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Internazionale IL CASO DEL “DOTTOR
INTERNAZIONALE IL CASO DEL “DOTTOR” GOSNELL
Nella storia del movimento antiabortista, ci sono stati momenti di luce e vittoria, ma anche momenti che evidenziano gli orrori di questa pratica. Uno di questi si è verificato nel 2011 in una clinica a Filadelfia, negli Stati Uniti. (*)
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Il caso è rivelato nel 2011, quando il dottor Kermit Gosnell, proprietario di una clinica per aborti, è stato arrestato a Filadelfia. Durante l’intervento nel locale sono state trovate numerose indicazioni di omicidio di nascituri.
In principio, il dottore è stato accusato dell’omicidio di sette neonati e di Karnamaya Mongar, una rifugiata nepalese che era morta a causa di dosi eccesive di anestesia, somministrate nell’ultima fase della sua gravidanza. Tuttavia, l’indagine è andata oltre quando resti umani sono stati trovati in tutta la clinica.
La clinica per aborti, chiamata Women’s Medical Society, era un vero e proprio mattatoio. Le testimonianze assicurano che, dopo la nascita, Gosnell usava delle forbici per recidere la colonna vertebrale del bambino ancora vivo, completando poi l’estrazione del nascituro. Inoltre incaricava i suoi dipendenti di fare lo stesso.
Diverse donne hanno fatto causa al dottor Gosnell. Ad esempio, Robyn Reid e Davida Johnson hanno dichiarato di essere andate dal medico abortista con l’intenzione di abortire, ma quando hanno cambiato idea sono state aggredite e sedate. Al risveglio non erano più in stato di gravidanza.
Secondo il rapporto ufficiale, la polizia ha trovato numerosi resti di bambini nella clinica. Piedi di bambini tagliati e corpi interi immagazzinati in congelatori nel seminterrato. Il loro midollo spinale era stato tagliato. La clinica era un mattatoio.
La testimonianza di una dipendente della clinica descrive fatti macabri. Secondo Kareema Cross, l’imputato praticava aborti clandestini. Ci sono stati diversi casi di bambini che, per puro miracolo, sopravvivevano e piangevano, ma il dottore tagliava la loro testa con le forbici e li gettava nel cestino.
Cross ha inoltre riferito che c’è stato un caso in cui il bambino era così sviluppato che i piedi e le mani pendevano fuori dalla scatola di scarpe dove era stato messo. La dipendente ha detto che nella clinica c’erano vasetti con piedi e altre parti del corpo.

Gosnell è stato accusato di omicidio colposo di primo grado, e di cospirazione e violazione della legge statale che proibisce l’aborto dalla 24a settimana di gestazione. Il medico, insieme a diversi membri della sua squadra, compresa sua moglie, è stato dichiarato colpevole nel 2013 e condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata. Gosnell, che all’epoca aveva 72 anni, è stato ritenuto il più grande serial killer del paese.

IL SILENZO DEI MEDIA Nonostante la gravità dei fatti, il caso Gosnell non ha avuto molta copertura mediatica negli Stati Uniti. Sorprendentemente, grandi media come NBC, CBS o CNN ne hanno riferito poco o niente.
Questo comportamento mediatico contraddice la reazione ad altri casi simili. Ricordiamo storie come quella di Jeffrey Dammer, che ha ucciso 17 bambini e uomini a Milwaukee e Chicago, o quella di John W. Gacy, che ha violentato e ucciso 33 bambini e uomini a Chicago. Ciò ha avuto un grande impatto, soprattutto perché ci sono state vittime infantili.
Tutto indica che per qualche ragione sconosciuta, alcuni media americani non hanno voluto mettere un abortista allo stesso livello di altri assassini.
Per questo motivo, diversi media e politici pro-vita hanno denunciato questo silenzio mediatico stanno facendo indagini sui dettagli del processo e delle testimonianze che ratificano l’assassinio di un centinaio di persone.