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4. LE "AREE 5%"
from Analisi Rete Natura 2000 Dolomiti UNESCO: ipotesi di armonizzazione normativa e gestione "aree 5%"
4. LE "AREE 5%"
Per quanto riguarda aree comprese all’interno dei 9 Siti Seriali Dolomiti UNESCO ma prive di norme di tutela e conservazione derivanti da Piani Ambientali dei Parchi e/o da Piani di Gestione e Misure di Conservazione per le aree della Rete Natura 2000 è stata predisposta un'analisi puntuale delle stesse sito per sito. Tali aree, per semplicità di lettura, verranno denominate “aree 5%” in quanto rappresentano circa il 5% dell’interno Patrimonio Dolomiti UNESCO. In particolare la superficie totale di aree non coperte da Parchi e/o Rete Natura 2000 equivale al 5,38% dell’intero patrimonio, di cui il 3,20% all’interno delle Aree Cuore e il 2,18% all’interno delle Aree Tampone. Tali aree sono in percentuale prevalentemente concentrare sui siti n. 5 e 7 (che in totale rappresentano circa il 71% delle “aree 5%”). L’obiettivo è quello di stabile la strategia di gestione delle aree 5% e offrire degli strumenti utili a fissare le aree dalle quali partire al fine di rispondere alla richiesta del valutatore UNESCO di garantire adeguate misure di salvaguardia per tutto il Patrimonio Dolomiti UNESCO. Al fine di definire una metodologia di gestione delle aree 5%, le stesse sono state definite in due tipologie: TIPOLOGIA A. Le aree ricadenti in tale tipologie sono quelle che, per dimensione o per conformazione, sono da ritenersi poco più che refusi cartografici. Queste necessitano comunque di una procedura di condivisione di intenti tra i soggetti istituzionali coinvolti; TIPOLOGIA B. Sono le aree che per dimensione e conformazione, necessitano di una procedura più approfondita e concertata al fine di garantire anche per queste la tutela richiesta dall’UNESCO espressa dall’analisi del valutatore. Si dovrà vagliare se ampliare perimetri e/o normative delle aree protette limitrofe (Parchi o Rete Natura 2000) o definire comunque ulteriori diverse opzioni per rispondere comunque all’obiettivo di cui sopra. Per ogni Sito Dolomiti UNESCO sono state pertanto redatte due schede: • una relativa alla Governance del sito, descrittiva degli Enti Territoriali coinvolti, delle singole Aree Protette presenti nel Sito e dei relativi strumenti di gestione e pianificazione. Al fine di rendere anche graficamente immediatamente percepibile la complessità dei soggetti coinvolti, ogni elemento riportato in mappa ha una specifica colorazione a seconda della Provincia di appartenenza. • una relativa alle “aree 5%”, in cui vengono puntualmente individuate e quantificate le aree per le quali dovranno essere previste le azioni di concertazione per il raggiungimento dell’obiettivo di conservazione. Nella scheda è riportata una tabella con la numerazione progressiva delle aree 5%, divise a seconda che ricadano in Area Cuore o Area Tampone, con indicazione della superficie, dei Comuni coinvolti e delle aree protette direttamente interessate all’ampliamento delle tutele. Tale schedatura è presente nell'allegato 1 del presente documento. Qui si riportano le tavole di sintesi e le considerazioni conclusive emerse. La procedura suggerita per le due tipologie, finalizzata all'allargamento normativo richiesto è la seguente: TIPOLOGIA A La tipologia A include le aree che per dimensione o per conformazione sono da ritenersi poco più che refusi cartografici che necessitano comunque una procedura di condivisione di intenti tra i soggetti istituzionali coinvolti. Nel complesso si tratta di 7 aree, riferite principalmente alle Aree Tampone e comprese all’interno dei siti 1, 3 e 5. La procedura che si suggerisce di seguire per ognuna delle 7 aree individuate, prende spunto dalla procedura utilizzata dalla Regione Veneto in sede di verifica/modifica/recepimento dei limiti amministrativi comunali.
La procedura per l’ampliamento cartografico delle aree 5% si articola nelle seguenti fasi: • Trasmissione agli uffici competenti dei soggetti interessati • (Comuni, Enti Parco, Regione, Provincia) di un elaborato cartografico a scala adeguata con individuata l’area 5% in oggetto e la proposta di allineamento cartografico; • Verifica ed eventuale segnalazione di modifica dei suddetti • limiti da parte degli Enti coinvolti; • Accettazione e validazione da parte delle Amministrazioni • Comunali dell’adeguamento cartografico dei perimetri; • Formalizzazione dei risultati dell’aggiornamento.
TIPOLOGIA B La tipologia B include le aree che per dimensione e conformazione, necessitano di una procedura più approfondita e concertata al fine di garantire la tutela richiesta dall’UNESCO espressa dall’analisi del valutatore. Dopo un primo step con il tavolo della Rete Aree Protette in cui si dovrà decidere se esiste e in che forma lo spazio per proporre agli interlocutori possibili ampliamenti di perimetri e/o normative delle aree protette (Parchi o Rete Natura 2000) si attiveranno le forme di concertazione con tutti gli attori coinvolti. Nello specifico per ognuna delle 34 aree 5% definite di tipologia B si attiverà una specifica procedura articolata come segue: 1. Costituzione di un Tavolo di Concertazione tra Enti Coinvolti (Regione, Provincia, Comuni) per ogni singolo possibile ampliamento (5%). 2. Esporre una tavola dell’Uso del Suolo dell’area di possibile ampliamento per specificarne la natura. 3. Esporre una tavola del Mosaico delle Previsioni degli strumenti urbanistici comunali e di Piani Territoriali Provinciali per l’area di possibile ampliamento. 4. Condividere con i partecipanti al Tavolo di Concertazione le possibili alternative per garantire la salvaguardia dei valori universali. Queste potrebbero ad esempio contenere: • Ipotesi 1 . Variante agli Strumenti Urbanistici Comunali al fine di inserire gli indirizzi normativi ereditati dal Piano Ambientale o dal Piano di Gestione delle aree limitrofe all’area di possibile ampliamento; • Ipotesi 2 . Variante ai perimetri della Rete Natura 2000 e/o dei Parchi Naturali; • Ipotesi 3 . Individuazione di Raccomandazioni/Norme di Indirizzo che i soggetti interessati potrebbero adottare all’interno di strumenti pattizi (Accordi di Programma, Protocolli di Intesa, ecc.) in cui ci si impegna reciprocamente ad adottare misure per la salvaguardia del bene. • Ipotesi 4 . Altre ipotesi potrebbero nascere direttamente dalla discussione al tavolo. L'ipotesi 3 è quella maggiormente percorribile e realistica. I Siti più significativi dal punto di vista dimensionale rispetto alla presenza di “aree 5%” sono: • il Sito 5 - Dolomiti Settentrionali/Nördliche Dolomiten che comprende circa il 37% delle aree non incluse in Aree Protette • il Sito 7 - Sciliar-Catinaccio / Shlem-Rosengarten - Latemar che contiene circa il 35% delle aree non incluse in Aree Protette; • il Sito 3 - Pale di San Martino-San Lucano - Dolomiti Bellunesi - Vette Feltrine che comprende circa il 17% delle aree non incluse in Aree Protette; Si può quindi concludere che su 3 siti ricade l’89% delle aree non incluse in Aree Protette.
Una considerazione particolare va fatta anche sul Sito 2 - Marmolada in quanto, pur incidendo per l’8% sulle “aree 5%”, risulta essere particolarmente significativa in quanto l’area attualmente priva di norme derivanti da Piani Ambientali o Piani di Gestione è pari a circa il 40% del sito stesso
Figura 24. Quadro d'insieme delle Aree Protette
Figura 25. Quadro d'insieme delle aree 5%
