10 THE LAND OF THE OPPORTUNI… TRAILS COMPANY PROFILE
12 L’ANIMA ITALIANA DELL’ALTA GAMMA ABUS
FOCUS ON 14 UNA SECONDA VITA PER I MOTORI POLINI FIERE
16 VINTA LA GARA DI “FIERA AD OSTACOLI”
17 CE N'È PER TUTTI GLI STERRATI
SPECIALE GRAVITY
18 INTERVISTA A FABIEN BAREL
20 TREK, PROPAIN, MERIDA, OLYMPIA
21 ORBEA, IBIS, FANTIC, SPECIALIZED
22 POACHA DI GHOST
23 PROXIM BY PROLOGO: LA LINEA DEI CAMPIONI
24 LE RUOTE I30 DI FSA
PRODOTTO DEL MESE
26 MONDRAKER ARID: UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA
FOCUS TECH
28 UNA LINEUP D’ECCELLENZA
FOCUS PRODOTTO
30 CINTURATO EVO TLR DI PIRELLI
32 I SERVIZI WAG
33 LA COLLEZIONE COREFUSION DI X-BIONIC
34 IL SISTEMA R900 DI ANANDA
35 LA LINEA DI BORSE DI TAAC
36 LA PARTNERSHIP TRA GIRO E BONIN
37 LA SECONDA GENERAZIONE DELLE AEROTHAN DI SCHWALBE
INCHIESTA ESCLUSIVA
38 LA CARICA DEI 101: QUARTA PUNTATA
44 LA PRIMA EDIZIONE DI MOVEUP
RIDE THE WORLD
46 C’ERA UNA VOLTA L’ANDALUSIA
RETAIL COACHING
47 ALTA STAGIONE: PRONTI A VENDERE (DAVVERO)?
FOCUS SHOP
48 GARDA BIKE SHOP DI RIVA DEL GARDA (TN)
TRAVEL DESTINATION
50 VISIT PAGANELLA: NUOVA IDENTITÀ, STESSI VALORI
EDITORIALE
DI BENEDETTO SIRONI
benedetto.sironi@mag-net.it
IN CERCA DI UN NUOVO EQUILIBRIO
Eurobike, a volte criticata, snobbata da (non tutti) i big brand e forse negli ultimi anni un po’ ridimensionata dopo i fasti del passato, rimane comunque un crocevia importante per la bike industry europea e non solo. Ecco perché, come di consueto, saremo presenti con il nostro team al completo per vivere e presidiare al meglio la fiera, distribuendo con una speciale extra tiratura anche il numero che tenete tra le mani, peraltro in versione internazionale con alcuni approfondimenti e abstract in inglese.
Un numero che è per buona parte dedicato al mondo gravity. Non solo per celebrare una disciplina che sta vivendo una fase di consapevole maturità, ma anche per raccontare – con realismo – le sfide di un comparto che cerca nuove traiettorie di rilancio. Omaggiando lo spirito resiliente di chi continua a investire nei trail, nei prodotti tecnici, nella passione pura per la bici. Le testimonianze degli atleti, dei brand, dei dealer e dei territori parlano chiaro: il comparto è vivo, ha bisogno di visione e di nuovi strumenti, ma soprattutto di collaborazione. Nel cuore di questo numero spicca l’intervista esclusiva a Fabien Barel, uno degli atleti che più ha contribuito allo sviluppo della mtb attraversandone tutte le “epoche”; dagli Anni ‘90 dei pionieri, quando si sperimentavano anche in maniera piuttosto naif tecniche e stili, a oggi, in cui queste discipline hanno raggiunto una certa maturità e consapevolezza. Nel gotha della mtb insieme a Nico Vouilloz, Sam Hill, e Greg Minnaar, è stato tra i primi a portare un approccio professionale a questo segmento che rappresenta oggi una voce fondamentale per il settore. Barel è un ulteriore testimone di quanto lo spirito gravity sia ancora vivo: tecnico, fisico, spettacolare. E possibilmente oggi sempre più sostenibile, comunitario, turistico.
La mtb ha infatti potenzialità enormi non solo sul piano sportivo, ma anche su quello economico. Secondo
un recente studio di Trust for Public Land, negli USA i sistemi trail ben gestiti generano sviluppo, impresa e lavoro in territori spesso periferici. Un modello che in Italia stenta a decollare, concentrato in pochi poli d’eccellenza sovraffollati, lasciando ai margini aree –come il Sud – che potrebbero ospitare bike destination attive tutto l’anno, con investimenti minimi e grandi ritorni.
È tempo di credere nel valore economico della mtb e della bici in generale come protagonista dell'offerta turistica. Di attivare un processo di co-creazione tra pubblico e privato. Di pianificare, costruire, mantenere sentieri e comunità, non solo percorsi. A dare forza a queste riflessioni c’è il positivo ritorno del Bike Festival di Riva del Garda con 350 brand, 80 mila visitatori e oltre 2.500 iscritti alle gare (si veda il nostro reportage dedicato). Un evento che ha saputo superare ostacoli organizzativi e incertezze di mercato, confermandosi appuntamento simbolico per l’industry. Meno fiera e più festival: più anima e (un po’) meno business. E proprio per questo più efficace nel creare connessioni reali tra brand, appassionati e territori.
L’ultima puntata della nostra sempre attesissima inchiesta Carica dei 101 ci restituisce una fotografia meno tragica del previsto. Il 2024 è stato complicato, certo: overstock, margini erosi, politiche di sconto aggressive. Ma non ovunque. L’alta gamma tiene, il gravel si conferma e anche la mtb – pur in calo – mostra segni di ripresa. I primi mesi del 2025 lasciano filtrare un cambio di vento. Cauto, ma percepibile. Questo non toglie che la bike industry abbia bisogno di un nuovo equilibrio. Di politiche più sostenibili, sia commerciali che ambientali. Di una filiera coesa, meno “schizofrenica” e più strategicamente consapevole. Oltre che di una visione che sappia valorizzare il capitale umano e non solo quello finanziario.
Editors: Pietro Assereto, Davide L. Bertagna, Dino Bonelli, Sara Canali, Daniele Pansardi, Riccardo Penna, Gabriele Vazzola
Art Director: Simone Comi
Redazioni: Corso della Resistenza, 23 - 20821 - Meda (MB) Via Tertulliano, 68 - 20137 - Milano - Tel. 02.87245180-1-2 - Fax 02.87245182 redazione@bike4trade.it - bikefortrade.it
Anno 13 - Numero 4 - 2025 - Periodico mensile
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PARTNERSHIP
DEL
FIM
POLINI TITLE SPONSOR
EBIKE ENDURO WORLD CUP 2025
Polini sarà title sponsor al Gran Premio Polini d’Italia, tappa unica del FIM Ebike Enduro World Cup 2025, in programma il 26 luglio a Breuil-Cervinia. La partnership con Off Road Pro Racing, la FMI e la FIM nasce dalla volontà condivisa di far crescere il movimento eBike. Saimon Polini, direttore marketing Polini Motori, ha dichiarato: “È una grande opportunità legare il nostro marchio a un evento di così alto profilo nel mondo racing. La nostra partecipazione rappresenta molto più di una semplice sponsorizzazione: è un impegno concreto per portare sempre più in alto il brand Polini, promuovendo l’innovazione, la performance e la passione che da sempre ci contraddistinguono”.
TADEJ POGAČAR: PARTNERSHIP A LUNGO TERMINE CON CONTINENTAL
Tadej Pogačar ha stretto una partnership a lungo termine con Continental, da tempo una garanzia di performance e sicurezza sia nel mondo automotive che in quello del ciclismo. “Le prestazioni di alto livello non sono solo il risultato del talento individuale, ma anche di una ricerca continua. Continental e io condividiamo l’ambizione di sfruttare al massimo le nostre possibilità, sia in termini di sport che di sviluppo. Questa partnership è stata quindi la logica conseguenza. Come professionista, so quanto sia fondamentale fidarsi dei propri pneumatici. Senza l’equipaggiamento giusto, non sarei diventato il ciclista che sono oggi”, ha affermato il campione sloveno.
SCOTT SUPPORTA LA VAL DI SOLE
BIKELAND PER LE PROSSIME DUE STAGIONI
Scott è il nuovo partner di Val di Sole Bikeland, da anni sede di grandi eventi mondiali nell’off-road e destinazione sempre apprezzata dai biker. Un legame che si svilupperà per le prossime due stagioni, nelle quali Val di Sole sarà impegnata, dal 20 al 22 giugno di quest’anno, nell’organizzazione della tappa di UCI World Series e nel 2026 come sede iridata per i Mondiali (26-30 agosto 2026).
Quello tra Scott e Val di Sole è un rapporto strategico che affonda le proprie radici nei quasi 20 anni di storia della valle trentina come ‘venue’ di grandi eventi. Infatti, proprio l’atleta Scott più vincente e rappresentativo, Nino Schurter, ha vinto in Val di Sole nove volte in Coppa e anche al Mondiale 2021.
MONDRAKER AL FIANCO
DELLA VAL D’ORCIA GRAVEL 2025
Mondraker sarà sponsor ufficiale della Val d’Orcia Gravel, manifestazione che si terrà il 18 e 19 ottobre 2025 nel cuore della Val d’Orcia. L’organizzazione ha studiato percorsi per tutti i livelli: dal “Frugale” di 37 km al più duro “Luculliano” di 140 km, passando per il “Saporito” (75 km) e il “Goloso” (114 km). A rendere ancora più speciale quest’edizione, è stato annunciato che sarà messa in palio una Mondraker Arid S per uno dei fortunati partecipanti. “Non è solo una gara, ma una festa del territorio, della cultura e della passione per la bici. Non vediamo l’ora di essere parte di questa avventura sulle strade bianche più belle del mondo”, ha dichiarato Marco Cislaghi, country marketing manager.
CANYON SIGLA UN ACCORDO CON ALEJANDRO VALVERDE
Dopo aver vissuto insieme tante vittorie nell’ultima decade, Alejandro Valverde e Canyon ha annunciato una partnership per suggellare un rapporto già di grande successo. Il murciano ha ottenuto 62 delle sue 132 vittorie in carriera in sella alle bici tedesche, e ha contribuito allo sviluppo dei nuovi modelli da strada del brand. Valverde continuerà a essere in contatto con il team di ricerca e sviluppo di Canyon, per offrire i suoi feedback sulle future innovazioni. “Canyon è perfettamente in linea con il mio modo di intendere questo sport, sia come atleta che nel mio nuovo ruolo di allenatore. Sono convinto che possiamo continuare a costruire la nostra eredità insieme”, ha dichiarato lo spagnolo.
IL TRIATLETA SAM LAIDLOW SI UNISCE A PROLOGO
A partire da questa stagione Sam Laidlow entra a far parte della famiglia Prologo. Il 26enne francese, che da diversi anni utilizza i prodotti del marchio italiano vincendo diversi IRONMAN tra cui il Mondiale del 2023, ha stretto un accordo con Prologo di cui sarà ambassador e sviluppatore di nuovi prodotti per la triplice. Laidlow è conosciuto globalmente per la sensazionale vittoria al Campionato Mondiale IRONMAN di Nizza 2023, diventando il più giovane atleta nella storia a vincere questa prestigiosa competizione. Memorabile anche il suo record a tutt’ora imbattuto nella frazione di ciclismo al Campionato del Mondo IRONMAN di Kona del 2024, dove ha completato la distanza di 180 km in sole 3 ore 57 minuti e 22 secondi usando proprio una sella Dimension Tri CPC.
LA
Alé ha annunciato una collaborazione con Giada Borgato, ex campionessa italiana su strada e attuale commentatrice RAI del Giro d’Italia. Originaria di Padova, Giada ha conquistato il titolo di campionessa italiana élite nel 2012 coronando una carriera iniziata sin da giovanissima. Dopo il ritiro dalle competizioni nel 2014, ha intrapreso una nuova strada come commentatrice tecnica, diventando nel 2021 la prima donna a ricoprire questo ruolo al Giro d’Italia per la RAI. L’amministratrice delegata Alessia Piccolo ha affermato: “Siamo entusiasti di questa partnership con Giada. La sua esperienza, passione e dedizione al ciclismo femminile incarnano perfettamente i valori di Alé. Da sempre crediamo nell’importanza di offrire alle donne cicliste abbigliamento tecnico che non solo garantisca prestazioni elevate, ma che permetta anche di esprimere la propria identità e stile”.
Da sinistra: Fabio Sacco, direttore APT Val di Sole, e Ivano Camozzi, brand manager Scott Sports Italia
THOK E-BIKES NOMINA
GABRIELE AMADIGI GLOBAL SALES MANAGER
Thok E-Bikes ha annunciato la nomina di Gabriele Amadigi come global sales manager. L’ingresso di Amadigi rappresenta una scelta che va oltre il semplice rafforzamento del team commerciale.
Con una solida esperienza nel settore delle vendite, maturata in aziende di rilievo come adidas e Swarowski, Amadigi porterà all’azienda un bagaglio di competenze trasversali che offriranno vantaggi significativi per il marchio, oltre a sostenerne l’espansione nei mercati internazionali.
“L’arrivo di Gabriele rappresenta un passo significativo nel nostro percorso di crescita interna e internazionale. La sua esperienza e competenza saranno determinanti per rafforzare la nostra struttura, la presenza nei mercati esistenti e per esplorare nuove opportunità a livello globale”, ha dichiarato Stefano Migliorini, ceo di Thok E-Bikes.
ERNESTO COLNAGO INSIGNITO DELLA LAUREA AD HONOREM IN INGEGNERIA MECCANICA
Ernesto Colnago è stato insignito della Laurea magistrale ad honorem in Ingegneria Meccanica dal Politecnico di Milano. Colnago ha tenuto la Lectio Magistralis in dialogo con Pier Bergonzi, direttore Sportweek. Nato nel 1932, Ernesto Colnago è nato a Cambiago, in provincia di Milano. Ha iniziato a lavorare a 12 anni come apprendista saldatore, mentre nel 1945 alla Gloria, fabbrica milanese di bici. Nel 1954 ha aperto una piccola officina a Cambiago, iniziando a costruire telai. Ha collaborato con campioni come Fiorenzo Magni, Eddy Merckx e Tadej Pogačar, e ha vinto numerosi titoli mondiali e olimpici. Nel 2020 ha ceduto la maggioranza della sua azienda ed è stato premiato dalle Nazioni Unite come ambasciatore dei valori della bicicletta.
PEOPLE
EMILIO FOÀ NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MVC GROUP
MVC Group, specializzato nell’abbigliamento tecnico per ciclismo e sport outdoor, che fa capo alla famiglia Cremonese e al fondo Equinox, ha annunciato la nomina di Emilio Foà a nuovo amministratore delegato. Fondato nel 1946 dalla Famiglia Cremonese e dal 2019 partecipato al 40% dal Fondo Equinox, MVC Group è leader nel settore sportivo con i marchi Sportful, Castelli, Karpos e Zoot. Il Gruppo è presente in 75 Paesi nel mondo con quattro marchi di proprietà, sette filiali e oltre 250 dipendenti e ha chiuso il 2024 con un fatturato consolidato di circa 110 milioni di euro. Laureato in Economia presso l’Università Bocconi di Milano, Foà ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in importanti aziende, quali Burberry, Gucci, Benetton Group, arrivando a ricoprire il ruolo di ceo prima in OKA e poi in Ottolenghi. Foà vanta una solida esperienza nel settore cycling, maturata in particolare in Rapha, dove ha curato lo sviluppo globale del brand, attraverso una strategia multi-channel.
Siamo Ananda
Siamo il vostro esperto di soluzioni eDrive complete.
3-Speed
Ci concentriamo sullo sviluppo, produzione e vendita di sistemi di trasmissione elettrica intelligenti per affermarci come azienda leader nell’eMobility e promuovere globalmente applicazioni di sistemi di trasmissione più ecologici. Vogliamo garantire l’accessibilità e la economicità a tutte le persone.
Sfruttando le nostre capacità di R&D, il nostro obiettivo è fornire ai ciclisti la migliore esperienza eRide possibile e supportare i nostri clienti. Ricerchiamo e sviluppiamo nuovi prodotti e tecnologie, collaboriamo con i marchi per adattare soluzioni alle loro esigenze e forniamo un servizio completo. Questa è stata la nostra mentalità aziendale sin dal nostro inizio.
La sede centrale di Ananda a Shanghai è supportata da tre ulteriori fabbriche in Cina, con recente espansione in Vietnam. Questa nuova posizione aumenta la nostra capacità di soddisfare le richieste del mercato europeo e statunitense con una produzione rapida, conformità normativa e soluzioni personalizzate.
Siamo il vostro esperto di soluzioni eDrive complete.
Il marchio svizzero BMC ha annunciato in un comunicato stampa che sono in atto “misure significative per stabilizzare l’azienda, riconcentrandosi sul suo core business con un’organizzazione più snella, tra cui la spiacevole perdita di 40 posti di lavoro a livello internazionale”. Come spesso accade di questi tempi, si utilizzano perifrasi e giri di parole per comunicare che sono in atto dei licenziamenti. La “riorganizzazione strategica globale” avviene in concomitanza con le sfide economiche che stanno colpendo tutto il settore della bici. Il comunicato stampa di BMC spiega: “Dal boom del mercato del 2022, le condizioni sono cambiate drasticamente in tutto il settore. A causa del calo generale della domanda e del pessimismo dei consumatori legato alle numerose incertezze dell’economia globale, il settore si trova ad affrontare elevati stock ed è inoltre esposto a una crescente pressione sui prezzi”.
RUDY PROJECT ANNUNCIA LA DISTRIBUZIONE DIRETTA IN TUTTA LA SVIZZERA
Rudy Project ha assunto da inizio 2025 la distribuzione diretta dei suoi prodotti in Svizzera. Il brand è già presente in oltre 150 punti vendita nel territorio elvetico, soprattutto nell’area germanofona, oltre a servire i clienti attraverso l’e-shop sul proprio sito internet, accessibile in tedesco, francese e italiano. Vista la forte attenzione del marchio per le soluzioni da vista dedicate agli sportivi, metà dei punti vendita è rappresentata da centri di ottica, mentre il resto da negozi sportivi. Sono ben quattro gli area manager dedicati al territorio elvetico: Simone Pozzi per il Canton Ticino e il Grigioni italiano; Sven Biermann per la Svizzera tedesca; Pierre Bajeaux e Jean Christophe Lebey per la Romandia. È previsto un investimento sulla rete commerciale svizzera, per consolidare la presenza del brand e avere un rapporto più diretto con i clienti b2b.
ROCKY MOUNTAIN RIPARTE DA UNA CORDATA DI QUATTRO SOCI CANADESI
Il marchio canadese Rocky Mountain è stato comprato da una cordata di quattro soci. L’acquisizione è arrivata in seguito alla procedura di ristrutturazione finanziaria accettata lo scorso dicembre, che l’azienda aveva dovuto iniziare per non dover dichiarare bancarotta. Il gruppo si chiama Chaos Sports Inc. e tre dei soci sono collegati a Maui Bikes, un marchio quebecchese di eBike, che ha così rilevato lo storico brand nato nel 1981 e che ha recitato un ruolo importante nello sviluppo delle mtb. Il nuovo team di proprietà comprende: Jonathan Bourgeois (co-fondatore di Raccoon Skis e socio di Maui Bikes), Christian Thibert (presidente del distributore automobilistico Thibert Inc. e proprietario di Maui Bikes), Patrick St-Denis (con esperienza nelle vendite con marchi Oakley e POC) e Jean-François Grenache (specialista in marketing e sviluppo commerciale).
3T BIKE RAFFORZA LA SUA PRESENZA IN CINA
Con cinque tappe tra Tianjin, Pechino e Shanghai, 3T ha completato con successo il suo primo tour in Cina, guidato dall’ambassador Paolo Bettini. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il partner locale Bike+Work, rappresenta il primo passo concreto di una strategia più ampia di posizionamento del brand nel mercato asiatico, in particolare quello cinese, oggi tra i più dinamici per il settore sportivo e lifestyle di alta gamma. “Recentemente abbiamo iniziato un’intensa collaborazione con Bike+Work per sviluppare un’offerta prodotto pensata per il mercato cinese, uno dei più dinamici e promettenti per la bike economy. La nostra partnership si basa su valori comuni: attenzione alla qualità, cultura del ciclismo e capacità di costruire esperienze attorno al prodotto”, ha spiegato Carlo Donadoni, marketing manager di 3T.
CHAMOIS BUTT’R ARRIVA IN ITALIA CON CICLO PROMO COMPONENTS
Chamois Butt’r, marchio americano tra i leader a livello mondiale nei prodotti antisfregamento per ciclisti e atleti endurance, arriva in Italia grazie a Ciclo Promo Components. Con oltre 25 anni di esperienza e una comunità internazionale di appassionati, Chamois Butt’r si distingue per l’alta qualità, l’attenzione alla sostenibilità e una missione inclusiva: rendere ogni attività sportiva più confortevole per tutti. Chamois Butt’r nasce dall’esperienza diretta del fondatore Steve Mathews, ciclista appassionato che ha sviluppato la prima crema per fondelli per rispondere a un’esigenza reale: prevenire irritazioni e migliorare il benessere in sella. Oggi, il brand è sinonimo di affidabilità per atleti professionisti, amatori e per chi pratica uno stile di vita attivo.
PIERER MOBILITY INTERROMPE TUTTI GLI INVESTIMENTI NEL SEGMENTO BICI
Pierer Mobility Group smetterà di investire nel mercato di bici ed eBike nel corso del 2025. Il gruppo austriaco lo ha annunciato con la pubblicazione del bilancio 2024, in cui la holding specifica che si impegnerà a smaltire le rimanenze di magazzino dei marchi di proprietà come Husqvarna e GasGas. Pierer valuterà inoltre delle “opzioni strategiche” per quanto riguarda le sue quote in Felt, di cui possiede il 70% delle azioni. La decisione arriva dopo un 2024 contrassegnato da notevoli problemi finanziari ed economici, in particolare per quanto riguarda la crisi attraversata da KTM AG (l’azienda che si occupa delle moto, mentre KTM Bike Industries è un’entità a sé non collegata a Pierer), che sta attraversando una fase di ristrutturazione.
SIDI APRE IL 2025 CON UNA CRESCITA DEL 34% NEL PRIMO TRIMESTRE
Prosegue con slancio il percorso di crescita di Sidi: dopo aver chiuso il 2024 con un fatturato in aumento del +33% rispetto al 2023, l’azienda ha annunciato i dati relativi al primo trimestre 2025, concluso con un fatturato pari a 8,2 milioni di euro, in aumento del 34% rispetto ai 6,1 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Crescono a doppia cifra sia il segmento moto (+36,6%), con ottimi risultati in tutti i mercati, sia quello bici (+28,4%), principalmente grazie alle performance di Europa e Stati Uniti. Questi numeri confermano la solidità della strategia avviata dopo l’acquisizione del marchio da parte di Italmobiliare e testimoniano l’efficacia delle numerose iniziative volte al rinnovamento del brand, basate su investimenti in ricerca e sviluppo e ampliamento della gamma prodotti.
INIZIATIVE
VALLI DI PARMA E GRAVEL GOURMET: L’APPUNTAMENTO È PER IL 4-5 OTTOBRE
Gravel Gourmet, l’evento nato nel 2022 per raccontare il connubio tra cicloturismo ed enogastronomia, torna sabato 4 e domenica 5 ottobre 2025. Un nuovo posizionamento in calendario per scoprire il territorio di Parma, in un contesto climatico e paesaggistico ricco di fascino. Una scelta, quella della nuova data, condivisa da Unione Pedemontana Parmense con gli organizzatori dell’ASD Happy Trail MTB, che con l’occasione hanno voluto ripensare il format dell’evento, rispondendo ai feedback raccolti nei primi anni dell’esperienza, e aprendosi a un pubblico sempre più ampio. L’edizione 2025 proporrà infatti un’opzione di percorsi più accessibili, che strizzino l’occhio anche agli appassionati meno esperti: per questo nasce l’itinerario Family, che si affiancherà ad altre due tracce, tutte in programma domenica 5 ottobre.
MTB TALKS: DATE E NOVITÀ DELLA PROSSIMA EDIZIONE
L’ottava edizione di MTB Talks si terrà a Molveno, il 10 e 11 ottobre 2025. L’evento continuerà a ospitare rappresentanti delle più importanti destinazioni a livello mondiale, ma darà voce anche ad alcune realtà emergenti del panorama italiano delle destinazioni mtb, che potranno venire a presentare il loro progetto di fronte a un pubblico di esperti proveniente da tutta Europa. Non mancheranno ovviamente i relatori internazionali d’eccezione, che porteranno, come di consueto, prospettive esclusive sui temi più rilevanti dello sviluppo di destinazioni turistiche, e il workshop sui sentieri di Paganella Bike, che ogni anno permette di illustrare le tematiche discusse nella giornata del convegno. Confermata anche la tavola rotonda, che quest’anno si incentrerà sul tema della sicurezza dei biker nelle trail area.
RAICAM AVVIA I CORSI DI FORMAZIONE TECNICA FOX
Raicam, distributore esclusivo per l’Italia dei marchi Fox, Marzocchi e Raceface, ha comunicato ai propri clienti che dalla seconda metà di giugno si svolgeranno presso la sede dell’azienda a Mondovì (in provincia di Cuneo) i corsi per i negozianti Fox Point. Informa altresì che per i retailer interessati che ne faranno richiesta, sempre a Mondovì, nel mese di settembre, si terranno i Fox Dealer Training: sessioni di formazione per i propri rivenditori, dove si approfondiranno tematiche tecniche sui prodotti, come la manutenzione delle sospensioni, la regolazione delle forcelle e degli ammortizzatori, e molto altro. Per maggiori informazioni e dettagli sull’iniziativa: sales.italia@raicam.com - 0174.040521
ULTIMATE ROAD RACING PERFORMANCE
THE LAND OF THE OPPORTUNI… TRAILS
Secondo un paper di Trust for Public Land, centri urbani e comunità rurali in tutti gli Stati Uniti beneficiano dell’indotto derivante dai praticanti della mtb. Uno stimolo per gli operatori italiani a crederci e alle amministrazioni pubbliche a supportarli
di Gabriele Vazzola
Secondo la vulgata comune, l’America è “the land of the opportunities”. Una terra dalle molte opportunità, ma anche (aggiungiamo noi) dalle molte contraddizioni.
Vediamo di concentrarci in questo caso solo sulle prime. Sicuramente negli states le possibilità di fare impresa e creare driver che possano facilitare e far crescere le economie locali sono molte e più semplici che in Italia. Se Oltreoceano alcune aree soffrono di problemi causati da vari fattori economici e sociali, molte altre prosperano, cosa abbastanza normale se pensiamo alla vastità e alle diversità degli States.
In questo articolo vogliamo porre l'attenzione non sui grandi centri economici e turistici, ma soprattutto sulle piccole comunità rurali che spesso e volentieri prosperano e hanno trovato una chiave per continuare ad avere appeal, verso local e turisti, in un mondo che sembrerebbe volere tutto concentrato in pochi grandi agglomerati urbani. Per l’America rurale spesso la situazione è favorevole, anche al di fuori dei casi emblematici del Colorado o dell’Arkansas, e molte “contee” fuori dai radar mediatici hanno trovato tramite la mtb una chiave per far crescere la propria economia. Secondo un paper di Trust for Public Land (TPL), con la collaborazione di IMBA (International Mountain Bicycling Association), la vacanza attiva all'aria aperta ha un impatto decisivo sulla condizione economica di una comunità, influendo anche sull’aumento del valore delle proprietà, sulla qualità del soggiorno, sulle attività commerciali e sulle opportunità di lavoro nei diversi settori connessi. Negli USA, la spesa media per un singolo biker in visita a uno di questi centri è stimata in 416
dollari. Ma non solo. La mountainbike offre infatti, oltre ai vantaggi economici, anche migliori indicatori in termini di salute fisica, mentale e sociale.
Non tutto è semplice, soprattutto in un Paese burocratizzato come l’Italia, e questo lo vediamo ogni anno parlando con gli operatori del settore. Per creare un contesto che sia attrattivo occorre know-how e pianificazione, tutte cose che porterebbero a nuovi posti di lavoro per le comunità locali. Molte sono le azioni da intraprendere, come: cercare i terreni adatti, i finanziamenti, ottenere i permessi, progettare i trail, costruirli, manutenerli, programmare uno sviluppo futuro e risolvere potenziali conflitti tra le parti in causa. Il tutto offrendo i servizi necessari al funzionamento e all’accessibilità. Per dare un'idea di quelli che potrebbero essere i benefici economici di un sistema di sentieri organizzato basta dare un occhio alla communty della mtb a stelle e strisce, una tribù che non pare tanto diversa da quella nostrana.
Il numero di appassionati biker negli Stati Uniti è aumentato senza sosta negli ultimi 20 anni con circa 8,7 milioni di praticanti attivi. Trailforks, app molto nota di tracciamento dei sentieri, identifica più di 244.000 trail (ufficiali) negli States con una distanza totale di 313.778 miglia. I rider negli USA sono identificati come persone benestanti, che effettuano in media cinque viaggi all'anno e l’importanza che rappresenta la bici nelle loro vite è sancita dal fatto che oltre l'85% dei praticanti ha convenuto che la mtb è un'attività che ritengono parte fondamentale della propria identità come individui.
I BENEFICI DIRETTI DELLA MTB
La mountainbike offre vantaggi economici diretti alle comunità che hanno sistemi di sentieri organizzati. Essi possono creare terreno fertile per lo sviluppo aziendale in molteplici comparti. Oltre all'occupazione diretta nel settore ricreativo, le opportunità includono costruzione e manutenzione, fabbricazione e/o riparazione di biciclette e attrezzature correlate, alloggi, ristoranti e vendita al dettaglio. Sono necessari lavoratori per pianificare, progettare e costruire i trail, e squadre di lbuilder per mantenere i sentieri, a volte stagionalmente. Per rappresentare al meglio la variegata distribuzione economica e demografica, i dati sono stati raccolti in tutto il Paese: dall’Alabama, allo Utah, dall’Oregon alla Carolina.
L’ECONOMIA DELLA MTB: ECCO LE CIFRE
Per fare alcuni esempi, sui trail a Duluth in Minnesota la stima è di 103 dollari a visita, incluse le spese per la mountainbike (acquisto o noleggio), riparazione bici e manutenzione, biglietti per gli impianti di risalita e tariffe per i sentieri, vendita al dettaglio, cibo, intrattenimento e alloggio. L'area di studio è urbanizzata e dispone di alberghi e ristoranti facilmente accessibili. Nella più cara Chequamegon nel Wisconsin i dati hanno evidenziato una spesa di circa 245 dollari al giorno, per alloggio, cibo, generi alimentari, attività ricreative, spese varie (intrattenimento, shopping, bici, giochi) e altre voci. Con una spesa media per persona che ha superato i 1.000 dollari. Per le destinazioni incluse nella survey, la spesa per visita per i ciclisti di montagna non locali è di 416 dollari.
L'occupazione totale diretta e indiretta derivata dal turismo dei biker, varia invece da 1.522 a 1.626 posti di lavoro per sito e il reddito da lavoro totale in tutti gli studi riportava cifre tra i 50,4 e i 54,1 milioni di dollari, per una media di quasi 35 mila dollari per ogni operatore (stagionali e part time compresi!). Certo, non possiamo aspettarci questo genere di ritorno in Italia, ma forse può essere da stimolo a volenterosi imprenditori locali, nonché alle amministrazioni pubbliche a credere e investire nel territorio e nel turismo anche in aree che stanno subendo un depopolamento o che si sentono poco apprezzate dal turismo di massa. L’impressione è che, mentre negli USA la costruzione dei “trail park” sia una pratica comune e diffusa, e venga utilizzato come volano per la ricostruzione e il consolidamento delle economie locali, vicino ai centri urbani ma anche nei piccoli centri sperduti, in Italia, tutto si stia accentrando verso pochi centri d’eccellenza che vengono presi d’assalto da orde di turisti durante i mesi estivi. Questo lascia invece scoperte ampie zone del territorio per lunghi mesi dell’anno. Pensiamo ad esempio a quanto possa svilupparsi questa economia nel Sud Italia, dove è possibile (con poca spesa) programmare viaggi in bici tutto l’anno.
I BENEFICI ECONOMICI INDIRETTI SULLE DESTINAZIONI MTB
• Gli utenti residenti nelle vicinanze possono accedere a nuove esperienze ricreative all'aperto e creare occasioni di conoscenza e networking con i visitatori.
• I proprietari degli immobili nelle vicinanze dei trail beneficiano di un aumento del valore delle proprietà.
• I proprietari di imprese private beneficiano di una base clienti ampliata, compresi coloro che scelgono di stabilirsi vicino ai sentieri o lavorare nel settore hospitality.
• I turisti hanno vantaggi comprovati sulla loro salute fisica e mentale. L'intensa attività può portare a risultati positivi per la salute dei ciclisti, che a loro volta riducono i costi sanitari a lungo termine, contrastando gli effetti negativi associati con l'inattività fisica e migliorando il sistema cardiovascolare.
• La mtb, come altre forme di attività ricreative all'aria aperta, ha effetti positivi anche sulla riduzione dello stress, miglioramento dell'umore e maggiore soddisfazione della vita.
• Lo sport offre benefici sociali aumentando la connettività tra le persone. Come parte importante dell'identità culturale dei biker, andare in bici collega le persone a una comunità più ampia di appassionati di attività ricreative all'aria aperta, così come alla natura.
• I percorsi per mtb aiutano ad attrarre e trattenere i residenti nella regione. Questo elemento contrasta il calo demografico che molte comunità rurali devono affrontare e porta benefici economici attirando anche nuove aziende.
LE SETTE AZIONI CONSIGLIATE PER MASSIMIZZARE
LA RESA DI UNA “BIKE DESTINATION”
1.Creare un solido processo collaborativo tra gli stakeholder intersettoriali per promuovere le strategie di sviluppo dei sentieri. I residenti possono aiutare a identificare le preoccupazioni pubbliche e le sfide critiche per la gestione dei sentieri.
2.Concentrarsi sul collegamento dei percorsi alle risorse esistenti: una strada principale o un distretto commerciale, altre risorse ricreative, trasporto pubblico o alloggi.
3.La pianificazione dei sentieri ha più successo quando è guidata da un ente o gruppo che ne sostiene instancabilmente l'attuazione. I promotori del percorso possono essere comunità locali, con volontari o residenti che credono nel potere trasformativo delle attività ricreative all'aperto e prendono responsabilità della sua creazione e gestione.
4.Raccogliere dati economici di base prima dello sviluppo di un sistema di sentieri per misurarne l'impatto. Comprendere i rendimenti degli investimenti pubblici e privati nei sentieri può facilitare ulteriori finanziamenti in futuro e aiutare i sostenitori a dimostrare l'entità dei benefici finanziari.
5.Ridurre i costi sfruttando le partnership, ad esempio collaborando con organizzazioni professionali che hanno familiarità con i requisiti legali e normativi per la costruzione dei sentieri. Oppure facendo accordi con i proprietari dei terreni.
6.Essere inclusivi nella pianificazione e programmazione dei percorsi, al fine di aumentare l'accessibilità alle attività di appassionati di tutte le età, livelli d’abilità, estrazione demografica e background socio economico.
7.Prestare attenzione a potenziali conflitti tra i nuovi residenti e quelli esistenti, biker e altri utenti dei sentieri, assicurandosi che tutti abbiano voce in capitolo nei processi decisionali.
THE LAND OF THE OPPORTUNI… TRAILS
According to a report of Trust for Public Land, urban centers and rural communities across the United States benefit from the economic ripple effect generated by mountain bike enthusiasts. This should be an encouragement for Italian operators to believe in this sector and for public administrations to support them, especially in a country as bureaucratized as Italy. To create an attractive environment, know-how and planning are essential. These elements would lead to new job opportunities for local communities. Many actions need to be taken, such as: finding suitable land, securing fundings, obtaining permits, designing trails, constructing them, maintaining them, planning for future development, and resolving potential conflicts between stakeholders.
Mtb offers direct economic benefits to communities with organized trail systems. These systems can create business development opportunities in multiple sectors. Beyond direct employment in the recreational sector, opportunities include construction and maintenance, manufacturing and/or repair of bicycles and related equipment, accommodation, restaurants, and retail. Workers are needed to plan, design, and build trails, and trail builder teams are required to maintain the trails, sometimes seasonally.
The impression is that, while in the USA the construction of "trail parks" is a common and widespread practice, used as a driving force for the reconstruction and consolidation of local economies near urban centres and in small and remote towns, in Italy everything is becoming centralized around a few "centres of excellence." These spots are then overrun by hordes of tourists during the summer months, leaving vast areas of the territory unutilized for long periods of the year.
L’ANIMA ITALIANA DELL’ALTA GAMMA ABUS
Maxi Studio è il polo produttivo per i caschi high end del marchio tedesco, che l’ha acquisita nel 2021 dopo anni di collaborazione. In occasione di un evento organizzato nella sede di Camisano Vicentino, il ceo Andrea Cecchinato ci ha raccontato evoluzione, sfide e prospettive future dell’azienda
di Davide L. Bertagna
“Abus ha intrapreso rapporti commerciali con l'Italia da diverso tempo. Alcuni anni fa, abbiamo avuto l’opportunità di sviluppare il primo Gamechanger insieme all’azienda italiana Maxi Studio, con cui abbiamo avviato il progetto e realizzato il casco. Da lì sono arrivati altri modelli e, alla fine, abbiamo deciso insieme alla famiglia proprietaria nel 2021 d'integrare Maxi Studio all'interno di Abus”, aveva dichiarato Daniel Bremicker, membro del board Abus, nell’intervista realizzata a dicembre nella sede tedesca dell’azienda a Wetter. A distanza di qualche mese possiamo dire di aver “completato il quadro”. In occasione di un evento organizzato da Abus in Veneto, al quale è stata invitata la stampa internazionale per il lancio di un nuovo prodotto (top secret ancora per qualche settimana), abbiamo visitato la sede di Maxi Studio a Camisano Vicentino. Un’opportunità preziosa per entrare nel cuore della produzione dei caschi Abus di alta gamma e conoscere più da vicino il team italiano che, tra le altre cose, sviluppa interamente in loco modelli come quello utilizzato da un fuoriclasse del calibro di Mathieu Van der Poel. Fondata nel 1993 dai fratelli Oliver e Massimo Simonaggio,
Andrea Cecchinato, ceo Maxi Studio
Andrea, ci racconti brevemente la storia e l’evoluzione di Maxi Studio, dalla nascita fino a oggi?
Maxi Studio è stata fondata nel 1993 a Camisano Vicentino dai fratelli Massimo e Oliver Simonaggio. Inizialmente l’attività era focalizzata sulla vendita di gadget e prodotti regalo personalizzabili. Fin da subito, uno dei primi reparti attivi fu la serigrafia. Verso il 2000 ne vennero creati altri due, dedicati alla termoformatura e al taglio. L’azienda si specializzò sempre di più nella produzione di componenti in policarbonato, in particolare per l’applicazione nei caschi, e da quel momento nacque la collaborazione con il mondo delle moto e del ciclismo, soprattutto con marchi italiani. In questo ambito, uno dei primi brand con cui Maxi Studio iniziò a collaborare fu Kask.
Come è nata la collaborazione con Abus? Abus, attivo nel settore dei caschi fin dagli Anni ’90, era noto soprattutto per modelli di fascia medio-bassa destinati al segmento urban e kids. Nel 2015, l’azienda decise di riposizionarsi sul mercato e avviò un dialogo con il team Movistar. La squadra spagnola accettò la partnership, chiedendo però che i caschi fossero Made in Europe, preferibilmente sviluppati nella stessa struttura in cui venivano realizzati quelli di Kask, all’epoca partner del team Sky, vincente con atleti come Chris Froome e Geraint Thomas. Il primo modello nato dalla collaborazione tra Maxi Studio e Abus fu
Maxi Studio è una realtà specializzata nella produzione di lavorati termoplastici per settori diversificati: dai gusci per valigie ai frontali per macchine automatiche, fino a componenti per impianti industriali. L’esperienza trentennale nel campo della termoformatura ha permesso all’azienda di crescere costantemente, fino ad attirare nel 2015 l’attenzione di Abus, con cui è nata una collaborazione per la realizzazione di caschi da ciclismo ad alte prestazioni. Nel giugno 2021, Abus ha acquisito il 100% di Maxi Studio, trasformandolo nel proprio sito produttivo dedicato alla fascia alta del mercato. Un’integrazione piena dal punto di vista industriale, che però ha lasciato alla realtà vicentina la libertà di mantenere attive anche le proprie linee di business storiche. Nel corso della visita, abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con il ceo Andrea Cecchinato, figura chiave nel processo di transizione e crescita di Maxi Studio. A lui abbiamo chiesto di raccontarci il percorso dell’azienda, le sfide affrontate in questi anni, il ruolo del Made in Italy nella produzione high-tech e le prospettive future in un settore in continua evoluzione.
il Gamechanger 1, ancora oggi un successo commerciale, anche grazie alla visibilità offerta da un fuoriclasse come Mathieu Van der Poel. Nel tempo, Maxi Studio ha iniziato ad attrezzarsi per gestire l’intera filiera produttiva, arrivando a realizzare internamente un casco completo. Sono stati così creati un reparto dedicato alla produzione del polistirolo e l’intera catena di componenti: dal rotore alle parti plastiche, dagli elementi estetici al packaging, fino al reparto di assemblaggio.
Dal 2015 Maxi Studio ha cambiato configurazione industriale: quali sono stati i principali vantaggi di questa trasformazione e cosa è cambiato concretamente per l’azienda?
Dal 2015 il rapporto tra Maxi Studio e Abus ha iniziato a intensificarsi. Il punto di svolta è stato nel 2021, una vera e propria milestone aziendale, quando il colosso tedesco ha acquisito il 100% di Maxi Studio. La decisione è stata presa dai fratelli Simonaggio, in un momento particolarmente delicato, nel pieno della pandemia da Covid-19. Nonostante il passaggio di proprietà, è stata garantita continuità aziendale: i soci storici sono rimasti in azienda con ruoli di rilievo. Io sono arrivato poco dopo, nel luglio 2021. Venivo già dal settore bike, dove ricoprivo il ruolo di direttore operations e IT di gruppo presso Selle Royal, e il mio profilo si adattava bene alle esigenze di Maxi Studio. Da lì è stato elaborato, insieme ai colleghi tedeschi, un piano industriale basato sull’ampliamento dei modelli, delle categorie di prodotto e dei volumi. È iniziato così un percorso di crescita che ha portato all’internalizzazione di varie fasi dello sviluppo e della produzione. Abbiamo introdotto la progettazione CAD, attivato laboratori di test e creato un reparto tecnico che nel 2021 contava solo due persone e oggi dodici. A supporto di questa espansione, abbiamo investito in nuovi macchinari e attivato ulteriori reparti, come quello di tampografia per i caschi e quello dedicato alla produzione dei cinturini.
Processo di termoformatura
Quante persone lavorano oggi nella sede di Camisano Vicentino e qual è il volume medio di produzione di caschi?
A testimonianza della crescita avviata nel 2021, quando in Maxi Studio lavoravano 45 persone, oggi siamo arrivati a quasi 90 tra dipendenti diretti e personale di produzione. Negli ultimi anni abbiamo costruito un team composto da persone giovani, motivate e competenti, e il clima che si è creato all’interno dei reparti produttivi è molto positivo. In termini di volumi, siamo al di sopra del 2022, considerato da molti operatori del settore l’anno del boom. Anche rispetto al 2019, spesso indicato come l’ultima stagione “normale” prima dell’exploit del mercato, registriamo numeri nettamente superiori. Attualmente produciamo alcune decine di migliaia di pezzi al mese, sempre nella fascia alta di gamma.
Quali novità aspettarsi per il 2026?
Nel 2021, quando ho iniziato a lavorare al piano industriale, che prevedeva più modelli, più categorie di caschi, maggiori volumi, nuovi reparti produttivi, più macchinari e più personale, mi sono posto una domanda: dove ci collocheremo nel prossimo futuro?
Da lì è nata l’idea di un nuovo stabilimento produttivo, che posso anticipare sarà pronto entro la fine del prossimo anno. Dopo un piccolo rallentamento nel 2023, oggi il progetto è definitivo. La nuova sede di Maxi Studio sorgerà a Campodoro (in provincia di Padova), accanto alla ciclabile Treviso-Ostiglia, nel comune confinante con Camisano Vicentino. Abbiamo scelto di acquistare un terreno nella stessa area proprio per mantenere il know-how delle persone che lavorano con noi da anni.
Come vi state adattando alle sfide della sostenibilità nella produzione industriale?
Nel nuovo stabilimento produttivo abbiamo prestato molta attenzione alla sostenibilità. Questo tema mi è sempre stato caro, non come semplice strumento di marketing, ma da un punto di vista industriale concreto. Nello sviluppo del nuovo sito abbiamo cercato di minimizzare i consumi degli impianti e condotto studi energetici per ridurre ulteriormente i consumi. Inoltre, nella sede di Campodoro punteremo molto sulla mobilità sostenibile, incentivando l’uso della bici per tutti i dipendenti e offrendo ricariche elettriche gratuite per i mezzi a batteria.
Quanto pesa a tuo avviso in questo momento storico il valore del “Made in Italy” nei mercati esteri?
Il Made in Italy, dal mio punto di vista, ha un peso enorme sia per i negozianti sia
THE ITALIAN SOUL OF ABUS
During a launch event of a new product (still under wraps for a few more weeks), organized by Abus in Veneto, we had the opportunity to visit the headquarters of Maxi Studio in Camisano Vicentino. It was a valuable chance to dive into the heart of Abus’s high-end helmet production and to get to know the Italian team behind models like the one worn by a world-class athlete such as Mathieu Van der Poel. Founded in 1993 by brothers Oliver and Massimo Simonaggio, Maxi Studio is a company specialized in the production of thermoplastic components for a wide range of industries—from suitcase shells to panels for automated machinery and components for industrial systems. With over 30 years of experience in thermoforming, the company has grown steadily, eventually catching the attention of Abus in 2015. That partnership led to a collaboration focused on developing high-performance cycling helmets.
In June 2021, Abus acquired 100% of Maxi Studio, transforming it into its dedicated manufacturing site for the premium segment of the helmet market.
per il consumatore finale. Durante la mia carriera professionale ho visitato diversi stabilimenti produttivi in Cina. Devo dire che sono entrato in contatto con realtà molto avanzate: non è più la Cina di 20 o 30 anni fa, è un Paese estremamente sviluppato dal punto di vista tecnologico. Quello che ancora oggi ci distingue in Europa, e in particolare in Italia, è il design, la qualità e una forma di artigianalità industrializzata. Siamo eccellenti nel combinare precisione artigianale e scala industriale. Questo mix ci pone ancora un passo avanti rispetto ad altri Paesi e lo conferma il continuo interesse che riscontriamo per i nostri prodotti. Il nostro obiettivo come Maxi Studio è quello di combinare al meglio design molto sfidanti sui caschi che ci arrivano dalla casa madre Abus con l’aspetto sicurezza, che rimane per noi l’elemento fondamentale.
Lavorazione CNC
Packaging dei caschi Abus creati in Italia
Assemblaggio
UNA SECONDA VITA PER I MOTORI POLINI
Il marchio lombardo offre la possibilità ai Service Point di revisionare tutti gli EP-3 e intervenire solo sui componenti danneggiati, senza dover ricorrere alla sostituzione completa. L’obiettivo?
Garantire un ciclo di vita più ampio ai prodotti riducendo così i costi e l'impatto ambientale di Davide L. Bertagna
Nel panorama di una mobilità sempre più orientata alla sostenibilità, Polini si distingue per l'impegno concreto nel promuovere un modello di consumo responsabile. L'azienda, infatti, sviluppa da diversi anni soluzioni pensate per prolungare il ciclo di vita dei propri prodotti, riducendo sprechi e costi. Tra queste, uno dei valori aggiunti dei sistemi EP-3 è che possono essere revisionati dai Polini Service Point, offrendo una seconda opportunità ai motori (e di conseguenza alle eBike) che altrimenti finirebbero in disuso.
Questo approccio va oltre la semplice manutenzione: è una vera e propria scelta strategica che si allinea ai principi dell'economia circolare, dove il riuso e il recupero sono strumenti fondamentali per ridurre l'impatto ambientale. I motori Polini
Economia circolare: riutilizzo e riparabilità dei componenti
Valore nel tempo: durata anche oltre il periodo di garanzia
EP-3 sono stati progettati per essere facilmente ispezionabili, una caratteristica particolarmente vantaggiosa una volta terminato il periodo di garanzia di 24 mesi. Questo garantisce un valore duraturo nel tempo e consente agli utenti di mantenere la propria bici in perfette condizioni, senza dover ricorrere alla sostituzione completa. Polini ha posto particolare attenzione alla manutenzione e alla rigenerazione dei suoi motori, elementi chiave per estenderne la vita utile. In caso di malfunzionamento, l’EP-3 può essere smontato completamente per individuare il problema e sostituire solo i componenti danneggiati, evitando inutili sprechi.
COME FUNZIONA
Quando il motore EP-3 necessita di manutenzione, può essere facilmente rimosso dal telaio e portato presso un Polini Service Point. Qui i tecnici autorizzati sono in grado di ripristinarlo alla piena efficienza, intervenendo su componenti come carter, cuscinetti, schede elettroniche e altre parti interne. A supporto di questo processo, Polini ha creato un catalogo tecnico che codifica ogni singolo componente della powertrain, consentendo ai centri assistenza di ordinare solo i ricambi necessari. Questo approccio consente di ridurre ulteriormente i costi e di evitare la sostituzione dell'intera unità, migliorando l'efficienza e la sostenibilità della manutenzione. Con questa filosofia, Polini conferma la propria leadership non solo nella qualità dei prodotti, ma anche nella visione responsabile della mobilità elettrica, dove ogni componente ha una seconda opportunità e contribuisce a un futuro con meno sprechi.
Scopri di più sull’iniziativa dei Polini Service Point
HIGHLIGHTS
Manutenzione efficiente: ricambi singoli, senza necessità di sostituire l'intero motore
Sostenibilità: riduzione dei rifiuti e ottimizzazione delle risorse
Saimon Polini, marketing manager Polini Motori
VINTA LA GARA DI “FIERA AD OSTACOLI”
Contro i dubbi e le difficoltà dei mesi precedenti, l’edizione 2025 dell’FSA Bike Festival è stata un successo. Secondo Garda Dolomiti sono state 80 mila le presenze ma, più dei numeri, entusiasmo e passione hanno dominato la scena
di Gabriele Vazzola
Come ogni anno si aprono ufficialmente le porte della stagione off-road con il consueto appuntamento dell’FSA Bike Festival di Riva del Garda. L’evento ha avuto un'ascesa inesorabile per ben 30 anni. Quando nacque era poco più che un raduno promosso dal magazine tedesco Bike, evolvendosi negli anni come un riferimento per tutti gli amanti della mtb. Per poi includere nelle più recenti edizioni anche tutto il mondo gravel e aprirsi verso la bici road, trekking e cicloturismo. Questo grazie anche alle sempre numerose aziende che hanno creduto in questo festival, portando prodotti, novità e atleti. Dallo scorso anno l’organizzazione è passata direttamente nelle mani dell’APT locale Garda Dolomiti, con alcuni dubbi della vigilia che riguardavano soprattutto la presenza dei turisti del mondo DACH, che da sempre ha visto la rassegna come un fatto privato. Nel tempo però, anche grazie all’aumentare della popolarità della vacanza attiva, le presenze italiane, un tempo relegate a pochi appassionati, sono cresciute fino a rappresentare una bella fetta della popolazione dei visitatori. Se nel 2024 la sfida dell’organizzazione era stata vinta, quest’anno non sono mancate nuove difficoltà giunte da diversi fronti. In primo luogo le acque agitate in cui versa tutta l’industry, con ogni giorno notizie di aziende in grande difficoltà, anche e soprattutto tra brand teutonici e americani, usualmente tra i protagonisti del Festival. Il contesto è sempre quello di un settore che fatica a ritrovare un suo equilibrio con molte bici offerte a grandi sconti, con ancora i magazzini che devono essere svuotati prima di presentare nuovi modelli.
I DUBBI DELLA VIGILIA
Inoltre, pochi mesi prima dello start, l’area privata “ex-Cattoi”, utilizzata nelle edizioni precedenti, è stata negata all’organizzazione, che si è ritrovata nella situazione di dover individuare una “nuova casa”. Ultimo elemento, di cui si è parlato non poco durante l'evento, è stata la concomitanza con il “tedeschissimo” Bike Festival di Friburgo, che alla vigilia sembrava aver spostato un po’ di pesi massimi in quella direzione. Insomma, se il Bike Festival 2024 era iniziato con un (vero) temporale, fastidioso ma passeggero, quest’anno le (metaforiche) nuvole sembravano essersi addensate già prima dell’apertura dei cancelli di un’edizione che, contro le aspettative, ha invece
A TIMELESS CLASSIC, EVOLVING EDITION AFTER EDITION
Like every year, the off-road season officially kicks off with the Bike Festival in Riva del Garda. The event has seen an unstoppable rise over the past 30 years. When it was first launched, it was little more than a “get together” promoted by the German magazine Bike, gradually evolving into a benchmark for all mountain bike enthusiasts. Since last year, the organization has been managed directly by the local tourism board, Garda Dolomiti. This year marked the 31st edition of the festival, which spanned four days — a duration that didn't feel excessive (though in 2026 the event will return to the three-day format). This year’s edition closed with impressive numbers: around 350 brands, 80,000 visitors, and over 2,500 registered competitors. See you again from May 1–3, 2026, for the 32nd edition.
avuto un grande successo. La location trovata intorno al campo sportivo ha convinto da subito tutti: pubblico ed espositori. Meno polvere, meno dislivelli, più chiarezza nella disposizione degli stand, aree dedicate al food e agli eventi, lago sempre in vista, villaggio sempre pieno e grande successo anche per le manifestazioni collaterali, dalla marathon fino ai party e alla open night. Tutto in un'atmosfera divertita e rilassata, che riporta all’indietro il counter del tempo, recuperando lo spirito del festival, piuttosto che quello un po’ più serioso della fiera di settore, in cui si era in parte caduti negli scorsi anni. Se vogliamo andare a vedere il numero complessivo degli espositori è stato inferiore ad altre edizioni, ma alcuni pezzi da novanta, disposti in maniera strategica nel villaggio, hanno tenuto alta l’attenzione dei visitatori. Su tutti il title sponsor FSA e Scott (posti nei pressi del palco principale), oltre a Specialized, posizionata dalla parte opposta del village insieme a Bianchi. Quest’ultima che sembra aver ritrovato una via di coerenza rispetto al suo passato cancellando alcune strategie azzardate recentemente intraprese. Successo di pubblico anche per alcuni outsider, tra cui il brand spagnolo MMR, che ha presentato una gravel race dai contenuti molto interessanti e il grande stand di Garda Dolomiti, con la sua terrazza panoramica e le iniziative che non sono mai mancate lungo i quattro giorni di evento. Il Bike Festival di Riva del Garda anche quest’anno si prende di prepotenza il proprio ruolo chiave nell’industry, conquistato in anni di passione e perseveranza.
UN PO' DI NUMERI
L’edizione di quest’anno è stata la numero 31, i giorni di fiera sono stati quattro, che non sono sembrati poi troppi, anche se nel 2026 si tornerà alla formula dei tre. Il Festival si è chiuso con un bilancio di circa 350 brand, 80 mila visitatori e oltre 2.500 iscritti alle gare. Alla Bike Marathon i biker erano quasi 1.400, che si sono confrontati con uno dei tre percorsi. Tra i momenti salienti si è parlato anche di AI applicata allo sport, dei Bike Festival Award per le migliori mtb e gravel dell’anno e ovviamente di tutto il calendario di gare. Oltre alla Bike Marathon, anche la MAXXIS Gravel Garda Trentino e la Bosch eMTB Challenge. Arrivederci dunque dal 1 al 3 maggio 2026 per l’edizione numero 32.
CE N'È PER TUTTI GLI STERRATI
Tante le novità nel settore gravel, soprattutto racing. Ma non solo, anche eMtb, abbigliamento e accessori. Ecco alcuni prodotti interessanti incontrati a Riva del Garda e che presto saranno disponibili nei migliori retailer di Gabriele Vazzola
SCOTT
ADDICT GRAVEL RC
Presentata in pompa magna proprio durante il Bike Festival, questa bici esprime quello che significa “gravel race” per la casa spagnola. I progettisti hanno puntato sulla leggerezza e sulla velocità; un telaio in carbonio studiato con una nuova geometria più aggressiva e orientata alle prestazioni pur mantenendo il comfort necessario e la facilità di guida che permette di primeggiare anche nelle più lunghe competizioni sulla ghiaia. La posizione è pensata per l’aerodinamica, come anche il sistema di stoccaggio integrato nel tubo obliquo.
Si ri-presenta sul mercato italiano lo storico marchio svizzero Cilo. Lo fa forte di una ricapitalizzazione importante, che ha portato in seno all’azienda personaggi di spicco provenienti da altri blasonati brand. I primi prodotti del nuovo corso sono già piuttosto interessanti, come la all-mountain mullet Kiano, con 170 mm di escursione e tre allestimenti. Il brand si presenta in un segmento affollato con il motore più prestazionale di Shimano, l’EP8, un design personale e un linkage della sospensione posteriore pensato intorno alla guida prestazionale in discesa e alla trazione estrema in salita.
Non proprio una novità assoluta, ma un prodotto che sicuramente evolve il concetto della scarpa gravity e trail per il brand americano. Disponibile sia con suola flat (in foto) che clipless, Stamp Trail BOA è un connubio tra prestazioni e avventura ed è pensata per il trail e l’enduro, con una tomaia in rip-stop leggera ma resistente. Presenta una punta rinforzata in TPU per una maggiore protezione e un collarino flessibile intorno alla caviglia per impedire ai detriti di entrare nella scarpa e offrire più protezione. Dotata di un'intersuola moderatamente flessibile e di un nuovo e versatile battistrada Match con mescola MC2 ad alto attrito. Chiude il pacchetto la chiusura BOA coadiuvata da un velcro nella parte alta che agisce su una tomaia asimmetrica.
La versione gravel race del celeberrimo modello road dalle tante vittorie nel World Tour. Un leggero telaio in carbonio con cavi integrati pensato per primeggiare nelle veloci e combattute gravel race, come per viaggiare e portare l’avventura su un altro livello. Questa bici è “vestita” con componenti al massimo della prestazione, come le ruote Fulcrum Sharq Carbon e il gruppo SRAM RED XPLR AXS, per un peso intorno agli otto chilogrammi che permette scatti fulminei e guida veloce lungo i trail dei percorsi gravel più impegnativi.
BIANCHI
E-VERTIC FX
La casa lombarda presenta l’ultima evoluzione della sua trail eBike da 29", progettata per essere versatile e sfruttabile anche sui più ardui sentieri alpini. Bianchi ha scelto Riva del Garda per l'anteprima mondiale di una bici concreta, senza fronzoli, al giusto prezzo e con un robusto telaio in alluminio che strizza l’occhio al design. Ques'ultimo è stato ridisegnato per rendere la bici più leggera, reattiva e piacevole da guidare sui trail tecnici. L'angolo di sterzo è stato portato a 64,5°, per una maggiore stabilità nei passaggi impegnativi. La nuova E-Vertic FX è equipaggiata con il motore Bosch Performance Line CX da 85 Nm e una batteria Powertube da 800 Wh, per un’autonomia fino a 100 km.
Sidi, celebre per le scarpe road, entra di prepotenza nel mondo mountain con una calzatura nata per eccellere sui percorsi tecnici grazie alla mescola della suola Materiis sviluppata internamente, ispirata da 60 anni d’esperienza nel motocross. Atomus GTX è costruita per resistere ai terreni più difficili e in qualsiasi condizione grazie anche all’inserto impermeabile Gore Tex. Una scarpa creata per soddisfare le esigenze dei rider estremi garantendo durata, supporto per l'atterraggio dopo i salti, frenate e manovre su tutti i terreni. Con una protezione rinforzata in punta e un battistrada più resistente per chi cerca una maggiore protezione dalle intemperie, questo modello clipless è disponibile in due varianti colori, con o senza membrana Gore Tex.
AL CENTRO DEL GRAVITY. PERMANENTEMENTE
Fabien Barel, atleta francese classe 1980, ha scritto la storia della mtb dal 1995. Come atleta, team manager, coach e product developer, la sua carriera rappresenta passato, presente e “of course” futuro delle discipline off-road più spettacolari
di Gabriele Vazzola
Apriamo lo speciale di questo mese dedicato alla mountainbike gravity con un’intervista esclusiva a uno degli atleti che più ha contribuito al suo sviluppo attraversandone tutte le “epoche”; dagli Anni ‘90 dei pionieri, quando si sperimentavano anche in maniera piuttosto naif tecniche e stili, ad oggi, in cui potremmo dire che queste discipline hanno raggiunto una certa maturità e consapevolezza. Dai podi di Coppa del Mondo, alle produzioni video che hanno fatto sognare rider di tutto il mondo, fino ai giorni nostri, Fabien Barel mette a disposizione il suo talento in bici e la sua conoscenza tecnica (e umana) come manager, coach e sviluppatore di prodotto. Nasce a Nizza nel 1980. Fin da ragazzino compete ai massimi livelli nelle maggiori competizioni internazionali di downhill ed enduro, ed
Raccontaci il tuo percorso nel mondo della mtb gravity. Sei stato tre volte campione del mondo di dh, ma quelle vittorie sembrano essere state solo l’inizio di una lunga carriera… Arrivo da un territorio (Nizza e Costa Azzurra) dove la mtb era già molto praticata e conosciuta all’inizio degli Anni ‘90. Nico Vouilloz dominava già la scena e vinceva i campionati del mondo quando nel 1995 iniziai a correre. Firmai il mio primo contratto quell’anno come professionista per il team Sunn, che all’epoca era uno dei più forti a livello mondiale. Nel 1998 vinsi il mio primo mondiale da junior a Mont Sainte Anne in Canada e poi andai negli Stati Uniti con il team GT. Quella fu una grande opportunità, perché passai due anni gareggiando e conoscendo i più forti nomi di questa disciplina. Con loro vinsi anche la mia prima Coppa del Mondo, però i risultati migliori tra cui due Mondiali, li ottenni con il team Kona. Ho corso fino al 2011 in downhill e fino al 2015 nell’enduro. Ho vinto anche europei e titoli nazionali e nel frattempo mi sono laureato in Ingegneria Meccanica. Questo mi ha aiutato a capire come comprendere e sviluppare le bici su cui correvo. Modificavo e preparavo personalmente i modelli quando ero nel team Kona e ho fatto lo stesso anche con Mondraker e ora con Canyon. La mia prima occupazione era quella di gareggiare, ma negli anni ho partecipato anche a molte produzioni video, alcune delle quali hanno fatto la storia del freeride e aiutato a sviluppare la cultura della mtb nel mondo, come ad esempio la mia partecipazione a cult movie come la serie “New World Disorder”. Ora sono team manager del CFRCanyon Racing Factory, performance coach, product developer e vado in bici con la stessa passione di un tempo.
Quali atleti pensi abbiano cambiato e fatto evolvere maggiormente la disciplina?
Quali sono stati i più influenti e quali sono stati i tuoi avversari più agguerriti?
Posso riassumere tutto in un unico nome. È stato sicuramente il mio più forte
è considerato dagli appassionati e dagli esperti come uno dei maggiori interpreti di sempre in queste discipline. Nel gotha della mtb insieme a Nico Vouilloz, Sam Hill, e Greg Minnaar, è stato tra i primi a portare un approccio professionale a questo sport, dominato in precedenza dall’approssimazione dei pionieri che rubavano la scena nei primi Anni ‘90. Nel suo palmarès, il titolo di campione del mondo juniores nel 1998 a Mont-Sainte-Anne ed élite nel 2004 a Les Gets e nel 2005 a Livigno. Nel 2003 a Lugano vince la medaglia di bronzo e nel 2007 a Fort William l'argento; tutto questo oltre ai vari titoli continentali e nazionali. Ora è team manager del CFRCanyon Racing Factory e collabora con due note aziende italiane, Pirelli e Dainese, nello sviluppo e test dei prodotti.
avversario, ma anche una delle figure chiave del nostro sport. Ha influenzato molti rider e cambiato definitivamente il modo d’intendere il downhilli. Sto parlando ovviamente dell’australiano Sam Hill. Ha rivoluzionato il mondo del gravity e il modo di guidare la bici, la posizione sui pedali, il centro di gravità e la postura da tenere in discesa. All’epoca fu molto influente anche per me, lo consideravo il mio più forte avversario, ma anche una vera e propria ispirazione. Un atleta da cui imparare come migliorare lo stile, la guida e ovviamente come spingere al limite le mie prestazioni in bici. Avere la fortuna di competere con atleti come Sam mi ha dato sempre una grande motivazione.
In che modo essere un ex pro ti facilita nel ruolo di manager? Quali sfide hai dovuto affrontare cambiando ruolo?
Ex atleta professionista, team director, performance coach, o comunque si voglia definire la mia posizione oggi è sicuramente frutto di un percorso di crescita che è iniziato con le gare ai massimi livelli mondiali. La mia lunga carriera mi ha dato gli strumenti per comprendere i parametri da applicare agli atleti che corrono per me e ai prodotti che testo personalmente. Questo è stato un grande valore aggiunto per la mia carriera. Come sviluppatore di prodotto e manager ho coscienza che ciò che può andare bene per me non coincide per forza con ciò che va bene per gli altri. Una cosa è pensare e agire perché sia io ad avere le migliori performance e vincere, diverso è fare la stessa cosa per qualcun altro. Questa è stata una sfida che ho dovuto affrontare, imparando a collaborare nel setting della bici con i diversi rider, per ottenere la miglior performance in base anche ai differenti stili di guida.
Come si sono evolute le discipline gravity rispetto a quando indossavi il numero sulla schiena?
Sicuramente lo sport si è evoluto molto, le bici sono ora più veloci, ma anche la
Fabien Barel
percezione del riding è differente. In generale anche gli atleti sono cambiati molto, anche e soprattutto nella preparazione e nell’atteggiamento. In passato l’aspetto relativo all’allenamento, alla programmazione, al duro lavoro fatto dagli atleti non era una cosa cool o di tendenza da comunicare e ciò faceva passare questi aspetti in secondo piano. Fui io uno dei primi a interpretare questo sport in maniera che oggi definiremmo “professionale” in termini di preparazione, alimentazione e pieno impegno per il raggiungimento dei migliori risultati. Un tempo molte cose erano più lasciate al caso, come l’aspetto relativo alla preparazione fisica, ma anche mentale nell’approccio alla gara e alle competizioni in generale. Questo cambiamento ha influito tantissimo, molto più delle bici. Possiamo dire che la modifica nell’'approccio a favore di un atteggiamento molto più professionale sia l’elemento più distintivo rispetto all’epoca in cui correvo io.
Quali innovazioni tecniche ritieni invece che più abbiano influito sul miglioramento delle mountainbike moderne?
A livello tecnico, negli ultimi anni, la rivoluzione più grande in generale per me è sicuramente stato il reggisella telescopico. L’introduzione di questo componente è stata un vero e proprio “game changer” sul modo di intendere tutto il mountainbiking. Avere la possibilità di modificare in corsa il proprio centro di gravità è più importante che avere il miglior comparto di sospensioni possibile. Questo anche perchè le braccia e le gambe possono sopperire in parte a ciò che non fanno forcelle e mono, in pratica sono loro gli elementi ammortizzanti principali. All'inizio degli Anni 2000 le bici non erano così male ma il cambio dello standard nella dimensione delle ruote e le nuove geometrie sviluppate dalle aziende hanno modificato in maniera radicale il gravity. Tutti conoscono i vantaggi delle ruote da 29”, in meno comprendono che la giusta geometria sviluppata per il mondo gravity permette ai rider di minimizzare i movimenti sulla bici e di applicare la giusta pressione sulle gomme, permettendo loro di essere molto reattivi e veloci nei cambi di direzione pur mantenendo un ottimo grip. Sappiamo che il tuo lavoro di sviluppo di prodotto e tester avviene anche con due aziende italiane: Pirelli e Dainese. Come avviene questo processo e quale è il tuo contributo?
Essere nato a Nizza, quindi molto vicino al confine, mi fa sentire vicino a quella che è la cultura italiana e lavorare per Dainese e Pirelli è una cosa che mi appassiona molto. Sono contento di aiutare a sviluppare ulteriormente la performance dei prodotti di questi due grandi marchi. Essere parte del processo di ricerca e sviluppo è qualcosa di importante anche per il brand perché sono due marchi che non arrivano dal mondo della bici e hanno la necessità di comprendere cosa davvero vuole il mercato oltre che guardare all'evoluzione della mtb e al futuro. Per questo servono anche atleti che testino e sviluppino i prodotti al livello più alto, per mettere alla prova le performance sul campo ai massimi livelli di stress. Io provo a portare il
meglio della mia esperienza e delle mie competenze nello sviluppare prodotti che siano al top. Essere parte di questo processo è un lavoro costante e collaboriamo giornalmente, come se fossi un loro dipendente diretto, parte del brand e parte della famiglia. Parliamo di questi prodotti con le aziende fino al momento del loro lancio sul mercato e questa per me è una bella avventura da portare avanti.
Quali sono le caratteristiche necessarie a una gomma sviluppata per competere sui tracciati di Doppa del Mondo?
Le gomme che si utilizzano nelle gare di Coppa del Mondo di downhill sono la versione “bike” di quelle che si usano in Formula Uno. Per il loro sviluppo sono coinvolte le migliori risorse di ogni azienda in termini di mescola e tecnologia costruttiva. Con Pirelli esploriamo varie soluzioni per comprendere come raggiungere la miglior performance di cui abbiamo bisogno in gara. Le più grandi differenze con le altre gomme stanno nella loro solidità e affidabilità. Anche la rolling resistance è importante e la capacità di non modificarsi sotto le grandi pressioni cui vengono sottoposte. Queste sono coperture che vengono studiate per un uso molto più gravoso rispetto alle normali gomme da trail. Per questo la competenza e la conoscenza che un'azienda come Pirelli, abituata a lavorare al limite e spostare costantemente l’asticella verso l’alto, è un'aggiunta importante per lo sviluppo dello sport.
Come vedi la situazione attuale delle gare di mtb e lo sviluppo futuro delle discipline gravity?
Avere Warner Bros che investe sul nostro sport è una cosa bella e un'ottima opportunità per aumentare l’audience e le persone interessate. Anche se l’inizio non è stato dei più semplici e alcune cose non son andate come ce le aspettavamo. Il numero di persone che guardano le gare a livello internazionale comunque è in crescita e questa è un'opportunità fantastica per lo sport e per l’industry. Sicuramente questa situazione è vincente anche per gli sponsor e per chi crede che sia importante legare il proprio nome a quello delle competizioni di mtb. Io vedo piuttosto bene il futuro del nostro sport. Abbiamo una grande chance per farci conoscere e le gare di downhill sono interessanti da vedere anche per un pubblico generalista.
TREK
SLASH 9
Slash 9 è una bici da enduro con telaio in alluminio high-pivot in grado di massimizzare la trazione durante le salite più impegnative e avere stabilità quando si sfreccia in discesa. La configurazione mullet con ruota anteriore da 29” e posteriore da 27.5” garantisce un’ottima manovrabilità anche nei trail più sconnessi. Slash 9 è dotata di pacchetto sospensioni RockShox 170 mm/170 mm aggiornato, completato da una trasmissione wireless SRAM GX AXS. La puleggia tendicatena superiore sovradimensionata non solo elimina il pedal kickback provocato dal fulcro rialzato, ma le sue dimensioni e la posizione assicurano anche il giusto anti-squat che migliora l’efficienza della pedalata. La puleggia inferiore libera il deragliatore dalla tensione della catena per migliorare la cambiata, che diventa più fluida. Infine, il modello è equipaggiato con reggisella telescopico Bontrager Line e con un vano portaoggetti interno per riporre attrezzi e barrette. Trek - 035.302502 - trekbikes.com
SCHEDA TECNICA
Telaio: alluminio Alpha Platinum
Forcella: RockShox ZEB Select+
Ammortizzatore: RockShox Vivid Select+, 230mm x 65mm
Gruppo: SRAM GX Eagle, T-Type, 12 velocità
Freni: SRAM CODE Bronze disco idraulico a 4 pistoncini
Ruote: Bontrager Line Comp 30
Gomme: Bontrager SE5 Team Issue
MERIDA
EONE-SIXTY 10K
L’eONE-Sixty 10K è una eMtb in carbonio con una geometria moderna, votata alla massima leggerezza e reattività. È equipaggiata con componenti di prima qualità, tra cui le sospensioni Fox Factory, set di ruote DT Swiss in carbonio e motore Shimano EP8. È ideale per affrontare qualsiasi terreno grazie all’escursione anteriore di 170 mm, posteriore di 174 mm (ruota da 27,5") e batteria integrata da 600 Wh (estendibile a 960 Wh con range extender). Lo schema delle sospensioni si basa su una cinematica Fast con un triangolo posteriore privo di pivot, ma con un funzionamento che sfrutta la deflessione dei foderi con la tecnologia P-Flex. Con questo schema Merida riesce a personalizzare il funzionamento della sospensione calibrato per ogni taglia. In sintesi si tratta di un’eBike dalle prestazioni elevate in termini di maneggevolezza e stabilità, quest’ultima ottenuta abbassando il baricentro grazie alla particolare posizione della batteria nel tubo obliquo. Merida Italy - 0522.1825611 - meridaitaly.it
SCHEDA TECNICA
Telaio: in carbonio
Forcella: Fox 38 Factory eMTB+ 170 mm
Ammortizzatore: Fox Float X2 Factory
Gruppo: SRAM XX Eagle Transmission
Freni: SRAM Code Ultimate Stealth
Ruote: DT Swiss Spline
Gomme: Maxxis Assegai/Maxxis DHR
Specifiche eBike
Motore: Shimano EP801
Batteria: Trendpower Internal Battery 600
Wh Display: Shimano SC-EM800
PROPAIN
SPINDRIFT 5 CF
Spindrift 5 è declinata in tre differenti versioni (CF, AL, Park) per interpretare al meglio il freeride moderno in tutte le sue sfaccettature. Con 180 mm di corsa posteriore del sistema di sospensione PRO10, la CF è stata progettata per pedalare in salita in modo efficiente e scendere a ritmo gara grazie a un angolo sella effettivo di 78° e uno di sterzo di 63,5°. Le nuove caratteristiche includono un flip chip per una maggiore versatilità in termini di dimensioni delle ruote con possibilità di configurazione sia in 29” che mix e una struttura del telaio in blend di carbonio ad alto modulo, che presenta anche un comodo vano portaoggetti integrato. La Spindrift 5 CF inoltre offre tre opzioni di passaggio cavi, incluso il classico passaggio integrato. Questa super enduro è pensata per affrontare al meglio i terreni più ripidi ed è ottimizzata per lunghe giornate in sella. Il peso è 15,5 kg in taglia M e può variare dalle infinite combinazioni di montaggio proposte nel configuratore. Propain Bikes - romano.favoino@propain-bikes.com
SCHEDA TECNICA (SPINDRIFT 5 CF SWEDISH GOLD)
Telaio: in carbonio
Forcella: Öhlins RXF 38
Ammortizzatore: Öhlins TTX 22
Gruppo: SRAM GX Eagle T-Type
Freni: Shimano Saint Ruote: DT Swiss EX 1700
Gomme: Continental Kryptotal FR / RE 2.4 Endurot
OLYMPIA
MURDOK
Alte performance e un set-up d’impronta race caratterizzano questa eMtb, creata per appagare gli enduristi in cerca di massima adrenalina. Se il telaio in carbonio monoscocca T800 riprende i concetti del modello Hammer, grandi novità riguardano il settore propulsivo, composto dal motore Polini E-P3+ MX da 90 Nm e batteria PowerSlim 8 da 820 Wh. Nella Murdok l’inclinazione del tubo sella cambia a seconda delle misure del telaio: 77.4° nella S/M, 77,7° nella M/L e di 78° nella L/XL. L’angolo dello sterzo è pari a 63.5°. Il flip chip integrato nel link consente comunque di variare di mezzo grado l’inclinazione del tubo verticale e dello sterzo, abbassando di 5 mm il BB-Drop. Inoltre, per favorire la guidabilità, è stato ridotto lo standover. La serie sterzo, con cavi a scomparsa, è provvista di blocco per evitare la completa rotazione del manubrio. Infine, il display è stato integrato nel top tube mentre le varie funzioni vengono attivate con il comando remoto sul manubrio. Cicli Olympia - info@olympiacicli.it - olympiacicli.it
SCHEDA TECNICA
Telaio: in carbonio Toray T800
Freni: a disco Formula Cura 4
Forcella: Rock Shox ZEB ULTIMATE 29″
Ammortizzatore: Rock Shox Super Deluxe
Ultimate Trunnion (205x65mm)
Gruppo: SRAM GX Eagle (12 v)
Ruote: Mavic Deemax DH F:15 R:12x157mm
Gomme: Vittoria Mazza 29×2,4 (ant.) Vittoria Mazza 27,5×2,6 (post.)
Specifiche eBike
Motore: Polini E-P3+ MX, 90 Nm
Batteria: Olympia PowerSlim 8, 820 Wh
ORBEA
RALLON DH
Rallon DH rappresenta una nuova generazione di bici da downhill, perfezionata dopo anni di sviluppo in laboratorio e nei circuiti di gara. Il baricentro basso offre stabilità, precisione e controllo ad alte velocità, mentre la sospensione adattabile massimizza la trazione. Una mtb pronta per affrontare le discese più tecniche, con 200 mm di sospensione anteriore e posteriore, ideale per i grandi drop e le alte velocità. La cinematica regolata per ridurre il pedal kickback minimizza l'effetto della tensione della catena sulla sospensione. La curva di leverage progressiva-lineare offre una trazione migliore grazie a una sensibilità elevata sui piccoli urti, un supporto solido a metà corsa e una resistenza efficace ai fondocorsa. È possibile regolare la curva di leverage, scegliendo tra un 25% e un 30% di progressività a seconda del tracciato. Orbea offre il programma MyO, che permette di configurare la bici sulle proprie esigenze. È disponibile anche una versione da enduro.
orbea.com
SCHEDA TECNICA
Telaio: Orbea Rallon OMR
Forcella: Fox 40 Float Factory 203, Grip X2, 20x110, Kashima
Fantic ha deciso di rendere disponibile per la XEF 1.9 Carbon Team la configurazione utilizzata nelle gare di eMtb. La reattività del telaio in carbonio è stata portata a un utilizzo ancora più estremo, con componentistica da enduro ed escursione anteriore da 190 mm. La geometria è molto progressiva e sfrutta un sistema di sospensione full float, con un esclusivo rocker link, soluzione che garantisce una progressione lineare e fluida della sospensione, permettendo alla ruota posteriore di mantenere il contatto costante con il terreno. Il risultato: una trazione superiore, una gestione efficace delle asperità e una maggiore fiducia nelle discese più tecniche. Inoltre, la configurazione mullet permette di superare gli ostacoli all’anteriore e garantire il miglior grip del posteriore. Da segnalare infine che sulla XEF 1.9 Carbon Team è installato il motore Brose S-Mag da 90 Nm e batteria da 720 Wh. fantic.com
Progettata con il contributo del team di Enduro World Cup e basandosi sulle linee Ripmo, HD6 è una mtb mullet, con uno schema di sospensione completamente rinnovato. Con 180 mm d’escursione alla ruota anteriore da 29”, questa bici offre una confidenza immediata. La posteriore da 27.5” e i 165 mm dietro garantiscono un’efficienza unica. Il nuovo layout della sospensione è progressivo e ciò assicura sensibilità e stabilità sui terreni più duri. È inoltre possibile montare un ammortizzatore a molla, per avere prestazioni ottimali sulle prove speciali di lunga durata. L’angolo di sterzo di 64° è più aperto di 1° rispetto all’attuale Ripmo, ma un’altezza del movimento centrale simile e la stessa lunghezza del fodero basso (nonostante la ruota posteriore da 27.5”) garantiscono agilità e stabilità. Infine, il telaio (dal peso di 2.8 kg senza ammortizzatore) accoglie gomme con sezione da 2.5” e c’è spazio per una borraccia da 750 ml, un porta attrezzi sul top tube e un batticatena in gomma. 4Guimp - 010.8935035 - info@4guimp.it
SCHEDA TECNICA
Telaio: in carbonio
Forcella: Fox Float 38 Factory Series, 180mm, 29”, 110×15
Ammortizzatore: Fox Float X2 Factory Series with EVOL, 230mm x 65mm
Gruppo: SRAM GX Eagle
Freni: SRAM Code RSC, 4 pistoni
Ruote: Blackbird Send Alloy
Gomme: Maxxis Assegai, 29” x 2.5” / Maxxis DHR, 27.5” x 2.4”
SPECIALIZED
TURBO LEVO G4
La nuova Turbo Levo G4 rappresenta l’apice dell’innovazione delle eMtb full-power di Specialized. Equipaggiata con il motore S-Works 3.1 da 720 W e 111 Nm di coppia offre un’erogazione di potenza fluida e reattiva grazie alla tecnologia Direct Current Injection. La sospensione posteriore da 150 mm, abbinata all’ammortizzatore ad aria Genie, garantisce controllo e trazione anche su terreni impegnativi. Il telaio in carbonio integra geometria regolabile, vano portaoggetti SWAT e una configurazione mullet. L’autonomia arriva fino a 5 ore e mezza grazie alla batteria da 840 Wh e al range extender opzionale da 280 Wh, mentre il nuovo display MasterMind e l’app Specialized offrono una gestione completa delle performance. Turbo Levo 4 ad amplificare l’esperienza di guida, ridefinendo ciò che è possibile in sella a una eMtb.
specialized.com
SCHEDA TECNICA (TURBO LEVO G4)
Telaio: in carbonio
Forcella: FOX FLOAT 38 Factory
Ammortizzatore: Fox Float X Factory con Specialized Genie
Gruppo: SRAM XX Eagle Transmission, 12 v Freni: SRAM Maven Ultimate
Con 180 mm d’escursione, telaio in carbonio, configurazione mullet e geometria regolabile, il nuovo modello di GHOST è progettato per dominare le discese e affrontare con precisione i terreni più complicati
Poacha è la nuova mtb progettata da GHOST per essere la piattaforma ideale per i rider che non accettano limiti. Sviluppata insieme agli atleti Tomáš Slavík e Korbinian Engstler, sfrutta la collaudata tecnologia Traction Link del marchio tedesco, che consente al telaio in carbonio (dal peso di 3,8 kg in taglia L) di reagire in modo efficiente alle asperità. Con 180 millimetri d’escursione all’anteriore e al posteriore, il modello presenta le caratteristiche ideali per affrontare discese impegnative ed essere sufficientemente agile nei rapidi cambi di direzione. Il punto di snodo virtuale della cinematica, secondo GHOST, garantisce massima trazione e controllo anche in caso di frenate brusche. Valore aggiunto di questo modello è che la geometria della bici è regolabile, grazie a un flip chip che permette di abbassare il movimento centrale di 7 mm, modificare l'angolo sella di 1° e quello sterzo di 0,5°. Nella posizione High, l’angolo piantone più verticale aumenta l’efficienza nelle fasi di pedalata, mentre in Low viene calibrato per le discese più impegnative e i percorsi tecnici. Regolabile è anche la serie sterzo, elemento che consente d’accorciare o allungare il reach di 5 mm.
TECNOLOGIA PER LE CONDIZIONI PIÙ DIFFICILI
Il claim scelto da GHOST “Built for the rough” è decisamente azzeccato per la Poacha, una mtb progettata per un uso senza compromessi. Stabile all'anteriore, divertente al posteriore: la configurazione mullet scelta unisce perfettamente controllo e divertimento grazie anche all’equipaggiamento con pneumatici Continental Kryptotal, per un ottimo grip in tutte le condizioni. Da segnalare che Poacha è compatibile con ammortizzatori a molla e per avere ancora maggiore sicurezza sui terreni più impegnativi la corsa della sospensione posteriore può essere estesa a 190 mm, utilizzando un mono da 75 mm anziché da 70.
UNA BICI, TRE VARIANTI
Con tre differenti varianti, Ghost offre la piattaforma giusta per ogni tipo di freerider. Il modello base è dotato di una configurazione RockShox con forcella Zeb Select all’anteriore e un ammortizzatore Vivid Select al posteriore, mentre la versione Pro sale di livello con una Fox 38 Factory Grip X2 e freni TRP DH-R Evo. E per chi non si accontenta, ecco la punta di diamante Full Party, dotata di RockShox Zeb Ultimate, Vivid Ultimate e della trasmissione SRAM GX AXS T-Type wireless. Elemento comune in ogni modello è la configurazione mullet con pneumatici Continental Kryptotal. Disponibile in quattro taglie dalla S alla XL, il modello POACHA si adatta a un'ampia gamma di rider che hanno una cosa in comune: la voglia di superare i propri limiti.
La gamma sviluppata insieme ad atleti come Gee Atherton, Wyn Masters e Nicolas Vouilloz, è stata progettata per garantire alte prestazioni sui sentieri più impegnativi di enduro e downhill, ma anche il massimo del comfort per l’all-mountain e la eMtb
Proxim è la linea powered by Prologo di selle e accessori di alta gamma specifici per le discipline gravity dall'all-mountain all'enduro, fino al downhill. La gamma è concepita per offrire a ogni rider il massimo livello di prestazioni, resistenza, comfort e protezione, sfruttando tutta l’esperienza che il brand ha accumulato negli anni nel ciclismo su strada e su sterrato e traslandola poi al mondo gravity. Tutto questo anche grazie alla collaborazione con atleti affermati come Gee Atherton, Wyn Masters e Nicolas Vouilloz. Nel corso del biennio 2023-2024 i rider sponsorizzati Proxim sono stati in grado di ottenere risultati di assoluto prestigio, tra cui due Campionati del Mondo E-Mtb grazie al francese Jérome Gilloux, il Mondiale Downhill 2023 con Charlie Hatton, ma anche il titolo Europeo Downhill 2024 con l’austriaco Andreas Kolb e il Mondiale Enduro del 2024 con la francese Isabeau Courdurier.
GUANTI LEVER
MANOPOLE HEXA
Manopola con scocca interna e lock system realizzati in un unico pezzo di nylon caricato in carbonio, materiale riciclato che riduce il peso a soli 95 grammi la coppia. Per aumentare il comfort e il controllo della bici il rivestimento esterno è un composto di polimero + kraton e presenta una duplice texture a forma esagonale: nella parte superiore e inferiore della manopo la, gli esagoni pieni aiutano a smorzare le vibrazioni, mentre nell’area anteriore e posteriore, gli esagoni lamellari garan tiscono un grip particolarmente elevato.
MANOPOLE CUSH
Manopola pensata per i rider gravity ed eMtb più esigenti, grazie al design compatto e ai materiali ricercati. La scocca interna e il lock system sono realizzati in un unico pezzo di nylon caricato in carbonio, un materiale riciclato che riduce il peso delle manopole a soli 88 grammi la coppia. Il rivestimento esterno è un composto di polimero + kraton, materiale innovativo che, combinato con il particolare disegno lamellare, garantisce un elevato grip e un alto indice di smorzamento delle vibrazioni.
Questi guanti sono progettati per offrire protezione dagli impatti e massima resistenza in ogni condizione, il tutto senza rinunciare alla sensibilità necessaria per controllare la bici quando conta. Gli inserti ammortizzanti e protettivi sono presenti solo su pollice, indice e medio, non intralciando il palmo e garantendo il feeling ideale sia sulle manopole sia sulle leve del freno. Proprio da qua deriva il nome Lever: la leva del freno da controllare e “sentire” per modulare al meglio la forza frenante, divertendosi in piena sicurezza. Il dorso è traspirante ed elastico, semplice da indossare tra una discesa e l’altra. La facilità è aumentata anche dalla linguetta sul polso appositamente progettata.
Sella top di gamma e dall’anima racing pensata per le discipline gravity, dall’all-mountain, all’enduro fino al downhill. Un modello ergonomico con una forma flat e dimensioni corte e compatte di 245x135 mm; un naso più ampio per incrementare la stabilità del rider e il controllo della bici, e forme posteriori arrotondate per facilitare l’entrata e uscita dalla sella. La tecnologia 3D “Slide Control” presente sulla cover aumenta l’aderenza, incrementando ulteriormente il controllo della bici sia nelle fasi pedalate sia nel fuorisella. Per chi ricerca un comfort superiore, è disponibile anche la versione da 145 mm di larghezza, con un’imbottitura maggiorata ai lati e nella parte superiore, realizzata con schiume a densità variabili, per offrire massimo supporto e garantire un ottimo comfort. Il modello presenta un ampio canale centrale, lungo tutta la sella, con il sistema Active Base (una base forata al centro, sotto all’imbottitura, in grado di ridurre i punti di pressione che garantisce una buona protezione da sporco e sassi alzati dalla ruota posteriore). La base è realizzata in nylon caricato in carbonio e presenta spessori maggiorati per incrementare flessibilità e resistenza, caratteristiche fondamentali per l’utilizzo gravity. Il rail Tirox è realizzato in acciaio in lega leggera, materiale con un ottimo equilibrio tra leggerezza e resistenza, ideale per i rider attenti al peso dei componenti.
L’EQUILIBRIO NELL’ESTREMO
Controllo totale in ogni situazione, per discese sempre più aggressive: le ruote i30 di FSA, studiate insieme alla famiglia Atherton, puntano a stabilire un nuovo standard nel gravity
La linea Gradient rappresenta il vertice della gamma FSA dedicata al mondo gravity. Nata per rispondere alle esigenze di rider sempre al limite, tra trail impegnativi, percorsi enduro estremi e tracciati downhill adrenalinici. Gradient è la sintesi di oltre un decennio di sviluppo tecnico condiviso tra gli ingegneri FSA e gli atleti dell’Atherton Racing Team, tant’è che i test eseguiti sui nuovi componenti della linea sono stati eseguiti proprio sui trail di casa di Gee, Rachel e Dan Atherton. Il 2025 segna un’evoluzione dunque per questa piattaforma, con un restyling completo che alza ulteriormente l’asticella. Tra questi, spiccano le nuove ruote Gradient i30 Carbon, progettate per offrire un controllo totale in ogni situazione.
CONTROLLO DINAMICO
Il cuore del progetto i30 è il nuovo cerchio in carbonio hookless, costruito con profilo asimmetrico e altezza variabile da 22 a 24 mm. Si tratta di una scelta tecnica mirata a migliorare comfort e controllo, ma senza compromettere la resistenza necessaria nell’assorbimento degli urti e nell’affrontare condizioni molto impegnative. La larghezza interna da 30 mm consente un accoppiamento ideale con copertoni a sezione sempre più generosa, in linea con le richieste degli ultimi anni del mercato, mentre quella esterna si attesta a 37 mm. Il canale interno da 30 mm ottimizza l’adattamento dello pneumatico, migliorando il grip su diversi terreni, garantendo maggiore stabilità e trazione, fondamentali per mantenere il controllo in condizioni di guida dinamiche. Il cerchio, inoltre, presenta una stratificazione del carbonio specifica per incrementare la compliance senza penalizzare la rigidità laterale, e anche pareti rinforzate da 3,5 mm per ridurre il rischio di forature.
RAGGIATURA OTTIMIZZATA E RESISTENZA STRUTTURALE
Le ruote Gradient i30 adottano una torretta nei punti di inserzione dei 28 raggi presenti, che migliora l’ancoraggio dei nippli e consente un risparmio di peso tra di essi senza compromettere la resistenza. Il design finale è simile a ciò che si ottiene con l’utilizzo della tecnologia di fresatura impiegata nelle ruote da strada, migliorando rigidità e controllo senza aggiungere peso superfluo. Il sistema è compatibile con inserti protettivi per cerchi e pneumatici, riducendo ulteriormente il rischio di danni in condizioni estreme. Grazie a questa combinazione di tecnologie e materiali, il set pesa complessivamente 1.869 grammi (29”), un valore di notevole rilevanza per una coppia di ruote progettata per affrontare discese tecniche, impatti ripetuti e forti sollecitazioni torsionali.
Al centro della ruota troviamo il nuovo mozzo PRS X-900, dotato del Power Ratchet System con 72 punti d’ingaggio, un sistema che consente un innesto immediato, migliorando la reattività in fase di rilancio e nelle ripartenze tecniche. Il corpo ruota libera è disponibile in due versioni: Micro Spline 12v (Shimano) e XD (SRAM), rendendole compatibili con le trasmissioni top di gamma dei principali costruttori. Il mozzo è inoltre pensato per facilitare la manutenzione, grazie a un design completamente tool-less: un plus importante per i meccanici di officina e i team tecnici, specialmente in ambito racing.
PROGRAMMA DI TEST COMPLETO: OLTRE GLI STANDARD
FSA ha sottoposto le Gradient i30 Carbon a un programma di test estremamente rigoroso, svolto internamente nei propri stabilimenti a Taiwan e supervisionato dal dipartimento R&D statunitense. L’obiettivo è stato assicurare prestazioni senza compromessi e una resistenza strutturale superiore agli standard di settore. I test condotti includono:
- torsional test, una verifica della capacità della ruota di mantenere rigidità e forma sotto sollecitazioni rotazionali elevate, simulando situazioni reali di guida estrema;
- impact test, con la ruota che viene sottoposta a impatti superiori ai 90 Joule (oltre il doppio dello standard industriale), per testarne la resistenza a urti intensi e ripetuti;
- fatigue test, una simulazione dello stress prolungato effettuata sia in posizione verticale che obliqua, per valutare durata e tenuta strutturale nel tempo;
- ISO test, un test di impatto statico tramite caduta di peso per certificare la resistenza complessiva dell’insieme ruota–mozzo;
- spoke test, l’applicazione di 150 kg di forza sui raggi e sui fori cerchio per verificarne la resistenza meccanica e l’affidabilità della raggiatura nel tempo;
- mud test, l’esposizione dei mozzi a getti d’acqua e fango per simularne l’utilizzo in condizioni ambientali estreme e garantire impermeabilità e funzionalità costante.
GARANZIA A VITA
Oltre ai test certificati EFBE e interni, FSA ha incluso le i30 nel proprio programma di garanzia a vita: una scelta significativa che testimonia la fiducia nel prodotto e offre ai dealer anche un argomento di vendita interessante e attorno al quale far ruotare le proprie strategie. Per i rider, invece, è la garanzia di guidare una bici equipaggiata con componenti costruiti per durare il più a lungo possibile. L’intero processo, dalla progettazione alla produzione, è realizzato in-house, elemento sempre più rilevante in un mercato dove il controllo diretto sul ciclo produttivo è garanzia di qualità e tracciabilità.
LA NUOVA LINEA
• Nuovo cerchio in carbonio i30 con altezza variabile e design hookless
• Maggior compliance grazie alla combinazione di una speciale stratificazione del carbonio e a un design specifico del cerchio
• Cerchio asimmetrico in carbonio: 24 mm di profondità, 37 mm di larghezza esterna, 30 mm di larghezza interna
• Altezza variabile del cerchio 22-24 mm per un miglior comfort di guida
L’ultima versione di Gradient risaliva al 2021. Anni di sviluppo, progettazioni e test hanno portato a un totale restyling della linea, compreso il logo. “È stato un lungo percorso iniziato nel 2023. Svariati prototipi, test ripetuti più volte, confronti con gli atleti, prove su pista continue e affinamenti per ottenere il miglior prodotto possibile”, ha dichiarato Patrik Zuest, product manager di FSA mtb. Oltre alle ruote, la gamma comprende una nuova guarnitura, manubri in alluminio e carbonio e due nuovi stem. Per ulteriori approfondimenti, trovate un articolo sull’intera gamma su Bikefortrade n.3/2025 e un video dedicato sul nostro canale Instagram.
Inquadra il QR Code per il video realizzato sulla linea Gradient
• Foro dei raggi asimmetrico, sollevato di 4 mm per una offrire una tensione uniforme
• 28 fori, raggi “direct pull” a doppio spessore con nippli in ottone
• Mozzi PRS (Power-Ratchet System) X-900 con innesto a 72 punti
• Spessore pareti maggiorato (3,5 mm) per ridurre il rischio di forature
• Compatibile con inserti protettivi per cerchi e pneumatici
FSA - 039.6885265 - fullspeedahead.com
LE NUOVE RUOTE I30, IN SINTESI
MONDRAKER: UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA
Il marchio spagnolo propone la nuova Arid con telaio in alluminio, sorella del modello in carbonio presentato nel 2024. Ereditandone geometrie e soluzioni tecniche di alto livello, è la scelta ideale per chiunque voglia immergersi nella cultura gravel e per chi cerca versatilità senza rinunciare alle performance
La nuova Mondraker Arid con telaio in alluminio porta con sé tutto il know-how e l’innovazione della sorella maggiore in carbonio. Progettata seguendo lo stesso approccio, condivide geometrie, tecnologie avanzate, comfort e prestazioni, offrendo così la medesima identità e vocazione. Comprende due modelli, S e R, entrambi costruiti in alluminio Stealth Evo e pensati per chi cerca versatilità senza rinunciare alla performance. Il telaio presenta la tecnologia di saldatura a finitura liscia (Smooth Welding Technology), che non solo conferisce un aspetto elegante, ma garantisce anche una guida fluida assorbendo efficacemente le vibrazioni, offrendo così un livello di comfort e maneggevolezza simile alla Arid in carbonio. Il nuovo modello
eredita anche alcune delle tecnologie chiave della Carbon: dalla forcella con diversi punti di montaggio, al caratteristico design dei foderi posteriori, fino al passaggio cavi completamente integrato nel tubo sterzo. Il risultato è una bici progettata per affrontare lunghe ore in sella, qualunque sia il proprio stile di guida. Grazie al comfort del telaio e alla ricca dotazione di attacchi per borse e borracce (inclusa la forcella), la nuova Arid è pronta per ogni tipo di avventura, dal bikepacking più spinto agli spostamenti quotidiani. Compatibile con trasmissioni 1x e costruita con la stessa cura della sua controparte in carbonio, è una compagna affidabile per chi vuole vivere il gravel a fondo in modo autentico e personale.
DUE ALLESTIMENTI
Sia la Arid S sia la Arid R presentano lo stesso telaio in alluminio Stealth Evo e forcella in carbonio. Sono inoltre dotate del set di ruote Mavic Allroad Disc Tubeless-ready e pneumatici Maxxis Reaver da 45 mm. Inoltre, entrambe le configurazioni includono attacco manubrio, manubrio e reggisella ONOFF. Arid S è dotata di trasmissione Shimano GRX RX-610, con corona da 40 denti e cassetta a 12 velocità 10-45, mentre Arid R è equipaggiata con trasmissione elettronica SRAM Apex AXS, corona da 40 denti e cassetta a 12 velocità 11-44.
L’esperienza maturata da Mondraker in quasi 25 anni nella progettazione di mtb ha insegnato ai tecnici del brand spagnolo che, quando si tratta di gravel, gli pneumatici più grandi sono sinonimo di maggior comfort, divertimento e controllo. Per la Arid in alluminio il marchio offre la possibilità di montare gomme di serie da 45 mm o più larghe, per andare incontro allo stile di guida di ognuno.
Il telaio in alluminio rappresenta la scelta ideale per chiunque voglia immergersi nel segmento gravel con una bici progettata su misura per vivere al 100% le proprie avventure. Il design del telaio della Arid Carbon è stato il punto di partenza per la sua replica in alluminio e ha permesso ai tecnici del marchio iberico di espandere la gamma attraverso materiali diversi. A tal fine, è stata applicata la tecnologia proprietaria Stealth Evo alla lega di alluminio 6061 per fornire la resistenza necessaria per i percorsi gravel più difficili, senza rinunciare al comfort.
TECNOLOGIA SMOOTH
Mondraker aveva in mente due obiettivi quando ha deciso di combinare la tecnologia di saldatura Smooth con i tubi idroformati: ridurre il peso e massimizzare il comfort di guida. Questa tipologia di saldatura migliora l’assorbimento delle vibrazioni, riducendo così lo stress sull’alluminio, oltre a rendere le sezioni tecniche più fluide e sicure da percorrere. Inoltre, questa tecnologia minimizza la tensione e garantisce una migliore distribuzione del carico. Il design dei foderi verticali nel punto in cui incontrano il tubo sella contribuisce alla sensazione generale, offrendo una guida fluida e allo stesso tempo “ammortizzata”.
Come per la gamma Carbon, la nuova Arid in alluminio è disponibile in cinque taglie per adattarsi alle esigenze di ogni ciclista (è stata inoltre aggiunta la nuova size ML). Da segnalare che, per un migliore fit, sia i manubri che gli attacchi manubrio sono stati personalizzati per ogni taglia. Per le S e M, sono stati utilizzati manubri larghi 440 mm e attacchi manubrio rispettivamente da 60 mm o 70 mm, mentre le taglie ML, L e XL sono equipaggiate con manubri da 460 mm e attacchi da 70 mm, 80 mm o 90 mm.
MONDRAKER: A FAMILY AFFAIR
The new Mondraker Arid with an aluminum frame carries the full weight of the know-how and innovation of its carbon fiber “big sister.” Designed with the same philosophy, it shares the same geometry, advanced technologies, comfort, and performance—delivering a consistent identity and riding purpose.
The new Arid range includes two models, the S and the R, both built with Stealth Evo aluminum and aimed at riders seeking versatility without compromising on performance. The frame features Smooth Welding Technology, which not only gives it a clean, refined look, but also ensures a smoother ride by effectively absorbing vibrations.
Mondraker - mondraker.com - italy@mondraker.com
MASSIMA VERSATILITÀ
TECNOLOGIA STEALTH EVO IN ALLUMINIO
UNA LINEUP D’ECCELLENZA
I freni a disco made in Italy di Raicam si presentano sul mercato con una gamma completa. Si distinguono per uso e per fascia di prezzo, garantendo sempre qualità di materiali, progetto e prestazioni
di Gabriele Vazzola
RXC RACING
Freno che combina prestazioni e leggerezza, per primeggiare sui campi di gara, e per i rider più esigenti. Disponibile in versione post mount e flat mount. Un prodotto forgiato in alluminio monoblocco con leva in carbonio. Il team di ingegneri di Raicam ha utilizzato un avanzato software di topology minimizzando l’utilizzo di alluminio e ottenendo il massimo rapporto peso/potenza frenante. La forma del corpo pinza e la pompa sono generate con l’utilizzo di algoritmi di calcolo e alleggeriti con leva in carbonio e viteria in titanio. Un freno pronto per spingere all’estremo la performance di guida.
- Leva in composito carbonio
- Stelo in titanio
- Regolazione della corsa della leva
- Design alleggerito
Condivide la pinza con il modello top di gamma, mentre la pompa, progettata sulla base di algoritmi matematici, punta tutto sulla robustezza estrema per un uso intensivo.
- Tubo R2 trecciato in kevlar e fibra
- Disponibile post mount e flat mount
- Peso pompa: 78 g.
- Peso pinza: 77g. (p.m.), 98 g (f.m.)
- Leva forgiata in alluminio
- Viteria in alluminio
- Regolazione della corsa della leva
- Pompa e pinza con design ottimizzato in CNC
- Tubo R3 trecciato in kevlar
- Disponibile in doppia colorazione
Silver Grey e Titanium Grey
Un freno che punta sulla sostanza e l’affidabilità. Ingegnerizzato con forme minimaliste, offre la stabilità e sicurezza di un prodotto solido e strutturato, grazie ai corpi freno ricavati da lega d’alluminio forgiato.
- Leva forgiata in alluminio
- Viteria in alluminio
- Regolazione della corsa della leva
- Tubo R3 trecciato in kevlar
- Disponibile con attacco flat mount
- Peso pompa: 108 g.
- Peso pinza: 98 g.
- Disponibile post Mount e flat mount
- Peso pinza 77g. (p.m.), 92 g (f.m.)
- Peso pompa: 92 g (f.m.)
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
Gaia Tormena, team Merida, campionessa mondiale di xce con freni Raicam
post mount
mount
flat mount
ENDURO E
A QUATTRO PISTONI
RGR RACING
RGR Racing è il freno più estremo di Raicam. Pensato per i campi da gara di dh ed enduro, è stato ingegnerizzato per offrire un’alta potenza frenante grazie alla camera idraulica a quattro pistoni. La pompa è ottimizzata per garantire fluidità e potenza grazie anche all’utilizzo di due cuscinetti schermati e autolubrificanti. Progettato per gli atleti gravity più esigenti, l’RGR Racing è robusto, stabile e adattabile con doppia regolazione senza utensili.
SCHEDA TECNICA
- Leva forgiata in alluminio
- Doppio leverismo su micro cuscinetti e boccole
- Regolazione della corsa morta e della corsa della leva
- Rapporto di leva cortissimo
- Tubo R1 trecciato kevlar e acciaio
- Disponibile con attacco flat mount
- Peso pompa: 143 g.
- Peso pinza: 110 g.
RGR FACTORY
Un freno studiato per il segmento all-mountain/enduro che offre potenza frenante e stabilità grazie alla pinza a quattro pistoni e un rapporto di leva progressivo. Reach leva e corsa morta regolabile lo rendono personalizzabile e adattabile allo stile di guida di ogni rider.
SCHEDA TECNICA
- Leva forgiata in alluminio
- Doppio leverismo su boccole
- Regolazione della corsa morta e della corsa della leva
- Rapporto di leva progressivo
- Tubo R3 trecciato in kevlar
- Disponibile in doppia colorazione Silver Grey e Titanium Grey
- Disponibile con attacco Flat Mount
- Peso pompa: 148 g.
- Peso pinza: 110 g.
RGR PERFORMANCE
Un sistema resistente, stabile e performante con configurazione di pompa e pinza a quattro pistoni che garantisce potenza e progressività. I corpi freno realizzati in alluminio forgiato, garantiscono stabilità alle alte temperature, con un design regolabile grazie alla corsa della leva personalizzabile senza strumenti.
SCHEDA TECNICA
- Leva forgiata in alluminio
- Doppio leverismo su boccole
- Regolazione della corsa della leva
- Rapporto di leva corto
- Tubo R3 trecciato in kevlar
- Disponibile con attacco flat mount
- Peso pompa: 144 g.
- Peso pinza: 110 g.
RAICAM: A LEGACY OF INNOVATION
Raicam may not be a household name among cycling enthusiasts, but it’s a strong and well-established company, operating since 1982 in the automotive sector as a third-party supplier for some of the world’s leading manufacturers. What began as a small mechanical workshop in Manoppello, Abruzzo, focused on brake production, has since grown into an international operation
with eight global locations. From the outset, Raicam has placed a strong emphasis on quality and safety across its range of products and services, earning a reputation as an expert partner and reliable supplier for major global industries. Now, its entry into the cycling world marks a new step in the company’s growth. Raicam brings with it a unique expertise in the development
of friction materials for braking systems, brake actuators, torque management devices, and cooling systems. It’s a company where tradition and innovation blend to create technological value— technology that has equipped some of the most iconic and highperformance vehicles, and will soon be seen on top-tier bikes and eBikes as well.
Cinturato EVO TLR è lo pneumatico con cui Pirelli mira a inaugurare un nuovo segmento di mercato. Un prodotto pensato per coloro che danno priorità a controllo, comfort e maneggevolezza, e che si adatta a tutte le superfici e utilizzi grazie alle misure da 28 a 55
Secondo Pirelli, con la nascita del Cinturato EVO TLR, i tempi sono maturi per l’evoluzione di una nuova nicchia di mercato, che il brand milanese ha definito “enduro stradale”, facendo riferimento al mondo moto da cui deriva il know-how per la sua realizzazione. Noi leggiamo più “versatilità estrema”, soprattutto dopo averlo provato in questa primavera caratterizzata dal clima mutevole. Le doti di scorrevolezza non fanno rimpiangere troppo quelle dei cugini road race, e offrono un notevole grip in curva e la garanzia di avere una gomma che sarà difficile bucare e che si esprime al meglio anche sul bagnato. Un prodotto pensato per chi non disdegna sacrificare un minimo di prestazione a favore della tranquillità di poter tornare a casa sempre sulle proprie ruote. Lunghi giri anche su asfalti dissestati, gravel, pavé, condizioni variabili: questi sono i terreni di caccia di questo pneumatico made in Italy.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
Partendo dalle riconosciute caratteristiche del Cinturato Velo, in particolare affidabilità e protezione alle forature, EVO TLR migliora le performance in termini di grip, comfort e durata. Grazie alle sue caratteristiche e alle misure in gamma, il marchio italiano vuole dare vita al nuovo segmento “enduro stradale”. Il modello utilizza SmartEVO AS, la più avanzata mescola di Pirelli in termini di aderenza, assorbimento delle vibrazioni e durata. Progettata per coloro che danno priorità al controllo, al comfort e alla maneggevolezza su tutte le superfici, questa formulazione offre il perfetto equilibrio tra grip, dato dalla mescola, sia sul bagnato sia alle basse temperature, e assorbimento delle vibrazioni migliorato, garantendo una guida fluida anche su fondi irregolari e in condizioni climatiche difficili. Fabbricato in Italia, nello stabilimento di Bollate, Cinturato EVO TLR è uno pneumatico tubeless-ready, che offre un’ampia gamma di taglie, dalla 28-622 fino alla 55-622, pensate per chi vuole uscire dai percorsi asfaltati preferendo comunque la scorrevolezza di un disegno slick a prescindere dalla superficie. Robusto e durevole, ben si presta anche all’uso urban, per il tracciato casalavoro, in città o fuori porta.
UN PRODOTTO ATTENTO ALL’AMBIENTE
Cinturato EVO TLR vanta oltre il 50% di materiali bio-based e riciclati, come verificato dall’ente terzo indipendente Bureau Veritas secondo lo standard ISO 14021. A questa si aggiunge la certificazione FSC®, relativa alla gestione responsabile della catena di fornitura della gomma naturale contenuta nello
pneumatico. I prodotti certificati FSC® provengono da foreste gestite in modo responsabile, nel rispetto di rigorosi criteri sociali ed economici. Questa doppia attestazione è un primato assoluto sul mercato, conferma l’attenzione del marchio nel ridurre l’impatto ambientale attraverso l’uso di materiali innovativi e nel fornire al mercato dichiarazioni affidabili e verificate. Quale strumento di trasparenza verso gli utenti, Pirelli ha inoltre realizzato un proprio logo per identificare i modelli che contengono almeno il 50% di materiali di origine biobased e riciclati. Il logo, che ritrae due frecce in un cerchio, intende valorizzare l’impegno nell’economia circolare, accanto e in aggiunta all’alto livello di sicurezza delle prestazioni dello pneumatico.
ISPIRATO AL MONDO MOTO
ENDURANCE EVOLUTION
PROGETTATO PER
PROTEZIONE
PUNTI DI FORZA
Il particolare battistrada mutua le scolpiture di uno dei migliori pneumatici da moto Pirelli dedicati all’enduro stradale, lo Scorpion Trail III. La vicinanza applicativa dei due prodotti, entrambi dedicati all’uso stradale e adventure, ha consentito un trasferimento di tecnologia dalla gomma da moto a quella cycling. Di fatto, anche Cinturato EVO TLR è prevalentemente destinato all’utilizzo su asfalto, ma presenta una geometria degli intagli pensata per affrontare anche strade sterrate, prevalentemente di ghiaia. Rispetto alle geometrie tradizionali dei modelli stradali più “racing”, il battistrada presenta una fascia centrale slick per un’impronta robusta, rigida e per garantire mileage e resistenza alla lacerazione, ma dispone di spalle più scolpite, per dare maggior grip sui fondi bagnati o sdrucciolevoli. Il disegno, ricco di intagli e spigoli, aumenta la presa su terreni non necessariamente asfaltati, tipici del gravel. L’ottimizzazione dell’impronta a terra e la nuova costruzione contribuiscono anche a un netto miglioramento della resistenza all’abrasione, con un conseguente aumento della durata chilometrica rispetto al Cinturato Velo originale, a parità di spessore del battistrada.
Cinturato EVO TLR è disponibile nelle misure 28622, 30-622, 32-622, 35622, 40-622 in versione nera e, per le misure 28, 30 e 32 anche Classic e Retrò. Sarà acquistabile nel corso della stagione anche in quelle più larghe: 45-622, 50-622 e 55-622. pirelli.com
DESCRIZIONE
Il Cinturato EVO TLR è l’ultima evoluzione del nostro modello all road, dalla strada al gravel, progettato per eccellere con tutte le condizioni atmosferiche e stradali. È dotato della mescola SmartEVO AS, una formulazione di gomma avanzata che combina prestazioni quali aderenza, scorrevolezza e durata, con oltre il 50% di materiali riciclati e bio-based, con il suo contenuto di gomma naturale interamente certificato FSC™*. Questa mescola all’avanguardia garantisce un’aderenza eccezionale in tutte le stagioni e su una moltitudine di superfici riducendo, inoltre, al minimo le vibrazioni e migliorando il comfort e l’handling complessivo. La costruzione tubeless-ready con più strati di protezione contro le forature completa le caratteristiche, migliorando tale protezione e consentendo al Cinturato EVO di conquistare qualsiasi percorso, dalle strade normali ai sentieri gravel più difficili.
A seconda delle dimensioni, la percentuale sul peso totale varia. Per maggiori
CARATTERISTICHE
pirellicycling.com km mi / GRIP COMFORT
UTILIZZO
ESSERE PRESENTI QUANDO SERVE DAVVERO
Negli ultimi anni, Wag si è distinta per aver costruito un'offerta che valorizza al meglio il rapporto qualità/prezzo. L’obiettivo del marchio però è quello di proporre molto di più, grazie a una serie di servizi pensati per supportare il negoziante nel suo lavoro quotidiano
Ogni bike store e ogni officina hanno una propria identità, un proprio metodo operativo, un proprio ritmo. Tuttavia, un’esigenza li accomuna tutti: ottimizzare il lavoro quotidiano, migliorando efficienza e qualità del servizio senza compromettere tempo, risorse o margini operativi. È da questa esigenza concreta che nasce l’approccio di Wag con tre servizi pensati per integrarsi in modo naturale con la routine di ogni professionista del settore, senza aggiungere complessità, rispettare soglie vincolanti o richieste fuori scala.
UN SUPPORTO PER IL PROPRIO LAVORO QUOTIDIANO
Il modello proposto da Wag è tanto lineare quanto vantaggioso: acquistando un valore minimo di prodotti si accede automaticamente ai servizi. Le quantità minime richieste sono calibrate per evitare sovraccarichi di magazzino o squilibri nei budget. In altre parole, il rivenditore acquista ciò di cui ha davvero bisogno e, in cambio, ottiene un supporto reale pensato per potenziare il proprio lavoro quotidiano: una selezione di prodotti e strumenti forniti senza costi aggiuntivi. Con oltre 1.100 articoli
SUPPORTO 100%
Per le attività che organizzano eventi sportivi e ludici legati alla bici, Wag ripropone il servizio “Supporto 100%”, che assiste il cliente in ogni fase dell’organizzazione: dall’allestimento del percorso ai pacchi gara per i partecipanti.
Il servizio “Una Mano in Negozio” rappresenta un valido supporto per tutte le attività svolte nella zona dedicata all’accoglienza del cliente, che include spesso l’area espositiva e la cassa. La fornitura di cancelleria, nastri da imballaggio e sacchetti risulta sempre indispensabile. In aggiunta, il servizio comprende anche felpe e magliette: un abbigliamento pratico e comodo, adatto sia alla stagione fredda sia a quella calda.
suddivisi in 50 categorie, risulta decisamente facile rispondere a ogni necessità e raggiungere i valori minimi per attivare i servizi. Dalle valvole colorate ai fanali, dalle camere d’aria alle ruote complete, fino agli impianti frenanti, serie sterzo, selle, pedali, copertoni e numerosi accessori.
SERVIZI REALI PER VERI PROFESSIONISTI
In un panorama come quello ciclistico in cui spesso il “supporto” si traduce in gadget poco rilevanti, Wag offre invece prodotti e strumenti funzionali che non solo migliorano il lavoro in negozio e in officina, ma anche contribuiscono a valorizzare l’esperienza del cliente finale. Formule come “Supporto 100%”, “Una Mano in Officina” e “Una Mano in Negozio” rappresentano molto più di semplici nomi: sono espressione di un ascolto attento delle esigenze quotidiane di chi lavora a contatto con il pubblico, con le biciclette e per chi organizza eventi legati al mondo del ciclismo. L’obiettivo è chiaro: essere presenti quando serve davvero. È questa la filosofia che guida l’approccio Wag, fondato su una relazione concreta e trasparente con tutti i professionisti del settore.
Per le ciclofficine, il servizio “Una Mano in Officina” fornisce strumenti essenziali per il lavoro quotidiano. Da quest’anno, si può scegliere tra due opzioni: “Una Mano in Officina TOP” o “Una Mano in Officina LIGHT”. La differenza riguarda la tipologia e la quantità di prodotti offerti, permettendo così di adattarsi alle esigenze specifiche. È possibile ricevere il pavimento gommato, una selezione di prodotti per la manutenzione e la pulizia della bici, un grembiule da lavoro e schede tecniche per la riparazione.
UNA MANO IN OFFICINA
UNA MANO IN NEGOZIO
I SERVIZI WAG
NO LIMITS ON THIS RIDE
La collezione CoreFusion rappresenta il punto d’incontro tra i tessuti performanti e la celebre tecnologia di termoregolazione di X-Bionic.
La scelta ideale per chi cerca comfort e stile
Per rispondere a una domanda sempre maggiore di capi altamente performanti, X-Bionic ha sviluppato CoreFusion, una proposta capace di unire le tecnologie di termoregolazione che contraddistinguono i propri prodotti con i migliori tessuti in poliestere/ elastane, in un connubio per garantire comfort e massima prestazione al ciclista. I laboratori di ricerca svizzeri del brand da anni trasferiscono la conoscenza del corpo umano dalla natura all’abbigliamento funzionale, con l'obiettivo di aumentare le prestazioni e il benessere degli atleti. Ciò ha prodotto oltre 800 brevetti internazionali come il principio, per esempio, che consente allo sportivo di recuperare riserve energetiche grazie alla termoregolazione del proprio corpo (3D Bionic Sphere).
LA MAGLIA AERO
La maglia Aero è progettata per garantire prestazioni e comfort eccezionali. Con la sua silhouette aderente ed aerodinamica, la vestibilità è stata ottimizzata per la posizione su bici da strada. Anche la costruzione a maniche set-in migliora ulteriormente la vestibilità generale, consentendo movimenti senza alcuna restrizione. Aero, realizzata in Italia con quattro diversi tessuti d'alta qualità, posizionati strategicamente grazie alla tecnologia del body mapping, offre insieme aerodinamicità e un controllo ottimale della temperatura corporea.
L'inserto in maglia è caratterizzato dal sistema brevettato 3D Bionic Sphere® System With Thermosyphon® Technology: le intricate strutture 3D di canali d'aria interni ed esterni rinfrescano attivamente mentre si suda e mantengono il calore quando invece le temperature scendono. La maglia inoltre vanta tre tasche posteriori per riporre comodamente gli oggetti, cerniere YKK per una maggiore resistenza e dettagli riflettenti.
BIB SHORTS
X-Bionic introduce anche i bib shorts con fondello a quattro densità, foderato e imbottito in schiuma, adatto alle lunghe distanze. Il modello presenta bretelle nelle due versioni da uomo e da donna, entrambe caratterizzate dal sistema 3D Bionic Sphere sulla schiena, che lavora in sinergia con la jersey. I tessuti di rivestimento, a maglia 3D brevettati, offrono bassa abrasione, eccellente ventilazione e un trattamento antibatterico di lunga durata che rimane efficace fino a 150 cicli di lavaggio. La stampa in silicone all'interno delle gambe assicura una vestibilità perfetta, evitando che gli shorts si spostino durante le ride, mentre i dettagli riflettenti ne migliorano la visibilità e la sicurezza. La scelta ideale per chi ricerca comfort, regolazione avanzata della temperatura e design elegante.
x-bionic.com
LA MARCIA GIUSTA, AL MOMENTO GIUSTO
Transizioni automatiche e fluide, un sistema intelligente e all’avanguardia e facile manutenzione.
R900 è la soluzione di Ananda con motore e cambio elettronico integrato, leggero e flessibile per tutti gli OEM
L’integrazione fra motore e cambio è stata una delle innovazioni tecnologiche più rilevanti negli ultimi anni nel campo delle eBike. Un settore in continuo e rapido sviluppo, in cui i principali produttori di drive unit del mercato bici stanno cercando di inserirsi ormai da qualche anno. Ananda, tra i più grandi player della categoria, non è da meno ed è entrata in questo segmento con il suo R900, un sistema compatto di motore e cambio elettronico a tre velocità integrato nel mozzo, pensato per tutti gli operatori OEM che cercano soluzioni all’avanguardia e che richiedono poca manutenzione. Per l’azienda cinese è un ulteriore tassello nel suo catalogo di sistemi eDrive completi e intelligenti, con l’obiettivo di lungo termine di diventare uno dei punti di riferimento per l’industry.
CAMBIO AUTOMATICO E FLUIDITÀ DI PEDALATA
Il cuore del sistema R900, che ha vinto il Gold Creative Award 2025 al China Cycle, è la tecnologia brevettata PedalFlow per la trasmissione automatica, che punta ad assicurare cambiate fluide mentre si pedala, senza perdita di potenza e con transizioni impercettibili anche se si trasportano carichi elevati. Il passaggio fra i tre rapporti è gestito da un algoritmo che analizza in tempo reale velocità, cadenza e coppia applicata ai pedali. L’interfaccia elettronica tra controller e motore aumenta precisione e reattività anche nei contesti urbani più dinamici. R900 eroga una coppia massima di 50 Nm, garantendo un’assistenza naturale, progressiva e silenziosa. Il peso dell’intero sistema è di appena 3,9 kg, mentre la battuta del mozzo posteriore di 148 mm e la compatibilità con catene e trasmissioni a cinghia offrono massima flessibilità nella progettazione ai produttori di biciclette.
Per gli OEM, inoltre, il sistema R900 permette di programmare completamente il cambio tramite CANBus, ovvero lo standard utilizzato soprattutto nell’automotive progettato per stabilire connessioni tra le varie unità di controllo elettronico. In questo modo, è possibile personalizzare il cambio in base alle varie preferenze.
DURABILITÀ E (POCA) MANUTENZIONE
Il sistema R900 è stato ottimizzato per garantire la massima durabilità e per ridurre al minimo le opere di manutenzione, anche nelle condizioni di utilizzo più intenso. La struttura in cui è alloggiato il motore migliora il raffreddamento e garantisce stabilità delle prestazioni anche sotto stress prolungato. Grazie a una protezione di grado IPX6, il sistema è resistente a getti d’acqua ad alta pressione, mentre le guarnizioni ultra-resistenti tengono fuori sporco e fango da ogni angolazione, proteggendo i componenti.
R900 CARATTERISTICHE TECNICHE
• Cambiata elettronica automatica
• Algoritmo intelligente per gestire i rapporti
• Tecnologia PedalFlow per una pedalata naturale
• Progressione ottimizzata dei rapporti
ananda-drive.com
• Coppia massima: 50 Nm
• Funzionamento silenzioso: ≤55 dB
• Battuta mozzo posteriore: 148 mm
• Peso: 3,8 kg (versione a catena) 3,9 kg (versione a cinghia)
GRAVEL SENZA PENSIERI CON TAAC
Il marchio del gruppo Mandelli propone una linea di borse specifiche per pedalare su ghiaia e sterrati e per affrontare al meglio le giornate piovose, grazie alla costruzione waterproof
TAAC è il brand del gruppo Mandelli che unisce lo spirito easy & smart di Tucano Urbano con la solidità di un’azienda da sempre radicata nel mondo delle due ruote. Nella sua gamma di capi e accessori c’è tutto ciò che serve agli appassionati di ciclismo — anche a chi è alle prime pedalate — per affrontare ogni uscita con stile, funzionalità e qualità al giusto prezzo. A garantire il “value for money" è il Mandelli Lab, il cuore pulsante del reparto Ricerca & Sviluppo del gruppo: un team di 18 professionisti tra designer, stilisti e prototipisti, tutti ciclisti e cicliste nella vita reale.
LA GAMMA GRAVEL
Tra le novità del 2025 c’è il nuovo set di borse progettate per resistere agli sterrati più sconnessi e agli scrosci più imprevedibili. “Da manubrio, da telaio, da sottosella e
ROLLPAAC 6L
Borsa cilindrica da manubrio, progettata per resistere alle piogge più incessanti: grazie al tessuto ripstop 70D e alla costruzione waterproof con cuciture saldate in High Frequency, ha un'impermeabilità 20K. Il sistema d’aggancio, composto dal telaietto in alluminio Superattaac e dal supporto termoformato Supershell, la rende stabile anche sui terreni più irregolari. Disponibile anche nella versione da 10 l.
Prezzo consigliato a partire da: 69,90€
Borsa da telaio progettata per resistere alle piogge più inclementi: grazie al tessuto ripstop 70D e alla costruzione waterproof con cuciture saldate in High Frequency, ha un'impermeabilità 20K. Il sistema d’aggancio super stabile la rende adatta anche ai terreni più accidentati.
Prezzo consigliato al pubblico: 39,90€
da forcella, la nostra nuova linea di modelli gravel cerca di rispondere alle più diverse esigenze con quella praticità e velocità che contraddistingue TAAC”, ha spiegato Marcello Fusi, brand manager della Divisione Ciclo del gruppo brianzolo. Le borse sviluppate sono leggere ma soprattutto stabili grazie a un sistema d’aggancio che le mantiene ferme e salde sul telaio, così da poter pedalare senza problemi sulle strade sterrate più accidentate. E se piove, niente paura: la costruzione waterproof, con cuciture saldate in High Frequency e zip water resistant, le rende imperturbabili agli acquazzoni o ai temporali. “Siamo gente che va in bici ed è per questo che lavoriamo con passione, divertimento e spirito pratico, ricercando nello sviluppo dei prodotti la comodità e la funzionalità di cui noi per primi sentiamo l’esigenza”, ha aggiunto il brand manager di TAAC.
SADDLE PAAC 8L
Borsa sottosella waterproof, in ripstop 70D, con struttura termoformata Hypershell e fodera impermeabile removibile. L'impermeabilità 20K e il sistema di fissaggio stabile Attaachino, composto da una base e due morsetti in alluminio agganciati ai rail della sella, la rendono resistente agli scrosci d'acqua più violenti e agli sterrati più sconnessi. Disponibile anche nella versione da 14 l.
Prezzo consigliato a partire da: 69,90€
Borsa da telaio progettata per resistere alle piogge più impetuose: grazie al tessuto ripstop 70D, alla costruzione waterproof con cuciture saldate in High Frequency, e al sistema di chiusura tramite zip water resistant, ha un'impermeabilità 20K. Disponibile nelle versioni da 2L, 3L e 4L.
Si rinnova il legame sull'asse Veneto-California. Bonin annuncia il rinnovo della distribuzione esclusiva per l'Italia di Giro, marchio iconico nel mondo dell'abbigliamento e degli accessori bike
Bonin ha ufficializzato il rinnovo della distribuzione esclusiva per l’Italia con Giro, l’azienda californiana specializzata in abbigliamento e accessori. Un accordo siglato in occasione della recente convention internazionale di Leogang, che consolida una collaborazione strategica, destinata a scrivere nuove pagine di successo. “Essere riconfermati come partner esclusivo di un brand iconico come Giro è una testimonianza concreta della nostra affidabilità e del valore del mercato italiano nel panorama globale”, ha dichiarato Maria Mansutti, ceo di Bonin. Durante l’evento, il management internazionale di Giro ha anticipato numerose novità in arrivo, alcune visibili già dal prossimo Tour
de France: caschi e calzature frutto di una spinta costante verso l’innovazione, pensati per soddisfare dei ciclisti sempre più esigenti. Giro, del resto, può contare su una collaborazione di altissimo profilo come quella con il Team Visma | Lease a Bike (compagine vincitrice dell'ultima Corsa Rosa), iniziata nel 2024 e proseguita anche in questa stagione, che vede la squadra olandese indossare i caschi Eclipse, Aerohead II e Aries Spherical. Ma non solo. L’offerta di alto livello dell’azienda americana è ampia e sfaccettata, e per la stagione 2025 vede anche delle novità per quanto riguarda le scarpe. Di seguito una vetrina di alcuni dei prodotti di punta di Giro, disponibili con la distribuzione di Bonin.
La soluzione iconica di Giro per chi predilige i lacci, con sette asole per garantire il massimo comfort e una calzata su misura. La costruzione della tomaia in mesh offre un’adeguata ventilazione ed è rinforzata da un inserito in TPU termolegato. La scarpa ha un design minimale ed elegante, dal peso di soli 195 g.
Il top di gamma per le calzature dell’azienda americana, con doppio Boa Li2 per regolazioni precise. La tomaia adotta la tecnologia Syncwire che garantisce elevata traspirabilità e ventilazione. La suola in fibra di carbonio è unidirezionale ed è stata riprogettata rispetto alla versione precedente, con un aumento della rigidità. Il peso è di soli 220 g.
In casa Giro è il massimo della protezione, leggerezza e aerodinamicità. È utilizzato da Van Aert e compagni, che possono contare su un casco con 24 prese d’aria e sulla tecnologia Mips per la protezione extra contro gli impatti rotazionali. Il sistema Roc Loc 5+ Air Fit permette di fare tutte le regolazioni del caso con la massima precisione.
L’offerta di alto profilo per l’off-road di Giro è la Gritter, pensata soprattutto per la massima performance ma senza rinunciare al comfort. Anche in questo caso la tomaia è in Syncwire, traspirante e protettiva. La chiusura con micro regolazioni è garantita dal doppio Boa. La gomma Sensor, stampata sulla suola in carbonio, permette
ROAD
GRAVEL
LA SECONDA GENERAZIONE DELLE AEROTHAN
Le camere d’aria di Schwalbe in TPU adottano un nuovo stelo in alluminio, sostituendo la plastica. Un aggiornamento che garantisce maggiore rigidità e stabilità, senza perdere di vista l’economia circolare
Nel 2020 Schwalbe ha lanciato le prime camere d’aria Aerothan, realizzate interamente in poliuretano termoplastico (TPU). Rispetto alle tradizionali camere in butile, i prodotti in Aerothan hanno dimostrato di poter ridurre il peso di oltre il 40% senza sacrificare robustezza e comfort di guida. Grazie alla struttura in TPU, queste camere offrono una resistenza al rotolamento e prestazione paragonabile ai sistemi tubeless. Il poliuretano termoplastico, inoltre, si distingue per ammortizzazione, indeformabilità al calore e durabilità.
Prodotto nello stabilimento di Reichshof (Renania Settentrionale-Vestfalia), nella sede centrale di Schwalbe, l’assortimento copre 39 varianti, dai profili più sottili per il race alle versioni allround e mtb con diametri fino a 29″ e sezioni larghe anche 3″.
Un lustro più tardi, l’azienda tedesca presenta una nuova versione delle Aerothan, che a partire dai prossimi mesi adotteranno uno stelo della valvola in alluminio anziché in plastica. Questo aggiornamento prevede una filettatura esterna in lega leggera e una maggiore rigidità, che garantisce una migliore stabilità e maneggevolezza, ma anche diversi vantaggi per quanto riguarda la compatibilità. L’impatto sul peso complessivo della camera è minimo. Le Aerothan sono disponibili in tre versioni (40-60-100 mm) e per tutti i segmenti: road, mtb, gravel, bmx, cargo e urban. Esiste anche la versione Plus, che ha uno spessore maggiorato e una protezione dalle forature ancora più elevata.
DAGLI PNEUMATICI USATI ALLE NUOVE AEROTHAN
Anche dal punto di vista del rispetto dell‘ambiente, con queste camere d‘aria Schwalbe prosegue con coerenza il suo percorso verso un‘economia circolare. Insieme alle sue aziende partner, Il marchio tedesco garantisce il riciclo degli pneumatici usati e l’utilizzo delle materie prime da essi ottenute per la produzione delle nuove camere d‘aria Aerothan. Grazie a questa filiera chiusa, il 91% delle materie prime delle camere è di origine circolare, mantenendo costanti gli standard di qualità e robustezza tipici del marchio.
Per il TPU, Schwalbe si affida al ChemCycling di BASF, un progetto per il riciclo chimico con l‘obiettivo di produrre prodotti di alta qualità da rifiuti plastici riciclati su scala industriale. Il processo può essere sintetizzato attraverso quattro fasi fondamentali.
1.Raccolta degli pneumatici a fine vita in collaborazione con il partner Pyrum Innovations AG, che si occupa di triturare le fibre di acciaio e tessili e di separarle dal granulato di gomma.
2.Pirolisi per ottenere gas (convertito in elettricità e calore per l’impianto) e olio di pirolisi.
3.
Produzione del TPU in impianto BASF, dove l’olio di pirolisi sostituisce le materie fossili secondo un bilancio di massa certificato Ccycled.
4.
Recupero del rCB (nerofumo rigenerato), che sostituisce quello di origine fossile e copre oltre il 70% del nerofumo utilizzato nei nuovi pneumatici Schwalbe.
COMPATIBILITÀ
Le Aerothan con stelo in alluminio sono state progettate per integrarsi perfettamente nelle configurazioni più diffuse in ambito professionale e consumer. Sono compatibili con:
• Schwalbe Clik Valve, il nuovo sistema completo che rivoluziona il modo di gonfiare gli pneumatici;
• pompe da officina e da pavimento con adattatori standard e “smart” (es. Airmax Sensor);
• sensori per eBike Bosch e altri sistemi telemetrici;
• accessori aftermarket (adattatori e prolunga valvola fino a 100 mm).
L’arrivo sul mercato è previsto per l’autunno 2025, con consegne dedicate ai partner distributivi e rivenditori autorizzati. Con questa evoluzione, Schwalbe punta a consolidare la propria leadership nel segmento delle camere d’aria premium.
Schwalbe Italia - 039.6058078 - info@schwalbe.it
LA CARICA DEI 101
Ecco la quarta e ultima puntata dell’inchiesta esclusiva di Bikefortrade, in cui analizziamo l’andamento del mercato nel 2024, offrendo spunti interessanti sulle prospettive future per la bike industry. Parola ai negozianti di tutta Italia di Davide L. Bertagna e Daniele Pansardi
Iretailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera e proprio per questo è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni. Con le rubriche “Focus shop” e “Io apro perché” siamo soliti dare loro voce tutti i 365 giorni, ma è in occasione dei primi numeri del nuovo anno che, con la consueta “Carica dei 101” (diventata ormai un marchio di fabbrica di MagNet), realizziamo una vera e propria indagine di mercato a 360 gradi. Bilancio dell’annata appena conclusa e prospettive per quella in arrivo, novità, trend, problematiche, opportunità, proposte: archiviato il 2024 nei bilanci dei punti vendita, qual è il sentiment dei negozianti? Ecco la quarta e ultima puntata della nostra indagine con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del mercato bike. Sul prossimo numero presenteremo i numeri e l’analisi completa dalle 101 interviste realizzate.
DOLOMITI BIKE SHOP
Campo San Pietro (BL)
Manolo Zanella, titolare
BILANCIO DI FINE ANNO
1. Il 2024 è stata un’annata migliore del 2023, con una crescita del 10-15%.
LE DOMANDE
BILANCIO DI FINE ANNO
1. Nel 2024 qual è stato l’andamento delle vendite del negozio?
2. Quali sono stati i principali fattori che hanno influenzato l’andamento?
3. Avete riscontrato problemi di overstock di magazzino? Se sì, quali strategie avete attuato per affrontare la situazione?
TREND DI ACQUISTO
4. Sul totale delle vendite, quanto incide in percentuale l’e-commerce?
5. Avete notato nuovi trend nei comportamenti d’acquisto?
6. Quale sono state le tre tipologie di bici più vendute nel 2024?
SOCIAL MEDIA
7. Quali social media utilizzate?
8. Se sì, li sfruttate per vendite dirette, promozioni o semplicemente per costruire la vostra comunità?
MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di bici?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di eBike?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di accessori?
10. Quale è stato a vostro avviso il marchio rivelazione del 2024?
11. Voto complessivo a questo 2024 da 1 a 10?
12. Eventuali considerazioni finali.
2. Il dato è sempre molto strano, è difficile capire cosa possa cambiare da un anno all’altro. Il gravel e le bici elettriche fanno sempre da traino.
1. L’andamento delle vendite nel 2024 è stato superiore all’anno precedente (+20%).
2. L’andamento indicato è da mettere a confronto con un 2023 che era stato pessimo.
3. Abbiamo avuto anche noi problemi di overstock di magazzino. La soluzione è stata concentrarci sul mercato dell’usato piuttosto che attraverso sconti esagerati.
TREND DI ACQUISTO
4. Per noi l’e-commerce è davvero marginale.
5. Tra i nuovi trend abbiamo osservato un aumento della richiesta di prodotti d’alta gamma e una crescita delle donne passate in negozio.
6. Gravel, road, mtb
SOCIAL MEDIA
7. Instagram e Facebook
8. Utilizziamo i social per mostrare chi siamo e cosa facciamo.
2. L’innalzamento dei prezzi da parte dei produttori ha comportato una frenata delle vendite, che ha portato quindi a proporre delle bici con forti sconti. Questo l’ho riscontrato soprattutto tra le aziende americane. Il mercato italiano è messo davvero male, per i prezzi che ci sono è difficile comprare qualcosa di nuovo, anche se in determinate zone si vende solo l'altissima gamma.
3. No, abbiamo gestito bene gli ordini. Abbiamo rifiutato accordi commerciali troppo stringenti, e abbiamo mantenuto rapporti con chi non faceva troppe pressioni.
TREND DI ACQUISTO
4. No, è difficile da gestire.
5. Novara è un territorio strano, perché le salite sono un po' lontane e per fare enduro/downhill bisogna spostarsi. Il gravel è cresciuto timidamente e ora cominciano a esserci maggiori richieste.
6. Road, eMtb, gravel.
SOCIAL MEDIA
7. Facebook
8. Promozioni di articoli.
I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024
9. bici: MEGAMO (inserito nel 2024) FOCUS (=) eBike: FOCUS (=) WORLD DIMENSION (-) ALPEK (-) abbigliamento: RH+ (-) accessori: GIRO (-) BELL (-)
9. NESSUNO IN PARTICOLARE.
10. 4
11. Al momento si vende solo roba usata e bici che costano relativamente poco. Da tempo dico che le aziende dovrebbero fare due prodotti diversi: uno per l'online e uno per il negozio, in modo da non creare troppa concorrenza tra i due segmenti.
BECCHIS CICLI Boves (CN)
Luca Becchis, titolare
BILANCIO DI FINE ANNO
1. L’andamento delle vendite è rimasto stabile nel 2024.
2. L’ovestock ha influenzato parecchio le attività dei bike store lo scorso anno. Con i prezzi non si capisce più nulla e tante realtà hanno deciso di adottare degli sconti esagerati.
3. Abbiamo riscontrato anche noi problemi legati al magazzino, ma abbiamo deciso di non fare sconti. La situazione è migliorata in questi primi mesi del 2025.
TREND DI ACQUISTO
4. L’e-commerce incide per il 5% sul totale delle vendite.
LE DOMANDE
BILANCIO DI FINE ANNO
1. Nel 2024 qual è stato l’andamento delle vendite del negozio?
2. Quali sono stati i principali fattori che hanno influenzato l’andamento?
3. Avete riscontrato problemi di overstock di magazzino? Se sì, quali strategie avete attuato per affrontare la situazione?
TREND DI ACQUISTO
4. Sul totale delle vendite, quanto incide in percentuale l’e-commerce?
5 Avete notato nuovi trend nei comportamenti d’acquisto?
6. Quale sono state le tre tipologie di bici più vendute nel 2024?
SOCIAL MEDIA
7. Quali social media utilizzate?
8 Se sì, li sfruttate per vendite dirette, promozioni o semplicemente per costruire la vostra comunità?
MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di bici?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di eBike?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di accessori?
10. Quale è stato a vostro avviso il marchio rivelazione del 2024?
11. Voto complessivo a questo 2024 da 1 a 10?
12. Eventuali considerazioni finali.
5. Non abbiamo riscontrato particolari trend nel 2024.
6. Gravel, road e mtb full. SOCIAL MEDIA
7. Instagram e Facebook
8. Li utilizziamo principalmente per far conoscere le nostre promozioni.
1. Abbiamo fatto registrare una crescita rispetto al 2023 (+10% circa con le eBike che hanno fatto la differenza). Nel primo trimestre del 2025 abbiamo lavorato bene, poi calato un po' tutto per il brutto tempo tra aprile e maggio.
2. La domanda è stata senza dubbio in calo. Nel nostro caso la differenza è dipesa dal fatto che alcuni sono passati all'elettrico.
3. Fortunatamente non abbiamo avuto problemi di overstock.
TREND DI ACQUISTO
4. Abbiamo aperto l’e-commerce nel 2024 e ha inciso per il 5% circa sul totale delle vendite.
5. Tra i nuovi trend abbiamo visto tantissimo interesse sul cicloturismo, anche del pubblico femminile. C’è stata tanta richiesta su borse e bike packing. Dal prossimo anno abbiamo deciso di aprire un corner dedicato al cicloturismo.
6. eMtb, gravel, road SOCIAL MEDIA
7. Instagram
8. Sfruttiamo i social per vendite dirette, promozioni e per costruire la nostra community. Abbiamo anche una pagina Instagram per i viaggi in bici che sta crescendo molto.
1. L’andamento delle vendite è rimasto stabile rispetto al 2023.
2. I principali fattori che hanno influenzato l’andamento sono stati i prezzi e il meteo instabile.
3. Non abbiamo riscontrato problemi di overstock di magazzino. La nostra attività si concentra molto sull’officina e difficilmente avanza materiale.
TREND DI ACQUISTO
4. Non abbiamo un e-commerce.
5. Tra i nuovi trend abbiamo osservato un aumento di nuovi eBiker e una crescita delle donne. Molti utenti comprano online e ci portano i pezzi.
6. Ebike, city, gravel
SOCIAL MEDIA
7. Instagram, Facebook e TikTok
8. Sfruttiamo i social per promozioni e per costruire la nostra community.
I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. bici: non abbiamo vendita diretta eBike: non abbiamo vendita diretta abbigliamento: lo stiamo togliendo dall’offerta in negozio perché è totalmente in calo accessori: O’NEAL (+)
10. PROPAIN
11. 5
CENTOGIRI
Portogruaro (VE)
Mattia Rui, store manager
BILANCIO DI FINE ANNO
1. L’andamento nel 2024 è stato positivo rispetto all’anno prima (+15 %).
2. I fattori che hanno influenzato l’andamento sono stati gli ottimi rapporti con i partner strategici e le promozioni mirate nell'upgrading e personalizzazione di bici e servizi funzionali alla vendita.
3. Fortunatamente non abbiamo riscontrato problemi di overstocking. TREND DI ACQUISTO
4. Non incide come vendita diretta sulla piattaforma ma influisce come vetrina prodotto.
5. Il cliente medio cerca le novità piuttosto che prodotti noti.
6. Road, gravel, mtb SOCIAL MEDIA
7. Instagram e Facebook
8. Li utilizziamo per promozioni e vendite
I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. bici: COLNAGO (+) CERVÉLO (=) CANNONDALE (-) eBike: non le trattiamo. abbigliamento: PH APPAREL (=) accessori: MET (+) SUNGLASSES (+) OUT OF (+) FIZIK (=)
10. BERRIA
11. 8
12. Nel nostro mestiere è fondamentale lavorare con passione e trattare il cliente nel modo migliore possibile. Allo stesso tempo è importante investire nella capacità di gestione dei rapporti interpersonali.
DI RUVO BIKE STORE
Andria (BT)
Nicola Di Ruvo, titolare
BILANCIO DI FINE ANNO
1. L’andamento delle vendite nel 2024 è stato in decrescita del -20% rispetto al 2023.
2. I principali fattori che hanno influito sono stati i prezzi al ribasso e il mercato e-commerce.
3. Abbiamo riscontrato anche noi problemi di overstock di magazzino. Ci siamo trovati costretti ad accettare proposte di prezzi sottocosto. TREND DI ACQUISTO
4. Nel nostro caso incide per il 60%.
5. Tra i nuovi trend nei comportamenti d’acquisto abbiamo osservato una crescita importante dell’online.
6. Mtb e City/urban
SOCIAL MEDIA
7. Instagram e Facebook
8. Utilizziamo i social anche per vendite dirette.
I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. bici: ATALA (=) WHISTLE (-) MONTANA (=) eBike: ATALA (-) WHISTLE (+) MONTANA (=) abbigliamento: non lo vendiamo. accessori: ATALA (=)
10. ATALA
11. 8
MONDO EBIKE
Talamona (SO)
Simone
Cian, meccanico
BILANCIO DI FINE ANNO
1. L’andamento è rimasto stabile. Questi primi mesi del 2025 invece stanno andando molto meglio.
2. I tantissimi sconti online e di altri negozi hanno influenzato negativamente il nostro lavoro. Sull'officina siamo andati leggermente meglio rispetto al 2023, mentre la vendita ha subito un leggero calo.
3. Per fortuna non abbiamo avuto problemi di overstock di magazzino. TREND DI ACQUISTO
4. L’e-commerce nel nostro caso incide per meno dell’1%.
5. Tra i nuovi trend nel 2024 abbiamo osservato tanto interesse per le bici gravel, che da pochi anni abbiamo in negozio.
6. eMtb, gravel, city/urban SOCIAL MEDIA
7. Instagram e Facebook
8. Sfruttiamo i social per farci pubblicità in primis, ma anche per far conoscere promozioni e per costruire la nostra community.
1. Abbiamo avuto una perdita di circa il 30% rispetto al 2023.
2. Probabilmente l’insicurezza economica generalista delle persone.
3. Il magazzino è cresciuto, avevamo fatto ordini importanti che poi sono rimasti invenduti. Stiamo provando a liberarci di una parte di questa merce.
TREND DI ACQUISTO
4. Incide molto poco, è usato soprattutto come vetrina.
5. Comprano il minimo indispensabile, se non meno. Le spese sono poche e normalizzate.
6. eMtb, mtb, gravel
SOCIAL MEDIA
7. Instagram, Facebook, TikTok
8. Per avere visibilità, promuovere nuovi prodotti e presentare degli approfondimenti.
I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. bici: YETI (-)
eBike: ORBEA (-) MONDRAKER (-) PIVOT (-) abbigliamento: FOX (-) LEATT (-) accessori: FOX (-) LEATT (-) ALPINESTARS (-)
10. ORBEA con il modello Wild.
11. 6
CICLISPORT PORCIATTI Poggibonsi (SI)
Fabio Porciatti, titolare
BILANCIO DI FINE ANNO
1. Il rendimento nel 2024 è stato leggermente inferiore al 2023.
2. L’aumento dei prezzi generalizzato e la situazione economica generale.
3. Nessun problema di overstock.
TREND DI ACQUISTO
4. Pochissimo, perché va seguito con attenzione e non riusciamo a farlo.
5. L’aumento del gravel.
6. Road, eMtb, gravel.
SOCIAL MEDIA
7. Instagram, Facebook
8. Promuovere gli articoli.
I MARCHI PIÙ VENDUTI DEL 2024
9. bici: TREK (+) PINARELLO (=)
eBike: TREK (=) WHISTLE (=)
abbigliamento: CASTELLI (-) TOFIT (-) PISSEI (-)
accessori: SIDI (=) BONTRAGER (=) MET (=)
10. NESSUNO IN PARTICOLARE.
11. 7
12. L’instabilità di mercato è dovuta anche agli sconti che vengono fatti e che rovinano il mercato, sia dalle aziende per i problemi di magazzino, sia dai rivenditori che poi non riescono a vendere al pubblico se non ci sono offerte.
HOBBY BICI
Gavi Ligure (AL)
David Pastore Di Marzo, collaboratore
BILANCIO DI FINE ANNO
1. Le vendite sono andate malissimo nel 2024 (-30% rispetto al 2023). Anche i primi mesi del 2025 non sono positivi, anche se leggermente meglio rispetto all’anno precedente. Il noleggio è ciò che “ci tiene in vita”.
2. Tra i principali fattori c’è da segnalare la saturazione del mercato bike e i magazzini pieni di tanti store.
3. Abbiamo avuto enormi problemi di overstock di magazzino. Per questo abbiamo scelto di non fare programmi con le aziende nel 2025. Siamo stati costretti a fare degli sconti, ma comunque si fa fatica.
TREND DI ACQUISTO
4. Non abbiamo un e-commerce.
5. Non abbiamo notato nuovi trend nei comportamenti d’acquisto.
6. eMtb e gravel
SOCIAL MEDIA
7. Instagram e Facebook
8. Sui social condividiamo quello che facciamo soprattutto con un focus sul noleggio. Le bici usate a fine stagione si vendono bene e riusciamo per fortuna a farle fuori tutte.
I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. bici: PARKPRE (+) MERIDA (+) ORNUS (+) eBike: MERIDA (-) MONDRAKER (-) FOCUS (-) abbigliamento: ALPINESTARS (=) anche se vendiamo poco. accessori: GIST (=) BELL (=) GIRO (=)
10. ORNUS
11. 6.5
BIKE RIDE
Borgomanero (NO)
Andrea Ciancaleoni, socio titolare
BILANCIO DI FINE ANNO
1. C’è stato un calo soprattutto nella media e nella bassa gamma, mentre nella fascia alta si continuano a fare affari abbastanza agilmente, anche se non come diversi anni fa.
2. Gli sconti generalizzati che si trovano sul mercato, perché in tanti hanno mollato la presa sul prezzo troppo facilmente, soprattutto sulla fascia media.
3. Non in maniera particolare. Abbiamo prevenuto il problema non facendo tanti ordini.
TREND DI ACQUISTO
4. Non ce l'abbiamo, è impossibile competere con le grosse piattaforme. Lavoriamo con piattaforme di rivendita come Subito o buycycle.
5. Non ci sono stati particolari cambiamenti.
6. eMtb, gravel
SOCIAL MEDIA
7. Instagram, Facebook
8. Per arrivare tramite dei post sponsorizzati a più persone possibili. Abbiamo
LE DOMANDE
BILANCIO DI FINE ANNO
1. Nel 2024 qual è stato l’andamento delle vendite del negozio?
2. Quali sono stati i principali fattori che hanno influenzato l’andamento?
3. Avete riscontrato problemi di overstock di magazzino? Se sì, quali strategie avete attuato per affrontare la situazione?
TREND DI ACQUISTO
4. Sul totale delle vendite, quanto incide in percentuale l’e-commerce?
5 Avete notato nuovi trend nei comportamenti d’acquisto?
6. Quale sono state le tre tipologie di bici più vendute nel 2024?
SOCIAL MEDIA
7. Quali social media utilizzate?
8 Se sì, li sfruttate per vendite dirette, promozioni o semplicemente per costruire la vostra comunità?
MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di bici?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di eBike?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di abbigliamento?
Quali sono, in ordine, i vostri 3 top brand di accessori?
10. Quale è stato a vostro avviso il marchio rivelazione del 2024?
11. Voto complessivo a questo 2024 da 1 a 10?
12. Eventuali considerazioni finali.
un'agenzia che ci segue in questo e i risultati sono buoni.
I MARCHI PIÙ VENDUTI NEL 2024
9. bici: SANTA CRUZ (=) eBike: SANTA CRUZ (+) abbigliamento: FOX (=) LEATT (+) OAKLEY (=) accessori: FOX (=) LEATT (=) OAKLEY (+)
10. CONWAY
11. 7
GARDA BIKE SHOP
Riva del
Garda (TN)
Simone Maltagliati, socio-fondatore
BILANCIO DI FINE ANNO
1. L’andamento delle vendite del negozio è stato positivo nel 2024 (+ 10% sul 2023).
2. Nonostante le condizioni meteo avverse in primavera, la stagione turistica è stata molto positiva e ciò ha consentito di incrementare il giro d’affari.
3. Lo stock di magazzino si è attestato nella media. C'è da dire che gli alti livelli di sconto presenti sul mercato sulle bici nuove ha frenato la vendita di quelle usate della flotta noleggio, impedendo il suo rinnovamento. Una problematica che affligge ormai un po' tutti i rent.
TREND DI ACQUISTO
4. Al momento l’e-commerce incide in maniera molto marginale, ma vogliamo implementare questo canale di vendita.
5. Tra i nuovi trend abbiamo osservato un aumento della clientela dai Paesi dell'est Europa.
6. Road, gravel, eMtb
SOCIAL MEDIA
7. Instagram e Facebook
8. Per costruire la nostra community e comunicare iniziative ed eventi.
12. Operare in una destinazione turistica con spiccata vocazione al biking differenzia notevolmente l'attività dal rivenditore di bici tradizionale. Il nostro business è di fatto stagionale e centrato sul turista, soprattutto straniero. È fondamentale offrire vasta offerta di prodotti (abbigliamento/accessori), servizio officina veloce ed efficace, ampia flotta di bici a noleggio, attenzione al cliente in modo che possa soddisfare e le sue necessità e godere al meglio la vacanza. È importante sapersi adattare ai bisogni di una clientela che è cambiata negli anni, anche grazie all'avvento della eBike. Da un profilo di consumatore quasi esclusivamente biker con forte presenza di esperti, siamo passati negli anni a un’utenza orientata anche a road e gravel e con profilo di medio livello e gruppi di famiglie. Anche la provenienza geografica (da una prevalenza di turisti di lingua tedesca) si è spostata a tutti i Paesi europei (con forte presenza dell'est Europa) e anche extraeuropei.
BIKEFELLAS Bergamo
Guido Callieroti, addetto alle vendite
BILANCIO DI FINE ANNO
1. Un po' meglio del 2023, anche se il risultato è sotto la media se guardiamo allo storico generale.
2. Non saprei trovare un fattore principale. C’è stato un calo generale della domanda.
3. Nessuno in particolare.
TREND DI ACQUISTO
4. Non abbiamo un’e-commerce.
5. Nessun trend particolare.
6. City/urban, gravel
SOCIAL MEDIA
7. Instagram, Facebook
8. Per promuovere eventi o per presentare prodotti nuovi quando arrivano in negozio.
In arrivo a settembre, all’interno del Salone del Camper di Parma, un nuovo evento che unisce mobilità e active life. Un appuntamento per mettere in connessione aziende, territori e community, alimentando nuove sinergie e collaborazioni tra due settori con lo stesso DNA
di Davide L. Bertagna
Si chiama MoveUP ed è il nuovo progetto che accende i riflettori sul futuro del viaggio attivo, della mobilità sostenibile e dello stile di vita outdoor.
L’iniziativa, frutto della collaborazione firmata qualche mese fa tra MagNet, gruppo leader nell’editoria sportiva e organizzatore di eventi come Emoving Days e Outdoor & Running Business Days, Fiere di Parma e UpandCo srls, società proprietaria di BikeUP, nasce per offrire una visione innovativa e integrata del modo di spostarsi, vivere il tempo libero e scoprire i territori. Il debutto ufficiale di questa partnership sarà dal 19 al 21 settembre 2025, all’interno del Salone del Camper di Parma (seconda manifestazione europea per il turismo all’aria aperta con oltre 110.000 visitatori nell’edizione 2024). Il progetto occuperà il Padiglione 7 di Fiere Parma, con oltre 3.000 mq di esposizione, in un grande spazio esperienziale dove sarà possibile provare bici ed eBike, scoprire itinerari, partecipare a workshop tematici e lasciarsi ispirare da soluzioni innovative per il turismo di domani. MoveUP mira a essere un ecosistema che mette in connessione aziende, territori e community, alimentando nuove sinergie e collaborazioni tra settori in rapida evoluzione. Una piattaforma pensata per chi vuole muoversi in modo smart, consapevole e sostenibile, esplorando nuovi stili di vita a contatto con la natura e la tecnologia.
LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI
“Crediamo molto nelle partnership strategiche, soprattutto se volte a sviluppare concept e progetti innovativi in grado di diventare punto di riferimento in Italia ma anche con un appeal internazionale. Per questo motivo siamo lieti di mettere a disposizione per questo nuovo e stimolante progetto il nostro ampio network e il know how maturato in tanti anni di editoria e organizzazione di eventi”, dichiara Benedetto Sironi, amministratore delegato di MagNet Srl SB.
“Questa alleanza rappresenta un passo decisivo nella nostra strategia di posizionamento come hub fieristico della mobilità sostenibile e l’outdoor. Unire le forze con BikeUP e MagNet ci permette di offrire una piattaforma integrata dove la mobilità del futuro incontra il turismo sostenibile. Con questa operazione stiamo creando un ecosistema dove innovazione tecnologica, attenzione ambientale e nuovi stili di vita dialogano e si potenziano a vicenda”, sottolinea Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma.
19 21 settembre 2025
Fiere di Parma
“Siamo molto soddisfatti della collaborazione con Fiere di Parma, perché rappresenta un passo importante nella direzione che BikeUP ha tracciato fin dalle origini: costruire un evento capace di parlare del prodotto bici – e di mobilità – valorizzando, al tempo stesso, l’esperienza in sella. È questo, secondo noi, il vero motore per stimolare la domanda. La collaborazione con il Salone del Camper, punto di riferimento per il turismo itinerante, è strategica”, aggiunge Massimiliano Monesi, amministratore delegato di UpandCo srls.
LE AREE TEMATICHE DI MOVEUP
• Bici e mobilità elettrica (eBike, cargo, scooter e altri mezzi elettrici)
• Turismo attivo (località, itinerari e percorsi)
• Sport e attività all’aria aperta (trekking, trail running e water sport)
• Accessori per l’outdoor (tutto il necessario per le attività all’aria aperta)
• Innovazione e tecnologia (soluzioni smart per la mobilità e il viaggio)
• Special Deals Area (occasioni esclusive per acquistare prodotti a prezzi promozionali)
I TARGET DELL’EVENTO
• Camperisti e appassionati di Vanlife
• Amanti della bici e del cicloturismo
• Escursionisti e praticanti di sport outdoor
• Famiglie e viaggiatori eco-consapevoli
• Innovatori e aziende nel settore dell’eMobility
• Acquirenti in cerca di offerte
MOBILITY + OUTDOOR = MOVEUP
MoveUP is a new project that shines a spotlight on the future of active travel, sustainable mobility, and the outdoor lifestyle. The initiative is the result of a collaboration between MagNet—a leading group in sports publishing and event organization—Fiere di Parma, and UpandCo srls, the company behind BikeUP. Its goal is to offer an innovative, integrated vision of how we move, spend our free time, and explore new territories. The official debut of MoveUP will take place from September 19–21, 2025, within the Salone del Camper in Parma—the second-largest European event dedicated to outdoor tourism, which welcomed over 110,000 visitors in 2024. The project will occupy Hall 7 of Fiere di Parma, transformed into a large experiential area where visitors can test bikes and eBikes, discover new routes, attend themed workshops, and get inspired by cutting-edge solutions for the tourism of tomorrow.
Scarica la presentazione
C’ERA UNA VOLTA L’ANDALUSIA
Sulle tracce dei mitici Western americani, tra i profondi canyon e le alte falesie rossastre del sud della Spagna.
Per un tour in gravel disegnato da Nico Valsesia di 700 km
testo e foto Dino Bonelli
Ci sono paesaggi, che grazie a film particolarmente conosciuti, sono entrati nell’immaginario collettivo di tutti. A farci conoscere le bellezze del selvaggio west americano nell’era dei pionieri, ovviamente, ci hanno pensato le pellicole di genere Western con interpreti del calibro di Clint Eastwood o Lee Van Cleef e grandi registi come, tra gli altri, Sergio Leone. Ma non tutti sanno che molti di questi splendidi film non sono stati girati in America bensì nella vicina Spagna, e per la precisione nel suo sud, in Andalusia.
Il titolo con cui Nico Valsesia, pedalatore dell’estremo sia su strada che off-road, sennonché uno dei precursori della gravel in Italia, e ora ottimo organizzatore di svariati eventi, ha dato al suo tour in Andalusia, la dice tutta: Wild Bike West. Con partenza e arrivo dalla bella Granada e dopo anni di appassionato scouting alla ricerca di strade e stradine secondarie, piuttosto che sterrati e sentieri mai mappati, Nico ha disegnato un tour gravel di 700 km, da fare in otto giorni, in cui anima e corpo del pedalatore s’immergono in un ambiente arido e selvaggio simile in tutto e per tutto a quelli americani.
Inizialmente si pedala tra migliaia di uliveti, mentre nelle ultime tappe si costeggerà anche il mare, ma per lo più si procede su lunghi rettifili ghiaiosi, una volta tracciati per le ferrovie di cui si scorgono ancora, qua e là, stazioni abbandonate e talvolta restaurate, o su serpeggianti strade sterrate che si contorcono ad assecondare le asperità del terreno. Qualche grama rampa di cemento e pochissimo asfalto, traffico quasi inesistente. Quando si entra nel parco del Gorafe, poi, ecco i suoi profondi canyon, le sue alte falesie rossastre, le sue asperità rocciose scolpite e slanciate come torri, e le palle di cespugli rinsecchiti che sospinti dal vento attraversano la strada. Il gioco è fatto: siamo nel Far West. Lo sguardo viene rapito dalla bellezza
circostante e le pedalate vengono periodicamente interrotte per sostare un poco nelle immancabili e strategiche aree belvedere.
Solo un pizzicotto ci fa riprendere all’estasi visiva che nel suo contesto a 360 gradi ci ha spiritualmente trasportati là dove scorrazzavano indiani a cavallo e le diligenze erano inseguite dai banditi al galoppo. Poi di nuovo via, in sella ai nostri destrieri, che nello specifico del sottoscritto è una Cinelli gravel con telaio Hobootleg geo in acciaio, montata con gomme da 29x2.35, belle larghe ad assorbire l’infinità di vibrazioni dell’intero percorso e con un grip dalle prestazioni notevoli su tutte le superfici incontrate. Sterrati, a volte morbidi e scorrevoli e altre volte lenti e pietrosi, si alternano tra di loro lasciando all’asfalto poche briciole dell’intero giro. Tratti provvidenzialmente in piano anticipano dolci e godibili discese, che poi, inevitabilmente, portano ad aspre salite con rampe dalle pendenze apparentemente impossibili. Ma noi, cicloturisti appesantiti dalle borse al seguito, non molliamo e stringendo i denti, in un modo o nell’altro, risaliamo il dislivello che di volta in volta abbiamo dinnanzi.
A El Cortijo del Fraile, un vecchio eremo dismesso, un cartello in legno ci informa che qui furono girate scene de “Il buono, il brutto e il cattivo” e “Per qualche dollaro in più”, entrambi con Clint Eastwood e di Sergio Leone, di “Io sono la rivoluzione” con Gian Maria Volontè e Klaus Kinski e de “I quattro dell’Ave Maria” con Bud Spencer, Terrence Hill e Eli Wallach, oltre a tanti altri meno noti. Il silenzio assordante che abbraccia l’eremo è interrotto solo dal nostro vociare e da fantasiose pistolettate, piuttosto che ipotetici tocchi di campana, che risuonano silenziosi nei nostri pensieri. Il fascino del vecchio West ci ha rapiti del tutto e pedalando verso l’infinito, nelle soffici luci dell’ennesimo tramonto, fischiettiamo le celebri colonne sonore di Ennio Morricone, che con la sua musica ha contribuito a render magiche queste location.
ALTA STAGIONE: PRONTI A VENDERE (DAVVERO)?
Il periodo tra aprile e giugno rappresenta per i bike store una finestra breve ma significativa. È in questa fase che si costruisce una parte rilevante del fatturato annuale. E come accade nelle competizioni ciclistiche, chi si fa trovare pronto all’attacco di tappa... fa la differenza di Riccardo Penna
Tra aprile e giugno prende realmente forma la stagione ciclistica. Per molti bike store questo periodo rappresenta una concentrazione decisiva di traffico, opportunità e – in alcuni casi – anche tensioni operative. È quindi legittimo domandarsi: il punto vendita è pronto a gestire non solo il volume, ma soprattutto il valore di questa fase?
L’ILLUSIONE DEL TRAFFICO
Un’affluenza elevata in negozio può generare un senso di soddisfazione, ma rischia di trasformarsi in un indicatore fuorviante se non viene accompagnata da un tasso di conversione coerente e da un aumento dello scontrino medio. In molti casi, si assiste a una gestione “reattiva” del cliente, dove l’esperienza d’acquisto è affidata più all’energia del momento che a una reale strategia. Non è una questione di buona volontà o di passione per il prodotto: è una questione di metodo.
DAL PRODOTTO ALLA RELAZIONE
Chi entra in negozio oggi è spesso già informato, talvolta molto più di quanto ci si aspetti. La proposta tecnica, sebbene essenziale, non è sufficiente a generare valore aggiunto. L’interlocutore cerca rassicurazioni, personalizzazione e un dialogo che vada oltre la semplice specifica tecnica. Chi riesce a spostare l’attenzione dal prodotto alla relazione – anche solo per pochi minuti – ottiene più facilmente fiducia e margine. Non si tratta di “vendere qualcosa in più”, ma di aiutare il cliente a compiere una scelta completa e consapevole, anche sul piano accessori, abbigliamento e servizi. Non si deve cercare subito quella singola vendita ma è necessario ragionare in termini di Life Circle, ossia l’insieme delle fasi che il cliente attraversa nella relazione con il negozio.
DAI COMPORTAMENTI OCCASIONALI AI PROCESSI REPLICABILI
I punti vendita più performanti non si affidano a singole intuizioni, ma costruiscono processi interni solidi e misurabili. Alcuni comportamenti che si sono dimostrati efficaci:
• Accoglienza attiva: differenziare l’apertura del dialogo rispetto al classico “Serve aiuto?”, scegliendo formule più neutre ma orientate all’ascolto.
• Incentivo alla prova: offrire sistematicamente il test bike, soprattutto su modelli di alta gamma, come gesto di coinvolgimento e qualificazione dell’interesse.
• Consulenza su appuntamento: strutturare momenti di confronto più riservati per clienti indecisi, o per proposte articolate, anche a negozio chiuso o in orari meno affollati.
• Follow-up post-visita: mantenere un contatto successivo all’incontro può rivelarsi determinante, specie in un mercato dove la comparazione è continua.
L’AUMENTO DELLO SCONTRINO NON È UNA FORZATURA
In ambito retail si tende talvolta a sottovalutare il potenziale dell’upselling e del cross-selling per timore di forzare la mano. In realtà, se ben strutturata, questa pratica può rappresentare un vero servizio al cliente. Alcuni esempi di applicazione concreta:
• Kit preconfigurati: presentare proposte “bici + accessori + abbigliamento” come soluzioni complete e coerenti con il tipo di utilizzo previsto.
• Proposte orientate all’esperienza: suggerire piccoli upgrade (es. GPS, sella comfort, scarpe tecniche) come estensione del piacere d’uso, non come vendita accessoria.
• Servizi di valore: evidenziare i vantaggi di assicurazioni, tagliandi prepagati o programmi fedeltà con un linguaggio neutro, evitando pressioni commerciali. Prepararsi all’alta stagione significa decidere cosa non improvvisare. Il negozio che affronta la stagione in modo strutturato si riconosce da piccoli dettagli: strumenti preparati in anticipo, team allineato sugli obiettivi, promozioni selettive ma mirate. Ma soprattutto da una cultura della vendita intesa non come spinta, bensì come accompagnamento del cliente. Una preparazione efficace non richiede investimenti ingenti, ma un cambio di paradigma: vedere la vendita non come un effetto del traffico, bensì come il risultato di un processo pensato, provato e migliorato. In questo processo è ormai impensabile separare ciò che accade in negozio dall’online. La comunicazione del punto vendita oggi è una sola: continua, fluida, integrata tra mondo fisico e digitale. Il cliente riceve stimoli ovunque, ma si forma un’idea precisa dell’esperienza che lo aspetta prima ancora di varcare la porta del negozio. Ecco perché l’"accoglienza" comincia già sui social, nella qualità delle risposte date in chat, nella chiarezza delle schede prodotto, nella coerenza con cui viene raccontata la proposta. In questo senso l’intelligenza artificiale, se ben impiegata, può rappresentare un alleato silenzioso ma estremamente efficace. Non si tratta di sostituire il contatto umano, ma di liberare tempo, semplificare compiti ripetitivi e ottenere insight più lucidi per decidere con maggiore consapevolezza.
ALCUNI ESEMPI APPLICABILI OGGI, SENZA STRAVOLGIMENTI Creazione contenuti per i social, e-mail marketing personalizzato, analisi dei dati di vendita, formazione del personale. Il punto non è diventare esperti di tecnologia, ma imparare a usarla come un ciclista usa un buon GPS o un cambio elettronico: per rendere la corsa più fluida, leggibile e performante. Una stagione non si improvvisa. Ma si può ancora costruire. In un mercato dove la concorrenza non arriva solo dai negozi vicini, ma da un clic sullo smartphone, ogni bike store può scegliere se reagire o agire. Chi agisce, comincia a costruire la stagione ben prima che inizino le prime uscite del cliente. Organizza il team, semplifica l’esperienza d’acquisto, integra reale e digitale, sfrutta gli strumenti a disposizione. Il resto più spesso di quanto si pensi segue.
RICCARDO PENNA è un executive business & sport coach con 45+ anni di esperienza in vendite e marketing nei settori della mobilità (auto, moto, bike). Ex responsabile della Formazione Commerciale Worldwide per Alfa Romeo in FCA, specializzato in Digital Transformation. Offre check-up strategici gratuiti per potenziare brand e retailer. Docente in master e atleta-manager, è il partner ideale per eccellere nel mercato della mobilità.
UN'OFFERTA COMPLETA COME IL LAGO
Garda Bike Shop è tra i primi bike store sorti a ovest del Monte Brione. Un successo che prosegue grazie alla competenza, ai servizi e alla capacità di adattarsi al mutamento della clientela negli anni
di Gabriele Vazzola
Intervista congiunta allo staff del negozio
Lo store nasce nel 2011 grazie alla collaborazione tra esperti del settore bici. Tutto ebbe inizio da un dialogo con le guide mtb del territorio di Riva del Garda. L’idea era quella di creare un hub completo di tutto per turisti e operatori di settore, con servizi dedicati ai biker, dal noleggio ai tour, fino a un negozio dove poter trovare bici, accessori e abbigliamento di alta qualità.
È vero quanto si racconta in giro? Che tutto è nato quasi per caso?
Con “Garda on Bike” valutammo la possibilità di partire con un'attività di negozio e noleggio complementari all’offerta dei tour. La clientela, già ai tempi, era spesso fatta di stranieri che giungeva sul Garda spesso senza bici e aveva bisogno di noleggiarla. Si sa, da cosa nasce cosa. Siamo stati tra i primi a Riva del Garda, perché il bacino della bici un tempo era spostato a Torbole. I tour partivano da lì, i negozi pure, anche se non lontani da Riva. Queste erano attività che si sono trasformate quando andò scemando l’hype del windsurf. Siamo in un luogo strategico e valutiamo a posteriori questa scelta come vincente perché ai tempi non c’era molta concorrenza. Il classico tour in questa zona prevede il passaggio dalla strada Ponale, che è più lontana da Torbole. In più, tanti degli alberghi migliori sono a Riva del Garda, e mancava un centro completo di servizi bike nella sponda ovest del Garda Trentino. Poi negli anni sono nati anche altri negozi e la concorrenza è aumentata parecchio.
Come si è evoluta la vostra offerta?
Abbiamo iniziato con Cannondale e quando il brand fu acquisito dal gruppo Dorel decisero di distribuire tutti i brand controllati come GT, Schwinn e Mongoose in Europa. Ciò ci permetteva di coprire un ampio spettro di prodotti e discipline, come anche la parte più gravity. In quegli anni era diverso il biker medio che giungeva qui. Il livello era più alto, costituito per lo più da esperti che volevano affrontare i sentieri più tecnici. L’offerta di noleggio era adattata a quella tipologia e orientata più sull’enduro, il trail e il cross country. Anche i tour erano di questo tipo con grande attenzione al servizio shuttle. Da rider tecnico si è passati quindi a un'utenza medio bassa: gli utenti più “hard core” si sono orientati verso i bike park o altre destinazioni come Finale Ligure.
Il numero di turisti però è aumentato grazie anche alla differenziazione?
Si è ampliato molto grazie anche alle eBike, con il turismo familiare o di consumatori che sono sportivi attivi ma non esclusivamente biker. Magari sono persone che provano la bici ma fanno anche trekking, arrampicata, barca a vela, windsurf. Sono utenti che fanno vacanze multi-sport. Questo lo vediamo anche dalle prenotazioni delle bici che difficilmente sono prese per tutta la settimana dalla stessa persona. In passato venivano molti gruppi composti di soli uomini per pedalare tutti i giorni fino alla sera e poi riempivano i bar. Ora queste situazioni si sono ridotte molto e sono cambiate le esigenze del turista medio. È mutata anche la provenienza dei flussi: prima erano soprattutto tedeschi, ora ci sono tanti dall’Europa dell’est e americani. Inoltre, c’è più richiesta di road mentre dieci anni fa si usava solo la mtb da queste parti. La pedalata assistita poi ha
Da sinistra: Simone Maltagliati, Andrea Dekoven e Carlo Argentieri, founder di Garda Bike Shop
permesso a tanti di fare giri più lunghi e aumentare il raggio d’azione di persone che non sono allenate.
E cosa offrite alla vostra clientela così varia?
Nel negozio abbiamo fatto in modo di avere un'offerta completa anche d’abbigliamento e accessori per un pubblico di turisti (per lo più) stranieri che in vacanza ha bisogno di completare la propria attrezzatura, oppure che l’ha danneggiata o dimenticata. La grande quantità di offerta fa sì che anche molti decidano di venire qui ad acquistare abbigliameto e accessori. In generale si trova di tutto e in un assortimento che in un bike store in città o nei paesi di provincia non esiste. La vendita di quella tipologia di merce è molto più bassa e non si possono permettere un magazzino grande come è il nostro e spesso puntano tutto sulla vendita delle bici. Qua si può avere tutto grazie al turn over di turisti altospendenti. La nostra offerta si è adeguata ed è cambiata molto negli anni. Ora abbiamo ogni tipo di bici, dalle eMtb da enduro, alle city bike. Come ad esempio le Cannondale Moterra MT, una eBike molto performante in discesa, ma incluso anche bici front che permettono di fare giri sulle ciclabili. Poi ci sono le urban bike per quelli meno impegnati, senza dimenticare le più performanti cross country, molto apprezzate da chi viene in zona a gareggiare in diversi eventi o ad allenarsi.
Quale è il vostro core business?
La maggior parte del fatturato è portato dal noleggio e dalla vendita d’abbigliamento e calzature. La bici più noleggiata è la front sia eBike che tradizionale. Il prodotto bici inteso come mezzo meccanico soffre di più la concorrenza, e il turista difficilmente viene in vacanza e torna a casa con un modello nuovo. Altri negozi hanno fatto scelte diverse, ma la popolazione residente qui non è molta. Comunque vendiamo molto bene le road di Bianchi: hanno un heritage importante e un prezzo d’accesso che è inferiore ad altri marchi. Possiamo dire che siamo anche un po’ una vetrina per i brand italiani, qui gli stranieri provano le bici e spesso se ne innamorano acquistandole poi nel loro Paese. Su certi prodotti di alta gamma fungiamo un po’ da test center. Offriamo la possibilità anche di organizzare eventi o meeting sfruttando gli ampi spazi a nostra disposizione e la nostra struttura, al momento suddivisa in due diverse zone contigue, una votata alla vendita e l’altra con l’officina e le bici a noleggio. Abbiamo iniziato nella sede più piccola ma quando si è allargata l’offerta ci siamo ampliati per dare spazio al rent e alle riparazioni. Più offerta significa più spazio, abbiamo una flotta enorme ora con più di 100 bici, alcune di queste fanno anche 100 noleggi all’anno. Poi facciamo servizio shuttle tarati su diverse esigenze. Tutto è in sinergia con l’officina. È fondamentale per noi la qualità del servizio, ma anche la tempestività e l’ampia offerta. Qui capitano le cose più disparate e
Tipologie bici a noleggio: strada, gravel mtb, eMtb, city, eCity/ Trekking
Altri servizi: tour guidati, shuttle service
occorrono meccanici esperti e che sanno risolvere i problemi con creatività. Poi abbiamo un'ampia offerta di abbigliamento e di prodotto. Scegliamo le maggiori marche. Inoltre, dobbiamo anche rapportarci a quelli che sono i nostri competitor e cercare di portare un'offerta differente soprattutto in un posto come il nostro dove ci sono molti negozi. Poc ad esempio ha molto appeal sulla nostra clientela e ha un'offerta molto ampia, ed è il brand più desiderato. Abbiamo anche Craft e Vaude e per la strada Alé con cui facciamo anche il personalizzato con il nostro logo perché il turista apprezza tornare a casa con un pezzo dedicato che non trova dalle altre parti. Anche Mons R%oyale ci dà molta soddisfazione: chi inizia a utilizzare la lana merino poi si rende conto del vantaggio. Abbiamo anche caschi come Smith e Rudy, i loro occhiali, gli zaini con Evoc e Vaude e tutti i prodotti Thule come i portabici e i carrelli Chariot che vanno molto tra le famiglie nord europee. Poi c’è tutta l’officina come Topeak o le gomme come Pirelli, Schwalbe e Maxxis.
Gran parte del vostro business dipende dall’offerta turistica, cosa manca a Riva del Garda e cosa si può migliorare?
Un punto debole di questo territorio è quello di non avere una rete di sentieri e dei percorsi tabellati. Questo ha fatto scappare i biker tecnici e più esperti, a un certo punto hanno iniziato a mettere divieti e limitazioni, e la situazione non sempre è stata chiara. L’APT non ha mai fatto molto per promuovere la bici. Riva ha iniziato prima di tutti ma è rimasta un po’ al palo, tutto qui è arrivato in maniera passiva. I turisti hanno iniziato ad andare in bici ma l’offerta non è stata sviluppata adeguatamente. Più che un bike park servirebbe un trail center, ci sono le mappe, ma poi non sempre i percorsi sono ben segnalati, sia per la mtb che per il gravel. Ci sono mille possibilità ma bisogna agevolare questo mercato.
Il Bike Festival ha fatto molto per alimentare il turismo in bici nell’alto Garda, come è andata l’edizione di quest’anno?
Ha avuto molto successo ed è stata un'edizione a misura di biker. C'era un po’ di paura all'inizio perché mancavano alcuni brand, sapendo che l’organizzazione ora non è più in mano ai tedeschi. C’erano dubbi anche sulla nuova location ma la sfida è stata vinta. FSA Bike Festival di Riva del Garda ha sbaragliato la concorrenza, anche se i marchi tedeschi ora hanno una scelta e purtroppo è una fiera costosa e le filiali italiane da sole probabilmente faticheranno a parteciparvi. Speriamo che questa edizione serva un po’ di stimolo per il futuro.
SCHEDA NEGOZIO Garda Bike Shop
NUOVA IDENTITÀ, STESSI VALORI
Nasce Visit Paganella, un'innovativa visione sul futuro del turismo. Un rebranding che mette al centro le persone e l'ambiente per un'offerta sostenibile e free season
di Sara Canali
Non chiamatela più Dolomiti Paganella. La località turistica trentina si trasforma e nasce Visit Paganella che rappresenta una nuova visione del futuro del turismo. Il nuovo brand accompagnerà la promozione dell’altopiano trentino verso una comunicazione più coerente e legata ai valori del territorio coinvolgendo tutti i singoli consorzi che ne fanno parte e che rappresentano delle sottomarche del marchio Visit Paganella e che ne condividono le stesse linee guida di design, da Andalo a Molveno e così via. Questo risultato è la conclusione di un percorso di rinnovamento avviato dalla comunità nel 2019 con il progetto Dolomiti Paganella Future Lab, un laboratorio per elaborare strategie di sviluppo sostenibile e responsabile. Quello che ne è derivato, non è solo una nuova identità comunicativa, ma anche grafica, ispirata alla natura e alla cultura alpina grazie a un logo ideato in collaborazione con l’agenzia danese Frame & Work che si ispira ai timbri dei rifugi alpini, stemmi tradizionali e segnavia montani. Al centro campeggia un abete stilizzato, reso con linee semplici e colori che richiamano l’enrosadira delle Dolomiti e il verde dei boschi. L’obiettivo è comunicare i contenuti della Carta dei Valori, che orienta lo sviluppo della destinazione verso una crescita responsabile, sostenibile e attenta alla comunità locale. A completare il rinnovamento ci pensano due siti web distinti: VisitPaganella.it, ovvero un portale "ispirazionale", con immagini e storie concepite per coinvolgere i visitatori e trasmettere la bellezza della Paganella e Ktips. visitpaganella.it, dedicato invece a informazioni logistiche e di servizio aggiornate in tempo reale, dalle aperture degli impianti agli eventi local. Della nuova offerta turistica ne parla Luca d'Angelo, direttore dell'APT Visit Paganella.
Luca d'Angelo,
direttore dell'APT Visit Paganella
Da che idea nasce questo rebranding?
Quello che ci interessa è raccontare quali sono i valori di questo territorio, della sua comunità e delle persone che vivono qui e che si danno da fare con una grande passione per ospitare le persone che ci vengono a trovare. Solo in questo modo crediamo di poter restaurare un rapporto più profondo con i nostri ospiti e far capire loro che le scelte che il territorio fa, che a volte possono sembrare anche limitative in termini di numeri o di prezzi, sono frutto di un ragionamento. C’è la volontà di tenere i flussi turistici il più possibile equilibrati per preservare anche la qualità della vita della comunità che vive e risiede qui e l'ambiente.
La Paganella rappresenta un esempio virtuoso di differenziazione turistica stagionale. Come avete lavorato in questo senso? Si tratta di un percorso iniziato ben dieci anni fa con l’idea di investire seriamente anche nell’offerta turistica delle altre stagioni oltre l’inverno e si è concretizzata in maniera molto forte con il progetto Dolomiti Paganella Future Lab del 2019, un grande laboratorio in cui abbiamo voluto immaginare, con tutta la comunità dei residenti, il futuro del territorio e della destinazione turistica. Obiettivo: un modello di sviluppo equilibrato. All'interno di questi ragionamenti è emersa in maniera forte la necessità di rafforzare l'inverno, ma di lavorare molto anche per primavera, estate e autunno. Per questo abbiamo fatto investimenti importanti con stakeholder come
le nostre amministrazioni comunali, le unità di impianti e gli albergatori sul versante dell'outdoor, in particolare con il focus della bike.
Quanto investite per migliorare ogni anno l’efficienza del comprensorio?
Gli investimenti sono tanti e continui sia in ambito tecnologico e soprattutto in manutenzione. Un comprensorio è una macchina molto complessa, soprattutto per funzionare in tutte le quattro stagioni. C'è un'attenzione particolare soprattutto da parte delle società impiantistiche a continuare a rinnovarsi.
Rispetto alle altre stagioni, l’inverno gioca ancora un campionato a sé stante?
Oppure possiamo parlare di numeri simili di affluenza?
Nonostante la volontà di un’offerta season free, l'inverno ha ancora un ruolo molto importante. Sul totale delle presenze, la stagione fredda oggi pesa circa un 48% del totale. Ovviamente l'inverno è molto concentrato, perché parliamo di quattro mesi ad alta intensità da dicembre fino a fine marzo. Mentre nelle altre tre stagioni le presenze sono più diluite, con flussi importanti a luglio e agosto.
Ci parli della app che avete sviluppato?
In Paganella abbiamo sviluppato l'app Mowi, nata su stimolo della nostra azienda per il turismo, e creata da una startup locale. Oggi questa app è utilizzata in tutta Italia e si sta espandendo anche in Europa, diventando un punto di riferimento per chi ama andare in bici, soprattutto con una dimensione gravity, quindi in discesa, ma non solo. Abbiamo sviluppato, insieme ad altri territori, una versione ski che permette di godersi appunto itinerari, sia le piste di sci alpino, ma anche scialpinismo e ciaspole, e abbiamo iniziato a lavorare sul tema dati, machine learning e intelligenza artificiale.
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