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CONFINDUSTRIA ROMAGNA ED EFFEGIDI A SOSTEGNO DEL FONDO DEL LAVORO
E’ stato consegnato al ‘Fondo per il Lavoro’ un assegno dell’importo di 35.829,54 euro da parte di Confindustria Romagna ed EffeGiDi.
È stato lo stesso presidente di Confindustria Romagna, dott. Paolo Maggioli, a recapitare la donazione nelle mani del Vescovo di Rimini, mons. Francesco
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Lambiasi, nella sua figura di presidente di Caritas diocesana. Erano presenti anche il direttore della Caritas diocesana, Mario Galasso, e il responsabile del ‘Fondo per il Lavoro’, Roberto Casadei Menghi. “Il Fondo per il Lavoro, nato nel 2013 per creare posti di lavoro, attraverso incentivi economici per l’avvio di nuove attività lavorative e assunzioni di disoccupati, è un’iniziativa della Diocesi di Rimini, gestita da Caritas diocesana, a favore di tante persone, quelle che pagano il prezzo più alto per la crisi economica prima, per la pandemia e le difficoltà create dal lockdown ora. – ha detto il Vescovo
Lambiasi – La situazione è così difficile e così diffusa che davvero non possiamo pensare che si risolva da sola, con un tocco di dita, anzi rischia di peggiorare, e dunque chiama a raccolta enti, istituzioni, associazioni e uomini di buona volontà, ciascuno per la sua parte. Da questo contesto tanto precario e sofferto potremo uscirne rinnovati e migliorati, con condizioni di vita a misura della dignità umana, solo se sapremo aiutarci reciprocamente. Come non si stanca mai di ripeterci Papa Francesco: «O insieme o non funziona. O lavoriamo insieme per uscire dalla crisi, a tutti i livelli della società, o non ne usciremo mai»”. “Stiamo affrontando una crisi senza precedenti che possiamo superare solo insieme, collaborando alla creazione di un nuovo modello sociale ed economico che metta le persone al centro. – ha rilanciato Paolo Maggioli, Presidente di Confindustria Romagna – È fondamentale che in questo momento tutte le realtà che operano sul territorio, private e pubbliche, facciano squadra dandosi obiettivi comuni. Le nostre imprese
sono impegnate in prima linea per creare lavoro, produzione e sviluppo a beneficio della comunità di tutto il territorio in cui operano. Una scelta che rinnoviamo ogni giorno entrando nelle nostre aziende e che riteniamo importante seguire sostenendo, come Confindustria Romagna ed Effegidi, anche iniziative di supporto all’inserimento delle persone nel mondo del lavoro, come quelle realizzate dalla Diocesi e dalla Caritas di Rimini. In un’ottica di responsabilità sociale, affiancare i lavoratori e le loro famiglie, garantendo il diritto al lavoro, oggi più che mai è uno dei compiti in cui tutti noi dobbiamo impegnarci”. Per il direttore Caritas diocesana, Mario Galasso: “Il ‘Fondo per il Lavoro’ è un progetto di comunità che vuole dare dignità alle persone facendosi carico di un’area fondamentale della nostra esistenza: il lavoro. Lo fa costruendo relazioni con le imprese in forma singola e associata, cercando di sensibilizzarle e responsabilizzarle, con le istituzioni, e con la comunità intera. L’intervento di Confindustria Romagna e EffeGidi è un segnale importante in direzione di questa costruzione: ci auguriamo che altre imprese, altre associazioni, altre comunità, siano stimolate da gesti come questo a partecipare a questa iniziativa concreta a favore della dignità umana sul nostro territorio”. Un ulteriore, significativo gesto di solidarietà, è arrivato dal Gruppo Maggioli. A margine della consegna dell’assegno, il dott. Paolo Maggioli in qualità di Amministratore Delegato, ha assicurato che il Gruppo integrerà l’importo dell’assegno fino ad arrivare a quota 50.000 euro. Un gesto significativo e generoso molto apprezzato dalla Caritas diocesana. Il ‘Fondo per il Lavoro’ costituisce un aspetto importante anche del ‘Piano Marvelli’, il Piano della Diocesi di Rimini intitolato al beato Alberto, vero programma di crescita nella solidarietà e nella fraternità, che congiunge la funzione pedagogica a fatti e opere-segno. Per passare dalla sofferenza per la pandemia, e dall’emergenza sanitaria, alla rinascita. Cercando di farsi vicini ai bisogni relazionali, economici e di appartenenza delle persone.
In alto: il presidente Maggioli con monsignor Lambiasi vescovo di Rimini
SURGITAL CELEBRA I SUOI PRIMI 40 ANNI

UNA STORIA DI CORAGGIO, IMPEGNO E PASSIONE DALLA ROMAGNA AL MONDO
Può essere difficile da credere, ma attraversando i corridoi bianchi della Surgital - brand oggi presente in 60 Paesi, con due filiali commerciali in Francia e U.S.A. e area manager in Germania e Gran Bretagna - si sente ancora l’eco dei suoi inizi pionieristici. Sono passati 40 anni da allora, eppure l’entusiasmo, le risate, il duro lavoro di quel gruppo di ragazze, che guidate da Romana Tamburini tirava la sfoglia nel piccolo Laboratorio Artigianale Tortellini, sono ancora lì. E forse è proprio questo il segreto di una storia di successo: non dimenticare mai il sogno degli inizi. E andare avanti con la stessa determinazione. “Era il 1980 – racconta Romana Tamburini, oggi presidente e direttore di produzione Surgital – e con mio marito Edoardo Bacchini aprimmo un piccolo laboratorio artigianale per la produzione di pasta

fresca venduta al dettaglio agli abitanti di Lavezzola e ai ristoranti della zona. L’ambiente era familiare: c ’ e r a n o addirittura i miei figli che aprivano le uova per la sfoglia e ripetevano a voce alta le tabelline”. Poi dopo cinque anni arriva l’intuizione che cambierà la storia del laboratorio: “Il mio gruppo di sfogline era esperto e veloce e producevamo a testa, solo di garganelli, un chilo di pasta al giorno. Davvero troppo. Fu così che cominciò a nascere l’idea della surgelazione. Allora era un metodo non ancora utilizzato per la conservazione della pasta, ma decidemmo di provare”. E quello che accade dopo darà loro ragione. “Nel 1985 acquistammo la nostra prima cella di surgelazione. Stendevamo la pasta sui telai che poi allineavamo tutto intorno alla cella, mentre al centro
riponevamo le materie prime”: l’avventura era iniziata. Dopo cinque anni nasce il primo modulo (1000 mq) di quello che oggi è il polo Surgital. Sono gli anni in cui i figli, Massimiliano, Elena ed Enrica entrano in azienda, gli anni in cui si inizia a partecipare agli eventi fieristici. Ma è nel 2000 che si compie il salto più significativo, con l’apertura all’estero. È così che la famiglia Bacchini inizia ad esportare nel mondo la maestria nella pasta fresca italiana ricevendo straordinari riscontri. Oggi con i suoi dieci brand dedicati a diversi target, una produzione giornaliera di 135 tonnellate di pasta fresca, 60.000 piatti pronti monoporzione e 8 tonnellate di sughi in pepite, la Surgital è un vero e proprio punto di riferimento per il foodservice e il retail internazionale. Nello stabilimento di 28.000 m2 di superficie, dove lavorano 340 dipendenti, sono attive 29 linee di produzione, e nel magazzino automatizzato a -20 °C sono stoccate oltre 600 referenze di prodotto preparate con materie prime eccellenti, molte delle quali certificate D.O.P.

La storia di questa azienda tutta romagnola - dalle mani fino al cuore - è una parabola in continua ascesa, in cui non secondaria è la vocazione alla sostenibilità sociale e ambientale, comprovata da un codice etico interno, cresciuto negli anni. La Surgital, infatti, fonda la sua crescita costante sull’efficienza energetica, riducendo le emissioni di CO2 attraverso tre innovativi impianti per la produzione di energia pulita, l’utilizzo di depuratori e la riduzione dei consumi d’acqua, grazie a un sistema di osmosi inversa.
L’attenzione al sociale è testimoniata dalle numerose iniziative benefiche locali e internazionali, fra cui la donazione di 100mila euro all’Ospedale di Lugo per la trasformazione in Covid Hospital durante i mesi più bui della pandemia.
Quando si chiedono a Romana Tamburini i segreti di questo quarantennale successo, risponde: “Dal punto di vista strategico è fondamentale porsi sempre nuovi obiettivi, ogni quattro anni realizziamo un ampliamento. Facciamo investimenti programmati triennali e investiamo tutti gli utili in azienda. Dal punto di vista psicologico ritengo centrale agire con costanza e credere sempre in quello che si fa e negli obiettivi che ci si pone. La grande unione familiare ha fatto e continua a fare il resto…”.
Nella pagina precedente: Romana Tamburini Presidente e Direttore di produzione Surgital
Pettine per garganelli usato nel primo Laboratorio Artigianale Tortellini
In questa pagina dall’alto: scrigni con burrata di Puglia con crema di piselli e gambero
Sotto da sinistra: Edoardo Bacchini, Massimiliano Bacchini, Elena Bacchini, Romana Tamburini ed Enrica Bacchini

