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A Potenza la consegna simbolica delle chiavi, soddisfatto Pepe: «Per viaggiare in sicurezza»
Lo Statuto inchioda la maggioranza e paralizza l’elezione di Toto alla Presidenza del Consiglio
La parità non è un miracolo: è normalità
d i d i n o Q ua r at in o
Si continua a parlare di violenza sulle donne, di femminicidio, di parità di genere. Se ne parla come di un’emergenza passeggera, una nuvola nera che ogni tanto si addensa sopra le nostre teste, pronti a sorprenderci come se fosse arrivata dal nulla. E invece no: è una presenza costante, un sottofondo cupo che non smette mai (...)

■ continua a pag 19 Antezza
La segretaria del PD Elly Schlein avrà di certo un posto d’onore per due genialate che hanno fatto capire il fuoco di paglia che è, nonostante le aspettative messianiche che avevano salutato la sua elezione. La prima per aver buttato soldi appresso all’armocromista che a 400€ l’ora le ha trasformato il look dall’eskimo al trench glauco e la seconda ancor più drammatica per aver concepito l’alleanza con i 5S come un campo regalo piuttosto che un campo largo, visto che ha praticamente regalato la Campania con i suoi 5,58 milioni d’abitanti a Conte ed al suo misero 9,12% portato a Fico, rispetto al doppio democratico 18,41%, naturalmente da sommare alla lista di De Luca. A completare il quadro la combinatoria elettorale del Veneto, dove peraltro s’è perso malamente e i 5S hanno raggiunto la ragguardevole cifra del 2,20% a fronte del 16,60% del PD e la Puglia dove i post grillini sono arrivati addirittura quarti con il 7,22% rispetto al 25,91% del PD ed alla miriade di liste connesse al democratico Decaro. Alla fine dei giochi la lezione per la Basilicata è solo una e cioè che il catenaccio elettorale grillino-piddino anche qui è a rischio deficit spending. Canta Moreno: “Flor que o campo por regalo…”
oLTRe IL GIARdINo Ospiti il presidente di Confindustria Basilicata Somma, Basentini, Faraone e Bonito


ConsiGLio rEGionaLE
L’Aula ha approvato all’unanimità la pdl di Polese e Morea su bullismo, oggi prosegue la Seduta per approvare l’assestamento di Bilancio
■ Servizio a pag 7 sp oraZiana L’ennesimo incidente sul tratto che collega Rionero in Vulture e Ripacandida: morto un 78enne di Pescopagano e 3 feriti
■ Servizio a pag 13 potEnZa
A Cronache il sindaco Telesca parla del nuovo regolamento per l’istituzione dei comitati di quartiere
■ Menonna a pag 12 sport
Non c’e due senza tre il Potenza vuole proseguire la Coppa
Italia: oggi al Viviani arriva il Cerignola
■ Nigro a pag 23

L’assessore ai Trasporti Pepe: «Manteniamo l’impegno assunto con i lucani e continuiamo il nostro percorso verso un trasporto pubblico locale più efficiente e sicuro»

Una dotazione importante che conferma l'intenzione della Regione Basilicata di migliorare le infrastrutture e i trasporti, una giornata determinante per le necessità dei tanti cittadini lucani costretti a viaggiare quotidianamente con i torpedoni.
Ieri mattina nella sede della Cotrab sita in via Appia nel rione Betlemme sono stati consegnati 40 nuovi autobus. Tutto questo grazie al nuovo piano regionale di rinnovo della flotta circolante finanziato da via Verrastro per un totale di 8.7 milioni di euro coperti ovviamente dalla Regione Basilicata. Il 10% delle spese eccedenti è stato a carico delle imprese che hanno aderito al programma infrastrutturale.
Nuovi modelli a misura di trasporto sostenibile, i 40 nuovi torpedoni sono stati consegnati ieri mattina nella sede della Cotrab dall'Assessore ai Trasporti della Regione Basilicata, Pasquale Pepe al personale della Cotrab e al Presidente, Giuseppe Vinella. Prima la consegna di una chiave simbolica, poi il taglio della torta e il saluto ai nuovi modelli che possono contare su tre tipologie con le nuove classi di emissione, sono dunque suddivisi con apposita pedana in tutte e tre le tipologie, conta passeggeri, sistemi di video sorveglianza, dispositivi di localizzazione GPS, cabina protetta per l'autista, impianto di climatizzazione e dispositivi di nuova generazione per la linea internet. Insomma la Regione Basilicata con questo importante investimento guarda alla percorribilità delle strade con maggiore interesse e vigore, facendo leva sull'impegno congiunto dei soggetti protagonisti di questa forma di welfare dei trasporti e di un nuovo modello integrato di sviluppo sostenibile. Una giornata importante, segnata da tanti abbracci e strette di mano che sicuramente non rimarranno inascoltate e anzi
come nei progetti della Regione Basilicata e dell'Assessorato ai Trasporti segna un passo importante per la rigenerazione urbana in ambito infrastrutturale. Tra una stretta di mano, un dessert, un pezzo di pizza e un brindisi i commenti su questa nuova proposta regionale di sviluppo sostenibile legata ai trasporti non mancano. A fare gli onori di casa, manco a dirlo il Presidente della Cotrab, Giuseppe Vinella che ha parlato della consegna di quaranta bus sottolineando: «È una giornata importante per la Basilicata perché grazie alla Regione ma anche grazie alla compartecipazione delle imprese consorziate, sulle nostre strade viaggeranno 40 nuovi mezzi ancora ad alimentazione termica e entro giugno del 2026 avremo altri 57 mezzi ad alimentazione a metano. E questo è un primo passo importantissimo per la Regione Basilicata». Dal canto suo l'Assessore ai Trasporti della Regione Basilicata, Pasquale Pepe ha parlato della consegna di questi bus: «Oggi rispettiamo un impegno che avevamo assunto in passato, quindi mettiamo a disposizione nel nostro territorio quaranta autobus di nuova generazione che sono dotati di video sorveglianza, di strumenti per consentire l'accesso a chi ha una mobilità limitata, la geolocalizzazione con i Gps, la cabina protetta per gli autisti. Li mettiamo in strada da subito, sono stati acquistati da Cotrab e assegnati alle ditte che fanno parte di Cotrab che hanno messo il 10% dell'importo complessivo. Per questi 40 autobus la Regione ha stanziato 8.7 milioni di euro, quindi procediamo lungo questa direzione. Se consideriamo gli autobus che abbiamo recuperato l'anno scorso di questi tempi, più o meno ottanta, sono centoventi, contiamo per metà del prossimo anno di portarne a casa altri sessanta. In più abbiamo già stanziato risorse, circa un milione e sei per 14 autobus per il servizio ur-

bano. Noi pensiamo alla sicurezza e al comfort dei lucani e delle lucane, stiamo lavorando su tutti i fronti rispetto al trasporto pubblico locale. Questo era un impegno che avevamo assunto in tempi non sospetti e che stiamo mantenendo rispettando rigorosamente le scadenze che ci eravamo imposti. La rete stradale da migliorare? Assolutamente. Stiamo investendo risorse importanti sulla viabilità provinciale e comunale. Abbiamo oltre 70 milioni per le provinciali, 45 milioni per le strade comunali, di cui avremo nelle prossime settimane la graduatoria ed entro la fine dell'anno chiuderemo il nuovo contratto di programma con l'Anas dove mettiamo sul tavolo le infrastrutture strategiche che hanno una valenza regionale, mi riferisco alla Salerno-Potenza-Bari e alla Statale 7».

















POTENZA. Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha inviato un messaggio di auguri ai neo-eletti Governatori Antonio De Caro (Puglia), Roberto Fico (Campania) e Alberto Stefani (Veneto). Un augurio speciale al nuovo Presidente veneto: «È un segnale positivo e incoraggiante per la politica italiana vedere giovani talenti che assumono responsabilità così alte. Con i suoi 33 anni Stefani è il Presidente di Regione più giovane attualmente in carica nel Paese, un dato che ci ri-
porta alla storica elezione di Raffaele Fitto, eletto Presidente della Puglia nel 2000 a soli 31 anni». Bardi ha focalizzato l’attenzione sulle Regioni del Mezzogiorno interessate dalla tornata elettorale, la Puglia e la Campania, nell’ottica di una proficua collaborazione per tutto il territorio meridionale: «La Basilicata è storicamente e strutturalmente legata alle Regioni limitrofe con cui si intende rafforzare una sinergia istituzionale. Il Sud ha bisogno di una strategia coesa e unitaria, capace di
superare i vecchi schemi e di proporsi al Paese come un motore di sviluppo credibile e affidabile». Bardi ha concluso riaffermando la piena disponibilità della Basilicata alla collaborazione interregionale: «La nostra Regione è pronta a sedersi al tavolo con i nuovi esecutivi di Puglia e Campania, e con tutte le altre Regioni, per costruire un Sud propositivo e capace di affrontare insieme le sfide del futuro, a partire dalla gestione dei Fondi europei, dalle infrastrutture e dal potenziamento dei servi-

zi per i cittadini. Lavorare insieme, con lealtà e spirito costruttivo, è la chiave per dare all’intero Mezzogiorno il ruolo che merita nel panorama nazionale ed europeo».
Taddei sottolinea l’avanzata del partito dopo le regionali: «Il lavoro svolto viene premiato dagli elettori e rafforza il buongoverno»
POTENZA. «Dalle ultime elezioni regionali, che hanno portato alla vittoria del centrodestra con Stefani in Veneto e alla vittoria del centrosinistra con Decaro in Puglia e Fico in Campania, emerge un dato significativo: Forza Italia è in crescita ovunque», è quanto afferma il Segretario Provinciale di Forza Italia Potenza, Vincenzo Taddei. «In tutta la penisola il centrodestra è lo schieramento che amministra più regioni, con Forza Italia che primeggia con ben cinque Presidenti di Regione. In Campania, con il 10,72% Forza Italia ottiene 6 seggi con i voti più che raddoppiati. In Puglia, il nostro partito è cresciuto rispetto a 5 anni fa e con il 9,11% acquisisce 5 seggi - dice Taddei - Bene anche in Veneto, dove Forza Italia ha conquistato 3 seggi. È dunque evidente come il nostro partito
stia crescendo in termini percentuali e di consenso, e ciò lo si evince anche da una significativa partecipazione alla vita politica di Forza Italia». «Questi risultati pongono delle basi indubbiamente solide per Forza Italia in vista dell’appuntamento delle prossime elezioni politiche del 2027: il lavoro svolto dal nostro partito viene premiato e considerato dagli elettori come parte fondamentale del buongoverno di centrodestra, pronto a continuare a governare nell’interesse del nostro Paese - continua - Le ultime elezioni offrono a noi tutti uno stimolo per fare sempre di più, anche nella nostra Basilicata, dove è palpabile il buongoverno del Presidente Bardi, della Giunta, con il nostro Assessore Cupparo, e dei Consiglieri, con i nostri Aliandro e Picerno. Le mie congratulazioni a tutti gli eletti, e

in particolar modo agli eletti di Forza Italia, certo che il loro impegno sarà in prima linea per il
bene delle regioni che amministreranno, del Paese e per la crescita del nostro partito».
Elisa Marsicovetere ottiene il riconoscimento di Pefc Italia per un lavoro che misura il valore ambientale delle foreste lucane
Pefc Italia ha premiato sei giovani studiosi con il «Premio per le Migliori Tesi di Laurea su Pianificazione, Gestione e Certificazione Forestale». Tra loro c’è Elisa Marsicovetere dell’Università della Basilicata, autrice di una ricerca dedicata alla valutazione economica dei servizi ecosistemici in un bacino forestale dell’Appennino lucano.La tesi ha quantificato il contributo delle foreste regionali alla mitigazione climatica e alla stabilità idrogeologica, restituendo un quadro numerico utile per orientare politiche territoriali più consapevoli. Attraverso modelli Gis e indicatori multicriteriali, Marsico-
vetere ha stimato la capacità dei boschi di assorbire anidride carbonica e proteggere i versanti, evidenziando anche la funzione strategica della certificazione Pefc nel rendere tracciabili tali benefici e nel favorire strumenti come i pagamenti per i servizi ecosistemici.Il lavoro si inserisce in un contesto in cui la Basilicata, ricca di superfici forestali, può puntare su una gestione sostenibile per valorizzare il proprio patrimonio ambientale. Secondo Pefc Italia ricerche di questo tipo contribuiscono a collegare la pianificazione alle esigenze reali dei territori, mostrando come la tutela dei bo-

schi possa generare vantaggi economici e ambientali.Pefc Italia è
l’organo nazionale del sistema internazionale di certificazione Pefc, che promuove la gestione forestale sostenibile coinvolgendo proprietari, organizzazioni ambientaliste, professionisti, ricercatori e imprese della filiera legno–carta. Il sistema garantisce che i prodotti derivino da foreste gestite con criteri responsabili, rafforzando la competitività del settore e la credibilità delle pratiche selvicolturali.Il riconoscimento assegnato alla giovane ricercatrice lucana conferma l’importanza di unire ricerca e tutela del territorio, un binomio sempre più centrale nelle politiche ambientali.
Avviata una settimana di studi con l’Università di Firenze: studenti impegnati nel rilievo dei cinghiali tramite termocamere e Distance-Sampling
VAL D’AGRI. Si è svolta ieri mattina nella sala conferenze del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese la presentazione della settimana di ricerche sul campo nell’ambito della collaborazione tra l’Ente Parco e il Dipartimento Dagri dell’Università di Firenze.
In una settimana saranno una ventina gli studenti che vivranno l’esperienza di studio sul campo della biodiversità del Parco. In particolare, in questa prima settimana di ricerche, gli studenti insieme ai loro docenti sistemeranno sul territorio del Parco ed, in particolar modo, nell’area compresa nei Comuni di Grumento Nova, Spinoso, Moliterno, Tramutola e Castel Saraceno quasi 200 km di transenne. Gli studenti, con sei termocamere, tramite il sistema di Distance-Sampling realizzeranno un completo monitoraggio della pre-

senza di cinghiali e della densità della loro popolazione nel territorio del Parco. «È la prima volta in assoluto – ha dichiarato Antonio Tisci, Presidente dell’Ente – che un Parco Nazionale realizza un progetto di monitoraggio così ampio per quanto concerna la fauna selvatica. Que-
sta metodologia, ideata dalla dott.sssa Franzetti per ISPRA, è stata fino ad ora utilizzata soltanto per monitorare la presenza di fauna nella tenuta presidenziale di Castel Porziano. È quindi, per noi un grande orgoglio utilizzare questa innovativa metodologia di ricerca nel nostro territorio».
«Con questo studio che poi estenderemo anche ad altri animali – ha proseguito Tisci – avremo la fotografia più completa possibile sulla presenza di cinghiali nel territorio del Parco. Con la dichiarazione di fuoriuscita dalla ‘Peste Suina Africana’ siamo usciti dall’emergenza sanitaria ma anco-
ra è necessario agire per ridurre la presenza di cinghiali sul territorio. L’uscita dalle aree di restrizione ci consentirà anche di avviare con maggiore forza la filiera dei cinghiali». «È opportuno evidenziare – ha concluso Tisci – che il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano nell’ultimo anno ha avviato importanti progetti di ricerca che mai si erano realizzati nel nostro territorio. Il centro studi di Spinoso, la ricerca sull’Ululone e oggi il progetto di collaborazione con l’Università di Firenze indicano una sempre maggiore attenzione per la tutela della biodiversità proprio partendo da dati scientifici e non da visioni ideologiche. Il risultato è che il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano sta diventando anche un luogo di attrazione per i ricercatori italiani e tutto ciò non può non riempirci di orgoglio».
Illustrata la situazione dei fondi e delle compensazioni ambientali: «Risorse ingenti ma programmazione assente»
POTENZA. Si è svolta ieri mattina al palazzo del Consiglio regionale la conferenza stampa di Basilicata Casa Comune con il vicepresidente del Consiglio Angelo Chiorazzo e il capogruppo Giovanni Vizziello. In sala erano presenti anche i consiglieri Bochicchio, Cifarelli e Marrese, insieme a rappresentanti del mondo sindacale e di diverse forze politiche. Al centro dell’incontro lo stato di attuazione dei progetti non oil e l’utilizzo di oltre 310 milioni di euro di compensazioni ambientali previste tra il 2019 e il 2030, risorse che secondo i promotori restano inutilizzate o impiegate per coprire disavanzi sanitari.
Basilicata Casa Comune ha presentato sei nuove interrogazioni e ha ricordato quella già depositata a settembre sullo stato di avanzamento dei progetti non oil, ancora senza risposta. Vizziello ha aperto i lavori affrontando anche il tema delle royalties e definendo il Governo regionale «campione mondiale di mistificazione». Ha ricordato che negli ultimi tre anni sono arrivati 480 milioni di euro dall’accordo sul gas, cui si aggiungono 310 milioni di compensazioni ambientali per il prossimo decennio e circa 80–100 milioni annui

dalle royalties: «Una quantità di risorse unica in Italia, usate però in modo assistenzialistico e non per far crescere la Regione». A suo giudizio enti come Apibas e Acquedotto Lucano assorbono fondi senza garantire servizi adeguati, mentre restano fermi progetti di innovazione, digitalizzazione e transizione energetica.Vizziello ha denunciato che la forestazione assorbe 50 milioni di euro l’anno senza creare stabilità per i lavoratori e che l’Università non è stata resa attrattiva, tanto che «il 75 per cento dei diplomati lucani va fuori Regione». Ha aggiunto che la Basilicata è in recessione e continua a utilizzare il petcoke, «con conseguenze ambientali note». Ha quindi richiamato la necessità di una
strategia unitaria e anticipato proposte su acqua, biometano e rigenerazione urbana.Chiorazzo ha ribadito che «il problema non è la mancanza di fondi, ma l’assenza di programmazione». Ha ricordato progetti avviati ma fermi e denunciato che i 50 milioni destinati al rafforzamento della sanità territoriale sono stati impiegati per coprire il disavanzo sanitario, «un uso improprio che grida vendetta, soprattutto in una Regione in cui mancano medici di base anche nei centri principali». Ha richiamato poi i 54,2 milioni previsti per tre impianti fotovoltaici da 49 MW destinati a ridurre i costi energetici di Acquedotto Lucano: avrebbero dovuto essere pronti entro gennaio, ma «non è stata individuata nemmeno un’area e non è stato aperto un solo cantiere».Criticità analoghe emergono sul fronte Total Tempa Rossa, dove mancherebbero relazioni e rendiconti aggiornati. Emblematico, per Chiorazzo, il caso del centro di eccellenza per i droni, annunciato da sei anni con fondi raddoppiati da 3 a 6 milioni, «ma senza cantiere e senza assunzioni». Situazione simile per il progetto di sviluppo a Stigliano, dove «non è stata posata nemmeno una pietra». Solo un ter-
zo delle risorse disponibili risulterebbe utilizzato e spesso per coprire spese sanitarie anziché investimenti produttivi.
Chiorazzo evidenzia che la Regione rischia di compromettere la transizione energetica nonostante quasi 300 milioni disponibili per le compensazioni ambientali. I 145 milioni residui degli accordi con le compagnie petrolifere, sostiene, devono essere indirizzati «a investimenti strategici e non all’assistenzialismo». Tra le proposte cita il modello dell’Eni Community Campus di Milano e l’ipotesi di un data center Eni in Basilicata, il rafforzamento della filiera dei biocarburanti e il potenziamento del nascente Centro Droni Total a Stigliano con programmi di formazione e partnership con Leonardo e Enav.Alla vigilia della trattativa sulla concessione Val d’Agri, Chiorazzo chiede «una discussione seria sugli impegni da far assumere alle compagnie petrolifere» in materia di ricerca, formazione e nuove tecnologie. Basilicata Casa Comune, afferma, ha elaborato una serie di prospettive per agganciare crescita e sviluppo in una fase che resta complessa «anche a causa dell’assenza di visione del centrodestra».


Si è riunito ieri il Consiglio regionale della Basilicata, presieduto da Maddalena Fazzari. La Vicepresidente ha ricordato la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Fazzari ha proposto di osservare un minuto di raccoglimento per riflettere e per onorare tutte le donne vittime di violenza, ma soprattutto per riaffermare l’impegno delle istituzioni nel contrasto a ogni forma di violenza e nel miglioramento della qualità delle tutele.
«Non deve essere solo una giornata commemorativa – ha sottolineato – ma deve tradursi in un impegno concreto: per questo abbiamo chiesto alle istituzioni di intervenire sulla legge di bilancio per incrementare il Fondo libertà destinato alle donne vittime di violenza». In que-
sta giornata significativa, sempre su proposta di Fazzari l’Assemblea ha dedicato lo stesso minuto di silenzio anche per ricordare il 45º anniversario del terremoto del 23 novembre 1980 in Basilicata.
L’Aula ha quindi approvato a maggioranza – con 12 voti favorevoli (Aliandro, Bardi, Casino, Fanelli, Fazzari, Galella, Leone, Morea, Napoli, Picerno, Polese e Tataranno) e 7 contrari (Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Verri, Vizziello) – il D.D.L. n. 55/2025 “Rendiconto per l'esercizio finanziario 2024 dell’Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata – EGRIB”, atto di controllo previsto dalla legge regionale 11/2006 e successive modifiche. Prima del voto sono intervenuti diversi consiglieri. Prima del voto è interve-
nuto il consigliere Cifarelli, che ha ringraziato Canio Santarsiero, attuale Dirigente generale del Dipartimento Ambiente, per i cinque anni trascorsi all’EGRIB come amministratore unico dell’Ente. Successivamente è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea l’atto amministrativo n. 112/2025D.G.R. n. 629 del 30 ottobre 2025: “Approvazione della Deliberazione del Consiglio direttivo dell’Ente di gestione del Parco naturale di Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane n. 57 del 26/09/2025, recante: ‘Approvazione assestamento generale del bilancio di previsione esercizio finanziario 2025/2026/2027’”. Approvata all’unanimità anche la Proposta di legge n. 99/2025: “Modifiche alla legge regionale 30 novembre 2018, n. 43 ‘Disciplina degli interventi re-
gionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e cyberbullismo’”, di iniziativa dei consiglieri Polese e Morea.
Lo strumento legislativo interviene sulla L.R. 43/2018 con l’obiettivo di ottimizzare e rafforzare l’efficacia degli interventi regionali contro bullismo e cyberbullismo. Come si legge nella relazione di accompagnamento: la crescente diffusione del cyberbullismo, veicolato attraverso i media digitali e la rete internet, richiede un approccio strategico coordinato e l'impiego di competenze specifiche nel settore delle comunicazioni e della tutela dei minori online. Il Co.re.com. di Basilicata è identificato quale soggetto attuatore.
«Attribuire al Comitato regionale il ruolo di soggetto attuatore principale, permette pertanto di sfruttare competenze specialistiche già esistenti e riconosciute; garantire coerenza con le strategie nazionali e le direttive AGCOM in materia di media education e tutela dei minori; evitare duplicazioni di strutture e funzioni, ottimizzando l'impiego delle risorse; assicurare un coordinamento unitario e tecnicamente qualificato degli interventi». La norma è stata sottoscritta in Aula anche da Vizziello e Picerno.
Approvato a maggioranza anche il Disegno di Legge n. 58/2025 avente ad oggetto “Riconoscimento
della legittimità di debiti fuori bilancio, in favore del Consorzio Trasporti Aziende Basilicata (Co.Tr.A.B.), ai sensi dell’art. 73, comma 1, lettera e) del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118. Come si legge dagli atti il debito fuori bilancio è pari a complessivi € 2.998.346,85. Hanno votato a favore i consiglieri regionali Aliandro, Casino, Fanelli, Fazzari, Galella, Leone, Napoli, Picerno, Pittella, Polese e Tataranno, contrari invece Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Verri, Vizziello.
Nel disegno di legge - come si legge nella relazione - è stata inserita la clausola di urgenza relativa al riconoscimento del debito fuori bilancio per l’importo citato, indispensabile al fine di: garantire la certezza dei rapporti giuridici con il Gestore Co.Tr.A.B.; scongiurare aggravi di spesa derivanti da possibili azioni giudiziarie per il recupero coattivo dei crediti; assicurare il regolare svolgimento del servizio di Trasporto Pubblico Locale, riconosciuto quale servizio pubblico essenziale.
Prima del voto hanno preso la parola i consiglieri Cifarelli e Napoli e anche l’assessore alle infrastrutture e trasporti Pepe. I lavori del Consiglio proseguiranno domani con l’esame dell’assestamento di Bilancio e del collegato alle Legge di stabilità 2025.


OLTRE IL GIARDINO Ospiti il presidente di Confindustria Basilicata Somma, Basentini, Faraone e la consigliera di Parità Bonito
Nell’ultima puntata di “Oltre il giardino”, talk di approfondimento di Cronache Tv condotto da Paride Leporace si parla del rilancio dell’industria in regione con ospite Francesco Somma, presidente di Confindustria Basilicata. «La Basilicata vive un momento di transizione e deve scommettere su una politica industriale chiara e programmata», ha affermato il presidente. La sua analisi evidenzia come, storicamente, ogni volta che la regione ha investito nell'industria, ha ottenuto risultati positivi, mentre l'assistenzialismo ha portato a perdite. Il presidente ha anche messo in luce la crisi dell'industria di base in Europa, causata da scelte politiche ideologiche che hanno portato a una delocalizzazione delle produzioni. «La Basilicata non è immune a queste crisi, ma possiamo rispondere solo innovando e creando attività ad alto valore aggiunto», ha dichiarato Somma. La necessità di una politica industriale robusta è fondamentale per affrontare le sfide legate alla competitività e all'occupazione.
Un punto cruciale del dibattito è stato il futuro di Stellantis in Basilicata. Somma ha espresso preoccupazione riguardo al ridimensionamento della produzione, sottolineando che è essenziale garantire opportunità per le imprese dell'indotto locale. «Se Stellantis aumenta i volumi di produzione, deve farlo coinvolgendo le industrie lucane», ha rimarcato.
Inoltre, il presidente ha parlato della necessità di un approccio sostenibile verso le risorse fossili. «Dobbiamo sfruttare le risorse del sottosuolo in modo sostenibile, seguendo l'esempio della Norvegia», ha affermato, suggerendo che la Basilicata potrebbe beneficiare di un fondo simile a quello norvegese per gestire le royalties in maniera efficace.
Infine, Somma ha condiviso il suo sogno per le nuove generazioni lucane: «Voglio che i giovani possano formarsi e tornare in una Basilicata che offre
qualità della vita e infrastrutture adeguate». Ha sottolineato l'importanza di sciogliere i nodi irrisolti e di dare priorità alle politiche che possono generare sviluppo e opportunità.
Con l'assemblea di Matera all'orizzonte, la speranza è che si possa costruire un futuro migliore per l'industria e l'economia della Basilicata, puntando su innovazione, sostenibilità e collaborazione tra istituzioni e imprese.
Il secondo blocco ha come tema di discussione la situazione della sanità privata in regione. Ospiti in studio Enzo Basentini, imprenditore nel settore della sanità privata e Rita Faraone, direttrice sanitaria SM2.
Basentini ha messo in luce le difficoltà economiche che affliggono le strutture di sanità privata, evidenziando che da diversi anni le strutture accreditate non ricevono i fondi necessari. «Siamo sempre sui tetti di spesa e non riusciamo a trovare una soluzione», ha dichiarato, riferendosi a un debito complessivo di 25 milioni di euro che la Regione deve alle strutture accreditate.
La situazione è così grave che è stata annunciata una manifestazione per giovedì mattina alle 9.30 davanti al centro di dialisi di Policoro, in segno di protesta per la mancanza di fondi e di supporto.
La dottoressa Faraone ha sottolineato l'importanza dei centri di dialisi privati, che offrono un servizio fondamentale per i pazienti nefropatici, spesso costretti ad affrontare lunghe liste d'attesa negli ospedali pubblici. «I pazienti scelgono di venire da noi per la professionalità e l'umanità che troviamo nel nostro ambiente», ha spiegato, evidenziando come la dialisi sia una prestazione salvavita che richiede continuità e stabilità.
Un punto critico emerso durante il dibattito è la disparità nei rimborsi tra pubblico e privato. Gli ospiti hanno fatto notare che mentre la dialisi costa circa 950 euro negli ospedali pubblici, ai centri privati vengono riconosciuti solo 240 euro. Questa for-
bice economica mette in difficoltà le strutture private, costrette a operare con risorse limitate. Entrambi gli ospiti hanno concordato sulla necessità di una riforma del sistema sanitario che riconosca il valore del servizio privato come supporto a quello pubblico. Con l'aumento della popolazione anziana e delle patologie renali, la domanda di dialisi è destinata a crescere. «Dobbiamo prepararci a un futuro in cui la dialisi diventerà sempre più necessaria», ha affermato la dottoressa Faraone.
Ultimo tema discusso è stato quello della violenza sulle donne. Ospite in studio la consigliera provinciale di Parità Simona Bonito che ha sottolineato l'importanza della cultura del rispetto e della necessità di affrontare la violenza di genere attraverso l'educazione e la sensibilizzazione.
«La differenza tra uomo e donna deve essere valorizzata, ma alla base deve esserci il rispetto reciproco», ha affermato, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale e sociale.
Durante l'incontro, è stato presentato un "bugiardino contro la violenza", che fornisce informazioni utili sulle diverse forme di violenza di genere e suggerimenti su come affrontarle. Questo strumento, insieme a un "termometro contro la violenza digitale", sarà distribuito gratuitamente nelle farmacie di Potenza per aumentare la consapevolezza e fornire supporto a chi ne ha bisogno.
Un tema centrale emerso è l'importanza dell'educazione sessuale e affettiva nelle scuole. «L'educazione deve partire dalla famiglia, ma è fondamentale che venga continuata nelle scuole», ha dichiarato Bonito, sottolineando la necessità di formare adeguatamente gli insegnanti su questi temi. La mancanza di informazioni può portare a conseguenze negative, specialmente per i giovani.
La conversazione ha toccato anche eventi tragici, come il caso di Elisa Claps, che ha scosso la comunità locale. Bonito ha




riflettuto sulla responsabilità collettiva nel riconoscere e affrontare la violenza, sottolineando che non ci si può più girare
dall'altra parte. «Dobbiamo prenderci cura della nostra comunità e prestare attenzione ai segnali di allerta», ha concluso.

Soddisfatti il dg Spera e il direttore dell’Unità Operativa Di Martino: «Frutto dell’impegno congiunto dell’intera èquipe»

«L’unità operativa complessa di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Regionale è stata accreditata come Centro di Riferimento Regionale per la Chirurgia Tiroidea da parte della S.I.U.E.C. (Società Italiana Unitaria di Endocrino Chirurgia), a conferma della costante opera di consolidamento degli standard e della qualità delle prestazioni aziendali».
Ad annunciarlo è il Direttore Generale dell’Aor, Giuseppe Spera, che sottolinea come «questo prestigioso riconoscimento evidenzia, ancora una volta, l’eccellenza raggiunta dalla Chirurgia, che è già Centro di Riferimento per la Chirurgia Robotica, con oltre 100 interventi di Chirurgia Maggiore eseguiti con tecnica robotica negli ultimi 12 mesi».
L’accreditamento
S.I.U.E.C. è il risultato di
una rigorosa attività valutativa che non si limita unicamente al volume di interventi eseguiti (pari a 180 nel solo anno 2024), ma si estende alla qualità complessiva delle prestazioni. I criteri di valutazione hanno incluso i volumi chirurgici, l’efficacia nella prevenzione e gestione delle complicanze perioperatorie, la conformità delle condizioni strutturali, organizzative e gestionali.
Il riconoscimento come Centro di Riferimento Regionale - che vede come responsabile il direttore della UOC Chirurgia, dottor Michele Di Marino, e come referente il dottor Pierpaolo Di Lascio, dirigente medico con incarico di alta specializzazione per la Chirurgia Tiroidea dell'ospedale San Carlo - è frutto dell’impegno congiunto dell’intera équipe e della sua impostazione multidisciplinare e multiprofessionale nella gestione della patologia tiroidea. Questo approccio vede il coinvolgimento attivo delle unità operative di Endocrinologia ospedaliera e territoriale, di Otorinolaringoiatria, di Anatomia Patologica, di Medicina Nucleare, di Anestesia e Rianimazione, di Medicina di Laboratorio, oltre che del personale medico, infermieristico di reparto, di sala operatoria e prericovero, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia e logopedisti.
«Siamo onorati di ricevere
questo riconoscimentocommenta il dottor Di Marino - che non è un punto di arrivo, ma uno stimolo a migliorare costantemente l’efficacia delle nostre procedure chirurgiche per offrire ai pazienti un livello di cura sempre più elevato e per consolidare il ruolo del nostro Centro come punto di riferimento non solo regionale, come già confermato dagli attuali dati secondo cui circa il 10% dei pazienti operati proviene da Campania, Puglia, Calabria».
Le attività di Chirurgia Tiroidea non si limitano solo all’assistenza, ma puntano anche sulla formazione continua per gli operatori attraverso la frequenza di centri nazionali ed europei di riferimento per una preparazione sempre più elevata del personale, con particolare riferimento alla possibilità di utilizzare in un futuro prossimo anche la tecnica chirurgica robotica nel trattamento della patologia tiroidea.
Un incontro di divulgazione scientifica per esplorare le nuove frontiere della medicina personalizzata, aperto alla cittadinanza

Martedì 9 dicembre, alle ore 17, presso il Polo Bibliotecario di Potenza in Via Don Minozzi, si terrà un nuovo appuntamento dedicato alla divulgazione scientifica con la presentazione del volume “Dentro di te più di quanto immagini” del Prof. Domenico Basta, epidemiologo, nutrizionista e docente dell’Università degli Studi di Bari “A. Moro”. Il saggio, frutto di un’intensa attività di ricerca e di una costante opera di comunicazione scientifica, approfondisce il ruolo centrale del microbiota umano nella salute, nella prevenzione e nella medicina personalizzata. Un tema oggi al centro del dibattito internazionale, affrontato dall’autore con rigore, chiarezza espositiva e attenzione verso un pubblico ampio e sensibile alle nuove frontiere della medicina.
L’evento, promosso dal Circolo Culturale Gocce d’Autore, rientra in un più ampio percorso nazionale di divulgazione che vede il Prof. Basta impegnato in incontri pubblici, scuole, università e istituzioni culturali su tutto il territorio italiano.
A dialogare con l’autore sarà la dott.ssa Eva Bonitatibus, Presidente del Circolo Culturale Gocce d’Autore, che guiderà un confronto sui contenuti del volume e sulle prospettive future della ricerca sul microbiota.L’iniziativa rappresenta un’importante occasione di approfondimento e confronto, aperta alla cittadinanza, ai professionisti sanitari, agli studenti e a tutti gli interessati ai temi della salute e dell’innovazione scientifica. La partecipazione è libera fino a esaurimento posti.


POTENZA. Da qualche tempo in città mancano i comitati di quartiere. Tali strutture hanno rappresentato negli anni 1990 e 2000 un punto di riferimento, discussione e orientamento legato alla discussione dei problemi nei vari rioni. I cittadini chiedono partecipazione per avviare tavoli di confronto tematici legati ai problemi dei propri rioni in un momento particolarmente delicato per la città capoluogo.
I comitati di quartiere sono uno strumento di grande partecipazione e possono garantire quel costante rapporto tra cittadini e amministrazione comunale per il bene comune.
In questa direzione il Palazzo di Città sta lavorando alacremente per definire in tempi brevi la situazione grazie all'impegno congiunto di tutte le forze in campo. Del tema ne abbiamo discusso con il Sindaco, Vincenzo Telesca che ha fatto il punto della situazione dando notizie importanti in merito. Molti cittadini, residenti nei vari rioni chiedono l'attivazione dei comitati di quartiere, a che punto stiamo?
« Si, molti cittadini lo richiedono ma fa parte anche del programma elet-

torale. Il regolamento è già pronto e le commissioni sono al lavoro sulle ultime rivisitazioni ai vari articoli. Noi vogliamo fortemente che i comitati tornino a vivere perchè per tantissimo tempo sono stati abbandonati ma abbiamo sempre ritenuto che i comitati di quartiere siano non qualcosa di ne- gativo. È un modo per condividere l'azione, condividere le idee, per condividere tutto ciò che deve essere realizzato in città quindi sapere di avere dei piccoli centri di ascolto che possano anche dare dei suggerimenti, fare proposte, io e la mia am-
ministrazione la vediamo come qualcosa di positivo. Quindi a breve verrà licenziato con una votazione in Consiglio comunale il testo del regolamento che permetterà ai comitati di quartiere di rivivere»
I comitati si sono riuniti sotto mentite spoglie in associazioni spontanee, adesso diventeranno di nuovo comitati con un valore di supporto al comune, cosa ne pensa?
« Alcuni, sicuramente sono nati sotto forma di associazione, nel frattempo però si sono formati anche gruppi di cittadini che senza alcun vessillo giu-
ridico si sono confrontati con me in questi mesi di consiliatura. Grazie all’Ufficio elettorale e all’Anagrafe abbiamo suddiviso la città in aree e verranno creati questi comitati di quartiere con l'elezione del presidente e del consiglio direttivo dei comitati in modo tale che ci sarà un’interfaccia continua e costante tra Pubblica Amministrazione, quindi giunta e consiglio, sindaco stesso con i referenti dei vari comitati ».
Ci sono state difficoltà iniziali?
« No. Semplicemente è un organizzazione da porre
in essere affinché non ci siano sbavature e non ci siano problematiche ». Saranno importanti anche le definizioni dei confini per evitare problemi tra i rioni?
« Per questo abbiamo chiesto un aiuto sia all'anagrafe che all'ufficio elettorale perché avevamo bisogno della composizione della città di Potenza per i vari rioni anche perché ci sono delle appartenenze rionali e degli estendimenti rionali che in qualche modo vanno presi in considerazione, così come per esempio ci sono rioni nuovi che devono partecipare e devono partecipare attivamente in modo distaccato da altre parti della città di Potenza perché hanno ormai creato la loro essenza, la loro consistenza numerica e rappresentativa ».
Le contrade invece come sono messe?
« Saranno rappresentate anche le contrade. Vedremo come sono suddivise e a questo ci stanno lavorando gli uffici con la commissione consiliare competente. È normale che non potremo avere 66 contrade e relativi comitati di quartiere per le contrade ma è chiaro che verranno accorpate ». F.M ENONNA
L'Associazione Avanti gli Ultimi invita a realizzare cesti solidali per portare calore e speranza
POTENZA. Anche quest’anno ritorna una delle iniziative solidali più sentite dalla cittadinanza potentina: il “Cesto d’Amore”, promosso dall’Associazione Avanti gli Ultimi. L’iniziativa giunta alla sua settima edizione si fonda su un principio semplice ma potentissimo: condividere ciò che si può, per restituire dignità e speranza a chi sta attraversando un momento difficile.
La presidente dell’associazione e consigliera comunale Antonella Tancredi: «I cittadini sono invitati a realizzare un cesto con alimenti, piccoli doni, prodotti utili o pensieri dedicati ai bambini e alle famiglie in difficoltà. Ogni cesto è un gesto d’amore che diventa parte di una rete di solidarietà che cresce di anno in anno». Quest’anno l’iniziativa si arricchisce della collaborazione del
Dipartimento Solidarietà ed Emergenze della Federazione Italiana Cuochi – Basilicata, che preparerà dei biscotti di pasta frolla natalizi artigianali, destinati a impreziosire i cesti e a donare un tocco di calore autentico alle famiglie. Tancredi sottolinea con forza anche la dimensione istituzionale di questo impegno: «Il nostro operato non riguarda solo l’ambito associativo. Come rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere morale di dare voce a chi spesso non ne ha, e di favorire percorsi di solidarietà che coinvolgano tutta la comunità. Nessuno deve sentirsi solo, soprattutto a Natale.» I cesti preparati dai cittadini e dai volontari verranno ritirati direttamente dalle famiglie nella sede dell’Associazione Avanti gli Ultimi la mattina del Santo Natale,

un momento che negli anni è diventato simbolo di vicinanza, accoglienza e dignità. «Un cesto può non cambiare il

Ancora un drammatico incidente sulle strade lucane.
Ieri mattina, poco dopo le 11, una Fiat Multipla è finita violentemente con-
tro il guardrail lungo il tratto della Strada Provinciale Oraziana che col-
lega Rionero in Vulture a Ripacandida. Nel terribile impatto ha perso la vita un uomo di 78 anni, originario di Pescopagano, che viaggiava sul sedile del passeggero. Feriti gli altri tre occupanti del veicolo. Le cause dell’incidente restano al momento incerte e saranno chiarite dagli accertamenti in corso da parte dei carabinieri. Non è ancora chiaro cosa abbia provocato la perdita di controllo del mezzo, né se possano aver inciso le condizioni del manto stradale o eventuali malori. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118, che hanno
provveduto a soccorrere i feriti e a constatare il decesso del passeggero 78enne. Presenti anche i Vigili del fuoco, impegnati nelle operazioni di messa in sicurezza dell’area, e i carabinieri che hanno avviato i rilievi. Il tratto dell’Oraziana è già stato teatro di un altro tragico episodio: appena una settimana fa, lungo la stessa arteria, un ragazzo di 22 anni, Vincenzo Bochicchio di Maschito, ha perso la vita in un incidente analogo. Una sequenza di lutti che riaccende l’attenzione sulla sicurezza della strada e sulla necessità di interventi mirati per prevenire ulteriori tragedie.
L’Amministrazione comunale di Sasso di Castalda chiede aiuto: «Urge un tavolo congiunto con l’Ente Parco per affrontare il problema»
«Cavalli inselvatichiti sempre più vicini alle case: serve un intervento immediato»

ASasso di Castalda l’emergenza cavalli inselvatichiti sta superando la soglia di attenzione dell’intera comunità. Da settimane gruppi di equidi vaganti si muovono in diverse aree del territorio comunale, comprese zone ricadenti nel Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Le segnalazioni dei cittadini sono ormai quotidiane, supportate da foto e video che documentano spostamenti sempre più frequenti vicino alle aree abitate.
Negli ultimi giorni la preoccupazione è aumentata ulteriormente: gli animali si sono spinti progressivamente verso le prime case, con avvistamenti anche in prossimità delle strade più battute e delle zone agricole. Una situazione che, secondo l’Amministrazione comunale, non può più essere gestita da un piccolo Comune con i soli strumenti a sua disposizione.
Il rischio non riguarda solo la sicurezza stradale o l’incolumità dei cittadini. Il territorio, infatti, è ancora interessato dalla presenza di tubercolosi bovina, una malattia che richiede controlli veterinari costanti e procedure sanitarie rigorose. La presenza di equidi non identificati, privi di supervisione e potenzialmente esposti a contatti incontrollati con allevamenti e fauna, rappresenta un ulteriore elemento di criticità.
«È in corso un problema sanitario che richiede attenzione e responsabilità condivisa – spiega il Comune . Gestire animali vaganti in un contesto dove la tubercolosi bovina non è stata ancora superata impone verifiche veterinarie e protocolli che un Comune, da solo, non può attivare.»
A rendere il quadro ancora più delicato è la vocazione turistica del territorio: Sasso di Castalda è frequentato ogni giorno da escursio-

nisti, famiglie e visitatori attratti dal Ponte alla Luna, dalla rete dei sentieri e dalle attività outdoor. Il movimento non controllato dei cavalli nelle aree frequentate dai turisti aumenta i rischi e richiede una gestione rapida e coordinata.
L’Amministrazione ha già inviato più solleciti agli enti competenti, documentando il fenomeno con fotografie, mappe e relazioni tecniche, come riportato nella comunicazione ufficiale trasmessa nelle scorse settimane
Ma ora il Comune chiede apertamente un sostegno operativo: «Serve un tavolo tecnico congiunto e un incontro urgente con l’Ente Parco. Vogliamo affrontare il problema insieme e arrivare a una soluzione concreta.Non possiamo farcela da soli. Sasso di Castalda ha bisogno dell’impegno di tutti gli enti competenti, per la sicurezza dei cittadini e per la tutela del territorio.»
Con la regia di Marcello Pittella si prova ad allargare portando Antezza alla guida dell’assemblea
L’elezione del Presidente del Consiglio Comunale di Matera ha sempre più le sembianze di un rompicapo nel quale si intersecano tra di loro aspetti giuridici, aspetti politici, tatticismi e tecnicismi assembleari.
Formalmente la posizione della maggioranza è chiara ed è anche più che legittima: la Presidenza del Consiglio spetta a Fratelli d’Italia che la rivendica per Augusto Toto. Siamo pienamente convinti non solo della legittimità politica della richiesta della maggioranza ma anche della qualità del nome indicato che ha mostrato di avere sia il consenso che la capacità. La legittimità della posizione, però, si sta scontrando con la rigidità del regolamento o, meglio, con l’interpretazione molto rigida che il segretario comunale sta fornendo.
IL QUORUM IRRAGGIUNGIBILE
L’art. 12 dello Statuto del Comune di Matera testualmente dice che “il Presidente e i due Vice Presidenti sono eletti a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati. Se dopo due scrutini nessun candidato ottiene la maggioranza prevista, si procede ad una successiva votazione, da tenersi entro i successivi dieci giorni, per la cui validità è ancora richiesta la maggioranza dei due terzi dei

consiglieri assegnati. Se nessun candidato raggiunge la maggioranza indicata si procede, nella stessa seduta, alla elezione di entrambi con un'unica votazione, a scrutinio segreto e con voto limitato ad un solo nominativo”. Secondo l’interpretazione fornita dagli uffici del Comune per potersi svolgere la terza votazione è necessario che ci sia una maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati, la lettera della norma parla di validità e l’ermeneutica ne fa discendere che si tratta di numero legale.
La terza votazione, in queste condizioni, sembra essere uno scoglio insormontabile. La maggioranza non ha i due terzi dei consiglieri comunali e l’opposizione si alza dalla sala e non fa raggiun-
gere il numero per l’elezione.
In questo modo non si passa mai alla quarta votazione nella quale la maggioranza avrebbe i numeri per eleggersi da sola il Presidente del Consiglio Comunale.
In pratica lo Statuto consente all’opposizione di mettere un muro regolamentare per impedire il voto a maggioranza.
LE TRATTATIVE IN CORSO
Come abbiamo detto all’inizio la posizione ufficiale della maggioranza è la candidatura unica di Augusto Toto. Fratelli d’Italia ha rinunciato ad indicare Quarto come candidato Sindaco, ha fatto una lunga serie di passi di lato nell’organizzazione della giunta, ora rivendica la Presidenza del Consiglio. La maggioranza

vuole dargliela. Questo, però, non può essere un feticcio né un ostacolo insormontabile. Antonio Nicoletti è uomo di grandi trattative, è riuscito a mediare e a conquistare una maggioranza in Consiglio Comunale, certamente ha le doti sufficienti per poter lavorare ad una soluzione di mediazione. I bene informati dicono che ci sarebbe una discussione tra le forze politiche per portare Nunzia Antezza allo scranno più alto del Consiglio Comunale. Una soluzione che allargherebbe ulteriormente la maggioranza, amplierebbe la base politica del Sindaco e consentirebbe l’avvio della legislatura. Sarebbe una soluzione interna alla famiglia Braia, farebbe contento Marcello Pittella che, a questo

punto, avrebbe dimostrato per l’ennesima volta di essere capace di fare politica in qualsiasi situazione ed in qualsiasi contesto in Basilicata e consentirebbe a Nicoletti di uscire vincitor anche in questa situazione.
Ovviamente non mancherebbero i problemi. In primis questa soluzione, per poter essere praticata, abbisogna del consenso di Fratelli d’Italia e in particolare di Augusto Toto che dovrebbe accettare di rimanere senza nessun incarico per l’inizio della legislatura.
Inoltre, potrebbe aprire anche scenari inediti nella gestione del Consiglio e della Giunta Regionale. Marcello Pittella, con la candidatura del fedelissimo Roberto Cifarelli, ha cercato di dimostrare non solo che senza di lui non si vince ma anche che dove va lui si vince.
L’operazione non è riuscita per tutta una serie di circostanze che vanno dalla caotica linea di azione di Cifarelli soprattutto al secondo turno, alla grande capacità di penetrazione di Antonio Nicoletti. Se dovesse riuscire a portare a compimento la strategia di elezione di Antezza, Marcello Pittella dimostrerebbe di essere un asso della politica, interprete autentico delle mosse che muovono gli uomini e le idee.
Una vittoria di questo calibro non potrebbe non avere una serie di importanti rinculi anche negli equilibri della politica regionale.
È antapolitica? Forse. La fantapolitica, però, non è mai soltanto fantasia.
Tra i temi più attesi anche la mozione sulla crisi idrica regionale e sul ruolo del Comune nella governance di Acquedotto Lucano
MATERA. Il Consiglio comunale di Matera tornerà a riunirsi in seduta straordinaria venerdì 28 novembre alle ore 08.30 in prima convocazione e lunedì 01 dicembre alle ore 16.00 in seconda convocazione. La decisione segue quanto stabilito nella Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari riunitasi il 21 novembre, che ha definito l’integrazione dell’ordine del giorno della seduta annunciata nei giorni scorsi.L’amministrazione ha infatti disposto l’inserimento di due ulteriori punti: la variazione al Bilancio di previsione pluriennale 2025–2027 e il riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante dalla sentenza n. 23 del Tribunale di Matera, emessa il 15 gennaio 2025. L’integrazione comporta una riformulazione complessiva dell’agenda dei lavori, che risulta particolarmente articolata. Il Consiglio sarà chiamato innanzitutto a eleggere il presidente e i vicepresidenti dell’assemblea, passaggio istituzionale previsto dallo Statuto e dal Regolamento sul quale Matera è in grave ritardo. Seguiranno diverse mozioni presentate dai consiglieri su temi considerati strategici per la città. Tra que-

ste, l’istituzione di percorsi di formazione gratuiti sulla sicurezza stradale e sulla mobilità sostenibile per gli studenti e un approfondimento sullo stato di attuazione della programmazione Po Fesr 2021–2027, con attenzione agli indirizzi da adottare per Matera.
All’ordine del giorno anche una mozione sulla crisi idrica regionale e sulla governance di Acquedotto Lucano, con la richiesta di rafforzare il ruolo del Comune nei processi decisionali. Il Consiglio discuterà inoltre l’intitolazione dell’area giochi di Spine Bianche ai bambini di Gaza, proposta nel corso della seduta del 06 agosto, e un ordine del giorno volto
a promuovere un confronto pubblico sul possibile sviluppo del nucleare in Basilicata, garantendo trasparenza e partecipazione democratica.Tra i punti in discussione figurano anche l’emergenza cinghiali in città e un documento dedicato a politiche di prevenzione e sensibilizzazione contro la violenza di genere, con l’adesione all’iniziativa Anci sulle buone pratiche in tema di parità.La seduta si preannuncia dunque densa e rilevante, con temi che toccano bilanci, servizi, sicurezza, ambiente e politiche sociali, delineando un quadro complessivo delle principali questioni aperte nella vita amministrativa della città.
FERMATO DAI CARABINIERI A POLICORO
POLICORO. I Carabinieri della Compagnia di Policoro hanno arrestato in flagranza un uomo di quarantuno anni, di origine extracomunitaria, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione si inserisce nei controlli straordinari finalizzati a contrastare il traffico di droga nella fascia jonica. I militari del Nucleo operativo e radiomobile, insospettiti da movimenti anomali nei pressi di un minimarket, hanno fermato un avventore trovato in possesso di una dose di hashish. Con il supporto del cane “Neri” del Nucleo cinofili di Tito, la successiva perquisizione ha portato al rinvenimento, nella disponibilità del titolare, di cocaina e hashish. Estendendo le verifiche all’abitazione dell’uomo sono stati recuperati complessivamente novantotto grammi di cocaina, ottocentosettantasette grammi di hashish, due grammi di marijuana e oltre cinquemila euro ritenuti provento dell’attività di spaccio, oltre a materiale per confezionamento e pesatura. L’arrestato è stato trasferito alla Casa circondariale di Matera su disposizione della Procura. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, precisando che gli accertamenti restano nella fase preliminare e dovranno essere verificati nel contraddittorio con la difesa.

Bianco accusa la Provincia di Matera di inerzia e scarsa attenzione verso i cento studenti che devono raggiungere il liceo di Nova Siri
POLICORO. Ancora disagi. E ancora una volta i problemi riguardano il trasporto scolastico degli studenti che tutti i giorni partono da Policoro per Nova Siri, ed il loro conseguente ritorno. Questa la denuncia manifestata dal Sindaco di Policoro Enrico Bianco che, a seguito delle numerosissime lamentele espresse dai genitori e dalla Dirigente scolastica dell’Istituto Enrico Fermi, professoressa Giovanna Tarantino, è determinato a dire basta a tali disguidi: «È già da un po’ di tempo che un centinaio di ragazzi vivono quotidianamente disagi nel trasporto pubblico scolastico verso il Liceo Classico di Nova Siri - commenta il primo cittadino - ho sollecitato per iscritto e verbalmente l’Ente Provincia di Matera ad intervenire, specificando 4 disservizi fonda-
mentali: punto uno, i ritardi sistematici delle tratte andata e ritorno, punto due i sovraffollamenti dei mezzi a disposizione, punto tre, la mancata coincidenza tra gli orari scolastici e quelli delle corse attualmente in esercizio, punto quattro, le difficoltà nel raggiungere il plesso scolastico in sicurezza ed in orario. A seguito di un incontro promosso dal dirigente regionale del Dipartimento Trasporti, dottor Altomonte, al quale ha partecipato il Comune, la Preside dell’istituto, ed i Rappresentanti delle aziende che erano in servizio, la Provincia di Matera risultava assente ingiustificata. A quel tavolo sono state ipotizzate le soluzioni ai predetti problemi ed il tutto è stato rimandato all’Ufficio Trasporti della Provincia per dare corso alle modifiche».

Problema risolto? Altroché. «La Provincia di Matera, piuttosto
che risolvere i problemi, si è messa a tergiversare con note interlocutorie accompagnando per altro la giustificazione di non essere stata informata preventivamente sulle problematiche - continua il primo cittadino policorese - Mi spiace dover rilevare che tale atteggiamento di ostruzionismo lo ha riservato solo alle problematiche sollevate dal Comune di Policoro atteso che in precedenza si sia prodigata giustamente a risolvere analoghi problemi sollevati da altre comunità - conclude Bianco - A questo punto non posso fare altro che prendere atto che la Provincia continua a fare figli e figliastri sulle spalle dei circa 100 ragazzi che ogni giorno partono da Policoro per frequentare il liceo di Nova Siri. Questa cosa è inaccettabile».


Per la giornata internazionale il governatore della Basilicata Bardi richiama istituzioni, scuole e comunità a un’azione quotidiana
POTENZA. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il presidente della Regione, Vito Bardi, si è soffermato sulla necessità di un impegno corale, in particolare da parte del mondo maschile e delle istituzioni, per combattere la violenza di genere. «Il 25 novembre non può e non deve essere circoscritto a una mera ricorrenza simbolica. È la data che ci impone, come istituzioni e come comunità, una riflessione profonda e, soprattutto, un’azione costante e incisiva. La violenza contro le donne, in ogni sua forma – ha aggiunto Bardi – rappresenta il fallimento più lacerante della nostra società. Non è un fenomeno marginale o circoscritto a dinamiche private; è un problema strutturale, alimentato da una cultura della diseguaglianza e del possesso che siamo obbligati a sradicare alla radice». Il presidente ha sottolineato che la responsabilità di invertire questa rotta non può essere delegata alle sole vittime o agli operatori: «Il cambiamento deve partire dagli uomini. Dobbiamo abbandonare l’indignazione ritua-

le che segue ogni tragico evento per assumerci la piena responsabilità educativa e culturale. Dobbiamo insegnare e imparare che il rispetto, l’uguaglianza e la libertà sono i pilastri di ogni relazione sana. Amare non significa esercitare potere o controllo». Bardi ha rimarcato l’impegno concreto della Regione Basilicata per sostenere i Centri antiviolenza e le Case rifugio, «presidi che rappresentano l’unica via di salvezza per chi fugge dalla vio-
lenza».Il presidente ha concluso con un appello all’azione coesa: «Onorare la memoria delle vittime e proteggere chi oggi vive nella paura richiede una sinergia tra istituzioni, scuole, famiglie e corpi intermedi. La violenza di genere – ha precisato Bardi – è un fallimento sociale che ci coinvolge tutti. Solo con un impegno quotidiano, leale e non negoziabile potremo garantire alle donne la piena sicurezza e la dignità che meritano».
FAZZARI
E GALGANO: «SOSTENERE LE VITTIME»
«Unite per contrastare ogni forma di sopruso»
POTENZA. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la vicepresidente del Consiglio regionale, Maddalena Fazzari, e la consigliera comunale di Potenza, Carmen Galgano, ribadiscono un impegno condiviso nel contrasto a ogni forma di abuso. Sottolineano la necessità di sostenere le donne che ancora oggi affrontano violenze fisiche, psicologiche ed economiche, spesso in condizioni di solitudine.«Il 25 novembre non è una ricorrenza simbolica, ma un momento di responsabilità collettiva» dichiarano Fazzari e Galgano. «Nelle nostre comunità troppe donne subiscono violenze sommerse, per paura o mancanza di strumenti adeguati. Le istituzioni devono garantire protezione, ascolto e percorsi reali di autonomia».Le amministratrici richiamano l’importanza della prevenzione e dell’educazione al rispetto, insieme al rafforzamento delle reti territoriali e dei centri antiviolenza, considerati presidi essenziali per offrire sostegno e sicurezza. «Sradicare la cultura della violenza significa partire dalle scuole, dalle famiglie e dai luoghi di lavoro, promuovendo una società che non trasformi le differenze in disparità».Fazzari e Galgano confermano infine il loro impegno: «Ognuno è chiamato a fare la propria parte. Continueremo a lavorare affinché nessuna donna sia lasciata sola e affinché il diritto alla libertà e alla sicurezza diventi realtà per tutte».

La Garante per la disabilità denuncia la condizione sommersa delle donne con handicap vittime di violenza e sollecita interventi strutturati
PADULA. Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Garante per le persone con disabilità della Regione Basilicata, Marika Padula, richiama l’attenzione su una realtà ancora poco visibile e spesso ignorata: la violenza sulle donne con disabilità. Un fenomeno che, secondo lei, resta sommerso e difficilmente intercettabile, aggravato da dipendenze affettive, economiche e assistenziali che rendono complesso chiedere aiuto. «La violenza sulle donne con disabilità continua a essere una realtà sommersa, difficile da riconoscere e ancor più difficile da intercettare. È un fenomeno che le istituzioni non possono più permettersi di ignorare» afferma Padula, sottolineando come molte donne non dispongano degli strumenti necessari per ri-
conoscere gli abusi o non trovino servizi adeguati e pienamente accessibili. «Il risultato è un silenzio che finisce per proteggere chi compie violenza e non chi la subisce».Per la Garante «è indispensabile che la risposta istituzionale diventi più strutturata e lungimirante», con una formazione specifica rivolta al personale sanitario, sociale, educativo e alle forze dell’ordine, capace di leggere i segnali di fragilità. Padula insiste sulla necessità di sportelli antiviolenza realmente accessibili e procedure di denuncia semplici e inclusive, insieme a una maggiore attenzione ai contesti familiari e residenziali, dove la violenza si consuma spesso lontano da sguardi esterni. «Bisogna promuovere percorsi di autonomia ed empowerment, fondamentali per ridurre la dipendenza e au-

mentare la capacità di autodeterminazione».La Garante annuncia anche le iniziative del suo mandato: «Il mio impegno sarà quello di attivare un confronto costante con i centri antiviolenza, con i servizi territoriali e con le istituzioni competenti per garantire protocolli realmente inclusivi». Tra gli obiettivi, favorire la creazione di sportelli accessibili,
promuovere percorsi formativi specialistici e avviare una mappatura regionale dei bisogni per individuare criticità e proporre soluzioni concrete. «La mia funzione sarà anche quella di facilitare l’ascolto diretto delle donne, affinché nessuna resti invisibile».Padula richiama infine l’importanza di diffondere una cultura dell’affettività e della sessualità come dimensioni positive della vita delle persone con disabilità. «Parlare di relazioni, rispetto e consapevolezza è una forma di prevenzione, perché aiuta a riconoscere ciò che è amore da ciò che non lo è». «La violenza sulle donne con disabilità – conclude –non è un episodio isolato, ma una realtà radicata che richiede coraggio, competenza e responsabilità. Ogni donna ha diritto a una vita libera, sicura e piena».

Nel Palazzo di Giustizia cinque paia di scarpette rosse e una panchina rossa aprono una mattinata dedicata a formazione, prevenzione e cultura del rispetto
DI FR ANCESCO MENONNA
Cinque paia di scarpette rosse, una panchina rossa e la presenza congiunta di associazioni, istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo giudiziario: è questo il quadro simbolico e concreto dell’iniziativa «L’amore non ha lividi», promossa ieri dalla Consigliera di Parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, nell’atrio del Palazzo di Giustizia del Tribunale di Potenza. Un momento pensato per riflettere, discutere e dare voce alle donne nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.All’incontro, organizzato in collaborazione con Lions International, Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Ufficio della Consigliera di Parità e Admi, hanno partecipato la presidente della Corte d’Appello di Potenza Gabriella Reillo, la presidente di Sezione del Tribunale di Potenza Lucia Tomay, il Procuratore facente funzioni Maurizio Cadrea, il presidente del Tribunale per i Minorenni Arturo Pavese, la presidente del CGA Potenza Marilena Galgano, la presidente della CPO Avvocati Rosita Gerardi, la Consigliera Provinciale di Parità Simona Bonito e la presidente di Telefono Donna Potenza Cinzia Marroccoli.L’iniziativa ha posto al centro la necessità di formare e rendere consapevoli gli uomini autori di violenza, affinché siano messi nella condizione di non commettere reati e gesti estremi. Un impegno che, come sottolineato nel corso dell’evento, richiede l’azione sinergica di uomini, donne, istituzioni, scuole e associazioni, tutti chiamati a contrastare una piaga che turba profondamente la società.I contributi degli intervenuti hanno evidenziato l’urgenza di miglioramenti legislativi, forum permanenti e tavoli di discussione, strumenti necessari per sostenere la battaglia quotidiana di tante donne contro episodi di violenza sempre più frequenti.Tra le testimonianze, quella di Annagloria Piccininni, che ha affermato: «La violenza contro le donne si combatte con molta formazione soprattutto nelle scuole, perché se pensiamo che

sia un problema degli adulti ci sbagliamo. Sono molti gli adolescenti che si approcciano in maniera violenta nei confronti dell’altro sesso e vivono i rapporti sentimentali in modo disfunzionale. Dobbiamo cercare, sia a scuola che in famiglia, di dare un’educazione alla convivenza che si fondi sul rispetto reciproco dei due sessi».La Consigliera regionale di Parità Ivana Pipponzi ha rimarcato il valore dell’iniziativa e ha dichiarato: «Dire no alla violenza e sottolineare che l’Italia è uno dei Paesi con la legislazione più potente ed efficace nel contrasto alla violenza di genere. Spero che a breve siano introdotti il nuovo delitto di femminicidio, l’articolo 567 bis, e il nuovo articolo 509 bis sul consenso libero e attuale della donna. Sono approdi normativi dal grande valore simbolico, in cui finalmente si pronuncerà la parola donna e sarà tutelata la libertà femminile. Quando saranno varati, l’Italia sarà il primo Paese leader a livello occidentale nella tutela delle donne».A chiudere il confronto è stata Margherita Reillo, che ha sottolineato: «La ricetta è complessa da trovare, ma il primo passo è la mobilitazione e la trasmissione costante di un messaggio su questi temi. L’educazione incide molto sul cambiamento di mentalità: non è qualcosa che si ottiene in un giorno, ma va ricordata la necessità di superare i valori del patriarcato in un percorso lento. Ovunque, a ogni latitudine, la percentuale dei femminicidi cambia poco: è quasi un tributo di sangue che le donne stanno pagando per andare avanti. Que-


sta situazione va combattuta e evidenziata a tutti i livelli, soprattutto nei luoghi della giurisdizione, che devono portare avanti un messaggio di avanzamento cul-

turale. L’educazione è sempre un deterrente, perché la cultura aiuta».Un’iniziativa, quella di Potenza, che conferma ancora una volta l’importanza di un impegno con-
diviso e costante per combattere una violenza che continua a colpire, ma che può essere contrastata con formazione, consapevolezza e cambiamento culturale.
richiedendo maggiore attenzione e supporto

«Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rappresenta un'occasione importante per riflettere non solo sulle forme di violenza fisica e psicologica che le donne subiscono quotidianamente, ma anche sulle sfide aggiuntive che affrontano coloro che combattono una malattia grave come il tumore o quella violenza nascosta,
taciuta sulle donne con disabiità» afferma Caterina Romano, Responsabile Regione Basilicata Aila. «La violenza sulle donne con disabilità è un problema grave e ancora troppo sottovalutato, che richiede un intervento immediato e concreto. Secondo i dati europei, le donne con disabilità rischiano di subire violenza da due a cinque volte più delle altre donne; una risoluzione
del Parlamento Europeo del 2022 stima addirittura un rischio dieci volte superiore» continua Romano. «Ai più questo fenomeno resta invisibile»– dichiara Ada Orsatti, presidente dell’Associazione Italiana Lotta Abusi (AILA-ETS). – «Le donne con disabilità sono spesso isolate, dipendenti da chi le assiste e, troppo frequentemente, non vengono credute. La violenza contro di loro è ancora considerata, in molti casi, un fatto da minimizzare. È nostro dovere agire per proteggerle e garantire loro una vita dignitosa e libera da ogni forma di abuso, anche quando esistono associazioni e centri antiviolenza, troppo spesso questi non sono accessibili.
L’impossibilità di raggiungere fisicamente i servizi peggiora ulteriormente la situazione. Dobbiamo fare molto di più per garantire a tutte le donne, indipendentemente dalle loro abilità, un accesso reale, sicuro e paritario ai servizi di supporto».
L’Associazione Italiana Lotta Abusi (AILA-ETS) ha già avviato diversi progetti sul territorio nazionale per contrastare la vio-
lenza contro le donne con disabilità, ma è necessario un intervento più ampio, coordinato e strutturale. «Mi unisco alla riflessione della Presidente Orsatti, aggiungendo un altro aspetto della violenza di genere, il focus ricade sulle donne con tumore, si apre uno spaccato complesso e spesso nascosto delle dinamiche sociali e personali. Questo fenomeno, purtroppo, può manifestarsi in forme sottili e meno evidenti, rendendo ancora più difficile riconoscerlo e affrontarlo» continua Caterina Romano.
«Innanzitutto, è importante considerare come la diagnosi di tumore possa accentuare vulnerabilità già presenti, creando un contesto in cui la donna si sente ancora più isolata o dipendente. In alcuni casi, le relazioni di coppia o familiari possono assumere sfumature di controllo, colpendo la libertà e l'autonomia della donna, anche attraverso atteggiamenti di minimizzazione, silenzio o manipolazione. Questi comportamenti, pur non essendo sempre immediatamente riconoscibili come violenza, contribuiscono a un senso
di oppressione, di insicurezza e di esclusione» dichiara la responsabile della regione Basilicata Aila. «Inoltre, - prosegue - la malattia può essere sfruttata come pretesto per esercitare pressioni o restrizioni, o può aumentare il senso di colpa e di responsabilità, portando la donna a sentirsi colpevole per la propria condizione o per le difficoltà che attraversa. Questa "violenza sottile" può manifestarsi anche nel modo in cui gli altri trattano la donna, minimizzando le sue esigenze, negando supporto emotivo o rifiutandosi di ascoltare le sue paure e bisogni». «Riflessione centrale è quindi quella di riconoscere e sensibilizzare su queste forme di violenza invisibile, che spesso vengono sottovalutate o ignorate. La lotta contro la violenza di genere deve estendersi anche alla comprensione di queste dinamiche, affinché le donne con tumore e le donne con disabilità possano ricevere un aiuto non solo medico, ma anche psicologico e sociale, in un quadro di rispetto, ascolto e tutela della loro dignità» conclude Caterina Romano.



La parità non è un miracolo: è normalità. In Italia e in Basilicata, basta parole vuote e gesti indegni

Se ne parla come di un’emergenza passeggera, una nuvola nera che ogni tanto si addensa sopra le nostre teste, pronti a sorprenderci come se fosse arrivata dal nulla. E invece no: è una presenza costante, un sottofondo cupo che non smette mai di ricordarci quanto lavoro ci sia ancora da fare. E ogni volta che una tragedia scuote l’opinione pubblica, il copione è sempre lo stesso: dichiarazioni solenni, indignazione a orologeria, minuti di silenzio distribuiti come bonus emotivi, slogan che rimbalzano per un paio di giorni e poi evaporano. E dopo? Dopo torna la normalità. Ma non la normalità giusta: la normalità della rimozione, della fretta, del “pensiamo ad altro”. Il punto è proprio questo: le donne non hanno bisogno di slogan, né di campane suonate solo quando si consuma l’irreparabile. Hanno bisogno di rispetto quotidiano, non di indignazione festiva. Hanno bisogno di una società che le riconosca per ciò che sono: pilastri, motori, architette di futuro. Custodi e rivoluzionarie allo stesso tempo. Donne che generano, sostengono, organizzano,sistemano, ricompongono ciò che spesso gli uomini disfano in metà del tempo. E tutto questo non ha nulla a che vedere con la fragilità. Le donne non sono un vaso di cristallo da proteggere: sono una forza da rispettare. Una forza concreta, antica, resistente, spesso forgiata nel silenzio. È una potenza interiore che, quando si manifesta, cambia le cose. Cambia i rapporti, le famiglie, le comunità. Cambia persino la politica, quando la politica permette loro di entrarci davvero. E questa forza nasce anche dalla consapevolezza interiore: ogni essere umano possiede dentro di sé un nucleo lumino-

so, capace di trasformare le avversità in crescita. Le donne, in particolare, incarnano questa energia vitale, che non si arrende di fronte all’ingiustizia e che si fa custode di un mondo migliore. È un potere che non si conquista con la prepotenza, ma con la costanza, la determinazione e il coraggio di affermare la propria dignità. Eppure, nonostante questa forza, viviamo in una cultura che troppo spesso tenta di ridurle, zittirle, controllarle.
A volte con la violenza fisica, altre volte con la violenza sottile delle parole, dei ruoli dati per scontati, delle aspettative tossiche. Perfino in luoghi in cui la dignità dovrebbe essere custodita come un tesoro: le istituzioni.
LA FERITA LUCANA: CIÒ CHE NON SI PUÒ FINGERE DI NON AVER VISTO
E qui arriva la nota dolente, quella che tocca la nostra Basilicata. Durante la scorsa legislatura del Consiglio regionale, un consigliere, rivolgendosi in aula a un’assessora, pronunciò una frase volgarissima, sessualmente denigratoria. Una di quelle espressioni che, in qualunque ufficio normale, porterebbero dritti davanti alle risorse umane e poi alla porta d’uscita. Invece no: accadde in un Parlamento regionale, davanti ai microfoni, ai giornalisti, ai cittadini. Non fu un lapsus, non fu un momento di nervosismo: fu un modo di pensare che veniva a galla senza più freni. Seguì infatti una pioggia di comunicati, pre-
se di posizione, dichiarazioni indignate, interventi della Commissione Pari Opportunità. Tutti lì a ripetere che “non doveva più accadere”. Eppure, eccoci oggi: quello stesso consigliere siede di nuovo su quegli scranni, riportato lì dagli elettori. Domanda: ma allora dove sta l’indignazione? Solo nelle parole? Ecco la vera ferita: la normalizzazione di ciò che non dovrebbe mai essere normale.Non finisce qui. Pochi mesi dopo, un altro episodio rivelatore attraversò il dibattito pubblico lucano: un esponente politico, stavolta esterno all’aula consiliare, pubblicò su un social network un post intriso di sessismo, insinuazioni e paternalismo, come se la libertà delle donne fosse una minaccia da contenere. Anche in questo caso, non si trattò di uno scivolone occasionale, ma di un segnale chiaro: la cultura del disprezzo e della diminuzione delle donne persiste, pronta a manifestarsi in gesti pubblici e condivisi. Ancora una volta, furono le donne lucane, amministratrici, attiviste, cittadine, a reagire, a difendere con fermezza il principio fondamentale che la dignità femminile non è opinabile e non è materia di giudizio personale.
SEGNALI, NON ECCEZIONI Questi episodi non sono “scivoloni”. Sono la punta evidente di un iceberg culturale. Un iceberg che si regge su frasi buttate lì “per ridere”, su battute da spogliatoio, su gerarchie implicite. Finché continuere-
mo a minimizzare, a dire “vabbè, capita”, non faremo un solo passo avanti. È inutile parlare di parità come un premio da raggiungere se la società intera non la vive come una normalità. La parità non è un favore che si fa alle donne. Non è una quota rosa da distribuire.
Non è un capitolo nei programmi elettorali. La parità è semplicemente la realtà che dovrebbe essere ovvia: che ogni essere umano possiede la stessa dignità profonda, indipendentemente dal genere. E una società che ancora discute questa ovvietà è una società che ha paura del proprio specchio.
IL VERO
CAMBIAMENTO?
NON COMINCIA
DALLE LEGGI
Mentre ascolto le frasi di circostanza che si ripetono a ogni tragedia, mi chiedo: perché ci ricordiamo della violenza solo quando è esplosa? Perché non scattiamo prima, quando la violenza è ancora un accenno, una frase, un insulto, un controllo? La verità è semplice: viviamo in una cultura che tollera l’ingiustizia fino a quando non diventa ingovernabile. Che considera la violenza un problema “delle donne”, e non degli uomini e della società intera. Che tratta la parità come un obiettivo lontano, invece che come una soglia minima. E allora forse il primo vero passo non è legislativo, ma interiore. Una rivoluzione silenziosa ma radicale che cambia il modo in cui guar-
diamo noi stessi e gli altri. Perché un uomo che conosce il valore della propria vita non ha bisogno di spegnere quella di una donna. E una donna consapevole della propria forza non permetterà più a nessuno di ridurre la sua luce. La consapevolezza interiore è la chiave: ogni persona possiede dentro di sé la scintilla della dignità, una luce che può illuminare la propria vita e quella degli altri. Le donne che la coltivano diventano fari, capaci di guidare comunità, famiglie e società verso equità e giu- stizia. È una potenza che non chiede permessi, che non accetta compromessi sull’essere riconosciuta. IL GIORNO IN CUI LA PARITÀ SMETTERÀ DI ESSERE UN TEMA La trasformazione nascerà quando capiremo che la vita, ogni vita, ha un valore infinito. Che non può essere degradata, ferita o marginalizzata. Che merita rispetto in ogni gesto, in ogni parola, in ogni luogo, a maggior ragione nelle istituzioni. La parità diventerà reale quando smetteremo di trattarla come qualcosa di straordinario. Quando non avremo più bisogno di “giornate”, “quote”, “campagne”. Quando una donna rispettata, ascoltata, rappresentata sarà semplicemente… normale. Quel giorno, finalmente, potremo dire di vivere in una società civile. Non perché avremo cancellato ogni ombra, ma perché avremo imparato a proteggere la luce. La luce delle donne. La luce dell’umanità intera.


SERIE C Al “Viviani” alle ore 18:00 arriva l’Audace Cerignola. I rosso-blù vogliono la vittoria. Ritorna nella lista Sciacca al posto dell’infortunato Erradi
DI R OC C O N I GR O
POTENZA. Non c’è due senza tre. Dopo la vittoria contro il Trapani ed il buonissimo pareggio contro Salernitana, De Giorgio e soci vogliono vincere per andare a giocare i quarti di finale di Coppa Italia. Questa sera con inizio alle 18:00 al “Viviani” arriva l’Audace Cerignola di mr.Maiuri, squadra che come il Potenza nel mese di ottobre non ha vissuto un momento di grande felicità. Cinque sconfitte di fila e la panchina di Maiuri traballante. Più o meno come ciò che è accaduto nella società del presidente Macchia. Ora che la tempesta sembra essere passata, entrambe le compagini si vogliono giocare un posto per i quarti di Coppa Italia. Un percorso, lo ricordiamo, che per il Potenza è iniziato con le due vittorie , la prima sulla Cavese, la seconda ai rigori contro il Monopoli; mentre per i giallo-blù dauni con la vittoria sul Casarano. Anche per la gara di questa sera il Prefetto di Potenza ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella provincia di Foggia. Vedremo cosà accadrà domenica prossima quando al “Viviani” arriverà il Casarano con o senza la tifoseria al seguito. Ma a parte questo aspetto importantissimo per lo spettacolo e per le società, il dato importante da evidenziare è che il Potenza è in forte risalita. La bella prestazione ottenuta dal Potenza all’Arechi contro la capolista Salernitana e la vittoria ottenuta

contro il Trapani domenica scorsa hanno fatto dimenticare le prestazioni negative di ottobre. Domenica scorso c’è stato il ritorno da titolare di Emanule Schimmenti, autore della prima rete stagionale e di una prestazione monumentale, insieme alla voglia ed alla determinazione di giocarsi di tutti i giocatori di scendere in campo e lottare sino alla fine hanno prodotto un risultato che lascia ben sperare per il prosieguo del campionato. Naturalmente senza tralasciare l’impegno della Coppa Italia, per la quale di De Giorgio ha sempre sostenuto di tenerci molto. Certo giocare una gara dopo il turno impegnativo di Salerno non sarà cosa facile. Da qui la necessità per il tecnico calabrese di mischiare le carte. Il dispendio di energie è stato cor-
poso e quindi diventa obbligatorio per il tecnico decidere di far scendere in campo un’undici formato da quegli elementi che hanno giocato poco. Prevediamo in porta il ritorno di Alastra ed in difesa tra i quattro ipotizziamo la presenza di Adjapong, di Bura e perché no anche di Sciacca che in settimana ha preso il posto centrocampista Bilal Erradi è stato ufficialmente messo fuori lista a causa di un infortunio all’anca che lo terrà lontano dal campo per almeno due o tre mesi. Possibile anche qualche cambio in zona centrocampo ed attacco. Questo per ciò che riguarda la formazione di casa. Per quel che concerne l’Audace Cerignola, anche questa società non ha vissuto momenti di tranquillità. Mister Maiuri è stato tante volte messo
in discussione, anche se lui ha sembre riferito che la squadra non lo ha mai sfiduciato. Ad ottobre, come per il Potenza, la compagine daunia ha rimediato cinque k.o. di fila ed ora dopo le tre vittorie consecutive, due cleansheet ed un solo gol incassato a fronte dei cinque realizzati, valsi nove pesantissimi punti anche in questa società sembra essere ritornaro il sereno. Quella tranquillità che come ha riferito nel post gara di Crotone il tecnico ha detto di pretendere anche contro il Potenza. “Al Viviani entrerà in campo una squadra determinata per vincere la partita. Poi si vedrà, quando uno vuole fare una turnazione la fa in base alla prima partita, cioè quella di oggi. Per me non esistono titolari per me è disgregante".
Il dirigente Greco: «Ho avuto Baldassini con me a Lumezzane, conosce bene anche Bertotto»
Nuovo colpo di mercato per l'AZ Picerno, La vittoria colta a Monopoli e forse la fame di vittorie hanno ingolosito il dg Vincenzo Greco che ha dato a Valerio Bertotto, tecnico dei rossoblù un giocatore di assoluto profilo tecnico e agonistico. La società melandrina, infatti, ha ufficializzato nella mattinata di ieri l'acquisto di Luca Baldassini, centrocampista, classe 1994 che ha firmato con il club del patron Donato Curcio un contratto annuale, Baldassini è un centrocampista di grande esperienza e in passato ha vestito le maglie del Padova, del Ca-
tanzaro, della Viterbese e del Renate, giocando più di 300 gare e mettendo a segno 30 reti, Sull'arrivo di Baldassini, il dg Vincenzo Greco ha espresso il suo punto di vista: “Siamo contenti e lieti di accogliere Luca nel nostro progetto. E' un profilo che darà impatto e solidità al reparto, portando qualità e grande disponibilità al lavoro, avendolo già avuto a mia disposizione a Lumezzane. Ritroverà anche mister Valerio Bertotto, insieme a lui a Viterbo, auspico per questo, che il suo inserimento in squadra sia più veloce e proficuo possibile”.
F RANCESCO M ENONNA

