Sub tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino

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SUB TUTELA DEI

il giudice rosario livatino

Con la trascrizione delle agende annuali di Rosario Livatino

Questo libro appartiene a ____________________________________

Volume realizzato in occasione della mostra

Sub tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino

esposta alla XLIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli

Promossa da Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino, Centro Culturale Il Sentiero di Palermo

A cura di Guido Facciolo, Matteo Filippi, Roberta Masotto, Salvatore Taormina, Carlo Torti, Carlo Tremolada, Paolo Tosoni

Progetto grafico

Regia interviste Luca Indelicato

Videomaker Marco Bonadonna

Sound Designer Michele Covio

Voci audio gentilemente prestate dagli attori

Filippo La Porta, Giuseppe Santostefano, Antonio Sposito

Audio video Sound d Light

Progetto architettonico Maria Chiello

Stampa Immaginazione stampa digitale

Noleggio mostra

IES – International Exhibition Service

Sub tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino www.itacaedizioni.it/sub-tutela-dei

Prima edizione: agosto 2022

Prima ristampa: febbraio 2023

Seconda ristampa: ottobre 2025

© 2022 Itaca srl, Castel Bolognese

Tutti i diritti riservati

ISBN 978-88-526-0741-7

Impaginazione grafica: Isabel Tozzi

Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)

Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione.

Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.

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SUB TUTELA DEI

Il giudice Rosario Livatino

Promossa da

Libera Associazione Forense

Centro Studi Rosario Livatino

Centro Culturale Il Sentiero

A cura di

Guido Facciolo, Matteo Filippi, Roberta Masotto, Salvatore Taormina, Carlo Torti, Carlo Tremolada, Paolo Tosoni

Ringraziamenti

Si ringrazia l’Arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, e la sua diocesi, per la concessione della reliquia del beato Rosario Angelo Livatino.

Per le immagini si ringrazia l’Associazione Casa Giudice Livatino che ha cortesemente concesso le foto della famiglia Livatino.

La mostra è stata realizzata con il sostegno di Cooperativa Sociale Giotto, Fondazione San Benedetto Educazione e Sviluppo, Fondazione Banca Popolare di Verona, Policentro by Iemi srl, CMP Consorzio Milanese Progettazione, SICEA, Associazione Incontro e Presenza, Industria Italiana Ponteggi.

Un ringraziamento speciale a G. Mondini S.p.A. che ha voluto onorare la figura del proprio fondatore, Giovanni Mondini, imprenditore umile, generoso, geniale e visionario, guidato dalla passione e dal coraggio, ma soprattutto dalla fede in Dio, vera bussola nel cammino della civiltà, del progresso, della bellezza, verso un futuro di speranza. Giovanni un imprenditore, ma, ancora prima, un uomo buono.

Infine un caloroso ringraziamento a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla messa in opera di questo percorso.

Introduzione

L’idea della mostra nasce dallo stupore di un gruppo di avvocati della Libera Associazione Forense che si sono imbattuti nella vita del Beato Rosario Livatino. La stessa Libera Associazione Forense, il Centro Studi Rosario Livatino, il Centro Culturale il Sentiero di Palermo ne sono i curatori.

L’originalità e l’utilità della mostra è ben sintetizzata nelle parole di san Paolo VI: «L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta dei maestri lo fa perché sono dei testimoni», citate dal cardinale Marcello Semeraro alla messa di beatificazione del Giudice. Rosario Livatino è un testimone credibile e affascinante, perché il suo percorso è quello di un uomo ordinario, che non si è reso protagonista di gesti o opere eccezionali, per nulla distante dall’esperienza possibile per ciascuno di noi e men che meno irraggiungibile per doti o virtù, ma che per la fede ha vissuto la sua vita ordinaria in modo straordinario. Di cosa è stato e ci è testimone? Di una unità non forzata, quasi naturale, tra la fede cristiana, di cui è profondamente intriso (che eredita dai suoi genitori e fa propria), la sua quotidianità e il suo lavoro di magistrato. Le pagine dedicate al tema della sua professione presso l’Ufficio di Procura e del Tribunale, ad esempio, lo evidenziano in modo chiaro.

Nella vita e nella professione di Rosario Livatino si incarna perfettamente l’auspicio di Benedetto XVI che «l’intelligenza della fede diventi intelligenza della realtà».

Una particolare caratteristica della vita di Rosario Livatino è l’attenzione al particolare, espressione di una con-

cezione unitaria della vita e dell’istante presente. La cura del dettaglio che osserva nel suo lavoro di magistrato egli la trasferisce a tutti gli aspetti della propria vita: agli affetti, alla pratica religiosa, alle dinamiche familiari e ve ne è ampia traccia nelle sue agendine dove annota con cura ogni ricorrenza dei propri genitori, il giorno in cui si confessa, la malattia di un parente…

Ciò che vale per Rosario Livatino è quello che di volta in volta ha davanti, nell’istante in cui vive, si tratti di istruire il processo a carico di un imputato con elevata caratura criminale o di accompagnare il padre a ritirare la pensione o di ricordarsi del collega afflitto da preoccupazioni. Una concezione della vita che abbraccia l’istante presente come il luogo decisivo in cui tutta la vita si consuma nel compito che Dio gli ha affidato.

In tale ottica risulta di estremo interesse la lettura della trascrizione delle agende annuali di cui l’Arcidiocesi di Agrigento ha autorizzato la pubblicazione.

La mostra si divide in cinque stanze, in cui si snodano via via la vita, il contesto storico, l’umanità, la professione di Magistrato e il martirio di Rosario Livatino assassinato in «odium fidei», come riconosciuto dalla causa di beatificazione, conclusasi con la proclamazione a Beato da parte di papa Francesco il 9 maggio 2021.

All’interno della mostra, inoltre, si possono vedere e ascoltare le commoventi interviste di numerosi testimoni che hanno conosciuto o sono stati colpiti successivamente dalla vita di Rosario Livatino.

Nella quinta e ultima stanza sono presenti due pannelli con le lettere di uno dei mandanti e di uno degli esecutori materiali dell’omicidio che, pentiti, chiedono il suo perdono, oltre ad una teca con la camicia insanguinata che indossava Rosario Livatino il giorno dell’agguato.

La reliquia è il segno potente della sua “presenza” e siamo persuasi che proprio quest’ultima abbia reso possibile l’esperienza e la realizzazione della mostra: chiunque può entrare in rapporto con lui e trarre dalla testimonianza della sua vita, così attuale, insegnamento e beneficio per la propria.

La reliquia esposta nella casa del giudice Livatino.

La vita

1952, 3 ottobre. Rosario Angelo Livatino nasce a Canicattì: è uomo del nostro tempo; se non fosse stato ucciso, oggi sarebbe ancora in servizio.

1952, 7 dicembre. Riceve il sacramento del Battesimo presso la chiesa della città natale.

1964, 26 luglio. Riceve il sacramento della Comunione.

1966-1971. A Canicattì frequenta il liceo classico Ugo Foscolo.

1971-1975. Studia alla facoltà di giurisprudenza di Palermo e si laurea con la lode.

1977-1978. Lavora come vicedirettore all’Ufficio del Registro di Agrigento.

1978. Vince il concorso magistratura e svolge il tirocinio al Tribunale di Caltanissetta.

1979-1989. È sostituto procuratore al Tribunale di Agrigento.

1988, 29 ottobre. A 35 anni di età, dopo avere seguito regolarmente il corso di preparazione, Rosario Livatino riceve il sacramento della Confermazione.

1989. Si trasferisce come giudice, nello stesso Tribunale, nella sezione penale.

1990, 21 settembre. È ucciso in un agguato lungo la SS 640 Agrigento-Caltanissetta, mentre si reca al lavoro.

Alla pagina seguente: Rosario Livatino bambino. A passeggio col padre.

2021, 9 maggio. Nella cattedrale di San Gerlando ad Agrigento viene proclamato beato nella S. Messa celebrata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi.

29 ottobre. È il giorno della sua memoria liturgica, anniversario della Cresima.

Il sommo atto di giustizia

è necessariamente sommo atto di amore se è giustizia vera, e viceversa se è amore autentico.

21 settembre 1990 il giudice Rosario Angelo Livatino fu assassinato dalla mafia in “odium fidei”, come riconosciuto dalla causa di beatificazione. Il 9 maggio 2021 è stato proclamato beato nella cattedrale di Agrigento.

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«Credibilità fu per lui la coerenza piena e invincibile tra fede cristiana e vita. Livatino rivendicò, infatti, l’unità fondamentale della persona; una unità che vale e si fa valere in ogni sfera della vita: personale e sociale.

Questa unità Livatino la visse in quanto cristiano, al punto da convincere i suoi avversari che l’unica possibilità che avevano per uccidere il giudice era quella di uccidere il cristiano. Per questo la Chiesa oggi lo onora come Martire».

Mostra promossa da Libera Associazione Forense · Centro Studi Rosario Livatino · Centro Culturale Il Sentiero

A cura di Guido Facciolo, Matteo Filippi, Roberta Masotto, Salvatore Taormina, Carlo Torti, Carlo Tremolada, Paolo Tosoni

€ 15,00

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