Emilia Corradi OLTRERISCHIO

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INDICE / CONTENTS

Oltre il rischio. Una prospettiva di ricerca per l’antifragilità

Beyond Risk. A Research Perspective Towards Antifragility

Emilia Corradi, Cassandra Cozza, Francesca Vigotti, Camillo Frattari, Stefano Sartorio, Francesco Airoldi

Prima Parte / Part One: TERRITORI / COMUNITÀ TERRITORIES / COMMUNITIES

Trascrizioni del rischio. Pratiche dell’architettura per spazi sicuri

Transposing Risk. Architectural Practices for Safe Spaces

Emilia Corradi

Architetture per il cambiamento sociale. Proteggere e coinvolgere abitanti e utenti

Architecture for Social Change. Protecting and Engaging Inhabitants and Users

Cassandra Cozza

Seconda Parte / Part Two:

Conoscenza, cura, condivisione. Il ruolo del patrimonio nei processi partecipativi per la prevenzione e gestione dei rischi

Knowledge, Care, Sharing. The Role of Heritage in Participatory Processes for Risk Prevention and Management

Francesca Vigotti

Costruire resilienza. La partecipazione in architettura nell’adattarsi al rischio

To Build Resilience. Architectural Participation in Risk Adaptation

Stefano Sartorio

Verso un’architettura della permacrisi. Teorie e pratiche di coprogettazione in contesti soggetti a rischi naturali Towards an Architecture of Permacrisis. Theories and Practices of Co-Design in Contexts Subject to Natural Risks

Francesco Airoldi

La co-progettazione dello spazio aperto come strumento adattivo per la riduzione del rischio disastri The Co-Design of Open Space as an Adaptive Tool for Disaster Risk Reduction

Camillo Frattari

Il ruolo degli strumenti valutativi nel processo decisionale The Role of Evaluative Instruments in Decision Making

Malvina Ongaro, Daniele Chiffi, Pavel Janda

Terza Parte / Part Three:

STRATEGIE & PROOF OF CONCEPT STRATEGIES & PROOF OF CONCEPT

Strategie per territori e comunità antifragili

Strategies for Antifragile Territories and Communities

Emilia Corradi, Cassandra Cozza, Francesca Vigotti, Camillo Frattari, Stefano Sartorio, Francesco Airoldi

Proof of Concept

Bibliografia della ricerca / Research Bibliography

Biografie / Biographies

Oltre il rischio.

Una prospettiva di ricerca per l’antifragilità

Emilia Corradi, Cassandra Cozza, Francesca Vigotti, Camillo Frattari, Stefano Sartorio, Francesco Airoldi

Il presente libro restituisce alcune riflessioni emerse nell’ambito della ricerca PNRR RETURN, Multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate 1, nello specifico dello Spoke 7 – TS3 “Comunità resilienti: le dimensioni sociali, economiche, legali e culturali”, Work Package 7.4 “Approcci, politiche e coprogettazioni basate sul ruolo centrale delle comunità”, Task 7.4.4 “Nuovi approcci alla pianificazione integrata basata su processi di co-design per politiche di DRR e CCA”, che ha visto coinvolta l’Unità di ricerca del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano2 .

L’attenzione è stata rivolta specificamente al ruolo delle strategie partecipative di progettazione architettonica e di conservazione per la Riduzione e Gestione del Rischio di Disastri (Disaster Risk Reduction - DRR, Disaster Risk Management - DRM) e l’Adattamento al Cambiamento Climatico (Climate Change Adaption - CCA) nei territori fragili. Il progetto di ricerca indaga gli approcci di co-design esistenti per l’ambiente costruito e il patrimonio diffuso (centri storici, paesaggi, conoscenze e tecniche costruttive tradizionali) in contesti vulnerabili, tenendo in considerazione sia l’aumento dell’esposizione al rischio

1. RETURN (multi-Risk sciEnce for resilienT communities under a changiNg climate) è un partenariato esteso che mira a rafforzare le filiere di ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici a livello nazionale e a promuovere la loro partecipazione alle catene del valore strategiche europee e globali. Per approfondimenti, si veda: https://www.fondazionereturn.it.

2 . L’unità di ricerca del Dipartimento DAStU del Politecnico di Milano è costituita da Emilia Corradi (Responsabile Scientifico e Coordinamento), Daniele Chiffi, Francesca Vigotti, Cassandra Cozza, Camillo Frattari, Pavel Janda, Stefano Sartorio e Francesco Airoldi.

e all’incertezza, accelerato dal cambiamento climatico e dalla crisi ambientale, che l’urgenza legata a scenari mutevoli con tempistiche di accadimenti dei disastri sempre più contratte.

La perimetrazione del campo di ricerca

RETURN è una ricerca fortemente multidisciplinare che ha visto confluire componenti diverse tra loro, ponendo al centro il ruolo dell’architettura come disciplina capace di legare le differenti istanze di ricerca 3 . Il compito dell’unità DAStU è stato quello di comprendere il ruolo della progettazione architettonica, della conservazione del patrimonio e della pianificazione nell’ambito dei processi decisionali in contesti a rischio sia come componente endogena dei luoghi, quali sismi o assetti idrogeologici fragili, che esogena ovvero generati da azione antropica e climate change.

La ricerca ha operato attraverso un processo di tipo induttivo, ovvero a partire dalla sperimentazione su un caso studio individuato attraverso una indagine multidiscplinare. Si è, poi, costruito un processo metodologico attraverso gli strumenti di co-progettazione che hanno attivato un modello per la ricognizione del rischio da condividere con le comunità.

Innanzitutto, è servito definire una perimetrazione dell’indagine. La prima azione della ricerca ha riguardato l’individuazione del contesto di riferimento, posizionandosi per scelta in territori “marginali” e fragili nelle aree interne dove la progressiva perdita dei servizi essenziali alle comunità e la lontananza dai “poli” hanno acuito nel tempo i fenomeni di spopolamento, abbandono e dismissione del costruito, influenti e influenzati dalle situazioni di esposizione al rischio. Successivamente si sono individuate le categorie di rischio con cui la ricerca potesse interfacciarsi nel contesto individuato (sismico, alluvionale, idrogeologico, siccità) e le scale di interazione tra la progettazione e la pianificazione.

3 Uno dei principali aspetti di costruzione di una metodologia condivisa e aperta è stato quello di operare all’interno di un gruppo di ricerca nazionale molto ampio che contempla discipline bibliometriche e discipline non bibliometriche con evidenti difficoltà di approcci, terminologie, sistemi di misurazione e di valutazione dell’incidenza degli esiti della ricerca.

Beyond Risk. A Research Perspective Towards Antifragility

This book presents a set of reflections developed within the framework of the PNRR research RETURN, Multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate 1, specifically within Spoke 7 – TS3 “Communities’ resilience to risks: social, economic, legal and cultural dimensions”, Work Package 7.4 “Community-Based (CB) approaches, codesign and policies”, Task 7.4.4 “New approach in integrated planning based on co-design processes for DRR e CCA policies”. The research was conducted by the research unit of the Department of Architecture and Urban Studies at the Politecnico di Milano2

The study specifically examines the role of participatory architectural design and conservation strategies in Disaster Risk Reduction and Management (DRR/DRM) and Climate Change Adaptation (CCA) for fragile territories. It investigates current co-design practices related to the built environment and widespread cultural heritage, including historic centers, cultural landscapes, and traditional construction knowledge and techniques, in vulnerable contexts.

The research considers the compounded effects of increasing exposure to risk and uncertainty, driven by climate change and environmental crises, alongside the urgent need to respond to rapidly changing scenarios characterized by increasingly compressed disaster timescales.

The delimitation of the research field

RETURN is a highly multidisciplinary research project that integrates diverse disciplinary contributions, positioning architecture at its core as a field capable of bridging heterogeneous research demands3.

The task of the DAStU research unit was to investigate the role of architectural design, heritage preservation, and spatial planning within decision-making

1. RETURN (multi-Risk sciEnce for resilienT communities under a changiNg climate) is an extended partnership aiming at strengthening the research chains on environmental, natural and anthropogenic risks at national level and promote their participation in European and global strategic value chains. For further information, see: https://www.fondazionereturn.it.

2 . The research unit of the DAStU Department at the Politecnico di Milano is composed of Emilia Corradi (Scientific Director and Coordination), Daniele Chiffi, Francesca Vigotti, Cassandra Cozza, Camillo Frattari, Pavel Janda, Stefano Sartorio, and Francesco Airoldi.

3 One of the main aspects of developing a shared and open methodology was to work within a very large national research group that encompasses bibliometric and non-bibliometric disciplines, with obvious difficulties in terms of approaches, terminology, measurement systems, and evaluation of the impact of research outcomes.

processes in risk-prone contexts – both in terms of endogenous factors of places, such as earthquakes or fragile hydrogeological conditions, and exogenous factors, including anthropogenic pressures and climate change.

The research employed an inductive methodological approach, starting with experimentation on a case study identified through a multidisciplinary inquiry. A methodological process was then developed using co-design tools, which activated a model for risk assessment to be shared with the communities.

First, it was necessary to define the investigation perimeter. The initial phase of the research focused on identifying a reference context, with deliberate emphasis on “marginal” and fragile inner areas where the progressive loss of essential community services and distance from “hubs” have worsened phenomena of depopulation, abandonment, and disuse of buildings over time, influencing and being influenced by situations of risk exposure. Subsequently, the research identified relevant risk categories associated with the chosen context (seismic, flood, hydrogeological, drought) and examined the various scales of interaction between architectural design and spatial planning.

The next phase involved selecting the criteria for stakeholder involvement and defining the appropriate research tools for their participation. Based on an in-depth territorial analysis of the selected case study, the Lomellina region, a series of participatory field laboratories, semi-structured interviews, focus groups, and questionnaires were conducted. These activities culminated in the simulation of design-readings, seen as the outcome of a process of education and the development of risk awareness, regarded as a tool for prevention.

Finally, an educational process on urban space was developed, aiming to foster understanding of risk and prevention. This included analytical sheets, streamlined survey sheets, and design tools, made accessible to communities, local administrations, supra-local institutions, and designers as a form of preventive knowledge related to places and risks. This framework required a critical analysis of current procedures for defining preventive measures and forming plans and projects – processes that, although often functioning as operational or remedial tools, seldom adopt a prevention perspective.

Risk as a participatory process of knowledge

In the Italian context, the process of disaster prevention refers to the “Codice della Protezione Civile ”, which states: «the participation of citizens, individually or in groups, in the civil protection planning process is ensured, in accordance with forms and methods [...] that guarantee, in particular, the necessary transparency» (D. Lgs. 1/2018, Art.18, Comma 2).

The Directive of the President of the Council of Ministers of April 30, 2021, “Indirizzi di predisposizione dei piani di Protezione Civile ”, also establishes the aspects in which citizen participation is required in the drafting of Civil Protection Plans.

Prima Parte

Part One

TERRITORI / COMUNITÀ

TERRITORIES / COMMUNITIES

Trascrizioni del rischio.

Pratiche dell’architettura per spazi sicuri

Emilia Corradi

DAStU – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano

«The work of architects is creating buildings, but I keenly believe that what is truly significant is fostering people » (Shigeru Ban, 2014).

Nei processi di prevenzione del rischio, la conoscenza dello spazio è elemento essenziale per la salvaguardia di vite umane e per la riduzione dei danni al patrimonio e alle comunità. La memoria storica del rischio è una componente sostanziale della conoscenza dei luoghi e, di conseguenza, nei processi di prevenzione e di riduzione degli effetti e dei danni. Il suo ruolo nell’ambito del progetto e nella pianificazione preventiva può essere usato come strumento di educazione e formazione delle comunità. In questa disamina è evidente che il rischio può rappresentare un carattere endogeno dei luoghi, come nelle aree sismiche, vulcaniche, alluvionali o in aree con fragilità di tipo idrogeologico, oppure può essere un carattere esogeno che insiste su qualunque tipo di luogo perché causato da eventi legati agli effetti del cambiamento climatico. Spesso le combinazioni dei due caratteri del rischio si sommano tra loro, generando effetti dirompenti sulle comunità, come ad esempio nei contesti della regione Emilia-Romagna (sisma e alluvioni) o nel caso dell’isola di Ischia (sisma e frana). Nel primo carattere, la memoria storica aiuta a costruire forme e luoghi dei rischi; nel secondo, questa può essere proiettata per costruire una memoria futura quale dispositivo per la prevenzione dei danni da rischio, a patto che si riconoscano le cause dell’azzardo e i limiti dello spazio abitato.

Per poter operare in chiave di prevenzione degli effetti del rischio è chiaramente necessario imparare a conoscere le cause, ma anche a

PROOF OF CONCEPT

02. Quadro delle sperienze di coprogettazione / Co-design experience framework

Il riferimento a esperienze consolidate della progettazione partecipata ha offerto chiavi interpretative essenziali. L’approccio di Yasmeen Lari (Fig. 02), con la Barefoot Social Architecture, è stato rilevante per comprendere come la trasmissione di conoscenze tecniche semplici possa emancipare le comunità e renderle protagoniste di processi di autocostruzione sicura: un principio che, declinato in Lomellina, ha suggerito di rafforzare le

Fig. 02

capacità locali nella lettura del rischio e nell’elaborazione di pratiche di autoprotezione. Shigeru Ban (Fig. 04), con la rete VAN, ha offerto un modello di progettazione agile e replicabile, in grado di rispondere con dignità a emergenze improvvise ma anche di stimolare esercitazioni preventive: in questo senso, i suoi principi hanno orientato le riflessioni sulle micro-infrastrutture temporanee da attivare in caso di esondazioni e alluvioni. Infine, il pensiero di Giancarlo De Carlo (Fig. 03) ha costituito una preziosa guida metodologica nel concepire l’architettura come processo dialogico e costruttivo.

Yasmeen Lari nei processi partecipativi e la coprogettazione. Yasmeen Lari in participatory processes and co-design.

Fig. 03

Giancarlo de Carlo nei processi partecipativi e la coprogettazione. Giancarlo De Carlo in participatory processes and co-design.

The reference to established experiences in participatory design offered essential interpretive keys.

Yasmeen Lari’s approach (Fig. 02), with her Barefoot Social Architecture, was relevant for understanding how the transmission of simple technical knowledge can empower communities and make them protagonists in safe self-building processes. This principle, adapted to the context of Lomellina, suggested strengthening local capacities for interpreting risk and developing self-protection practices.

Shigeru Ban (Fig. 04), with his VAN (Voluntary Architects’ Network), offered a model of agile

and replicable design, capable of responding with dignity to sudden emergencies but also of stimulating preventive exercises. In this sense, his principles guided reflections on temporary micro-infrastructures to be activated in the event of overflows and floods. Finally, the thinking of Giancarlo De Carlo (Fig. 03) served as a valuable methodological guide for conceiving architecture as a dialogical and constructive process.

Fig. 04

Shigeru Ban nei processi partecipativi e la coprogettazione. Shigeru Ban in participatory processes and co-design.

PROOF OF CONCEPT

Fig. 15-16-17

Scenario di progettazione condivisa: percorsi e reti viarie. Co-design scenario: pathways and road networks.

06c. Scenario di progettazione condivisa: percorsi e reti viarie / Co-design scenario: pathways and road networks

I percorsi e le reti viarie hanno un ruolo cruciale per la riduzione del rischio e sono a supporto di ogni attività di prevenzione, preparazione, gestione e ricostruzione. Attraverso le attività di partecipazione e co-progettazione è possibile analizzare le criticità specifiche del contesto come le differenze tra viabilità sicura pianificata e percepita (Fig. 15), le caratteristiche spaziali e morfologiche (Fig. 16), la presenza di ostacoli e barriere architettoniche (Fig. 17), le carenze funzionali e prestazionali, per individuare interventi di trasformazione e riorganizzazione dello spazio.

Pathways and road networks play a crucial role in risk reduction and support all prevention, preparedness, management, and reconstruction activities. Through participation and co-design activities, it is possible to analyze specific critical issues in the context, such as the differences between planned and perceived road safety (Fig. 15), spatial and morphological characteristics (Fig. 16), the presence of obstacles and architectural barriers (Fig. 17), and functional and performance deficits, in order to identify interventions for the transformation and reorganization of space.

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