n° 6 2022 | anno 2 | MAGAZINE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’ POSTE ITALIANE S.P.A. –SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE AUT. N°933 STAMPE IN REGIME LIBERO RAVENNA FORLÌ-CESENA RIMINI Il credito resta il volàno dell’economia romagnola DOSSIER CREDITO
in questo numero:
Meno sportelli in Romagna ma territori presidiati pagina 3
Le imprese chiedono di rinegoziare i mutui pagina 7
Le grandi banche alla sfida dei territori pagina 11
La Cassa di Ravenna perno dello sviluppo locale pagina 15
Sette Bcc a presidio del territorio pagina 19
Romagna 24 economia - Rassegna notizie pagina 23› 39
Dossier Credito
Sistema bancario sotto la lente Sportelli fondamentali
per il territorio
Il settore bancario è di nevralgica importanza per tutta la società, dalle famiglie alle imprese al terzo settore. Di fatto nulla diventa possibile senza da una parte il risparmio e dall’altra il suo utilizzo.
Il sistema bancario in Romagna è diffuso e omogeneamente presente (anche se le zone collinari e i centri minori sono ovviamente le meno servite) e mantiene, nonostante l’imponente campagna di chiusura di sportelli, una importante presenza sul territorio che vede la provincia di Ravenna come più “bancarizzata” dell’area. Il tessuto bancario vede anche un buon equilibrio tra banche nazionali o ultraregionali insediate in loco e banche locali, ormai rappresentate solo dalle banche di credito cooperativo (siano esse della faglia Iccrea o di quella di Cassa Centrale). In questo numero di Romagna24Economia facciamo il punto sul settore sentendo la voce sia degli istituti di credito sia di chi del credito si serve ogni giorno per portare avanti l’azienda.
RASSEGNA NOTIZIE 1
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MENSILE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’
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In Romagna nel 2021 erano attivi 633 sportelli (2.224 nella regione EmiliaRomagna contro i 2.369 del 2020), rispetto ai 670 del 2020; in calo anche gli addetti scesi in un anno dai 5.060 del 2020 ai 4.887 del 2021; così come in calo è il numero degli sportelli per abitante scesi, a Ravenna, da 62 a 59 ogni 100mila abitanti, a Forlì da 59 a 57 e a Rimini da 58 a 54, confermando comunque come la città bizantina sia la più bancarizzata della Romagna. Ma si tratta di dati che confermano come la cosiddetta fase espansiva e la crescita degli sportelli si arrivata al capolinea. E, anzi, la Romagna risente, ma meno del resto della regione e della nazione, del trend nazionale in cui più di 4 milioni di italiani, il 7% del totale, non hanno nemmeno una filiale di banca a loro disposizione per chiedere una consulenza su un mutuo o per poter aprire un conto corrente. In 3.062 Comuni, quasi il 40% del totale di quelli italiani, non ci sono più filiali di alcun istituto di credito. La “desertificazione
nazionale” degli sportelli, analizzata in un report della Fabi, presenta vistose differenze territoriali: se al Nord il fenomeno interessa il 6% della popolazione, al Centro il fenomeno risulta più circoscritto (3,2%), mentre al Sud e nelle isole, dove la questione è decisamente più marcata, i cittadini senza un’agenzia bancaria sotto casa né a distanza contenuta rappresentano il 10,7% dei residenti. La Campania è la prima regione per numero di abitanti senza banca: sono quasi 700mila. Nell’ultimo decennio, complice il passaggio di molti servizi su piattaforme digitali, le banche sono andate progressivamente riducendo la loro presenza territoriale. Se nel 2012 gli sportelli aperti erano 32.881, a fine 2021 si erano ridotti a 21.650, un calo di 11.231 unità (-34%). Tra le regioni più grandi, quella che presenta una minore presenza di banche, in termini percentuali, è la Calabria col 28,8% dei cittadini residenti in territori non coperti da agenzie bancarie. Poi, a seguire: Piemonte
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ph. Shutterstock A fine 2021 in totale presenti in Romagna 633 sportelli in calo di oltre il 30% rispetto al 2008 ph. Shutterstock
Meno sportelli in Romagna ma territori presidiati Rimini in testa per Comuni senza banca
Se un conto corrente bancario costa 90,2 euro l’anno, quelli on line ossia rivolti a consumatori che intendono svolgere operazioni prevalentemente attraverso internet, costano 21,4 euro e rispetto al 2019 sono calati di 1,2 euro. Lo rileva Bankitalia – ricerca dicembre 2021 - spiegando che tali conti, pur non costituendo una fattispecie contrattuale distinta dagli altri conti, rivestono interesse per le particolari caratteristiche tariffarie. Ma rispetto ai conti correnti bancari ‘normali’, la differenza di costo è notevole: 30,9 euro. La spesa dei conti on line, come rileva Bankitalia, “si attesta su un livello significativamente inferiore a quello dei conti bancari convenzionali: il divario di spesa, pari a 69,4 euro, deriva principalmente da una struttura tariffaria più conveniente, piuttosto che dalla diversa composizione del paniere di servizi fruiti”. La differenza più ampia, pari a 30,9 euro, si ravvisa nella spesa per i canoni di base e dipende da due fattori: la più bassa
percentuale di clienti tenuti al pagamento dei canoni (il 47,5% della clientela on line contro il 70% di quella tradizionale); l’inferiore importo del canone di base pari al 31,9% dei conti convenzionali. Anche la più bassa spesa per l’emissione e la gestione delle carte di pagamento discende dai minori canoni. Un profilo tariffario più favorevole si osserva anche nell’ambito delle spese variabili, principalmente per le spese di scritturazione contabile, gratuite nei conti on line, i prelevamenti di contante presso gli ATM, i bonifici e i pagamenti automatici.
(13,8%), Abruzzo (12,6%), Campania (12,5%). Fra le regioni più piccole, il record è del Molise (37,3%) seguita, dalla Valle D’Aosta (33,4%). Nelle isole, la desertificazione bancaria interessa il 6,7% della popolazione in Sicilia e il 6,1% in Sardegna. Emilia-Romagna e Toscana sono, invece, i territori che presentano il maggior tasso di bancarizzazione del territorio nazionale, favorite da un tessuto di aziende capillare e radicato. Qui la popolazione che risiede in Comuni senza banche, infatti, corrisponde, solo all’1,2% e all’1,5% del totale. Oltre i numeri valgono alcune considerazioni. Fabi fa notare come il fenomeno si presenti come “un problema assai rilevante” se si pensa che in Italia “lo sviluppo dell’e-banking è ancora scarso rispetto alla media europea”. Meno della
metà della clientela bancaria (45%) utilizza i canali digitali, tra app e siti web, contro una media del 58% di Paesi come Spagna e Francia, che hanno tassi di clientela proiettati sulla banca digitale pari al 65% e al 72%. L’Italia è in linea con le abitudini degli utenti di Grecia e Turchia. Dalla ricerca, realizzata incrociando i dati statistici di Banca d’Italia e Istat aggiornati a fine 2021, emerge il vistoso allontanamento delle banche dai territori, tra avvento delle nuove tecnologie e necessità di riduzione dei costi. Così, mentre quasi tutte le banche si affrettano a chiudere le agenzie - fondando questa strategia sull’aumento della clientela che preferisce accedere ai servizi bancari coi canali digitali - c’è una fetta rilevante della popolazione italiana che di fatto è dimenticata. In partico-
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Con i conti online si risparmia sui costi Solo 21 euro all’anno contro i 90 del c/c bancario I DATI IN ROMAGNA 633 gli sportelli bancari nel 2021 -37 rispetto al 2020 4.887 gli impiegati bancari nel 2021 -176 rispetto al 2020
lare quella dei più anziani. Gli strumenti digitali, infatti, non sono ancora così accessibili e diffusi a tappeto, sia per ragioni anagrafiche sia per una scarsa e comunque non omogenea copertura della rete internet nel territorio nazionale. “Il ruolo sociale che le banche stanno progressivamente perdendo, anche attraverso un progressivo disimpegno sui territori, con chiusure indiscriminate e inaccettabili di agenzie bancarie, è un argomento che non può essere sottovaluto dai partiti politici”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Un fenomeno però, occorre sottolineare, che non è così marcato in Emilia-Romagna e che in Romagna interessa alcune zone collinari e montane senza però trascurare i centri urbani. “C’è un rischio di desertificazione bancaria nel territorio forlivese” come lamenta Fabrizio Michelacci, segretario territoriale della Uilca Romagna, il sindacato Uil per i lavoratori di banche e assicurazioni. Ad esempio a Bertinoro nel maggio scorso è stato chiuso l’unico sportello bancario rimasto nel centro storico del capoluogo, con insegna Bper, e questo lascerà gli abitanti - tra cui molti anziani ma anche i tanti turisti che lo affollano - privi di servizi bancari e anche di un semplice erogatore automatico di denaro. Poi, nel comprensorio forlivese, sono diversi i paesi senza la presenza di una banca. Mancano nei comuni appenninici di Portico e di Tredozio così come a Cusercoli. Chiusure sono arrivate anche nei centri maggiori come a Forlì dove Banca Intesa-Sanpaolo, che raccoglie la capillare rete delle filiali ex Cassa dei Risparmi di Forlì, ha abbandonato la sede nella piazza centrale dopo aver sbarrato le porte delle filiali di Vecchiazzano, San Martino in Strada, via Decio Raggi, piazzale Giovanni XXIII, Ospedaletto, Piazza Falcone e Borsellino e Foro Boario, di fatto dimezzando le sedi presenti in città. La chiusura delle filiali fisiche deriva dal massiccio passaggio dell’attività bancaria su internet, dalla necessità di dare servizi più avanzati e complessi e dall’esigenza dei grandi istituti bancari di avere strutture leggere per competere sul mercato. Ma a farne le spese è l’utenza tradizionale, quella di correntisti anziani, anch’essa spesso spiazzata dalle novità tecnologiche e finanziarie difficili da gestire e che nella filiale vicino a casa aveva almeno
una bussola per orientarsi. Secondo un’analisi messa a punto dalla Cisl, in Emilia-Romagna dai 3.603 sportelli del 31 dicembre 2008 si è scesi a 2.369 del 2020, con un calo del -34,25% (-1,234 sportelli) contro il -31,22% della media nazionale. I comuni serviti da almeno una banca in Emilia-Romagna hanno avuto una contrazione molto meno accentuata rispetto alla media nazionale, dai 330 del 31 dicembre 2008 si è calati a 317 del 31 dicembre 2020, registrando una diminuzione di 13 comuni, pari al -3,94%, rispetto al -13,85% della media nazionale. Poi, in Romagna, dicono ancora dalla Cisl, tra il 2008 e il 2020 è la provincia di Forlì Cesena quella in cui si registra un calo maggiore (-131 sportelli nel pari al -36,29%), seguita dalla provincia di Rimini con un calo di 100 sportelli pari al -33,56% e Ravenna che registra un calo di 98 sportelli nel periodo considerato, pari al -28,82%. Però, diversamente da quel che accade a Forlì, a Ravenna tutti i comuni hanno a disposizione la presenza di sportelli nel loro territorio. Per numero di comuni senza sportelli bancari, la Provincia di Rimini, a livello regionale, è seconda solo al territorio di Piacenza e prima in Romagna. A rimanere senza sportelli bancari ci sono MontescudoMontecolombo, Gemmano, Talamello, Montegridolfo, Maiolo e Casteldelci. Un dato che proietta la provincia di Rimini al primo posto in Romagna per chiusura degli sportelli nei territori montani.
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Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi
in queste pagine ph. Shutterstock
Fabrizio Michelacci, segretario territoriale Uilca Romagna
Le imprese chiedono di rinegoziare i mutui Moratorie sulle rate per superare il momento di maggiore difficoltà
Banche sempre più centrali per chi decide di fare impresa. I numeri dicono che gli impieghi non mancano e che le banche tutto hanno fatto tranne che chiudere i rubinetti. Ma di certo, specie da quando sono finite moratorie e prestiti garantiti dallo Stato, il credito si è fatto più selettivo ed è sempre più difficile per chi inizia un’attività avere denari senza una adeguata disamina del business plan e delle prospettive dell’idea d’impresa. Come peraltro è giusto, visto che le banche danno in prestito denari di risparmiatori (o prestito interbancario) che in ogni caso vanno tutelati e restituiti. “Non credo si possa dire che banche hanno stretto i cordoni della borsa – spiega Vincenzo Morelli, presidente dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Ravenna – anche perché i numeri dimo-
strano che gli impieghi aumentano e non sono solo mutui quelli che le banche fanno. Quindi denari all’economia reale ne arrivano. Poi è chiaro che le banche hanno bisogno di garanzie e solo le belle idee non bastano”. Cosa serve? Intanto un business plan ben fatto e un piano imprenditoriale che stia in piedi. “Di nuove attività purtroppo – spiega ancora Morelli – non se ne vendono molte passare dagli studi dei Dottori commercialisti. E se le nuove imprese latitano, il commercio è messo ancora peggio. Vedere alcune vetrine spente nelle vie più centrali di Ravenna di certo non è di buon auspicio”. Del resto poco si fa per agevolare chi mette su un’impresa. “Direi che, al contrario, si fa tutto il possibile per sfiduciarlo. Io – spiega Morelli - tremo quando sento la parola “semplificazione” perché tutto ci arriva
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Nella dinamica dei rapporti tra banche e imprese resta centrale il problema della valutazione degli asset
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in quei casi tranne qualcosa che realmente semplifichi”. Vista direttamente dalle imprese la situazione è decisamente poco rosea. Il mondo del commercio, ad esempio, è in ginocchio. “Siamo molto in difficoltà – spiega Gianni Indino, presidente di Confcommercio Rimini – e tra poche settimane i cittadini saranno costretti a scegliere tra mangiare o pagare le bollette per il riscaldamento, vestirsi o pagare le bollette di gas e luce, conce -
dersi una pizza con la famiglia o pagare tasse o i mutui. Se lo Stato non interverrà immediatamente accollandosi la parte eccedente dei costi dell’energia rispetto alle bollette pagate da ognuno lo scorso anno, saranno guai seri. Le nostre imprese sono sull’orlo del collasso totale, come Confcommercio abbiamo previsto che solo nel Terziario (Turismo, Commercio e Servizi) 120.000 aziende chiuderanno e 370.000 lavoratori resteranno a casa” Il commercio sta risentendo in maniera drammatica della crisi dei consumi e le banche faticano a stare al passo. “I mutui vanno rinegoziati e ci deve essere concessa la possibilità di pagare in tempi più lunghi –propone Indino – altrimenti l’alternativa resta solo quella di non pagare del tutto e finire nel tunnel dell’insolvenza. La strada che dobbiamo trovare è da un lato la moratoria sui mutui ma dall’altro la sospensione se non la cancella-
zione delle cartelle esattoriali. La nostra idea è di cancellare quelle sotto i mille euro e da rimodulare le altre. Poi – prosegue Indino – se non si paga una bolletta si finisce nel gorgo dei cattivi pagatori e la banca si blocca. La strada unica resta quella del Confidi perché realmente le banche hanno chiuso i rubinetti e la realtà è che in questo momento gli istituti di credito danno soldi solo a chi li ha già”. Situazione complessa anche per il mondo delle piccole imprese artigiane. “Le grandi banche, mi riferisco a IntesaSanpaolo e Unicredit, fanno fatica a entrare nella lunghezza d’onda delle piccole e piccolissime imprese; in ogni caso è quasi impossibile – spiega Mauro Collina, direttore di Confartigianato Forlì-Cesena – a diventare clienti target dei grandi gruppi bancari che chiedono bilanci depositati, utili e poco debito. Le banche con le quali diventa più semplice rapportarsi sono le banche di credito cooperativo ma anche in quel caso la deliberazione spesso non avviene nella filiale e lentamente ma inesorabilmente aumenta la distanza tra banche e piccole imprese”. La strada maestra resta quella delle moratorie. “Siamo evidentemente in un momento di difficoltà, stretti tra economia che rallenta e rincari di materie prime e bollette – prosegue Collina – e dopo un periodo di liquidità molto buona, grazie ai prestiti garantiti dallo Stato, ora la situazione si è fatta davvero complessa. La strada che è possibile percorrere è quella della moratoria sui mutui, allungano i tempi della restituzione della quota di capitale e pagando invece quella dei tassi di interesse. Ora si presta denaro con tassi di interesse che stanno tra il 4 e il 5% e spesso con il supporto dei Confidi; ma anche i Confidi fanno il loro mestiere e valutano il credito, per cui se il cliente non è meritevole per la banca fa poi fatica a esserlo per il Confidi”.
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Gianni Indino, presidente Confcommercio Rimini
Vincenzo Morelli, presidente Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Ravenna
Mauro Collina, direttore Confartigianato Forlì-Cesena
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Le grandi banche restano player importanti sul territorio per la capillarità della presenza e la “forza” della proposta commerciale sia per i privati che per le imprese. E questo nonostante il fatto che, a seguito degli accorpamenti e delle acquisizioni di sportelli, alcune filiale si siano rivelate sovrabbondanti (o forse sottoperformanti) e siano state chiuse. Sono soprattutto le imprese, quelle di minori dimensioni in particolare, a lamentare il problema di una scarsa vicinanza al territorio e a chiedere al mondo del credito, anche quello delle banche maggiori, di essere sempre più vicine al territorio per comprenderne a fondo le necessità e le peculiarità. Soggetti che faticano a entrare nell’orbita degli istituti di credito maggiori in quanto spesso non dispongono di documenti contabili attendibili e in grado di giustificare a pieno le erogazioni. In quel caso, diventa fondamentale non solo poter offrire delle garanzie ma la conoscenza diretta delle persone e degli imprenditori in particolare. Re-
sta il fatto che anche le banche di maggiori dimensioni si stanno attrezzando per essere sempre più vicine ai territori e alle microimprese che lo punteggiano e cercano di affrontarlo in tutta la sua complessità con un’offerta di servizi e di fondi via via crescenti. Il limite maggiore resta quello della presenza degli sportelli che finisce per concentrarsi sempre più nei centri più urbanizzati anche in virtù degli istituto di credito man mano assorbiti.
Unicredit, territorio centrale per lo sviluppo In Romagna prestiti alle imprese per 10,7 miliardi
Per Unicredit il territorio romagnolo è di straordinaria importanza, non fosse per il fatto di aver inglobato, di fusione in fusione, il “vecchio” Credito Romagnolo. Il totale degli impieghi in Emilia Romagna è pari a oltre 16,6 miliardi, di cui oltre 10,7 alle imprese e oltre 5,9 ai privati. Ravenna, nell’ambito romagnolo, svetta con oltre 1,3 mi-
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ph. Shutterstock Gli accorpamenti di banche non favoriscono la presenza capillare ph. Shutterstock
Le grandi banche alla sfida dei territori Meno filiali in campo ma servizi di buon livello
liardi di impieghi, di cui 938 alle imprese e 411 a privati. Segue Rimini con impieghi a quota 780 milioni, di cui 477 alle imprese e 302 a privati. Infine la provincia di Forlì-Cesena con 708 milioni, di cui 361 alle imprese e 347 a privati.
Quanto alla liquidità erogata in Emilia Romagna, Unicredit è a quota 1,8 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi alle imprese e oltre 520 milioni a privati (mutui e finanziamenti). Anche in questo caso Ravenna guida la classifica di area con 122 milioni, di cui oltre 81 milioni alle imprese e il restante ai privati. Seguono Rimini con 100 milioni, di cui oltre 74 milioni alle imprese e oltre 24 milioni a privati, e Forlì-Cesena con 69 milioni, di cui oltre 36 milioni alle imprese e oltre 31 a privati.
Per quel che riguarda le filiali, in EmiliaRomagna ne sono attive 264 retail, 27 aree per le imprese (Mid Corporate e Small Business), 22 centri Private. In Romagna vi sono a Ravenna, 29 filiali retail, 16 a Rimini e 21 nella provincia di Forlì-Cesena.
Quanto a dipendenti ve ne sono 2.380 in Emilia Romagna, di cui 216 a Ravenna, 117 a Rimini e 164 a Forlì-Cesena. Quanto al numero di clienti, ne sono attivi in Emilia Romagna 756.080, di cui a Ravenna 66.311, a Rimini 41.994 e a Forlì-Cesena 50.429.
“Dal nostro osservatorio – spiega Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - confermiamo lo straordinario valore del Made in Emilia Romagna. Una regione che fa da traino all’economia nazionale e mantiene una forte propensione ad investire in ricerca e svi-
luppo e all’export. Si distingue inoltre per resilienza e capacità di governare le crisi. UniCredit è impegnata a sostenere la crescita di questo territorio, soprattutto nelle fasi più complesse. Lo abbiamo fatto tempestivamente durante la pandemia e continuiamo ad essere in prima linea per dare massimo supporto in relazione alle conseguenze dell’attuale situazione geopolitica. Ne sono un esempio le iniziative che abbiamo messo in atto per aiutare le aziende alle prese con il caro-energia.
In questa regione abbiamo impieghi per oltre 16,6 miliardi, di cui 10,7 miliardi alle imprese; e nei primi sei mesi del 2022 abbiamo erogato circa 1,8 miliardi di euro di nuova liquidità, di cui 1,2 miliardi alle aziende. Siamo attivi in Emilia Romagna con 264 filiali retail, 27 aree dedicate alle aziende, dalle Mid corporate alle small, e un coverage dedicato anche per le microimprese, 22 centri Private, con circa 2.400 persone al servizio di oltre 756mila clienti per i quali mettiamo a disposizione competenza e soluzioni capaci di accompagnarne lo sviluppo. Con iniziative mirate come UniCredit per l’Italia, con cui la banca ha stanziato 5 miliardi di nuova liquidità per le imprese, promosso la sospensione dei pagamenti delle rate sui finanziamenti a aziende e famiglie; e la dilazione delle spese sostenute con carta di credito per i clienti privati”.
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Andrea Burchi, regional manager Centro Nord UniCredit
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Intesa Sanpaolo, 72 filiali al servizio delle imprese Pronti 2 miliardi per sostenere i costi energetici
Una forte presenza sul territorio, nonostante gli inevitabili accorpamenti e chiusura di filiali per le sovrapposizioni che sono venute a creare con le acquisizioni di banche locali anche in Romagna. Un impegno, quello di Intesa Sanpaolo, che in Romagna si esplica attraverso l’operatività quotidiana verso famiglie e imprese di 700 dipendenti e 72 filiali presenti sul territorio, dedicate alla clientela retail, exclusive e imprese. “Tanto più in questa fase complessa, come prima banca del paese storicamente radicata sul territorio romagnolo, siamo a supporto delle imprese per permettere loro di superare le incertezze e difficoltà attuali, senza rinunciare agli investimenti strategici nel medio-lungo periodo - spiega Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo -. Dopo un anno come il 2021, dove speravamo che il peggio fosse passato, sono arrivati altri fattori di incertezza come i costi dell’energia e delle materie prime, ma la Romagna ha una cultura imprenditoriale dinamica ed efficace, con realtà in grado di affrontare le difficoltà e continuare a investire per lasciarsi alle spalle i momenti complicati. Il momento richiede grande attenzione, ma le energie del territorio sono intatte e dobbiamo fare di tutto affinché non si disperdano e continuino ad essere un fatture di sviluppo”
Per superare questa fase di incertezza, sottolinea la responsabile della Direzione Emilia-Romagna e Marche, sono state attivate misure finanziarie per supportare le esigenze immediate delle aziende legate all’aumento del costo dell’energia permettendo loro di non frenare gli investi-
menti strategici in efficientamento energetico, digitalizzazione, valorizzazione del capitale umano e dei rapporti di filiera. “Accanto alle misure già messe in campo per il caro energia e materie prime – continua la Florio - a inizio settembre abbiamo predisposto un ulteriore plafond di 2 miliardi di euro per supportare le Pmi di tutti i settori produttivi nell’affrontare i maggiori costi legati ai rincari energetici e favorire investimenti in energie rinnovabili, prevedendo anche la possibilità di sospendere le rate dei finanziamenti in essere fino a 24 mesi. Nei primi sei mesi dell’anno erogato 235 milioni di euro di nuovo credito alle imprese della Romagna, circa 50 dei quali in ambito S-Loan, una linea specifica di finanziamenti che prevede un meccanismo di premialità al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale”.
La storica propensione all’export e la presenza di importanti distretti industriali restano valori aggiunti strategici e irrinunciabili che rendono strategico, per Intesa Sanpaolo, rafforzare il valore delle filiere, anche alla luce della ridefinizione delle politiche di approvvigionamento a favore di fornitori più vicini che può rappresentare un’opportunità importante per questo territorio. In Romagna, attraverso il nostro Programma Sviluppo Filiere, si è dato vita sinora a 5 accordi di filiera che prevedono condizioni agevolate e strumenti finanziari e di consulenza ad hoc a tutta una serie di fornitori locali delle aziende capofiliera. Ed anche per il territorio romagnolo il PNRR è una priorità da non mancare: “come Intesa Sanpaolo – conclude Florio - metteremo a disposizione nell’arco temporale del PNRR oltre 410 miliardi di euro di erogazioni, di cui 270 miliardi per le imprese. Proprio per permettere alle imprese di per cogliere le opportunità del Piano abbiamo lanciato “Incent Now”: piattaforma digitale, frutto della collaborazione con Deloitte, messa a disposizione gratuitamente dei clienti, con le informazioni relative alle misure e ai bandi nazionali ed europei, dove ciascun cliente potrà individuare rapidamente le migliori opportunità sulla base del suo profilo, del suo settore di attività e del suo territorio”.
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Alessandra Florio, direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo.
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La Cassa di Ravenna, con le banche e le società del proprio Gruppo privato e indipendente, è sempre attenta ed impegnata, insieme all’outsourcer informatico Cse (con sede a San Lazzaro di Savena, Bologna) nelle innovazioni tecnologiche, per garantire sempre i più alti livelli di servizio alla clientela e alle imprese, con l’offerta di una rinnovata ed ampliata gamma di prodotti e servizi, senza però rinunciare alle sensibilità umane. Presieduta da Antonio Patuelli e diretta da Nicola Sbrizzi, la Cassa di Ravenna è attenta al continuo ammodernamento delle apparecchiature tecnologiche e si dedica alla crescita dell’economia reale partendo da famiglie e imprese. Così, da ultimo, la Cassa di Ravenna, sulla base delle disposizioni contenute nel Dl 50/2022 cosiddetto “Decreto aiuti“, si è resa immediatamente operativa con la costituzione di un plafond di 5 milioni di euro per finanziamenti a condizioni particolarmente vantaggiose,
in favore delle piccole e medie Imprese agricole e della pesca, con garanzia Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) al 100%.
Questi finanziamenti sono riservati alle imprese che, nel corso del 2022, hanno registrato un incremento per i costi per l’energia, per i carburanti o per le materie prime. L’importo massimo del finanziamento è pari a 35.000 euro con durata massima 120 mesi, senza spese di istruttoria.
Per quel che riguarda il bilancio, la raccolta diretta da clientela è cresciuta a 4,3 miliardi (+3,42%), la raccolta indiretta è di oltre 5 miliardi (-6,34%, influenzata dagli andamenti borsistici), di cui 2,7 di risparmio gestito (comprensivo dei prodotti finanziario-assicurativi). Cresce anche il sostegno alle attività economiche di imprese e famiglie, con impieghi di 3,2 miliardi (+5,73%). Il risultato della gestione finanziaria è di 61,7 milioni di euro (+18,58%), i costi operativi, comprensivi dei costi obbligatori per salvataggi di banche
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La Cassa di Ravenna perno dello sviluppo locale Concessi 3,2 miliardi a famiglie e imprese ph. Shutterstock Lo sviluppo tecnologico si coniuga con il mantenimento degli sportelli sul territorio ph. Shutterstock
concorrenti e dei costi per l’emergenza Covid ammontano a 39,7 milioni di euro (+6,85%). L’utile lordo della Cassa di Ravenna Spa è salito a 22 milioni di euro (+47,99%), l’utile netto è cresciuto a 17,5 milioni di euro (+56,48%), il più alto dell’ultimo decennio. Il totale dei crediti deteriorati netti della Cassa (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) diminuisce del 31,48% e rappresenta il 2,52% del totale dei crediti netti. Positivo anche il bilancio consolidato del Gruppo Cassa con un utile lordo di 19,7 milioni di euro (+16,36%), un utile netto di 12,8 milioni di euro (+13,70%), il più alto nell’ultimo decennio. Nel bilancio consolidato la raccolta diretta da clientela è cresciuta a 6.2 miliardi (+3,36%), la raccolta indiretta è di 7.11 miliardi (-5,71%,
influenzata dagli andamenti borsistici), di cui 3,7 miliardi di risparmio gestito (comprensivo dei prodotti finanziarioassicurativi). Gli impieghi a famiglie e imprese crescono a 4,3 miliardi (+6,35%). Il totale di tutti i crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) è del 2,25% del totale degli impieghi netti (-33,20%). I coefficienti patrimoniali di Vigilanza al 30 giugno 2022 confermano l’elevata patrimonializzazione del Gruppo Cassa: il CET 1 Ratio è pari al 13,26% rispetto al 7,85% richiesto dalle competenti Autorità al Gruppo Cassa nel processo di revisione e valutazione prudenziale SREP, mentre il Total Capital Ratio di Gruppo è del 15,02% rispetto al 12,05% richiesto.
Banca di Imola si radica sul territorio Sportelli nel circondario ma non solo
“Per noi lo sportello non è solo lo spazio fisico per svolgere i tradizionali servizi bancari, ma è un punto di riferimento fondamentale nel rapporto sempre più stretto con la nostra clientela, la quale, oltre ad avere la possibilità di scegliere le modalità che ritiene più comode per ricevere i servizi bancari - sportello o home banking - trova nello sportello collaborazione e consulenza professionale da parte dei nostri collaboratori. Per noi lo sportello è più un investimento, che un centro di costo da razionalizzare”. Così la pensa Giovanni Tamburini, presidente della Banca di Imola la cui raccolta diretta sale a 1,54 miliardi (+2,65%), mentre l’indiretta si attesta a 2,1 miliardi (-5,70%, influenzata dagli andamenti borsistici negativi), di cui gestita 1,2 miliardi (-1,82%); gli impieghi a sola Clientela si attestano a 907 milioni di euro (-3,92%). Al netto della fiscalità vigente, l’utile netto si attesta a 2,993 milioni di euro (+ 85,85%). Il radicamento territoriale della banca è confermato dalla presenza capillare
di Banca di Imola nei comuni e nelle frazioni del Nuovo Circondario Imolese, con i 10 sportelli nel Comune di Imola, 2 ciascuno nei Comuni di Castel San Pietro, Castel Guelfo e Mordano, oltre a quelli di Casalfiumanese e Toscanella, cui si aggiunge l’ATM di Dozza. La stessa filosofia guida la presenza della Banca di Imola in altri 11 Comuni della Città Metropolitana di Bologna, 5 Comuni in provincia di Ravenna, oltre allo sportello di Firenzuola (Firenze) e i 2 di Cento (Ferrara), uno dei quali aperto appena un anno fa. Le sinergie con la capogruppo La Cassa di Ravenna, che 25 anni fa decise di investire nell’acquisizione della Banca Cooperativa di Imola, trasformata in Banca di Imola Spa, e che nel Nuovo Circondario Imolese gestisce lo sportello di Medicina ed è presente nella Città di Bologna con 7 sportelli, consentono una copertura completa del nostro territorio, dove l’impegno strategico è quello di essere sempre più vicino ai nostri clienti, continuando ad offrire loro il riferimento fisico dello sportello, insieme a moderni ed efficaci servizi via web.
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Giovanni Tamburini, presidente Banca di Imola
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Sette Bcc a presidio
del territorio
Le banche di credito cooperativo aumentano la storica presenza
È forte e strutturata la presenza del mondo delle Banche di credito cooperativo in Romagna. In totale gli istituti di credito del mondo delle Bcc sono sette e sono ripartiti tra quelli aderenti al gruppo Cassa Centrale e quelli della “famiglia” Iccrea. Tutte insieme, dati al 30 giugno scorso, fanno 13,1 miliardi di impieghi, hanno una raccolta diretta di 16,5 miliardi, oltre 142mila soci e una rete di 353 sportelli a cui lavorano oltre 2.839 addetti. E se le banche in generale chiudono sportelli, le Bcc li aumentano visto che in un anno le filiali sono aumentate di 11 unità e gli addetti di 130 unità. Di fronte al complesso quadro geopolitico attuale e alle incertezze globali le Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna si presentano sempre più solide e continuano a essere un punto di riferimento affidabile per il territorio, le famiglie e le imprese. A dimostrarlo sono i dati positivi emersi dal bilancio semestrale del Credito Cooperativo regionale: +2,27% gli impieghi alla clientela (mutui, prestiti, finanziamenti a famiglie e imprese con ri-
cadute positive sul territorio regionale), oltre 5.500 soci in più, un maggior numero di sportelli sul territorio (per un totale di 353, +11 rispetto a giugno 2021) e un utile netto di oltre 107 milioni di euro, in crescita di oltre il 29% dall’inizio dell’anno.
“I numeri del bilancio semestrale tracciano un quadro indubbiamente positivo e delineano un sistema del credito cooperativo regionale solido e affidabile – commenta il presidente della Federazione Bcc Emilia-Romagna, Mauro Fabbretti –. Il preoccupante scenario globale, tuttavia, impone grande cautela: nel primo semestre dell’anno il caroenergia e l’impennata dei prezzi al consumo hanno messo in seria difficoltà privati e aziende, come dimostra la lieve contrazione sul fronte della raccolta diretta, e i prossimi mesi autunnali e invernali si delineano come ancora più complessi. In questo quadro, le nostre nove Bcc presenti in tutta l’Emilia-Romagna, spesso come unica presenza bancaria nei comuni più piccoli, sono pronte a dare risposte concrete a comunità, famiglie e imprese sia nella difficile
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ph. Shutterstock In tutto 353 filiali con oltre 2800 addetti e oltre 13 miliardi di impieghi ad aziende e privati ph. Shutterstock
congiuntura attuale che in caso di un repentino peggioramento dello scenario globale”. “L’andamento semestrale ci rende orgogliosi di quanto fatto per il territorio e per le comunità da parte delle Bcc dell’Emilia-Romagna – conclude Fabbretti – ma i prossimi mesi ci porranno di fronte sfide inedite, in una situazione resa complessa dai colpi di coda della pandemia e dagli effetti su tutto il Paese della guerra fra Russia e Ucraina, a partire dal caro-energia che influisce ogni giorno di più sulla produzione e sui consumi. Le Bcc hanno però radici profonde – conclude Fabbretti – e sono pronte a sostenere i propri soci anche nei momenti difficili che ci attendono nel prossimo futuro”.
In Romagna, il Gruppo Cassa Centrale annovera 4 Banche di credito cooperativo (Banca Malatestiana, Bcc della Romagna Occidentale, Bcc di Sarsina, Romagna Banca) che insieme contano 70 filiali e 610 collaboratori. La raccolta diretta è supera i 3,5 miliardi, la raccolta complessiva sfiora i 5 miliardi e gli impieghi raggiungono i 3 miliardi di Euro. Il patrimonio (CET1) sfiora i 487 milioni di euro. Nell’intera regione il Gruppo Cassa Centrale conta in tutto 7 Banche di credito cooperativo (3 in Emilia e 4 in Romagna). Banca Malatestiana nasce dalla fusione, realizzata il 1° ottobre del 2002, di due Banche di Credito Cooperativo dalla storia quasi centenaria: quella di San Vito e Santa Giustina e quella di Ospedaletto. Entrambe erano sorte negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale, sulla spinta dell’azione sociale della Chiesa promossa dalla Rerum Novarum. Le Casse Rurali ed Artigiane con la loro attività cercano di sostenere nei primi decenni del Novecento le classi sociali emarginate, in particolare i coloni, i braccianti agricoli, i piccoli proprietari, per sottrarli al rischio dell’usura e consentire loro di ricorrere a piccoli prestiti coi quali condurre e migliorare la loro attività.
Dall’esperienza quasi centenaria di due realtà, da sempre impegnate per lo sviluppo e la crescita dei propri Soci e della comunità locale, nasce una nuova Banca di Credito Cooperativo, che ha quale obiettivo primario quello di essere la banca di riferimento della comunità economica e sociale della provincia di Rimini e dal 2019 anche della provincia di Pesaro-Urbino, vicina al Socio ed al cliente con servizi e prodotti di qualità. Oggi Banca Malatestiana, attraverso le sue 29 filiali, gode di una omogenea presenza su tutto il territorio competenza. A presiederla è Enrica Cavalli, com-
mercialista, che da poco è anche vice presidente del gruppo Cassa Centrale. “Stiamo lavorando – spiega Enrica Cavalli - per razionalizzare sempre al meglio la nostra presenza sul territorio che si sta ampliando verso la provincia di Pesaro con due nuove apertura: una, già avvenuta, a Pesaro e l’altra in arrivo nella città di Fano. Non stiamo, quindi, pianificando la chiusura di sportelli né pensando a tagli indiscriminati di personale, gli addetti sono 230 contro i 234 di un anno fa, ma stiamo solo razionalizzando la nostra presenza e in alcune filiali avremo orari più mirati alle esigenze della clientela”. Gli impieghi verso le imprese sfiorano gli 800 milioni (dati al 31 agosto 2022, comparati con fine agosto 2021) e sono in crescita su base annuale dell’8,6% mentre quelli alle famiglie superano i 373 milioni e sono in aumento del 10,8%. Il 2022, inoltre, ha contraddistinto Banca Malatestiana per l’impegno verso la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica. Iniziata con un’attenzione ai gadget natalizi dell’anno scorso e con l’abbandono della carta, è proseguita con una vasta campagna pubblicitaria nei primi mesi del 2022, per poi calarsi sul tessuto sociale grazie ad una serie di iniziative rivolte ai soci e ai clienti senza dimenticare le buone prassi aziendali e il sostegno green di lungo periodo al territorio di competenza.
Nella prima parte dell’anno sono stati ideati prodotti green a sostegno dell’efficienza energetica e per la riqualificazione degli edifici, è stato aggiornato il catalogo dei servizi di investimento con l’introduzione di prodotti finanziari sostenibili e responsabili, si sono supportati progetti di sen-
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Mauro Fabbretti, presidente della Federazione Bcc Emilia-Romagna
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Enrica Cavalli, presidente Banca Malatestiana
sibilizzazione ecologica, attivate pratiche aziendali per ridurre consumi e sprechi, adottati comportamenti sostenibili negli acquisti e promosso la riscoperta del territorio. “Dalle auto elettriche al sostegno ai mercati a chilometri zero – spiega Enrica Cavalli – il nostro impegno è sempre più rivolto al mondo green a partire dai finanziamenti agevolati per il miglioramento energetico degli edifici. Banca Malatestiana si è imposta come Banca green perché crediamo fermamente nello sviluppo sostenibile, nella crescita rispettosa dell’ambiente, nella necessità imprescindibile di una transizione ecologica ed energetica”.
Da parte sua, il Gruppo BCC Iccrea lancia il piano industriale 2022–2024 in Emilia-Romagna. Previsto entro tre anni un incremento complessivo dei finanziamenti netti, da parte delle 3 Bcc romagnole, a 5,42 miliardi di euro di euro, mentre la raccolta indiretta salirà a 4,47 miliardi di euro. Il piano triennale nazionale contempla anzitutto alcuni obiettivi trasversali: il completamento del percorso di derisking del Gruppo, l’aumento della marginalità netta, il mantenimento di un solido profilo patrimoniale e il continuo impegno sul fronte ESG da parte del Gruppo.
A questo si aggiunge un piano di sviluppo territoriale e di sostegno alle esigenze locali e che si focalizza nelle 6 aree dove opera il Gruppo Bcc Iccrea, avviate lo scorso anno per accrescere le sinergie tra le strutture centrali del Gruppo e le Banche di credito cooperativo sul territorio. Il Gruppo prevede, attraverso l’azione delle 3 Bcc che hanno sede in Romagna (Bcc Ravennate Forlivese Imolese, Riviera Banca e Bcc Romagnolo) e che fanno parte dell’area centro-est del Gruppo – di cui è responsabile Fausto Poggioli – un aumento dei finanziamenti netti alla clientela, entro il 2024, del 3,56%, arrivando a 5,42 miliardi di euro di impieghi netti complessivi sul territorio. Il piano stima inoltre lo sviluppo della raccolta indiretta (che contempla il risparmio gestito e quello amministrato) con una crescita complessiva del +16,7% entro il 2024, raggiungendo i 4,47 miliardi di euro complessivi. All’impegno delle 3 Bcc romagnole, si aggiunge quello delle altre Bcc del Gruppo operative in regione e in tutta l’area centro-est (Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Molise). Al 31 dicembre 2021, le Bcc del Gruppo Bcc Iccrea hanno realizzato nell’intera area impieghi netti per 15,1 miliardi di euro, di cui 8,9 miliardi in Emilia-
Romagna (59% dell’intera area); una raccolta diretta di 21 miliardi, di cui 11,6 in Emilia-Romagna (55,5% dell’intera area), e una raccolta indiretta di 8,8 miliardi di euro, di cui 6,3 in Emilia-Romagna (71,2% dell’intera area).
In Emilia-Romagna, complessivamente, sono 7 le Banche di credito cooperativo del Gruppo Bcc Iccrea: Emil Banca operativa in 5 province (Bologna, Ferrara, Modena, Parma e Reggio Emilia); Bcc Ravennate, Forlivese e Imolese operativa in 3 province (Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna), Bcc Romagnolo, operativa in 2 province (Forlì-Cesena e Ravenna); Riviera Banca operativa in 2 province (Forlì-Cesena e Rimini); Credito Padano operativa in 2 province (Parma e Piacenza) con sede in Lombardia (Cremona); Cassa Rurale di Rivarolo Mantovano operativa in 1 provincia (Parma) con sede in Lombardia (Mantova); Banca Cremasca e Mantovana Credito Cooperativo operativa in 1 provincia (Piacenza) con sede in Lombardia (Cremona). In EmiliaRomagna i comuni bancarizzati sono 308 e il Gruppo è insediato in 121 di questi. “Con questo piano triennale il Gruppo Bcc Iccrea conferma la sua profonda attenzione verso i territori e, pur tenendo in attenta considerazione gli sviluppi delle tensioni geo-politiche – spiega Fausto Poggioli, Responsabile Atm centro-est del Gruppo Bcc Iccrea – il nostro Gruppo ha già svolto un importante lavoro nel suo primo triennio dalla costituzione nel 2019, e per il prossimo ci aspettiamo di accrescere il nostro sostegno alle Pmi e alle famiglie conservando il nostro ruolo di riferimento verso le comunità locali. Con questi obiettivi, vogliamo mantenere un livello di profittabilità adeguato alla nostra natura cooperativa ed enfatizzare la naturale matrice Esg delle Banche di Credito Cooperativo”.
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i Migliori Auguri di Buone Feste e di un sereno Anno Nuovo Festività 2022•2023
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dal 30 novembre al 15 settembre 2022
RASSEGNA NOTIZIE
Ravenna 24 novembre L’inflazione arriva alle case
dell’acqua
La gassata sale a 10 cent al litro, la naturale a 5
L’acqua con anidride carbonica passa da 5 a 10 centesimi, mentre è stato fissato a 5 centesimi a litro il costo di quella naturale. Sono stati adeguati i costi dell’acqua erogata nelle case dell’acqua diffuse sul territorio comunale. Pertanto dall’1 dicembre l’importo di erogazione dell’acqua frizzante, quella addizionata ad anidride carbonica, passa da 5 centesimi a 10 centesimi, mentre è stato fissato a cinque centesimi a litro il costo dell’acqua naturale. “Il provvedimento si è reso necessario a causa dei significativi aumenti dei costi dell’energia e dell’anidride carbonica, diventata peraltro scarsamente reperibile, e in conseguenza dei periodi di siccità sempre più lunghi e frequenti che rendono l’acqua potabile un bene ancora più prezioso da gestire in un’ottica di salvaguardia e riduzione degli sprechi” spiegano dal Comune. (foto Shutterstock)
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L’agricoltura cresce
con la ricerca Bilancio in chiaro-scuro per i campi
la guerra russo-ucraina, la crescita dell’inflazione,
dell’energia, i ritardi nelle consegne. Difficoltà che si sommano alla
e al mutamento climatico e si aggiungono a problemi come i danni da fauna
logie, i limiti europei all’utilizzo degli agrofarmaci.
ROMAGNA 25 novembre
Confindustria giovani cambia il vertice
Arriva alla guida Angelo Bagnari Angelo Bagnari è stato eletto all’unanimità alla presidenza del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Romagna per il biennio 2022-2024. Bagnari, 36 anni, è titolare ed export manager dell’azienda Ravaioli Legnami di Villanova di Bagnacavallo (RA) family business che produce e distribuisce legno per pavimentazioni e rivestimenti da esterni. “L’industria romagnola ha dimostrato reattività e dinamismo anche in questi anni difficili – ha dichiarato Bagnari – confermandosi un’area trainante della Regione e del Paese, soprattutto di fronte a sfide decisive, come quella energetica. Insieme ai colleghi under 40 continueremo a dare il nostro contributo per rafforzare questo ruolo: siamo un gruppo coeso ed eterogeneo, che riunisce imprenditrici e imprenditori di attività di ogni settore e dimensione”.
biennale viene conferito ai soci che hanno svolto l’attività commerciale per oltre 25, 40 e 50 anni. Erano presenti il Presidente 50&PIU’ provincia di Ravenna Ottavio Righini, il Commissario straordinario della Camera di Commercio di Ravenna Giorgio Guberti, l’Assessore comunale alla transizione digitale Igor Gallonetto, il Presidente Confcommercio provincia di Ravenna Mauro Mambelli, il Vice Presidente Nazionale 50&PIU’ Franco Bonini. Nell’occasione è stato conferito un premio speciale al Sistema sanitario della provincia di Ravenna, premio ritirato da Tiziano Carradori, Direttore Generale Ausl Romagna e da Francesca Bravi, neo Direttrice Sanitaria dell’Ausl Romagna.
RASSEGNA NOTIZIE 25
Ravenna 26 novembre Gli esercenti premiano i loro alfieri Sono 18 i nuovi maestri del commercio 50&PIU’ Sono 18 i nuovi Maestri del Commercio di 50& PIU’ Ravenna che
ricevuto
tina, presso la Sala Cavalcoli
Ravenna,
ro e di diamante. Il premio che
cadenza
hanno
questa mat-
della Camera di Commercio di
le Aquile d’argento, d’o-
ha
ROMAGNA 27 novembre
“L’agricoltura di domani passa dalla ricerca di oggi”. Questo il tema del convegno in cui Cia-Agricoltori Italiani Romagna ha presentato i dati dell’Annata Agraria 2022. Alla sua quinta edizione, l’Annata Agraria della Romagna fotografa l’andamento del comparto agricolo nelle province di Ravenna, Forlì- Cesena e Rimini (volume e slide online su https://emiliaromagna.cia.it/annataagraria-della-romagna-2022/). Sulla bilancia del 2022 hanno pesato diverse incognite: gli scenari geopolitici,
i rincari delle materie prime, i costi
pandemia
selvatica, i nuovi parassiti e fitopato-
(foto Shutterstock)
Forlì-Cesena 22 novembre
A ottobre costo della vita in corsa
Inflazione al 13,4 % su base annua
Nei primi dieci mesi del 2022 la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per l’intera collettività (NIC) per il capoluogo di Forlì (estendibile alla provincia di Forlì-Cesena), rispetto a gennaio-ottobre 2021, è stata pari a +8,4%, superiore a quella regionale (+7,7%) e nazionale (+7,5%); trend che, con l’eccezione di aprile, risulta essere costantemente crescente, arrivando a segnare un incremento “storico” ad ottobre pari al 13,4% (Emilia-Romagna: +12,5%, Italia: +11,8%). Nel confronto con le altre province emiliano-romagnole, nella classifica decrescente, Forlì-Cesena si colloca al secondo posto per ciò che riguarda la variazione media tendenziale gennaio-ottobre (dopo Piacenza); stessa posizione riguardo alla variazione annua nel mese di ottobre (dopo Ravenna). (foto Shutterstock)
Cesena 21 novembre
Technogym vince ai mondiali 28 nazionali con le attrezzature made in Cesena In Qatar i giocatori di 28 nazionali su 32 avranno a disposizione le attrezzature Technogym più innovative per la loro preparazione atletica durante i Mondiali di calcio, iniziati domenica”. Technogym azienda leader nel settore del fitness e del wellness, è fornitore ufficiale delle ultime 8 Olimpiadi e riconosciuta come il brand di riferimento per l’allenamento dei campioni dello sport di tutto il mondo. “A partire – spiega l’azienda - dalla storica collaborazione che vede Technogym da oltre 10 anni al fianco della nazionale brasiliana, alla più recente collaborazione con l’Uruguay, in Qatar i prodotti e le soluzioni digitali saranno presenti anche nelle sedi dei ritiri di Francia, Germania, Olanda, Spagna, Argentina, Inghilterra, Stati Uniti e molte altre squadre che avranno a disposizione una soluzione completa per l’allenamento”.
alla media regionale +3,6% e a quella nazionale (+3,3%), mentre per il 2023 si prevede un ulteriore, drastico rallentamento a -0,1%, di 2 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti proiezioni e più basso sia rispetto al dato dell’Emilia-Romagna (+0,2%) che dell’Italia (0%). Le persistenti pressioni inflazionistiche legate alla guerra, le interruzioni dell’approvvigionamento e l’incertezza sugli investimenti – evidenzia l’Ente di viale Farini – frenano i consumi delle famiglie e minano la fiducia delle imprese. (foto Shutterstock)
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Ravenna 11 novembre Cdc, la crescita economica rallenta E nel 2023 arriva il segno “meno” La Camera di commercio rivede al ribasso, su
le
economica della provincia di
(con un
dati Prometeia,
previsioni di crescita
Ravenna: le stime indicano, infatti, un +3,2% per il 2022
profilo più basso rispetto
Ravenna 4 novembre Meno luce sulle strade del Comune
Impianti spenti dall’1 alle 5 di notte
Impianti di illuminazione pubblica spenti, tra le proteste della popolazione, dal lunedì al venerdì dall’1 alle 5, il sabato, la domenica e i festivi dalle 2.30 alle 5. Lo prevede la delibera della Giunta comunale di Ravenna, che punta in questo modo a contenere i costi energetici. Esclusi dal provvedimento gli impianti semaforici, le telecamere di sicurezza e i varchi stradali elettronici. “Mossi dall’identica consapevolezza dell’assoluta e non più rinviabile necessità di attuare le più adeguate politiche di contenimento della spesa energetica – dichiara il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale – tutti i 18 Comuni della nostra Provincia, così come pressoché tutti gli enti locali d’Italia, stanno valutando le misure più opportune per ottenere il migliore bilanciamento possibile tra contenimento dei consumi e adeguatezza dei servizi”. (foto Shutterstock)
Forlì-Cesena/Rimini
7 novembre
Cdc, aumentano le imprese attive Commercio in pole, seguono le costruzioni
Secondo i dati della Camera di commercio della Romagna, al 30 settembre 2022, nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, si contavano 81.684 imprese registrate (sedi), di cui 71.994 attive (+1% su base annua a differenza dei valori negativi riscontrati in ambito sia regionale (-0,5%) sia nazionale (-0,8%). L’imprenditorialità si conferma diffusa: 99 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 87 a livello nazionale). Tale variazione deriva anche dal conteggio statistico dei due Comuni ex provincia di Pesaro (Montecopiolo e Sassofeltrio) che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini; la crescita al netto di tale componente esogena sarebbe, in ogni modo, pari al +0,6%. I principali risultano, nell’ordine: commercio (22,9% sul totale delle imprese attive) in lieve flessione (-0,4% annuo), costruzioni (15,5%) in aumento del 4,3%, agricoltura (12,0%) in calo dello 0,8%. (foto Shutterstock)
Forlì-Cesena
Pollo Amadori, l’Ad Berti lascia
In arrivo al comando Denis Amadori Dopo aver lungamente smentito la notizia, Pollo Amadori (1,36 miliardi di ricavi) ha ufficializzato la separazione dall’Ad Francesco Berti. Al comando arriva Denis Amadori, attuale presidente di Gesco, cooperativa a cui aderisce Amadori. Quindi finisce la divisione fra gestione e proprietà. Nel comunicato diffuso dall’azienda si legge che “Dopo un decennio di intenso lavoro comune e di reciproche soddisfazioni, Amadori, le aziende che operano per l’omonimo marchio e Francesco Berti hanno di comune accordo ritenuto concluso il lungo percorso di fruttuosa collaborazione”. Berti era arrivato in azienda con il ruolo di direttore finanziario, poi direttore generale e infine amministratore.
RASSEGNA NOTIZIE 27
17 novembre
Ravenna 7 novembre
Rigassificatore, l’iter si conclude
Ora possono partire i lavori
Un flusso annuo di almeno 5 miliardi di metri cubi di gas naturale, equivalente a circa un sesto della quantità oggi importata dalla Russia. È la stima di quanto potrà produrre l’impianto rigassificatore al largo di Ravenna – investimento di circa 1 miliardo da parte di Snam - il cui progetto, dopo un’attenta e approfondita valutazione, riceve l’autorizzazione formale. L’iter si è completato con la firma, da parte del Commissario straordinario di Governo, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del Decreto di approvazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico. Anche quest’atto, come le tappe precedenti, rispetta pienamente il cronoprogramma stabilito: rientra nei 120 giorni di tempo assegnati dal Governo per la conclusione del procedimento. Decreto che verrà ora inviato al Governo stesso. (foto Shutterstock)
Forlì-Cesena/Rimini 14 novembre
Agricoltura biologica in crescita Sul territorio presenti 1.131 aziende bio Nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini crescono le imprese agricole biologiche, sia in termini annui, sia nel medio periodo. Aumentano anche le superfici destinate alle relative coltivazioni mentre calano, rispetto all’anno precedente, le imprese dedite all’allevamento con il metodo biologico. Dai dati riferiti al 2021 e resi disponibili dal Servizio Agricoltura sostenibile della Regione Emilia-Romagna emerge. Al 31 dicembre 2021 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) erano presenti 1.131 aziende agricole biologiche, considerando i produttori agricoli, pari al 20,1% del totale regionale, con una crescita annua dell’1,2% e quinquennale del 35,9%. L’incidenza percentuale delle imprese biologiche sul totale delle imprese agricole è del 13,0% (8,9% nel 2016 e 11,9% nel 2020), superiore al peso delle stesse in Emilia-Romagna (10,4%). (foto Shutterstock)
– sottolinea Daniele Benzoati, presidente coordinatore dell’Unione Cna Servizi alla Comunità e portavoce degli autoriparatori di Cna Forlì–Cesena – al fine di dare piena operatività ai centri privati e per sopperire alla carenza dell’attuale sistema, che vede un parco veicoli pesanti circolante a livello nazionale pari a 900.000 mezzi di cui il 12,4% circola con revisione scaduta. Di fatto – evidenzia Benzoati – il Decreto ministeriale, che a distanza di due anni dà attuazione alla delega approvata dal Parlamento, non è risolutivo, anzi, le disposizioni in esso contenute vanno a limitare maggiormente l’operatività dei centri di revisione dei camion”. (foto Shutterstock)
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Forlì-Cesena 15 novembre Revisioni dei mezzi pesanti in ritardo Cna chiede più spazio per i privati Servono più centri di revisione per i mezzi
ai privati della revisione dei
pesanti. “Da tempo Cna chiede l’affidamento
mezzi pesanti
ROMAGNA 28 novembre
Le imprese Legacoop
Romagna cercano addetti
Entro 6 mesi servono 2850 persone
Nei prossimi sei mesi le cooperative aderenti a Legacoop Romagna dichiarano un fabbisogno di manodopera pari a 2.850 persone, più di un terzo delle quali a tempo indeterminato: 1.548 a Ravenna, 555 a Forlì-Cesena e 748 a Rimini. Per più di metà del totale la ricerca sarà rivolta a personale che ha conseguito laurea (23%), diploma (20%) o qualifica professionale (9%). È questo il fabbisogno occupazionale della cooperazione romagnola per il prossimo semestre rilevato dall’apposito Osservatorio promosso da Legacoop e Federcoop Romagna. Tra i 2.850 potenziali nuovi assunti del 2023, il 20% è indicato dal settore Servizi (581 persone), il 18% da quello Salute (521), il 15% da Agroalimentare (436), l’11% da Commercio e turismo (319), il 7% da Trasporto, logistica, magazzinaggio (198) e da Costruzioni ed infrastrutture (188). (foto Shutterstock)
Forlì-Cesena/Rimini
7 novembre
Nell’area aumentano le imprese
La crescita però rallenta il passo Secondo i dati Infocamere-Movimprese elaborati dall’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, al 30 settembre 2022, nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, si contano 81.684 imprese registrate (sedi), di cui 71.994 attive. L’imprenditorialità si conferma diffusa: 99 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 87 a livello nazionale). Nel terzo trimestre dell’anno in corso nell’aggregato Romagna (Fc+Rn) si sono verificate 713 iscrizioni e 651 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), per un saldo positivo di 62 unità, in contrazione rispetto a quello fatto segnare nel terzo trimestre 2021 (+216 unità); nel dettaglio, si riducono le iscrizioni (-11,9% la dinamica tendenziale) e, contestualmente, aumentano le cessazioni (+9,8%). (foto Shutterstock)
Pnrr sul territorio dell’Emilia-Romagna, pari a qua-
per ciascun emiliano-romagnolo. Di questi, quattro su 10 sono localizzati, da Piacenza a Rimini, nei comuni capoluogo, il 10% nelle aree montane e interne: un intervento su quattro ha una portata a scala provinciale o regionale. Questi dati e tante altre informazioni sui progetti e le risorse relativi agli investimenti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza in Emilia-Romagna da oggi sono disponili su una piattaforma dedicata e aggiornata in tempo reale – https://pnrr.regione.emilia-romagna.it – all’interno del portale della Regione. Una mappa interattiva consente anche di navigare in tutti i 330 Comuni dell’Emilia-Romagna verificando le risorse investite in ciascuna municipalità. (foto Shutterstock)
1.200
RASSEGNA NOTIZIE 29
EMILIA-ROMAGNA 2 novembre Arriva la mappa interattiva per il Pnrr Ciascun Comune può vedere i suoi dati
euro
Oltre 5,2 miliardi di
di contributi
si
euro di investimento
Forlì-Cesena/Rimini
27 ottobre
La Camera di commercio della Romagna ha presentato i dati economici al 31 agosto 2022 relativi al territorio Romagna, con approfondimento sulle province di Forlì-Cesena e di Rimini e con le ultime previsioni Prometeia per il 2022, rilasciate a ottobre. “Lo scenario generale, come ben sappiamo, è complesso. L’impennata dei costi energetici e dell’inflazione incidono in modo grave sul sistema imprenditoriale. È vero che alcune grandi imprese, soprattutto nel settore industriale, quest’anno batteranno addirittura il record nell’export, ma quelle più piccole, in particolare di commercio, ristorazione e servizi sociali, rischiano di non sopravvivere alla crisi energetica, non potendo aumentare troppo i costi a carico dei clienti”, ha dichiarato Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna. (foto Shutterstock)
Rimini 19 ottobre
Arriva la prima bottega storica a Riccione
La targa alla Polleria Argentina
È la Polleria Argentina di Matteo e Marika Masini la prima “Bottega Storica” di Riccione iscritta all’apposito Albo comunale istituito nel 2022 per la valorizzazione dell’ambito commerciale storico. A consegnare il riconoscimento la sindaca di Riccione Daniela Angelini insieme a Mirco Pari, direttore provinciale Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini presidente Confesercenti provinciale. La Polleria Argentina, posizionata in Corso Fratelli Cervi 153 la cui attività risale al 1958, ha ricevuto la targa grazie al fatto di aver svolto la stessa attività da almeno cinquant’anni continuativi nello stesso locale oltre ad aver mantenuto le caratteristiche originarie.
1 novembre
Ex Resin Plast, nuovo polo commerciale Per Ancisi (Lpr) non ce n’era bisogno
In arrivo un nuovo polo commerciale a Ravenna. Sorgerà, come riporta Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in Consiglio comunale, nell’area che verrà lasciata libera dalla Resin Plast, che lascerà il suo storico stabilimento di via Faentina 186 per trasferirsi in un sito sgombro vicino alla città, più idoneo ad un insediamento industriale. “Quello a cui il Consiglio comunale di Ravenna è chiamato a dare il via definitivo nella prossima seduta – scrive Ancisi in una nota – è il progetto, cosiddetto ‘di riqualificazione urbana’, che intende realizzare, nel posto che Resin Plast lascerà libero, un nuovo polo commerciale di cui non si sente il bisogno e che determinerà la crisi di varie strutture medio-piccole”. Un supermercato alimentare di 2.500 metri quadrati si sommerà ad altre 3 strutture di vendita non alimentare.
30
Ravenna
La crisi energetica si fa sentire
Le piccole imprese vanno in crisi
Ravenna 27 ottobre
Estrazione di gas in Adriatico
Roca: bene la posizione del Governo
“Prendiamo atto con soddisfazione delle parole della premier Giorgia Meloni che ha parlato di una politica energetica che rilanci la produzione nazionale di gas e vista la situazione di grave emergenza energetica nazionale confidiamo di potere vedere presto azioni concrete del Governo per il rilancio delle estrazioni”. È quanto afferma Renzo Righini, vice presidente del Roca, l’associazione ravennate che riunisce le aziende che operano nel settore dell’energia. “Da tempo – aggiunge Righini – la nostra associazione chiede la ripresa delle estrazioni in Adriatico, nel contesto di un mix energetico che includa eolico, solare, idrogeno. Ma è importante che il Governo rilanci la produzione nazionale, perché ancora per parecchi anni il gas sarà indispensabile per produrre l’energia di cui ha bisogno il Paese”. (foto Shutterstock)
Forlì 21 ottobre
Il caro energia pesa sulle imprese Allarme della Cna: il 20% è a rischio “La situazione delle imprese rispetto al caro-energia rimane drammatica. Le bollette già raddoppiate un anno fa ormai sono un lontano ricordo e gli aumenti si attestano su valori perlomeno quadruplicati rispetto ai livelli pre-covid”, lo afferma il presidente di Cna ForlìCesena Lorenzo Zanotti. La crisi sta diventando strutturale e si inserisce in un contesto che ha assunto i connotati di una tempesta quasi perfetta. “Dopo la crisi finanziaria e l’emergenza sanitaria – prosegue Zanotti – il caro-bollette potrebbe mettere in ginocchio il nostro sistema socioeconomico: nel prossimo inverno una impresa su cinque rischierà di chiudere i battenti. Purtroppo, l’impatto macroeconomico si sta aggiungendo a carenze storiche del sistema energetico italiano: a qualche lustro dal suo varo, il percorso di liberalizzazione dei mercati elettrico e gasiero mostra gravi carenze”. (foto Shutterstock)
lavorativa di over 45 usciti dal mercato del lavoro, persone
lievi disabilità fisiche o psichiche, giovani Neet (non coinvolti in percorsi di istruzione, lavoro o formazione). È l’obiettivo del progetto “Mi occupo” finanziato con 55mila euro. A Rimini il progetto è già attivo da diversi anni e ha sede presso il Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, in via Flaminia 18. Da quest’anno ci sono importanti novità (tra cui l’apertura di una postazione digitale per favorire l’informatizzazione e consentire l’autonomia nella ricerca online di offerte di lavoro, formazione, invio candidature). In Valmarecchia, invece, il progetto è appena partito con l’apertura dello sportello Lavoro presso la sede dell’Unione di Comuni Valmarecchia a Novafeltria e dello sportello Digitale in Municipio a Santarcangelo presso l’ufficio Servizi sociali. (foto Shutterstock)
RASSEGNA NOTIZIE 31
7 ottobre
Sostenere
Rimini
Inclusione sociale e lavorativa Al via nuovi progetti operativi
l’inclusione sociale e
con
Il Comune sostiene le imprese
Entrate fiscali a favore del territorio
Con 18 voti favorevoli e 11 contrari il Consiglio Comunale ha approvato la variazione al bilancio 2022/2024. Una manovra importante che consentirà all’Amministrazione di agire a sostegno delle imprese del territorio, proseguendo negli investimenti sulle opere strategiche e non da ultimo di far fronte ai forti rincari dei costi per la gestione delle utenze del patrimonio pubblico. Spese e investimenti coperti da oltre 2,1 milioni di maggiori entrate registrate in parte corrente derivate dal recupero dell’evasione fiscale, in particolare dell’Imu (1,3 milioni), della Tares e Tari (720mila euro) e dell’imposta di soggiorno (91mila euro), a cui si somma l’incasso da parte dell’Amministrazione dell’Imu sulle piattaforme marine versata da Eni (tranche da 1,2 milioni).
Ravenna
22 ottobre
La Orion cresce e investe
Partite nuove linee produttive
La “Orion enigneered carbons”, azienda globale di prodotti chimici specializzati nel proprio stabilimento di Ravenna, ha celebrato il successo dell’avviamento di una quarta linea di produzione nello stabilimento stesso. I vertici di “Orion” si sono uniti ai leader locali in occasione di un evento speciale per l’inaugurazione della nuova linea da 25 kton dedicata alla produzione di nero di carbonio per i settori della gomma e di specialità, destinati, principalmente, al mercato europeo. Per la realizzazione della nuova linea, l’azienda ha investito più di 30 milioni aumentando la sua forza lavoro di circa il 10%. Ulteriori investimenti nell’impianto, poi, includeranno un nuovo impianto di cogenerazione per convertire il calore di scarto in elettricità che già oggi serve circa 30.000 famiglie di medie dimensioni. (foto Shutterstock)
Forlì-Cesena
21
ottobre Crescono i flussi turistici
Arrivi e presenze al livello pre Covid
I dati provvisori relativi al movimento turistico nei primi otto mesi del 2022, in provincia di Forlì-Cesena, registrano una crescita annua degli arrivi del28,6% (921.004 unità) e delle presenze del 24,9% (4.641.658 unità). Gli aumenti, rispetto ai primi otto mesi del 2021, interessano sia la clientela italiana sia quella straniera, con numeri più alti per quest’ultima. Nel dettaglio: +22,7% gli arrivi italiani e +18,0% le presenze nazionali, +76,7% gli arrivi stranieri e +71,2% le presenze estere. Rispetto all’anno pre-Covid 2019 si rileva un pieno recupero, sia sul fronte degli arrivi (+0,1%) sia su quello delle presenze (+0,2%). Nel confronto con le altre province emiliano-romagnole, Forlì-Cesena (+26,8%) si piazza al sesto posto per crescita delle presenze, con il “podio” occupato da Bologna (+83,1%), Parma (+64,1%) e Reggio Emilia (+52,6%). (foto Shutterstock)
32
Rimini 18 ottobre
ROMAGNA 18 ottobre
Il caro energia fiacca le imprese Confindustria
Vanno su i listini, giù il riscaldamento
Due aziende su tre rivedranno il listino prezzi e abbasseranno il riscaldamento sui luoghi di lavoro: sono le principali azioni che le imprese romagnole stanno mettendo in campo per fronteggiare il caro energia. È quanto emerge da un’indagine del Centro Studi di Confindustria Romagna condotta a metà ottobre tra gli associati delle tre province. Al sondaggio hanno risposto un centinaio di attività di ogni settore e dimensione, che nel terzo trimestre del 2022 rispetto al medesimo periodo del 2021 hanno subito in media un rincaro dei costi energetici del +185% e delle materie prime del +44%. “Nelle risposte intravediamo, nonostante tutto, una nota positiva che prescinde dal contesto internazionale: fiducia nei collaboratori, rapporti consolidati con i clienti e i fornitori, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti”, spiega il presidente Roberto Bozzi. (foto
Ravenna 18 ottobre
Cdc, i risparmi di spesa restano in bilancio
La Consulta dà ragione all’ente camerale “Sebbene in contesti di grave crisi economica si possa ritenere appropriata la scelta legislativa di imporre regole di contenimento della spesa, non altrettanto si può dire per l’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi così ottenuti, vanificando lo sforzo sostenuto dalle Camere di commercio nel conseguire quei risparmi”. È quanto si legge nella sentenza n. 210 con cui la Corte costituzionale ha ritenuto “irragionevole” l’applicazione alle Camere di commercio delle disposizioni sull’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi derivanti dalle regole di contenimento della spesa.“Con questa sentenza sono stati riportati equità ed equilibrio nel sistema dei conti delle Camere di commercio, enti per legge dotati di autonomia finanziaria le cui risorse non derivano da contributi statali”, evidenzia Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna.
cambiamenti climatici. Sono stati infatti completati i lavori di cinque differenti impianti fotovoltaici, presso gli ospedali di Riccione, Santa Sofia, San Piero in Bagno, Mercato Saraceno e Savignano sul Rubicone, per una potenza complessiva di 307 kWp, che faranno risparmiare oltre 190 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Grazie ai propri impianti fotovoltaici e di cogenerazione l’Azienda autoproduce già oltre il 23% del proprio fabbisogno di energia elettrica, e programma di raddoppiare questa percentuale entro i prossimi 3 anni. Sono già in corso lavori per ulteriori 950 kWp di fotovoltaico, che verranno installati presso gli ospedali di Cesenatico, Ravenna, Rimini e la sede di Rimini via Coriano entro fine anno.
RASSEGNA NOTIZIE 33
11 ottobre Energia, Usl Romagna più efficiente Autoprodotto il 23% del fabbisogno L’Azienda Usl
energia
ROMAGNA
della Romagna continua ad applicare buone pratiche nella lotta al caro
e ai
Shutterstock)
Ravenna 15 ottobre
Case: a Milano Marittima prezzi da record
Si arriva a 6.800 euro al metro quadrato
Milano Marittima regina dei prezzi di compravendita di appartamenti e di case per vacanza. Nulla cambia, quindi, nella classifica, che vede, appunto, al primo posto in regione, Milano Marittima, con un prezzo massimo di top nuovo di 6.800 euro al metro quadrato. Seguono, al secondo posto, Riccione, con 6.100 euro e, al terzo posto, Cesenatico con 5.500 euro. Seguono, nell’ordine, al quarto posto Cattolica (4.750), Rimini (4.500), Cervia (4.350), Pinarella (3.700), Marina di Ravenna (3.200), Lido di Savio (3.150) Punta Marina Terme e Marina Romea (2.950). I numeri emergono dall’osservatorio nazionale immobiliare turistico 2022 di Fimaa redatto in collaborazione con Nomisma. (foto Shutterstock)
Forlì
10 ottobre
Meldola sostiene il commercio in centro
Mille euro in dono a chi apre bottega
Anche quest’anno l’amministrazione comunale di Meldola incentiva la riqualificazione del tessuto commerciale del territorio e sostiene le nuove attività artigianali di produzione, servizio e vendita beni al dettaglio nel centro abitato, e aperture di pubblici esercizi ed attività commerciali di vicinato. “Vogliamo un paese vivo, un paese fatto di nuove realtà produttive che decidono di investire, e rendere più bella e funzionale la nostra città. Per questo, stanziamo fino a 1.000 euro per ogni nuova attività commerciale o artigianale, imprese individuali, imprese familiari e società di persone iscritte al Registro Imprese o delle Società, che si impegna ad effettuare l’iscrizione e attivazione entro il 31/12/2022”, spiegano il sindaco Roberto Cavallucci e l’assessore alle Attività Economiche Simona Zuccherelli.
Rimini 7 ottobre
Nuovi impianti sportivi in arrivo
Il Comune “sfrutta” il Pnrr
Il Comune di Rimini avanza nella “fase 2” del programma legato al Piano nazionale ripresa e resilienza con le risorse del Next Generation Eu. Riguardano la riqualificazione dell’impiantistica sportiva due dei progetti di fattibilità approvati oggi dalla Giunta comunale. Il primo è il completamento e la rifunzionalizzazione della cittadella dello sport all’ex area Ghigi attraverso project financing, con l’obiettivo di realizzare un polo sportivo funzionale e moderno. Il progetto prevede un investimento complessivo di 5 milioni attraverso la procedura di partenariato pubblico-privato. Il secondo progetto porterà invece alla riqualificazione funzionale ed energetica del RDS Stadium, con l’obiettivo di renderlo adatto ad ospitare il Centro federale italiano danza Sportiva (Fids), oltre ad ospitare eventi culturali e musicali per la città. (foto Shutterstock)
34
EMILIA-ROMAGNA 4 ottobre Prelievo delle vongole di mare
“Siamo pronti a chiedere alla stessa Commissione europea di introdurre una apposita norma che autorizza il prelievo, a fronte di comprovati studi scientifici, delle ‘venus gallina’, le vongole di mare. Occorre che sia assunta per via definitiva la misura dei 22 millimetri come soglia minima. Normativa fondamentale per centinaia di pescatori emiliani-romagnoli”. Così l’assessore regionale alla Pesca, Alessio Mammi, in vista della scadenza della deroga, a fine 2022, per il prelievo in adriatico della ‘vongola di mare’, che già vede gli europarlamentari spagnoli pronti a contrastare la deroga per l’Italia. Una proroga vitale per l’economia della pesca regionale dal momento che l’Ue ha fissato come soglia minima per il prelievo dei molluschi 25 millimetri, una taglia troppo alta per le ‘venus gallina’. (foto Shutterstock)
Ravenna
5 ottobre Nespak di Massa Lombarda in salute
Dagli imballi oltre 70 milioni di ricavi Oltre 70 milioni di euro di ricavi, 200 addetti, un ruolo di primo piano all’interno del gruppo francese Guillin specializzato nel packaging alimentare. La Nespak di Massa Lombarda (Ravenna) festeggia i 50 anni del gruppo francese di cui fa parte dal 1993 con una produzione di un miliardo di cestelle all’anno insieme a 220 milioni di alveoli e 115 milioni di vaschette in polistirolo. Il tutto per contenere e conservare alimenti, dalla frutta alla verdura, dalla carne al pesce. Una gamma vastissima di prodotti che parte dalla materia prima vergine (o riciclata) che viene trattata in azienda, trasformata in fogli raccolti in bobine e poi lavorati per ottenere il prodotto finito.
Rimini 5 ottobre Trasporto
locale a rischio
I costi frenano le corse dei bus
“Il rincaro dei prezzi dei carburanti e non solo mette a rischio la piena funzionalità del trasporto pubblico locale, settore che già dallo scorso anno deve fare i conti con l’impennata del prezzo del carburante e che oggi si trova nella situazione per certi versi paradossale di dover pagare anche la necessaria ‘svolta green’ per tutti quei sistemi alimentati ad energia elettrica o a metano. Partiamo – spiega l’assessore alla mobilità del Comune Roberta Frisoni - considerando un dato: il carburante rappresenta una delle voci più importanti tra i costi di esercizio del tpl, seconda solo al costo del personale. Va da sé che l’aumento dei costi per alimentare la rete di trasporto, ha impatti consistenti sulle aziende del settore, costrette a impegni sempre più sfidanti nel tentativo di fare quadrare i bilanci”.
RASSEGNA NOTIZIE 35
La Regione si appella all’Ue
Ravenna 30 settembre
In arrivo una nuova residenza universitaria
Anche la Cdc partecipa all’iniziativa
La Camera di commercio parteciperà alla realizzazione nella città di Ravenna, insieme al Comune di Ravenna, a Ravenna Holding Spa ed a Fondazione Flaminia, di una residenza per studenti universitari grazie all’autorizzazione a procedere da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui dovrà seguire la valutazione di congruità del prezzo di acquisto sulla base della stima del valore dell’immobile che sarà effettuata dall’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo dell’investimento camerale, il cui importo massimo potrà arrivare fino a un milione di euro, è quello di potenziare il Polo Universitario di Ravenna per una più efficace livello di collaborazione tra la ricerca pubblica e il mondo imprenditoriale. (foto Shutterstock)
29 settembre Sindaca di San Clemente all’attacco “Opere pubbliche a rischio causa i costi in aumento”
27 settembre
Nel primo semestre le imprese crescono
Cdc:
“Buona capacità di resistenza”
Nel secondo trimestre del 2022 per le imprese manifatturiere delle province di Forlì-Cesena e di Rimini (con dimensione superiore a 9 addetti) si conferma la fase espansiva, sebbene si possano intravedere alcuni segnali di rallentamento nella dinamica della produzione, del fatturato e degli ordinativi. “Nonostante la grave turbolenza della prima parte del 2022, le nostre imprese stanno dimostrando grande impegno e buona capacità di ripresa. Sono state in grado di ben interpretare e valorizzare il rimbalzo economico, capacità per niente scontata e messa fortemente alla prova dagli accadimenti e dalle dinamiche straordinarie che hanno caratterizzato i primi sei mesi dell’anno”, ha commentato Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna. (foto Shutterstock)
La Sindaca di San Clemente, Mirna Cecchini, all’attacco: “Costi in aumento fino al 50%. L’innalzamento esponenziale dei prezzi dei materiali da costruzione e dei carburanti a seguito della crisi economica mondiale – acuita ulteriormente dal conflitto Russia-Ucraina – sta causando ripercussioni, bisogna essere molto chiari e trasparenti, sia sulle grandi opere in itinere (nel caso specifico di San Clemente mi riferisco ai 600mila euro destinati alla messa in sicurezza della rete stradale comunale, ai circa 450mila euro dedicati all’ampliamento e alla riqualificazione dei cimiteri di San Clemente e Sant’Andrea in Casale e agli oltre 130mila euro legati alla riqualificazione delle facciate nel Centro storico), sia sulle piccole attività di manutenzione ordinaria”.
36
Rimini
Forlì-Cesena/Rimini
Forlì-Cesena
23 settembre
Pane sempre più caro
Le bollette fanno salire i prezzi
Panifici in difficoltà e consumatori assediati da prezzi sempre più alti. “Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per le imprese della panificazione che distrugge bilanci e redditività aziendali, perché ci troviamo con aumenti del 300%.– spiega Mirko Castellucci, panificatore e presidente coordinatore di Cna Agroalimentare Forlì-Cesena – A causa dell’impatto dei costi di produzione, soprattutto energetici, sulle imprese del settore dell’arte bianca, del carburante, del lavoro, delle materie prime, a partire dalle farine, dall’olio, e da altri prodotti alimentari, oltre i costi aggiuntivi dovuti all’applicazione dei protocolli per garantire la sicurezza sanitaria sia per i clienti che per gli addetti e agli imballaggi il settore presenta un momento di grandissima difficoltà”. (foto Shutterstock)
ROMAGNA
24 settembre Hera forma il contratto integrativo Più welfare per i dipendenti
Il 20 settembre scorso, il Gruppo Hera ha siglato insieme alle organizzazioni sindacali nazionali e di categoria il contratto integrativo aziendale per il triennio 2022-2024 rivolto alle lavoratrici e lavoratori del Gruppo. L’accordo fra la multiutility e sindacati rappresenta un segnale importante in un contesto economico così complesso e punta in modo particolare alla valorizzazione delle persone attraverso maggiori investimenti in formazione, sicurezza, welfare, conciliazione vita/lavoro e politiche di genere. In particolare, in ambito formativo viene dedicata grande attenzione alle tematiche di maggiore attualità, ad esempio con progetti dedicati ad aumentare le competenze e l’occupabilità del personale, fondamentali anche per vincere le sfide della transizione energetica e della crescente digitalizzazione. (foto Shutterstock)
Ravenna
23 settembre
Arriva il grano dall’Ucraina
Controlli sulla sicurezza delle merci Costante l’impegno dell’Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli (Adm) nelle attività di controllo delle navi di provenienza Ucraina in arrivo al porto di Ravenna. In particolare nella serata del 22 settembre è attraccata la nave Hadar, battente bandiera libica, con un carico a bordo di circa 3.500 tonnellate di mais e circa 23.500 tonnellate di grano. I funzionari ADM di Ravenna dei reparti specializzati in collaborazione con i chimici del laboratorio della DT VI Emilia Romagna e Marche, hanno effettuato controlli preventivi al fine di garantire in sicurezza lo scarico della merce. Le attività di controllo sono state finalizzate oltre che alle verifiche di protocollo, al prelievo dei relativi campioni che saranno sottoposti ad ulteriori test presso i laboratori specializzati. (foto Shutterstock)
RASSEGNA NOTIZIE 37
EMILIA-ROMAGNA
22
settembre Gli insetti minacciano le patate
Situazione climatica difficile, alti costi per la conservazione e soprattutto attacchi degli elateridi (insetti della famiglia dei coleotteri): l’attuale stagione di raccolta delle patate è seriamente minacciata. In particolare, i gravi danni provocati dagli elateridi stanno diventando per l’intero distretto pataticolo un fattore determinante per l’economicità della coltura e il mantenimento e la tenuta della coltivazione. Problematiche che sono state affrontate nel corso di un incontro in Regione con l’assessore all’Agricoltura e i rappresentanti della filiera produttiva Agripat, Patfrut, Consorzio patata Dop e delle associazioni Coldiretti e Alleanza Cooperative. (foto Shutterstock)
Ravenna
23 settembre
Sapir sempre più “sostenibile”
Arriva il bilancio che parla al territorio
Il bilancio di sostenibilità di Sapir è uno degli strumenti utili per monitorare, sul medio periodo, i risultati raggiunti nella ricerca di un’eccellenza etica ripetibile nel tempo e sostenibile sul versante economico, da un punto di vista umano, della coerenza con la vision e con la mission aziendale, nonché sotto il profilo ambientale. Partendo dall’aspetto economico, va sottolineato come, rispetto al valore generato nel 2021, ossia circa 64 milioni, la massima parte, pari all’81%, è stata distribuita agli stakeholder, anzitutto per la remunerazione dei fornitori, (35 milioni) e del personale (11 milioni). Nella scelta dei fornitori, il gruppo privilegia la comunità in cui opera. Il 70% degli acquisti, infatti, proviene da fornitori della provincia di Ravenna.
Forlì-Cesena/Rimini 19 settembre La distribuzione cambia faccia
Meno minimarket ma più supermercati
In base ai dati derivanti dalla rilevazione sulla grande distribuzione organizzata al 31 dicembre 2021, nell’aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini erano presenti 248 esercizi, così suddivisi, in ordine decrescente: 137 supermercati, 61 minimercati, 24 grandi superfici specializzate, 19 grandi magazzini e 7 ipermercati. Rispetto alla precedente rilevazione (2020) si riscontra una diminuzione complessiva di 1 unità, causata dal deciso calo dei minimercati (-6), compensato parzialmente dall’incremento dei supermercati (+4) e degli ipermercati (+1), quest’ultimo come conseguenza di un aumento di superficie di vendita di un supermercato forlivese; stabili, invece, sia i grandi magazzini sia le grandi superfici specializzate. (foto Shutterstock)
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La produzione va in crisi
EMILIA-ROMAGNA
16 settembre
Tavolo regionale anti-crisi
La Regione aiuta imprese e famiglie
Per far fronte all’emergenza del caro-energia, ai pesanti rincari delle materie prime, per venire incontro in modo tempestivo alle esigenze di aziende e famiglie e promuovere un rapido e profondo rinnovamento nel solco delle energie rinnovabili, la Regione Emilia-Romagna ha promosso la nascita di un tavolo di crisi permanente con le parti sociali. Un tavolo operativo sull’impatto dei costi dell’energia sul sistema delle imprese e del lavoro che si è riunito ieri per la prima volta in viale Aldo Moro e al quale hanno partecipato il presidente Stefano Bonaccini, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, l’assessore alle Attività Produttive, Vincenzo Colla, e i rappresentanti di sindacati e associazioni imprenditoriali. (foto Shutterstock)
Forlì-Cesena/Rimini 16 settembre
Le imprese cercano addetti Servono oltre 20mila ingressi La camera di Commercio della Romagna - attraverso Excelsior Informa, il Bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi - rileva che per il trimestre settembre-novembre 2022 le imprese hanno programmato complessivamente 20.580 nuovi ingressi nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, di cui 7.720 nel mese di settembre. Per la provincia di Forlì-Cesena sono previste 4.020 entrate nel mese di settembre e 10.390 nel trimestre. Per quanto riguarda le entrate nei 5 principali settori di attività, ai primi tre posti in valore assoluto si confermano i Servizi di alloggio/ristorazione/turismo, i Servizi alle persone, il Commercio (con inversione delle prime due posizioni a Forlì-Cesena). (foto Shutterstock) Rimini
stanno mettendo in crisi il commercio, a Rimini ma non
“L’energia è un bene primario che sta alla base dello svolgimento di ogni attività economica. Se questa si trasforma in bene raro, distrugge la rete delle imprese e mette in crisi la coesione sociale”, commenta il presidente di Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini. “Dobbiamo subito fare qualcosa – continua il presidente -. Le prospettive sul futuro di tante imprese del terziario si stanno velocemente deteriorando e mettono a rischio ripresa economica e coesione sociale. Noi stiamo mettendo a disposizione degli associati un plafond per anticipare gli importi delle bollette: ma possiamo farlo solo per un numero limitato di imprese”. (foto Shutterstock)
RASSEGNA NOTIZIE 39
“Il caro energia ci mette in ginocchio” Il caro energia (e l’inflazione)
16 settembre Confesercenti al fianco delle imprese
solo.
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anno 2 | novembre 2022
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a cura di Giorgio Costa
responsabile: Marco Montruccoli
Carlo Serafini
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