Sicurezza
di Massimiliano Picci
COSA POSSIAMO IMPARARE DALLA
TRAGEDIA DI RAVANUSA L’esplosione dello scorso 11 dicembre riporta l’attenzione sullo stato della rete del gas metano nel nostro Paese, spesso obsoleta e minacciata dal rischio idrogeologico dicembre, Ravanusa (AG), una terribile esplosione devasta via Trilussa: tre edifici vengono completamente rasi al suolo, altrettanti sventrati. Tra le macerie i soccorritori rinverranno i corpi di nove persone, tra cui quello di una donna incinta. Le indagini della Procura sono ancora in corso, nelle scorse settimane hanno avuto luogo alcuni importanti accertamenti tecnici, dai quali potremo ricevere indicazioni chiarificatrici su questa tragica vicenda. Quello che appare chiaro da quanto è stato finora reso di pubblico dominio, è che la causa della detonazione sia da attribuirsi a un’esplosione generata dall’innesco accidentale di
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un accumulo di gas metano venutosi a creare in una sacca sotterranea. Una fuoriuscita di gas dalla condotta in bassa pressione presente sotto alla strada avrebbe perciò, in un tempo più o meno lungo, saturato un’area lasciata vuota nel sottosuolo, fino al momento in cui un innesco accidentale ha dato luogo al disastro. Al di là delle responsabilità, che verranno accertate nelle sedi competenti, quello che è interessante notare da una prospettiva più tecnica è che nella vicenda, se la prima ricostruzione risultasse fondamentalmente corretta, si sono realizzate due situazioni che combinate insieme hanno portato alla genesi del disastro. La prima riguarda la perdita di gas metano, che sarebbe avvenuta da un tratto di condotta danneggiato. Il
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gestore ha dichiarato a mezzo stampa che sul tratto di condotta in oggetto non sarebbero state effettuate manutenzioni o interventi di recente, ma tuttavia la rete era stata completamente ispezionata recentemente e tale analisi non aveva rilevato criticità nell’area. Da quello che viene riportato dalla stampa però, gli inquirenti avrebbero rinvenuto una fessurazione consistente della condotta proprio nell’area dell’incidente. Uno squarcio, da quello che si è potuto vedere dalle foto di dimensioni significative, su un tratto di condotta in bassa pressione di diametro 100 mm. La seconda variabile dell’equazione è la presenza nell’area di una sacca vuota di dimensioni tali da permettere un accumulo di gas capace di generare un’esplosione di queste pro-