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Laura Milan Quando la moda diventa rinascita
Artista di talento e figura di riferimento nel panorama della moda artigianale, la stilista thienese ha trasformato un momento particolarmente difficile della sua vita in un’occasione di rinascita. “Credo che nulla succede per caso e che le cose siano frutto della nostra energia. La vita ci mette davanti a sfide, e io ho scelto di lanciarmi nel vuoto, pur di uscire dalle mie fragilità”.


SCopertina
Anna Bianchini
e per tante donne la moda è una questione di look, per la stilista thienese Laura Milan rappresenta una rinascita. Tanti anni dietro al banco di un negozio e infine la decisione: seguire il proprio sogno trasformando il tfr in stoffe preziose. E con quelle sete realizzare caftani e abiti per donne ‘over’, quelle che non hanno bisogno di piacere ma di piacersi, quelle che a volte si perdono e vogliono di ritrovarsi.
Ciò che ha spinto la thienese Laura Milan a diventare stilista è stata la scelta di coronare un desiderio e ribellarsi alle proprie fragilità al culmine di una vita normale, con un divorzio, due figli e le responsabilità di casa.
“Non ero più giovanissima, non ero felice, ma sapevo che ce la potevo fare, dovevo solo trovare il coraggio di mettere il piede nel primo gradino della scala, per poi salire”. Laura Milan è un turbinio di colori e una voce gentile.
Si muove svolazzando ma è ben piantata per terra. Si racconta così: “La moda ha rappresentato e rappresenta per me la rinascita. Ho sempre avuto il teatro come valvola di sfogo e mi sono dedicata al teatro con passione, ma anche con la convinzione che se non lo avessi usato per ‘fuggire’ da situazioni che mi appesantivano e mi facevano sentire in gabbia, mi sarei ammalata”. Dal teatro alla moda però il salto non è ovvio. Come è nata la stilista Laura Milan?
Ad un certo punto della mia vita, non più giovanissima, mi sono trovata fuori dal mondo in cui ero abituata a vivere e dove mi sentivo a volte ostacolata. Succede a molte donne, di rintanarsi in un angolino. Succede perché spesso, purtroppo, le donne sono più apprezzate se vivono nell’oscuri-


Laura Milan Quando la moda diventa rinascita
Figura di riferimento nel panorama della moda artigianale, la stilista thienese ha trasformato un momento particolarmente difficile della sua vita in un’occasione di rinascita. Grazie alla sua creatività e con l’aiuto di stoffe prezione, crea abiti per donne mature che vogliono piacere a se stesse. Questa estate ha esportato la sua passione in Sardegna, dove ha partecipato ad una sfilata in ricordo di Marta Marzotto.
tà e nell’infelicità. Io mi stavo stancando di questo angolo infelice, avevo paura di spendere tutto il mio tfr (trattamento di fine rapporto) in medicine. Avevo la salute, la testa, avevo tutto. Allora ho deciso di spenderlo in tessuti e di seguire il mio sogno, realizzare abiti favolosi per donne in rinascita.
Quindi come ha fatto?
Ho fatto realizzare una decina di abiti da una bravissima sarta e con quegli abiti fa-

cevo teatro. Li appendevo agli alberi, raccontavo storie. Un passetto alla volta ho fatto conoscere quello che era il mio obiettivo: realizzare abiti per donne adulte, quelle che non sono più interessate a minigonne e corsetti strizzatutto per intrigare un uomo, ma che vogliono abiti belli per piacere a sé stesse. Abiti che le rappresentino nella maturità, quando si è indifferenti ai giudizi e non si ha più paura di nulla. Un approccio diverso alla moda, che richiede molto coraggio. È stato difficile?
Non è stato facile ma è stato stimolante. Mi è capitato di subire cattiverie, perché per molti è difficilissimo accettare una donna che rinasce ed esce dal buio. Ma non ho mai ricambiato con la stessa moneta. Io amo la vita, amo i miei sogni, non mi sognerei mai di perdere tempo ad essere cattiva. Ho semplicemente tolto dalla mia vita le persone che mi toglievano la luce e mi sono presa quello che ho ritenuto giusto prendermi.
Protagonista della sua vita e delle sue scelte quindi…
La vita ci mette davanti a sfide, a scelte. A volte ci fa sentire sull’orlo di un burrone e dobbiamo decidere se fare un passo indie-
Con il marito
tro e rimetterci al sicuro al nostro posto oppure buttarci. Io ho scelto di lanciarmi nel vuoto, pur di uscire dalle mie fragilità. Penso che l’anima voglia proprio questo: vuole che le persone si mettano alla prova. Sono una persona spirituale, io credo che ci si debba mettere nel flusso della vita, fidandosi. Bisogna metterci la forza, la determinazione, poi la vita accompagna. Personalmente ho fatto scelte forse non convenzionali e sono grata ogni giorno per la vita, per la mia vita.
C’è stata anche una componente di fortuna? Non credo nella fortuna, credo nella vita che realizza i sogni in base a quanto ci si crede e ci si impegna. Nella mia vita si è tutto infilato come una collana di perle, ma bisogna crederci. Ci ho lavorato. Quando si vuole realizzare un sogno ci sono dei passaggi. Prima bisogna mettere a fuoco il proprio desiderio e poi si comincia. All’inizio c’è la calma, c’è la quiete, è il momento in cui c’è il dubbio, si traballa, c’è la paura. Il dubbio è il rischio di smettere di crederci. La quiete prima che funzioni tutto è il momento più delicato, perché c’è il sogno ma non c’è altro. L’inizio è il momento in cui tutti ti chiedono “Ma cosa fai?” Poi arriva il momento in cui ti chiedono “Ma come hai fatto?
Si definisce una donna spirituale, lo riflette nei suoi abiti?
Ma certamente. I miei abiti esprimono questo mio essere. Io vedo le donne in rinascita come creature leggere, leggiadre. E per questo mi lascio ispirare da tessuti svolazzanti, preziosi come chi li indosserà. Sono in contrasto con gli spiriti troppo pragmatici, non fanno per me. Se trovo un pragmatico mi dà della pazza ma a 60 anni me ne infischio. Credo che nulla succede a caso e che le cose siano frutto della nostra energia. In molti hanno tentato di fermarmi con il pragmatismo. Quando durante il covid ho fatto una sfilata, me ne hanno dette di tutti i colori. Ma sono andata avanti perché volevo mostrare che si può rinascere. Dipende tutto da noi, dal livello di coscienza in cui siamo. Con l’età si impara a non farsi agganciare dalle fragilità. I suoi caftani, così come tutti gli abiti che realizza, sono quindi molto più che vestiti da indossare…
Nascono dalla mia rinascita, simboleggiano il mio lavoro che mi ha fatta uscire dalle mie debolezze. Il lavoro è fondamentale, soprattutto per le donne. Molte donne che non lavorano rischiano di essere agganciate alle loro fragilità, possono venire manipolate, magari vengono sminuite da pregiudizi o da compagni e mariti che preferiscono tenerle in un angolo per una loro esigenza personale, che non le fanno vivere in libertà.
Non solo spiritualità però. Oggettivamente, tra tessuti pregiati e tagli scelti, c’è anche molta bellezza.
La bellezza è fondamentale, è fatta di dettagli. I miei abiti si prestano ad essere abbinati all’arte e alla poesia. Infatti io adoro presentarli non solo in sfilate, ma anche in serate, incontri di poesia, presentazioni di libri. Mi piace abbinarli alla cultura. I miei capi sono energici, hanno tessuti preziosi ma a me non interessa mostrare il prezioso dal punto di vista economico, mi interessa l’emozione che i miei capi diffondono e trasmettono. Il caftano, ad esempio, ha una potenza incredibile, richiede una personalità forte. E infonde eleganza.
Parlando di caftani, lei ha partecipato in Sardegna ad una sfilata in ricordo di Marta Marzotto, la ‘regina’ dei caftani. Una donna con una personalità travolgente.
Non conoscevo la Sardegna, ho sempre fatto un genere alla Marta Marzotto e alcune clienti mi hanno consigliato di fare qualcosa in Sardegna. Questa estate ho preso un negozietto a San Pantaleo, un paesetto bohemien, e ho fatto rifiorire il suo bel giardin: lì ho organizzato serate di poesia e incontri e fatto conoscere i miei abiti ad una clientela nuova e internazionale. Una bella soddisfazione. La mia anima spingeva per vedere piedi di donna sfilare sulla spiaggia con i miei abiti. Il negozio è perfetto per me, per i miei capi. La sfilata in onore di Marta Marzotto, a Porto Rotondo,

Copertina
è arrivata a seguito di una serie di accadimenti, grazie ad una scrittrice che stimavo e che ho incontrato passeggiando in Sardegna. L’ho fermata, ci siamo conosciute, lei era amica di Marta Marzotto. È nato tutto così e la sfilata è stata un successo. Diego Dalla Palma, con il quale ha un rapporto di stima a amicizia, di lei ha detto che attraverso gli abiti tratta uomini e donne con rispetto trasmettendo democrazia, laicità, intelligenza, bellezza, raffinatezza ed eleganza.
Ho sempre portato in passerella quasi esclusivamente donne dai 40 agli 80 anni rompendo così stereotipi ormai logori. Condivido le parole di Diego Dalla Palma che ha detto: “Un essere umano è bello se raggiunge due grandi valori: la consapevolezza e la luccicanza che arriva solo attraverso il dolore. A rinascere si fa sempre in tempo. Devi scegliere cosa vuoi fare della tua anima”. Il mio vestito ‘Venezia’, fatto con un tessuto in cui è dipinta Venezia, è il simbolo di tutto questo. Mi piace far risaltare la bellezza della donna in ogni sua età, accarezzandole l’anima per farla star bene.
Ha un motto?
Ai miei figli dico sempre “Trovatevi una passione che vi salverà la vita”. Io l’ho fatto e sono rinata. ◆


Con Diego Dalla Palma

Raccordo A31 e Gasparona pronto per l’estate 2028
MOmar Dal Maso
ezzo secolo di attesa, un investimento di circa 35,5 milioni di euro e tre anni di lavori in vista: apre finalmente il cantiere per la nuova bretella di Thiene. Lunga 1.350 metri, di cui 1.100 interrati, l’infrastruttura viaria collegherà l’uscita dell’A31 con la Strada Nuova Gasparona (Sp 111) e le altre diramazioni secondarie. Un progetto ampiamente discusso e più volte rimandato per quasi 50 anni, che oggi più che in passato promette - dopo gli studi sul traffico e le simulazioni elaborate - di alleggerire il flusso di veicoli ai motore leggeri e pesanti, riducendo del 40% la congestione nelle ore di punta della zona industriale e sullo svincolo di uscita e di accesso all’A31 Valdastico. Per più di un thienese, la bretella futura – anche per non fare magari confusione con la Thiene-Schio su via dell’Autostrada – è stata ribattezzata come “cerniera” tra l’A31 e la Nuova Gasparona.

Un’opera viaria divenuta indifferibile che verrà ricordata per i 50 anni di discussione e per il costo imponente in rapporto alla lunghezza. L’arteria avrà il compito di snellire la circolazione nell’area, riducendo il tempo di percorrenza per accedere al casello, e contestualmente anche quello per raggiungere l’ospedale Alto Vicentino di Santorso.
Un progetto partito negli anni ’70
L’approvazione ministeriale era arrivata a marzo 2024, riconoscendo non solo l’utilità, ma la reale necessità di quest’opera. Si va indietro fino al mese di giugno del 2019, invece, per la relazione generale contenuta nel progetto definitivo commissionato da Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova Spa. Un testo di 72 pagine “sgranato” come e più di un rosario da amministratori di enti territoriali e manager impegnati nel rendere esecutiva la realizzazione della bretella. Prima ancora, nel 2004, si trova traccia del progetto preliminare con le “sembianze” attuali. E via a ritroso nel tempo tra proposte e controproposte, fino a fine anni ‘70 del ‘900 come ricordano i “veterani” della res publica thienese. D’attualità nell’anno 2025 è la dunque consegna delle “chiavi” del cantiere alle due ditte appaltatrici. Si è celebrata in una calda giornata di luglio alla presenza di un centinaio di autorità e addetti ai lavori. La “restituzione”, da contratto, con lingua d’asfalto da mettere in funzione e collaudata,
è fissata entro il 15 luglio del 2028, pur contando di anticipare l’apertura agli utenti alla primavera dello stesso anno. A farsi carico dell’intero – e ingente, complici i costi di espropri ai privati - investimento è il Gruppo A4 Holding. All’inaugurazione ufficiale, che si è tenuta in via Nogarette, erano in prima fila anche rappresentanti del mondo economico e sociale vicentino, insieme alle forze dell’ordine. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco di Thiene, Giampi Michelusi, accompagnato dall’assessore ai lavori pubblici Nazzareno Zavagnin, dal presidente della Provincia Andrea Nardin, da altri amministratori e dai vertici della società committente. Con tanto di benedizione solenne.
Una infrastruttura strategica
Tutti in sintonia nei vari interventi di presentazione, concordi nell’evidenziare l’importanza strategico viaria del raccordo stradale non solo per la città e la periferia di Thiene, ma per buona parte dell’Altovicentino, macro area di forte sviluppo
Il tracciato
commerciale e industriale che necessita di adeguate infrastrutture. Strade funzionali in primis. Un’opera attesa per decenni che, al netto dei circa 36 mesi ancora da mettere in conto prima di odorare “l’asfalto fumante”, si potrà dire finalmente realtà. Una cerniera di collegamento considerata cruciale per l’intera comunità: la sua costruzione ha come obiettivo primario quello di migliorare l’accesso al casello dell’A31 e di alleggerire il traffico locale, sulle 20 mila unità giornaliere, che da anni soffre la pressione dei flussi veicolari legati per l’espansione graduale in direttrice ovest delle attività economiche.
Nei dettagli, il progetto sulla bretella stradale da 1.350 metri, di cui 1.100 metri in trincea e 250 metri in rilevato, con piattaforma stradale di larghezza pari a 10,50 metri e una corsia per ciascun senso di marcia. Rispetto alle prime bozze di progetto del secolo scorso, l’interramento rispetterà i canoni delle più moderne concezioni permettendo di attenuare l’impatto ambientale sul territorio circostante. Il tracciato prende avvio in corrispondenza del sottopasso della linea ferroviaria Vicenza–Schio e termina alla rotatoria antistante il casello autostradale, che assumerà una forma “a fagiolo” dopo le opere di adeguamento.
Come ha illustrato sul piano tecnico la direttrice del progetto esecutivo in sede di “via libera” al cantiere, Gabriella Maria Costantini, viene garantita inoltre la ricucitura della viabilità locale interferita, la realizzazione di rampe e svincoli di collegamento, oltre a opere idrauliche e di mitigazione ambientale e ancora le barriere antirumore a protezione delle aree residenziali limitrofe. L’opera nel corso del suo work in progress non interromperà la circolazione segnalando in loco di volta in volta eventuali ridefinizioni temporanee della viabilità. Incaricate dell’esecuzione delle lavorazioni sono le ditte Strabag ed Ecodemolizioni, selezionata anche per le soluzioni innovative e sostenibili presentate in sede di gara.
Un investimento da 35,5 milioni
L’opera, come specificato dal costo complessivo di 35,5 milioni di euro, cifra imponente in rapporto alla lunghezza della strada, rappresenta una sorta di “compensazione” per la comunità di Thiene, che ospita l’accesso all’autostrada per l’Alto Vicentino. Di questo importo, 20,5 milioni saranno destinati ai lavori effettivi, mentre i restanti 15 milioni copriranno le spese tecniche e, soprattutto, i risarcimenti per gli
Attualità

L’inaugurazione del cantiere
espropri dei terreni, tema spinoso molto discusso per anni in Comune come intermediario in sede di trattative.
“L’opera della bretella che collega il casello autostradale alla Sp111 Nuova Gasparonacosì il sindaco thienese Michelusi - è un intervento atteso da molti anni. Abbiamo lavorato con determinazione per accelerarne i tempi, sempre consapevoli dell’importanza strategica dell’infrastruttura. Si tratta di un collegamento fondamentale che porterà benefici concreti alla viabilità in zona industriale e a tutto il territorio circostante. Thiene, realtà baricentrica dell’Alto Vicentino, ha un ruolo chiave nello sviluppo economico e logistico dell’area: questa opera ne è una conferma concreta”. ◆

ÈAttualità
Anna Bianchini
una stagione di eventi da record quella che va a concludersi a Thiene con migliaia di persone in centro storico attirate da appuntamenti di assoluto successo. Concerti abbinati a cene, con temi e per gusti diversi, tutti con un minimo comune denominatore: il divertimento.
“Un bilancio positivo sotto ogni punto di vista” afferma Sergio Terzo, direttore Ascom, che spiega come il successo non sia solo il frutto di scelte azzeccate, ma la conseguenza di una programmazione accurata e di un impegno condiviso tra esercenti, amministrazione comunale e addetti ai lavori.
Gli eventi organizzati a luglio e agosto hanno soddisfatto le aspettative, anzi sono andati oltre, trasformando le vie del centro e le piazze, in particolare piazza Chilesotti, in palcoscenici a cielo aperto. Un calendario per tutti i gusti, che ha incontrato il plauso ben oltre in confini di Thiene.
“Il riscontro estremamente positivo non è un giudizio che arriva da me, ma dalla grande partecipazione che c’è stata – sottolinea Sergio Terzo – Abbiamo voluto dare una proposta diversa dalle solite, con l’obiettivo di riportare Thiene ad essere oggetto di attenzione a di attrazione. Abbiamo sperimentato una nuova formula e le abbiamo dato continuità”.
La nuova formula all’apparenza è semplice: buona musica e buona cucina.
La serata messicana con i Mariachi ha incantato con atmosfere coinvolgenti e profumo di viaggi, i Rotti per Caso hanno fatto cantare e ballare oltre mille persone sulle notti dei successi degli 883. La Diapason Band ha scatenato la folla con le intramontabili e travolgenti canzoni di Vasco Rossi e Dj Gaggia, con la sua conoscenza musicale e una capacità innata ad intrattenere ha travolto e stravolto la piazza. Ad accompagnare la buonissima musica, sapori d’eccellenza.
Dagli stand che proponevano piatti tradizionali rivisitati in chiave d’autore alla cena di gala in bianco, a Thiene la soddisfazione è arrivata anche a tavola.


Estate da record Migliaia in piazza
La voglia di festeggiare all’aperto e le molteplici iniziative organizzate da Comune e ConfCommercio, hanno portato migliaia di cittadini ad affollare il centro storico di Thiene. “Abbiamo voluto puntare su una formula semplice ma efficace: buona musica e buona cucina” spiega Sergio Terzo, direttore di Ascom.
“La cena in bianco, nella sua prima edizione, è stata un grandissimo successo –continua Sergio Terzo – Ha intervallato gli eventi, spezzando le settimane con una nota di eleganza. 360 le persone, distribuite in 36 tavoli da dieci persone”.
I tavoli posizionati lungo Corso Garibaldi, dalla piazza al castello, tovaglie, ornamenti e fiori bianchi, i partecipanti rigorosamente vestiti di bianco.
“Il tempo ci ha graziati. Appena abbiamo iniziato c’è stata una leggera pioggia – continua il direttore di Ascom – Se avesse continuato per 10 minuti avrebbe rovinato tutto. Invece è cessata subito e ce la siamo dimenticata in un attimo. Il vero motivo di soddisfazione è stato il consenso unanime che c’è stato, anche da parte dei negozianti che hanno concordato nel vedere Thiene piena di gente, con eventi di classe, molto eleganti. In tutto questo il ringraziamento va a Botanico e Bistrot 91, all’Osteria dal Conte, a Maria Bonita, all’Enosteria Andrei e alla pasticceria Baston, che hanno lavorato in perfetta sinergia”.
L’estate di Thiene rimarrà nella memoria e magari scalderà la stagione fredda, anche se Ascom ha già in programma altri eventi, oltre al Buon Rientro, la grande festa, la più caratterizzante di Thiene, che quest’anno compie 25 anni, annualmente porta in città migliaia di persone e se ne parla con entusiasmo anche al di fuori del confine territoriale del comune.
“Thiene nel 2025 è stata eletta Città del Formaggio e a fine settembre, nella Sala Borsa che un tempo era la sede dei prodotti caseari, faremo un weekend dedicato proprio ai prodotti caseari – conclude Sergio Terzo – A novembre tornerà la Festa del Cioccolato, che l’anno scorso nella sua prima edizione ha avuto grande successo e poi si arriva a Natale”. Grande soddisfazione per la stagione estiva thienese è stata espressa anche da Andrea Retis, presidente dell’associazione commercianti, che ha voluto dedicare un sentito ringraziamento agli operatori: “Un ringraziamento sentito al gruppo di lavoro del centro storico per l’eccezionale organizzazione della cena ‘Total White’. La serata è stata un vero e proprio successo, grazie alla loro dedizione e impegno. Il nostro corso Garibaldi si è trasformato in un meraviglioso ristorante a cielo aperto, dove abbiamo potuto nutrirci di ottimo cibo, convivialità, spensieratezza e allegria. Questa iniziativa ha dimostrato come la collaborazione e la passione possano trasformare un evento in un’esperienza unica e indimenticabile. Mi auguro che questo sia solo l’inizio di una serie di iniziative che continueranno a valorizzare il nostro centro storico e a promuovere la nostra comunità. Grazie ancora ai ristoratori e al gruppo di lavoro per il loro eccezionale lavoro. Siete stati in grado di trasformare una serata in un’esperienza che ci ha riconciliati con il piacere della vita”. ◆

Attualità
“Quest’acqua che ondeggia mitighi l’ardore del vino bevuto”. La fatica di tradurre questo motto dal latino all’italiano è già risparmiata, ma lasciamo alla curiosità di chi vorrà rintracciarlo sulla storica fontana di Bacco e Arianna, nel cuore di Thiene, il punto preciso dove si trova inciso.
Insieme ad altri. Non affannatevi, però, nel presente, viste le transenne (temporanee) che delimitano il perimetro del manufatto oggetto di restauro nel parco di piazza Ferrarin, davanti al Municipio.
Uno dei simboli della città di Thiene si trova infatti in piena fase di “lifting”, per riportare alla fulgida bellezza quasi originale la fonte testimone degli effetti di due conflitti mondiali e intorno alla quale si sono alternati, nel secolo scorso, i chiassi dei bimbi delle scuole elementari, i chiacchiericci strategici degli amministratori locali e in ogni epoca svariate di migliaia di cittadini di Thiene a ciarlare del più e del meno, ma non certo di.... matematica.
Opera dell’artista scultore vicentino Egisto Caldana, la fontana - che ricorda il mito di Bacco e Arianna e sprona al carpe diem - fu installata dove tutt’oggi permane nel 1911 secondo gli archivi storici della città, come prodigo omaggio del Conte Guardino Colleoni. Edificata su pietre tenere prelevate dai Colli Berici tanto cari all’ideatore, nel suo zampillare d’acqua e luce ha trascorso ben oltre il secolo di “vita” in bello sfoggio nel centro storico di Thiene.


Bacco e Arianna si rifanno il look
Nuovo lifting per la fontana ornamentale dedicata alla coppia di innamorati che abbellisce il parco di piazza Ferrarin da oltre un secolo. È previsto un doppio intervento di restauro e di pulizia per ridare splendore ad una delle opere simbolo della città.
Presto tornerà ad allietare gli sguardi dei cittadini, al termine del non rimandabile intervento di pulizia da incrostazioni, muschio e licheni ma anche dai residui dello smog, in uno dei restauri periodici di cui l’opera necessità per riacquistare il suo splendore. Non solo in termini di decoro, ma anche per prevenire l’infiltrazione di radici vegetali tra le pietre che la sostengono mettendone a rischio, in prospettiva, la stabilità. E pazienza allora per la rete da cantiere che la attornia nel corso dell’estate, e per la vasca prosciugata, per buona pace di pesciolini e insetti che solitamente popolano la fontana, con qualche sporadica lucertolina a far tappa.
Tempo di “raccogliere i frutti” dei 30 mila euro investiti dalle casse comunali – è il costo dell’intervento – e la fontana sarà ripristinata in tutte le sue funzioni abituali. Il tutto con il beneplacito della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Verona, come richiedono le normative vigenti, memoria del ‘900 di Thiene. E che, sul piano più tecnico, rappresenta anche un esempio di tecnologia idraulica applicata all’arte tutt’altro che banale per quei tempi.
Se è vero che dal 1911 – ma l’opera di Caldana sarebbe datata qualche anno indietro – di acqua sotto i ponti ne è passata
tanta, anche la fontana con alle spalle il palazzo municipale ne ha sgorgata parecchia, accompagnando cittadini e visitatori in piazza Ferrarin e lungo Corso Garibaldi. Un tempo anche dissetando forestieri e autoctoni, arrivando perfino – ma non s’ha più da fare – a ospitare tuffi e immersioni in occasione delle vittorie della nazionale di calcio, dai Mondiali del 1982 a quelli del 2006 ma non solo, chiudendo un occhio a quei tempi a fronte della gioia sfrenata dei tifosi in carosello nel centro città.
A seguire le varie fasi è il referente comunale per i lavori pubblici, Nazzareno Zavagnin.
“Si tratta di una manutenzione straordinaria – spiega l’assessore – articolata in due fasi. La prima prevede la pulitura e il restauro di alcune aree localizzate del gruppo scultoreo. La successiva è necessaria alla sistemazione delle fessurazioni diffuse sulle pareti interne ed esterne della vasca e dei deterioramenti del rivestimento in pietra del bordo, fattori che causano dispersione di acqua”. Ragionando nel lungo termine, poi, non calendarizzato ad oggi, si penserà ad altri ritocchi non urgenti ma sui quali fare il classico nodo al fazzoletto: al ripristino l’illuminazione, sostituzione dell’impianto idrico e nuovo rivestimento. Qui, però, il “tuffo”, è nel futuro. ◆ [O.D.M.]



Attualità
POmar Dal Maso
er i più nostalgici, lo scenario può apparire con i tratti di un “Inferno” dantesco. L’edificio, ridotto a un cumulo di macerie nei primi giorni di agosto, è stata fino a poco più di un anno fa la casa dei bambini del paese impegnati nel primo ciclo di studi o se si preferisce della scuola dell’obbligo. Alle “elementari”, si diceva, intitolate a Dante Alighieri.
Prima elementare, poi primaria, è stata la scuola del centro di Zanè, dove intere generazioni di figli sono diventati alunni e alunne. Indossavano il grembiulino da scolaretti – quando era richiesto per tutti in classe - e portavano libri, penne e quaderni nella cartella o nello zaino. Chissà come il Sommo Poeta fiorentino del ‘300, se fosse stato “in prima fila” tra i tanti cittadini in processione durante la demolizione, avrebbe descritto la scena. Aule, scale e pareti che per quasi trequarti di secolo hanno assorbito le urla di ragazzini che giocavano e crescevano, ora si sono trasformate in macerie, calcinacci e polvere desolati. Tanta polvere, come quella che più di qualcuno ha tolto dai ricordi arrugginiti della fanciullezza per rivivere nitide le memorie passate.
Lo può testimoniare chiunque abiti nelle vicinanze dell’ex scuola, ora spianata al suolo: tra la fine di luglio e i primi di agosto, è stata una vera e propria processione di persone, chiamate a dare un ultimo saluto alla “Dante Alighieri” che fu. Anziani sì, ma anche famiglie intere, e qualche occhio lucido per chi bambino lo è ancora e ha salutato questa scuola solo un anno fa. Insomma, la visita ultima per molti cittadini di tutte le età di Zanè è stata quasi un omaggio alla sua e alla propria storia, o più semplicemente una sosta dettata dalla cu-


Zanè dà l’addio alla storica scuola
Con l’estate 2025 si è chiusa la settantennale vita delle ex scuole primarie Dante Alighieri situate nel cuore del paese. Al posto dello stabile demolito sorgerà una nuova area residenziale suddivisa in 5 lotti dove verrano realizzate altrettante abitazioni.
riosità, per chi passava di lì, anche per caso. Con il nuovo complesso delle primarie unificate di Zanè, costruito in tempo di pandemia e in funzione da settembre 2024, l’area dell’ex scuola di via San Giuseppe è passata a privati, sbloccando i lavori per un lotto residenziale che ospiterà cinque unità abitative di pregio. Intanto, la cittadella degli studi lontana appena 350 metri sta affrontando l’ultimo step, con la costruzione del nuovo stabile che ospiterà le “medie” (o scuola secondaria di primo grado, per i più pignoli) e della palestra adiacente. Questo è il futuro prossimo. Per ora, nell’estate del 2025, a prevalere è la nostalgia di chi ha varcato, a partire dagli anni ‘50, uno degli accessi alla scuola del centro. Tra chi si “imbambolato” osservando il braccio meccanico in azione o fissando qualche giorno lo spazio vuoto c’è chi ricorda il compagno o la compagna di banco preferita, chi i maestri amorevoli o severi, chi le scorribande nel cortile a sudare rincorrendosi tra quegli alberi possenti che oggi non ci sono più. Sono memorie del passato, frammenti di infanzia da ricomporre per tanti zanediensi che qui sono cresciuti, accompagnati al mattino per mano da nonni e genitori che, in molti casi e con altrettanti sospiri, non ci sono più. Insomma, sguardi alle macerie che suscitano ricordi in alternanza allegri e tristi, con la consa-
pevolezza che nuovi spazi più moderni e al passo con i tempi accolgono ora i bambini nella scuola unificata “Liliana Martini” in via dell’Istruzione.
Oltre 70 anni di storia cittadina e di immagini da custodire negli archivi, ancora a portata di mano solo su Google Maps, per chi era in vacanza durante i lavori di demolizione e vuole buttare un ultimo sguardo all’edificio simbolo di ricordi e primi passi nella vita. La storia di un luogo, infine, che ha ospitato per decenni anche i seggi elettorali, l’ultima volta nella primavera del 2024. Prima di passare il testimone simbolico alla nuova scuola primaria “Martini”, che sorge proprio su quell’invisibile confine tra le due anime di Zanè: il “Centro” e le “Campagne”. E proprio in zona “Campagne” si sta progettando un destino diverso per la sede delle elementari San Giovanni XXIII, risalente agli anni ‘70. In questo caso l’immobile non verrà abbattuto ma, a seguito di adeguati interventi di manutenzione straordinaria/ordinari, verrà trasformato in un centro diurno per anziani. La volontà del Comune è quella di effettuare un’analisi dell’edificio e verificare se la struttura risulti idonea a soddisfare le finalità socio-assistenziali del servizio. Dunque, per una scuola che se ne va, un’altra verrà quasi certamente utilizzata a fini sociali. ◆

Attualità
IAnna Bianchini
l cielo di Thiene torna a colorarsi di bianco, rosso e verde per celebrare il mezzo secolo di storia dello scalo cittadino dedicato ad Arturo Ferrarin. Venerdì 19 e sabato 20 settembre le Frecce Tricolori tornano in città e si preannuncia un air show che promette emozioni e numeri da record. La pattuglia acrobatica nazionale non sarà l’unica protagonista dell’evento, a cui parteciperanno aerei storici, aerei e campioni di volo acrobatico.
“ Festeggeremo i 50 anni dell’aeroporto e i 100 anni del volo Roma-Tokyo di Arturo Ferrarin”, spiega entusiasta Giovanni Gasparotto, presidente della società Aeroporto di Thiene.
In realtà si festeggiano i 55 anni dell’aeroporto, inaugurato nel 1970 e i 105 anni del volo Roma-Tokyo, caduti nel 2020, in pieno periodo covid.
“L’aeroporto di Thiene era nato come branca dell’aeroporto di Vicenza. Allora c’era solo un campo di volo per appassionati e soci dell’Aeroclub di Vicenza, che venne poi ripristinato e furono poste le basi per il volo –continua Gasparotto – Il tutto staccandosi dall’aeroporto di Vicenza”.
Aeroporto di Thiene è una società pubblica del Comune.
“L’aeroporto conta circa 20.000 movimenti all’anno – spiega il presidente – Fa attività non commerciale, nel senso che non c’è trasporto di passeggeri, ma ci sono tutte le altre attività: scuola di volo per ala fissa, per alianti, elicotteri, lancio paracadutisti, scuola per droni, attività per la mongolfiera. Fa da base a più di 50 aerei privati, alianti, a motore ed elicotteri. L’aeroporto non ha aerei suoi, la società gestisce il sedime e affitta gli spazi ad associazioni e società che operano sull’aeroporto”.
Il programma è ricco, con esibizioni co -


L’aeroporto compie 50 anni In arrivo le Frecce Tricolori
Nel weekend del 19 e 20 settembre, il cielo di Thiene tornerà a ospitare la pattuglia delle Frecce Tricolori che torneranno in città per celebrare l’anniversario dello scalo cittadino. Non mancheranno velivoli d’epoca e dimostrazioni tecniche per raccontare la passione per il volo, dalle origini fino alle moderne tecnologie aeronautiche.
ordinate e figure mozzafiato che incolleranno il pubblico con il naso all’insù. Non mancheranno velivoli d’epoca e dimostrazioni tecniche che raccontano la passione per il volo, dalle origini fino alle moderne tecnologie aeronautiche.
È un ritorno attesissimo, quello delle Frecce Tricolori, fresco infatti è il bellissimo ricordo lasciato dallo spettacolo del 2021. Ma non ci saranno solo le Frecce: “Oltre alle Frecce Tricolori ci saranno molti altri aerei e campioni di acrobazia: volo acrobatico a vela, con i campioni mondiale Bertossio e Pesenato (campione italiano di acrobazia) – sottolinea Giovanni Gasparotto – Abbiamo una bella selezione di campioni e aerei oltre alle Frecce Tricolori”.
La Pattuglia Acrobatica Nazionale è la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana, nata nel 1961 in seguito alla decisione dell’Aeronautica stessa di creare un gruppo permanente per l’addestramento all’acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti; ha sede operativa presso l’aeroporto di Rivolto, in Friuli-Venezia Giulia. Formata da 10 aerei, di cui nove in formazione e uno solista, è la pattuglia acrobatica più numerosa al mondo.
L’organizzazione di un evento di tale portata è impeccabile e non lascia nessuno spazio all’improvvisazione.
“Ci aspettiamo 50.000 persone venerdì e altrettante sabato, con un numero proporzionato di auto – continua il presidente della società aeroportuale – Raccomando di premunirsi di pazienza, perché ci saranno tempi lunghi nei parcheggi, posizionati a sud, ovest e nord”.
Grazie ad un imponente lavoro in concerto con Questura e Forze dell’Ordine l’area attorno all’aeroporto sarà interdetta e chiusa per un grande spazio, in modo da poter tenere una parte chiusa al traffico ma senza la congestione che si era creata nel 2021. “Sarà difficile guardare lo show dai campi intorno perché per diversi chilometri non si potrà accedere – spiega Gasparotto – Per chi arriva a piedi o in bicicletta la manifestazione è gratis ma essendo chiusa un’area ampia intorno all’aeroporto è sconsigliabile. Se una persona arriva in bici non può lasciare la bici dove vuole, ci sono parcheggi previsti e non a ridosso dell’aeroporto, sarà sicuramente a circa un chilometro, non meno. Ci sono strade dedicate ai mezzi di soccorso, alle macchine, ecc. La normativa è molto stringente e non si può fare nulla al di fuori delle regole. Il parcheggio è a pagamento non perché ci fa piacere farlo pagare ma perché è presidiato”. Per informazioni dettagliate e prenotazioni consultare il sito www.thieneairshow.it ◆

Attualità
UOmar Dal Maso
n anno di tempo, dal via dei lavori previsto entro l’autunno, per dare ospitalità ad altre famiglie che necessitano di un sopporto concreto, a Thiene nell’area di via Chilesotti, nel quartiere della Conca.
Ad investire fortemente nell’edilizia “sociale” è l’Ater, in un luogo già oggetto di edificazione di residenze speciali, in seguito a ristrutturazioni di locali rigenerati e resi accoglienti in ottica solidale. E che porterà a fine progetto a realizzare in tutto 14 unità abitative, recuperando l’ex Palazzo Chilesotti in decadimento.
D’attualità risultano ora, nel biennio 2025/2026, i due alloggi con cantiere in partenza per i quali l’investimento ammonta a 465 mila euro, aggiornando la spesa sostenuta in quest’area a oltre un milione e mezzo di euro nel complesso. La notizia dell’assegnazione dell’appalto a una ditta edile specializzata, su commissione dell’Ater di Vicenza, di fatto apre la fase esecutiva per quello che, in ordine cronologico, rappresenta il terzo intervento sulla struttura a sud di via Rasa dall’ex sede di Ulss 4, andando nel contempo a contrastare il degrado urbanistico della costruzione. Entro 12 mesi circa, allora, si potranno contare 6 alloggi ricavati nelle unità abitative del complesso Chilesotti, recuperato e restituito alla collettività come da progetti illustrati negli anni scorsi. Da parte di Ater, acronimo che sta per Azienda Territoriale di Edilizia Pubblica, si tratta di uno stralcio di lavori che segue quello completato


Nuovi alloggi popolari all’ex palazzo Chilesotti
Ater ha assegnato l’appalto per il terzo intervento nell’area, per una spesa che si aggira sui 465 mila euro per il ricavo di due alloggi, mentre prosegue la progettazione di altri 7 appartamenti. Si tratta di un nuovo tassello del percorso verso il recupero del complesso.
nel passato recente per quattro analoghi soluzioni-alloggio – costate 735 mila euro -, a cui è corretto aggiungere le spese per azioni accessorie per manutenzioni straordinarie e rifacimento della copertura dello stabile, per altri 519 mila euro. Alcuni dettagli sul cantiere in partenza sono contenuti nel piano di lavori. In sintesi si procederà al consolidamento strutturale degli edifici, all’interno dei quelli si provvederà ad adattarli in funzione della realizzazione di due unità abitative, il rifacimento ex novo dell’impiantistica ma anche la sistemazione delle aree esterne di pertinenza, compresi due posteggi per automobili. Guardando ancora più avanti, un successivo stralcio già progettualizzato consentirà di edificare altri 7 alloggi, allargando il complesso immobiliare di Palazzo Chilesotti facendone una vera e propria “casa delle famiglie” a Thiene. Con tanto di spazi collettivi esterni, sempre agendo a stretto contatto con il Comune di Thiene e la Soprintendenza ai Beni Culturali, visto che il complesso racchiude elementi di valore storico-culturale per la città, degni di tutela pubblica.
In molti passaggi, infatti, il benestare da ottenere dall’ente preposto ha creato qualche grattacapo extra, così come l’aumento della spesa per i materiali, ma tutto è stato risolto.
“Nonostante le difficoltà affrontate in questi anni, considerati in particolare gli aumenti dei costi per gli interventi immobiliari e di ristrutturazione – spiega il
presidente di Ater Vicenza Valentino Scomazzon – con soddisfazione stiamo per avviare un ulteriore stralcio di recupero del complesso Chilesotti. Si tratta di un terzo intervento sull’immobile finanziato con fondi propri a conferma dell’impegno economico dell’azienda. Per quanto riguarda la destinazione delle due unità abitative che andremo a realizzare, l’obiettivo è di mettere a disposizione gli alloggi in affitto calmierato a lavoratori/operatori del settore scolastico della Cittadella degli Studi di Thiene. Ci siamo già confrontati in merito con gli enti preposti, anche con l’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale di Vicenza, e quindi il percorso in tal senso è già avviato”.
Sull’altro fronte thienese che vede impegnata l’Ater, in zona Ponte di Ferro su via San Tommaso, si è completata con successo la realizzazione dei 45 alloggi previsti e consegnati ai nuovi inquilini. Due terzi di questi (quindi 30) sono stati assegnati a famiglie con condizioni di locazione agevolate, per i 15 rimanenti invece è stata concordata la vendita. La cessione è avvenuta attraverso logiche diverse dal mercato commerciale immobiliare, in cambio di un corrispettivo a prezzo calmierato attraversi specifiche graduatorie. “la soddisfazione qui – conclude Scomazzon – consiste nell’aver dato una casa complessivamente a 45 famiglie del territorio, completando l’intervento con le opere di urbanizzazione dell’area e riqualificando quindi un angolo della città di Thiene”. ◆
Il presidente Scomazzon

Attualità
Dopo due anni di chiusura per lasciare il posto alla scuola materna, riapre nei locali della parrocchia in via San Bortolo la biblioteca comunale di Fara Vicentino.
“La nostra biblioteca era rimasta in sospeso e finalmente i libri sono usciti dalle scatole e sono tornati al loro posto, sugli scaffali”, commenta con soddisfazione il sindaco Maria Teresa Sperotto. La chiusura nel 2023 non era stata voluta. Lo stabile di via Marconi infatti si era reso necessario per ospitare la nuova scuola dell’infanzia, realizzata per garantire il servizio alle famiglie dopo la chiusura dell’asilo Sacro Cuore. Da allora i libri erano finito a Salcedo, in deposito nella ex scuola dell’infanzia. Cercare un nuovo spazio per la biblioteca da allora era diventato il chiodo fisso per l’amministrazione comunale, che finalmente ha individuato nello stabile che condivide con la parrocchia la sede ideale per la nuova biblioteca.
“Gli spazi non sono grandi come prima, ma c’è tutto e comunque io sono convinta che la cultura si acquisisce anche in un tavolino – continua la sindaca – Ci sono tavoli da studio, l’angolo per i bambini, wi-fi, internet. A breve partirà uno stage con l’uni-

A Fara riapre la biblioteca nei locali della parrocchia
Dopo la chiusura del 2023, il servizio bibliotecario ha ripreso la sua attività da poche settimane. Al momento la biblioteca aprirà il martedì dalle 10.30 alle 12.30 e il giovedì dalle 15 alle 19, ma è già previsto un potenziamento.
versità di Verona ed è stato rinnovato tutto. La sua posizione inoltre vivacizza un’area poco frequentata rendendola cos più sicura. A breve partiranno corsi di italiano per stranieri e il nuovo bibliotecario, Alessandro Simonato ha già pensato alla digitalizzazione e all’organizzazione di eventi e serate a sfondo culturale”. Una ripartenza che profuma di carta, di socialità e apre le
porte ad innumerevoli progetti. Per i prossimi tre anni il servizio sarà gestito dalla cooperativa Mano Amica e grazie alla collaborazione con Anci da gennaio sarà operativa la figura di un giovane formato con il servizio civile”. A breve partirà anche il programma per genitori – conclude Maria Teresa Sperotto – e sarà aperto a tutto il territorio dell’Alto Vicentino”. ◆ [A.B.]
La carta d’identità elettronica per tutti
Il Comune di Thiene organizza un ciclo di sette incontri per spiegare ai cittadini vantaggi e modalità d’utilizzo. La partecipazione è possibile in presenza oppure online, previa prenotazione.
Sette incontri tra centro, quartieri e frazioni per far meglio conoscere funzioni e benefici connessi all’accesso ai servizi della Carta d’identità elettronica. Un’idea sorta per agevolare in particolare chi con la tecnologia digitale fa fatica, dopo aver raccolto le segnalazioni giunte al Centro di Facilitazione Digitale attivo a Thiene che offre altri servizi di supporto ai meno esperti quando si parla di internet e informatica.
Si parte ai primi di settembre con il ciclo di serate dedicata alla CIE, acronimo di Carta d’Identità Elettronica, per concludere quasi a fine ottobre.
Si terranno sempre al mercoledì alle 20.30, in diverse sedi. Si comincia il 3 settembre a Cà Pajella nel centro parrocchiale San Sebastiano e si prosegue il 10 ai Cappuccini
nella sala del patronato, il 17 per il quartiere Centro nella sala convegni Ascom, il 24 per la Conca nella sala riunioni di palazzo Cornaggia. Ad ottobre i tre rimanenti: a a Rozzampia nella sala del patronato sarà il primo giorno del mese, in abbinata per le località di eSanto/Lampertico il 15 nel centro parrocchiale don Cesare. A chiudere il ciclo di serate è il quartiere San Vincenzo con l’incontro fissato il 22 ottobre al centro parrocchiale Ferrarin.
Gli incontri sono organizzati dal Comune di Thiene con la collaborazione di Pasubio Tecnologia e Confartigianato, nell’ambito del progetto “Rete di Servizi di Facilitazione Digitale” che coinvolge il Comune di Schio come capofila e altri 11 Comuni dell’Alto Vicentino. La partecipazione –

si ribadisce gratuita - è possibile in presenza oppure online, con prenotazione al link https://tinyurl.com/incontricie o allo 0445-610574 dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16. ◆ [O.D.M.]

CAttualità
Anna Bianchini
oordinato dalla cooperativa Radicà, con il sostegno di 14 Comuni dell’Alto Vicentino, il progetto ha visto i ragazzi all’opera per sistemazione di scuole e spazi pubblici, ritinteggiature, manutenzione di parchi, restauro di arredi urbani. Sei settimane di lavoro dal 23 giugno all’1 agosto, 360 giovani partecipanti, 21 tutor dai 20 ai 30 anni, 43 volontari adulti, 30 sponsor e 23 negozi che hanno aderito fornendo i ‘buoni fatica’.
“Il progetto cresce di anno in anno – spiega Annachiara Candioli, educatrice professionale e operatrice territoriale della cooperativa Radicà per il progetto “Ci Sto Affare Fatica” – Ma per i ragazzi che partecipano non si tratta solamente di svolgere dei lavori utili alla comunità e alla valorizzazione del bene comune, durante il lavoro vengono fatte delle riflessioni sull’impegno e sulla cura del bene comune. I ragazzi imparano a svolgere lavoro di squadra e manuale, imparano il senso di appartenenza del luogo in cui vivono e conoscono la cittadinanza attiva. Il progetto coinvolge diverse persone, di età diverse, e permette ai ragazzi di vedere che c’è una comunità educante che si occupa sia del loro tempo che delle loro relazioni e insegna la valorizzazione di ciò che è condiviso”.
I ragazzi hanno lavorato ogni mattina, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30, impegnandosi in interventi che hanno restituito bellezza e funzionalità ad alcuni spazi pubblici. Dalla tinteggiature di scuole ed impianti sportivi alla sistemazione di parchi, dal restauro di panchine e gazebi alla pittura di muri.
“Bellissima l’intergenerazionalità che si instaura, con persone di età diverse che collaborano e forniscono il loro apporto in


360 giovani al lavoro per il bene comune
L’ultima edizione del progetto di cittadinanza attiva, ha coinvolto oltre 300 partecipanti, 21 tutor dai 20 ai 30 anni, 43 volontari adulti, 30 sponsor e 23 negozi che hanno aderito fornendo i ‘buoni fatica’. L’iniziativa ha l’obiettivo di educare le giovani generazioni a un processo virtuoso di custodia del proprio territorio e contesto urbano.
base alla conoscenza e all’esperienza – continua Annachiara Candioli – Bellissima la partecipazione dei comuni, che consente ai ragazzi di vedere riconosciuto il loro impegno e il lavoro che fanno”.
Il progetto “Ci sto? Affare fatica!” è il classico progetto che aiuta a crescere bene. I ragazzi infatti raccontano di aver imparato a lavorare in squadra, di avere acquisito al tempo stesso nuove competenze tecniche e pratiche e di aver fatto nuove conoscenze in ambiti diversi dal proprio.
E soddisfatti sono anche i genitori, che sottolineano come i figli siano tornati più maturi e consapevoli, mentre gli adulti coinvolti hanno apprezzato il dialogo intergenerazionale sostenendo che “Il divario tra di noi è minore di quanto si possa pensare”.
Alla fine il lavoro è stato riconosciuto anche con dei ‘buoni fatica’: 50 euro a settimana da spendere nei negozi locali che hanno aderito al progetto.
L’esperienza si è conclusa con la consegna dei buoni e di attestati di partecipazione durante una cerimonia che ha visto la presenza di sindaci e autorità locali.
“Avete reso più belli e accoglienti spazi e arredi destinati ad altri giovani e, contemporaneamente, avete dato testimonianza di come sia possibile dare il proprio concreto contributo per la collettività con spirito di squadra, senso di responsabilità e amore e cura per l’ambiente e la città. Siate orgogliosi di ciò che avete realizzato e continuate a vivere con entusiasmo ed energia le piccole e grandi sfide di ogni giorno –commenta il sindaco di Thiene Giampi Michelusi, sottolineando – Ci sto? Affare Fatica!” è nato nel Vicentino ed è oggi diffuso in 14 regioni italiane, coinvolgendo oltre 200 Comuni e 6.000 giovani. Un’iniziativa che dimostra come l’impegno collettivo possa rafforzare il senso di comunità, valorizzare il tempo estivo e insegnare il rispetto dei beni comuni”. ◆

Attualità

Musica, arte e gusto: Sandrigo si prepara alla Festa del Bacalà
Edizione speciale quella organizzata quest’anno da Pro Sandrigo, con il patrocinio della Regione e del Comune. Ad arricchire il già ricco programma, sarà il concerto “Note sulla Via Querinissima” che vedrà esibirsi un centinaio di studenti impegnati a raccontare la storia del mercante che portò il bacalà in Veneto.
La 38esima Festa del Bacalà alla Vicentina quest’anno annuncia un evento speciale che unisce giovani talenti, arte e memoria storica. Mercoledì 24 settembre alle 20.3, nella piazza SS. Filippo e Giacomo di Sandrigo, andrà in scena l’opera musicale “Note sulla Via Querinissima”, composta da Alberto La Rocca ed eseguita da quasi cento studenti delle scuole “Giacomo Zanella” di Sandrigo e Musikmittelschule di Axams, in Austria. Il concerto, gratuito e aperto a tutti, conclude la prima di otto tappe dell’omonimo progetto di scambio culturale lungo alcune delle mete della Via Querinissima, nato da un’idea condivisa tra l’Istituto G. Zanella, la Pro Sandrigo e il Comune di Sandrigo, e sostenuto da aziende del territorio e dalla Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank.
Durante l’esibizione, il fumettista Paolo Cossi realizzerà un live drawing di alcune tavole tratte dalla sua graphic novel dedicata alla figura di Pietro Querini. L’opera a fumetti sarà presentata in anteprima martedì 23 settembre alle 20.30 in biblioteca, in un evento organizzato in collaborazione
con Unpli Vicenza e con il contributo della Regione Veneto.
La Festa del Bacalà alla Vicentina, in programma dal 18 al 29 settembre, è ricchissima di appuntamenti. Accanto al concerto, spiccano infatti due eventi gastronomici che daranno inizio alla rassegna: Bacco & Bacalà, previsto per la giornata di domenica 14 settembre, e il Gran Galà del Bacalà, che si terrà la sera di martedì 16 settembre. Lunedì 22 settembre verrà inoltre riproposto Riso… TiAmo, la seconda edizione dell’evento a numero chiuso dedicato alla degustazione di quattro risotti gourmet, tra cui quello al bacalà, su prenotazione. Inoltre saranno molte le mostre, gli spettacoli, gli intrattenimenti per bambini e i mercatini che affiancheranno l’ampia proposta culinaria dell’area gastronomica in Parco 3000.
Il protagonista sarà sempre il bacalà alla vicentina preparato secondo la ricetta tradizionale custodita dalla Confraternita del Bacalà con lo Stoccafisso di Lofoten IGP, che sarà accompagnato da specialità come gli gnocchi, i bigoli al torcio, la pizza gourmet e la novità dell’anno: i ravioli al bacalà.
Non mancheranno anche alternative per bambini, vegetariani e celiaci. In abbinamento, i vini del territorio firmati Cantina Beato Bartolomeo, Tenuta Natalina Grandi, Mancassola Vini e i formaggi di Lattebusche.
Oltre agli eventi gastronomici, la Festa propone iniziative culturali come la mostra collettiva Ricordi Sbiaditi, che ospiterà le opere di diciotto artisti veneti, di nascita o di adozione, nelle sale di Villa Sesso Schiavo a Sandrigo. La rassegna, curata da Ugo Bianco e patrocinata dalla Regione Veneto, dal Comune di Sandrigo e dalla Pro Loco, è ispirata al tema del ricordo. L’inaugurazione ufficiale si terrà lunedì 22 settembre alle 15.30, alla presenza degli artisti, con brindisi offerto dalla Pro Loco di Sandrigo. L’ingresso è libero, con orari da lunedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30, mentre la domenica l’esposizione sarà aperta al mattino, dalle 9.30 alle 12, fino a venerdì 3 ottobre.
Per valorizzare e approfondire la storia del bacalà alla vicentina, oltre che il legame tra Norvegia e Veneto, la Pro Sandrigo ha creato il podcast Bacalà Stories, il viaggio del gusto da Røst a Sandrigo grazie ad un naufragio: una narrazione in cinque episodi che racconta la figura di Pietro Querini, i metodi di pesca e preparazione dello stoccafisso di Lofoten, l’influenza culturale e gastronomica del bacalà alla vicentina sulla cucina veneta, la ricetta originale e le prospettive future di questo piatto simbolo. Il podcast è disponibile sui canali YouTube e Spotify di Pro Sandrigo. ◆

0445 37 22 05
Thiene & Schio (VI) poliambulatorisangaetano.it
ESAMI DEL SANGUE
