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Cosa rivelano i capelli sulla
A cura di Dott.ssa Silvia Caboni
La tecnica del “Mansome Mouth” per labbra più voluminose e idratate
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La medicina estetica è in costante aumento
in tutto il mondo e insieme ad essa cresce una popolazione di pazienti che fino a qualche anno fa si affacciava solo timidamente ad essa: quella maschile. Le labbra rivestono un ruolo cruciale nel volto, tanto nella donna, quanto nell’uomo, ma presentano importanti differenze, delle quali bisogna tener conto nell’esecuzione di un trattamento di filler labbra.
Il ricorso al medico estetico non è più prerogativa solo femminile, o meglio non è più un tabù per quella maschile. L’American Society of Plastic Surgeons ci conferma questo dato e ci dice che un numero crescente di uomini ricerca di interventi volti alla cura di sè e al miglioramento del loro aspetto.
Da un punto di vista anatomico le labbra maschili appaiono
meno piene e più lineari, il labbro superiore appare meno alto del labbro inferiore rispetto a quello femminile. Altra caratteristica importante del labbro maschile è che in generale appare meno definito e dettagliato rispetto a quello femminile in tutte le sue parti (filtro nasale, arco di cupido, bordo del vermiglio). Alla luce di queste importanti differenze dobbiamo impostare il nostro lavoro in quel target di pazienti di sesso maschile che desiderano migliorare l’aspetto delle labbra e renderle più giovani e attraenti, ma che non vogliono in alcun modo una femminilizzazione.
Presto molta attenzione affinchè l’angolo naso-labiale sia mantenuto immodificato, in modo da evitare una eversione e proiezione del labbro superiore che conferirebbe immediatamente un aspetto femminile. Il mio approccio nel trattamento di filler labbra in questi pazienti è pertanto molto soft e si incentra sull’aumento dell’idratazione e del volume, rispettando le proporzioni, la forma e la definizione del labbro di partenza, tecnica che ho definito “Mansome
Mouth”.
Accanto ai trattamenti più popolari quali la
tossina botulinica del terzo superiore del viso e i filler dermici per enfatizzare i tratti
maschili, un numero sempre crescente di uomini si rivolge al medico estetico per avere labbra più fresche, giovani e attraenti. Per questa procedura utilizzo un filler dinamico, l’RHA
Kiss, un gel monofasico a base di acido ialuronico
con concentrazione di 23 mg/ml, dalle proprietà resilienti, con elevato grado di “stretch” e moderato grado di “strength”, tradotti in caratteristiche reologiche che presentano ottime capacità di adattamento al dinamismo e all’espressività delle labbra.
anestetico topico per alcuni minuti, che rende la procedura più confortevole, dalla pulizia e disinfezione della cute. L’inoculo di filler avviene attraverso la tecnica ad ago e l’ausilio di un device elettronico, la Teosyal Pen, una siringa high tech che consente un perfezionamento di tecnica, quantità e distribuzione del prodotto. In genere tratto sia il labbro superiore che il labbro inferiore somministrando dei boli di prodotto di circa 0,1-0,2 cc in corrispondenza dei rispettivi tubercoli, che poi massaggio dolcemente e distribuisco nella mucosa. In casi selezionati eseguo delle iniezioni aggiuntive in corrispondenza della base del naso, per armonizzare l’area di passaggio naso-labiale, e in corrispondenza del pro-labio nei punti del “french kiss” (uno per lato) per creare una dolce proiezione della mucosa in caso di labbra eccessivamente sottili. Anche in questo caso gli inoculi sono di piccole quantità di filler (0,05-0,1 cc). Il volume totale che utilizzo per il filler labbra maschile è in genere di 0,7 ml.

Nelle 24-48 ore post-trattamento possono manifestarsi un
lieve edema, in generale minimo, e raramente delle ecchimosi, che si risolvono in pochi giorni.
Il risultato finale è immediatamente visibile: le labbra appaiono più idratate, più fresche con un aumento di volume delicato, mantenendo i caratteri delle labbra maschili di partenza.
Ritengo che la mia tecnica Mansome Mouth per l’esecuzione del filler labbra nel paziente maschile che non desidera una femminilizzazione sia vincente: rapida e minimamente invasiva, permette una valorizzazione del volto maschile, rendendolo più fresco e armonioso, conservando la massima naturalezza, sia in statica che in dinamica. Per garantire un risultato ottimale sono fondamentali la selezione del paziente, la scelta del filler più idoneo e la conoscenza dell’anatomia delle labbra maschili.

Cosa rivelano i capelli
sulla tua salute
A cura di Raffaella Quieti Cartledge
Sia la pelle che i capelli forniscono informazioni importanti sullo stato di salute.
La perdita di capelli può colpire entrambe i sessi indistintamente, sebbene sia meno frequente nelle donne: si stima, infatti, che colpisca l’80% degli uomini, il 35% delle donne in età fertile ed il 50% di quelle in menopausa.
Sarah Carolides, nutrizionista ed esperta di
capelli nel Regno Unito, svela i segreti per mantenere una chioma folta e sana.
Dottoressa Carolides, oltre alle usuali motivazioni estetiche, perché è importante prestare attenzione alla salute dei nostri capelli ?
A volte il nostro corpo comunica con segnali apparentemente irrilevanti: un cambiamento nella struttura e nella lucentezza dei capelli; gomiti secchi e screpolati o piccole dermatiti sulla parte posteriore delle braccia possono indicare una carenza nutrizionale. Le ragioni di questi cambiamenti potrebbero essere facilmente risolvibili, o legate ad una combinazione di fattori. In ogni caso, prestare attenzione allo stato della nostra pelle e dei capelli può metterci in guardia su potenziali problematiche e darci un’idea generale sul nostro stato di salute.
I capelli crescono ad una velocità di poco più di 1 cm al mese, o 15 cm all’anno e sulla nostra testa abbiamo circa 100.000 capelli. All’età di 40 anni, il tasso di crescita dei capelli inizia a rallentare e si può verificare la caduta di capelli sia più rapida della ricrescita. La caduta eccessiva o improvvisa dei capelli è un problema comune. La calvizie femminile colpisce il 35% delle donne prima dei 50 anni e due terzi delle donne in post-menopausa subisce un diradamento dei capelli. Queste cifre sono ancora più alte negli uomini: i due terzi degli uomini subiscono un diradamento dei capelli all’età di 35 anni e l’85% subisce una perdita più significativa all’età di 50 anni.
Quali sono le principali cause della caduta dei capelli?
Un metabolita del testosterone, il diidrotestosterone è stato individuato come il principale responsabile della perdita di capelli. Comunemente identificato anche con la sigla DHT, è una molecola che sembra essere strettamente correlata all’insorgenza dell’alopecia androgenetica. Attivato dall’enzima 5-alfa-reduttasi, il diidrotestosterone ha un’azione particolarmente dannosa: provoca la miniaturizzazione follicolare con conseguente atrofia del bulbo, terminando in modo definitivo il ciclo di crescita del capello. Se si producono quantità di testosterone basse, ma i livelli dell’enzima 5-AR sono elevati, si verifica un alto tasso di conversione e quindi una conseguente di caduta dei capelli. Al contrario, anche in presenza di un livello elevato di testosterone, quantità basse dell’enzima 5-AR non permettono la conversione di testosterone DHT, e non provocano quindi la perdita di capelli. “

Tramite esami del sangue, è possibile scoprire il proprio livello di testosterone (è necessario testare il testosterone libero, non solo i livelli totali) e di DHT (l’esame del sangue è la metodologia di analisi più comune, mentre il test della saliva è più accurato).
Per ostacolare la perdita di capelli, è quindi necessario bloccare la conversione del testosterone in DHT. I farmaci utilizzati più comune sono Finasteride e Minoxidil (quest’ultimo può provocare effetti collaterali seri). La buona notizia è che ci sono alternative. L’estratto di palma nana americana (saw palmetto), agisce esattamente allo stesso modo della Finasteride per bloccare la conversione del testosterone in DHT.
Oltre alla conversione del testosterone in DHT, cos’altro può provocare la caduta precoce dei capelli?
Una ghiandola che ha un grande impatto sulla salute dei capelli è la tiroide. Se la tiroide è lenta e non produce abbastanza ormoni, o se gli ormoni non vengono convertiti nella loro forma attiva, si può verificare la caduta di capelli. Si stima che il 20% delle donne soffra di ipotiroidismo, che aumenta con l’età. Nel caso di diradamento precoce dei capelli è quindi consigliabile un controllo approfondito degli ormoni tiroidei.
Ci sono studi recenti che mostrano l’effetto sui nostri capelli,
degli anticorpi anti-gliadina. La gliadina, proteina componente LA DOTTORESSA CAROLIDES è laureata presso l’Università di Cambridge e si è specializzata presso l’Institute of Optimum Nutrition ed il Center for Integrative Sports Nutrition. Ha effettuato ricerche pubblicate sul Journal of Clinical & Aesthetic Dermatology e sull’Australasian Journal of Dermatology sul legame tra rosacea e salute intestinale. Ha collaborato con l’autore Patrick Holford nella stesura del libro “La Nutrizione Ideale per la nostra Mente” (Optimum Nutrition for the Mind).
del glutine e presente principalmente nel grano, nell’orzo e nella segale, viene spesso digerita con difficoltà. Potrebbe provocare allergia, intolleranza o sensibilità. In uno di questi casi, se produciamo anticorpi contro la gliadina, quegli anticorpi potrebbero iniziare ad attaccare anche i follicoli piliferi, poiché alcune molecole sulla superficie dei follicoli piliferi hanno una struttura simile a quella delle molecole che si trovano nella gliadina. E’ possibile fare un test per verificare la presenza di questi anticorpi, ma un regime basato sull’esclusione del glutine per un periodo di tempo limitato, da ottimi risultati.
Cosa dovrebbe mangiare chi è afflitto da caduta dei capelli?
Ecco l’elenco dei macro e micronutrienti che dovrebbero essere sempre nel piatto di chi desidera promuovere la crescita e la salute dei capelli.
1. PROTEINE
I capelli contengono notevoli quantità di cheratina, una proteina composta da lunghe catene di amminoacidi, nelle quali sono interposte diverse vitamine ed oligoelementi.
La carenza di proteine nella nostra dieta può contribuire alla perdita di capelli.
Noto nel mio studio che pazienti che diventano vegetariani o vegani, dovrebbero monitorare con maggior attenzione la loro assunzione di