Salute & Armonia Brescia

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Consigli, idee e strategie per il benessere d'autunno

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Con l’arrivo dell’autunno, salute e benessere passano da scelte consapevoli: alimentazione, attività fisica, prevenzione dei malanni di stagione e cura di corpo e mente. Dalla dieta mediterranea alla skincare mirata, dalla mindfulness alla farmacia dei servizi, fino agli accorgimenti per vista, udito e salute orale, ecco consigli e indicazioni per vivere i prossimi mesi in piena forma

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Tutti in forma con la dieta mediterranea

Tra le buone pratiche da mettere in atto per rimettersi in forma in autunno, un posto di riguardo lo occupa l’alimentazione. Una dieta equilibrata è infatti la compagna di viaggio ideale sulla strada che porta a salute e benessere. Durante le vacanze, solitamente, l’alimentazione è un po’ squilibrata. La cosa migliore è quindi, dopo il rientro, tornare alle buone vecchie abitudini alimentari preferendo una dieta sana che sappia apportare le giuste quantità di carboidrati, legumi e proteine senza mai dimenticare l’importanza dell’idratazione. Insomma, è il momento perfetto per puntare su una dieta del benessere a 360 gradi. A tale proposito la dieta mediterranea è sicuramente l’esempio migliore da seguire. I punti di forza di questo regime alimentare sono la genuinità, la biodiversità, l’utilizzo di prodotti locali e di stagione, tutti aspetti che rendono questo modello alimenta-

re ideale per questo periodo dell’anno. Seguendo la dieta mediterranea, in cui gli alimenti principe sono verdura e frutta, è possibile assicurarsi una serie di micronutrienti e bre essenziali per il benessere generale e per la salute delle difese immunitarie che in autunno potrebbero essere vulnerabili. E’ importante poi includere nel regime alimentare anche prodotti ricchi di nutrienti come i cereali integrali in chicco, tra cui orzo e farro, oltre a pane e pasta integrali.

Si possono consumare moderatamente anche yogurt e latte, legumi, pesce fresco, uova e carne bianca. Mentre va limitato il consumo di carni rosse, dolciumi e cibi ultra processati. Per regolarsi si può seguire il modello del Piatto del Mangiar Sano creato dagli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health che suggerisce di riempire il piatto per metà con frutta e verdura, per un quarto con cereali in-

tegrali, per un altro quarto con proteine sane e di completare il pasto con grassi

Le best practice per il benessere in autunno

Rimettersi in forma in autunno è uno dei tanti buoni propositi da inserire nella lista delle cose da fare dopo il rientro dalle vacanze. Ma quali sono le best practice da seguire per trovare (o ritrovare) il proprio benessere sico? Innanzitutto, l’attività sica, mangiare bene e non lasciarsi andare alla sedentarietà. Non è possibile pretendere di rimettersi in salute senza fare sport. Attività sica e sport aiutano infatti a vivere meglio, a sentirsi più sani e a elevare il livello qualitativo della vita. Anche se le giornate si accorciano è importante uscire e muoversi. Una semplice passeggiata nel parco o una corsa lungo il ume possono diventare dei veri momenti di piacere e relax. L’arrivo dell'autunno deve essere anche un'opportunità per iniziare percorsi tness e cambiare le proprie abitudini quotidiane. Lo sport è un buon modo per eliminare lo stress, scaricare tensioni e irrequietezza con del sano movimento. La stessa  Organizzazione Mondiale della Sanità  invita a svolgere attività sica. Allenarsi in autunno inoltre presenta numerosi vantaggi. Uno dei più evidenti è il miglioramento dell'umore, l'attività sica provoca il rilascio di endor ne, noti come  ormoni della felicità, che possono contrastare la malinconia autunnale. Inoltre, le sessioni di allenamento possono contribuire a migliorare la qualità del sonno, essenziale per recuperare le energie. La pratica regolare di sport in autunno aiuta anche a mantenere un  sistema immuni-

tario forte. L'aumento dei malanni dovuto al cambio stagione è molto comune, ma l'esercizio sico contribuisce a migliorare le difese immunitarie, rendendo il corpo più resistente alle malattie. Prima di iniziare frettolosamente per poi pentirsi di essersi iscritti è bene però scegliere una palestra o una piscina vicino a casa o all’u cio e accertarsi che gli orari siano essibili e adatti alle proprie esigenze: la comodità aiuta la motivazione e dunque il raggiungimento dell’obiettivo. È inoltre utile che la struttura possieda un’attrezzatura varia e, idealmente, offra un’ampia scelta di corsi e istruttori; in questo modo è possibile personalizzare l’allenamento ma anche evitare che subentri la monotonia. È anche importante che ogni cosa venga fatta con cognizione di causa, senza strafare e, soprattutto, senza improvvisare. Bisogna sempre tener presente che dopo un periodo di sedentarietà (vacanze, pigrizia, ecc.) i muscoli hanno bisogno di tempo per recuperare e ra orzarsi. Esagerare con sessioni estenuanti di allenamento può portare a contratture, lesioni muscolari, strappi e tendiniti. E in ultimo, sarebbe opportuno tenere lo stress “in modalità silenziosa”. Riuscire a prendere le distanze da ciò che genera ansia, spegnere computer e cellulari per qualche ora, dedicare un po’ di tempo alla lettura di un buon libro, a sorseggiare una tisana calda, a fare un esercizio di joga o una passeggiata col cane, sono sicuramente il miglior toccasana per ripartire con slancio.

buoni, come olio extravergine d'oliva, semi oleosi o frutta secca a guscio.

Consigli beauty per il dopo-vacanza

Con l'arrivo della stagione più fredda la tintarella va messa da parte in favore di un colorito più sano. Non bisogna però abbandonare la protezione solare: i raggi UV in autunno sono meno forti, ma comunque presenti, a maggior ragione se si fanno gite al mare o in montagna. È anche importante continuare con l'idratazione del corpo: utilizzare sempre e costantemente fluidi nutrienti per evitare che il freddo e lo sfregamento con gli abiti secchino eccessivamente la pelle. Anche se le docce e bagni caldi possono sembrare invitanti nei mesi più freddi, l’acqua troppo calda può seccare la pelle, rimuovendo gli oli naturali. È consigliabile pertanto preferire docce tiepide, limitare il tempo trascorso sotto l’acqua e utilizzare detergenti senza solfati per prevenire la disidratazione cutanea. Per quanto riguarda i capelli, anche se dopo il rientro dalle vacanze appaiono sfibrati e secchi, non è il caso di ricorrere a tagli drastici per farli tornare in perfetta forma. Bastano trattamenti nutrienti da fare a casa o in un salone di bellezza per restituire vitalità alla chioma. E se si vuole cambiare colore, prima di decidere la nuova nuance, meglio aspettare che la carnagione ritrovi il suo colorito naturale.

Benessere psico- sico con la “mindfulness”

La cura personale non si limita alla pelle e al corpo; anche la mente ha bisogno di altrettanta attenzione. Pratiche di mindfulness e meditazione possono aiutare e ridurre stress, tensione e ansia. In particolare, la mindfulness, pratica mentale che consiste nel portare l’attenzione consapevole al momento presente, può essere molto utile per migliorare il proprio equilibrio emotivo.

La parola mindfulness viene tradotta spesso con “consapevolezza”, ma non nel senso generico di “essere coscienti” o “svegli”. È un tipo di consapevolezza speciale, coltivata con intenzione, rivolta all’esperienza del momento presente senza giudizio. Si tratta di osservare pensieri, emozioni e sensazioni del corpo così come sono, senza reagire automaticamente o criticamente. La mindfulness serve pertanto a diventare padroni della propria mente. È infatti una capacità regolatoria che permette di gestire con ef cienza l’attenzione, le emozioni e i pensieri. Questo a sua volta provoca una riduzione dello stress e dell’ansia, un miglioramento dell’umore e la capacità di cambiare alcuni modi automatici di reagire. Esistono molte tecniche di mindfulness, da scegliere in base alle preferenze personali o alla situazione.

Tra le più conosciute abbiamo:

• BODY SCAN: è una meditazione guidata in cui si porta attenzione, una parte alla volta, alle diverse aree del corpo. Può essere eseguita da seduti o da sdraiati ed è utile per sviluppare la consapevolezza delle tensioni corporee e per rilassare gradualmente il corpo;

• MEDITAZIONE SEDUTA: è la forma classica della mindfulness formale, si focalizza sul respiro, suoni, pensieri o emozioni. Aiuta a osservare i propri stati mentali senza esserne travolti;

• MEDITAZIONE CAMMINATA: si cammina lentamente notando il contatto dei piedi con il suolo, il movimento delle gambe, il paesaggio. È indicata a chi fatica a stare fermo;

• MINDFUL EATING: mangiare lentamente, assaporando ogni boccone, notando il sapore, la consistenza, il gesto del masticare. Si tratta di una pratica che va oltre il semplice nutrirsi e coinvolge tutti i sensi. Questa tecnica aiuta a sviluppare una relazione più sana con il cibo;

• PRATICHE INFORMALI: sono i piccoli momenti quotidiani in cui si può portare mindfulness: mentre ci si lava le mani, quando ci si allaccia le scarpe, durante tragitto per andare a scuola o lavoro.

Bellezza olistica: selfcare per corpo, mente e anima

Benessere e bellezza sono due facce della stessa medaglia, un connubio che va oltre la supercialità e si radica in un profondo rispetto per sé stessi. Meglio ci si sente e più energia e serenità si trasmettono. Il benessere estetico aiuta a entrare in contatto con il mondo emozionale e sensoriale e aiuta a raggiungere il benessere psico- sico. La bellezza sulla pelle è l’espressione sulla super cie di una dimensione di benessere, armonia e bellezza interiore più profonda e ha il potere di accrescere la ducia in se stessi, di aiutare a gestire le emozioni e lo stress, di migliorare le funzioni cerebrali come lucidità, memoria, capacità di prendere decisioni e soprattutto di aprirsi alle relazioni sociali e al contatto con l’altro. Ma non si tratta più di una bellezza fatta esclusivamente di trucco o diete, ma della corretta cura della persona, della profonda conoscenza del proprio corpo e delle funzionali strategie di vita. È importante pertanto alimentarsi correttamente consumando cibi sani e naturali ed evitando di inquinare il corpo con fumo e dosi elevare di alcool e ca è. Un’alimentazione ricca di frutta, verdura, cereali integrali, frutta secca e semi fornisce i nutrienti essenziali per mantenere la pelle luminosa e l’energia vitale.

Gli antiossidanti combattono l’invecchiamento cellulare, mentre gli acidi grassi omega-3 contribuiscono a mantenere la pelle idratata ed elastica. Bere abbondante acqua è fondamentale poi per depurare l’orga-

nismo e mantenere l’idratazione. Allo stesso modo, dedicare dieci minuti al giorno allo stretching o a fare una passeggiata all’aria aperta può sciogliere le tensioni muscolari e migliorare la circolazione, donando al corpo un aspetto più tonico e vitale. La chiave è la regolarità: una routine ben strutturata diventa un appuntamento con se stessi, un momento per staccare dalla frenesia e concentrarsi sul proprio equilibrio. Altro aspetto importante è prendersi cura della propria pelle che è l’involucro e contenitore della bellezza. La beauty routine per soddisfare il benessere psico- sico deve però tradursi in un vero e proprio rituale di piacere, un’esperienza multisensoriale in grado di suscitare sensazioni ed emozioni positive, coinvolgendo i sensi a partire dalla vista (packaging, colore…) no al tatto (texture, skin feel…), all’odore (fragranze, essenze…) e nanche il sapore (in particolare per i prodotti labbra). Anche adottare l’aromaterapia nella routine quotidiana aiuta a ridurre lo stress e rilassarsi. Piccoli accorgimenti come tenere un  di usore sulla scrivania o usare una candela profumata durante la lettura serale possono fare una grande  di erenza nel lungo termine E per concludere, è importante dormire bene: un sonno ristoratore è un importante alleato del nostro aspetto esteriore. La pelle, infatti, si ripara durante la notte, e un riposo di qualità, si traduce in un incarnato fresco e luminoso.

I nuovi cosmetici: naturali, biologici e aromatici

La cosmetica olistica nasce dalla considerazione che il nostro stato d’animo, così come le nostre emozioni, sono direttamente correlate al nostro aspetto. Per tale ragione la sua finalità è di ricercare, tramite i benefici offerti dalla natura, l’equilibrio tra l’interiorità e l’esteriorità del nostro corpo. Parlare di cosmesi olistica significa, quindi, mettere in primo piano il legame tra pelle e psiche e offrire un’esperienza sensoriale in grado di stimolare sensazioni di benessere assoluto. In questa direzione si inseriscono anche i cosmetici fito olistici, termine che deriva dalle parole greche ϕυτόν “pianta” e hòlos “intero”. I cosmetici fito olistici puntano, nello specifico, a far entrare in sintonia mente, spirito e corpo, vale a dire il più alto livello di benessere attraverso formule cosmetiche appositamente studiate per nutrire corpo e anima. Per rientrare in questa categoria un prodotto fito olistico deve possedere, per principio, tre caratteristiche: essere naturale, biologico e aromatico; quindi, rispettoso dell’individuo e dell’ambiente che ci circonda.

stesso modo, allo stretching o a fare sciogliere le tencircolazione, donando ben strutturata un momento concentrarsi sul proprio prendersi cura e contenitore soddisfare il tradursi in un vero un’esperienza multisened emozioni partire dalla vista (texture, skin e nanche il labbra). Anche quotidiana aiuaccorgimenscrivania o usare lettura serale poslungo termine dormire bene: un alleato del nostro ripara durante la in un incarna-

Lo skincare autunnale: attenzione ai principi attivi

Nutrimento, luminosità, idratazione e rigenerazione sono gli obiettivi della  skincare autunnale. È fondamentale selezionare prodotti che contengano principi attivi speci ci, capaci di rispondere alle diverse esigenze della pelle in questa stagione.

Acido ialuronico, vitamina C, ceramidi, collagene, sono vecchi alleati della bellezza e ognuno ha caratteristiche precise e funzionalità in grado di soddisfare le esigenze più di use in questo periodo dell’anno. In particolare:

use

• l’acido ialuronico è uno degli ingredienti più utili contro la pelle secca. Ha la capacità di trattenere l’umidità della pelle, mantenendola idratata e rimpolpata. È utilissimo per il mantenimento della salute della pelle, soprattutto dopo che, per vari mesi, è stata esposta all’aggressione di caldo, raggi solari, vento e salsedine.

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I 4 step della beauty routine

La cura della pelle non è solo un modo per eliminare il make-up e detergere il viso, ma anche un’occasione per prendersi un attimo per sé e coccolarsi un po’. In generale, un buon trattamento di skincare routine comprende 4 step base: detergere, toni care, nutrire e proteggere.

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La detersione rimuove il sebo, il trucco e prepara la pelle per il trattamento successivo. Per favorire il

normale ricambio cellulare è importante anche eseguire uno scrub leggero una volta alla settimana e una pulizia viso una volta al mese.

2 Il tonico rimuove qualsiasi traccia di detergente, rinfresca la pelle e ne ripristina il suo valore naturale di pH.

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L’idratazione è fondamentale per mantenere la pelle elastica e morbida. Particolare attenzione va riposta alla zona del contorno occhi che è la prima a mostrare i se-

Lo si trova in tantissime formulazioni cosmetiche come sieri, tonici, gel, creme, e anche in tantissimi pesi molecolari: più piccolo è, più riesce a penetrare nei vari strati della pelle e

andare in profondità; • la vitamina C

è un potente antiossidante essenziale per mantenere un incarnato luminoso e uniforme. Aiuta a contrastare i danni causati dai radicali liberi e quindi l'invecchiamento cutaneo. L'applicazione di prodotti con vitamina C può visibilmente migliorare la luminosità e l’uniformità della pelle, riducendo la visibilità delle discromie. Può essere utilizzata sotto forma di siero o incorporata in creme idratanti;

• il  collagene è una sostanza naturalmente presenti nel nostro organismo che tende a dissolversi con l’età. È una proteina fondamentale per la riparazione muscolare e cellulare. Il collagene è importante per la skincare routine autunnale perché aiuta a ripristinare i danni causati dall’esposizione al sole e da altri fattori ambientali, aggiungendo volume alla pelle;

• le ceramidi sono lipidi naturali presenti nella pelle che aiutano a mantenere l'integrità della barriera cutanea. Con il calo delle temperature essa può indebolirsi portando a secchezza e irritazione. L'uso di creme ricche di ceramidi aiuta a ripristinare questa barriera, prevenendo la perdita di idratazione;

• la niacinamide, o vitamina B3, ha proprietà lenitive e aiuta a ra orzare la barriera cutanea, riducendo la perdita di idratazione e migliorando l'elasticità della pelle. Inoltre, la sua azione contribuisce a regolarizzare la produzione di sebo, contrastando l’accumulo di oleosità e la comparsa di impurità e, di conseguenza, l’ostruzione dei pori cutanei.

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gni dell’invecchiamento cutaneo. La crema occhi pertanto deve essere aggiunta alla beauty routine mattutina e serale.

La protezione è il passaggio nale di ogni skincare routine. Applicare una crema con protezione SPF aiuta a difendere la pelle a livello super ciale e cellulare. Usandola, si previene la comparsa di macchie pigmentate, rughe, pelle secca, ma anche il tumore della pelle.

I professionisti del disagio psichico

Nel linguaggio comune psicologo, psichiatra, psicoterapeuta e spesso anche psicanalista vengono spesso utilizzati come termini intercambiabili ma, in realtà, indicano gure

specializzato in psicoterapia) può anche somministrare test per e ettuare ipotesi diagnostiche, oppure essere uno psicologo di orientamento, o ancora, se ha conseguito qualche corso o master in alcune

uno psicoterapeuta che ha una formazione a orientamento psicoanalitico: uno dei tanti orientamenti esistenti. Lo  psichiatra, in ne, è un laureato in medicina, iscritto all’Ordine dei Medici e con specializzazione in psichiatria. Essendo un medico può prescrivere farmaci generici e/o psicofarmaci e richiedere e valutare esami clinici, cose che né lo psicologo, né lo psico-

terapeuta possono fare. Il suo compito consiste nel valutare la sintomatologia e il decorso clinico e proporre una cura che può indirizzarsi verso un intervento farmacologico e/o psicoterapeutico. La psichiatria, più in generale, si occupa dello studio, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici.

Neurologo , lo specialista del sistema nervoso

La neurologia è una specialità medica che si occupa di studiare, diagnosticare e trattare i disturbi del sistema nervoso centrale e periferico. Il medico specialista che si occupa della diagnosi e del trattamento di queste patologie è il neurologo. I disturbi possono interessare il sistema nervoso centrale, quindi cervello, cervelletto e midollo spinale, che rappresenta il centro di elaborazione dei segnali nervosi.

Oppure il sistema nervoso periferico che, invece, comprende i nervi incaricati di trasportare i segnali dalla periferia al sistema nervoso centrale e vicever-

Holidays blues: la malinconia post vacanziera

Il rientro dalle vacanze non è solo la ne di un piacevole periodo di svago dove si può decidere liberamente del proprio tempo, ma spesso, è anche, il ritorno ai problemi e ai ritmi della vita reale che richiedono organizzazione, puntualità e precisione. Per questo, a volte, la ne delle ferie può rappresentare una fonte di stress. La depressione da rientro che in letteratura scienti ca è de nita “Post vacation o holiday blues” può provocare insonnia, stanchezza, mal di testa, irritabilità e sbalzi d’umore. Si tratta di una sindrome sempre più di usa che interesserebbe almeno 6 milioni di italiani e, in forma lieve, 1 su 2.  I sintomi possono essere accusati maggiormente dalle persone che già so rono di un qualche disagio psicologico (di coltà a gestire allo stress, depressione, scarsa autostima) oppure coloro che hanno di coltà sul lavoro o nelle relazioni sociali. In genere l’ansia da rientro dura qualche settimana e tende a ridursi di giorno in giorno man mano che ci si riassetta sulle attività quotidiane. Quando però i sintomi di post vacation blues permangono, sarebbe opportuno rivolgersi a uno specialista in grado di diagnosticare le cause di questa “sintomatologia”, che potrebbero andare oltre la classica sindrome da rientro. Per a rontare in modo più rilassato e tranquillo il rientro dalle vacanze è possibile adottare una serie di piccole strategie utili per il ritorno alla routine quotidiana.

Le tecniche anti-stress

Ecco alcuni consigli pratici:

• Tornare dalle vacanze 2 o 3 giorni prima che le ferie siano e ettivamente nite: anticipare leggermente il rientro può essere un’ottima strategia per ammortizzare l'impatto tra il relax delle vacanze e il ritorno alla vita di tutti i giorni.

• Programmare attività piacevoli e grati canti per il post vacanza. Fare sport, prendersi cura delle proprie relazioni sociali possono favorire un rientro caratterizzato da benessere continuativo.

• Tornare gradualmente alla quotidianità: è bene evitare di sovraccaricarsi subito con troppi compiti da svolgere. Meglio diluirli stilando un programma delle attività da svolgere giorno per giorno. Questo potrebbe essere un modo per evitare di accrescere lo stress e avere un senso di controllo degli impegni giornalieri.

• Curare l’alimentazione specie se durante le ferie si è esagerato o i ritmi si sono modi cati. Una dieta equilibrata aiuta, dopo il rientro dalle vacanze, a sentirsi meglio sicamente. E questo ha e etti positivi anche sulla mente e la percezione del benessere generale, oltre a ridurre l’ansia. L’alimentazione va di pari passo con la forma sica e la qualità del sonno, curare anche questi ultimi due punti appare quindi di fondamentale importanza per sfavorire l’accentuarsi della malinconia post vacanziera.

Sbalzi

d’umore: è colpa dell’autunno

L'autunno è legato a molti disturbi dell’umore, quali malinconia, tristezza, sonnolenza, ansia, irritabilità e che, nei soggetti più vulnerabili, può sfociare nella Sindrome da Depressione Autunnale (SAD). Sembra che la malinconia d’autunno sia imputabile alla diminuzione della luce solare, che in uisce sui ritmi circadiani e sul livello di serotonina nel cervello, oltre che alla riduzione dell’attività sica all’aria aperta a cause delle condizioni meteorologiche avverse.

Studi recenti, soprattutto nei Paesi nordici (dove le ore di luce solare sono inferiori rispetto alle nostre latitudini), hanno infatti dimostrato la stretta correlazione tra la carenza di luce solare e la minore produzione di serotonina, detto anche “ormone del benessere e del buon umore” associata all’innalzamento dei livelli di melatonina, il cosiddetto “ormone del sonno”.

Pertanto, quando i giorni si accorciano e diventano più bui, aumenta anche il livello di melatonina che, sostituendosi alla serotonina, può portare sonnolenza, apatia e alterazioni dell’umore. Per affrontare il mal d’autunno la terapia migliore è quella di tornare a uno stile di vita che permetta di stare all’aperto più ore al giorno e avere un’alimentazione sana ed equilibrata. Trascorrere almeno un’ora al giorno alla luce naturale (anche quella scarsa dell’autunno fa bene) favorisce la stabilizzazione degli ormoni che regolano il tono dell’umore. Meglio ancora sarebbe se durante il tempo trascorso all’aperto si praticasse un po’ di sport, come camminata, corsa, bicicletta, stretching. L’attività sica aumenta la produzione di endor ne e serotonina. Per quanto riguarda l’alimentazione, andrebbero privilegiati alimenti come cereali integrali, che danno energia alle cellule del cervello, pesce, che migliora i processi cognitivi grazie alla presenza degli acidi grassi, l’olio di oliva e frutta a guscio, ricchi di vitamine e di antiossidanti. Abitudini salutari sì, ma anche alcune s ziosità che aiutano l’umore: alcuni quadretti di cioccolato fondente e un paio di tazzine di caffè al giorno (una al mattino e una dopo pranzo) aiutano a combattere la sonnolenza, a concentrarsi e a carburare.

Per gestire l’ansia da rientro, fronteggiare stress, problemi emotivi e interpersonali può essere utile praticare le tecniche di rilassamento. Meditazione, respirazione profonda, rilassamento muscolare, visualizzazione sono solo alcune tipologie. La respirazione profonda consiste nel concentrarsi sulla propria respirazione, inspirando lentamente attraverso il naso, trattenendo il respiro per alcuni secondi e poi espirando lentamente attraverso la bocca.

Esercizi come questo si possono fare nei momenti di maggiore ansia o quando si preferisce, anche più volte al giorno. Il principio alla base del rilassamento progressivo è semplice: si contraggono brevemente in sequenza determinati gruppi muscolari, per poi rilasciarli di colpo. Dopo la contrazione, il rilassamento viene percepito in modo più intenso e più conscio e si diffonde nel corpo man mano che i gruppi di muscoli in tensione si rilassano.

È molto utile contro stress, dolori e insonnia. La visualizzazione invece consiste nel creare immagini mentali di luoghi o situazioni piacevoli e rilassanti. Si può chiudere gli occhi e immaginare di essere in un posto felice e tranquillo, come una spiaggia soleggiata o un giardino fiorito, concentrandosi sui dettagli sensoriali (suoni, odori, colori, ecc.). Questa tecnica aiuta a promuovere uno stato di calma e benessere.

gli concentrandosi

Dieta detox per affrontare i mesi freddi

La natura in autunno elimina ciò che è super uo per affrontare al meglio la rigidità del clima invernale. Anche il nostro sico nei periodi di passaggio si modi ca perché risente del cambio di energia generale. È quindi il momento di adottare una dieta disintossicante ed equilibrata per attivare il processo di depurazione, migliorare lo stato psico sico, e dunque, anche le “prestazioni” del sistema immunitario. Un’alimentazione scorretta e non equilibrata, per contro, può indebolire il sistema immunitario causando maggiore suscettibilità a raffreddori, in uenze, bronchiti oltre a disturbi gastrointestinali. Punto fermo di una dieta disintossicante è l’idratazione: bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno contribuisce attivamente allo smaltimento di tossine e altri “materiali” di scarto. Si possono introdurre anche tè e tisane. Particolarmente consigliati sono il tè alla menta e il tè verde. Il primo, ha un elevato potere depurativo poiché agevola la digestione e l’eliminazione delle scorie in eccesso. Il secondo, perché svolge una potente azione antibatterica, soprattutto a livello del cavo orale, inibendo lo sviluppo e la proliferazione di diversi batteri e virus.

Per quanto riguarda le tisane, quelle più indicate sono a base di tarassaco, erba depurativa per eccellenza, di carciofo, alleato del fegato, e betulla, ottimo depurante del sangue. Oltre all'assunzione di tè e tisane, la depurazione passa anche dalla tavola. In questo particolare periodo dell'anno è opportuno prepararsi all'inverno portando sulla nostra tavola alimenti che non appesantiscano il carico di tossine. Sì, quindi, a frutta e verdura di stagione, come mele, uva, pere, cavoli barbabietole, zucche, nutrienti che contenendo antiossidanti, hanno un’azione depurativa e rinforzante e contrastano la formazione dei radicali liberi. È poi importante limitare l’assunzione di alcol e cibi processati per ridurre il carico di lavoro del fegato. Ricordiamo in ne che è indispensabile, durante il periodo di detox, concedersi momenti di relax per disintossicarsi dallo stress. Ottimo lo yoga e la meditazione, ma anche l’ascolto di musica rilassante e un riposo di qualità.

Come prevenire i “malanni di stagione”

L'autunno porta con sé un cambiamento di clima che può in uire sul nostro benessere. Le temperature si abbassano, l’umidità aumenta e le giornate si accorciano, creando condizioni ideali per la proliferazione di virus e batteri. Questo periodo è infatti noto per un aumento dei malanni stagionali che coinvolgono le alte e le basse vie respiratorie: laringiti, tonsilliti, bronchiti, polmoniti, senza tralasciare gli stati di ra reddamento, più fastidiosi che debilitanti. Patologie che possono rendere l’inverno faticoso da superare. Per questo, già all’inizio dell’autunno, dovremmo preoccuparci di costruire una solida difesa nei confronti delle aggressioni esterne, attraverso uno stile di vita sano e l’adozione di misure adeguate alla nostra protezione. Ecco alcune strategie per ridurre il rischio di ammalarsi durante l’autunno: 1. igienizzare le mani: ogni giorno veniamo a contatto con migliaia di germi toccando mille super ci diverse, dal sedile del tram alla tastiera del computer, dalla scrivania al carrello della spesa. Le mani sono uno dei principali veicoli di trasmissione di ra reddore e in uenza, è quindi importante lavarle con frequenza con acqua e sapone per almeno un minuto o con detergenti speci ci per circa 20 secondi;

2. aprire le nestre per cambiare aria a intervalli regolari: non è necessario so rire il freddo, bastano pochi minuti per sentirsi rigenerati!

3. limitare i contatti diretti con chi è già ammalato;

4. osservare una buona igiene respiratoria: coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso e lavandosi successivamente le mani;

5. alimentazione equilibrata: consumare cibi ricchi di vitamine e minerali per supportare il sistema immunitario.

6. idratazione: bere molta acqua per mantenere le mucose umide e funzionali. Acqua sì, ma anche tisane; le spezie e le erbe utilizzate nella loro preparazione possono costituire infatti rimedi o cinali da non sottovalutare;

7. attività sica: mantenersi attivi per ra orzare le difese immunitarie. Largo agli sport allora: piscina, pilates, jogging, ma anche una semplice camminata quotidiana, magari portando a spasso il proprio cane, per rigenerare l'organismo;  8. vestirsi adeguatamente: con l’arrivo dell’autunno iniziano i primi freddi, è quindi il momento di fare un cambio di stagione anche nell'armadio. In realtà, non si tratta solo di una scelta di look, non è infatti il freddo che fa ammalare, ma le escursioni termiche repentine. La soluzione migliore, quindi, è quella di coprirsi bene, ma senza esagerare, scegliendo un abbigliamento strati cato a “cipolla”; 9. riposo su ciente: per un sistema immunitario super-e ciente è necessario dormire regolarmente almeno 7-8 ore a notte per permettere all’organismo di ricaricarsi e rigenerarsi.

Per rafforzare il sistema immunitario e contrastare l'insorgenza dei malanni di stagione la natura ci mette a disposizione tanti prodotti: miele, propoli, pappa reale ma anche rosa canina, zenzero, echinacea solo per citarne alcuni.

Il miele possiede proprietà antibatteriche e può aiutare a lenire le irritazioni della gola. La pappa reale è ricca di nutrienti e vitamine; contribuisce a fornire energia e vitalità supportando le funzioni metaboliche. La propoli è un potente alleato contro infezioni e infiammazioni grazie alla sua azione antibatterica, antivirale e antimicotica. Riduce infiammazioni e dolori, quindi utile per il trattamento di mal di gola e faringiti e altre forme infiammatorie. Lo zenzero rafforza le difese del corpo e per la sua proprietà antibiotica migliora la risposta ai virus dell’influenza.

La rosa canina è un perfetto tonico ed energizzante naturale, ideale per contrastare stress e spossatezza. Ottima fonte di vitamina C, è utile come antinfiammatorio e per rafforzare le difese immunitarie e combattere i malanni dell’apparato respiratorio. L’echinacea, infine, è un fitoterapico molto utilizzato nella prevenzione di raffreddore, influenza, infezioni batteriche delle vie aeree essendo una buona fonte di vitamina C e flavonoidi.

Miele, echinacea, zenzero: la “natura amica”

respiratoria: coprire tossisce, con successivamente

: consumare cibi ricchi supportare il sistema

mantenere le sì, ma anche nella loro prerimedi o ci-

ra orzare le allora: pisciuna semplice camportando a spasso il l'organismo;  dell’autunno momento di nell'armadio. In di look, non ma le escursoluzione migliore, ma senza esastrati cato a immunitario dormire regolarper permettere rigenerarsi.

Centro Dentistico Piovani Zubani SECONDO VOI E’ NORMALE PERDERE UN DENTE?

L A RISPOSTA È NO!

Esiste la percezione sociale che perdere uno o più denti sia un processo normale, legato all’invecchiamento! Come per alcuni perdere i capelli! O quasi come per un ragazzino avere una carie. Ancora oggi tantissimi pazienti non si stupiscono se dico loro che devono togliere un dente!

Magari perché “BALLA e si muove per colpa della PIORREA”!

Certo, se lo aspettano già prima che glielo dica io. Perché lo sentono muoversi e a masticarci sopra sentono male. Quindi per loro non è certo una sorpresa! Ma è una cosa assurda pensare che sia normale perdere un dente per colpa della piorrea! SOPRATTUTTO NEL 2025!

BELLA NOTIZIA:

La piorrea si può e si deve curare! Facciamo un passo indietro… La piorrea, se ancora non lo sai, altro non è che la “PARODONTITE”. La parodontite

è una malattia della bocca come la carie che anziché colpire il dente (come fa la carie bucandolo e facendolo marcire) colpisce tutto ciò che stabilizza il dente e dovrebbe tenerlo fermo: l’osso, la gengiva e il legamento parodontale.

Nei casi più gravi può compromettere in maniera irreversibile tutte queste strutture di supporto del dente, facendolo quindi muovere no al punto che potrebbe cadere da solo. Se non trattata e nelle sue forme più gravi può portarti alla perdita di tutti i denti!

I suoi sintomi tipici sono: sanguinamento delle gengive, alito cattivo, denti che si muovono, spazi scuri tra un dente e l’altro.

C’è una componente genetica nella parodontite, il fumo e l’alcool possono farla peggiorare e forse non sai che può anche far peggiorare il diabete e aggravare le malattie cardiovascolari.

La parodontite è molto diffusa (quasi il 40% degli adulti), ma è poco cono-

sciuta, nessuno ne parla e quindi viene fatta poca PREVENZIONE! Ma come ti anticipavo prima… …la parodontite si può trattare e non sei costretto a perdere i denti per colpa sua!

Per questo è assurdo pensare che sia normale perdere un dente nel 2025 per colpa della piorrea!

Si sente parlare di: sbiancamenti, mascherine trasparenti per raddrizzare i denti, mettere gli impianti in condizioni di scarsità d’osso per ridare in pochissime ore i denti ssi …ecc, ecc… Tutte cose vere e conquiste importantissime per l’odontoiatria moderna! Ma ancora oggi nessuno parla di come si può e si DEVE bloccare la PARODONTITE E LA PERDITA DEI DENTI! Innanzitutto, deve essere diagnosticata e individuata, e non c’è nulla di più importante delle visite di controllo e delle pulizie periodiche dei denti!

Se ancora quindi non lo hai fatto, prenota la tua visita di controllo dal tuo dentista di ducia! E se non ce l’hai oppure non riesci ad organizzarti con i tuoi orari e i tuoi impegni, chiama e ssa un appuntamento al CENTRO DENTISTICO PIOVANI ZUBANI.

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Inf. sanitaria ai sensi della legge 248 ( Legge Bersani) del 2006 e della legge 145 del 2018
Informazione sanitaria legge 248 2006 e 103/2023. Dir.san. dott. G.Piovani albo Odonto Bs n 580 e dott. Flavio Bricchi albo Odonto Bs n. 670

Educazione alimentare

per

“mantenersi in salute”

Il metabolismo è l’insieme di quei processi biochimici che il nostro organismo utilizza per ricavare energia dagli alimenti e dalle sostanze nutritive che introduciamo quotidianamente. Energia di cui abbiamo bisogno non solo per muoverci, ma anche per garantire il dispendio energetico necessario a tutte le funzioni vitali (metabolismo basale) come la respirazione, la circolazione del sangue o la riparazione delle cellule. Al metabolismo basale si deve poi aggiungere il metabolismo energetico, determinato dal movimento e dall’attività sica che si compie ogni giorno, e dalla termogenesi indotta dagli alimenti.

È evidente, pertanto, che il sistema metabolico svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della nostra salute. E parallelamente, gioca un ruolo signi cativo anche nella regolazione del peso corporeo. Non a caso, metabolismo veloce e perdita di peso sono strettamente correlati: un metabolismo “veloce” (alto) ha la capacità di convertire rapidamente il cibo in energia, mentre un metabolismo “lento” (basso) può contribuire all’aumento di peso poiché impiega più tempo per questo processo.

Ma come si può accelerare il metabolismo per dimagrire e mantenerci in buona salute? La strategia vincen-

te per sbloccare il metabolismo è, innanzitutto, quella dell’educazione alimentare. Una alimentazione disordinata o scorretta è una delle principali cause del metabolismo lento e, di conseguenza, di aumento del peso corporeo. Se si vuole accelerare il metabolismo è importante introdurre alcune semplici abitudini alimentari come:

• iniziare la giornata con una colazione ricca di nutrienti;

• mangiare poco e spesso a ritmi regolari. Così facendo si mantiene il metabolismo costantemente più attivo. Si possono fare cinque/sette spuntini giornalieri, anziché solo due pasti importanti;

• mangiare lentamente e masticare bene i cibi per evitare fastidiosi sensi di gon ore e pesantezza gastrica;

• adottare una  dieta varia e moderata, in cui tutti i nutrienti siano inclusi e assicurarsi di variare anche l’apporto calorico, cioè la quantità di cibo introdotto ogni giorno. Per mantenere un metabolismo attivo è poi importante adottare alcune salutari abitudini di vita come:

• preservare una buona qualità del sonno e ridurre lo stress con pratiche di meditazione, yoga o trascorre più tempo all'aria aperta;

• fare attività sica due/tre volte alla settimana. Eseguire esercizi di

toni cazione alternati ad attività aerobiche come corsa, camminata veloce, ciclismo o nuoto aiuta ad accelerare il metabolismo. Infatti, se da un lato l’allenamento di resistenza contribuisce a costruire e mantenere la massa muscolare, dall’altro, le attività aerobiche aumentano la capacità cardiorespiratoria. Inoltre, il corpo continua a bruciare calorie anche dopo l’allenamento, mantenendo elevato il dispendio energetico e favorendo così un

La dieta ideale che risveglia il metabolismo corrisponde alla sana alimentazione “mediterranea” frazionata e ben bilanciata, capace di soddisfare a pieno tutti i fabbisogni dell’organismo. Deve contenere una giusta quota di proteine, carboidrati di qualità (cereali integrali, meglio limitare farine bianche e zuccheri), frutta e verdura. Il metabolismo, infatti, lavora a seconda di ciò che mangiamo. Se non introduciamo proteine a sufficienza ma tanti carboidrati e grassi, non sarà possibile costruire/mantenere una giusta componente muscolare e il metabolismo trasformerà i carboidrati in eccesso, in grassi, aumentando pertanto solo la massa grassa. Per limitare l’aumento di peso negli anni è fondamentale conservare infatti massa magra, anche con diete ricche di fibre per favorire un microbiota “buono” contro l’obesità. È importante poi, riequilibrate l’apporto tra i cibi di origine vegetale e quelli di origine animale a favore dei primi. La corretta proporzione dovrebbe prevedere almeno il 60% circa di alimenti di origine vegetale. Tra questi ci sono cerali integrali, legumi, frutta, verdura, bacche, spezie e olio d’oliva. Il restante 40%, invece, dovrebbe essere di origine animale. Ne fanno parte pesce, uova e, da assumere in misura minore, carni bianche e rosse.

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I cibi portafortuna

In autunno maturano alcuni cibi che sono considerati portafortuna. Tra questi troviamo l'uva, simbolo di allegria e ricchezza e la zucca che, grazie alla sua capacità di rinascere ogni anno e la sua forma rotonda e accogliente, è spesso associata alla rinascita spirituale, alla fertilità e alla vita. Le castagne, invece, sono spesso considerate simbolo di fertilità, prosperità e previdenza.

In passato il castagno e i suoi frutti erano associati a proprietà protettive. Si credeva che il legno di castagno potesse allontanare gli spiriti maligni, mentre i frutti venivano utilizzati in rituali per proteggere le persone. Abbiamo poi la mela, simbolo di fecondità, eterna giovinezza e secondo i Celti, del sapere tramandato.

La melagrana merita un’attenzione particolare perché ha un ricco simbolismo in molte tradizioni culturali e religiose.

Nell’Antico Testamento compare come simbolo di fertilità e abbondanza, mentre per i Cristiani era simbolo di resurrezione e vita eterna.

Nella mitologia greca, invece la melagrana era legato al mito di Persefone, rapita da Ade, il dio degli inferi. Si racconta che Persefone mangiò sei semi di melagrana, legandosi così al regno dei morti per sei mesi ogni anno, creando così il ciclo delle stagioni.

Cconsumare in

on l’arrivo dell’autunno e l’abbassarsi della temperatura aumenta il piacere di mangiare cibi caldi. È il momento ideale per preparare zuppe, minestre e passati di verdura: piatti che permettono di consumare gli ortaggi di stagione in modo sano e gustoso. Zuppe e minestroni sono piatti nutrienti, riscaldanti, che possono essere facilmente preparati in anticipo e si prestano molto bene anche a essere integrate con cereali (riso, farro, orzo, miglio ecc.) e legumi (ceci, lenticchie, fagioli, piselli), alimenti importantissimi perché ricchi di proteine ad alto valore biologico e che sostituiscono le carni rosse o altri cibi più faticosi da assorbire. Sempre utile, utilizzare spezie come zenzero, paprica, curcuma e rosmarino per dare sapore alle ricette, limitando così il consumo di sale sodico. Le spezie non solo migliorano il gusto, ma hanno anche proprietà antin ammatorie e antiossidanti. Sempre consigliato, poi, condire con olio extravergine preferibilmente aggiunto a crudo. Tra gli ortaggi autunnali abbiamo: bietole, broccoli, carote, carcio, cavoli, cime di rapa, cipolle, fagiolini,

nocchi, alcuni tipi di insalata, porri, radicchio, rapa, sedano, spinaci e zucca. Da non dimenticare poi i funghi, che non sono né frutta né verdura (fanno parte di una famiglia a sé, i Myceti) ma sono di stagione e fanno molto bene. Ogni tipo di fungo ha proprietà diverse ma, in generale, grazie al contenuto di selenio hanno un grande e etto sul sistema immunitario, antipertensivo e antitumorale. I porcini per esempio contengono vitamina C, B3, B5, vitamina D e aiutano ad abbassare il colesterolo.

i più importanti frutti autunnali troviamo: mele, pere, uva, cachi, castagne, melagrana e agrumi. Le pere sono ricche di calcio mentre melagrana e uva sono dotati di particolari proprietà antin ammatorie e diuretiche, sono ricche di sali minerali e sostanze antiossidanti. Un posto a parte meritano le castagne. Oltre ad essere deliziose se consumate arrosto, possono essere macinate per ot-

tenere la farina di castagne, molto usata in cucina. Sono ricche di potassio, magnesio, fosforo, sono povere di grassi, ricche di bre e soprattutto di zuccheri complessi o amidi e quindi serbatoio ideale di energia. Semaforo verde anche per la frutta secca e i semi: noci, nocciole, mandorle e pinoli sono ottimi alleati per l’autunno poiché sono ricchi di grassi sani, proteine e sali minerali essenziali.

I prataioli invece contengono zinco, vitamina D, vitamine B, potassio e fosforo. Oltre agli ortaggi, nei mesi autunnali è importante il consumo di frutta. Quella di stagione aiuta a sostenere il sistema immunitario, contrastare i radicali liberi e rallentare l'invecchiamento. Alcune varierà contribuiscono addirittura a mantenere una pelle idratata e tonica (esistono creme a base di zucca o melagrana che hanno proprietà antiossidanti) o a ridurre i livelli di colesterolo. Tra

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Emicrania e variazioni climatiche in autunno

L'autunno può essere un periodo di cile per chi so re di emicrania. Il passaggio da un periodo di relax a un ritmo di vita più frenetico, associato alle uttuazioni della pressione atmosferica, alla diminuzione della luce solare e alle variazioni di temperatura e umidità, può in uenzare il sistema nervoso e scatenare l'emicrania in particolare nella forma con aura. Si tratta di una particolare forma di cefalea primaria, molto più frequente nelle donne rispetto agli uomini, caratterizzata da una serie di sintomi di carattere visivo, motorio, sensitivo, della parola e del linguaggio che precedono il dolore vero e proprio. Si tratta di sintomi reversibili e transitori che possono comparire singolarmente oppure in sequenza. Diversamente dalla classica emicrania, l'emicrania con aura presenta una minore frequenza di attacchi dolorosi, distribuiti in modo più irregolare nel tempo. Si tratta di un fenomeno elettrico che coinvolge alcune aree della corteccia cerebrale. Si distinguono principalmente tre tipologie:

1. l'aura visiva: è la più di usa e si caratterizza per essere totalmente reversibile. La sua durata è sempre inferiore a sessanta minuti;

2. l'aura somatosensoriale: si manifesta attraverso disturbi sensitivi tipo “punture di spilli”. Si di ondono lentamente dall’estremità di un arto no a interessare un’area più o meno vasta del viso;

3. l'aura complessa: è meno frequente e oltre ai disturbi sensitivi compaiono anche disturbi del linguaggio con di coltà a esprimere i propri pensieri o semplici parole.

Le cause che la determinano sono in parte ancora incerte ma esistono alcuni fattori che possono favorire un attacco di emicrania, oppure aggravarne i sintomi. Alcuni di questi sono:

• fattori ambientali: variazioni climatiche (vento, caldo o freddo eccessivi, pioggia, cambiamento di stagione), esposizione al sole o alla luce intensa, rumori e odori;

• fattori psicologici: stress o forti emozioni;

• fattori ormonali: menarca, disturbi mestruali, utilizzo di contraccettivi orali o di terapia ormonale sostitutiva, gravidanza;

• stili di vita non salutari: consumo eccessivo di alcol, fumo, droghe;

• dieta non equilibrata: consumo eccessivo di insaccati, carni e zuppe in scatola, sughi pronti, patatine, spezie, formaggi stagionati, cioccolata;

• : alterazioni del ritmo sonno-veglia o privazione del sonno;

• viaggi lunghi soprattutto in aereo.

Per prevenire l’emicrania (sia con, sia senza aura) è necessario pertanto combattere lo stress, seguire una corretta alimentazione (consumare tanta frutta e verdura, bere molta acqua, limitare i cibi che richiedono una digestione lunga e complessa), non fumare, limitare il consumo di alcolici e praticare regolarmente sport. È provato scienti camente che le persone meno attive hanno maggiori possibilità di so rire di emicrania mentre è su ciente mezz’ora di attività sica tutti i giorni per avere grandi bene ci.

Approccio di cura alternativo con i nutraceutici

Sebbene esistano numerosi farmaci efficaci contro l'emicrania, talvolta non sono sufficienti alla risoluzione delle problematiche che tale disturbo comporta. Esiste inoltre la possibilità che alcuni pazienti non tollerino le terapie farmacologiche o sono soggetti vulnerabili (anziani, adolescenti, donne in gravidanza), da qui la necessità, nella pratica clinica, di approcci alternativi per il trattamento di questa patologia. Un esempio è il ricorso ai nutraceutici (la parola nasce dall’unione di nutrizione e farmaceutica) ovvero quei preparati che vengono prodotti dalla sintesi di sostanze presenti in alimenti e piante in grado di fornire particolari benefici per l'organismo e utilizzabili sia a scopo preventivo che curativo. Queste sostanze riescono a ridurre la frequenza degli attacchi e i sintomi correlati all’emicrania con aura migliorando così la qualità di vita, e a ridurre la durata e la disabilità del fenomeno. I nutraceutici non hanno bisogno di prescrizione medica, ma è sempre consigliabile consultare un professionista prima di iniziare un trattamento.

Ossa sane con la “vitamina del sole”

La vitamina D è chiamata anche “vitamina del sole” ed è presente nel corpo umano in due forme: la vitamina D2 (ergocalciferolo), assunta attraverso l’alimentazione e la vitamina D3 (colecalciferolo), ormone sintetizzato dall’organismo a livello cutaneo grazie all’esposizione ai raggi ultravioletti B (UVB). E’ coinvolta nel funzionamento del sistema immunitario, di quello endocrino e dell’apparato cardiovascolare ed è essenziale nella regolazione dell’assorbimento di calcio e fosforo nel tratto gastrointestinale e di conseguenza nel processo di ossi cazione. Insieme all’ormone paratiroideo mantiene il bilancio tra il calcio circolante nel sangue e nei liquidi extracellulari e quello nei depositi delle ossa.

La sua carenza può dunque causare rachitismo nei bambini, deformazioni ossee di varia natura, osteomalacia, denti deboli e vulnerabili alla carie. La principale fonte di vitamina D è la sintesi cutanea che avviene quando la pelle viene esposta ai raggi solari (raggi UVB).

Per attivarla, a una persona giovane, bastano dieci/quindici minuti al giorno di esposizione al sole anche al mattino o nel tardo pomeriggio, in primavera, estate e autunno, con viso, mani e avambracci scoperti. Anche una normale attività all’aperto, di solito, basta a questo fabbisogno. Tuttalpiù, si può fare ricorso, nella propria alimentazione, a quei cibi che ne contengono una buona quantità come: il pesce (in particolare salmone, sardine, aringhe, tonno), l’olio di fegato di merluzzo, il tuorlo d’uovo, il fegato e le verdure a foglia verde scuro come bietole, cicoria, cavolo riccio e broccoli. Sono disponibili in commercio anche alimenti arricchiti con vitamina D, come latte e yogurt, margarina, latte di soia, cereali per la prima colazione.

La forti cazione alimentare con vitamina D rappresenta un'ulteriore strategia per migliorare l'apporto di questa vitamina nella dieta. In caso di carenza o per speci che esigenze, la vitamina D può essere assunta tramite integratori.

Questi vanno prescritti dal medico che, dopo aver diagnosticato l’ipovitaminosi D grazie a esami del sangue speci ci, stabilisce il tipo di farmaco, i tempi e le modalità di assunzione. Va evitato assolutamente il “fai da te” in quanto potrebbero veri carsi casi di tossicità per supplementazioni non necessarie o dosi eccessive.

Verdure scrocchianti, formaggio

e pesce per la bocca dei bambini

La salute orale dei bambini inizia a tavola. Una dieta equilibrata è fondamentale per prevenire la carie e favorire il corretto sviluppo dei denti da latte e permanenti.

Zuccheri e acidi: i nemici silenziosi Gli zuccheri alimentano i batteri orali, che producono acidi in grado di erodere lo smalto dentale. L’OMS raccomanda di limitare gli zuccheri liberi (aggiunti, miele, succhi) a meno del 10% del fabbisogno energetico giornaliero, idealmente al 5%. I cibi appiccicosi (biscotti, caramelle) sono più dannosi dei carboidrati liquidi. Le bevande zuccherate o acide, come succhi e bibite, erodono lo smalto se sorseggiate spesso.

Alimenti amici dei denti

1. Latte e derivati: Latte, yogurt e formaggi duri forniscono calcio, fosforo e vitamina D, essenziali per smalto e ossa mascellari. La caseina protegge dai danni acidi.

2. Verdure croccanti: Carote, sedano e nocchi, consumati crudi, puliscono i denti, stimolano la saliva e ra orzano le gengive. Le verdure a foglia verde apportano calcio.

3. Frutta a basso contenuto di zuccheri: mele, pere, frutti di bosco e kiwi, ricchi di bre e vitamina C, favoriscono la pulizia orale e la salute gengivale. Limitare frutti zuccherini come banane e uva.

4. Pesce e uova: salmone, alici, sardine e uova o rono fosforo e vitamina D, che supportano l’assorbimento del calcio.

5. Frutta secca e semi: mandorle, noci e semi di sesamo sono fonti di calcio e fosforo.

6. Cereali integrali: apportano magnesio, utile per l’assorbimento di calcio.

7. Acqua e tisane: l’acqua stimola la saliva, riduce l’acidità e rimuove residui. Il tè verde ha proprietà antin ammatorie.

8. Probiotici: yogurt e alimenti fermentati possono favorire un microbiota orale equilibrato.

Cibi da limitare

Evitare o moderare zuccheri semplici, bevande acide, cibi appiccicosi (caramelle mou, torrone), succhi zuccherati e snack salati, che favoriscono la crescita batterica. Cibi duri (ghiaccio, cocco) possono danneggiare lo smalto così come aceto e succo di limone. Preferire spezie o formaggi grattugiati al sale. Igiene orale: indispensabile insegnare ai bambini a spazzolare i denti due volte al giorno con dentifricio al fluoro e a usare il filo interdentale. Evitare di spazzolare subito dopo cibi o bevande acide: meglio un risciacquo con acqua. Le visite regolari dal dentista pediatrico sono cruciali per monitorare lo sviluppo dentale. Educare i bambini a una dieta sana e a buone abitudini igieniche è il miglior investimento per un sorriso sano

Adolescenti e adulti: dieta buona, bel sorriso

Per un sorriso sano e splendente in età adolescenziale e adulta, l'alimentazione gioca un ruolo cruciale. Una dieta equilibrata è fondamentale per prevenire condizioni come carie e gengiviti.

tale e la fermentazione batterica dei carboidrati.

Bere molta acqua è essenziale: agisce come detergente naturale, diluisce gli acidi, stimola la salivazione e, se uorurata, ra orza lo smalto. Dolci canti come lo xilitolo possono o rire una protezione aggiuntiva contro i batteri della carie. In generale, adottare uno stile alimentare sano come la dieta mediterranea, combinato con un'adeguata attività sica, è un potente scudo contro le patologie orali e sistemiche.

È consigliabile privilegiare alimenti ricchi di calcio e fosforo quali formaggi stagionati, yogurt (senza zuccheri aggiunti), latte, verdure a foglia verde (come spinaci) e mandorle. Questi nutrienti non solo ra orzano lo smalto dei denti e la densità ossea, ma contribuiscono anche a riequilibrare il pH del cavo orale, contrastando gli acidi.

L'assunzione di frutta e verdura fresca ebrosa, come mele, carote, sedano e nocchi, è particolarmente utile perché stimola le gengive, favorisce l'autodetersione dentale e aumenta la produzione di saliva. Questi alimenti apportano anche vitamine essenziali, come la vitamina C (presente in kiwi, peperoni, fragole) e la vitamina D, che proteggono le gengive dalle in ammazioni e supportano il sistema immunitario. Non dimenticare i cereali integrali, ricchi dibre che riducono il rischio di malattia parodon-

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Ottobre, mese della vista: come proteggere gli occhi e vedere bene a lungo

Ogni anno, il secondo giovedì di ottobre segna la Giornata Mondiale della Vista, un’occasione per riportare l’attenzione su un tema spesso sottovalutato: la salute oculare. In un’epoca dominata dagli schermi e da ritmi frenetici, prendersi cura degli occhi non è solo una questione di benessere, ma un investimento sulla qualità della vita.

Occhi sotto stress Smartphone, tablet, computer: la luce blu emessa da questi dispositivi è diventata una presenza costante, ma non innocua. Bruciore, secchezza, mal di testa sono solo alcuni dei sintomi legati all’a aticamento visivo. Gli oculisti consigliano la regola del 20-20-20: ogni 20 minuti, distogliere lo sguardo per 20 secondi verso un punto distante almeno 6 metri. Anche la distanza dal monitor (40-45 cm per i portatili, 60 cm per i ssi), la regolazione della luminosità e l’uso di caratteri più grandi possono fare la di erenza. Occhiali con ltro anti-luce blu e l’uso di lacrime arti ciali aiutano a mantenere l’idratazione oculare, mentre sbattere le palpebre con frequenza è un gesto semplice ma e cace.

Sole e igiene: buone abitudini che proteggono

I raggi ultravioletti non risparmiano gli occhi. Cornea, cristallino e retina sono esposti a rischi concreti, dalla cataratta ai danni permanenti. Gli occhiali da sole non sono un vezzo, ma una protezione necessaria: devono avere il marchio CE e garantire una schermatura UV al 100%. L’igiene personale è altrettanto importante.

Mani pulite prima di toccare gli occhi, rimozione del trucco prima di dormire e attenzione all’uso delle lenti a contatto — da limitare a 6-8 ore al giorno, evitando l’acqua e utilizzando solo soluzioni speci che — sono regole che riducono il rischio di infezioni.

A tavola per la vista: il ruolo dell’alimentazione

La dieta incide anche sulla salute degli occhi. Frutta e verdura colorata — spinaci, carote, kiwi, peperoni — sono ricche di vitamine A, C ed E, zinco e luteina, sostanze che proteggono la retina e contrastano la degenerazione maculare. Il pesce azzurro e le uova, fonti di Omega-3, completano il quadro. Ridurre il consumo di carne rossa, zuccheri

e grassi aiuta a contenere l’in ammazione. Bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno favorisce la produzione di lacrime, mentre attività sica, sonno regolare e l’addio al fumo sono scelte che fanno bene anche agli occhi.

Controlli regolari: la prevenzione che salva la vista Molte patologie oculari, come il glaucoma, si sviluppano in silenzio. Per questo, le visite oculistiche non andrebbero rimandate. I neonati dovrebbero essere sottoposti al test del ri esso rosso alla nascita; i bambini, visitati a 12-18 mesi, poi a 3, 6 e 10 anni. Chi porta gli occhiali dovrebbe fare controlli ogni sei mesi. Gli adulti, ogni due anni, con cadenza annuale dopo i 40. Dopo i 65 anni, una visita all’anno è raccomandata, mentre chi so re di diabete dovrebbe sottoporsi a esami ogni 6-12 mesi. Tecnologie come l’OCT, che restituisce immagini dettagliate di retina e nervo ottico, sono strumenti preziosi per diagnosi precoci e monitoraggi accurati.

La vista è un bene fragile, ma difendibile. Con gesti quotidiani e controlli mirati, è possibile preservarla nel tempo.

NProblemi a scuola?

Potrebbe essere la vista

Secondo gli esperti, circa l’80% delle informazioni apprese a scuola viene recepito attraverso la vista. Un dato che evidenzia quanto una buona capacità visiva sia determinante per il rendimento scolastico. Eppure, molti disturbi oculari nei bambini restano non diagnosticati, finendo per compromettere concentrazione, lettura e partecipazione in classe.

Quando un alunno fatica a seguire le lezioni o mostra segni di disattenzione, il problema potrebbe non essere cognitivo, ma visivo.

il proprio

Difficoltà nel leggere alla lavagna, nel copiare correttamente o nel mantenere il segno durante la lettura sono campanelli d’allarme da non ignorare. La miopia, l’astigmatismo e altri disturbi visivi, se non corretti, possono generare frustrazione, calo dell’autostima e persino ansia da prestazione. Per questo, il Ministero della Salute raccomanda controlli oculistici regolari, soprattutto in età scolare. Intervenire precocemente significa offrire agli studenti gli strumenti per apprendere con serenità e raggiungere potenziale.

Occhiali acustici, nuova frontiera dell’udito

el panorama degli ausili uditivi, una novità sta attirando l’attenzione di medici e utenti: gli occhiali con ampli cazione sonora integrata. Un dispositivo che unisce correzione visiva e supporto acustico, pensato per chi convive con una perdita uditiva lieve o moderata. Il vantaggio?

Un design discreto, che supera il tradizionale imbarazzo legato agli apparecchi acustici.

Le tecnologie impiegate sono due. La prima, più consolidata, è la conduzione ossea: il suono viene trasformato in vibrazioni e trasmesso direttamente all’orecchio interno attraverso l’osso mastoideo. È indicata per chi ha problemi all’orecchio esterno o medio, ma conser-

va una buona funzionalità dell’orecchio interno. I modelli attuali sono compatti e poco invasivi. La seconda è la conduzione aerea, che sfrutta microfoni e altoparlanti miniaturizzati inseriti nelle astine. Il suono viene elaborato digitalmente, con un’attenzione particolare alla voce e alla riduzione dei rumori di fondo. Il risultato è una migliore comprensione del parlato, anche in ambienti a ollati, senza occludere il condotto uditivo. Questi occhiali non sostituiscono gli apparecchi per ipoacusie gravi. Per una scelta consapevole, è fondamentale sottoporsi a una visita specialistica, che consenta una diagnosi accurata e un adattamento personalizzato.

Non solo udito: BiAcustica mette al centro la persona con un team di specialisti per il benessere a 360 gradi

INFERMIERE: valutazione del condotto uditivo, rimozione tappi di cerume tramite lavaggio auricolare

PSICOLOGA: trattamento di pazienti con acufeni tramite percorsi di supporto e sostegno

PSICOLOGA: stimolazione cognitiva nei soggetti affetti da demenza e supporto ai caregiver

LOGOPEDISTA: prevenzione e cura dei disturbi del linguaggio e della comunicazione, sia per adulti che per bambini

NUTRIZIONISTA: supporto nella creazione di abitudini sane e durature attraverso consigli pratici e un’educazione alimentare

Vieni a scoprire la differenza che può cambiare la tua qualità di vita

Tahi, Shiatsu, Tu ina: esperienze di benessere orientale

Imassaggi orientali sono una delle pratiche più antiche e affascinanti nel mondo del benessere. Sono trattamenti che non solo mirano al rilassamento sico, ma anche, e soprattutto, a riequilibrare l'energia interna del corpo e stimolare l’energia vitale. Ogni tradizione orientale ha sviluppato il proprio metodo, basandosi su principi loso ci e medici profondamente radicati nella cultura del paese d’origine. Dai massaggi cinesi e thailandesi a quelli giapponesi e ayurvedici, ogni tecnica ha una sua speci cità e offre numerosi bene ci per la salute.

MASSAGGIO THAI

Il massaggio Thai, originario della Thailandia, è una combinazione di yoga passivo, stretching, pressioni e digitopressioni lungo i canali energetici del corpo, conosciuti come sen. Si tratta di uno dei massaggi orientali più completi che mira al ripristino delle condizioni di benessere. Il praticante utilizza non solo le mani, ma anche gomiti, ginocchia e piedi per eseguire le manovre, spesso muovendo il corpo del ricevente in posizioni simili a quelle dello yoga. Solitamente viene eseguito su un materassino con i riceventi vestiti di abiti comodi e senza oli.

MASSAGGIO SHIATSU

Lo Shiatsu è una tecnica giapponese che si basa sulla pressione delle dita su speci ci punti del corpo per stimolare il usso energetico. Deriva dal concetto di ki, o energia vitale, che deve scorrere liberamente per mantenere il corpo in salute. Il massaggio mira a bilanciare il usso energetico lungo i meridiani, canali invisibili attraverso cui scorre l'energia.

MASSAGGIO AYURVEDICO

Il massaggio Ayurvedico, nato in India più di cinquemila anni fa, prende il nome dalla medicina naturale indiana Ayurveda (che signi ca “conoscenza della vita”) e racchiude anche principi loso ci ed esistenziali secondo cui corpo e mente sono un’unica entità. Il massaggio ayurvedico viene eseguito con oli caldi e praticato in modo variegato con mani, gomiti o piedi a seconda dei risultati che si intendono ottenere.

MASSAGGIO TUI NA

Il Tui Na o massaggio Tuina è una delle più antiche forme di massaggio cinese. È caratterizzato da numerose manovre e manipolazioni, sapientemente combinate fra loro, allo scopo di offrire un trattamento personalizzato per ciascuna persona. Può essere applicato sia su speci che zone del corpo che su punti di agopuntura per ottenere bene ci su tutto l'organismo.

Equilibrio tra corpo e mente:

lo scopo dei massaggi

Il massaggio è tra i più antichi trattamenti terapeutici conosciuti e applicati. O re una soluzione molto e cace per alleviare il dolore, eliminare la fatica e raggiungere uno stato di benessere. L’origine della parola può essere fatta risalire al verbo greco “masso”, che vuole dire: stimolo, impasto con le mani. O dal verbo arabo “masch”, traducibile in: premo, friziono. Le prime attestazioni di questa pratica risalgono a circa 7000 anni fa, e nel testo cinese Kung Fou, del terzo millennio a. C., si trovano le prime indicazioni su come svolgerlo. L’obiettivo di questa pratica era, ed è tuttora, il raggiungimento di un equilibrio tra corpo e mente. Sedute di massaggio possono infatti aiutare ad alleviare dolori muscolari e articolari, aiutare a sciogliere tensioni muscolari, migliorare la circolazione sanguigna e stimolare la circolazione linfatica, favorire il rilassamento e ridurre lo stress, contrastare l’invecchiamento della pelle e ridurre gli inestetismi cutanei. Tuttavia, non tutti i massaggi sono uguali.

È infatti importante conoscere la di erenza tra massaggio terapeutico e massaggio benessere per scegliere il trattamento più adatto alle proprie esigenze. Il massaggio terapeutico, o massoterapia, ha come obiettivo il ristabilimento parziale o totale di organi non in condizioni di salute. Uno degli aspetti distintivi del massaggio terapeutico è la sua capacità di essere personalizzato in base alle esigenze individuali del paziente. Prima di iniziare il trattamento, il

professionista e ettua una valutazione dettagliata per comprendere la storia clinica del paziente, le sue condizioni siche attuali e gli obiettivi speci ci del trattamento. In Italia può essere praticato esclusivamente da Fisioterapisti e Masso sioterapisti con rispettiva laurea e attestati di specializzazione: gure professionali che hanno conoscenze in ambito anatomico, siologico, biologico del corpo umano. Il massaggio benessere, invece, è una pratica che si concentra principalmente sul rilassamento e sul miglioramento del benessere generale dell'individuo, è progettato per o rire un'esperienza di piacere e tranquillità. Questo tipo di massaggio utilizza tecniche dolci e movimenti uidi per alleviare lo stress, migliorare la circolazione sanguigna e promuovere un senso di calma e serenità. È particolarmente indicato per chi desidera prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana e dedicare del tempo a sé, senza la necessità di a rontare problematiche siche speci che. Dal momento che non si tratta di manipolazioni di tipo sanitario, i massaggi benessere o relax possono essere svolti da diverse gure professionali: Masso sioterapisti, Fisioterapisti o Massaggiatori MCB (che pur trattandosi di professionisti di tipo sanitario, nella maggior parte dei casi conoscono anche le tecniche per svolgere trattamenti di tipo rilassante) e da operatori olistici: gure specializzate proprio nei massaggi benessere, che utilizzano manipolazioni mirate a stimolare il rilassamento tanto sico, quanto mentale.

Riflessologia plantare: nei piedi la soluzione

La riflessologia plantare o riflessologia del piede è una tecnica di medicina alternativa, che consiste nella pressione e nel massaggio di alcuni parti della pianta dei piedi con lo scopo di alleviare patologie o disturbi che interessano altre parti del corpo. L’assunto su cui si fonda questa pratica, infatti, è la corrispondenza tra alcune zone dei piedi e determinati organi, ghiandole, articolazioni, terminazioni nervose, strutture ossee. Chi esegue la riflessologia plantare è dell'idea che, con il massaggio e la pressione dei piedi, il quadro sintomatologico di numerose condizioni patologiche acute e croniche migliori sensibilmente. Tra le condizioni che i riflessologi ritengono di poter alleviare con uno dei loro trattamenti, rientrano: l'asma, le infezioni alle vie respiratorie, la cattiva digestione, l'emicrania, il dolore alla schiena, il dolore e i disturbi legati a stati d’ansia e stress. È importante sottolineare chiaramente, che la riflessologia plantare non si sostituisce in alcun modo a una visita medica, né a una terapia farmacologica per qualsivoglia patologia.

dettagliata per paziente, le sue conspecifici del tratesclusivamente con rispettiva figure profesambito anatomico, umano. Il massagsi concentra miglioramento è progettato tranquillità. tecniche dolci e stress, migliorare promuovere un senso indicato per frenesia quosenza la necessità specifiche. Dal manipolazioni di tipo possono essere professionali: MassofisioteMCB (che pur sanitario, nella anche le tecniche rilassante) e da operanei massaggi manipolazioni mirate a stiquanto mentale.

Massaggio terapeutico per il benessere degli atleti

Il massaggio sportivo è una tipologia efficace di massaggio terapeutico, che ho l’obiettivo di assistere gli atleti di ogni livello a migliorare le loro performance atletiche, prevenire infortuni e favorire il recupero muscolare. Deve essere eseguito da un professionista specializzato con una formazione in ambito sportivo e una conoscenza approfondita dell’anatomia e della fisiologia umana, e che possiede le competenze necessarie per trattare tensioni muscolari, contratture e altri problemi diffusi tra gli atleti. Numerose sono le proprietà benefiche attribuite a questa tipologia di massaggio, tra le più importanti citiamo: la riduzione delle tensioni muscolari, la stimolazione della microcircolazione locale, l’effetto drenante, il decongestionamento e rilassamento dei tessuti e la

riduzione dello stato d'ansia con conseguente miglioramento dell'umore.

Le varie fasi in cui è consigliato sono quelle dell’allenamento, del pre-gara, del post-gara e dell’intra-gara. Prima di una competizione serve per riscaldare i muscoli, aumentare la loro elasticità e preparare il corpo alla competizione. Dura pochi minuti e consiste in

DOTTOR CAVAGNOLI:

“LA RADIOFREQUENZA? NON È SOLO PER CHI HA SUBITO INTERVENTI CHIRURGICI O PROTESI”

“La radiofrequenza si può usare anche senza aver subito interventi chirurgici o protesi. Si tratta infatti di una tecnica indicata sia per chi non vuole ricorrere alla chirurgia o all’utilizzo di protesi, sia per chi vuole attendere oppure per coloro i quali queste strade non sono percorribili per diversi motivi”.

Ad affermarlo è il dottor Roberto Cavagnoli, specialista in materia: “La radiofrequenza è utilizzata oggi per problematiche alla schiena, al ginocchio oppure alla spalla. La uso anche con persone non operate, per controllare il dolore prima che diventi chirurgico, senza effetti collaterali e rischi”. È utile sapere che va ad interagire con i nervi attraverso una corrente elettrica e che ne esistono due opzioni: con l’ablativa sono i nervi vengono bruciati con una corrente ad alta intensità, tagliando il segnale che trasmette il dolore; oppure possono essere modulati grazie alla radiofrequenza pulsata

Ciò vuol dire che il nervo viene “stordito” dalle scosse elettriche.

Va da sé che le due modalità daranno risultati differenti: l’ablativa è più duratura, il blocco del dolore potrà durare anche 3 o 4 anni, mentre con la pulsata il beneficio atteso è di circa un anno e si utilizza quando il nervo non può essere bruciato, come per esempio il nervo sciatico.

Chi soffre di mal di schiena può dunque ricorrere alla radiofrequenza: “La consiglio per tutte le tipologie di questa problematica, sia quelle classiche con irradiazione solo lombare, così come per le forme sciatalgiche che poi scendono lungo la gamba irradiandosi”. Allo stesso tempo è dunque utilizzata per chi soffre di problemi alle spalle: “Mi riferisco a patologie osteo-artrosiche, dall’artrosi di spalla alle deformità di osteoporosi. Inoltre può essere usata in caso di spalla congelata, condizione in cui non si riesce più a muoverla nonostante non si abbiano gravi danni strutturali”.

E naturalmente per chi ha dolore al ginocchio: “è indicata per chi soffre al ginocchio ed è molto anziano, ma anche per chi è affetto da particolari patologie, o per chi ha un problema importante che non si risolve tramite le infiltrazioni classiche”. Esistono poi altri interventi più limitati, come forme di cefalea, la sindrome dell’arto fantasma nei casi di amputazione e altri utilizzi più sporadici.

Infine è utile ricordare come funziona l’iter per la radiofrequenza: il punto di partenza è sempre la visita con il dottor Cavagnoli, professionista attivo all’interno di diversi centri del nostro territorio, accogliendo pazienti da tutta la provincia di Brescia, ma anche da quella di Cremona e dall’area più vicina della bergamasca.

manovre e tecniche di attivazione, veloci ma non troppo pressanti. In alcuni sport, il massaggio può essere praticato anche tra le prove o gli intervalli per mantenere i muscoli caldi e rilassati.  Abbiamo poi il massaggio post-gara che aiuta a ridurre il dolore muscolare, favorire il recupero e rimuovere le tossine accumulate durante lo sforzo. Si

esegue diversi minuti dopo il termine della competizione, favorendo, con la manipolazione, il drenaggio del sangue e delle tossine verso gli organi preposti all’espulsione. Ecco quindi il massaggio di mantenimento da fare nel contesto degli allenamenti che rilassa e tonifica la muscolatura contratta. Il massaggio sportivo si applica anche in ambito terapeutico, nel caso in cui l’atleta abbia subito un intervento o un incidente che ha compromesso la sua muscolatura. Quando ci si sottopone a un intervento, si è costretti a stare fermi per diverso tempo, di conseguenza possono presentarsi contratture o dei cedimenti della muscolatura, il massaggio sportivo pertanto può integrarsi perfettamente nel percorso fisioterapico di recupero. Tutti possono usufruire dei benefici di questo tipo particolare di massaggio, indipendentemente dall'età, dal tipo di sport praticato e dal proprio livello prestativo.

Tecniche e manovre del massaggio sportivo

Ogni massaggio sportivo ha una sua finalità, ci sono quelli decontratturanti o che prevengono l’insorgenza di microtraumi, così come ci sono quelli specifici per il mantenimento, ma la principale differenza è nella tecnica applicata dal massaggiatore. Tra quelle più usate abbiamo:

• lo sfioramento, eseguito con i pollici o i palmi delle mani, si utilizza per riscaldare i muscoli e migliorare la circolazione prima di un allenamento intenso o di una gara;

• l’impastamento, effettuato con entrambe le mani, serve per trattenere e rilasciare il muscolo attraverso una pressione. Dopo uno sforzo o una competizione sportiva, i

muscoli sono contratti e rigidi, per questo motivo si usa la tecnica dell’impastamento, che ha un’intensità variabile in base al tipo di muscolo da stimolare;

• le percussioni, eseguite con le nocche e i palmi della mano, sono utilizzate per migliorare il tono muscolare;

• la coppettazione, che per essere eseguita richiede le mani a coppa, ha come obiettivo la tonificazione muscolare;

• la vibrazione, eseguita con le punte di alcune dita o anche a mani intere, ha lo scopo di “far vibrare” il muscolo e in particolare i tessuti che lo formano, per distenderlo o rilassarlo.

Trattamento antalgico a radiofrequenza

Sollievo dal dolore quando la cura conservativa ha fallito

Il dolore all’articolazione del ginocchio è comune. A volte, i trattamenti convenzionali non controllano adeguatamente il dolore. Una nuova possibilità terapeutica che tratta alcune delle terminazioni nervose sensitive articolari può essere la soluzione.

Bene ci

• Fino a 2-3 anni di sollievo dal dolore.

• Opzione di trattamento non farmacologica.

• Può essere eseguito in 30 minuti o meno.

• È un trattamento ambulatoriale che non richiede ricovero in ospedale.

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Apparecchi acustici: tecnologia al servizio dell’ascolto

Per molti, la perdita dell’udito arriva in modo graduale, quasi impercettibile.

All’inizio si fatica a seguire una conversazione in un locale a ollato, poi si alza il volume della televisione “un po’ più del solito”, in ne ci si accorge che alcune parole sfuggono del tutto. È in questo momento che la tecnologia può fare la di erenza.

Gli apparecchi acustici di oggi non hanno più nulla a che vedere con i modelli ingombranti e poco discreti di qualche decennio fa. Sono strumenti miniaturizzati, leggeri, spesso invisibili a chi ci guarda, ma capaci di restituire una qualità sonora sorprendente. Dietro la loro semplicità apparente si nasconde un concentrato di elettronica avanzata: microfoni direzionali, processori digitali, sistemi di riduzione del rumore e connessioni wireless con smartphone e televisori.

La scelta dell’apparecchio giusto non è mai standard. Dipende dal tipo e dal grado di ipoacusia, dallo stile di vita e dalle esigenze personali. C’è chi preferisce i modelli retroau-

ricolari, più versatili e potenti, e chi opta per quelli endoauricolari, quasi invisibili. In ogni caso, la personalizzazione è fondamentale: un audioprotesista quali cato regola il dispositivo in base alle frequenze che l’orecchio fatica a percepire, calibrando il suono perché risulti naturale.

L’adattamento richiede tempo. All’inizio, il cervello deve “riabituarsi” a suoni che aveva dimenticato: il fruscio delle foglie, il ticchettio dell’orologio, il brusio di fondo in una stanza. Per questo, i primi giorni si consiglia un uso graduale, aumentando le ore di utilizzo no a portarli per l’intera giornata.

Oggi, molti apparecchi o rono funzioni che vanno oltre l’ampli cazione: possono tradurre in tempo reale, fungere da auricolari per le chiamate, memorizzare impostazioni diverse per ambienti di erenti. E con le batterie ricaricabili, l’autonomia copre l’intera giornata senza pensieri.

Indossare un apparecchio acustico signi ca investire nella propria qualità di vita. Perché

sentire bene non vuol dire solo percepire i suoni, ma tornare a partecipare alle conversazioni, ridere di una battuta, emozionarsi con una canzone. In una parola: tornare a far parte del mondo.

Ipoacusia: i sintomi e l’importanza della diagnosi precoce

L'ipoacusia, o perdita dell’udito, può manifestarsi in modo graduale o improvviso, e spesso i primi segnali vengono sottovalutati. Uno dei sintomi più comuni è la di coltà a seguire conversazioni, soprattutto in ambienti rumorosi: le parole sembrano ovattate o confuse, e si tende a chiedere spesso di ripetere. Molte persone notano di alzare il volume di televisione o radio più del solito, o di percepire meglio le voci maschili rispetto a quelle femminili e dei bambini, che hanno frequenze più alte.

Altri campanelli d’allarme sono la sensazione di “orecchio tappato” o la comparsa di acufe-

Soluzioni invisibili per l’udito

ni, schi o ronzii persistenti.

Nei casi di ipoacusia improvvisa, la perdita può essere accompagnata da vertigini o instabilità. Col tempo, la di coltà di ascolto può portare a stanchezza mentale, isolamento sociale e calo dell’attenzione, poiché il cervello deve compiere uno sforzo maggiore per decodi care i suoni.

Riconoscere questi sintomi e rivolgersi a uno specialista è fondamentale: una diagnosi precoce permette di individuare la causa e intervenire con soluzioni mirate, evitando che la perdita uditiva comprometta la qualità della vita.

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Farmacia dei Servizi: la salute a portata di tutti

La Farmacia dei Servizi, che le Linee di indirizzo del Ministero della Salute indicano tra i pilastri della sanità di prossimità, è un modello in grado di rispondere in modo efficace alla domanda di salute della collettività e alle esigenze organizzative del Servizio Sanitario Nazionale. Rappresenta un'evoluzione del ruolo tradizionale della farmacia che mira a offrire una serie di servizi sanitari aggiuntivi, oltre a quello classico di distribuzione di prodotti farmaceutici, per migliorare l'assistenza territoriale e ridurre il carico su ospedali e medici di base.  Questa innovazione rappresenta un punto di riferimento sanitario più vicino ai cittadini, soprattutto per chi soffre di malattie croniche. ed è un'importante opportunità di prevenzione e diagnosi precoce di eventuali patologie. Grazie a essa sta migliorando la qualità della vita dei pazienti indipendentemente dalle loro condizioni di fragilità.

L’offerta di servizi in farmacia è ormai ampia e variegata:

• Accesso rapido e diretto ai servizi di base: molte farmacie offrono orari flessibili e la possibilità di accedere a esami e controlli di base senza lunghe attese. Questo è fondamentale soprattutto nelle zone più remote, dove i servizi medici possono essere distanti o difficilmente accessibili.

• Misurazioni e analisi di base: pressione arteriosa, glicemia, colesterolo, esami diagnostici come ECG e spirometria. Questi servizi sono

molto utili, per esempio alle persone affette da malattie croniche che possono ricevere in questo modo un monitoraggio costante e personalizzato direttamente in farmacia, garantendo una maggiore continuità nella cura e una gestione più efficace delle terapie.

• Telemedicina: offrire consulenze a distanza con medici specialisti rappresenta un grande passo avanti per garantire assistenza anche in contesti di emergenza o per chi ha difficoltà a muoversi.

• Screening e prevenzione: partecipazione a campagne di prevenzione e screening per varie patologie, come il tumore al colon retto.

• Somministrazione di vaccini: in alcune farmacie è possibile ricevere vaccinazioni, anche in collaborazione con medici e infermieri.

• Consulenze personalizzate: offerta di consulenza su stili di vita sani, gestione delle malattie croniche e riconciliazione della terapia farmacologica.

• Prenotazione di esami e visite: assistenza nella prenotazione di visite specialistiche ed esami.

• Servizi legati al Fascicolo Sanitario Elettronico: attivazione, arricchimento e consultazione del FSE.

• Servizi legati al COVID-19: esecuzione di tamponi rapidi e test per la rilevazione di anticorpi.

• Assistenza domiciliare: partecipazione a servizi di assistenza domiciliare.

• Educazione sanitaria: realizzazione di campagne di educazione sanitaria e prevenzione.

FSE: la “memoria” sanitaria di ogni cittadino

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è uno strumento digitale che raccoglie e organizza i dati e i documenti sanitari di un cittadino, permettendo sia la consultazione diretta della propria storia clinica che la condivisione con i professionisti sanitari. Sostanzialmente è la memoria della vita sanitaria e clinica di ogni cittadino italiano. È come un "cassetto digitale" che contiene informazioni come referti, prescrizioni, anamnesi e altri documenti relativi alla nostra salute. Si può accedere al proprio FSE da PC o dispositivi mobili, tramite credenziali SPID, CNS o CIE. Si può scegliere di rendere visibili i documenti del FSE ai professionisti sanitari facilitando così la comunicazione e la collaborazione tra medico e paziente. L’esempio più tipico è un ricovero in urgenza in pronto soccorso, in stato di incoscienza e quindi senza la possibilità di comunicare informazioni

importanti relative alla propria salute, come la presenza di eventuali allergie. Grazie al Fascicolo Sanitario è possibile anche prenotare visite mediche ed esami, modificare gli appuntamenti e cambiare il proprio medico curante.

Prestazioni in farmacia

Presso le Farmacie dei Servizi è possibile effettuare le prestazioni di primo livello, dette anche prestazioni analitiche di prima istanza attraverso personale formato e dedicato alla corretta applicazione delle prescrizioni diagnosticoterapeutiche. Nel dettaglio i test che si possono fare sono:

• test per glicemia, colesterolo e trigliceridi;

• test per la misurazione in tempo reale di emoglobina, emoglobina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito;

• test per la misurazione di componenti nelle urine quali acido ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, nitriti, ph, sangue, proteine ed esterasi leucocitaria;

• test ovulazione, test gravidanza, test menopausa per la misura dei livelli dell’ormone FSA nelle urine;

• test colon-retto per la rilevazione di sangue occulto nelle feci. Non è ammesso che il prelievo di feci e/o urine avvenga direttamente in farmacia salvo che la farmacia abbia disponibilità di un servizio igienico dedicato in via esclusiva al pubblico.

È possibile effettuare anche servizi di secondo livello erogabili con dispositivi strumentali quali:

• dispositivi per la misurazione non invasiva della pressione arteriosa;

• dispositivi per la misurazione della capacità polmonare tramite auto – spirometria;

• dispositivi per la misurazione non invasiva della saturazione percentuale dell’ossigeno;

• dispositivi per il monitoraggio della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca con modalità non invasive, in collegamento funzionale con i centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali;

• dispositivi per l’esecuzione di elettrocardiogrammi con modalità di tele cardiologia, da effettuarsi in collegamento con centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali.

Le farmacie pubbliche e private, per l'effettuazione delle prestazioni di cui sopra e l'assistenza ai pazienti, devono utilizzare spazi dedicati e separati dagli altri ambienti, che consentano l'uso, la manutenzione e la conservazione delle apparecchiature dedicate in condizioni di sicurezza nonché l’osservanza della normativa in materia di protezione dei dati personali. Il farmacista ha inoltre l’obbligo di esporre nei locali della farmacia, in modo chiaro e leggibile, l’indicazione delle tipologie di prestazioni analitiche disponibili agli utenti.

Herpes labiale, attenzione al contatto diretto

Nella grande famiglia degli herpes virus, abbiamo la sottofamiglia degli  herpes virus simplex che si distinguono a loro volta in: herpes virus simplex 1 (HSV 1), il cosiddetto herpes labiale, un'infezione che si manifesta prevalentemente sulle labbra e occasionalmente nella bocca e nell'occhio e herpes virus simplex 2 (HSV 2), detto anche  herpes genitale  perché si manifesta in quelle sedi. Per quanto riguarda l’herpes labiale, la sintomatologia comincia generalmente con sensazione di bruciore, formicolio o prurito; nel giro di poche ore compare un eritema e successivamente le vescicole, ripiene di liquido limpido.

Le vescicole persistono per alcuni giorni, incominciano poi a seccarsi e formano, infine, una sottile crosta giallastra. La guarigione avviene in genere in 8-12 giorni. Nella fase successiva alla comparsa dell’Herpes, però, alcuni soggetti possono provare sintomi di una sindro-

me para-influenzale come: febbre, dolori muscolari, mal di testa, malessere generale. Per la diagnosi di infezione da Herpes Simplex è sufficiente una  visita medica Basta, infatti, l'osservazione della parte malata per giungere alla diagnosi. Nel caso di infezione da herpes simplex virus labiale (HSV 1) si può ricorrere all’utilizzo di  creme antivirali  per contenere la diffusione dell’infezione, oppure di gel a base di cloruro alluminio ad azione astringente in grado di lenire il dolore e il bruciore. L'Herpes labiale si trasmette attraverso un contatto ravvicinato, utilizzando posate, rasoi e asciugamani precedentemente adoperati da persone infette.

L’infezione può restare silente a lungo nei gangli nervosi, riattivandosi in concomitanza di cali delle difese immunitarie, periodi di stress, affaticamenti. Frequentemente compaiono in concomitanza di episodi febbrili.

Per la stessa ragione, dopo la guarigione,

il virus può ricomparire a distanza di tempo di solito nella stessa sede. Per prevenire questa infezione virale è opportuno osservare le principali norme igieni-

che, lavando spesso le mani ed evitare di condividere utensili, asciugamani, posate, rasoi se si è a conoscenza della propria o altrui contagiosità.

Ridurre i sintomi con l’alimentazione

Per aumentare le difese immunitarie e contrastare efficacemente la ricomparsa della “febbre delle labbra” possono essere intraprese alcune azioni come:

• seguire una dieta ricca di frutta e verdura, fonte di vitamine, minerali e antiossidanti essenziali per sostenere il sistema immunitario;

• cercare di gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento;

• idratarsi adeguatamente bevendo almeno un litro e mezzo d’acqua ogni giorno;

• cercare di riposare bene e dormire almeno 7, 8 ore ogni notte;

• svolgere regolare attività fisica che può con-

tribuire a migliorare la salute generale e rafforzare le difese immunitarie;

• evitare fumo e consumo eccessivo di alcol, che possono interferire con il buon funzionamento del sistema immunitario.

Invece, per aiutare a ridurre i sintomi e la durata degli episodi di herpes è consigliabile incrementare l’assunzione di carne rossa pollame, pesce e frutti di mare, latticini e legumi, ed evitare, invece, alcuni alimenti che potrebbero peggiorare l’infiammazione o favorire la replicazione del virus. In particolare, andrebbero evitati cibi come le mandorle, le arachidi, la frutta secca in generale, le uova, i cereali integrali e la cioccolata.

L’apparecchio acustico non dev’essere un lusso

All A FArmAciA ingArdi di BAgnolo mell A protesi certiFicAte

A meno di un terzo dei BrAnd più conosciuti

Bagnolo M. Tra le conseguenze dei problemi di udito vi è l’impoverimento delle relazioni sociali. Dall’udito dipendono infatti molti aspetti della vita quotidiana che riguardano le interazioni interpersonali: incontri, conversazioni di presenza o per telefono, richiesta di informazioni, situazioni sociali di svago e così via. Questo porta effetti negativi sullo stato psicologico delle persone e sulla qualità della loro vita. Le dimensioni del problema Il problema dell’ipoacusia colpisce il 13% della popolazione italiana: solo un 1% però può permettersi di acquistare un apparecchio acustico. Il costo di questi apparecchi si aggira in media attorno ai € 3.000 e spesso si necessita di due dispositivi (destro e sinistro) per risolvere il problema, raddoppiando il costo. Queste macchine, inoltre, durano qualche anno ma poi vanno sostituite. Sono poche quindi le persone che si possono permettere questi apparecchi. La soluzione Dopo lunghe ricerche abbiamo trovato una azienda produttrice animata dalla nostra stessa convinzione che ha deciso di vendere suoi prodotti direttamente ai pazienti abbattendo sensibilmente i prezzi. La protesi acustica standard costa € 850.00 con assistenza garantita. Esistono poi protesi più avanzate (ricaricabili) con un prezzo maggiore, ma infinitamente più basso di quello che si paga nei negozi specializzati. Stiamo parlando di apparecchi marcati CE-0051 come da Certificato 2087/MDD. Ormai collaboriamo da diversi anni con questa azienda ed è stato gratificante riuscire e continuare a soddisfare chi non ha mai potuto

permettersi gli apparecchi acustici. Anche l’assistenza, essendo garantita dal produttore, è sempre molto rapida. Inoltre, possiamo offrire a tutti un esame dell’udito con visita oto-medica gratuita che è essenziale per capire il livello della ipoacusia. Come è possibile un simile risparmio? È la prima domanda che ci siamo posti quando abbiamo iniziato questa attività. Studiando il settore ci siamo resi conto come i costi dei negozi e quelli della pubblicità pesino addirittura di più rispetto al costo reale degli apparecchi acustici. Togliendo queste spese si ottiene il costo reale della macchina che è quello proposto in farmacia. La conferma l’abbiamo avuta negli anni soprattutto dai pazienti che si sono trovati nelle condizioni di sostituire i vecchi apparecchi costosissimi con i nostri. Sono sicuramente i clienti più entusiasti perché si sono resi conto di aver ottenuto lo stesso prodotto risparmiandomigliaia di euro. Il primo passo è la visita oto-acustica gratuita Grazie alla Telemedicina noi possiamo offrire, oltre all’esame dell’udito, anche una visita medica gratuita.

Per le persone con difficoltà a muoversi è anche possibile una visita domiciliare di un nostro audioprotesista, sempre gratuita.

Per prenotazioni visita o informazioni la Farmacia Ingardi è in via Gramsci 123 a Bagnolo Mella (BS) Tel. 030 620420 wwwfarmaciaingardi.com Ci trovate anche su facebook e Instagram.

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Direttore Sanitario: Dott. MAGGI GIANLUCA

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Effetti e proprietà degli oli essenziali

Gli oli essenziali sono miscele complesse e profumate prodotte ed estratte da numerose piante note per le loro molteplici proprietà bene che. Grazie alle loro complesse composizioni chimiche o rono una vasta gamma di applicazioni. Possono essere utilizzati per favorire il rilassamento, alleviare lo stress, migliorare il sonno, supportare la funzione respiratoria, alleviare dolori muscolari e articolari, migliorare la pelle e rinforzare il sistema immunitario. Comunemente gli oli essenziali vengono distinti in 3 note in base alla volatilità che ne determina una maggiore o minore persistenza.

Abbiamo le “note di testa” che si avvertono per prime e si dissolvono velocemente lasciando una piacevole sensazione di leggerezza. Dal profumo fresco, fruttato e agrumato, queste essenze agiscono sul morale, donano felicità e hanno un e etto calmante. Le “note di cuore” provengono dalle es-

senze morbide e oreali. Hanno un effetto riequilibrante e vitalizzante e sono attive soprattutto nei momenti di forte agitazione o tristezza. In ne, abbiamo le “note di base”. Sono i profumi dalla minore volatilità, caldi e persistenti. Rientrano in questa categoria gli oli ricavati dai legni, dalle resine e dalle spezie. Hanno e etto toni cante e puri cante e sul piano psichico aiutano a dare stabilità e forza.

Gli oli essenziali vengono estratti con metodologie diverse, in base al tipo di pianta o parti di essa. Le principali sono per distillazione in corrente di vapore, per spremitura a freddo e per estrazione con anidride carbonica. La prima è la più comune e consiste nel far passare del vapor acqueo attraverso il materiale vegetale ( ori, foglie, legno, radici, ecc.). ll calore del vapore rompe le sacche che contengono l'olio essenziale e lo liberano. La spremitura a freddo viene utilizzata principalmente per gli agrumi. Le scorze vengono pressate

meccanicamente per rompere le sacche oleifere e rilasciare l'olio essenziale. L’estrazione con anidride carbonica, invece, consiste nel portare la CO2 a

uno stato intermedio tra un liquido e un gas. L’anidride agisce come solvente estraendo i composti aromatici dal materiale vegetale.

Come utilizzare gli oli essenziali

Esistono diversi modi per utilizzare gli oli essenziali, quelli più comuni sono:

1. DIFFUSIONE NELL'AMBIENTE mediante appositi diffusori per creare un'atmosfera rilassante o stimolante.

2. MASSAGGI

Il massaggio con olii essenziali, anche conosciuto come aroma-massaggio, dona benefici al corpo e alla mente. Quelli con oli come la lavanda o la menta piperita possono favorire il rilassamento e alleviare tensioni muscolari. Le zone che meglio assorbono le essenze sono il palmo delle mani, la pianta dei piedi e la pelle del viso. Le gambe, il torace e

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l'addome assimilano invece con più lentezza e vogliono una maggiore quantità di olio.

3. BAGNI AROMATERAPICI

Aggiungere qualche goccia di olio essenziale all’acqua del bagno è un metodo efficace per rilassarsi e rigenerarsi. Gli oli di lavanda e camomilla sono particolarmente adatti per un bagno rilassante.

4. INALAZIONE DIRETTA

Per un sollievo immediato si può inalare direttamente il vapore di un olio essenziale, come l’eucalipto, per liberare le vie respiratorie o la menta per stimolare la mente.

ORARI

Lunedì: 9.00-12.00

Martedì orario continuato

Mercoledì, Giovedì Venerdì e Sabato 9.00-12.00 / 15.30-19.00

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Sonno: perché è importante dormire bene

Il sonno è una delle funzioni biologiche fondamentali per il nostro organismo in quanto svolge un ruolo cruciale nella regolazione di numerosi processi siologici e psicologici. Durante questa fase, il corpo svolge una serie di processi vitali, tra cui la riparazione delle cellule, il consolidamento della memoria e il rilassamento muscolare. Durante la notte, il nostro corpo e la nostra mente attraversano diverse fasi di sonno, ognuna con funzioni speci che. Il sonno leggero ra orza la memoria e l'apprendimento, mentre quello profondo favorisce il recupero sico.

Un riposo adeguato pertanto favorisce la regolazione delle emozioni, la concentrazione, la memoria e la resilienza allo stress.

Uno stile di vita caratterizzato da sonno regolare è associato a un minor rischio di sviluppare patologie croniche, come malattie cardiache, diabete e obesità. Durante il sonno, inoltre, il corpo rilascia sostanze chimiche che aiutano a combattere le infezioni, contribuendo così a ra orzare il sistema immunitario.

Per contro, un sonno insu ciente o disturbato può portare a stanchezza cronica, di coltà di concentrazione e essere causa di ansia, depressione e irritabilità.

Ma quante ore bisogna dormire per stare bene? Non esi-

ste una regola valida per tutti, ma secondo gli esperti, indicativamente un individuo adulto deve dormire tra le 7 e le 8 ore, anche se per alcune persone sono necessarie 9–10 ore piene di sonno e ad altre ne bastano 5-6. In ogni caso, la quantità di sonno adeguata per ciascuno è quella che consente di svegliarsi riposati e attivi, con un buon tono umore, pronti per a rontare in modo produttivo la giornata che si ha davanti.

Le possibili cause di un “cattivo sonno”

Investire nella qualità del sonno signi ca prendersi cura della propria salute sica e mentale. Per migliorarne la qualità è importante seguire alcune buone regole. Innanzitutto, bisogna creare un'atmosfera tranquilla e confortevole nella camera da letto, spazio allora a luci so use, musica rilassante e a un buon libro.

Banditi, invece, luci forti, rumore e monitor dei dispositivi elettronici. Occorre poi stabilire una routine, ovvero andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno per regolare il ciclo sonno-veglia. Si deve anche prestare attenzione all'alimentazione:

meglio evitare cibi grassi e poco digeribili e favorire cibi leggeri e sani evitando anche le bevande stimolanti prima di dormire. Fare regolare attività sica: anche una semplice passeggiata, migliora il benessere dell’organismo e aiuta a scaricare la tensione, sia sica che emotiva, predisponendo a un dolce addormentamento e a un buon sonno. Un altro suggerimento è limitare l'uso di alcol e ca eina, queste sostanze possono disturbare il sonno. E in ultimo, ma non meno importante, scegliere un sistema letto (reti, materasso, cuscini) confortevole e di qualità.

EDIZIONI CARTACEE

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Il sonno è caratterizzato da fasi specifiche che corrispondono a una diversa attività elettrica del cervello. Ci sono fasi più attive (REM) e fasi meno attive (Non-REM) che si alternano tra loro. In particolare, le fasi del sonno sono:

• Fase 1 – Non-REM: rappresenta l’addormentamento, durante il quale l’attività cerebrale rallenta;

• Fase 2 – Non-REM: fase di sonno leggero dove le onde cerebrali sono simili a quelle visibili in fase di veglia;

• Fase 3 – Non-REM: è quella del sonno profondo. Questa fase, che dura di più nella prima parte della notte, è indispensabile per recuperare buona parte delle energie consumate durante il giorno;

• Fase 4 – Non-REM: fase di sonno molto profondo o effettivo, in cui l’organismo si rigenera, ripristinando le riserve metaboliche;

• Fase 5 – REM (dall’inglese, Rapid Eye Movement, movimento rapido degli occhi) è quella in cui sogniamo, ed è più lunga nella seconda parte della notte. Questa fase, caratterizzata da rapidi movimenti oculari, è importante per immagazzinare la memoria procedurale, con la quale ricordiamo i passaggi per l’esecuzione di un compito, e la memoria emozionale.

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Le fasi del sonno

Dormire bene. Reti, materassi, cuscini ergonomici

La quantità e la qualità del sonno dipendono spesso dal "sistema letto", ossia dall’insieme formato da base, materasso e guanciale.

Sostegno

La base ha la funzione di sostenere il materasso e di determinarne il corretto funzionamento. Quella ideale è formata da doghe in legno, materiale non conduttore che evita la formazione e l’accumulo di campi magnetici e di elettricità statica, favorendo al contempo, lo smaltimento dell’evaporazione corporea. Si possono trovare reti a doghe semplici, doppie o ammortizzate.

Le zone della rete possono anche essere divise per poter modi care l’inclinazione, funzione molto utile soprattutto se si hanno di coltà siche o semplicemente si vuole utilizzare il letto in modo attivo (leggere o guardare la televisione).

Materasso

Le caratteristiche fondamentali da considerare quando si deve scegliere il materasso sono: l'accoglienza e il livello di rigidità. La prima è la sensazione che si percepisce quando ci si distende sul letto, la seconda è il grado di sostegno che il materasso apporta alla colonna vertebrale.

Per determinare quella ottimale si deve tener conto del peso, dell'altezza e della morfologia del fruitore del materasso.

Per quanto riguarda la tipologia, abbiamo materassi

a molle, in Memory Foam, in lattice naturale o sintetico, con schiume innovative o ancora ibridi che uniscono più sistemi.

Quello a molle indipendenti è considerato il più evoluto perché ogni molla agisce autonomamente opponendo una spinta adeguata nei di erenti punti in base alla pressione a cui è sottoposta.

Il Memory Foam, consente, invece, di mantenere una postura corretta durante la notte in quanto il peso viene distribuito in maniera uniforme su tutto il materasso.

Guanciale

Non esiste un «guanciale one ts all», per scegliere quello giusto bisogna considerare le abitudini personali e le proprie caratteristiche siche (corporatura e altezza). Chi dorme in posizione supina dovrebbe scegliere un cuscino morbido di spessore medio.

Chi dorme sul anco dovrebbe preferir un cuscino più rigido di spessore medio-alto e a chi dorme in posizione prona si consiglia un cuscino morbido di spessore basso. La qualità di un cuscino dipende poi dal rivestimento esterno che ne in uenza la traspirabilità, la praticità e la durabilità. I materiali migliori e più costosi sono sicuramente quelli naturali, come cotone e lino, poiché sono altamente traspiranti. Per quanto riguarda l'imbottitura invece può essere in lattice, sintetica, in Memory Foam o ancora naturale in piume.

ILetto più confortevole con il “topper”

clienti più esigenti possono optare per il "sistema letto completo", una soluzione che non prevede la rete ma un "sommier" ovvero una base letto e un materasso uniti assieme. Sopra viene posizionato un secondo materasso e il sistema letto si conclude con il sovra materasso, il cosiddetto “topper”, cioè un sostegno più sottile che aumenta il comfort. Quest'ultimo, nato inizialmente come idea di completamento di base e materasso, fornisce valore aggiunto in termini sia di durata dell’intero sistema, sia di igiene in quanto i rivestimenti sono rimovibili e facilmente lavabili. I topper presenti in commercio si di erenziano principalmente in base a due elementi: materiale di realizzazione  e  nalità di impiego. Possono essere in Memory Foam, schiuma, lattice o piuma. In particolare, Memory Foam e piuma si rivelano particolarmente e caci nel rendere più morbido il materasso, schiuma e lattice, per contro, possono conferirgli maggiore rigidità.

PROBLEMI

MUSCOLO - SCHELETTRICI

Lombagia - Cervicalgia

PATOLOGIE INFIAMMATORIE

O IRRITATIVE

Gastrite - Colon irritabile

Incontinenza urinaria

modelli osteopatici

• Biomeccanico

• Respiratorio circolatorio

• Neurologico

• Biopsicosociale

• Bioenergetico Basati sul binomio struttura-funzione

Per il benessere del pet di casa

L'obiettivo principale di ogni proprietario di animale domestico è garantirgli la felicità e il suo benessere. Un modo essenziale per raggiungere questo obiettivo è creare e seguire un piano di salute solido e ben strutturato che parte dalla prevenzione. È importante programmare controlli periodici dal veterinario per esami di routine e vaccinazioni.

Le visite veterinarie periodiche consentono di individuare precocemente eventuali problemi di salute prima che si evolvano in patologie più gravi. Il veterinario, infatti, è in grado di consigliare i vaccini e i prodotti necessari per proteggere l’animale domestico dalle malattie infettive e parassitarie. Altro aspetto importante per il benessere dell’amico a quattro zampe è l’alimentazione. Un’alimentazione equilibrata a base di alimenti di alta qualità, ricchi di nutrienti essenziali come proteine, carboidrati e grassi sani, adatti all'età, alla taglia e al livello di attività dell'animale sono essenziali per la loro salute a lungo termine. Oltre alle crocchette, ai bocconcini e agli snack, la salute alimentare passa anche attraverso l’uso di integratori naturali  e linee di mangimi speci ci. Questi possono essere in grado di compensare eventuali mancanze alimentari, di aiutare a rinforzare le difese immunitarie ed eventualmente agire laddove vi fossero particolari necessità di salute o di intolleranze. Importante è poi il controllo del peso.

Mantenere il peso ideale dell’animale domestico attraverso l’eserciziosico regolare e un’alimentazione adeguata contribuisce a garantirgli una vita sana e felice. Per contro, l’obesità può generare una serie di problemi di salute, come malattie cardiache, diabete e problemi articolari. Non dobbiamo in ne dimenticare la salute dentale. La formazione di placca e tartaro può portare a malattie gengivali, infezioni e persino perdita dei denti. È quindi importante implementare una routine di igiene orale regolare, come spazzolare i denti del pet di casa e somministrargli prodotti speci ci per l’igiene orale raccomandati dal veterinario.

Gli animali domestici fanno bene alla salute

Gli amici a quattro zampe fanno compagnia, donano affetto e protezione e formano legami unici con i loro proprietari. Oltre a essere fonte di amore e amicizia, numerosi sono gli studi scientifici che analizzano i molti modi in cui gli animali da compagnia fanno bene anche alla salute. Benefici non solo fisici ma anche mentali. Interagire con gli animali aiuta infatti a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione, ad alleviare la solitudine, a incoraggiare l’esercizio e il gioco, e perfino migliorare la salute cardiovascolare. Lunghe camminate all’aperto favoriscono l’impegno e la costanza di un’attività regolare e del tutto gratuita. La presenza di un animale in casa aiuta anche a socializzare: sia che si interagisca fisicamente con altre persone, sia che ci si impegni in una conversazione sul proprio pet, avere un amico peloso è un ottimo modo per entrare in contatto con gli altri. Ci sono persino piattaforme di socializzazione online e siti di incontri creati ad hoc. La compagnia di un amico a quattro zampe può inoltre aumentare il senso di responsabilità e favorire lo sviluppo dei bambini. Prendersi cura di un animale può infatti aiutare i bambini a crescere più sicuri e ponti ad affrontare le sfide che riserverà loro la vita adulta. Gli animali domestici, a tale proposito, hanno dimostrato di essere molto utili, in particolare, per i bambini con problemi di sviluppo o affetti da disturbo da deficit di attenzione: si concentrano maggiormente quando si trovano a vivere in una routine prevedibile, fornita proprio dagli animali domestici. Anche nei casi di autismo, l’esperienza sensoriale di accarezzare un animale può aiutare il bambino a rilassarsi e ad avere maggiori abilità sociali. Una ricerca americana, pubblicata sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, inoltre sostiene che avere un cane durante l’infanzia può migliorare il sistema immunitario generale, oltre a ridurre le allergie.

Gli amici pelosi sono anche molto utili per ridurre lo stress. Sembra che accarezzare e coccolare il proprio animale domestico può far rilassare a livello ormonale. Infatti, il corpo inizia a rilasciare ossitocina e i livelli di cortisolo (l'ormone dello stress) iniziano a calare. Può essere sufficiente guardare un pesciolino che nuota nell'acquario per calmare la mente e il corpo. Non si deve poi dimenticare il prezioso aiuto che possono fornire a una persona anziana magari costretta a passare da sola molte ore della giornata. La presenza di un animale domestico può alleviare la solitudine e migliorare l'umore. Da non dimenticare poi che gli animali domestici vengono utilizzati come una vera e propria terapia (pettherapy) per curare alcune specifiche patologie, sia fisiche che mentali.

L’igiene dell’amico a quattro zampe

Mantenere l'igiene degli animali domestici è fondamentale per la loro salute, il benessere quotidiano e la pulizia della casa. Una buona routine di cura previe-

ne parassiti, malattie e cattivi odori. Per quanto riguarda l'igiene del nostro pet, è opportuno che venga fatta una spazzolatura regolare per rimuovere peli morti e ridurne la dispersione

in casa.

La

Il bagno si deve fare solo quando necessario per non alterare la barriera cutanea. E’ poi necessario e ettuare un regolare taglio delle unghie per evitare ferite e gra accidentali e controllare gli occhi, orecchie e denti per prevenire infezioni e cattivo odore. Fondamentale è poi l'igiene alimentare.  pulizia della ciotola del cibo andrebbe eseguita con cadenza giornaliera, specie se l'animale si nutre anche di cibo umido. Pulire la ciotola del cibo preserva quest'ultimo dalla contaminazione da germi, che potrebbero causare vari problemi, comprese le intossicazioni alimentari. Al rientro dalle loro uscite, gli animali domestici portano in casa

sporcizia e germi di ogni tipo. Chiaramente, uno dei luoghi maggiormente contaminati e più bisognosi di una pulizia regolare è la loro cuccia. Per un'igiene e una disinfezione accurata e sicura, è importante usare prodotti pet-friendly, che non rilasciano sostanze tossiche o sgradite all'animale. Se si ha un gatto, inoltre, è fondamentale l'igienizzazione regolare della lettiera, il "bagno" del nostro felino. Ogni giorno bisogna provvedere alla rimozione delle deiezioni e dei grumi di pipì, mentre una volta a settimana bisogna realizzare la cosiddetta  pulizia profonda, operazione tramite la quale si elimina la sabbietta e si lava la cassettina e il pavimento circostante.

Dr.ssa Katia Guerra Specialista in Ortognatodonzia

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Mai rassegnarsi: dal mal di schiena

si può guarire

Il mal di schiena è una delle condizioni più diffuse al mondo. Secondo le stime, circa l’80% degli italiani ne so re almeno una volta nella vita, e oltre il 40% convive con episodi ricorrenti ogni anno. È la principale causa di disabilità globale e la terza per assenza dal lavoro. I costi sociali, tra cure, giornate perse e calo della produttività, superano i 36 miliardi di euro l’anno. Eppure, nonostante molti sembrino rassegnarsi alla condizione che danneggia la qualità di vita, esistono strategie e caci per a rontarlo. La prima regola è evitare soluzioni a rettate. La chirurgia, spesso percepita come scorciatoia, non è quasi mai la risposta immediata. La maggior parte degli episodi acuti si risolve spontaneamente in pochi giorni. Se il dolore persiste oltre le quattro settimane e limita le attività quotidiane, è necessario rivolgersi a uno specialista. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un approccio conservativo per la lombalgia cronica, basato su trattamenti non invasivi e personalizzati. Fondamentale è anche sfatare il mito del riposo assoluto. Restare immobili per giorni può peggiorare la situazione. Al contrario, mantenere un’attività sica leggera e compatibile con il dolore aiuta a preservare la funzionalità muscolare e articolare. Camminare, fare stretching o semplici esercizi di mobilizzazione sono spesso più utili di qualsiasi farmaco.

Tra le terapie più e caci, la sioterapia occupa un ruolo centrale. I trattamenti vengono adattati alle esigenze del paziente e mirano a ridurre il dolore, migliorare la mobilità e prevenire le recidive Gli esercizi attivi — come il rinforzo muscolare, lo stretching e le attività aerobiche — sono a ancati da tecniche passive, tra cui massaggi, manipolazioni, ultrasuoni e applicazioni di calore o freddo. Un capitolo importante è quello dell’educazione posturale: imparare a muoversi correttamente, a sollevare pesi nel modo giusto e a gestire le posizioni statiche, è essenziale per evitare sovraccarichi.

Negli ultimi anni, si è a ermata anche l’ossigeno-ozonoterapia, in particolare per il trattamento delle ernie e delle protrusioni discali. Questa tecnica sfrutta una miscela di ossigeno e ozono, somministrata attraverso iniezioni mirate, per ridurre l’in ammazione e il dolore. L’ozono agisce disidratando il nucleo polposo dell’ernia, riducendone il volume e migliorando la circolazione locale. I risultati sono incoraggianti: l’e cacia si attesta tra il 75% e l’80% dei casi trattati.

Le modalità di somministrazione variano: si va dalle iniezioni paravertebrali, e ettuate a pochi centimetri dalla zona interessata, alle tecniche guidate con controllo radiologico, che permettono un intervento più preciso e rapido. Il trattamento è considerato sicuro e poco invasivo, con e etti collaterali generalmente lievi e controindicazioni limitate. In ne, l’attività sica resta il cardine della prevenzione. Muoversi con regolarità, seguendo programmi personalizzati, aiuta a mantenere la schiena in salute e a ridurre il rischio di nuovi episodi. Camminare, nuotare, praticare yoga o pilates — purché sotto supervisione — sono attività consigliate. L’obiettivo è recuperare la ducia nel movimento, spesso compromessa dal dolore. Il mal di schiena, dunque, non è una condanna. Con una diagnosi tempestiva, un approccio integrato e il supporto di professionisti quali cati, è possibile gestirlo in modo e cace e tornare a una vita attiva.

Il mal di schiena nei bambini

Anche tra bambini e adolescenti il mal di schiena è in aumento.

Le cause? Lo stile di vita sempre più sedentario, purtroppo, è il principale fattore scatenante di queste problematiche. Ore davanti a smartphone e tablet, posture scorrette e zaini troppo pesanti mettono a dura prova la colonna vertebrale. Anche sport intensi, traumi e fattori emotivi come ansia e stress scolastico possono contribuire al dolore. In alcuni casi, la causa è una patologia vertebrale come scoliosi o dorso curvo, talvolta legata alla familiarità.

La prevenzione passa da movimento regolare, esercizi mirati e attenzione alla postura. Non esiste uno sport perfetto: l’importante è che sia praticato con costanza e piacere.

Se il dolore è persistente o compare in età precoce, serve una valutazione medica. Correggere le abitudini posturali e scegliere zaini leggeri e ben regolati sono gesti semplici ma fondamentali. Intervenire presto, con l’aiuto di specialisti, può evitare problemi futuri e garantire una crescita sana.

Chirurgia, si o no?

La decisione di ricorrere alla chirurgia per un’ernia del disco non può essere presa con leggerezza né in autonomia. Spetta al medico specialista — ortopedico o neurochirurgo — valutare il quadro clinico, analizzare gli esami strumentali e stabilire se l’intervento sia realmente necessario. In alcuni casi, la chirurgia diventa una scelta obbligata: deficit neurologici progressivi, come perdita di forza o sensibilità agli arti inferiori, dolore radicolare persistente non responsivo ai farmaci, o condizioni di instabilità vertebrale, impongono un intervento tempestivo per evitare danni permanenti. Anche quadri più gravi, come la compromissione delle funzioni sfinteriche o la perdita di sensibilità in aree specifiche, richiedono un’azione immediata. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il trattamento conservativo resta la prima opzione da considerare. Farmaci, fisioterapia mirata e attività fisica controllata si dimostrano spesso risolutivi, anche per ernie voluminose. Le evidenze scientifiche confermano che molte ernie discali tendono a regredire spontaneamente, e che un approccio non invasivo, se ben condotto, può garantire risultati duraturi senza ricorrere al bisturi.

Se la schiena duole senza una causa, la mandibola è tra gli “indiziati”

Idisordini temporo-mandibolari (DTM) sono una condizione clinica complessa e molto di usa, che coinvolge l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), i muscoli masticatori e le strutture correlate. Negli Stati Uniti rappresentano la seconda patologia muscoloscheletrica più comune, con circa il 10% della popolazione adulta colpita e sono molto di usi anche in Europa. I sintomi più frequenti includono dolore alla mascella, all’orecchio, mal di testa alle tempie, rumori articolari, di coltà nell’aprire la bocca, dolori al viso e al collo, vertigini e acufeni.

Le cause sono molteplici: traumi, bruxismo, fattori genetici, ormonali, anatomici, occlusali, posturali e psicologici. Si stima che in metà dei casi l’insorgenza sia legata a eventi stressanti

la muscolatura. Il bite non è una cura de nitiva, ma uno strumento che funziona solo se regolato correttamente.

A questo si a ancano terapie manuali, esercizi posturali e tecniche di rilassamento muscolare per migliorare la funzionalità dell’articolazione e prevenire ricadute.

La sioterapia gnatologica è utile anche come supporto alle cure odontoiatriche e ortodontiche.

La letteratura scienti ca ha ridimensionato il ruolo dell’occlusione dentale, oggi considerata un possibile cofattore e non la causa

primaria dei disordini temporo-mandibolari.

Per questo, i trattamenti irreversibili sull’occlusione — come modi che permanenti alla struttura dentale — sono generalmente sconsigliati. Fanno eccezione solo quei casi in cui, dopo una diagnosi approfondita, emergano evidenze cliniche che giusti chino un intervento chirurgico mirato.

Le terapie più e caci si basano su evidenze scienti che e tengono conto anche degli aspetti psicosociali.

Le tecniche chirurgiche variano dall’artrocentesi all’artroscopia, no alla chirurgia aperta per situazioni gravi come anchilosi o dislocazioni croniche.

strettamente , provo-

La mandibola, il cranio e la postura sono strettamente collegati: una malocclusione può generare tensioni che si propagano no alla colonna vertebrale cando dolori cervicali e lombari. Anche posture scorrette, come il capo proteso in avanti per l’uso di dispositivi elettronici, possono alterare l’equilibrio dell’ATM.

Per a rontare i disturbi temporo-mandibolari serve un approccio multidisciplinare. Lo gnatologo valuta l’occlusione e la posizione mandibolare, l’osteopata analizza la postura e le compensazioni muscolari, mentre il sioterapista lavora sul riequilibrio del sistema cranio-cervico-mandibolare.

Il dentista, spesso primo a intercettare il problema, collabora con gli altri specialisti per una diagnosi completa. Alcuni centri o rono visite congiunte per una valutazione integrata.

Il trattamento punta inizialmente su soluzioni conservative e reversibili.

Tra queste, l’uso del bite, un apparecchio in resina che aiuta a riposizionare la mandibola e rilassare

Anche dopo l’operazione, è fondamentale il lavoro congiunto di odontoiatra, sioterapista e chirurgo per garantire un recupero completo.

diverse

I disturbi temporo-mandibolari vanno a rontati con una visione globale del paziente: un lavoro di squadra tra specialisti, basato su competenze diverse e su un approccio scienti co, è la strada più ecace per migliorare la qualità della vita di chi ne so re.

Il bite: cos’è, chi lo progetta, chi lo realizza e chi lo regola

Il bite dentale, noto anche come placca occlusale o mascherina trasparente, è sempre più utilizzato in odontoiatria. Non si tratta di un semplice paradenti, ma di un dispositivo medico progettato per affrontare diversi disturbi che coinvolgono la bocca, i muscoli del volto e, in caso di DTM, la mandibola.

A cosa serve

La sua funzione principale è quella di agire come cuscinetto tra le arcate dentali, correggendo eventuali disallineamenti e prevenendo complicazioni.

È indicato soprattutto per chi soffre di bruxismo — il digrignamento involontario dei denti, spesso notturno — e per alleviare dolori alla mandibola e all’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Può aiutare anche in caso di cefalee muscolari, dislocazioni mandibolari, malocclusioni, russamento e apnea ostruttiva del sonno. Rilassando la muscolatura mandibolare, il bite contribuisce a ridurre tensioni che si irradiano a collo e schiena, migliorando la postura.

Materiali e tipologie

La maggior parte dei bite è realizzata in resina acrilica, ma esistono varianti in silicone, plastica o nylon, a seconda della funzione e delle esigenze del paziente. La scelta del materiale incide sulla durata e sull’efficacia del dispositivo.

Chi lo realizza e come si gestisce La progettazione e la regolazione del bite richiedono l’intervento di professionisti qualificati. Il dentista, e in particolare lo gnatologo, valuta il problema — bruxismo, DTM, russamento — e definisce l’obiettivo terapeutico.

Dopo aver preso le impronte dentali, il dispositivo viene realizzato su misura da odontotecnici. L’uso di bite preconfezionati o “fai da te” è sconsigliato: non garantiscono la giusta calibrazione e possono peggiorare la situazione, causando dolori o spostamenti dentali.

Una volta pronto, il bite viene regolato dal dentista. L’adattamento è graduale: si inizia con poche ore al giorno, aumentando progressivamente. Sono necessari controlli periodici per verificarne l’efficacia, l’usura e apportare eventuali modifiche. Nel caso dei dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD), utilizzati per russamento e apnee notturne, la gestione è condivisa tra odontoiatra e medico del sonno. Il primo si occupa della parte anatomica e della titolazione del dispositivo, mentre il secondo ne valuta l’efficacia tramite polisonnografia.

Il bite è un valido alleato nella cura dei disturbi temporo-mandibolari e del bruxismo, ma la sua efficacia dipende dalla competenza di chi lo progetta e lo regola.

Poliambulatorio odontoiatrico Direttore Sanitario Dr. Felice De Luca iscritto nell’Albo Medici Chirurghi di Brescia e nell’Albo degli Odontoiatri di Brescia al n. 05527

Poliambulatorio odontoiatrico Direttore Sanitario Dr. Felice De Luca iscritto nell'Albo Medici Chirurghi di Brescia e nell'Albo degli Od ontoiatri di Brescia al n. 05527

Nel Poliambulatorio del dott� De Luca professionalità, prestazioni d’urgenza, garanzia dei risultati

NDP New Dental Philosophy è un Poliambulatorio aperto nel 1995 dal Dr Felice De Luca medico chirurgo odontoiatra specialista in chirurgia generale�

Il Dr� De Luca ha costruito la propria clinica con il supporto di consolidati specialisti, medici e collaboratori esperti ciascuno nelle terapie per bambini, adolescenti, adulti e anziani; il Dr� Felice De Luca si occupa di chirurgia orale, implantologia, parodontologia, estrazione ottavi� New Dental Philosophy è in grado di rispondere al meglio a tutte le esigenze dei pazienti di ogni età, dai più piccoli ai più grandi, garantendo una completezza di servizi e

prestazioni quali la TAC e la Radiografia digitalizzata, che consentono di eseguire diagnosi complete in loco, e si avvale della sinergia di medici specialisti in odontoiatria conservativa, endodonzia, igiene orale, sbiancamento, ortodonzia tradizionale e invisibile, prevenzione igiene orale e fluoroprofilassi� NDP è espressione vincente di sinergie, dove è il paziente in primo piano e l’affiatamento tra i componenti dello staff crea una familiarità  apprezzata, garantendo cure mediche appropriate alle esigenze di ciascun utente del Poliambulatorio� Massima professionalità, prestazioni d’urgenza, garanzia dei risultati� L’obiettivo dello studio è da sempre semplificare tutte le procedure, dalla diagnosi alla fase operativa, ridurre stress e costi per tutti i pazienti di qualsiasi età� Rivolgendosi alla Clinica “NDP - New Dental Philosophy” avrete la possibilità di valutare la soluzione migliore al vostro problema, analizzando tutte le possibilità nel rispetto delle esigenze di ciascun paziente�

PARLA LO SPECIALISTA

Odontoiatria, medicina, estetica e fisioterapia al servizio del sorriso

Il sorriso. Quante storie racchiude, quante emozioni esprime. È il nostro biglietto da visita più autentico, capace di comunicare fiducia, gioia e benessere. Ma cosa succede quando questo prezioso strumento espressivo viene offuscato da problemi dentali, segni del tempo o da condizioni mediche che ne compromettono la funzionalità?

Fortunatamente, l’era moderna offre soluzioni sempre più avanzate e integrate. Oggi, odontoiatria, medicina estetica e fisioterapia del viso collaborano per restituire non solo un sorriso smagliante, ma un’armonia completa al volto. Un percorso che va ben oltre la semplice cura, toccando la qualità della vita e l’autostima di chi lo intraprende.

Odontoiatria: ricostruire con precisione Per chi ha perso il sorriso a causa di incidenti, carie aggressive o usura, l’odontoiatria contemporanea rappresenta una vera rinascita. Non si tratta più solo di riparare, ma di ricostruire con precisione, restituendo ai denti forma e funzione.

La ricostruzione estetica diretta in composito è una tecnica minimamente invasiva che consente di ripristinare denti consumati o spezzati, fondendo il materiale da restauro con il colore naturale del

dente. Il risultato è armonico e praticamente indistinguibile.

Sempre più diffusa è la ricostruzione in giornata di denti compromessi da carie profonde. Grazie alla scansione intraorale 3D e ai software CAD/CAM, è possibile progettare e realizzare restauri in ceramica su misura, con precisione millimetrica e senza ricorrere a soluzioni provvisorie.

Faccette e impianti: estetica e funzione

Per chi desidera un cambiamento più profondo, le faccette dentali offrono una soluzione estetica e protettiva. Sottili lamine in ceramica vengono applicate sulla superficie frontale dei denti per correggere colore, forma e allineamento, chiudere spazi irregolari o allungare denti corti. Nei casi più complessi, si ricorre a corone e faccette combinate, un approccio personalizzato che migliora l’estetica e preserva la salute orale. L’implantologia dentale, invece, sostituisce i denti mancanti con radici artificiali, restituendo al paziente la capacità di masticare, parlare e sorridere con naturalezza.

Medicina estetica: la cornice del sorriso Un sorriso radioso ha bisogno di una cornice ar-

moniosa. La medicina estetica del viso è diventata un alleato prezioso dell’odontoiatria, offrendo trattamenti che valorizzano l’intera estetica del volto. Tra gli interventi più richiesti ci sono i filler a base di acido ialuronico, che riducono le rughe, aumentano il volume di labbra, zigomi e guance, e attenuano le cicatrici. Utili anche nel trattamento del gummy smile (quando, sorridendo, una persona mette in mostra una parte significativa delle gengive), permettono di riequilibrare il rapporto tra denti e gengive.

In alternativa o in combinazione, la gengivectomia e il recontouring gengivale rimodellano il tessuto gengivale in eccesso, donando un effetto lifting naturale al sorriso.

Fisioterapia del viso: funzione, rilassamento, benessere

Quando non è solo l’estetica a essere compromessa, ma anche la funzionalità del volto, entra in gioco la fisioterapia del viso. Questa disciplina si occupa della riabilitazione muscolare, della gestione del dolore e del recupero della mimica facciale. È utile in diverse condizioni, come il bruxismo, il digrignamento involontario dei denti che può causare dolori mandibolari, cervicali e usura dentale. Attraverso esercizi di mobilità, rilassamento e coordinazione, il paziente impara a gestire la tensione muscolare e a migliorare la postura mandibolare. La fisioterapia del viso è impiegata anche per migliorare la circolazione, ridurre edemi e fibrosi, trattare cicatrici post-operatorie e favorire il drenaggio linfatico. Il massaggio facciale, che può rientrare nell’ambito della fisioterapia dermatofunzionale, è una tecnica che riduce lo stress, tonifica la pelle e stimola la produzione di collagene ed elastina, donando al volto un aspetto più disteso e luminoso.

Un approccio integrato per il benessere globale

Oggi, il percorso verso un sorriso armonioso è sempre più un viaggio condiviso. La sinergia tra odontoiatri, medici estetici e fisioterapisti offre una visione integrata, capace di affrontare sfide complesse e di garantire risultati duraturi.

Non si tratta più di singoli interventi, ma di un progetto di cura che mette al centro il benessere globale della persona. Restituire un sorriso non significa solo migliorare l’aspetto: vuol dire restituire fiducia, espressività e qualità della vita.

In questa nuova frontiera della medicina, il sorriso torna a essere ciò che è sempre stato: lo specchio dell’anima, risplendente di salute, equilibrio e autenticità.

Botox e biorivitalizzazione: equilibrio e freschezza

La tossina botulinica (botox) è impiegata per distendere i muscoli del terzo inferiore del viso, attenuando le rughe d’espressione e riequilibrando la mimica facciale, soprattutto dopo trattamenti ortodontici o protesici. I trattamenti di biorivitalizzazione cutanea migliorano la qualità della pelle nelle zone periorali, restituendo tonicità, elasticità e luminosità. Tecnologie come il laser e la radiofrequenza aiutano a tonificare i tessuti e a ridurre piccoli inestetismi, contribuendo a un aspetto più fresco e giovanile.

L’approccio è sempre personalizzato, con un’attenta analisi estetica del volto, spesso supportata da strumenti come il Digital Smile

Design, che simulano il risultato finale e coinvolgono il paziente nella progettazione del proprio sorriso.

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Placca e tartaro, nemici

silenziosi del sorriso

Un sorriso sano non si costruisce solo con lo spazzolino. Dietro denti apparentemente puliti può nascondersi un problema che cresce giorno dopo giorno: il tartaro. Non è solo una questione estetica, ma un segnale di squilibrio nella salute orale, spesso sottovalutato.

Tutto parte dalla placca, una pellicola invisibile composta da batteri, saliva e residui di cibo, che si forma dopo ogni pasto. Se non viene rimossa entro 12-18 ore, si indurisce e si trasforma in tartaro, grazie ai minerali presenti nella saliva. A quel punto, non basta più la pulizia quotidiana.

Le cause sono molteplici: igiene orale poco accurata, dieta ricca di zuccheri, scarsa salivazione, fumo,

alcol e predisposizione genetica

Anche alcune malattie, come il diabete, favoriscono la formazione di placca.

Il tartaro può accumularsi sopra le gengive, visibile e più facile da trattare, oppure sotto, dove diventa più aggressivo e può favorire la parodontite, una malattia che danneggia i tessuti di sostegno del dente.

La prevenzione parte da gesti semplici: lavarsi i denti almeno due volte al giorno, usare lo interdentale, scegliere un dentifricio al uoro e, se possibile, uno spazzolino elettrico. Anche il collutorio aiuta, così come una dieta equilibrata e una buona idratazione Masticare gomme senza zucchero dopo i pasti stimola la salivazione e

aiuta a mantenere il pH della bocca in equilibrio.

Quando il tartaro è già presente, l’unica soluzione è rivolgersi al dentista. La detartrasi, e ettuata con strumenti a ultrasuoni o manuali, è l’unico modo per eliminarlo. Nei casi più avanzati, si ricorre alla levigatura radicolare, che pulisce in profondità e favorisce la guarigione delle gengive.

Controlli regolari dal dentista, almeno due volte l’anno, permettono non solo di rimuovere il tartaro, ma anche di intercettare eventuali problemi prima che diventino seri. La salute della bocca è parte integrante del benessere generale: proteggerla signi ca prendersi cura di sé, ogni giorno.

CNon si vedono subito, ma agiscono in profondità. Placca e tartaro, se non vengono rimossi tempestivamente, sono tra i principali responsabili delle patologie del cavo orale.

Il primo danno è spesso la carie: gli acidi prodotti dai batteri corrodono lo smalto, aprendo la strada a dolore e, nei casi peggiori, alla perdita del dente. Ma il problema non si ferma qui. Quando il tartaro si accumula lungo il bordo gengivale, può provocare gengivite, con arrossamento, gonfiore e sanguinamento. Se trascurata, questa infiammazione evolve in parodontite, una malattia che colpisce i tessuti di sostegno del dente e l’osso. Le gengive si ritirano, si formano tasche infette, i denti si muovono e possono cadere.

La parodontite è anche legata al diabete: ne peggiora il controllo e aumenta il rischio di complicanze. Ma non è l’unico disturbo associato. Placca e tartaro contribuiscono all’alitosi, favoriscono la candidosi orale e le ulcere aftose. Anche la xerostomia, riducendo la protezione naturale della saliva, espone a carie e infiammazioni.

Poiché la placca si rimuove facilmente quando si è appena formata, anche attraverso l’igiene orale a casa, ecco che lavarsi i denti con regolarità diventa il miglior investimento per mantenere la salute orale.

Detartrasi e sbiancamento dentale

ome rimuovere placca e tartaro e ritrovare un sorriso brillante? È una domanda che molti si pongono, soprattutto quando l’estetica incontra la salute. La detartrasi e lo sbiancamento dentale sono le due procedure che, distinte ma spesso complementari, portano a un rinnovato sorriso.

La detartrasi è una pulizia accurata che rimuove placca e tartaro, quei depositi duri che lo spazzolino non riesce a eliminare. Si esegue con strumenti a ultrasuoni e manuali, seguiti da lucidatura e, in alcuni casi, da tecniche come l’Air Flow. Il trattamento dura circa un’ora e può essere ripetuto più volte l’anno. È fondamentale, come abbiamo visto, per prevenire carie, gengiviti e parodontiti.

Lo sbiancamento, invece, agisce sul colore dei denti. Utilizza gel a base di perossidi che liberano ossigeno e schiariscono le pigmentazioni profonde. Può essere e ettuato nello studio odontoiatrico, a casa con mascherine personalizzate, o con una combinazione delle due tecniche. I risultati variano in base al tipo di discromia, alle abitudini alimentari e all’età. Gli e etti collaterali sono lievi e transitori, come sensibilità o irritazione gengivale.

A darsi a professionisti è essenziale per ottenere bene ci reali e duraturi. Perché ritrovare un sorriso brillante non signi ca solo migliorare l’aspetto: è prendersi cura di sé, a partire dalla bocca.

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