COMMENTI DAL K2025
ECONOMIA CIRCOLARE
INCHIESTA LABORATORIO
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COMMENTI DAL K2025
ECONOMIA CIRCOLARE
INCHIESTA LABORATORIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI

Connessione e raccolta dati da tutti gli strumenti del laboratorio

Generazione centralizzata di report di prova multi-strumento

Verifica centralizzata dello stato di taratura degli strumenti

Gestione integrata degli aggiornamenti ai nuovi sistemi operativi

Connessione integrata con il servizio di assistenza remota

Interscambio dati con programmi gestionali ed altre piattaforme
2025

Il programma Datagest è la piattaforma di gestione dei dati (LIMS) installata unitamente a tutti i programmi per l’utilizzo degli strumenti. Raccoglie tutti i risultati delle prove effettuate e permette di:
• Visualizzare, filtrare, confrontare e esportare i risultati delle prove di tutti gli strumenti Gibitre connessi.
• Gestire limiti di tolleranza per i risultati archiviati.
• Produrre report di prova multistrumento.
• Sincronizzare i dati con altri programmi gestionali.











Trattamenti anti-friction per guarnizioni in elastomero: più efficienza, meno usura.
Trattamenti anti-friction per guarnizioni in elastomero: più efficienza, meno usura.



MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
www.industriagomma.it
Direttore responsabile
Andrea Aiello in reDazione
Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it
Collaborano alla rivista
Gianpaolo Brembati, Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Beatrice Garlanda, A.L. Spelta
GrafiCa e impaGinazione
Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it
pubbliCità dircom@edifis.it
traffiCo pubbliCitario
Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it
stampa
Grafiche Arrara
Grafiche Arrara s.r.l. – Abbiategrasso (MI)
Costo Di una Copia ai soli fini fisCali € 1,00
abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00
amministrazione amministrazione@edifis.it


Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da:
Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy
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ASSOCIAZIONE
ANNO 69 - NOVEMBRE
Abbiamo letto
Mondogomma
La K 2025 di Düsseldorf, dall’8 al 15 ottobre scorso, ha confermato la sua centralità per l’industria della plastica e della gomma, con oltre 3.000 espositori e 175 mila visitatori. Nel comparto gomma, le aziende raccontano una manifestazione concreta e ricca di opportunità. Tra innovazione, sostenibilità e networking globale, la K si conferma la vetrina dove il futuro prende forma.
22 DEVULCANIZZAZIONE INDUSTRIALE: IL MODELLO
RUBBER CONVERSION
Dal 2017 Rubber Conversion sviluppa soluzioni brevettate per la devulcanizzazione di mescole, contribuendo alla costruzione di filiere circolari nel settore della gomma e degli pneumatici. Con la tecnologia proprietaria LOGOS®, in partnership con Comerio Ercole, l’azienda apre nuove prospettive.
28 NUOVA GUARNIBETA. 40 ANNI DI PERSONE, TECNICA E INNOVAZIONE
Da un laboratorio artigianale del 1985 a un’azienda strutturata che oggi serve settori complessi e diversificati: Nuova Guarnibeta festeggia i suoi quarant’anni con orgoglio, riconoscenza e con la determinazione di chi guarda avanti. Una storia di competenza tecnica, affidabilità operativa, passione e precisione.
32 PNEUMATICI DI RICAMBIO IN CALO NEL SECONDO TRIMESTRE
Il mercato europeo degli pneumatici di ricambio chiude il secondo trimestre e il semestre gennaio-giugno col segno meno in tutti i settori. Aumentano solo le vendite degli pneumatici invernali e quelle degli pneumatici per moto e scooter.

MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
ANNO 69 - NOVEMBRE
INCHIESTA LABORATORIO
37 UN MERCATO SEMPRE PIÙ DIGITALE
Nel settore degli strumenti di laboratorio le aziende intervistate sottolineano quanto automazione, digitalizzazione e tracciabilità siano oggi i principali driver tecnologici richiesti, con le normative su sostenibilità e riciclo che stanno diventando potenti leve per l’innovazione. Il futuro della competitività nel settore passerà dalla capacità di offrire strumenti affidabili, facili da integrare nei sistemi aziendali e accompagnati da servizi post-vendita qualificati.
u FKV
u FOR LAB ITALIA
u GIBITRE INSTRUMENTS
u METTLER TOLEDO
Dalle Aziende
u NETZSCH ANALYZING & TESTING
u VERDER SCIENTIFIC
46 OPEN DAY 2025 DI SUCCESSO PER C.S.I.
La seconda edizione dell’evento, svoltosi il 26 e 27 giugno scorsi presso la sede di Bolgare (Bergamo), ha confermato la validità delle offerte dell’azienda al mercato della gomma e della plastica, con soluzioni innovative e su misura per ogni cliente.
Cerisie risponde
50 MESCOLE CON GOMMA DI RECUPERO
Cerisie, come laboratorio tecnico-scientifico specializzato sui polimeri, supporta le aziende nella caratterizzazione del polverino e nella messa a punto di mescole in grado di preservare le prestazioni del prodotto finito, con un approccio misurabile e ripetibile.
Normative
52 IMBALLAGGI E RIFIUTI DI IMBALLAGGIO/PARTE II
Continuiamo la nostra analisi del nuovo regolamento UE 2025/40, noto anche come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), che detta disposizioni per l’intero ciclo di vita degli imballaggi con lo scopo di consentirne l’immissione sul mercato e che sarà applicabile dal 12 agosto 2026.
News
61 IL
u EUROMAP: l’Europa resta il primo fornitore mondiale di macchine per plastica e gomma
u ECHA lancerà una consultazione pubblica sulle PFAS nel 2026
u Taro Plast attiva una nuova linea di estrusione a Ferrara per Pibiflex
u G3 Mixing Technologies inaugura la sede negli Usa
u Cveta Majtanovic di Rubber Conversion tra i “Meaningful Business 100” del 2025
64 GLI INSERZIONISTI DI QUE STO NUMERO

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Via Rondinera, 74/C - 24060 Rogno BG Tel. 035 977127 www.lsgoffice.it - info@lsgoffice.it
LSG è composta da un reparto di programmazione, la Software House e da un reparto Hardware che si occupa di server, reti, backup, disaster recovery. Nata nel 1999, LSG oggi conta su un team di 8 persone con esperienze decennali che, confrontandosi, risolvono quotidianamente quesiti, dubbi e problemi delle aziende creando soluzioni su misura mirate a semplificare il lavoro nei diversi settori manifatturieri di tutta la Lombardia e non solo.

Distribuzione e trading di gomma sintetica e carbon black. Specializzazione nella vendita di materiali near to prime, con la possibilità di utilizzare la nostra ventennale esperienza nel mondo del compounding.

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Parker è situata in 50 paesi in tutto il mondo e sostiene 100 divisioni con 336 sedi di produzione. L’impareggiabile rete industriale di distribuzione di Parker si estende su circa 13,000 postazioni a livello mondiale. Attraverso questa vasta rete di aziende locali e indipendenti, Parker porta i suoi prodotti e servizi a clienti in 104 paesi. Questo include il continuo ingresso della rete di punti di vendita al dettaglio industriali ParkerStore, con più di 3,000 sedi in tutto il mondo.

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MATERIALE E PARAMETRI DEL PROCESSO DI RIVESTIMENTO SULLA FORZA DI ADESIONE DI MATERIALE ELASTOMERICO SU SUPERFICIE DI VETRO.
E. Taşkin, E. Feyzullahoğlu, Kocaeli University, Engineeering Faculty, Department of Mechanical Engineering, Kocaeli (Türkiye)email feyzullahoglu@yahoo.com - KGK 3/2025, pag. 35-40.
Vetro ed elastomero termoplastico sono molto usati nell’industria automobilistica, dal momento che parabrezza e soprattutto lunotto e finestrini laterali sono costituiti da questi due materiali, che ne devono assicurare l’impermeabilità ai liquidi con una perfetta adesione del profilo di gomma al vetro. Ignorando il parabrezza, che richiede un discorso a parte, negli altri due casi viene usato vetro temperato per conferire la necessaria robustezza in caso di rottura e garantire così una maggiore sicurezza del mezzo. Si parla propriamente di vetro incapsulato per lunotto e finestrini laterali, ottenuti con un metodo di incapsulamento, che prevede per il materiale polimerico un’iniezione intorno al vetro sospeso nello stampo. L’adesione fra vetro e gomma viene definita come l’interazione interatomica e intermolecolare all’interfaccia













delle due superfici e può essere molto forte per una superficie di vetro pulita e liscia, il che giustifica l’interesse del settore automobilistico in merito. Esistono pochissimi studi scientifici, che analizzano la forza di adesione di materiale elastomerico applicato sulla superficie del vetro: questo studio si propone di valutare gli effetti dei parametri del processo di incapsulamento, dell’invecchiamento e del materiale sulla forza di questa adesione e, allo scopo, sono stati prodotti campioni di vetro con l’utilizzo di parametri e materiali differenti. I contorni di questi vetri vengono ricoperti con materiali elastomerici termoplastici, a loro volta con parametri differenti nella pressa a iniezione, e i campioni ottenuti sono sottoposti a condizionamento e prove come previsto dalle specifiche norme in materia.
Dopo avere illustrato vetro e termoplastico (due diversi TPE di Mitsubishi e Ravago) utilizzati, nonché il processo di rivestimento a iniezione, lo studio presenta le prove condotte, i cui risultati portano alla conclusione che la forza di adesione dell’elastomero sulla superficie del vetro aumenta con l’utilizzo di materiale a elevato carico di rottura, con invecchiamento termico delle parti, ottenute dall’iniezione a determinate temperature e periodi di tempo, e con parametri ottimali del processo di iniezione.



I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.





E MISURAZIONI

INFLUENZA DEL PRE-SFORZO DI TAGLIO SULLE PROPRIETÀ
REOLOGICHE DI MESCOLE DI GOMMA CARICATE.
D. Kleinschmidt, F. Brüning, Paderborn University Polymer Engineering, Paderborn (Germany) - email dennis.kleinschmidt@ktp. upb.de - KGK 3/2025, pag. 41-46.
Lo studio si apre con la considerazione che il comportamento di flusso degli ingredienti di una mescola durante il processo di mescolazione, e successivamente della mescola nella produzione dei manufatti, sono fondamentali per definire i parametri dei due processi nonché, in particolare, per progettare viti e filiere del processo di estrusione.
L a lunga introduzione dello studio illustra il funzionamento del reometro capillare ad alta pressione (HPCR), che offre misurazioni su campioni, riscaldati per conduzione termica, con metodi reologici, e mette in rilievo come lo scivolamento su parete del materiale esaminato costituisca un problema per un’eventuale determinazione non accurata degli sforzi di taglio in gioco.
Si parla poi del processo di estrusione che, con deformazioni di sforzo di taglio e allungamento, può causare la rottura dell’instabile meccanismo del reticolo carica-carica prima che il mate -

riale venga estruso attraverso la filiera. Per essere in grado di realizzare una caratterizzazione reologica del materiale simile al processo produttivo reale, si possono usare, nel processo di estrusione, sistemi in tempo reale come reometri di estrusione. Un’altra opzione consiste nel combinare un estrusore di laboratorio con un HPCR: l’estrusore riempie il reometro mentre la sequenza di base del processo dell’HPCR non ne viene influenzata. In confronto al reometro di estrusione, il comportamento di flusso può essere determinato su una gamma più ampia di velocità di taglio e, inoltre, è possibile prendere in considerazione l’influenza del pretaglio da solo, poiché un HPCR convenzionale può essere utilizzato per determinare una curva di flusso di riferimento senza usare un estrusore di laboratorio.
Q uesto studio verifica se le proprietà reologiche di mescole di gomma caricate sono influenzate dal pre-taglio del materiale in un estrusore monovite pri-
ma della caratterizzazione reologica, con analisi reologiche su di un HPCR con e senza la combinazione con un estrusore monovite.
Dopo la sezione materiali (due mescole, una a base SBR ad alta viscosità per battistrada pneumatico e una a base EPDM per articoli tecnici), metodo e progettazione sperimentale, vengono riportati i risultati delle misurazioni HPCR, con la conclusione che il processo di estrusione preliminare porta a una riduzione della viscosità di circa il 7% per la mescola SBR, mentre nessuna influenza sulla mescola EPDM può essere rilevata, e che lo scivolamento su parete rimane pressoché costante, dal momento che lo sforzo di taglio critico su parete non cambia sensibilmente.
PROVE E MISURAZIONI
MONITORAGGIO DEL GRADO
DI RETICOLAZIONE MEDIANTE FREQUENZA DI RISONANZA COME ALTERNATIVA ALLE CONSOLIDATE MISURAZIONI A LUNGO TERMINE.
C. Hopmann, F. Fey, U. Nillius, L. Leuchtenberger-Engel, A. Limper, Institut für Kunststoffverarbeitung an de RWTH Aachen, Aachen (Germany) - email publications@ikv. rwth-aachen.de - KGK 3/2025, pag. 47-54.
Nella vulcanizzazione in continuo il monitoraggio in linea dello stato di reticolazione dei prodotti è una sfida ancora irrisolta. Il grado di reticolazione determina molte proprietà del prodotto, come deformazione residua o elasticità e su di esso, a livello di processo, il tempo di permanenza e il potere calorifero impiegati sulla linea di vulcanizzazione hanno la più grande influenza, con la considerazione che parametri non corretti causano sotto o sovra-reticolazione del materiale e portano quindi a scarti di produzione.
Dal momento che le misurazioni, sia del grado di reticolazione che della temperatura all’interno del profilo, non possono essere integrate nel processo, valori caratteristici come il compression set o il grado di rigonfiamento per im -

mersione in solvente vengono misurati in laboratorio. Tali valori sono strettamente legati al grado di reticolazione e consentono di trarre conclusioni sulle proprietà dei profili di gomma a lungo termine.
P artendo dall’enunciazione del suo obiettivo, ossia lo sviluppo e la verifica di un nuovo metodo di misurazione del grado di reticolazione, lo studio presenta la frequenza di risonanza acustica (Fg), già oggetto di alcuni vecchi studi che ne hanno mostrato il potenziale, precisando che occorre stabilire il limite del suo utilizzo per la stima dei valori caratteristici offerti da misurazioni a lungo termine riguardo a durezza, compression set, tan δ e rapporto di rigonfiamento.
Vengono citati i vari metodi per la determinazione del grado di reticolazione, utilizzati nell’ambito dello sviluppo delle mescole (reometri rotazionali, misurazioni di carico di rottura e TSSRTemperature Scanning Stress Relaxation), della caratterizzazione del materiale e delle misurazioni dei prodotti semilavorati o delle proprietà del prodotto (compression set, DMA-Dynamic Mechanical Analysis, prove di rigonfiamento e DSE-Differential Scanning Calorimetry). Questo studio si rivolge invece al Rubber Process Analyser, di cui spiega il funzionamento, oltre a entrare nei dettagli delle prove di compression set, durezza, DMA e rigonfiamento. Introducendo il metodo della frequenza di risonanza acustica, lo studio puntualizza l’interessante situazione, in base alla quale: la Fg aumenta con la propria frequenza e diminuisce all’aumento dello smorzamento; una più alta densità di reticolazione porta a un più basso fattore di perdita rispettivamente a un minore smorzamento; la frequenza propria aumenta con il modulo di elasticità, che tipicamente aumenta con la densità di reticolazione. In sostanza esiste una forte correlazione fra il grado di reticolazione e la Fg dei componenti elastomerici. Un banco di prova sviluppato presso l’IKV di Aachen consente la misurazione della Fg di piccole piastrine di gomma in pochi secondi, per cui questo metodo è potenzialmente adatto a essere usato per il monitoraggio in linea del grado
di reticolazione. Lo studio non è di facile lettura e comprensione, se non per chi ha già esperienza in termini sia delle prove citate in precedenza che soprattutto di Fg, ma vale comunque la pena di citare quanto lo studio riassume in merito a conclusioni delle prove e prospettive del metodo: i campioni con densità di reticolazione differenti sono stati prodotti variando il contenuto di zolfo, carbon black e carbonato di calcio; per determinare la densità di reticolazione ottenuta sono stati misurati durezza, carico di rottura, tan δ e rapporto di rigonfiamento; la Fg è stata misurata come nuovo approccio per il monitoraggio in linea e, nella maggior parte dei casi, porta a risultati simili ai parametri stabiliti, per cui le due misurazioni non sono intercambiabili; una spiegazione della non intercambiabilità potrebbe essere che la Fg dipende in prevalenza dalla durezza del materiale, mentre il compression set, per esempio, dipende dal suo comportamento viscoso; le proprietà caratteristiche di una gomma potrebbero non cambiare allo stesso tempo con la variazione del contenuto di zolfo e quindi della densità di reticolazione. Dal momento che la rilevazione in linea della densità di reticolazione non può essere fatta con gli attuali metodi di misurazione, è necessario intensificare gli sforzi per ottimizzare l’impostazione sperimentale.
L AVORAZIONI E METODI
TECNOLOGIA DI DIFFERENTI METODI DI INCOLLAGGIO PER LA GOMMA SILICONICA.
Y. Tu Yang, General Silicones, Hsinchu (Taiwan)RUBBERWORLD, giugno 2025, pag. 39-42.
La gomma siliconica è un polimero sintetico, costituito da una struttura di silossano (-Si-O-) con l’aggiunta di gruppi organici metile, etile, idrossile etc, che grazie all’elevata energia del legame Si-O, rispetto a quelli C-O o C-C, offre una combinazione unica di proprietà fisiche e chimiche. Questo ha portato al suo diffuso utilizzo nei settori medicale, elettronico, industriale e di consumo.
Questo polimero si presenta sia come solido che liquido e, a seconda della forma fisica, può essere vulcanizzato ad alte temperature, con raggi UV
o a temperatura ambiente, lavorato in calandra o in presse a compressione o iniezione, spalmato e sprayzzato. Utilizzando gruppi funzionali organici a livello molecolare, alcuni siliconi possono aderire direttamente ai substrati (questa proprietà è molto idonea per applicazioni edilizie), mentre altri mantengono un’elevata trasparenza dopo la vulcanizzazione e vengono utilizzati nell’incapsulamento ottico, ad esempio in lenti LED. Opportuni additivi, inoltre, come silice e cariche conduttive, possono fare ottenere proprietà mirate, come rigidità e caratteristiche meccaniche nel primo caso o conduttività elettrica e termica nel secondo. A causa, tuttavia, della bassa energia di superficie e dell’elevata inerzia chimica, il silicone presenta difficoltà nell’adesione con altri materiali.
La gomma siliconica presenta vantaggi e svantaggi. I vantaggi sono la resistenza ad alte temperature (fino a 200 °C e oltre con l’utilizzo di opportuni additivi), la resistenza chimica (anche ad acidi, alcali e ozono), la resistenza agli UV, l’isolamento elettrico, la biocompatibilità (essendo perlopiù atossico si può utilizzare nei settori alimentare, medicale e farmaceutico), la sostenibilità (minore inquinamento e minore energia di produzione rispetto a plastiche e gomme), la morbidezza e l’elasticità (idoneità per articoli a contatto con la pelle).
G li svantaggi sono il costo (in generale è più cara di plastiche e gomme convenzionali), la resistenza a solventi e abrasione (criticità per solventi non polari come il toluene e per usura), la bassa energia superficiale (attrazione di polvere e altre particelle e accumulo di cariche elettrostatiche) e la minore robustezza meccanica (non idonea ad applicazioni con elevata resistenza). Per superare gli svantaggi citati ed estendere le sue applicazioni, è necessario sviluppare compositi di gomma siliconica eterogenei.
Prima di ottenere l’adesione della gomma siliconica ad altri materiali, occorre spesso modificare la sua superficie. Questo si può fare con metodi convenzionali come: utilizzo di primer di superficie, utilizzati con spalmatura o sprayzzazione; l’inconveniente è che molti primer contengono solventi organici, che

sollevano preoccupazioni ambientali; trattamento chimico superficiale, con acidi, basi od ossidanti, che a loro volta pongono sfide ambientali; modifica superficiale al plasma, che attiva la superficie del silicone con ioni/elettroni o radicali reattivi, che formano gruppi funzionali e ne aumentano la ruvidezza per una migliore adesione; seppure più ecologico, questo metodo richiede attrezzature complesse ad alta energia; integrazione di gruppi funzionali, introdotti durante la sintesi del silicone. General Silicones ha sviluppato metodi per l’adesione della gomma siliconica a vari materiali, quali metalli, materie plastiche, fibra di vetro e fibre tessili, ed è in grado di fornire ai suoi clienti soluzioni, materiali e specialità chimiche.
ELASTOMERI E APPLICAZIONI
COME TUBI ELASTOMERICI POSSONO CREARE MAGGIOR VALORE NELLE PRODUZIONI BIOFARMACEUTICHE.
b. Lipowski, Kent Elastomer Products, Kent, Ohio (USA) - RUBBERWORLD, giugno 2025, pag. 46-48.
Gomma e materiali elastomerici giocano un ruolo cruciale nell’ambito medicale, fornendo funzionalità essenziali in una vasta gamma di dispositivi e applicazioni. Un esempio è il settore di produzioni biofarmaceutiche all’avanguardia, che sta registrando una notevole crescita, dal momento che è in aumento continuo la richiesta di nuovi trattamenti per quanto riguarda vaccini, terapie genetiche, anticorpi monoclonali, terapie cellulari e proteine terapeutiche. N ell’ambito delle applicazioni biofarmaceutiche citate, i produttori hanno sempre più impiegato tecnologie monouso (SUT - Single-Use Technology) per migliorare efficienza e affidabilità dei risultati. Fra gli articoli coinvolti ci sono bioreattori, sistemi di miscelazione, unità di filtrazione e tubi, per i quali si è così ridotto il rischio di contaminazione incrociata fra nuovi batch di prodotti, si è eliminata la necessità di lunghe sterilizzazioni e si sono migliorati i tempi di produzione.
Trattamenti lubrificanti trasparenti e colorati con resine + PTFE
Trattamenti lubrificanti PFAS free
Nello specifico, i tubi elastomerici ad alte prestazioni rappresentano una delle più comuni SUT in applicazioni biofarmaceutiche, aiutando a trasferire fluidi delicati nel corso del processo produttivo. In questi processi si usano tradizionalmente tubi di gomma siliconica, ma oggigiorno sono disponibili alternative più economiche e sostenibili, di cui questo articolo valuta i benefici, mettendo in evidenza come alcuni materiali a bassa impronta di carbonio possono giovare all’ambiente. Prima di affrontare le scelte di materiali differenti per i tubi biofarmaceutici, vale la pena di comprendere perché le SUT hanno cominciato a rimpiazzare i tubi di acciaio. Partendo dalla considerazione che i tubi elastomerici monouso, per progettazione e scopo, vengono eliminati dopo ogni utilizzo, occorre considerare che questa prassi riduce i rischi di contaminazione, vantaggio molto importante quando si ha a che fare con farmaci biologici sensibili: al contrario, i tubi in acciaio devono es-

Trattamenti al plasma: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Lavaggio ad alta pressione sotto cappa a flusso laminare (Cleanliness) Micropulizia, Etching, Grafting

sere accuratamente puliti e sterilizzati dopo ogni lavorazione, a causa della potenziale contaminazione da residui di prodotto, materiali di pulizia o riporto microbico.
I tubi monouso aiutano anche i bioprocessori a evitare i costi operativi e i tempi morti relativi alla pulizia e ai processi di verifica e di sterilizzazione richiesti ai tubi di acciaio. Queste procedure vengono così eliminate e si accorciano i tempi di produzione fra batch, migliorando così la produttività complessiva. Altri vantaggi dei tubi monouso sono la veloce adattabilità a varie scalature di processo o tipi di prodotti senza lunghi tempi morti e l’efficace semplificazione di impostazioni di produzione, spesso necessarie per una rapida scalatura o un cambio di volumi.
I tubi di acciaio, al contrario, richiedono installazione rigida e verifica e sono di solito dedicati a un solo processo, limitando così la flessibilità del produttore nel realizzare nuovi o diversi farmaci con l’infrastruttura esistente, che può ostacolare la capacità di rispondere efficacemente alle richieste del mercato in rapida evoluzione. Non bisogna poi dimenticare l’impiego di capitali iniziali, nettamente più basso per i tubi monouso. L a scelta del materiale per i tubi monouso del settore biofarmaceutico è fra elastomero termoplastico (TPE) e silicone, ciascuno dei quali offre vantaggi e aspetti positivi a seconda dello specifico utilizzo previsto.
L asciamo ai lettori interessati la disanima delle caratteristiche dell’elastomero termoplastico e del silicone, limitandoci a osservare che il silicone è il materiale con più lunga storia per le applicazioni biofarmaceutiche, mentre il TPE offre sufficiente qualità per sostituirlo in alcune di esse.
Un’ultima importante considerazione da fare sull’argomento è che il crescente utilizzo delle SUT e il conseguente aumento di scarti di produzione fanno riflettere sulla loro sostenibilità ed ecocompatibilità. A fronte, tuttavia, di un innegabile frequente smaltimento dei tubi monouso, l’utilizzo ridotto di procedure di pulizia con elevato consumo di energia e di acqua, prodotti chimici e agenti di sterilizzazione, offre il risultato di una riduzione dell’impatto am -
bientale complessivo quando si valuta l’intero ciclo di vita. Per quanto riguarda il TPE, alcuni tubi sono ormai progettati per contenere materie prime biologiche sostenibili, per cui le relative SUT manifestano una maggiore ecocompatibilità.
ELASTOMERI E APPLICAZIONI SCHIUMA DI POLIURETANO
MODIFICATA CON
3-AMMINOPROPILTRIETOSSISILANO (APTES) PER LA RIMOZIONE DI BATTERI DALL’ACQUA.
M. Madian, B. Hatton, J. Bouchard, A. Bilton, University of Toronto, Toronto (Canada)RUBBERWORLD, giugno 2025, pag. 49-52.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UNSDGUnited Nations Sustainable Development Goals) consistono nel fornire entro il 2030 acqua potabile pulita a tutte le persone, comprese quelle nelle aree più remote e difficili. Un’inadeguata gestione dell’ambiente porta spesso alla contaminazione dell’acqua potabile con patogeni intestinali, come l’escherichia coli, che causano malattie come la diarrea e numerose morti ovunque nel mondo. Alla luce del cambiamento climatico e della crescita della popolazione mondiale, è fondamentale trovare un metodo economico, semplice ed ecocompatibile per trattare l’acqua fresca e rimuovere l’escherichia coli e altri batteri patogeni. Ad oggi, tuttavia, solo una ricerca limitata ha verificato l’utilizzo di schiume a base poliuretano come filtri per la rimozione dei batteri dall’acqua.
Le schiume di poliuretano presentano molti potenziali vantaggi: sono economiche, la loro struttura porosa può essere facilmente customizzata e le loro proprietà di superficie possono essere regolate mediante rivestimenti o additivi per un’efficace rimozione. La presenza di gruppi amminici su di un substrato, nella fattispecie, migliora la capacità di adsorbimento e crea una superficie caricata positivamente, che facilita l’attaccamento dei batteri. APTES è un materiale, dove le ammine e le molecole dell’organosilano sono utilizzate frequentemente nella funzionalizzazione a base silano per attaccare le biomolecole alle superfici.
Il vantaggio della modifica promossa dall’APTES è che le biomolecole, compresi batteri, enzimi e cellule, possono essere attaccate chimicamente allo strato di silano mediante interazioni carica-carica o reticolanti bifunzionali, senza distruggere la struttura del silano, così che si è messo a punto un materiale composito, con Fe3O4 incorporato nella schiuma poliuretanica, per analizzare l’estrazione di ioni di metallo pesante dall’acqua. Questa ricerca si focalizza quindi sullo sviluppo di une schiuma poliuretanica, modificata con APTES, per verificare il suo effetto sulla rimozione dell’escherichia coli dall’acqua reflua sotto varie condizioni operative.
Si tratta di un processo interessante, debitamente illustrato nella parte sperimentale dello studio e in quella dei risultati ottenuti. La prestazione della schiuma poliuretanica modificata dimostra caratteristiche positive per essere un adsorbente per la rimozione dei batteri, in confronto alla normale schiuma poliuretanica con morfologia simile che si rivela inefficace, e per promuovere lo sviluppo di dispositivi di filtrazione economici per fornire un trattamento dell’acqua accessibile in tutte le zone del mondo.
MACCHINARI E ATTREZZATURE MODELLARE IL FUTURO DELLA PRODUZIONE DI MANUFATTI DI GOMMA CON AUTOMAZIONE INTELLIGENTE.
S. Blomaard, L. Ho, Taniq, Rotterdam (The Netherlands) - RUBBERWORLD, giugno 2025, pag. 28-34.
Nei settori industriali impegnativi e pesanti (dragaggio, minerario, marino etc.) i manufatti di gomma rinforzati servono come mattoni fondamentali e la crescente richiesta di robustezza, precisione e produzione scalabile sta ridefinendo le loro modalità di progettazione e realizzazione. Di solito i produttori conoscono bene applicazioni e mercati per fornire soluzioni su misura, ma i processi di lavorazione si affidano a manodopera qualificata. A causa di un’accentuata concorrenza globale, aumenta la pressione per migliorare l’efficienza dei costi e si deve affrontare la difficoltà di ridurre il
costo dei manufatti per mezzo di automazione e aumento di produzione.
In merito a giunti di espansione e tubi, si può notare come essi presentino alcune caratteristiche in comune: sono costruiti su mandrini, con produzione discontinua, e offrono una grande varietà di misure, tipi e progettazioni. Queste caratteristiche richiedono manodopera con alte competenze, ma la disponibilità di personale per questo genere di lavoro sta diventando sempre più critica di anno in anno, per cui il processo produttivo non dovrebbe più dipendere dal lavoro manuale e dalla disponibilità di personale costoso e scarsamente qualificato. L a società olandese Taniq offre ai produttori ottimizzazione e automazione per prodotti di gomma rinforzati e questo articolo si focalizza sugli sviluppi dell’automazione e su come questi sviluppi si possono applicare alla progettazione automatizzata e alla produzione dei manufatti interessati.
L’articolo affronta dapprima i cambiamenti e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie CAD/CAM per soluzioni di automazione flessibili, partendo dal presupposto che il cambiamento dei processi produttivi richiede digitalizzazione e automazione. Nell’industria della gomma, mentre l’automazione è già ampiamente applicata in settori di grandi volumi produttivi, come pneumatici e tubi di piccolo diametro, esistono pochissime soluzioni per articoli su mandrino, come tappi per tubi, giunti di espansione e tubi miniera.
L’articolo spiega brevemente la progettazione tradizionale degli articoli citati e le difficoltà per automatizzane le produzioni, per poi illustrare i progressi dello stampaggio 3D e l’iniziativa di Taniq che, nel 2006, adottò un approccio simile per la progettazione e la produzione di manufatti di gomma rinforzati. Da allora la società iniziò a sviluppare una tecnologia per digitalizzare la progettazione di articoli di gomma rinforzati e per automatizzare i processi di applicazione dei materiali con l’utilizzo di bracci robotizzati.
Questa piattaforma si è evoluta in soluzioni CAD/CAM dedicate per il settore in oggetto e, in più, Taniq ha sviluppato “wizards” per varie applicazioni, fornendo una specifica conoscenza dell’applicazione, integrata nel software, e mettendo così l’utilizzatore in grado di fare progetti e programmi di produzione in modo efficiente, senza che sia richiesta una comprensione approfondita di progettazione o di programmazione di robot. L’articolo dovrebbe interessare tutti i lettori che si occupano di automazione in ambito produttivo, soprattutto per i manufatti citati, e che troveranno valide risposte in tutte le parti della sua esposizione, che si occupa in modo approfondito e dettagliato di: soluzioni di automazione flessibile per articoli di gomma rinforzati; software di progettazione per gli articoli menzionati; software wizards per i clienti; approccio integrato per ottimizzazione e automazione; focus su di un caso aziendale pratico (trasformare la produzione di tubi di grande diametro).



La K 2025 di Düsseldorf, dall’8 al 15 ottobre scorso, ha confermato la sua centralità per l’industria della plastica e della gomma, con oltre 3.000 espositori e 175 mila visitatori. Nel comparto gomma, le aziende raccontano una manifestazione concreta e ricca di opportunità. Tra innovazione, sostenibilità e networking globale, la K si conferma la vetrina dove il futuro prende forma.
La fiera K 2025 di Düsseldorf, la più importante manifestazione mondiale per l’industria delle materie plastiche e della gomma, ha confermato ancora una volta il suo ruolo di piattaforma globale per l’innovazione e il confronto.
Svoltasi dal 7 al 15 ottobre, la fiera ha accolto oltre 175.000 professionisti da circa 160 paesi e 3.275 espositori pro -
venienti da 66 nazioni, con un’atmosfera vivace e ottimista nonostante un contesto economico globale tutt’altro che semplice.
La percentuale di visitatori stranieri ha superato il 73%, con una partecipazione qualificata di decisori aziendali superiore al 67%.
S econdo i dati ufficiali, il 95% dei visitatori ha raggiunto gli obiettivi prefis-
sati e il 98% si è dichiarato soddisfatto dell’offerta.
G li organizzatori sottolineano come i principali temi della fiera - economia circolare, digitalizzazione, sostenibilità e innovazione tecnica - siano stati al centro non solo degli eventi ufficiali, ma anche della viva attenzione della platea internazionale.
S econdo il direttore generale di Messe a cura

Düsseld orf, Marius Berlemann, la K “ha dimostrato ancora una volta la forza innovativa e il dinamismo del settore”, con un’attenzione crescente verso economia circolare, automazione e intelligenza artificiale. I l presidente del comitato degli espositori, Ulrich Reifenhäuser, ha sottolineato che “proprio nei momenti di incertezza emerge la forza del settore: qui si presentano le innovazioni, si creano alleanze e le visioni diventano realtà”.
A ll’interno di questa cornice globale, il mondo della gomma ha ribadito la propria vitalità e capacità di innovare.
Le aziende presenti hanno condiviso impressioni molto positive, raccontando una fiera concreta, vivace e ricca di spunti per il fut uro.




Boy
Per Boy, lo stand nel cuore del padiglione 13 è stato meta di centinaia di visitatori da tutto il mondo.
L’interesse si è concentrato sulle presse più piccole della gamma - in particolare la 20 t rivisitata e la XS 10 t - con dimostrazioni pratiche che hanno prodotto gadget in plastica, silicone liquido e 2K.
Colmec
Colmec definisce K 2025 “un’edizione di successo tra numeri e concretezza”: affluenza superiore alle attese e contatti di qualità, con interlocutori che si sono presentati con idee e progetti reali. Una fiera che conferma come la K non sia solo appuntamento di riferimento, ma anche luogo di sostanza, dove la quantità di visitatori si accompagna a veri rapporti di business.
Colombo Filtri e Guarnizioni
Alla sua prima partecipazione, Colombo Filtri e Guarnizioni racconta un’esperienza “estremamente positiva”, con grande interesse verso i prodotti di ultima generazione e feedback entusiasti. L’azienda sottolinea l’importanza del networking internazionale e vede questa K come punto di partenza per nuove collaborazioni globali.

Color Service
Per Color Service, K 2025 è stata “un grande successo”, con contatti qualificati e visitatori da mercati extraeuropei. La fiera premia la costante spinta innovativa e l’espansione della rete internazionale, segnando un momento di consolidamento importante.
Comerio Ercole
Comerio Ercole si conferma protagonista: forte affluenza, richieste d’offer-
ta numerose e grande attenzione soprattutto per soluzioni tecnologiche di processo, macchinari ready-to-use basati su IoT e Intelligenza Artificiale. L’azienda ha celebrato anche i 140 anni di attività, ricevendo riconoscimenti ufficiali e presentando novità su sostenibilità e riciclo - tra cui gli impianti REWTIRE® e LOGOS® per il recupero e la devulcanizzazione della gomma. La presenza condivisa con Saspol ha evidenziato una sinergia tecnologica di valore.

D esma
Desma ha registrato un interesse molto alto per le novità, mantenendo quasi lo stesso numero di visite rispetto al 2022. Particolarmente apprezzata la Reference 300 e la virtual presentation della S ealmaster 450DUO e il sistema di networking “DataHub” che collega macchine di generazioni diverse e consente il calcolo del CO₂ footprint. L’azienda nota però una minore rappresentanza del comparto elastomeri rispetto al passato, pur giudicando la fiera “arrivata al momento giusto” per mostrare nuove tecnologie in un contesto complesso.
Evercompounds
I nizialmente cauti nelle previsioni, Evercompounds definisce la partecipazione “positiva e simbolica”, in concomitanza con il 60° anniversario di CM Manzoni. La fiera ha permesso di rafforzare rapporti storici e sviluppare contatti internazionali, con particolare riscontro per i compound in gomma e silicone e per la nuova divisione TPE Eflaya.
G3 Mixing Technologies
G 3 chiude con “ottimi riscontri” e un flusso costante di visitatori da tutto il mondo. Spicca l’interesse per le soluzioni di mescolazione e per l’apertura della nuova sede USA, che rafforza assistenza e supporto tecnico. L’azienda sottolinea l’importanza di valorizzare la filiera della gomma all’interno della K, riconoscendone la centralità per settori come automotive e medicale.
Gibitre Instruments
Per Gibitre Instruments, la qualità dei contatti è stata superiore alle edizioni precedenti, con visitatori portatori di progetti concreti. L’azienda rileva una crescita dei visitatori europei e americani e conferma la presenza per il 2028, giudicando l’investimento pienamente ripagato.
IMG
IMG ha puntato su soluzioni automatizzate per lo stampaggio della gomma, presentando una pressa verticale
da 400 ton con cella robotica e software “IMG Prime” per l’analisi dei dati produttivi in tempo reale. Nonostante un’affluenza non altissima, l’azienda valuta positivamente l’interesse internazionale e guarda già al PLAST 2026 come prossimo appuntamento.
JP-Tech
J P-Tech riporta riscontri “numerosi e qualificati” da tutto il mondo, con attenzione non solo ai macchinari e ai servizi di revamping, ma anche all’adozione di nuove tecnologie per modernizzare gli impianti. Un evento definito “molto positivo” per risultati e networking globale.
Lawer
Lawer parla di “un’ottima manifestazione sotto molti punti di vista”, con visitatori preparati e conversazioni qualificate. L’azienda evidenzia il riconoscimento internazionale per la precisione delle operazioni di pesatura e sottolinea la crescita del settore gomma riscontrata in fiera.
Maplan
Maplan registra un’affluenza superiore alle aspettative e interesse per la macchina dedicata allo stampaggio del silicone solido, con sistema di scarico automatico e gadget dimostrativi. Un’edizione giudicata vivace e ricca di contatti utili.
OR.P. Stampi
Per OR.P. Stampi, la K 2025 è stata un’occasione di confronto e crescita internazionale.
Lo stand ha attratto clienti e partner interessati a tecnologie di stampaggio termoregolate evolute, in linea con la direzione globale verso efficienza e riduzione degli sprechi.
REP
REP conferma la K come evento di riferimento, nonostante la crescente concorrenza di ChinaPlas, con circa 500 visitatori da 300 aziende. Le nuove gamme ULTRA e OPTI e la soluzione HSR hanno suscitato grande interesse, mentre l’offerta si è completata con macchine EPG e sistemi Tung Yu. Nonostante un contesto economico prudente, l’azienda esce rafforzata e pronta per le prossime sfide.
Rodolfo Comerio
Per Rodolfo Comerio, K 2025 è stata “un’edizione memorabile”. Numerosi progetti concreti e il lancio del Comerio
Calendering Technology Center, laboratorio internazionale dedicato alla calandratura, hanno segnato un punto di svolta strategico.
Il riscontro entusiasta dei visitatori conferma l’azienda come partner globale di riferimento per efficienza, digitalizzazione e manutenzione predittiva.
Saspol
Saspol ha condiviso con Comerio Ercole uno stand di grande richiamo, presentando la storica gamma di presse a compressione ATR.
L’affluenza internazionale e le numerose richieste d’offerta hanno confermato l’interesse verso la sinergia tecnologica del gruppo e le innovazioni per l’automazione dei processi produttivi. La fiera è stata anche l’occasione per celebrare i 140 anni di Comerio Ercole, con un clima di entusiasmo e collaborazione.

UTPVision
UTPVision conferma la K come “palcoscenico strategico” per la plastica e la gomma.
Le soluzioni di visione di ultima generazione hanno catturato l’attenzione del pubblico e favorito incontri con nuovi interlocutori promettenti, consolidando relazioni e aprendo prospettive di sviluppo.
La K 2025 si è chiusa, come affermano gli organizzatori, con “una grande risonanza e una buona atmosfera”.
Per il comparto della gomma, il bilancio è più che positivo: innovazione, automazione e sostenibilità emergono come i pilastri del futuro, con aziende sempre più orientate a coniugare tecnologia e visione strategica.
L a prossima edizione è già fissata: K 2028, dal 18 al 25 ottobre. E, a giudicare dall’entusiasmo e dalla solidità dei progetti emersi, il settore è già pronto a tornarci da protagonista. u



di A.L. Spelta
Dal 2017 Rubber Conversion sviluppa soluzioni brevettate per la devulcanizzazione di mescole, contribuendo alla costruzione di filiere circolari nel settore della gomma e degli pneumatici. Con la tecnologia proprietaria LOGOS®, in partnership con Comerio Ercole, l’azienda apre nuove prospettive.
Di devulcanizzazione abbiamo parlato in più occasioni su questa rivista. Scrivevo che la consideravo più un’idea, che una vera e propria tecnologia. Ci sono un po’ di concetti che si sono accumulati nel tempo, si sono depositati, come la polvere mi verrebbe da dire, e che devono essere rimossi per capire un po’ più chiaramente.
Si parla di gomma devulcanizzata (genericamente reclaimed rubber in inglese), da decenni e questo è un primo concetto fuorviante, perché in realtà non si tratta di gomma devulcanizzata, ma mescola devulcanizzata.
L’azione di devulcanizzazione avviene ovviamente sui legami che hanno permesso il reticolo della gomma, ma la loro rottura non riporta alla gomma di
partenza, ma rende la mescola, da cui è stato ottenuto il manufatto, in qualche modo di nuovo lavorabile.
I n questo articolo non andremo in dettagli tecnici, ma illustreremo l’approccio adottato da Rubber Conversion, una realtà piuttosto giovane, ma molto ben strutturata da un punto di vista manageriale e con una filosofia produttiva piuttosto interessante.


A bbiamo visitato la sede di Rubber Conversion di Verona e l’impianto di devulcanizzazione.
L a prima cosa che sorprende è l’impressione di ridotto impatto ambientale: l’impianto lavora a bassa temperatura, non ci sono fumi, c’è pochissimo rumore e l’ambiente è pulito e ordinato.
Ci spiegano che il loro processo di devulcanizzazione necessita di additivi chimici, che non sono tossici e non si ritrovano nel prodotto finito.
I n alimentazione entra il polverino di pneumatico opportunamente selezionato, fornito da produttori del Nord Europa e italiani e il prodotto finito è una polvere nera in sacchetti basso fondenti predosati in box di cartone.
I l ciclo è altamente automatizzato con ridotta necessità di mano d’opera.
LA STORIA
R ubber Conversion nasce nel 2017 dal Gruppo Innovando, società per la gestione degli pneumatici a fine uso (PFU) in Italia, oggi evoluta in una
piattaforma europea di servizi per la responsabilità estesa del produttore, attiva nei settori degli pneumatici e del tessile, e di approvvigionamento di carburanti alternativi per la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità emissiva.
R elativamente ai PFU, tra gli scenari tecnologici che stavano emergendo, tra cui la pirolisi e la devulcanizzazio -
ne, quest’ultima è parsa come la scelta più attraente e innovativa per i bassi CAPEX richiesti, per la possibilità di approcciare anche il mercato all’articolo tecnico (GRG = General Rubber Goods), per l’ottenimento di materiali con alte percentuali di impiego in mescola, e per le ottime aspettative di riduzione dell’impronta carbonica (carbon footprint).


C onseguentemente Rubber Conversion si è focalizzata sullo sviluppo di tecnologie di devulcanizzazione e sulla produzione di gomma riciclata di alta qualità da prodotti pre - e post consumo. Gli investimenti iniziali sono stati indirizzati alla messa a punto del processo e della tecnologia, coinvolgendo prioritariamente attività di ricerca e sviluppo, che hanno portato anche all’ottenimento di un brevetto, e al -
la progettazione dell’impianto. R ubber Conversion, grazie al brevetto e al processo proprietario, ritiene di avere un vantaggio competitivo importante, rispetto ad altre realtà, alcune delle quali limitate al momento a livello di università e centri di ricerca. Rubber Conversion invece ha una soluzione industrializzata ed omologata da alcuni grandi clienti, in particolare produttori di pneumatici. R ubber Conversion,
inoltre, sottolinea che l’integrazione con Innovando le dà un respiro europeo e un accesso allo sviluppo continentale di servizi e materiali circolari, che possono consentire ai produttori di pneumatici di sviluppare filiere di materiali sostenibili nel pieno rispetto delle regole di compliance EPR (Extended Producer Responsibility). Regolamentazioni che si stanno allargando anche ai beni di consumo.

C ome ben sappiamo, il mondo della gomma in generale e quello degli pneumatici in particolare è molto conservativo.
Lo sviluppo di una nuova mescola richiede tempi prolungati, che diventano ancora più dilatati nel caso degli pneumatici, ricordando che si tratta di manufatti legati alla sicurezza di guida, con loop di controllo complessi che vanno dalla scala di laboratorio alle prove su strada.
A nche l’industrializzazione è complicata e quindi il Time To Market, per definizione, risulta altrettanto esteso. I produttori di pneumatici, inoltre, vorrebbero prodotti standardizzati e reperibili da più fonti, a meno che il prodotto non dia un vantaggio prestazionale particolarmente importante, nel qual caso punterebbero a ottenere rapporti di esclusiva e possibilmente di proprietà intellettuale.
R ubber Conversion, pertanto, grazie alla tecnologia proprietaria ha sviluppato la devulcanizzazione di mescole vulcanizzate a zolfo a base di NR, SBR/ BR, NBR e CR destinate anche a settori applicativi diversi dallo pneumatico. Attualmente stanno studiando soluzioni per EPDM e in futuro anche per gomme vulcanizzate a perossido. O ltre ai materiali, propone attività di co-engineering per la progettazione di prodotti “circolari” per pneumatici, prodotti industriali in gomma (pavimentazioni e componenti automobilistici) e per prodotti di consumo come suole di scarpe.
LA COLLABORAZIONE
CON COMERIO ERCOLE
E LA TECNOLOGIA LOGOS
Vendere mescole devulcanizzate lontano o molto lontano dal sito produttivo, potrebbe non essere economicamente sostenibile. La soluzione tecnica è uno scale-up del sistema e la realizzazione di impianti presso i centri produttivi di manufatti e Rubber Conversion ha individuato in Comerio Ercole il partner ideale per questa attività.

C omerio Ercole è il costruttore del “cuore tecnologico” dell’impianto di Rubber Conversion, ha una presenza e una reputazione consolidate a livello mondo ed è stato ritenuto essere il partner giusto per la promozione della tecnologia, denominata LOGOS®, e la realizzazione degli impianti ceduti in licenza.
Oltre a produttori di materiali (cioè di mescole devulcanizzate), anche i produttori di manufatti, in primis i produttori di pneumatici, potrebbero essere interessati alla tecnologia di LOGOS®.
S i pensi infatti al recupero in situ dei manufatti scartati.
S e le produzioni sono consistenti, quelle tipiche di impianti di pneumatici di scala media o elevata, lo scarto giornaliero tipico potrebbe alimentare un turno giornaliero dell’impianto di
devulcanizzazione, con riutilizzo captivo del materiale ottenuto.
I n sostanza il modello di business di Rubber Conversion si basa su 3 pilastri: la vendita di materiali devulcanizzati anche customizzati; la vendita di servizi a supporto della circolarità e la cessione di tecnologia proprietaria, come visto in partnership con Comerio Ercole.
Rubber Conversion ha anche partecipato a un innovativo progetto di sostenibilità Life Green Vulcan, i cui prodotti brevettati e la tecnologia per la devulcanizzazione sono stati utilizzati per raggiungere gli scopi del Progetto stesso.
Negli ultimi tre anni è stato realizzato un importante piano di investimenti che ha coinvolto lo stabilimento, il laboratorio e le competenze umane.
R ubber Conversion ha finalizzato una partnership industriale con Comerio Ercole per lo sviluppo di LOGOS®, l’impianto di devulcanizzazione compatto per il trattamento di tutti i tipi di scarti vulcanizzati del processo di produzione di pneumatici, che vengono trasformati in mescola di gomma riutilizzabile per la produzione di nuovi pneumatici nell’attuale processo di produzione. Rubber Conversion e Comerio Ercole, insieme, collaborano ora a livello globale nella produzione dell’impianto industriale e nella fase di distribuzione commerciale dell’impianto LOGOS®.
Comerio Ercole agisce come partner industriale al fianco di Rubber Conversion, che detiene i diritti di proprietà intellettuale (IP) per interagire con terze parti in merito all’impianto LOGOS®.
La tecnologia di Rubber Conversion è stata riconosciuta come uno dei modi più promettenti per riutilizzare le mescole di gomma derivate dai PFU in prodotti di alta qualità. La tecnologia, i prodotti chimici impiegati e i prodotti finiti sono protetti da un solido brevetto intellettuale a livello mondiale, depositato dal 2021 in 21 Paesi UE selezionati (EP 4240792) e da 18 brevetti internazionali.
Comerio Ercole opera dal 1885 nella produzione di macchine e impianti industriali per la lavorazione della gomma e oggi è un’azienda ben strutturata, presente a livello mondiale con un intero processo produttivo integrato, dalla progettazione all’avviamento di macchine e impianti, secondo il sistema di qualità ISO 9001:2015.
L’evoluzione tecnologica tenderà a mettere fuori mercato i filler economici (es. polverino di pneumatico) aprendo sempre più spazi a mescole devulcanizzate, che possano essere impiegate a livelli importanti (1520%).
I l consolidamento della tecnologia di devulcanizzazione aprirà spazi di business non solo per gli pneumatici, ma


anche per gli articoli tecnici e i beni di consumo. R ubber Conversion si pone i seguenti l’obiettivi: diventare un importante player regionale in Europa, sempre più integrato nei rapporti con i produttori di pneumatici con i quali sviluppare soluzioni per la gestione circolare dei loro scarti di produzione con rapporti di collaborazione con altri players; presidiare i mercati più dinamici; indagare nuovi segmenti, dove sono in fase avanzata di spe -
rimentazione soluzioni complete per il riciclo di prodotti complessi (post produzione e post riciclo), r ealizzate con alcuni partner tecnologici leaders n ei loro comparti per t appeti, scarpe e pavimentazioni in gomma; sviluppare, in Italia e all’estero e in sinergia con I nnovando, delle partnership con i più importanti sistemi di riciclo di PFU per a ssicurarsi la materia prima nella quantità e qualità a llineate ai bisogni correnti e futuri. u

a cura della redazione
Da un laboratorio artigianale del 1985 a un’azienda strutturata che oggi serve settori complessi e diversificati: Nuova Guarnibeta festeggia i suoi quarant’anni con orgoglio, riconoscenza e con la determinazione di chi guarda avanti. Una storia di competenza tecnica, affidabilità operativa, passione e precisione.
Era il 1985 quando Paris Genesio e Belotti Tarcisia diedero vita a Guarnibeta ad Adrara San Martino, in provincia di Bergamo, con una visione precisa: combinare passione artigianale, cura del dettaglio e affidabilità operativa.
Q uella officina, fondata con mezzi modesti ma con grande determina -
zione, è oggi Nuova Guarnibeta Srl, un’impresa solida che celebra quarant’anni di attività al centro della Rubber Valley del Sebino, distretto industriale d’eccellenza riconosciuto in tutta Europa per la trasformazione della gomma e dei polimeri. Con l’arrivo della seconda generazione, rappresentata da Fabrizio (Ceo) e Chiara
(Cfo), l’azienda ha intrapreso un percorso di crescita strutturale: nel 1992 è diventata Nuova Guarnibeta Snc, nel 2009 ha assunto la forma di Srl e nel 2010 si è trasferita nella sede attuale in via Rossini 22 a Credaro, sempre in provincia di Bergamo. Una moderna struttura di 3.300 m² dotata di laboratori interni e macchina -


ri all’avanguardia. L e trasformazioni non sono state solo fisiche, ma anche organizzative, culturali e tecniche: Nuova Guarnibeta ha saputo mantenere l’equilibrio tra radice artigianale e sviluppo industriale.
CRESCITA E SPECIALIZZAZIONE
CONTINUA
N el corso dei decenni, l’azienda ha fatto investimenti mirati: oggi dispone di 11 presse a iniezione (orizzontali e verticali), 3 presse dedicate allo stampaggio di LSR (Liquid Silicone Rubber) e 1 pressa a compressione utilizzata per articoli ad alta criticità. Questa dotazione permette di gestire commesse che variano da piccoli lotti a produzioni più articolate, soddisfacendo esigenze specifiche e variabili. N on solo macchinari: la gestione degli spazi, la logistica interna e l’organizzazione dei flussi produttivi sono stati riqualificati più volte, al fine di migliorare la produttività, ridurre i tempi di set-up, minimizzare gli scarti e garantire un livello qualitativo costante.
I reparti produttivi sono stati pensati per ospitare tecnologie avanzate in modo da favorire una crescita ordinata e sostenibile.
TECNOLOGIE E MATERIALI:
VERSATILITÀ
DEL CLIENTE
L e tecnologie impiegate abbracciano diversi metodi di stampaggio: compressione, transfer, iniezione tradizionale e con BCR, oltre al co-stampaggio gomma-metallo o gomma-plastica. Questo ventaglio permette di proporre soluzioni personalizzate, anche in presenza di richieste tecniche complesse e ambienti operativi severi.
La gamma dei materiali lavorati è vasta: NBR, HNBR, EPDM, FKM, FFKM, FEPM, CR, ACM, AEM, NR, VMQ (HTV e LSR) e FVMQ.
Le mescole vengono ottimizzate su misura per colore, durezza, resistenza chimica e fisica, soddisfacendo richieste di comportamento in condizioni estreme di temperatura, agenti aggressivi o sollecitazioni meccaniche continue. Gli articoli prodotti sono numerosi: O-ring, guarnizioni a labbro, membrane, passacavi, cornici in gomma, componenti co-stampati e particolari complessi destinati ad applicazioni industriali o a uso fortemente tecnico. Alcune realizzazioni richiedono tolleranze strette, finiture speciali e prove aggiuntive, costituendo sfide che Nuova Guarnibeta accoglie con professionalità.
N uova Guarnibeta opera con successo in molti ambiti applicativi, ciascuno con proprie esigenze e standard: automotive e veicoli industriali, dove i componenti devono garantire resistenza a vibrazioni, temperature estreme, agenti chimici; Food & Beverages, con richieste stringenti di igiene, contaminazione zero, materiali conformi alle normative alimentari; agricolo e movimento terra, dove robustezza, resistenza alla polvere, agli agenti atmosferici e ai carichi meccanici sono cruciali; idrotermosanitario, idraulica e gas, che richiedono certificazioni specifiche, sicurezza e durata nel tempo; elettrodomestico professionale e casalingo, con bisogni di estetica, precisione interna, conformità normativa; meccanica e fluidodinamica industriale, dove tolleranza, affidabilità e stabilità dimensionale diventano elementi fondamentali; industriale, automazione HVAC, settori in cui l’efficienza, il controllo dimensionale e le prestazioni di tenuta sono componenti essenziali. Q uesta ampiezza di mercati richiede capacità di adattamento, rapidità nel rispondere alla complessità, ma anche rigore nella gestione di ogni commes-
sa, affinché il prodotto consegnato rispetti sempre le specifiche richieste.
L a qualità è al centro dell’offerta di Nuova Guarnibeta.
I l laboratorio interno è dotato di strumenti come reometro, macchina ottica 3D, durometri digitali, dinamometro e apparecchi per il controllo dimensionale, che consentono di validare ogni fase produttiva.
O gni articolo è sottoposto a controlli rigidi: cernita manuale e automatica al 100%, finiture quali sbavatura criogenica, rettifica meccanica, intestatura al tornio, post-curing e coating/teflonatura.
I n parallelo, l’azienda offre consulenza tecnica reale: i progettisti e tecnici collaborano con i clienti per ottimizzare disegni, selezione dei materiali, processi di stampaggio, con lo scopo di migliorare la funzionalità, ridurre sprechi e garantire prodotti durevoli che rispettino le normative applicabili.
Nessun dettaglio è sottovalutato, perché ogni controllo contribuisce al prodotto finale.

Se la tecnologia è il motore, le persone sono il cuore pulsante di Nuova Guarnibeta. Il team, formato da operatori, tec-

nici e progettisti, lavora con costante aggiornamento, spirito collaborativo e passione per ciò che fa. Ogni progetto è affrontato come una sfida condivisa, e la cultura aziendale pone al centro la fiducia, il rispetto e la crescita interna.
UNO SGUARDO AL FUTURO
In vista dei prossimi anni, Nuova Guarnibeta prosegue nella direzione dell’innovazione: consolidamento delle competenze digitali, automazione dei processi, introduzione di nuove presse e tecnologie di stampaggio, sensori per monitoraggio in tempo reale, sistema di tracciabilità avanzato. Le certificazioni ISO 9001 e IATF 16949 testimoniano l’impegno verso altissimi standard di qualità; il percorso verso ISO 14001 mostra la volontà di integrare sostenibilità nei processi aziendali, riducendo scarti, consumi energetici e impatto ambientale. Pur nel mutare delle tecnologie, delle normative e dei mercati, per Nuova Guarnibeta l’obietivo resta offrire soluzioni affidabili e personalizzate, essere un partner reattivo e collaborativo, garantire qualità certificata in ogni fase del processo. u

Il mercato europeo degli pneumatici di ricambio chiude il secondo trimestre e il semestre gennaio-giugno col segno meno in tutti i settori. Aumentano solo le vendite degli pneumatici invernali e quelle degli pneumatici per moto e scooter.
L’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e articoli in Gomma ETRMA (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association) ha pubblicato i dati relativi alle vendite di pneumatici in Europa dei suoi associati nel secondo trimestre (Q2 2025).
I l quadro che ne deriva nei settori dei veicoli consumer (autovetture, SUV e veicoli commerciali leggeri), degli autocarri e autobus, delle macchine agricole e in quello di moto e scooter presenta variazioni negative rispetto
al Q2 2024 in tutti i settori a eccezione di quello delle moto e degli scooter. Il mercato degli pneumatici consumer, che aveva chiuso il Q1 con una variazione positiva (+3%) sullo stesso periodo dell’anno prima, ritorna addirittura negativo nel Q2 e nel semestre 2025 (Figura 1) con un crollo reso meno pesante dalla crescita delle vendite delle gomme invernali.
L’andamento delle vendite degli pneumatici per autocarri e autobus e di quelli per veicoli agricoli nel se -
condo trimestre ha ricalcato, sostanzialmente, quello del primo trimestre. “Di conseguenza - ha osservato Adam McCarthy, Segretario Generale dell’associazione - ad eccezione di moto e scooter, i volumi sono inferiori a quelli raggiunti nella prima metà del 2019 (prima della crisi Covid): pneumatici per consumer -2,8%, per autocarri -14,3%, per veicoli agricoli -47%”. C iò conferma, sempre secondo McCarthy, che il calo dei volumi registrato nel secondo trimestre riflette il dif -

ficile contesto economico e geopolitico attuale, che non incoraggia acquisti e investimenti.
L e vendite degli pneumatici consumer nel periodo aprile-giugno 2025 hanno avuto un calo complessivo del 4% rispetto allo stesso periodo del 2024, con 51,609 milioni di pezzi venduti contro 53,625. All’interno di questo segmento, le gomme estive e quelle all seasons hanno accusato una flessione - del 9% le prime, del 5% le seconde - il cui effetto negativo sul mercato globale del Q2 è risultato meno pesante solo grazie alle vendite delle gomme invernali. Queste, infatti, hanno chiuso il secondo trimestre con un +9% rispetto al Q2 2024 e il Q1 con un +5%, concorrendo al bilancio semestrale con un +8%.




L e gom me estive hanno archiviato il semestre con una variazione negativa (-6%) derivante da una chiusura del primo trimestre con un -3% e una variazione negativa (-9%) del Q2.
Le gomme all seasons hanno registrato una eccezionale chiusura positiva a due cifre del Q1 (+14%), grazie alla quale hanno reso meno gravosa sul bilancio del semestre la chiusura del Q2, fermandola a -5%, e chiudendo il periodo gennaio-giugno con un +5%.
una variazione solo leggermente negativa (-1%), con 110,336 milioni di pneumatici venduti a fronte dei 110,902 milioni dello stesso semestre del 2024.
AUTOCARRI & AUTOBUS E VEICOLI
AGRICOLI ANCORA IN DISCESA
nel semestre gennaio-giugno le vendite sono diminuite, passando da 5,377 milioni dello stesso periodo nel 2024 a 5,148 milioni (-4%).
A bilancio, il segmento consumer ha chiuso il primo semestre del 2025 con
Situazione analoga quella della categoria dei veicoli agricoli, il cui mercato ha accusato una flessione sia nel trimestre che nel semestre: nel Q2 2025 sono state vendute 180 mila unità a fronte delle 190 mila dello stesso periodo dell’anno prima (-5%); nel semestre gennaiogiugno è stato registrato lo stesso calo del 5%, con 382 mila vendite a fronte di 402 mila. MONDOGOMMA
Le vendite degli pneumatici di ricambio nel segmento autocarri e autobus nel secondo trimestre 2025 sono diminuite del 5% rispetto al secondo trimestre 2024, scendendo da 2,579 milioni di pezzi venduti a 2,452 milioni. Anche


CONTINUA LA CRESCITA DI MOTO & SCOOTER
I l mercato degli pneumatici per moto e scooter è il solo che ha chiuso trimestre e semestre col segno più: nel periodo aprile-giugno le vendite sono aumentate del 2% rispetto allo stesso trimestre del 2024, con 2,803 milioni di pezzi venduti a fronte di 2,747; nel semestre gennaio-giugno la variazione è stata ancora maggiore, raggiungendo il +5%, con 6,323 milioni di vendite contro 6,027 del Q2 2024.
“S ostanzialmente - commenta Adam McCarthy - il secondo trimestre 2025 ha avuto lo stesso andamento del primo. Ciò significa che, a eccezione del segmento moto e scooter, i volumi nelle altre categorie sono inferiori a quelli raggiunti nella prima metà del 2019, ossia prima della crisi Covid, e precisamente: consumer -2,8%, autocarri e autobus -14,3%, pneumatici per veicoli agricoli -47%.
L’IMPORT
Continuano ad aumentare le importazioni in Europa (EU27+UK) di pneumatici per autovetture e veicoli commerciali leggeri (PCLT - Passenger Car and Light Truck tyres) dai paesi orientali. Nei primi cinque mesi del 2025 i volumi sono aumentati del 15% rispetto allo stesso periodo del 2024, con le vendite di Cina e Tailandia entrambe in forte crescita: +17% su base annua l’aumento del numero dei pezzi venduti. I l Vietnam ha rapidamente scalato la graduatoria dei principali esportatori superando India e Indonesia e portandosi al quinto posto. I volumi sono ancora relativamente bassi - 1,4 milioni di unità su 71 nel periodo gennaio-maggio 2025 - ma il numero di pneumatici venduti è aumentato di oltre 6 volte dagli 0,2 milioni dello stesso periodo 2024 e ha già raddoppiato gli 0,7 mi-
lioni dell’intero 2024 (Figura 2). E TRMA informa che nel totale di 71 milioni di pneumatici importati dall’estremo oriente non sono inclusi gli import dalla Serbia e dalla Turchia.
VIETNAM INARRESTABILE ANCHE NELL’EXPORT DI PNEUMATICI PER AUTOCARRI E AUTOBUS
A nche le importazioni di pneumatici per autocarri e autobus in Europa da paesi extraeuropei sono aumentate nei primi cinque mesi del 2025. Secondo ETRMA, questo incremento ha sfiorato il 15%, con la Tailandia esportatore principale in linea con l’incremento totale.
Anche nel settore degli pneumatici per autocarri e autobus spicca l’aumento delle importazioni dal Vietnam. Queste sono cresciute a un ritmo più che doppio, che porta il paese a rappresentare oltre un quarto delle esportazioni in Europa, rispetto a circa un quinto nello stesso periodo gennaio-maggio del 2024.
La Cina, che nei primi cinque mesi del 2024 va al secondo posto tra gli esportatori in Europa, nel 2025 è scesa al terzo; la Corea, invece, ha migliorato, anche se leggermente, la sua quota tra gli esportatori, ma rimane significativamente al disotto di quella raggiunta nel 2019 (Figura 3). u


Prodotti & Servizi
Incendio ALL RISKS
Responsabilità Civile Terzi e RC Prodotti
Furto
Guasti macchine
Danni Indiretti
Trasporti e Libri Matricola
Cyber Risks
Assicurazioni sul Credito
Cauzioni e Fideiussioni
Analisi e valutazione dei rischi aziendali con visita negli stabilimenti principali; Analisi e valutazione delle polizze in corso al fine di ridurre il costo e le eventuali carenze; Individuazione degli interventi urgenti sul programma assicurativo; Scelta delle Compagnie di assicurazione più idonee ove collocare i rischi; Costante controllo dell’evoluzione del mercato e aggiornamento delle coperture in base alle esigenze del cliente; Assistenza nella gestione dei sinistri con la collaborazione di Studi peritali e legali nel caso di sinistri complessi. Intermediazione
Tutela Legale
D&O – R.C. Amministratori
R.C. Inquinamento
R.C. Professionale
Employee benefits
Infortuni e malattia
Assicurazioni Vita e Key Man
CAR (Constructor All Risks)
Postuma decennale
1.
Qual è l’andamento attuale della domanda di strumenti di laboratorio legati al settore gomma e quali sono le principali criticità di mercato che state affrontando (prezzi dei componenti, costi energetici, catena di fornitura, concorrenza cinese)?
2.
Le normative europee e internazionali (es. REACH, regolamenti sulla sostenibilità e riciclo) stanno influenzando lo sviluppo e l’adozione dei vostri strumenti? Se sì, rappresentano più un ostacolo o un’opportunità?
3.
Quali sono le innovazioni tecnologiche più richieste attualmente dai vostri clienti (automazione, digitalizzazione dei test, altro)?
4.
Come vedete evolvere in futuro le tecnologie di testing e controllo qualità per la gomma, soprattutto in relazione alle nuove esigenze di sostenibilità e tracciabilità dei materiali?
5.
Quali sono, secondo voi, i fattori chiave che determineranno la competitività delle aziende che producono strumenti di laboratorio per la gomma nei prossimi 5-10 anni?
Automazione, intelligenza artificiale e sostenibilità sono le sfide che le aziende attive nel settore degli strumenti di laboratorio per la gomma stanno affrontando.
La domanda resta complessivamente stabile, ma è fortemente influenzata dal costo delle materie prime, dai rincari energetici e dalla crescente concorrenza internazionale. Le aziende intervistate sottolineano quanto automazione, digitalizzazione e tracciabilità siano oggi i principali driver tecnologici richiesti, con le normative su sostenibilità e riciclo che stanno diventando potenti leve per l’innovazione.
Il futuro della competitività nel settore passerà dalla capacità di offrire strumenti affidabili, facili da integrare nei sistemi aziendali e accompagnati da servizi post-vendita qualificati, in grado di rispondere alle necessità di controllo qualità, efficienza operativa e responsabilità ambientale.

“I nostri fornitori si stanno tutti muovendo per soddisfare la crescente richiesta di strumentazione a basso impatto ambientale”
F KV
A ndrea Visinoni Product Specialist
1.

L’andamento è in generale buono, anche se il concretizzare i progetti nel breve periodo è molte volte compromesso a causa dell’inflessione del mercato, causata dal costo della materia prima e dalla concorrenza.
2.
A ttualmente non è un argomento che impatta sulla strumentazione da noi distribuita; i nostri fornitori si stanno tutti muovendo per soddisfare la crescente richiesta di strumentazione a basso impatto ambientale. Potrebbe anche essere un’opportunità per clienti che devono “svecchiare” il parco macchine.
3.
S icuramente l’automazione, ma non è in secondo piano la possibilità di reportistica avanzata e salvataggio dati automatico su sistemi di gestione aziendale.
4.
C rediamo che in futuro la domanda sarà sempre maggiore, anche indotta degli utilizzatori finali che richiedono a fornitori di materia prima o semi-lavorati sempre più documentazione a supporto dei prodotti acquistati.
5.
I fattori chiave saranno sicuramente la possibilità di proporre strumentazione innovativa ma di facile utilizzo, ma soprattutto che possano supportare la necessità crescente di testare nuovi materiali. u
1.
“I prezzi della strumentazione sono in continuo aumento e la situazione economica e lavorativa attuale non favorisce nuovi investimenti nel settore”
Dario Locatelli
Ceo

Le richieste di nuova strumentazione risultano decisamente stabili o in leggero calo. I motivi principali sono due: negli anni passati si è investito molto e oggi i laboratori dispongono già di numerose tecnologie moderne; inoltre, i prezzi della strumentazione sono in continuo aumento e la situazione economica e lavorativa attuale non favorisce nuovi investimenti nel settore. I produttori cinesi, con prezzi molto concorrenziali, non sono ancora presenti in modo significativo, ma non escludo che possano affermarsi nel prossimo futuro.
2.
Le normative europee e internazionali, al momento, non influenzano in modo rilevante lo sviluppo o la richiesta di particolari strumenti.
3.
Ritengo che le richieste si concentrino principalmente su automazione e sicurezza: tutto ciò che consente di produrre meglio, con maggiore efficienza e senza rischi per gli operatori.
4.
Si parla molto di sostenibilità e tracciabilità, ma non si osservano ancora richieste concrete in tal senso. In molti casi se ne discute molto, ma si conclude poco; alla fine, purtroppo, il cliente tende ancora a privilegiare il prezzo finale.
5.
I fattori chiave saranno la semplicità della strumentazione, sia a livello costruttivo sia d’uso (user-friendly). Sarà inoltre indispensabile che tutti i nuovi strumenti garantiscano la tracciabilità e la trasmissione dei dati. u

“Credo che tutti i laboratori dovranno dotarsi a breve di sistemi di integrazione degli strumenti di prova con sistemi LIMS”
G ibitre Instruments
Mauro Belloni
Amministratore Delegato

1.
È difficile definire delle tendenze generali relative alla vendita di strumenti perché tutte le vendite costituiscono eventi indipendenti e la lunga vita degli strumenti non produce nuovi acquisti per lo stesso oggetto in tempi brevi. In ogni caso, l’andamento medio delle vendite risulta stabile negli ultimi anni. Le principali criticità sono relative all’aumento del costo di alcuni componenti e ai tempi lunghi di fornitura che richiedono una pianificazione accurata delle operazioni di acquisto. L’effetto della concorrenza cinese non è al momento significativo nei mercati occidentali mentre è molto forte nei mercati asiatici.
S icuramente questo è dovuto alla necessità di fornire servizi di taratura e manutenzione tempestivi, cosa che risulta difficilmente gestibile per i competitor asiatici riducendo l’eventuale vantaggio iniziale nel costo di acquisto.
Le nostre domande
1. Qual è l’andamento attuale della domanda di strumenti di laboratorio legati al settore gomma e quali sono le principali criticità di mercato che state affrontando (prezzi dei componenti, costi energetici, catena di fornitura, concorrenza cinese)?
2. Le normative europee e internazionali (es. REACH, regolamenti sulla sostenibilità e riciclo) stanno influenzando lo sviluppo e l’adozione dei vostri strumenti? Se sì, rappresentano più un ostacolo o un’opportunità?
3. Quali sono le innovazioni tecnologiche più richieste attualmente dai vostri clienti (automazione, digitalizzazione dei test, altro)?
4. Come vedete evolvere in futuro le tecnologie di testing e controllo qualità per la gomma, soprattutto in relazione alle nuove esigenze di sostenibilità e tracciabilità dei materiali?
5.
Quali sono, secondo voi, i fattori chiave che determineranno la competitività delle aziende che producono strumenti di laboratorio per la gomma nei prossimi 5-10 anni?



2.
L’adozione di regolamenti relativi alla sostenibilità e al riciclo c ostituisce indubbiamente un’opportunità per la vendita di strumenti perché aumentano la necessità di effettuare controlli sistematici di materie prime, semilavorati e prodotti finiti per garantirne la conformità ai requisiti in seguito alla sostituzione di prodotti con altri più sostenibili o all’incorporazione di riciclati.
3.
I due aspetti più rilevanti relativi alla gestione dei laboratori sono la difficoltà di reperire operatori che effettuino le prove e la necessità di mantenere tracciabilità delle prove effettuate. Queste due tendenze spingono verso l’adozione di soluzioni di controlli con registrazione integrata dei dati e verso l’automatizzazione delle operazioni di controllo.
4.
C redo che tutti i laboratori dovranno dotarsi a breve di sistemi di integrazione degli strumenti di prova con sistemi LIMS o comunque sistemi integrati di raccolta dei dati. I n questo modo vengono eliminate le operazioni di trascrizione manuale dei dati e la preparazione manuale dei report di prova (con i relativi errori di trascrizione) ed i rischi legati alla mancata tracciabilità dei risultati.
5.
S econdo noi, il futuro per le aziende che producono strumenti da laboratorio sarà definito in base alla capacità di fornire: strumentazione conformi alle norme, sistemi di automazione delle misure, sistemi integrati di raccolta dati e reporting, aggiornamento sistematico dei software per integrare tecnologie AI e mantenere compatibilità con i sistemi operativi, servizi di taratura accreditati, qualità e tempestività nei servizi di assistenza (sia in presenza che online), prezzi relativi a strumenti, software e servizi contenuti, presenza globale sui mercati.
L a capacità di adeguarsi delle aziende ne determinerà la permanenza nel mercato nel medio periodo. u
N el fascicolo 731, a pagina 85, le coordinate corrette di padiglione e stand di Lawer al K erano: Hall 10 - Stand G31.
Nel fascicolo 732: a pagina 4 e a pagina 38 il nome corretto dell’azienda è Action Technology; a pagina 44 il nome corretto del direttore generale di Elastotech è Andrea Valli.
"C i scusiamo per gli errori con le aziende coinvolte e con i lettori".
“Automazione e digitalizzazione rappresentano oggi gli elementi fondamentali per mantenere la competitività nel mercato moderno”
Mettler Toledo
O ttavio Lugaresi
S ales Manager Thermal Analysis
1.

Il settore della gomma si trova oggi al centro di uno scenario dove l’innovazione rappresenta il pilastro indispensabile per mantenere e rafforzare posizioni di leadership nel mercato globale. Nel settore della gomma, la strumentazione per l'analisi dei materiali è cruciale per garantire la qualità e la performance dei prodotti finali. Questa strumentazione permette di effettuare controlli precisi su proprietà fisiche, chimiche e meccaniche, assicurando la conformità alle specifiche tecniche richieste dall'industria. La domanda per questi strumenti è guidata dall'esigenza crescente di innovazione e di miglioramento continuo nei processi produttivi, soprattutto in un mercato globale sempre più competitivo. La concorrenza è certamente un elemento da considerare, con un numero crescente di fornitori, che offrono prodotti spesso a prezzi competitivi. Tuttavia, Mettler Toledo si posiziona come leader grazie alla combinazione di tecnologie all'avanguardia e un supporto tecnico applicativo altamente qualificato. Questo supporto non si limita alla mera vendita di strumenti, ma include assistenza personalizzata, formazione specifica e consulenza nell'ottimizzazione dei processi di laboratorio. Le innovazioni negli strumenti, come l'integrazione di software avanzati per l'analisi dati, la facilità d'uso e la precisione elevata, sono fattori chiave che aiutano Mettler Toledo a mantenere un vantaggio competitivo. Parallelamente, il settore deve confrontarsi con sfide economiche significative: l’incremento dei costi energetici, delle materie prime e dei trasporti, unito alla crescente concorrenza internazionale, spinge le aziende a ottimizzare le risorse. Date queste circostanze, la scelta di strumenti caratterizzati da alta affidabilità, efficienza e rapidità nel ritorno dell’investimento diventa cruciale per garantire competitività e sostenibilità nel lungo periodo.
2.
Le normative europee e internazionali come REACH, insieme ai regolamenti sempre più stringenti sulla sostenibilità e il riciclo, spingono le aziende a innovare e a sviluppare strumenti che non solo rispettino i requisiti normativi, ma supportino attivamente i clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi ambientali e di sicurezza. Per Mettler Toledo, queste normative rappresentano un’importante opportunità perché sono perfettamente in linea con il suo DNA aziendale, che enfatizza l'innovazione tecnologica e la conformità rigorosa alle normative vigenti. Mettler Toledo da sempre pone la conformità alle principali normative di settore al centro dello sviluppo dei propri prodotti, collaborando attivamente con gli enti normatori per anticipare e integrare i requisiti più aggiornati. La compliance si manifesta su molteplici fronti: dalla gestione sicura e affidabile dei dati analitici, alla tutela della sicurezza degli operatori, fino alla progettazione di soluzio -
ni orientate alla sostenibilità ambientale. Inoltre, Mettler Toledo si impegna a sviluppare applicazioni analitiche che rispondano ai requisiti più stringenti dei diversi settori di impiego. In questo modo, le normative rappresentano un elemento strategico di innovazione e un fattore distintivo che rende i prodotti Mettler Toledo una scelta preferenziale all’interno dei laboratori.
3.
Automazione e digitalizzazione rappresentano oggi gli elementi fondamentali per mantenere la competitività nel mercato moderno. La sicurezza del dato analitico e l’interconnessione con i sistemi aziendali costituiscono una sfida sempre più complessa, che richiede un costante progresso tecnologico. Non si tratta più soltanto di gestire i dati, ma di garantire la sicurezza e l’integrità dell’intero processo, assicurando tracciabilità completa e semplificando le operazioni per minimizzare le fonti di errore. In questo contesto, l’automazione si configura come un elemento chiave per migliorare l’efficienza operativa, incrementare la produttività, tutelare la sicurezza degli operatori e ridurre il carico delle attività ripetitive e a basso valore aggiunto.
(Alle due seguenti domande risponde Francesco Lodroni, Head of Product Management Laboratorio)
4.
L’evoluzione delle tecnologie di testing e controllo qualità nel settore della gomma sarà sempre più orientata verso strumenti capaci di
Le nostre domande
1.
Qual è l’andamento attuale della domanda di strumenti di laboratorio legati al settore gomma e quali sono le principali criticità di mercato che state affrontando (prezzi dei componenti, costi energetici, catena di fornitura, concorrenza cinese)?
2.
Le normative europee e internazionali (es. REACH, regolamenti sulla sostenibilità e riciclo) stanno influenzando lo sviluppo e l’adozione dei vostri strumenti? Se sì, rappresentano più un ostacolo o un’opportunità?
3.
Quali sono le innovazioni tecnologiche più richieste attualmente dai vostri clienti (automazione, digitalizzazione dei test, altro)?
4.
Come vedete evolvere in futuro le tecnologie di testing e controllo qualità per la gomma, soprattutto in relazione alle nuove esigenze di sostenibilità e tracciabilità dei materiali?
5.
Quali sono, secondo voi, i fattori chiave che determineranno la competitività delle aziende che producono strumenti di laboratorio per la gomma nei prossimi 5-10 anni?

LTE Compuestos
Especiales S.A. de C.V.
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combinare alta precisione, affidabilità e facilità d’uso, rispondendo così alle esigenze di un mercato in rapida trasformazione. La sostenibilità e la tracciabilità dei materiali rappresentano infatti driver fondamentali di innovazione, richiedendo soluzioni che non solo garantiscano performance elevate, ma anche la possibilità di monitorare ogni fase del processo produttivo in modo trasparente e sicuro. In particolare, la rintracciabilità dei dati è un aspetto cruciale: i nuovi strumenti devono essere dotati di sistemi digitali integrati che consentano di tracciare l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla materia prima fino al prodotto finito. Questo permette di rispondere efficacemente alle normative ambientali e di sicurezza, oltre a offrire un valore aggiunto ai clienti finali in termini di responsabilità e qualità. L’integrità del dato è un altro elemento imprescindibile: i sistemi devono garantire che i dati raccolti siano affidabili, immodificabili e facilmente accessibili per audit e verifiche. Ciò si traduce nell’utilizzo di tecnologie avanzate per la sicurezza informatica e per la gestione dei dati, che proteggano le informazioni da manomissioni e perdite. Inoltre, le tecnologie future integreranno sempre più automazione e intelligenza artificiale, per migliorare l’efficienza dei processi di controllo qualità, prevedere anomalie e ottimizzare l’uso delle risorse. Questi sviluppi non solo aumenteranno la produttività, ma contribuiranno anche a ridurre l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi di sostenibilità. In sintesi, i nuovi strumenti di testing e controllo qualità per la gomma dovranno essere innovativi, digitalizzati e sostenibili, capaci di offrire performance elevate e una gestione dei dati completa e sicura, supportando così le aziende nella sfida di un mercato sempre più esigente e regolamentato.
5.
Affidabilità, innovazione continua, supporto clienti e servizio post-vendita rappresentano le fondamenta della competitività nel mercato degli strumenti di laboratorio per la gomma nei prossimi 5-10 anni.
L'affidabilità degli strumenti è cruciale perché i clienti necessitano di risultati precisi e costanti nel tempo, essenziali per garantire la qualità e la conformità dei prodotti finiti. Un partner che investe costantemente nella ricerca e sviluppo è in grado di anticipare le esigenze del mercato, sviluppare tecnologie all'avanguardia e offrire soluzioni innovative che migliorano l'efficienza e rispondono alle nuove sfide normative e di sostenibilità. L’azienda di strumentazione non è più oggi solo un semplice fornitore, ma un partner strategico che accompagna il cliente in tutto il ciclo di vita del prodotto: dalla consulenza pre-vendita in fase di scelta dello strumento, alla messa in funzione e supporto alla compliance fino al all’assistenza tecnica e applicativa post vendita. Inoltre, la presenza di team dedicati al supporto clienti permette un’assistenza personalizzata, formazione specifica e consulenza applicativa, elementi che rafforzano la relazione di fiducia e facilitano l’adozione ottimale degli strumenti da parte degli utenti. Infine, un servizio di assistenza post-vendita affidabile, preciso e puntuale è fondamentale per minimizzare i tempi di fermo delle apparecchiature, garantire la continuità operativa e mantenere alti standard di performance nel lungo termine. Questi fattori, combinati, consentono alle aziende di posizionarsi come partner strategici per i propri clienti, offrendo non solo strumenti di alta qualità ma anche un valore aggiunto che fa la differenza in un mercato competitivo e in rapido cambiamento. u
“Le normative europee in materia di sostenibilità, sicurezza e riciclo rappresentano per noi una grande opportunità”
Netzsch Analyzing
& Testing
G ianluigi Termine
Head of Branch Office Italy
1.

Negli ultimi anni abbiamo osservato una domanda costante di strumenti per analisi termica nel settore della gomma, con una crescita legata in particolare alle applicazioni di riciclo, formulazione di compound più sostenibili e controllo qualità dei materiali tecnici. Dopo una fase di incertezza post-pandemica, il mercato italiano sta mostrando segnali di consolidamento: le aziende stanno investendo per rendere i loro laboratori più efficienti e automatizzati. In questo panorama sta di nuovo crescendo la richiesta verso tecniche come l’analisi termogravimetrica (TGA), spesso accoppiata ad analizzatori dei gas svolti come l’FT-IR, la calorimetria differenziale a scansione (DSC), e l’analisi dinamico-meccanica (DMA). Le principali criticità restano legate al costo delle materie prime e dei componenti elettronici, oltre alla competizione internazionale sui prezzi, in particolare da parte di produttori extraeuropei. Tuttavia, Netzsch ha scelto di rispondere con una strategia basata su qualità, affidabilità e supporto tecnico locale, che nel medio periodo si traduce in un vantaggio competitivo tangibile per i nostri clienti.
2.
Le normative europee in materia di sostenibilità, sicurezza e riciclo rappresentano per noi una grande opportunità. I nostri strumenti consentono di caratterizzare i materiali secondo parametri direttamente correlati ai requisiti normativi: stabilità termica, composizione, comportamento in ossidazione e degradazione, fino alla valutazione delle prestazioni dei materiali riciclati rispetto ai vergini. I nuovi regolamenti sull’economia circolare stanno spingendo i laboratori a dotarsi di tecnologie più precise e tracciabili. In questo contesto, Netzsch contribuisce non solo come fornitore di strumenti, ma anche come partner tecnico-scientifico per la validazione di nuovi processi e materiali conformi ai criteri ESG.
3.
S icuramente automazione e digitalizzazione sono le parole chiave. Le aziende chiedono sistemi capaci di ridurre l’intervento umano, aumentare la produttività del laboratorio e garantire la tracciabilità completa del dato. Da questo punto di vista l’azienda sta investendo molto nello sviluppo di soluzioni digitali integrate, come LabV, la piattaforma del Gruppo Netzsch per la gestione intelligente dei dati di laboratorio. LabV consente di centralizzare i risultati provenienti da diversi strumenti, anche di produttori differenti, automatizzare i workflow e correlare i dati di prova, formulazione e processo in un unico ambiente sicuro e accessibile via cloud. Al K 2025 abbiamo inoltre presentato Proteus® Now Quantify, un nuovo modulo software AI-based che
consente di identificare e quantificare automaticamente i componenti polimerici nei materiali riciclati, trasformando le curve DSC in vere e proprie “impronte termiche” digitali. È un esempio concreto di come Netzsch stia portando l’intelligenza artificiale direttamente dentro la strumentazione di laboratorio.
La risposta si allaccia a quanto detto prima. Il futuro del testing nel settore gomma sarà sempre più orientato verso una caratterizzazione predittiva: capire il comportamento termico e meccanico dei materiali non solo per valutarne la qualità, ma per ottimizzarne il ciclo di vita. Vedremo una crescente integrazione tra analisi termica, meccanica e chimica, con strumenti capaci di fornire informazioni multidimensionali in tempi ridotti. Inoltre, la tracciabilità digitale dei risultati diventerà un elemento imprescindibile, così come la possibilità di certificare in modo trasparente la sostenibilità del materiale. Netzsch sta già lavorando in questa direzione, sviluppando soluzioni che combinano precisione analitica, connettività e intelligenza artificiale applicata ai dati sperimentali.
5.
Nei prossimi anni la competitività nel settore degli strumenti di laboratorio per la gomma dipenderà dalla capacità di coniugare innovazione, digitalizzazione e competenza. Le aziende più forti saranno quelle in grado di sviluppare strumenti sempre più intelligenti, modulari e sostenibili, capaci di integrare la gestione
Le nostre domande
1.
Qual è l’andamento attuale della domanda di strumenti di laboratorio legati al settore gomma e quali sono le principali criticità di mercato che state affrontando (prezzi dei componenti, costi energetici, catena di fornitura, concorrenza cinese)?
2.
Le normative europee e internazionali (es. REACH, regolamenti sulla sostenibilità e riciclo) stanno influenzando lo sviluppo e l’adozione dei vostri strumenti? Se sì, rappresentano più un ostacolo o un’opportunità?
3.
Quali sono le innovazioni tecnologiche più richieste attualmente dai vostri clienti (automazione, digitalizzazione dei test, altro)?
4.
Come vedete evolvere in futuro le tecnologie di testing e controllo qualità per la gomma, soprattutto in relazione alle nuove esigenze di sostenibilità e tracciabilità dei materiali?
5.
Quali sono, secondo voi, i fattori chiave che determineranno la competitività delle aziende che producono strumenti di laboratorio per la gomma nei prossimi 5-10 anni?







del dato lungo l’intero ciclo di vita del materiale. Ma la tecnologia, da sola, non basta: serviranno formazione, supporto applicativo e partnership solide per accompagnare i clienti in questa trasformazione. In questa direzione, Netzsch continuerà a investire in centri applicativi locali, collaborazioni con università e imprese del settore, e nello sviluppo di soluzioni che uniscono performance, affidabilità e sostenibilità: valori che rappresentano da sempre la nostra “Proven Excellence”. u
“La qualità dei prodotti deve crescere o almeno essere mantenuta, il prezzo è sicuramente sempre importante, ma non è quasi mai il fattore determinante”
Verder Scientific
G ianmarco Gavazzi
Product Manager, Sales
1.

Il mercato italiano legato al laboratorio per il settore gomma non è per noi particolarmente rilevante in quanto gli unici nostri clienti sono i produttori di pneumatici (e in genere una volta acquistato lo strumento di macinazione per la preparativa dei campioni, non li si sente più) nello specifico lab di controllo qualità o R&D, oppure i laboratori conto terzi ai quali i laboratori privati si affidano quando il numero di analisi/attività di ricerca non giustificano l'acquisto di uno dei nostri strumenti per la preparativa dei campioni (es. Merieux/agrolab/eurofins/tuv sud/neotron/lab analysis ecc...).
2.
Direi di no in quanto operando nel settore laboratorio (QC e R&D) queste normative non vengono di solito applicate, ma per noi il tema riciclo/sostenibilità è molto caro e caldo in quanto i clienti di tutti i settori (principalmente plastiche/tessuti/food/rifiuti elettronici per recupero preziosi) ci contattano per strumentazione di preparativa/macinazione per verificare in piccolo potenzialità/ risparmio nel riciclo e riutilizzo di scarti; per questo motivo abbiamo da diversi anni organizzato seminari sul tema sia in presenza che in remoto.
3.
Attualmente vista la semplicità della strumentazione per la preparativa, non sono ancora state implementate innovazioni tecnologiche come IA o simili diversamente da alcune altre nostre linee di prodotto come Microtrac ad esempio per il controllo della granulometria/forma delle particelle, ma sicuramente nel giro di 4/5 anni Verder andrà a implementare qualcosa anche per Retsch, specialmente sui modelli più recenti. L'implemento dell'intelligenza artificiale mi sembra quello più affascinante e sempre più richiesto da qui in futuro.
4.
Sotto questo punto di vista non le saprei dire, non essendo noi i produttori ma una filiale commerciale responsabile del mercato italiano. Ciò che posso dire è che per la preparativa nel settore
Le nostre domande
1.
Qual è l’andamento attuale della domanda di strumenti di laboratorio legati al settore gomma e quali sono le principali criticità di mercato che state affrontando (prezzi dei componenti, costi energetici, catena di fornitura, concorrenza cinese)?
2.
Le normative europee e internazionali (es. REACH, regolamenti sulla sostenibilità e riciclo) stanno influenzando lo sviluppo e l’adozione dei vostri strumenti? Se sì, rappresentano più un ostacolo o un’opportunità?
3.
Quali sono le innovazioni tecnologiche più richieste attualmente dai vostri clienti (automazione, digitalizzazione dei test, altro)?
4. Come vedete evolvere in futuro le tecnologie di testing e controllo qualità per la gomma, soprattutto in relazione alle nuove esigenze di sostenibilità e tracciabilità dei materiali?
5. Quali sono, secondo voi, i fattori chiave che determineranno la competitività delle aziende che producono strumenti di laboratorio per la gomma nei prossimi 5-10 anni?
gomma, la possibilità di operare in condizioni criogeniche è tassativo e fondamentale per una buona macinazione senza tra l'altro alterare il prodotto o perdere sostanza volatili. Altri strumenti sicuramente d'interesse nella nostra gamma prodotti sono i setacciatori+setacci e i granulometri laser/immagine dinamica per il controllo della forma e delle dimensioni delle particelle.
Sicuramente la qualità dei prodotti deve crescere o almeno essere mantenuta, il prezzo è sicuramente sempre importante, ma nel nostro caso andando ad aggredire una fascia di mercato medio-alta non è quasi mai il fattore determinante, il livello dell'assistenza tecnica inteso come rapidità di risposta e qualità/professionalità del servizio offerto deve tassativamente essere coerente con la nostra fascia di mercato e rispettare le aspettative. Faccio questa puntualizzazione in quanto spesso le aziende perdono di vista questo aspetto e rischiano di perdere clienti già acquisiti a causa di un basso livello nell'assistenza tecnica/post-vendita. In ultimo anche l'aggiornamento tecnologico degli strumenti/design contemporaneo e il fatto che possano essere facilmente integrati con AI/presenza di accessori che permettano al cliente di essere il più flessibile possibile in merito alle potenziali future esigenze senza dover per forza cambiare lo strumento... anche questo aspetto è molto apprezzato dai nostri clienti in quanto li fa sentire seguiti e supportati da un partner preparato e professionale e che segue (o ancora meglio anticipa) le esigenze applicative del suo settore di riferimento. u

di Gianpaolo Brembati
La seconda edizione dell’evento, svoltosi il 26 e 27 giugno scorsi presso la sede di Bolgare (Bergamo), ha confermato la validità delle offerte dell’azienda al mercato della gomma e della plastica, con soluzioni innovative e su misura per ogni cliente.
In un periodo in cui tutti i settori industriali soffrono le conseguenze delle tante negative situazioni globali, fa piacere constatare che il percorso, intrapreso nel 2021 da Stefano Ferrari e Danilo Olivini, sia ormai consolidato e costantemente confermato dal crescente interesse delle aziende della gomma per ottimizzare e migliorare i processi di poststampaggio.
I l recente Open Day di giugno è stato un evento dedicato all’approfondimento dei processi, che fanno parte della filiera del post stampaggio, dalle lavorazioni di finitura ai trattamenti superficiali, passando attraverso i controlli necessari per garantire un processo di qualità.
C ’è stata inoltre per i partecipanti, durante le due intere giornate, la possibilità di confrontarsi direttamente con i rappresentati delle aziende partner di C.S.I.: Walther Trowal, Zeiss e Gibitre Instruments.
“È stato entusiasmante - racconta Stefano Ferrari - avere circa 70 società all’interno della nostra azienda nei due giorni dell’evento, con 150 persone, titolari e manager, interessate alle nostre proposte, e registrare il 20% in più di presenze rispetto all’Open Day del 2024. Siamo riusciti in pochi anni a costruire un gruppo aziendale,
con le entrate più recenti di Marcello Plebani, Dieter Adamkiewicz e Aristide Plebani, anche loro esperti del settore gomma-plastica, che ci consente di offrire al cliente un servizio a 360°. Questo grazie anche alla forte collaborazione con tre importanti aziende: Walther-Trowal, che produce macchine per la finitura (rettifica e trattamenti superficiali), Zeiss, che propone un cambiamento nel controllo dei manufatti, e Gibitre, che da quasi 50 anni produce apparecchiatu-
re di laboratorio. Con Zeiss, in particolare, stiamo dando alle aziende della gomma il messaggio che bisogna cominciare a misurare senza modificare il pezzo, diventando così sempre più performanti nel prodotto che si stampa, programma impegnativo senza dubbio, ma che a lungo termine porterà tecnologia nei processi produttivi con importanti risultati nel comparto gomma”.
L’Open Day ha immerso il cliente nel post-stampaggio, un ambito anco -


ra da esplorare e in cui C.S.I. intende continuare a investire. “I partecipanti hanno così potuto constatare che il nostro obiettivo è quello di automatizzare, rendendo il lavoro dell’operatore sempre più di controllo, e hanno verificato le prestazioni della nostra collaudata macchina MF-15 Macrofinishing, che è in realtà una vera linea di sgrossatura, un sistema che economizza il processo di sgrossatura e di stacco manuale del trancia-bava. Hanno poi seguito la fase di granigliatura sulle macchine che abbiamo in sede, che riescono a offrire validi risultati quando si porta la bava in tolleranza, e hanno visto come si cerchi di rivoluzionare il sistema di asportazione del residuo, rinunciando al buratto in favore di un’automatizzazione attraverso macchine sempre più semplificate, ma con risultati ottimali, come quelle turbo di Walther Trowal. Nell’Open Day non poteva però mancare il nostro core business, il trattamento superficiale su gomma

che continua a evolversi con nuovi liquidi e nuove analisi di laboratorio, che sviluppiamo con prove e ricette sempre in linea con le richieste del mercato”.
L’obiettivo di C.S.I. per il 2026 consiste nel continuare a investire nel laboratorio, “perché crediamo fermamen -
te che controllo e strumenti siano un grosso punto di forza che, sia pure con una notevole parte di rischio, si basa sulla chimica del processo, in cui ogni giorno le analisi danno un’idea di quello che è successo e di quello che potrebbe succedere davanti ad una reazione chimica”, conclude Ferrari.
LE OFFERTE DI C.S.I.
Trattamenti su perficiali. I lubrificanti specializzati di C.S.I. riducono il coefficiente di attrito fra le superfici in movimento, ottimizzando il funzionamento e la durata dei componenti meccanici, con la possibilità di essere prodotti sulla base dei requisiti del cliente (montaggio, temperatura, contatti con liquidi o gas, durata del trattamento e colorazione).
I componenti sono vari e comprendono resine siliconiche, acriliche, poliuretaniche e PTFE e tutti i lubrificanti sono sviluppati rispettando le principali normative internazionali, garantendo una qualità certificata e la conformità agli standard globali nei settori in cui vengono utilizzati (industriale, medicale, alimentare e automotive).
I l trattamento al plasma comprende le fasi di micropulizia (per rimuovere particolari contaminanti), etching (per modificare la superficie del pezzo aumentandone la rugosità) e polimerizzazione (per formare un polimero con caratteristiche lubrificanti e di spessore <1,5 μ), con la formazio -
ne di un film polimerico (Parylene), che rende la superficie impermeabile a liquidi e gas.
M acchinari
C .S.I ha sviluppato l’esclusivo sistema MF-15 Macrofinishing, studiato per la sbavatura automatica controllata di articoli in gomma e plastica, che permette l’eliminazione della fase di sbavatura criogenica e di sbavatura manuale, riducendo notevolmente la durata della fase di sgrossatura ad azoto e consentendo di eliminare i residui di materozza e bava grossa senza azoto liquido. O ltre a questa tecnologia proprietaria, C.S.I. commercializza anche macchinari delle aziende partner Walther-Trowal (macchine di finitura a forza centrifuga) e Zeiss (microscopi digitali stereo, scanner e sistema di misurazione 3D), che offrono soluzioni affidabili e all’avanguardia.
M ateriali
C .S.I. offre una selezione completa di materiali di consumo di alta qualità, tra cui spicca l’innovativo policarbonato a lunga durata per la fini -
tura criogenica di gomma, plastica e metalli non ferrosi, e collabora con aziende di diversi settori, fornendo consulenza specializzata e materiali su misura.
L aboratorio
C onscia dell’importanza del laboratorio di analisi come motore del cambiamento, quando si tratta di rivestimenti polimerici, C.S.I. ha realizzato un laboratorio di R&S/QC all’avanguardia, come supporto sia per operazioni interne che per progetti di R&S esterni. In questo modo C.S.I. è in grado di fornire consulenza e supporto nell’analisi fisico-chimica di elastomeri e materie plastiche, dall’identificazione del materiale all’analisi comparativa di vari materiali, e nella scelta di formulazioni in base alle esigenze del cliente. C ertificazioni
C .S.I. è certificata ISO 9001:2015 e dispone di un sistema di qualità sviluppato appositamente per tenere sotto controllo tutti i processi, i risultati e gli obiettivi, al fine di assicurare ai clienti standard elevati e soluzioni innovative. u



Cerisie, come laboratorio tecnico-scientifico specializzato sui polimeri, supporta le aziende nella caratterizzazione del polverino e nella messa a punto di mescole in grado di preservare le prestazioni del prodotto finito, con un approccio misurabile e ripetibile.
Oggi gli scarti di lavorazione e i manufatti in gomma a fine vita non sono più un problema da smaltire, ma una risorsa da valorizzare: polverini e granuli, se correttamente selezionati per famiglia polimerica e caratterizzati in modo oggettivo, diventano ingredienti funzionali per nuove mescole senza compromettere le prestazioni del prodotto finito. In questa direzione, Cerisie, come laboratorio tecnico-scientifico specializzato sui polimeri, supporta le aziende nella caratterizzazione del polverino e nella messa a punto di mescole in grado di preservare le prestazioni del prodotto finito, con un approccio misurabile e ripetibile.
Questa scelta, strategica su più fronti, consente di: ridurre rifiuti e costi di materia prima; incrementare la sostenibilità ambientale ed economica del prodotto; stabilizzare l’approvvigionamento di elastomeri in un mercato volatile.
In un quadro storico-tecnico più ampio, la transizione dalla sola gomma naturale agli elastomeri “speciali” si è sviluppata negli anni 1930 e 1960 con l’introduzione di materiali dalle proprietà mirate: la gomma butilica (IIR) per la bassa permeabilità ai gas e l’impiego nelle camere d’aria; la gomma stirenica (SBR) per la resistenza all’abrasione e l’uso massivo negli pneumatici; la gomma nitrilica (NBR) e cloroprenica (CR) per la resistenza a oli e carburanti in tubazioni e guarnizioni; la gomma etilene-propilene (EPDM) per la durabilità all’esterno grazie alla resisten-
za ad acqua e ozono. L’evoluzione delle prestazioni ha esteso la vita utile dei manufatti ma ha reso ancora più rilevante la gestione del fine vita e il contenimento degli impatti ambientali, aprendo la strada al reimpiego controllato di gomma recuperata e alla progettazione “circolare” delle mescole.
Sul piano delle fonti, il comparto pneumatici assorbe storicamente la quota prevalente dell’impiego di gomma a livello globale: la filiera PFU (Pneumatici Fuori Uso) rappresenta quindi la sorgen-
te principale di polverino e granulato, cui si affiancano gli scarti di processo generati durante la produzione. Il recupero consente anche di valorizzare le frazioni metalliche e tessili. Grazie all’elasticità e alla capacità di smorzare urti e vibrazioni, il polverino trova impiego in superfici sportive, pavimentazioni e asfalti modificati; quando lo si re-impiega direttamente in mescola, però, occorrono specifiche attenzioni tecnico-formulative per assicurare costanza e prestazioni. Per ottenere un polverino “qualificato”, la

da laboratorio per la caratterizzazione termica e chimico-spettroscopica.
catena di valore tipica comprende: raccolta, selezione e stoccaggio, preferibilmente per famiglia polimerica (NR/SBR/ BR, EPDM, NBR, ecc.) per migliorare la costanza qualitativa; riduzione dimensionale (trituratori/mescolatori rigati) fino alla granulometria target; separazioni delle frazioni eterogenee (metalli con elettrocalamite; tessili via sistemi pneumatici/criblaggio); eventuale pretrattamento (lavaggi, asciugature) per stabilizzare l’umidità e rimuovere contaminanti fini.
Due tipologie di trattamento aiutano a integrare il recuperato nelle nuove ricette, ed entrambe le strategie vanno tarate sull’applicazione e sempre misurate. Nello specifico esse sono:
• Devulcanizzazione: scissione selettiva dei legami zolfo-zolfo e carbonio-zolfo della rete reticolata, con l’obiettivo di ridurre la densità di cross-link preservando per quanto possibile l’integrità delle catene; può essere chimica, termo-meccanica, a microonde o ultrasonica. L’efficacia si valuta tramite gel fraction, rigonfiamento e densità di reticolazione (approcci basati su Flory-Rehner; la norma ASTM D6814 definisce la quantificazione del grado di devulcanizzazione).
• Depolimerizzazione: riduzione del peso molecolare per scissione delle catene (termica/ossidativa o con iniziatori), utile a modulare viscosità e processabilità, da bilanciare per evitare degradi eccessivi delle proprietà. In sintesi: la devulcanizzazione non coincide esattamente con il “ritorno allo stato vergine”. Quando l’obiettivo è recuperare valore chimico oltre che materiale, la pirolisi (trattamento termico in assenza di ossigeno) converte la gomma vulcanizzata in tre flussi principali: un olio di pirolisi (miscela di idrocarburi, ricca di composti aromatici, utilizzabile come materia prima per l’industria chimica/di raffinazione dopo adeguato trattamento di affinamento/valorizzazione); un gas utilizzabile per l’autoconsumo energetico del processo; un char (o carbone vegetale) ricco in carbonio e cariche inorganiche lavorabile come rCB (recovered carbon black) dopo attivazione/classificazione. Per alcune famiglie (es. SBR/BR) è tecnicamente possibile orientare il processo, anche cataliticamente, per aumentare le frazioni aromatiche leggere e recuperare selettivamente monomeri come lo sti-

rene, a patto di disporre di sezioni di separazione/purificazione efficaci e di un bilancio economico sostenibile; in alternativa, l’olio può rientrare a monte come materia prima circolare e l’rCB sostituire parzialmente il carbon black vergine in applicazioni selezionate, previa caratterizzazione di superficie, struttura, distribuzione granulometrica e ceneri/volatili. Perché la circolarità funzioni davvero “in mescola” conviene: definire la funzione del recuperato; vincolare granulometria, umidità e frazioni estranee per garantire costanza di processo; curare l’interfaccia con la matrice vergine (agenti di accoppiamento, attivatori, ri-curing mirato su zolfo/acceleranti); caratterizzare reologia e cinetica di cura (MDR/ODR; coppia minima/massima, ΔM, t90) e proprietà chiave in esercizio (fatica, tear, abrasione); dimensionare il tenore di polverino in base all’applicazione, perché il “quanto” inserire dipende dalle specifiche prestazionali e dalla tolleranza del processo. Per “qualificare” il polverino in ingresso, un pacchetto prove tipico include: granulometria, densità apparente e umidità; controllo di metalli/tessili/minerali (per gli pneumatici, prassi di settore in linea con la EN 14243-2 per l’analisi delle frazioni); ceneri e contenuto carbonioso (indicativi di cariche/rCB; utile anche la TGA per la finestra termica e i residui); impronta polimerica/additivi (FTIR; py-GC/MS per riconoscere NR/
SBR/BR/EPDM/NBR e marker dei curativi); parametri di devulcanizzazione (gel, rigonfiamento, densità di reticolazione; approcci ASTM D6814); reologia & cura in blend (MDR/ODR; coppia minima/ massima, t90, ΔM).
Con questi dati è possibile scrivere ricette e capitolati d’acquisto che minimizzano la variabilità e massimizzano la ripetibilità.
In conclusione, il reimpiego della gomma recuperata non è un ripiego ma una scelta progettuale che richiede metodo: selezione della fonte, controllo del processo, misure oggettive su materiale e mescola. Il riciclo meccanico (polverino/ granulato, con o senza devulcanizzazione) e il riciclo chimico (pirolisi con valorizzazione di rCB, olio e, quando conveniente, monomeri) non sono alternative antagoniste: sono strumenti complementari per aumentare resilienza, sostenibilità e competitività della filiera. Il ruolo di un laboratorio come Cerisie è tradurre la circolarità in specifiche tecniche, dati comparabili e protocolli di qualifica che consentano all’azienda di progettare mescole efficienti e conformi, ridurre il rischio di variabilità in produzione e documentare i benefici ambientali ed economici con numeri, non solo intenzioni. In definitiva, la gomma di recupero diventa ingrediente di valore quando è misurata, capita e integrata: così un “fine vita” torna a essere inizio di progetto. u
NORMATIVE di Beatrice Garlanda
Continuiamo la nostra analisi del nuovo regolamento UE 2025/40, noto anche come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), che detta disposizioni per l’intero ciclo di vita degli imballaggi con lo scopo di consentirne l’immissione sul mercato e che sarà applicabile dal 12 agosto 2026.

La Gazzetta UE del 22 gennaio 2025 pubblica il regolamento (UE) 2025/40, del 16 dicembre 2024, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e che abroga la direttiva 94/62/CE. Esso è noto anche come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation). È entrato in vigore l’11 febbraio 2025 e sarà applicabile dal 12 agosto 2026.
Continuiamo la nostra analisi del regolamento, iniziata nel fascicolo n. 732 di ottobre.
Imballaggi riciclabili
Tutti gli imballaggi immessi sul mercato devono essere riciclabili (art. 6, par. 1). Un imballaggio è considerato riciclabile se rispetta entram-
be le condizioni seguenti: a) è progettato per il riciclaggio di materiali in modo da consentire che le materie prime secondarie risultanti siano di qualità sufficiente rispetto al materiale originale per poter essere utilizzate in sostituzione delle materie prime primarie; b) quando diventa rifiuto, può essere oggetto di raccolta differenziata, cernito in flussi di rifiuti specifici senza compromettere la riciclabilità di altri flussi di rifiuti e riciclato su scala, in base alla metodologia definita dal paragrafo 5 dell’art. 6. Va osservato che la riciclabilità degli imballaggi è espressa nelle classi di prestazione di riciclabilità A (valutazione di riciclabilità superiore o uguale al 95%), B (valutazione di riciclabilità superiore o uguale all’80%) o C (valutazione di riciclabilità superiore o uguale al 70%) di cui alla Tabella 3 dell’allegato II. Ai sensi del par. 4, entro il 1° gennaio 2028, la Commissione adotta atti delegati per integrare il regolamento in esame, mentre ai sensi del paragrafo 5, entro il 1° gennaio 2030, deve adottare atti di esecuzione per: a) stabilire la metodologia per la valutazione del riciclato su scala per categoria di imballaggio di cui alla Tabella 2 dell’allegato II (vedi nostra Tabella B), integrare la Tabella 3 dell’allegato II con soglie di valutazione per il riciclato su scala e, se del caso aggiornare le classi di prestazione di riciclabilità nel loro insieme che sono descritte nella Tabella 3 dell’allegato II; b) stabilire il meccanismo di catena di custodia che garantisce il riciclaggio
su scala dell’imballaggio. Tale meccanismo si basa almeno sugli elementi seguenti: una documentazione tecnica che riguarda la quantità di rifiuti di imballaggio raccolti che sono inviati agli impianti di cernita e riciclaggio; un processo di verifica che consenta ai fabbricanti di ottenere i dati necessari dagli operatori a valle che garantiscono il riciclaggio su scala dell’imballaggio.
Per aumentare il livello di riciclabilità degli imballaggi i contributi finanziari versati dai produttori per adempiere agli obblighi in materia di responsabilità estesa dei produttori di cui all’art. 45 sono modulati in conformità delle classi di prestazione di riciclabilità.
S’informa che l’art. 6 detta disposizioni per gli imballaggi innovativi. Per imballaggio innovativo s’intende una forma di imballaggio fabbricata utilizzando materiali nuovi, che determinano un miglioramento significativo nelle funzioni dell’imballaggio, quali il contenimento, la protezione, la manipolazione o la consegna dei prodotti e vantaggi ambientali complessivi dimostrabili. Dal 1° gennaio 2030 gli imballaggi innovativi, nei casi indicati dall’art. 6, potranno stare in commercio per un periodo massimo di cinque anni dopo la prima immissione sul mercato. Tale imballaggio sarà accompagnato dalla documentazione tecnica di cui all’allegato VII.
S ono, infine, previsti i casi di esclusione dall’applicazione dell’articolo stesso.

Tabella B
Allegato II Categorie e parametri per valutare la riciclabilità degli imballaggi
Tabella 1 Elenco indicativo dei materiali, tipi e categorie di imballaggio di cui all’art.6
N c ategoria Materiale di imballaggio predominante Tipo di imballaggio
1 Vetro
I mballaggi in vetro e compositi il cui componente principale è il vetro
2 Carta/cartone I mballaggi di carta o cartone
3 Carta/cartone I mballaggi compositi in cui il componente principale è la carta o il cartone
4 M etallo
5 M etallo
6 M etallo
I mballaggi in acciaio o compositi il cui componente principale è l’acciaio
I mballaggi in alluminio compositi il cui componente principale è l’alluminio - rigidi
I mballaggi in alluminio compositi il cui componente principale è l’alluminiosemirigidi e flessibili
Formato (indicativo), non esaustivo Colore/ trasmittanza ottica
B ottiglie, barattoli, flaconi, vasetti per cosmetici, vaschette, ampolle e fiale di vetro (silicosodiocalcico), bombolette aerosol -
S catole, vassoi, imballaggi multipli, imballaggi di carta flessibili (ad es pellicole, fogli, sacchetti, coperchi, coni, involucri) -
I mballaggi di cartone per liquidi e tazze di carta (ossia laminati con poliolefina e con o senza alluminio), vassoi, piatti e tazze, carta o cartone metallizzato o plastificato, carta o cartone con rivestimenti o inserti in plastica -
I mballaggi rigidi (bombolette aerosol, lattine, barattoli di vernice, scatole., vassoi, fusti, tubi) in acciaio, inclusa la banda stagnata e l’acciaio inossidabile -
I mballaggi rigidi (lattine per alimenti e bevande, bottiglie, bombolette aerosol, fusti, tubi, lattine, scatole, vassoi) in alluminio -
I mballaggi semirigidi e flessibili (contenitori e vassoi, tubi, lamine, lamina flessibile) in alluminio -
7 Plastica Polietilene tereftalato (PET)- rigido B ottiglie
8 Plastica Polietilene tereftalato (PET)- rigido
I mballaggi rigidi diversi dalle bottiglie (tra cui vasetti, vaschette, barattoli, tazze, vassoi e contenitori mono e multistrato, bombolette aerosol)
Trasparente incolore/colorato, opaco
Trasparente incolore/colorato, opaco
9 Plastica Polietilene tereftalato (PET)- flessibile Pellicole Naturale/colorato
10 Plastica Polietilene (PE)-rigido
Contenitori, bottiglie, vassoi, vasetti e tubi Naturale/colorato
11 Plastica Polietilene (PE)-flessibile Pellicole, tra cui imballaggi multistrato e compositi Naturale/colorato
12 Plastica Polipropilene (PP) -rigido
13 Plastica Polipropilene (PP)-flessibile
14 Plastica Polietilene ad alta densità (HDPE) e polipropilene (PP)-rigido
15 Plastica Polistirene (PS) e polistirene estruso (XPS) -rigido
16 Plastica Polistirene espanso (EPS) -rigido
17 Plastica
18 Plastica
19 Plastica
Altre plastiche rigide (D es cloruro di polivinile (PVC) e policarbonato (PC), compresi materiali compositi rigido
Altre plastiche flessibili, compresi materiali compositi- flessibile
Plastica biodegradabile-rigido (ad es. acido poliattico (PLA), poli-βidrossibutirrato (PHB) e flessibile (ad es. acido poliattico)
Contenitori, bottiglie, vassoi, vasetti e tubi Naturale/colorato
Pellicole, tra cui imballaggi multistrato e compositi Naturale/colorato
Cassette e pallet, cartone ondulato in plastica Naturale/colorato
I mballaggi rigidi (tra cui imballaggi per prodotti lattiero- caseari, vassoi, tazze e altri contenitori per alimenti Naturale/colorato
I mballaggi rigidi (tra cui scatole per il pesce o per elettrodomestici e vassoi) Naturale/colorato
I mballaggi rigidi, compresi ad esempio contenitori intermedi per il trasporto alla rinfusa, fusti -
Sacchetti, blister, imballaggi termoformati, imballaggi sotto vuoto, imballaggi in atmosfera modificata/umidità modificata, compresi ad es. contenitori intermedi flessibili per il trasporto alla rinfusa, borse, fogli estensibili -
I mballaggi rigidi e flessibili -
20 Legno/sughero I mballaggi di legno, compreso il sughero Pallet, scatole e cassette -
21 Prodotti tessili Fibre tessili naturali e sintetiche Sacchi -
22 Ceramica, porcellana, gres Argilla, pietra Vasi, contenitori, bottiglie e barattoli -







Contenuto riciclato minimo negli imballaggi di plastica Entro il 1° gennaio 2030 o tre anni dopo l’entrata in vigore dell’atto di esecuzione di cui al par. 8 dell’art. 7, se posteriore, tutte le parti di plastica di un imballaggio immesso sul mercato contengono la seguente percentuale minima di contenuto riciclato recuperato da rifiuti di plastica post-consumo, per tipo e formato di imballaggio come indicati nella Tabella 1 dell’allegato II (vedi nostra Tabella B), calcolata come media per impianto di produzione e per anno: a) 30% per imballaggi sensibili al contatto il cui componente principale è il polietilentereftalato (PET), ad eccezione delle bottiglie monouso per bevande; b) 10% per gli imballaggi sensibili al contatto realizzati con materie plastiche diverse dal PET, ad eccezione delle bottiglie di plastica monouso per bevande; c) 30% per le bottiglie di plastica monouso per bevande; d) 35% per gli imballaggi diversi da quelli di cui alle precedenti lettere. Si precisa che gli imballaggi sensibili al contatto sono quelli destinati a essere usati per i prodotti disciplinati dai regolamenti (CE) 1831/2003, (CE) 1935/2004, (CE) 767/2009, (CE) 1223/2009, (UE) 2017/745, (UE) 2017/746, (UE) 2019/4, (UE) 2019/6, o dalle direttive 2001/83/CE, 2002/46/CE, 2008/68/CE o dagli articoli 1 e 2 della decisione (UE) 2023/1809. Entro il 1° gennaio 2040 tutte le parti di plastica di un imballaggio immesso sul mercato contengono la seguente percentuale minima di contenuto riciclato recuperato da rifiuti di plastica post-consumo, per tipo e formato di imballaggio quali elencati nella Tabella 1 dell’allegato II (vedi nostra Tabella B), calcolata come media per impianto di produzione e per anno: 50% per gli imballaggi sensibili al contatto il cui componente principale è il PET; 25% per gli imballaggi sensibili al contatto realizzati con materie plastiche diverse dal PET, ad eccezione delle bottiglie monouso per bevande; 65% per le bottiglie di plastica monouso per bevande; 65% per gli imballaggi di plastica diversi da quelli di cui ai precedenti trattini. Sono elencati i casi in cui non si applicano le prescrizioni so-
pra descritte. Il contenuto riciclato è recuperato dai rifiuti di plastica post-consumo che sono stati riciclati in impianti situati nell’UE che utilizzano tecnologie di riciclaggio che soddisfano i criteri di sostenibilità stabiliti a norma dell’articolo 7, paragrafo 9 o impianti situati in un paese terzo che utilizzano tecnologie di riciclaggio conformemente a norme equivalenti ai criteri di sostenibilità stabiliti negli atti delegati della Commissione.
Entro il 31 dicembre 2026 la Commissione adotta atti di esecuzione per stabilire la metodologia di calcolo e la verifica della percentuale di contenuto riciclato, recuperato dai rifiuti di plastica post-consumo riciclati e raccolti all’interno dell’UE. Entro il 12 febbraio 2032 la Commissione riesamina la situazione relativa all’uso di materiali di imballaggio riciclati negli imballaggi diversi dalla plastica e valuta l’opportunità di stabilire misure, o di fissare obiettivi, per aumentare l’uso del contenuto di riciclato anche in tali materiali.
Materie prime a base biologica negli imballaggi in plastica
Ai sensi dell’art. 8, entro il 12 febbraio 2028, la Commissione riesamina lo stato di sviluppo tecnologico e le prestazioni ambientali degli imballaggi di plastica a base biologica tenendo conto dei criteri di sostenibilità di cui all’art. 29 della direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Imballaggi compostabili
Gli Stati membri possono imporre che alcuni imballaggi siano compostabili se raccolti insieme ai rifiuti organici.
In deroga all’art. 6, par. 1, entro il 12 febbraio 2028, qualora le bustine di tè o cialde per il caffè (o imballaggi simili) e le etichette adesive apposte sui prodotti ortofrutticoli siano immessi sul mercato, tali imballaggi e etichette adesive sono compatibili con le norme di compostaggio in condizioni di controllo industriale negli impianti di trattamento dei rifiuti organici e sono compatibili, se richiesto dagli Stati membri, con le norme di compostaggio domestico di cui al par. 6 dell’art. 8.
Se gli Stati membri consentono che i rifiuti aventi analoghe proprietà di biodegradabilità e compostabilità siano raccolti insieme ai rifiuti organici ai sensi dell’art. 22 della direttiva 2008/98/CE e ove siano disponibili sistemi di raccolta e infrastrutture per il trattamento dei rifiuti organici adeguati per garantire che gli imballaggi compostabili entrino nel flusso di gestione dei rifiuti organici, gli Stati membri possono imporre che gli imballaggi seguenti siano messi a disposizione per la prima volta sul loro mercato solo se compostabili: a) unità monodose non permeabile, non di metallo, destinata a un sistema per la preparazione di tè, caffè o altre bevande; borse di plastica in materiale ultraleggero e borse di plastica in materiale leggero; b) gli imballaggi diversi da quelli di cui alla lettera a) per i quali gli Stati membri hanno già introdotto l’obbligo di compostabilità anteriormente alla data di applicazione del regolamento in oggetto.
Entro il 12 gennaio 2028 gli imballaggi diversi da quelli di cui ai precedenti paragrafi, compresi quelli costituiti da polime -
ri di plastica biodegradabili e altri materiali biodegradabili, sono progettati per il riciclaggio dei materiali biodegradabili a norma dell’art. 6 senza compromettere la riciclabilità di altri flussi di rifiuti.
Riduzione al minimo degli imballaggi
Entro il 1° gennaio 2030 il fabbricante o l’importatore devono fare in modo che l’imballaggio immesso sul mercato sia progettato per ridurne al minimo il peso e il volume.
Non devono essere immessi sul mercato gli imballaggi che non soddisfano i criteri di prestazione previsti dall’allegato IV, relativo alla metodologia di valutazione della riduzione al minimo degli imballaggi, e quelli con caratteristiche tese unicamente ad aumentare il volume percepito del prodotto (es doppie pareti, falsi fondi).
Sono previste deroghe.
Entro il 12 febbraio 2027 la Commissione chiede alle organizzazioni europee di normazione di preparare o aggiornare, se del caso, norme di armonizzazione che stabiliscano la metodologia per il calcolo e la misurazione della conformità alle prescrizioni sulla riduzione al minimo degli imballaggi di cui al regolamento in esame.

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Tali norme dovrebbero specificare, per i tipi e i formati di imballaggio più comuni, i limiti massimi adeguati di peso e vo -






RINNOVATI E PIU’ COMPETITIVI NEL SETTORE GOMMA
La nostra storia nel settore gomma ha inizio con la società Campana che, nel 1928, comincia a produrre i primi prodotti per prove fisiche e meccaniche su gomma Oggi, la DGTS srl, decide di RINNOVARSI nel settore gomma per poter offrire ai suoi clienti una gamma di prodotti più completa e competitiva
DGTS srl da il benvenuto a MonTech








lume e, eventualmente, lo spessore del materiale e lo spazio vuoto massimo.
Imballaggi riutilizzabili
Gli imballaggi immessi sul mercato dall’11 febbraio 2025 sono considerati riutilizzabili solo se soddisfano le condizioni seguenti: a) sono stati concepiti, progettati e immessi sul mercato con l’obiettivo di essere riutilizzati più volte; b) sono stati concepiti e progettati per effettuare il maggior numero possibile di rotazioni in condizioni d’uso normalmente prevedibili; c) soddisfano i requisiti in materia di salute dei consumatori, sicurezza e igiene; d) possono essere svuotati o scaricati senza subire danni che ne impedirebbero l’ulteriore funzionamento e riutilizzo; e) possono essere svuotati, scaricati, nuovamente riempiti o ricaricati nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza e di igiene applicabili, comprese quelle di sicurezza alimentare; f) possono essere ricondizionati conformemente all’allegato VI, parte B (prescrizioni specifiche per i sistemi di riutilizzo -ricondizionamento), mantenendo la capacità di svolgere la funzione prevista; g) consentono l’apposizione dell’etichettatura, nonché la fornitura di informazioni sulla proprietà del prodotto e sull’imballaggio stesso, comprese pertinenti istruzioni e informazioni per garantire la sicurezza, l’uso adeguato, la tracciabilità e la durata di conservazione del prodotto; h) possono essere svuotati, scaricati, nuovamente riempiti o ricaricati senza rischi per la salute e la sicurezza dei responsabili di dette operazioni, nonché quando smaltiti come rifiuti soddisfano le prescrizioni specifiche per gli imballaggi riciclabili di cui all’art. 6.
PRESCRIZIONI IN MATERIA DI ETICHETTATURA, MARCATURA E INFORMAZIONE
Questi temi sono disciplinati dal capo III del regolamento in esame (articoli da 12 a 14).
Etichettatura dell’imballaggio
A decorrere dal 12 agosto 2028, o 24 mesi dopo l’entrata in vigore degli atti di esecuzione adottati ai sensi dell’art. 12, gli imballaggi devono essere contrassegnati da un’etichetta armonizzata recante informazioni sui materiali che li compongono, per facilitare la cernita da parte dei consumatori. L’obbligo di cui sopra non si applica agli imballaggi per il trasporto, ma si applica a quelli per il commercio elettronico.
L’etichetta si compone di pittogrammi ed è facilmente comprensibile anche per persone con disabilità.
Se del caso, l’etichetta indica che il materiale è compostabile, che non è adatto al compostaggio domestico e che gli imballaggi compostabili non devono essere smaltiti nella natura.
Ad eccezione degli imballaggi per il commercio elettronico, tale obbligo non si applica agli imballaggi per il trasporto e a quelli che sono soggetti a un sistema di deposito cauzionale e restituzione.
Oltre all’etichetta armonizzata, gli operatori economici possono apporre sull’imballaggio un codice QR o altro tipo di supporto dati contenente informazioni sulla destinazione di
ciascun componente separato dell’imballaggio.
L’etichetta armonizzata, il codice QR (o altro tipo di supporto dati standardizzato, aperto, digitale) sono apposti, stampati o incisi sull’imballaggio in modo visibile, leggibile e duraturo e sono scritti in una o più lingue comprensibili nello Stato membro cui sono destinati. Se ciò non è possibile, per la natura o la dimensione dell’imballaggio, gli stessi sono apposti sull’imballaggio multiplo.
Si segnala che, entro il 12 agosto 2026, la Commissione adotta gli atti di esecuzione per definire un’etichetta armonizzata. Per informazioni più dettagliate sull’etichettatura si rinvia alla lettura dell’art. 12.
Etichettatura dei contenitori per la raccolta dei rifiuti di imballaggio
Entro il 12 agosto 2028, o data posteriore se del caso, le etichette armonizzate che consentono la raccolta differenziata di ciascuna frazione specifica di rifiuti di imballaggio destinata a essere smaltita in contenitori separati devono essere apposte, stampate e incise su tutti i cassonetti per la raccolta di rifiuti di imballaggio. Il consumatore sarà così indirizzato a effettuare uno smaltimento corretto.
La disposizione non si applica ai contenitori soggetti a sistemi di deposito cauzionale e restituzione.
Un contenitore per la raccolta di rifiuti da imballaggio può recare più di un’etichetta.
Asserzioni ambientali
Le asserzioni ambientali sugli imballaggi sono permesse solo se: sono fornite in relazione alle proprietà degli imballaggi che superano i requisiti minimi di sostenibilità stabiliti dal regolamento in oggetto; le asserzioni specificano se si riferiscono all’unità di imballaggio, a parte di tale unità o a tutti gli imballaggi immessi sul mercato da un operatore.
La conformità è dimostrabile attraverso la documentazione tecnica degli imballaggi di cui all’allegato VII. u


Da oltre 40 anni PMG è tra i più qualificati produttori di mescole a base di elastomeri speciali ad alte prestazioni. In questi anni abbiamo consolidato la nostra presenza sui mercati globali con il sito produttivo di PMG East in Romania per fornire ai nostri clienti soluzioni innovative e personalizzate direttamente nelle loro aree di competenza. Dal 2016 PMG è presente in Cina con il sito produttivo di PMG Rubber Technology di Changshu con tre linee produttive di FKM e di mescole organiche nere, un team locale di esperti tecnici e commerciali ed una struttura di R&D per essere sempre più vicini ai nostri clienti nell’area Asia Pacifico.
Since 1976 with more than 40 years of experience PMG is a global leading rubber compounds. The production at PMG Italy is in three mixing plants to produce coloured compounds and the mixing unit dedicated to FKM compounds with compounds. PMG production is based on all specialty elastomers and the production of FKM compounds, for which PMG is a global leader for product
PMG SpA
Cenate Sotto (Bg) - Italia
Via Europa 3
Tel. +39 035 941046 - Fax +39 035 944157
PMG East S.r.l.
300645 Timisoara - Romania
Str. I. Slovici, 135
Tel. +40 356 425940 - Fax +40 356 425941
PMG Rubber Technology Changshu
Changshu - Cina
55 Yangguan Avenue
Building E 2-3, Fervent Industrial Park
Tel. +86 512 83861999
PMG East Srl. started operations in January 2006 at Timisoara (Romania) black compound. The site is equipped with a state of the art mixing line to Eastern Europe.
PMG Rubber Technology (Changshu) CO Ltd.

In December 2016, PMG Rubber Technology Ltd has started operations in Changshu in Fervent Industrial Park, north of Shanghai on an area of 7500sqm. The black and coloured FKM and a line for black compounds in operation by experienced technicians and sales professionals, laboratory facility and modern know-how represent a unique opportunity to be close to our customers in



La domanda di macchine per la plastica e la gomma, in Europa e a livello mondiale, è diminuita negli ultimi due anni. La causa di questo calo è stata la riluttanza delle industrie clienti a effettuare nuovi acquisti, a causa delle incertezze nei mercati di riferimento, inclusi quelli europei e tedesco. Per il 2025 si prevedeva una ripresa della domanda, in particolare dagli Stati Uniti. Tuttavia, tale aspettativa non si è realizzata a causa dei dazi sulle consegne verso gli USA e delle relative incertezze. Nonostante ciò, le previsioni indicano che la domanda statunitense riprenderà gradualmente, favorendo così un nuovo slancio negli acquisti a livello mondiale.
Nonostante la domanda altalenante, però, i produttori europei di macchine per plastica e gomma proseguono la trasformazione verso l’economia circolare e la digitalizzazione basata su intelligenza artificiale. Secondo i dati resi noti al K da Euromap, l’associazione che rappresenta il settore europeo delle macchine per plastica e gomma e che riunisce circa 500 aziende, l’Europa si conferma al primo posto come fornitore mondiale di macchine per plastica e gomma, con oltre il 40% della produzione globale in valore, seguita da Cina, Stati Uniti e Giappone.
In Europa, la Germania rappresenta circa la metà della produzione complessi-

va, seguita da Italia (16%) e Austria (13%) Euromap, impegnata a rafforzare la competitività globale e a contribuire allo sviluppo dell’industria internazionale, sostiene l’apertura dei mercati e la concorrenza leale, elementi fondamentali per la crescita del comparto. Tra le sue missioni principali, l’associazione promuove l’adozione di standard internazionalmente riconosciuti, sempre più basati su infrastrutture digitali, per facilitare cooperazione e innovazione a livello globale.
Da oltre 40 anni, Euromap sviluppa raccomandazioni tecniche e standard per il settore, che negli ultimi dieci anni sono state estese agli standard digitali, considerati essenziali per la competitività e la
sostenibilità delle imprese. La standardizzazione, infatti, consente di ridurre i costi, abbreviare i tempi e garantire risultati ripetibili tra siti produttivi.
Le raccomandazioni tecniche di Euromap oggi si concentrano sulla digitalizzazione e sull’Industria 4.0. Lo standard OPC UA si è affermato come linguaggio globale della produzione, mentre l’associazione ha esteso la propria attività alla Asset Administration Shell (AAS), standard per il gemello digitale. Insieme, OPC UA e AAS forniscono un linguaggio comune e un modello dati duraturo, base per l’integrazione plug-and-produce, la tracciabilità dei dati di sostenibilità e la compatibilità a lungo termine. u

L’ Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) avvierà nella primavera 2026 una consultazione sulla bozza di parere del proprio Comitato per l’Analisi Socio-Economica (SEAC) in merito alla proposta di restrizione delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nell’Unione Europea. Il SEAC approverà il testo preliminare nel corso della riunione programmata per marzo 2026, avviando subito dopo una consultazione di 60 giorni rivolta a industrie, associazioni, ricercatori e cittadini interessati.
L a consultazione si svolgerà tramite un sondaggio strutturato, articolato in domande sugli impatti socio-economici di una possibile restrizione delle PFAS in vari settori.
Ai partecipanti sarà richiesto di fornire dati sulla disponibilità e fattibilità di alternative alle PFAS; le informazioni sensibili saranno trattate in modo riservato. La raccolta di commenti avverrà esclusivamente tramite risposte ai quesiti del sondaggio, senza possibilità di allegare documenti, e non includerà la valutazione dei rischi sanitari, esaminata da un comitato separato.
Per agevolare la partecipazione, ECHA terrà una sessione informativa online il 30 ottobre 2025 e pubblicherà linee guida relative alla consultazione sul
Tproprio sito. La bozza di parere sarà aperta alla valutazione di tutt e le parti interessate, con l’obiettivo di garantire che le decisioni finali siano solide e supportate da dati scientifici.
La data precisa di avvio della consultazione sarà confermata a marzo 2026. Al termine della raccolta dei contributi, il SEAC adotterà il parere definitivo entro la fine del 2026, concludendo così la valutazione scientifica della proposta e fornendo input alla Commissione europea, che deciderà in consultazione con gli Stati membri.
La proposta di restrizione delle PFAS è stata presentata dalle autorità di Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia a ECHA nel gennaio 2023, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di PFAS e rendere prodotti e processi più sicuri.
U na prima consultazione pubblica si era già svolta da marzo a settembre 2023; attualmente il dossier è all’esame dei comitati scientifici dell’ECHA, composti da esperti indipendenti dei vari Stati membri dell’UE. u

Plast attiva una nuova linea di estrusione a Ferrara per Pibiflex
aro Plast, azienda italiana fondata nel 1978 e specializzata nella produzione di compound plastici, come tecnopolimeri, polipropilene ed elastomeri termoplastici, utilizzati in diversi settori industriali, ha annunciato l’attivazione di una nuova linea di estrusione nello stabilimento di Ferrara, un investimento che punta a rispondere alla crescente domanda di copoliesteri Pibiflex e Riteflex destinati
ai settori automobilistico e industriale.
I l nuovo impianto, operativo da settembre 2025, è progettato per aumentare capacità produttiva, precisione e flessibilità nello sviluppo di compound polimerici avanzati, garantendo anche un miglioramento in termini di efficienza energetica e automazione grazie a tecnologie di ultima generazione.
“L a nuova linea ci permette di rispondere più rapidamente alle necessità dei clienti, migliorare la qualità dei prodotti e riportare l’intero processo produttivo di Pibiflex nello stabilimento in cui era nato”, dichiara Andrea Squeri, amministratore delegato di Taro Plast. L’ampliamento dello stabilimento porta con sé anche la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati sul territorio e una rinnov ata attenzione alla sostenibilità ambientale. u
G3 Mixing Technologies, leader internazionale nella progettazione e produzione di macchinari per la mescolazione della gomma, con applicazioni nei settori pneumatici, automotive e industriali, ha annunciato l’inaugurazione della nuova sede americana ad Akron, Ohio.
L a storica capitale dell’industria della gomma statunitense, e sede di Goodyear, rappresenta per G3 un punto strategico per rafforzare la vicinanza ai clienti e offrire soluzioni tecnologiche e servizi locali di altissimo livello.
L’inaugurazione della nuova sede si terrà giovedì 20 novembre alla presenza di clienti internazionali e istituzioni locali.
L’evento includerà presentazioni aziendali, visita guidata della struttura e un momento di networking.

Foto di Di Andre Carrotflower – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=90927233
“S iamo orgogliosi di aprire la nuova sede ad Akron, città dal grande patrimonio industriale e cuore pulsante dell’industria della gomma negli Stati Uniti,” hanno dichiarato in una nota Pierpaolo e Pierluigi Gagliardi, Board Members di G3 Mixing Technologies. “Questo investimento conferma la nostra ambizione di crescita internazionale e di offrire ai clienti americani un
Cveta Majtanovic, Chief Sustainability Officer di Rubber Conversion Srl, è stata selezionata tra i Meaningful Business 100 (MB100) del 2025, il programma globale che premia i leader capaci di unire innovazione, sostenibilità e impatto positivo nel mondo del business.
Fondata nel 2017, Rubber Conversion è una PMI innovativa che sviluppa tecnologie proprietarie di devulcanizzazione per reinserire la gomma a fine vita in nuovi cicli produttivi, riducendo l’uso di materie prime vergini e le emissioni di CO₂. La selezione di Majtanovic è stata effettuata da una giuria internazionale composta da esperti di realtà come Google, Mastercard, Unilever, SAP, Temasek e il World Economic Forum, che ha valutato oltre 900 candidature provenienti da 86 Paesi.
“Congratulazioni a Cveta Majtanovic, il cui lavoro in Rubber Conversion dimostra come la combinazione tra profitto e scopo possa affrontare sfide ambientali complesse”, ha dichiarato in una nota Tom Lytton-Dickie, fondatore e Ceo di Meaningful Business.
“La Medaglia d’Oro EcoVadis ottenuta quest’anno, seguita dal riconoscimento MB100, rendono il 2025 un anno speciale per noi”, ha commentato Majtanovic. “Confermano che l’innovazione circolare italiana può avere un impatto globale e spingere l’intera industria a passare alla marcia successiva, dove la sostenibilità non è più un obbligo, ma una leva di competitività e crescita”. Giunto alla sua settima edizione, il programma MB100 offre ai vincitori opportunità di investimento, formazione e servizi pro bono grazie a partner come
accesso diretto e rapido alle nostre soluzioni.” I l nuovo hub di Akron sarà un punto di riferimento per attività commerciali, supporto tecnico e dimostrazioni delle tecnologie di mescolazione in scala laboratorio e industriale. u
EY, Hogan Lovells e Green Frontier Capital. Gli insigniti entrano inoltre nella Meaningful Business Community, una rete globale di imprenditori e leader della sostenibilità aziendale. u














