Bikefortrade 05-2025

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DATI

BRAND PROFILE

BIORACER:

PRODOTTO

DATI E STATISTICHE

10 LA CARICA DEI 101: NUMERI, TREND E CLASSIFICHE

BRAND PROFILE

12 BIORACER: WE MAKE YOU FASTER

INCHIESTA ESCLUSIVA

14 LA CARICA DEI 101: DOPO I NEGOZI, PARLANO LE AZIENDE

FIERE

20 EUROBIKE: SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO

21 VISTI IN FIERA

PRODOTTO DEL MESE

22 LEVEL 2026 DI MONDRAKER

SPECIALE GRAVEL

24 INTERVISTA A FEDERICO DAMIANI DI ENOUGH CYCLING

26 WILIER, MONDRAKER, TREK, MERIDA

27 SARTO, ORBEA, BASSO, BH

28 G-ONE OVERLAND PRO DI SCHWALBE

FOCUS PRODOTTO

30 E-ASX DI GHOST

31 LE RUOTE SC 45 SL E SC 60 SL DI VISION

32 GLI INSERTI PEPI’S TIRE NOODLE

33 TT 314 DI DEDA

34 RT SUSPENSION CENTER

RETAIL COACHING

36 PENSA AL TUO TARGET E RAGIONA DI CONSEGUENZA

RIDE THE WORLD

37 IL GIRO DEI TRE MARI

FOCUS SHOP

38 ZTL DI ROMA

EVENTI

40 LA TERZA EDIZIONE DELLA BIGA RACE TRAVEL DESTINATION 42 SCOPRIRE LA

DI BENEDETTO SIRONI

benedetto.sironi@mag-net.it

SIL FATTORE UMANO

iamo in uno snodo particolare dell’anno, con un numero che fa da ponte tra quello in versione internazionale distribuito anche a Eurobike e il prossimo, che uscirà in un’altra special edition in occasione dell’Italian Bike Festival. Si potrebbe pensare quindi a un numero un po’ in sordina e di passaggio. Tutt’altro, come potrete giudicare dai molteplici e ricchi spunti e approfondimenti delle prossime pagine.

Tra gli altri, il report riassuntivo della nostra inchiesta dedicata alla distribuzione italiana, la tanto attesa Carica dei 101, pubblicata nei numeri precedenti. Nei grafici troverete un utile ed emblematico consuntivo con tutti i principali elementi emersi, oltre alle varie istanze e considerazioni da parte dei negozi. Proprio su queste abbiamo quindi coinvolto a loro volta i produttori, chiedendo loro risposte chiare su prezzi, concorrenza online e strategie per rivitalizzare il mercato. Nel prossimo numero chiuderemo il cerchio con la terza tappa dell’inchiesta, dedicata ai distributori italiani, per restituire un quadro completo e operativo a chi lavora e vive ogni giorno gli aspetti più belli ma anche quelli più sfidanti della bike industry.

Non meno importante e attuale il nostro Speciale Gravel, che racconta un comparto in buona salute, anche se non privo di contraddizioni. Il segmento racing, per esempio, è in crescita,

ma il gravel non può perdere il legame con la sua anima originale, fatta di esplorazione, condivisione e semplicità, anche mentre evolve verso la professionalizzazione e un calendario gare internazionale sempre più fitto.

Altro grande focus è il report di Eurobike. La fiera di Francoforte, nonostante una vera o presunta crisi d’identità e di numeri, rimane comunque un importante punto di osservazione per capire dove sta andando la bike industry europea. Fra trend, visioni e, soprattutto, persone. E in un mercato che continua a navigare tra overstock, erosione dei margini e una concorrenza online sempre più aggressiva, è proprio il “fattore umano” che crediamo e speriamo possa continuare a fare la differenza.

A prescindere dalle singole discipline e dai diversi chiari di luna, non è più tempo di aspettare passivamente che “passi la nottata”, per dirla con le sempre efficaci parole di 80 anni fa del buon Eduardo De Filippo. Il settore ha bisogno di ripensarsi, con politiche sostenibili, formazione, servizi evoluti nei negozi, una strategia comune che rimetta al centro la relazione tra brand, dealer e clienti finali. Un processo virtuoso che va (ri)costruito con passione, dedizione e impegno da parte di tutti coloro (e fortunatamente sono ancora tanti) che hanno davvero a cuore il futuro della bike industry.

Editore: MagNet Srl SB - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Direttore editoriale: Benedetto Sironi

Editors: Davide L. Bertagna, Dino Bonelli, Sara Canali, Alessandro Marra, Daniele Pansardi, Riccardo Penna, Karen Pozzi, Gabriele Vazzola Art Director: Simone Comi

Redazioni: Corso della Resistenza, 23 - 20821 - Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 - Milano - Tel. 02.87245180-1-2 - Fax 02.87245182 redazione@bike4trade.it - bikefortrade.it

Anno 13 - Numero 5 - 2025 - Periodico mensile

Registrazione al Trib. di Milano n. 39 dell’8 febbraio 2013 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI Iscrizione al ROC n.16155 del 23 Novembre 2007

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Chiuso in redazione il 10 luglio 2025

ULTIMATE ROAD RACING PERFORMANCE

IMPERIAL II

MERCATO

ORTOVOX SI PRESENTA SUL SEGMENTO MTB CON LA SUA PRIMA COLLEZIONE

Ortovox dal 1980 è sinonimo di protezione in montagna. Una reputazione guadagnata non solo grazie ai prodotti di alta qualità ma anche alle molteplici iniziative di formazione per professionisti e appassionati. A partire dall’estate 2026, il brand tedesco si addentra su nuovi terreni con una collezione dedicata specificamente alla mtb. “La nuova collezione rappresenta per noi una pietra miliare. Oltre ad ampliare il nostro portfolio, portiamo anche i valori del nostro brand in una nuova disciplina sportiva. In questo modo Ortovox guarda al futuro ed estende il proprio raggio d’azione”, ha spiegato Stefan Kohlbauer, ceo di Ortovox.

NITAL È IL NUOVO DISTRIBUTORE DI SHOKZ PER L’ITALIA

Nital è il nuovo distributore ufficiale in Italia dei prodotti Shokz, marchio di riferimento nel settore degli auricolari Open Ear. L’azienda subentra nella distribuzione ad Athena, che aveva curato la presenza del brand nel nostro mercato fino al 2024. Fondata nel 2011 a New York, Shokz è conosciuta per le sue soluzioni audio all’avanguardia, in particolare per la tecnologia a conduzione ossea, che trasmette il suono attraverso le ossa del cranio, lasciando libero il condotto uditivo. Questo approccio migliora sensibilmente la sicurezza durante attività fisiche all’aperto. Nital, realtà italiana attiva nella distribuzione di marchi internazionali nei settori hi-tech, imaging, robotica, smart-home e outdoor, ha scelto di intraprendere questa nuova collaborazione per ampliare ulteriormente il proprio portafoglio con brand capaci di unire innovazione, qualità e potenziale di crescita.

ENDURO BEARINGS ARRIVA IN ITALIA CON CICLO PROMO COMPONENTS

Dopo oltre 25 anni di innovazione nel mondo della componentistica per bici, Enduro Bearings arriva ufficialmente sul mercato italiano grazie a Ciclo Promo Components, distributore esclusivo del marchio per l’Italia. Con sede a Oakland (California), all’interno di un moderno impianto produttivo di oltre 4.600 m2, Enduro Bearings realizza cuscinetti progettati appositamente per le bici, capaci di garantire prestazioni elevate, affidabilità e lunga durata. Dai convenienti cuscinetti

ABEC-3 alle soluzioni ceramiche ad alte prestazioni nella tecnologia XD15, ogni prodotto è il risultato di anni di ricerca. “Ascoltiamo i problemi e le sfide di costruttori, meccanici e ciclisti. Poi creiamo soluzioni che soddisfano – e spesso superano – le loro aspettative”, ha dichiarato Matt Harvey, co-fondatore di Enduro Bearings.

CHERRY BANK SOSTIENE CAMPAGNOLO CON UN’OPERAZIONE DA 8,5 MILIONI DI EURO

Cherry Bank, banca specializzata nei segmenti retail, corporate e wealth management, nonché attiva negli NPL, nelle special situations e nei crediti fiscali, ha annunciato di aver perfezionato un’operazione di finanziamento per circa 8,5 milioni di euro a favore di Campagnolo. L’operazione, strutturata per sostenere il recente ambizioso piano industriale del marchio italiano, prevede: mutuo SACE Growth da 5 milioni di euro con una durata di cinque anni e linea di credito a supporto del capitale circolante da 3,5 milioni di euro. Questa operazione sottolinea l’impegno di Cherry Bank

supportare l’innovazione e la crescita di eccellenze industriali italiane.

SRAM ACQUISISCE IL PRODUTTORE ITALIANO DI COMPONENTI OCHAIN

Il brand italiano Ochain entra a far parte della famiglia di marchi SRAM. Montato tra la pedivella e la corona di una bici, Ochain è uno spider che consente alla corona di ruotare liberamente per un certo intervallo senza che le pedivelle si muovano, creando una sensazione di “guida senza catena”. Il vantaggio competitivo di Ochain è che con le sospensioni più libere di fare il loro lavoro e la trasmissione in grado di fluttuare fluidamente, la bici rimane più stabile. “Abbiamo iniziato a pensare a come migliorare la guida in discesa attraverso lo sviluppo della trasmissione”, ha dichiarato Flynn George, product manager di SRAM. “Abbiamo scoperto che Ochain offre miglioramenti senza pari in termini di trazione, stabilità e feeling di guida. Rende più silenziosa la bici, riducendo il feedback acustico e l’effetto pedal kickback. Ciò significa una trazione e un controllo migliori sulla bici”.

BIKEFLIP AMPLIA L’OFFERTA CON ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI

Bikeflip si arricchisce con una nuova categoria di prodotti, rendendo disponibili anche abbigliamento tecnico e accessori per il mondo bike, tra cui occhiali, caschi, protezioni, scarpe, giacche, pantaloncini e molto altro. Con questa evoluzione, Bikeflip non si limita più alle sole bici, ma abbraccia l’intero ecosistema legato al mondo delle due ruote, aprendo le porte a un mercato ancora più ampio. “Il nostro obiettivo è offrire un’esperienza completa a chi ama il ciclismo, unendo qualità, sostenibilità e convenienza. L’introduzione di abbigliamento e accessori rappresenta un’estensione naturale della nostra visione che mira a rendere il ciclismo accessibile a tutti, non solo offrendo bici usate di qualità, ma anche tutto ciò che serve per viverlo al meglio”, hanno affermato i fondatori Andrea Maranelli e Fabio Wibmer.

Pinarello ha annunciato l'apertura di una nuova filiale a Shanghai. L'azienda ha riferito che la scelta consentirà a Pinarello di gestire direttamente le sue operazioni nel mercato cinese, lavorando a stretto contatto con la sede centrale di Villorba. La decisione di stabilire una presenza diretta arriva nel contesto di una rapida espansione del marchio nel mercato cinese, segnata dal lancio di 24 negozi monomarca. La nuova entità, Pinarello China, Ltd., sarà guidata da Roberto Vaglio, Haoyu Wu e Ruihua Shen. Pinarello ha dichiarato che il loro contributo negli ultimi due anni “è stato determinante per la crescita significativa del marchio nella regione, compreso il lancio dei flagship store”. Fausto Pinarello ha dichiarato: "Sono incredibilmente soddisfatto di questa decisione strategica e la condivido pienamente. Avendo visitato di recente il Paese e visto i nostri nuovi bellissimi negozi, so che questa mossa ci permetterà di essere ancora più vicini al mercato cinese e ai nostri clienti”.

PINARELLO APRE UNA FILIALE A SHANGHAI
nel

AL BAM! UN’EDIZIONE RECORD: A VILLA CONTARINI MIGLIAIA DI VIAGGIATORI

Si è conclusa con un’affluenza oltre le aspettative l’undicesima edizione di BAM! – Bicycle Adventure Meeting, il grande raduno europeo dei viaggiatori in bicicletta. Dal 6 all’8 giugno, il parco di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (PD) ha accolto migliaia di appassionati provenienti da tutta Europa. L’edizione 2025 è stata la più grande di sempre, con oltre 10.000 ingressi registrati. Viaggiatori da tutta Europa si sono ritrovati per tre giorni a condividere storie, pedalare, partecipare a workshop e ascoltare musica, dando vita a un vero e proprio festival culturale vissuto in bicicletta. I partecipanti sono arrivati quest’anno da ogni angolo d’Europa, ma anche da Canada, USA, Cina e Corea, a conferma del forte richiamo internazionale che si configura sempre più come una comunità globale di appassionati.

NOVA EROICA:

A BUONCONVENTO LA NONA EDIZIONE CON 1300 CICLISTI

A Buonconvento (SI) si è tenuta la nona edizione di NOVA Eroica, l’evento che per primo ha portato le bici moderne nella polvere delle strade bianche dell’Eroica. Al via quest’anno 1300 ciclisti da 20 nazionalità. “Le strade bianche sono una risorsa, sia in termini di promozione turistica, sia per la tutela del territorio e dell’ambiente: NOVA Eroica è parte della storia e dell’evoluzione di Eroica anche in questo, nel celebrare questa bellezza, paesaggistica, culturale e sportiva”, ha dichiarato Franco Rossi, presidente di Eroica Italia e direttore organizzativo di NOVA Eroica a Buonconvento. A settembre i prossimi appuntamenti con NOVA Eroica: a Ivrea il 13 e il 14 e in Istria il 20 e il 21.

EVENTI

ITALIAN EXHIBITION GROUP

ACQUISISCE LA MAGGIORANZA DI IBF

L’Italian Exhibition Group (IEG) ha rilevato la quota di maggioranza della Movestro Srl, società organizzatrice dell’Italian Bike Festival. “IEG è un organizzatore fieristico globale, che guarda a settori in crescita, di forte respiro internazionale e in grado di offrire esperienza e contenuti di valore, oltre che business”, ha commentato l’ad di IEG, Corrado Peraboni. “Lavoreremo insieme allo staff storico per sviluppare ulteriormente IBF, evento capace in questi anni di intercettare pienamente l’impennata del settore industriale di riferimento e la passione della gente per il cicloturismo”. L’obiettivo di IEG è quello di dare ulteriore impulso alla già costante e potente crescita dell’IBF. I manager fondatori resteranno al timone della manifestazione.

Siamo Ananda

Siamo il vostro esperto di soluzioni eDrive complete.

Da oltre dieci anni in Ananda sviluppiamo, produciamo e forniamo sistemi di trazione elettrica intelligenti, accelerando la transizione verso una mobilità più sostenibile.

Asse passante da 142 mm, connettore magnetico

Amiamo ogni forma di ciclismo e crediamo che la tecnologia per le eBike debba essere accessibile a tutti. Grazie a solide capacità di ricerca e sviluppo, impianti produttivi interni, controlli di qualità rigorosi e un servizio a livello globale, progettiamo sistemi di trazione elettrica su misura per ogni progetto. Le nostre soluzioni eDrive comprendono:

Sistemi eBike completi e personalizzati in base alle tue esigenze

Motori compatti ed efficienti per ogni eBike, con un’ampia gamma di HMI e sensori

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PARTNERSHIP

AL VIA UNA PARTNERSHIP PLURIENNALE

TRA INEOS GRENADIERS E ADIDAS

INEOS Grenadiers e adidas hanno annunciato una nuova partnership, che vedrà la squadra inglese vestire il rinomato abbigliamento performante di uno dei marchi sportivi leader a livello mondiale. Il brand tedesco diventa così il partner ufficiale per l’abbigliamento e le calzature off-bike della INEOS Grenadiers: tra i corridori che indosseranno i capi figurano i vincitori del Tour de France Geraint Thomas ed Egan Bernal, oltre all’ex campione del mondo su strada Michal Kwiatkowski, il detentore del record mondiale dell’ora Filippo Ganna e l’astro nascente britannico Joshua Tarling. Per il resto della stagione 2025, l’intera squadra indosserà una serie di t-shirt adidas performance, maniche lunghe, felpe con cappuccio, giacche, cappellini e calzature.

BOSCH EBIKE SYSTEMS ITALIA ANNUNCIA

UNA COLLABO CON ERWIN RONZON

Bosch eBike Systems Italia ha annunciato una nuova collaborazione con Erwin Ronzon, atleta professionista, content creator e coach, che sarà ambassador del marchio. Classe 1997, originario di Belluno e cresciuto tra le Dolomiti, Erwin è una figura di riferimento per il mondo della mtb: atleta di livello internazionale, ha gareggiato per otto anni nell’Enduro World Championship e per tre stagioni nell’EBike World Championship, conquistando diversi podi e vittorie. Oltre all’attività agonistica, Erwin è fondatore di Traillab, accademia MTB all’avanguardia che offre corsi, workshop ed eventi dedicati a ciclisti di ogni livello. La sua esperienza sul campo si unisce all’attività di storyteller sui social, dove condivide viaggi, avventure e consigli tecnici a una community appassionata e attiva.

KAPPA E BRIKO PARTNER

DELLA FITRI FINO A LOS ANGELES 2028

Kappa e Briko, marchi del gruppo torinese BasicNet, hanno annunciato l’inizio della collaborazione con la Federazione Italiana Triathlon (FITRI). L’accordo avrà una durata quadriennale, accompagnando gli atleti fino ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Kappa porterà il suo know-how nell’abbigliamento sportivo e di rappresentanza anche nella disciplina del triathlon, occupandosi del materiale tecnico per allenamento, viaggio e lifestyle degli atleti e atlete FITRI. Briko firmerà invece il body da gara e fornirà i costumi da allenamento per il nuoto. Alessandro Boglione, ceo di BasicNet, ha affermato: “Con Kappa e Briko rafforziamo la nostra presenza nello sport italiano, affiancando un’altra importante federazione nazionale. Questa sinergia ci permette di offrire soluzioni tecniche di altissimo livello, pensate su misura per le esigenze degli atleti”.

MSC CROCIERE MAIN PARTNER DEL TUDOR PRO CYCLING TEAM FINO AL 2027

MSC Crociere ha annunciato una nuova partnership con il Tudor Pro Cycling Team, diventando main sponsor ufficiale fino al termine della stagione 2027. L’accordo ha visto il debutto della squadra elvetica al Tour de France 2025. Grazie a questo accordo, MSC Crociere godrà di ampia visibilità con il proprio logo sul kit gara e su tutti i mezzi ufficiali della squadra, incluse le vetture di supporto. Pierfrancesco Vago, executive chairman MSC Crociere, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di collaborare con il Tudor Pro Cycling Team. Sostenere la squadra mentre gareggia sulle strade di tutto il mondo è un’opportunità straordinaria per far conoscere MSC Crociere a un pubblico globale appassionato. Il ciclismo incarna valori per noi fondamentali: spirito di squadra, eccellenza e passione – gli stessi che guidano ogni giorno la nostra visione”.

BREMBO ENTRA NEL MONDO BICI CON IL TEAM GRAVITY DI SPECIALIZED

Brembo amplia il proprio orizzonte entrando ufficialmente nel segmento mtb, precisamente nel Campionato del mondo downhill, al fianco del team Gravity di Specialized. La collaborazione tra le due realtà ha l'obiettivo di spingersi oltre i limiti della tecnologia e delle performance. “Entrare ufficialmente nel mondo del cycling attraverso la porta principale del campionato mondiale mtb è una nuova sfida entusiasmante per Brembo. Siamo orgogliosi di farlo con un team e con un costruttore che condividono la nostra stessa visione di performance e innovazione e non è un caso che questo avvenga nell’anno del 50° anniversario di Brembo nelle competizioni motoristiche”, ha dichiarato Andrea Paganessi, Brembo Motorcycle global chief operating officer.

NIKE AL FIANCO DEL TEAM VISMA | LEASE A BIKE

Nike ha deciso di supportare il Team Visma Lease a Bike, la squadra di Jonas Vingegaard, Wout van Aert e tanti altri campioni a partire dal Tour de France 2025. Un ritorno al passato per il marchio statunitense che già a gennaio era entrato nel ciclismo femminile per sponsorizzare la FDJ-Suez. Il marchio americano fornirà tutto l'abbigliamento off-bike indossato da corridori e staff della squadra olandese. Richard Plugge, ceo del Team Visma | Lease a Bike, ha spiegato: "Cerchiamo attivamente collaborazioni con marchi che non puntano solo alla vittoria, ma anche al significato e all'impatto. Alla fine, si tratta di ciò che ci si lascia alle spalle. È qui che Nike e il Team Visma | Lease a Bike trovano un terreno comune. Si allinea perfettamente con il nostro credo: we ride for more.”

SIDI ha annunciato il proprio rebranding, frutto di un processo di evoluzione visiva che ha come obiettivo rafforzare il posizionamento del marchio. Il nuovo logo introduce un’identità grafica contemporanea, senza rinunciare alla storicità del brand. Nella prima lettera, infatti, vive la doppia anima di SIDI: da un lato l’heritage offroad, espresso attraverso una linea vorticosa e articolata; dall’altro la vocazione road, più tecnologica, evocata da un tratto pulito e minimalista. Una duplice identità fusa in un unico segno distintivo, che trasmette il dna del marchio. “Questo rebranding nasce da un’esigenza di coerenza tra ciò che siamo stati e ciò che vogliamo continuare a essere. Siamo partiti da una storia solida e riconoscibile, per proiettarla nel futuro con energia, stile e un’identità visiva che rifletta la nostra visione”, ha dichiarato Davide Rossetti, ceo di SIDI.

SIDI
In foto: Wout Van Aert

OSCAR DEL CICLOTURISMO: IL PREMIO VA ALLA REGIONE LIGURIA

Il Green Road Award (l’Oscar del Cicloturismo) che viene assegnato ogni anno alle regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi per il turismo lento, ha compiuto nel 2025 dieci anni con l'assegnazione del il primo posto alla Regione Liguria per la Cycling Riviera. Il secondo gradino del podio è andato alla Basilicata per la Ciclovia Meridiana e il terzo posto alla Puglia per la Ciclonica. Il Green Road Award in dieci anni ha premiato quasi 50 “green road” nelle varie categorie, per complessivi 12500 km di strade ciclabili in Italia, pari a percorrere in bicicletta il viaggio di Marco Polo da Venezia alla Cina. La decima edizione ha registrato il record di candidature: quasi 30 sono state, infatti, le proposte delle regioni, territori e province autonome (ogni regione poteva presentare fino a due candidature).

RUDY PROJECT FESTEGGIA I SUOI PRIMI 40 ANNI D’ATTIVITÀ

Lo scorso giugno, Rudy Project ha festeggiato i suoi 40 anni con un grande evento a Castelbrando. La celebrazione ha accolto oltre 200 ospiti tra VIP, atleti, clienti, partner commerciali, dipendenti e media da tutta Europa. Alle origini del successo del brand nato a Treviso nel 1985 ci sono episodi emblematici, come la scommessa fatta dal fondatore del marchio Rudy Barbazza con Moreno Argentin alla vigilia dei Mondiali di ciclismo su strada di Colorado Springs: “indossa i miei occhiali domani, vinci, e io ti sponsorizzo!” Argentin vinse il Mondiale con un occhiale Rudy Project, il “Super Performance”. Per celebrare i 40 anni e quell’episodio, il brand italiano ha presentato un esclusivissimo modello retrò in titanio stampato in 3D, il “Performance 40”.

EVENTI

TAAC: ONLINE IL NUOVO E-COMMERCE

TAAC, il marchio del gruppo Mandelli, svela il suo nuovo e-commerce in cui riunisce in una sola piattaforma gli emisferi delle due ruote, a pedali e a motore. Su taacsport.com, si passa liberamente da TAAC Cycling, dedicato all’abbigliamento e agli accessori per chi ama muoversi in bici, a TAAC Moto, specializzato in borse per i motociclisti più esigenti e appassionati. “La navigazione è stata progettata per essere intuitiva e per consentire di orientarsi tra le varie categorie di prodotto, grazie a un menu che distingue chiaramente il mondo Cycling e il mondo Moto e che guida l’utente verso il prodotto più adatto alla propria passione o al proprio mezzo. Per offrire questa esperienza d’acquisto scorrevole e coinvolgente, non abbiamo esitato a scegliere nuovamente Shopify, la piattaforma omni-channel leader di settore, già risultata vincente per gli altri nostri e-commerce”, ha spiegato Florian Martin, direttore marketing del gruppo brianzolo.

LA CARICA DEI 101: NUMERI, TREND E CLASSIFICHE

Da una parte i produttori, impegnati a uscire dalle sabbie mobili del mercato; dall’altra i consumatori, con sempre meno potere d’acquisto. In mezzo restano i negozianti, che cercano di restare in linea di galleggiamento in una fase complicata e con poche certezze. Ecco i risultati della nostra indagine esclusiva

L’onda lunga della crisi si è fatta ancora sentire nel corso del 2024 tra i negozi di bici in Italia. Le vendite ristagnano, l’attuale saturazione dell’offerta si trascinerà probabilmente anche per il prossimo anno e il potere d’acquisto delle persone rimane piuttosto limitato. Per i rivenditori la congiuntura storica, insomma, non è delle migliori: la nostra consueta indagine di mercato “La Carica dei 101”, in cui diamo voce ai negozi di tutto il Paese, non fa altro che confermarlo.

Le richieste e i messaggi inviati dai rivenditori attraverso la nostra piattaforma si snodano su quattro direttrici principali.

1. Un abbassamento generale dei prezzi da parte delle case costruttrici.

2. Una produzione più oculata ed elastica, che non immetta sul mercato ogni anno una quantità eccessiva di nuovi modelli, soprattutto quando il settore è già saturo.

3. Ordini d’acquisto e programmazioni meno stringenti da parte delle aziende. Molti negozianti sono corsi ai ripari per evitare gli errori del passato, lavorando quasi su misura.

4. Maggior tutela dai fornitori rispetto alla concorrenza online e un invito a resistere alla tentazione di proporre sconti troppo aggressivi al consumatore finale.

Su quest’ultimo punto, tuttavia, hanno pesato le grandi quantità di invenduto presenti nei magazzini di molte aziende (e, di conseguenza, anche di molti negozianti), che di fatto sono state costrette a “inquinare” i canali di vendita con prezzi al ribasso e campagne di svendite, mettendo ulteriormente in pericolo le marginalità dei dealer. Il pericolo, come sottolineato da alcuni intervistati, è che il cliente si abitui a un certo tipo di sconto, spingendo le vendite sempre più lontano dal luogo fisico.

È un rischio che molti operatori sanno di correre. Per questo motivo, i negozi non possono più aspettare che le vendite tornino a stabilizzarsi o a garantire un flusso di cassa continuo e senza scossoni. L’officina è il rifugio sicuro per eccellenza, ma chi ambisce a costruire qualcosa di più probabilmente non può più accontentarsi di essere “solo” un meccanico: ecco quindi che diventa fondamentale aggiornarsi per poter riparare le bici più evolute (che siano muscolari o eBike), offrire servizi come il bike fitting per i ciclisti esigenti, il ritiro dell’usato, il noleggio o i tour guidati (sfruttando un cicloturismo sempre in grande crescita).

Di seguito, riportiamo quanto emerso dalle nostre analisi e rielaborazione dei dati, frutto delle 101 interviste ai negozi presenti sul territorio italiano. Le singole risposte sono visionabili sui primi tre numeri di Bikefortrade pubblicati nel 2025, oppure sfogliando o scaricando il magazine sul portale di MagNet inquadrando il QR code.

Le eBike (che permettono a volte di far compiere un salto di qualità anche nel fatturato) e il gravel continuano a riscuotere grande successo tra appassionati, esploratori e cicloviaggiatori. Le bici da corsa restano saldamente sul podio, mentre la mtb tradizionale paga forse più di altri segmenti l’eccesso di offerta maturato nel corso degli ultimi anni.

Rispetto al 2023, 35 negozi hanno dichiarato di aver chiuso il 2024 in crescita. Un dato in aumento rispetto a quello registrato nella scorsa edizione della nostra indagine, anche se si partiva da una situazione di maggiori difficoltà. Tra il 2022 e il 2023, infatti, solo 19 attività avevano incrementato il proprio fatturato. Da segnalare che 45 intervistati hanno indicato un calo, mentre 21 sono rimasti stabili.

La maggiore vendita online è stato uno dei nuovi trend di comportamento maggiormente segnalati tra i negozianti. Non è un caso che, praticamente tutti gli intervistati, abbiano quantomeno un’ecommerce come vetrina, mentre una minoranza lo utilizza già a pieno regime. Come si evolverà questa tendenza nei prossimi anni?

I fattori maggiormente in grado di influenzare le vendite sono stati perlopiù negativi, tra saturazione del mercato, svendite e concorrenza degli e-commerce. Non sorprende, insomma, che in negozio non siano emerse delle particolari

AVETE NOTATO NUOVI TREND NEI COMPORTAMENTI D’ACQUISTO?

No Una maggiore vendita online

Maggior numero di clientela femminile

Maggior richiesta di bici gravel

Maggior richiesta di bici elettriche

Minor potere d'acquisto

Aumento della richiesta di customizzazione bici

Aumento della richiesta di riparazioni

Una domanda più

Nel corso della nostra inchiesta abbiamo chiesto ai negozianti di indicarci i tre marchi più venduti per bici muscolari, eBike, abbigliamento e accessori. Per realizzare le graduatorie, abbiamo applicato il seguente criterio: alla prima

nuove tendenze nell’acquisto da parte dei consumatori. Tra i dati raccolti, vale la pena sottolineare come 13 rivenditori su 101 abbiano registrato un aumento della clientela femminile.

QUALI SONO STATI I PRINCIPALI FATTORI (IN POSITIVO O IN NEGATIVO) CHE HANNO INFLUENZATO L’ANDAMENTO DELLE VENDITE?

Saturazione del mercato

Svendite e sconti

Concorrenza online

Nuovi servizi offerti

Condizioni meteo

Aumento dei prezzi

Crescita del turismo

Calo della domanda

scelta indicata dal retailer abbiamo assegnato un punteggio di 10 punti, alla seconda di 5 punti e alla terza di 1 punto. Qui trovate il podio per ciascuna categoria.

QUAL È STATO IL MARCHIO RIVELAZIONE DEL 2024?

Come di consueto, abbiamo chiesto ai negozianti di indicarci qual è stato a loro parere il marchio rivelazione del 2024. Intendiamo dunque un brand che può aver stupito il pubblico per le sue nuove uscite, per i rapporti intrattenuti con il dealer o

più semplicemente per un ritorno nelle vendite inaspettato all’inizio dell’anno. In prima posizione si è classificata Colnago, trainata evidentemente dalle imprese di Tadej Pogačar, davanti a Bianchi-Orbea a pari merito e a Megamo.

"WE MAKE YOU FASTER"

È il claim di Bioracer, azienda belga che da oltre 40 anni unisce innovazione e artigianalità per creare abbigliamento ad altissime prestazioni. Il brand collabora con atleti come Wout van Aert e Remco Evenepoel e punta a espandersi in Italia, mantenendo una forte attenzione alla sostenibilità

di Davide L. Bertagna

“L’uomo è la misura di tutte le cose”, affermava il filosofo greco Protagora, una riflessione poi reinterpretata da Leonardo da Vinci nel celebre disegno dell’Uomo Vitruviano. Un’idea che mette al centro l’essere umano come riferimento universale, in perfetto equilibrio tra razionalità e creatività. In casa Bioracer, questo principio guida ogni scelta aziendale dal 1986: se ogni corpo è unico, anche la posizione in sella e l’abbigliamento tecnico devono esserlo. Da oltre trent’anni, il marchio fondato dall’ex ciclista Raymond Vanstraelen investe in innovazione e ricerca per migliorare l’efficienza dei ciclisti, lavorando su tre pilastri fondamentali: BioEfficienza, BioComfort e BioRegolazione.

L'intervista

Marco ci racconti brevemente la storia di Bioracer e i passaggi più importanti dalla nascita nel 1986 a oggi?

La storia di Bioracer ha inizio nel 1986, quando l'ex ciclista Raymond Vanstraelen fondò l'azienda con una visione rivoluzionaria: rendere ogni ciclista più veloce. La sua filosofia secondo cui “l'uomo è la misura di tutte le cose” lo ha portato a essere un pioniere del fitting biomeccanico, creando soluzioni personalizzate che onorassero l'impronta unica di ogni ciclista: la sintesi perfetta tra precisione biomeccanica e passione per le corse che ha ispirato il nostro nome. Il salto nell'abbigliamento ad alte prestazioni è avvenuto nel 1989, con la nostra rivoluzionaria giacca antipioggia Isofilm che ha conquistato il gruppo dei professionisti grazie al Team Panasonic. Nel 1991, la squadra Tonton Tapis-GB ha corso con un kit completo Bioracer, aumentando di fatto la nostra brand reputation a livello mondiale. Il momento decisivo è arrivato però nel 1994 con la partnership con Belgian Alliance, che ha portato immediatamente al titolo mondiale di ciclocross di Paul Herygers.

1986

anno di nascita dell'azienda

Dalla prima giacca antipioggia Isofilm che conquistò i Pro negli Anni ’80, fino alle più recenti tecnologie aerodinamiche testate in galleria del vento con atleti del calibro di Wout Van Aert e Remco Evenepoel, Bioracer ha trasformato l’abbigliamento ciclistico in uno strumento di performance. Oggi, con oltre 500 titoli mondiali all’attivo e una presenza crescente anche sul mercato italiano, l’azienda belga continua a innovare partendo da una convinzione semplice: il ciclista non si adatta al capo, è il capo che si adatta al ciclista. Per conoscere meglio la storia, la filosofia e l’evoluzione del brand, abbiamo intervistato Marco Pancari, operation manager di Bioracer Italia.

Oggi, oltre 30 anni dopo, abbiamo accumulato oltre 1.340 medaglie e 532 titoli. Dal garage di Raymond al nostro modernissimo stabilimento di Tessenderlo, ci siamo evoluti in un’azienda leader a livello globale delle prestazioni pur mantenendo il nostro DNA belga di corridori, sostenendo risultati storici come il record mondiale dell'ora di Ganna e la doppietta olimpica di Evenepoel a Parigi 2024.

Da tantissimi anni Bioracer supporta la nazionale belga di ciclismo (una tra le più vincenti di sempre). Che evoluzione c’è stata a tuo avviso negli ultimi 40 anni a livello di abbigliamento tecnico?

L’evoluzione che c’è stata è stata incredibile. Nel 1994, l'abbigliamento per il ciclismo si concentrava sulla protezione e sull'identità. Oggi l’obiettivo è creare vantaggi aerodinamici misurati in Watt risparmiati, dove la scelta del tessuto può determinare le posizioni sul podio ai più alti livelli di competizione. La nostra rivoluzione aerodinamica passa da materiali avanzati testati nella nostra galleria del vento a velocità superiori a 80 km/h. La generazione Speedmaster 3.1, approvata dall'UCI, presenta i rivoluzionari tessuti SpeedSilk e Stratos Stripe con cuciture nastrate per una transizione del flusso d'aria senza soluzione di continuità: una tecnologia sviluppata per la prima volta per i tentativi di record dell'ora di Bigham e Ganna e ora disponibile per gli appassionati di tutto il mondo. Le scoperte della scienza dei materiali nel nostro Textile Studio offrono una perfetta sinergia tra efficienza aerodinamica, sostegno muscolare e controllo della temperatura corporea. Inoltre, il nostro servizio di kit individuali adatta ogni dimensione alla posizione di ciascun atleta, ottimizzando il rapporto tra abbigliamento

450+ dipendenti HIGHLIGHTS

26 i Paesi in cui Bioracer è presente

Marco Pancari, operation manager
Il fondatore di Bioracer Raymond Vanstraelen con la maglia della nazionale belga utilizzata ai Giochi Olimpici di Parigi 2024

tecnico e prestazioni. Il supporto alla doppietta olimpica di Evenepoel e alle due maglie iridate di Lotte Kopecky conferma questa evoluzione.

Dove vengono testati i vostri prodotti? E quanto incidono gli atleti nello sviluppo tecnologico degli stessi?

I nostri prodotti sono sottoposti a rigorosi regimi di test, a partire dal nostro centro d’innovazione ProtoLab, dove ingegneri e sarte fondono tecnologie all'avanguardia e passione artigianale. I nostri prototipi “nascono” attraverso l'ascolto attivo delle squadre professionistiche e degli atleti d'élite, poi questi prodotti vengono sviluppati attraverso un'incessante opera di perfezionamento. Il nostro arsenale di test comprende strumenti autocostruiti che simulano situazioni del mondo reale: il Pad Tester riproduce migliaia di chilometri per la durata, mentre il Stretch Tester valuta l'elasticità del tessuto dopo centinaia di cicli d’utilizzo. La mappatura della pressione identifica i punti di pressione esatti per una progettazione ottimale del fondello, mentre la camera climatica simula le condizioni di gara per una termoregolazione perfetta. Il nostro processo in galleria del vento in tre fasi - valutazione del tessuto su cilindri, test su manichino con i modelli stampati in 3D di Evenepoel e van Aert, quindi valutazioni sugli atleti - assicura la perfezione aerodinamica. Gli atleti sono partner integrali del nostro processo di innovazione, in quanto forniscono le sfide prestazionali che guidano lo sviluppo di innovazioni e testano i prototipi in gara. Questa collaborazione ha dato vita a prodotti rivoluzionari come lo Speedmaster 3.1 Stratos, confermando la nostra filosofia secondo cui l'abbigliamento più veloce nasce dal perfetto connubio tra la precisione del laboratorio e la passione del gruppo.

Quali sono i mercati principali in questo momento storico per il marchio? Quanto è importante l’Italia in questo contesto?

I nostri mercati principali - Benelux, Germania, Francia, Spagna e Regno Unitorappresentano Paesi con culture sportive esigenti che apprezzano l'innovazione tecnica nata da decenni di collaborazioni con atleti d'élite. L'Italia è un Paese con una ricchissima storia legata alle due ruote, proprio come il Belgio: se si guarda indietro di 20 anni, italiani, francesi e belgi hanno colorato tutte le classiche e le gare più importanti. Da questo punto di vista, l'Italia è un mercato in cui vogliamo essere visti e conosciuti. Storicamente abbiamo scelto di concentrarci sui club ciclistici organizzati e sui loro capi di abbigliamento personalizzati per le squadre, in quanto più vicini al nostro DNA. Solo l'anno scorso abbiamo iniziato a contattare rivenditori e negozi lungo lo Stivale per distribuire le nostre collezioni anche attraverso i negozi fisici. Per ora, quindi, non c'è una vera e propria presenza, ma ci aspettiamo che questo cambi nei prossimi mesi.

Con quali atleti e team state collaborando?

Siamo orgogliosi di sostenere la nazionale belga e quella tedesca, il Team TotalEnergies e il Ridley Racing Team. Queste collaborazioni ci forniscono un'inestimabile convalida delle prestazioni nel mondo reale e garantiscono che il nostro speedwear sia testato ai livelli più impegnativi del ciclismo, dai Giochi Olimpici fino ai Campionati del Mondo. Inoltre, voglio aggiungere che la filiale italiana di Bioracer ha deciso di fornire l’abbigliamento al team femminile Mendelspeck e-work.

5 sedi di produzione in tutto il mondo

Quanto la sostenibilità è centrale nelle scelte produttive del marchio?

In Bioracer abbracciamo il concetto di “souplesse”, l'arte di pedalare in modo efficiente senza sprecare energia. Questa filosofia si estende alla nostra responsabilità aziendale: forniamo capi di alta qualità, riducendo al minimo gli sprechi di energia e di risorse lungo tutta la nostra catena di fornitura. L'85% dei nostri prodotti è fabbricato nei nostri due stabilimenti europei, che ci permettono di controllare direttamente i metodi di produzione, l'approvvigionamento dei materiali e le condizioni di lavoro, limitando in modo significativo le emissioni dovute al trasporto e garantendo i più elevati standard etici. Il nostro impegno va oltre la tutela dell'ambiente. Siamo orgogliosi di collaborare con organizzazioni benefiche che fanno la differenza: Think Pink, Kom op tegen Kanker e Les Cyclos du Cœur per la salute e la ricerca sul cancro; Plan International e De Kleine Prins per l'istruzione dei bambini; Alpe D'huzes, tra le tante che lavorano per un cambiamento positivo. Grazie all'integrazione di materiali riciclati, all'esplorazione di tecniche di produzione innovative e alla promozione di pratiche di economia circolare, creiamo capi che trascendono le prestazioni, consentendo ai ciclisti di pedalare con uno scopo e di avere un impatto duraturo sulle comunità e sulle strade che amiamo.

Se dovessi scegliere tre parole per definire Bioracer quali utilizzeresti? Prestazioni, Belgio e innovazione: queste parole racchiudono il nostro DNA. Le prestazioni guidano ogni decisione di design, ogni scelta di tessuto, ogni perfezionamento aerodinamico che trasforma il potenziale in risultati da podio. Belgio rappresenta il nostro patrimonio ciclistico forgiato sul pavé fiammingo e convalidato da decenni di collaborazioni. L'innovazione riflette la nostra appassionata ricerca di rendere ogni ciclista più veloce grazie a innovazioni tecnologiche e a un'artigianalità collaudata che onora la bella sofferenza dell'eccellenza ciclistica.

HIGHLIGHTS

1.000.000 modelli prodotti ogni anno

+1.000 medaglie raccolte

La maglia utilizzata dal team femminile Mendelspeck e-work
Il campione olimpico Remco Evenepoel testa i prodotti
Raymond Vanstraelen insieme a Wout van Aert

DOPO I NEGOZI, PARLANO LE AZIENDE

Le considerazioni emerse durante La Carica dei 101 sono arrivate sul tavolo dei produttori. Come rispondono alle criticità su aumento dei prezzi, concorrenza con l’online e stagnazione del mercato?

Iprimi mesi dell’anno, come da tradizione, rappresentano per il nostro gruppo editoriale l’occasione per tracciare un bilancio con la rete di negozianti di tutta Italia. I retailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera e proprio per questo è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. La nostra indagine di mercato “La Carica dei 101” ha messo in luce le criticità di un lavoro complesso, e che negli ultimi anni presenta sempre più sfide, i nuovi trend, le possibili opportunità e tanti spunti di riflessione per cercare di rendere più armonico e collaborativo il rapporto con i rispettivi fornitori. La palla ora passa alle aziende. La seconda tappa della

1. Uno dei problemi che maggiormente ci sono stati segnalati da retailer e consumer sono stati gli aumenti dei prezzi delle bici, ma anche dei componenti. Sapreste indicare quali sono state le cause scatenanti e se avete intrapreso azioni per calmierare questa situazione?

2. La concorrenza dell’online è un tema molto sentito dai negozi fisici ed è uno dei fattori che incide maggiormente sul mercato, influendo anche sulle vendite dell’usato e dei parchi bici a noleggio. Pensate possa ravvivare il mercato differenziare la gamma in modo da proporre prodotti pensati esclusivamente per la vendita nei negozi, o meglio proporre altre strategie?

3. I negozianti lamentano un calo di vendite nelle fasce medio basse di prodotti. Quali sono le possibili cause e quali i rimedi? Come si potrebbero rendere appeti-

ABUS ITALIA

1. Sul fronte dei prezzi siamo riusciti, con una buona dose di competenza (o forse di fortuna) a contenere gli aumenti, che sono stati limitati e in molti casi nemmeno necessari. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla nostra produzione europea: molti dei nostri antifurti sono realizzati in Germania, mentre i caschi vengono prodotti in Italia. Questo ci consente di gestire meglio le variabili legate ai costi.

2. Il mercato online è sicuramente molto importante, specialmente per ABUS che opera nel settore degli accessori. Detto questo, il negozio fisico rappresenta la base del nostro settore e, per questo motivo, deve essere tutelato. ABUS sta collaborando con i migliori operatori online per creare partnership in grado di sfruttare i vantaggi offerti dal commercio digitale e dalla comunicazione moderna, evitando allo stesso tempo contrasti a livello commerciale.

3. Credo che sia necessario lavorare su due fronti: il rivenditore deve concentrarsi su servizi e valore aggiunto che possano attirare il cliente in negozio, offrendo ciò che la GDO o i grandi magazzini non possono fornire. Oggi il nostro settore ruota principal-

nostra indagine (sempre molto letta, commentata e apprezzata) è dedicata quindi ai produttori, a cui giriamo le considerazioni dei negozianti per avere un quadro completo della situazione. I temi sul tavolo sono gli aumenti dei prezzi, la concorrenza dell’online, un’eventuale rimodulazione dell’offerta tra luogo fisico e internet e le fasce medio-basse di prodotti, ma non solo. Il questionario si è poi allargato anche alle tipologie di prodotti di maggior successo, alle strategie future e a una riflessione sul ruolo delle istituzioni per un settore così importante come quello della bike industry, troppo spesso ingiustamente bistrattato e poco considerato.

bili questi prodotti? Forse meriterebbero campagne marketing mirate per affrontare la concorrenza delle grandi catene e della gdo?

4. Quali sono state le tipologie di prodotti che hanno ottenuto risultati migliori nel corso del 2024?

5. State lavorando su nuovi prodotti, iniziative di marketing o partnership che possano ridare vivacità al mercato?

6. Le istituzioni hanno sostenuto la bike industry con bonus fiscali e incentivi economici, in alcuni casi con la sola conseguenza di “drogare” il settore. A vostro avviso, quali potrebbero essere delle misure strutturali e permanenti a supporto del mercato?

mente attorno a un uso sportivo della bicicletta, mentre in molti Paesi del Nord Europa la bici è utilizzata quotidianamente per scopi ludici o di mobilità urbana. Purtroppo, in Italia manca ancora un adeguato supporto culturale e infrastrutturale, un cambiamento che richiederebbe il coinvolgimento attivo del governo e delle istituzioni che, al momento, è assente.

4. I caschi top di gamma sono stati i prodotti di maggior successo per noi.

5. Chi si ferma è perduto! In un periodo come questo, è fondamentale essere attivi su più fronti. Sul piano dei prodotti, abbiamo introdotto numerose novità sia nella gamma antifurti che in quella dei caschi, tra cui il nuovo AirBreaker 2.0 e il casco dedicato al mondo gravel, il Taipan. Anche sul fronte marketing ci siamo mossi molto: quest’anno, per esempio, abbiamo partecipato a oltre 15 eventi per entrare in contatto diretto con l’utilizzatore finale, il vero motore del nostro settore.

6. Qui potremmo scrivere un libro, ma credo che tutto debba partire dalle basi: serve un’educazione all’uso della bicicletta fin dalla giovane età, per favorire un vero cambiamento culturale. Se vogliamo che in Italia la bicicletta venga adottata come stile di vita, dobbiamo lavorare attivamente per trasformare la cultura attuale, che purtroppo ancora non la valorizza come accade in altri Paesi europei.

LE DOMANDE
Crediti RCS Sport

1. È innegabile che negli ultimi due anni si sia registrato un incremento generalizzato dei prezzi, imputabile a una serie di fattori concatenati: dalla crisi delle supply chain post-pandemia, all’aumento dei costi delle materie prime e della logistica a seguito delle tensioni geopolitiche internazionali che hanno ulteriormente aggravato la pressione sui costi. Tuttavia, parallelamente, il fenomeno dell’overstock (dovuto a una sovrastima della domanda nel post-Covid) ha portato molti produttori a liquidare le scorte attraverso politiche aggressive di sconto, generando forti squilibri nel mercato e percezioni distorte sui reali valori di listino. Per rispondere in modo concreto a questa situazione, BH ha pianificato la gamma 2026 con una strategia precisa: offrire modelli dal prezzo più accessibile, ma senza compromessi sulla qualità dei prodotti. Stiamo introducendo bici che, seppure hanno un prezzo di partenza inferiore rispetto al passato, mantengono soluzioni tecniche derivate dall’alta gamma, grazie a un’ottimizzazione intelligente dei processi produttivi e delle piattaforme progettuali. Questo approccio ci permette di offrire un prodotto competitivo sia per il dealer sia per il consumatore finale, con l’obiettivo di rendere la mobilità elettrica e sportiva sempre più accessibile.

2. Noi di BH riteniamo che il canale online sia un fenomeno ormai strutturale e non più trascurabile, ma non per questo sostitutivo della rete fisica. Il ruolo del rivenditore resta per noi centrale all’interno della filiera: rappresenta il punto di contatto diretto con l’utente finale, garantisce un’esperienza d’acquisto qualificata e si fa carico del servizio post vendita, elemento cruciale nel mondo delle eBike e della mobilità evoluta. Nel nostro modello commerciale il consumatore può acquistare la propria bici direttamente online attraverso la nostra piattaforma, con possibilità di personalizzazioni estetiche, ma la consegna avviene sempre tramite un rivenditore ufficiale. È il cliente stesso a selezionare il punto vendita di riferimento, che si occuperà del montaggio professionale, del set-up iniziale e dell’assistenza nel tempo. In questo modo valorizziamo la capillarità e la competenza della nostra rete di partner, trasformando l’online non in una minaccia, ma in uno strumento complementare al servizio del cliente e del negozio stesso. Per quanto riguarda la vendita dell’usato, infine, credo che la digitalizzazione dei processi e l’adozione di modelli di business circolari (come il noleggio con riscatto) possano rappresentare un'opportunità ulteriore per creare valore e stimolare nuovi segmenti di utenza.

3. Effettivamente si sta registrando un rallentamento nelle vendite di alcune categorie storicamente molto diffuse, come le classiche city bike muscolari o le mtb entry-level, spesso acquistate in passato come primo mezzo post-scolastico. Questi segmenti hanno perso appeal, in parte perché sono stati rimpiazzati da eBike di fascia bassa, spesso di provenienza asiatica, scelte principalmente per esigenze di mobilità urbana a basso costo, sia da lavoratori sia da famiglie che cercano un’alternativa al motorino per i più giovani. Tuttavia, questo tipo di prodotto non rientra nel core business di BH. La nostra strategia è chiara: stiamo progressivamente riducendo la produzione nei segmenti dove rileviamo un calo strutturale della domanda, per concentrare risorse e competenze sullo

BH LOMBARDO

1. Gli aumenti si sono concentrati soprattutto durante il periodo Covid, per via della scarsità di materie prime e della crisi logistica globale. È stata una fase straordinaria, che oggi possiamo dire quasi del tutto superata. Negli anni successivi, anche l’impennata dei costi energetici ha avuto un impatto, ma da oltre un anno stiamo lavorando per riportare i nostri prezzi a livelli più accessibili, coerenti con una normale inflazione. Noi crediamo in un equilibrio sano tra qualità e accessibilità. Lombardo Bikes nasce in un luogo unico, tra mare, vento e salite silenziose: è da lì che traiamo l’ispirazione per creare biciclette che possano dare felicità, senza diventare beni fuori portata.

2. L’online fa ormai parte della quotidianità di tutti noi, ed è giusto che esista. Ma da parte nostra c’è l’impegno costante a evitare squilibri tra i canali: lavoriamo per limitare gli sconti sul digitale, in modo che i prezzi online non siano mai inferiori a quelli dei nostri rivenditori fisici. È una forma di rispetto verso chi ogni giorno rappresenta il

sviluppo di bici ad alto contenuto tecnologico. Il nostro obiettivo è proporre soluzioni avanzate dal punto di vista tecnico, con particolare attenzione a leggerezza, integrazione dei sistemi, design distintivo e prestazioni elevate capaci di offrire un’esperienza di guida superiore e di rispondere alle aspettative di un consumatore sempre più esigente ed informato.

4. Nel corso del 2024 abbiamo registrato le migliori performance nei segmenti a più alto contenuto tecnologico. In particolare, nell’ambito delle eMtb e delle eRoad abbiamo riscontrato un chiaro orientamento da parte dell’utente finale verso soluzioni evolute, in grado di garantire non solo elevate prestazioni, ma anche leggerezza, autonomia, integrazione e un design curato. Tra i segmenti più dinamici segnaliamo le eMtb full suspended di fascia medio-alta, in particolare la gamma iLynx+ SL con motorizzazione Shimano, molto apprezzata da un pubblico sempre più esigente. Con le nostre iGravel equipaggiate con motore SEG, abbiamo risposto alle esigenze di chi cerca un prodotto sportivo, leggero e versatile. Ottimi risultati anche per le eRoad, in grado di offrire sensazioni di guida autentiche grazie all’integrazione di motori SEG compatti e performanti. Nel segmento muscolare, da segnalare nell’ultima parte dell’anno (praticamente subito dopo il lancio del prodotto), il successo della MTB da gara LYNX SLS: una full-suspended da cross-country con 80 mm di escursione, sistema Split Pivot e un telaio full carbon da soli 1.200 grammi che sta ottenendo ottimi risultati sui campi di gara e che ha sta riscuotendo i favori degli sportivi anche in questa prima parte del 2025. Questi risultati confermano che il mercato premia i brand capaci di coniugare innovazione concreta, qualità costruttiva ed esperienza d’uso superiore.

5. Stiamo lavorando intensamente per offrire ai nostri clienti una gamma sempre più innovativa e competitiva. Il 24 giugno, nella nostra sede BH Europa a Vitoria, abbiamo presentato in anteprima la nuova collezione 2026, che ha generato grande entusiasmo tra i nostri partner. Una delle principali novità è la nuova gamma eBike con tecnologia Bosch, che copre tutti i segmenti strategici: Enduro, Trail, Hardtail, Gravel, Urban e City. I rivenditori stanno già pianificando con convinzione gli ordini per la prossima stagione. Accanto a questi modelli, continueremo a proporre sia la gamma con motori Shimano, sia quella con motorizzazione SEG by BH, sempre più apprezzata per leggerezza, autonomia e prestazioni. Nel segmento muscolare, spingeremo con forza la LYNX SLS, sviluppata insieme al team Coloma, e continueremo a collaborare con squadre italiane di alto livello. Per la strada, confermiamo i nostri modelli di punta – AEROLIGHT, ULTRALIGHT e RS1 – con allestimenti premium e un posizionamento prezzo estremamente competitivo.

6. Negli ultimi anni stiamo assistendo a iniziative di politica locale e interventi spot a macchia di leopardo che lasciano il tempo che trovano. Il governo dovrebbe promuovere politiche stabili che incentivino la mobilità sostenibile creando infrastrutture ciclabili che incoraggino l’utilizzo della bici in sicurezza, nonché l’aumento di treni bike friendly. Anche nelle scuole bisogna intervenire educando i ragazzi alla mobilità sostenibile per creare una cultura della bici più solida. Creare, quindi, le condizioni affinché la bicicletta diventi una scelta naturale, non solo un acquisto incentivato.

nostro marchio sul territorio. Siamo convinti che il valore umano del negozio, del consiglio, della prova su strada resti insostituibile. La nostra visione è chiara: vogliamo entrare in ogni famiglia, non attraverso uno schermo, ma con un'esperienza reale e condivisa. Per questo costruiamo bici pensate per durare nel tempo e vivere nella quotidianità delle persone.

3. Nel nostro caso, non si tratta tanto di una flessione della fascia medio-bassa, quanto di un rallentamento legato a specifiche categorie di prodotto. Il prezzo conta, ma ancora di più è importante la percezione di valore. Una bici ben fatta, riconoscibile, pensata per durare: è lì che si gioca la sfida. Noi costruiamo ogni modello con cura e attenzione ai dettagli, anche quelli più semplici. Il nostro approccio è inclusivo: vogliamo che tutti possano vivere l’emozione di una bici bella, sicura e adatta al proprio stile di vita. La comunicazione mirata può fare la differenza, ma deve partire da un messaggio autentico, non da una rincorsa ai numeri.

4. Il cuore pulsante della nostra gamma è la pedalata assistita. Le eCity, le fat bike e in generale i modelli pensati per spostarsi in città, andare al lavoro o vivere escursioni nella natura hanno ottenuto risultati eccellenti. Chi sceglie Lombardo spesso

Emilio Lombardo, ceo Cicli Lombardo e Cicli Olympia

cerca un mezzo che unisca funzionalità ed emozione. Ed è lì che facciamo la differenza: con un design ispirato all’estetica italiana, con modelli che parlano la lingua di chi ama muoversi con stile e leggerezza. La nostra è una mobilità felice, a misura di persona.

5. Sì, e con entusiasmo. A Eurobike abbiamo presentato, con il marchio Olympia, un prototipo con motore DJI Avinox: è la prima volta che questa tecnologia arriva su una bici italiana. Con Lombardo, invece, abbiamo lanciato Gran Venezia, la nostra prima long tail con motore Bosch, pensata per la famiglia, il trasporto urbano e lo stile di vita sostenibile. Non ci limitiamo a proporre novità: costruiamo strumenti reali per vivere meglio. Il nostro catalogo è ampio, accessibile, moderno. E nasce sempre

da un ascolto profondo delle persone, delle loro esigenze e delle loro emozioni. Questa è la nostra direzione: vicini alla vita quotidiana, sempre in movimento.

6. Siamo favorevoli a misure strutturali, non a bonus estemporanei. Per sostenere davvero la bici servono ciclabili diffuse, una cultura della mobilità attiva nelle scuole, incentivi per aziende virtuose e famiglie e un fisco che premi chi sceglie prodotti durevoli e sostenibili. Come gruppo Lombardo Bikes, crediamo che la bici sia molto più di un mezzo: è educazione, salute, futuro. Nasciamo su un’isola e portiamo dentro il senso del limite e dell’apertura, il desiderio di restare connessi agli spazi che ci circondano. Servono politiche lungimiranti, non solo per vendere più bici, ma per trasformare le città e le abitudini. La bici è una scelta di civiltà.

Fabio Guerini, sales & marketing specialist

1. A nostro avviso, questo fenomeno è legato anche all’evoluzione tecnologica che ha investito il settore. Oggi bici e componenti sono molto più sofisticati rispetto anche solo a pochi anni fa. Un esempio in casa Deda: il manubrio Alanera RS o le ruote in carbonio sono dotati di un tag RFID univoco: una tecnologia impensabile nel nostro settore fino a poco tempo fa. Dal canto nostro, abbiamo cercato di contenere il più possibile gli aumenti, mantenendo inalterati i prezzi di listino nell’ultimo anno. Consideriamo questo un risultato importante, soprattutto in un contesto macroeconomico complesso. Abbiamo fatto questa scelta per supportare in modo concreto i nostri partner commerciali: il canale retailer è per noi un asset strategico, e riteniamo fondamentale non metterlo in difficoltà con politiche di pricing aggressive in questo momento.

2. Come azienda, siamo consapevoli del ruolo cruciale che i retailer fisici svolgono nel processo di vendita e nella costruzione del rapporto con il cliente finale. È nostro compito tutelarli, monitorando con attenzione i prezzi dei nostri prodotti venduti online. In presenza di anomalie o pratiche scorrette, interveniamo per garantire un equilibrio sano tra i vari canali di distribuzione. Non crediamo che differenziare l’offerta possa essere una strada interessante al momento. Il valore aggiunto del negozio fisico è nel servizio, nella consulenza e nella relazione. Piuttosto siamo aperti a studiare soluzioni congiunte con i nostri partner in tal senso, affinché possano rafforzare la loro competitività anche in un mercato sempre più digitalizzato.

3 Una premessa: la fascia medio-bassa di prodotto era storicamente legata a una tipologia di punto vendita che oggi è in parte scomparsa o trasformata: stiamo parlando di negozi con marchi di bici proprie, attenti a contenere i costi per mantenere prezzi competitivi. È cambiata la richiesta del cliente finale e di conseguenza del negozio. In questo scenario, per rendere di nuovo appetibile il prodotto entry o midlevel, è necessario piuttosto un aggiornamento costante del prodotto, in linea con le tendenze e le esigenze del consumatore finale.

4. Nel corso del 2024, abbiamo registrato ottimi risultati su diverse categorie di prodotto, con una particolare affermazione della fascia alta di gamma. In casa Deda, il protagonista assoluto è stato il nuovo manubrio integrato Alanera RS, presentato a metà 2024: fin dal lancio ha incontrato il favore del mercato e la domanda

DEDA MONDRAKER

Marco Cislaghi, country marketing manager Mondraker

1. Come brand indipendente guidato da veri appassionati, siamo consapevoli delle difficoltà che retailer e consumatori hanno affrontato con l’aumento dei prezzi. Le cause sono molteplici: inflazione globale, rialzo dei costi delle materie prime, tensioni logistiche, aumento dei costi energetici e componentistica sempre più complessa. Noi non abbiamo mai smesso di investire nella qualità del prodotto, ma abbiamo anche adottato strategie concrete per contenere l’impatto a valle:

• assemblaggio diretto presso la nostra sede ad Alicante,

• ottimizzazione logistica e produttiva,

• pianificazione più accurata con fornitori strategici,

• nessun compromesso su design e performance.

Il risultato è un prodotto che mantiene un altissimo valore percepito, costruito con attenzione, vicino al nostro cliente e al nostro rivenditore.

2. Mondraker non vende direttamente online: abbiamo scelto fin dall’inizio di affidarci

è cresciuta costantemente. Più in generale, continuano a performare molto bene tutte le soluzioni dedicate all’upgrade, in particolare quelle che rispondono all’evoluzione tecnologica delle moderne bici, come gli attacchi e i manubri pensati per il passaggio cavi completamente interno. Anche la nostra gamma di estensioni da crono, pensata per diverse tipologie di utilizzo, dal triathlon al gravel, e declinata sia in versioni entry-level che high-end, ha ottenuto riscontri positivi. Questa varietà di offerta ci ha permesso di soddisfare un pubblico sempre più tecnico e segmentato, mantenendo alto l’interesse su più fronti del mercato.

5. Riteniamo che innovare sia una responsabilità, prima ancora che una scelta strategica. Solo a Eurobike, per esempio, abbiamo presentato numerose novità di rilievo. Tra queste, la nuova gamma di estensioni da crono, che include il sistema brevettato TT 314: una soluzione innovativa che consente di installare estensioni su manubri integrati in pochi passaggi. Oltre a questa, anche il rinnovamento della gamma ruote e altre anteprime di prodotto hanno riscosso grande interesse. Abbiamo inoltre lanciato ufficialmente il programma Deda Cycling Club, dedicato ai possessori di prodotti premium come Alanera RS, il manubrio da pista Omnium e le nuove ruote in carbonio. Grazie al tag RFID presente sul prodotto, gli utenti possono registrarsi con il proprio smartphone ad una landing page dedicata ed entrare in una community esclusiva. I vantaggi includono estensione di garanzia, crash policy, invito ad eventi che riguardano l’azienda e non ultimo la certezza di essere proprietari di un prodotto originale Deda. Sempre a Eurobike, abbiamo presentato la nuova gamma ruote attraverso la campagna 'Ride on Air', che ha avuto come protagonisti ciclisti in azione con le loro ruote Deda, ma senza bicicletta visibile: un’immagine potente che comunica leggerezza, performance e stile, e che ha ricevuto feedback entusiasti. L’obiettivo era chiaro: distinguersi dagli altri marchi di ruote e posizionare il marchio Deda in modo unico nella mente dei consumatori.

6. Quello di cui il comparto ha bisogno ora sono interventi strutturali e duraturi, che favoriscano l’utilizzo della bicicletta come mezzo quotidiano di trasporto, oltre che come strumento per lo sport e il tempo libero. Educazione stradale e civile; infrastrutture ciclabili adeguate, sia per il cicloturismo che per la mobilità urbana in particolare nelle grandi città dove il commuting in bici rappresenta una vera alternativa sostenibile; integrazione della bici nella mobilità pubblica, con parcheggi sicuri, accessi agevolati e sistemi di bike sharing realmente funzionali. In sintesi: ci avete dato la bici, ora dateci lo spazio per utilizzarla. Solo così si potrà generare una cultura ciclabile diffusa e duratura, capace di sostenere davvero l’industria nel lungo periodo.

esclusivamente alla nostra rete retail per distribuire i nostri prodotti. Crediamo che il negozio specializzato sia il cuore del settore bici, per la sua capacità di creare relazione, fiducia e cultura tecnica. In questo senso, stiamo lavorando su più fronti:

• flotte Demo Ride locali, per offrire test direttamente dal negozio e rendere l’esperienza più accessibile e coinvolgente;

• supporto marketing personalizzato per ogni rivenditore strategico, con strumenti concreti per valorizzare la presenza sul territorio;

• punti vendita selezionati specializzati nella gamma gravel, dove il cliente potrà trovare non solo disponibilità prodotto, ma anche una consulenza tecnica specifica e dedicata.

Questa è e resterà la nostra direzione: rafforzare il valore del punto vendita, creare un ecosistema di fiducia tra brand e consumatore e distinguersi per qualità e servizio. Per il 2026, inoltre, sono previste novità importanti proprio su questo fronte, che annunceremo prossimamente.

3. La contrazione delle vendite sui segmenti entry e mid-level è reale. Noi crediamo che la soluzione non sia svalutare il prodotto, ma renderlo più credibile, desiderabile e visibile.

Stiamo lavorando a:

• prodotti robusti, aggiornati, dal design curato anche per le fasce accessibili,

• comunicazione orientata all’uso reale e non solo al prezzo,

• formazione tecnica per i negozi,

• contenuti digitali che diano valore al prodotto anche nel day-by-day.

In più, il fatto che ogni bici venga allestita direttamente da noi ad Alicante ci consente di avere un controllo costante sulla qualità anche nei segmenti di prezzo più contenuti.

4. Abbiamo visto ottimi risultati da:

• la nuova Crafty Carbon, simbolo di enduro full power,

• i nuovi modelli gravel Arid, sia in carbonio che alluminio, ideali per chi cerca avventura e versatilità,

• la Summum DH, spinta da risultati racing concreti.

Anche i nostri prodotti lifestyle e urban hanno registrato una crescita, grazie al design riconoscibile e alla qualità percepita.

SELLE ITALIA

1. Le cause per cui un’azienda decide o, meglio, è costretta ad aumentare i prezzi dei prodotti, sono sempre legate all’aumento dei costi: materia prima, lavorazioni, personale, investimenti, spedizioni, servizi, etc. Tutto oggi sembra costare di più. “L’effetto Covid” ha contribuito molto a questo aspetto, poiché la limitata disponibilità di materie prime e servizi ha causato un forte innalzamento dei prezzi, che ancora oggi le aziende stanno subendo. Il segreto sta nel capire come bilanciare e spalmare questi aumenti, senza far pesare tutto sempre sul consumatore finale. Quindi la domanda che ci dobbiamo porre è sempre legata a quanto l’utente è disposto a spendere per un determinato prodotto o servizio, e quanto il brand è forte e riconoscibile su uno specifico settore. Con i marchi legati a Selle Italia, stiamo cercando di mantenere il più stabile possibile il posizionamento del prodotto, investendo molto sui brand per creare il valore aggiunto che determinerà la scelta del consumatore.

2. Credo che parlare di “concorrenza dell’online” non sia il termine più corretto. I negozi fisici oggi hanno delle opportunità importantissime in termini di visibilità. Quello che li differenzia e li aiuta nella conversione non credo sia un prodotto dedicato, bensì il servizio che possono offrire durante la vendita, la consulenza che solo un esperto, attraverso l’utilizzo di strumenti che permettono di dare un risultato oggettivo, riesce a darti, distinguendosi dalla vendita online. Offrire prodotti differenti per canale di vendita rischierebbe di aumentare la confusione del consumatore, con la conseguente perdita della vendita. “Coerenza” è sicuramente la parola chiave: nel posizionamento del brand, nei messaggi, nella proposta, nel processo Go To Market. Questo è ciò che un’azienda deve fare per poter essere valutata da tutti i livelli del mercato, con l’obiettivo di sfruttare la multicanalità, con un approccio “bottom-up”, ovvero dal consumatore all’azienda, attraverso tutti i canali che permettono di fare business e portare il prodotto e il brand nei mercati internazionali.

3. C’è sempre stata una grande spaccatura del mercato tra medio-basso e medio-alto di gamma. Nel corso degli anni, soprattutto per il medio-alto di gamma, sono aumentate notevolmente le complessità dei prodotti e le dinamiche di

5. Nonostante il contesto incerto, non abbiamo mai smesso di progettare e innovare. Abbiamo sviluppato nuove piattaforme, migliorato l’integrazione tecnologica e aumentato la capacità produttiva interna. Sul fronte marketing stiamo potenziando la presenza dei nostri dealer sul territorio, incontrando direttamente i rider agli eventi, rilanciando il programma Demo Ride ufficiale e lavorando con media partner selezionati per raccontare la nostra visione.

6. Gli incentivi pubblici, se non ben calibrati, possono sì stimolare la domanda nel breve ma rischiano di alterare l’equilibrio nel lungo termine. Come brand, crediamo in misure più strutturali e durature:

• investimenti nelle infrastrutture ciclabili,

• detrazioni fiscali per acquisto e manutenzione,

• sostegno al cicloturismo, alle scuole di mtb e alle associazioni che manutengono i trails.

• agevolazioni per aziende bike-friendly.

Serve una visione ampia: la bici non è solo prodotto, ma strumento sociale, ambientale ed economico. E noi, come produttori indipendenti e responsabili, ci crediamo davvero.

vendita. È infatti molto difficile vendere attraverso un semplice consiglio. Sempre di più abbiamo la necessità di utilizzare strumenti che ci permettono di dare al consumatore dei veri e propri risultati. Oggi è diventato quasi indispensabile utilizzare dati concreti per vendere un prodotto che deve essere sempre più mirato al singolo consumatore. Cosa diversa invece per il generalista, dove il bisogno è completamente differente e le dinamiche di vendita si basano su disponibilità, scelta e prezzo, a discapito del servizio e del valore del brand. Fare la guerra alle grandi distribuzioni su questo tipo di prodotto sarà sempre più difficile per un negoziante specializzato, quindi il consiglio è di capire bene ciò che si vuole essere e qual è la migliore rappresentazione dell’utente dello store, scegliendo le strategie e i servizi che più si avvicinano al proprio consumatore.

4. Parlando di coerenza di brand, possiamo dire che i prodotti che ci distinguono nel mondo della sella per la bici sono focalizzati sul livello “performance”, dove le tecnologie che applichiamo garantiscono risultati coerenti con quanto il consumatore cerca: leggerezza, rigidità, prestazione e comfort anche nelle lunghe distanze, oltre che un design accattivante che ben si sposa con le richieste del cliente. La tecnologia 3D risulta ancora essere un valore aggiunto per il percepito del prodotto di alta gamma.

5. Lavorare su nuovi progetti è indispensabile per la sopravvivenza di aziende e brand come i nostri, così come sono di fondamentale importanza gli investimenti sulle attività di marketing e le collaborazioni con squadre e atleti. Abbiamo da poco lanciato l’evoluzione di una sella che è ormai diventata un marchio all’interno di Selle Italia: la nuova SLR sarà infatti il prodotto su cui focalizzeremo gran parte delle attività di comunicazione, con il supporto di tutte le partnership collegate al marchio. Altre sfide importanti le stiamo affrontando con il brand Selle San Marco, che ci permette di offrire un prodotto eccezionale a un consumatore più attento a tradizionalità e comfort su tutti i tipi di terreno.

6. Al ciclista di oggi serve stabilità e sicurezza. Rendere più sicuri i momenti trascorsi con la propria bicicletta potrebbe essere la chiave per dare continuità a questo magnifico mondo. Piste ciclabili percorribili e sicure e incentivi (non tanto sull’acquisto della bici, ma proiettati a stimolare l’utilizzo quotidiano della bici come mezzo di trasporto) potrebbero essere un importante passo per mantenere attiva la connessione con il mondo delle due ruote, agevolando la sostenibilità del settore e delle aziende che lo circondano.

1. Uno dei problemi che maggiormente ci sono stati segnalati da retailer e consumer sono stati gli aumenti dei prezzi delle bici, ma anche dei componenti. Sapreste indicare quali sono state le cause scatenanti e se avete intrapreso azioni per calmierare questa situazione?

2. La concorrenza dell’online è un tema molto sentito dai negozi fisici ed è uno dei fattori che incide maggiormente sul mercato, influendo anche sulle vendite dell’usato e dei parchi bici a noleggio. Pensate possa ravvivare il mercato differenziare la gamma in modo da proporre prodotti pensati esclusivamente per la vendita nei negozi, o meglio proporre altre strategie?

3. I negozianti lamentano un calo di vendite nelle fasce medio basse di prodotti. Quali sono le possibili cause e quali i rimedi? Come si potrebbero rendere appeti-

bili questi prodotti? Forse meriterebbero campagne marketing mirate per affrontare la concorrenza delle grandi catene e della gdo?

4. Quali sono state le tipologie di prodotti che hanno ottenuto risultati migliori nel corso del 2024?

5. State lavorando su nuovi prodotti, iniziative di marketing o partnership che possano ridare vivacità al mercato?

6. Le istituzioni hanno sostenuto la bike industry con bonus fiscali e incentivi economici, in alcuni casi con la sola conseguenza di “drogare” il settore. A vostro avviso, quali potrebbero essere delle misure strutturali e permanenti a supporto del mercato?

LE DOMANDE

SPECIALIZED

1. L’aumento dei prezzi è un fattore che coinvolge diversi settori, non solo l’industria delle due ruote. Ogni componente dei primi montaggi ha subito degli aumenti, così come la materia prima e i trasporti in primis. Per quanto ci riguarda si cerca di gestire al meglio il ciclo produttivo per ottimizzare i costi e poter proporre ogni prodotto a prezzi competitivi. Attenzione però a non confondere l’aumento dei prezzi con il valore molto elevato di alcuni prodotti. Noi abbiamo a catalogo delle bici che hanno un valore molto importante dovuto a tecnologie, qualità, assemblaggi di altissimo livello con dei prezzi importanti, ma comunque allineati ai top di gamma di altri competitor.

2. Differenziare la gamma in store e online creerebbe ancor più confusione e concorrenza tra brand e rivenditori. Noi non vogliamo essere competitor dei nostri rivenditori, anzi, lavoriamo continuamente per creare un “ecosistema commerciale omnicanale”. Vogliamo aiutare l’utente a fare la sua scelta nel modo più comodo e confortevole per lui, finalizzando l’acquisto in negozio anche quando questo sarà effettuato sull’online di Specialized facendo partecipare così il rivenditore alla vendita.

3. A mio parere, la GDO non è affatto un canale che drena vendita agli specializzati. È vero, si vende meno medio-bassa gamma ma più alta gamma (per quanto ci ri-

TANNUS

1. Negli ultimi anni, l’aumento dei prezzi delle materie prime, dei costi di trasporto e l’instabilità geopolitica hanno inciso notevolmente sui costi di produzione, influenzando anche il nostro settore. I prodotti Tannus sono realizzati con Aither, una mescola brevettata ad alte prestazioni che contiene componenti il cui costo è aumentato sensibilmente. Per limitare l’impatto di questi rincari su retailer e consumatori, abbiamo adottato diverse misure: abbiamo ottimizzato i processi produttivi, ridotto il volume del packaging per contenere i costi logistici e reso più efficienti gli investimenti, in particolare quelli legati al marketing. In questo modo, siamo riusciti ad assorbire parte degli aumenti mantenendo un buon equilibrio tra qualità, performance e prezzo.

2. Per i prodotti Tannus non riteniamo efficace una netta distinzione tra online e offline, ma piuttosto puntiamo su una forte sinergia tra i due canali. Il nostro obiettivo è guidare il consumatore verso i punti vendita fisici per il montaggio e/o il ritiro dei prodotti, offrendo al contempo un'esperienza integrata. Molti clienti necessitano di supporto tecnico, ed è per questo che abbiamo già investito, e continuiamo a farlo, nel miglioramento della mappa dei rivenditori sul nostro sito, automatizzando i processi di inserimento e aggiornamento per renderla sempre più completa e funzionale.

3. Nel nostro catalogo non sono presenti prodotti di fascia medio-bassa, poiché ci rivolgiamo a un segmento orientato alla qualità e alle performance. Tuttavia, crediamo

guarda). Questo cambio di numeri e pesi è nato nel post-Covid, dove si è venduto tantissimo a persone che non cambieranno la bici periodicamente. Al contrario, in molti si sono avvicinati al ciclismo e una parte di questi nuovi biker si sono evoluti e si sono e si stanno approcciando a biciclette di alta gamma.

4. Road bike ed eMtb sono le biciclette che rappresentano in modo importante il nostro business. La crescita più importante, anche se su numeri molto più limitati, è rappresentata però dal segmento gravel.

5. Specialized è un’azienda di prodotto e d’innovazione e uno dei nostri detti è “INNOVATE OR DIE”. Ovviamente oggi si deve comunicare sempre di più e sempre meglio, interagendo direttamente con il consumatore finale. Abbiamo creato una partnership con ZEROSBATTI, associazione no profit che si occupa dell’assistenza legale nei confronti dei ciclisti incidentati. Vogliamo essere vicini ai clienti e assisterli anche nelle situazioni più disagevoli. Acquistando una Specy, i nostri clienti avranno una copertura legale gratuita in caso di incidente. ZEROSBATTI inoltre si muove nell’ambito della educazione stradale nelle scuole e laddove si possa creare una miglior cultura di convivenza e di rispetto tra i vari player delle strade.

6. Si deve agevolare in ogni modo l’acquisto delle biciclette, magari riducendo le imposte, l’IVA, o con altre misure che aiutino ad aumentare non solo la vendita ma la circolazione a due ruote. Un modo concreto per limitare i danni a questo pianeta sempre più inquinato e malato.

che un focus mirato, unito a una strategia commerciale efficace, possa rappresentare un valido strumento per competere con le grandi catene. Inoltre, riteniamo che puntare sul servizio in termini di consulenza, assistenza e supporto tecnico sia un elemento fondamentale per distinguersi e offrire valore aggiunto al cliente.

4. Abbiamo registrato un importante incremento delle vendite degli inserti Tubeless PRO e LITE per il gravel, risultato di una crescente consapevolezza da parte dei consumatori sulle caratteristiche e i benefici del prodotto. Questo trend positivo è stato favorito anche dai continui miglioramenti tecnici apportati e dagli investimenti in attività promozionali nei punti vendita, come espositori dedicati e materiali informativi, che hanno contribuito a rafforzare la visibilità e la percezione del brand.

5. Siamo costantemente impegnati nello sviluppo di nuovi prodotti e iniziative di marketing. Per il futuro, puntiamo a rafforzare ulteriormente il supporto ai negozianti e ad aumentare la nostra presenza nei punti vendita. Riteniamo che questi siano elementi strategici fondamentali in vista del 2026.

6. Non sono un grande sostenitore dei bonus fiscali, in quanto ritengo che, nel lungo periodo, possano generare più distorsioni che benefici. Tuttavia, trovo interessante l’introduzione di formule come il leasing aziendale, simile al modello JobRad in Germania, che consentono ai dipendenti dei marchi partner di utilizzare la bici come mezzo di trasporto casa-lavoro. Anche in questo caso, però, è fondamentale che eventuali incentivi fiscali siano strutturati in modo corretto, per evitare effetti collaterali come l’aumento generalizzato dei prezzi o una dipendenza eccessiva del mercato dagli stessi.

1. Uno dei problemi che maggiormente ci sono stati segnalati da retailer e consumer sono stati gli aumenti dei prezzi delle bici, ma anche dei componenti. Sapreste indicare quali sono state le cause scatenanti e se avete intrapreso azioni per calmierare questa situazione?

2. La concorrenza dell’online è un tema molto sentito dai negozi fisici ed è uno dei fattori che incide maggiormente sul mercato, influendo anche sulle vendite dell’usato e dei parchi bici a noleggio. Pensate possa ravvivare il mercato differenziare la gamma in modo da proporre prodotti pensati esclusivamente per la vendita nei negozi, o meglio proporre altre strategie?

3. I negozianti lamentano un calo di vendite nelle fasce medio basse di prodotti. Quali sono le possibili cause e quali i rimedi? Come si potrebbero rendere appeti-

bili questi prodotti? Forse meriterebbero campagne marketing mirate per affrontare la concorrenza delle grandi catene e della gdo?

4. Quali sono state le tipologie di prodotti che hanno ottenuto risultati migliori nel corso del 2024?

5. State lavorando su nuovi prodotti, iniziative di marketing o partnership che possano ridare vivacità al mercato?

6. Le istituzioni hanno sostenuto la bike industry con bonus fiscali e incentivi economici, in alcuni casi con la sola conseguenza di “drogare” il settore. A vostro avviso, quali potrebbero essere delle misure strutturali e permanenti a supporto del mercato? LE DOMANDE

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO?

Dopo quattro edizioni di Eurobike a Francoforte forse è giunto il momento di tirare le somme. Non tutto è stato negativo, ma in molti cominciano a rimpiangere un’atmosfera più intima e vicina alle esigenze del sud Europa. E c’è chi chiede di tornare a Friedrichshafen

Correva l’anno 2022 quando per la prima volta la fiera bike più seguita, più partecipata, più grande, più internazionale, e per certi versi anche la più tradizionale, cambiò di location. Dopo anni sulle rive del Lago di Costanza, la situazione sembrava sicuramente essere un po’ stantia. Certo il periodo era particolare, si era in pieno “bike boom” ma già le prime crepe del sistema erano tangibili. E forse ancora in molti non avevano intuito lo tsunami in arrivo. Eurobike, era innegabile, soffriva anche della concorrenza dei festival estivi dedicati al mondo della bici, sempre più grandi, più belli e più partecipati e distribuiti a macchia d’olio nei principali Paesi. Dalla sua restava sempre l’anima b2b dell’evento, svolgendo da decenni il ruolo di hub principale per le varie aziende del settore, per gli operatori e per l’industry tutta. Pertanto questo cambio sembrava a tutti gli effetti per molti una buona idea. Il luogo scelto per il trasloco fu Francoforte. Questo sarebbe dovuto essere il palcoscenico per il nuovo corso e il rilancio di Eurobike. Finalmente in una grande città europea, finalmente in una grande piazza degna dello statement ricercato da un'industria che si pensava forte e in espansione. Diciamo “sarebbe dovuto essere”, perché già alla quarta edizione sulle rive del Meno il malcontento è stato piuttosto tangibile e l’emorragia di visitatori impossibile da nascondere. Chi pensava che il problema fosse la logistica della vecchia location di Friedrichshafen, e salutava con piacere la meglio collegata Francoforte, si è poi trovato a fare i conti con i voli che, tutto sommato, non erano così comodi e frequenti e con interminabili viaggi in furgone dal Sud del continente. Una città per certi versi “respingente” e con una fiera con spazi troppo dilatati. Abbiamo già in precedenza lamentato l’infelice posizione della sala stampa, anche se alla quarta edizione tutti hanno imparato a girare in maniera più proficua tra i padiglioni (questi ultimi rimangono separati da interminabili corridoi e immense hall). Le distanze da percorrere per visitarla tutta sono enormi (anche 20 km giornalieri) e gli spazi molto dispersivi, tanto che già all’ultimo giorno dedicato agli operatori c'era la percezione di una fiera vuota di visitatori. E allora torniamo al titolo: siamo proprio sicuri che non fosse meglio restare a Friedrichshafen? Dove la fiera era sì più piccola, dove la logistica forse era un po’ più impegnativa, ma dove la bike industry forse aveva a disposizione un luogo più adatto alla propria dimensione, alla propria indole e dove si percepivano insieme

sfida e contrasto, ma anche coesione e intimità. Dove, soprattutto, il networking veniva naturale e non aveva bisogno di essere incentivato.

GLI ASPETTI POSITIVI

Eurobike versione Francoforte comunque non è stata solo negativa. Si sono viste novità interessanti, idee futuristiche e futuribili (vedi i nostri “Visti in fiera nella pagina successiva), e si è potuto anche toccare con mano il livello raggiunto da certi costruttori asiatici che propongono idee proprie, oppure iniziano a collaborare con designer europei in maniera diretta e proporre interpretazioni interessanti. Quindi vale comunque la pena andarci, almeno secondo noi. E come noi la pensano anche tutte le aziende non presenti, ma che hanno comunque inviato le “proprie delegazioni”; per curiosare ma anche e soprattutto per fare business. Questo ha però scatenato anche una certa irritazione da parte di quelli che hanno invece deciso di investire ed esporre. “Non è giusto che noi paghiamo la fiera anche a chi viene qui a fare i meeting nei bar”. Questo è il commento più amaro da parte di un espositore (che resterà anonimo), e certo non ci sentiamo di dargli torto.

CONCLUSIONI

Al di là delle polemiche e delle nostre considerazioni, Eurobike resta la fiera di settore più importante al mondo. La 33a edizione ha visto la partecipazione di 31.270 visitatori specializzati (erano 35.080 nel 2024) e di altri 30.420 appassionati durante il fine settimana (erano 33.090 nel 2024). Gli espositori internazionali sono stati 1.500 distribuiti in sei padiglioni e nell'ampia area esterna. Valutiamo positivamente il fatto che i numeri rilasciati siano stati sinceri sul calo di presenze, e la fiera stessa non si nasconda dietro un dito e dichiari: ”I dati di mercato per il primo trimestre del 2025 annunciati all'inizio della fiera indicano una leggera tendenza al rialzo e offrono motivi di ottimismo, sebbene una piena ripresa non sia ancora avvenuta. Le sfide in corso non hanno risparmiato la fiera, che quest'anno ha dovuto rinunciare alla partecipazione di alcuni importanti operatori del settore. Ciò è stato compensato dalla forte presenza internazionale (per lo più provenienti dall'Asia, ndr), molti dei quali presentavano i loro prodotti sul mercato europeo per la prima volta”.

EPPUR SI MUOVE…

Eurobike ha sofferto quest’anno di una certa emorragia di espositori e visitatori, ma nonostante questo le novità sono state molte. Eccone alcune che pensiamo possano essere tra le più interessanti per il mercato italiano di Gabriele Vazzola

AMFLOW

Amflow è un brand di eBike controllato dal produttore di motori Avinox DJI. Uno dei propulsori più chiacchierati degli ultimi tempi, che spinge in alto l’asticella con una dimensione davvero compatta e una potenza ai vertici della categoria. Le bici sono già disponibili per il mercato italiano, ma a Eurobike i più si sono soffermati su questo modello high end denominato DIY Concept Bike dal montaggio super raffinato. In bella mostra anche la nuova Forcella Fox Podium a steli rovesciati.

HEZO CYCLING

WOLFLAND 01 GRAVEL

Queste scarpe sono frutto di un concetto del tutto nuovo e sono proposte a un prezzo interessante. Realizzate completamente custom, sono stampate in 3D partendo da una mappa del piede dell’atleta che viene eseguita molto semplicemente partendo da un’app proprietaria che invia i dati alla casa madre. La costruzione a scafo la rende rigida e performante nonostante non vi sia la presenza di carbonio e i dispositivi di rilascio si aprono tramite una clip magnetica che ne permette lo sgancio totale.

FASTEN BIKE

Fasten è una start up tutta italiana che punta a rivoluzionare il sistema ruota. Il mozzo viene scorporato e ripensato, in modo da poter estrarre la ruota lasciando sulla bici i cuscinetti e i pignoni. Vantaggi? Molteplici, a partire dalla possibilità di cambiare ruote velocemente e senza intoppi o senza sporcarsi. Inoltre, sulla stessa bici si possono mettere ruote diverse senza sostituire il pacco pignoni, e i cuscinetti posti in posizione più esterna dovrebbero dare anche più rigidità e facilità di manutenzione. Occorre però un telaio studiato specificamente per queste ruote, e staremo a vedere se l’industry recepirà la novità in maniera positiva.

OFFICINE

BATTAGLIN

Il produttore di Marostica presenta nella sezione dedicata ai piccoli produttori artigianali la sua gamma di raffinatissime produzioni custom. Qui vogliamo presentare un modello adatto al grande pubblico e che colpisce per il connubio tra bellezza, concretezza e prezzo accessibile. Il suo nome è Matera ed è una gravel made in Italy realizzata in acciaio con forcella in carbonio, un prodotto versatile che coniuga tradizione e modernità, e si adatta al viaggio e all’avventura. Il montaggio è customizzabile, così come le colorazioni.

OAKLEY

CASCO VELO MACH E OCCHIALE VELO KATO

Oakley presenta una combo studiata con il team professionistico Tudor e pensata per essere la più veloce possibile grazie allo studio sull’aerodinamica. Il casco Velo Mach è in due colorazioni, la replica team e il nero. Il modello presenta diverse prese d’ara con la parte posteriore studiata per ridurre il drag. Gli occhiali Kato sono stati ripensati pensando alla performance “on bike” e si avvalgono di aste rigide e pin aerodinamici. La lente è realizzata con una macchina a cinque assi appositamente pensata per questo modello.

PIRELLI X CAST

Cast è un brand di componentistica che si sta affacciando sul mercato con un concept tutto nuovo. I suoi shareholder sono infatti un collettivo di rider professionisti e designer che mettono a disposizione la loro esperienza per sviluppare prodotti mtb di alta qualità. Queste gomme sono realizzate utilizzando l'expertise di Pirelli a servizio delle esigenze dei rider di Cast. Hanno un battistrada diverso all’anteriore (Antagonist) e al posteriore (Protagonist) con diverse carcasse. Le gomme Cast beneficiano di tutte le feature e delle tecnologie a livello di mescola e struttura dei migliori prodotti della casa milanese.

MONDRAKER: ALTRO LIVELLO SUPERATO

Level 2026 è una eMtb da enduro progettata per massimizzare prestazioni e divertimento, con escursione 180/170 mm, motore Bosch CX da 100 Nm e batteria estraibile da 800 Wh. Evoluzione del modello precedente, integra il sistema Updated Zero Suspension ed è disponibile in tre differenti versioni

Da quando è arrivata sul mercato sei anni fa, Level è diventata il punto di riferimento nel segmento eEnduro di Mondraker. Una bici progettata dal marchio spagnolo per essere la scelta ideale per chi vuole collezionare più discese possibili in una sola giornata senza preoccuparsi del dislivello, o per chi non accetta compromessi quando si tratta di affrontare i trail più tecnici. Mondraker ha deciso di presentare quest’anno la terza generazione della Level, con escursione 180/170 mm, motore Bosch CX fino a 100 Nm di coppia massima e batteria estraibile da 800 Wh. Il tutto in configurazione mullet, per massimizzare prestazioni e divertimento. L’evoluzione della Level segue le orme della recente Crafty Carbon, introducendo il sistema Updated Zero Suspension, che ne migliora sensibilità e rendimento. Con una sospensione raffinata, l’efficienza del motore Bosch, un’autonomia che può arrivare fino a 1050 Wh con range extender, Level 2026 non accetta compromessi. Miguel Pina, ceo di Mondraker, ha affermato: “Dopo la Crafty Carbon, Level è la nostra eMtb full power più amata. Questa nuova evoluzione integra lo Updated Zero Suspension System, il Bosch CX Gen5 aggiornato da 750 W e 100 Nm e la batteria estraibile da 800 Wh. Con la stessa escursione da 180/170 mm e un nuovo setup mullet, la nuova Level è più agile, leggera e capace che mai.

Telaio: Level 6061 Alloy Stealth Evo

Forcella: Öhlins RXF 38 M.3 29, 180 mm

Ammortizzatore: Öhlins TTX22M.2

205x65mm

Gruppo: SRAM GX Eagle T-Type, 12s, Freni: SRAM Maven Silver, 4 pistoncini

Ruote: e*thirteen Grappler Race, Hookless 6069

Gomme: Maxxis Assegai 29x2.6WT (ant)

Maxxis Minion DHR II 27’5x2.6 WT (post)

Motore: Bosch Performance Line CX

Batteria: Bosch Powertube 800 Wh

Display: Kiox 400 / Bosch Mini Remote

Sarà la bici enduro del 2026 per chiunque voglia alzare il livello”.

TRE DIFFERENTI ALLESTIMENTI

La nuova gamma Level è disponibile in tre allestimenti (R, RR e XR) tutti con telaio in alluminio Stealth Evo, abbinato al motore Bosch Performance CX Gen 5 e batterie

CINQUE TAGLIE

Level è disponibile in cinque taglie, con l’introduzione dell’inedita ML. La Forward Geometry è stata ottimizzata in combinazione con due lunghezze di foderi; 445 mm per le misure S, M e ML e 455 mm per le L e XL. Nella versione precedente, la lunghezza dei foderi era fissa a 455 mm. La Level diventa così il secondo modello, dopo la Crafty Carbon, a offrire un carro posteriore adattato per ogni taglia, con l’obiettivo di garantire lo stesso feeling di guida, a prescindere dall’altezza del biker.

SCHEDA TECNICA - LEVEL XR

MOTORE BOSCH

Questa eMtb è equipaggiata con motore Bosch Performance CX Gen 5: una versione dal design più compatto e raffinato, con una riduzione di peso di circa 100 grammi e minore ingombro complessivo rispetto al modello precedente. Questa quinta generazione del Bosch CX include l’ultima versione del software. L’aggiornamento porta la potenza massima da 600 W e 85 Nm a 750 W e 100 Nm, e l’assistenza alla pedalata passa fino al 400%. Un’altra grande novità è la modalità eMTB+, che consente di sfruttare l’intera potenza con una risposta più energica rispetto alla modalità eMTB, mantenendo un’erogazione controllata come nelle mappature Race e Turbo.

BATTERIE ESTRAIBILI DA 800 WH

Tutta la gamma è dotata delle nuove batterie Bosch da 800 Wh, con celle 21700 ad alta densità energetica: più leggere, compatte e con una maggiore efficienza. La combinazione tra nuovo software, elettronica ottimizzata e le batterie consente un miglioramento dell’autonomia e delle prestazioni globali.

GEOMETRIE

Rispetto alla versione precedente, la nuova Level adotta un angolo di sterzo di 64°, un grado più aperto per maggiore stabilità. Include inoltre un flip chip sull’attacco inferiore dell’ammortizzatore, con due posizioni, Standard e Low. Con la Low è possibile abbassare il movimento centrale di 5 mm e modificare di -0,35° sia l’angolo di sterzo sia quello del tubo sella. Inoltre, il modello inaugura la versione aggiornata del sistema Zero, che rende la sospensione posteriore più sensibile nella fase iniziale del travel, più efficace negli impatti e con maggiore trazione in salita. Questa evoluzione ha permesso di progettare un carro posteriore più compatto, con ammortizzatore posizionato più in basso e inclinato, aumentando così la rigidità e migliorando la distribuzione dei pesi.

DISPLAY KIOX 400

Tra gli elementi da segnalare c’è l’integrazione del display Kiox 400 nel tubo orizzontale (versioni RR e XR). Protetto dagli elementi e sempre leggibile a colpo d’occhio, lo schermo TFT a colori regola automaticamente la luminosità in base alla luce esterna. Il display è dinamico: in salita mostra fino a sei campi dati per analizzare ogni aspetto della pedalata mentre in discesa solo la velocità in formato grande per mantenere l’attenzione sul trail. Include anche una porta USB-C da 10 W, utile per ricaricare dispositivi.

RANGE EXTENDER DA 250 WH

Tutti i modelli Level sono compatibili con il range extender Powermore da 250 Wh, facile da montare nel porta borraccia principale o da trasportare nello zaino. Pesa solo 1,5 kg e aggiunge una riserva energetica extra per le ride più lunghe.

NUOVO

STAY WILD, STAY GRAVEL

Un excursus nel mondo della ghiaia con Federico Damiani, manager e ultracyclist di Enough. Un collettivo che vuole spiegare al mondo che la passione per la bici può essere

“abbastanza” per essere felici

di Gabriele Vazzola - Foto: Chiara Redaschi

Federico Damiani, nonostante la giovane età, ha già un curriculum di tutto rispetto nel mondo della bike industry. Dopo aver lavorato per alcuni tra i brand leader di componentistica e abbigliamento, decide di “mollare (quasi)

L'intervista

Come è nato Enough e che cos’è nel concreto?

È nato per mettere insieme e per dare identità a ciò che già facevamo prima. Tutto parte da un gruppo di amici uniti da una visione comune della bici. A un certo punto abbiamo deciso di formalizzare questa cosa e abbiamo quindi creato una squadra con le stesse persone. Sicuramente siamo un punto di riferimento in Italia. Siamo il team più seguito e anche il più vincente. L’idea di base era particolare e difficile da spiegare nel 2021. Bazzichiamo il mondo gravel e ultracycling da cinque anni, un periodo di tempo che può sembrare breve ma che per queste discipline praticamente rappresenta un'era geologica. Volevamo formare un collettivo che mettesse insieme diverse personalità che non fossero per forza degli atleti (tra di noi c’è anche gente che non gareggia mai). Il nostro scopo è quello di ispirare altre persone a prendere la bici e fare esperienze. Per questo tra noi ci sono anche persone “normali” e non solo rider professionisti, così è più facile arrivare a tutti. Una cosa fondamentale è quella di cercare sempre di raccontare una storia, puntiamo molto sullo storytelling e tra foto e testi proviamo a raccontare in maniera accattivante tutte le cose che facciamo dalle gare, ai viaggi, fino ai raduni. Ad oggi abbiamo dieci persone all'interno del collettivo, cinque ragazzi e cinque ragazze; sei sono italiani e quattro stranieri. Negli anni ci siamo internazionalizzati e abbiamo diversificato le attività: ora spaziamo dal gravel, all’adventure, all’ultra cycling.

Come è diventato un lavoro a tutti gli effetti? Il tempo non sarà mai “abbastanza” per portare avanti un progetto di questo tipo! Infatti. Quando sono arrivati i primi brand che hanno deciso di supportarci, il lavoro iniziava a diventare molto e per stare dietro a tutto serviva tanto impegno. In più, nel frattempo il gravel stesso è cresciuto, quindi è venuto naturale farlo in maniera professionale. La cosa più scarsa che abbiamo spesso non è il budget, ma il tempo a disposizione per ogni cosa, quindi farlo diventare un lavoro era necessario per far crescere il nostro progetto dedicandogli le giuste energie e attenzioni.

tutto” per dedicarsi a Enough Cycling, una squadra e un collettivo che domina la scena italiana delle gravel race, ma anche diffonde il verbo della ghiaia e dei modi più avventurosi di vivere la bici.

Parliamo di gravel race, non sembra esserci molto spazio mediatico per questa disciplina. L’idea è quella che sia un mondo che vive quasi esclusivamente sui social o sui media di settore.

Dal 2021 a oggi è cambiato tutto e quando siamo nati dal punto di vista delle competizioni c’era poco o nulla. Il movimento è cresciuto al di fuori delle gare come un modo alternativo di andare in bici, per poi sfociare in ambito race, ma ancora c’è molto da fare. Negli ultimi anni non vediamo ancora interesse da parte dei media mainstream, ma ce n’è comunque molto da parte delle aziende di settore. Il mondo gravel “tira” e piace, di conseguenza sempre più realtà vogliono essere coinvolte. Con loro ovviamente anche i media di settore; a livello commerciale la disciplina funziona ed è molto seguita dagli appassionati. Il fatto che le gravel siano molto versatili le rendono adatte a un gran numero di ciclisti e sono molto richieste sul mercato. Questo ha fatto sì che si spingesse sulla nascita e la proliferazione di gare ed eventi, alcuni dei quali sono cresciuti molto in poco tempo. In Europa è un fenomeno che è esploso negli ultimi anni, ma in America questi ci sono da molto tempo e sono sempre state una sorta di alternativa Oltreoceano a quelle che da noi sono le granfondo.

Quali sono le gare gravel più prestigiose al mondo?

In Europa di sicuro la Traka, la cui distanza principe è la 360 chilometri. Sono partiti al momento giusto, nel posto giusto e quando il movimento stava crescendo. All’estero è più semplice organizzare le gare, in Italia ci sono regolamenti assurdi e non c’è stato modo per alcuni eventi già esistenti di diventare dei benchmark internazionali. Al di là dell’oceano la gara più importante è invece l’Unbound Gravel che si svolge a Emporia, nel Kansas, sulla distanza delle 200 miglia.

Cosa è cambiato in questi anni?

Oggi il mondo è un po’ più complesso rispetto a quando siamo partiti, all’epoca le gare erano poche e molti eventi erano più una questione di community. Spesso non c’era nemmeno una classifica. Questi continuano a esserci, ma si è sviluppato un calendario europeo di gare ufficiali che ha due facce (e due anime) ben distinte: una è quella del circuito UCI gravel. Questo è il tentativo da parte della Federazione di ufficializzare la disciplina, ma in parte non tiene conto dell’heritage dell'ambiente. Poi c’è il circuito Gravel Earth Series di cui fa parte anche la gara simbolo, la Traka, che si svolge a Girona. Questo circuito tiene insieme eventi che sono più centrati su quello che, dal mio punto di vista, devono essere le gare gravel. Parlo di appuntamenti che premiano un atleta che ha un certo tipo di caratteristiche, prima fra tutte

Federico Damiani, manager di Enough Cycling

l’endurance. Le gravel race “originali” sono molto lunghe e durano anche tra le nove e le 11 ore. In più secondo me il supporto all’atleta dovrebbe essere limitato, con al massimo un paio di pit. Le gare UCI sono molto diverse dalle “Earth Series”. Quando la Federazione è entrata ad organizzare gare gravel ha avuto un approccio differente; più simile a quello che già conoscevano per la strada. Lì in pratica le uniche cose diverse sono la mancanza delle ammiraglie a seguire il gruppo. L’ultimo mondiale UCI si è svolto sulla lunghezza di 180 km con una pit zone ogni 20 km e supporto costante. È stato un tentativo di aprire a un pubblico più ampio, tra cui quello dei granfondisti e soprattutto tenere aperta la porta ai professionisti su strada. Non mi dà fastidio che essi vengano “di qua”, ma dovrebbero farlo stando alle regole del gioco.

Alcuni sport nascono in un contesto alternativo e poi vengono “normalizzati”, soprattutto dopo la promozione a sport olimpico. Se ne parla nel vostro ambiente? Non mi pare che se ne stia parlando in maniera ufficiale, anche se nell’ambiente sì. Certo ci sarebbe da capire quale disciplina del ciclismo togliere per fare spazio al gravel. Sarebbe un bel colpo, ne sarei molto felice e dal mio punto di vista l’Olimpiade è sempre il massimo dell'aspirazione di un atleta in qualunque sport. Se ci fossero comunque probabilmente sarebbero nel formato delle gare dei mondiali e quindi forse non avrebbe molto senso.

Cosa ne pensi della possibilità di trasmettere a un grande pubblico le gare? Pensi possano essere abbastanza televisive?

Quest’anno il live streaming di Traka e Unbound è stato ottimo, con numeri eccezionali. I commentatori inoltre erano molto competenti e credibili. Quasi tutta la gara è stata coperta con elicotteri, quad e mezzi incredibili. Quello dei mondiali invece no. Era prodotto da chi produce le dirette su strada, e forse questo ha influito ad avere un risultato non all'altezza. La gara era seguita dalle moto ma non si capiva nulla guardando. In Belgio ai Mondiali era complesso anche perché era tutto sotto gli alberi e le riprese aeree non aiutavano molto. In sostanza ci può essere pubblico se la copertura è fatta in un certo modo.

Come si sono evolute recentemente le bici gravel race?

La differenziazione tra le bici è diventata sempre più evidente. Le gravel race sono veloci e si parla molto anche di aerodinamica. Inoltre vi è una radicalizzazione delle geometrie. L’evoluzione più evidente è stata l’aumento della clearance per permettere di montare gomme più grandi. Prima tutti usavano al massimo gomme da 40 mm, ora nel racing c'è chi usa coperture da mtb e le gravel più spinte hanno anche copertoni da 45 mm. Questo perché si è capito che è meglio sacrificare un pochino la scorrevolezza a favore del comfort e della trazione (oltre che la sicurezza e la resa in discesa); inoltre si va sempre più forte, il livello sta salendo molto di anno in anno e quindi anche la probabilità di bucare è molto più alta.

Cosa ne pensi dell’uso del dropper nelle bici gravel? Non potrebbe aiutare gli atleti e migliorare la sicurezza?

Sono d’accordo. Qualcuno già lo sta sperimentando, purtroppo le bici non sempre permettono l’installazione del telescopico perché non tutti i telai hanno i tubi sella tondi. Sembra che in parte ci stiano già pensando, ad esempio un'azienda spagnola ha recentemente presentato una gravel race che sembrerebbe compatibile. Anche i nostri atleti vorrebbero avere la possibilità di usarlo in alcune gare. Iniziano a vedersi atleti che arrivano dal mondo mtb e hanno grandi doti discesiste. Se si vuole vincere anche lì bisogna andare forte.

L’immagine di Enough è molto “cool”, e anche le aziende che vi supportano hanno questa aura. Siete voi che le scegliete o loro diventano di tendenza quando si legano a voi?

A livello di design del kit e dei materiali c’è una direzione artistica che parte tutta da noi. Poi la scelta dei brand è stata nostra fin dall’inizio, a costo di avere dei deal che hanno un po’ meno budget a volte abbiamo cercato di mettere insieme delle aziende che avessero una visione precisa e che ci permettessero di avere un’immagine di un certo livello. Questo è diventato un circolo che si sta auto alimentando. Se hai dei brand giusti che ti supportano in automatico anche altri vogliono entrare a far parte di questo circolo per migliorare la propria percezione. È tutto frutto di una scelta iniziale, come quella di non avere i nomi sulla maglia per renderne più bello il design. I nostri sponsor principali sono Basso, Pas Normal, Campagnolo, Fulcrum, Pirelli, Kask, Aveo, Never Second. Il rapporto con tutti loro è di sponsorizzazione e fornitura, in cambio non andiamo solo alle gare, ma facciamo anche la parte di contributi foto e video che poi loro possono utilizzare per le loro campagne. Con la maggior parte è più una partnership perché con tutti abbiamo un rapporto personale e sviluppo di prodotto. In più ogni anno cambiamo visual e claim. Il lancio del nuovo visual è riflesso di quello che è il claim e la manifestazione di una campagna e un messaggio nuovo che vogliamo mandare. Quest’anno è "Stay Wild!". Il nostro invito a tutti quelli che fanno gravel a ricordarsi di quelle che sono le origini di questo segmento. Nonostante si stia andando verso la professionalizzazione e il racing, l’invito è: non dimentichiamoci da dove veniamo.

WILIER TRIESTINA

RAVE SLR ID2

Design audace, radici italiane e ispirazione visiva anni '80 e '90: Rave SLR ID2 viaggia nel tempo e nello stile. Concepita per chi cerca l’equilibrio tra performance e personalità, questa bici è la nuova espressione del dna Wilier: estetica radicale, materiali di ultima generazione e anima racing. Il progetto nasce da un lavoro tra il marchio italiano e atleti internazionali che l’hanno testata su ogni tipo di terreno. Mesi di lavoro tra galleria del vento e simulazioni per modellare delle tubazioni nuove, che riducono la resistenza all’aria e migliorano il rendimento quando la velocità si fa interessante. Il telaio in carbonio della famiglia SLR presenta una struttura ottimizzata per il massimo rapporto rigidità/peso, mentre le geometrie scelte sono gravel racing, con interasse compatto e carro corto per scatti rapidi, angoli bilanciati per una guida precisa e sicura, soprattutto fuoristrada. La clearance è fino a 52 mm, con spazio extra per coperture più larghe, aumentando comfort e grip anche su terreni tecnici.

Wilier Triestina – 0424.540442 – info@wilier.it

SCHEDA TECNICA

Telaio: carbonio monoscocca

Forcella: Rave ID2 carbonio monoscocca

Gruppo: SRAM RED XPLR AXS

Freni: SRAM Red AXS

Ruote: Miche Aero GRAFF Carbon 48 mm

Gomme: Vittoria Terreno T50 700X50c TLR

TREK

CHECKPOINT ALR GEN 3

Checkpoint ALR Gen 3 è l'ultima arrivata nella famiglia gravel di Trek. Riprendendo diverse caratteristiche del modello in carbonio, questa bici presenta un telaio in alluminio resistente e di alta qualità con ampio spazio per gli pneumatici, una maggiore abilità sul fuoristrada e una geometria più comoda rispetto alle precedenti generazioni in alluminio. Dalle avventure più lunghe alle commissioni di tutti i giorni, Checkpoint ALR può portare di tutto grazie agli attacchi per borse Trek Adventure sul telaio, parafanghi e portapacchi. Questo modello usa la geometria Gravel Endurance del marchio americano con uno stack più alto per un comfort maggiore nelle lunghe giornate in sella. È compatibile con reggisella telescopico per chi vuole affrontare discese tecniche o ricerca prestazioni ottimali off-road.

Trek - 035.302502 - trekbikes.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: in alluminio Alpha 300 Series

Forcella: Checkpoint full carbon

Gruppo: Shimano Sora R3000

Freni: Freno a disco meccanico Tektro C550

Ruote: Bontrager

Gomme: Bontrager Girona Pro, tubeless ready

MONDRAKER

ARID

Progettata seguendo lo stesso approccio della Arid in carbonio, questo modello condivide geometrie, tecnologie avanzate e prestazioni. Comprende due modelli, S e R, entrambi costruiti in alluminio Stealth Evo e pensati per chi cerca versatilità senza rinunciare alla performance. Il telaio presenta la tecnologia di saldatura a finitura liscia (Smooth Welding Technology), che non solo conferisce un aspetto elegante, ma garantisce anche una guida fluida assorbendo efficacemente le vibrazioni. Il nuovo modello eredita anche alcune delle tecnologie chiave della Carbon: dalla forcella con diversi punti di montaggio, al caratteristico design dei foderi posteriori, fino al passaggio cavi completamente integrato nel tubo sterzo. Il risultato è una bici progettata per affrontare lunghe ore in sella, qualunque sia il proprio stile di guida. Compatibile con trasmissioni 1x, è una compagna affidabile per chi vuole vivere il gravel a fondo. Mondraker - mondraker.com - italy@mondraker.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: in alluminio Stealth EVO

Forcella: in carbonio

Gruppo: SRAM Apex AXS (Arid R), Shimano GRX RX-610 (Arid S)

Freni: SRAM Apex AXS (Arid R), Shimano GRX RX-610 (Arid S)

Ruote: Mavic Allroad Disc, UST

Gomme: Maxxis Reaver 700x45, tubeless ready

MERIDA

SILEX 4000

Silex 4000 è la bici gravel di Merida che abbina un telaio leggero e una forcella interamente carbonio a componenti di alto valore come la trasmissione Shimano GRX a 10 velocità. I robusti pneumatici Maxxis Rambler tubeless-ready e la particolare geometria scelta dal brand taiwanese forniscono un grip prevedibile e stabilità fuoristrada, anche grazie a un angolo di sterzo più aperto e a un maggiore spazio per gli pneumatici rispetto alla precedente gamma Silex. Il passaggio interno dei cavi Wire Port conferisce un design pulito e moderno, mentre la forcella in fibra di carbonio dispone di diversi supporti per il carico e di un passaggio interno predisposto per eventuale dinamo. I molteplici punti di montaggio, inoltre, consentono di equipaggiare la Silex 4000 con gabbie, borse e parafanghi. Merida Italy - 0522.1825611 - meridaitaly.it

SCHEDA TECNICA

Freni: Shimano GRX400

Telaio: carbon Silex CF2 II

Forcella: carbon Silex CF2 II

Gruppo: Shimano GRX400

Ruote: Merida Expert SL II

Gomme: Maxxis Rambler 700x45C

GRAVEL

SARTO

RASO GRAVEL

Come ogni Sarto, anche questa gravel è il frutto di un processo di progettazione e produzione interamente interno. Il nuovo modello eredita le prestazioni aerodinamiche del telaio Raso da strada. Con la forcella integrata nella parte anteriore dello sterzo, le linee pulite e le forme dei tubi progettate e ottimizzate per fendere al meglio i flussi d’aria, questa bici è stata sviluppata dal marchio veneto per viaggiare a una velocità sorprendente, offrendo un controllo preciso del cockpit. I pneumatici più larghi (si possono montare gomme fino a 48 mm o 55 mm) e le sfide del fuoristrada, hanno spinto i tecnici Sarto a sviluppare una nuova forcella, rigida e leggera. Sono state mantenute le linee equilibrate della silhouette da strada, “arricchite” con la resilienza e la flessibilità necessarie per affrontare le condizioni più impegnative off-road.

Sarto Bikes - 041.5190563 - info@sartobikes.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: in carbonio, compatibile con UDH

Forcella: in carbonio

Gruppo: SRAM Red XPLR AXS 1x13

Freni: SRAM Red

Ruote: Campagnolo Levante

Gomme: Tufo Gravel Thundero tubeless

BASSO

Partendo dalla geometria del primo modello Palta sono stati perfezionati dai tecnici Basso alcuni aspetti: è stato incrementato il valore dello sloping per favorire la flessione del reggisella su terreni accidentati. Il tubo sterzo, invece, ha un’altezza aumentata per poter ottenere una corretta posizione in sella, minimizzando il numero di spessori necessari. Particolare attenzione anche alla forcella che, grazie alla sua forma avanzata, garantisce precisione di guida e comfort. Per quanto riguarda le ruote, invece, i passaggi sono stati realizzati per migliorare l’aerodinamica ed evitare il bloccaggio in terreni fangosi. Inoltre, il tubo obliquo è provvisto di una protezione removibile in gomma per quando l'off road diventa più impegnativo. Palta presenta anche comodi supporti in cui poter sistemare le borse e le borracce.

Basso Bikes - 0444.590033 - info@bassobikes.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: Palta Carbon

Forcella: Basso Carbon

Gruppo: Campagnolo Ekar 1x13 v

Freni: Campagnolo Ekar

Ruote: Campagnolo Levante

Gomme: Continental Terra Trail 700x 40mm

ORBEA

TERRA RACE

Progettata per offrire ottime performance su terreni imprevedibili, Terra Race combina un leggero telaio OMX in carbonio con un’aerodinamica raffinata. Grazie a fibre ad alto modulo, tagliate al laser e posizionate con precisione, offre massima rigidità dove serve e alleggerisce dove non è necessario. Il telaio è 300 g più leggero rispetto ai modelli precedenti e la forcella OMX abbinata, da soli 425 g, assicura precisione e agilità nei tratti tecnici. Le geometrie scelte dai tecnici Orbea sono quelle di derivazione gravel racing, con stack più basso, un reach più lungo e un’altezza del movimento centrale ottimizzata per garantire il massimo controllo sui tratti veloci. Ogni elemento è pensato per ridurre al minimo le resistenze (dal passaggio cavi completamente interno, fino all’elegante OC SH-RA10 Aero Cockpit). Infine, il passaggio ruota per copertoni fino a 45 mm consente di personalizzare scorrevolezza, grip e comfort in base alle esigenze di ogni gara. orbea.com

SCHEDA TECNICA

Telaio: Orbea Terra carbon OMX

Forcella: Orbea Terra ICR, full carbon

Gruppo: SRAM Red XPLR AXS 13v

Freni: SRAM Red AXS

Ruote: Oquo Road Performance

RP50LTD

Gomme: Vittoria Terreno T30 Gravel Endurance G2.0

GRAVELX AT

GravelX AT di BH è una bici caratterizzata da uno stile aerodinamico che ricorda per l’eleganza delle geometrie e del design le road del brand spagnolo. Il modello è dotato del Sistema SRS, con un triangolo posteriore appositamente progettato per assorbire le vibrazioni del terreno, per combinare comfort e prestazioni in modo efficace. Infatti, grazie al Sistema SRS si ottiene una zona di flessione controllata, in grado di gestire al meglio percorsi sconnessi anche offroad. Per il telaio è stata utilizzata la tecnologia Hollow Core Internal Moulding (HCIM), che consente di minimizzare il peso del frame, che si attesta a 1.050 grammi per la taglia M. La forcella Air Bow dona maggiore efficienza aerodinamica e permette il passaggio di pneumatici fino a 45 mm di larghezza. GravelX AT è disponibile in tre colorazioni e quattro montaggi differenti. BH - 335.6442523 - g.orsi@bhbikes.com

SCHEDA TECNICA (GRAVELX AT 6.0)

Telaio: in carbonio monoscocca

Forcella: Gravel X Evo Carbon 1.5

Gruppo: Shimano GRX 825 DI2, 12 v

Freni: Shimano GRX hydra

Ruote: Vision SC45

Gomme: Hutchinson Touareg Tan 700x40

ROAD
ROAD
PALTA
BH

G-ONE OVERLAND PRO: VIETATO FORARE

Il nuovo pneumatico di Schwalbe punta sulla massima affidabilità.

Prodotto versatile e adatto a chi ama le avventure in bici senza pensieri, è dotato di una doppia protezione che lo rende durevole e resistente

La linea di pneumatici gravel di Schwalbe copre tutte le possibili esigenze e declinazioni del segmento. Dalle gomme semi slick per la velocità e gli sterrati più scorrevoli, fino ai prodotti pensati per affrontare strade più impervie e terreni molto irregolari. In mezzo ci sono pneumatici versatili, studiati per chi ha una sola e principale esigenza quando sale in sella a una bici: viaggiare senza troppi pensieri e preoccupazioni.

Il giusto compromesso per Schwalbe si chiama G-One Overland Pro, che fa della polivalenza una delle sue caratteristiche principali. Nel suo repertorio, il nuovo Overland Pro ha anche un’eccezionale durabilità, perché può contare su una protezione aggiuntiva contro le forature. A garantirla sono la collaudata struttura Double Defense di Schwalbe, composta dal tessuto Snakeskin da tallone a tallone e dall’inserto RaceGuard sotto il battistrada, che aumenta la resistenza a fronte di un leggero aumento di peso. Grazie a una doppia mescola, le proprietà di aderenza del G-One Overland Pro sono state ulteriormente migliorate. La mescola più morbida e performante si trova sul lato del battistrada e genera più grip in curva, mentre quella più duratura è stata posizionata nella parte centrale. Il disegno dello pneumatico è rimasto invariato, con la tassellatura ampia in mezzo per garantire uno scorrimento silenzioso ed efficiente e tasselli esterni in curva più pronunciati. Schwalbe presenta la G-One Overland Pro come la scelta ideale anche per le gravel elettriche. Non è lo pneumatico dell’azienda tedesca da preferire per le gare o lo spirito più agonistico, mentre si adatta perfettamente per spostamenti quotidiani, per raggiungere il luogo di lavoro e soprattutto per il bikepacking e l’avventura a due ruote.

Il G-One Overland Pro è disponibile da settembre con il fianco di colore nero nelle misure 40-622, 45-622 e 50-622. È Tubeless Ready (TLR).

G-ONE OVERLAND PRO IN BREVE

• Protezione rinforzata contro le forature

• Double Defense: tessuto Snakeskin e inserto Raceguard

• Ampie tassellature centrali per aumentare la durata

• Tasselli esterni più pronunciati

• Doppia mescola per aumentare il grip in curva

• La scelta consigliata di Schwalbe per le eGravel

Per districarsi in un catalogo ricco e ampio come quello di Schwalbe, l’azienda ha studiato uno strumento per fugare ogni dubbio e venire incontro a tutte le perplessità. Si chiama Schwalbe Tyre Advisor, con cui è possibile scoprire facilmente quale gomma soddisfa di più le esigenze di ciascuno, senza più perdersi in complicate ricerche.

COME FUNZIONA LO SCHWALBE TYRE ADVISOR

• Specificare il tipo di bicicletta per cui si sta cercando uno pneumatico

• Indicare le dimensioni della ruota.

• Selezionare una o più opzioni per la larghezza preferita dello pneumatico.

• Scegliere su quali terreni viene utilizzata principalmente la propria bici.

• Indicare se si pedala su una bici tradizionale o eBike.

• Specificare le caratteristiche più importanti che deve avere una gomma.

Schwalbe Italia - 039.6058078 - info@schwalbe.it

DUBBI SULLO PNEUMATICO DA SCEGLIERE?
Scopri lo Schwalbe Tyre Advisor

INITIALLY, WAS JUST A COFFEE RIDE

FINISHER

Built for adventurers taking on the toughest challenges. With top ventilation, comfort, and an eyewear storage system, it’s proven on the Silk Road Mountain Race.

©Nils Laengner

YOUR E-ASX, YOUR ADVENTURE

GHOST propone due differenti versioni (High e Low) della nuova piattaforma di eMtb. Con set-up mullet e motore Bosch, entrambi i modelli incarnano alla perfezione il DNA del brand, trasformando la tecnologia di alta qualità in puro divertimento in sella

Con i nuovi modelli E-ASX High e E-ASX Low, GHOST mira a portare le proprie eMtb su un nuovo livello. Basate su un design del telaio studiato in ogni dettaglio, dotate del nuovo motore Bosch Performance Line CX e della batteria da 800 Wh, entrambe le versioni uniscono potenza, design moderno e massima praticità per un uso frequente. Che si tratti di un’escursione sportiva su sentieri, una lunga salita in montagna o una pedalata rilassante, le E-ASX sono pronte per affrontare ogni sfida.

DUE MODI PER VIVERE LA LIBERTÀ IN SELLA

E-ASX High è pensata per i ciclisti che desiderano una eMtb versatile e ad alta autonomia. La geometria progressiva offre efficienza in salita e controllo in discesa, mentre la sospensione TractionLink garantisce trazione e comfort ottimali su ogni terreno. La batteria da 800 Wh è elegantemente integrata nel tubo obliquo e può essere rimossa senza attrezzi, ideale per lunghe uscite o tour di più giorni con soste per la ricarica.

E-ASX Low (nella foto di apertura) offre le stesse caratteristiche tecniche del modello High, ma con un telaio a scavalco basso per facilitare la salita e la discesa dalla bici, senza compromessi su stabilità o prestazioni. Ideale per chi cerca comfort, controllo e sicurezza, senza rinunciare a potenza e autonomia, anche questo modello beneficia della piena potenza del motore Bosch e del moderno telaio con sospensione TractionLink.

SET-UP MULLET E AGGIORNAMENTO DEL MOTORE BOSCH

Il set-up mullet (con ruota da 29” davanti e 27,5” dietro) combina il meglio di due mondi: una guida precisa e una grande stabilità davanti, massima trazione e agilità dietro. Questa combinazione offre vantaggi tangibili soprattutto sui sentieri tecnici, sia in salita sia in discesa. Tutti i modelli della piattaforma E-ASX sono approvati per l’aggiornamento del motore Bosch a 100 Nm di coppia. Questo permette di beneficiare in futuro di una maggiore potenza e di una guida più energica, senza compromettere affidabilità e integrità del sistema.

TECNOLOGIA E DESIGN INTELLIGENTE

Dettagli ben studiati come lo spazio interno per il trasporto, la batteria rimovibile senza attrezzi, il cablaggio ordinato, il display integrato e un manubrio pulito rendono la piattaforma E-ASX la compagna ideale su sentieri in montagna o per spostamenti in città. Inoltre, il design scelto da GHOST per questo modello sottolinea un aspetto moderno e deciso.

AUTONOMIA MASSIMA GRAZIE ALLA BATTERIA DA 800 WH

Con la nuova batteria Bosch PowerTube da 800 Wh, i modelli E-ASX stabiliscono nuovi standard in termini di autonomia. In combinazione con il motore Performance Line CX efficiente e il sistema intelligente, i ciclisti possono percorrere distanze maggiori, con massimo supporto e tanto divertimento.

Telaio: HIGH Aluminium Uni

Forcella: FOX Factory 36 Float, AWL HD, RAIL 2.0

Ammortizzatore: FOX Factory FLOAT Performance Elite

Gruppo: Shimano Deore CN-M6100 12 v Freni: Magura dischi idraulici MT C Allroad

E-ASX ABSY

ABS, 4 pistoncini

Ruote: WTB ST i30 TCS 2.0 29" 32H

Gomme: Continental Xynotal Trail Endurance, SL 60-622

Motore: Bosch Performance Line CX 85 Nm

Batteria: Bosch InTube 800 Wh

Display: Bosch Kiox 300 + LED Remote

SCHEDA TECNICA -

TECNOLOGIE DA PRO PER CICLISTI ESIGENTI

Service Course è la fascia medio-alta di Vision, che si è arricchita delle nuove ruote SC 45 SL e SC 60 SL. Rispetto alle Metron il prezzo è più abbordabile, ma gli standard e i materiali utilizzati restano di qualità molto elevata

La gamma SC (Service Course) di Vision si amplia con le ruote SC 45 SL e SC 60 SL. Una testimonianza di come il marchio statunitense, oltre alle partnership durature con le migliori squadre professionistiche, sia in grado di produrre costantemente dei componenti dagli standard molto elevati a prezzi ragionevoli, garantendo sempre la massima prestazione e le migliori tecnologie.

Le ruote SC 45 SL e SC 60 SL in carbonio rientrano in questa fattispecie. Uniscono l’anima racing della serie Metron a soluzioni tecniche evolute, perché parliamo di prodotti di fascia premium che abbracciano pienamente questa filosofia. Rispetto ai precedenti modelli Service Course adottano ora un canale interno di 23 mm, per una migliore compatibilità con pneumatici più larghi e una maggiore stabilità. Il mozzo V600 impiega la tecnologia di alta gamma di Vision, ovvero il sistema PRS (Power Ratchet System), che condivide con il V1000: il primo offre 54 punti di ingaggio, mentre il secondo 72. Ciò significa che la tecnologia PRS è ora disponibile sia per la gamma Metron sia per quella SC (top e medio gamma), che considera come modelli: Metron 45 RS, Metron 60 RS, Metron 45 SL, Metron 60 SL, SC 45 SL e SC 60 SL. Il sistema Ratchet garantisce un innesto rapido e fluido per una reattività superiore sotto carico, mentre le superfici di contatto angolate delle corone PRS permettono una trasmissione istantanea della potenza fin dalla prima pedalata.

Il guscio del nuovo mozzo è forgiato per ottimizzare resistenza, rigidità torsionale e peso. I componenti elicoidali interni, tra cui il corpetto e l’anello di innesto Ratchet sovradimensionato, sono realizzati utilizzando un avanzato processo di lavorazione CNC chiamato Power Skiving, che offre tolleranze ridotte e una lunga durata. È ricavato dal pieno ed è disponibile sia direct pull sia flangiato. Può resistere a un’estesa diversità di condizioni e ambienti: da -10°C a +60°C permette di avere prestazioni costanti allo stesso livello su tutti i terreni. La scelta della raggiatura segue il rapporto 2:1, oramai diffusa nella gamma ruote Vision. In questo modo la distribuzione della tensione dei raggi è più equilibrata tra la parte della trasmissione (dove ce ne sono 16) e dal lato opposto (dove ce ne sono otto).

La gamma medio-alta del marchio statunitense vuole confermarsi dunque tra le più apprezzate sul mercato. Non è un caso che, come sottolineato dalla stessa azienda, oltre agli appassionati e ai singoli amatori, siano state scelte da brand blasonati come Colnago e Pinarello per completare gli allestimenti delle proprie bici.

• Cerchi in carbonio

• Altezza cerchi 45/60 cm

• Compatibili Tubeless-Ready/o camera d’aria

• Mozzo a 54T PRS (Power Ratchet System)

• Canale interno del cerchio 23 mm Raggiatura 2:1 con mozzo sfinato acciaio inox

• 6 cuscinetti a cartuccia sigillati (2A+ 4P)

• Centerlock

Peso:

SC 45 SL: 1.542 g/set di ruote

SC 60 SL: 1.642 g/set di ruote

SERVE UN RICAMBIO?

BASTA UN CLIC

Il nuovo mozzo ha anche un’altra particolarità: sul suo guscio è stato posizionato un QR Code per accedere a un disegno esploso del componente con i codici per tutti i ricambi, che rende molto semplice la sostituzione di un pezzo danneggiato sia per le officine sia per l’utente finale.

FSA - 039.6885265 - fullspeadahead.com

SCHEDA TECNICA

FLAT TIRE? RIDE ON!

Progettati per continuare a pedalare qualunque cosa accada, gli inserti Pepi’s Tire Noodle sono disponibili per qualsiasi tipologia di bicicletta e garantiscono di arrivare a destinazione senza intoppi

Pepi´s Tire Noodle nasce dall'idea di Pepi Innerhofer, che ha studiato in questi anni inserti antiforatura e di assorbimento delle asperità in grado di permettere a tutti i rider di migliorare notevolmente la guida e prevenire intoppi mentre si pedala. Sono prodotti sviluppati per tutti coloro che sono stanchi di lasciare che le

Schiuma a celle chiuse leggera e resistente

Meno vibrazioni sui fondi sconnessi

Schiuma ultraleggera in tecnopolimero a cellula chiusa, che si adatta alla pressione dell’aria.

Permette di continuare a pedalare in modalità run-flat.

Compatibile con qualsiasi sigillante: la schiuma non assorbe il prodotto.

Valvole Lufty2:

• corpo e tappi in alluminio

• doppia fessura per l’aria

Set adesivi in omaggio

• Una macchina PTN

• Un sapone per pneumatici da 1 kg

• Un pennello

• Un grembiule PTN

• Un levagomme IRC

• Una tazza Coffee PTN

• Inserti PTN

Permette la guida Run-Flat

Protezione di cerchio e pneumatico

Schiuma ultraleggera in tecnopolimero a cellula chiusa, che si adatta alla pressione dell’aria

Permette di continuare a pedalare in modalità run-flat.

Compatibile con qualsiasi sigillante: la schiuma non assorbe il prodotto.

Valvole Lufty2:

• corpo e tappi in alluminio

• doppia fessura per l’aria

Set adesivi in omaggio

gomme sgonfie rovinino le proprie uscite in bicicletta. Pensati per poter affrontare le proprie ride in completa serenità senza preoccuparsi di contrattempi, questi inserti permettono di arrivare a destinazione senza troppi problemi e numerose squadre professionistiche di tutte le discipline hanno già scelto di gareggiare con PTN.

Massima precisione di sterzata

Compatibili con tutti i tipi di sigillanti

Struttura cellulare più resistente, specifica per enduro, downhill e per le eBike.

Permette di continuare a pedalare in modalità run-flat.

Valvole Lufty2:

• corpo e tappi in alluminio

• doppia fessura per l’aria

Set adesivi in omaggio

Nessun oscillamento laterale del pneumatico

Facili da montare e smontare

Schiuma ultraleggera in tecnopolimero a cellula chiusa, che si adatta alla pressione dell’aria.

Permette di continuare a pedalare in modalità run-flat.

Compatibile con qualsiasi sigillante: la schiuma non assorbe il prodotto.

Valvole Lufty2:

• corpo e tappi in alluminio

• doppia fessura per l’aria

Set adesivi in omaggio

INSERTO ASPHALT (ROAD) INSERTO R-EVOLUTION (MTB, ENDURO)
INSERTO SUPER ROCKLINE (DH, EBIKE)
INSERTO GRAVEL SPORT (GRAVEL)
KIT MONTAGGIO INSERTI PTN
IL VALORE AGGIUNTO DI PTN
Guarda il video

IL PI GRECO RISOLVE PROBLEMI

Anche solo prendendo ispirazione per nuovi prodotti, come nel caso di Deda con il TT 314. Un adattatore per manubri aero su cui è possibile montare estensioni per la cronometro e il triathlon

Perché Deda ha chiamato un adattatore per prolunghe TT 314? Quel 314 non è un semplice numero di serie, ma un omaggio al pi greco e alla sua straordinaria capacità di risolvere svariati problemi ed essere una soluzione per tanti enigmi. Una costante matematica infinita, assoluta e impeccabile. Dalla sua idea e ispirazione, Deda ha risposto a una sfida che la geometria dei manubri aero poneva da tempo: TT 314 è stato progettato per integrarsi con le loro forme particolari, abbinando design e funzionalità. Prodotto, brevettato dall’azienda cremasca e realizzato in Italia, TT 314 è un adattatore clip-on progettato per i manubri integrati con sezione superiore aero, su cui è possibile montare estensioni per la crono e il triathlon. Il kit include una clip composita che consente di adattarsi alla forma aerodinamica del manubrio, mentre l'installazione di questo prodotto richiede solo cinque minuti. Il kit è dotato di un distanziale angolato da 60 mm/30°, ma sono disponibili come pezzi di ricambio tre opzioni di altezza (80, 100 e 120 mm) e quattro spessori angolati (10°, 15°, 20° e 25°) per una regolazione ad hoc. La compatibilità è con estensioni Deda come JET2 Evo e JET2 Hydro, progettate per un montaggio diretto, mentre è disponibile un kit

Realizzate in fibra di carbonio unidirezionale (UD), pesano solo 330 grammi. Disponibili in due lunghezze (small 340 mm e medium 370 mm), sono facilmente accorciabili fino a 60 mm per una configurazione su misura. L’interno delle prolunghe può accogliere il passaggio cavi per gruppi elettronici, mentre i poggiagomiti ergonomici offrono comfort anche durante gli sforzi più lunghi e intensi.

TT 314®

Materiale

• Clip: composito, stampato 3D

• Spessori e piastre: alluminio 6061

Altezza spessori

• 60 mm (incluso)

• 80 mm (disponibile separatamente)

speciale per la compatibilità con Fast Pro e Parabolica Pro, Fastblack 2 e Parabolica Uno e Due in modo da garantire un fissaggio preciso e stabile.

Questo adattatore clip-on permette agli specialisti di poter convertire il proprio manubrio aero: non solo con Alanera RS di Deda, ma anche con altri modelli presenti sul mercato.

• 100 mm (disponibile separatamente)

• 120 mm (disponibile separatamente)

Spessore angolato: 30°

Regolazione poggiagomiti: 115 mm – 165 mm

Arretramento poggiagomiti: +/- 15 mm

Accessori disponibili separatamente:

COMPATIBILITÀ MANUBRI

TT 314 è compatibile con Deda Alanera RS e con altri modelli presenti sul mercato (la lista completa è disponibile sul sito dedaelementi.com alla relativa pagina prodotto).

COMPATIBILITÀ ESTENSIONI

Le estensioni sono sviluppate in Italia con l’esclusivo alluminio Dedacciai V107 e la tecnologia di idroformatura. Poggiagomiti e impugnature sono stampati in 3D. Due le misure disponibili: 315 mm (small) e 345 mm (medium).

Estensioni in carbonio regolabili sia in lunghezza sia in larghezza per quanto riguarda i poggiagomiti. Le impugnature sono intercambiabili per vari tipi di comandi cambio. Come accessori, sono disponibili spessori di varie altezze. Il supporto per il ciclocomputer è integrato.

info@dedaelementi.com - dedaelementi.com

• Clamp kit per estensioni Ø 22.2 mm (Fast Pro)

• Clamp kit per estensioni Ø 24.0 mm (Fastblack 2, Parabolica Pro, Parabolica 1/2) Peso: 400 g

Anche queste estensioni, costruite in alluminio, sono completamente regolabili sia in lunghezza sia in larghezza per i poggiagomiti.

• FASTBLACK2

• PARABOLICA UNO & DUE richiedono un kit di morsetti specifico per TT 314.

COMPETENZA MULTIBRAND AL SERVIZIO DELL’INDUSTRY

RT Suspension Center è il centro tecnico di RMS che affianca officine e rivenditori con soluzioni tecniche mirate per gestire l’incremento delle richieste nel periodo estivo, garantendo interventi su misura e supporto tecnico avanzato. Ogni lavorazione segue un processo strutturato e trasparente, con attenzione costante al cliente

Con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento delle richieste in officina, molti negozianti e meccanici si trovano ad affrontare picchi di lavoro difficili da gestire. È proprio in questi momenti che il centro tecnico

RT Suspension Center si propone come partner affidabile e concreto, offrendo un servizio di assistenza multibrand studiato per alleggerire il carico delle officine e garantire performance ottimali a chi è in sella. Nato dall’esperienza e dal know-how di RMS, RT si propone infatti come un punto di riferimento per rivenditori, officine e operatori di settore che cercano un supporto tecnico puntuale, competente e professionale.

L’obiettivo è dunque chiaro: elevare la qualità del servizio post-vendita per forcelle, ammortizzatori e reggisella telescopici.

I SERVIZI DI RT SUSPENSION CENTER

• Assistenza, riparazione e manutenzione di forcelle, ammortizzatori e reggisella telescopici.

• Tuning & Upgrade.

• Supporto gare ed eventi.

• Formazione mirata per professionisti di settore.

• Vendita di ricambi e kit ai sospensionisti.

• Consulenza tecnica specializzata.

I BRAND TRATTATI

Le garanzie ufficiali: Sr Suntour e Canecreek

Le assistenze ufficiali: Fox, Formula, Ohlins, Marzocchi

Altri brand: Rockshox, DVO, Specialized Brain, Magura e XFusion

Oltre a ciò, in qualità di centro tecnico professionale, RT Suspension Center si impegna costantemente a sensibilizzare sull’importanza di una revisione periodica delle sospensioni. Ecco tre buoni motivi per proporla regolarmente:

1. Sicurezza: componenti ben mantenuti riducono il rischio di malfunzionamenti o

rotture improvvise, specialmente nei contesti più tecnici;

2. Performance costante: una forcella o un ammortizzatore in ordine garantisce maggior controllo, fluidità e precisione alla guida;

3. Durata nel tempo: la manutenzione previene usura precoce e danni alle componenti interne, preservando l’investimento economico nel lungo periodo.

DENTRO IL FLUSSO DI LAVORO: TRASPARENZA E METODO

L’attenzione al dettaglio e la cura del prodotto sono due valori cardine. Per questo motivo, RT vuole aprire le porte della propria officina, mostrando come i tecnici lavorano quotidianamente. Ogni sospensione in ingresso segue un percorso ben definito e strutturato:

• Accettazione e apertura ticket: ogni lavorazione viene registrata all’interno del gestionale tramite un ticket dedicato, così da tenere traccia precisa di tutte le fasi e degli interventi effettuati.

• Diagnosi tecnica preliminare.

• Smontaggio completo e ispezione dei componenti.

• Pulizia, sostituzione parti interne, cambio olio e riassemblaggio.

• Controllo funzionamento.

• Invio al cliente con report tecnico dettagliato e libretto di manutenzione.

Durante tutto il processo il cliente viene informato passo dopo passo, con aggiornamenti puntuali sullo stato della lavorazione, eventuali criticità riscontrate e tempi di consegna stimati. Il tutto viene eseguito con strumentazione professionale, ricambi originali e massima cura per riconsegnare un prodotto non solo riparato, bensì ottimizzato per performare al massimo.

Oltre ai servizi di assistenza ordinaria e straordinaria, RT Suspension Center è specializzato anche in lavorazioni complesse o fuori standard, ovvero quegli interventi per cui è spesso difficile reperire kit o ricambi originali perché fuori produzione o non più distribuiti regolarmente sul mercato. Per questo è stata sviluppata RT PARTS, una linea di ricambi tecnici pensata per rispondere alle esigenze più particolari e mantenere alti standard di qualità anche nei casi meno comuni. In più, per supportare chi già opera nel mondo dell’assistenza, mettiamo questi kit a disposizione per la vendita, offrendo così un servizio in più a meccanici e officine che vogliono continuare a garantire interventi efficaci anche su modelli datati o rari.

In questo modo, il centro tecnico di RMS si impegna costantemente a lavorare a supporto dei professionisti configurandosi come un partner solido, aggiornato e professionale. Del resto, in un settore in forte evoluzione, la qualità dell’assistenza post-vendita fa davvero la differenza.

PENSA AL TUO TARGET E RAGIONA DI CONSEGUENZA

Nel mondo retail manca spesso una reale comprensione di chi entra in negozio. Molti si rivolgono a un cliente ideale ormai superato. Per crescere serve ripensare esposizione, comunicazione e accoglienza: solo così uno store può diventare un punto fermo non solo di vendita, ma di relazione e cultura

C’è un punto cieco che continua a ripresentarsi nel mondo del retail ciclistico. Non riguarda i margini, la concorrenza online o l’ultimo standard tecnico. Riguarda la mancanza di consapevolezza del target reale. Tanti bike store, anche ben avviati, continuano a costruire la propria offerta, comunicazione e layout di negozio su un'immagine ideale e immutabile del proprio cliente. Ma quell'immagine è spesso un riflesso del passato, o peggio ancora: di sé stessi. Le domande da farsi sono: chi state servendo davvero? E chi state lasciando fuori?

QUANDO IL NEGOZIO DIVENTA UNO SPECCHIO DEL TITOLARE

Un errore più diffuso di quanto si pensi è quello di costruire lo store come se fosse una prosecuzione della propria officina personale. Chi apre un negozio di bici spesso è un grande appassionato. Magari ha fatto gare, ha viaggiato, si è aggiornato su ogni evoluzione del mercato. E finisce per pensare che il proprio cliente tipo sia... un altro sé stesso. Così si allestiscono vetrine con bici top di gamma, si puntano accessori iper-specializzati, si usano linguaggi da forum tecnico anche con chi ha appena scoperto cosa sia il cambio elettronico. Ma pensateci bene è questo il cliente che entra oggi? Sempre più spesso, no.

CHI VARCA LA SOGLIA DEL NEGOZIO OGGI?

Probabilmente oggi entra chi cerca comfort e non solo prestazioni vuole comfort, ha più di 50 anni, si è riavvicinato alla bici dopo decenni, ama la natura, non le classifiche. Sono persone che hanno tempo, voglia di vivere meglio, disponibilità economica. Ma che spesso si trovano davanti a uno store che sembra parlare un altro linguaggio. Non è una critica, è una fotografia. Ma è da lì che parte la strategia. Perché, se non sai a chi ti rivolgi davvero, ogni euro speso in vetrina, in comunicazione, in allestimento... rischia di non portare a nulla.

IL PARADOSSO DEGLI OVER 50

L’industria ciclistica ha un punto cieco da miliardi di euro: gli over 50. Non sono pochi, non sono "di passaggio". Sono una fetta crescente e stabile del mercato. Eppure, tutto il marketing sembra rivolgersi a giovani ambiziosi, affamati di watt, attaccati a Strava, ossessionati dal peso. Numeri alla mano gli over 50 hanno il 67% in più di reddito disponibile dei più giovani e sono tre volte più propensi ad acquistare prodotti premium. Inoltre, hanno il 40% di tempo in più per pedalare. Ma quando entrano in negozio, trovano ruote a profilo alto e linguaggi tecnici. Nessuno che parli di esperienza, comfort, affidabilità, community. Come si può pensare di conquistare un target se non lo si fa sentire bene nel pedalare?

L’ESPERIENZA CLIENTE È TUTTA UNA QUESTIONE DI COERENZA

Non basta inserire due city bike in un angolo per dire di aver allargato il target. Il cliente percepisce tutto. E se l’ambiente, il linguaggio e il personale sono tarati solo su chi già è esperto, il messaggio è chiaro: questo negozio non fa per te. Allora chiediamoci: lo store è leggibile per un neofita? Gli espositori guidano l’occhio o lo disorientano? Ci sono sedute comode per chi vuole aspettare o confrontarsi? Il personale sa calibrare il linguaggio in base a chi ha di fronte? Il caffè gli viene subito

offerto? Chi riesce a progettare l’esperienza in modo target-centrico vince. Perché oggi il vero valore non sta nel prodotto, ma in come lo fai vivere o, meglio, come lo fai sentire, e questo quello che si ricorda quando esce dal tuo negozio. Infatti, se anche tu vai in bici ma sei a un altro livello difficilmente troverà in te un consulente disponibile ad assecondare anche le sue esigenze nel tempo libero.

E SE IL TARGET CAMBIASSE NEL TEMPO?

Molti bike store sono nati 10-15 anni fa. Il cliente di allora era diverso: giovane, competitivo, centrato sulla performance, vi erano molte associazioni ed era una tappa obbligata per chi voleva fare sport anche prima del calcio. Oggi è diverso. E domani cambierà ancora. Chi resta fedele a un target che non esiste più, rischia di diventare un negozio-museo: perfetto, ma fuori dal tempo. Non serve rinnegare la propria identità. Serve ascoltare, osservare, adattare

STRATEGIE CONCRETE PER ALLINEARSI AL TARGET REALE

Ecco alcune azioni pratiche per ogni titolare:

• analizza chi entra davvero nel tuo store (età, stile, richieste).

• adatta l'esposizione, crea percorsi di visita per diversi profili.

• forma il personale, non serve solo sapere di bici, serve saper parlare con empatia.

• comunica sui canali giusti, se il tuo target è Over 50, forse Instagram non è il primo touchpoint.

• organizza eventi mirati: tour domenicali, serate informative, check-up gratuiti.

CONCLUSIONE: LA CRESCITA STA DOVE GUARDI DAVVERO

Non c’è crescita senza allineamento. Non c’è allineamento senza consapevolezza. Un bike store, oggi, non è più solo un punto vendita. È un presidio culturale. È un centro relazionale. È un luogo dove si intrecciano valori, abitudini e visioni sul futuro della mobilità, del tempo libero, del benessere personale. Ma per incarnare tutto questo, occorre un atto di coraggio. Non serve un business plan più furbo o un allestimento più costoso. Serve fermarsi e porsi una domanda tanto semplice quanto scomoda: “Chi voglio davvero servire? E ancora: “Conosco i suoi desideri, i suoi ostacoli, le sue abitudini? Mi sto rivolgendo a lui... o a un mio riflesso ideale?” Molti negozianti si muovono in automatico, inseguendo il cliente giovane, sportivo, prestazionale perché “così si fa”, perché è il modello dominante nella comunicazione dell’industria. Ma nel farlo rischiano di ignorare chi è già davanti alla porta, pronto a comprare, ma che non si sente né accolto né rappresentato. Ecco perché parlare di target non è solo marketing. È strategia. È cultura. È sostenibilità del proprio business nel tempo. Un’identità chiara non esclude: attrae. Una proposta coerente non restringe: fidelizza. La verità? Non esistono scelte giuste per tutti. Ma esiste una scelta giusta per te, nel tuo contesto, con il tuo territorio, i tuoi clienti, la tua visione. E questa scelta non può essere copiata. Va ascoltata. Va costruita. Va nutrita ogni giorno. In questo, ogni bike store ha una possibilità: diventare non solo un punto vendita di biciclette, ma un punto fermo per le persone che desidera servire. È lì, proprio lì, in quell’allineamento tra chi sei e chi vuoi accogliere, inizia la crescita vera!

RICCARDO PENNA è un executive business & sport coach con 45+ anni di esperienza in vendite e marketing nei settori della mobilità (auto, moto, bike). Ex responsabile della Formazione Commerciale Worldwide per Alfa Romeo in FCA, specializzato in Digital Transformation. Offre check-up strategici gratuiti per potenziare brand e retailer. Docente in master e atleta-manager, è il partner ideale per eccellere nel mercato della mobilità.

IL GIRO DEI TRE MARI

Un’esperienza cicloturistica che combina viaggio, scoperta e riflessione nel cuore del Sud Italia.

Ideato dal senatore Michelino Davico, offre un percorso organizzato tra bellezze naturali, storia e memoria

Il cicloturismo è un grosso contenitore in cui si racchiudono tantissime modalità di fare turismo sulle due ruote pedalate. Con questo termine si etichetta sia il ciclista singolo che in bikepacking viaggia accampandosi poi dove può e mangiando al fuoco lento del suo fornello, sia il gruppo, con pulmini e staff al seguito, che spende le notti in hotel a quattro o cinque stelle prenotati con largo anticipo. In mezzo a questi estremi c’è un mondo che nella sola Italia, nel 2023, ha fatto segnare il 7% del PIL turistico nazionale. Nel 2024 questa percentuale è ulteriormente aumentata e le previsioni per il 2025 sono di continua crescita.

Chi scrive fa del ciclismo un moto di estrema libertà e quindi è discretamente restio a certe regole di massa, alle divise uniformate e agli orari imposti, rimanendo comunque molto ligio al codice della strada e alle norme etiche non scritte della bicicletta, ma nel maggio scorso ha voluto provare un viaggio a canoni opposti. L’occasione è nata principalmente per la curiosità di un itinerario che attraversava una zona a me sconosciuta. L’evento, denominato Giro dei tre mari, ripercorre parzialmente quella che tra il 1920 e il 1949, per quattro edizioni, fu una gara a tappe per professionisti. La nostra partenza è stata nella splendida Polignano a Mare, in Puglia (sul Mar Adriatico) con un passaggio sulle coste della Basilicata (Mar Ionio) per finire a Gioia Tauro, in Calabria (Mar Tirreno). In totale 554 km suddivisi in sette tappe.

Ideato, organizzato, coordinato e pedalato in prima persona dal senatore Michelino Davico, sottosegretario di Stato al Ministero degli Interni dal 2008 al 2011, questo giro è l’ennesimo di una serie che sotto l’etichetta "La storia in bici", vuole mostrare le bellezze del nostro Paese sulle due ruote. L’organizzazione, efficace e ben curata, prevede una macchina davanti al gruppetto e una dietro, mentre i furgoni con i bagagli da un hotel all’altro viaggiano quasi sempre separatamente. Le strade non sono chiuse, il codice stradale è sempre sommo, ma nei punti più nevralgici una scorta di motociclisti autorizzati blocca gli incroci, garantendo uno scorrere fluido e sicuro. Il ritmo della pedalata è tranquillo, a volte pure troppo, ma contenere il variegato gruppo di ciclisti, al fine della loro sicurezza e quindi poi anche per raggrupparli nei diversi programmati stop culturali, per questo tipo d’evento è basilare.

In quasi tutti i siti di partenza e arrivo, e a volte anche nel bel mezzo della tappa, s’incontrano i sindaci o gli assessori allo sport e o alla cultura, e con loro si scambiano messaggi di solidarietà, arte, turismo, sport e salute. Durante le tappe ci si ferma a visitare siti archeologici, chiese di particolare interesse e qualche mu-

seo, oltre alle bellezze naturali, come i vari litorali e sulle balconate belvedere. A Lamezia Terme, sulla costa calabrese, mentre si è accompagnati da un nutrito gruppo di ciclisti locali, la sosta più importante della giornata, e la più toccante dell’intero giro la si fa dove in quel dannato 5 dicembre 2010 un gruppo di ciclisti amatoriali locali fu travolto da una macchina che viaggiava ai 109 km/h con un disgraziato tossico alla guida. Ci furono otto morti e diversi feriti. Un sopravvissuto alla strage, presente alla nostra silenziosa visita dinnanzi alla stele commemorativa, ricorda quel tragico giorno in cui lui fu ferito, perse sette amici e il fratello, facendoci capire quanto siamo fragili ogni volta che pedaliamo su una strada. Fragili e alla mercé di tutti quelli che guidano forte, male e magari anche imbottiti d’alcol e o di droghe. Giro dei tre mari, sette magnifici giorni di convivialità, tutti “imbustati” nelle due differenti maglie tecniche omaggiate dall’organizzazione e indossate a gentil comando. Una macchia monocromatica di grande impatto visivo, peraltro molto applaudita da chi la vede passare. Tutti disciplinatamente a seguire un programma ciclistico culturale che non ha certo tralasciato il lato enogastronomico delle regioni attraversate. Un concept di cicloturismo, quello proposto due volte l’anno in primavera e autunno da "La storia in bici", unico e completo, adatto a tutti, e sempre con percorsi nuovi finemente ricercati dallo stesso Michelino Davico, un politico particolarmente dinamico ed entusiasta del ciclismo.

Testo di Dino Bonelli - Foto di Antonio Alampi

ROMA (CICLABILE) NON SI FA IN UN GIORNO

ZTL nasce nella Capitale 13 anni fa, quando un negozio di quartiere chiuse creando un vuoto. L’occasione era troppo ghiotta per farsela scappare. Soprattutto per degli appassionati di bici e viaggi come Simone Luberto e Gianpiero Chinigò di Gabriele Vazzola

ZTL nasce a Roma da due appassionati di bici e viaggi come Simone Luberto e Gianpiero Chinigò. La mission fin dall’inizio è stata quella di trasformare la Capitale in una città ciclabile. Al contrario di ciò che si possa pensare, Roma non è affatto complicata da girare in bici, per lo meno questo è quello che ci raccontano i ragazzi di ZTL. Le salite sui sette colli sono accessibili a tutti e il traffico si può evitare grazie alla possibilità di percorrere le strette strade del centro come scorciatoie. Purtroppo non è tutto rose e fiori, nonostante la passione e la voglia di fare cultura e diffondere il verbo. Solo l'1% degli spostamenti dei romani, a oggi, viene fatto in bici, nonostante vi sia la netta percezione di vedere sempre più persone pedalare. Intanto le istituzioni latitano e lasciano senza difese chi prova a lavorare con passione e orgoglio proponendo prodotti sempre nuovi a ciclisti urbani e non solo. Secondo Gianpiero Chinigò, responsabile della parte commerciale e amministrativa di ZTL: “La realtà è che dobbiamo impegnarci per

L'intervista

Gianpiero Chinigò, co-fondatore

Parlaci di ZTL, quale è la vostra storia? In negozio siamo in tre più qualche “intrusione”, anche se siamo sei soci. La nostra sede è a Roma Nord, tra il centro e la periferia. Il nome deriva dal fatto che il nostro focus è sul mondo della mobilità urbana. Il negozio è aperto da maggio 2012. Io e Simone siamo stati i promotori. Entrambi lavoravamo in un altro settore commerciale, ma già all’epoca facevo viaggi pedalando. La passione per la bici ci ha spinto verso questo lavoro, aiutati anche da un’occasione che si è presentata: il negozio storico del quartiere stava chiudendo, quindi abbiamo aperto noi secondo quelle che erano le nostre idee. Avevamo già una buona manualità e tanta esperienza commerciale, ma il driver principale è stata sicuramente la passione che ci abbiamo messo dall’inizio. Il negozio è circa 100 mq più un magazzino di 60, suddiviso tra elettriche e muscolari dove abbiamo allestito una zona dedicata al viaggio e al gravel.

Su che tipologia di prodotti avete puntato e perché?

Fin dall'inizio abbiamo deciso di proporre le bici intese più come mezzo di trasporto e vendere city, trekking, cargo, bici da viaggio e pieghevoli. Queste sono la nostra passione. Nessuno di noi arrivava dalle gare o da settori competitivi e ci sembrava giusto così. Arriviamo da un tipo di ciclismo un po’ underground e ciò ci ha permesso di essere anche dei precursori in certi ambiti anticipando alcuni trend che solo anni dopo sono stati apprezzati dal grande pubblico. Abbiamo le bici pieghevoli e le Brompton da oltre un decennio; non solo, proponiamo bici gravel da prima che si chiamassero così e che la disciplina vennisse in qualche modo “codificata”. Ai tempi erano modelli ricercati dagli amanti dell’avventura e dei viaggi, delle ibridazioni tra la corsa e il viaggio. I brand su cui abbiamo sempre puntato hanno spesso una storia importante ma non troppo mainstream, in modo da offrire alternative anche con un buon rapporto qualità prezzo e modelli non convenzionali. Ci piacciono le controculture e le tribù urbane e le nostre bici seguono spesso questa filosofia.

E per i clienti più sportivi ed esigenti?

Abbiamo avuto collaborazioni con artigiani per alcuni progetti speciali. Ora ad esempio lavoriamo con Gusoline di Augusto Baldoni, che produce gravel molto apprezzate. Per quanto riguarda il mondo delle eBike invece proponiamo sia city che trekking soprattutto con Tenways e Bergamont. Nel tempo ci siamo spostati anche un po’ sulla bici sportiva, sono sempre molto richieste e cerchiamo quindi di soddisfare le esigenze della nostra clientela. Non ci fermiamo con le bici però, abbiamo anche tutta l’accessoristica che serve per il viaggio e la performance. In negozio si può trovare un'ampia selezione dei prodotti Ortlieb per il bikepacking. Non solo, anche Brooks e Topeak o le borse di Ulak e l'abbigliamento di Vaude; o gli accessori Shimano di cui abbiamo anche le scarpe, per un'offerta completa per il ciclista urbano e il viaggiatore.

far assumere alla bici un ruolo davvero importante per gli spostamenti nelle città. C'è bisogno di tutto, dagli interventi strutturali a programmi di lungo respiro, ripensando anche alle infrastrutture in maniera intelligente. Vanno bene gli incentivi, e sarebbe fantastica una riduzione dell’IVA su tutta la filiera. In alcuni posti tipo la Francia ci sono stati incentivi fino a quattromila euro per una cargo, ma va fatta una politica complessiva ragionata. A Parigi si sta spingendo da anni. Occorre cambiare le città oltre che la mentalità e diffondere la cultura. C'è gente che usa la bici nel modo sbagliato e non fa manutenzione, ci sono i rider con le bici illegali. Sono tante le cose che non vanno ed è complicato capire da dove iniziare. Nel nostro piccolo cerchiamo di portare avanti la conoscenza di questi aspetti. Ad esempio, offriamo alcuni servizi mirati come il gonfiaggio gratuito delle gomme, un piccolo gesto a favore della sicurezza di tutti”.

Siamo un riferimento a Roma per i cicloviaggiatori, ma spesso arrivano anche turisti stranieri a cercare i pezzi di ricambio o le borse.

Quali sono i pregiudizi con cui dovete lottare?

Lentamente il cicloviaggio attrae sempre più persone, purtroppo però c’è un approccio molto basico. Roma ha un numero crescente di persone che vanno in bici. Continuiamo però a stare sotto l’1% degli spostamenti e l’approccio che dobbiamo tenere è sempre quello di partire dalle basi, perché c’è anche il retaggio culturale di vedere la bici come una cosa in più e non come il mezzo di trasporto principale. In realtà, al contrario di ciò che si possa pensare, muoversi a Roma in bici non è affatto complicato, anzi è proprio bello. Di gran lunga è il modo migliore per girarla, peccato che lo sappiano in pochi, anche i leggendari sette colli non sono un gran problema per chiunque sia un minimo allenato. Tolte poche salite, sono tutti pedalabili e spesso si possono evitare. Ci sono un sacco di parchi che è possibile attraversare e si possono percorrere le strade strette del centro che le macchine e i motorini non fanno. Con le app di navigazione si va molto bene ora e permettono di evitare il traffico più intenso a favore di percorsi adatti ai ciclisti.

Cosa fate per portare sempre più romani in bici?

Organizziamo dei giri informali notturni. Capita di passare da posti assurdi e godere della città al 100%. Il giovedì si sta qui e si fa un bici aperitivo in negozio parlando del nostro mondo, dei viaggi, delle problematiche e dei progetti. Da un paio di anni è divenuto socio del negozio una persona che prima era cliente e amico, lui è un grande viaggiatore e ha creato una ASD parallela al negozio attraverso la quale organizziamo ride in zona e fuori Roma. Purtroppo le istituzioni non ci aiutano molto, certe volte dobbiamo fare tutto da soli e non c’è modo di trovare delle sinergie. Nonostante in città ci siano altri negozi come noi, il dato che abbiamo comunque è abbastanza disastroso, tra Roma e provincia, pare abbiano chiuso molti store negli ultimi due anni. Sicuramente sarebbe molto bello fare un’azione di settore comune per raddrizzare la situazione.

Come vi rapportate al mondo delle bici cargo?

Ci abbiamo creduto fin da subito, anche se abbiamo sempre fatto molta fatica a vendere il prodotto. Ora piacciono le Bergamont Long John con il carico anteriore, e le long tail di Lombardo, due prodotti con un prezzo adeguato, ma che faticano a prendere piede definitivamente. Ne abbiamo vendute a negozi e famiglie ma vanno fatte vedere e bisogna averne nello store per poter incuriosire il cliente e far capire loro come si usano.

Come state affrontando questo periodo di incertezza del mercato e quali sono stati i problemi maggiori?

Abbiamo subito molto la concorrenza dell'online e i problemi di overstock delle aziende, con un calo delle vendite di oltre il 20%, questo nonostante gli sconti. Abbiamo anche noi un piccolo e-commerce, è ben fatto, ma ci porta meno del 10% del fatturato. In uno scenario di prezzi in caduta libera le persone comprano solo ciò che ha grandi sconti. C’è la percezione che le bici siano costose, ma non è del tutto vero. Ci sono prodotti di tutte le fasce, e si trovano pezzi di alta qualità al prezzo giusto, basta saper scegliere i prodotti adatti alle proprie necessità. C’è qualche marchio che si è accorto dei limiti dell’acquisto da remoto: Kona vende online, ma consegna in negozio riconoscendo allo shop il margine. Noi montiamo e sistemiamo le bici riducendo il magazzino. Il cliente finale si trova una bici montata come si deve e i posizionamenti fatti in maniera corretta. Una modalità di business che si fa carico del problema. Dobbiamo impegnarci per far assumere alla bici un ruolo davvero importante per gli spostamenti nelle città. C'è bisogno di tutto, dagli interventi strutturali a programmi di lungo respiro. Proviamo a contrastare le difficoltà cercando di adattarci al mercato e migliorare l’offerta di servizi, come ad esempio l’officina: funziona ma permangono delle criticità, i ricavi non sono alti e si fa fatica a far capire ai clienti il lavoro che c’è dietro, quelli che sono i costi fissi e il magazzino. Le chiacchiere che si fanno con le persone contribuiscono a formare il ciclista e a far prendere consapevolezza su quella che è la cultura della bici e su cosa si sta realmente comprando, elemento che si perde completamente nell’online.

SCHEDA NEGOZIO

ZTL bici e accessori

Indirizzo: via val di Lanzo 151-153

00141 Roma

Mail: info@ztl-bici.it Telefono: 06.8327105349.6825953

Instagram: @ztl.bici

Facebook:ztl.bici

Numero addetti: 3

Superficie show room: 80 mq

Superficie officina: 20 mq

Marchi bici muscolari: Brompton, Bergamont, Cinelli, Dahon, Gusoline, Kona, Lombardo, Marin Marchi eBike: Bergamont,

Brompton, Lombardo, Legend, Tenways

Marchi abbigliamento: Shimano, BRN, Vaude

Marchi accessori: Shimano, Vaude, Topeak, Ortlieb, Cinelli, Tubus, Topeak, Ulac

Marchi componentistica: Shimano, Campagnolo, Microshift, Sram

Servizi ulteriori alla clientela: consulenza per allestimento bici su misura, montaggio di telai con componentistica a scelta.

Progettata per ciclisti che richiedono performance, durata e velocità, la ruota in carbonio SL5 trova il perfetto equilibrio tra efficienza aerodinamica e versatilità. → Scopri di più su dedaelementi.com

Da sinistra Christian di "Gusoline", Giacomo, Simone e Gianpiero.

QUELLO CHE NON TI ASPETTI DA UNA CARGO

La terza edizione della Biga Race ha portato una carovana di due ruote extra lunghe sui passi Dolomitici del Sellaronda. Quando queste bici escono dal loro habitat dimostrano di potercela fare. Ovunque

Il 7 giugno una carovana di cargo bike ha lasciato Canazei per affrontare 64 km e 2.012 metri di dislivello positivo. C’è chi ha pedalato con calma, assaporando ogni curva del Sellaronda, e chi, incredibilmente, su cargo muscolare, ha chiuso il giro in meno di quattro ore. Una roba che sfiora

L'intervista

Cos'è la Biga Race?

È un raduno, più che una gara. Anche se nel nome c’è “race”, non si tratta di primeggiare. È un’occasione per utilizzare le cargobike su percorsi estremi, dimostrando che possono andare ben oltre l’uso urbano. Vogliamo uscire dagli schemi: portare un mezzo pensato per il trasporto a misurarsi con salite epiche, magari tra amici, ridendo, facendo fatica, ma sempre con lo spirito giusto. È anche un punto d’incontro per clienti, amici, ciclocorrieri, famiglie, sportivi… chiunque ami davvero questo tipo di bici.

Ma perché fare un Sellaronda con una cargo invece che con una bici da corsa?

Perché è divertente e fuori dagli schemi. Io stesso faccio 200 km a settimana in bici da corsa, ma affrontarli con una cargo dà tutto un altro sapore. Non si parla più solo di prestazione, ma di esperienza. La bici non pesa più 7 kg, ma 30 o 40, eppure lo fai lo stesso. Ti alleni lo stesso. E ti senti protagonista di qualcosa di unico. Un po’ come chi va da Milano a Roma in Vespa. È scomodo, ma è epico. La cargo, poi, è un mezzo che ha tanto valore sociale: porta i bambini a scuola, le merci, il cane… darle una vetrina così è anche un modo per farla conoscere sotto nuove prospettive.

Che feedback hai ricevuto dopo l’evento? Questa era la terza edizione (quarta, se contiamo la “zero” sullo Stelvio) e finalmente

LA VOCE DEI PARTECIPANTI

L’organizzazione è stata impeccabile. E l’esperienza davvero unica. Mi sono trovato in un mondo nuovo: non solo bici, ma cargobike. Ho incontrato persone che la usano ogni giorno: per lavorare, per trasportare i figli, per vivere. Non credevo esistesse una community così forte, accogliente e unita. E dal punto di vista sportivo, fare il Sellaronda con una cargo è una sfida tosta. Non sono bici pensate per la salita, ma la fatica che ho provato (quella vera, che piace a chi ama la bici) è stata straordinaria. Le persone ci superavano e ci incoraggiavano. Siamo diventati parte del paesaggio. E questa, secondo me, è la vittoria più bella. Luca Guglielmetti, ciclista “prestato” al mondo cargo

l’incredibile. Ma Biga Race non è solo questo, è una due giorni che propone un programma completo agli appassionati delle bici da carico: grigliata, notte in campeggio, birre in compagnia e pizza finale. Un evento che parla di fatica, sì, ma soprattutto di incontro, passione e stile di vita.

abbiamo attirato l’attenzione giusta. I ragazzi di Larry vs. Harry (marchio danese di cargobike di cui siamo rivenditori) ci hanno detto che siamo diventati un modello: ciò che un dealer dovrebbe fare per promuovere la cultura di queste bici e quindi aiutarne la diffusione. Loro sono stati nostri sponsor, entusiasti dell’evento, e lo sono stati anche i partecipanti, che si stanno già prenotando per il prossimo anno. Eppure è un impegno: portare la cargo fin qui, magari in aereo o furgone, non è facile. Ma chi lo fa, lo rifarebbe subito. Questo ci dice tutto.

Da dove arrivavano i partecipanti?

Eravamo in 38, da tutta Italia e anche dall’estero: Scozia, Germania, Sardegna, Roma, Bologna, Trento, Modena, Varese, Lecco… e ovviamente le famiglie al seguito. Sì, possiamo dire che è un evento unico. Di solito le gare cargo si fanno in spazi chiusi: parcheggi, piccoli aeroporti, percorsi brevi. Noi l’abbiamo portata in montagna, in uno scenario epico.

Cosa ci aspetta nel 2026?

Il 6-7 giugno saremo in Val d’Aosta. Alzeremo il livello: 2.500 metri di dislivello in circa 70 km. Vogliamo che resti un evento selettivo, non per escludere, ma per mantenere quel senso di “club” di appassionati. Un po’ come l’Eroica per le bici vintage: fatica, originalità e spirito di comunità.

Ci sono altri progetti in arrivo? Sì. Stiamo sviluppando un nuovo format, su sterrato, con cargo più “wild”: forcelle ammortizzate, gomme tassellate e carico. L’idea è quella del cicloturismo con la cargo: percorsi selvaggi, campeggio libero, brace, amici, magari il cane. Non sarà più la Biga Race, ma qualcosa di diverso. Sarà ancora più esclusivo, per chi sa usare davvero questi mezzi.

Ho partecipato grazie all’amicizia con Alessandro: ho comprato da lui il telaio, l’ho customizzato e mi ha trasmesso la passione per le cargo bike, che prima non consideravo nemmeno. Oggi è diventata il mio mezzo per fare commissioni, portare cose, vivere la città.

La Biga Race è stata magnifica: dormire al Camping Marmolada, svegliarsi tra le montagne con persone che condividono la stessa passione, vivere il weekend tra grigliate, musica, tende, fatica. E poi il contesto: i passi chiusi al traffico, la magia dell’evento. Ho conosciuto persone splendide, condiviso la strada con gente che il giorno prima nemmeno conoscevo. Un ricordo bellissimo. Sicuramente ci sarò anche il prossimo anno.

Francesco Pippa, cargobiker quotidiano e sportivo

Alessandro Ledda, fondatore di Biga e ideatore dell’evento
Guarda il reel dell’evento
Da sinistra: Denni Crescini, Luca Guglielmetti e Francesco Pippa

Polartec® Power ShieldTM RPM is a revolutionary fabric technology made with 100% recycled polyester fiber content and designed for high-intensity performance. Weather protection for the future thinking and sustainably committed.

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SCOPRIRE LA MAREMMA INGRAVEL

Il 13 e 14 settembre 2025 torna la sesta edizione dell’evento che valorizza un territorio unico, quello della bassa Toscana e del Morellino di Scansano. Da scoprire in sella a una bicicletta mentre si fa business e si costruiscono relazioni. Parla l'ideatore Andrea Gurayev

di Sara Canali

Torna inGravel, l'evento cicloturistico che si srotola tra colline, borghi medievali e strade bianche. Nella due giorni del 13 e 14 settembre 2025, la manifestazione arriva alla sua sesta edizione. Magliano in Toscana sarà il nuovo punto di partenza dell'avventura, che porterà gli appassionati a scoprire percorsi inediti in questa zona della Maremma. Ritornerà il mitico tracciato “mangia e bevi”, per chi ama pedalare con gusto, tra degustazioni esclusive nelle migliori cantine della Toscana e panorami da cartolina. E come sempre, ci sarà spazio per tutti con i percorsi “Lungo, Corto e Social Ride”. Ma dietro a inGravel c’è molto di più: c’è un progetto di business, c’è la promozione di un territorio, c’è la collaborazione di realtà che vogliono fare sistema e c’è un amore forte, quello per la bicicletta. A parlarne è Andrea Gurayev, classe 1976, ex ciclista professionista con, tra le altre, la maglia della Mapei e attualmente responsabile del settore commerciale BMC con un'esperienza ultradecennale nell'organizzazione di grandi eventi sportivi.

L'intervista

Gurayev,

Com’è cominciata questa avventura?

Sono nato e cresciuto nella zona tra Manciano, Saturnia e Magliano, un triangolo che era per me una palestra di allenamento per le mie gare di ciclismo. Sono le mie strade, le conosco perfettamente e da sempre sogno di poterle valorizzare. Nel 2020 nacque la volontà con il Consorzio del Morellino di Scansano e il Consorzio Terme di Saturnia (nella persona dell'ingegner Caputi che è presidente di Federterme) di sviluppare un progetto di Bike Tour nella zona della Bassa Maremma. Abbiamo dato vita a Saturnia Bike che offre servizi di noleggio e uscite programmate con bici muscolari o eBike del marchio BMC. E l’evoluzione naturale è stata la nascita di InGravel.

Ci racconti qual era l’idea alla base di InGravel?

InGravel è nata con l’idea di offrire alle grandi aziende delle esperienze di team building differenti. Quale miglior strumento della bici riesce a creare un mix tra passione, esperienza, fortificazione di un team? Abbiamo voluto incentivare le realtà imprenditoriali a venire in Maremma portando i propri manager, i dipendenti e le forze lavoro a creare uno, due, tre giorni di mix tra lavoro ed esperienze. Con Saturnia Bike abbiamo una flotta che sfiora le 130 biciclette a pedalata assistita e gravel e quindi capace di rispondere alle esigenze di tutti. In questi sei anni abbiamo visto persone che, grazie a InGravel, si sono appassionati alle due ruote.

Di che evento stiamo parlando?

InGravel è un evento esclusivo che non vuole superare il numero dei 250/300 partecipanti che si dividono tra gruppi aziendali, ma anche solo appassionati. Questo perché non ci interessa creare una Gran Fondo o un evento di massa, ma una chicca. Se negli Anni ’90 si creavano sinergie durante una regata o sui campi da golf, oggi il business lo si fa anche in bicicletta.

Cosa vi rende unici?

Abbiamo creato un evento che unisce più eccellenze, quella sportiva e quella enogastronomica. L’evento rappresenta l’occasione per conoscere una zona di produzione di un vino DOC, il Morellino di Scansano, con tutte le cantine che portano avanti il sapere da generazioni. I ristori di altissimo livello e dei tracciati che ci porteranno alla scoperta di luoghi incredibili che ancora non vi posso svelare.

Chi saranno i principali partner?

Tra i partner principali c’è il centro Porsche di Firenze, una linea di abbigliamento, i fratelli Beretta e poi vari marchi del settore bici da BMC a Shimano, passando per Garmin e Prologo. Inoltre, i nostri ambassador sono personaggi di spessore oltre che amici, come Riccardo Magrini, la voce del ciclismo per Eurosport che ha sempre fatto parte del nostro gruppo, Maximilian Sciandri che è stato un grande corridore degli Anni ’90. Quest'anno stiamo lavorando molto anche con Ubaldo Pantani.

Sono arrivato al Consorzio del Morellino nel 2016 e ho cercato fin da subito di strutturare delle attività trasversali, diverse da quelle classiche del mondo del vino. Cercando partner sul territorio, ho conosciuto Andrea Gurayev. Era il 2020, in pieno Covid, e lui mi invitò alla settima tappa della Tirreno-Adriatico che arrivava a Saturnia e lì scoprii per la prima volta il mondo del ciclismo. E ci siamo subito trovati: io volevo far conoscere il territorio del Morellino, lui svilupparne la cultura ciclistica. InGravel è nato così. Prima con un evento pilota, poi negli anni, diventando un appuntamento fisso di grande valore. La chiave vincente di InGravel è stata quella di targettizzare bene l’evento: oggi ci limitiamo a un orizzonte che si limita a 250-300 iscritti, offrendo però un servizio sartoriale, con strutture d’appoggio e ristori lungo il percorso di altissimo livello. Abbiamo coinvolto il Ristorante Caino di Andrea Melichetti a Montemerano, due stelle Michelin, che offre il suo catering cui si aggiungono delle cene, degustazioni di Morellino, piatti tipici e convivialità. Questo è quello che intendo con valorizzazione del territorio! Abbiamo anche un portale dedicato (visitimorellino.com) attraverso cui il turista può esplorare non solo la parte vinicola ma tutto quello che il territorio ha da offrire”.

Andrea
ideatore di InGravel
Alessio Durazzi, direttore del Consorzio Tutela Morellino di Scansano

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