Anteprima Riza Psicosomatica Novembre 2025

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TROPPI PENSIERI FANNO AMMALARE

DI PENSARE TROPPO COME SMETTERE

Liberare la mente da preoccupazioni, rimpianti e rancori ci salva da ansia e stress

BASTA RIMUGINARE

Puoi riuscirci subito! Così ritrovi la gioia di vivere

L’editoriale di RAFFAELE MORELLI

Stiamo male perché abbiamo perso la nostra unicità

Riza psicosomatica è in edicola anche con:

DISAGI INTERIORI

DUBBI E CONFUSIONE

di Vittorio Caprioglio, medico psicoterapeuta

Non sai se cambiare lavoro? Stai attenta solo a ciò che senti

«Da anni, ormai, svolgo un lavoro che non mi rende felice, in più mi assorbe mentalmente anche quando sono a casa, per il carico di responsabilità che mi sono presa per fare in modo che tutto funzioni al meglio. Con il tempo ho avuto problemi con alcuni colleghi svogliati che intralciavano i miei sforzi di miglioramento. Di recente ho avuto una proposta per un lavoro simile, ma in un ambiente piu stimolante e dove, anche se con sacrifici di orari, guadagnerei molto di più. Ecco allora il dilemma: resto a fare un lavoro sicuro e comodo, ma noioso e deprimente, o mi butto in qualcosa di piu stimolante ma insicuro? MI dia un consiglio». Marina

Cara Marina, forse non sono queste le domande che ti dovresti fare. Nel senso che, in realtà, non c’è nessuno che, meglio di te, può “sentire” che strada prendere. Chiunque ti desse un consiglio nirebbe per scegliere secondo la propria sensibilità e non secondo quella di Marina. Quindi ascoltati, e soprattutto evita di tormentarti

a suon di domande o cercando consigli, perché è proprio questo atteggiamento che ora ti fa vedere tutto confuso. Semplicemente non pensare a nulla e aspetta che la scelta maturi dentro di te, solo sulla base di come ti fa sentire una prospettiva o l’altra. Al momento opportuno verrà a galla e sarà la decisione migliore in questa fase della tua vita.

L’INCONSCIO NON MENTE

Il viso è un palcoscenico, le emozioni sono gli attori

«Da qualche anno a questa parte ho un problema che riguarda un’espressione involontaria del mio viso. Mi succede quasi sempre quando sono in compagnia e devo parlare o esprimere la mia opinione: il mio labbro inferiore assume un’espressione che io non riesco a controllare, potrei dire che sembra un’espressione di disgusto, oppure è come se mi cadesse involontariamente qualcosa dalle mani e fossi preoccupata. A volte addirittura quando devo parlare le mie labbra si bloccano e non riesco a formulare bene le parole. Questo succede principalmente quando le persone mi guardano mentre parlo, infatti se la persona con cui converso non mi guarda in quel momento o, meglio ancora, se sono al telefono, il problema non si presenta. Può essere una reazione inconscia? Oppure è meglio che mi faccia controllare?». Silvana

Cara Silvana, devi tener presente che il volto è una sorta di palcoscenico su cui si presentano le nostre emozioni. Se tu osservi un bambino, che è il massimo della spontaneità, vedrai quante espressioni differenti si susseguono in un minuto sul suo viso. Il problema nasce quando, crescendo, impariamo a dissimulare ciò che proviamo in nome della “buona impressione” che vogliamo fare agli altri, oppure quando non vogliamo tradirci e facciamo di tutto per non lasciar trasparire ciò che proviamo. Io credo che il tuo problema stia proprio qui, nel voler proporre al mondo un’immagine di te che non corrisponde a ciò che provi per davvero: tra te e il tuo mondo interiore (o, se preferisci, inconscio) si è creata una distanza che ti suggerisco di colmare, magari facendoti af ancare da uno psicoterapeuta che ti aiuti a fare un percorso per ritrovare la naturalezza perduta.

STRESS E UFFICIO

Colleghi molesti: inutile sopportare, meglio affrontarli

«Lavoro in un ufficio open-space con altre sei colleghe e a volte nell’ambiente c’è veramente troppo rumore. Inoltre una delle colleghe è perennemente arrabbiata con il mondo, con i parenti, con gli extracomunitari, con gli evasori fi scali e chi più ne ha più ne metta. Dalle 8 di mattina alle 17 di sera lei parla continuamente con livore e cattiveria di tutto e di tutti. A volte anche con espressioni volgari e sporche. Parla, parla, parla… Un incubo. Anche se non voglio assimilare il suo livore e metto in atto vari metodi per non sentirla, qualcosa entra nel mio cervello e mi rende infelice e stanca. Che fare?». Giulia

Cara Giulia, comprendo che in una situazione simile non sia semplice estraniarsi. E a volte nel lavoro capita di incrociare soggetti “dif cili” e gestirli è un problema. L’unica considerazione che posso proporti è di affrontare in modo il più possibile sereno la tua collega direttamente, esponendole il problema: a volte le persone non si rendono conto del fastidio che provocano ed è invece importante assi-

curarsi che ne siano consapevoli. In quest’operazione coinvolgerei le altre quattro colleghe che lavorano con te, in modo da far gruppo e affrontare insieme quello che è sicuramente un disagio anche per le altre. Non puoi evitare di affrontare la cosa, sarebbe come inviare alla tua collega molesta un messaggio di questo genere: “Continua pure così, noi comunque ti sopportiamo”. Sarebbe del tutto controproducente. ■

PSICOSOMATICA

L’armonia interiore

tiene lontane le malattie

Il corpo è un ecosistema: risponde a come viviamo, a cosa pensiamo, a come trattiamo noi stessi. Essere in sintonia con la propria natura aiuta a mantenerci sempre in salute

Siamo abituati a pensare alla malattia come a qualcosa che “ci capita”: per sfortuna, per predisposizione, per un colpo del destino. E certamente ci sono fattori che non possiamo controllare: la genetica, certi antichi traumi, l’ambiente in cui siamo cresciuti, le eredità invisibili che portiamo con noi. Tuttavia, il nostro stato di salute non è scritto

una volta per tutte: è un processo dinamico, vivo, plasmato ogni giorno dalle scelte che facciamo, dalle emozioni che tratteniamo o che esprimiamo, dallo stile di vita che abbracciamo, dal tipo di relazione che instauriamo con il nostro corpo e con la nostra interiorità. Anche chi ha una forte predisposizione familiare a una malattia può, con consapevolezza

I SEGNALI DA OSSERVARE

e cura, mantenersi in salute per lunghi anni, o addirittura non sviluppare mai la patologia. Il corpo, infatti, non è un sistema meccanico ma un “ecosistema” integrato: risponde a come viviamo, a cosa pensiamo, a come amiamo. Tutto ciò che coltiviamo nella mente, nell’anima e nelle relazioni si ri ette prima o poi sul piano sico. Per questo, parlare

Ascolta i sussurri del tuo corpo prima che diventino urla

Il corpo raramente ci avvisa in modo improvviso. Quasi sempre inizia con segnali lievi, sottili, intermittenti: un mal di testa che torna ogni lunedì, una stanchezza inspiegabile, un respiro corto nei momenti di tensione. Sono messaggeri gentili, che ci invitano ad ascoltarci prima che sia troppo tardi. Quando ignoriamo questi segnali, o li copriamo con farmaci e distrazioni, il corpo è costretto a urlare più forte, e spesso lo fa attraverso la malattia. Imparare ad ascoltare i sintomi minori non significa spaventarsi per ogni piccolo fastidio, ma affinare una sensibilità corporea e mantenere un dialogo costante con se stessi, in cui alcune sensazioni diventano un’informazione preziosa. Cosa mi sta dicendo questo malessere? In quale ambito della mia vita non mi sto rispettando? La prevenzione parte da qui: da un ascolto quotidiano e paziente.

di prevenzione non signi ca soltanto fare esami o evitare i rischi noti, ma soprattutto imparare ad abitare se stessi in modo più vicino alla propria natura profonda.

Costoso adattamento Ogni volta che resistiamo troppo a lungo in una situazione che ci logora - un lavoro che ci svuota, una relazione tossica, un silenzio che pesa - il corpo registra. Progressivamente, in silenzio, no a quando l’adattamento diventa troppo costoso. È in quel momento che possono comparire sintomi: mal di testa ricorrenti, disturbi digestivi, insonnia, dolori muscolari, stanchezza cronica e, a volte, malattie più complesse. Non vuol dire che “ci si ammala da soli” - un’idea colpevolizzante e pericolosa - si tratta piuttosto di comprendere che il corpo è un luogo di comunicazione continua. E spesso ci avverte quando qualcosa non

va. Ignorare i segnali, minimizzare, “tenere duro” spesso apre la strada a un logoramento interno. Il corpo ci parla attraverso i sintomi, ma anche tramite la stanchezza immotivata, l’irritabilità, la fame compulsiva, la perdita di entusiasmo. Ogni volta che siamo troppo lontani da noi stessi, che rinunciamo, che ci adattiamo a ruoli che non ci appartengono, qualcosa si irrigidisce. Per questo motivo, tra i comportamenti più protettivi per la salute c’è il coraggio di ascoltarsi, di fermarsi, di rivedere le proprie scelte. Il sintomo, in molti casi, arriva quando abbiamo smesso da tempo di abitare davvero la nostra vita.

L’antidoto necessario Uno dei fattori più sottovalutati nella prevenzione è la “coerenza esistenziale”. Essere coerenti, in questo caso, signi ca vivere il più possibile in accordo con la propria natura e i

SPAZI NOCIVI

Riconosci

dove non stai bene e scegli di respirare aria nuova

Ognuno di noi vive a volte in contesti che lo spengono. Si tratta di ambienti fisici, come un ufficio carico di tensione, una casa disordinata e rumorosa, un quartiere soffocante. Più spesso, però, si tratta di ambienti relazionali o emotivi: un rapporto logorante, una famiglia che impone ruoli rigidi, un’amicizia fatta solo di giudizi. Questi “luoghi nocivi”, nel tempo, ci sottraggono energia vitale. E anche se non ci fanno ammalare subito, minano lentamente il nostro equilibrio psicofisico. La vera prevenzione parte anche da qui: imparare a riconoscere ciò che ci avvelena, anche se ci è familiare. Spesso restiamo in alcune situazioni per abitudine, senso di colpa o paura del cambiamento. Ma prendere le distanze da ciò che ci danneggia, gradualmente e con cautela, è un atto di cura. Non è necessario “rompere tutto” o scappare: basta iniziare a scegliere con maggiore consapevolezza dove vogliamo stare, con chi, in che modo. Ogni ambiente ha un impatto sul nostro corpo e sulla nostra psiche. Scegliere aria nuova, ogni volta che possiamo, è scegliere salute.

IL TEMA DEL MESE

Impara a spazzare via i pensieri inutili e attiva subito le tue risorse interiori

di Vittorio
Caprioglio
psicoterapeuta
Immagini: Alberto Ruggieri

COME SMETTERE DI PENSARE TROPPO

I PASSI PER USCIRNE

VIA LE PREOCCUPAZIONI pag. 58

ESCI DAI RIMPIANTI pag. 62

SPEGNI LAMENTI E RANCORI pag. 66

CORPO E SALUTE

Prevenire e curare l’influenza

SCACCO ALL’INFLUENZA con rimedi ed estratti verdi

è possibile con principi naturali che stimolano la reazione naturale del corpo e, al contempo, evitano un eccessivo indebolimento. Scopriamoli insieme

Èil grande classico dei mesi freddi: l’in uenza, con il suo corollario di dolori, febbre, mal di gola e naso chiuso. Tutti i virus in uenzali si trasmettono per via respiratoria, ossia inalando le goccioline di saliva emesse da un soggetto malato. Queste goccioline vengono disperse nell’ambiente soprattutto attraverso i colpi di tosse e gli starnuti o anche semplicemente parlando. Starnuti e colpi di tosse sprigionano nell’aria una quantità enorme di virus. Basti pensare che un solo starnuto libera no a 40.000 goccioline che viaggiano alla velocità di 300 chilometri orari. Inoltre esistono all’incirca 260 virus responsabili del raffreddore e con un solo starnuto si disperdono nell’aria circa 10 mila germi. Un’altra modalità di trasmissione è quella che avviene toccando oggetti o super ci infettate dal virus e portando poi le mani alla bocca o al naso. I virus in uenzali possono sopravvivere no a 48 ore su super ci dure come le maniglie delle porte e no a 12 ore su tessuti, abiti e banconote. Come contrastarli? La natura ci viene in soccorso, con una batteria di rimedi che proteggono e stimolano la reazione positiva del corpo.

IL DECOTTO

L’echinacea: efficace da prendere subito ai primi sintomi

Per aiutare il corpo ad affrontare l’influenza, prova il decotto di radice di echinacea, da bere ben caldo, dolcifi candolo con un po’ di miele. Oltre a migliorare il sapore della bevanda, il miele esercita un effetto lenitivo e lubrifi cante sulle mucose orali, che spesso in questi casi si presentano irritate e doloranti. Prepara il decotto mettendo un cucchiaio di radici secche di echinacea in una tazza d’acqua, porta a bollore e lascia cuocere per 10 minuti a fuoco basso. Poi filtra. Riscaldalo leggermente, in modo tale da berlo caldo e aggiungi un cucchiaino di miele. Scegli quello di manuka: è ancora più effi cace. Puoi usare anche la tintura madre di echinacea: diluiscine 30 gocce in un bicchiere d’acqua tiepida e prendi questo rimedio 3 volte al giorno durante tutto il periodo in cui sei raffreddato.

ATTENUANO I RISCHI

Sambuco ed

eleuterococco supportano

le difese naturali dell’organismo

l sambuco (Sambucus nigra) è un grande classico delle terapie naturali antinfluenza. Ricco di flavonoidi e tannini, aiuta a placare le infiammazioni ed è utile per ridurre la sintomatologia acuta ma anche in caso di raffreddori cronici e sinusiti, come dimostra anche uno studio australiano della Griffith University. Secondo alcune ricerche, gli estratti di sambuco nero sono in grado di ridurre del 30% il periodo influenzale, di attenuare i sintomi, di rafforzare gli anticorpi e di inibire la crescita dei ceppi influenzali

A e B. Si prende la tintura idroalcolica, nella dose di 30-50 gocce 3 volte al dì. Puoi anche usare l’integratore in compresse (1 o 2 al dì), proseguendo per almeno 8-10 giorni. In questo caso il sambuco è ottimo anche abbinato all’eleuterococco. Noto come “ginseng siberiano”, quest’ultimo è apprezzato per le sue proprietà tonicoadattogene, che aiutano a combattere la stanchezza fisica e mentale, migliorare la concentrazione e sostenere il sistema immunitario, grazie ai principi attivi presenti nelle sue radici.

UN BICCHIERE AL GIORNO

AZolfo e magnesio: così puoi disinfettare il respiro

nche magnesio e zolfo si rivelano effi caci contro i virus invernali. Una volta al giorno, a digiuno, bevi un bicchiere d’acqua minerale ricca di magnesio (depurativo e rivitalizzante) con un pizzico di fi ori di zolfo: questa polvere, che trovi in erboristeria, disinfetta le vie respiratorie, combatte i batteri, purifi ca sangue e mucose e ha anche un’azione antiallergica. Continua la cura fi no a miglioramento e, per renderla ancora più effi cace, diluisci lo zolfo in una spremuta d’arancia, perché la vitamina C è in grado di potenziare la sua azione antinfiammatoria.

NON DEVE MANCARE

Il ginseng rende più resistenti ai virus

Èimportante in questo periodo dell’anno rinforzare il sistema immunitario. Il ginseng (Panax ginseng) è efficace per trattare l’influenza e i virus respiratori stagionali. Lo dimostra uno studio pubblicato sull’International Journal of Molecular Medicine. Rende l’organismo più resistente e ostacola l’espansione virale. Il ginseng, poi, supporta efficacemente anche l’umore abbacchiato provocato dalla malattia.

Autoterapia MEDITARE CON LE IMMAGINI

Chiudi gli occhi

e cerca il tuo

LA MAPPA DEL TESORO È UN’IMMAGINE CHE ATTRAVERSA

MITI E RACCONTI, CI APRE AL MISTERO E CI RICORDA

CHE SIAMO SEMPRE IN VIAGGIO. E LA META COINCIDE

CON LA CONQUISTA PIÙ IMPORTANTE: NOI STESSI

Immaginare è un vero e proprio farmaco: le immagini infatti sono il linguaggio simbolico del mondo interno, a diretto contatto con la sorgente delle emozioni e delle caratteristiche innate che contraddistinguono ognuno di noi e lo rendono unico. Quando vivamo un con itto con noi stessi o con gli altri, le immagini ci aiutano a ritrovare l’equilibrio e ci permettono di trasformare ogni ostacolo in un’occasione di crescita. Quando facciamo silenzio entriamo in contatto con parti di noi che di solito restano nell’ombra e grazie alle immagini ci permettiamo di guardarle; così spontaneamente si trasformano e ci fanno evolvere.

La meditazione guidata In un luogo tranquillo, in cui sai che non verrai disturbato, mettiti comodo, chiudi gli occhi e respira lentamente per qualche minuto. Lascia che il corpo si rilassi e che la mente si svuoti. Immagina di trovarti all’aperto, in un luogo che non conosci, anche se in qualche modo ti sembra familiare... Può essere una radura silenziosa, o una spiaggia all’alba, un sentiero tra gli alberi... Guarda intorno a te… Osserva i dettagli, i colori, i suoni, le sensazioni... Mentre cammini lentamente, qualcosa attira la tua attenzione. Lì, davanti a te, adagiato sul terreno, c’è un rotolo antico... Ti avvicini… ti chini e lo prendi tra le mani. Senti la consistenza della pergamena: è ruvida,

fragile, segnata dal tempo. Con calma lo apri... Davanti a te appare una mappa... le linee sono irregolari, alcune spezzate, altre sbiadite… Ci sono simboli misteriosi, tracce che sembrano provenire da racconti antichi, da leggende dimenticate. Questa non è una mappa qualunque… È la tua mappa del tesoro. E non ti conduce a ricchezze materiali, ma al tesoro più prezioso: la scoperta di te stesso. Ogni segno è un indizio, ogni curva una scelta, ogni spazio vuoto un mistero da

tesoro

Il mondo interno parla con le immagini: farsi guidare da loro permette di attivare specifiche aree del cervello che ci avvicinano alla soluzione dei problemi

colmare… Osserva bene la mappa… Mancano dei pezzi… Alcune parti appaiono cancellate... Eppure non hai paura: sai che il cammino si rivelerà passo dopo passo, man mano che procederai. Il viaggio non è già scritto: sarai tu a tracciarlo con le tue decisioni, con il tuo cammino… Porta ora lo sguardo sul centro della mappa… Lì, in profondità, c’è il simbolo del tesoro. È un forziere

colmo di luce… una luce che ti chiama, che ti appartiene… Quella luce sei tu, nella tua completezza, nella tua verità più profonda… Ora lascia depositare dentro di te tutte le sensazioni che hai provato, con la consapevolezza che potrai accedere a queste immagini tutte le volte che lo riterrai opportuno. Il viaggio è iniziato… La mappa è sempre con te… Gira pagina per scoprire gli aspetti simbolici di questa immagine

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