggio su Vandeputte, senza perfezione stilistica, ma con inalterata efficacia, sia pure con l’ausilio di palo e Celik. Il fastidio evidente per il clean sheet saltato nel finale dà poi la misura della mentalità. Da fuoriclasse assoluto.

6,5 MANCINI. Mantenuto in appoggio alla catena di destra, si spinge meno del consueto, anche perché in partenza gli avversari creano insidie. Il Var dà, il Var toglie e per una volta gli rende giustizia. Il grugno d’ordinanza può attendere.

7 NDICKA. Comanda la difesa con la dovuta personalità, puntando forte sugli anticipi, anche oltre la metà campo avversaria. Prepotente.

6 ZIOLKOWSKI. Senza Hermoso tocca a lui, a distanza di un mese dall’ultima da titolare. La serata indigesta di coppa è lontana, ma le sofferenze ancora no. Quando sembra riassestarsi resta vittima di una decisione invertita di Ayroldi, culminata col giallo. E la sua gara dura soltanto un tempo

6,5 CELIK. Dietro è una roccia e in almeno due circostanze interviene con quel vigore che spiega la sua intoccabilità. Quando spinge lo fa senza risparmi. Garanzia.

7 CRISTANTE. Da mediano è il solito maratoneta: chiama il pressing e crea densità, tamponando ovunque ci sia bisogno. Poi viene arretrato e perfino da braccetto è più che affidabile, sbrogliando un pericolo addirittura di fino. Daje de tacco

7 KONÉ. Alterna passo felpato a marcia lunga, regalando sempre la sensazione di spadroneggiare lì

6,5

La squadra è straripante fisicamente e granitica quando c’è da stringere i denti. Lui aggiunge l’acuto determinante coi cambi che confezionano seconda e terza rete.

7,5

nel mezzo. Dominante.

7,5 WESLEY. Quando accende il motore nessuno riesce a reggerne il passo. A sinistra fornisce una spinta costante, a dispetto di chi sosteneva non potesse giocarci. Fino alla delizia di stampo brasiliano che mette in ghiaccio successo e vetta. Wesley coast (to coast)

7,5 SOULÉ. Fedelissimo interprete dei dettami gasperiniani per l’attacco, non a caso è la colonna del reparto: ispira e cerca la profondità, punta e salta, quando limita all’essenziale i tocchi diventa quasi imprendibile. Trova poi la mattonella prediletta, da dove pennella l’1-0. Sfiora il bis e resta una spina costante nel fianco avversario. Roba da Mati.

6,5 PELLEGRINI. Ripreso da Gasp in avvio per qualche falla tecnica non da lui, si fa perdonare costruendo con Koné l’azione del vantaggio. Troverebbe anche il raddoppio, ma il Var glielo cancella. Ci riprova dal cuore dell’area, ma un miracolo di Audero lo stoppa sul più bello.

6,5 BALDANZI. Centravanti di necessità, riempie e svuota l’area a fasi alterne, concedendo spazi ai compagni. Lo scontro fisico con Baschirotto sarebbe impari, Tommaso lo riporta sui binari più consoni ai suoi pregi.

6,5 EL AYNAOUI. Prima dell’intervallo Gasp lo catechizza e lui recepisce le indicazioni entrando subito in gara, fra intercetti e lucidità di palleggio, come certifica l’assist del 2-0. Rimedia però un giallo ingenuo a giochi fatti.

6,5 EL SHAARAWY. Altro ingresso centrato. Confeziona il gol del punto esclamativo dopo un bello scambio, illuminando il corridoio per Wesley

6,5 FERGUSON. Non al meglio, parte dalla panchina ma entra e diventa decisivo, forse ispirato dai colori familiari: prima firma da romanista, con possibilità di doppietta sfumata solo per offside. C’mon

6 TSIMIKAS. Rileva l’Mvp Wesley stremato dalla fatica a sfida chiusa.

S.V. PISILLI. Una manciata di minuti nel finale di partita.

7,5 MATIAS SOULÉ

6,5 LORENZO PELLEGRINI

6,5 TOMMASO BALDANZI

6,5 NEIL EL AYNAOUI

6,5 STEPHAN EL SHAARAWY

6,5 EVAN FERGUSON

6 KOSTAS TSIMIKAS

S.V. NICCOLÒ PISILLI

GIAN PIERO GASPERINI
FRANÇA WESLEY
L’ALLENATORE
IL MIGLIORE

DAL CAMPO

Riecco Bailey e Dybala, l’emergenza è alle spalle

Simone Valdarchi Inviato a Cremona

Arrivano i nostri. La Roma allo Zini ha ripreso da dove aveva lasciato prima della sosta, vincendo e convincendo. L’ha fatto segnando, per la prima volta in stagione, tre gol in una partita, proprio nel giorno in cui l’attacco romanista era in piena emergenza. E la sensazione è che il peggio, in questo senso, sia alle spalle. Già, perché, tornati ieri sera nella Capitale, Gasperini e i suoi si sono dati appuntamento per questa mattina a Trigoria. Ripresa e scarico per chi ha giocato, allenamento normale per tutti gli altri, con lavoro personalizzato per chi deve ancora rientrare. Tra questi, ci sono ovviamente Dybala e Bailey, clinicamente guariti e in attesa dell’ok da parte dello staff medico.

I DUE ATTACCANTI ATTESI IN GRUPPO DOMANI, OGGI SCARICO A TRIGORIA. DA VALUTARE HERMOSO. TESTA AL MIDTJYLLAND

Gasperini se li aspetta entrambi in gruppo domani, quando comincerà la vera e propria preparazione per la sfida di coppa al Midtjylland, in programma giovedì pomeriggio all’Olimpico. L’obiettivo, per Dybala, rimane ritrovare la forma migliore in vista di Roma-Napoli di domenica, quando sicuramente mancherà Gasp per squalifica e, rimanendo in attacco, Baldanzi, assente in lista Uefa. La Joya, però, così come Bailey, dovrebbe rientrare tra i convocati già per la gara di Europa League. Rimangono da valutare, invece, le condizioni di Hermoso, fermato prima di Cremona da un fastidio muscolare, mentre per Dovbyk bisognerà attendere un clima più natalizio. In attesa di scartare i regali, però, la Roma si gode i piani alti della classifica ancora per un po’. ■

DALLA PANCIA DELLO ZINI

«STIAMO CRESCENDO IL MERITO È DEI RAGAZZI»

Gasperini «Wesley un giocatore forte, non ho mai avuto dubbi su di lui»

Urlava e saltava di gioia, aggrappato alle tribune dello Zini a seguito della sua espulsione, dopo la rete del 2-0 di Ferguson, in grado di indirizzare in maniera importante la sfida contro la Cremonese. Ma allo stesso tempo lo abbiamo visto infuriato, come non era mai accaduto prima d’ora in stagione, con la squadra arbitrale per molte letture non condivise. Il pomeriggio di Gian Piero Gasperini è stato come un giro sulle montagne russe, culminato col sorriso sulle labbra: «Stiamo crescendo e questo è stato un ulteriore passo avanti. Ma recentemente abbiamo fatto ottime partite, ma abbiamo mostrato una crescita importante, giocando bene in attacco, giocando di reparto, dando sempre la sensazione di poter creare pericoli, e questo qualche settimana fa non

SIAMO MOLTO CONTENTI

PER FERGUSON, DA TEMPO

ASPETTAVA QUESTO

MOMENTO. È STATO UN GOL

DAVVERO IMPORTANTE

succedeva. Il merito è di questi ragazzi che mi sembra abbiano svoltato perché se fai certi gol vuol dire che hai fiducia» Imbufalito con Ayroldi e con il quarto uomo Crezzini, Gasperini ha spiegato poi quanto accaduto a bordocampo: «I 10 minuti finali del primo tempo sono stati veramente molto pesanti per noi. Nel secondo tempo non ho detto niente, nemmeno una parola su un fallo fischiato contro Mancini. Il IV Uomo era lì, poteva lamentarsi in occasione del rigore concesso ma non del secondo tempo. Hanno fatto due errori molto grossolani, se l’arbitro avesse dovuto fare qualcosa l’avrebbe dovuto fare nel primo tempo e non nel secondo. Il IV Uomo l’ha richiamato due volte, in questo caso si è comportato veramente male ed è diventato protagonista» L’espulsione gli ha regalato una visuale privilegiata, in tribuna insieme a molti tifosi della Roma che, al gol di Ferguson, sono corsi ad abbracciarlo: «La mia esultanza? Siamo contenti per Ferguson, aspettava questo gol. È stato un gol importantissimo, stavamo giocando bene e creando diverse chance. Con il secondo gol abbiamo capito che si poteva vincere la partita» Il tecnico giallorosso ha voluto sottolineare anche il grande supporto del tifo giallorosso, in grado di creare un clima positivo attorno alla squadra: «Al di là

Nicola: «La qualità della Roma è elevata»

Al termine della sfida tra Cremonese e Roma, il tecnico dei grigiorossi, Davide Nicola, ha commentato così il ko maturato sul campo: «Prima di tutto devo rendermi conto che la qualità della Roma è talmente elevata che diventa difficile pensare che non abbiamo fatto bene. Di certo non abbiamo capito che Baldanzi potesse giocare e abbiamo lasciato, a lui e Soulé, quei due metri costanti. L’interpretazione dei duelli difensivi doveva portare ad un atteggiamento più aggressivo. Ma ci stiamo costruendo la nostra qualità e per me questo è motivo di orgoglio, poi statisticamente possibile che paghi dazio con le grandi. Ma giocare come lo sta facendo la Cremonese non è affatto scontato. Dobbiamo cercare di trovare il gol quando serve, perché quello sposta gli equilibri della partita. Dobbiamo divenire più abili. Ma partendo dal valore della Roma, mi sento di dire che abbiamo fatto una gran partita. Il resto è tutto migliorabile con il lavoro quotidiano»

del numero dei tifosi, perché la Roma ha sempre avuto grande seguito, ma è il clima che c’è intorno alla squadra che è diverso e si è visto oggi. A volte è un problema e invece non lo è: c’è un bel clima di fiducia perché tutti danno tutto. Probabilmente la squadra sta anche crescendo sul piano del gioco e quindi gioca anche meglio, è importante offrire un buon calcio» Nota di merito per Wesley, autore di una prestazione impressionante, impreziosita dalla rete del 3-0: «Wesley è un giocatore forte, non ho avuto un dubbio neanche all’inizio quando è arrivato. Può giocare a destra e a sinistra, come altri giocatori. Come Baldanzi che può giocare centravanti e può fare altri ruoli, Mancini, Cristante, El Aynaoui, Koné...». La sua Roma cresce, migliora, si diverte e continua a vincere. E domenica all’Olimpico arriva il Napoli di Antonio Conte. Gasp in tribuna, ma la Roma si farà trovare pronta. ■

L’ESPULSIONE? I 10 MINUTI FINALI DEL PRIMO TEMPO SONO STATI PESANTI PER NOI. IL QUARTO UOMO È DIVENTATO PROTAGONISTA

Andrea Di Carlo Inviato a Cremona
Gian Piero Gasperini poco prima di venir espulso dal Ayroldi: il tecnico giallorosso salterà per squalifica Roma-Napoli GETTY IMAGES
Leon Bailey a Trigoria, domani il giamaicano si allenerà col resto dei compagni MANCINI

GLI SPOGLIATOI

FERGUSON:

«ASPETTAVO QUESTO GOL DA TANTO»

Wesley «Si può lottare fino alla fine»

Elsha: «Ci sono entusiasmo e fiducia»

La lunga attesa per Evan Ferguson è finita: il centravanti irlandese, partito dalla panchina perché non ancora al top dopo l’infortunio, è subentrato e ha trovato il suo primo gol in maglia giallorossa. Un gol, il suo, che ha definitivamente indirizzato la gara a favore della Roma: «Aspettavo da tanto questa rete - dice Ferguson ai microfoni di DAZN nel postpartita - e non vedevo l’ora: è stato bello». Ha dovuto attendere un po’ prima di sbloccarsi, ma il ventunenne si sta ambientando in una realtà totalmente nuova per lui, e il periodo di adattamento è fisiologico: «Ci sono stati degli alti e bassi, ma ora voglio sfruttare questo momento e continuare cosi».

Sì, viaggiare. Il piacere cantato da Battisti sintetizza fin troppo il sentimento provato dai romanisti, che ormai a migliaia e migliaia seguono la squadra in ogni dove. Questo, in realtà, non rappresenta di per sé neanche una novità, perché la Roma in campo non è mai stata sola nella sua storia. C’è da dire, però, che intorno alla squadra di Gasperini si sta creando un clima diverso, quello delle annate più belle (che, a scanso di equivoci, sono state molte più di tre dal 1927 in poi), quando nessuno vuole perdere l’appuntamento di andare allo stadio a tifare la Roma. Che sia all’Olimpico o altrove. Questo è il sentimento che ha spinto ieri, nella prima domenica di freddo, circa 5.000 romanisti a muoversi verso Cremona. Andata e ritorno in giornata, in mezzo tre punti, la vetta confermata e il sogno da prolungare ancora un altro po’. Oltre, ovviamente, al tifo incessante. Quello non è mai

A segno anche Wesley, al secondo centro stagionale ed eletto migliore in campo. «Quando sono arrivato - dice il brasiliano - immaginavo tante belle cose a proposito di questa squadra, ma non credevo di adattarmi così velocemente: sono molto felice». L’esterno, ormai stabilmente schierato a sinistra da Gasperini, ha garantito il solito mix di corsa e qualità, andando a finalizzare poi la bellissima azione di contropiede che ha portato al 3-0 con un bel tocco sotto che ha beffato Audero. Wesley però non perde di vista quello che deve essere l’obiettivo collettivo: «Stiamo facendo il nostro lavoro e siamo contenti di quello che stiamo facendo in allenamento e in partita. Dobbiamo continuare così: se seguiamo quello che ci chiede l’allenatore, possiamo lottare fino alla fine». Anche per il titolo? Il brasiliano risponde senza

L’AMBIENTE

giri di parole: «Sono venuto qui per vincere, come chiunque giochi a calcio». Più chiaro di così...

«Ci godiamo il momento»

NESSUNO

DI NOI HA DETTO LA PAROLA “SCUDETTO”, MA NON CI PONIAMO

LIMITI

Stephan El Shaarawy

A Wesley l’assist è arrivato da una bella intuizione di Stephan El Shaarawy, che nel post-gara non si nasconde: «A prescindere dalla voglia e dall’intensità - dice Elsha - vedo anche dei margini di crescita: possiamo ancora crescere tanto, in fase realizzativa soprattutto. Dobbiamo continuare così. Il clima nello spogliatoio è ottimo fin dal precampionato, ma nessuno ha pronunciato la parola “Scudetto”, perché siamo

consapevoli che mancano tante partite. Però non ci poniamo limiti, vedremo più in là dove saremo». E chi gli chiede se la sfida di domenica prossima con il Napoli sia un crash test il Faraone risponde: «È presto: conosciamo la forza del Napoli, ma giochiamo in casa e cercheremo di fare una grande partita». La vetta non dà vertigini, ma «entusiasmo e voglia», dice il numero 92: «Si vede in ogni pallone che giochiamo: siamo contenti e c’è fiducia. Siamo consapevoli che il campionato è ancora lungo, ma ci godiamo il momento». Come è giusto che sia. ■

LO STESSO SOGNO

Evan Ferguson, 21 anni, festeggia dopo il gol del momentaneo 0-2 a Cremona: per il centravanti irlandese si tratta del primo centro in maglia giallorossa GETTY IMAGES

mancato e lo si è percepito, forte, fin dall’ingresso in campo. A differenza di Reggio Emilia, quando i due terzi dello stadio era esplicitamente romanista, considerando i 14.666 spettatori totali (lo Zini è andato sold out), la sfida numerica è stata vinta dai tifosi di casa. Almeno quella o solo quella, forse. Perché al livello di decibel il settore, che aveva sue appendici nelle due tribune limitrofe, ha dominato come la Roma in campo. L’ingresso in campo, si diceva. Quando i 22 hanno seguito Ayroldi fuori dal tunnel, si è assistito a un inno contro inno. Inutile sottolineare che l’ultimo “Roma, Roma, Roma”, quello strillato, abbia sovrastato tutto il resto. Poi bandiere, sempre le solite quattro, e sciarpe ovunque. La prima esplosione d’euforia è arrivata al gol di Soulé, mentre il raddoppio di Ferguson, proprio sotto la curva romanista (così come il tris di Wesley), ha dato la sensazione di un’altra partita portata a casa. E allora occhi chiusi, la mente che è libera di viaggiare e la gola che urla il suo sogno. Prima con «in Curva Sud noi staremo ad aspettar...» e poi, dopo il 3 a 0: «Dicono era il mio sogno fin da bambino...». Tra i sognatori, in tribuna, c’è anche Gasperini, allontanato nel frattempo da Ayroldi. Ferguson fa 2 a 0 e Gasp impazzisce di gioia, saltando aggrappato alla ringhiera. Viva la pazza gioia di essere romanisti. Si chiude con la squadra sotto al settore a fare festa. ■

Simone Valdarchi Inviato a Cremona
sopra: a sinistra, il settore riempito dai romanisti, con sciarpe e bandiere al momento dell’inno; a destra, Gasperini in tribuna dopo il rosso MANCINI

12ª

giornata

Partite Risultati

Cagliari-Genoa 3-3

Udinese-Bologna 0-3

Fiorentina-Juventus 1-1

Napoli-Atalanta 3-1

Verona-Parma 1-2

Cremonese-Roma 1-3

Lazio-Lecce 2-0

Inter-Milan 0-1

Torino-Como oggi ore 18.30

Sassuolo-Pisa oggi ore 20.45

Prossimo turno (30/11/2025)

Partite Date e orari

Como-Sassuolo 28/11 ore 20.45

Parma-Udinese 29/11 ore 15

Genoa-Verona 29/11 ore 15

Juventus-Cagliari 29/11 ore 18

Milan-Lazio 29/11 ore 20.45

Lecce-Torino 30/11 ore 12.30

Pisa-Inter 30/11 ore 15

Atalanta-Fiorentina 30/11 ore 18

Roma-Napoli 30/11 ore 20.45

Bologna-Cremonese 01/12 ore 20.45

I marcatori

5 reti: Orsolini (Bologna), Calhanoglu (Inter), Pulisic (Milan)

4 reti:Soulé (Roma), Leao (Milan), Nico Paz (Como), De Bruyne e Anguissa (Napoli), Bonazzoli (Cremonese), Simeone (Torino), Castro (Bologna), Bonny e Lautaro Martinez (Inter)

3 reti: Thuram (Inter), Ostigard (Genoa)

2 reti: Dovbyk, Pellegrini e Wesley (Roma)

1 rete: Celik, Cristante, Dybala, Ferguson e Hermoso (Roma)

Le prossime gare della Roma

Roma-Midtjylland Europa L. 27/11

Roma-Napoli Serie A 30/11

Cagliari-Roma Serie A 07/12

Celtic-Roma Europa L. 11/12

Roma -Como Serie A 15/12

Juve-Roma Serie A 20/12

Roma-Genoa Serie A 29/12

Atalanta-Roma Serie A 03/01

Lecce-Roma Serie A 06/01

Roma-Sassuolo Serie A 10/01

Roma-Torino Coppa Italia 13/01

Torino-Roma Serie A 18/01

Roma-Stoccarda Europa L. 22/01

Roma-Milan Serie A 25/01

Panathinaikos-Roma Europa L. 29/01

Udinese-Roma Serie A 01/02

Roma-Cagliari Serie A 08/02

POST PARTITA

Rossettini:

«Oggi conta aver preso i tre punti»

«Vittoria importantissima». Dopo aver battuto il Como in trasferta, il tecnico romanista Rossettini non ha nascosto la sua soddisfazione: «Era una gara che temevamo. Avevo chiesto alle ragazze tecnica, cuore e anche un po’ di malizia e hanno fatto un partita importante. Ancora una volta arriviamo negli ultimi 16 metri e non siamo ciniche come dovremmo: abbiamo sofferto, ma abbiamo portato a casa il risultato e questo è quello che conta. È un percorso di crescita costante, con tante fatiche, tanti infortuni, ma le ragazze si stanno mettendo a disposizione». L’allenatore giallorosso ha poi detto la sua sul dubbio utilizzo che viene fatto del FVS, visto che anche ieri manca un rigore solare per le romaniste: «Iniziamo a domandarci a cosa serva questo strumento - ha det-

CI MANCA ANCORA CINISMO MA STIAMO CRESCENDO. INIZIO A PENSARE CHE NON ABBIA SENSO CHIEDERE LA REVISIONE AL VAR

to senza mezzi termini ai canali del club - se poi le decisioni non cambiano nemmeno quando le situazioni sono eclatanti, come in questo caso e altre due volte». Dopo la gara ha parlato anche Greggi, da ieri a quota 200 presenze con la Roma e in Serie A: «La gioia più grande sono i tre punti che abbiamo preso contro una squadra tosta. Poi sul mio record, non lo sapevo, sono contenta, orgogliosa, un traguardo che ho raggiunto con la mia squadra del cuore, la Roma. C’è ancora tanto da fare, però questo obiettivo è stato raggiunto». ■ LF

OLTRE GLI OSTACOLI

VITTORIA DI CUORE

A Como La Roma vince 1-0, nonostante limiti, arbitri e assenze

Como (4-3-3)

Gilardi; Marcussen, Rizzon, Howard, Cecotti (16’ st Berisha); Madsen (16’ st Lehmann), Vaitukaityte (31’ st Chidiac), Pavan (16’ st Szabò); Kramzar, Bernardi, Nischler (41’ st Kerr)

N.e.: Schroffenegger, Bergersen, Sagen, Picchi, Marchiori, Ruma

Allenatore: Sottili

Roma (4-3-3)

Baldi; Bergamaschi (45’+2’ st Galli), Oladipo, Valdezate, Di Guglielmo; Greggi, Rieke, Giugliano (38’ st Thøgersen); Corelli (38’ st Pandini), Viens (45’+2’ st Babajide), Pilgrim (26’ st Dragoni)

N.e.: Lukasova, Soggiu, Pierkaska, Kuhl, Pante

Allenatore: Rossettini

Reti: 44’ pt Viens

Arbitro: Frasynyak di Gallarate (Romagnoli-Gennuso)

Note: Stadio: Ferruccio (Seregno)

Recupero: 2’ e 9’. Ammonite: Corelli

Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu

Vincere contro le stanchezze, gli infortuni, l’arbitro e i propri stessi limiti. La Roma ci è riuscita ieri a Como, contro una squadra che era in forma e stava scalando la classifica, creando tantissimo e sprecando come sempre qualcosa, correndo anche qualche rischio più del previsto ma comunque portando a casa tre punti pesantissimi che la mandano alla sosta per le nazionali con la vetta del campionato

in pugno. Al 13’ le giallorosse si sono viste annullare un gol di Viens per un presunto (ma dubbio) fuorigioco di Di Guglielmo e al 38’ Giugliano ha sprecato una maxi occasione a tu per tu con Gilardi. Al 44’ poi è arrivato il gol del vantaggio firmato dalla stessa Viens con una zampata decisiva in area di rigore, un vantaggio meritato e che poi sarebbe valso definitivamente i tre punti. La canadese, anche se non perfetta in fase di finalizzazione è stata protagonista assoluta e l’altra ad aver segnato il corso della gara è stata senza alcun dubbio Rachele Baldi: al 62’ è stato assegnato un rigore al Como per un fallo di Rieke (ieri leggermente sotto tono), però la portiera ha neutralizzato il tiro di Nischler e lasciato la sua Roma in vantaggio. Al 71’ Pilgrim ha ricevuto una spallata in un contrasto per poi riportare la frattura del setto nasale (l’arbitro

DECIDONO IL GOL DI VIENS E BALDI CHE PARA UN RIGORE. ROMANISTE PRIME A + 5 SU JUVE E NAPOLI. IL FVS VA USATO MEGLIO

non ha nemmeno dato il fallo) e al 74’ è arrivato un altro scivolone: nonostante un evidente tocco di mano in area da parte di Bernardi e il seguente controllo al FVS Frasynyak ha misteriosamente deciso di non concedere il rigore alle giallorosse, scatenando le più che comprensibili ire della panchina giallorossa e l’espulsione di un collaboratore di Rossettini. La tecnologia per gli arbitri può essere un aiuto, ma è fondamentale che in tutta la Serie A Femminile se ne migliori l’utilizzo perché, a oggi, in ogni gara e non solo della Roma ci sono letture e decisioni al limite del realistico. In ogni caso, dopo un tentativo di risalita del Como e qualche altra opportunità romanista non sfruttata è arrivato il triplice fischio. Per la squadra di Rossettini in chiara emergenza infortuni è arrivato un successo pesantissimo anche perché contro tutto e tutti, con una forza caratteriale ancor prima che tecnica o tattica, quella che serve per costruire i cammini importanti, le crescite vere. Vincendo a Como la Roma ha dato un altro messaggio al campionato e la strada è ancora quella giusta da seguire. ■

La Roma esulta con Baldi dopo che la portiera ha parato il rigore del possibile 1-1 a Como GETTY IMAGES
Il tecnico romanista Rossettini GETTY IMAGES

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.