MaterialiCasa Mag-Book 3/2025 - PREVIEW

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“Il

materiale definitivo è la natura stessa. Il design contemporaneo non la imita, ma ne estrae l’essenza”

Cover by Katz

BRANDS

ABK Group

Biopietra

Iris Ceramica Group

Saint-Gobain

Schlüter-Systems ARDOGRES®

Mapei

Kerakoll

Danilo Ramazzotti Italianhousefloor

130 (OneThirty)

IAMMI

Connubia

Chroma Composites NOT COMPROMISED MycoWorks Winetage

Vetriceramici

Wall&decò Abet Laminati

Ceramiche Marca Corona

S.Anselmo

Cercol

PEOPLE

LLDS

c+d Studio

Antonio Di Maro

GStudio Architetti

CRA-Carlo Ratti Associati

Luigi Guardiani

Carlana Mezzalira Pentimalli

Rizoma Architetture

Comfort Hub

Laura Verdi HUB48

Roberta Studio

OTTO Studio

Eclettico Design Lombardini22 the ne[s]t

GLA – Genius Loci Architettura ovre.design® NOA

Alessia Galimberti & Partners

Studio Svetti Architecture

NS STUDIO

CURA Architekten

Dario Castellino

GEZA Architettura

Mallol Arquitectos

Studio Ricciardi Architetti

Green Building Projects

Officina Abitare

Paola Orlandi

Chiangmai Life Architects

Sanjay Puri Architects

ph. Tom Ross

NORTHCOTE HOUSE

Il progetto di LLDS si ispira alle tradizionali case a schiera di epoca vittoriana per costruire una nuova unità abitativa dalla pianta compatta e ottimizzata, con tetto-giardino, spazi fluidi e materiali sostenibili.

ARCHITETTURA E NEUROSCIENZE

Se guardassimo alla sostenibilità come argomento unicamente connesso all’impiego di sistemi a basso impatto, fermandoci ai tecnicismi della sfera puramente ambientale, rischieremmo una miopia concettuale priva di respiro olistico, incapace di cogliere la complessità dei fattori che definiscono oggi la bontà del costruito. Allargando il campo visivo oltre i margini dell’assodato, ecco emergere prospettive che amplificano il potenziale della materia, estendendola al miglioramento della qualità della vita delle persone e all’accrescimento dell’equilibrio sensoriale, cognitivo ed emotivo all’interno degli spazi abitati.

Con Antonio Di Maro, architetto e tra i principali divulgatori italiani di neuroarchitettura, approfondiamo le radici e gli sviluppi di un approccio che riporta l’uomo al centro, in una dimensione dell’abitare in cui scienza e progettazione convergono.

Partiamo dagli albori, come nasce la sua vocazione per la neuroarchitettura e in cosa consiste nello specifico?

Nel 2011, poco dopo la laurea, partecipai a un corso post-universitario in cui si cominciava a parlare del legame tra cervello umano e ambiente costruito. Ricordo una neurologa raccontare come alcuni elementi architettonici potessero generare una sensazione di discomfort in chi li esperiva. All’epoca il termine “neuroarchitettura” non era ancora diffuso, ma quell’incontro fu per me una rivelazione.

Credo che la mia sensibilità verso questo tema derivi anche dalle mie origini: sono cresciuto in un piccolo paese di campagna, nella provincia di Napoli, immerso nella natura. Quel legame profondo con gli elementi naturali ha sempre rafforzato in me la consapevolezza di quanto l’uomo, nella sua essenza, sia così biologicamente connesso con l’ecosistema.

La nostra mente si è evoluta per millenni in relazione a paesaggi naturali, fino a quando, con la seconda rivoluzione industriale di fine Ottocento, abbiamo cominciato a permanere in ambienti sempre più chiusi e lontani da quel contesto originario. È in questo periodo che l’essere umano, grazie all’elettricità e alla lampadina, ha sperimentato la possibilità di vivere anche di notte, alterando profondamente il ciclo circadiano - il meccanismo biologico che regola

ph. Melania Delle Grave, Agnese Bedini, DSL Studio

Quisimangia

La nuova mensa Mutti firmata dallo studio CRA-Carlo Ratti Associati è uno spazio in cui riconnettersi con la natura grazie ad un design all’avanguardia e scelte materiche originali, come il pavimento realizzato con bucce di pomodoro, scarto di lavorazione aziendale.

VILLA APOLLONIA

Fermo

Una residenza contemporanea in bioedilizia con rivestimenti esterni a basso impatto ambientale e struttura prefabbricata in legno, affacciata sui Monti Sibillini.

ph. Flavio Ricci ENG

Rimini

Una struttura ricettiva fondata sui principi della sostenibilità con camere a tema e spazi comuni progettati da tredici studi di architettura, nel segno del recupero e dei materiali innovativi.

Velwood | ABET LAMINATI

Situata nell’arida regione desertica di Nokha, nel Rajasthan, Narsighar House, progettata da Sanjay Puri Architects, incarna i principi architettonici tradizionali che hanno modellato per secoli il costruito in questa peculiare area dell’India. Come le abitazioni storiche della regione, Narsighar vanta così cortili interni per garantire il raffrescamento passivo, adotta spesse mura in pietra per resistere al calore e le tipiche schermature perforate jali per mitigare l’effetto del sole rovente. Tratti questi, che impreziositi da finestre ad arco, decorazioni litiche, sontuosi pergolati e intricati lavori artigianali di intarsio, non intendono solamente omaggiare le tipiche connotazioni edili del Rajasthan bensì apportare anche vantaggi all’edificio in termini di funzionalità, impatto sull’ambiente, comfort abitativo e performanza strutturale.

DIALOGO TRA INTERNO ED ESTERNO

La nuova finitura Velwood di Abet Laminati conferma l’impegno dell’azienda nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per le superfici d’arredo. Il suo nome racchiude l’essenza stessa del progetto: la morbidezza del velluto si fonde con la matericità del legno, dando vita a un laminato decorativo dal forte impatto sensoriale.

Sviluppata su un’ampia metratura, la casa è caratterizzata da una serie di giardini che collegano armoniosamente gli spazi interni con l’esterno. In questo modo, ogni zona abitata si affaccia su outdoor aperti ma riparati e protetti da pannelli in pietra traforata che, oltre a ridurre il calore, difendono anche l’abitazione dalle frequenti tempeste di sabbia.

Ogni volume è stato progettato individualmente, creando una composizione dinamica e articolata. Un ampio portico d’ingresso conduce a un cortile soleggiato, collegato a sua volta a un porticato in pietra om-

Velwood nasce dall’esigenza di coniugare performance funzionali ed estetica avanzata: la texture superficiale richiama infatti la profondità materica del legno naturale, arricchita da una sensazione tattile morbida e vellutata. Il risultato è una finitura ad alta definizione, in grado di generare riflessi e variazioni cromatiche assimilabili all’effetto del tranciato laccato, mantenendo le caratteristiche tecniche del laminato decorativo.

KERAKOLL COLORS un progetto cromatico tra estetica,

sostenibilità e design

Lontano dall’essere mero dettaglio estetico, il colore è linguaggio creativo che trasforma lo spazio in esperienza, accompagna la vita quotidiana e rappresenta un segno distintivo nel design contemporaneo. Con questa consapevolezza Kerakoll, brand di riferimento per le resine e i materiali decorativi, inaugura un nuovo capitolo cromatico presentando Kerakoll Colors, un progetto inedito che mette al centro la forza del colore con una collezione di pitture, smalti, rivestimenti, resine decorative e tecniche, vernici, stucchi e sigillanti, coordinati in un’unica palette di 1.500 tonalità per interni ed esterni.

La proposta intende porsi come strumento di progettazione integrato e sofisticato in cui convergono raffinatezza, funzionalità e sostenibilità. Un’evoluzione che raccoglie l’eredità delle precedenti collezioni Warm e Color Collection per ridefinire l’uso del colore nell’architettura, volgendolo in vero e proprio elemento progettuale in grado di contribuire all’armonia visiva degli ambienti che veste.

Diverse sono le gamme di cui si compone l’offerta Kerakoll Colors: alcune già lanciate - come Color Collection, con le sue resine tecniche e decorative, i micro-film e i parquet, e Color Fill per la stuccatura e la sigillatura decorativa - e altre concepite esclusivamente per questa nuova fase, come Color Interior e Color Exterior per la decorazione di interni ed esterni.

Concepito come un grande contenitore cromatico, Kerakoll Colors prevede 8 Color

Chart selezionate con cura in base ai trend attuali della progettazione: Neutral, Blue, Green, Brown, Yellow, Terracotta, Magenta e Purple sono pensate per creare abbinamenti contemporanei e di forte impatto, moltiplicando così le possibilità di scelta all’interno di una stessa colorazione.

DUE SICILIE

Frammenti materici

Debonademeo Studio realizza in collaborazione con Chroma Composites la collezione di vasi e tavolini bassi “Due Sicilie” per la nuova serie Chroma® Objects, una linea inedita di oggetti e arredi in tiratura limitata, realizzati con la materia Chroma® e declinati dalla visione di 12 designer.

Il duo di designer ha attinto ispirazione dai motivi decorativi di origine ancestrale che rivestono i pavimenti, le pareti, gli elementi architettonici, le superfici tessili di chiese, palazzi, piazze e terrazze del Sud Italia. Un alfabeto iconografico reinterpretato, realizzato sotto forma di oggetti e complementi d’arredo.

Le geometrie e i cromatismi mediterranei si fondono alla materia donando vitalità a manufatti caratterizzati da forme essenziali pensate per adattarsi a tutti gli ambienti domestici e non solo.

Nella materia Chroma® sono inseriti, come un prezioso intarsio, frammenti geometrici di travertino di diverse forme e dimensioni, così da creare pattern evocativi ma estremamente leggeri e armonici. Chroma® è un materiale nato dalla fusione tra materiali compositi e frammenti di materiali di recupero dall’alto valore estetico e simbolico.

Attraverso il processo Mersus®, matrici composite si fondono con frammenti di metallo, legno, marmo o pietre preziose, generando vasi e tavolini dalle diverse fogge e colori, unicum originali e dall’inedita irripetibile estetica.

ph. Serena Eller Vainicher /Eller Studio

MAG | BOOK | 3-2025

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