ALPE Inverno 2025/2026

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ALPE

Alpe di Siusi Magazine

Trend

La casa vegana delle lumache

L’era glaciale

Broomball, pattinaggio & Co.

Olimpiadi

Martin Fill, ha partecipato nel 1964

CASTELROTTO · SIUSI ALLO SCILIAR · ALPE DI SIUSI · FIÈ ALLO SCILIAR · TIRES AL CATINACCIO

Visibilmente sostenibile

Quando vedi il Marchio Sostenibilità Alto Adige, riconosci destinazioni turistiche, strutture ricettive e ristorative che promuovono attivamente una vacanza più consapevole. Scoprile, impara a conoscerle e accompagna l’Alto Adige verso un futuro sostenibile.

suedtirol.info/vacanze-sostenibili

Editoriale & sommario

Gentili lettrici e lettori,

siamo felici di darvi il benvenuto! Forse è il vostro primo soggiorno all’insegna del relax e delle nuove scoperte nella regione dolomitica Alpe di Siusi o, magari, siete ospiti abituali già da anni, perché amate trascorrere qualche giornata tra le nostre montagne imbiancate, sulle piste da sci, dedicandovi alle escursioni o godendovi il sole davanti a una baita.

Comunque sia, siamo lieti di intrattenervi con storie locali e di offrirvi qualche idea per la vostra vacanza. Chi ama passeggiare lungo i sentieri innevati, sull’Alpe di Siusi è atteso da oltre 60 km di tracciati battuti che, nella gran parte dei casi, conducono a splendidi punti panoramici: uno di questi è il percorso circolare del Tschapit. Chi invece pratica lo sci di fondo incontrerà Matthias Höllrigl, “sceriffo delle piste da fondo”, un arzillo ottantenne addetto alla vendita dei giornalieri, sempre pronto ad assistere i fondisti con i suoi consigli.

Della stessa generazione è anche Martin Fill, sciatore professionista che partecipò alle Olimpiadi di Innsbruck, del 1964, e che ricorda con piacere quell’emozionante periodo. Mentre Veronika Rier – “la Vroni” – ripercorre la storia e lo sviluppo del

turismo nella regione dolomitica Alpe di Siusi che, nel corso di decenni, ha contribuito a plasmare in qualità di referente dell’associazione turistica.

Sull’Alpe di Siusi, l’hotel con le lumache blu sulla facciata riserva molte sorprese: la filosofia dei gestori è il veganismo, interpretato in modo interessante dall’esperta chef Aggeliki Charami, giovane donna e rockstar sulla scena vegana, di cui fanno parte anche i cosiddetti “Kloazn”, pere secche utilizzate principalmente per farcire i tradizionali krapfen.

Un tempo Re Laurino regnava sul Catinaccio: proprio a lui dobbiamo l’Enrosadira, che con la sua bellezza impreziosisce alba e tramonto. Sebbene il suo regno sia andato in rovina, il suo popolo si diverte praticando svariati sport sulla pista di ghiaccio a Tires. Oggi, però, più che le forze malvagie, è il cambiamento climatico a minacciare il ghiaccio ai piedi del Catinaccio, senza tuttavia privare nessuno del divertimento di fare movimento all’aria aperta.

Vi auguriamo un soggiorno piacevole e rilassante.

Helmut Mitterstieler Presidente di Alpe di Siusi Marketing, a nome delle associazioni turistiche di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar, Alpe di Siusi e Tires al Catinaccio

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Winter Music Festival

Swing on Snow Pagina 6

Stile di vita: la casa vegana delle lumache

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Escursione invernale: il tour del Tschapit

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Vroni Rier, una vita dedicata al turismo

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Matthias Höllrigl, lo sceriffo delle piste da fondo

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Divertimento sulla pista di pattinaggio a Tires

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Martin Fill ricorda le Olimpiadi

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L’Enrosadira e la leggenda di Laurino

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La Cavalcata di Oswald von Wolkenstein

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I “Kloazn”, uno speciale bene culturale

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Ricetta: il ripieno dei Kloazn

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Appuntamenti 2025/26

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Anteprima estate 2026

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Visto & sentito

Foto:
SAM/Manuel Kottersteger

Swing on Snow

Da 20 anni, il Winter Music Festival “Swing on Snow” propone musica popolare autentica – e sottolinea proprio questo aspetto – originaria dell’arco alpino. Per sei giorni, a marzo 2026, musicisti d’eccezione si esibiranno nella regione dolomitica Alpe di Siusi in repertori che spaziano dall’autentico allo sperimentale, fondendo musica popolare, jazz, brass, soul e pop, per dare vita a un’esperienza straordinaria.

Foto: Archivio Seiser Alm Marketing & Musicisti

La casa vegana delle lumache

Sebbene il veganismo non sia ancora mainstream, sempre più persone scelgono un’alimentazione priva di prodotti di origine animale. È il caso della famiglia Spögler del Paradiso Pure.Living sull’Alpe di Siusi, uno dei primi hotel vegani in Italia. Il concetto culinario è curato dalla greca Aggeliki Charami, una stella nascente della cucina a base vegetale.

L’Hotel Paradiso Pure.Living sull’Alpe di Siusi salta subito all’occhio per le chiocciole sovradimensionate di colore blu brillante che strisciano sulla facciata. Si tratta di un progetto del collettivo artistico italiano CrackingART e di un assaggio di ciò che attende gli ospiti all’interno della struttura: opere di circa 25 artisti originari da Italia, Germania, Paesi Bassi, Stati Uniti e Gran Bretagna, acquistabili nell’ambito del Pure.Art Circle. Quest’iniziativa, che pone sotto i riflettori l’arte contemporanea, è nata dalla passione di Alexander e Maximilian Spögler, proprietari dell’hotel.

Gastronomia, arredamento, cosmesi: un concetto vegano olistico

L’attenzione all’arte è solo la prima delle peculiarità del Paradiso: anche la seconda si sposa bene con la facciata. Le lumache, infatti, si nutrono principalmente di piante, in linea con il concetto vegano olistico dell’hotel. “In Italia esiste solo una manciata di strutture con un approccio analogo”, riferiscono i fratelli Spögler. Due di queste son di proprietà di famiglia: l’Hotel La Vimea a Na-

turno, nei pressi di Merano, della madre Valeria – il primo in Italia a convertirsi, circa dieci anni fa, al veganismo integrale – e la Vegan Agrivilla I Pini in Toscana, gestita dalla sorella Franziska insieme al marito. Il passaggio del Paradiso Pure.Living sull’Alpe di Siusi a questa filosofia culinaria ha coinciso con l’ultima grande ristrutturazione del 2019. “Il concetto olistico non si limita solo al cibo, ma anche a tutto il resto: da vini e liquori ai prodotti cosmetici nelle camere, fino all’arredamento”, spiega Alexander, aggiungendo: “Il percorso che ci ha portati ad aprire hotel vegani nasce dallenostre convinzioni personali”. Egli stesso, così come il fratello Maximilian, era inizialmente vegetariano per poi passare al veganismo cinque anni fa. “Nostra madre lo ha fatto due decenni fa, cambiando la sua alimentazione per motivi etici, ma anche salutari. Nostra sorella, invece, ha rinunciato ai prodotti di origine animale già all’asilo, ben 35 anni or sono, per ragioni morali, diventando così una delle prime vegane in Alto Adige”, sorride. Con il tempo, la famiglia ha poi “deciso di compiere un passo ancora più radicale, trasformando la nostra attività in modo da gestirla come la nostra vita”.

Testo: Simone Treibenreif Foto: Helmuth Rier
Pionieri nel settore alberghiero vegano (da sx): Aggeliki Charami, chef del Paradiso-Pure.Living, con i proprietari dell’hotel Maximilian e Alexander Spögler.

Un lavoro pionieristico ricco di ostacoli

Come spesso accade nelle imprese precorritrici, la transizione non è stata facile, e non lo è neppure tutt’ora. Dapprima, gran parte dei clienti abituali ha avuto difficoltà ad accettare il concetto vegano o, come spiega Alexander, “il veganismo totale non è ancora adatto al grande pubblico”. Per questo, i gestori cercano di comunicare con estrema precisione ciò che viene offerto, “in modo da non attirare le persone sbagliate”. Grazie a messaggi chiari, tutti gli ospiti sanno cosa li aspetta, anche perché quasi la metà di essi non è né vegetariana né vegana, ma viene per lo sci, le escursioni o il relax nell’area benessere. “Devono sapere che non offriamo un’interpretazione vegana della cucina altoatesina: questo lo fanno altri, ed è giusto così. Il nostro DNA è diverso”, sottolinea.

Una delle problematiche è la difficoltà di reperire ingredienti e prodotti vegani, anche perché, sorgendo a 2000 metri s.l.m., il Paradiso non può coltivare frutta e verdura in proprio. “Ma ci siamo organizzati: acquistiamo tutto il possibile da produttori locali e regionali in qualità biologica; sotto questo aspetto, in Alto Adige siamo molto fortunati”, sottolinea Maximilian. “Altri prodotti, invece, sono meno locali, come p.e. diverse alghe marine, su cui punta molto Aggeliki Charami, la nostra chef”. Queste, infatti, oltre a essere un superfood, sono molto importanti nella dieta vegana per le numerose proteine che contengono. Anche i funghi trovano spesso impiego nella nostra cucina. Al Paradiso, infatti, nel menu ogni tanto compaiono i Chicken of the Woods, in italiano galline dei boschi. “Non sono facili da trovare. Un conoscente di Aggeliki li raccoglie per noi in Grecia e ce li spedisce: è fantastico!”, dichiara Maximilian con entusiasmo.

Stravaganza in cucina

Aggeliki Charami, chef del Paradiso, è insolita e stravagante proprio come i funghi che utilizza.

Sulla trentina, affascinante, tatuatissima, gioielli

“Aggeliki Charami è una giovane donna, una rockstar della scena vegana; persone da tutto il mondo vengono da noi per provare la sua cucina”.

d’argento alle braccia e alle orecchie, make-up vistoso: un personaggio eccentrico, insomma. Prima di dedicarsi alla cucina, lavorava “come barista notturna”, racconta. Dopo essere passata, circa sette anni fa, a un’alimentazione puramente vegetale per motivi etici, ha cambiato lavoro. Sebbene non abbia seguito il classico apprendistato da cuoca, si è documentata approfonditamente, si è guardata in giro, si è messa alla prova... e ha fatto rapidamente carriera. Prima di approdare circa due anni fa sull’Alpe di Siusi, lavorava in un hotel vegano di 5 stelle a Mykonos, per il quale è ancora responsabile del concetto culinario, così come lo è per La Vimea. “È una giovane donna, una rockstar della scena vegana; persone da tutto

“Quello che Aggeliki Charami fa in cucina è arte, qualcosa di completamente diverso e speciale.”

Il menù del Paradiso

Pure.Living non propone un’interpretazione vegana della cucina altoatesina, ma un’ampia scelta di piatti, in gran parte ideati dalla chef Aggeliki Charami.

il mondo vengono da noi per provare la sua cucina”, sottolinea Alexander.

Ma Charami è ambasciatrice del veganismo anche al di fuori del Paradiso. Recentemente è apparsa come giudice ospite nell’edizione greca del famoso programma Masterchef e come “visiting chef” in un hotel di lusso a Creta, dove ha presentato il menu vegano di 11 portate, ispirato alla sua infanzia, che serve nel ristorante gourmet Paradiso “OMNIA Plant Based”. Charami racconta sorridendo: “Sono cresciuta in una piccola fattoria vicino alle montagne, dove si mangiava carne quasi ogni giorno, ma non c’era tanta neve come qua”. Ora vuole dimostrare che anche la cucina vegana

può essere fantasiosa, creativa e decisamente raffinata. “Aggeliki si avvale molto della fermentazione, ancor di più dell’affumicatura, e conserva sott’aceto i cibi più disparati. È molto innovativa e combina i sapori come nessun altro”, afferma Maximilian. “Quello che fa in cucina è arte, qualcosa di completamente diverso e speciale”. “L’atmosfera artistica e mistica dell’hotel è di grande aiuto per favorire la comprensione degli ospiti, soprattutto non vegani e non vegetariani”, aggiunge Alexander. “Grazie al design creativo dei public spaces, il nostro estro culinario acquisisce chiarezza”.

Così, nella “casa delle lumache” si chiude il cerchio tra arte e cucina. <

Con una superficie di 56 km quadrati, l’Alpe di Siusi è il più esteso altipiano d’Europa, che offre le condizioni ideali per gli sport invernali e il relax.

Piacevoli escursioni in un incantevole paesaggio invernale

Un nuovo percorso circolare tutto da scoprire: il tour del Tschapit da Compatsch, attraverso il giogo fino a Malga Gstatsch e alla baita Spitzbühl

L’Alpe di Siusi può essere definita a ragione l’altipiano più bello d’Europa. A oltre 1.800 m s.l.m., in inverno, offre condizioni di allenamento ideali per i professionisti dello sci nordico, oltre che una magnifica vista panoramica sulle cime innevate delle Dolomiti, sulle Alpi della Zillertal e dell’Ötztal fino al lontano Ortles. A ciò si aggiunge un clima straor-

dinario con numerose giornate di sole e la possibilità di trovare pace e relax in rifugi alpini appartati, lontano dal fermento delle piste da sci.

Naturalmente, non mancano impianti sciistici all’avanguardia, tracciati per il fondo più o meno facili, piste da slittino per tutta la famiglia, ampie distese

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

Pur non essendo facile, il tour invernale del Tschapit è incantevole, grazie alla magnifica vista panoramica sulle cime dell’Alto Adige.

di neve incontaminata per le escursioni con le ciaspole, punti di partenza per lo scialpinismo e una vasta rete di sentieri battuti per una lunghezza complessiva di 60 km: una bella sfida per gli escursionisti che desiderano percorrerli tutti durante il loro soggiorno. Tutto ciò comporta però anche una grande responsabilità per il personale incaricato dalle organizzazioni turistiche di mantenere i percorsi, giorno dopo giorno, in buone condizioni e di garantirne la preparazione costante.

Tschapit. Lo scorso inverno è stato aggiunto un nuovo sentiero circolare, caratterizzato da panorami incantevoli, che si addentra in paesaggi finora incontaminati: si tratta del cosiddetto Tschapit, un’area solitaria, lontana da tecnologia e frastuono. Gli escursionisti che esplorano l’Alpe di Siusi in estate la conoscono già, con i suoi prati fioriti, i pascoli e le malghe rustiche, dove l’ampia strada sterrata conduce dalla baita Spitzbühl alla salita verso lo Sciliar. Il nome Tschapit deriva dal ladino “ce-

pe.i”, un toponimo a testimonianza del fatto che un tempo l’alpe era abitata e coltivata dagli antichi Retoromanzi.

Per accedere a questo anello è possibile scegliere due punti di partenza: Compatsch, l’abitato nei pressi della stazione a monte della Cabinovia Alpe di Siusi, oppure il parcheggio della stazione a valle della seggiovia per lo Spitzbühl, raggiungibile in auto fino alle ore 9:00 del mattino (parcheggio a pagamento, disponibilità limitata) o con l’Alpe di Siusi Express (linea 10).

Entrambe le varianti presentano vantaggi e svantaggi. Poiché è necessario superare circa 400 m di dislivello in salita e in discesa, il percorso, la cui meta è Malga Gstasch a Tschapit, richiede circa tre ore di cammino. L’escursione è certamente impegnativa e richiede una certa forma fisica ed esperienza. Chi parte dal parcheggio di Spitzbühl, anziché affrontare la lunga salita lungo il sentiero

innevato, può avvalersi della seggiovia. Alla fine del tour dello Tschapit, il ritorno può avvenire con la seggiovia Spitzbühl o a piedi lungo il sentiero fino al parcheggio.

Cartina escursionistica invernale. Scegliendo la variante da Compatsch, la parte iniziale dell’escursione risulta più agevole. Si consiglia di procurarsi una cartina escursionistica invernale presso l’associazione turistica e poi imboccare la strada che conduce all’Alpenhotel Panorama. Poco prima della

Relax e tranquillità lontano dal trambusto delle piste da sci.

stazione a monte dell’omonima seggiovia, si tiene la destra in direzione della baita Laurin. Il tratto attraverso il passo è molto piacevole e la vista sulle cime dolomitiche e sulle lontane Alpi centrali ripaga la fatica dell’ascesa. Dietro al rifugio si scende ripidamente verso Malga Gstatsch. Da questo lato dell’alpeggio, si può godere della meravigliosa vista sui Denti di Terrarossa e sullo Sciliar.

Aquile e marmotte. A questo proposito, è interessante il racconto di un contadino ormai defunto,

Magia invernale: neve, sole e silenzio.

che faceva pascolare le sue pecore sui rigogliosi pendii erbosi ai piedi dello Sciliar, i cosiddetti “Polen”. “In autunno, quando non scorgevo più le marmotte, perché si erano ritirate nelle loro tane per il letargo, sapevo che era il momento di riportare le pecore al maso. In assenza di questi roditori, le aquile, che avevano il loro nido nelle rocce dello Sciliar, prendevano di mira i miei animali”, raccontava. I cacciatori confermano che, ancora oggi, una coppia di aquile nidifica sul massiccio. Le marmotte, invece, sono una piaga per molti proprietari di rifugi, perché in autunno, prima che cada la neve, scavano gallerie ramificate sotto i rifugi per proteggersi dal freddo, mettendo a rischio la stabilità delle strutture.

Non è certo il caso di Malga Gstatsch, aperta quasi tutto l’anno e ubicata a circa metà del tour, che offre un’ottima opportunità per rifocillare corpo e spirito: una calda Stube, deliziosi piatti locali e bevande per placare sete e appetito. Inoltre, è anche il punto di sosta ideale prima di imboccare l’ampio sentiero che conduce alla baita Spitzbühl, dove a 1.975 m s.l.m. si raggiunge un punto panoramico senza eguali. Le ripide pareti rocciose dello Sciliar con Punta Euringer e Punta Santner sembrano così vicine da poterle toccare e sulla sua terrazza è possibile farsi coccolare non solo dal sole, ma anche dai gestori. L’escursione prosegue poi con vista su Sassolungo e Sassopiatto, passando per la baita Laurin e l’Alpenhotel Panorama, per poi tornare al punto di partenza a Compatsch. In alternativa, dallo Spitzbühl si può riprendere il sentiero attraversando la pista da sci, fino all’omonimo parcheggio, facendo una sosta all’Olmstodl, da cui si torna a Compatsch o direttamente a valle con l’Alpe di Siusi Express (linea 10).

Un ultimo sguardo agli alpeggi percorsi e si fa ritorno con la fantastica sensazione di aver visto e vissuto qualcosa di magico: un’area così isolata e tranquilla che, secondo le numerose leggende, nemmeno le streghe dello Sciliar hanno mai sentito il bisogno di violare. <

Sicurezza durante le escursioni invernali in Alto Adige

Oltre 60 km di sentieri invernali battuti conducono ai punti panoramici più incantevoli della regione dolomitica Alpe di Siusi. Partite in tutta sicurezza alla scoperta dei più bei tour sull’altipiano, osservando le seguenti indicazioni:

· È necessaria un’attrezzatura e abbigliamento adeguato e scarpe invernali.

· Rimanete sui sentieri segnati! Il passaggio sulle piste da sci di fondo è vietato!

· Consultate le previsioni meteo prima di partire.

· L’accesso ai sentieri escursionistici invernali è a proprio rischio e pericolo; non ci si assume alcuna responsabilità per eventuali infortuni o danni.

· Tenete il cane al guinzaglio e evitate gli habitat invernali sensibili per la fauna salvatica.

· Escursioni con le racchette da neve su terreno aperto e alpino solo con attrezzatura di sicurezza adeguata.

· Meno rifiuti, più natura. Riportate a casa quello che portate in montagna. A causa delle condizioni climatiche, i processi di decomposizione nelle nostre montagne sono più lenti, alcuni rifiuti non vengono affatto decomposti. Inoltre, persone e animali possono essere feriti da oggetti buttati per terra.

· Vi chiediamo di considerare che in caso di forti nevicate o di ampie oscillazioni delle temperature, la cura e la manutenzione dei sentieri è più difficile e la preparazione non può essere garantita immediatamente o contemporaneamente su tutti i sentieri.

· Informazioni sul parcheggio, sull’accessibilità dei punti di partenza, sulle possibilità di ritorno con i mezzi pubblici e sulle soste per il ristoro possono essere richieste all’ospitante o alle Associazioni Turistiche.

· Rispettate l’habitat della fauna selvatica invernale.

· Numero di Emergenza: 112

C’erano una volta le camere libere ...

Turismo non è solo viaggiare, ma un modo per unire persone, culture e settori economici. Per decenni, “la Vroni” ha contribuito a plasmarne lo sviluppo nella regione dolomitica Alpe di Siusi.

A Castelrotto, Veronika Rier è un’istituzione. Non c’è quasi ospite che, durante un soggiorno, non abbia incontrato in qualche modo “la Vroni”, come tutti la chiamano, intenta a organizzare, scrivere, telefonare, coordinare, informare, guidare, dirigere progetti, sempre presente quando un’associazione ha un problema da risolvere. Questa signora di Castelrotto, che ad aprile ha compiuto 60 anni, dal 1984 lavora presso l’Ufficio Turistico Sciliar, come si chiamava inizialmente quando comprendeva ancora Alpe di Siusi, Castelrotto e Siusi. Oggi, invece, la si trova principalmente presso l’Associazione Turistica Castelrotto, ubicata nell’incantevole residenza Laechler in Piazza Kraus, quando ogni giorno accende le luci alle ore 6:30: ama “lavorare indisturbata di prima mattina”.

Come in molti altri settori, negli ultimi quattro decenni, molto è cambiato anche in quello turistico. Sebbene la gran parte degli ospiti a Castelrotto e dintorni cerchi ancora le stesse cose – natura, tran-

quillità, giornate soleggiate e una rilassante esperienza alpina – si è resa necessaria una riorganizzazione. Vroni ricorda le numerose richieste che, durante l’anno, arrivavano per posta e a cui l’ufficio turistico rispondeva con lettere scritte a macchina. Non meno importante era il telefono, attraverso il quale già a novembre iniziavano ad affluire le prenotazioni per le vacanze dell’estate successiva. “Ogni anno imbustavamo tonnellate di opuscoli per spedirli agli interessati o distribuirli alle fiere in Italia e all’estero”, ricorda Vroni. “Il primo computer all’inizio degli anni ‘90 ci sembrava una mostruosità, ma ha rappresentato un passo importante per accelerare i processi nell’informazione turistica”.

Da tempo ormai gli ospiti effettuano le prenotazioni online tramite gli appositi portali o direttamente presso il locatore. E anche le informazioni, come prezzi degli skipass, tour consigliati e attrazioni, sono disponibili su internet. Tuttavia, l’ufficio turistico locale è ancora lungi dall’essere obsoleto. “Non c’è niente di meglio di un colloquio a tu per tu”, spiega Vroni. “Il turismo vive di rapporti e storie personali”. Direttrice dal 2003 dell’associazione in piazza Kraus, insieme alle sue tre o quattro colla-

Testo: Elisabeth Augustin
Foto: Helmuth Rier
Veronika Rier, da molti anni direttrice dell’Associazione Turistica Castelrotto, ripercorre un periodo intenso.

boratrici, è sempre indaffarata. Tra le sue mansioni figurano le informazioni in loco, l’assistenza ai soci e agli ospiti, la gestione dei dati delle aziende associate, l’organizzazione e la realizzazione di eventi, la comunicazione sui social media, il sostegno alle associazioni locali e, non ultimo, il collegamento in rete di tutti i “player”. L’Associazione Turistica Castelrotto, strettamente legata a quella di Alpe di Siusi, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio, fa capo all’organizzazione ombrello “Alpe di Siusi Marketing”, che promuove la regione dolo-

mitica Alpe di Siusi nel suo complesso, coordina e gestisce l’offerta turistica ed elabora strategie per assicurare l’elevata qualità della vita in questa rinomata destinazione.

Sono ormai lontani i tempi in cui gli ospiti facevano la fila davanti alla pro loco per ottenere informazioni. I computer hanno sostituito macchine da scrivere, telex, fax e, in gran parte, anche i telefoni. “In passato, a ogni turista consegnavamo un elenco di alberghi con camere libere e poi ciascuno si dava da fare, tentando la fortuna”, spiega Vroni. “In alternativa, eravamo noi a chiamare singolarmente ogni struttura per trovare la camera giusta”. Molti ricordano i cartelli “Zimmer frei/camere libere” – ormai quasi scomparsi – affissi a locande e pensioni. Ciò che è rimasto è la ricerca di clienti, principalmente via internet. “Nonostante la digitalizzazione, i turisti sono spesso impreparati”, afferma con stupore. “E, purtroppo, molto più stressati”. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che, a fronte di soggiorni sempre più brevi, vogliono visitare e provare il più possibile. “Trascurando purtroppo divertimento e relax”, si rammarica Vroni.

Per decenni, la regione dolomitica Alpe di Siusi ha attirato soprattutto ospiti germanici e italiani. “Ora provengono da tutto il mondo”, prosegue. La menzione di Castelrotto tra le principali mete italiane su una guida dell’americano Rick Steves, esperto di viaggi in Europa, ha portato a un forte incremento degli statunitensi. “Per fortuna, Castelrotto non è un vero e proprio hot spot”, dichiara Vroni, pur essendo “instagrammable”, grazie al centro storico signorile, ai graziosi masi, ai prati verdi e allo straordinario scenario delle Dolomiti. Vroni è felice che sempre più giovani siano attratti dalla montagna, perché l’escursionismo è di moda. “Da noi, le possibilità sono innumerevoli. La regione dolomitica

Alpe di Siusi è davvero privilegiata. Stiamo bene”, aggiunge entusiasta. E anche la qualità dell’offerta turistica è fondamentale. “Se l’ospite si trova bene, torna”.

I Kastelruther Spatzen, il gruppo folk di Castelrotto che miete successi da oltre quattro decenni, hanno un pubblico fedele che ogni anno, in autunno, affolla il loro festival, all’insegna della musica popolare e dell’allegria. “I nostri Spatzen hanno contribuito in modo determinante ad accrescere la fama della nostra regione turistica e ad allungare la stagione. Quando, a fine ottobre, le giornate sono soleggiate e le montagne si vestono di luce dorata, fervono i preparativi”, dichiara Vroni con entusiasmo. Naturalmente anche lei, da sempre, si prodiga per far sì che tutto fili liscio nel corso di quest’evento. Dopotutto, ogni anno bisogna seguire decine di migliaia di ospiti all’interno e all’esterno del tendone. “Sono cresciuta con gli Spatzen”, ammette entusiasta. “È sempre stato un piacere e un onore partecipare al successo della festa sotto la direzione del nostro leggendario Ritchie Fill”.

Sebbene oggi molte cose sembrino scontate, questo risultato è stato conquistato con grande impegno, sottolinea Vroni. Il turismo non è un settore che cresce da solo, la fiducia degli ospiti deve essere conquistata giorno dopo giorno. Dal 1984, si è dedicata con grande impegno e passione allo sviluppo della regione dolomitica Alpe di Siusi, è parte della sua vita, con tutti i pro e i contro, come lei stessa ricorda. Tuttavia, i suoi giorni all’associazione turistica sono ormai contati, perché nel corso della stagione invernale 2025/26 andrà in pensione. “E poi partirò”, sorride. Viaggiare è la sua grande passione, “e se la salute me lo permetterà, andrò in giro per il mondo”, conclude felice. Le interessano i paesi, le culture e gli stili di vita diversi. Ma ogni volta che torna, è grata di poter vivere qui: “Quando guardo l’Alpe di Siusi, il mio cuore si colma ancora di gioia”.

Buona fortuna per tutto ciò che ti riserva il futuro, cara Vroni! <

L’ufficio turistico è un punto di riferimento per molte questioni: i turisti continuano ad apprezzare il contatto diretto, che internet non può sostituire.

I luoghi preferiti di Veronika

Questi quattro luoghi sono i soggetti preferiti delle foto paesaggistiche di Veronika Rier. “Adoro fotografare con il cellulare, non in modo professionale”, dichiara, entusiasmandosi ogni volta di più.

La Bullaccia

“Sono cresciuta sulla Bullaccia”, racconta. A questa parte dell’Alpe di Siusi sono legati ricordi particolarmente piacevoli, poiché da bambina trascorreva molto tempo al Rifugio Arnika, dove dava una mano: molto amato dagli escursionisti, era gestito dai genitori, mentre oggi è passato nelle mani del fratello.

Scherer spiazzo

La strada che conduce da Castelrotto a San Valentino passa dallo spiazzo Scherer, un luogo circondato da ampi prati che invita a soffermarsi e ammirare il panorama dello Sciliar o, nella direzione opposta, del paese. Un soggetto fotografico particolarmente apprezzato è l’albero che si staglia proprio sullo spiazzo.

La piazza di Castelrotto

Da decenni Veronika lavora nella piazza del paese e, ogni giorno, si entusiasma per questo luogo incantevole con i magnifici edifici, il campanile indipendente con la caratteristica cupola a cipolla, il municipio, la residenza Laechler restaurata e la fontana. Veronika è parte integrante di questo luogo.

Il bosco di Laranza

Nell’idilliaca area boschiva tra Siusi allo Sciliar e Castelrotto, si snoda un vero e proprio luogo energetico, il Sentiero dei Funghi, questi ultimi realizzati in legno giganteschi. Una scala conduce a una piattaforma panoramica con splendida vista a 360° sul bosco. Il punto di partenza di questo percorso circolare è il campo sportivo di Laranza.

Respect the DolomitesRispetta la montagna d’inverno

Noi tutti amiamo sentieri invernali soleggiati, le piste da sci perfettamente preparate, fantastiche piste da sci di fondo, divertenti discese in slittino, idilliache ciaspolate, il divertimento sul ghiaccio o romantiche gite in slitta trainata da cavalli in un ambiente da sogno.

La regione dolomitica Alpe di Siusi, con Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Alpe di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio, offre le condizioni ideali per attività rilassanti e molto varie in un paesaggio naturale mozzafiato.

Aiutateci a preservare la regione dolomitica Alpe di Siusi come habitat attraente per tutti! Prestate attenzione a un comportamento rispettoso e aiutateci a preservare il nostro paesaggio naturale unico. Il vostro sostegno è importante!

Meno rifiuti - più natura.

Il nostro paesaggio montano è un habitat sensibile. È quindi fondamentale non abbandonare i rifiuti. Questo vale anche per i sacchetti con gli escrementi dei cani. Il miglior rifiuto è quello che non viene prodotto.

Rispetta gli animali selvatici

L’inverno è una stagione molto complicata per gli animali selvatici in cui devono risparmiare le loro risorse. Attingono alle loro riserve di grasso, accumulano scorte di cibo, riducono le loro attività o vanno in letargo. Tuttavia, se vengono spaventati e stressati, possono anche morire per sfinimento. Ecco perché anche i cani devono essere tenuti al guinzaglio.

Sicuri e responsabili

– più divertimento

Per assicurarsi che ogni escursione diventi un‘esperienza invernale indimenticabile, è fondamentale pianificare con attenzione, viaggiare in modo sostenibile, essere equipaggiati adeguatamente ed evitare punti pericolosi. Per preservare il nostro paesaggio naturale unico è importante rispettare i sentieri segnalati. È vietato fare passeggiate sulle piste da sci di fondo.

Altri consigli per rendere la vostra vacanza indimenticabile in modo sostenibile: www.seiseralm.it/sustainable

Foto: SAM/Werner
Dejori

Testo: Sabine Funk

Foto: Helmuth Rier

Uno sceriffo sulle piste da fondo

In inverno, sull’Alpe di Siusi, non gli sfugge nessuno­o, almeno, chi pratica lo sci nordico. Da quasi vent’ anni, Matthias Höllrigl – affettuosamente soprannominato “lo sceriffo delle piste” – presta servizio come cassiere

Se fosse necessaria una prova del fatto che lo sci di fondo è perfetto per mantenersi in forma e che l’aria fresca di montagna fa bene alla salute, Matthias ne fornirebbe una incontrovertibile: a gennaio 2025 ha, infatti, festeggiato il suo 80° compleanno, completando così un’altra stagione invernale sul nostro altopiano soleggiato.

Tra fine dicembre e inizio aprile, quasi ogni mattina alle otto parte per l’Alpe di Siusi con il suo zaino contenente un thermos di tè e un panino. “Non posso pranzare al ristorante se ci sono persone che hanno bisogno di me!” Dalle informazioni sulla temperatura dell’aria e della neve al bollettino delle piste, fino a una sciolinatura improvvisata, Matthias è sempre a disposizione.

Inizialmente il suo compito era diverso, dato che era stato assunto da un gruppo di maestri di sci per occuparsi delle iscrizioni ai corsi. “In passato, all’Hotel Ritsch parcheggiavano fino a 1.000 auto al giorno, mentre altri fondisti arrivavano in pullman”, ricorda. Oggi, questa parte dell’Alpe di Siusi è meno frequentata a causa delle restrizioni al traffico, che lui considera un provvedimento decisamente positivo.

Con l’introduzione del pedaggio sulle piste da fondo, anche il suo ruolo è cambiato, tanto che ora si occupa della vendita dei giornalieri. Chi, negli ultimi due decenni, ha praticato questo sport sull’Alpe

Matthias Höllrigl trascorre tutto l’inverno sulle piste da fondo dell’Alpe di Siusi … e pare che questo giovi molto alla sua salute!

di Siusi ha quasi sicuramente acquistato da lui uno dei braccialetti colorati. Per molto tempo, è rimasto “di stanza” in una casetta da giardino piuttosto confortevole fino a quando, la scorsa stagione, ha potuto trasferirsi in una nuova e più moderna baita di legno, di cui decanta con entusiasmo la temperatura: “È costante tra i 12 e i 13 gradi, per tutto il giorno!”.

“A volte la gente del paese mi chiede: ‘Continui ad andare lassù a infastidire la gente? Non vuoi smetterla una volta per tutte?’”, senza comprendere che, senza la sua attività, la sua giornata sarebbe priva di scopo. Per lui, il significato di pensione non è certo abbinato al concetto di riposo.

Nato nel 1945 a Rifiano, nei pressi di Merano, uno di 11 figli, Matthias Höllrigl è arrivato a Castelrotto all’inizio degli anni ‘60. Appena conseguito il diploma di elettricista, ha iniziato a lavorare per l’ENEL. Nei primi anni ha vissuto in una piccola stanza dell’Hotel Zum Turm, avvicinandosi già allora per la prima volta allo sci di fondo: negli anni ’70, Castelrotto era ancora sede delle gare di Coppa del Mondo. I suoi primi sci erano di seconda mano, omaggio di Walter Demel, leggenda tedesca di questo sport. Matthias ricorda bene la competitività tra gli atleti della Germania dell’Est e dell’Ovest – i primi all’Hotel Lamm, i secondi all’Hotel Zum Turm – così come la rivoluzione scatenata dal free stile ovvero lo skating.

Per essere veloce e agile nel lavoro davanti alla sua baita, Matthias preferisce lo skating.

Prima però aveva scoperto la passione per la corsa in montagna, tanto che insieme a un amico si allenava regolarmente dal paese al Rifugio Arnika o, passando dalla Malghetta Sciliar, fino all’omonima cima, in un’epoca in cui la corsa – e ancor meno quella in quota – era lontanissima dall’idea di sport di massa. E chi lo sottovaluta a causa della sua età, si sbaglia di grosso: Matthias ha corso la sua prima Maratona a metà dei 60 anni. Per il suo settantesimo compleanno, un gruppo di amici gli ha regalato l’iscrizione alla Maratona di Berlino (la quarta), che ha portato a termine in un tempo di tutto rispetto.

Che Matthias si sia mantenuto attivo per tutta la vita, lo si nota subito: è agile, scattante, con un corpo elastico. Anche ora fa il suo giro sciando sulla pista da fondo, rigorosamente senza bastoncini. “Qui sono solo d’intralcio”, afferma. Stile classico? “No, davanti alla baita devo essere veloce e dinamico”.

A Castelrotto lo conoscono tutti. Per decenni ha lavorato come elettricista per l’ENEL. “Sono stato a casa di tutti”, dichiara. Molti lo ricordano bene: “C’eri sempre quando cadeva un fulmine”. In pas-

sato, ogni tanto gli chiedevano se gli piacesse il paese, i cui abitanti sono noti per una certa superbia. “Quando la gente ha bisogno di elettricità, è sempre gentile”, chiarisce Matthias in tono asciutto.

I rapporti interpersonali gli erano congeniali già nella sua prima professione: curioso, aperto, comunicativo, com’è ancora oggi nel suo ruolo di guardiano delle piste da fondo. E, con gli occhi scintillanti, racconta delle innumerevoli persone che ha incontrato.

Ma non sempre è apprezzato per il suo lavoro: l’introduzione del pedaggio, diversi anni fa, ha inizialmente dovuto affrontare una certa resistenza. Molti reagivano con rabbia. “Alcuni mi hanno letteralmente insultato”, racconta. Ma spesso, riusciva a calmare le acque con il suo modo di fare spiccio e diretto. Una volta, un fondista particolarmente arrabbiato è tornato il giorno dopo con due birre nello zaino, scusandosi e insistendo per condividerle con lui.

E comunque gli appassionati locali li conosce tutti, così come i molti ospiti – che tornano anno dopo

anno e lo salutano come un vecchio amico –e l’élite degli atleti internazionali: con i suoi 80 chilometri di piste perfettamente preparate, da ormai molti anni, l’Alpe di Siusi è una delle mete preferite per i ritiri di allenamento in quota, dove le star delle nazionali si avvicendano nei vari hotel. Petter Northug, Therese Johaug e i leggendari fratelli Bø sono ormai tra i conoscenti di Matthias. Anche Denise Herrmann, fondista e biatleta di livello mondiale ritiratasi recentemente, lo ha ringraziato con un dono speciale: il pettorale autografato della sua vittoria in Coppa del Mondo ad Anterselva. Un gesto che ha visibilmente commosso Matthias.

Il suo unico rimpianto? Non parlare bene l’inglese. “A volte sarebbe stato utile, sia con gli ospiti che con gli atleti”. <

Ciao, Laura!

Nell’estate del 2018, ALPE ha intervistato

Laura Dahlmeier, che ci ha parlato dei suoi successi: eccezionale biatleta di GarmischPartenkirchen, allora venticinquenne, sin da bambina sognava di diventare campionessa olimpica. “È bellissimo ottenere dei risultati così importanti, ma lo sport non è tutto, è solo una parte della vita”, aveva affermato Laura. Con grande sorpresa dei suoi fan, la due volte campionessa olimpica e pluricampionessa mondiale di biathlon ha annunciato poco dopo, a maggio 2019, il ritiro dallo sport agonistico.

Dedicatasi con grande passione all’alpinismo, è diventata guida alpina e sciistica diplomata. “Adoro stare all’aria aperta, in mezzo alla natura, dove riesco a staccare la spina. Per me non ci sono momenti più intensi di quelli che vivo quando arrampico”, ci aveva raccontato.

Amava soprattutto scalare grandi pareti con protezioni a spit, insieme alla sua compagna.

Nelle sue vesti di biatleta, Laura si era allenata più volte anche sull’Alpe di Siusi, un luogo che le stava particolarmente a cuore, di cui apprezzava l’ampio paesaggio innevato, il silenzio e l’atmosfera speciale. Per noi era sempre un grande piacere darle il benvenuto e ricordiamo con gratitudine il tempo trascorso con lei.

Ma le montagne, che Laura amava così tanto, le sono state fatali. A giugno 2025, durante una discesa dalle cime del Karakorum in Pakistan, una caduta massi le ha causato ferite mortali.

Il suo ricordo – quello di un’atleta e di una donna straordinaria che ha lasciato il segno –continua a vivere tra noi.

Da generazioni gli appassionati di sport invernali affollano la pista di ghiaccio di Tires al Catinaccio.

L’era glaciale

Durante i mesi invernali, la pista naturale di pattinaggio di Tires al Catinaccio è un apprezzato luogo di ritrovo per grandi e piccini: ubicata ai piedi delle Dolomiti innevate, consente di divertirsi e fare attività fisica, affacciati su uno splendido scenario.

Oltre a sci da discesa, scialpinismo ed escursioni con le ciaspole, tra i passatempi invernali di Tires al Catinaccio si contano anche il pattinaggio, l’hockey su ghiaccio e il curling. “La pista con balaustre in legno fu costruita a metà degli anni ‘80, nella speranza che resistesse almeno tre o quattro anni. Invece è rimasta in piedi per ben 17 inverni”, racconta sorridendo Walter Mair, presidente di lunga data del Broomball Club Tires. All’epoca, questo sport –un misto tra hockey su prato e su ghiaccio – si stava diffondendo in tutto l’Alto Adige, tanto da portare nel 1984 alla fondazione del club. Il broomball si gioca in squadre composte da cinque elementi e un portiere (come nell’hockey su ghiaccio) con una palla anziché il dischetto, un bastone chiamato broom (ovvero scopa, in inglese) e scarpe speciali con suole antiscivolo invece dei pattini.

Negli anni ’80, anche a Tires questa disciplina godeva di grande popolarità: ogni struttura ricettiva formava la propria squadra che affrontava le altre. La sede del club costruita dai suoi membri – che in paese godeva di uno status prossimo al cult – era costituita da un container bruciacchiato, progressi-

vamente ampliato anno dopo anno, con spogliatoi ricavati da due ex stand fieristici della Cantina Colterenzio. Poi, arrivò il momento di rinnovare tutto e così, alcuni anni fa, il comune costruì una nuova club house con spogliatoi, docce e depositi per le attrezzature.

Oggi come allora, non appena le temperature nel tardo autunno scendono verso lo zero, la pista di ghiaccio naturale viene preparata con un lavoro faticoso che dura giorni. Le balaustre in fibra di vetro e la rasaghiaccio di seconda mano sono state acquistate dal club. Una macchina di questo tipo, detta anche Rolba, viene utilizzata sulle piste artificiali e serve a pulire e lisciare la superficie ghiacciata: da quando viene utilizzata a Tires, la qualità del ghiaccio è notevolmente migliorata, poiché l’acqua calda applicata durante il passaggio scioglie il vecchio strato, consentendo a quello nuovo di congelarsi meglio.

Generazioni di giovani hanno imparato a pattinare proprio qui, anche grazie al noleggio pattini e agli orari fissi aperti al pubblico. Oggi il broomball è quasi scomparso dall’Alto Adige, così come da Tires. Da alcuni anni però, grazie al gentile sostegno dell’Hockey Club Egna, viene organizzato un corso di hockey su ghiaccio per bambini. Una sera alla

Testo: Katja Sanin Foto: Helmuth Rier

In inverno sul Laghetto di Fiè, ai piedi dello Sciliar innevato, regna un gran fermento all’insegna di pattinaggio, hockey e curling.

Il curling e l’hockey su ghiaccio vantano una lunga tradizione in Alto Adige.

settimana, qui si raccoglie anche un gruppo di appassionati provenienti da tutta la regione dolomitica Alpe di Siusi e oltre i suoi confini per contendersi il controllo del puck.

Contrariamente a quanto suggerisce il nome, l’attività principale dell’associazione è il curling, che vanta una lunga tradizione alpina, tanto che nella regione dolomitica Alpe di Siusi viene praticato anche a livello agonistico. A Tires, invece, è una disciplina amatoriale: in inverno, nel corso di cinque serate, ha luogo il torneo Rosengarten, mentre due fine settimana fanno da sfondo a quello annuale e associativo. Sono queste le occasioni apprezzate dagli abitanti del posto per dedicarsi a un hobby condiviso o trascorrere qualche divertente ora con gli amici.

Le sorti del club sono ora nelle mani di uno dei due figli di Walter Mair. Nel frattempo, si sta valutando la possibilità di adattare l’impianto anche all’utilizzo estivo, poiché a causa dei cambiamenti climatici, talvolta la stagione invernale non è abbastanza lunga. Si spera, però, che quest’inverno possa soddisfare ancora le aspettative dei numerosi appassionati di sport su ghiaccio. <

... ON ICE

Anche i dintorni di Tires offrono svariate interessanti opportunità a chi, in inverno, desidera divertirsi pattinando sul ghiaccio:

la pista di Castelrotto nella piazza del paese sarà aperta dal 29 novembre 2025 all’11 gennaio 2026, dalle ore 14:30 alle ore 19:00 nei giorni feriali e già dalle ore 10:30 nei fine settimana e durante le vacanze.

A Siusi allo Sciliar, la pista in piazza O. v. Wolkenstein sarà in funzione dal 29 novembre 2025 al 10 gennaio 2026, tutti i giorni dalle ore 15:00 alle ore 19:00.

Un’esperienza speciale è proposta dalla pista naturale sul Laghetto di Fiè, con possibilità di praticare il curling.

La pista di pattinaggio Kantun a Tires al Catinaccio è aperta da metà dicembre a inizio marzo. Dal 27 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 e dal 14 al 22 febbraio 2026 è aperta tutti i giorni dalle ore 14:00. Fuori dai periodi di vacanza è aperta il mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 14:00. Il mercoledì si organizza, su richiesta, il curling per gli ospiti (+39 345 464 22 77).

Tutte e quattro le piste offrono il noleggio pattini in loco. (L’accesso dipende dalle temperature e dalle condizioni meteorologiche)

“Mi ha sbalzato fuori”

Per la prima volta nell’inverno del 2026, l’Alto Adige farà da sfondo alle sfide per la conquista delle medaglie olimpiche. Nel 1964, Martin Fill di Siusi allo Sciliar ha partecipato alle prime Olimpiadi di Innsbruck in Tirolo, dove si è cimentato nello slalom e nella discesa libera. Ad ALPE ha parlato di ricordi, risultati e successi.

Intervista: Simone Treibenreif

Foto: Helmuth Rier & Privat

ALPE. Quando ripensa alla Sua partecipazione alle Olimpiadi di Innsbruck del 1964, qual è la prima cosa che Le viene in mente?

Martin Fill: La discesa libera. Era molto impegnativa e, dopo due terzi del percorso, il cronista ha annunciato che il mio tempo intermedio era ottimo: lo si sente anche nella registrazione che conservo a casa. La prima parte era caratterizzata da tratti difficili che, durante gli allenamenti, non avevo affrontato bene. In gara invece è filato tutto liscio. Poi però, le curve del terzo tratto “mi hanno portato fuori” e così il risultato finale non è stato quello auspicato.

Alla fine, si è classificato al 27° posto su un totale di 85 atleti...

Sì. La discesa si è svolta sul Patscherkofel: la pista, così come il terreno, era costellata di dossi e salti. Da junior ero un buon discesista, ma poi mi sono specializzato nello slalom e nel gigante. Ecco perché il mio tempo intermedio in discesa libera è stato così buono.

Anche la Sua partecipazione allo slalom non è stata fortunata.

La prima manche è andata bene, ma nella seconda non ho superato correttamente una porta e sono dovuto risalire. Alla fine, mi sono piazzato ventesimo.

Quali erano le Sue aspettative prima delle Olimpiadi?

Speravo di fare delle belle gare, perché la stagione era stata soddisfacente. Sono rimasto deluso

il momento culminante della Sua carriera sportiva?

Qualificarsi e poi partecipare è stato sicuramente un momento importante. Ma la soddisfazione più grande l’ho provata dopo le Olimpiadi quando, a conclusione della Coppa del Mondo, mi sono classificato tra i primi dieci atleti nello slalom, nonostante partissi sempre con numeri di pettorale alti. Tuttavia, i risultati non sono stati sufficienti per ottenere un buon numero di partenza a Inns-

“Speravo di fare delle belle gare, perché la stagione era stata soddisfacente. Purtroppo, è andata male.”

dai risultati, ma mi è mancata anche la componente della fortuna. Nella discesa libera avrei potuto piazzarmi meglio e nello slalom avevo ottenuto buoni risultati prima delle Olimpiadi. Purtroppo, è andata male.

Definirebbe la partecipazione alle Olimpiadi

bruck: all’epoca i punti venivano ricalcolati solo una volta all’anno, a fine stagione. La classifica così ottenuta veniva considerata l’anno successivo per gli elenchi ai cancelletti, indipendentemente dai risultati dei singoli atleti nelle gare invernali. E così, nella stagione 1965/66, ho gareggiato nel primo gruppo dello slalom. Ci ero

Martin Fill, classe 1939, è stato il primo atleta originario della regione dolomitica Alpe di Siusi a partecipare alle Olimpiadi.

di Siusi allo Sciliar, all’epoca membro del gruppo sportivo “Fiamme Oro” della Polizia, dal 1957 al 1967 partecipò alle gare di Coppa del Mondo di sci, con un’interruzione alla fine degli anni ‘50 a causa di un grave infortunio e la conseguente esclusione dalla nazionale. Ma il giovane, nato nel 1939, tornò in pista e nel 1962/63, piazzandosi settimo nella classifica mondiale FIS per lo slalom gigante ed entrando alcuni anni dopo nel primo gruppo di partenza dello slalom. Nel 1962, partecipò ai Campionati mondiali di Chamonix (Francia) e, nel 1964, alle Olimpiadi di Innsbruck, in Tirolo. “Sono stato il primo nato nella regione dolomitica Alpe di Siusi a partecipare alle Olimpiadi”, racconta. Prima di lui, nel 1936, solo la bolzanina e ristoratrice sull’Alpe di Siusi Paula Wiesinger – classe 1907 e coniugata Steger – aveva gareggiato nella combinata alpina ai Giochi Olimpici Invernali di Garmisch-Partenkirchen.

Martin Fill in azione alle Olimpiadi 1964

Nella sua prima e unica partecipazione olimpica, invece, Martin Fill si è classificato 27° nella discesa libera e 20° nello slalom. A fine carriera, ha lavorato come maestro di sci, allenatore privato e formatore di maestri di sci (cosiddetto istruttore).

riuscito anche qualche anno prima nel gigante. Sono molto soddisfatto di questi due risultati.

Ha partecipato alla 9ª edizione dei Giochi Olimpici Invernali, mentre ora siamo arrivati alla 25ª. Cosa è cambiato in questi sei decenni?

All’epoca non pensavamo al denaro: gareggiavamo e ci divertivamo. Dopo la gara sull’Hahnenkamm di Kitzbühel, p.e., a ogni nazione veniva riservato un tavolo al Tenne, si ballava e si festeg-

giava. Oggi questo non è più possibile. Anche l’allenamento è cambiato, diventando molto più intenso e professionale: la forma fisica è fondamentale. Pure io mi allenavo un po’ in estate, ma non nella misura richiesta oggi. Sono mutate anche le condizioni di sicurezza: quando gareggiavo, non c’erano recinzioni e reti a bordo pista, dovevano bastare le balle di fieno da 30 chili. Anche oggi si registrano infortuni, ma all’epoca ricordo tre morti durante le competizioni cui ho parteci-

pato. Lo sci era più rischioso e tecnicamente più complesso: oggi, alla difficoltà si aggiunge anche una velocità maggiore.

Durante la Sua attività di maestro di sci, c’era chi La riconosceva come atleta olimpico di alto livello?

Raramente. Se avessi vinto una medaglia, sarebbe stato diverso, perché ancora oggi gli atleti medagliati sono famosi in tutto il mondo, gli altri molto meno.

L’olimpionico Martin Fill: “Mi aspettavo risultati migliori, perché la stagione era stata buona. Purtroppo, mi è mancata la fortuna”.

I GIOCHI OLIMPICI PER LA PRIMA VOLTA IN ALTO ADIGE

Dal 6 al 22 febbraio si terranno i 25° Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026: dopo Cortina nel 1956 e Torino nel 2006, saranno i terzi disputati in Italia, per cui sono attesi 2.900 atleti provenienti da oltre 90 paesi, che si sfideranno in diverse regioni e in otto località. Oltre alle competizioni sportive nelle sedi principali che danno il nome all’evento – Cortina (Veneto) e Milano (Lombardia) – altre gare si svolgeranno a Bormio, Livigno (entrambe in Lombardia), Predazzo, Tesero (entrambe in Trentino) e Anterselva in Alto Adige, mentre alla cerimonia di chiusura farà da sfondo la storica Arena di Verona (Veneto). Questa suddivisione fa parte del concetto di sostenibilità, perché consente, tra l’altro, l’utilizzo di impianti esistenti.

Nella storia delle Olimpiadi, per la prima volta l’Alto Adige è sede di questa manifestazione sportiva: dall’6 al 22 febbraio 2026, undici gare di biathlon si svolgeranno presso l’Olympic Arena Alto Adige di Anterselva, un centro sportivo invernale che ha già ospitato più volte grandi eventi, come i sei campionati mondiali di biathlon e, dal 1978, accoglie l’annuale Coppa del Mondo.

Per gli assi dello sport altoatesino, invece, la partecipazione alle Olimpiadi non è una novità, nemmeno per quelli della regione dolomitica Alpe di Siusi. Basti pensare a Oswald Haselrieder di Fiè allo Sciliar che, nel 2006, ha vinto la medaglia di bronzo nello slittino doppio a Torino, o agli sciatori Martin Fill (1964 a Innsbruck; vedi anche intervista), Denise Karbon (Salt Lake City 2002 e Vancouver 2010) e Peter Fill (Torino 2006, Vancouver 2010, Sochi 2014 e Pyeongchang 2018). Sebbene le

loro prospettive di qualifica siano promettenti anche nel 2026, dipendono in larga misura dai risultati delle gare che si terranno nei mesi precedenti l’inizio dei Giochi (e successivi alla stampa del presente numero di ALPE). Certamente, lo sciatore di Castelrotto Florian Schieder, le slittiniste su pista artificiale Andrea Vötter di Fiè allo Sciliar e Sandra Robatscher di Tires al

Le medaglie dei Giochi invernali 2026: in totale ne saranno assegnate 1.146 a fronte 195 gare.

(Foto: Milano Cortina 2026)

Catinaccio, lo snowboarder Aaron March di Fiè allo Sciliar e la freestyler Maria Gasslitter, residente in Val Gardena ma il cui padre è originario di Castelrotto, hanno tutte le carte in regola per ottenere risultati eccellenti.

Nella Laurinstube dell’albergo Altes Gasthaus am Weiher a Fiè allo Sciliar, una serie di dipinti narra la tragica storia di Re Laurino. (Da sinistra a destra e dall‘alto al basso): Laurino sequestra Similde. Laurin sfida Dietrich a combattere. Hildebrand e Dietrich uccidono i nani. La cattura di Laurin. La liberazione di Similde. Laurin pietrificato sul Tschafon.

Nell’albergo Altes Gasthaus am Weiher il tempo si è fermato.

La maledizione del Re dei nani

Rosa, rosso o arancione:

stando alla leggenda, lo scintillante roseto del Catinaccio è opera di Re Laurino.

Mozzafiato, spettacolare, sensazionale! In realtà, nessun aggettivo è sufficiente per descrivere la magia del suggestivo gioco di colori che, per alcuni minuti all’alba o al tramonto, tinge le Dolomiti di colori brillanti, per lo più rosa, rosso o arancione. In Alto Adige, questo affascinante fenomeno naturale è chiamato Enrosadira e interessa soprattutto le rocce dolomitiche, chiare e calcaree, che riflettono particolarmente bene la luce del sole basso all’orizzonte.

Intorno all’Enrosadira delle Dolomiti si intreccia la leggenda di Re Laurino, che narra quanto segue. In tempi remoti, nella zona dell’odierno Ca-

tinaccio (in tedesco Rosengarten, giardino delle rose) regnava Laurino, il Re dei nani, piccolo, ma potente, intelligente e ricco: se nel suo regno sotterraneo aveva accumulato oro e pietre preziose, in superficie aveva creato un meraviglioso ed enorme roseto, incastonato nel magnifico massiccio montuoso e circondato da una ragnatela di seta invisibile e impenetrabile.

Un giorno, Laurino venne a sapere che la bella Similde, figlia del Re dell’Adige, sarebbe andata in sposa al vincitore di un torneo cavalleresco, cui furono invitati tutti i nobili della zona, tranne lui. Così, grazie alla sua cappa magica, decise di parte-

Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

COME HA ORIGINE L’ENROSADIRA?

È un fenomeno ottico causato dall’angolo di incidenza piatto della luce solare.

· Quando il sole è basso all’orizzonte, la sua luce attraversa uno strato più spesso di atmosfera

· Ciò fa sì che i colori a onde corte (come il blu) vengano dispersi maggiormente

· I colori a onde lunghe (rosso, arancione) invece raggiungono le cime, facendole risplendere di queste tonalità.

· Le rocce calcaree chiare delle Dolomiti (soprattutto la dolomia) riflettono questa luce.

Il Catinaccio risplende al tramonto: un meraviglioso dono della natura.

cipare come ospite invisibile. Non appena scorse la fanciulla, si innamorò del suo bel viso, la caricò sul cavallo e la portò nel suo regno.

I cavalieri che corteggiavano Similde, tra cui Dietrich von Bern (personaggio leggendario, discendente da Teodorico il Grande), partirono per liberare la principessa. Trovato il giardino, sfondarono la ragnatela invisibile e distrussero le rose. Laurino combatté coraggiosamente con la sua cappa magica e forza sovrumana ma, alla fine, fu sopraffatto non appena i cavalieri scoprirono il suo camuffamento.

Laurino, disperato per la perdita del suo giardino, lanciò una maledizione: “Nessun occhio umano potrà mai più posarsi sul mio roseto, né di giorno né di notte!”, dimenticandosi però del crepuscolo. E così, ancora oggi, quando il sole tinge le rocce di una luce arancione-rosata, il Catinaccio si mostra nella sua splendente magnificenza.

Un “local hero”. Per molti/e altoatesini/e, Laurino è un eroe popolare, tanto che chi si sposta in regione si imbatte molto spesso nel suo nome, visto che alberghi, ristoranti, rifugi, sentieri e altri luoghi sono dedicati a questo personaggio leggendario. Non occorre andare lontano per ammirare il ciclo di dipinti che narra la sua storia: la vecchia locanda sulle rive del Laghetto di Fiè, infatti, custodisce la “Laurinstube”, dove sei quadri di grandi dimensioni – realizzati in stile romantico-naturalistico dall’artista altoatesino Ignaz Stolz intorno al 1900 – illustrano la leggenda: il rapimento della bella Similde da parte di Laurino, il duello con Dietrich von Bern e la liberazione della principessa. Al Re dei nani è stato riservato un finale tragico. Ma se il prezzo pagato è la famosa Enrosadira, gli amanti della montagna hanno ricevuto un dono mozzafiato per l’eternità. <

Nel fascino di Wolkenstein

Equitazione, tradizione e tanta natura: la Cavalcata Oswald von Wolkenstein è il clou sportivo­culturale d’inizio estate

Nel corso di quest’evento, 36 squadre composte da agguerriti cavalieri e cavalli si contendono l’ambito stendardo. Da oltre quattro decenni, in Alto Adige, questo torneo equestre è uno degli appuntamenti fissi d’inizio estate. Le compagini, che sfilano davanti a uno scenario magnifico, partono da Castel Trostburg a Ponte Gardena e percorrono paesi, sentieri e campi per raggiungere il traguardo di Castel Prösels a Fiè allo Sciliar, dopo aver superato prove impegnative.

“Sono quattro le sedi di gara”, spiega Klaus Marmsoler, presidente del comitato organizzativo. “Le sfide molto diverse tra loro – la giostra sul Monte Calvario di Castelrotto, il labirinto al Matzlbödele di Siusi allo Sciliar, la corsa a osta-

coli al Laghetto di Fiè e il passaggio fra le porte di Castel Prösels – mettono a dura prova le squadre. Alla fine, vince quella che ottiene il miglior tempo complessivo”. Questo torneo, che attira migliaia di spettatori, regala emozioni fino all’ultimo secondo. <

Nel 2026, la 43ª edizione della Cavalcata di Oswald von Wolkenstein si svolgerà dal 29 al 31 maggio e sarà allietata da un ricco programma d’intrattenimento che coniuga storia, sport, tradizione, cultura e folklore. Il torneo vero e proprio avrà luogo domenica 31 maggio.

Testo: Elisabeth Augustin Foto: Armin „Indio“ Mayr

Gli antichi peri sorgono ancora nei cortili dei masi e nei frutteti insieme ai prugni.

“Kloazn”, un patrimonio culturale davvero particolare

Il ripieno dei tradizionali krapfen è spesso avvolto dal mistero: in realtà, si tratta di pere essiccate preparate in modo speciale.

Testo: Barbara Pichler

Foto: Helmuth Rier

“Kloazn” (o “Kloatzen”) è un termine che, in molte regioni germanofone, descrive un patrimonio comune. Dietro a questo nome dal suono un po’ particolare, si cela infatti un antico termine regionale che indica la preparazione specifica di una varietà di pere per lo più piccole, sode e non troppo dolci. Soprattutto nelle zone rurali, così come nella regione dolomitica Alpe di Siusi, i “Kloazn” hanno un particolare ruolo in cucina e, oggi, vengono utilizzati principalmente come ripieno dei tradizionali krapfen.

I nostri antenati dipendevano dalla natura e riconoscevano l’importanza delle scorte per sopravvivere nei mesi più freddi. Grazie alla lenta essiccazione – in passato si utilizzavano i grandi forni per il pane presenti nei masi – le pere tagliate a metà perdono l’umidità e si conservano a lungo, sviluppando un aroma intenso e dolce. Un tempo, questi frutti erano spesso l’unica prelibatezza disponibile, soprattutto per i bambini.

Al Ristorante St. Oswald, come in molte famiglie nella regione dolomitica Alpe di Siusi, in occasione delle festività si preparano ancora i tradizionali krapfen con ripieno di “Kloazn”. Le due sorelle

La loro preparazione affonda le sue radici nelle usanze e nei costumi di quelle aree, dove la conoscenza relativa alla conservazione degli alimenti viene tramandata ancora oggi di generazione in generazione e spesso condivisa solo all’interno della famiglia.

I dolci krapfen, un’opera d’arte di Hubert Kostner a Castelrotto.

Herta e Frieda seguono ancora gli insegnamenti della madre. Il maso di Frieda vanta un vecchio forno per il pane, in cui è possibile essiccare circa 25 kg di frutta alla volta. Ma anche il forno della cucina del ristorante fa il suo dovere. “Le pere tagliate in quarti vanno infornate tre volte a temperatura moderata, lasciandole raffreddare tra una fase e l’altra”, spiega Herta descrivendo il laborioso processo. Successivamente, allo scopo di mantenerle inalterate per mesi, devono esse conservate in un luogo asciutto.

Per il ripieno dei krapfen, le “Kloazn” vanno messe a mollo in acqua per una notte e poi cotte fino a quando non si trasformano in un composto soffice. Anche la ricetta dei krapfen, spesso segreta, è una tradizione di famiglia. Probabilmente ne esistono moltissime. Se siete interessati, potete trovarla nei libri di cucina dell’Alto Adige e su Internet o con-

vincere qualcuno a svelare il proprio segreto. In alternativa, potete sperimentare e creare la vostra. Krapfen come sculture. Nell’estate del 2025, l’artista Hubert Kostner di Castelrotto ha realizzato un’installazione davanti alla Cassa Raiffeisen di Castelrotto-Ortisei. Si tratta di una scultura in alluminio che raffigura due krapfen, insieme alla loro ricetta in grande formato, scritta a mano dalla madre dello stesso Kostner e affissa sulla facciata. Un’altra parte dell’installazione è costituita dal rinfoltimento degli antichi peri, alcuni dei quali crescono ancora nella regione dolomitica Alpe di Siusi, che verranno piantati sul nuovo prato davanti alla sede della banca e presso altri “patrocinatori” della zona. Ciò consente il perpetuarsi di una vecchia tradizione: ogni nuovo pero diventa al contempo parte dell’opera d’arte e patrimonio culturale immateriale. <

L’essiccazione delle pere segue un processo di lavorazione ben definito e complesso.

Ripieno di “Kloazn”

Il ripieno di “Kloazn”, utilizzato per farcire i tradizionali krapfen, viene spesso arricchito con marmellata di prugne. Per la sua preparazione, si utilizzava ciò che cresceva in loco: nella regione dolomitica Alpe di Siusi, erano principalmente pere o prugne, che maturavano per lo più nei frutteti dei masi.

INGREDIENTI

3 kg di pere (preferibilmente di varietà piccola)

3 cucchiai di zucchero, cannella

PREPARAZIONE

Tagliare le pere in quarti e privarle dei semi. Disporle su una teglia e cuocerle nel forno per circa un’ora a temperatura non troppo elevata (circa 150°C). Farle raffreddare. Ripetere l’operazione altre due volte. Lasciarle essiccare in un luogo asciutto e ventilato per tre settimane. Prima della preparazione del ripieno, mettere la frutta in ammollo nell’acqua per una notte. Il giorno successivo, cucinarle sempre in acqua, scolarle e passarle al setaccio. Aggiungere tre cucchiai di zucchero e un po’ di cannella.

Ricetta tratta da: “Südtiroler Backbuch” (ricettario altoatesino, ndt) di Anneliese Kompatscher Foto: Helmuth Rier

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e dell’Almbus (linea 11)

> Supplemento per il cane: 42,00 €

Nordic Pass 3 in 7* 89,00 Euro

Durante 7 giorni (dalla 1a vidimazione)

> per 3 giorni utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi

OPPURE dell’Alpe di Siusi Express (linea 10), negli stessi 3 giorni

accesso illimitato alle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi/Val Gardena

> utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15)

e dell’Almbus (linea 11)

Nordic Pass 7* 118,00 Euro

Valido 7 giorni consecutivi (dalla 1a vidimazione)

> utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15)

e dell’Almbus (linea 11)

Nordic Pass 14* 182,00 Euro

Valido 14 giorni consecutivi (dalla 1a vidimazione)

> accesso illimitato alle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi / Val Gardena, alla Cabinovia Alpe di Siusi e all’Alpe di Siusi Express (linea 10)

> accesso illimitato alle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi / Val Gardena, alla Cabinovia Alpe di Siusi e all’Alpe di Siusi Express (linea 10)

> utilizzo illimitato del bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5, 15) e dell’Almbus (linea 11)

> La Combi Card e il Nordic Pass, in vendita presso le biglietterie della Cabinovia Alpe di Siusi, le Associazioni Turistiche Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar e presso alcune strutture alberghiere, non sono trasferibili.

> Combi Card: corse gratuite per bambini, nati 2018–2026, e portatori di handicap su sedia a rotelle. Metà prezzo per giovani, nati 2008–2017.

> Nordic Pass: metà prezzo per giovani, nati dopo 01/01/2010.

*La carta cliente “Südtirol Alto Adige Guest Pass”, non acquistabile e rilasciata gratuitamente ad ogni ospite dal proprio affittacamere o albergatore della regione dolomitica Alpe di Siusi, prevede una riduzione del prezzo sulla Combi Card e sul Nordic Pass.

Funivia Siusi-Alpe di Siusi Spa

39040 Siusi allo Sciliar · via Sciliar 39 Tel. 0471 704 270 · www.seiseralmbahn.it · info@seiseralmbahn.it

Highlights inverno 2025/26

Dicembre 2025

MAGIA NATALIZIA NELLA

REGIONE DOLOMITICA

ALPE DI SIUSI

L’aroma di pan di zenzero, cannella e vin brulè segna il ritorno dell’Avvento alle falde dello Sciliar, durante il quale un’atmosfera particolarmente intima aleggia sulla regione dolomitica Alpe di Siusi con i suoi piccoli ma raffinati Mercatini di Natale. I produttori locali offrono artigianato artistico e articoli regionali, accompagnati da tipici canti e note natalizie e dalle specialità gastronomiche, che invitano a trascorrere qualche momento in compagnia.

DATE

Natale in montagna

a Castelrotto

> 29–30 novembre 2025

> 5–8 dicembre 2025

> 12–14 dicembre 2025

> 13 dicembre 2025: sfilata dei Krampus

> 19–21 dicembre 2025

> 19 dicembre 2025: concerto di Natale dei Kastelruther Spatzen

> 24 dicembre 2025

> 26–28 dicembre 2025

Mercatino di Fiè

“Aspettando il Natale”

> 6–7 dicembre 2025

> 13 dicembre 2025

> 20–21 dicembre 2025

> 23–24 dicembre 2025

> 27 dicembre 2025

> 30 dicembre 2025

> 3 gennaio 2026

> 6 gennaio 2026

Inverno “Bergler” a Tires al Catinaccio

> 6 dicembre 2025

> 27 dicembre 2025

Seis on Ice

Pattinaggio con variegato programma di intrattenimento natalizio per grandi e piccini.

> 29 novembre 2025

a 10 gennaio 2026

Inverno 2025/26

INVERNO A CASTEL PRÖSELS

Anche in inverno hanno luogo le visite guidate di Castel Prösels e, combinate con una suggestiva escursione, sono un’interessante alternativa allo sci. Dal 8 gennaio al 12 marzo 2026, ogni giovedì alle ore 15:00, il maniero si desta dal torpore invernale per dare il benvenuto ai suoi ospiti. Durante un tour guidato della durata di un’ora, i visitatori possono scoprire preziosi dettagli sulla sua storia e sui suoi antichi abitanti, oltre che ammirare tre esposizioni artistiche e una ricca collezione d’armi. Il 27/12/2025, 2/1/2026 e 19/2/2026 si svolgeranno le “Giornate gastroculturali invernali”, che riservano agli ospiti la possibilità di degustare gratuitamente (al termine della visita guidata) alcune tipiche specialità locali offerte dai produttori stessi presso gli stand nel cortile, accompagnato da musica dal vivo. schloss-proesels.it

Per le visite guidate invernali è necessaria l’iscrizione via mail all’indirizzo info@schloss-proesels.it entro le 12 del giorno dell’evento.

Inverno 2025/26

EVENTI OLTRE

LE PISTE

Scoprire la natura con tutti i sensi! A Castelrotto verrà organizzato una visita al caseificio con degustazione. A Siusi allo Sciliar è possibile scoprire la magia del crepuscolo e la panificazione. A Fiè allo Sciliar si svolgono escursioni con visita al mulino e al maso con pranzo tradizionale e visite al Castel Prösels tra gusto e cultura. A Tires si scopre l’incontaminato paesaggio della Val Ciamin con le ciaspole. Sull‘Alpe di Siusi i partecipanti sono attesi da escursioni notturne e da corsi di cucina per preparare il Kaiserschmarrn. seiseralm.it/winteradventure

18 gennaio 2026 IL MATRIMONIO CONTADINO A CASTELROTTO

Lo spettacolo in costume più affascinante dell’Alto Adige: si tratta della ricostruzione storica di un matrimonio contadino, così come lo si celebrava un tempo ai piedi dello Sciliar. Clou dello spettacolo è il corteo nuziale che, in costume tipico su slitte splendidamente addobbate e trainate dai cavalli, parte da San Valentino per raggiungere il centro a Castelrotto, coinvolgendo i visitatori in un viaggio nel 19° secolo.

Foto: TVKastelruth/Helmuth Rier
Foto: SchlossPrösels/Helmuth Rier
Foto: SAM/Fabian Dalpiaz

Inverno 2025/26

CENTRO VISITE DEL PARCO NATURALE

SCILIAR-CATINACCIO

Mentre fuori la natura riposa, il Centro visite a Siusi allo Sciliar offre una panoramica della ricca flora e fauna del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio. Quest‘ inverno una particolare attenzione sarà rivolta al ritorno del lupo e al modo in cui le persone si rapportano con questo animale. Nell‘ambito della mostra «Il lupo è qui» persone che hanno a che fare professionalmente con questi animali racconteranno le loro esperienze. Il centro visite è accessibile gratuitamente durante gli orari di apertura. seiseralm.it/centrovisite

Inverno 2025/26

DOLOMITI RANGER NEL PARCO NATURALE

SCILIAR-CATINACCIO

Alla scoperta del mondo invernale di animali e streghe con tutta la famiglia! Presso il Laghetto di Fiè, le famiglie partiranno alla ricerca delle tracce di animali e, guidate da un esperto, scopriranno come gli animali si preparano all’inverno, ai vari fenomeni che lo caratterizzano e al freddo. Inoltre, esamineranno le caratteristiche della neve, avventurandosi nel bosco fino al Sasso delle Streghe dove la Strega Marta racconterà loro leggende e aneddoti sulle fattucchiere a maghi. seiseralm.it/dolomiti-ranger

DATE

> Venerdì, 26 dicembre 2025

> Venerdì, 2 gennaio 2026

> Venerdì, 20 febbraio 2026

> Mercoledì, 1 aprile 2026

30 gennaio 2026

ALTO ADIGE

MOONLIGHT CLASSIC

ALPE DI SIUSI

Anche nel 2026, la Moonlight Classic offre a numerosi atleti e appassionati dello sci di fondo la possibilità di trascorrere momenti fantastici e di cimentarsi a livello internazionale in una competizione notturna, illuminata dalla luce delle fiaccole e al cospetto dello scenario mozzafiato del più vasto altipiano d’Europa. I tracciati ad anello di 30 e 15 km, con partenza e arrivo a Compatsch, devono essere percorsi esclusivamente in stile classico. Questo spettacolare evento prende il via alle ore 20:00. Prenotazione obbligatoria su moonlightclassic.info

8 febbraio 2026

TRADIZIONALE

GARA DI SKIJÖRING

ALL‘ALPE DI SIUSI

Un’affascinante combinazione di sci e cavalli! Nello skijoring, gli sciatori sono trainati da cavalli su un percorso preparato e si cimentano in gare emozionanti. Un’esperienza spettacolare per i partecipanti e gli spettatori.

Marzo / aprile 2026

EARLY BIRD SKIING CON COLAZIONE

Divertimento all’alba sugli sci con colazione sull’Alpe di Siusi. Una volta alla settimana, un impianto di risalita a turno apre già alle ore 7:00 del mattino, consentendo di provare un’esperienza davvero unica: lasciare le prime tracce sulle piste appena battute e godersi la suggestiva atmosfera mattutina sull’altipiano più vasto d’Europa, accompagnati da esperti maestri di sci e dai loro preziosi consigli. Alle ore 9:00 è prevista una sosta al rifugio con ricca e deliziosa colazione a base di specialità altoatesine.

DATE

> Mercoledì, 4 marzo 2026

> Mercoledì, 11 marzo 2026

> Mercoledì, 18 marzo 2026

> Mercoledì, 25 marzo 2026

> Mercoledì, 1 aprile 2026

8 marzo 2026

DOLOMITES

DIRNDL SKI DAY

L’8 marzo 2026, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, si svolgerà il Dolomites Dirndl Ski Day sull’Alpe di Siusi. Questo divertente evento sportivo è riservato a solo donne dai 18 anni che possono partecipare in un team da due persone (amiche, sorelle, madri/ figlie). Si parte in “dirndl” (vestito tradizionale sudtirolese). Parte del ricavato sarà devoluto all’organizzazione “Donne aiutano Donne”.

Marzo 2026

20 ANNI SWING ON SNOW WINTER MUSIC FESTIVAL

Per sei giorni la regione dolomitica Alpe di Siusi si trasforma in un paesaggio sonoro unico: durante Swing on Snow musica popolare, brass, soul, pop e jazz si fondono in un’esperienza alpina inconfondibile.

Da 20 anni il WinterMusicFestival invita ospiti da vicino e da lontano a unire il piacere dell’inverno con quello musicale. Al mattino le prime note risuonano alla stazione a monte della Cabinovia Alpe di Siusi, a mezzogiorno si suona nelle baite dell’Alpe di Siusi. La sera i concerti animano i paesi di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio – spesso in un’atmosfera così raccolta da sembrare un concerto privato in salotto. Swing on Snow è un piccolo ma prezioso segreto: i concerti sono personali e intimi, eppure di altissimo livello. Gli artisti che vi si esibiscono non sono affatto sconosciuti: molti sono tra le scoperte più interessanti della musica popolare, brass, soul, pop e jazz. Accanto a loro si esibiscono band di grande prestigio, che di solito calcano solo i palchi più importanti. Per il 20° anniversario vi attende un “Best of” di due decenni di storia del festival, con momenti musicali indimenticabili e artisti che hanno contribuito a creare il carattere unico di Swing on Snow. swingonsnow.com

DATE

> 12–14 marzo 2026

> 18–21 marzo 2026

Foto: SAM/Armin Mayr
Foto: SAM/ASP
Foto: SAM/Fabian
Dalpiaz

Anteprima estate 2026

5 maggio – 26 giugno 2026

ALPE DI SIUSI BALANCE

Stare all‘aria aperta, muoversi e allo stesso tempo trovare pace, relax e piacere nella natura: tutto questo è Alpe di Siusi Balance. Un‘escursione mattutina al Rifugio Monte Cavone, un’escursione floristica sull’Alpe di Siusi, una visita guidata a una fattoria, yoga sul Colle di Castelrotto, la terapia Kneipp a Ratzes, un corso di ceramica o l‘intreccio del salice... Le esperienze Balance offrono movimento, benessere e relax per il corpo e la mente. seiseralm.it/balance

6–21 giugno 2026

FESTIVAL DEL GUSTO

DOLOMITES „100% DALLA REGIONE DOLOMITICA

ALPE DI SIUSI“

Per tutti gli appassionati della cucina altoatesina, dal 6 al 21 giugno si terrà il “Festival del gusto” all’insegna dei piatti con ingredienti al 100% dalla regione dolomitica Alpe di Siusi. Buongustai possono farsi un‘idea del vasto sortimento di specialità locali nei ristoranti partecipanti. Il 22 maggio, a Castelrotto, si terrà l’evento inaugurale, lo show culinario dal vivo “Alto Adige a Tavola”, durante il quale saranno preparati e degustati piatti locali. seiseralm.it/festivaldelgusto

Estate 2026

L’ESTATE AL CASTEL PRÖSELS

Dal 1 maggio al 31 ottobre Castel Prösels, il più importante maniero del Tirolo risalente all’epoca di Massimiliano, è aperto alle visite guidate, che fanno luce sulla sua storia e su quella dei signori di Fiè, strettamente intrecciate l’una all’altra. Gli speciali tour per bambini accompagnati dalla Strega Martha consentono loro d’immergersi nel mondo delle leggende e di apprendere nozioni interessanti sull’arte curativa del passato; quelli in compagnia del Cavaliere Federico, invece, aprono le porte al mondo di cavalieri, scudieri e nobildonne. Concerti, letture e diversi eventi completano il programma culturale. Castel Prösels accoglie inoltre due outdoor escapes. Bambini (a partire da 9 anni) accompagnati da genitori, giovani e adulti in gruppi di massimo cinque persone possono mettere alla prova fiuto, creatività, spirito di squadra, doti logico-matematiche ma, soprattutto, capacità di apprendimento e divertimento. E mentre i più piccini si divertono nel parco giochi, i genitori possono dedicarsi ai piaceri del palato nel bar del castello. schloss-proesels.it

13–17 maggio 2026

SCHLERN MUSIC –MUSICA DA CAMERA SOTTO LO SCILIAR

Il festival biennale di musica da camera Schlern Music, per la seconda volta sotto la direzione artistica di Philipp von Steinaecker e Chiara Tonelli, invita a concerti cameristici di altissimo livello, con musicisti internazionali, in luoghi sempre diversi: dal maso al Castel Prösels fino a una segheria. www.schlernmusic.it

29–31 maggio 2026

43a CAVALCATA OSWALD

VON WOLKENSTEIN

Un tuffo nell’atmosfera cavalleresca, tra stendardi e vessilli, lance puntate al vento e indomiti cavalieri pronti a sfidarsi in prove rocambolesche in sella ai loro destrieri. La Cavalcata Oswald von Wolkenstein è un mix di tradizione medievale, folclore e sport equestre, dedicata al celebre cantore e poeta del 14° secolo, in un percorso a tappe che ripercorre la sua vita leggendaria negli scenari incantati della regione dolomitica Alpe di Siusi. Il 29, 30 e 31 maggio 2026 la grande manifestazione torna tra le Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO), ai piedi dello Sciliar. A sfidarsi tra le incitazioni della folla, 36 squadre di cavalieri in abiti tradizionali che si destreggeranno in 4 tornei. La presentazione delle squadre e la grande festa si terranno nella località di Castelrotto. ovwritt.com

7 giugno 2026

“VÖLSER DORFKUCHL” (STREET FOOD)

Questa sera, la piazza centrale di Fiè si trasforma in un luogo culinario unico. Street food e stand gastronomici gestiti dagli agricoltori di Fiè trasformeranno il centro del paese in un miglio gastronomico davvero speciale. seiseralm.it/esperienzegastronomiche

12/13 giugno 2026

OPEN AIR DEI KASTELRUTHER SPATZEN

Migliaia di fans sono attesi a Siusi allo Sciliar per applaudire i “Kastelruther Spatzen”, pronti a esibirsi su un palcoscenico a cielo aperto, con hit che vanno dal 1993 fino oggi. Come ogni anno, parteciperanno all’evento anche gruppi musicali provenienti da vicino e da lontano.

Luglio / agosto 2026

NOTTI DELLE STREGHE A SIUSI E CASTELROTTO

Vivete serate magiche nei centri dei paesi di Castelrotto e Siusi allo Sciliar, perché le “Notti delle Streghe” offrono davvero tanto! Diversi gruppi musicali dal vivo creano una grande atmosfera, mentre gruppi folcloristici danno prova della loro abilità. Per i più piccoli c‘è una varietà di intrattenimenti per bambini e, come momento clou, il ballo delle streghe sulla piazza del paese.

Foto: IDM/Patrick Schwienbacher
Foto: OvW/Ingrid
Heiss Foto:

22 giugno – 7 settembre 2026

SUMMER CLASSICS DI SIUSI ALLO SCILIAR

Agli appassionati di musica classica, Siusi allo Sciliar propone anche quest’anno una serie di straordinari concerti: artisti italiani con esperienze internazionali si esibiranno sulle note di grandi compositori.

29 giugno – 28 agosto 2026

ESTATE IN FAMIGLIA

In estate l’Alpe di Siusi si trasforma in un paradiso magico per i bambini. In occasione del “Dolomiti Ranger” grandi e piccoli detective partono alla scoperta del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, delle specie notturne, esplorando la foresta con tutti i loro sensi durante un mattino avventuroso. Chi invece preferisce conoscere da vicino la vita di un maso può partecipare al programma “Un universo in fattoria”, che consentirà di ammirare cavalli e pecore e di vedere come la farina viene trasformata in pane e il latte in formaggio.

16 luglio 2026

EVENTI GASTRONOMICI ALL’APERTO

Il 16 luglio, la “Cena del Montanaro” con una tavolata lunga 100 metri, offre a 170 ospiti un menù gourmet di 5 portate con vista panoramica sull’Enrosadira del Catinaccio. seiseralm.it/esperienzegastronomiche

5 luglio 2026

13a MEZZA MARATONA

ALPE DI SIUSI

Sono 21 i km della Mezza Maratona Alpe di Siusi, l’avvincente gara di corsa ad alta quota, che vede un massimo di 1000 atleti e appassionati correre sui saliscendi dolomitici. Si tratta della tredicesima edizione di un’entusiasmante sfida che, negli anni precedenti, ha attirato nella regione dolomitica Alpe di Siusi numerosi maratoneti e sportivi. In uno scenario davvero unico, il percorso si inerpica su un dislivello di 601 m, costeggiando Sciliar, Sassolungo, Sassopiatto e i Denti di Terrarossa, fino al punto più alto, Punta d’Oro, a 2.050 m di altitudine. Nuovo: In questa edizione ci sarà anche una corsa per bambini. running.seiseralm.it

11 luglio 2026

9a SKY MARATHON CATINACCIO-SCILIAR

Tires al Catinaccio, incastonata nel magnifico scenario delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO), fa da sfondo alla Sky Marathon Catinaccio-Sciliar, una maratona alpina di 45 km con un dislivello di circa 3.000 m. Il percorso con partenza da Tires si snoda intorno al Catinaccio e, costeggiando lo Sciliar e Monte Cavone, fa ritorno al centro del paese. Il punto più in quota è Passo Principe, a 2.630 m di altitudine. skymarathontiers.it

8 settembre 2026

TRADIZIONALE

MERCATO ANNUALE

Ogni anno il 8 settembre a Compatsch sull’Alpe di Siusi viene organizzato il mercato tradizionale, allietato da musica dal vivo e vari stand che propongono i loro prodotti e diverse specialità gastronomiche.

Autunno 2026

TRANSUMANZE

Alla fine della stagione estiva si festeggia il ritorno a valle del bestiame, rallegrato da schioccatori di frusta, musica dal vivo e piatti tipici. La transumanza dall’Alpe di Siusi si terrà il 3 ottobre, quelle di Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio il 4 ottobre 2026.

9–12 ottobre 2026

FESTA DEI

KASTELRUTHER

SPATZEN

La tradizione ha un nome: “Kastelruther Spatzen”. Un’occasione per festeggiare alla grande, fra migliaia di fan radunati sotto il grande tendone di Castelrotto, immersi nello scenario delle Dolomiti. Un’emozione davvero senza eguali.

1 – 31 ottobre 2026 49a DISPENSA DI FIÈ A OTTOBRE

Da 49 anni, la Dispensa di Fiè è l’evento gastronomico autunnale per eccellenza nella regione dolomitica Alpe di Siusi. Ristoratori e albergatori di Fiè allo Sciliar invitano buongustai e appassionati di specialità tipiche a partecipare all’ottobre gastronomico. Questi artisti dei fornelli creano con raffinatezza pietanze originali al motto “Antiche ricette reinterpretate e servite con amore”. dispensadifie.com

1 settembre – 30 ottobre 2026

PIACERI AUTUNNALI IN MONTAGNA

L’autunno dorato nella regione dolomitica Alpe di Siusi ha in serbo un’atmosfera davvero particolare all’insegna dei tour guidati e della gastronomia nella natura. “Piaceri autunnali in montagna” offre un connubio di esperienze outdoor, magnifici paesaggi e momenti dedicati alle delizie del palato. Ne sono un esempio le escursioni guidate all’alba con prima colazione in rifugio, corsi di cucina e i tour gastronomici con degustazioni o all’insegna del “Törggelen”. seiseralm.it/autunnomontano

Foto: SAM: Helmuth Rier

Visto & sentito

#TeamSeiserAlm, una terra di sportivi. Da sempre, l’Alpe di Siusi è una sede di allenamento apprezzata a livello internazionale, oltre che culla di numerosi talenti: anche quest’anno scende in pista un #TeamSeiserAlm davvero formidabile, che annovera lo sciatore Florian Schieder, gli slittinisti su pista artificiale Andrea Vötter, Leon Haselrieder e Sandra Robatscher, il telemarker Raphael Mahlknecht, lo snowboarder freestyler Felix Fulterer, gli snowboarder Aaron March e Tommy Rabanser, gli slittinisti su pista naturale Lotte Mulser e Tobias Paur, la sciatrice freestyler Maria Gasslitter, nonché Tobias Grossrubatscher, parapendista e professionista di Hike&Fly. Non manca neppure Peter Fill, ex sciatore e attuale allenatore di sci, che mantiene forti legami con la squadra. Anche per il prossimo anno, le associazioni turistiche della regione dolomitica Alpe di Siusi, gli impianti di risalita e Alpe di Siusi Marketing sosterranno gli atleti emergenti. Obiettivo di tale impegno è la promozione dello sport d’eccellenza e la crescita delle giovani leve a livello locale. Orgogliosi dei nostri ragazzi, auguriamo loro una stagione ricca di successi e priva di infortuni.

Doppio riconoscimento per i formaggi del maso Hof zu Fall

Joachim Rier del maso Hof zu Fall a San Valentino ha ottenuto un doppio riconoscimento per la produzione di formaggi di alta qualità. In occasione della “Premiazione dei miglior prodotti dei caseifici aziendali dell’Alto Adige”, l’aromatizzato “Brotklee” e il “Camembert” a pasta molle hanno convinto la giuria per le loro eccellenti caratteristiche. Queste specialità vengono prodotte con grande maestria artigianale nel maso, impiegando ingredienti regionali, in conformità con le linee guida dell’agricoltura biologica (certificazione A•B•CERT). Un ottimo risultato per quest’agricoltore bio e un’ulteriore prova che regionalità e qualità possono andare di pari passo.

Sull’Alpe di Siusi arriva il primo skidoo completamente elettrico dell’Alto Adige

Con il Taiga NOMAD, Rabanser Funivie Srl dà un forte segnale di sostenibilità sull’Alpe di Siusi. Questa motoslitta canadese convince per il suo motore a zero emissioni, 100 km di autonomia e l’elevata affidabilità anche in condizioni estreme. L’alternativa silenziosa, potente ed ecologica alle motoslitte a benzina può essere ricaricata con energia verde in tutte le stazioni degli impianti di risalita. In occasione di una presentazione tenutasi il 27 marzo 2025, altri gestori d’impianti hanno manifestato un grande interesse per questa tecnologia all’avanguardia, che ha il potenziale di rendere più sostenibile il turismo invernale.

COLOFONE ALPE: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. Editore: Alpe di Siusi Marketing, 39050 Fiè allo Sciliar, Via del Paese, 15, Tel. 0471 709 600, info@seiseralm.it, www.seiseralm.it. Direttore responsabile: Elisabeth Augustin. Redazione: Elisabeth Augustin, Rosa Maria Erlacher, Sabine Funk, Barbara Pichler, Vera Rier, Katja Sanin, Simone Treibenreif; Foto: Helmuth Rier. Traduzioni: Bonetti & Peroni. Pubblicità: Seiser Alm Marketing, Sabine Demetz. Impaginazione: Komma Graphik. Stampa: Girardi Print Factory Srl.

ALPE | Inverno

da Tires al Patrimonio Naturale

Rosengarten

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