11 minute read

DALLA MARCIA SU ROMA AL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI 205

Next Article
DOPO

DOPO

In assenza del ministro Giuriati era P.resente il .segretario dei commissari p'oiitic~ Gino Calza-Bini.

All'ingresso e nei corridoi del Viminale pre1ta11ano servizio i moJCbettieri di Mussolini.

Advertisement

LA seduta Ji è iniziata con una relazione del Presidente del Consiglio sulla situazione politica attuale, interna ed estera.

Su sua propcnta sono state in proposito approvale le seguenti deliberazioni.

li Gran Comiglio dei fasciJmo ordllla che tutti gli imcrilli ai Partito JÌano inscritti d'ufficio nella Milizia di primo e secondo bando. Ii Gran Consiglio del fascismo, 111 proposta del Presidente del Consiglio, co1ì ordina i'organizzazitme dei Partito;

I. - Abolizione degli alti CommiJsari, alcuni dei quali il Presidente si riserva di utilizzare nell'amministrazione dello Staio.

2. ---: Nomina Ji tm fiduciario pef provinda. Questo f iducù1rio deve essere scelto dal dfretto,rio delta Federazione provinciale e11lro il me;e di maggio.

3, - .E is1it11i1t1, al posto della Direzione del Partilo, fa Giunta eseC11tiva, che deve tenersi ;;, contatto coi fiduciari e dare esecuzione di deliberali del Gran Consiglio il quale rimane immttlaJo nella ma attuai.e composizione*.

A membri della Giunta esecutiva.Jet Partii() sono .stati nominati: Bastianini, B o/zon, Caprin<>, Dudan, Farinacci, ùtntini, M araviglia, San· .sane/li, Starace, Zimolo. Segretario generale: Michele Bianchi; seg retari<> ammi11istrt1tivo: Giovanni Marine/li.

"' La composizione era. la seguente: « S. E. Mussolini, Presidente; S. E. Oviglio, ministro ' di Grazia e Giustizia; S. E, De Stefani, ministro delle Finanze; S. E. Fcderzoni, ministro delle Colonie; S. E. Acetbo, sottosegretario al la Pre· sidenza del Consiglio; S. E. Finzi, sottosegretario agli Interni; S. E. Ciano, sottosegretario alla Marina Mercantile ; S. E. De Bono, direttore generale della P. S. e primo comandante della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale ; S. E. De Vecchi, comando Milizia; Italo Balbo, comando Milizia; Michele Bianchi, segretario _genera le al ministero degli Interni; Giovanni Marindli, segretario generale amministrativo del P.N.F.; Nicola Sansanelli, segretario generale del P.N.F.; Giuseppe Bastianini, segretario generale dei Fasci alfestero ; Achille Starace, segretari o aggiunto del P.N.F.; Attilio Terun.i, segretario aggiunto del P.N.F.; Piero Bolzon, segretario aggiunto del P.N.F.; Cesare Rossi, capo dell'Ufficio Stampa del ministero degli Interni; Massimo Rocca, segretario ,;enerale dei Gruppi di competenza; E<lmondo Rossoni, seg.retacio geneule della Confederazione delle Corporazioni fasciste; on. Edoardo Toue, alto commissario delle FF.SS.; on. Francesco Giunta, segretario del Gra!l Consiglio; on. Mazzucco, Presidente del Gruppo parlamentare f~cista ; ing. Postiglio ne, presidente dei Sindacati cooperative fasciste». (Da Il Popolo d'h alia, N. 99, 26 aprile 1923, X).

Nella scelta dei membri della Giunta eserntiva si è seguilo il criJerio di non nominare coforo che ri1Je1Jono comandi effettivi d i grandi 1mità nella Milizia N azionale.

Su prop(n/a de//!on. Muuolini, il Gran Comiglio, consider,1to che il faJCÙmo deve essere una milizia di 1ilenzio1i operanti, ritiene che i capi del fa1cùmo i quqli abbiano al te respomabilid di Governo e dì partito debbono astenerJÌ da manifeJtazioni scritte o verbali che possono impegnare il Partito ed il Go verno e in ogni ca.ro debbono preavvisami! il capo del Partito e del G overn<J.

Il Gran Consiglio, considerato ' che il Partilo dhpone di f orze n11m erhhe ingentissime che si coniano a tu/l'oggi ad oltre cinquece,rtomifa tesserati, ordina ai Fasci di non più accogliere nuove domande d i i nscrizione. I n comeguenza di ciò:

I. - I DireJto ri dei Fasci p rovvederanno entrQ il mese di maggio ad una severa selezione d i l11tl i gli inscritti.

2. - I Dirett01'1 hanno l'obbligQ di acce/lare l e Jimi s!ioni rma volta tanto da chiunque Jiano present ate.

3. - 1 Dir-eJtori dei Fasci hanno la facoltà di sceglier/! f ra i cittadini quelli che per doti preclare sono degni del gran privilegi(} di mHilare nelle file del fascùmo.

Su proposta Bùrnchi e M ara viglit,. è stato approvato il seguente o rdine · del giorno :

« Il Gran Consiglio del f ascismo, comtatandQ che /' imrrfficente ed equivoca manifestazione del gr11pp o parlament(lfe popolare non h a, in alam modo, corretto il Jignifica/o chiaramente antifa1cista del recente congreuo di T orù1e>, ricon osce ancora un(t, volta nella lettera COTT la qual e il Presidente del Consiglio ha finundato alla collaborazione dei popolari .al Governo fauista, la Ji cura intuizione del President e d eli'inlerpr~tare il pemier0 ed il sentimento di 111110 il Partito; e riaflet'mando energicamente che il fauism o prende norma ed ifpirazio t1e, per la s11a opera direi/a di restauraziQne spiri//Jale della nazione, non già da contingenti comprQmessi parlamentari, bensì dalle all issime idealità onde è Jca/urito il movimento rinnovatore di tutta la vita ital~tma, dichiara che la poli tica fascista di reintegrazione dei valori religiosi e morali è interamente indipendente dal consenso o dal disremo di partiti che com11nq11e p ret endano di monopolizwre la couienza ~attolictt del paese».

Dopo di · che viene affront ttta la disc11SJione sulla riforma e!eJto rale .

Tale dismssione sa,~) contimutltt domani sera a!Je 22 tr palazzo Viminate.

12• RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO.*

Il Pre,idenle del Consiglio è giunto al Viminate alle ore 22 in punto _ sa/11/ato dai 111oi mosche/fieri di guardia all'ingresso del Palazzo e nei corridoi.

La seduta è dur.:tta circa Ire ore ed è staia impiegata 1111/a per la dhcussione 1ulltt riforma elellorale. Vi erano due t eJi in conlrasto : quella Fttrinaui per il collegio uninominale e q1'ella Bianchi a favore del 1istema maggioritario.

Alla diuuuione hanno partecipato gli on, Farinacci, Federzoni1 Fi11zi, Torre, Giunta, Michele Bianchi, Starace, Roaa, Cesare R oui, M araviglia e Balbo. ·

Dopo l e repliche di Farinacci, Roaa e Bianchi ha riassunto il1 Presidenle del Consiglio e1primendo il proprio punto d i vista

Infine è staro fallo l'appello nominale, che ha approvato, con ventuno voli cont~o d11e a1ten11ti e due contrari, l'ordine del giorno Bianchi coi} formulat o :

« Il Gran Consiglio del fascìsmo, disciltendo in merilo alltt riformtt del 1iJtema elellorale politico delibera:

« E da respingere ;t ritorno al sistema d el collegio uninominale perché e110 (O nlmJla con le più emergenli ,aral/eriJti,he del fasciJmo, che, pur tenendo ;n ,mruimo conto gli elementi individuali e qualitativi ed i · particolMi effeJti del/tJ vita loct1le, resta pur sempre un movimento poggiat o s11 vasti (eJi tMz ionafr, il cui maJJimo e ,o.mune obiettivo è l'integrazione e /'unificazione di tutte le forze di ogni d aue e di ogni regione d'Italia.

« Il Gran Co nsiglio d el fas cismo propone, quindi, in perfetla arm o· nia ad una deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 novembre 1922 ed all'a/Jra del Gran Consiglio del fascismo i n data 12 dicembre, di riconfermare /!inderogabile necenità di modi ficare fondamentalmente l 'a//uale legge basata su criteri rigidamente proporzionalistici.

« Un sommdrio esame dell'ultimo periodo della nostra vita parlamentare, che ha coinciso con la totale disintegrazione della vita nazionale, dimo11ra ad uJUra che detto 1istema non garantisce affd/to la progreui va esplicazione di un qualunque programma l egislativo mentre

• T enutasi a.I Viminale, il 2 5 apri le 1923 ( ore 22- 1), (Da Il Popolo d' llalùt, N, 99, 26 aprile 19 23, X), pe,111,:ba perennemente o qlfasi, sempre· per motivi proporzionali, l'indirizzo politico uguìto dai gabinetti neceuariamente ba1antisi su eterogenee coalizioni parlamentari. E poirhé la durà opera del . Governo ja1CiJta, illte1a a raggiungere la siitemazione ·economica del paese e la valorizzazione d elle sue forz e morali, non può enere interro/la da nuove infeconde ed angtÌ1te lotte di fazio ne, e1prime il preciro- propo1iJo che la modificazfone fondamenta le comùt~ ne.Jl'adozione del JÌ.fJema maggioritario a piiì vaste circoscrizioni el ettorali, secondo, cui la /ùta che ollerrà il maggior numero di voti risp ett(J alle a/Jre sia dichiarala eletta per intero, e i posti residuali ripdftìti proporzionalmente fra le rimanenti liste.

« li Gran Comiglio del jauismo ritiene che soltanto queJ/() sistema rùpondeme alle contingenze e alla temperatura politica dell'ora sia quello rhe, pure romenttnd() la rappr esentanza parlamentare e, luJti i ndisJin/am enle i partiti, gttranlist:e la f ()rmdZione di rm Governo di salda maggioranza e la contin11azione di que/t'i ndirizz() polilira che sarà comacraJo dal .mffragfo e.l etlorale ».

ALL'INVIATO SPECIALE DELL' « EXCELSIOR » *

- Sapete - gli ha dello Mussolini - che i socia listi si sono valsi di uno dei vostri articoli per polemizzare? Poveri socialisti! Sono ora appena diecimila in tutta Italia. La loro disfatta è più che una disfatta per essi : è un disastro. Perciò tentano con una propaganda sfrenata e menzognera, che si estende fin? in America, di far credere che in Italia e a Roma non vi siano, dopo il trion,fo dd fascismo, che assassini e massacri. Voi .siete in Italia da tre settimane; è vero che Ja gente vi si sgozza?

E / 'o n . .Muuolini 1orride.

Il giornalista gli fa, quindi, una 1erie di d omande Gli chiede Je il noi!) articolo di Mm1oli11i « Forza e consenso», comparJ(). SII « Gerarchia!, debba e1sere considèraJo come un dogma inJangibil e del ParJito Fa1ciJla o, come un princip.io e una direlliva momentanea che pout1 euer modificata in ora fu tura.

- Ho orrore dei dogmi - risp onde /'on. Muuolini, - Non potrebbe esservi un dogma nel Patt ito Fascista. Per il bene d ella Patria non vi sono che nece:sità che possono essere assolute oggi, ma che possono diventare relative domani

• Intervista concessa a Roma, all' inYiato speciale dell'Exrtliio, di Parigi, Rateau, fra il 20 e il n aprile 1923 , (Da J/ Popolo d'!Jalia, N. 99, 26 aprile 1923, X),

- Il .suffràiio univerJale è secondo voi l'ultima parola del pro·gresso po/;tiro di una nazione civile?

-No.

- Siet e per o contro il plebiscito?

- 11 plebiscito si è sempre mostrato favorevole a colui che , lo chiede.

- Siete partigiano dei privilegi nello Stato? Intendo dei pri vilegi analoghi a que/li di cui godeva ima volta il Senato nella repub blica romana.

- Niente privilegi se non giustificati o da un lignaggio o da una virtù o da meriti eccezionali.

- Credete ·m benefici di un sistema analogo a quello de/l'impero romano col potere concentralo nelle mani di un solo?

- Da sei mesi mi sono convinto che la centralizzazione dei poteri è altrettanto necessari:i. a una buona amministrazione quanto è necessario a una tira nnide di fini re in punta aguzza, D etesto le responsabilità collettive e perciò detesto gli irresponsabili.

,

- Considerate Ja religione come una nueuilà politica? Credete allt~ ma utilità mvrale?

- Sì, enormemente. Soprattutto alla sua utilità morale.

- In materia governativa 1111 Governo sostenuto dalla maggioranza del paeu non ha il dovere di 101/em:re e di difendere quella maggioranza con lrJJli i mezzi di fronte alle imprese di una minoranza che cerca di roveuiarlo?

...:._ Assolutamente: il Governo ha il diritto e il dovere: di ·difen• dersi con la forza e col sa ngue se è necessario!

- Credete ai benefici di una unione lati,1a nella nuova Europa? Intendo una union~ tra l'Italia e la Francia.

- Sono completamente d' accordo con voi che esiste tra Fran cia e Italia una amiciz.ia o un~ intesa, come vorrete, molto cordiale, molto pratica, molto concreta. Faccio riserve per quanto concerne la parola alleanza.

- Credete che questa unione latina potrebbe in un avvenire ·più o meno prossimo impedire ima nuova g,1erra di rivincita della Grrm ania?

- Tutto quello che lega i popoli tra di loro - risponde /'on. M u;10/ini a quest'JJ/tima domanda - e soprattutto quelli che h anno delle origini comuni, costituisce sempre un elemento favorevole alla pace.

13' RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO•

· L'on. Mllssolini impegna/o altrove è giunto al Viminale solamenJe alle ore 23. Si è subito ;niziata la discuJJione sul tema: « E1ame della 1il nttzione sindac:1/e ». Hanno parlato Sansanelli, /'o n . Finzi ed Edm ondo · R ouoni. E.rsendt> il tema di indùC11ti bile intereJJe nell'alllutl e momento della sit11azi(!ne fa ~cùta, il Presidente ha sospeso la .sed"la per riprenderla domani sera alle 01'e 22.

33• RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI••

In principio della 1ed11ta il Presidente riferiue al Consiglio mgli u ltimi avvenimenti di politica e;tertZ sotferm ando1i, in modo partfrolare, sulla siluazione della Ruhr e sulla nota tedesca, che pol rà d are motivo ad rma vasta ttzione diplomatica, nonché mlla Conferenza di Loumna e sulla quntione di Ca1tel rou o

It Preridente poi esponendo al Comiglio la 1it11azio11e dell'infNno il/ratra le direJJive da luì seguite nella quesJione dei membri d el G ovemo ÌJ(ritti al Partito Popolare dei quali son() JJate aaelJtlle le dimiSJfoni. (IJ Comiglio approva le de cfrioni adottate dal Preiidente). ( +)

Il Presidente. propone al Comiglio l'abolizione del minisJero del Lavoro inteJo come organo b11rocrtttico a sé. ·

Il ministero del Lavoro e d ella p revidenza sociale fu istituito (più p e[ rag ioni di indole politica parlamentare, che pe[ reale necess ità) con regio decreto legge d el 3 g iugno 1920 e venne formato mediante la d evoluzione d ei seguenti servizi dipen d enti dal ministero dell'Ind ustr ia, d el Commercio e del Lavoro: direzione generale del lavoro e d ella p revidenza sociale, uflicio centrale della statistica, ufficio nazion ale per il collocamento e la disoccupazione, ufficio tecnico attuariale Appena creato H nuovo ministero, o1tre ai due gabinetti del ministro, e del sottosegretario di Stato, furono nuovament~ creati gli uffici del segretariato generale e della ragioneria centrale, e l'antica direzione generale

• Tenutasi al Vimiuale (?) il 26 aprile 1923 (ore 22?·24?), (Da TI Popolo d' Italia, N 100, 27 aprile 1923, X).

0 Tenutasi il ·27 aprile 1923 (ore 15-20.30). (Da Il Popolo d'I1alia, N 101, 28 apdJc 1923, X), del lavo ro e d ella previdenza sociale fu raddoppiata in due d irezioni gen erali: l'una del lavoro e l'altra della previdenza sociale. Le divisioni da due furono portate a sei, due p er· fa p rima direzione generale, quattro p er la seconda. Furono poi aggregati al detto ministero altri servizi di minore importariza, come i trattati di lavoro e di emigrazione, la conferenza internazionale del lavoro, la vigilanza sulle opere nazionali dei combattenti e degli invalidi di guerra e la vig ilanz.1. sul le navi asilo. Attualmente il ministero ha alla propria dipendenza poco più di novanta impiegati di ruolo e circa sessanta avventizi eper la propria gestione importa una spesa di sei milioni in cifra tonda.

La commissione parlamentare istituita nel 1921 per Ja .riforma della pubblica amministrazione propose la soppressione di questo m inistero. Ed ormai sembra necessario non ritardare ulteriormente l'attuazione d ella p roposta.

Infatti il contenuto d ella leg islazione e dell'attività statale j n ordi ne alla tutela d iretta d ei lavoratori s i riduce sostanzialmente a q uesto: corrispondere i C(?ntributi per le assicuraz ion i degli operai e procurare di concil iare i conflitti che possono ~orgere tra la classe d ei capitalisti e dei fa.vorato ti. La prima funzione non richiede u na speciale organiz-• zazione e ·1a seconda viene localmente esercitata dalle autorità politiche, le quali non hanno mai mancato di intervenire nei frequenti confiitti tra capitale e lavoro, riuscendo molte volte a comporl i; anzi nei grandi conflitti sociali verificativi negli anni del dopoguerra il ministero del lavoro non poté esplicare nessuna. azione efficace, per la quale dové invece jntervenire l'azione del capo del Governo d irettamente per il tramite dei suoi organi politici.

Soppresso il ministero si dovrà provvedere per l'assegna zione d ei servizi da esso dipendenti. Meno la vigilanza sull~ Opere p ie, sulle O pere n azionali dei combattenti e degli invalidi già deferita alla Presidenza del Consiglio e meno alcuni servizi spccìali d1e passeranno, al ministero d egli Interni e a quello delli Ma rina, la mas~ima parte dei servizi e precisamente quelli propri del lavoro e della previdenza sociale, nonché quelli di statistica saranno restituiti al ministero dell'Industria e Commercio, che riprenderà il nome di mi nistero d ell'lndustria, ·del Commercio e del Lavoro. Non si tratta in definitiva di abolire servizi e uffici statali di carattere sociale che si so no dimostrati per alcune funzio ni utili. Si tratta di liberare questi servizi d a ingombri burocratici e coo rdinarli con altri con i quali essi debbono sp iegare azione parallela o concomitante. Prima p erò è opportuno proce dere ad una revisione dei servizi stessi, allo scopo di meglio riordinarli e d i ridurli ìn conformità dei principi adottati per la riforma della pubblica amn:iinistrazio ne.

This article is from: