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News & Tecnologie LA ROSA PRIMA ANTIETÀ ASSOLUTA
PER
UN’AZIONE
Dalla ricerca Unifarco l’estratto di una rosa antica per i bisogni primordiali della pelle Il giardino delle rose antiche di Seravella non finisce mai di sorprendere. Ed una volta di più si rivela miniera preziosa per il benessere della pelle. Il giardino, situato a Belluno a pochi chilometri dalla sede di Unifarco, ospita al suo interno più di
stato infatti adottata la piattaforma CROP® (Controlled Release of Optimized Plants) che utilizza una piccola quantità di tessuto vegetale e dalla quale si ottengono le cellule meristematiche che danno vita a potenzialmente infinite quantità di estratto. I benefici sull’ambiente sono evidenti in termini di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. L’azione antietà globale nasce dalla sinergia tra l’estratto di Rosa Prima™ e altri due potenti attivi vegetali: la Radice di Tarassaco e il Crocus delle Nevi. Questo tesoro cosmetico ha dato origine alla linea Rose Therapy di Dolomia, una vera e propria “terapia” antietà, che interviene nel riequilibrio del tessuto cellulare e su tutti i segni visibili dell’invecchiamento. Tre i trattamenti della linea: Crema, Siero e Infuso occhi antietà assoluti.
IPERTENSIONE: UN FATTORE DA NON SOTTOVALUTARE
300 piante di rose ed alcuni esemplari di varietà antiche. Proprio qui viene coltivata la Rosa Prima™, appartenente alla specie Rosa gallica ritenuta una delle più antiche. Grazie ai ricercatori di Unifarco e alla collaborazione con l’Università di Padova, ha rivelato caratteristiche inaspettate. Da essa, infatti, sono state isolate le cellule meristematiche dalle quali è stato prodotto un estratto particolarmente ricco in polisaccaridi (oltre il 40%) e molte altre sostanze vitali capaci di soddisfare i bisogni primordiali della pelle, coinvolgendo tutti i distretti epidermici. C’è però un altro aspetto – altrettanto rilevante – da evidenziare. Le cellule meristematiche derivano dai germogli di un’unica pianta: in questo specifico caso è
Nonostante lo studio si riferisca ad un campione “geograficamente distante” (i dati sono raccolti da uno studio osservazionale cinese), anche a livello nazionale l’ipertensione è un fenomeno da non sottovalutare. A soffrirne si stima che siano circa il 18% degli italiani, con prevalenza che aumenta all’aumentare dell’età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita. Tuttavia, a queste percentuali, andrebbero aggiunte anche quelle delle persone che non sono consapevoli di essere ipertese, aumentando ulteriormente i dati presentati. Nel rispetto delle Linee Guida europee sull’ipertensione, viene considerata ottimale una pressione sistolica inferiore a 120 mmHg e una pressione diastolica inferiore a 80 mmHg. Al di sopra dei 140 mmHg di massima e/o dei 90 mmHg di minima si è ipertesi, mentre si parla
di ipertensione sistolica isolata quando è solo la massima ad essere alta (cioè ≥140 mmHg). Controllare regolarmente la pressione e mantenerla entro i livelli raccomandati attraverso l’adozione di stili di vita sani è fondamentale per la salute, poiché questa condizione rappresenta un fattore di rischio importante per ictus, infarto del miocardio, aneurismi, arteriopatie periferiche, insufficienza renale cronica, retinopatie e malattie legate all’invecchiamento (disturbi della memoria, disabilità). Analizzando i dati presentati nello studio si evince quanto le abitudini alimentari partecipino attivamente alla prevenzione dello sviluppo dell’ipertensione. Gli autori dello studio hanno analizzato le informazioni sulla salute di quasi 12.200 adulti che vivono in Cina e facenti parte di almeno 2 dei 7 cicli del China Health and Nutrition Survey dal 1997 al 2015. Un intervistatore addestrato ha raccolto le informazioni dietetiche sulle 24 h in tre giorni della stessa settimana in ogni tornata dell’indagine. Così, ogni 2-4 anni (follow-up medio di 6 anni), i partecipanti sono stati intervistati sulle loro abitudini alimentari per raccogliere i dati necessari a definire un punteggio utile per la classificazione delle diverse fonti proteiche introdotte con la dieta. Tra queste sono emerse 8 categorie (cereali integrali, cereali raffinati, carne rossa trasformata e non, pollame, pesce, uova