XXII Congresso Generale: strategie per la crescita
Daniele Mazzini è il nuovo Presidente della nostra associazione
novembre dicembre
Luca Mercalli: «L’artigianato ha un ruolo chiave per la sostenibilità»
Francesco Costa ha inaugurato la sesta edizione del MoRe Impresa Festival
Periodico di informazione di Lapam Confartigianato
Che tu impasti, tagli, costruisca o programmi, stai creando valore. Ogni gesto contribuisce a un futuro più sostenibile, fatto di persone, innovazione e comunità. Entra a far parte della rete che trasforma ingegno in forza collettiva.
XXII Congresso Generale: un percorso di responsabilità condivisa per imprese e territori
Un percorso significativo, essenziale, certamente impegnativo ma proficuo. Con l’elezione del nuovo presidente dell’associazione, siamo arrivati alla conclusione del nostro XXII Congresso Generale. Un passaggio fatto di tante tappe: abbiamo iniziato a marzo e proseguito fino a luglio con i rinnovi dei consigli e dei presidenti delle categorie e dei movimenti. Abbiamo proseguito a settembre con il rinnovo dei consigli e l’elezione dei rispettivi presidenti delle nostre sedi territoriali. Abbiamo concluso in novembre con l’annuncio del nuovo Presidente Generale.
In tutta questa strada tracciata, non abbiamo mai smesso di dare il nostro supporto e servizio alla base associativa. I rinnovi delle principali cariche sono stati un momento per radunare
i nostri imprenditori associati. Ogni Congresso è un momento di bilancio, di confronto e di scelta. Si tirano le somme di ciò che è stato fatto, ma soprattutto si pongono le basi di ciò che sarà. L’elezione dei nuovi organi non è un semplice passaggio burocratico: significa dare voce anche a una nuova generazione di imprenditori, aprirsi a diverse esigenze, accogliere idee e stimoli capaci di rinnovare l’azione sindacale ed economica dell’associazione.
In un contesto economico e sociale complesso, segnato da cambiamenti rapidi, spesso imprevisti, e da sfide globali, è proprio attraverso la partecipazione e il rinnovamento che un’associazione può mantenere viva la propria missione. Il Congresso diventa quindi
un laboratorio di futuro, in cui tradizione e innovazione si incontrano: da un lato l’esperienza di chi ha guidato finora l’associazione, dall’altro l’energia di chi oggi si affaccia alla responsabilità di rappresentare colleghi e imprese.
La forza di un’associazione non si misura solo nei numeri, ma nella capacità di ascoltare e interpretare i bisogni delle imprese, di dare risposte concrete e di anticipare scenari. Per questo, il Congresso è anche un’occasione per rigenerare la comunità imprenditoriale, stimolare la partecipazione e creare nuove connessioni. Ogni nuova idea, ogni nuovo progetto, ogni nuova persona che si mette al servizio dell’associazione rappresenta una risorsa preziosa per le imprese e per il territorio.
Carlo Alberto Rossi
Segretario Generale Lapam Confartigianato
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
Luca Mercalli: «L’artigianato ha un ruolo chiave per la sostenibilità»
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
In visita alla centrale nucleare Axpo di Beznau
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
Una delegazione della nostra associazione presente all’Assemblea Nazionale Confartigianato
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
Previdenza, investimenti e il ruolo dell’educazione finanziaria in Italia
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO Francesco Costa ha inaugurato la sesta edizione del MoRe Impresa Festival
NOVEMBRE DICEMBRE 2025
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
Educazione finanziaria nelle classi: dialogo aperto tra studenti, docenti e Consob
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
Concerto di Natale 2025: tutto pronto al Teatro Valli per l’appuntamento con la beneficenza
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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO
CAT NAT: la piattaforma per assicurarsi contro gli eventi catastrofali
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A CURA DI ALISEO
L’inverno demografico: quali scenari lavorativi in Italia e in Europa?
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XXII CONGRESSO GENERALE
Daniele Mazzini è il nuovo Presidente della nostra associazione IN COPERTINA
Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Daniele Mazzini - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Fabio Sala - Hanno collaborato a questo numero: Daniele Casolari, Monica Salvioli, Narumi Giovanelli, Elena Baraldi, Laura Roncaglia, Matteo Vezzani, Alberto Belluzzi, Alessio Molinari Bucarelli. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie di Riccardo Nora, Luca Pellacani, archivio fotografico Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Artestampa Fioranese Srl Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu - 059 893 111
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XXII CONGRESSO GENERALE
Il Ministro Tommaso Foti: «Dal governo misure concrete per sostenere le aziende»
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XXII CONGRESSO GENERALE
Michele de Pascale: «L’economia retta dalle piccole e medie imprese»
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XXII CONGRESSO GENERALE
Giuseppe Molinari: «L’artigiano è un creativo: produce e comunica»
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XXII CONGRESSO GENERALE
Mons. Giuliano Gazzetti: «Un forte legame con il mondo dell’artigianato»
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XXII CONGRESSO GENERALE
Giorgio Zanni: «I nostri distretti industriali sono una grande risorsa»
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XXII CONGRESSO GENERALE
Massimo Mezzetti: «Impresa e territorio mai separati» IN COPERTINA
XXII CONGRESSO GENERALE
COPERTINA
Davide Servadei: «Siamo presenti sul territorio come devono fare le associazioni»
COPERTINA
XXII CONGRESSO GENERALE
Vincenzo Mamoli: «Innovare fedeli alla tradizione, siamo la biodiversità economica»
COPERTINA
XXII CONGRESSO GENERALE
Lucio Poma: «Il concetto di impresa cambia così come le azioni di sostegno»
SCUOLE E TERRITORIO Appuntamento in Unimore per parlare del mondo produttivo
FOCUS
Il turismo invernale nelle province di Modena e Reggio
ALIMENTAZIONE
Giornata Mondiale del Pane: un evento per valorizzare il prodotto artigianale
TRASPORTI Nuove regole su tempi di carico e scarico
COMUNICAZIONE
Una delegazione del consiglio della Comunicazione in visita alla cartiera PRO GEST
SCUOLE E TERRITORIO
Manifatture Aperte 2025: «Un ringraziamento speciale a imprese e scuole»
MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI La nuova dirigenza del Gruppo Giovani Imprenditori Confartigianato Emilia Romagna
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BENESSERE
Fatti bella per APRO: devoluti in beneficenza 2.000 euro
COMUNICAZIONE
I social media non esistono più
COMMERCIO
Pos e registratori telematici: scatta l’ora dell’integrazione
SCUOLE E TERRITORIO
Al Corni di Modena si è svolto il “Linux Day 2025”
Tutti i numeri di Imprese & Territorio
MOVIMENTO DONNE IMPRESA I principali ostacoli che le donne incontrano nell’accedere a posizioni di responsabilità
MODA
“Export e imprese: l’analisi del comparto moda” a pagina 39 38
XXII CONGRESSO GENERALE Mozioni e Delibere Congressuali
FORMAZIONE Corsi e Formazione organizzata da FORMart
CASSETTA DEGLI ATTREZZI Fisco Lavoro Bandi
Luca Mercalli: «L’artigianato ha un ruolo chiave per la sostenibilità»
Ospite della nostra associazione per un evento in occasione della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità, il divulgatore scientifico Luca Mercalli si è soffermato a parlare del contesto attuale per quanto riguarda i cambiamenti climatici e del ruolo che privati, imprese e istituzioni hanno nel provare a recuperare la situazione
Professor Mercalli, parto subito guardando al futuro, se non si rispettasse l’Accordo di Parigi, quali sarebbero gli effetti più visibili e concreti che noi ragazzi potremmo già trovarci ad affrontare nei prossimi 20 o 30 anni?
«La prima conferenza delle Nazioni Unite sul clima è di 33 anni fa a Rio de Janeiro nel 1992. Lì si decise che per ridurre il riscaldamento globale bisognava limitare le emissioni di anidride carbonica fossile che causano un aumento dell’effetto serra del pianeta. Ci siamo accorti che il riscaldamento globale è una minac-
cia grave per il futuro dell’umanità: questo ormai accade da più di 30 anni. Esiste un effetto serra naturale, ne abbiamo bisogno, altrimenti il pianeta sarebbe troppo freddo, è una sorta di coperta chimica nella nostra atmosfera. Ci sono un certo numero di gas però, tra cui quello più importante è la CO2, che ci tengono tiepidi. Ovviamente se ne mettiamo di più è come mettere un’altra coperta e sotto comincia a fare troppo caldo. Ecco questa coperta chimica noi l’abbiamo aggiunta negli ultimi 200 anni. Questi ultimi 200 anni ci hanno dato il benessere, al costo però
di aver bruciato una tale quantità di materiali fossili che ha creato quello squilibrio e ora c’è bisogno di ritrovare un equilibrio».
Che cosa possiamo fare noi, singolarmente, per contribuire davvero a limitare i danni? E quanto conta l’impegno dei governi e delle grandi imprese rispetto ai gesti quotidiani delle persone comuni?
«Dobbiamo cambiare un sistema tecnologico che si è basato per 200 anni sul fossile. La temperatura del 2024 è la più alta di sempre da quando abbiamo i dati, misurata da satellite, non ci sono dubbi su questo, anche se qualcuno continua a dire che non è vero. Oggi grazie a internet abbiamo notizie di ogni genere: peccato che una buona parte siano false, fake news. È fondamentale allora scegliere le informazioni che arrivano in un certo ambito scientifico di qualità e non le chiacchiere del bar, tutti sono capaci ad aprire la bocca per dire che non è vero niente, faceva più caldo mille anni fa, sono tutte frottole. La climatologia ufficiale ci dice che non è mai stato così caldo come adesso negli ultimi almeno 5 mila anni e che da un punto di vista della CO2 non abbiamo mai avuto così tanta CO2 negli ultimi almeno 800 mila anni. Questo rappresenta un rischio grave
La platea di studenti al Teatro Carani di Sassuolo per ascoltare Luca Mercalli
per il futuro, perché più abbiamo una temperatura elevata sul pianeta e più entriamo in una fascia ostile al corpo umano. L’Accordo di Parigi si prefissa l’obiettivo di zero emissioni al 2050: per sapere cosa possiamo fare noi però ci serve sapere quante sono le emissioni di un italiano medio in un anno. Si aggirano attorno ai 7000 chilogrammi di co2 per ognuno di noi: basta bruciare un qualche migliaio di litri di benzina nella macchina in un anno, basta bruciare qualche migliaio di metri cubi di gas nella caldaia un fornello, basta bruciare altra energia per esempio in aereo. Poi c’è tutta la co2 che non produciamo direttamente, dove e come coltivi la carne, i vestiti, le scarpe, il telefonino, la plastica ecc. è qui che i Governi devono agire, con leggi che limitino l’utilizzo di energia o quantomeno che propongano l’utilizzo di energia rinnovabile. Dobbiamo imparare a usare l’energia con saggezza».
La transizione ecologica implica un cambiamento profondo nel modo di produrre ed utilizzare energia e risorse. Quali opportunità di studio e di lavoro potrebbero nascere per i giovani in questo processo?
«Prendo a riferimento gli artigiani e il lavoro manuale. Oggi non dobbiamo più pensare all’artigiano come a Geppetto, il lavoro si è evoluto, si è innovato. Oggi lavorare con le mani secondo me è una grande opportunità, fatta soprattutto di conoscenza, di competenze, di innovazione tecnico scientifica. Prendiamo la plastica, un’altra innovazione favolosa ottenuta dal petrolio e ci serve per fare tantissime cose utili. Il problema è che non abbiamo pensato a come riciclare la plastica: la plastica non è biodegradabile, contiene delle sostanze tossiche per la vita degli altri esseri viventi, e anche per noi, e quando si accumula il risultato è che poi alla fine come un boomerang torna a casa e ci ritroviamo le microplastiche nel nostro corpo e non sappiamo bene quali effetti gravi avranno sulla salute. Questo è un esempio di non aver calcolato una filiera, cioè occuparsi di un prodotto da quando nasce a quando non serve più. Oggi questo però sta
generando delle professioni nuove: adesso sorgono imprese e figure innovative per cercare di rigenerare e dare nuova vita alla plastica, così come a tanti altri elementi. E per farlo sicuramente servono ingegneri e persone che hanno studiato, ma c’è bisogno anche di chi crea le macchine, dei tecnici che le sanno utilizzare, degli artigiani che le sanno valorizzare. Ecco perché l’artigiano è molto sostenibile e avrà un ruolo chiave per il futuro».
All’evento ha partecipato anche Matteo Mesini, Sindaco del Comune di Sassuolo, che ha aggiunto: «Ringrazio Lapam Confartigianato per aver
scelto il Teatro Carani di Sassuolo come location per l’organizzazione di questa iniziativa. L’attenzione all’ambiente e al territorio devono rappresentare un’assoluta priorità per chi ha il compito di amministrare ed è per questo che sentire dalla viva voce di un divulgatore scientifico come Luca Mercalli quali siano i reali rischi a cui andiamo in conto e quali possono essere le azioni migliori per scongiurarli è stato per noi, e per tutti i ragazzi che hanno partecipato, uno straordinario momento di condivisione ed informazione che, mi auguro, possa ripetersi in futuro».
In visita alla centrale nucleare
Axpo di Beznau
Una nutrita delegazione di Confartigianato
Imprese e dei tre Consorzi Energia del Sistema
Confartigianato (C.En.P.I., CAEM e Multienergia) ha partecipato a una visita istituzionale presso la centrale nucleare Axpo di Beznau, in Svizzera, una delle più antiche e longeve d’Europa
Una visita formativa e stimolante. È quanto avvenuto alla centrale nucleare Axpo di Beznau, in Svizzera, dove una delegazione di Confartigianato ha avuto l’occasione di visitare il sito.
Presenti, oltre al nostro Segretario Generale Carlo Alberto Rossi, il Presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, insieme alla Dirigenza dei Consorzi. Per Confartigianato Lombardia hanno preso parte alla visita il Presidente Eugenio Massetti e il Segretario generale Carlo Piccinato, quest’ultimo anche Coordinatore nazionale di Confartigianato Imprese Sostenibili, che ha spiegato: «Axpo è uno dei fornitori del nostro Consorzio C.En.P.I. e da qui nasce l’idea di proporre una visita a
un sito che produce da solo circa un decimo dell’energia consumata dall’intera Svizzera, con costi estremamente bassi. È stato un percorso complesso, durato quasi due anni, che ci ha permesso di arrivare fino alla sala di controllo e comprendere da vicino il funzionamento di un impianto di questo genere. Un’esperienza straordinaria, anche per la particolare collocazione della centrale, situata tra Zurigo e Basilea, in una zona densamente popolata e perfettamente integrata nel paesaggio. Il nucleare non è un mostro e nelle sue versioni più avanzate è una delle grandi soluzioni per il futuro dell’umanità. L’innovazione digitale e tecnologica ha fatto crescere del 15% il consumo mondiale di energia: nel giro di pochi anni non avremo alternative al nucleare pulito, se non vogliamo tornare a metano e carbone». «Anche la Svizzera – ha ricordato il Presidente Massetti – ha espresso attraverso un referendum la volontà di chiudere le vecchie centrali entro il 2050. Ma impianti come questo, ammodernati e sicuri, rappresentano oggi una risposta concreta ai bisogni energetici di un territorio fortemente dipendente dall’idroelettrico, che – a causa dei cambiamenti climatici – sta perdendo di efficienza».
La centrale Axpo di Beznau
Situata sul fiume Aar, la centrale nucleare di Beznau è composta da due reattori ad acqua pressurizzata, ciascuno con una potenza termica di 1130 MW e una capacità di produrre 365 MW di potenza elettrica netta. Oltre all’elettricità, l’impianto fornisce circa 150 GWh di calore a undici comuni limitrofi attraverso un sistema di teleriscaldamento. Il reattore Beznau 1, collegato alla rete nel 1969, è stato il primo impianto nucleare commerciale della Svizzera; il gemello Beznau 2 è entrato in funzione nel 1971. Entrambi rappresentano oggi un esempio di longevità e innovazione nel campo della produzione energetica sicura e sostenibile.
Il Segretario Generale Lapam
Confartigianato Carlo Alberto Rossi
insieme alla delegazione dell’associazione in visita alla centrale nucleare
Imprenditori associati e collaboratori presenti all’Assemblea Nazionale Confartigianato a Roma
Una
delegazione della nostra associazione presente
all’Assemblea Nazionale
Confartigianato
Ad aprire la giornata i messaggi del Presidente della Repubblica, del Santo Padre e della Presidente del Consiglio
Era composta da circa 50 persone, tra imprenditori associati e collaboratori Lapam Confartigianato, la delegazione della nostra associazione presente a Roma per l’annuale Assemblea Nazionale Confartigianato. Ad aprire i lavori i messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Santo Padre papa Leone XIV fatto pervenire dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità, e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a cui poi è seguita la relazione del Presidente di Confartigianato Marco Granelli e del Ministro Francesco Lollobrigida.
«L’artigianato e le piccole e medie imprese – ha affermato Mattarella
nel suo messaggio – costituiscono settori strategici dell’economia nazionale che fungono da leva per lo sviluppo del sistema paese. La capacità di adattamento delle piccole imprese e degli artigiani, la loro flessibilità, la capacità di innovazione sono caratteristiche che favoriscono l’incremento di valore delle filiere produttive. L’artigianato è dunque un patrimonio di valori e competenze da sostenere, da tutelare per poter trasmettere alle future generazioni un modello virtuoso e di eccellenza del sistema produttivo nazionale».
«Il Santo Padre – si ascolta nel messaggio del segretario di Stato – incoraggia a perseverare nella promozione di una cultura della solidarietà e
della giustizia sulla base dei valori evangelici e mentre auspica una rinnovata sensibilizzazione delle varie istanze istituzionali e sociali ai problemi connessi alla mancanza di lavoro, assicura la sua preghiera e volentieri invia la desiderata benedizione apostolica».
«Voi artigiani e piccoli imprenditori rappresentate il cuore pulsante dell’identità produttiva italiana – ha concluso Giorgia Meloni con il suo messaggio –. Siete beni culturali viventi, perché nel vostro lavoro si racchiude un patrimonio unico che continua ad evolversi, pur rimanendo fedele alle proprie radici. Il vostro valore va ben al di là di quel che fate, perché non generate solo benessere, ma siete i primi custodi dei territori dove operate e tramandate conoscenze e competenze che rendono grande il Made in Italy. Questo governo ha provato ad offrire a chi si mette in gioco e si rimbocca le maniche una serie di strumenti necessari per non sentirsi soli nelle sfide quotidiane».
I lavori sono proseguiti con il videomessaggio del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e con la tavola rotonda, a cui hanno partecipato Maria Grazia Cucinotta, Igles Corelli e Marco Granelli.
Previdenza, investimenti e il ruolo
dell’educazione finanziaria in Italia
Due momenti promossi dalla nostra associazione con Davide Flisi, per riflettere sull’importanza dell’educazione finanziaria
Previdenza e investimenti: su queste aree si sono concentrati i due appuntamenti promossi dalla nostra associazione in collaborazione con Davide Flisi di EFC (Educazione Finanziaria Certificata), per approfondire queste tematiche nel mese dedicato all’educazione finanziaria.
Flisi, che cosa si intende quando si parla di “previdenza”?
«Quando parliamo di previdenza parliamo di una cosa molto semplice: la nostra capacità di mantenerci economicamente quando smettiamo di lavorare. In Italia abbiamo un sistema pubblico a ripartizione, dove i contributi di chi lavora oggi pagano le pensioni di chi è già in pensione. Questo modello però sta vivendo pressioni importanti: meno nascite, carriere discontinue, contributi più bassi. Per questo la previdenza oggi non è più “la pensione dello Stato”, ma un percorso personale di pianificazione: capire quanto prenderò, quanto mi servirà davvero e come posso colmare il divario».
Come possono privati cittadini e imprese valutare per tempo le loro posizioni lavorative?
«Il punto di partenza è sempre uno:
la consapevolezza. Per i privati significa richiedere l’estratto contributivo, verificare gli anni accreditati, stimare la futura pensione e capire l’eventuale gap tra entrate attese e stile di vita desiderato. Per le imprese, e per i professionisti, significa gestire la propria previdenza come parte della gestione aziendale: controllare contributi versati, costi, opportunità fiscali e strumenti integrativi. La regola è: prima controlli, prima puoi pianificare e prima inizi. Prima inizi, meglio è!».
Nel panorama degli investimenti molti non iniziano per paura. Come contrastare questa paura?
«La paura nasce quasi sempre da due cose: non conoscere e non avere un metodo. Quando non capiamo un argomento, lo percepiamo come rischioso a prescindere. E quando non abbiamo un metodo, ci affidiamo al caso. Fare le cose a caso è un rischio enorme. La soluzione è riportare l’investimento alla sua essenza, cioè definire i propri obiettivi, costruire un piano coerente con tempi e sopportazione del rischio, diversificare, automatizzare i versamenti e monitorare senza farsi dominare dalle emozioni. Quando una persona capisce come funziona
e vede un percorso chiaro, la paura lascia spazio alla responsabilità». Come fare per aumentare la cultura dell’educazione finanziaria in Italia?
«La risposta è meno teorica di quanto sembri: servono esempi concreti. L’educazione finanziaria cresce quando parliamo di soldi senza paura, quando le persone scoprono che possono capire davvero quello che stanno sottoscrivendo, quando le associazioni di categoria come Lapam Confartigianato portano questi temi vicino ai cittadini. Non servono formule complicate: servono strumenti semplici, linguaggio comprensibile, e l’idea che pianificare è un atto di libertà, non un obbligo».
Un messaggio finale?
«La finanza personale non riguarda “i numeri”: riguarda le scelte di vita. La previdenza non è lontana, gli investimenti non sono per pochi e l’educazione finanziaria non è un esercizio teorico. Sono tre tasselli dello stesso obiettivo: prendere decisioni consapevoli oggi per vivere meglio domani».
I 3 consigli pratici di Educazione Finanziaria Certificata
1. Prendi consapevolezza della tua situazione
Richiedi l’estratto contributivo, stima la futura pensione, analizza quanto risparmi e investi davvero. La consapevolezza è l’inizio di ogni pianificazione.
2. Crea una strategia semplice ma su misura per te
Che si tratti di previdenza o investimenti, evita soluzioni standard. Parti dai tuoi obiettivi, dal tuo orizzonte temporale e dalla tua capacità reale di rischiare.
3. Non puntare su un unico cavallo Diversifica: nelle pensioni (pubblica + complementare), negli investimenti, nelle fonti di entrata. La fragilità nasce dalla dipendenza da un’unica soluzione.
Presso la nostra sede centrale insieme a Davide Flisi di EFC si parla di educazione finanziaria
Educazione finanziaria nelle
classi: dialogo aperto tra studenti, docenti e Consob
Un’iniziativa promossa dalla nostra associazione insieme alla dott.ssa Paola Soccorso di Consob
La nostra associazione ha promosso tre appuntamenti dedicati all’educazione finanziaria, coinvolgendo due istituti scolastici del territorio e l’Ufficio Educazione Finanziaria di Consob. Il primo incontro si è svolto presso la scuola secondaria di primo grado “San Giovanni Bosco” di Campogalliano; il secondo e il terzo alla scuola superiore “Luosi” di Mirandola. Complessivamente hanno partecipato 80 studenti delle classi terze medie e 10 insegnanti nel pomeriggio dedicato alla formazione docente. A Miran-
dola, invece, l’iniziativa ha coinvolto 209 studenti delle classi prime.
Mattinata con i ragazzi e pomeriggio con i professori: qual è lo scopo di questi incontri?
«L’obiettivo è sviluppare responsabilità e fiducia nella gestione del denaro. Attraverso giochi, esperimenti e momenti di riflessione, docenti e ragazzi vengono guidati lungo un percorso che favorisce una pianificazione e un risparmio consapevoli. Ai docenti proponiamo materiali didattici pronti all’uso, attività interdisciplinari e suggerimenti per stimolare negli studenti comportamenti finanziari responsabili».
Perché in Italia la cultura finanziaria è ancora poco diffusa?
«Le ragioni sono molteplici: fattori storici e culturali ci hanno messo in una posizione di svantaggio rispetto
ad altri Paesi. Oggi, però, la situazione sta cambiando: cresce la consapevolezza che la cultura finanziaria non è un lusso per chi ha molti soldi, ma una competenza di cittadinanza. La sua recente integrazione nei curricula scolastici contribuirà a diffondere questa consapevolezza in modo capillare».
La voce della scuola
A raccontare il valore dell’iniziativa è anche David Toro, dirigente scolastico della “San Giovanni Bosco” di Campogalliano:
«L’economia finanziaria era, solo qualche anno fa, un tema assente nella scuola. Negli ultimi anni, grazie all’educazione civica e ai percorsi trasversali, sta entrando stabilmente nelle classi. Con la dott.ssa Soccorso abbiamo imparato concetti nuovi. L’educazione finanziaria è fondamentale perché riguarda la vita di tutti, anche dei giovani: conoscere questi aspetti li aiuta a prendere decisioni consapevoli che incidono sul loro futuro. Un grazie a Lapam Confartigianato per aver promosso l’iniziativa».
Studenti e docenti approfondiscono il tema dell’educazione finanziaria
Francesco Costa ha inaugurato la sesta edizione del MoRe Impresa Festival
Il direttore del giornale online “Il Post” ospite dell’edizione 2025 per parlare di dazi e politiche americane
Dazi, proibizionismo, politiche economiche e influenze sulle micro, piccole e medie imprese locali. Lo scenario che giunge dagli Stati Uniti d’America potrebbe creare preoccupazioni per agli imprenditori del territorio. Ed è per questo motivo che Lapam Confartigianato ha deciso di inaugurare la sesta edizione del MoRe Impresa Festival coinvolgendo uno dei massimi esperti di quanto accade negli Stati Uniti d’America. Francesco Costa, classe 1984, direttore del giornale online “Il Post”, è l’ospite della serata inaugurale della manifestazione per analizzare la situazione americana a beneficio degli imprenditori locali.
In che misura le politiche commerciali americane incidono sulle piccole e medie imprese italiane che esportano negli USA?
«Vorrei provare a dare alle persone, sia quelle che sono direttamente coinvolte perché dirigono o lavorano in una piccola e media impresa, ma anche a tutte le altre che si chiedo-
no che cosa sta succedendo negli Stati Uniti e quali sono le ricadute per noi, degli strumenti per capire qualcosa in più, che non vuol dire essere necessariamente rassicurati quando c’è un contesto così instabile, ma conoscere un po’ meglio, al di là di slogan e annunci di Trump e dei suoi, quali sono concretamente gli scenari, che cosa può succedere e che cosa no. La questione delle piccole e medie imprese è importante perché per le grandi aziende, per le multinazionali, gestire i dazi è più semplice. Una piccola e media impresa subisce di più i costi amministrativi, deve capire quali regole si applicano, i moduli che bisogna compilare, le eccezioni che si possono chiedere. C’è anche una questione di liquidità poi, perché i dazi si pagano in anticipo, quando la merce entra e questo vuol dire immobilizzare del capitale, stare aggiornati poi sui cambiamenti normativi, sentenza dei tribunali, perché questa storia dei dazi, lo sappiamo, Trump annuncia una cosa, poi rinvia, poi torna indietro, poi c’è una sentenza che ne
blocca una parte, anche solo stare al passo, richiede più sforzi, più costi e quindi comporta più rischi per le piccole e medie imprese».
Da questo punto di vista gli imprenditori come possono rimanere correttamente aggiornati su queste dinamiche così mutevoli?
«Sai, questa è una questione che riguarda gli imprenditori, che riguarda chiunque. Noi siamo le prime generazioni che hanno il problema di avere tante informazioni, forse persino troppe: questa abbondanza di informazioni ci fa sentire meno informati di prima e questo vale per qualsiasi situazione, dalle guerre, alle questioni interne, alla politica estera. E vale anche per questa storia a cui si aggiungono incertezza, imprevedibilità, instabilità generata dall’amministrazione Trump per il suo stesso stile di comunicazione. Sicuramente scegliere poche fonti autorevoli, affidabili per avere istruzioni di questo tipo è importante. Fonti che sappiano distinguere il falso dal vero, i fatti dai rumors e dalle previsioni. Per le piccole imprese oggi provare a capire la politica americana conta, il tema non è lontano: una decisione che viene presa a Washington cambia i margini di un’azienda, cambia i piani sugli investimenti. Non si azzera il rischio, però sapere cosa c’è all’orizzonte ti può aiutare».
Gli Stati Uniti per le imprese di Modena e Reggio Emilia sono uno dei principali mercati di riferimento: è inutile negare che siano un’importante fonte per l’export delle nostre
imprese. Queste incertezze possono essere viste come un’opportunità per provare a sondare anche nuovi mercati?
«Secondo me sì, anche per le caratteristiche che ha l’export italiano negli Stati Uniti, nel senso che i dazi possono aprire alcuni spazi. I nostri sono prodotti di fascia alta generalmente, sono prodotti in cui il cliente può essere un po’ meno sensibile al prezzo, può guardare più al marchio, alla qualità. Il prezzo dovrà crescere anche per i nostri competitor, ma non tutti i competitor hanno il Made in Italy e quel tipo sia di qualità concreta che di fama. Gli americani lo sanno già, non bisogna convincerli del fatto che su tutta una serie di categorie merceologiche i beni italiani hanno una qualità più alta. Faccio l’esempio della meccanica: una cosa che bisognerà fare per cogliere queste opportunità è verificare non solo i prodotti che vendi, ma anche i componenti dei prodotti che vendi, perché se tu sei un’azienda italiana e vendi negli Stati Uniti, ma utilizzi strumenti e pezzi che arrivano dalla Cina puoi subire comunque un dazio. Fare un’accurata verifica dei prodotti che si vendono, delle tasse aggiuntive che si pagano, da dove arrivano i componenti, se esistono alternative a queste forniture può permettere di essere più competitivi con i competitor di altri paesi».
Alcuni scatti della serata inaugurale del MoRe Impresa Festival 2025 con ospite Francesco Costa
CAT NAT: la piattaforma per assicurarsi contro
gli eventi catastrofali
Entro il 31 dicembre 2025 è obbligatorio per le imprese sottoscrivere una polizza
Dal 1° gennaio 2026 tutte le realtà imprenditoriali dovranno essere coperte da una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali (terremoti, alluvioni, frane e inondazioni). La norma prevede che entro il 31 dicembre 2025 ogni impresa debba aver sottoscritto la propria polizza, pena la perdita di contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche, non necessariamente legate a un evento catastrofico. Per accompagnare artigiani, piccole
imprese e partite IVA in questo passaggio fondamentale, l’associazione e il partner assicurativo Artigian Broker mettono a disposizione una piattaforma digitale semplice e immediata per le polizze CAT NAT (polizze catastrofi naturali) sviluppata in collaborazione con la insurtech Yolo, che consente di ottenere un preventivo personalizzato in pochi minuti, sottoscrivere la polizza online e ricevere la certificazione di congruità rispetto alla normativa.
Una soluzione pensata per ridurre burocrazia e tempi di attesa, offrendo condizioni trasparenti e agevolate riservate agli associati. La soluzione CAT NAT di Artigian Broker è pensata per assistere gli imprenditori passo dopo passo, garantendo non solo la conformità alla normativa, ma anche la tranquillità di sapere che dietro la polizza c’è un sistema che tutela da sempre gli interessi delle imprese. Gli associati, inoltre, avranno un vantaggio esclusivo, l’assistenza attiva gratuita grazie alla partnership con Gruppo Per, leader nazionale nei servizi di emergenza e ripristino post-sinistro. A disposizione ci sono un Numero Verde attivo 24 ore su 24, un referente dedicato, sopralluogo e intervento di salvataggio entro 24 ore e un progetto di intervento pronto in 48 ore. Un vantaggio che significa poter contare su risposte rapide, riduzione dei danni e tempi certi per la ripresa delle attività.
CAT NAT:
Guarda il webinar relativo alla normativa sul nostro canale Youtube
Per ulteriori approfondimenti
Gianluca Barilli - Artigianbroker
gianluca.barilli@lapam.eu
349 225 0790
Concerto di Natale 2025:
tutto pronto al Teatro Valli per l’appuntamento con la beneficenza
Martedì 16 dicembre a Reggio Emilia andrà in scena il tradizionale appuntamento con il concerto di Natale promosso dalla nostra associazione
Sarà ancora il Teatro Valli ad ospitare l’appuntamento 2025 con il tradizionale Concerto di Natale ideato e organizzato dalla nostra associazione. E come per le precedenti edizioni, anche quest’anno i partecipanti potranno assistere gratuitamente a uno spettacolo di musica e canzoni, contribuendo a una buona causa. Perché, come da tradizione, anche in questo 2025 il
Concerto di Natale Lapam Confartigianato è un’occasione per fare del bene. La partecipazione è gratuita, ma chi assisterà allo spettacolo potrà effettuare una donazione: tutto il ricavato delle generose offerte degli spettatori sarà infatti devoluto a Sa.Re, associazione nata circa un anno fa che ha l’obiettivo di intercettare le esigenze di una realtà sanitaria molto variegata, anche a livello
provinciale. Sa.Re, sigla di “Sanità Reggiana” si concentra nell’assistenza e la cura dei pazienti, con l’auspicio che possa sempre essere uguale e accessibile a tutti i cittadini. Ad allietare la serata sarà ancora l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiana, magistralmente diretta dal Maestro Stefano Giaroli. Quest’anno lo spettacolo vedrà due momenti: una prima parte di repertorio internazionale e una seconda parte dove si entra davvero nel cuore del Natale, con la particolarità che, oltre al Natale, il secondo momento del Concerto diventa occasione per scambiarsi anche gli auguri di Capodanno, in perfetto clima viennese. Il Concerto di Natale Lapam Confartigianto torna quindi ad essere un momento di socialità esteso a tutta la cittadinanza, con l’obiettivo primario di fare del bene, trascorrendo una serata lieta all’insegna della musica, della buona compagnia. Un’occasione per scambiarsi gli auguri, all’insegna della generosità.
Un momento dell’esibizione dell’Orchestra sinfonica delle Terre Verdiane durante il Concerto di Natale Lapam Confartigianato 2024
L’inverno demografico: quali
scenari lavorativi in Italia e in Europa?
La nostra associazione, insieme ad Aliseo, ha promosso un evento per analizzare i possibili scenari futuri che la crisi della natalità può causare nel mondo del lavoro
La crisi demografica in Italia continua a peggiorare. Con 379.000 nascite il 2023 è stato l’anno con meno nati dal 1945 – con un calo del 3,4% rispetto al 2022. Il tasso di natalità si è attestato attorno all’1,2 figli per donna, ben al di sotto della soglia di replicazione di 2,1. Secondo Istat le persone over 65 oggi rappresentano circa un quarto della popolazione e sono circa il doppio rispetto ai giovani under 15. Questo fa dell’Italia uno dei Paesi più vecchi d’Europa, alla pari con il Portogallo e poco di più rispetto a Grecia, Finlandia e Bulgaria. È di questo che si è parlato insieme ad Aliseo in un evento promosso dalla nostra associazione a Correggio. Il progressivo invecchiamento nei prossimi tempi ridurrà il rapporto tra popolazione attiva e popolazione in pensione, con effetti deteriori sulla spesa pubblica per assistenza e sanità e sui consumi. L’impatto della crisi demografica si ripercuoterà tanto sulla qualità della vita, quanto sul posizionamento dell’Italia all’estero, oltre che sulle prossime mosse dei decisori in termini di politiche migratorie. Abbiamo provato ad analizzare la situazione insieme a Lorenzo Di Lenna, ricercatore presso Fondazione Nord Est e analista presso Aliseo e Alfonso Giordano, professore presso la LUISS Guido Carli. «Il tema demografico è strategico, ma anche molto fastidioso, perché ci mette di fronte a situazioni che ci mettono in difficoltà e a cui non riusciamo a trovare soluzioni –introduce Alfonso Giordano –. La transizione demografica è una delle transizioni che stiamo affrontando.
Questo cambiamento è accaduto in pochissimo tempo ed è per questo motivo che ci rende complicato capire com’è cambiata la realtà demografica. L’aspettativa di vita è aumentata e a questo si è abbinato un calo delle natalità: questo comporta una parte del mondo con Paesi molto giovani, ma i paesi giovani sono per la maggior parte instabili. Poi c’è una fetta di Paesi con meno bambini, non tanti anziani e molta gente in attività lavorativa. Sono Paesi che demograficamente hanno un vantaggio e l’Italia lo ha vissuto negli anni del boom economico. E infine la parte del mondo invecchiata, che corrisponde all’Europa e a una parte dei Paesi Occidentali. I
A Correggio per indagare sull’“inverno demografico” e sulle possibili ricadute sul mondo imprenditoriale
dati demografici non sono da vedere in maniera catastrofica, ma vanno analizzati e capiti. Bisogna imparare a vedere e leggere la demografia molto prima, perché la demografia ci dà molti dati. L’Italia ha avuto il picco nel secolo scorso: attorno al 2007/2008, la popolazione anziana ha superato quella under 25. L’Italia inoltre è la popolazione in Europa con il minor numero di giovani. Quando c’è stato lo sviluppo economico, non abbiamo saputo sfruttare il momento per politiche demografiche attive e importanti. Queste decisioni le stiamo pagando in questi anni perché abbiamo un peso demografico importante con pochi lavoratori in grado di pagare la parte anziana della popolazione. Ma par-
lando di proposte, quali sono percorribili e quali no? Spesso si sente dire che bisogna aumentare la natalità, lavorare sull’immigrazione e andare in pensione dopo. Cominciamo dal primo aspetto: è difficile aumentare la natalità in Italia perché siamo una popolazione anziana e quindi meno fertile. Capitolo immigrazione: negli anni ’80 in cui avevamo la finestra demografica aperta avevamo 4 lavoratori per ogni pensionato: se volessimo tornare a quel livello dovremmo portare il 70% di immigrazione, che non è socialmente sostenibile. Riguardo alla pensione, non possiamo più andare in pensione giovani come si faceva un tempo. Ora bisogna gestire queste tre leve consapevoli di dove ci troviamo e del
contesto in cui operiamo. Dobbiamo puntare sul capitale umano, quindi sulla formazione continua, sull’aggiornamento e sulle implementazioni delle skills».
«L’invecchiamento non è drammatico se sappiamo come gestirlo – continua Lorenzo Di Lenna –. Inquadriamo il contesto dell’Emilia-Romagna: la Regione al 2050 prevede un aumento della propria popolazione di circa il 3% ed è in controtendenza con il valore medio italiano che è in calo del 7,3%. Guardando al 2080, la Regione, secondo l’ISTAT, perderà popolazione. Ma perché l’Emilia-Romagna riuscirà, secondo le previsioni, a mantenere un livello di popolazione stabile? In primo luogo perché i servizi, almeno per quanto riguarda la fertilità, sembrano funzionare meglio. L’immigrazione, in questo contesto, è decisiva. Un secondo fattore è quello economico: il sistema economico produttivo Emilia-Romagna ha più risorse da investire in ricerca e sviluppo, in innovazione e in tutti quei temi che attivano un circolo in grado di evolvere e aggiornarsi. Senza dimenticare l’apertura internazionale. Il tema cruciale, è che aumenterà la popolazione over 65, mentre la fascia 0-19 anni e la fascia 20-64 vedrà dei cali consistenti, perdendo circa un abitante su dieci. Parlando di imprese, sono solitamente i giovani ad avere e portare più know-how tecnologico. In ottica futura ci sarà un cambiamento anche qualitativo della vita lavorativa. Anche il passaggio generazionale, già ora complicato per tante realtà, è un aspetto fondamentale che potrebbe venire a mancare nel futuro. Si sente parlare di sussidi, ma sono davvero efficaci? Non è vero che i bonus bebè aumentano la fertilità. Quali sono allora gli strumenti per provare ad alzare il numero di figli per donna? Tutto ciò che permette a una giovane famiglia di far correre in parallelo vita lavorativa con quella familiare: questo è lo strumento più efficace per provare ad aumentare la natalità».
Daniele Mazzini nuovo Presidente
Lapam Confartigianato Imprese
Modena – Reggio Emilia e Carlo
Alberto Rossi riconfermato
Segretario Generale
Daniele Mazzini è il nuovo Presidente della nostra associazione
Mazzini subentra a Gilberto Luppi alla guida di Lapam Confartigianato Imprese Modena – Reggio Emilia
Daniele Mazzini è il nuovo Presidente della nostra associazione. Nato a Sassuolo il 10 ottobre del 1973, Daniele Mazzini è titolare dell’attività Artistica Mazzini, impresa con sede a Pavullo nel Frignano specializzata nella lavorazione del ferro battuto per la creazione di oggetti di arredamento, pezzi da collezione e lavori artistici di vario genere su qualsiasi disegno, misura, stile e con le più originali caratteristiche. «L’attività è stata fondata da mio padre nel 1972 – racconta il nuovo
Presidente Lapam Confartigianato Daniele Mazzini – e appena ne ho avuto la possibilità, nel 1987, sono entrato anche io a farne parte insieme a mio fratello Cristian. Le nostre creazioni vengono realizzate rispettando la tradizione degli antichi metodi di lavorazione assimilati in diversi anni di passione ed applicazione verso l’arte del ferro battuto, nonostante negli ultimi anni abbiamo implementato la nostra offerta con prodotti di design per uno stile più moderno». Dopo il suo ingresso in attività, Daniele Mazzini ha iniziato a ricoprire ruoli istituzionali in associazione: dai primi anni ‘90, quando ancora non aveva compiuto 30 anni, è entrato a far parte del Consiglio della nostra sede di Pavullo e nel Consiglio del Movimento Giovani Imprenditori. Successivamente, e per un totale di tre mandati, ha ricoperto il ruolo di membro di Giunta. Dal 2017 al 2025, per due mandati consecutivi, è stato Presidente di Confartigianato, una delle tre federate (insieme alla federata Licom e alla federata Aspim) di cui è composta l’associazione. Ora, Daniele Mazzini subentra a Gilberto Luppi il quale, dopo otto anni di presidenza, è arrivato a scadenza naturale del doppio mandato consentito dallo statuto associativo. «Ringrazio davvero sentitamente Gilberto per il prezioso lavoro che ha svolto in questi due mandati –aggiunge Mazzini –. In questi anni ho avuto modo di lavorare al suo fianco e posso testimoniare l’impegno, la passione, l’attaccamento e la disponibilità nei confronti di Lapam Confartigianato e della vita associativa. Cercherò di seguire il suo esempio e la strada da lui tracciata, ascoltando le esigenze dei nostri imprenditori associati per cercare di dare risposte chiare, concrete e immediate alle necessità e ai bisogni della base associativa. Affronto questo ruolo con grande senso di responsabilità nei confronti degli imprenditori del territorio». Il neo presidente Mazzini ha chiesto al Consiglio Direttivo Generale di confermare come Segretario Generale dell’associazione Carlo Alberto Rossi, il quale,
dopo aver accettato l’incarico, ha aggiunto: «Abbiamo affrontato diverse sfide con l’ambizione di trasformarle in opportunità e questo è il nostro obiettivo anche per il futuro. Come associazione siamo impegnati, noi per primi, per cercare di innovare e di sensibilizzare la base associativa a rimanere costantemente aggiornata e formata. Vogliamo esplorare sempre terreni nuovi, come l’intelligenza artificiale, proposte per nuove soluzioni energetiche, la globalizzazione con tutti i suoi aspetti, negativi e positivi, prestando grande attenzione alla geopolitica, ponendo alla base di tutto l’informazione corretta e la formazione costante e continua. Grazie al confronto e all’ascolto con gli imprenditori associati, continueremo a svolgere il nostro ruolo di garanti, non solo per quanto riguarda servizi di adempimento di qualità, ma anche di consulenze volte alla crescita e allo sviluppo delle imprese, con soluzioni e proposte specifiche per ogni tipologia di attività. Proseguiremo nel nostro ruolo di rappresentanza per agevolare il fare impresa nel nostro territorio, cercando di portare all’attenzione delle amministrazioni e degli enti locali le principali criticità che incontra il mondo imprenditoriale di questi tempi, su tutte la burocrazia, una pressione fiscale troppo alta e un accesso al credito spesso troppo difficile per le piccole imprese».
Un momento della conferenza stampa di presentazione del nuovo Presidente e della riconferma del Segretario Generale
Il Ministro Tommaso Foti:
«Dal governo misure concrete per sostenere le aziende»
Piccole e medie imprese, PNRR, digitalizzazione. Si concentra su questi aspetti l’On. Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, intervenuto alla tavola rotonda con
il Presidente di Lapam Confartigianato, Gilberto Luppi, e il Presidente della Regione EmiliaRomagna, Michele de Pascale, durante lo svolgimento del XXII Congresso Generale dell’associazione
«Innanzitutto voglio ringraziare Lapam Confartigianato per l’invito al suo XXII Congresso Generale – evidenzia il Ministro Foti –. Proviamo ad analizzare il PNRR. Si tratta di un Piano concepito cinque anni fa, con la possibilità fin dall’inizio di effettuare aggiustamenti successivi e la cui erogazione dei fondi è subordinata al rispetto di regole europee molto rigorose. È bene poi chiarire che dei 194,4 miliardi del Piano, 72 sono a fondo perduto e 122 miliardi sono a debito. Va poi precisato che per ottenere i 194,4 miliardi del PNRR, suddivisi
L’On. Tommaso Foti e il Presidente della Regione Michele de Pascale ospiti della tavola rotonda del nostro XXII Congresso Generale insieme all’ex presidente Lapam Confartigianato Gilberto Luppi
in 10 rate, è necessario raggiungere specifici obiettivi che possono essere sia target che riforme. Ad oggi, tutti gli obiettivi previsti fino alla settima rata sono stati raggiunti e per questo ci sono stati erogati oltre 140 miliardi di euro. Abbiamo presentato l’ottava rata nel mese di luglio. Se, come penso, verrà approvata a breve dalla Commissione europea, saranno erogati altri 12,8 miliardi. Poi ce ne sarà una penultima da 12,8 miliardi e un’ultima da 28,4 miliardi. Quindi sia chiaro: i soldi arrivano solo se si raggiungono gli obiettivi e se si fanno le riforme. Tra le più importanti,
ricordo quella per la riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione – oggi il limite è 30 giorni per le PA e 60 giorni per le aziende sanitarie –, la riforma dei servizi pubblici locali e la legge sulla concorrenza. Oggi in Italia abbiamo aperti 450.000 Codici Unici di Progetto: controllarli tutti non è certo cosa facile». Rivolgendosi poi agli imprenditori presenti in sala, il Ministro ha aggiunto: «Il sistema delle imprese ha presentato oltre 180 mila progetti, con un impegno finanziario complessivo superiore a 21,6 miliardi di euro. Nel PNRR ci sono circa 35,5 miliardi destinati al mondo delle imprese e dell’industria». In chiusura, Foti ha illustrato le misure che il Governo sta adottando per sostenere le imprese del territorio: «L’Emilia-Romagna è una grande
regione, con una produzione straordinaria, e le piccole e medie imprese rappresentano davvero l’ossatura del suo sistema economico. Per questo il Governo Meloni ha messo in campo misure concrete per sostenerle. Dobbiamo tenere presente che mai come oggi l’innovazione è fondamentale. Nel PNRR abbiamo investito massicciamente non solo per favorire l’innovazione, ma soprattutto per la digitalizzazione. Le piccole e medie imprese non sono solo nei grandi centri urbani: tante si trovano in aree extraurbane o in montagna. Ma se non dispongono di una connessione ultraveloce, non possono lavorare, non possono competere, non possono essere connesse con un mondo che cambia con una velocità imprevista: o ci adeguiamo, oppure rischiamo di rimanere indietro».
Michele de Pascale:
«L’economia retta dalle piccole e medie imprese»
In occasione del XXII Congresso Generale
Lapam Confartigianato, il Presidente della Regione Emilia Romagna Michele de Pascale ha partecipato a una tavola rotonda con il presidente associativo Gilberto Luppi e con l’On. Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, Pnrr e le Politiche di Coesione
«Le piccole e medie imprese sono l’asse portante dell’economia di questa Regione – dichiara il Presidente della Regione Michele de Pascale –. La Regione Emilia-Romagna spesso è famosa nel mondo per alcune grandi imprese, ovviamente che sono notissime dalla Cina, agli Stati Uniti, al Sud America, al Medio Oriente, ma in
realtà queste grandi imprese vivono e ottengono grandi risultati qui perché vivono in un tessuto di piccole e medie imprese, diffuso, che rende anche la nostra società più giusta, che diffondono appunto il benessere e che, diciamo, sono imprescindibili. Oggi le piccole e medie imprese vivono tante sfide complesse, una è quella della digitalizzazione: è una
sfida centrale, vale per la digitalizzazione, vale per l’intelligenza artificiale a portata di tutti. Quest’anno l’Emilia-Romagna ha finanziato il 100% dei progetti di richieste sulla digitalizzazione delle imprese: oltre 50 milioni di euro di finanziamenti e stiamo lavorando con i sistemi associativi d’impresa perché il super computer Leonardo a Bologna sia un patrimonio di tutto il tessuto produttivo regionale. Un altro tema è quello dei costi dell’energia: noi avevamo messo in campo una proposta molto forte per sostenere l’autoproduzione delle imprese, delle fonti rinnovabili, c’è stato detto, da parte del TAR, che queste norme vanno fatte dal governo centrale, le abbiamo date al Ministro Pichetto, speriamo che ne possa fare un provvedimento nazionale. E anche rispetto al tema delle rinnovabili e del dibattito che si ha tra i territori, il tema centrale è soprattutto ridurre la bolletta per le imprese: non abbiamo bisogno di investimenti speculativi. Infine, un altro elemento, ovviamente, è quello dell’infrastruttura: sono giorni molto importanti per tutto il sistema regionale, perché stiamo chiedendo con forza anche al Ministero di dire parole chiare e serie sul sistema dell’A22. Ci sono state molte polemiche legate alle lettere di esproprio, non è pensabile avviare le attività propedeutiche senza avere la certezza della realizzazione dell’opera. Allo stesso modo non è accettabile che l’Europa continui a non accettare nessuna soluzione per la concessione dell’A22 che è centrale per tutta l’Emilia-Romagna. E quindi ripeto, il tema dell’adeguamento infrastrutturale vale su gomma ma è altrettanto forse più importante su ferro, è una politica fondamentale per le imprese. Voglio ringraziare Lapam Confartigianato per l’invito e per il ruolo che svolge nel territorio, fondamentale per una crescita delle imprese e anche delle istituzioni che devono essere al fianco di chi vuole fare impresa».
Giuseppe Molinari:
«L’artigiano è un creativo: produce e comunica»
«Al centro di questo Congresso Generale credo ci siano tutte le imprese artigiane per le quali opera e lavora Lapam
Confartigianato e l’idea che l’artigianato non sia solo una forma di produzione, ma abbia a che fare con termini come cultura, territorio, relazione»
Ècon queste parole che esordisce Giuseppe Molinari, Presidente della Camera di Commercio di Modena, in occasione
del XXII Congresso Generale Lapam Confartigianato. «È l’intelligenza delle mani che sanno, che ricordano, che tramandano. È la capacità di trasformare la materia in significato, il sapere in bellezza, il tempo in unicità – continua il Presidente –. In un mondo che corre verso l’automazione, l’artigiano ci ricorda che l’umano è insostituibile. La creatività è un aspetto fondamentale dell’intelligenza artigiana. È ciò che permette all’impresa di reinventarsi, di immaginare nuovi linguaggi, di dialogare con il futuro. In questo senso, l’artigiano è anche un creativo. Non solo perché inventa, ma perché interpreta. Non solo perché produce, ma perché comunica. Oggi, parlare di intelligenza artigiana significa anche parlare di tecnologia, di sostenibilità, di nuovi modelli di impresa. Significa chiedersi come l’intelligenza artificiale possa dialogare con quella artigiana. L’intelligenza arti-
ficiale non è una moda passeggera. Nel 2024, il mercato globale dell’AI ha superato i 279 miliardi di dollari e si stima possa raggiungere oltre 3.500 miliardi entro il 2033, con un tasso di crescita annuo superiore al 30%. La vera sfida non è tecnologica, è umana. È la capacità di restare al passo con questa velocità di cambiamento. E qui entra in gioco la formazione: senza persone formate, l’innovazione si ferma. In Italia solo il 46% delle persone tra i 16 e i 74 anni ha competenze digitali di base, contro una media europea del 54%. E il 67% delle imprese segnala una carenza di competenze nell’AI. L’intelligenza artificiale è un’opportunità straordinaria. È anche una responsabilità. La domanda non è se useremo l’AI, la domanda è come. E la risposta dipende da noi: da come formiamo, da come decidiamo, da come costruiamo ponti tra intelligenza artigiana e intelligenza artificiale».
Mons. Giuliano Gazzetti: «Un forte legame con il mondo dell’artigianato»
«Sono lieto di portare il saluto della Chiesa
di Modena al XXII Congresso Generale Lapam Confartigianato»
Aggiunge Mons. Giuliano Gazzetti, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola – «Sono lieto anche per quel legame che fin dagli inizi caratterizza il mondo dell’artigianato con il riferimento e l’ispirazione alla dottrina sociale della Chiesa. Sono lieto perché dentro il generale apprezzamento del lavoro dell’uomo larga-
mente ribadito dall’insegnamento sociale della Chiesa, trova riscontro quello per il mondo dell’artigianato che nella nostra provincia ha contribuito e continua a concorrere nel dare lavoro e opportunità per la vita di tante famiglie. Il mondo dell’artigianato modenese è da sempre espressione di un mondo di talentuosi anche in senso evangelico cioè di mettere a frutto i propri talenti e di non sotterrarli per se stessi, ma mettendoli a frutto per la costruzione del bene di tutti e di ciascuno. Da questo impegno deriva la possibilità di migliorare la vita di tutti, organizzando anche la produzione nel modo più conforme alla dignità della persona umana ribadita dal fatto che per dottrina sociale “il lavoro è per
l’uomo e non l’uomo per il lavoro”. Quando al centro dell’impresa artigiana c’è la persona umana, quando il lavoro aiuta l’uomo a essere più uomo, quando il lavorare è lavorare “con e per gli altri”, allora l’impresa artigiana è quella comunità dove le persone affrontano insieme le sfide del mondo del lavoro, tra cui oggi l’applicazione dell’intelligenza artificiale. Il mondo dell’artigianato esprime bene il valore del lavoro umano, manifesta la creatività dell’uomo che mette a frutto i suoi talenti e si fa collaboratore dell’opera creatrice di Dio. E quando il lavoro è ben fatto e il nostro sforzo porta ai risultati non pensiamo che questo sia frutto solo delle nostre capacità o dei nostri meriti».
Giorgio Zanni: «I nostri distretti industriali sono una grande risorsa»
L’Emilia è una terra che lavora, crea e innova
Così sottolinea Giorgio Zanni, Presidente della Provincia di Reggio Emilia, presente nella domenica del XXII Congresso Generale Lapam Confartigianato. «Una terra vocata a rapportarsi commercialmente con il mondo intero. Ogni giorno imprenditori, artigiani, tecnici, operai, professionisti fanno vivere un sistema produttivo che tiene insieme tradizione e futuro, com-
petenze e passione. I nostri distretti industriali sono una risorsa straordinaria, ma anche un sistema che chiede certezze, regole stabili e una visione strutturale di lungo periodo. L’aumento dei costi energetici, le normative, la carenza di personale, la denatalità, la necessità di attrarre nuove competenze sono sfide che toccano tutti e che possiamo affrontare solo costruendo alleanze tra
Massimo Mezzetti:
«Impresa e territorio mai separati»
Questa è una terra d’impresa ma è anche terra di comunità
l titolo che avete scelto per questo appuntamento – esordisce Massimo Mezzetti, Sindaco di Modena – racchiude perfettamente la storia e l’identità
imprese e istituzioni, scuola ed enti formativi. Come Province lavoriamo affinché la crescita abbia basi solide: infrastrutture moderne, reti digitali efficienti, riduzione del peso burocratico sono elementi indispensabili per chi si muove per lavorare e costruire il futuro proprio, della propria famiglia e del proprio Paese. Lapam Confartigianato, insieme a tante altre importanti realtà associative, è parte di questa comunità che non si limita a fare impresa, ma sostiene la cultura del fare impresa, le comunità e il territorio. È questo il modo più bello di essere protagonisti: unire economia e valori, sviluppo e umanità, affinché l’Emilia continui a crescere insieme».
di Modena: qui impresa e territorio non sono mai stati mai due mondi separati, ma due facce della stessa medaglia. Questa è una terra d’impresa ma è anche terra di comunità. Il nostro è un modello che ha sempre tenuto insieme la forza delle imprese, la coesione sociale e la responsabilità verso tutti per non lasciare indietro nessuno. Modena è terra del saper fare ma per questo bisogna anche saper pensare e qui queste due condizioni si avverano.
Le trasformazioni di oggi, dai cambiamenti tecnologici alla transizione ecologica, l’intelligenza artificiale, le tensioni geopolitiche, la crisi climatica, ci impongono di non arretrare e di rilanciare con una nuova capacità di visione strategica. Non dobbiamo limitarci all’oggi ma immaginare il domani, costruire un’economia che non solo costruisce ricchezza ma la distribuisce a tutti seguendo la regola del fattore della coesione sociale che per noi è stata così importante.
Tutto questo richiede forte collaborazione, la stessa che ci ha consentito di superare i momenti difficili. Io sono profondamente convinto dell’importanza delle associazioni come Lapam Confartigianato perché i corpi intermedi hanno per me un valore fondamentale. È per questo motivo che dobbiamo continuare a lavorare insieme per preservare e sviluppare il capitale più importante che abbiamo, quello umano».
Davide Servadei:
«Siamo presenti sul territorio come devono fare le associazioni»
L’associazione deve essere presente sul territorio e Lapam Confartigianato lo è
Davide Servadei, Presidente Confartigianato Imprese Emilia-Romagna, ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Assemblea Congressuale all’interno del XXII Congresso Generale di Lapam
Confartigianato. «Ringrazio Lapam Confartigianato per l’invito a questo momento estremamente importante – puntualizza Servadei –. L’associazione deve essere presente sul territorio e Lapam Confartigianato
lo è: ha fatto della grande capillarità e della grande presenza un punto di forza. Far parte di un territorio significa esserne integralmente partecipe e conoscitore di quelle che sono le reali dinamiche. Avere il riscontro e la presenza di un Ministro, del Presidente della Regione e di numerosi onorevoli e deputati è un bel segno di forza e di solidità, una grande possibilità di incidere a livello locale. Naturalmente è un bel segnale anche per la rappresentanza e per la politica, soprattutto in un momento, come quello congressuale, che è sì un momento di incontro, di riflessione, ma anche quello dove si deve formare una nuova squadra. Il cambiamento porta con sé sempre novità e con esse anche nuove
energie. Naturalmente non posso non ringraziare però chi ha fatto parte della classe dirigente di Lapam Confartigianato fino ad oggi, in primis Gilberto Luppi, il presidente, per la passione e l’impegno dimo-
strato. Credo che lasci una squadra molto ben strutturata, molto ben organizzata e con i piedi saldamente ancorati a terra. Gilberto Luppi deve essere molto fiero del percorso che ha fatto, perché lo ha fatto incidendo
in modo positivo e lasciando sicuramente un territorio e un’associazione in grande salute».
Vincenzo Mamoli: «Innovare fedeli alla tradizione,
siamo
la biodiversità economica»
Innovare,
fedeli alla tradizione. Da qui inizia
Vincenzo Mamoli, Segretario Generale
Confartigianato Imprese Nazionale, presente al
XXII Congresso Generale Lapam Confartigianato.
«Negli anni – spiega – artigiani e piccoli imprenditori hanno saputo innovare, rimanendo fedeli alla tradizione, rappresentando la
biodiversità economica, culturale e sociale. L’impegno di Confartigianato nasce dalla capacità di leggere i bisogni degli artigiani per dare risposte mirate e lungimiranti.
Siamo un’Organizzazione che non si limita a reagire ai cambiamenti ma li anticipa. Il futuro si costruisce insieme, con la responsabilità di essere punto di riferimento per milioni di imprenditori che ogni giorno con passione generano valore economico e sociale per il Paese. Abbiamo rafforzato le connessioni tra i livelli organizzativi, promosso la logica di rete tra competenze e costruito una comunità diffusa. È anche grazie a questa intelligenza associativa che ci confermiamo interlocutore autorevole nel dialogo con Parlamento, Governo, istituzioni europee e parti sociali. Siamo al fianco degli imprenditori, fornendo loro sempre nuovi strumenti operativi, dai Consorzi energia ai Consorzi export fino alle società di sistema create per affrontare le sfide di transizioni green e digitale, innovazione, formazione di competenze: Confartigianato Imprese Sostenibili, ConfESG, 4CnetWork, Gate4Innovation, ConfSKILL. Guidati dall’intelligenza diffusa di tutto il nostro Sistema, sappiamo ascoltare e trasformare in azione le attese degli imprenditori, mettendo a valore le buone pratiche nel territorio. È così che Confartigianato rimane presidio di comunità, forza collettiva e motore di sviluppo sostenibile».
Lucio Poma: «Il concetto di impresa cambia così come le azioni di sostegno»
Focus del professore Lucio Poma, Capo Economista di Nomisma, ospite del XXII Congresso Lapam Confartigianato
“C
ome cambiano le catene del valore”. È questo il titolo dell’intervento e il focus del professore Lucio Poma, Capo Economista di Nomisma, ospite
della giornata di domenica del XXII Congresso Generale Lapam Confartigianato. Il professore, davanti a una platea di imprenditori associati, si focalizza sul concetto di impresa
e, in modo particolare, su quello di filiera, senza dimenticare anche il ruolo che l’associazione ricopre in questo contesto estremamente dinamico. «Che cosa intendiamo quando ragioniamo e parliamo di “Catene del valore”? Significa – dichiara il Capo Economista di Nomisma – che stanno avvenendo dei fatti molto importanti nel mondo, tali per cui il concetto di impresa cambia e quindi si allarga. Si amplia nel senso che ora gli elementi che un tempo non erano attribuiti alla produzione, diventano oggi parte integrante della produzione. Questo fa sì che cambia il contesto della filiera, cambia il contesto delle imprese e cambia quindi anche il ruolo e le possibili azioni di sostegno verso l’impresa. Cambiano, perciò, le politiche di sostegno, di incentivo, di sviluppo dell’associazione nei confronti delle proprie imprese associate. Attenzione però, cambia il concetto di filiera, non cambia l’impresa o il concetto di fare impresa. Non è che oggi ho l’impresa A e domani l’impresa B. L’impresa A è una cosa diversa dall’impresa B. Questa trasformazione, fa sì che cambiano anche le relazioni tra le imprese e quindi, appunto, la filiera. L’associazione è il luogo dove si gestiscono le relazioni tra le imprese. Se cambiano le relazioni tra le imprese, per forza cambiano e devono cambiare le relazioni, il sistema di relazioni e l’associazione stessa».
La platea di enti, istituzioni e rappresentanti del mondo politico presente al nostro XXII Congresso Generale
Il turismo invernale nelle province
di Modena e Reggio
Un’analisi del nostro Ufficio Studi
Imesi invernali di gennaio, febbraio, marzo e dicembre incidono per circa il 27% delle presenze turistiche (ossia dei pernottamenti).
Nell’ultima stagione invernale di cui si dispongono dati sul turismo – quindi da dicembre 2024 a marzo 2025 – si sono registrate 585 mila presenze nella provincia di Modena e oltre 216 mila nella provincia di Reggio Emilia. La maggior parte di questi pernotti (circa tre quarti: il 75,2% a Modena e il 74,1% a Reggio) è dovuta a turisti italiani. Rispetto
alla stagione invernale precedente (dicembre 2023-marzo 2024), si osserva un aumento di 46 mila presenze in più a Modena, mentre Reggio vede un calo di 4 mila presenze in meno, che in percentuale corrispondono rispettivamente a un +8,4% nel modenese e a un -1,6% nel reggiano. La dinamica dell’ultimo anno è trainata nel caso di Modena dai pernotti di turisti italiani (+9,1%), mentre a Reggio sono in crescita i pernottamenti di turisti provenienti da paesi esteri (+8,9%, contro un
–4,8% registrato dal turismo domestico).
La montagna – meta privilegiata per le vacanze invernali – ha registrato tra i mesi di gennaio e marzo di quest’anno 67 mila presenze nell’Appennino modenese e 10 mila pernotti nell’Appennino reggiano. Anche in montagna la stragrande maggioranza dei pernottamenti è dovuta a turisti italiani (l’88,6% a Modena e il 96,7% a Reggio).
Sono tuttavia in calo le assunzioni previste dalle imprese del settore turistico (alloggio, ristorazione, servizi). Allo stesso tempo rimane alta la difficoltà di reperimento, in particolare per esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (le imprese non trovano più della metà dei lavoratori che vorrebbero assumere).
durante l’ultima stagione invernale dicembre 2024 – marzo 2025
Rispetto all’anno precedente
Rispetto all’anno precedente
Circa il 75% dei pernottamenti è dovuto a turisti Italiani
Italiani Stranieri
Assunzioni previste dalle imprese del settore
Alloggio e ristorazione e servizi turistici, assunzioni previste nel trimestre ottobre-dicembre 2025
Modena Reggio Emilia
di cui: esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione
Rispetto a ottobre
Rispetto a ottobre 2024
Turisti
Turisti stranieri
Manifatture Aperte 2025:
2«Un ringraziamento speciale a imprese
e scuole»
Anche nel 2025 abbiamo riconfermato numeri importanti per Manifatture Aperte
625 studenti appartenenti a 127 classi di 16 istituti scolastici in visita a 54 imprese. Riconfermare i numeri dell’edizione 2024 di Manifatture Aperte era la vera sfida per il quarto appuntamento della manifestazione. Ma grazie alla disponibilità di scuole e imprese, la nostra associazione è stata in grado di riproporre un’iniziativa strategica per collegare sempre di più mondo delle imprese con quello dell’istruzione, con numeri davvero rilevanti. Oltre ai partner storici e fondamentali, prima su tutte la
Alcune immagini scattate durante le visite degli studenti alle nostre imprese in occasione della quarta edizione di Manifatture Aperte
Camera di Commercio di Modena che supporta economicamente l’iniziativa di Manifatture Aperte e del MoRe Impresa Festival, seguita dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Modena che patrocinano il Festival, il principale ringraziamento che la nostra associazione vuole indirizzare, però, è alle 54 imprese associate che hanno deciso di aprire le loro porte: 100% MAGLIA, ABC BILANCE, AIRONE, AMA, ARCHILINEA, ARIES, ATK, CABER, CANTINA DIVINJA, CARLO GHIDDI, DAMA, ELETTRONICA CIMONE,
ERREVI, EUROFUSTELLE, FASHION GROUP, FERRARI GIORGIO, FRANCIOSI, FRATELLI FERIOLI, MARANO LAMIERE, GANDOLFI, GBM, GOLDONI E DONDI, HOLYART, IDROLUX, IMBALLAGGI CAVICCHIOLI, INCO, INCOFAR, LAROY, LEAR RACING CABLE, LEBEZ, LEDATEX, LEONARDI, LIFE ELETTRONICA, MEDIAMO, MEDICAL LIFE CHECK ONE, METODO, METRICODE, MGT, NEON KING, NUTRISTAR, ONE DIGITAL, PASTICCERIA COMETA, PELATTI, PIETRA COMPATTATA, PMP, PRETTY MODE, RIOLA, ROSSI CARLO MECCANICA,
SERITAL, SPECTRUM, STAFF JERSEY, TECNOSALDATURE, TMP, VECCHI, XDATANET. E a loro si affianca il ringraziamento agli istituti scolastici aderenti: IPSIA Fermo Corni, IIS Alessandro Volta, IIS Giovanni Antonio Cavazzi, ITI Leonardo da Vinci, IPSIA Vallauri, ITC Barozzi, ITCG Alberto Baggi, IIS Luosi Pico, ISS Galileo Galilei, IIS Lazzaro Spallanzani, IIS Guglielmo Marconi, IIS A. Paradisi, IIS Primo Levi, IS San Tomaso, I.S. Scaruffi-Levi-Tricolore e ITS Luigi Einaudi.
Al Corni di Modena si è svolto il “Linux Day 2025”
Metodo, software house del gruppo Lapam Confartigianato, ha partecipato all’iniziativa organizzata presso l’istituto scolastico modenese
Talk, laboratori, workshop e iniziative pubbliche e gratuite. Modena si è tinta di “libertà digitale” quando l’Istituto Tecnico Industriale Fermo Corni del Polo Leonardo ha ospitato una giornata interamente dedicata al software libero e all’open source. Trattasi del “Linux Day 2025”, un evento promosso da associazioni, scuole e comunità di appassionati su scala nazionale. Fin dalle prime ore della mattina si sono susseguiti talk sui principali temi di rilievo nel panorama digitale: dalla gestione e sicurezza di reti tramite strumenti open source, al ruolo del software libero nella scuola fino alle sfide future della gover-
nance dei dati. Parallelamente ai talk, i partecipanti si sono immersi nei workshop pratici con l’uso del terminale Linux, l’utilizzo di comandi GIT per il versionamento, la sperimentazione con Docker, scripting Bash e progettazione 3D con stampa. Il programma era variegato e voleva coinvolgere un pubblico vasto: studenti universitari e delle superiori, docenti, professionisti interessati all’innovazione, fino ai cittadini comuni anche se privi di specifiche competenze tecniche. È stato pensato anche uno spazio dedicato alle famiglie e ai bambini, con un laboratorio speciale per i più piccoli volto ad avvicinarli alla tecnologia in modo divertente. Uno degli elementi più affascinanti dell’evento è stato l’Install Party: chiunque avesse portato il proprio computer ormai obsoleto avrebbe avuto la possibilità di farlo “rigenerare” installando una distribuzione Linux grazie alla presenza di tecnici e volontari pronti a supportare gli utenti. L’obiettivo era duplice: da un lato sensibilizzare sul valore del software libero come strumento di autonomia, inclusione e trasparenza, dall’altro offrire occasioni concrete di apprendimento e sperimentazione.
Al Corni di Modena in scena il Linux Day 2025
Appuntamento in Unimore per parlare del mondo produttivo
All’interno dell’accordo quadro, un ciclo di lezioni seminariali con gli studenti del polo giuridico per presentare i servizi core della nostra associazione e mostrare ai ragazzi il lato pratico di alcune materie che, in questa fase del loro percorso, sono solo teoria
Mettere in dialogo il sapere accademico e l’esperienza concreta del mondo produttivo è una delle sfide più urgenti per costruire il futuro delle professioni. In questa direzione si inserisce il seminario “Consulenza alle imprese: approfondimenti e casi pratici”, promosso dalla nostra associazione in collaborazione con Unimore, nell’ambito dell’accordo quadro siglato tra l’associazione e l’ateneo. Il progetto, pensato per gli studenti dei corsi di laurea in Giurisprudenza e Scienze dei Servizi Giuridici, mira a far conoscere il ruolo e i servizi dell’associazione, ma soprattutto a creare un ponte stabile tra università e imprese, favorendo la diffusione di competenze trasversali e di una cultura del lavoro consapevole. I circa 100 studenti che hanno partecipato ai quattro moduli hanno potuto confrontarsi con colleghi
esperti dell’associazione. Nel primo incontro è stata presentata la realtà associativa, le attività che svolge per tutelare e rappresentare le micro, piccole e medie imprese del territorio e i possibili percorsi professionali legati ai servizi di consulenza economica, giuridica, giuslavoristica e fiscale. Il secondo modulo ha invece approfondito il tema del credito e dei bandi, con l’analisi di un caso pratico e la simulazione della pianificazione di una consulenza alle imprese: un’occasione per comprendere come le conoscenze teoriche incontrino la pratica, con esempi concreti tratti dall’esperienza quotidiana dei consulenti dell’associazione. Il terzo modulo è stato dedicato all’attività legata all’avvio di una nuova attività commerciale, con la simulazione di una consulenza relativa all’individuazione della corretta forma societaria e l’analisi della normativa di
settore. Il modulo di chiusura, relativo alla consulenza giuslavoristica, ha trattato la lettura di una busta paga e di come si debbano interpretare le voci che compongono il cedolino alla luce del CCNL da applicare. Questa esperienza rappresenta un esempio proficuo di collaborazione tra università e mondo del lavoro, volto alla formazione e cura dei professionisti del domani. Coinvolgere gli studenti significa offrire loro una chiave di lettura concreta della realtà produttiva, aiutandoli a comprendere come le regole del diritto e dell’economia si traducono nella vita delle imprese. In un contesto in continua trasformazione, caratterizzato da innovazione tecnologica, transizione ecologica e nuove forme di lavoro, il legame tra università e associazione diventa sempre più strategico per trasmettere ai giovani un patrimonio di competenze pratiche e spirito imprenditoriale indispensabili per affrontare le sfide del domani. Obiettivo dell’associazione è avvicinare gli studenti al mondo associativo, non solo per orientare le scelte professionali, ma anche per costruire una nuova generazione di professionisti consapevoli, capaci di coniugare competenza tecnica, responsabilità sociale e conoscenza del tessuto economico locale.
Referente Rapporti con scuole e istituti Elena Baraldi 059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu
Un focus della nostra associazione ai laureandi Unimore
Giornata Mondiale del Pane: un evento per valorizzare il prodotto artigianale
Alla Cantina Divinja di Sorbara un’iniziativa della nostra associazione
Si è svolta proprio nel giorno in cui, dal 2006, si celebra la Giornata Mondiale del Pane, voluta dall’Unione internazionale dei panettieri e dei pasticceri. La nostra
associazione ha deciso di promuovere un evento proprio per celebrare uno dei prodotti tipici delle tavole degli italiani: il pane. Lo ha fatto nel giorno che coincide, anche, con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per ricordare l’anniversario della data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, comunemente cono-
sciuta come FAO, istituita a Québec in Canada il 16 ottobre del 1945. Ospite dell’appuntamento il prof. Giovanni Dinelli, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna.
Professore, partiamo dall’origine: quali sono oggi le principali coltivazioni di cereali utilizzati nella produzione di farine e in che modo la scelta della materia prima influenza la qualità del pane che arriva sulle nostre tavole?
«In Italia la produzione dei cereali fa circa il 13%. È calato, perché negli anni ’70 faceva il 25% dell’utile complessivo. La produzione di cereali copre 4 miliardi di euro e noi produciamo 4 colture: il frumento tenero, quello duro, il mais e l’orzo. Oggi non siamo indipendenti per quanto riguarda la produzione di cereali. La materia prima fa una grande differenza per ottenere il tipo di pane che si vuole».
Molti panificatori artigiani oggi cercano di innovare riscoprendo la filiera e le coltivazioni locali. Quali vantaggi può avere per un’impresa del territorio puntare su cereali e farine “a km zero”?
«Credo sia l’unico modo per uscire fuori da una morsa. Oggi viviamo in un sistema di grande distribuzione
Un evento per celebrare il pane in occasione della Giornata Mondiale
che danneggia molti componenti della filiera. Una soluzione, dunque, può essere la filiera corta, cioè riscoprire il km zero e puntare su una materia prima locale».
Quali sono le principali difficoltà nel riportare al centro le coltivazioni tradizionali e nel renderle competitive rispetto alle varietà più diffuse e industrializzate?
«Non c’è niente di male nel fare un prodotto industriale, ma il problema si pone quando lo si vuole fare passare come un prodotto tradizionale. Il prodotto fatto in casa, realizzato artigianalmente, non può essere commercializzato allo stesso livello economico del prodotto industriale, fatto in grande quantità e per una distribuzione massiccia».
Guardando ai prossimi anni, come immagina l’evoluzione del settore della panificazione artigianale in rapporto alla riscoperta dei cereali antichi e delle filiere locali?
«L’obiettivo deve essere valorizzare l’italianità. Quando vado in giro per il mondo, l’italianità è un fatto che viene riconosciuto ovunque. È indubbio che si debba anche puntare all’eccellenza del prodotto e valorizzare la salubrità della merce. Dobbiamo pensare anche di venderlo anche fuori, non solo proiettarlo al nostro mercato. La presenza commerciale è anche il servizio che si dà, cioè offrire un servizio a chi viene a comprare. Ma l’eccellenza del prodotto penso sia un aspetto chiave: puntare a un prodotto di eccellenza paga, è importante non trascurare la qualità».
La nuova dirigenza del Gruppo Giovani Imprenditori
Confartigianato Emilia
Romagna
Componente del Consiglio anche la nostra presidente Elena Manicardi.
L’Assemblea regionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Emilia-Romagna, riunitasi giovedì 25 settembre 2025 nella sede della Federazione regionale a Bologna, ha eletto all’unanimità Denis Dall’Osso come nuovo presidente regionale. Insieme a lui, Lucia Crispino e Filippo Manfrin sono stati nominati vicepresidenti. Componente del Consiglio anche la nostra presidente Elena Manicardi.
Denis Dall’Osso, 28 anni, è amministratore della “N.D. Dall’Osso Srl”, impresa artigiana metalmeccanica con sede in provincia di Bologna e più di 25 anni di esperienza nella carpenteria metallica. Lucia Crispino, 29 anni, lavora a Forlì nell’impresa di famiglia “L’Ottagono”, storica bottega artigiana attiva nel restauro del legno da oltre tre decenni. Filippo Manfrin, 36 anni, ricopre il ruolo di responsabile tecnico commerciale alla “Idromec Italia”, azienda del ferrarese specializzata nella produzione di cilindri oleodinamici.
Anche al Mercato Albinelli si celebra la Giornata Mondiale del Pane
La Giornata Mondiale del Pane al Mercato Albinelli è stata celebrata con una sorpresa speciale: il Mercato e la nostra associazione hanno deciso di regalare in omaggio
una pratica borsina o un elegante cestino porta pane a chi ha deciso di acquistare il pane presso il Mercato. Un gesto per valorizzare l’artigianato e la tradizione.
Referente Movimento Giovani Imprenditori Elena Baraldi 059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu
Fatti bella per APRO: devoluti in beneficenza 2.000 euro
Grazie alla maratona di bellezza organizzata dalla nostra associazione con FORMart abbiamo raccolto 2.000 euro da donare ad APRO
Quasi una settantina di trattamenti complessivi per un totale di 2.000 euro. È questa la cifra raccolta grazie alle manicure, alle pieghe e ai tagli capelli uomo effettuati durante la maratona di beneficenza “Fatti bella per APRO”, promossa da Lapam Confartigianato e FORMart per raccogliere fondi da devolvere ad APRO, associazione che dal 1984 opera all’interno dell’ospedale reggiano a sostegno della salute pubblica, con particolare riguardo ai reparti di Gastroenterologia Endoscopia Digestiva, Medicina Gastroenterologica e Radioterapia Oncologica. Grazie alla generosità dei partecipanti e a una donazione diretta di Lapam Confartigianato è
stato possibile raccogliere 2.000 euro durante l’iniziativa svolta domenica 5 ottobre negli spazi di Obiettivo Bellezza di FORMart a Reggio Emilia, in Via Luigi Sani 7. Nell’arco di una giornata, dalle 9.30 alle 17, tantissimi cittadini reggiani hanno deciso di contribuire facendosi belli, appunto, per una buona causa.
«Per la nostra associazione – afferma Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale della nostra associazione – promuovere queste attività benefiche significa essere parte integrante del territorio in cui viviamo e lavoriamo. Quando si parla di sostenibilità sociale si fa riferimento al benessere della comunità e del contesto in
cui operiamo: crediamo che questa iniziativa e altri appuntamenti che stiamo portando avanti siano un chiaro esempio dell’impegno e dell’attenzione che, come Lapam Confartigianato, riponiamo in questi temi e in questi valori».
«È stata un’iniziativa che abbiamo voluto istituire anche sul territorio reggiano – fa eco Jacopo Faroni, responsabile della nostra sede di Reggio Emilia –. Abbiamo riscontrato un buon successo e una bella partecipazione. Ringrazio ovviamente FORMart per il loro grande supporto, APRO per aver accettato il nostro invito e soprattutto i professionisti che hanno svolto le loro attività mettendoli a servizio della comunità di Reggio Emilia».
«Come primo evento siamo ampiamente soddisfatti del riscontro ottenuto – aggiunge Romina Battistelli, responsabile sede FORMart Reggio Emilia –. Abbiamo avuto una grande partecipazione e l’obiettivo è riproporre l’appuntamento anche in futuro. Ringraziamo Lapam Confartigianato, tutti i professionisti che hanno prestato il loro intervento durante
Alcuni momenti della giornata di beneficenza “Fatti bella per APRO” presso il laboratorio FORMart a Reggio Emilia
la giornata, tutti i docenti, tutti gli allievi dei nostri corsi, l’azienda che ha donato i prodotti e le persone che hanno partecipato e hanno reso importante l’evento».
«Essere qui assieme a tutti i colleghi per appoggiare questa giornata di beneficenza in favore di APRO – sottolinea Cristina Rossi, titolare dell’attività Maison Cristina associata a Lapam Confartigianato – è significativo: credo che noi parrucchieri possiamo essere un canale divulgativo importante per portare un po’ il bene reciproco a tutti quanti. È sicuramente anche un modo per promuovere la nostra attività, fa sempre piacere far sapere che esistiamo, che ci siamo, che siamo presenti per la cura della persona. Penso che unire questo interesse di divulgazione e appoggiare queste associazioni sia un punto molto forte per il nostro lavoro e per il servizio che offriamo».
«È stata una giornata bellissima, tante donne e uomini sono venuti a farsi belli per APRO e con i soldi che raccoglieremo oggi APRO finanzia un grandissimo progetto per la Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva – dichiara la dott.ssa Veronica Iori, medico della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Ausl di Reggio Emilia –. Una prima parte del progetto è già stata realizzata e ha permesso di acquistare una sonda molto particolare con un ecografo nuovo che ci permette di studiare meglio i tumori del pancreas, che è una malattia purtroppo che stiamo combattendo, e invece la nuova parte del progetto coinvolge tutti e cinque gli ospedali. Siamo un reparto diffuso sul Santa Maria, l’ospedale di Montecchio, di Correggio, di Guastalla, di Castelnuovo Monti e di Scandiano: grazie all’intelligenza artificiale siamo in grado di fare delle colonoscopie più accurate. L’ia non ci sostituisce, ma ci aiuta a vedere meglio i polipi e vedendo meglio i polipi noi li possiamo togliere e quindi fare prevenzione per evitare che questi si trasformino in tumori del colon. Il ringraziamento è veramente enorme a tutti quelli che hanno partecipato oggi».
«41 anni fa – conclude Giuliano Bedogni, presidente onorario APRO – ho avuto il privilegio di incontrare alcune donne reggiane che, dopo un’esperienza negativa con un’associazione di volontariato, mi hanno chiesto di fondarne una che si occupasse soprattutto della salute e della collettività reggiana. Raccogliendo il loro invito, abbiamo fondato l’attuale APRO con Luciano Armaroli, che mi piace ricordare perché purtroppo se n’è andato qualche anno fa. Con lui e con il Dottor Giovanni Fornaciari, attuale presidente dell’associazione, abbiamo dato vita a una serie di iniziative che hanno in qualche modo reso questa associazione vicina alle sensibilità ai bisogni e a progetti di salute che riguardano tutta la collet-
tività del nostro territorio. “Fatti bella per APRO” è un’iniziativa abbastanza singolare perché APRO è stata fruitrice degli apporti provenienti da diverse iniziative di tipo sportivo, di tipo musicale, eventi sociali, pranzi sociali, lotterie, gare di pinnacolo, ma è la prima volta che entriamo nell’ambito dell’arte, della coiffure, della pettinatura e dell’estetica. È un evento che mi ha non solo incuriosito, ma anche entusiasmato perché ho visto tantissima gente contribuire. In 40 anni APRO ha raccolto 6 milioni e sono stati investiti in cervelli e tecnologia in campo sanitario per dare vita a tutta una serie di iniziative che hanno contribuito a salvare migliaia di vite».
Da sinistra a destra: Silvia Tirelli (APRO), Giuliano Bedogni (presidente onorario APRO) e dott.ssa Veronica Iori (medico della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Ausl di Reggio Emilia)
I principali ostacoli che le donne
incontrano
nell’accedere a posizioni di responsabilità
Proseguiamo il nostro dialogo con la prof.ssa Martina Raffaglio, docente di SDA Bocconi.
Per descrivere l’esclusione utilizzo una frase di un uomo in posizione di responsabilità: Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, che nel 2020 disse ‘Il patriarcato e la misoginia profondamente radicati hanno creato un crescente divario di potere di genere nelle nostre economie, nei nostri sistemi politici, nelle nostre società e nella nostra cultura’.
Una situazione ben rappresentata dal Global Gender Gap Index a cura del World Economic Forum, che posiziona l’Italia all’85° posto in classifica su 148 paesi. L’indice misura la partecipazione e la rappresentanza in politica (65° posto su 148 paesi), la partecipazione alle opportunità economiche e del mondo del lavoro (117° posto), l’accesso all’educazione (51° posto) e alla sanità con le relative prospettive di vita delle donne (89° posto).
Questi numeri rappresentano un sistema economico e politico dove le donne sono escluse e dove le decisioni sono quindi prese da uomini pensando a uomini, ricreando quindi le condizioni che le hanno escluse. C’è poi il tema delle carenze di un sistema legislativo (ad es. sui congedi di maternità a paternità) e di welfare (come i servizi per l’infanzia e l’età scolare, e quelli per gli anziani) che consenta la conciliazione fra cura della famiglia e lavoro, ma sia per gli uomini che per le donne.
Referente Movimento
Donne Impresa
Elena Baraldi 059 893 111
elena.baraldi@lapam.eu
Processi educativi
Se poi guardiamo i processi educativi vediamo che nella nostra cultura restano ancora molto spesso orientati in un modo che condiziona i maschi a diventare indipendenti, forti, assertivi, determinati verso la carriera e le femmine disponibili, attente alle relazioni, orientate alla cura e al sacrificio per la famiglia, poco assertive e poco orientate alla ricerca di posizioni di potere. E questo fa sì che in assenza di un buon sistema di welfare siano prevalentemente le donne a prendersi in carico il lavoro di cura a discapito del lavoro. In Islanda, primo paese al mondo per parità di genere, oltre ad un sistema legislativo che supporta la parità, nelle scuole dell’infanzia per rompere i meccanismi educativi tradizionali hanno cambiato l’organizzazione dei giochi al fine di allenare bambini e bambine ad essere più liberi/e dai ruoli sociali imposti dalla società: ai bambini vengono proposti giochi di accudimento, alle bambine prove di coraggio e allenamento a sostenere le proprie opinioni, e poi giochi gender-neutral in spazi condivisi con uniformi uguali. Si chiama metodo Hjalli.
Il peso degli stereotipi di genere
Gli stereotipi attribuiscono caratteristiche rigide agli individui, in base al gruppo sociale al quale appartengono, condizionando il giudizio e le aspettative sui loro comportamenti. Abbiamo già parlato delle categorie dello stile di leadership ‘maschile’ e ‘femminile’ che tendono ad essere
attribuite in modo stereotipico le une solo agli uomini e le altre solo alle donne, portando a giudizi negativi verso gli uomini empatici e collaborativi e verso le donne orientate al task e alle performance. Cito un altro esempio di stereotipo, molto diffuso nel mondo del lavoro, talora esplicito ma molto spesso implicito: ‘o sei una buona madre o fai carriera’. Questo pensiero condiziona il giudizio sia su chi è madre (attribuendo la caratteristica di buona madre solo alle donne che non sono interessate alla carriera), sia sulle donne che fanno carriera (attribuendo la caratteristica di poter fare carriera solo a chi non è una buona madre).
Il tema del linguaggio discriminante
L’uso di parole e frasi che, anche senza intenzione da parte di chi le usa, poiché rappresentano sentimenti e pensieri comuni derivati dalla cultura di appartenenza, provocano in realtà sentimenti di esclusione e disagio nei gruppi di minoranza, nel nostro caso nelle donne: dall’uso del genere maschile come forma neutra o inclusiva per riferirsi a gruppi misti o non specificati (‘siamo tutti qui’ quando sono presenti donne e uomini), al diverso significato attribuito al femminile e al maschile della stessa parola, in particolare riguardo al mondo del lavoro (la parola ‘segretario’ fa pensare ad un ruolo di responsabilità, a Guterres per esempio, mentre ‘segretaria’ fa pensare ad un ruolo ancillare), all’uso di frasi marcatamente offensive seppure entrate nell’uso comune (‘le donne sono avvantaggiate nel lavoro, basta che facciano un bel sorriso o si mettano la minigonna).
Autoesclusione
Infine esiste il fenomeno dell’autoesclusione dalle posizioni di responsabilità data non solo dalla fatica della conciliazione, ma anche dallo sforzo personale che una donna deve affrontare per affermare il suo ‘femminile’ in un contesto che le è numericamente e culturalmente
avverso. Spesso le donne rinunciano perché è molto impegnativo essere una donna in una posizione di responsabilità in un contesto popolato prevalentemente o solo da uomini, abituati ad una visione del mondo comune, ed essere visibil-
mente una minoranza, che porta una visione diversa. Inoltre, oltre a cercare di affermare le caratteristiche del ‘femminile’ che sono nuove nei contesti di potere ma che almeno gli altri si aspettano da lei in quanto una donna (cura, ascol-
to, relazioni) si rompono di fatto degli schemi culturali, affermando la volontà di fare carriera, di avere potere, di essere una leader, che è qualcosa che da una donna non ci si aspetta. Tutto questo può essere troppo faticoso.
Export e imprese: l’analisi del comparto moda
Momento complicato per il settore Moda
come si evince da un’indagine del nostro ufficio studi. Nel modenese calano imprese ed export, nel reggiano diminuiscono le imprese ma tengono le esportazioni
«L
a situazione non è sicuramente florida per le imprese del comparto. Ora è il momento di fare squadra per cercare di mantenere alto il livello qualitativo dei nostri prodotti Made in Italy». Paolo Leporati, presidente Lapam Confartigianto Moda, commenta con queste parole un’indagine dell’ufficio studi associativo che mostra numeri negativi per il settore moda nelle province di Modena e Reggio Emilia. Come emerge dall’analisi, nel modenese, dopo un 2024 che si è chiuso con un calo a doppia cifra delle esportazioni (-10,3%), il primo semestre 2025 ha visto un ulteriore calo dell’export del settore moda pari a un -15,4%, a fronte di un più contenuto -6,9% della moda regionale e un -3,8% a livello nazionale. A pagarne il prezzo più alto sono le realtà imprenditoriali: tra luglio e settembre 2025 si contano 26 cessazioni di imprese della moda in provincia di Modena, di cui 24 artigiane, pari al 38,1% di tutte le chiusure artigiane del comparto registrate in Regione. In termini relativi significa 2,3 chiusure ogni 100 imprese artigiane modenesi del settore. Il territorio reggiano mostra una dinamica più resiliente sul fronte del commercio estero. Nel primo semestre 2025, infatti, l’export del tessile-abbigliamento-pelli cresce del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, risultando essere una delle uniche due province regionali, insieme a Bologna, a registrare un aumento delle vendite estere. Reggio Emilia rappresenta oggi oltre un
terzo del valore delle esportazioni regionali del settore moda (32,2%).
Sul fronte imprenditoriale, però, la situazione resta delicata, perché nel terzo trimestre 2025 si registrano 12 cessazioni di imprese del comparto moda in provincia di Reggio Emilia, di cui 9 artigiane, il cui impatto rimane significativo: 1,4 cessazioni ogni 100 imprese artigiane reggiane del comparto.
Tra le principali difficoltà che si registrano vi è quella di una concorrenza internazionale sempre più pressante. Sul settore della moda pesa l’evoluzione degli scambi internazionali. A livello nazionale, nei primi otto mesi del 2025 l’import di prodotti moda è cresciuto del 3,4%, con un forte aumento dei flussi da Paesi extra-UE (+8,2%). In particolare, le importazioni dalla Cina segnano un +11,8% e rappresentano ormai un terzo degli acquisti italiani extra-UE (34,3%). A livello regionale questa tendenza si conferma, con l’import di prodotti della moda in crescita del 6,6% nei primi sei mesi del 2025, di cui oltre il 62% proviene da Paesi extra-UE. In particolare la Cina, pri-
mo paese da cui provengono il 18,4% dell’import regionale, ha visto un +18,8% nel primo semestre 2025.
«A questo momento di difficoltà –conclude Leporati – si sono aggiunti anche i dazi statunitensi: i prodotti della moda sono il secondo settore del made in Emilia-Romagna più esportato in USA dopo l’alimentare, tra i settori a vocazione di MPI, e anche se possono contare su un forte posizionamento qualitativo, rischiano di risentire negativamente delle barriere commerciali. A questo si aggiunge il rischio che i prodotti cinesi, penalizzati dai dazi americani, vengano dirottati verso altri mercati entrando in concorrenza più diretta con l’Europa. Nonostante Reggio Emilia tenga con l’export, è bene non sottovalutare questi aspetti che potrebbero ricadere sulle realtà del settore nel prossimo futuro. L’incertezza che caratterizza la domanda mondiale sta influenzando anche l’offerta del settore moda specializzato nei beni di lusso. Si tratta quindi di una situazione davvero complicata: difficile vedere una luce in fondo al tunnel».
Referente Categoria Moda
Laura Roncaglia 059 893 111 laura.roncaglia@lapam.eu
Nuove regole su tempi di carico e scarico
Tutti i dettagli contenuti nella circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Dopo mesi di incertezze e interpretazioni divergenti che hanno creato frizioni significative tra committenza e autotrasportatori, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tramite il Dipartimento per i trasporti e la navigazione, è intervenuto per dirimere ogni dubbio. Le numerose segnalazioni e le criticità interpretative relative ai tempi di carico e scarico, così come regolati dall’articolo 6-bis del d. lgs. 286/2005 (modificato dall’articolo 4 del decreto-legge 73/2025), hanno reso necessario un intervento meramente chiarificatorio volto a fornire un orientamento applicativo univoco. L’obiettivo dichiarato di questa disciplina aggiornata è garantire la continuità del servizio di autotrasporto. La circolare conferma in via definitiva un aspetto cruciale per l’intera categoria del trasporto: l’inderogabilità delle nuove regole. La norma, infatti, reca una disciplina stringente e dettagliata dei tempi di attesa, della franchigia e dell’indennizzo collegato. A differenza della normativa previgente, la facoltà di deroga pattizia precedentemente contemplata non è più richiamata nella modifica normativa in oggetto, un risultato che gli operatori dell’autotrasporto salutano come fondamentale. Sebbene le parti siano libere di determinare il contenuto del contratto, devono obbligatoriamente rispettare i limiti imposti dalla legge. Il MIT stabilisce tassativamente che il periodo di franchigia per l’attesa, sia ai fini del carico che dello scarico della merce, è fissato in 90 minuti. Superato questo arco di tempo, la legge prevede un indennizzo fisso di 100 euro dovuto al vettore per ogni ora o frazione di ora di ritardo. L’aspetto più delicato della circolare riguarda la distinzione tra attesa e operazioni materiali. Il Ministero
chiarisce in modo inequivocabile che i 90 minuti di franchigia previsti non ricomprendono i tempi necessari per l’esecuzione materiale delle operazioni di carico o scarico. Inoltre, lo stesso indennizzo di 100 euro è dovuto al vettore anche nel caso di superamento dei tempi che sono stati contrattualmente stabiliti per l’effettiva esecuzione di tali operazioni. Su questo punto, è fondamentale notare che per il superamento dei tempi di carico/scarico materiali non sono previsti ulteriori periodi di franchigia. L’indennizzo, dovuto per ogni ora o frazione di ora di ritardo, è liquidato integralmente (100 euro) anche per superamenti temporali
inferiori all’ora. L’unico caso in cui l’indennizzo non è dovuto è se il ritardo dovesse essere imputabile direttamente al vettore. Si raccomanda agli operatori di definire in via preventiva e con la massima accuratezza possibile il luogo, l’orario e i tempi di esecuzione delle operazioni, incluse le modalità di accesso dei veicoli ai punti di carico e scarico. Il vettore, per tutelarsi, può peraltro dimostrare l’orario d’arrivo anche avvalendosi di strumenti digitali. Infine, il MIT ribadisce la norma sulla responsabilità solidale: il committente e il caricatore sono tenuti in solido a corrispondere l’indennizzo al vettore, sebbene sia fatto salvo il diritto di rivalsa tra i coobligati nei confronti dell’effettivo responsabile del ritardo. Per tale ragione, si raccomanda di fornire indicazioni precise circa gli effettivi responsabili del carico o dello scarico e di esplicitare con chiarezza cosa si intenda per “eventuali cause di forza maggiore”.
Una
delegazione del consiglio
della
Comunicazione
in visita alla
cartiera PRO GEST
Alcuni imprenditori hanno avuto la possibilità di scoprire il ciclo produttivo della carta
Referente Categoria
Una tappa alla cartiera PRO GEST del mantovano per scoprire la produzione e realizzazione della carta e del cartone e un secondo momento formativo presso la Ondulati Maranello, sempre in provincia di Mantova, per scoprire
l’utilizzo che si fa di carta e cartone. È quanto ha potuto sperimentare una delegazione del consiglio della categoria Comunicazione della nostra associazione visitando i due stabilimenti. Un’opportunità per capire come viene utilizzato e prodotto uno dei materiali più comuni nella nostra vita quotidiana. «La categoria della Comunicazione –commenta Paolo Seghedoni, presidente della categoria per la nostra associazione – ha al suo interno una doppia anima: da una parte le imprese che fanno, se così possiamo dire, l’hardware e quindi tutta la parte di produzione di materiali che poi servono per la comunicazione, mentre dall’altra parte abbiamo le imprese e i professionisti che si occupano di comunicazione in senso software e quindi tutta la parte legata alle agenzie, ai giornalisti, ai fotografi e così via. Questa visita ovviamente era più interessante per la prima anima, quella appunto di produzione. Abbiamo avuto modo di constatare come la carta sia ancora un prodotto interessante, sia un prodotto versatile, che consente molti utilizzi. Nella cartiera PRO GEST abbiamo visto come sia possibile riciclare fino a sette volte la carta mantenendo un buon livello di prodotto. Siamo andati in una cartiera che è molto particolare perché non fa uso di cellulosa, quindi ricicla esclusivamente carta e abbiamo visto questo prodotto finale che è davvero molto interessante sia per produrre scatole piuttosto che cartone. All’Ondulati Maranello abbiamo avuto modo di testare con mano la versatilità della carta, del cartone ondulato in questo caso particolare, attraverso anche la possibilità di vedere le stampe e la produzione di pezzi con cui abbiamo a che fare tutti i giorni, dai cartoni per la pizza a tanti altri materiali che conosciamo molto bene. È sicuramente stato molto stimolante, molto utile per le imprese del settore e molto utile in generale per la categoria Comunicazione della nostra associazione».
Una delegazione del consiglio della categoria Comunicazione in vista alla cartiera PRO GEST prima e a Ondulati Maranello poi
I social media non esistono più
Sono stati rimpiazzati dai recommendation media, piattaforme piene di pubblicità ed AI, ma anche di opportunità per le aziende
Èil 2016, apri il tuo feed di Instagram e scorri le foto dei tuoi amici e parenti, dei tuoi influencer preferiti - siamo nel mezzo dell’epoca d’oro della professione che vede come massima esponente Chiara Ferragni - magari condite da qualche filtro che oggi è percepito come vintage. Da poco sono state introdotte le storie, nessuno sa cosa sia un reel e pochissimi hanno già sentito parlare di intelligenza artificiale. Le aziende che vedono nei social un’opportunità ci sono, ma postare per vendere i propri prodotti e servizi non è ancora diventato all’ordine del giorno per ogni tipo di impresa.
Passano nove anni, siamo nel 2025: apri il tuo feed di Instagram e, per trovare i contenuti di qualcuno che conosci davvero nel mondo reale, un amico o un parente, devi districarti tra una marea di inserzioni, reel pubblicitari e testi scritti da Chat GPT. Ma come ci siamo arrivati?
Per sintetizzare, si può dire che quelli che una volta erano i social media - dove è proprio il termine social a connotare un mezzo di comuni-
cazione nato per traslare relazioni sociali in un mondo virtuale strettamente connesso con quello reale - oggi sono diventati perlopiù dei recommendation media, dominati da algoritmi estremamente evoluti. Oggi, dietro la spinta di una rivoluzione iniziata da TikTok, che con i suoi video brevi e la pagina dei Per Te, popolata da ciò che - secondo un algoritmo in costante evoluzionepuò essere apprezzato dall’utente, la maggior parte di queste piattaforme ha rinunciato in buona parte alla dimensione social, per diventare qualcosa di simile a una televisione altamente personalizzata, con infiniti canali tematici a disposizione di ognuno.
A inserirsi in questo panorama di cambiamenti amplificandone gli effetti, soprattutto negli ultimi due anni con la diffusione di massa di ChatGPT e strumenti simili, è l’intelligenza artificiale, che oggi permea molti dei contenuti che troviamo online. L’utilizzo, spesso eccessivo e sconsiderato, di uno strumento estremamente potente e con applicazioni rivoluzionarie in
ogni ambito della vita umana, rende l’ambiente digitale ancor più impersonale e asettico.
Passiamo ore su piattaforme piene di pubblicità, spesso scritte - e ora, con l’utilizzo sempre più frequente di programmi che riproducono più o meno fedelmente esseri umani in video, anche parlate - da intelligenze artificiali.
I social media, quindi, sono morti? No, o meglio, i social media per come li conoscevamo sì, ma le opportunità che le aziende possono cogliere grazie a questi canali non sono mai state tante e tanto interessanti come oggi. Per poterle sfruttare, tuttavia, è fondamentale conoscere il contesto in cui ci si muove e sapere che comunicare come si faceva dieci, cinque o anche due anni fa non è più efficace. Oggi, per trarre guadagno - reputazionale ed economico - da queste piattaforme la parola chiave è una: valore. Chi riesce a emergere in un mondo di pubblicità sterili e comunicazioni standardizzate è chi sui social media, azienda o privato che sia, porta valore agli utenti. Come farlo? Informa, intrattieni, ingaggia con contenuti autentici, e con autentici non si intende scevri da qualsiasi ausilio AI, ma che trasmettano davvero qualcosa agli avventori del web che, nel panorama attuale, sono alla disperata ricerca di un po’ di “banale” umanità.
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Pos e registratori telematici: scatta l’ora dell’integrazione
Addio al collegamento fisico: il Fisco chiude il cerchio tra corrispettivi e pagamenti elettronici con nuove sanzioni dal 1° gennaio 2026
Il conto alla rovescia sta per terminare: dal 1° gennaio 2026 cambia il modo in cui esercenti e commercianti gestiscono i pagamenti elettronici e la certificazione fiscale. La situazione, che fino alla fine del 2025 considera le informazioni sulle modalità di pagamento come un mero dato statistico, è destinata a mutare, portando a regime la piena integrazione tra Registratori Telematici (RT) e dispositivi di pagamento elettronico (POS). Questo cambiamento non è solo tecnico, ma normativo, dando piena attuazione alle disposizioni previste dall’articolo 1, commi da 74 a 77, della Legge n. 207 del 2024 (Legge di Bilancio 2025), che ha riscritto il comma 3 dell’articolo 2 del decreto legislativo n. 127 del 2015. L’obiettivo primario è garantire coerenza tra i pagamenti elettronici incassati e la loro registrazione, automatizzando la certificazione fiscale e rafforzando il controllo sulle differenze tra quanto dichiarato e quanto effettivamente incassato. Come spiegato anche all’interno di un articolo del Sole 24 Ore a firma di Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce, nonostante le preoccupazioni iniziali su costi e tempi di implementazione, l’Agenzia delle Entrate ha individuato una soluzione operativa che riduce l’onere a carico di esercenti e produttori, garantendo l’operatività della misura già dal 1° gennaio 2026, senza necessità di proroghe. L’integrazione tra RT e POS sarà di tipo logico e non fisico. Questo collegamento avverrà tramite l’associazione dei relativi numeri di matricola utilizzando un servizio online ad hoc fornito dalle Entrate. Tale procedura richiederà che gli strumenti utilizzati per accettare la moneta elettronica siano censiti e
attivati nel punto vendita. È fondamentale notare che i mezzi di pagamento interessati non si limitano alle sole carte di credito o di debito, ma includono tutti gli strumenti che facilitano l’utilizzo della moneta elettronica, siano essi hardware (come il tradizionale POS), software o app di pagamento. Tutti questi strumenti devono essere sempre collegati a quello che memorizza e trasmette i corrispettivi telematici, assicurando che i dati vengano registrati puntualmente e inviati in modo aggregato. Per facilitare l’a dempimento, la procedura telemati ca esporrà all’esercente l’elenco degli strumenti di pagamento elettronico di cui risulta titolare, preventiva mente comunicati all’Agenzia dagli operatori finanziari. Sarà comunque indispensabile, all’atto della vendita, digitare correttamente in cassa la modalità di pagamento utilizzata dal cliente. Questa informazione
costituirà, a partire dal 2026, oggetto di analisi e controllo da parte delle Entrate, incrociando i dati mensili sui pagamenti elettronici ricevuti dai prestatori di servizi. Il cambiamento più significativo per gli esercenti riguarda l’introduzione di un nuovo e severo regime sanzionatorio a partire dal 1° gennaio 2026. La mancata memorizzazione o trasmissione dei dati dei pagamenti elettronici comporterà una sanzione di 100 euro per ciascuna trasmissione mancata. È cruciale sottolineare che questa sanzione si applica anche nel caso in cui il tributo sia stato correttamente liquidato, e non è escluso il cumulo giuridico. Il mancato collegamento dello strumento di pagamento e il non utilizzo delle funzionalità disponibili online comporteranno l’irrogazione di una sanzione da 1.000 a 4.000 euro. In entrambi i casi di mancato collegamento o mancato utilizzo delle funzionalità online, sono applicabili anche le sanzioni
Mozioni e Delibere Congressuali
MOZIONE ASPIM:
Sostegni urgenti per investimenti e settori strategici
L’associazione chiede interventi immediati per rifinanziare le misure della Transizione 5.0 e semplificare l’accesso ai fondi, oltre a correggere le limitazioni sulla compensazione dei crediti d’imposta che creano
MOZIONE CONFARTIGIANATO:
problemi di liquidità. Prosegue inoltre l’impegno nei tavoli di crisi Moda e Meccanica per ottenere supporto alle filiere chiave del Made in Italy;
Disegno di legge di riforma della legge quadro sull’artigianato
La proposta di riforma aggiorna il quadro normativo dell’impresa artigiana, favorisce giovani e ricambio generazionale, tutela la denominazione artigiana.
MOZIONE LICOM:
Occorre seguire con attenzione l’iter legislativo e supportare attivamente la riforma per rafforzare il settore nell’innovazione e nella competizione globale;
Innovazione, territori e competitività per le piccole imprese
L’associazione chiede di sostenere imprenditrici e imprenditori nei processi di innovazione, digitalizzazione e uso dell’intelligenza artificiale, accompagnandoli con competenze concrete e sensibilizzazione continua. Si sollecita inoltre un rafforzamento
MOZIONE ANAP
del dialogo con i territori, una promozione turistica integrata, maggiore equità fiscale, il presidio locale dell’associazione e interventi su ricambio generazionale, saldi e commercio online.
Un welfare locale più vicino, equo e innovativo
Si propone un modello di welfare che rafforzi sanità territoriale, integrazione socio-sanitaria, sostegno economico e coesione dei territori, valorizzando partecipazione, invecchiamento attivo e tutela delle
fasce fragili. Si chiede un lavoro condiviso tra istituzioni, imprese e comunità per costruire un sistema più accessibile, sostenibile e orientato all’innovazione.
Ai sensi dell’art. 7 dello Statuto di Lapam Federimpresa e dell’art. 30 del Regolamento per lo svolgimento del Congresso Generale. Ai sensi dell’art. 20 del regolamento per lo svolgimento delle Assemblee Generali di Aspim, Confartigianato e Licom.
1) DELIBERA STRAORDINARIA
Allineamento del rinnovo degli organi di Associazioni territoriali e Federazioni regionali alle cariche nazionali. Adeguamenti statutari.
La Confartigianato richiede che entro il 2028 tutte le cariche territoriali e regionali siano allineate secondo un programma nazionale. Lapam Federimpresa adotterà una delibera straordinaria per uniformare le sca-
denze dei mandati al 30 settembre 2028 e adeguare gli statuti locali ai principi confederali, verificando la compatibilità tra norme nazionali e struttura interna dell’organizzazione.
È stato deliberato quanto segue:
1. approvare l’allineamento del rinnovo degli organi sociali, solo per il prossimo mandato, con scadenza di tutte le cariche associative al 30 settembre 2028. Dopo tale termine, con il prossimo Congresso Generale, la durata dei mandati delle cariche tornerà ad essere quadriennale come previsto dal nostro Statuto.
2. verificare la compatibilità delle norme statutarie confederali con la struttura e i principi dello Statuto di Lapam Federimpresa e degli Statuti delle Associazioni Federate, nonché dei relativi regolamenti attuativi.
2) DELIBERA
Modifica all’Articolo 25 del Regolamento per lo svolgimento del Congresso Generale di Lapam Federimpresa
Si propone di ridurre il numero minimo di preferenze da 26 a 24 per le elezioni del Consiglio Direttivo Generale, adeguando la norma alla situazione attuale con tre Associazioni Federate (Confartigianato, Licom e Aspim) e garantendo la rappresentanza minima di 8 membri per ciascuna.
Il testo dell’articolo 25 del Regolamento risulta così modificato:
“...OMISSIS...
I delegati, per consentire la rappresentanza in Consiglio Direttivo Generale di almeno otto membri per ciascuna delle Associazioni Federate, come previsto dall’art 8 del presente regolamento, devono esprimere – a pena nullità – un numero di preferenze non inferiore al numero minimo dei candidati da eleggere per ciascuna Associazione e così devono esprimere, in tutto, almeno ventiquattro preferenze...OMISSIS…”
3) DELIBERA
Modifica articolo 1 e articolo 10 del Regolamento per lo svolgimento del Congresso Generale di Lapam Federimpresa
Si è deliberato di integrare l’invio della convocazione del Congresso generale ordinario, oggi previsto solo tramite lettera raccomandata, includendo strumenti più moderni come email o PEC.
Il testo degli articoli 1 e 10 del Regolamento risultano così modificati:
Art.1: “...OMISSIS...L’atto di convocazione è inviato, almeno 90 giorni liberi prima della data fissata per lo svolgimento del Congresso generale, con posta elettronica ordinaria o certificata a tutti i membri del Consiglio direttivo generale ed a tutti i Presidenti delle Sedi periferiche assenti alla riunione in cui è stata deliberata la convocazione...OMISSIS...”
Art.10: “OMISSIS...Le Assemblee precongressuali sono convocate, a cura della Segreteria della Federazione, dal Presidente Generale uscente che si consulterà, in ordine alla data, con i Presidenti delle Sedi Periferiche, con atto di convocazione spedito con posta elettronica ordinaria o certificata a tutti gli iscritti delle Associazioni federate appartenenti alla Sede, da inviare almeno dieci giorni prima della data prevista per l’assemblea precongressuale...OMISSIS...”
Corsi e Formazione organizzata da FORMart
Competenze tecnico specialistiche per l’Open Innovation finalizzate all’inserimento di nuove professionalità nella filiera delle costruzioni Visioni artificial
Obiettivi: Il corso accompagna nell’acquisizione di competenze sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa per la produzione di contenuti visivi. Particolare attenzione viene riservata all’integrazione di queste tecnologie nei processi comunicativi e promozionali connessi al settore delle costruzioni, del design e dell’arredo. Al termine del percorso, i partecipanti saranno in grado di utilizzare strumenti di AI per creare e migliorare immagini e video, interpretandone potenzialità, limiti e implicazioni etiche. Il corso favorisce inoltre un approccio organizzato al flusso di lavoro digitale, funzionale a una comunicazione visiva efficace e innovativa.
Durata: 24 ore
Periodo: 15/01 – 19/02
Costo: Gratuito
Qualifica di acconciatore
Obiettivi: L’obiettivo del corso è ottenere la qualifica di acconciatura, il titolo valido in tutta Italia che consente di lavorare in saloni di bellezza per donna, uomo e barber. Il corso biennale ti offrirà una preparazione completa per sviluppare le competenze teoriche, le capacità pratiche e l’esperienza necessaria per svolgere la professione di acconciatore.
Il corso ha la durata di 2 anni, durante i quali apprenderai come eseguire le principali tecniche da hairstylist e acquisirai le competenze per la cura dei capelli. Con i docenti specializzati in chimica, cosmetologia e tricologia conoscerai ogni aspetto dello studio del capello e sarai in grado di effettuare diagnosi tricologiche e trattamenti cosmetologici. In più parteciperai a 2 periodi in stage per fare pratica, acquisire esperienza e farti conoscere nel mondo del lavoro.
Durata: 1.800
Periodo: 15/12 – 01/10
Costo: € 6.900,00 esenti IVA
Percorso di aggiornamento per installatori e manutentori di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (FER)
Obiettivi: L’Art. 15, del D.LGS. 28/2011 e S.M.I rende obbligatoria la frequenza di corsi di aggiornamento per Responsabili Tecnici installatori e manutentori di impianti a fonti energetiche rinnovabili. La DGR 1228/2016 ne ha successivamente stabilito gli standard formativi. Gli aggiornamenti illustrano sviluppi, innovazioni tecniche e normative di settore e applicazioni pratiche con riferimento alle seguenti tipologie di impianti FER: sistemi a biomassa, pompe di calore, sistemi solari termici e sistemi solari fotovoltaici.
Durata: 16 ore online
Periodo: 09/12 – 15/12
Costo: € 240,00 esenti iva NON
Addetti all’uso di PLE che possono operare con e senza stabilizzatori
Obiettivi: Il corso è rivolto ai lavoratori addetti all’uso sia di PLE con stabilizzatori che PLE senza stabilizzatori. Fornisce le conoscenze necessarie per legge in materia di sicurezza e prevede moduli di formazione tecnica.
Durata: 10 ore
Periodo: 15/12 – 16/12
Costo: € 250,00 + iva
Aggiornamento addetti alla conduzione dei carrelli elevatori industriali semoventi con conducente a bordo
Obiettivi: Il corso è pensato per l’aggiornamento dei lavoratori addetti alla conduzione di carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo. Fornisce le conoscenze necessarie per legge in materia di sicurezza e prevede moduli pratici.
Durata: 4 ore
Periodo: 01/12/2025
Costo: € 70,00 + iva
Aggiornamento addetti all’uso di PLE che possono operare con e senza stabilizzatori
Obiettivi: Il corso è rivolto a tutti i lavoratori addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili elevabili che possono operare senza stabilizzatori
Inglese per le strategie di accoglienza alberghiero-ricettiva - settore hospitality - modalità webinar
Obiettivi: questo percorso rappresenta un’occasione di specializzazione nell’utilizzo dell’inglese proprio del settore dell’Hospitality, coprendo vari aspetti della comunicazione in lingua con lessico specifico ed espressioni idiomatiche, presentando situazioni pratiche che si verificano nella routine lavorativa quotidiana nel contesto turistico-ricettivo.
Destinatari: Il corso si rivolge a titolari, gestori, responsabili e addetti alla reception o al servizio assistenza alla clientela in strutture del settore, alberghiero-ricettive, in generale tutti gli operatori del settore che svolgono un ruolo fondamentale nell’approccio, gestione e fidelizzazione del cliente straniero. Il corso è aperto a persone occupate che operano nel sistema di riferimento con sede legale o unità locale in Emilia Romagna.
ASG strategy: dal bilancio di Sostenibilità alla Competitività d’Impresa - modalità webinar
Obiettivi: Il corso offre una visione strategica e operativa del bilancio di sostenibilità come strumento di gestione, comunicazione e creazione di valore per l’impresa. Il percorso è progettato per generare un impatto concreto sulle imprese, fornendo strumenti operativi, modelli personalizzabili e momenti di confronto su casi reali.
Destinatari: Il corso è dedicato a imprenditori, titolari, figure chiave e di vertice, responsabili di processo, gestori di progetti complessi e professionisti in genere con una solida competenza specialistica nel loro settore. Il corso è aperto a persone occupate che operano nel sistema di riferimento con sede legale o unità locale in Emilia Romagna.
Durata: 20 ore,
Periodo: 03/02 – 03/03
Iscrizioni entro il: 07/01
Costo: Finanziato
Buste paga e contributi webinar (edizione serale)
Obiettivi: Il corso è finalizzato a fornire gli strumenti applicativi necessari per l’elaborazione di una busta paga corretta, attraverso l’analisi delle singole voci retributive, rispettando tempi, modi e obblighi di legge. Al corso possono accedere sia operatori junior del settore, che principianti in materia.
Destinatari: Il corso è rivolto a:
• persone in cerca di lavoro che desiderano acquisire una preparazione professionale per la gestione di paghe e contributi, per avere maggiori opportunità di inserimento lavorativo in aziende, studi professionali, enti.
• addetti junior buste paga, addetti ufficio amministrazione del personale
Corso di abilitazione per assistente di studio odontoiatrico (ASO)
Obiettivi: Il corso consente di ottenere l’attestato di Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO), l’abilitazione richiesta per lavorare in strutture mediche pubbliche, private e catene/ gruppi odontoiatriche/ci.
I medici, i docenti e gli esperti prepareranno ogni partecipante a:
• assistere l’odontoiatra durante gli interventi clinici, visite e attività di prevenzione
• predisporre gli strumenti e le apparecchiature
• accogliere i clienti e gestire gli appuntamenti, anche telefonicamente, via mail e piattaforme
• interfacciarsi con i fornitori, collaboratori e società assicurative.
L’attestato di Assistente di Studio Odontoiatrico può essere utilizzato anche per concorsi pubblici.
Destinatari: Il corso è rivolto a:
• persone che vogliono trovare lavoro in studi dentistici come ASO;
• segretarie, collaboratori e addetti al front office in studi odontoiatrici che desiderano ottenere l’attestato per svolgere il ruolo di ASO.
Durata: 300 ora di aula 400 ore di tirocinio
Periodo: 12/12 – 29/10
Iscrizioni entro il: 03/12
Costo: € 2.700,00
Fisco
Esaurite le risorse per il credito d’imposta transizione 5.0
Il Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT), con un decreto dello scorso 6 novembre 2025, ha comunicato l’esaurimento delle risorse disponibili per accedere al credito d’imposta transizione 5.0 art 38 del DL 19/2024. ll decreto prevede che alle imprese che, a partire dal 7 novembre 2025, presentano comunicazioni di prenotazione del credito d’imposta, sarà inviata una ricevuta di indisponibilità delle risorse. Resta comunque garantita la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre 2025. Le comunicazioni di prenotazione trasmesse a partire dal 7 novembre sono considerate validamente depositate e daranno luogo al rilascio di una ricevuta. In caso di nuova disponibilità finanziaria – derivante dallo scorrimento delle domande o dall’attivazione di ulteriori risorse – il GSE informerà le imprese secondo l’ordine cronologico di invio delle domande di prenotazione. Con un ulteriore comunicato, il MIMIT ha inoltre informato che, a seguito dell’annuncio dell’esaurimento delle risorse di transizione 5.0, con prenotazioni che hanno raggiunto l’obiettivo dei 3 miliardi, si è registrata anche una forte accelerazione delle prenotazioni anche sul piano 4.0. Viene precisato che il GSE al raggiungimento della soglia dei 2,2 miliardi di euro trasmetterà una comunicazione di esaurimento risorse.
Lavoro
Proroga ammortizzatori sociali in deroga nel settore moda
È stata ulteriormente prorogata la possibilità, per i datori di lavoro (anche artigiani) con forza occupazionale media fino a 15 addetti, operanti nel settore moda (tessile, abbigliamento, calzaturiero, pelletteria, concerie, montatura e saldatura di accessori della moda), di fare ricorso ad ammortizzatori sociali in deroga. Il DL 92/2025 ha infatti previsto ulteriori dodici settimane, per il periodo compreso dal 1° febbraio al 31 dicembre 2025, in cui i datori di lavoro sopra individuati possono ricorrere a trattamenti di integrazione salariale aggiuntivi rispetto ai limiti ordinari di durata massima dei trattamenti di integrazione salariale e di ricorso alle prestazioni erogate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale alternativo per l’Artigianato (FSBA).
Misure per agevolare il lavoro agile nei comuni montani
Per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei comuni montani, viene introdotto un incentivo alle imprese che promuovano il lavoro agile (smart working) quale modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa. L’agevolazione, che è pari, per gli anni 2026 e 2027, all’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nel limite massimo di importo pari a 8.000 € su base annua, riparametrato e applicato su base mensile, spetta per ciascun lavoratore con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, che non abbia compiuto il 41° anno di età alla data del 20 settembre 2025, che svolga stabilmente la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile in un comune montano con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e vi trasferisca la propria abitazione principale e domicilio stabile da un comune non montano. Prevista una progressiva riduzione dell’incentivo per gli anni successivi: 50% della contribuzione a carico del datore di lavoro, nel limite annuo di 4.000 €, per il biennio 2028-2029 e 20% (limite annuo 1.600 €) per il 2030. La concreta applicazione della misura è subordinata all’emanazione di decretazione attuativa demandata ai dicasteri Lavoro/Economia/Made in Italy/ Affari regionali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Bandi
Rating di Legalità
Il Rating di Legalità, rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è uno strumento pensato per valorizzare le imprese che operano nel rispetto delle regole, della trasparenza e della correttezza. Un indicatore che misura il livello di integrità e affidabilità di un’azienda nei rapporti con clienti, fornitori e Pubblica Amministrazione. Ottenere il Rating di Legalità significa distinguersi come impresa etica e responsabile, capace di unire competitività e legalità. È un segno concreto di fiducia e credibilità che apre le porte a numerosi vantaggi, tra cui premialità nei bandi pubblici, agevolazioni nell’accesso al credito, reputazione e immagine positive e semplificazione nei rapporti con la PA. Possono ottenere il rating le imprese con sede in Italia, iscritte al Registro delle Imprese, con almeno 2 anni di attività e un fatturato minimo di 2 milioni di euro. Il punteggio è espresso in stelline (da 1 a 3): una stella indica il rispetto dei requisiti minimi di legalità, mentre due o tre stelle si ottengono adottando comportamenti virtuosi aggiuntivi (modelli 231, tracciabilità dei pagamenti, codici etici, iniziative CSR, ecc.). Il rating di legalità ha validità biennale ed è rinnovabile. Il Rating di Legalità non è solo un riconoscimento formale, ma un vero strumento di competitività e fiducia: dimostrare di essere un’impresa che opera nel rispetto delle regole significa valorizzare la propria reputazione, accedere a nuove opportunità di finanziamento e contribuire a un sistema economico più sano e trasparente. Per maggiori informazioni e per assistenza nella compilazione della domanda è possibile contattare l’ufficio credito e finanza agevolata di Lapam Confartigianato.