Studio per la realizzazione di punti informativi WHS UNESCO in aree HOT SPOT per la diffusione della

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IMPLEMENTAZIONE DELLE LINEE PRIORITARIE DELLA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA GENERALE DI GESTIONE DEL SITO DOLOMITIDOLOMITEN-DOLOMITES-DOLOMITIS UNESCO attraverso la realizzazione di punti informativi WHS UNESCO in aree HOT SPOT per la diffusione della conoscenza del territorio e la sua valorizzazione

I°FASE: Individuazione hot spot e definizione standard comunicativi

II° FASE: Elaborazione Banca Materiali Comunicativi

RETE della Geologia, Rete dei PARCHI e delle AREE PROTETTE, Rete dei Musei delle Dolomiti

INDICE:

INTRODUZIONE GENERALE pag. 2

FASE I : INDIVIDUAZIONE E UBICAZIONE Hot Spot nell’ambito di un quadro organico delle strutture denominate "1-grandi itinerari" pag. 3

FASE I : INDIVIDUAZIONE E UBICAZIONE Hot Spot nell’ambito di un quadro organico delle strutture denominate "2-Balconi Panoramici" pag. 10

FASE I : INDIVIDUAZIONE E UBICAZIONE Hot Spot nell’ambito di un quadro organico delle strutture denominate "6 Osservatori Lungo Strada" pag. 15

FASE I : ELABORAZIONE DEGLI “STANDARD COMUNICATIVI” pag. 20

FASE II : Elaborazione di una “BANCA DEI MATERIALI COMUNICATIVI” pag. 44

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INTRODUZIONE GENERALE:

Dopo una prima fase esplorativa e preliminare avvenuta in seno alla Rete della Geologia della Fondazione Dolomiti UNESCO e dopo aver esteso opportunamente il ragionamento coinvolgendo la Rete del Parchi e delle Aree Protette della stessa Fondazione, si è proceduto a definire gli assi di sviluppo progettuali, definendo delle linee prioritarie di intervento:

- Individuazione e localizzazione delle seguenti tipologie di luoghi i interesse:

1. I “Grandi itinerari dolomitici”

2. I “balconi” panoramici

3. Altri sentieri e punti panoramici

4. Centri visitatori/punti informativi/musei

5. Geositi

6. Punti panoramici/di osservazione posti lungo le strade aperte al traffico motorizzato

7. Punti di osservazione “remoti” rispetto ai siti tutelati

La definizione delle suddette categorie di intervento, (d'ora in poi indicate genericamente come HOT SPOT) riflette la necessità di individuare percorsi ed attrezzature sul territorio in grado di comunicare le valenze geologiche e paesaggistiche, tenendo conto delle necessità di tutela, della volontà di coinvolgere le strutture per la fruizione già esistenti e delle loro caratteristiche di accessibilità. Pertanto in fase realizzativa si è deciso di puntare sulla individuazione esclusivamente delle tipologie 1., 2., 6., rimandandola per le altre categorie di intervento a studi futuri.

Definizione degli standard comunicativi, grafici e le tipologici delle strutture per tutte le categorie di intervento

Definizione, progettazione ed elaborazione di una “banca dati dei materiali comunicativi”

I tracciati, i siti puntuali hot spot e le proposte metodologiche e stilistiche selezionate sono il frutto di un lavoro di squadra espressosi durante numerose e feconde riunioni plenarie e incontri bilaterali fra i direttori dei Parchi dolomitici, coordinati dal Dott. Claudio Ferrari, responsabile delle Aree Protette della Provincia di Trento, e i geologi di Dolomiti Project, che hanno curato la stesura della proposta, recepito le osservazioni e realizzato gli elaborati. Per realizzare una selezione coerente fra i numerosissimi siti candidati, emersi da un primo screening del materiale esistente, raccolto grazie all'operosità degli uffici tecnici dei Parchi, è stata operata una sistematica valutazione dell'importanza scientifica e della tangibilità degli elementi di eccezionalità UNESCO, in chiave seriale, integrata con osservazioni relative alla fruibilità, all'accessibilità e agli aspetti geoconservativi di ciascun sito candidato.

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FASE I° INDIVIDUAZIONE HOT SPOT

Individuazione e ubicazione nell’ambito di un quadro organico delle strutture denominate "1-grandi itinerari"

Metodologia

censimento tracciati tradizionali esistenti Raccolta base di dati e digitalizzazione in geodata base GIS di una rosa di tracciati tradizionali e già conosciuti/promossi (Alte Vie; Via Geoalpina; Via Alpina; Brenta Trek; Cammino delle Dolomiti..). Raccolta di cartografie geologiche, georeferenziazione e inserimento nel geodata base. In questa selezione preliminare si è tenuto conto delle segnalazioni della Rete dei Parchi e utilizzati i materiali (seppur non incompleti) messi a disposizione dalla stessa. analisi e valutazione dell'esistente

Dapprima ci siamo concentrati sulla valutazione della copertura offerta dalla griglia di Itinerari Tradizionali dell'area dolomitica. E' emerso che presenta lacune per quanto riguarda il sistema 7 e 8 (non toccati da tali itinerari tradizionali) e 4 (lunghi tratti dell'Alta Via n.6 non sono in buone condizioni). Colmate queste lacune e individuate le tratte mancanti, abbiamo proceduto caratterizzando per contenuti tali tracciati nei segmenti che attraversano i Sistemi UNESCO. Inizialmente si è concordato di procedere verificando l'opportunità di definire la rete dei Grandi Itinerari "semplicemente" attribuendo un caratteristica dominante in chiave Dolomiti UNESCO agli Itinerari Tradizionali, PRESI CIASCUNO NELLA LORO INTEREZZA E UNICITA'. Questo approccio si è rivelato poco funzionale agli obiettivi divulgativi e promozionali/turistici del progetto Hot Spot e alla necessità di comunicare il carattere seriale del Bene (vero e proprio asse portante del Patrimonio Dolomiti) perchè:

 ciascuna Alta Via presenta un eccesso di contenuti Dolomiti UNESCO. Questo rende la necessaria e imprescindibile definizione di una titolazione unica in chiave comunicativa UNESCO forzosa e troppo approssimativa;

 le Alte Vie sono strutture rigide e quasi tutte orientate parallelamente N S. Offrono quindi la possibilità di vivere solo alcune delle emergenze trasversali ai vari sistemi che fanno delle Dolomiti un Bene seriale. Alcune fra le più poetiche, evocative e suggestive emergenze universali si manifestano infatti maggiormente secondo orientazioni est ovest (ad es. per cogliere la paleogeografia dell'arcipelago triassico pre vulcanico dovrei muovermi dal Latemar, alla Marmolada, al Cernera, all'Agner Pale di San Martino); in altri casi invece le emergenze trasversali non sono fisicamente e geograficamente in continuità;

 rischia di creare una sovrapposizione vera e propria e non un'integrazione armonizzazione fra il "vecchio" e il "nuovo": cambiare il nome a itinerari già consolidati (spesso già portatori di un titolo unificante ed evocativo) come le Alte Vie, sovrapponendogli un nuovo titolo in base ai contenuti UNESCO che emana, potrebbe avere un effetto boomerang promozionale per entrambi i prodotti. Più che di integrazione armonizzazione si tratterebbe di una sostituzione vera e propria;

 i tempi di percorrenza di un Alta Via presa completamente e trasformata in un Grande Itinerario sarebbero troppo selettivi per i ritmi del turismo odierno.

Pertanto al fine di creare una griglia più elastica di tracciati che risponda in modo coerente ed efficace alle necessità di valorizzare e promuovere i valori universali delle Dolomiti UNESCO, facendo emergere l'organizzazione seriale di tutto il Bene fin dalla sua strutturazione base, di fornire ai Grandi Itinerari maggior appeal promozionale turistico armonizzandoli con i tracciati tradizionali esistenti, abbiamo formulato la seguente griglia di Grandi Itinerari UNESCO.

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Proposta sistema integrato "Grandi Itinerari"

Abbiamo identificato 15 Grandi Itinerari strettamente connessi alle aree cuore dei singoli Sistemi UNESCO e ai contenuti specifici che ognuno di essi esprime, spezzando in diversi tronconi i tracciati tradizionali e/o componendo delle tratte ex novo utilizzano sentieristiche già esistenti. Per i Sistemi più grandi (n.3,4, 5) sono state individuate più tratte. Si ricorda che nella scelta dei tracciati si è tenuto conto solo secondariamente del grado di difficoltà, come da accordi con la committenza. Pertanto vi sono compresi tratti in classe EEA e alcune lunghe traversate EE, per i quali verranno segnalate delle varianti

La griglia di Grandi Itinerari proposta risponde appieno agli obiettivi comunicativi e promozionali del progetto in quanto:

i grandi itinerari hanno tempi di percorrenza variabili da 2 3 a 5 7 giorni ciascuno, una durata più compatibile con i ritmi del turismo moderno;

 i grandi Itinerari si appoggiano sempre ove possibile su sentieri tradizionali più conosciuti e frequentati (Alta Via, Brenta Trek, Via GeoAlpina...), integrandoli e arricchendoli, mai sostituendoli. Questa scelta risponde alla necessità geoconservativa di evitare la proliferazione di itinerari in Dolomiti, di ridurre al minimo gli interventi di segnaletica ex novo (basterà aggiungere una marcatura riconoscibile a quelle già esistenti bianche e rosse), di garantire una buona manutenzione dei tracciati. Inoltre consente di strutturare una promozione integrata fra i due prodotti ottimizzando costi e interventi.

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i 15 grandi itinerari insieme ai segmenti di raccordo (disegnati in giallo), che consentono un più efficace collegamento trasversale, costituiscono una maglia organica che garantisce una copertura geografico orografica completa del Bene;

tutti i Parchi sono attraversati da almeno un Grande Itinerario;

tutti i Sistemi UNESCO sono dotati di almeno un Grande Itinerario dedicato che li attraversa;

Il sistema integrato di Grandi Itinerari qui proposto nasce e riflette il concetto di serialità, vero e proprio asse portante e valore aggiunto del Bene Dolomiti UNESCO, offrendo l'elasticità necessaria a trattare in modo coerente e completo tanto gli aspetti specifici di ciascun sistema quanto gli aspetti trasversali e le molteplici relazione esistenti fra due o più sistemi. Si tratta di una maglia adattabile alle esigenze del fruitore che potrà decidere di percorrerli singolarmente, uno per volta, in tempi compatibili con il turismo di oggi, "collezionandoli" mano a mano; oppure di scegliere una delle diverse combinazioni tematiche fra Grandi Itinerari. Combinazioni tematiche non casuali, ma espressione delle emergenze (orizzontali) delle Dolomiti UNESCO, delle suggestioni forse più poetiche ed evocative che garantiscono unicità al Bene.

Eccone alcuni esempi: il grande itinerario 7 sarà probabilmente "dedicato" agli atolli pre vulcanici, alle loro geometrie e strutture, poichè rappresenta uno spaccato incredibile di un arco insulare; ma solo se combinerò a questo tracciato il

5 

n.2 (Marmolada) il n.1 (Cernera) il n.3_2 (Pale di San Martino) potrò percepire appieno le dimensioni e le varietà dell'arcipelago triassico, spostandomi nello spazio geologico e non nel tempo. Nella relazione relativa agli standard minimi di comunicazione verranno forniti alcuni esempi di combinazioni utili a trattare tematiche trasversali, ma è insito nel modello stesso proposto che il fruitore potrà personalizzare le combinazioni in base ai suoi interessi, tempi e desideri.

Per visionare i tracciati in dettaglio sono state prodotte delle tavole specifiche ad alta risoluzione (formato stampa A2) raccolte in una cartella a parte (mappe zoom_grandi itinerari). Segue scheda di dettaglio Grande Itinerario esemplificativa. La cartella schede dettaglio_grandi itinerari: contiene. schede di dettaglio per ogni Grande Itinerario Ogni scheda riporta una breve caratterizzazione tecnica e descrittiva del tracciato; indica i codici dei sentieri scelti; contiene la tabella compilata di valutazione dei contenuti UNESCO; è dotata di una mappa a bassa risoluzione in cui vengono visualizzati l'andamento del tracciato e plottati gli hot spot di altra tipologia limitrofi.

GRANDE ITINERARIO 1 - CERNERA, CRODA DA LAGO/LASTOI/ROCCHETTE, PELMO
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Descrizione percorso: Itinerario classico impostato sull’Alta Via n°1,da P.sso Giau, Forcella Zonia, Forcella Ambrizzola, Mondeval. Da qui si procede aggirando il Pelmo sul versante Ovest fino a Zoppè di Cadore. Relazioni con rete sentieristica: Il percorso si snoda sull’Alta Via n°1; nel tratto dal P.sso Giau a rif. Città di Fiume coincide con via Alpina (tracciato giallo).

Difficoltà: in gran parte E

Lunghezza itinerario: 28 km (sentiero di breve/media percorrenza)

Balconi panoramici interessati di prima fascia : 12_Lagazuoi e 07_Col dei Baldi (prima fascia)

Osservatori lungo strada di pertinenza: 1.04_P.sso Giau; 1.06_Palafavera; 3.07_ Forcella Staulanza, 5.13_ Falzarego km 111.

ACCESSIBILITÀ

Difficoltà massima itinerario

Accessibilità fisica

Condizioni attuali sentiero

Esposizione, visibilità, percettibilità dell’eccezionalità oggetto della valutazione

Accessibilità culturale

VALORI SCENICI

Esposizione

Strumenti didattico/interpretativi/comunicativi già presenti in situ (pannelli, audioguide, ...)

• Strumenti didattico/interpretativi/comunicativi in situ già in progetto (pannelli, audioguide, ...)

VALORI CRITERIO 7

verticalità

varietà di forme

Contrasti cromatici

• percettibilità

BASSO MEDIO ALTO

• Potenza/elevazione improvvisa

Sviluppo verticale pareti

• orrido

Verticali (guglie, pinnacoli, campanili…..)

• Orizzontali (balze, altipiani, cenge, )

• Placche inclinate

Monumentalità

Enrosadira alba

• tramonto

• Successione strati varicolori

Rocce vulcaniche vs rocce carbonatiche

• Roccia nuda vs pascoli e boschi

Miti (saghe)/ Leggende

Arti figurative (scultura, pittura, fotografia)

Letteratura

Ricerca (diversa da quella per le scienze della Terra)

BASSA MEDIA ALTA
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IMPORTA NZA ESTETICA

Valore cronostratigrafico

CRITERIO 8 (parte prima)

Periodo

PERMIANO LIASSICO

PERMIANO • SCITICO ANISICO

• LADINICO NORICO LIASS

Tempo complessivo rappresentato nelle rocce 50 Ma

Evoluzione della Vita fossili

• estinzioni di massa

• evoluzione biocostruttori

continentale

Varietà e Integrità dei paleo ambienti

• lagunare • costiero

• insulare • mare aperto

• Vulcanico

• Oceano

Atolli tropicali fossili

Geometria generale percettibile

Laguna interna

Vulcani

Sub Ambienti specifici percettibili

• Reef • Scarpata

• Relazione atolli bacino

• Relazione atolli vulcani

• Percezione paleogeografia dell’arcipelago

Nubi ardenti

• ceneri

Sottomarine

Colate laviche

STRATIGRAFIA •

• Subaeree

8 • Filoni, diatremi

BASSO MEDIO ALTO

CRITERIO 8 (parte seconda)

TETTONICA pieghe

faglie

glaciali

periglaciali

GEOMORFOLOGIA

Morfologie climatiche

Frane

BASSO MEDIO ALTO

Relazione fra usi del territorio + aspetti storici/tradizioni e elementi geologici

Tipologia

Paleofrane

Forme di accumulo

Forme di erosione

Rock glacier

torrentizie Forme di accumulo

DGPV

CRITERIO 7+8

Eredità geologica nel paesaggio Morfologie strutturali

Falde detritiche

carsismo superficiale ipogeo

Forme di erosione

Crollo

• Ribaltamento

Colamento

Scivolamento

complessa

Deposizionali

Stratificazione del paesaggio geologie

Struttura del paesaggio e distribuzione attività agro/silvo/pastorale

Morfologie strutturali / vie di accesso

Morfologie strutturali / insediamenti

Morfologie strutturali / aspetti militari

Morfologie strutturali/ alpinismo

Luoghi"geologici" tradizionalmente importanti per i locali

Tettoniche

sorgenti

cave

• villaggi rurali in pietra legno

• muretti a secco

miniere

9 Manufatti di pietra calchere

IMPORTANZA PER LA RICERCA E LA STORIA DELLE SCIENZE DELLA TERRA BASS O MED IO ALT O

FASE I° INDIVIDUAZIONE HOT SPOT

Individuazione e ubicazione nell’ambito di un quadro organico delle strutture denominate "2-Balconi Panoramici"

metodologia

censimento "balconi potenziali": raccolta base di dati , individuazione e plottaggio in geodata base GIS di una rosa ampia di punti panoramici potenzialmente candidabili ad ospitare un "balcone panoramico". Nel procedere in questa fase di selezione grezza e preliminare si è tenuto conto anche delle segnalazioni della Rete dei Parchi. caratterizzazione " balconi potenziali"

Il progetto hot spot nel suo complesso ambisce ad associare ad una coerente e completa trattazione degli aspetti scientifici riconosciuti da UNESCO alle Dolomiti una forte ed organica azione divulgativa e promozionale turistica del territorio dolomitico.

Pertanto abbiamo proceduto caratterizzando i "balconi potenziali" secondo criteri volti a valutare tanto la loro posizione rispetto alla geografia del turismo dolomitico e alla logistica quanto i loro contenuti gelogico paesaggistici specifici (analizzati in chiave Dolomiti UNESCO). Più in dettaglio abbiamo analizzato (vedi allegati:schede dettaglio_balconi panoramici):

contesto geografico e logistica : provincia e comune in cui ricade il balcone, luogo di partenza e settore turistico di riferimento, tipo di accesso, presenza di impianti e tipologia, quota, presenza di punto di accoglienza ristoro toilette e sua distanza dal balcone, accessibilità per disabili, tempi e grado difficoltà del tracciato per raggiungere il balcone, presenza di strutture informative e interpretative del paesaggio.

contenuti : gruppi montuosi UNESCO osservabili in primo e in secondo piano, Parchi osservabili in primo piano; emergenze UNESCO osservabili/percettibili; possibilità di piccolo geotrail a partire dal balcone, suo grado di difficoltà e contenuto. La matrice usata per la valutazione delle Emergenze UNESCO prende forma a partire da quella utilizzata nel Dossier di candidatura, integrata e dettagliata ai fini specifici di questo progetto.

Gerarchizzazione "balconi potenziali" e selezione

Una volta caratterizzati i 55 "balconi potenziali" sono stati gerarchizzati tenendo conto sia del valore individuale intrinseco che della coerenza di ogni elemento rispetto agli obiettivi di organicità, equilibrio fra gli attori responsabili della gestione del Bene, completezza contenutistica e efficacia promozionale che la griglia di balconi panoramici si prefigge di soddisfare ("...individuazione in un quadro organico..."). L'aspetto relazionale fra un balcone e il suo adiacente, fra un balcone e tutta la griglia di balconi panoramici e rispetto alla più ampia maglia di hot spot assume un valore molto importante nella selezione. A nostro parere la griglia di balconi panoramici selezionati deve garantire:

 distribuzione geografica isituzionale e geografico turistica omogenea ed equilibrata: tutte le principali vallate, le province, i Parchi Nazionali, Regionali e Provinciali, e i più importanti settori turistici dolomitici devono essere implicati

 qualità della logistica e del sistema di fruibilità con particolare attenzione alla possibilità che almeno qualche balcone sia raggiungibile in autonomia da disabili

 rappresentatività orografica del Bene Dolomiti UNESCO: la rete di balconi deve garantire che tutti i 9 Sistemi e tutti principali massicci/gruppi montuosi che li compongono siano contemplabili.

completezza dei contenuti Dolomiti UNESCO in chiave seriale: tutte le principali emergenze in chiave Dolomiti UNESCO, quelle specifiche per ciascun sistema e quelle trasversali a più di essi, devono essere rappresentate dalla rete di balconi, in ottica seriale.

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Sono stati selezionati n.31 Balconi Panoramici di Prima Fascia

Il numero sostanzioso di balconi panoramici di prima fascia è in parte giustificato dal fatto che molti di essi, sempre segnalati in tabella, sono per contenuti espressi e posizionamento alternativi uno all'altro.

Essi formano una griglia che risponde appieno agli obiettivi del progetto in quanto:

i Balconi sono distribuiti fra tutte le Province responsabili della gestione del Bene Dolomiti UNESCO (11 Belluno; 8 Bolzano; 2 Pordenone; 9 Trento; 1 Udine);

ogni Parco Naturale dolomitico è direttamente osservabile da almeno un Balcone Panoramico;

ogni Sistema UNESCO e ogni massiccio/gruppo montuoso principale che lo costituisce ha almeno un balcone di prima fascia dedicato;

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tutti le principali vallate dolomitiche (settori turistici classici) hanno un accesso preferenziale ad uno o più Balconi Panoramici.

N.21 Balconi sono raggiungibili con impianti di risalita di varia tipologia (funivie, cabinovie, seggiovie);

n.10 Balconi sono raggiungibili o con mezzo autonomo / bus (n.5), o con servizio navetta (n.4);

Nota: procedendo con il lavoro e dando seguito agli incontri avvenuti con la Rete dei Parchi è emerso chiaramente che la dicitura "balconi panoramici" andasse estesa anche a particolari punti panoramici NON RAGGIUNGIBILI MEDIANTE IMPIANTI. La distribuzione degli impianti infatti non è tale da coprire in modo equilibrato e omogeneo l'areale Dolomiti UNESCO e tutti i contenuti che esso esprime; inoltre limitare la scelta all'arrivo degli impianti sarebbe eccessivamente selettiva per alcune categorie di disabili;

tutti i Balconi hanno nelle immediate vicinanze un punto di accoglienza ristoro;

n.9 Balconi permettono l'accesso autonomo ai disabili

Nota: il numero potrebbe crescere in funzione del posizionamento esatto delle strutture informative: per n.16 Balconi infatti vanno fatte delle verifiche in situ.

La griglia così costruita permette di sperimentare e assaporare appieno la serialità dolomitica;

tutte le emergenze geologico paesaggistiche universali specifiche di ogni sistema così come quelle trasversali fra più sistemi sono ben rappresentate (vedi schede dettaglio_balconi panoramici);

n.5 siti (38_Passo Feudo e il 33_Col Margherita e 39_Paganella e 37_Cermis e 23_Seceda) sono già dotati di supporti informativi stile balconata. che andrebbero integrati per essere inseriti a pieno titolo nella rete dei Balconi Panoramici di Prima Fascia.

tutti i balconi di prima fascia sono integrabili con piccoli e medi geotrail ad anello che si integrano l'un l'altro offrendo ulteriori stimoli e modalità di frequentazione dell'hot spot e di interpretazione del Patrimonio(vedi schede dettaglio_balconi panoramici).

Segue scheda di dettaglio balcone panoramico esemplificativa. Ne è stata prodotta una analoga per ogni balcone panoramico (vedi cartella schede dettaglio_balconi panoramici)

01_TOGNOLA

Priorità: 1

Come raggiungerlo: IMPIANTI RISALITA (FUNIVIA)

Parchi osservabili in primo piano: Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino (PAT); Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Contesto geografico logistica

Provincia: TN

Settore turistico di riferimento:

PRIMIERO FELTRINO VAL DI FASSA FIEMME VAL BIOIS

Partenza da: S. Martino di Castrozza

12 

Comune di: Siror

Quota balcone: 2067

Punto di ristoro; struttura di accoglienza; toilette (evidenziate le voci soddisfatte)

Grado di difficoltà di avvicinamento al balcone dall'arrivo impianto (scala CAI): T

Tempo max per raggiungere il punto partendo dall’impianto di risalita più prossimo: 15 minuti Categorie non autonome nell’avvicinamento: disabili in sedia a rotelle

Contenuti

Gruppi montuosi UNESCO osservabili in primo piano: PALE DI SAN MARTINO, PIZ DE SAGRON,CIMONEGA VETTE FELTRINE (SIST.3)

Gruppi montuosi UNESCO osservabili in secondo piano: MARMOLADA (SIST.2)

Emergenze UNESCO osservabili/percettibili (in rosso primarie, in verde secondarie)

Criterio 7 verticalita' potenza/elevazione improvvisa enrosadira tramonto rocce varicolori leggende

Criterio 8 valore cronostratigrafico intervallo temporale esteso (Permiano/Norico90Ma) varietà paleoambienti nel tempo (vulcanico; continentale;marino;insulare) geometria atollo fossile (focus scarpate) pieghe (Crepe Rosse, linea della VAl Sugana) , morfostrutture tettono-stratigrafiche

Criterio 7+8 relazione struttura paesaggio geologia relazione geologia alpinismo relazione geologia grande guerra

Geotrail partendo dal balcone panoramico

Grado di difficoltà: T

Contenuti Geotrail: le Dolomiti fanno i primi passi, le fondamenta sud dell'incredibile libro di roccia dolomitico (Basamento Metamorfico Ercinico e i Porfidi Atesini). Le argentee metamorfiti sono ciò che resta di una catena montuosa antichissima, precedente alla Alpi, testimonianza dell'incessante migrazione e collisone fra i continenti. Paleo catena erosa che, insieme ai sovrastanti e potentissimi prodotti vulcanci esplosivi permiani (il più grande distretto vulcanico dell'epoca), sprofondò nel mare Triassico a formare le fondamenta (il basamento) della successione sedimentaria dolomitica.

balconi alternativi

21_ROSETTA (prima fascia)

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FASE I° INDIVIDUAZIONE HOT SPOT

Individuazione e ubicazione nell’ambito di un quadro organico delle strutture denominate "6-Osservatori Lungo Strada"

Metodologia

censimento "osservatori potenziali": raccolta base di dati , individuazione e plottaggio in geodata base GIS di una rosa molto ampia di punti di interesse panoramico lungo strada candidabili ad ospitare un "osservatorio lungo strada". Nel procedere in questa fase di selezione grezza e preliminare si è tenuto conto anche delle segnalazioni della Rete dei Parchi. caratterizzazione " osservatori potenziali"

Il progetto hot spot nel suo complesso ambisce ad associare ad una coerente e completa trattazione degli aspetti scientifici riconosciuti da UNESCO alle Dolomiti una forte ed organica azione divulgativa e promozionale turistica del territorio dolomitico. Pertanto abbiamo proceduto caratterizzando gli "Osservatori potenziali" secondo criteri volti a valutare tanto la loro posizione rispetto alla geografia del turismo dolomitico e alla logistica quanto i loro contenuti gelogico paesaggistici specifici (analizzati in chiave Dolomiti UNESCO). Più in dettaglio abbiamo analizzato (vedi allegati: schede dettaglio_osservatori lungo strada):

 contesto geografico e logistica: provincia in cui ricade, settore turistico di riferimento, tipologia di strada, disponibilità di parcheggio e sue dimensioni, presenza di punto di accoglienza ristoro toilette e sua distanza dall'osservatorio, presenza di strutture informative e interpretative del paesaggio generiche e/o UNESCO, se coincide o no con accesso preferenziale ai Grandi Itinerari

 contenuti: sistemi UNESCO e massicci/gruppi montuosi UNESCO osservabili in primo e in secondo piano; emergenze UNESCO osservabili/percettibili; valore tradizionale per turisti/locali La matrice usata per la valutazione delle Emergenze UNESCO prende forma a partire da quella utilizzata nel Dossier di candidatura, integrata e dettagliata ai fini specifici di questo progetto. Nelle schedature specifiche di ciascun Osservatorio i contenuti vengono riassunti in "qualità alta, medio alta, media, medio bassa."

Gerarchizzazione "osservatori potenziali" e selezione

Una volta caratterizzati i 152 "osservatori potenziali" sono stati gerarchizzati tenendo conto sia del valore individuale intrinseco che della coerenza di ogni elemento rispetto agli obiettivi di organicità, equilibrio fra gli attori responsabili della gestione del Bene, completezza contenutistica e efficacia promozionale che la griglia di osservatori panoramici si prefigge di soddisfare ("...individuazione in un quadro organico..."). L'aspetto relazionale fra un osservatorio e il suo adiacente, fra un osservatorio e tutta la griglia di balconi panoramici e rispetto alla più ampia maglia di hot spot, assume un valore molto importante nella selezione. A nostro parere la griglia di osservatori lungo strada selezionati deve garantire:

 distribuzione geografica istituzionale e turistica omogenea ed equilibrata: tutte le principali vallate, le province, i Parchi Nazionali, Regionali e Provinciali, e i più importanti settori turistici dolomitici devono essere implicati

 qualità della logistica e sistema di fruibilità con particolare attenzione ai posti auto pullmann e alle condizioni della strada/piazzola

qualità della relazione con i Grandi Itinerari: valutando positivamente l'osservatorio quando coincide è poco distante da accessi tradizionali preferenziali ai Grandi Itinerari

 qualità dell'integrazione con i Balconi Panoramici: valutando positivamente l'osservatorio che permette di cogliere scorci inediti, non coperti dai coni visuali dei Balconi Panoramici

rappresentatività orografica del Bene Dolomiti UNESCO: la rete di Osservatori deve garantire che tutti i 9 Sistemi e tutti principali massicci/gruppi montuosi che li compongono siano compresi nelle strutture informative (in primo piano).

15

completezza dei contenuti Dolomiti UNESCO: tutte le principali emergenze in chiave Dolomiti UNESCO, quelle specifiche per ciascun sistema e quelle trasversali a più di essi devono essere rappresentati dalla rete di Osservatori in ottica seriale.

Risultati

Sono stati selezionati n. 72 Osservatori Lungo Strada. Essi formano una griglia ampia che risponde appieno agli obiettivi del progetto in quanto:

gli osservatori sono distribuiti in modo proporzionato su tutte le province responsabili della gestione del Bene Dolomiti UNESCO (Belluno 30, Bolzano 17, Pordenone 4, Trento 19, Udine 1).

ogni Parco Naturale dolomitico è coinvolto: gli Osservatori individuati spesso sono posizionati nelle vicinanze o in coincidenza dei portali di accesso ai Parchi

ogni Sistema UNESCO e ogni massiccio/gruppo montuoso principale che lo costituisce ha almeno un osservatorio dedicato

16 

gli osservatori ricadono in tutte le principali vallate dolomitiche, tanto in quelle classicamente turistiche, quanto in quelle esterne ai circuiti turistici classici;

moltissimi Osservatori hanno nelle immediate vicinanze un punto di accoglienza ristoro

alcuni osservatori di Prima Fascia coincidono con accessi tradizionali preferenziali ai Grandi Itinerari

gli osservatori completano il sistema informativo essenziale garantito dai Balconi Panoramici proponendo visuali e dimensioni "scoperte" dal loro cono visivo. Inoltre offrono una visuale intrinsecamente diversa molto più vicina all'esperienza quotidiana di chi, residente o turista, guida o va in bicicletta fra queste montagne.

parecchi osservatori ricadono all'interno di paesi o nelle immediate vicinanze, nei pressi di chiese o di altri luoghi simbolici. Questa scelta è motivata non solo da aspetti contenutistici (le chiese venivano spesso fatte nei punti rilevati e più belli), ma soprattutto dalla necessità di rivolgere parte del progetto alla Comunità locale, che più del turista va informata e spinta a frequentare, conservare, valorizzare il suo territorio, Patrimonio Universale.

 alternative: alcuni osservatori specifici sono subalterni fra loro; questi casi sono segnalati nelle schede di dettaglio in allegato.

 alcuni Osservatori sono già dotati di allestimenti interpretativi del paesaggio: questi casi sono segnalati nelle schede di dettaglio in allegato

Commento al numero elevato di osservatori segnalati: abbiamo scelto di non procedere ulteriormente nella scrematura per lasciare alle molte entità territoriali (anche private) escluse dalla Rete dei Balconi Panoramici la possibilità di compartecipare al progetto complessivo, scegliendo fra una rosa ampia di opzioni, tutte di prima fascia. Considerando poi che i nostri suggerimenti, pur tenendo conto degli aspetti logistici, mancano delle dovute verifiche tecnico normative che stanno in capo agli enti preposti, ben si presta una struttura non troppo rigida come quella proposta entro cui muoversi nel procedere nell'esecuzione di un osservatorio. Inoltre avere un quadro complessivo che garantisca una copertura completa del territorio Dolomiti UNESCO permetterà di rispondere in modo pronto e organico alle volontà locali di dotarsi di strumenti di comunicazione e promozione, cosa che sta già avvenendo anche in zone non tradizionalmente attente alla valorizzazione del territorio e poste al di fuori dei classici circuiti turistici.

OUTPUT

cartografia d'insieme dedicata agli Osservatori Lungo Strada (formato stampa A2)

elenco Osservatori Lungo Strada ordinato per priorità e codice identificativo

schedature specifiche per ciascun Osservatorio Lungo Strada suddivise in cartelle secondo la fascia di priorità. Ogni scheda è dotata di una mappa di localizzazione del punto in cui vengono visualizzati anche i "Balconi Panoramici" e i "Grandi Itinerari" più prossimi; cosa utile per valutare localmente le relazioni e possibili integrazioni fra i 3 interventi del progetto hot spot

cartografia d'insieme che mostra le relazioni complessive fra "Osservatori Lungo Strada ", "Balconi Panoramici", e "Grandi Itinerari" (formato stampa A2)

Segue scheda di dettaglio Osservatorio Lungo Strada esemplificativa. Ne è stata prodotta una analoga per ogni osservatorio della lista (vedi cartella schede dettaglio_osservatori lungo strada)

17 

3.08: BELVEDERE COLLE S. LUCIA

Priorità: 1

Provincia: BL Aree protette osservabili in primo piano: Coincide con accesso a grandi itinerari: no Alternative:

Contesto geografico logistica

Settore turistico di riferimento: Alta Val Cordevole, Val di Zoldo, Cortina Tipologia strada:Strada Principale Parcheggi disponibili: Auto Pulmann >20 si

Qualità logistica: si (presenza di punto di ristoro e/o struttura di accoglienza, toilette)

Contenuti

Sistemi osservabili dal balcone: In primo piano In secondo piano 3 2

Massicci o parti specifiche di massicci osservabili: Civetta parete N NW, Pelsa, Ombretta

Qualità dei contenuti: alta Valore tradizionale come punto panoramico classico per turisti e/o locali: alto Sistemi di comunicazione già esistenti in sito: si Sistemi di comunicazione UNESCO già esistenti in sito: no

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FASE I : ELABORAZIONE DEGLI “STANDARD COMUNICATIVI”

PER:

(1) Grandi Itinerari (cenno)

(2) Balconi Panoramici

(3) Altri Sentieri e Punti Panoramici

(4) Centri Visita, Musei, Punti Informativi

(5) Geositi

(6) Punti Panoramici da strada

(7) Punti di osservazione remota

INTRODUZIONE

Le caratteristiche delle Dolomiti riconosciute uniche dall’UNESCO sono difficili da comunicare, raccontano di aspetti paesaggistici (criterio 7) e geologici (criterio 8), e molti aspetti sono di alto contenuto tecnico/scientifico.

Si deve trovare quindi una modalità espositiva capace di insistere su sfere emotive e leggere. L'allestimento espositivo deve creare fascinazione e allo stesso tempo educare ad una corretta interpretazione del territorio.

Inoltre, le Dolomiti sono un sito che fonde le parti di cui è composto (fonde i territori in un UNICUM dolomitico, fonde gli aspetti geologici e quelli paesaggistici e quelli naturalistico ambientali alla presenza dell’essere umano) ed acquista il suo valore universale proprio per questo motivo.

Geologia e Paesaggio vanno comunicati come ambiti in relazione per poter comprendere il complesso e armonico gioco di relazioni che fa delle Dolomiti ciò che sono. Inoltre, le presenze umane che popolano il paesaggio dolomitico ricoprono un ruolo di spicco nel definirlo, e vanno rappresentate. Un sito come le Dolomiti va raccontato separando i temi ma permettendo alle persone di coglierne le delicate e generatrici relazioni. L’operazione nel suo complesso ha fra gli scopi quello di restituire la dimensione corale del Bene Dolomiti UNESCO andando a inquadrare le specificità naturalistiche collegate opportunamente alla presenza dell’essere umano.

Per un ambito espositivo di carattere permanente come quello previsto in questo progetto, serve trovare una dimensione narrativa capace di includere aspetti educativi (che migliorano la coscienza delle persone), aspetti emotivi (che rendono curiose ed aperte le persone) ed aspetti cognitivi (che spiegano in modo semplice gli aspetti scientifici senza tradire la correttezza ed informano le persone).

Per ciò, si deve tendere alle seguenti azioni comunicative:

INTRODURRE IL TEMA DEL RISPETTO e della RESPONSABILITA’

FORNIRE FASCINAZIONE

TOCCARE CORDE EMOTIVE LEGATE AL RICORDO E ALLA FANTASIA

FAR ATTRAVERSARE SPAZIO E TEMPO con l’immaginazione

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OFFRIRE CHIAVI DI LETTURA PROFONDE DEL PAESAGGIO DARE IL SENSO DEL PERCHE’ DEL PAESAGGIO (eredità geologica nel paesaggio) INQUADRARE L’ESSERE UMANO come PRESENZA

Si farà uso di indispensabili “narrazioni di primo livello” che dovranno essere presenti in tutte le strutture, e di più articolate “narrazioni di secondo livello” che, salvo rari casi, dovranno trovare spazio in tutte le strutture. Le prime toccheranno aspetti orientativi e generali sul Bene Dolomiti UNESCO e sul suo significato, le seconde si concentreranno sulle più salienti e percepibili emergenze geologico/geomorfologiche ed estetico/paesaggistiche delle Dolomiti e pertanto andranno selezionate di volta in volta a seconda delle caratteristiche intrinseche dell’area/oggetto che la struttura interpretativa vuole descrivere.

In “narrazioni di terzo livello” si potranno inserire specifiche ed approfondimenti, orientati a diversi target, includendo potenzialmente anche una trattazione scientifica spinta (ad esempio per ricercatori e studenti di Scienze della Terra); quest’ultimo livello non sarà stampato su alcuna delle superfici fisiche previste ma sarà accessibile attraverso QR Code o Apps opportunamente predisposte.

TIPOLOGIE DI HOTSPOT E DI INSTALLAZIONI ASSOCIATE

Tipologia A: installazione composta da supporto per pannello a sviluppo verticale. La dimensione della porzione a sviluppo verticale finora ipotizzata è 1mt di larghezza e 2 mt di altezza; è prevista una scalarità modulare riferita alle dimensioni per motivi di adattabilità ai singoli contesti.

Tipologia B: installazione tipo bussola di osservazione, con accesso tramite corridoio a pedana lievemente esposta a terrazzo dal piano campagna, e parapetto circolare contenitivo con leggio di acciaio. Sulla superficie di questo leggio, che conterrà nella sua continuità una rappresentazione della sky line con relative indicazioni toponomastiche riferite a valli e cime, si prevede l’applicazione di 3/5 (dato dipendente dal diametro della struttura previsionalmente modulabile in due opzioni: ф=200 cm ; ф=300 cm) “innesti emergenti” che fungeranno da leggio, dove applicare pannellatura in alluminio dibon. Le dimensioni di questi spazi saranno indicativamente (h=altezza; L=larghezza):

1) h: 20 cm ; L: 40 cm

2) h: 20 cm ; L: 40 cm

3) h: 35 cm ; L: 50 cm

4) h: 40 cm ; L: 80 cm

5) h: 35 cm; L: 50 cm

Tuttavia si prevede una certa flessibilità sia distributiva che dimensionale motivata dall’esigenza di uniformarsi ed armonizzarsi ai contesti.

Tipologia C: installazione composta da supporto per pannello a sviluppo orizzontale (leggio). La dimensione della porzione a sviluppo orizzontale finora ipotizzata è 1mt larghezza e 2 mt di lunghezza; il supporto sarà sopraelevato da terra di circa 55 cm. È prevista una scalarità modulare riferita alle dimensioni per motivi di adattabilità ai singoli contesti.

Tipologia D: installazione parietale prevista per condizioni in door (musei, centri visita, punti informativi). Le superfici vanno definite in base agli spazi a disposizione. Rimane libera l’opzione di distribuire le informazioni su exhibit specifici non parietali (con l’uso o meno di multimediali).

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TIPOLOGIA HOT SPOT

1. GRANDI ITINERARI

2. BALCONI PANORAMICI

INSTALLAZIONE 1 I°LIVELLO

INSTALLAZIONE 2 II°LIVELLO

tipologia A

tipologia C

3a. ALTRI SENTIERI tipologia A

3b. ALTRI PUNTI PANORAMICI tipologia C

INSTALLAZIONE 2 - QrcodeIII° LIVELLO

QRCode o N° per App (cippi punti stop)

tipologia B

QRCode o N° per App

QRCode o N° per App (cippi punti stop)

QRCode o N° per App

4a. CENTRI VISITATORI MUSEI tipologia D_a 1 Tipologia D_a2 QRCode o N° per App

4b. PUNTI INFORMATIVI tipologia D_b

5. GEOSITI tipologia A

6. PUNTI PANORAMICI LUNGO STRADA tipologia C

7. PUNTI DI OSSERVAZIONE REMOTI tipologia C

Riconoscibilità

QRCode o N° per App

QRCode o N° per App

QRCode o N° per App

QRCode o N° per App

Le tipologie di strutture informative previste in questo progetto dovranno essere riconoscibili e facilmente identificabili senza togliere armonia ai luoghi di collocazione. La riconoscibilità sarà delegata a forme e materiali oltre che a stile e layout (grafica). La modularità delle strutture prevede una adattabilità a contesti diversi agendo su dimensioni e numero dei moduli, ferma restando la base della riconoscibilità e identificabilità.

Forme e materiali

Le forme delle strutture devono avere la capacità di presenziare con dignità nei luoghi, senza sbilanciarne l’armonia, il concetto di slancio osservativo ed esperienziale deve essere tradotto nelle forme, che devono essere proiettate nelle due direzioni verticale e orizzontale. La lettura orizzontale si presta bene ad essere compendio della comunicazione relativa a luoghi panoramici (2,3,6,7) mentre quella verticale si presta bene a comunicare ambiti di attraversamento (1) o di puntualità in senso ubicativo (3,5). La struttura spazio chiuso (o semichiuso) con sviluppi parietali importanti prevedibile per la tipologia 4 (centri visita, musei, punti informativi), induce ad uno stazionamento raccolto, quindi ad una dimensione interpretativa più immersiva, che deve incuriosire ed introdurre alla frequentazione outdoor. Lo stesso vale comunque anche per la struttura prevista per i balconi panoramici (2). I pannelli dovranno essere di acciaio corten, stampati in modo da ridurre al minimo la riflessione della luce (evitare spatolati e verniciati lucidi).

Stile e Layout

Lo stile deve mantenere un equilibrio di sintesi fra l’istituzionalità/ufficialità e l’appetibilità. Si deve fare leva sul fascino evocativo dei temi e dei luoghi offrendo scientificità comprensibile (semplificazione mai spinta nella banalizzazione), ma soprattutto, collegamenti fra aspetti relativi alla memoria della Terra e aspetti relativi alle presenze umane.

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Lo stile deve derivare dalle relazioni fra le cose e, in ultima istanza, approdare ad offrire chiavi interpretative che riflettono i valori universali ascritti a Bene.

Il layout deve essere capace di trasmettere: respiro, leggibilità, chiarezza.

Si vedono bene calibrati interventi di grafica finalizzati ad evidenziare i collegamenti e favorire la leggibilità del tutto, sia sullo sfondo che a compendio dei testi e dei titoli (colorazioni, icone etc.). Comunque si sottolinea la necessità di essenzialità e sobrietà.

Temi

Gli hot spot delle differenti tipologie dovranno far emergere pochi concetti in modo molto chiaro. La narrazione deve potersi articolare al fine di evidenziare soggetti che contengono aspetti di valore universale nel paesaggio percepibile ai più.

Di volta in volta si potranno includere argomenti relativi alla geologia (fondendoli a argomenti paesaggistici) o relativi al paesaggio (fondendoli a argomenti geologici), mettendo quanto più in risalto la relazione del territorio con le presenze umane.

La narrazione avrà un’articolazione dedicata al singolo hot spot e contemporaneamente ne manterrà un'altra, di più largo respiro, che nasce da un analisi di relazioni argomentative possibili fra hot spot diversi.

Questo porta a rendere i diversi hot spot complementari in chiave seriale e offrire la possibilità di seguire una narrazione specifica e completa, ottenibile viaggiando attraverso più hot spot in senso cumulativo.

I temi di valore universale da cui attingere sono:

importanza per le Scienze della Terra (geoSCIENZE) evoluzione della vita (VITA) geometrie deposizionali (le geometrie di un RESPIRO) arcipelago triassico (ANIMA Tropicale) evoluzione (SOLIDARIETA’)

relazione rocce carbonatiche rocce vulcaniche (CONTRASTI) relazione isole fossili e bacini (CONTEMPORANEITA’) geomorfologia strutturale (SCULTURA INEVITABILE) geomorfologie climatica (I PROCESSI SCULTORI)

varietà di forme (RITMO)

verticalità (VERTIGINE)

contrasti di colore (COLORI)

monumentalità (IDENTITA’)

estetica del paesaggio (FANTASIA/IMMAGINAZIONE)

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A tutti questi temi fa da sfondo l’eccezionale CONTINUITA’ del racconto. Esistono innumerevoli trame di collegamento (stratificazione di racconti) fra piani in relazione.

Caratteri e Font

I box di titolazione, sottotitolazione e testo e i box didascalici impiegheranno la font: Trebuchet MS un bastoni di ottima lettura, addolcito da particolari occhielli e curve, senza ombreggiature o effetti in rilievo. Il carattere consigliato si presenta con lettere e numeri ben differenziati fra loro, le ascendenti e le discendenti sono abbastanza pronunciate, il corpo tipografico risulta ridotto, garantisce un certo respiro in chiave di spaziatura di interlinea, è ben proporzionato e lascia una certa spaziatura fra lettere, parole e punteggiatura.

La scelta risulta favorevole anche per la facilitazione di lettura per dislessici, anche se si ottimizzerebbe l’intendimento attraverso l’adozione di un carattere ibrido opportunamente studiato, come EasyReading (easyreading@angolomanzoni.it) di cui sotto alcune visualizzazioni e confronti.

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EasyReadingArial

I titoli font Kelson Sans dovranno essere rappresentati con una dimensione di corpo pt = 130

I sottotitoli font Kelson Sans con dimensione di corpo pt = 72

I testi font Kelson Sans con dimensione di corpo pt = 48

Le didascalie font Kelson Sans con dimensione di corpo pt = 24

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Nota: Nel caso dell’installazione tipo B “bussola”, prevista per la narrazione di secondo livello dei Balconi Panoramici (2), si sottolinea l’importanza di ridurre le dimensioni di corpo per motivi di spazio.

TITOLI: pt 72; SOTTOTITOLI: pt 48; TESTI: pt 28; DIDASCALIE: pt 16

Kelson Sans
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Dimensione dei testi e distribuzione dei box di testo

I Testi dovranno essere distribuiti in modo spezzettato (box spaiati) tanto da non avere corpi troppo lunghi da attraversare con la lettura. Anche l’ampiezza in senso laterale dei singoli corpi non deve essere molto estesa, per non far sostare sulla stessa riga in modo troppo prolungato il lettore. Inoltre, si devono preferire opportune spaziature fra le parole agendo con attenzione sugli allineamenti.

Si deve rispettare una certa ariosità nella distribuzione dei box di testo che andranno numerati e/o identificati con icone e/o contraddistinti da sfondi cromatici differenziali ed orientativi, affinché il flusso argomentativo risulti chiaro e fluido sul piano della fruizione e della comprensibilità.

I corpi di testo della narrazione di I° livello per le tipologie A e C non devono superare i 900 caratteri spazi inclusi

I corpi di testo della narrazione di II° livello per le tipologie A e C non devono superare i 700 caratteri spazi inclusi

I corpi di testo della narrazione del III° livello per la tipologia B non devono superare i:

300 caratteri spazi inclusi per il box 40 x 20;

550 caratteri spazi inclusi per il box 35 x 40;

570 caratteri spazi inclusi per il box 40 x 80;

350 caratteri spazi inclusi per il box 35 x 50.

Icone

Servirà fare uso di icone per caratterizzare i diversi tipi di hot spot, e i temi di valore universale riconosciuti alle Dolomiti con l’iscrizione nella Lista del Patrimonio.

Per i tipi di Hot Spot, operativamente servono: 3 icone, una per le tipologie percorribili (1, 3a); una per le tipologie panoramiche (2, 3b, 6, 7) e una per le tipologie puntuali (4, 5). Si riportano esempi solo indicativi:

percorribile; panoramico; puntuale.

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Per ogni tema di valore universale servirebbe un icona da rappresentare nella narrazione di primo e/o di secondo livello si fanno di seguito alcuni esempi solo indicativi. (arcipelago; colori; energia; mito/leggenda; vulcani; monumentalità; ispirazione; continuità del libro di rocce; varietà di forme; verticalità):

Per ogni tema di valore universale serve un’icona. Per ogni tipologia di hot spot serve un icona come anche un icona per ognuno dei due criteri riconosciuti alle dolomiti (geologia, paesaggio, sintesi fra i due)

Messaggio di carattere UMANITARIO:

Si propone un messaggio a sfondo umanitario, per ogni BALCONE PANORAMICO (2), da inserirsi nella narrazione di II° livello e da dedicare al panorama proposto. Meglio sarebbe dire che lo stesso panorama, con i contenuti messi in evidenza, condurrà al messaggio. Il messaggio deve essere orientato a coniugare la parola PACE nell’ottica di definire concetti e parole chiave che ne definiscano i singoli aspetti, ma che centrino la molteplicità di azioni e valori utili a costruire dinamiche di pace. Di seguito 20 parole chiave (numero coincidente ai Balconi Panoramici di I° FASCIA individuati nel progetto) su cui costruire il ragionamento: solidarietà relazione, contemporaneità, resistenza, diversità, continuità, rispetto, tempo, grande, piccolo, equilibrio, fragilità, forza, segreto, fatica, respiro, uomini, donne, carezza, conflitto, armonia. Nell’insieme le parole proposte sottendono una narrazione della Pace fatta dagli stimoli provenienti dai singoli Balconi panoramici.

MODALITA’ ESPOSITIVE E DISTRIBUZIONE DEI CONTENUTI

1. Grandi itinerari dolomitici

I grandi itinerari dolomitici saranno dotati di due moduli della tipologia A “pannello verticale”. Uno per ogni imbocco dell’itinerario proposto. In questo pannello si rappresenterà una soluzione standard del

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primo livello e un condensato di secondo livello descrivendo per sommi capi (solo attrattivo) due aree simbolo attraversate dall’itinerario.

I° livello:

1 TITOLO: La tipologia di hot spot

1 TITOLO: nome hot spot

1 SOTTOTITOLO: Dolomiti UNESCO

1 LEAD: la bellezza regna da 300 milioni di anni

1 TESTO: Dolomiti UNESCO: narrazione tratta dalla dichiarazione di Siviglia; motivi di eccezionale valore universale

1 MAPPA: Collocazione geografica rispetto al Bene Dolomiti UNESCO

GRAPHIC: Riferimento grafico con partenza e arrivo, orientazione ed andamento dell’itinerario

1 ICONA: tipologia hot spot (tragitto percorribile)

2 LOGHI: Fondazione Dolomiti UNESCO, Parco

II° livello

1 SOTTOTITOLO: Nome dell’Alta Via (es. L’alta via delle leggende)

2 FOTO

2 DIDASCALIE

1 TESTO: Hot Spot SPECIFICO: narrazione del carattere tematico dell’hot spot (descrizione estremamente sintetica delle eccezionalità che caratterizzano la proposta e due focus, solo fotografici e didascalici, sui fiori all’occhiello del percorso).

1 SCHEDA TECNICA del percorso

N° ICONE (da 1 a 5): Ad ogni tema di valore universale trattato servirà associare un icona simbolo.

La narrazione di III° livello prevede lo sviluppo delle specifiche puntuali su 6 punti stop, attraverso la collocazione di un cippo con un QRCode (o numerazione per Apps) per ogni stop, contenente schede di approfondimento relative alle emergenze identificabili da quel punto.

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Indicazione Tipologica

2. Balconi panoramici

I balconi panoramici saranno dotati di due strutture informative distinte.

Si è definito che la narrazione di primo livello e secondo livello sarà contenuta in un modulo della tipologia C “leggio orizzontale”, mentre la narrazione di terzo livello sarà in parte contenuta in una struttura di tipologia B “bussola panoramica” su appositi leggii, ed in parte rimandata a schede accessibili attraverso QRcode.

I° livello:

1 TITOLO: Hot Spot 4DUNESCO

1 TITOLO: La tipologia di hot spot nome hot spot

1 MAPPA: Collocazione geografica rispetto al Bene Dolomiti UNESCO

1 MAPPA: Collocazione geografica rispetto al soggetto inquadrato (uno o più sistemi)

1 SKY LINE: ottenibile da foto o da illustrazione con oronimi rappresentati

1 SOTTOTITOLO: Le Dolomiti UNESCO

1 LEAD: La bellezza regna da 300 milioni di anni

30 Indicazione Contenutistica Argomentativa

1TESTO: Dolomiti UNESCO: narrazione tratta dalla dichiarazione di Siviglia; motivi di eccezionale valore universale

1 ICONA: tipologia hot spot (panoramico)

II° livello:

1 SOTTOTITOLO: Relativo all’eccezionalità individuata di quel panorama

1 TESTO: dedicato all’inquadramento dei temi dominanti

GRAPHIC: Riferimento grafico (localizzazione e cono visivo proposto)

2 LOGHI: Fondazione Dolomiti UNESCO, Parco

N° ICONE (da 1 a 5): Ad ogni tema di valore universale trattato servirà associare un icona simbolo.

Indicazione Tipologica

Indicazione Contenutistica Argomentativa

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Nella narrazione di terzo livello (tipologia B “bussola panoramica”)si deve seguire una dimensione orientativa tipo bussola (con plurimi “mirini”) rappresentata su un leggio circolare in acciaio corten laminato. La dimensione orientativa deve essere garantita dalla presenza della sky line e dei nomi delle cime oltre che dalla presenza di riferimenti come tacche indicative. La dimensione informativa avviene a mezzo di opportuni “innesti” ove apporre dei leggii con parti stampate.

Si dovranno predisporre un certo numero di schede (variabile a seconda del contesto) dove trattare argomentazioni utili a capire la genesi di un paesaggio, utilizzando sketches e illustrazioni per la visualizzazione di dettaglio di geometrie e relazioni fra corpi geologici, e per inquadrare i processi che hanno determinato l’assetto geologico del panorama proposto. La struttura della trattazione rimane orientata a far comprendere i perché del paesaggio in modo scientifico.

Nei leggii dovranno essere collocate foto di spezzoni di panorama con sovrassegni grafici al fine di rappresentare un paesaggio interpretato utile a leggere plurimi aspetti del panorama inquadrato dall’hotspot.

Indicazione Tipologica

Le informazioni verranno rappresentate su 3/5 di questi leggii (il numero dipende dai diametri delle bussole, variabili da 2 mt a 3 mt a seconda dei casi) che conterranno dei pannelli in alluminio dibon sagomati.

Di seguito la distribuzione dei contenuti e l’indicazione argomentativa relativa ai quattro
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40 x 20: box paleoambientale

1 ILLUSTRAZIONE (del paleoambiente in senso generale)

1 SOTTOTITOLO maiusc. (dedicato ad un’eccezionalità paleoambientale)

1 LEAD

1 TESTO (descrizione del paleoambiente “dominante” nel paesaggio proposto)

35 x 50 box approfondimento

1 SOTTOTITOLO: descrittivo di una particolarità evolutiva del paleoambiente)

1 LEAD

1 TESTO ( descrizione della particolarità proposta)

1 ILLUSTRAZIONE (a supporto del testo)

1 FOTO interpretata (paesaggio interpretato chiavi di lettura)

1 DIDASCALIA: a supporto della foto interpretata

40 x 80 box eredità geologica nel paesaggio

1 SOTTOTITOLO maiusc. (Paesaggio: Eredità geologica abitata)

1 TESTO (capace di legare le unità paesaggistiche a forte eredità geologica agli usi che ne ha fatto, e ne fa, l’essere umano)

1 FOTO PANORAMICA (capace di riassumere ciò che si è dedicato all’hot spot)

3 FOTO (rafforzative dei concetti espressi)

N° ICONE (sulle questioni salienti trattate, da associare alla foto panoramica)

35 x 50 box messaggio universale

1 SOTTOTITOLO: Inquadramento messaggio

1 TESTO: descrittivo ed esplicativo

3 FOTO: a supporto del concetto espresso

3 DIDASCALIE: a supporto delle foto

1 PAROLA CHIAVE

1 ILLUSTRAZIONE: rappresentativa della parola chiave

La narrazione di terzo livello prevede anche lo sviluppo di una spiegazione più approfondita di carattere schiettamente scientifico da contenere in opportune Apps o altri sistemi supportati da tecnologia smartphone/tablet, accessibili attraverso QRcode o codice numerico.

NOTA: La bussola nella sua essenza costruttiva a parere degli scriventi deve incamerare parti della comunicazione. Per cui deve essere costituita anche da materiali litoidi dolomitici. Si suggerisce di ricostruire per sommi capi la serie dolomitica inclusa nel panorama, e di incorporarla nell’installazione.

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Si suggerisce di far rientrare nell’istallazione uno “strumento litico” (pietra opportunamente tagliata) capace di emettere dei suoni nell’interazione naturale con il vento).

3. Altri sentieri e punti panoramici

In questa tipologia si includono: sentieri esistenti e tematizzabili e sentieri di nuova progettazione punti panoramici di nuova individuazione che possono insistere nelle prossimità di centri abitati, o di rifugi o di altre location di interesse turistico.

Anche in questo caso si prevede la fusione della narrazione di I° livello e di II° livello, ed una narrazione di III° livello separata.

3.a Altri sentieri:

Le informazioni di I° e II° livello verranno condensate in una struttura tipo A

I° livello:

1 TITOLO: Hot Spot 4DUNESCO La tipologia di hot spot

1 TITOLO: nome hot spot

1 SOTTOTITOLO: Dolomiti UNESCO

1 LEAD: la bellezza regna da 300 milioni di anni

1 TESTO: Dolomiti UNESCO: narrazione tratta dalla dichiarazione di Siviglia; motivi di eccezionale valore universale

1 MAPPA: Collocazione geografica rispetto al Bene Dolomiti UNESCO

1 MAPPA: Collocazione rispetto al sistema Dolomiti UNESCO di riferimento

GRAPHIC: Riferimento grafico con partenza e arrivo, orientazione ed andamento dell’itinerario

1 ICONA: tipologia hot spot (tragitto percorribile)

2 LOGHI: Fondazione Dolomiti UNESCO, Parco

II° livello

Nella narrazione di secondo livello ci deve essere una descrizione estremamente sintetica delle eccezionalità che caratterizzano la proposta e di un focus (solo fotografico e didascalico) capace di rappresentare il fiore all’occhiello del percorso.

1 SOTTOTITOLO: Nome dell’Alta Via (es. L’alta via delle leggende)

1 TESTO: Hot Spot SPECIFICO: narrazione del carattere tematico dell’hot spot

3 FOTO: a compendio del testo

3 DIDASCALIE: a compendio delle foto

1 SCHEDA TECNICA del percorso

1 MAPPA del tracciato e della localizzazione dei punti stop

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N° ICONE (da 1 a 5): Ad ogni tema di valore universale trattato servirà associare un icona simbolo.

La narrazione di terzo livello prevede lo sviluppo delle specifiche su 3 punti stop, attraverso la collocazione di un cippo con un QRCode o un numero identificativo utile alla fruizione dei contenuti tramite un’App scaricabile dal web.

I cippi verranno collocati in ogni punto stop e daranno accesso a schede di approfondimento relative alle emergenze identificabili da quel punto.

Indicazione Tipologica

Indicazione Contenutistica ed Argomentativa

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3.b Altri punti panoramici: Le informazioni di I° e II° livello verranno condensate in una struttura tipo C

I° livello:

1 TITOLO: Hot Spot 4DUNESCO

1 TITOLO: La tipologia di hot spot nome hot spot

1 MAPPA: Collocazione geografica rispetto al Bene Dolomiti UNESCO

1 MAPPA: Collocazione geografica rispetto al soggetto inquadrato (uno o più sistemi)

1 SKY LINE: ottenibile da foto o da illustrazione con oronimi rappresentati

1 SOTTOTITOLO: Le Dolomiti UNESCO

1 LEAD: La bellezza regna da 300 milioni di anni

1TESTO: Dolomiti UNESCO: narrazione tratta dalla dichiarazione di Siviglia; motivi di eccezionale valore universale

1 ICONA: tipologia hot spot (panoramico)

II° livello:

1 SOTTOTITOLO: Relativo all’eccezionalità individuata di quel panorama

1 TESTO: dedicato all’inquadramento dei temi dominanti

GRAPHIC: Riferimento grafico (localizzazione e cono visivo proposto)

2 LOGHI: Fondazione Dolomiti UNESCO, Parco

N° ICONE (da 1 a 5): Ad ogni tema di valore universale trattato servirà associare un icona simbolo.

Si prevede di rappresentare parti la sky line del panorama, con le indicazioni toponomastiche delle principali cime. Sono previste brevi descrizioni degli aspetti geologici e paesaggistici salienti, cercando una dimensione di fusione dei due: eredità geologica nel paesaggio. Inoltre, si dovranno mettere in evidenza elementi capaci di includere nella narrazione la presenza dell’essere umano.

Anche qui è prevista l’opportunità di approfondimenti a mezzo QRcode o codice numerico con un III° livello di narrazione più approfondito.

Tipologica

36 Indicazione

Indicazione Contenutistica ed Argomentativa

4. Centri visitatori/punti informativi/musei

4.a Centri visitatori e musei:

La narrazione di I° livello verrà espletata su superfici parietali (le dimensioni metriche ed areali di queste dipendono dagli spazi a disposizione), mentre quella del II° livello negli spazi a disposizione del museo o del centro visitatori. Si introduce la Tipologia D_a1, qui distribuita indicativamente su tre pareti ampie che nominiamo A,B,C:

Nella narrazione di primo livello si devono rappresentare:

2 LOGHI: Fondazione 4 D UNESCO Parco (parete A)

1 TITOLO: UNESCO scienza, cultura, educazione (parete A)

1 SOTTOTITOLO: un’organizzazione finalizzata a costruire PACE e DIALOGO attraverso la conservazione della cultura e della natura. (parete A)

1 TESTO: Binomio: Corsa all’estrazione delle risorse naturali Guerra (tensione sociale/conflitti) + Binomio: Conservazione della natura + protezione e valorizzazione delle culture Pace (Convenzione per il Patrimonio dell’Umanità 1972) (parete A)

1 SOTTOTITOLO: UNESCO nel MONDO (parete A)

1 TESTO: UNESCO nel MONDO (World Heritage List) prestigio/responsabilità/pluralità (parete A)

1 MAPPA: mappamondo con visualizzazione di altri siti UNESCO (parete A)

N° FOTO: di siti UNESCO con qualche attinenza alle Dolomiti (parete A)

1 VIDEO WALL: video con volti e voci diverse culture (touch sceen) (parete A)

1 SOTTOTITOLO: UNESCO Europa (parete A)

1 TESTO: UNESCO in Europa (quanti e quali siti) (Convenzione delle Alpi) (parete A)

1 MAPPA: con risalto siti UNESCO nell’arco alpino (parete A)

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N° FOTO: di siti alpini (parete A)

1 SOTTOTITOLO: UNESCO Italia (parete A)

1 TESTO: UNESCO in Italia (quanti e quali siti) (parete A)

1 MAPPA: Italia (parete A)

N° FOTO: di siti italiani (parete A)

1 SOTTOTITOLO: Dolomiti UNESCO (parete B)

1 TESTO: tipologia, criteri, serialità, significato e missione, responsabilità e prospettive specifiche per abitanti e per visitatori (parete B)

1 MAPPA: mappa delle Dolomiti UNESCO (parete B)

1 VIDEO WALL: volti e voci di soggetti afferenti ai quattro idiomi dolomitici (touch screen) (parete B)

1 TITOLO: Hot spot specifico (parete B)

1 SOTTOTITOLO: carattere dominante dell’hot spot (parete B)

1 TESTO: narrazione del carattere tematico dell’hot spot (parete B)

1 MAPPA: mappa dell’areale a cui ci si riferisce (parete B)

N° FOTO: di luoghi simbolici afferenti all’areale di riferimento (parete B)

1 PHOTO WALL: con foto di paesaggi naturali e culturali dei diversi siti patrimonio dell’umanità (bellezza accessibile: canoni di bellezza accattivanti per turisti del più ampio spettro tipologico) facendo emergere le differenze e le similitudini (parete C)

N° PAROLE CHIAVE: associate al Photo Wall (parete C)

La narrazione di secondo livello sarà contenuta da una struttura della tipologia D_a2 (con un numero variabile di pareti ed exhibit a seconda delle situazioni).

Deve saper includere un inquadramento dell’ossatura del territorio, dando l’idea dello spezzone del libro di roccia specifico e delle geometrie deposizionali (schema dei rapporti stratigrafici opportunamente illustrato, con visione prospettica capace di simulare l’andamento delle cime rappresentative dell’area). Questa visualizzazione deve essere messa in relazione con i “momenti paleo evolutivi salienti” riferibili all’area, fino a spingersi alle evoluzioni tettoniche che l’hanno sollevata, deformandola e facendola emergere (geometrie tettoniche). Il risalto va dato alla motivazione morfogenetica delle linee tipiche (carattere morfologico) dell’area. Si deve inquadrare il “concetto dell’eredità geologica del paesaggio”. Si sottolinea l’importanza di trasferire informazioni relative al tempo e alla ciclicità dei fenomeni che lo attraversano (predisposizione di un exhibit dedicato) e la necessità di far esperire un viaggio nel tempo ai fruitori. Quest’ultimo avverrà attraverso la descrizione delle suggestioni contenute nelle sequenze di rocce affioranti nell’area.

Si dovranno predisporre visualizzazioni capaci di riassumere una dimensione di immersione nei contesti paleoambientali, e attraverso parallelismi permettere la visualizzazione di luoghi dove le tracce della memoria della Terra si mantengono nel presente.

Va inserito un personaggio che funga da “Virgilio”, capace di accompagnare l’immaginazione del fruitore attraverso balzi nel tempo che lo proiettano nei paesaggi stratificati nel record geologico. Le necessità

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legate alla sopravvivenza spingeranno il personaggio ad interagire con il paleoambiente e quindi a osservare, a capire e a dare valore ai contesti ambientali.

Inoltre, si deve riuscire a trasferire l’idea di compiere un viaggio nello spazio. Ripercorrendo ricostruzioni tridimensionali del terreno e immagini opportunamente trattate, si potrà, in ultima analisi, orientarsi capendo i perché delle forme, dei passaggi obbligati, degli insediamenti, delle attività e presenze antropiche, che vanno a sommarsi nel definire il paesaggio. Infine si dovranno descrivere gli aspetti scenici e estetici focalizzati in fase di candidatura. Fondendo la presenza umana al tutto.

Lo spunto che non deve mancare è quello della disgregazione in corso delle montagne, inteso come dono di minerali utili nel ciclo delle rocce a dar sostanza alla vita (collegamento biodiversità geodiversità), e di tutti i processi che modellano il territorio

In linea di massima tutte queste specifiche, possono essere adattate ad esigenze di spazio e rese in maniera diversa; con o senza supporti multimediali ed interattivi.

Si raccomanda l’uso di materiale litico da toccare. Si raccomanda l’immersione in sonorità d’accompagnamento che sintetizzino i suoni salienti ed evocativi degli ambienti e dei paleoambienti.

4.b Punti informativi:

Tali strutture includono una tipologia “a casetta” in legno (D_b) con copertura e con un lato aperto. Oppure una tipologia lineare con tettoia. In questo caso le dimensioni delle pareti utilizzabili per l’allestimento saranno più contenute. Nel caso della tipologia “a casetta” le pareti a disposizione, saranno 3; mentre saranno modulari nel caso dello sviluppo lineare.

Si deve riportare su due pareti la narrazione di I° Livello:

2 LOGHI: Fondazione 4 D UNESCO Parco (parete A)

1 TITOLO: UNESCO scienza, cultura, educazione (parete A)

1 SOTTOTITOLO: un’organizzazione finalizzata a costruire PACE e DIALOGO attraverso la conservazione della cultura e della natura. (parete A)

1 TESTO: Binomio: Corsa all’estrazione delle risorse naturali Guerra (tensione sociale/conflitti) + Binomio: Conservazione della natura + protezione e valorizzazione delle culture Pace (Convenzione per il Patrimonio dell’Umanità 1972) (parete A)

1 SOTTOTITOLO: UNESCO nel MONDO (parete A)

1 TESTO: UNESCO nel MONDO (World Heritage List) – prestigio/responsabilità/pluralità (parete A)

1 MAPPA: mappamondo con visualizzazione di altri siti UNESCO (parete A)

N° FOTO: di siti UNESCO con qualche attinenza alle Dolomiti e di persone di diversi tratti somatici (parete A)

1 SOTTOTITOLO: UNESCO Europa (parete A)

1 TESTO: UNESCO in Europa (quanti e quali siti) (Convenzione delle Alpi) (parete A)

1 MAPPA: con risalto siti UNESCO nell’arco alpino (parete A)

N° FOTO: di siti alpini (parete A)

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1 SOTTOTITOLO: Dolomiti UNESCO (parete B)

1 TESTO: tipologia, criteri, serialità, significato e missione, responsabilità e prospettive specifiche per abitanti e per visitatori (parete B)

1 MAPPA: mappa delle Dolomiti UNESCO (parete B)

4 FOTO di volti di soggetti caratterizzati afferenti ai quattro idiomi dolomitici (touch screen) (parete B)

1 TITOLO: Hot spot specifico (parete B)

1 SOTTOTITOLO: carattere dominante dell’hot spot (parete B)

1 TESTO: narrazione del carattere tematico dell’hot spot (parete B)

1 MAPPA: mappa dell’areale a cui ci si riferisce (parete B)

N° FOTO: di luoghi simbolici afferenti all’areale di riferimento (parete B)

Sulla parete C si suggerisce di predisporre una narrazione di II° livello del tutto speciale. Questa deve centrare la finalità di comunicare la rete degli hotspots determinati in questo progetto, l’ubicazione dei diversi tipi di hot spot e le relazioni fra diversi hotspot.

Vanno qui comunicate anche le scelte architettoniche, dei materiali e grafiche affinché i fruitori possano cogliere gli aspetti comunicativi intrinsechi degli oggetti esposti. C’è uno scopo orientativo e serve per ottenere l’accesso ad una dimensione narrativa data dalla cumulazione dei singoli spot (dimensione seriale). Qui il visitatore può pianificare il suo percorso di visita seguendo quello che più lo interessa. Servirà associare ad ogni tema di valore universale un icona simbolo che troverà spiegazione nei punti informativi.

In questo modo il Punto Informativo acquisisce una funzione tipo “stanza dei bottoni della programmazione” del “viaggio fra gli hot spot”. Per questo i Punti Informativi devono permettere l’accesso ad internet in modo efficace e veloce, e poter fungere da luogo di riferimento per scaricare le App che daranno accesso alle narrazioni di III° Livello.

5. Geositi

Le informazioni di I° e II° livello verranno condensate in una struttura tipo A.

I° livello:

1 TITOLO: Hot Spot 4DUNESCO La tipologia di hot spot

1 TITOLO: nome hot spot

1 FOTO: del geosito (o di un suo particolare riconoscibile)

1 SOTTOTITOLO: Dolomiti UNESCO

1 LEAD: la bellezza regna da 300 milioni di anni

1 TESTO: Dolomiti UNESCO: narrazione tratta dalla dichiarazione di Siviglia; motivi di eccezionale valore universale

1 MAPPA: Collocazione geografica rispetto al Bene Dolomiti UNESCO

1 MAPPA: Collocazione rispetto al sistema Dolomiti UNESCO di riferimento

GRAPHIC: Riferimento grafico di localizzazione

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1 ICONA: tipologia hot spot (punto fisso)

2 LOGHI: Fondazione Dolomiti UNESCO, Parco

II° livello

Nella narrazione di secondo livello ci deve essere una descrizione estremamente sintetica delle eccezionalità del geosito facendone emergere i motivi di valore per la scienza e rendendolo comprensibile attraverso una visualizzazione illustrata dei fenomeni o dei processi protagonisti.

1 SOTTOTITOLO: Nome del Geosito

1 TESTO: Hot Spot SPECIFICO: narrazione del carattere tematico dell’hot spot

N° FOTO: a compendio del testo

N° DIDASCALIE: a compendio delle foto

1 ILLUSTRAZIONE: paleoambiente

1 ILLUSTRAZIONE: processo o fossile

N° ICONE (da 1 a 5): Ad ogni tema di valore universale trattato servirà associare un icona simbolo

Indicazione Tipologica

Indicazione Contenutistica ed Argomentativa

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La narrazione di terzo livello prevede lo sviluppo eventuale di una spiegazione più approfondita di carattere schiettamente scientifico. Si dovranno predisporre un certo numero di schede (variabile a seconda del contesto) dove trattare argomentazioni anche approfondite, utilizzando sketches e illustrazioni per la visualizzazione di dettaglio di geometrie e relazioni fra corpi geologici, e per inquadrare i processi che hanno determinato l’assetto geologico del geosito. Si dovranno mettere in evidenza, le eccezionalità di carattere paleontologico, mineralogico, geomorfologico e stratigrafico con citazioni e approfondimenti bibliografici.

Nota: Nel caso della necessità di una riduzione spinta degli impatti, il I° e il II° livello potranno essere trattati in schede accessibili attraverso QR Code o numerazione per App, applicato su un cippo specificatamente pensato.

6. Osservatori lungo strade (esclusi i passi)

Le informazioni di I° e II° livello verranno condensate in una struttura tipo C.

La narrazione riprende i concetti espressi al punto 3.2 “Altri punti panoramici” e al punto 2 “Balconi Panoramici” (I° e II° livello narrativo) .

Si prevede di rappresentare la sky line del panorama, con le indicazioni toponomastiche delle principali cime (questo può avvenire a mezzo di una foto o di un’illustrazione della sky line). Sono previste brevi descrizioni degli aspetti geologici e paesaggistici salienti, cercando una dimensione di fusione dei due: eredità geologica nel paesaggio. Inoltre, si dovranno mettere in evidenza elementi capaci di includere nella narrazione la presenza dell’essere umano.

7. Punti di osservazione “remoti” rispetto ai siti tutelati

Le informazioni di I° e II° livello verranno condensate in una struttura tipo C.

La narrazione riprende i concetti espressi al punto 3.2 “Altri punti panoramici” e al punto 2 “Balconi Panoramici” (I° e II° livello narrativo) .

Si prevede di rappresentare la sky line del panorama, con le indicazioni toponomastiche delle principali cime (questo può avvenire a mezzo di una foto o di un’illustrazione della sky line). Sono previste brevi descrizioni degli aspetti geologici e paesaggistici salienti, cercando una dimensione di fusione dei due: eredità geologica nel paesaggio. Inoltre, si dovranno mettere in evidenza elementi capaci di includere nella narrazione la presenza dell’essere umano.

CONCLUSIONI

Il materiale presentato in questa relazione e nei suoi allegati, non vuole essere esaustivo ne limitante sul piano esecutivo. I layout rappresentati sono visualizzazioni che un team e un grafico potranno e dovranno reinterpretare. L’importante è che se ne mantenga l’ossatura ed il flusso argomentativo. Si sono proposti

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questi esempi solo per tracciare il solco entro cui muoversi cercando di capire quali fossero i limiti spaziali e la funzionalità dei titoli e dei sottotitoli, dei corpi di testo, delle foto, delle icone, delle mappe etc.

Ancora qualche considerazione. Le tipologie di strutture informative devono essere riconoscibili, devono avere forme non invasive rispetto ai contesti ove si inseriscono, devono essere costituite di materiali resistenti e di facile manutenzione, devono presentare uno stile a cavallo fra l’istituzionale e l’appetibile ed un layout leggibile, ben spaziato e ben ritmato, con grafiche appropriate che favoriscano immediati collegamenti. I temi trattati devono fondere aspetti geologici e paesaggistici senza tralasciare la presenza umana come legante fra i due. Si devono trattare argomenti relativi ai singoli hot spot e argomenti più generali oltre che ai collegamenti concettuali fra i diversi hot spot. Le narrazioni devono saper riassumere i valori universali riconosciuti a specifici tratti del territorio dolomitico dall’UNESCO, e si deve svolgere una mission di valorizzazione e di educazione.

NOTA GENERALE: le narrazioni di III° livello sono state rese accessibili attraverso l’uso di QRCode. Tenendo in considerazione che la il potenziale di accesso a internet è spesso scarsa e in molti luoghi assente, si potrebbe ragionare nel predisporre una APP (scaricabile da casa o da punti info) e ipotizzare di sostituire il QRCode con un semplice numero di riferimento, montato su cippo o segnalato in pannello a seconda dei casi. Tale numero sarà corrispondente alle schede specifiche presenti nell’APP.

NOTA CREDITS: Illustrazioni: Elena Manfrè e Giorgia Revelli: i materiali editati non possono essere pubblicati e devono servire solo alle finalità del progetto Hot Spot (Fondazione Dolomiti UNESCO) (alcune foto provengono da internet, alcune sono di nostra proprietà una è del fotografo Dario Bellodis; i disegni e i progetti delle indicazioni tipologiche delle strutture informative sono di Franz e David Messner.

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Fase II :

ELABORAZIONE DI UNA “BANCA DEI MATERIALI COMUNICATIVI”

Introduzione

La Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO, come disposto dalle prescrizione dell’UNESCO e da quanto stabilito dal piano di gestione della stessa, deve provvedere alla diffusione della conoscenza del Bene Dolomiti UNESCO ed alla sua valorizzazione; a tal fine la Fondazione ha ottenuto il finanziamento per la strutturazione del progetto comunicativo “Implementazione delle linee prioritarie della programmazione strategica generale di gestione del sito Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO, attraverso la realizzazione di punti informativi WHS UNESCO in aree hot spot per la diffusione della conoscenza del territorio e la sua valorizzazione", dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ai sensi della Legge 77/2006, con DM 23 dicembre 2011 a valere sul cap. 7305 E.F. 2011; All'interno del progetto finanziato dal Minstero dei Beni e delle Attività Culturali la Fondazione ha affidato l'esecuzione dell'attività identificata come Elaborazione di una “banca dei materiali comunicativi” ad una ditta esterna, l'azienda Dolomiti Project S.r.l., con sede a Feltre (BL), in Via Paradiso, 31 con il compito di eseguire una raccolta di testi, immagini, disegni, filmati, software a cui possano attingere i soggetti istituzionali autorizzati (es. centri visitatori, punti informativi, enti museali, Parchi, aziende di promozione turistica).

Attività svolte

Ad espletamento dell'incarico affidatale, l'azienda ha realizzato, in stretta collaborazione con la Fondazione stessa:

(1) un database online, ricercabile e estendibile;

(2) una raccolta e riorganizzazione dei materiali a disposizione della Fondazione, acquisiti in seguito a precedenti incarichi;

(3) l'elaborazione di testi brevi riassuntivi di tutti i principali tematismi identificati dagli standard comunicativi di primo livello;

Inizialmente si è proceduto all'individuazione delle specifiche necessità della Fondazione, all'individuazione dei soggetti istituzionali da coinvolgere e nella tipologia di contenuti da prevedere. Un primo screening ha portato all'individuazione di due gruppi: un primo gruppo, costituito dalle rappresentanze dei parchi interessati dalla tutela UNESCO ha costituito il gruppo pilota per una verifica della fruibilità del sistema informatico stesso, il secondo gruppo composto da oltre un centinaio di potenziali soggetti, costituisce il bacino di utilizzo finale atteso.

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A seguito degli incontri e dei contatti con il gruppo pilota il software e la banca dati sono stati perfezionati al fine di poter contenere la maggior quantità di informazioni possibili. È stata realizzata un'interfaccia web (database) per l'inserimento dei dati e definizione dei tematismi trattati. Il database è stato progettato per essere di facile e immediato utilizzo e finalizzato a contenere informazioni quali foto, testi, audio, citazioni, siti internet e documenti online ivi compresi pacchetti divulgativi come mostre e esposizioni.

La banca dati è memorizzata all'interno di un database relazione PostgreSQL ospitato su server gestiti dall'azienda WebFaction e replicato su supporti informatici quali DVD tramite procedure di backup automatico. La banca dati è accessibile tramite un'interfaccia dedicata, accessibile tramite web all'indirizzo http://hotspot.dolomitiproject.it.

Figura 1 Accesso al sito: la banca dati è destinata all'uso dei soli soggetti istituzionali e pertanto risulta ad accesso limitato. Eventuali richieste di accesso possono essere fornite dalla Fondazione stessa.

INTERFACCIA

L'interfaccia è stata sviluppata al fine di garantire l'accesso a browser sviluppati negli ultimi 5 anni (ivi compresi smartphones e tablet), ma risulta fruibile anche da dispositivi più datati. L'interfaccia è conforme agli standard internazionali più recenti e permette di inserire con rapidità ampi quantitativi di foto e testi. Tutti i contenuti sono accompagnati da una scheda informativa contenente dettagli sull'autore, titolo, una didascalia, la fonte (cioè chi ha inserito il documento), eventuali vincoli di utilizzo (licenza d'uso), e informazioni su come reperire i documenti originali qualora questi non siano scaricabili direttamente dal database.

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Figura 2 Il sito come appare agli utenti registrati: dall'home page è possibile acquisire informazioni sul progetto stesso, sull'archivio di materiali disponibili e sui partecipanti. In evidenza appare la barra di ricerca, che consente di accedere istantaneamente a tutte le informazioni.

RICERCA

All'interno del database è possibile eseguire ricerche basate su tematiche specifiche, sul contenuto di titoli e didascalie, o sul nome dell'autore. In questo modo è possibile ottenere in pochi secondi una sintesi di tutti i materiali disponibili per la consultazione o per l'elaborazione di opere derivate.

Particolare attenzione è stata posta alle funzioni di ricerca che consentono di estrapolare delle interrogazioni anche molto complesse. L'algoritmo di ricerca consente di cercare la contemporanea corrispondenza di uno o più termini all'interno di tutti i campi descrittivi dei materiali a disposizione, e di limitarne eventualmente la restituzione ad alcune specifiche categorie di contenuti (ad esempio solo a testi o solo immagini). È possibile altresì ricercare i contenuti per "tag", da intendersi come tematismi della comunicazione di primo livello.

I tematismi di primo livello sono strutturati in forma gerarchica e questo aspetto si riflette anche nella ricerca: ad esempio è possibile cercare sia elementi che riflettano le eccezionalità paesaggistiche in generale, sia gli elementi che meglio rappresentano il valore estetico o il valore scenico. L'interfaccia consente anche una visualizzazione interattiva dei vari tematismi che, come una biblioteca a scaffale aperto, si svelano progressivamente accedendo alle varie categorie e sottocategorie.

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TEMATISMI AFFRONTATI (Comunicazione di Primo Livello)

Dolomiti Unesco: la Dichiarazione di Siviglia

o Le Dolomiti come sito naturale seriale

o Geografia fisica e umana

o Eccezionalità paesaggistiche (Criterio VII)

Valore estetico

Valori scenici (varietà di forme, verticalità, contrasti di colore, monumentalità)

Struttura del paesaggio

o Eccezionalità geologiche e geomorfologiche (Criterio VIII)

Importanza per le Scienze della Terra

Evoluzione della Vita nel Mesozoico

L'arcipelago Triassico (evoluzione, relazione rocce carbonatiche vs.rocce vulcaniche, relazione tra isole fossili e adiacenti bacini)

Geomorfologia strutturale

Geomorfologia climatica

o I nove sistemi

o Responsabilità: il piano di gestione

Di seguito illustriamo alcune delle funzionalità principali del software, mediante screenshoot e brevi descrizioni.

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Figura 3 Selezionando la sezione "i tuoi contributi", ogni utente può verificare quali e quanti contenuti ha inserito (es. Figura 5) ed aggiungerne di nuovi. Il software prevede delle interfacce guidate per ciascuna tipologia di contenuto, un esempio è riportato in Figura 7

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Figura 4 Ogni procedura è assistita da una guida online, gli utenti inoltre possono inserire domande specifiche alle quali risponderà lo staff o altri utenti in una logica di cooperazione attiva tra le parti

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Figura 5 Visualizzando i contenuti inseriti da ciascun utente è possibile accedere ad un'anteprima delle immagini, del testo a corredo delle stesse, delle informazioni sul diritto d'autore e sui tematismi di primo livello toccati dall'immagine. Analoga interfaccia si ottiene a seguito di una ricerca per un tema specifico (es. Nome di una montagna, di una valle, di un'area, nome della tematica di interesse, autore dei contenuti ecc).

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Figura 6 Selezionando un contenuto è possibile accedere alla scheda completa, dalla quale è possibile acquisire sia una miniatura più ampia, sia l'immagine ad alta risoluzione (pulsante "download")

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Figura 7 pagina precedente L'interfaccia di inserimento di una foto. Le immagini possono essere caricate semplicemente trascinandole nell'area evidenziata in voletto.

Il database sviluppato è stato messo a disposizione di tutti gli enti/soggetti competenti che hanno iniziato a popolarlo con i propri contenuti La Fondazione, tramite l'azienda incaricata, ha esteso tale raccolta con materiali già in proprio possesso: principalmente materiale iconografico e testi.

I contenuti sono stati gerarchizzati per tematismi, sulla base delle logiche individuate durante la definizione degli standard comunicativi di primo livello, nella prima fase del progetto finanziato dal MiBAC. Per ogni tematismo è stato sviluppato un breve testo che costituisce un'introduzione all'argomento finalizzato alla definizione di una comunicazione organica e omogenea da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Per l'intera durata del progetto l'azienda incaricata si è occupata di omogeneizzare e strutturare in maniera organica e fruibile il vario materiale raccolto. Tutti i materiali raccolti sono stati inoltre verificati e completati ove possibile.

I materiali raccolti sono messi a disposizione in formati digitali di qualità adeguata ad un loro utilizzo presso professionisti nell'elaborazione di pannelli informativi anche multimediali e potranno essere eventualmente ospitati sul sito della Fondazione in un'area ad accesso ristretto.

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