Ironica durezza

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Indice

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Geografie dell’intuizione

Ipotesi di sistemazione per il nuovo piede del Sommo Portico del Vittoriano, Roma, 1993

Memoriale diffuso della Grande Guerra. Sacrario Militare di Redipuglia, Fogliano Redipuglia (GO), 2015 - in corso

Roma-Fiumicino. L'incontro tra questi due mondi così distanti, quello della performance e quello della logistica, mi ha fatto comprendere come la progettazione sia sempre un atto di connessione tra elementi eterogenei, un confronto tra ordine e imprevedibilità.

Fabrizio Marzilli: Nel volume "Idea Immagine Architettura: tecniche d’invenzione architettonica e composizione", nato dalla sua ricerca di dottorato, ha approfondito il rapporto tra idea e immagine come atto generativo del processo creativo. Che ruolo rivestono oggi questi due elementi nel suo lavoro e come si relazionano con le nuove tecnologie digitali?

Orazio Carpenzano: Quel libro rappresenta uno dei momenti più intensi della mia ricerca, un'occasione preziosa per approfondire il legame tra visibile e invisibile, tra idea e immagine, non per metterne in evidenza le differenze, ma per individuarne le connessioni profonde. Nel mio lavoro, entrambi rivestono un ruolo centrale e insostituibile.

L'idea è il punto di partenza imprescindibile: può evolversi, orientando il processo creativo, ma resta sempre il fulcro dell'architettura. Questo aspetto intuitivo è essenziale: prima si trova, poi si cerca. L'immagine, invece, racchiude

La commensurabilità delle parti, 1998

Il confine tra edificio e frammento urbano è oggi più che mai fluido e si definisce proprio attraverso la comprensione del tema del progetto. L’intenzione progettuale e la modalità di intervento dell’architetto determinano il grado di continuità tra architettura e città. Esistono architetture che si configurano come sistemi relazionali e frammenti urbani che acquisiscono una valenza formale specifica. Tuttavia, ritenere che la città possa emergere da una somma di architetture isolate è un’ipotesi riduttiva: la dimensione urbana necessita di un sistema di relazioni, di un’interazione tra spazi intermedi, tra interregni capaci di generare una sinergia compositiva. In mancanza di tale connessione, si rischia di ottenere un mosaico di edifici autoreferenziali privi di coerenza contestuale, in cui l’architettura ingaggia una battaglia contro sé stessa. Roma rappresenta un caso paradigmatico in cui il tracciato urbano, la prospettiva architettonica e la relazione con il suolo assumono un valore fondativo. Il colonnato del Bernini, ad esempio, non può essere compreso senza considerare il suo legame con il contesto circostante, dalla basilica di San Pietro ai borghi limitrofi, fino al Tevere. Ogni progetto architettonico è parte di un sistema più ampio, che travalica la singola costruzione per dialogare con la memoria storica, la cultura locale e le

sinistra. Studio per un museo della Colonna

, Roma, 1994; Rilievo d'invenzione, 1994

Da
Traiana

Dall'alto verso il basso. Scuola secondaria Enrico Fermi, Torino, 2016; Disegni per la Biennale delle arti AMA: RIF e dettaglio dei lucernai del nuovo Museo delle Periferie a Tor Bella Monaca, 2023; dettaglio del mirador della Casa della Terza Armata a Fogliano Redipuglia, 2015

Fabrizio Marzilli: Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale sta entrando con crescente frequenza nei processi legati alla progettazione, aprendo scenari inediti e interrogativi ancora aperti. Se da un lato sembrano moltiplicarsi gli strumenti in grado di affiancare l’architetto nella visualizzazione di idee, dall’altro resta da capire quale impatto queste tecnologie possano avere sulla costruzione dello spazio e sull’elaborazione progettuale in senso stretto. In che modo ritiene che l’intelligenza artificiale e gli strumenti digitali possano dialogare con il disegno manuale, senza comprometterne l’essenza? E quale ruolo potrebbe avere questa integrazione nel futuro della formazione e della pratica architettonica?

Orazio Carpenzano: L’ingresso dell’intelligenza artificiale nel campo della progettazione apre possibilità affascinanti, ma ancora largamente da esplorare. Al momento, il suo impiego più diffuso riguarda la generazione di immagini suggestive e visionarie, spesso svincolate da una reale articolazione spaziale. L’elaborazione di piante, sezioni o configurazioni morfologiche rimane ancora in gran parte affidata alla sensibilità progettuale dell’uomo. La vera sfida, a mio avviso, sarà capire se e come l’IA potrà contribuire in modo significativo alla lettura dello spazio e alla definizione delle sue logiche interne,

Meta-morfosi, 2023

che tenga insieme memoria e innovazione, storia e contemporaneità. L’obiettivo è offrire ai nostri studenti un sapere critico, capace di coniugare ricerca teorica e capacità progettuale, all’interno di un confronto costante con il panorama internazionale.

La recente crisi sanitaria ha accelerato alcune trasformazioni, imponendo nuove modalità di lavoro e di insegnamento. Tuttavia, ha anche rafforzato l'importanza del pensiero critico e dell'adattabilità, elementi fondamentali per affrontare il futuro. Per questo, guardando avanti, ritengo essenziale promuovere una legge sull’architettura che riconosca il ruolo culturale dell’architetto e valorizzi le competenze specifiche della professione. Senza un adeguato riconoscimento istituzionale, rischiamo di perdere il controllo del nostro mestiere, lasciando che siano altri settori a dettare le regole della progettazione.

La storia ci insegna che l’architettura ha sempre saputo evolversi, integrando strumenti nuovi senza rinunciare alla propria identità. La vera questione oggi è se saremo noi a guidare l’innovazione, o se ci limiteremo a subirla. In questa prospettiva, la formazione ha un ruolo decisivo: i laboratori progettuali devono rafforzare il legame tra competenze digitali e strumenti tradizionali, tra innovazione tecnologica e capacità critica.

Fabrizio Marzilli: Da ciò emerge anche la questione del controllo della qualità architettonica e progettuale. Quanto è importante oggi il rapporto tra ideazione e produzione?

La commedia in tre atti, sezione prospettica digitale con F. Balducci e P. Marcoladi, 2021

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