Soltech - Catalogo Parte 01

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12A EDIZIONE

SOLUZIONI TECNICHE

PER LE COSTRUZIONI

IN LEGNO

Al fianco di chi progetta e costruisce strutture in legno

Da oltre 30 anni, Soltech affianca tecnici e costruttori nella scelta e nella fornitura di ancoraggi standard e soluzioni su misura, con l'obiettivo di rendere le strutture in legno sicure e durature.

Connessioni standard

Grazie ad un magazzino con migliaia di articoli in pronta consegna, siamo in grado di fornire la miglior soluzione tecnica per la costruzione.

Prodotti STH

Grazie al reparto di carpenteria interno all'Azienda, Soltech studia e realizza gamme di prodotti, garantendo qualità artigianale combinata all'efficenza e alla tecnologia di un'azienda 4.0. Ogni prodotto è sottoposto a test presso laboratori qualificati.

CE e certificazioni

I nostri prodotti standard e su progetto soddisfano i requisiti normativi europei come ETA, marcatura CE, EN 1090. I prodotti da costruzione, dove richiesto, sono testati per rientrare nei requisiti normativi.

Connessioni su progetto

Ogni progetto presenta le sue sfide, spesso uniche, il team di progettazione e produzione realizza la miglior connessione metallica certificata a seconda del progetto fornito. Lavorazioni in conformità EN1090, EXC2 e EXC3.

Prodotti innovativi

Soltech investe continuamente nella ricerca e nello sviluppo di prodotti per garantire che le soluzioni siano efficenti e soddisfino le esigenze dei professionisti dell'edilizia. AIRTECH, brevetto Soltech, è il primo ed unico sistema di ancoraggio ispezionabile.

Controlli di qualità

I prodotti e le attività Soltech sono caratterizzate da qualità e innovazione. L'Azienda è sottoposta a controlli periodici da parte di enti certificatori ed è in grado di certificare l'elemento metallico su richiesta.

Attrezzatura

Soltech offre una vasta gamma di attrezzature portatili per la carpenteria del legno, come seghe a nastro, seghe a catena, mortasatrici, foratrici, fresatrici e altro.

Assistenza personalizzata al cliente

I tecnici Soltech forniscono informazioni su prodotti standard presenti a catalogo, ma anche supporto tecnico per la produzione di elementi speciali, assistenza in fase di installazione e info commerciali.

Qualità dei materiali

Soltech seleziona solo i migliori materiali per i suoi prodotti. Le soluzioni Soltech rispettano i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e alcuni prodotti sono realizzati in acciaio Carbon Neutral.

Software SOLTECH LAB

Per agevolare il lavoro quotidiano di tecnici strutturisti, Soltech ha implementato SoltechLAB, il programma che permette di eseguire il calcolo di connessioni strutturali in legno con viti, staffe Steel e AIRTECH.

Stoccaggio e consegna

Dalla sede Soltech, l'ufficio logistica fa tutto il possibile per garantire la consegna puntuale del materiale sia presso i magazzini sia direttamente in cantiere.

CHI SIAMO

Soltech è un’azienda specializzata in soluzioni tecniche di alta qualità per un’edilizia in legno innovativa e sostenibile.

Negli ultimi decenni il settore delle costruzioni in legno ha vissuto grandi cambiamenti e l’impiego in edilizia di questo nobile materiale ha assunto particolare rilevanza.

Ad oggi, gli edifici in legno sono in grado di soddisfare le esigenze più ricercate relative al comfort abitativo e rispondono in pieno alle direttive politiche riguardanti il risparmio energetico, la compatibilità ambientale e la sostenibilità.

Le tecnologie costruttive hanno fatto passi da gigante, proponendo soluzioni sempre più performanti e personalizzate per Tecnici, Progettisti e Imprese.

Soltech nasce nel 1992 dalla passione e visione di Emanuele Gatti per la ferramenta e la lavorazione dei metalli, cresce e si afferma come realtà aziendale con un know-how tecnico unico richiesto in Italia e all’estero.

Affianca tecnici e costruttori nella scelta e nella fornitura di ancoraggi standard ma soprattutto introduce una grande innovazione nel settore: realizza soluzioni su misura con l’obiettivo di rendere le strutture in legno sicure e durature, oltre a fornire un servizio completo. Offre servizi di consulenza, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e collabora con i principali enti certificatori, università e laboratori di prova.

Dispone di un magazzino con migliaia di articoli in pronta consegna, e con il proprio reparto di carpenteria è in grado di soddisfare tutti i tipi di connessioni grazie a macchinari a controllo numerico, robot e personale altamente qualificato.

La sede produttiva si trova a Pesaro ed opera su tutto il territorio nazionale tramite la sua rete commerciale.

CERTIFICAZIONI

La marcatura CE è obbligatoria per i prodotti da costruzione commercializzati all’interno dello Spazio Economico Europeo. Attesta la conformità di un prodotto alla normativa della comunità europea, ciò permette la libera circolazione del prodotto stesso all'interno del mercato europeo.

ETA (European Technical Assessment) è la valutazione documentata della prestazione di un prodotto da costruzione, in relazione alle sue caratteristiche essenziali, conformemente al rispettivo documento per la valutazione europea.

Soltech ha ottenuto il riconoscimento di Azienda certificata EN 1090 per le attività di produzione di componenti per strutture di acciaio in classe di esecuzione EXC2 e EXC3.

UNI EN ISO 9001 Per la produzione di componenti strutturali metallici, Soltech ne garantisce il controllo e la rintracciabilità seguendo rigorosi processi, in conformità UNI EN ISO 9001.

Soltech soddisfa i severi requisiti UNI EN ISO 3834 per tutto il processo di saldatura e controlli dei componenti strutturali metallici.

Soltech si impegna sempre più ad utilizzare acciai contenenti altissime percentuali di materiale riciclato. In questo modo, le soluzioni tecniche Soltech ad uso strutturale possono essere impiegate senza problemi anche nell’edilizia pubblica e nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).

Per alcuni dei suoi prodotti, come ad esempio per il Sistema AIRTECH, Soltech utilizza acciaio Carbon Neutral, ovvero un acciaio prodotto tramite processi di compensazione che rendono la sua produzione a basse o addirittura priva di emissioni.

Pesaro

CONNESSIONI STANDARD

Soltech si interfaccia quotidianamente con progettisti, carpentieri e imprese per offrire la miglior soluzione tecnica, grazie ad un vasto magazzino di articoli "standard", i quali includono anche ancoraggi di produzione Soltech.

QUANDO UN PRODOTTO PUO’ ESSERE DEFINITO STANDARD?

Un elemento di connessione viene definito standard quando è prodotto sulla base di una linea guida (ETAG) e di normative italiane o internazionali (UNI, EN, ISO, DIN).

Seguendo le procedure descritte nelle ETAG, il produttore realizzerà l’elemento. Quest’ultimo verrà sottoposto a test da parte di un laboratorio accreditato che provvederà al rilascio di una ETA (Valutazione Tecnica Europea), così da poter distribuire il prodotto con marcatura CE e relativa D.o.P. (Declaration of Performance).

Il tecnico Progettista in fase di progettazione può attenersi alle caratteristiche tecniche dell’elemento standard riportate nella ETA. Tale deve essere fornita dal produttore o distributore dell’ancoraggio.

In concomitanza della consegna della merce viene rilasciata la D.o.P., documento che integra la conformità CE ed è corredato dai dati tecnici e dalla presa di responsabilità del produttore con Firma e Timbro. La D.o.P accompagna il prodotto in cantiere insieme al documento di trasporto.

CONNESSIONI SU PROGETTO

Soltech realizza connessioni metalliche su misura, grazie al reparto di carpenteria interno attrezzato con macchinari a controllo numerico, robot e personale altamente qualificato. Garantisce ancoraggi certificati e marcati CE, anche per elementi progettati con classi di esecuzione EXC2 e EXC3.

COSA

S’INTENDE PER ANCORAGGIO SU MISURA?

Un elemento di connessione su progetto viene considerato un ancoraggio speciale per la sua forma, ma soprattutto per le sue caratteristiche meccaniche e di resistenza. Viene normalmente studiato e progettato dal progettista strutturale quando gli ancoraggi 'standard' non soddisfano i requisiti di progetto. Ogni ancoraggio deve essere progettato e realizzato seguendo le norme di riferimento.

COME VIENE REALIZZATO UN ANCORAGGIO SU MISURA?

Dopo aver progettato l’elemento, il progettista strutturale fornisce al produttore un disegno tecnico della connessione metallica, dove sono indicati il tipo di acciaio strutturale da utilizzare, la tipologia e la classe di esecuzione delle saldature (EXC2 o EXC3), oltre ad eventuali controlli aggiuntivi sulle stesse, e infine il tipo di trattamento protettivo da applicare all’elemento al fine di garantirne la voluta durabilità.

In Soltech, i tecnici prendono in carico il progetto e il personale specializzato, con qualifiche specifiche per la saldatura WELDER APPROVAL TEST CERTIFICATE IN ACCORDANCE WITH ISO 9606-1, realizza le saldature in conformità al progetto o alla norma di riferimento e, se necessario, interviene anche con saldatura robotizzata.

I controlli sulla saldatura vengono eseguiti da personale interno con qualifica di OPERATORE QUALIFICATO II° LIVELLO in accordo con UNI EN 473 e ISO 9712, in funzione della classe di esecuzione richiesta dal progettista.

Seguono controlli sui trattamenti protettivi applicati (es. zincatura o verniciatura), attraverso apposite strumentazioni, fino ad arrivare al controllo finale della qualità.

Al termine delle procedure, all’elemento verrà applicata la marcatura CE e verrà redatta la D.o.P. (Dichiarazione di Prestazione), in cui vengono riportate le informazioni necessarie all’accettazione in cantiere del prodotto e alla rintracciabilità.

PRODOTTI INNOVATIVI

Soltech dispone di un ufficio tecnico e laboratorio prototipi per ricercare soluzioni costruttive per l'edilizia in legno sempre più all'avanguardia.

È solamente attraverso la ricerca e lo sviluppo che si riescono a creare prodotti con ottime qualità statiche e che facilitino la messa in opera. Ed è da questa costante attività che sono stati realizzati prodotti come AIRTECH, le staffe STEEL, le staffe ORIENTABILI e la gamma dei portapilastri con AIR-TECHNOLOGY.

Soltech inoltre si avvale della collaborazione dei più importanti Istituti Universitari delle principali province italiane. Di seguito alcuni studi realizzati:

• campagna prove realizzate con alcuni dei laboratori più importanti, come CNR di Trento, Laboratorio Università Ancona, per ottenere i valori di resistenza (argomenti utilizzati anche per la tesi di alcuni studenti);

• campagna prove per ottenere i valori di resistenza di componenti aggiuntivi del sistema brevettato AIRTECH (argomento utilizzato per la tesi di alcuni studenti).

PROVE DI LABORATORIO

Le prove di laboratorio sono test normati su provini di acciaio che servono per determinare una specifica caratteristica del materiale e valutarne la conformità.

Poiché le sollecitazioni meccaniche si concentrano sui punti di connessione, l'integrità degli elementi di fissaggio è estremamente importante.

Prima di essere introdotti sul mercato, tutti i prodotti ideati e realizzati da Soltech - come viti, staffe Steel e Airtech - sono sottoposti a rigorose prove di laboratorio per valutarne le caratteristiche tecniche e meccaniche e la conseguente idoneità.

Prove a compressione
Prove a taglio e trazione
Prove a compressione e instabilità
Prove di laboratorio per testare la resistenza delle viti

QUALITA' E AMBIENTE

Soltech ha acquisito, nei suoi oltre 30 anni di esperienza, un know-how tecnico unico, entrando a contatto con realtà diverse non solo in tutta Italia ma anche all’estero, e si è distinta sul mercato per la capacità di proporre soluzioni altamente performanti, personalizzate e innovative, affidabili e certificate.

La sua può essere definita a tutti gli effetti un’artigianalità 4.0 al servizio dell’edilizia in legno, con l’obiettivo di rendere le strutture sempre più sicure e durature.

I REQUISITI

Nel quadro delle azioni per il clima e delle politiche strategiche in materia di energia per raggiungere l'obiettivo di una società ad emissioni zero entro il 2050, il settore dell’edilizia in legno rappresenta la chiave per dare impulso alla riqualificazione energetica degli edifici, garantire un adeguato comfort abitativo e promuovere la sostenibilità ambientale.

In tale contesto, essere in possesso di tutte le Certificazioni necessarie rappresenta un passo in avanti verso il futuro e Soltech si impegna ogni giorno per offrire soluzioni all’avanguardia nel pieno rispetto delle normative

Soltech è da sempre attenta nel rimanere aggiornata e al passo con le nuove normative, per questo motivo si avvale del supporto di Enti Certificatori e Consulenti leader del settore.

Si prodiga quotidianamente nel migliorare la qualità degli articoli di propria produzione, attraverso fasi di prestudio, analisi, sviluppo e controllo svolte all’interno dei suoi reparti tecnici e produttivi.

Grazie a questo costante impegno, l’Azienda ha ottenuto sui suoi prodotti interamente realizzati in Italia un importante riconoscimento: la valutazione tecnica ETA (European Technical Approval).

Soltech è in grado di produrre ancoraggi con garanzie di marcature CE anche per gli ancoraggi metallici realizzati su misura, grazie al possesso delle Certificazioni EN 1090 e ISO 3834 per la corretta gestione della produzione dei materiali in fabbrica e del processo di saldatura e di taglio. Dal 2006 inoltre l’Azienda è certificata EN 1090 anche per elementi progettati in classe di esecuzione EXC3.

Per garantire una realizzazione del prodotto a regola d’arte, periodicamente, si effettuano controlli in Azienda sui procedimenti della produzione e sui particolari tecnici con strumenti ad alta tecnologia (spessori di rivestimenti con ultrasuoni, controllo temperature di lavorazione dei metalli, ecc.).

Inoltre, Soltech si impegna ad utilizzare prevalentemente acciai contenenti altissime percentuali di materiale riciclato. In questo modo, le soluzioni tecniche Soltech ad uso strutturale possono essere impiegate senza problemi anche nell’edilizia pubblica e nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)

Per alcuni dei suoi prodotti, come ad esempio per il Sistema AIRTECH, Soltech utilizza acciaio Carbon Neutral, ovvero un acciaio prodotto tramite processi di compensazione che rendono la sua produzione a basse o addirittura priva di emissioni.

FORMAZIONE PROFESSIONALE E COLLABORAZIONI

Grazie alla sua esperienza e alla continua ricerca applicata sul mercato, Soltech è un partner autorevole nella formazione professionale.

Durante l'anno siamo coinvolti direttamente nella formazione di ingegneri, architetti e geometri grazie alla stretta collaborazione con numerosi Ordini Professionali.

Attraverso corsi, seminari formativi e collaborazioni con professionisti ed atenei illustri, Soltech è in prima fila nella promozione di un’edilizia in legno sempre più consapevole.

Soltech crede nell’aggiornamento e nella formazione professionale. Per questo dedica tempo e risorse alla formazione specializzata dei suoi addetti e tecnici, di giovani provenienti da scuole superiori Geometri e da Università che si avvicinano al mondo del lavoro dell’edilizia in legno, di ingegneri, architetti e geometri.

Durante l’anno, Soltech organizza incontri e seminari, in azienda o presso enti terzi, in sinergia con Associazioni e Organi Professionali per il riconoscimento dei crediti formativi.

Ma non solo, negli anni, Soltech ha sviluppato importanti progetti in collaborazione con Scuole e Istituti Universitari delle principali province italiane:

• Università di Bologna: campagna prove su elementi di fissaggio (argomento utilizzato per la tesi di alcuni studenti);

• Università Firenze: campagna prove per ottenere i valori di resistenza del sistema brevettato AIRTECH (argomento utilizzato per la tesi di alcuni studenti);

• Università di Ancona: campagna prove per ottenere i valori di resistenza di componenti aggiuntivi del sistema brevettato AIRTECH (argomento utilizzato per la tesi di alcuni studenti);

• Università La Sapienza di Roma: collaborazione come partner strutturale per la realizzazione della struttura in competizione al concorso internazionale Solar Decathlon Middle East;

• Università di Architettura Ferrara: membri della giuria per la valutazione dei progetti per la rivalutazione dell’arenile del “Parco del mare” di Rimini;

• Università di Architettura Ferrara: lezione di approfondimento teorico e pratico sui sistemi di fissaggio per le strutture in legno.

INFORMAZIONI UTILI PER IL PROGETTISTA

LE COSTRUZIONI IN LEGNO

La costruzione in legno che essa sia una copertura, un solaio, una capriata, una terrazza o addirittura un’abitazione completamente in legno, può offrire dei notevoli vantaggi:

• Il legno è un materiale duttile, leggero e resistente, in caso di incendio il legno brucia lentamente. Questo comporta una minor compromissione delle proprietà strutturali dell’edificio e una maggior sicurezza per chi ci vive.

• La leggerezza e la resistenza di questo materiale consentono alle strutture in legno di essere elastiche e quindi adeguate ad affrontare i terremoti. Queste costruzioni riescono ad assorbire meglio le scosse sismiche, limitando le lesioni strutturali.

• La leggerezza del materiale permette di ideare strutture snelle, caratterizzate da pareti dallo spessore ridotto, tutto a beneficio del design.

• Qualsiasi sia la tipologia di struttura che si voglia realizzare, il legno assicura rapidità di esecuzione.

• Risparmio energetico e rispetto per l’ambiente sono vantaggi derivanti dalla costruzione in legno. Il legno è un materiale ecologico e naturale, ma soprattutto rinnovabile. La capacità isolante del legno permette alle strutture di consumare poca energia per il riscaldamento invernale e per il condizionamento estivo.

L'evoluzione della costruzione in legno

PRIMA in legno si costruiva così

ADESSO in legno si costruisce anche così

REGOLE PER UNA BUONA COSTRUZIONE

DURABILITÀ: la durata della vita del legno dipende essenzialmente da due fattori: l’acqua e gli insetti. L’ acqua è la causa dello sviluppo di batteri e funghi, mentre gli insetti attaccano il legno per procurarsi il cibo. Pertanto la durabilità del legno è relazionabile con l’ambiente, con l’esposizione all’umidità e alla manutenzione dell’opera costruita.

Il legno, infatti, in presenza di acqua assorbe l’umidità andando quindi a dilatarsi e restringersi in base alla quantità assorbita. Essendo l’umidità habitat perfetto per muffe e funghi, è bene far attenzione in fase di progettazione e montaggio a questi dettagli: - optare per soluzioni che permettano un passaggio d’aria costante per consentire l’asciugatura del legno; - prevedere e applicare nastri e sigillanti in tutte le zone soggette ad infiltrazioni di acqua.

SOLIDITÀ STRUTTURALE: nelle strutture in legno è fondamentale l’utilizzo di hold down e angolari bassi per assicurare una buona stabilità e resistenza antisismica. Tali elementi assicurano che la resistenza alle sollecitazioni venga distribuita su tutta la struttura, quindi le tensioni straordinarie di taglio e trazione vengono distribuite su una moltitudine di elementi che collaborano alla resistenza globale dell’edificio. Hold down e angolari bassi vanno inseriti anche per il collegamento tra solaio e pareti sotto e soprastanti.

ISOLAMENTO: per garantire una casa calda, con poche dispersioni di calore e quindi un buon risparmio energetico ed economico è fondamentale isolare al meglio pareti e coperture.

La progettazione energetica deve andare di pari passo con la progettazione architettonica e impiantistica. Nella valutazione dei prodotti e tecniche di isolamento, i punti fondamentali da valutare sono:

• la conducibilità termica; la resistenza termica R;

• la trasmittanza termica U.

Questo è il risultato per aver costruito senza attenersi alle regole della natura.

Come si può notare, l’acqua è penetrata all’interno delle fessurazioni, ristagnando e facendo marcire il legno.

La ferramenta lasciata a contatto diretto con le intemperie presenterà segni di ossidazione.

Un collegamento realizzato in modo tale da non permettere il ristagno dell’acqua e la cui ferramenta è protetta dalle intemperie: si presenta così.

LE CARATTERISTICHE DEI METALLI

L' ACCIAIO

La duttilità delle strutture in legno è resa possibile dalle connessioni metalliche che vengono realizzate principalmente con connettori cilindrici, piastre e angolari.

L' ACCIAIO S355J0W

L’ acciaio S355J0W, è un materiale brevettato nel 1933 dalla United States Steel Corporation. La composizione chimica ha subito alcune modifiche nel tempo per incrementare la resistenza meccanica. I materiali che compongono la lega sono: rame, cromo, fosforo, nichel, zolfo, manganese, silicio. Il suo nome è dovuto alle caratteristiche del materiale:

• elevata resistenza corrosione (CORrosion resistance)

• elevata resistenza meccanica (TENsile strength).

La caratteristica principale dell’ acciaio tipo CORTEN è quella di auto proteggersi dalla corrosione elettrochimica, mediante la formazione di una patina superficiale compatta passivante, costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega, tale da impedire il progressivo estendersi della corrosione; tale film varia di tonalità col passare del tempo, solitamente ha una colorazione bruna.

È evidente il comportamento notevolmente diverso dell’acciaio COR-TEN rispetto all'acciaio al carbonio nei confronti dell’azione corrosiva, infatti in quest’ultimo il film superficiale formato dai prodotti di ossidazione (ruggine) risulta poroso e incoerente e per questo non idoneo a passivare il sottostante metallo.

La formazione del film superficiale passivante avviene però solo in presenza di determinate condizioni ambientali quali:

• esposizione agli agenti atmosferici (pioggia, sole);

• assenza di ristagni e/o contatti permanenti con acqua.

In caso contrario il film protettivo non si forma e l’acciaio si comporta come un comune acciaio al carbonio.

Di solito il film protettivo non si forma quando si hanno determinate condizioni ambientali quali:

• ristagni di acqua;

• ambienti con cloruri o in presenza di acqua di mare, in quanto i cloruri tendono a non formare un film protettivo;

• schermature;

• applicazioni, subito dopo l’esposizione, di pitture o di cere protettive.

I DIVERSI TIPI DI ACCIAIO INOX

A seconda delle percentuali di leganti utilizzati possiamo avere acciai diversi, tra cui troviamo:

• Acciai austenitici sono acciai inossidabili che contengono il 17-19% di cromo, l’8-14% di nichel e, eventualmente, un 2-3% di molibdeno.

• Acciai martensitici, ovvero leghe costituite dall’11% al 18% di cromo, da una buona parte di carbonio e dalla presenza di molibdeno, manganese e silicio.

• Acciai ferritici e inossidabili in cui è presente solamente il cromo in una percentuale dal 12 al 17%.

• Acciai austeno-ferritici, detti anche “duplex”, che si rivelano acciai inossidabili all’interno dei quali il cromo è presente in una percentuale dal 18 al 26%, seguito dal nichel (4,5-6,5%) e, eventualmente, dal molibdeno (2,5-3%).

Dopo aver fatto queste distinzioni, arriviamo alle tipologie di acciaio inox più comuni, che vengono accompagnate dalla sigla 'AISI 304' e 'AISI 316'. In entrambi i casi si tratta di acciaio inox austenitico altamente qualitativo, che generalmente contiene un buon 18% di cromo e l'8% di nichel.

Indicando le differenze tra acciaio inox 304 e 316 è utile sapere che, spesso proprio per le percentuali di cromo e nichel, l’acciaio inox 304 viene accompagnato dalla

sigla “18/8”. Il 316 viene invece accompagnato dalla sigla “18/8/3”.

Quest’ultimo “3” indica la quantità di molibdeno presente (3%), che si presenta come una prima differenziazione importante: non si tratta solo di un numero, ma di un’aggiunta che conferisce all’acciaio 316 una maggiore resistenza alla corrosione causata dai cloruri.

In pratica, possiamo dire che l’AISI 316 si differisce dal 304 per via della sua composizione (e delle conseguenti e relative caratteristiche). Parlando di differenza tra acciaio inox 304 e 316, è utile considerare che il primo è ottimo sia per l’uso in ambienti interni che per l’utilizzo nelle aree outdoor. Tuttavia, non se ne consiglia l’uso nei luoghi in cui il livello di inquinamento è elevato (come le zone industriali, i porti, gli stabilimenti dove si lavorano o si utilizzano prodotti chimici, etc.).

D’altra parte, l’AISI 316 ha il molibdeno dalla sua parte che, seppur implementato in percentuali ridotte, riesce comunque a fare la differenza, permettendo a questo acciaio di rivelarsi idoneo in tutte quelle situazioni in cui il 304 è sconsigliato.

PROGETTARE L'ACCIAIO

Una proprietà meccanica esaltata dall’acciaio è il modulo elastico, ovvero la resistenza alla deformazione elastica che tocca i 210.000 N/mm². Questo valore dell’acciaio è circa il doppio di quello del titanio (105.000 N/mm²) e addirittura il triplo di quello dell’alluminio (70.000 N/mm²).

Il punto di forza dell’acciaio però è la resistenza a fatica, che si traduce in una garanzia per la sicurezza della struttura che avrà un elemento che invecchia molto più lentamente.

L’utilizzo quindi non rappresenta per l’acciaio un fattore di alto rischio così come lo è per l’alluminio che, con le continue sollecitazioni che derivano dall’uso, perde più rapidamente le sue caratteristiche di resistenza alle rotture.

L’acciaio inoltre presenta un limite di fatica, cioè un carico che può essere applicato un numero infinite di volte senza provocarne rotture. Quindi modeste sollecitazioni non affaticano l’acciaio, mentre l’alluminio soffre anche con un carico minimo.

Pertanto nel settore delle costruzioni in legno consigliamo vivamente l’utilizzo dell’acciaio, la sua elasticità è ottimale anche per quanto riguarda le verifiche sismiche.

LE CARATTERISTICHE DEL LEGNO

IL LEGNO

Il comportamento meccanico del legno varia significativamente in base alle tre direzioni che lo caratterizzano.

La resistenza maggiore è in direzione della fibratura, infatti gli elementi in legno ad uso strutturale vengono sfruttati quasi prevalentemente in tale direzione.

Leggerezza, rapporto resistenza/peso e omogeneità rendono il legno un ottimo materiale per le costruzioni in zone sismiche. Il legno però ha un comportamento elasto-fragile privo di risorse duttili tipiche invece dell'acciaio.

Legno lamellare incollato omogeneo

CORROSIONE

Le strutture in legno sono inserite in un contesto da cui non si può prescidere e con cui interagisce. Conoscere la collocazione degli elementi lignei è fondamentale per scegliere un fissaggio idoneo che garantisca prestazioni nel tempo.

CLASSI DI SERVIZIO

Le classi di servizio sono legate alle condizioni termoigrometriche dell'ambiente in cui è inserito un elemento strutturale in legno. Le NTC18 _ EC5_CNR DT 206 r01/18 identificano 4 categorie a seconda della percentuale di umidità del materiale combinata alla temperatura e all'umidità dell'ambiente circostante.

al

Elementi esposti alle intemperie senza possibilità di ristagno d'acqua

CLASSI DI CORROSIVITA' ATMOSFERICHE

La corrosione causata dall'atmosfera dipende dall'umidità relativa, dall'inquinamento atmosferico, dal contenuto di cloruri e dal fatto che il collegamento sia interno, esterno protetto o esterno. L'esposizione è descritta dalla categoria CE che si basa sulla categoria C come definita nella norma EN ISO 9223. La corrosività atmosferica agisce solo sulla parte esposta del connettore.

La protezione contro la corrosione dei connettori e degli elementi di collegamento deve essere presa in considerazione separatamente. Se l'uso di un prodotto è assegnato ad una particolare classe d'uso, questa deve essere considerata come la massima classe d'uso possibile. L'utilizzo in tutte le classi di utilizzo inferiori è possibile senza limitazioni. Pertanto un prodotto che può essere utilizzato al massimo nella classe d'uso 2, può essere utilizzato senza problemi anche nella classe d'uso 1. In condizioni ambientali con elevato attacco chimico, le norme tecniche (ad es. EN1993-1-4 (A)) dovrebbero fungere da base per determinare la qualità del materiale richiesto.

C1 C2
C3
C4
C5
Elementi all'interno di edifici isolati e riscaldati.
Elementi
riparo (cioè non esposti alla pioggia), in condizioni non riscaldate e non isolate
Elementi immersi nel suolo o nell'acqua (es. pali di fondazione e strutture marine)
Classe di durata
Ordine di grandezza per la durata cumulativa dell'effetto del carico caratteristico

TRATTAMENTI

I trattamenti superficiali dei metalli sono una serie di operazioni volte a mantenere nel tempo le caratteristiche del metallo stesso, in modo da scongiurare o ritardare nel tempo gli effetti della corrosione legati all’esposizione ad un ambiente più o meno aggressivo. L’acciaio non protetto ed esposto agli agenti atmosferici è soggetto alla corrosione. Per evitare danneggiamenti da corrosione, le strutture di acciaio devono essere protette per resistere alle sollecitazioni corrosive per tutto il tempo di vita richiesto alla struttura.

N.B. I valori riportati in queste tabelle sono da considerarsi di riferimento.

Zincatura a caldo UNI EN ISO 1461

Zincatura Galvanica bianca UNI EN ISO 2081

Zincatura Galvanica gialla UNI EN ISO 2081

Zinco - Nichel + 3 UNI EN ISO 9227

Dracomet UNI EN ISO 16047

Verniciatura UNI EN ISO 12944

Vernice intumescente UNI EN 24624:1993

UNI EN ISO 1461

Zincatura + Verniciatura

UNI EN ISO 12944-5

UNI EN 13438

LA SCELTA DEL TRATTAMENTO

Superficie grezza e irregolare si deposita nei fori piccoli

Superficie uniforme e semi lucida argento non crea spessori fastidiosi

Superficie uniforme e semi lucida gialla non crea spessori fastidiosi

Superficie uniforme e semi lucida argento non crea spessori fastidiosi

Superficie regolare non crea spessori fastidiosi 600-1000h

Bella presenza estetica Varia dal prodotto

Strato protettivo per ritardo reazione al fuoco REI "varia dal prodotto"

Zincatura a caldo Vernici liquide Verniciatura a polvere Molto alta

La scelta del sistema di protezione da utilizzare verrà effettuata fra i sistemi che offrono la durabilità richiesta per l’ambiente in cui andremo a collocare la connessione metallica.

Alta

ZINCATURA A CALDO

Questo tipo di trattamento si ottiene immergendo gli elementi da trattare in vasche contenenti zinco fuso ad una temperatura di circa 450°C. In esse si formerà un rivestimento di lega ferro-zinco.

Questo metodo, rispetto alla zincatura a freddo, offre un duplice vantaggio, cioè di essere meccanicamente molto resistente e di avere un significativo spessore che permette un’ elevata resistenza all’ossidazione: in ambienti esterni può durare molti anni.

L’inconveniente dell’alta temperatura impiegata per la lavorazione è l’insorgenza di deformazioni.

Per questo motivo, per materiale con uno spessore inferiore a 1,5mm questo tipo di trattamento è sconsigliabile.

Inoltre, se vi è la presenza di fori di piccolo diametro, questi possono essere in parte o del tutto otturati.

Vantaggi:

• possibilità di utilizzo in quasi tutti gli ambienti esterni;

• possibilità di utilizzo a contatto con molti tipi di suoli, di legno, di metallo.

Svantaggi:

• insorgenza di deformazioni durante il processo di zincatura;

• prevedere accorgimenti in presenza di fori di piccolo diametro, filettature da proteggere per evitare possibili otturazioni.

ZINCATURA ELETTROLITICA

Questo tipo di trattamento si ottiene immergendo gli elementi, preventivamente decapati, da trattare in bagni contenenti soluzioni di sale di zinco percorsi da corrente elettrica.

In questo modo, per un processo di elettrolisi, avviene la deposizione dello zinco sul manufatto. Il trattamento, essendo eseguito a freddo, consente di rivestire gli elementi anche se di spessore molto sottile senza deformarli, oppure in presenza di fori di piccolo diametro evita che questi si otturino durante l’immersione nella soluzione.

Lo strato di zinco depositato è assai ridotto (pochi micron), per cui possono insorgere dei problemi di resistenza all’ossidazione.

Per potere migliorare le prestazioni, in alcuni casi si effettua un ulteriore trattamento di tropicalizzazione o passivazione che dona alla superfici interessate una colorazione diversa: azzurra/gialla iridescente.

Vantaggi:

• nel caso di trattamento di bulloni, viti non riportano deformazioni e spessori fastidiosi;

• in presenza di particolari forati, i fori presenti non si otturano.

Svantaggi:

• durata inferiore rispetto zincatura a caldo.

Fase finale della zincatura elettrolitica eseguita su portapilastri

DRACOMET

• Rivestimento sottile, non elettrolitico, lubrificato o non lubrificato nella massa;

• Chimica a base acquosa;

• Lamelle di zinco e alluminio legate e passivate, chimica brevettata;

• Passivazione realizzata in una matrice di ossidi di cromo (contiene Cr3+ e Cr6+);

• Colore argento metallico.

ALTA RESISTENZA ALLA CORROSIONE*

PESO DELLO STRATO

DRACOMET

320 / 500 GRADO A > 24 g/m2

DRACOMET

320 / 500 GRADO B > 36 g/m2

DRACOMET

320 / 500 ALTO SPESSORE > 80 g/m2

TEST DI NEBBIA SALINA (ISO 9227)

> 240 ore senza ruggine bianca

> 600 ore senza ruggine rossa

> 240 ore senza ruggine bianca

> 1000 ore senza ruggine rossa

PROVE CICLICHE

CICLI COMBINATI

ZINCATURA + VERNICIATURA

Qualora sia necessario raggiungere durabilità elevate del sistema anticorrosivo e per maggior estetica è possibile utilizzare i così detti “sistemi duplex”, che prevedono in sequenza la realizzazione della zincatura a caldo e la successiva applicazione di un film verniciante.

Questi sistemi, sempre più utilizzati per le parti di strutture che rimangono esposte agli agenti atmosferici, consentono di ottenere una lunga protezione anticorrosiva senza rinunciare all’aspetto estetico dell’opera.

Le norme di riferimento per questo sistema protettivo sono la UNI EN ISO 12944-5 per le vernici liquide e la UNI EN 13438 per la verniciatura a polvere. La zincatura a caldo sottostante deve essere realizzata secondo la UNI EN ISO 1461.

> 15 cicli Kestemich

*I risultati possono variare a secondo il substrato, la geometria dei pezzi e il tipo di processo d'applicazione.

VERNICIATURA A LIQUIDO

La verniciatura a liquido rappresenta il metodo anticorrosivo storicamente più utilizzato per la “presunta” facilità applicativa e la sua grande versatilità in termini di disponibilità.

Tecnicamente la protezione anticorrosiva realizzata tramite verniciatura è ottenuta grazie all’effetto barriera creato dal film depositato sulla superficie del manufatto metallico. A questo, dove richiesto, può essere unito un effetto catodico attraverso l’applicazione di un primo strato di primer a base di zinco.

Questi sistemi, sempre più utilizzati per le parti di strutture che rimangono esposte agli agenti atmosferici, consentono di ottenere una lunga protezione anticorrosiva senza rinunciare all’aspetto estetico dell’opera.

Acciaio allo stato di lavorazione

Acciaio in fase di ossidazione

Verniciatura a liquido o a polvere con colore RAL a scelta

Primer o fondo epossidico

Zincatura a caldo o elettrolitica

I MATERIALI FERROSI E IL FUOCO

Nella corretta progettazione di una struttura in legno, è importante massimizzare i tempi di stabilità della stessa, in presenza di un incendio.

Il legno essendo un materiale combustibile, al contatto con le fiamme tende a carbonizzare diminuendo quindi la sua sezione, ma le proprietà meccaniche della sezione illesa rimangono inalterate, per tanto la perdita di efficienza di una struttura di legno avviene per riduzione della sezione e non per decadimento delle caratteristiche meccaniche.

La prova al fuoco di un elemento strutturale in legno può essere effettuata in 3 modi (D.M. Int. 09/03/2007):

• Prove (metodo sperimentale)

• Calcoli (metodo analitico)

• Confronti con tabelle (metodo tabellare)

A differenza da quest’ultimo, l’acciaio in presenza di alte temperature si snerva, perdendo quindi le sue caratteristiche meccaniche ed andando a nuocere sulla stabilità della struttura.

È importante quindi andare a proteggere l’elemento acciaio, preferendo dove possibile, il collegamento a scomparsa.

L’Eurocodice 5 è l’unico documento normativo che fornisce indicazioni dettagliate sulla progettazione e protezione dei giunti meccanici. L’Eurocodice 5 considera che i giunti meccanici non protetti abbiano una resistenza al fuoco massima di 15 min.

In alternativa la protezione può avvenire attraverso trattamenti superficiali (vernici intumescenti) rivestimenti con materiali ritardanti come il cartongesso o coppelle (con all’interno prodotti ignifughi e/o ritardanti) è importante definire lo spessore del rivestimento che viene determinato dal tipo di reazione al fuoco che si vuole ottenere REI 3060-90 o R 30-60-90.

Vernici intumescenti: intervengono sul rivestimento degli elementi portanti, aumentando la resistenza delle strutture prima di raggiungere la temperatura di collasso. Sotto l’azione del fuoco, formano uno strato carbonioso isolante espanso che protegge il substrato metallico, moltiplicando fino a 100 volte lo spessore originale del film. Lo spessore da applicare deve essere calcolato in funzione dei fattori di massività delle singole strutture, dal degrado di sollecitazione, dal tipo di profilo e dal grado di protezione che si vuole ottenere.

Test empirici eseguiti dal Prof. Franco Laner in collaborazione con le Università

LA TEMPERATURA DI FUSIONE

LA REAZIONE AL FUOCO

La reazione al fuoco indica il grado di partecipazione di un materiale all’incendio al quale è sottoposto prima che si instauri l’incendio generalizzato (o “flashover”), ovvero la condizione nella quale tutti i materiali combustibili presenti all’interno di un ambiente chiuso si incendiano contemporaneamente a causa di un focolaio, anche se distante da essi. Il sistema di classificazione europeo prevede delle classi principali (da A1 a F) e delle sottoclassi aggiuntiva s e d relative, rispettivamente, all’emissione di fumi e al gocciolamento.

Grado di combustibilità (classe)

A1 = incombustibile, nessun contributo all’incendio

A2 = combustibilità limitata, contributo all’incendio molto limitato

B = combustibile, contributo limitato all’incendio

C = combustibile, basso contributo all’incendio

D = combustibile, medio contributo all’incendio

E = combustibile, elevato contributo all’incendio

F = combustibile, estremamente infiammabile

Produzione di fumo (sottoclasse s)

Gocciolamento (sottoclasse d)

S1 = emissione di fumi molto limitate, bassa velocità D0 = assenza di gocciolamento

S2 = emissione di fumi moderata, media velocità

S3 = emissione di fumi elevata, alta velocità

D1 = gocciolamento limitato

D2 = non classificato

LA RESISTENZA AL FUOCO

La resistenza al fuoco invece è la capacità di un elemento costruttivo edilizio di mantenere la sua funzione portante, la sua integrità e il suo isolamento termico per un determinato periodo di tempo.

La classificazione consiste in una sigla, REI (Resistenza Meccanica, Integrità e Isolamento Termico), seguita da un numero (15, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240) che rappresenta il periodo di tempo, espresso in minuti, durante il quale l’elemento è in grado di resistere ai test di resistenza al fuoco standardizzati.

LAVORARE L'ACCIAIO

IL TAGLIO

La produzione degli elementi che una volta assemblati e saldati daranno vita ad una connessione metallica, inizia dal taglio della lamiera.

Oggi giorno questo procedimento avviene principalmente attraverso l'uso di macchine a controllo numerico.

La macchina CNC permette di ottenere componenti che rispettando le dimensioni e le tolleranze indicate dai progettisti e che soddisfino i requisiti imposti dalle normative.

LA SALDATURA

La saldatura è il procedimento che permette l’unione fisico-chimica di due elementi mediante la fusione degli stessi, o tramite metallo d’apporto (saldare a filo). E' regolamentato della norma UNI EN 3834. Tale materiale può essere il materiale componente le parti stesse che vengono unite.

La saldatura realizza un collegamento permanente che si differenzia da altri collegamenti permanenti (ad esempio chiodatura o incollatura) i quali non realizzano la continuità del materiale.

La caratteristica principale della saldatura è di creare strutture monolitiche, cioè strutture che non presentano discontinuità di caratteristiche in presenza dei giunti. Questa particolarità della saldatura è di notevole importanza quando è richiesta una resistenza meccanica ed è utilizzata in diversi campi dell’ingegneria.

Per realizzare una saldatura di due parti è necessario anzitutto preparare i due lembi del giunto.

Quindi il giunto viene scaldato a diverse temperature a seconda del processo impiegato.

Il giunto viene riscaldato fino a fondere unendo così i lembi col materiale stesso del giunto o con l’aiuto di un materiale di apporto ad esso omogeneo.

La saldatura MIG (Metal-arc Inert Gas) o MAG (Metalarc Active Gas) (l'unica differenza fra le due è il gas che viene usato per la protezione del bagno di saldatura), indicate entrambe nella terminologia AWS come GMAW (Gas Metal Arc Welding - Saldatura ad arco con metallo sotto protezione di gas), è un procedimento di saldatura sviluppato dopo la seconda guerra mondiale che ha assunto un peso, in termini di prodotto saldato per anno, sempre crescente.

La norma che regola la costruzione di elementi strutturali metallici è la EN1090.

Connessione metallica di base per una struttura in legno. I rinforzi interni sono stati progettati e saldati secondo una gerarchia per ottenere il massimo risultato statico in fase sismica.

CONTROLLI DELLE SALDATURE

Al fine di poter certificare la connessione metallica è necessario eseguire un controllo finale delle saldature.

La tipologia di controllo può essere eseguita in diverse modalità che devono essere indicate dal progettista a seconda del tipo di progettazione:

• Controllo visivo (metodo VT)

Può essere fatto semplicemente ad “occhio nudo” quindi senza l’ausilio di strumenti ottici oppure con l’assistenza di lenti, specchi, endoscopi, boroscopi, fibroscopi e videoendoscopi.

Particolarmente importante risulta anche il livello di illuminamento della superficie che deve essere conforme alle specifiche e attuato in modo tale da non precludere l’esame visivo.

• Controllo magnetico (metodo MT)

Il controllo non distruttivo per mezzo di particelle magnetiche è un metodo per la localizzazione di discontinuità superficiali e sub-superficiali in materiali ferromagnetici.

Il test si basa sul fatto che quando l'oggetto da testare è magnetizzato, le discontinuità che si trovano in un senso generalmente trasversale al campo magnetico determinano una deviazione delle linee di flusso del campo magnetico stesso.

Se il difetto poi affiora in superficie, parte delle linee di flusso del campo magnetico vengono disperse oltre la superficie stessa. Per evidenziare il difetto sarà sufficiente spruzzare le superfici con adatte sospensioni di polveri ferromagnetiche, colorate o fluorescenti.

Le particelle si concentreranno allineandosi lungo le linee di flusso del campo magnetico, formando un "profilo" della discontinuità che generalmente ne indica la posizione, la dimensione, la forma e l'estensione.

Le particelle così concentrate sulla difettosità saranno rese visibili mediante illuminazione con una lampada di Wood.

• Controllo per liquidi penetranti (metodo PT)

Questa tecnica di prova non distruttiva sfrutta la capacità di alcuni liquidi di penetrare, per capillarità e non per gravità, all'interno dei difetti superficiali (cricche, cavità, ecc). La bassa tensione superficiale e la buona bagnabilità di questi liquidi, ne assicurano la penetrazione anche all'interno di discontinuità sottilissime.

• Controllo con ultrasuoni

TIPOLOGIE

Le prove non distruttive vengono suddivise in due gruppi: prove superficiali e prove volumetriche. Per scegliere quale tipologia di controllo applicare è necessario avere una profonda conoscenza delle norme che li regolamentano, pertanto affidarsi solo a esperti qualificati è l'unica soluzione possibile.

TIPOLOGIA

Controllo visivo delle saldature

Prove superficiali

Prove volumetriche

Controllo magnetoscopico

Controllo non distruttivo con liquidi penetranti

Controllo radiografico delle saldature

Controlli non distruttivi a ultrasuoni

NORMA

ISO 17637

ISO 17638

ISO 3452-1

ISO 17636-1

ISO 17636-2

ISO 17640

Piastre STEEL durante la fase di saldatura eseguita con Robot

Piastra su misura durante la fase di saldatura manuale eseguita da operaio specializzato

LA FILETTATURA

Il termine filettatura è riferito sia all’elemento di costruzione meccanica che permette l’accoppiamento elicoidale di due elementi, sia al procedimento di realizzazione del tale elemento. La struttura che ne deriva è chiamata filetto. Normalmente il filetto assume l’aspetto di un solco ad andamento elicoidale, inciso su una superficie cilindrica (o conica).

Effettuando una sezione longitudinale il suo profilo presenta di solito un andamento approssimativamente triangolare, con un’alternanza di apici esterni (chiamati creste) e apici interni (chiamati fondi).

Quando la filettatura è realizzata sulla superficie esterna di un pezzo (es. un gambo, un cilindro, un’asta, ecc.) questa viene chiamata vite, quando la filettatura è realizzata su una superficie interna (es. un foro, una cavità, ecc.) viene chiamata madrevite.

NORMATIVE E CERTIFICAZIONI

Il capitolo 11 par. 1 delle NTC 2018 definisce le procedure di qualificazione e di accettazione in cantiere dei materiali e prodotti per uso strutturale.

"Si definiscono materiali e prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette alle presenti norme, quelli che consentono ad un'opera ove questi sono incorporati permanentemente di soddisfare in maniera prioritaria il requisito base delle opere n.1 ''Resistenza meccanica e stabilità'' di cui all'Allegato I del Regolamento UE 305/2011."

I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:

• identificati univocamente a cura del fabbricante, secondo le procedure di seguito richiamate;

• qualificati sotto la responsabilità del fabbricante, secondo le procedure di seguito richiamate;

• accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di identificazione e qualificazione, nonchè mediante eventuali prove di accettazione.

In particolare, per quanto attiene l'identificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti casi:

A) materiali e prodotti per i quali sia disponibile, per l’uso strutturale previsto, una norma europea armonizzata il cui riferimento sia pubblicato su GUUE. Al termine del periodo di coesistenza il loro impiego nelle opere è possibile soltanto se corredati della “Dichiarazione di Prestazione” e della Marcatura CE, prevista al Capo II del Regolamento UE 305/2011;

B) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma europea armonizzata oppure la stessa ricada nel periodo di coesistenza, per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle presenti norme. E’ fatto salvo il caso in cui, nel periodo di coesistenza della specifica norma armonizzata, il fabbricante abbia volontariamente optato per la Marcatura CE;

C) materiali e prodotti per uso strutturale non ricadenti in una delle tipologie A) o B. In tali casi il fabbricante dovrà pervenire

alla Marcatura CE sulla base della pertinente “Valutazione Tecnica Europea” (ETA), oppure dovrà ottenere un “Certificato di Valutazione Tecnica” rilasciato dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, previa istruttoria del Servizio Tecnico Centrale, anche sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ove disponibili; con decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, su conforme parere della competente Sezione, sono approvate Linee Guida relative alle specifiche procedure per il rilascio del “Certificato di Valutazione Tecnica”.

Al fine di dimostrare l’identificazione, la qualificazione e la tracciabilità dei materiali e prodotti per uso strutturale, il fabbricante, o altro eventuale operatore economico (importatore, distributore o mandatario come definiti ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento UE 305/2011), secondo le disposizioni e le competenze di cui al Capo III del Regolamento UE n.305/2011, è tenuto a fornire copia della sopra richiamata documentazione di identificazione e qualificazione (casi A, B o C), i cui estremi devono essere riportati anche sui documenti di trasporto, dal fabbricante fino al cantiere, comprese le eventuali fasi di commercializzazione intermedia, riferiti alla specifica fornitura.

Nel redigere la “Dichiarazione di Prestazione” e la documentazione di qualificazione, il fabbricante si assume la responsabilità della conformità del prodotto da costruzione alle prestazioni dichiarate. Inoltre, il fabbricante dichiara di assumersi la responsabilità della conformità del prodotto da costruzione alla “Dichiarazione dei Prestazione” o alla documentazione di qualificazione ed a tutti i requisiti applicabili.

La UNI EN 1090 è strutturata in una norma armonizzata, la UNI EN 1090-1, ed una serie di norme tecniche di riferimento non armonizzate.

La norma armonizzata: UNI EN 1090-1:2012 - Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio.

Questa prima parte è quella armonizzata e prevede i requisiti per la Marcatura CE secondo il Regolamento Europeo n.305/2011 (CPR, Construction Products Regulation).

La norma specifica i requisiti per la valutazione di conformità delle caratteristiche prestazionali dei componenti strutturali in acciaio e alluminio nonché dei kit immessi sul mercato come prodotti da costruzione. Questa parte rappresenta la versione ufficiale della norma europea EN 1090-1:2009+A1, Part 1: Requirements for conformity assessment of structural components. Quest'ultima è entrata in vigore, come EN armonizzata, il 1° gennaio 2011, e il periodo di coesistenza con la normativa preesistente è scaduto il 1° luglio 2014.

La norma è attualmente in fase di revisione a livello europeo (CEN).

ETA

In Europa esistono due diversi organismi che hanno il compito di definire le specifiche tecniche e/o metodi di prova/linee guida per ciascun prodotto:

• il CEN, Comitato Europeo di Standardizzazione, che comprende gli Istituti Normativi Europei e stila specifiche tecniche, definite Norme;

• l’ EOTA (European Organisation for Technical Assessment, Organizzazione Europea per le Valutazioni Tecniche) che stila specifiche tecniche, definite Linee Guida nel CPD (ETAGs, European Technical Approval Guidelines) e i Documenti di Valutazione Europea nel CPR (EADs, European Assessment Documents).

Sottoponendo i prodotti ai test previsti dalle ETAG è possibile ottenere una ETA (European Technical Assessment, Valutazione Tecnica Europea), cioè una valutazione tecnica per l’impiego del prodotto, rilasciata solo a seguito del soddisfacimento contestuale di molti requisiti essenziali.

Questo “lasciapassare tecnico” è requisito indispensabile per il conseguimento della marcatura CE.

UNI, ISO, EN, DIN

Si tratta di specifiche tecniche approvate da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria.

Nello specifico:

• ISO - Norma internazionale: valida in tutti i paesi firmatari della norma;

• EN - Norma europea: valida in tutta l’Unione Europea;

• UNI - Norma nazionale italiana: valida in Italia;

• DIN - Norma nazionale tedesca: valida in Germania.

DoP (Declaration of Performance)

Dal 1° Luglio 2013, è entrato in vigore il regolamento europeo sui prodotti da costruzione, UE 305/2011 (Construction Product Regulation, CPR).

Nel CPR è prescritto che il fabbricante di prodotti da costruzione, regolamentati da una norma armonizzata europea o per i quali sia stata emessa una valutazione tecnica europea, debba redigere una Dichiarazione di Prestazione (DoP - Declaration of Performance) e che questi prodotti debbano conseguire la marcatura CE.

Nella DoP vengono riassunti i principali dettagli e le caratteristiche prestazionali del prodotto.

L’obiettivo della DoP è quello di rendere più sicure, stabili e chiare le caratteristiche del prodotto ed innalzare la sicurezza nelle applicazioni in ambito edile.

Attraverso l’acquisizione della UNI EN 1090, SOLTECH s.r.l. può emettere la DoP anche sugli elementi realizzati su misura.

ESEMPIO DOP VITI
ESEMPIO DOP CONNESSIONI SU PROGETTO:

CLASSI DI ESECUZIONE

Si definisce classe di esecuzione l’insieme classificato dei requisiti specificati per l’esecuzione di un’opera di carpenteria metallica nel suo complesso, di un singolo componente o di un dettaglio di un componente, ovvero il livello di qualità commisurato alla sicurezza richiesta per quel componente nell’opera finale.

Questo dato deve essere definito dal progettista strutturale già in fase di progetto, ovvero prima della produzione dell’elemento di carpenteria metallica, in base a tre parametri definiti nella norma EN 1090-2:

• Classe di conseguenza (CC: Conseguenze Class), legata, come il termine stesso suggerisce, alle conseguenze economiche, sociali, ambientali e in termini di perdita di vite umane a seguito di danno sulle strutture;

CLASSE DI

CONSEGUENZA (CC)

CC3

CC2

CC1

DESCRIZIONI

Gravi conseguenze per perdite di vite umane, economiche o sociali. Oppure gravi conseguenze per l’ambiente.

Conseguenze di media entità per perdite di vite umane, economiche, sociali, oppure considerevoli conseguenze per l’ambiente.

Lievi conseguenze per perdite di vite umane, economiche, sociali, oppure basse o trascurabili conseguenze per l’ambiente.

Tribune coperte, edifici pubblici, ove le conseguenze di collasso sono alte (Esempio: sale di concerti).

Costruzioni residenziali oppure per uffici, uffici pubblici ove le conseguenze in caso di fallimento sono medie (Costruzioni di uffici).

Costruzioni agricole dove le persone normalmente non entrano (esempio: Magazzini, serre).

• Categoria di servizio (SC: Service Categories), legata alla tipologia di sollecitazioni previste, a cui le strutture saranno sottoposte, e in base alle modalità di “comportamento” con cui sono state progettate nei confronti delle azioni sismiche e a fatica;

CATEGORIA DI SERVIZIO

SC1

Legenda:

SC2

Criteri definiti in base alle sollecitazioni previste (dinamiche / statiche)

- Strutture e componenti progettati per azioni quasi-statiche (Esempio: Edifici)

- Strutture e componenti per connessioni progettate per resistere ad azioni simiche in regioni a bassa intensità sismica e DCL

- Strutture e componenti progettati per azioni a fatica da gru (Classe S0)

- Strutture e componenti progettati per azioni a fatica in accordo con EN 1993 (Esempio: ponti ferroviari e stradali, gru (da S1 a S9), strutture suscettibili a vibrazioni determinate dall’azione del vento, gru oppure macchine con funzione rotazionale)

- Strutture e componenti le cui connessioni sono progettate per azioni sismiche in regioni con medio ed alto rischio sismico e in DCM e DCH

DCL: Comportamento strutturale poco dissipativo (EN 1998 – Prospetto 6.1)

DCM: Comportamento strutturale mediamente dissipativo (EN 1998 – Prospetto 6.1) DCH: Comportamento strutturale altamente dissipativo (EN 1998 – Prospetto 6.1)

Classe S0,1,2,3,4,5,6,7,8,9: Vedi tabella 2.11 della EN 1991-1e EN 13001 che forniscono la classe di progettazione a fatica in funzione dei carichi a fatica applicati al manufatto ed al numero di cicli previsto.

• Categoria di produzione (Production Categories), legata alle tecnologie produttive.

CATEGORIA DI PRODUZIONE

PC1

PC2

Criteri definite in base alle tecnologie produttive

- Componenti non saldati e realizzati con qualunque grado di acciaio - Componenti saldati realizzati con acciaio di grado inferiore a S355

- Componenti saldati realizzati con acciaio di grado S355 e superiore - Componenti essenziali per l’integrità strutturale che vengono assemblati tramite saldatura sulla costruzione in situ

- Componenti con formatura a caldo oppure che abbiano ricevuto un trattamento termico durante la produzione - Componenti di tralicci CHS che richiedono tagli e profilature

Una volta stabiliti questi tre parametri, il progettista potrà definire la classe di esecuzione (EXC Execution Classes) della connessione metallica speciale, in base alla seguente tabella:

CATEGORIA DI SERVIZIO

CATEGORIA DI PRODUZIONE

La classe di esecuzione EXC4 deve essere scelta in caso di strutture con estreme conseguenze determinate dal cedimento della struttura, in base a disposizioni legislative.

La scelta di una determinata classe di esecuzione da parte del tecnico progettista comporta a Soltech srl l’adozione di una serie di accorgimenti adeguati tra cui, ad esempio, l’innalzamento del livello minimo dei controlli non distruttivi da eseguire sulle saldature. CLASSI DI CONSEGUENZA

DURABILITA'

PRINCIPI DI DIFESA DALL'UMIDITA'

I criteri di difesa per un edificio dal “carico di umidità” sono articolati all’interno dei principi di progettazione e sono stati definiti dai paesi anglosassoni come le regole delle “4Ds”:

• deflection “deviazione”;

• drainage “drenaggio”;

• drying “possibilità di asciugare”;

• durable materials “materiali durabili”.

DEFLACTION: In riferimento al controllo dell'acqua piovana, con il termine "deviazione" (deflaction) devono intendersi tutti quei provvedimenti progettuali e costruttivi che tendono a minimizzare l'impatto dell'acqua liquida sull'involucro dell'edificio. Tale principio di natura prettamente architettonica è il primo elemento di difesa e probabilmente il più importante.

DRAINAGE: Il “drenaggio” è il secondo principio e può essere considerato come elemento ridonande rispetto a quanto già visto. I particolari nodi costruttivi devono essere accuratamente progettati e realizzati al fine di non rendere possibile eventuali infiltrazioni lungo la facciata.

A titolo di esempio si possono riportare:

- Attacco dei serramenti; - Attacco balconi.

DRYING: Il processo di "asciugatura" (drying) può avvenire attraverso movimenti d’aria che tendono ad allontanare dalla struttura lignea vapor d’acqua, evitando quindi punti di condensa che possono portare a puntuali innalzamenti di umidità. In questo caso ha notevole importanza la scelta dei

materiali che vanno a costituire la parete soprattutto in relazione a membrana utilizzata, elementi di rivestimento e relativo isolante del pacchetto costruttivo.

DURABLE MATERIALS: Qualora l’umidità del materiale non possa essere tenuta sotto controllo attraverso l’applicazione dei primi tre principi e in assenza di trattamento preservanti di tipo superficiale o profondo, è necessario un approfondimento circa le caratteristiche della durabilità del materiale.

A causa del ristagno, nel tempo si sono ridotte in questa situazione mettendo in crisi la salubrità degli ambienti e la stabilità della struttura.

Pioggia a vento

Un adeguato livello di durabilità può essere garantito progettando la costruzione, e la specifica manutenzione, in modo tale che il degrado della struttura, che si dovesse verificare durante la sua vita nominale di progetto, non riduca le prestazioni della costruzione al di sotto del livello previsto.

Tale requisito può essere soddisfatto attraverso l’adozione di appropriati provvedimenti stabiliti tenendo conto delle previste condizioni ambientali e di manutenzione ed in base alle peculiarità del singolo progetto, tra cui:

a) scelta opportuna dei materiali;

b) dimensionamento opportuno delle strutture;

c) scelta opportuna dei dettagli costruttivi;

d) adozione di tipologie costruttive e strutturali che consentano, ove possibile, l’ispezionabilità delle parti strutturali;

e) pianificazione di misure di protezione e manutenzione; oppure, quando queste non siano previste o possibili, progettazione rivolta a garantire che il deterioramento della costruzione o dei materiali che la compongono non ne causi il collasso;

f) impiego di prodotti e componenti chiaramente identificati in termini di caratteristiche meccanico/fisico/ chimiche, indispensabili alla valutazione della sicurezza, e dotati di idonea qualificazione, così come specificato al Capitolo 11;

g) applicazione di sostanze o ricoprimenti protettivi dei materiali, soprattutto nei punti non più visibili o difficilmente ispezionabili ad opera completata;

h) adozione di sistemi di controllo, passivi o attivi, adatti alle azioni e ai fenomeni ai quali l’opera può essere sottoposta.

Le condizioni ambientali devono essere identificate in fase di progetto in modo da valutarne la rilevanza nei confronti della durabilità.

CONNESSIONI PER PILASTRI

P. 40

CONNESSIONI PER TRAVI

P. 88

ANGOLARI E PIATTI

P. 188

VITI PER LEGNO

P. 246

CONNESSIONI FILETTATE

P. 314

P. 334 1 2 3 4 5 6

ANCORANTI PER CLS E MURATURA

P. 366 7

RICONSOLIDAMENTO

8 9 10

CONNESSIONI PER ARREDI P. 374

RATTOPPI IN LEGNO E ADESIVI P. 392

TIRANTI E ACCESSORI P. 398

11 12 14

MEMBRANE E SIGILLATURA P. 416

ATTREZZATURA P. 478

13

SISTEMI DI SICUREZZA –ANTICADUTA P. 486

GALLERY P. 532

Z.E.

Zincatura galvanica elettrolitica bianca

Z.G. Zincatura galvanica elettrolitica gialla

Z.C. Zincatura a immersione a caldo

D.R. Trattamento anticorrosione Dracomet

Z.C. Trattamento anticorrosione Z.N.+3 S355 MC

Acciaio al carbonio c.sn. 235 N

Acciaio 250 zincato a caldo

Acciaio 350 zincato a caldo

Acciaio al carbonio c.sn. 355 N

Acciaio al carbonio 355 secondo DIN EN 10149-2

Acciaio Inox

Acciaio Inox classe 318

ALU Lega alluminio

MATERIALI

Calcestruzzo

Acciaio

APPLICAZIONI

Legno - Legno trave diritto

CLS - Legno trave diritto

CARATTERISTICHE

Air-Technology

Soltech production

Incastro

1 Mt

3 Mt

Classe di resistenza acciaio 4.6

Classe di resistenza acciaio 4.8

Classe di resistenza acciaio 8.8

Classe di resistenza dei dadi in funzione del serraggio

Classe di resistenza dei dadi in funzione del serraggio

Lunghezza barre filettate 1mt

Lunghezza barre filettate 3mt

Muratura forata

Classe di duttilità S2 Legno

Dichiarazione di prestazione CE (DoP)

Muratura piena

Legno - Legno trave inclinato CLS - Legno trave inclinato

Protezione al fuoco Classe di duttilità S3

Impronta croce

Impronta torx

Testa esagonale

Pietra
Lamiera

CONNESSIONI PER PILASTRI

INDICAZIONI PER LA SCELTA DELLA CONNESSIONE

La scelta della più opportuna connessione al piede di un pilastro in legno è legata a numerosi fattori, tra cui le esigenze prestazionali, la tipologia di vincolo da realizzare, la geometria del pilastro in legno, l'estetica del collegamento, la durabilità degli elementi della connessione e la loro protezione al fuoco.

Soltech dispone di un'ampia gamma di portapilastri in grado di rispondere a queste esigenze.

Di seguito si riporta quindi l'intera gamma di portapilastri Soltech e le relative tipologie di pilastro in legno, combinabili per forma e dimensione ai vari prodotti della gamma stessa.

Tipologia pilastro

Pilastro quadrato

Pilastro rettangolare

x 90

x 100 120 x 120 140 x 140 160 x 160

200 x 200

120 x 160

120 x 200

160 x 200

Ventilato

Pilastro tondo

Tipologia pilastro

Tipologia pilastro Tipologia pilastro

JOLLY108

Dimensioni pilastro

Tipologia pilastro

Tipologia pilastro

Tipologia pilastro

Tipologia pilastro

Tipologia pilastro

Tipologia pilastro

PEPT

PEH

Tipologia pilastro

GARDEN FISSO

Tipologia pilastro

Tipologia pilastro

GARDEN INCLINABILE

Tipologia pilastro

GARDEN FITTONE

SISTEMI DI ANCORAGGIO PER PORTAPILASTRI

Tipologia pilastro

PERNI DOPPIO FILETTO

Capitolo 5

BARRE FILETTATE

Capitolo 5

RONDELLE

Capitolo 5

DADI ESAGONALI

Capitolo 5

BARRE FILETTATE + RESINA

Capitolo 5/6

TASSELLI VE

Capitolo 6

TASSELLI VESKS

DADI CIECHI Capitolo 6 Capitolo 5

Capitolo 4

LATO CLS
LATO LEGNO
CHIODI ANKER

PROSPETTO DELLE RESISTENZE MASSIME

Tipologia azioni

Tipologia azioni

Tipologia azioni

Tipologia azioni

Tipologia azioni

Tipologia azioni

Tipologia azioni

Tipologia azioni

Resistenze massime

Tipologia azioni

Resistenze massime

CONNESSIONI PER PILASTRI

La valutazione tecnica dell’ancoraggio al piede del pilastro è un dettaglio che richiede molta attenzione da parte del progettista. Soltech mette a disposizione una vasta gamma di prodotti in grado di rispondere alle diverse esigenze progettuali, realizzando anche ancoraggi su misura.

STH PRODUCTION

In Soltech, il reparto carpenteria interno, attrezzato con macchinari a controllo numerico, robot e personale altamente qualificato, permette di produrre connessioni metalliche su progetto, nonché articoli Soltech standard realizzati in serie, tra i quali alcuni modelli di portapilastri, nel rispetto delle più stringenti normative.

VINCOLO A CERNIERA

La maggior parte dei portapilastri in gamma permette di realizzare un vincolo di base a cerniera. Questo vincolo impedisce la traslazione orizzontale e verticale, ma non la rotazione. Pertanto si avranno resistenze nei confronti delle azioni di:

- Trazione e Compressione (Fz)

- Taglio nelle due direzioni (Fx e Fy)

VINCOLO A INCASTRO

Tramite il portapilastro TL110 è possibile realizzare un vincolo di base ad incastro monodirezionale. Questo vincolo impedisce sia la traslazione orizzontale e verticale che la rotazione nella direzione indicata. Pertanto, si avranno resistenze nei confronti delle azioni di:

- Trazione e Compressione (Fz)

- Taglio nelle due direzioni (Fx e Fy)

- Momento flettente attorno all'asse y (My)

ASTA PENDOLARE

Alcuni portapilastri, come il P105, sono idonei all'utilizzo nel caso di pilastri in legno schematizzati come aste pendolari.

In tal caso, la resistenza alla compressione è data dalla parte in legno che appoggia sul piatto d'acciaio o dall'instabilità al carico di punta del perno filettato.

LA DURABILITA'

Un vecchio adagio recita: “il legno è vivo e respira” Il legno è un materiale idroscopico e quindi assorbe acqua. Questo aspetto non è un difetto, ma diventa un problema se si creano ristagni. In queste condizioni infatti si creano funghi e muffe che compromettono la durata della struttura e anche la sua sicurezza.

Il legno deve avere un’umidità interna di circa il 18%, se questa aumenta anche solo fino al 22% si possono formare funghi e muffe. Pertanto, il legno si può bagnare, ma è necessario ancorare l’elemento in legno utilizzando elementi che permettano una adeguata ventilazione. Questo è un esempio di un pilastro inserito all’interno di un ancoraggio a bicchiere chiuso, dove un semplice rialzo o un foro di scolo non possono creare una ventilazione adeguata ed evitare fenomeni di marcescienza.

DURABILITA': AIR - TECHNOLOGY

Una caratteristica distintiva dei portapilastri Soltech è l' AIR-TECHNOLOGY : la particolare geometria degli elementi consente infatti di mantenere il pilastro distanziato da terra, permettendo così al legno di smaltire qualsiasi presenza di eccessiva umidità o ristagni d'acqua e rimanere quindi in buona salute per tutto l'arco della sua vita utile.

PROTEZIONE AL FUOCO

Soltech dispone anche di un portapilastro, il T104, la cui lama verticale viene inserita all’interno del pilastro in legno.

Questo aspetto può garantire maggiore resistenza al fuoco, premettendo e considerando sempre le adeguate valutazioni da parte del tecnico progettista.

Come noto, il metallo si comporta in maniera assai diversa quando è sottoposto ad ambiente esposto a forte calore: si deforma, anche a temperature non eccessivamente alte (600 C° circa) e la tensione di snervamento si riduce drasticamente.

In caso di incendio è quindi necessario proteggerlo, tramite trattamenti superficiali (vernici intumescenti), rivestimenti con materiali ritardanti come il cartongesso o coppelle (con all’interno prodotti ignifughi e/o ritardanti) o altrimenti inserendo quanto più possibile la parte in acciaio nel legno lamellare. È importante definire lo spessore del rivestimento, che viene determinato dal tipo di reazione al fuoco che si vuole ottenere (REI 30-60-90 o R 30-60-90).

LE RESISTENZE DEI VARI TIPI DI METALLI UTILIZZABILI

Tipo di materiale Norma Descrizione Resistenze

EN 10025-2

EN 10025-2 Acciaio al carbonio

S355 "Cor-Ten" EN 10025-2 Acciaio al carbonio

Inox AISI 304 EN 10025-2 Acciaio inox

Alluminio UNI EN 755-2 Alluminio

I TRATTAMENTI CHE SI UTILIZZANO SUL METALLO

Zincatura a caldo

UNI EN ISO 1461

Zincatura Galvanica bianca UNI EN ISO 2081

Zincatura Galvvanica gialla UNI EN ISO 2081

Zinco - Nichel + 3 UNI EN ISO 9227

Dracomet

Verniciatura

UNI EN ISO 16047

UNI EN ISO 12944

Vernice intumescente UNI EN 24624:1993

UNI EN ISO 1461

Zincatura + Verniciatura

UNI EN ISO 12944-5

UNI EN 13438

Snervamento: fy [N/mm²] Rottura: fu [N/mm²]

/

Superficie grezza e irregolare si deposita nei fori piccoli

Superficie uniforme e semi lucida argento non crea spessori fastidiosi

Superficie uniforme e semi lucida gialla non crea spessori fastidiosi

Superficie uniforme e semi lucida argento non crea spessori fastidiosi

Superficie regolare non crea spessori fastidiosi

Bella presenza estetica

168h

Varia dal prodotto

Strato protettivo per ritardo reazione al fuoco REI (varia dal prodotto)

Zincatura a caldo Vernici liquide Verniciatura a polvere Molto alta

Il funzionamento di AIR TECHNOLOGY

MATERIALE CERTIFICAZIONI

S235 Z.E.

CAMPI DI UTILIZZO

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) / ** prodotto fornibile su richiesta

Z101 > Distanziale removibile

Z101 > Kit per portapilastri

> Il kit di fissaggio comprende:

x4 x2 x4 x4

Z101 > Dima con tirafondi regolabili

STH101CPC090 Contropiastra per STH101090090 1

STH101CPC100 Contropiastra per STH102100100 1

STH101CPC120 Contropiastra per STH101120160 1

STH101CPC12016 Contropiastra per STH101120200 1

STH101CPC12020 Contropiastra per STH101120120 1

STH101CPC140 Contropiastra per STH101140140 1

STH101CPC160 Contropiastra per STH101160160 1

STH101CPC160200 Contropiastra per STH101160200 1

STH101CPC200 Contropiastra per STH101120200 1

Z101 > Distanziale removibile

Z101 > Kit per portapilastri

Z101 > Piastra ancoraggio tiranti

Z101 >Distanziale regolabile

Z101 > Dima per foratura

Z101 > Piastra ancoraggio tiranti

Codice

STH101PT090 Piastra anc. tir. per STH101090090 1

STH101PT100 Piastra anc. tir. per STH101100100 1

STH101PT120 Piastra anc. tir. per STH101120120 1

STH101PT1201 Piastra anc. tir. per STH101120160 1

STH101PT1202 Piastra anc. tir. per STH101120200 1

STH101PT140 Piastra anc. tir. per STH101140140 1

STH101PT160 Piastra anc. tir. per STH101160160 1

STH101PT1602 Piastra anc. tir. per STH101160200 1

STH101PT200 Piastra anc. tir. per STH101200200 1

Z101 > Distanziale regolabile

Z101 > Dima per foratura

STH101D140

SCHEDA TECNICA Z101

PRINCÌPI DI CALCOLO:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata elettroliticamente; Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada, di altezza 250 mm;

• Perni doppio filetto in acciaio S235 e S355;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS; Rondelle su acciaio secondo DIN 125A;

• Tasselli meccanici VE e VESKS;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti di base dai bordi del calcestruzzo; Assenza di sforzi combinati: ogni condizione di carico è presa singolarmente, senza la presenza di sforzi in altre direzioni;

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

Z101 > Valori statici lato LEGNO con perni doppio filetto S235 / S355

Gamma Pilastro in legno Perni doppio filetto Resistenza caratteristica a trazione e compressione per pilastro sospeso FZ(T/C),Rk [kN]

Resistenza caratteristica a compressione per pilastro appoggiato FZ(C),Rk [kN]

NOTA: nel caso di pilastro appoggiato sui distanziali è possibile sostituire i perni doppio filetto con barre filettate cl. 4.4 o 8.8.

Z101 > Valori statici lato CLS con barre filettate cl. 4.8 / 8.8 + resina vinilestere GF400PLUS

Z101 > Consigli per il montaggio

> Soluzione Fissaggio diretto Marcare

> Soluzione con Contropiastra

Posizionare la contropiastra e le barre filettate, poi gettare

> Soluzione con Controventi

COMP102 ventilato

Il funzionamento di AIR TECHNOLOGY

MATERIALE

CERTIFICAZIONI

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) / ** prodotto fornibile su richiesta

CAMPI DI UTILIZZO

COMP102 > Dima con tirafondi regolabili

COMP102 > Piastra ancoraggio tiranti

COMP102 > Distanziale regolabile

COMP102 > Kit per portapilastri

SCHEDA TECNICA COMP102

PRINCÌPI DI CALCOLO:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata elettroliticamente; Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada, di altezza 250 mm;

• Perni doppio filetto in acciaio S235 e S355;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS; Rondelle su acciaio secondo DIN 125A;

• Tasselli meccanici VE e VESKS;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti di base dai bordi del calcestruzzo; Assenza di sforzi combinati: ogni condizione di carico è presa singolarmente, senza la presenza di sforzi in altre direzioni;

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

COMP102 > Valori statici lato LEGNO con perni doppio filetto S235 / S355

Gamma Pilastro in legno Perni doppio filetto

Resistenza caratteristica a trazione e compressione per pilastro sospeso FZ(T/C),Rk [kN]

Resistenza caratteristica a compressione per pilastro appoggiato FZ(C),Rk [kN]

NOTA: valori assenti dovuti alla mancanza di interasse minimo tra gli ancoranti.

> Consigli per il montaggio

Soluzione Fissaggio diretto

> Soluzione con Contropiastra > Soluzione con Controventi Posizionare la contropiastra e le barre filettate, poi gettare

NEW103 ventilato

MATERIALE

S235 Z.E.

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) ** prodotto fornibile su richiesta

Il funzionamento di AIR TECHNOLOGY

CERTIFICAZIONI

Le asole di divisione permettono di spezzare il portapilastro in due elementi, rendendolo adattabile anche a pilastri di sezione rettangolare.

CAMPI DI UTILIZZO

NEW103 > Dima con tirafondi regolabili

NEW103 > Piastra ancoraggio tiranti

NEW103 > Distanziale regolabile

NEW103 > Dima per foratura

SCHEDA TECNICA NEW103

PRINCÌPI DI CALCOLO:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata elettroliticamente; Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada, di altezza 250 mm;

• Perni doppio filetto in acciaio S235 e S355;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS; Rondelle su acciaio secondo DIN 125A;

• Tasselli meccanici VE e VESKS;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti di base dai bordi del calcestruzzo; Assenza di sforzi combinati: ogni condizione di carico è presa singolarmente, senza la presenza di sforzi in altre direzioni;

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

NEW103 > Valori statici lato LEGNO con perni doppio filetto S235 / S355

Gamma Pilastro in legno Perni doppio filetto

Resistenza caratteristica a trazione e compressione per pilastro sospeso FZ(T/C),Rk [kN]

Resistenza caratteristica a compressione per pilastro appoggiato FZ(C),Rk [kN]

NOTA: valori assenti dovuti alla mancanza di interasse minimo tra gli ancoranti.

> Consigli per il montaggio

Soluzione Fissaggio diretto

Posizionare la contropiastra e le barre filettate, poi gettare

> Soluzione con Contropiastra > Soluzione con Controventi

MATERIALE

Commerciale Dimensionale

Il funzionamento di AIR TECHNOLOGY

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

CAMPI DI UTILIZZO

T104 > Distanziale

T104 > Kit per portapilastri

> Il kit di fissaggio comprende: x4 x2 x4 x4

T104 > Dima con tirafondi regolabili

T104 > Piastra di aggancio tiranti

T104 > Distanziale

T104 > Kit per portapilastri

Portapilastro

SCHEDA TECNICA T104

PRINCÌPI DI CALCOLO:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata a caldo; Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada, di altezza 250 mm;

• Perni doppio filetto in acciaio S235 e S355;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS; Rondelle su acciaio secondo DIN 125A e su legno secondo DIN 9021;

• Tasselli meccanici VE e VESKS;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti di base dai bordi del calcestruzzo; Assenza di sforzi combinati: ogni condizione di carico è presa singolarmente, senza la presenza di sforzi in altre direzioni;

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

T104 > Valori statici lato LEGNO con perni doppio filetto S235 / S355

Gamma Pilastro in legno Perni doppio filetto

Resistenza caratteristica a trazione e compressione per pilastro sospeso FZ(T/C),Rk [kN]

Resistenza caratteristica a compressione per pilastro appoggiato FZ(C),Rk [kN]

NOTA: nel caso di pilastro appoggiato sul distanziale è possibile sostituire i perni doppio filetto con barre

T104 > Valori statici lato CLS con barre filettate cl. 4.8 / 8.8 + resina vinilestere GF400PLUS

caratteristica

NOTA: valori assenti dovuti alla mancanza di interasse minimo tra gli ancoranti.

> Consigli per il montaggio > Soluzione Fissaggio diretto

> Soluzione con Contropiastra

Posizionare la contropiastra e le barre filettate, poi gettare

> Soluzione con Controventi

MATERIALE

Il funzionamento di AIR TECHNOLOGY

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

CERTIFICAZIONI

Rinforzati
S235 Z.C.
CAMPI DI UTILIZZO
Portapilastro TL110 ventilato installato.

SCHEDA TECNICA TL110

PRINCÌPI DI CALCOLO:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata a caldo; Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada, di altezza 250 mm;

• Perni doppio filetto in acciaio S235 e S355;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS; Rondelle su acciaio secondo DIN 125A e su legno secondo DIN 9021;

• Tasselli meccanici VE e VESKSS;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti di base dai bordi del calcestruzzo;

Assenza di sforzi combinati: ogni condizione di carico è presa singolarmente, senza la presenza di sforzi in altre direzioni;

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

TL110 > Valori statici lato LEGNO con perni doppio filetto S235 / S355

Gamma Pilastro in legno Perni doppio filetto

Resistenza caratteristica a trazione e compressione per pilastro sospeso

TL110 > Valori statici lato CLS con barre filettate cl. 4.8 / 8.8

> Consigli per il montaggio > Soluzione Fissaggio diretto Marcare

> Soluzione con Contropiastra

Posizionare la contropiastra e le barre filettate, poi gettare

> Soluzione con Controventi

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

P105 > Valori statici

PRINCÌPI DI CALCOLO:

• Legno massiccio C24, di massa volumica r = 350 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata elettroliticamente e perno filettato in acciaio cl. 4.8; Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada, di altezza 250 mm;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS;

• Tasselli meccanici VE;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti di base dai bordi del calcestruzzo; Assenza di sforzi combinati: ogni condizione di carico è presa singolarmente, senza la presenza di sforzi in altre direzioni;

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

PUR > Portapilastro a doppia regolazione

Commerciale

DWG disponibile sul sito soltechonline.com

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

PUR > Valori statici

Gamma Resistenza caratteristica a compressione FZ(C),Rk [kN]

codice lato legno lato acciaio

1998A01 15,90 8,89

Fissaggio lato legno con n. 8 chiodi CK Ø6x60

PRUC > Portapilastro a doppia regolazione da cementare

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

PRUC > Valori statici Gamma Resistenza caratteristica a

FZ(C),Rk [kN]

codice lato legno lato acciaio

1993A01 15,90 10,90

Fissaggio lato legno con n. 8 chiodi CK Ø6x60

Z.C. S235

CAMPI DI UTILIZZO MATERIALE

CERTIFICAZIONI

DWG disponibile sul sito soltechonline.com

Z.C. S235

CAMPI DI UTILIZZO

CERTIFICAZIONI

PUC > Portapilastro da cementare

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

PUC > Valori statici

Fissaggio lato legno con n. 4 viti WBS Ø8x80 + rondella sottovite RSV Ø8

PPC >

Portapilastro regolabile da cementare

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

PPC > Valori statici

Gamma

Fissaggio lato legno con n. 4 viti WBS Ø10x120

PPRC

> Portapilastro a perno da cementare

PPRC > Valori statici Gamma Resistenza caratteristica a compressione FZ(C),Rk [kN] Resistenza caratteristica a

MATERIALE

Z.E. S235

CAMPI DI UTILIZZO

CERTIFICAZIONI

MATERIALE

Z.C. S235

CERTIFICAZIONI

Commerciale Dimensionale

PPR > Valori statici

Gamma Resistenza caratteristica a compressione FZ(C),Rk [kN]

PPR 1 > Portapilastro regolabile

Commerciale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

PPR 1 > Valori statici

Gamma Resistenza caratteristica a compressione FZ(C),Rk [kN]

Resistenza

Resistenza

disponibile sul sito soltechonline.com

UTILIZZO

Z.C. S235

Z.C. S235 CAMPI DI UTILIZZO

PPR 2 > Portapilastro regolabile

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

PPR 2 > Valori statici

Fissaggio lato legno con n. 4 viti WBS Ø10x120 CAMPI DI UTILIZZO MATERIALE

Z.C.

CERTIFICAZIONI

PPR 3 > Portapilastro regolabile

Z.C. S235 DWG disponibile sul sito soltechonline.com

CAMPI DI UTILIZZO MATERIALE

CERTIFICAZIONI

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

** includono n. 12 viti tutto filetto Ø5x80 per il fissaggio e una guarnizione in EPDM da porre al di sotto del pilastro in legno

PPR 3 > Valori statici

Gamma Resistenza caratteristica a compressione FZ(C),Rk

codice lato legno lato acciaio lato legno lato acciaio

Fissaggio lato legno con n. 4 viti WBS Ø10x120

FY,Rk [kN]

PRINCÌPI DI CALCOLO per portapilastri PUR, PRUC, PUC, PPC, PPRC, PPR, PPR1, PPR2, PPR3:

• Legno massiccio C24, di massa volumica r = 350 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata a caldo o elettroliticamente (vedi tab.); Valori caratteristici in accordo con le rispettive ETA di prodotto;

• Valori resistenti lato calcestruzzo da computarsi a parte;

• Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

kmod ∙ Fi,Rk legno

γM, t

Fi,Rd = min

Fi,Rd cls

FY,Rk acciaio

γM, s

I coefficienti kmod, γM, t e γM, s sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

Portapilastro per palo tondo con base tonda

Su richiesta fornibile anche zincato a caldo.

AN109 > Portapilastro ad angolo

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

TD106 > Portapilastro a L con base tonda

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

JOLLY108 > Portapilastro a L componibile

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

POSSIBILI MODALITA' DI UTILIZZO

S235JR Zinc. elettrolitica S235JR Zinc. elettrolitica

Distanziale

per PT107 - AN109 - TD106 - JOLLY108

Commerciale Dimensionale

PEPQ

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) Commerciale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

può subire variazioni

PET > Porta pilastroper palo tondo da terreno

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

PETQ > Portapilastro per palo quadrato da terreno

DWG

Commerciale Dimensionale

** può subire variazioni

MATERIALE

Z.C. S235

CAMPI DI UTILIZZO

DWG

MATERIALE

Z.C. S235

CAMPI DI UTILIZZO

PEU > Portapilastro a U con rinforzo

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) ** può subire variazioni

PEUR > Portapilastro a U con rialzo

* per confezione

PEHP > Portapilastro a H da pavimento

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

può subire variazioni

PEH > Portapilastro a H da cementare

Linea GARDEN

I portapilastri della Linea GARDEN sono elementi robusti, versati e facili da installare, realizzati in acciaio S235JR con zincatura a caldo, ideali per la realizzazione di recinzioni e staccionate in legno o, in generale, per quelle opere che si collocano in ambienti in cui l'aspetto paesaggistico assume particolare rilevanza.

Soltech propone due modelli: un portapilastro fisso, per opere con sviluppo complanare, e un portapilastro inclinabile, per opere con sviluppo in pendenza, con la possibilità di regolazione fino a un angolo di 60° in entrambe le direzioni.

Possono essere fissati su un supporto rigido in calcestruzzo oppure infissi direttamente nel terreno mediante l'apposito fittone accessorio.

GARDEN FISSO

> Portapilastro fisso

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

GARDEN INCLINABILE > Portapilastro inclinabile

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

CERTIFICAZIONI

Z.C. S235 EN 1090

GARDEN FITTONE >

Fittone accessorio

MATERIALE

Z.C. S235 EN 1090 DWG disponibile

CAMPI DI UTILIZZO

CERTIFICAZIONI

CONNESSIONI PER TRAVI

02

INDICAZIONI PER LA SCELTA DELLA CONNESSIONE

Connessione a scomparsa

Connessione a vista

TIPOLOGIA: COLLEGAMENTO A SCOMPARSA

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

TIPOLOGIA: COLLEGAMENTO A VISTA

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

Utilizzo

GEKA B
P. 167
BULLDOG M
P. 168
APPEL AL1
P. 170
BULLDOG B
P. 169
P.
APPEL AL2 P.

SISTEMI DI ANCORAGGIO PER TRAVI

LATO TRAVE SECONDARIA

SPINOTTI CALIBRATI

Capitolo 2

PERNI DOPPIO FILETTO

RONDELLE

Capitolo 5

DADI ESAGONALI

DADI CIECHI

LATO TRAVE PRINCIPALE - CLS

BARRE FILETTATE + ANCORANTE CHIMICO

Capitolo 5/6

TASSELLI MECE B

TASSELLI VE

Capitolo 5 LATO TRAVE PRINCIPALE - CLS

Capitolo 6

Capitolo 6 Capitolo 5

Capitolo 5

Capitolo 4

Capitolo 4

LE RESISTENZE DEI VARI TIPI DI METALLI UTILIZZABILI

Tipo di materiale Norma Descrizione Resistenze

EN 10025-2

EN 10025-2 Acciaio al carbonio

S355 "Cor-Ten" EN 10025-2 Acciaio al carbonio

Inox AISI 304 EN 10025-2 Acciaio inox

Alluminio UNI EN 755-2 Alluminio

I TRATTAMENTI CHE SI UTILIZZANO SUL METALLO

Zincatura a caldo

UNI EN ISO 1461

Zincatura Galvanica bianca UNI EN ISO 2081

Zincatura Galvvanica gialla UNI EN ISO 2081

Zinco - Nichel + 3 UNI EN ISO 9227

Dracomet

Verniciatura

UNI EN ISO 16047

UNI EN ISO 12944

Vernice intumescente UNI EN 24624:1993

UNI EN ISO 1461

Zincatura + Verniciatura

UNI EN ISO 12944-5

UNI EN 13438

Snervamento: fy [N/mm²] Rottura: fu [N/mm²]

/

Superficie grezza e irregolare si deposita nei fori piccoli

Superficie uniforme e semi lucida argento non crea spessori fastidiosi

Superficie uniforme e semi lucida gialla non crea spessori fastidiosi

Superficie uniforme e semi lucida argento non crea spessori fastidiosi

Superficie regolare non crea spessori fastidiosi

Bella presenza estetica

168h

Varia dal prodotto

Strato protettivo per ritardo reazione al fuoco REI (varia dal prodotto)

Zincatura a caldo Vernici liquide Verniciatura a polvere Molto alta

Staffe STEEL durante la fase di saldatura con robot.
Staffe STEEL installate.

RESISTENZA A TAGLIO MASSIMA

CLASSIFICAZIONE ELEMENTI DI COLLEGAMENTO A VISTA

RESISTENZA A TAGLIO MASSIMA

CONNESSIONI PER TRAVI

ANALISI DEL COLLEGAMENTO

I collegamenti tra travi ed altri elementi, come pilastri o altre travi, in legno o cemento armato, possono essere realizzati con connessioni metalliche quali:

• staffe a scomparsa;

• scarpette a vista.

A Scomparsa A Vista

Il vincolo tra i due elementi viene schematizzato come una cerniera, che impedisce quindi la traslazione orizzontale e verticale, ma non la rotazione.

Pertanto si generano resistenze nei confronti delle azioni di taglio agenti in entrambe le direzioni del piano che identifica l'interfaccia tra i due elementi strutturali.

PROTEZIONE AL FUOCO

Nella corretta progettazione di una struttura in legno è importante cercare di massimizzare i tempi di stabilità della stessa in caso di un incendio.

Il legno, essendo un materiale combustibile, a contatto con le fiamme tende a carbonizzare, diminuendo quindi la sua sezione utile resistente, ma mantenendo inalterate le proprietà meccaniche della sezione "illesa".

A differenza da quest’ultimo, l’acciaio in presenza di alte temperature si snerva, perdendo quindi le sue caratteristiche meccaniche ed andando a nuocere sulla stabilità della struttura.

E’ importante quindi andare a proteggere l’elemento acciaio, preferendo dove possibile, il collegamento a scomparsa.

STAFFE STEEL

Le staffe STEEL sono piastre in acciaio ideali per la realizzazione di collegamenti in luce tra elementi strutturali con minimo impatto sull'effetto estetico.

Il collegamento infatti risulta completamente a scomparsa e può essere realizzato tra elementi portanti in legno e calcestruzzo o entrambi in legno.

MATERIALE E TRATTAMENTO

Acciaio S235 con zincatura elettrolitica.

APPLICAZIONI

Le staffe STEEL possono essere utilizzate per la realizzazione di collegamenti tra elementi strutturali sia a livello dei solai di piano che di copertura (piana e inclinata), nonchè per la realizzazione di elementi annessi agli edifici quali portici, pergolati e pensiline.

VANTAGGI

• Estetica: il collegamento completamente a scomparsa rende il legno l'unico protagonista agli occhi dell'osservatore;

• Comportamento duttile del collegamento, anche e soprattutto in zona sismica, grazie alle capacità intrinseche dell'acciaio;

• Ottime prestazioni meccaniche nei confronti delle azioni di taglio;

• Protezione al fuoco: il collegamento a scomparsa evita la diretta esposizione dell'acciaio alle alte temperature causate da un incendio;

• Soluzione adatta anche per coperture inclinate e per travi in flessione deviata;

• Lame preforate per garantire il rispetto delle distanze minime.

20/0598

Sistema di centraggio fori spinotti su staffe a scomparsa

STEEL e CL

Il sistema ideato da Soltech permette il centraggio rapido e preciso dei fori delle staffe a scomparsa STEEL e CL, da utilizzare direttamente sul trave già posto in opera, evitando quindi il problema del disallineamento dei fori se realizzati su trave a terra come da metodo tradizionale.

Dima per la foratura lato CLS. La stessa DIMA può essere utilizzata sia per travi dritte che inclinate mediante una semplice regolazione. Il suo utilizzo permette una messa in opera degli spinotti rapida e precisa.

Il KIT DIMA comprende le dime necessarie per l'utilizzo di tutte le misure delle staffe STEEL e CL.

Codice
Descrizione
Codice
Descrizione
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STEEL80

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) ** il modello inclinato può essere installato con lama verso il basso o verso l'alto indistintamente

Distanza minima connettore - bordo cls

a3,t 1 Distanza minima chiodo / vite - estremità caricata (nel caso di pilastro in legno)

a4,t 1 Distanza minima chiodo - bordo caricato

Distanza minima vite - bordo caricato

a4,c 1 Distanza minima chiodo / vite - bordo non caricato

a4,t 2 Distanza minima spinotto - bordo caricato

a4,c 2 Distanza minima spinotto - bordo non caricato

diametro del connettore relativo al foro considerato

COMPOSIZIONI

Steel 80x130 Steel 80x130 i Steel 80x170 Steel 80x170 i Steel 80x210 Steel 80x210 i

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale Trave secondaria

N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm] chiodi CK 14

x 60

14

x 60

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm] BF 4.8 / 8.8 + resina GF400PLUS 3 Ø12 x 135

calibrati SPC 3 Ø12 x var.

x 90/100

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm] chiodi

x 60

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm]

BF 4.8 / 8.8 + resina GF400PLUS 4

x 135

calibrati SPC 4 Ø12 x var. tasselli avvitabili MECE B 4 Ø12,5 x 90/100

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale

Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm]

chiodi CK 24 Ø4 x 60 spinotti calibrati SPC 5 Ø12 x var.

VCF 24 Ø5 x 60

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale

Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm]

BF 4.8 / 8.8 + resina GF400PLUS 5 Ø12 x 135

Ø12,5 x 90/100

spinotti calibrati SPC 5 Ø12 x var. tasselli avvitabili MECE B 5

SCHEDA TECNICA STEEL80

STEEL80 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN FZ,Ed

STEEL80 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con viti

SCHEDA TECNICA STEEL80

STEEL80 > Valori statici

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

SCHEDA TECNICA STEEL80

STEEL80 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli avvitabili MECE B

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

In presenza di fori "ravvicinati" sulla piastra lato CLS, l'inserimento di ancoranti meccanici con comportamento fortemente espansivo, come ad esempio tasselli meccanici VE e VESKS, può causare la sovrapposizione dei bulbi di tensione che si creano all'interno del calcestruzzo stesso, con conseguente riduzione della resistenza globale del collegamento per "effetto gruppo" e, talvolta, il mancato rispetto delle distanze minime tra gli ancoranti. Per ridurre o eliminare queste problematiche, in alternativa agli ancoranti con comportamento adesivo (barre filettate e resina), si possono utilizzare ancoranti con comportamento attritivo, come i tasselli avvitabili MECE B.

SCHEDA TECNICA STEEL80

STEEL80 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

STEEL80 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con viti VCF

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

SCHEDA TECNICA STEEL80

STEEL80 > Valori

> Valori

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING UP

SCHEDA TECNICA STEEL80

STEEL80 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli avvitabili MECE B

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING UP

In presenza di fori "ravvicinati" sulla piastra lato CLS, l'inserimento di ancoranti meccanici con comportamento fortemente espansivo, come ad esempio tasselli meccanici VE e VESKS, può causare la sovrapposizione dei bulbi di tensione che si creano all'interno del calcestruzzo stesso, con conseguente riduzione della resistenza globale del collegamento per "effetto gruppo" e, talvolta, il mancato rispetto delle distanze minime tra gli ancoranti. Per ridurre o eliminare queste problematiche, in alternativa agli ancoranti con comportamento adesivo (barre filettate e resina), si possono utilizzare ancoranti con comportamento attritivo, come i tasselli avvitabili MECE B.

SCHEDA TECNICA STEEL80

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING LATERAL

STEEL80 > Valori statici

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING IN MORE THAN ONE DIRECTION

Per carichi agenti in più di una direzione, come nel caso di travi in flessione deviata, la verifica a taglio risulta soddisfatta se:

STEEL120

Commerciale Dimensionale

il modello inclinato può essere installato con lama verso il basso o verso l'alto indistintamente

COMPOSIZIONI

Fissaggio Legno-Legno

Trave

Fissaggio Cls-Legno

Trave

Fissaggio Legno-Legno Trave principale

Fissaggio Cls-Legno Trave

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale

secondaria

Fissaggio Cls-Legno Trave

COMPOSIZIONI

Trave

Fissaggio Legno-Legno

Fissaggio Cls-Legno

Fissaggio Legno-Legno

Fissaggio Cls-Legno

SCHEDA TECNICA STEEL120

STEEL120 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

SCHEDA TECNICA STEEL120

STEEL120 > Valori statici

STEEL120 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con barre filettate cl. 8.8 + resina vinilestere

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

SCHEDA TECNICA STEEL120

STEEL120 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli meccanici VE

SCHEDA TECNICA STEEL120

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING UP FZ,Ed FZ,Ed

STEEL120 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

SCHEDA TECNICA STEEL120

STEEL120 > Valori statici

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

SCHEDA TECNICA STEEL120

STEEL120 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli meccanici VE

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING UP

SCHEDA TECNICA STEEL120

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

STEEL120 > Valori statici

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

Per carichi agenti in più di una direzione, come nel caso di travi in flessione deviata, la verifica a taglio risulta soddisfatta se:

STEEL128

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

Distanze da estremità e bordi Simbolo Descrizione

1 Distanza minima chiodo / vite - estremità caricata (nel caso di pilastro in legno)

Distanza minima vite - bordo caricato

1 Distanza minima chiodo / vite - bordo non caricato

2 Distanza minima spinotto - bordo caricato

a4,c 2 Distanza minima spinotto - bordo non caricato

d = diametro del connettore relativo al foro considerato

COMPOSIZIONI

Steel 128x370

Steel 128x530

Steel 128x650

chiodi

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale Trave secondaria

x 60

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale Trave secondaria

/ 8.8

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm] chiodi CK 62 Ø4 x 60 spinotti calibrati SPC 8 Ø16 x var. viti VCF 62 Ø5 x 60

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm] BF 4.8 / 8.8 + resina GF400PLUS 5 Ø16 x 155 spinotti calibrati SPC 8 Ø16 x var. tasselli meccanici VE 5 Ø16 x 145

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm]

chiodi CK 76 Ø4 x 60 spinotti calibrati SPC 10 Ø16 x var. viti VCF 76 Ø5 x 60

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale Trave secondaria articolo N° Ø x L [mm] articolo N° Ø x L [mm]

BF 4.8 / 8.8 + resina GF400PLUS 6 Ø16 x 155 spinotti calibrati SPC 10 Ø16 x var. tasselli meccanici VE 6 Ø16 x 145

COMPOSIZIONI

Steel 128x890

Fissaggio Legno-Legno Trave principale

x 60

Fissaggio Cls-Legno

Trave

Fissaggio Legno-Legno

Fissaggio Cls-Legno Trave

x 145

SCHEDA TECNICA STEEL128

a4,t1

STEEL128 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

STEEL128 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con viti VCF

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

SCHEDA TECNICA STEEL128

STEEL128 > Valori

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

SCHEDA TECNICA STEEL128

STEEL128 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli meccanici VE

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

SCHEDA TECNICA STEEL128

STEEL128 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

STEEL128 > Valori statici LEGNO-LEGNO:

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

SCHEDA TECNICA STEEL128

STEEL128 > Valori statici

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING UP

SCHEDA TECNICA STEEL128

STEEL128 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli meccanici VE

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING UP

SCHEDA TECNICA STEEL128

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

STEEL128 > Valori statici

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

Per carichi agenti in più di una direzione, come nel caso di travi in flessione deviata, la verifica a taglio risulta soddisfatta se:

PRINCÌPI DI CALCOLO

In fase di calcolo sono state considerate le seguenti ipotesi e caratteristiche:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata elettroliticamente;

• Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada; Spinotti calibrati SPC in acciaio S235 smussati agli spigoli;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS;

• Tasselli avvitabili MECE B e tasselli meccanici VE;

• Chiodi ad aderenza migliorata CK Ø4x60; Viti con collare rinforzato VCF Ø5x60;

• Fissaggio totale;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti sulla piastra lato calcestruzzo dai bordi del calcestruzzo stesso;

• Assenza di sforzi combinati: ogni condizione di carico è presa singolarmente, senza la presenza di sforzi in altre direzioni; Angolo di inclinazione dell'orditura secondaria di 17° (ove previsto);

• COLLEGAMENTI LEGNO-LEGNO

Il valore resistente caratteristico riportato in tabella è il minimo tra le resistenze caratteristiche del collegamento lato trave principale e secondaria realizzato con i rispettivi connettori (chiodi CK / viti VCF o spinotti calibrati SPC).

Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

FZ,Rk chiodi / viti

FZ,Rk = min

FZ,Rk spinotti

• COLLEGAMENTI CLS-LEGNO

FZ,Rd =

kmod ∙ FZ,Rk legno

γM, t

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

I valori di resistenza riportati in tabella sono la resistenza di progetto lato calcestruzzo (a sua volta, il valore minimo tra le resistenze di progetto del calcestruzzo stesso e quella degli ancoranti) e la resistenza caratteristica del collegamento lato legno realizzato con gli spinotti calibrati SPC.

Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

FZ,Rd beton

FZ,Rd cls = min

FZ,Rd ancoranti

FZ,Rk legno = FZ,Rk spinotti

• CARICO LATERALE

FZ,Rd = min

FZ,Rd cls

FZ,Rd legno =

kmod ∙ FZ,Rk legno

γM, t

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

I valori di resistenza riportati in tabella sono la resistenza caratteristica lato legno della trave secondaria sottoposta a carico laterale e la resistenza caratteristica a flessione della lama di acciaio inserita nella trave secondaria stessa. Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

FY,Rd legno =

FY,Rd = min

γM, t

FY,Rd acciaio = FY,Rk acciaio

γM, s kmod ∙ FY,Rk legno

• CARICHI IN PIU' DI UNA DIREZIONE / TRAVI IN FLESSIONE DEVIATA

Per carichi agenti in più di una direzione, come nel caso di travi in flessione deviata, la verifica a taglio risulta soddisfatta se:

Fy,Ed Fy,Rd 2 ( + ) Fx,Ed Fx,Rd 2 ( 1

I coefficienti kmod, γM, t e γM, s sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo. )

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

Il collegamento deve essere realizzato nella perfetta regola dell'arte. In particolar modo, si deve tener conto degli aspetti previsti nella norma UNI EN 1995-1-1 (Eurocodice 5).

Collegamento legno-legno

1. Tracciare gli allineamenti orizzontali e verticali;

2. Seguendo le linee tracciate, installare la piastra Steel con chiodi CK o viti VCF;

3. Inserire il trave secondario in legno;

4. Presentare la Dima Steel sul trave secondario in perfetta aderenza alla trave principale e regolando l'altezza esatta;

5. Inserire gli spinotti calibrati SPC.

Collegamento cls-legno

1. Tracciare gli allineamenti orizzontali e verticali;

2. Seguendo le linee tracciate, forare il calcestruzzo con punte adeguate a seconda del tipo di ancoraggio: barre filettate con resina, tasselli meccanici VE o tasselli avvitabili MECE BE;

3. Inserire il trave secondario in legno;

4. Presentare la Dima Steel sul trave secondario in perfetta aderenza alla trave principale e regolando l'altezza esatta;

5. Inserire gli spinotti calibrati SPC.

SOLTECHLAB è il software ideale a supporto dei progettisti per il calcolo di collegamenti in luce tra elementi strutturali in legno con le staffe STEEL.

Il programma permette infatti di verificare i valori pubblicati nel presente documento tecnico, ma anche di analizzare tutte le situazioni in esso non contemplate, quali:

• Presenza di sforzi combinati;

• Travi in flessione deviata;

• Travi con inclinazione a e b variabile;

• Travi in legno con classe di resistenza diversa da GL24h;

• Classe di durata del carico e classe di servizio secondo le scelte e le esigenze progettuali;

• Chiodi ad aderenza migliorata, viti con collare e spinotti di diverse dimensioni, secondo le scelte e le esigenze progettuali.

Il nostro Ufficio Tecnico è a disposizione per qualsiasi supporto, sia nell'approccio al programma che nel calcolo step-by-step; inoltre lavora costantemente per migliorare ed implementare le funzionalità di questo utile strumento.

MATERIALE

S235 Z.E.

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

Distanze da estremità e bordi

Simbolo Descrizione Valore min.

c Distanza minima connettore - bordo cls

a4,t 2 Distanza minima spinotto - bordo caricato

a4,c 2 Distanza minima spinotto - bordo non caricato

d = diametro del connettore relativo al foro considerato

SCHEDA TECNICA CL201

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

CL201 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con barre filettate cl. 4.8 + resina vinilestere GF400PLUS

CL201 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli avvitabili MECE B

PRINCÌPI DI CALCOLO

In fase di calcolo sono state considerate le seguenti ipotesi e caratteristiche:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata elettroliticamente;

• Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada; Spinotti calibrati SPC in acciaio S235 smussati agli spigoli;

• Barre filettate cl. 4.8 con resina vinilestere GF400PLUS;

• Tasselli avvitabili MECE B;

• Fissaggio totale; Assenza di influenza della distanza degli ancoranti sulla piastra lato calcestruzzo dai bordi del calcestruzzo stesso;

• Angolo di inclinazione dell'orditura secondaria di 14° (ove previsto);

• COLLEGAMENTI CLS-LEGNO

I valori di resistenza riportati in tabella sono la resistenza di progetto lato calcestruzzo (a sua volta, il valore minimo tra le resistenze di progetto del calcestruzzo stesso e quella degli ancoranti) e la resistenza caratteristica del collegamento lato legno realizzato con gli spinotti calibrati SPC.

Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

FZ,Rd beton

FZ,Rd cls = min

FZ,Rd ancoranti

FZ,Rk legno = FZ,Rk spinotti

FZ,Rd = min

FZ,Rd cls

FZ,Rd legno =

kmod ∙ FZ,Rk legno

γM, t

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

CONSIGLI PER IL MONTAGGIO STAFFE CL201

Collegamento su cls

Collegamento su legno - Centraggio fori sul trave

1 2 3 1 2 3

La dima di montaggio può essere utilizzata per la foratura della trave già posta in opera che a terra.

Questo garantisce il centraggio dei fori tra piastra metallica e legno con estrema precisione, facilità e velocità.

Il sistma può essere utilizzare sia nelle travi dritteo che inclinate.

STAFFE ORIENTABILI OR203

Le staffe orientabili OR203 sono piastre in acciaio adatte per la realizzazione di collegamenti in luce tra elementi strutturali dotate di una grande versatilità d'uso.

La possiblità di smontare la connessione metallica in due parti, ovvero la piastra di base e la lama interna, montarle separatamente nei rispettivi elementi strutturali e poi riassemblare il tutto direttamente in cantiere mediante l'apposito perno, ad esempio, facilita la posa in opera delle travi anche in condizioni di lavoro particolarmente scomode.

Il modello con base piana, grazie alla doppia foratura, permette il fissaggio lato trave principale sia su elementi in legno che in calcestruzzo e si presta particolarmente bene all'utilizzo in strutture con pareti fuori squadro, come accade spesso nei lavori di rifacimento di solai e coperture di edifici datati.

I modelli con base ad angolo interno ed esterno invece permettono una facile posa in opera di travi diagonali sia di solai di piano che di copertura, in particolar modo per quest'ultima dove talvolta, specialmente nel caso di lavori di rifacimento, l'accesso ai locali sottostanti risulta scomodo o non praticabile.

APPLICAZIONI

Le staffe orientabili OR203 possono essere utilizzate per la realizzazione di collegamenti tra elementi strutturali sia a livello dei solai di piano che di copertura (piana e inclinata) nel caso di pareti fuori squadro e angoli convavi o convessi.

MATERIALE E TRATTAMENTO

Piastre in acciaio S235 zincata elettroliticamente.

Tubolare di inserimento del perno in acciaio S355 zincato elettroliticamente.

Perno in acciaio cl. 8.8 zincato elettroliticamente.

VANTAGGI

• Connessione versatile e assemblabile direttamente in cantiere;

• Facilità di posa in opera anche in condizioni di lavoro particolarmente scomode o in presenza di fuori squadro;

• Estetica: il collegamento completamente a scomparsa rende il legno l'unico protagonista agli occhi dell'osservatore;

• Comportamento duttile del collegamento, anche e soprattutto in zona sismica, grazie alle capacità intrinseche dell'acciaio;

• Ottime prestazioni meccaniche nei confronti delle azioni di taglio;

• Protezione al fuoco: il collegamento a scomparsa evita la diretta esposizione dell'acciaio alle alte temperature causate da un incendio;

• Lame preforate per garantire il rispetto delle distanze minime.

OR203 con base piana

OR203 con base ad angolo interno

OR203 con base ad angolo esnterno

OR203 D/i

Staffa orientabile con base piana e lama interna diritta o inclinata

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

COMPOSIZIONI

Fissaggio Legno-Legno

Trave

Trave principale

Fissaggio Cls-Legno

Fissaggio Legno-Legno Trave

Trave principale

Fissaggio Cls-Legno

Fissaggio Legno-Legno

Trave principale

Fissaggio Cls-Legno

COMPOSIZIONI

Fissaggio Legno-Legno Trave

Fissaggio Cls-Legno

Trave

Fissaggio Legno-Legno

Fissaggio Cls-Legno

Tutti i modelli sono fornibili anche con lama interna inclinata verso l'alto.

SCHEDA TECNICA OR203 D/i

OR203 D/i > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

DOWN OR203 D/i > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con viti VCF

(↓) valore per modello con lama interna inclinata verso il basso. (↑) valore per modello con lama interna inclinata verso l'alto.

SCHEDA TECNICA OR203 D/i

DOWN

le la

le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

OR203 D/i > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con barre filettate cl. 4.8 + resina vinilestere GF400PLUS

SCHEDA TECNICA OR203 D/i

OR203 D/i > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli meccanici VE

(↓) valore per modello con lama interna inclinata verso il basso. (↑) valore per modello con lama interna inclinata verso l'alto.

LOADING DOWN

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

OR203AI D/i

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

a3,t 1

a4,t 1

a4,c 1

a4,t 2

a4,c 2

Distanze da estremità e bordi

Descrizione Valore

Distanza minima connettore - bordo cls

Distanza minima chiodo / vite - estremità caricata (nel caso di pilastro in legno)

Distanza minima chiodo - bordo caricato

Distanza minima vite - bordo caricato

Distanza minima chiodo / vite - bordo non caricato

Distanza minima spinotto - bordo caricato

Distanza minima spinotto - bordo non caricato

d = diametro del connettore

Simbolo

COMPOSIZIONI

OR 180x140 AID OR 180x140 AIi

Trave principale

Fissaggio Cls-Legno

OR 180x180 AID OR 180x180 AIi

Trave principale

Fissaggio Cls-Legno

OR 180x220 AID OR 180x220 AIi

4.8 / 8.8

Fissaggio Cls-Legno Trave principale

secondaria

/ 8.8

x 145 OR 180x260 AID OR 180x260 AIi

Fissaggio Cls-Legno

x 155

/ 8.8

Fissaggio Cls-Legno Trave principale

x 155

x 145 OR 180x300 AID OR 180x300 AIi

Tutti i modelli sono fornibili anche con lama interna inclinata verso l'alto.

SCHEDA TECNICA OR203AI D/i

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

OR203AI D-i > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con barre filettate cl. 8.8 + resina vinilestere GF400PLUS

(↓) valore per modello con lama interna inclinata verso il basso. (↑) valore per modello con lama interna inclinata verso l'alto.

SCHEDA TECNICA OR203AI D/i

OR203AI D/i > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli meccanici VE

(↓) valore per modello con lama interna inclinata verso il basso. (↑) valore per modello con lama interna inclinata verso l'alto.

LOADING DOWN

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

OR203AE D/i

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

a4,c 1

a4,t 2

a4,c 2

da estremità e bordi

Distanza minima connettore - bordo cls

Distanza minima chiodo / vite - estremità caricata (nel caso di pilastro in legno)

Distanza minima chiodo - bordo caricato

Distanza minima vite - bordo caricato

Distanza minima chiodo / vite - bordo non caricato

Distanza minima spinotto - bordo caricato

Distanza minima spinotto - bordo non caricato

d = diametro del connettore relativo al foro considerato

COMPOSIZIONI

OR 180x140 AED OR 180x140 AEi

OR 180x180 AED OR 180x180 AEi

BF 4.8 / 8.8 + resina

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale Trave secondaria

x 135

x 110

Fissaggio Cls-Legno

Trave principale

BF 4.8 / 8.8 + resina

OR 180x220 AED OR 180x220 AEi

secondaria

x 135

x 110

Fissaggio Cls-Legno Trave principale

4.8 / 8.8 + resina

OR 180x260 AED OR 180x260 AEi

Trave principale

Fissaggio Cls-Legno

secondaria

OR 180x300 AED OR 180x300 AEi

Fissaggio Cls-Legno Trave principale

Tutti i modelli sono fornibili anche con lama interna inclinata verso l'alto.

secondaria

SCHEDA TECNICA OR203AE D/i

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi" LOADING DOWN

OR203AE D/i > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con barre filettate cl. 4.8 + resina vinilestere GF400PLUS

valore per modello con lama interna inclinata verso il basso.

SCHEDA TECNICA OR203AE D/i

OR203AE D/i > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio con tasselli meccanici VE

(↓) valore per modello con lama interna inclinata verso il basso. (↑) valore per modello con lama interna inclinata verso l'alto.

LOADING DOWN

Per le distanze riportate in figura si veda la Tabella "Distanze da estremità e bordi"

PRINCÌPI DI CALCOLO

In fase di calcolo sono state considerate le seguenti ipotesi e caratteristiche:

• Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S235 zincata elettroliticamente;

• Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada; Spinotti calibrati SPC in acciaio S235 smussati agli spigoli;

• Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 con resina vinilestere GF400PLUS;

• Tasselli meccanici VE;

• Fissaggio totale;

Assenza di influenza della distanza degli ancoranti sulla piastra lato calcestruzzo dai bordi del calcestruzzo stesso;

• Angolo di inclinazione dell'orditura secondaria di 14° (ove previsto);

• COLLEGAMENTI CLS-LEGNO

I valori di resistenza riportati in tabella sono la resistenza di progetto lato calcestruzzo (a sua volta, il valore minimo tra le resistenze di progetto del calcestruzzo stesso e quella degli ancoranti) e la resistenza caratteristica del collegamento lato legno realizzato con gli spinotti calibrati SPC.

Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

FZ,Rd cls = min

{FZ,Rd beton

FZ,Rd ancoranti

FZ,Rk legno = FZ,Rk spinotti

FZ,Rd = min

FZ,Rd legno =

FZ,Rd cls kmod ∙ FZ,Rk legno γM, t

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

CONSIGLI

Staffa a scomparsa legno-legno

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

SCHEDA TECNICA LL

FZ,Ed

Staffa a scomparsa in lega di alluminio base 60 mm

DWG disponibile sul sito soltechonline.com

MATERIALE ALU

CERTIFICAZIONI

Commerciale Dimensionale

Su richiesta, articolo fornibile anche tagliato a misura sull'altezza.

SCHEDA TECNICA AL

FZ,Ed

a4,t1

a4,c1

a4,t2

a4,c2 a2 e = 86mm as as

Spaziatura e distanze da estremità e bordi Simbolo Descrizione Valore min.

a3,t 1 Distanza minima chiodo / vite - estremità caricata (nel caso di pilastro in legno)

a4,t 1 Distanza minima chiodo - bordo caricato

15 d

7 d Distanza minima vite - bordo caricato

a4,c 1 Distanza minima chiodo / vite - bordo non caricato

a4,t 2 Distanza minima spinotto - bordo caricato

a4,c 2 Distanza minima spinotto - bordo non caricato

a2 Spaziatura spinotti direz. perpendicolare alla fibratura

10 d

5 d

4 d

3 d

3 d as Distanza minima spinotto - bordo staffa

1,2 d0

d = diametro del connettore relativo al foro considerato d0 = diametro del foro da eseguire su lama interna

AL > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio trave principale con chiodi CK e trave secondaria con spinotti SPC

Gamma Altezza staffa Fissaggio trave principale Fissaggio trave secondaria Resistenza caratteristica a taglio FZ,Rk [kN] chiodi CK spinotti calibrati SPC

AL80

Staffa a scomparsa in lega di alluminio base 80 mm

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

Spaziatura e distanze da estremità e bordi Simbolo Descrizione Valore min.

c Distanza minima connettore - bordo cls

a3,t 1 Distanza minima chiodo / vite - estremità caricata (nel caso di pilastro in legno)

a4,t 1

a4,c 1

a4,t 2

a4,c 2

a2

Distanza minima chiodo - bordo caricato

Distanza minima vite - bordo caricato

Distanza minima chiodo / vite - bordo non caricato

Distanza minima spinotto / perno - bordo caricato

Distanza minima spinotto / perno - bordo non caricato

Spaziatura spinotti direz. perpendicolare alla fibratura

as Distanza minima spinotto / perno - bordo staffa

d = diametro del connettore relativo al foro considerato

d0 = diametro del foro da eseguire su lama interna

SCHEDA TECNICA AL80

AL80 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio trave principale con chiodi CK e trave secondaria con perni WSA

Gamma Altezza trave secondaria (minima) Base trave secondaria

Fissaggio trave principale (legno)

AL80 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio trave principale con chiodi CK e trave secondaria con spinotti SPC

Gamma Altezza trave secondaria (minima) Base trave secondaria Fissaggio trave

AL80 > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio trave principale con viti VCF e trave secondaria con perni WSA

Gamma Altezza trave secondaria (minima) Base trave secondaria Fissaggio trave principale (legno)

AL80 >

trave secondaria

AL80 > Valori statici

AL80 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio trave principale con barre filet.

AL80 > Valori statici CLS-LEGNO:

AL80 > Valori statici CLS-LEGNO: fissaggio trave principale con tasselli MECE B e trave secondaria con perni WSA

AL80 > Valori statici

PRINCÌPI DI CALCOLO

In fase di calcolo sono state considerate le seguenti ipotesi e caratteristiche: Legno lamellare GL24h, di massa volumica r = 385 kg/m3;

• Piastra metallica in lega di alluminio;

• Fissaggio lato trave secondaria con Perni autoforanti WSA o Spinotti calibrati SPC in acciaio S235 smussati agli spigoli;

• Fissaggio lato trave principale in legno con Chiodi ad aderenza migliorata CK o Viti con collare rinforzato VCF; Calcestruzzo C25/30, gettato in opera (non precompresso), non fessurato e con armatura rada;

• Fissaggio lato trave principale in calcestruzzo con Barre filettate cl. 4.8 e 8.8 e resina vinilestere GF400PLUS o con Tasselli avvitabili MECE B;

• Assenza di influenza della distanza degli ancoranti sulla piastra lato calcestruzzo dai bordi del calcestruzzo stesso;

• COLLEGAMENTI LEGNO-LEGNO

Il valore resistente caratteristico riportato in tabella è il minimo tra le resistenze caratteristiche del collegamento lato trave principale e secondaria realizzato con i rispettivi connettori (chiodi CK o viti VCF e perni WSA o spinotti SPC).

Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

FZ,Rk chiodi / viti

FZ,Rk = min

FZ,Rk perni / spinotti

• COLLEGAMENTI CLS-LEGNO

FZ,Rd =

kmod ∙ FZ,Rk legno

γM, t

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

I valori di resistenza riportati in tabella sono la resistenza di progetto lato calcestruzzo (a sua volta, il valore minimo tra le resistenze di progetto del calcestruzzo stesso e quella degli ancoranti) e la resistenza caratteristica del collegamento lato legno realizzato con i perni autoforanti WSA o gli spinotti calibrati SPC.

Il valore resistente di progetto si ricava secondo il seguente schema:

FZ,Rd beton

FZ,Rd cls = min

FZ,Rd = min

FZ,Rd ancoranti

FZ,Rk legno = FZ,Rk perni / spinotti

FZ,Rd cls

FZ,Rd legno =

kmod ∙ FZ,Rk legno

γM, t

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

Spinotti calibrati

fornibili anche in acciaio S355J2

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) ** fornibili anche in acciaio S355J2

Rottura tipo 1 Rottura tipo 2 Rottura tipo 3

SPC > Caratteristiche meccaniche secondo EC5

Acciaio

S235JR * per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

fornibili anche in acciaio S355J2

Rottura tipo 1 Rottura tipo 2

Resistenza caratteristica a snervamento fy,k

Resistenza caratteristica a snervamento fu,k Momento caratteristico di snervamento My,k

SPC > Spaziature e distanze da bordi ed estremità secondo EC5

Spaziature e distanze Descrizione Valore minimo

a1 parallela alla fibratura (3 + 2 cos α) d

a2 perpendicolare alla fibratura 3

ATF

Staffa a slitta

Commerciale Dimensionale

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

SCHEDA TECNICA ATF

ATF > Valori statici LEGONO-LEGNO: fissaggio con viti VCF

Gamma Base trave secondaria (minima) Altezza trave secondaria (minima) Fissaggio trave principale Fissaggio trave

* per trave secondaria non sottoposta a torsione ** per trave secondaria libera di ruotare

VISTA PIANTA

OV TOP

Connettore superiore

MATERIALE

CERTIFICAZIONI

SCHEDA TECNICA OV TOP

Vite speciale di fissaggio

ICST

Staffa per pareti

Commerciale Dimensionale

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) DWG disponibile sul sito soltechonline.com

ICST > Valori statici: fissaggio con chiodi CK

Gamma Fissaggio parete principale Fissaggio parete secondaria

Resistenza caratteristica a trazione chiodi CK viti VCF

Resistenza caratteristica a taglio

codice N° Ø [mm] L [mm] N° Ø [mm] L [mm] FZ,Rk [kN] FN,Rk [kN] ICST 10 4 50 10 4 50 14,80 3,90

Dado Simplex DIN 1052

234UT 1 Utensile per il montaggio * per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

GEKA M

Connessione monolaterale DIN 1052

Commerciale Dimensionale

elettrolitica * per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

GEKA M > Valori statici Gamma Resistenza caratteristica a taglio codice FT,Rk [kN]

232GM050 8,80

232GM065 13,10

232GM080 17,90

232GM095 23,10

I valori non includono il contributo della barra e della piastra metallica

GEKA B

Connessione bilaterale DIN 1052

Zinc. elettrolitica

Zinc. elettrolitica * per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

GEKA B > Valori statici

I valori non includono il contributo della barra e della piastra metallica

BULLDOG M

Connessione monolaterale DIN 1052

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

BULLDOG M > Valori statici

I valori non includono il contributo della barra e della piastra metallica

BULLDOG B

Connessione bilaterale DIN 1052

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

BULLDOG B > Valori statici

I valori non includono il contributo della barra e della piastra metallica

MATERIALE

Z.E. S250 GD DWG disponibile sul

CAMPI DI UTILIZZO

CERTIFICAZIONI

APPEL AL1

Connessione monolaterale DIN 1052

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

APPEL AL > Valori statici

I valori non includono il contributo dell'eventuale barra aggiuntiva

APPEL AL2

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

Giunto per viti inclinate

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente) ** spessore massimo della piastra di acciaio COME CALCOLARE

SCHEDA TECNICA RIC

RIC > Valori statici a estrazione vite

Gamma

α [N/mm]

[kN]

RIC > Valori statici a taglio RIC

Gamma

Codice

203ZYK69

Carico massimo e spessore minimo della piastra necessario per raggiungerlo

PRINCÌPI DI CALCOLO:

Commerciale Dimensionale

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

SCHEDA TECNICA IBL

IBL > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

PRINCÌPI DI CALCOLO:

Legno massiccio C24, di massa volumica r = 350 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S250GD zincata elettroliticamente;

• Valori resistenti caratteristici in accordo con la ETA di prodotto;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento legno-legno si ricava applicando al valore caratteristico i coefficienti kmod e γM, t secondo la formula sotto riportata;

• Valori resistenti lato calcestruzzo da computarsi a parte;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento cls-legno si ricava secondo il seguente schema:

Fi,Rd = min γM, t kmod ∙ Fi,Rk legno Fi,Rd cls

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

IBS

Reggitrave ad ali esterne con base stretta

Commerciale Dimensionale

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

SCHEDA TECNICA IBS

IBS > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

PRINCÌPI DI CALCOLO:

Legno massiccio C24, di massa volumica r = 350 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S250GD zincata elettroliticamente;

• Valori resistenti caratteristici in accordo con la ETA di prodotto;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento legno-legno si ricava applicando al valore caratteristico i coefficienti kmod e γM, t secondo la formula sotto riportata;

• Valori resistenti lato calcestruzzo da computarsi a parte;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento cls-legno si ricava secondo il seguente schema:

{kmod ∙ Fi,Rk legno

Fi,Rd = min γM, t

Fi,Rd cls

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

EBL Reggitrave ad ali esterne

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

SCHEDA TECNICA EBL

EBL > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

PRINCÌPI DI CALCOLO:

Legno massiccio C24, di massa volumica r = 350 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S250GD zincata elettroliticamente;

• Valori resistenti caratteristici in accordo con la ETA di prodotto;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento legno-legno si ricava applicando al valore caratteristico i coefficienti kmod e γM, t secondo la formula sotto riportata;

• Valori resistenti lato calcestruzzo da computarsi a parte;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento cls-legno si ricava secondo il seguente schema:

{Fi,Rd = min γM, t kmod ∙ Fi,Rk legno

Fi,Rd cls

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

Reggitrave ad ali esterne con base stretta

Commerciale Dimensionale

per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

SCHEDA TECNICA EBS

EBS > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

PRINCÌPI DI CALCOLO:

Legno massiccio C24, di massa volumica r = 350 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S250GD zincata elettroliticamente;

• Valori resistenti caratteristici in accordo con la ETA di prodotto;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento legno-legno si ricava applicando al valore caratteristico i coefficienti kmod e γM, t secondo la formula sotto riportata;

• Valori resistenti lato calcestruzzo da computarsi a parte;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento cls-legno si ricava secondo il seguente schema:

kmod ∙ Fi,Rk legno

Fi,Rd = min γM, t

Fi,Rd cls

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

SCHEDA TECNICA EBLN

EBLN > Valori statici LEGNO-LEGNO: fissaggio con chiodi CK

PRINCÌPI DI CALCOLO:

Legno massiccio C24, di massa volumica r = 350 kg/m3;

• Piastra metallica in acciaio S250GD zincata elettroliticamente;

• Valori resistenti caratteristici in accordo con la ETA di prodotto;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento legno-legno si ricava applicando al valore caratteristico i coefficienti kmod e γM, t secondo la formula sotto riportata;

• Valori resistenti lato calcestruzzo da computarsi a parte;

• Il valore resistente di progetto nel caso di collegamento cls-legno si ricava secondo il seguente schema:

Fi,Rd = min γM, t kmod ∙ Fi,Rk legno

Fi,Rd cls

I coefficienti kmod e γM, t sono da assumersi in base alla normativa vigente utilizzata per il calcolo.

• Ipotesi e condizioni di calcolo diverse da quelle sopracitate dovranno essere valutate caso per caso e verificate dal Progettista responsabile.

Reggitrave ad ali esterne componibile

Z.E.

Commerciale Dimensionale

* per confezione (articoli fornibili anche singolarmente)

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