Space English Teacher Book 1

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Teacher’s BOOK

Indicazioni passo passo per tutte le attività del volume studente

Programmazione didattica

Sezione dedicata al Social Emotional Learning

Giochi, suggerimenti e attività extra

Soluzioni degli esercizi

Trascrizioni audio

Schede fotocopiabili

Teacher’s BOOK

Gruppo Editoriale ELi

Il piacere di apprendere

Introduzione

Il progetto

è il nuovo corso di inglese ELi per la scuola primaria che unisce obiettivi ministeriali e materiali innovativi, con un grande traguardo: rendere bambini e bambine protagonisti di un viaggio alla scoperta di una nuova lingua, attraverso l’esplorazione di nuovi mondi.

Durante uno scambio scolastico spaziale, i protagonisti dei volumi incontrano nuovi amici e nuove amiche con cui visiteranno i rispettivi pianeti e scambiano informazioni circa usi e costumi, conoscendone le diversità in tutte le sue forme, ma anche ciò che li accomuna. L’inglese ha qui un ruolo centrale: è il veicolo che rende possibile la comunicazione tra i personaggi Ed è proprio attraverso questa “comunicazione fantastica” tra personaggi terrestri e alieni che i nostri bambini e bambine comprendono la vera funzione dell’inglese quale strumento di interscambio e, appunto, di comunicazione con persone vicine e lontane.

I personaggi umani, coetanei dei bambini e delle bambine, che restano gli stessi nei primi tre volumi del corso, fanno sì che i nostri piccoli allievi e allieve si immedesimino in loro ed entrino davvero all’interno della storia: proveranno in prima persona curiosità, gioia, condivisione, preoccupazione e il piacere della scoperta di nuovi luoghi e della conoscenza di nuovi amici.

Struttura del corso

Il corso è strutturato in Student’s Book, con Workbook incorporato, e Travel Diary. Quest’ultimo è un vero e proprio diario di viaggio, che permette la realizzazione di contenuti ad alta personalizzazione, così che i bambini e le bambine si sentano a loro volta protagonisti del viaggio spaziale. Questo strumento aiuta a ripassare e tenere traccia degli argomenti affrontati nelle varie unità didattiche fungendo da raccoglitore sia didattico sia esperienziale.

Elemento distintivo dei volumi sono le pagine occhiello, in apertura di ogni unità. Sono in primis uno specchio sulla unit che sta iniziando, sulla storia vissuta finora dai personaggi e infine sui Paesi che, nei volumi di quarta e quinta, i bambini e le bambine visiteranno. Offrono la possibilità di ripassare vocaboli già appresi, introdurne di nuovi e incuriosire i bambini e le bambine, grazie alla rappresentazione grafica dei nuovi pianeti e dei luoghi che si andranno a esplorare.

I contenuti del volume accompagnano bambini e bambine dalla prima alla quinta con attività didattiche e ludiche, contenuti nuovi e un approccio student-centred.

Ciascuna unità è così strutturata:

• pagina occhiello, l’anteprima dell’unità, nonché l’occasione per creare interesse e partecipazione rispetto ai nuovi argomenti;

• pagine introduttive, dove vengono presentati i vocaboli target dell’unità;

• pagine di consolidation, che permettono l’apprendimento dei vocaboli e delle strutture nelle quattro forme listening, writing, reading and speaking;

• storia, che permette un’ulteriore consolidamento delle strutture in un contesto fantastico e divertente, con una pagina di comprensione del testo;

• Easy grammar e Culture, a partire dalla classe terza, che permettono a bambini e bambine di “dare un contenitore” al contenuto appreso fino a quel punto.

Per i volumi di classe quarta e quinta sono presenti attività di avvicinamento alle prove INVALSI e di accompagnamento alla scuola secondaria di primo grado.

Ogni unità presenta un’attività CLIL o STEAM, rendendo possibile l’apprendimento della lingua anche in contesti attuali e reali, con attenzione anche all’educazione civica. Gli esercizi e le attività proposte sono inclusivi sia dal punto di vista dei contenuti sia in ottica di supporto per bambini e bambine con BES e DSA.

L’approccio slow-paced permette a tutti e tutte di imparare in maniera graduale costruendo, a poco a poco, basi solide che garantiscano un apprendimento della lingua forte e duraturo.

Il materiale ha come obbiettivo quello di fare leva sulla naturale curiosità dei bambini e delle bambine, oltre che sulle emozioni, grazie anche alla metodologia SEL, che permette di sviluppare le competenze emotive e sociali insieme a quelle cognitive.

La guida per l’insegnante

Il Teacher’s Book accompagna l’insegnante passo dopo passo nella realizzazione della lezione, con spunti e consigli su come renderla il più possibile interattiva e inclusiva.

Sono presenti numerose attività e materiali extra per consolidare ulteriormente gli argomenti affrontati in base alla necessità.

I materiali audio-visivi rendono l’apprendimento più piacevole e moderno agli occhi dei nostri piccoli allievi e allieve, sempre più incuriositi e “catturati” dalla tecnologia e multimedialità nelle loro varie forme.

Alcune attività di Web Search mediate dall’insegnante e poi via via, nel corso dei cinque anni, più autonome, incoraggiano ad esempio all’utilizzo dei motori di ricerca, e possono dunque diventare anche un momento prezioso per educare i bambini e le bambine sia in senso pratico sia in senso etico a un uso consapevole e responsabile di questi strumenti.

Space English propone canzoni, attività di fonetica, video e giochi multimediali che renderanno le lezioni di inglese divertenti e piacevoli. Ogni unità presenta attività di role-play, affinché bambine e bambini apprendano e consolidino la lingua in maniera attiva.

In quanto autrici, ci auguriamo fortemente che questo materiale sia per voi di supporto e aiuto per tutte le attività che sceglierete di svolgere nel corso dell’anno scolastico. Tuttavia, desideriamo anche incoraggiarvi a prendere delle scelte creative e coraggiose e andare oltre i confini della pagina stampata. Che cosa intendiamo dire? Che siete voi a conoscere i vostri alunni e le vostre alunne e ne comprendete esigenze e preferenze. Potrete quindi utilizzare questo corso e tutti i nostri suggerimenti per creare lezioni che rendano i bambini e le bambine protagonisti del loro percorso di apprendimento.

È davvero importante per noi che voi facciate vostre queste pagine e le personalizziate in base al vostro modo di insegnare e alla vostra personalità, nonché ovviamente al gruppo classe, così che l’esperienza dell’apprendimento diventi davvero edificante e fruttuosa per tutti/e.

Dunque, allacciamo le cinture! Si parte per… lo spazio!

Buon inizio!

Miriam e Valentina

Il lead-in e la sua metodologia

La lezione più efficace è quella in cui tutti i partecipanti sono coinvolti e partecipi alle attività. Iniziarla con il piede giusto è quindi davvero fondamentale! Non basta dire Open the book, indicare il numero della pagina e far svolgere un esercizio. La lingua deve essere vissuta e appresa, attraverso il libro di testo, ma anche uscendo dai binari della pagina e dell’unità didattica. Ecco dunque l’importanza del lead-in, un momento importante ma spesso sottovalutato.

Dal verbo to lead, ‘condurre’, il lead-in è il momento iniziale della lezione, nonché il modo in cui si conducono gli alunni e le alunne al contenuto della lezione. È il momento in cui si sfrutta la naturale curiosità dei bambini e delle bambine per catturare il loro interesse, generare emozioni positive e motivazione alla partecipazione in classe. È un modo efficace per passare dalla L1 alla L2 in maniera graduale e coinvolgente, introdurre e creare il contesto – set the context – portando la classe in English mode ON, qualsiasi sia l’argomento della lezione.

L’obiettivo del lead-in

In una lezione di 50-60 minuti, il lead-in dovrebbe durare circa 5 minuti, talvolta pochi di più. Il tempo di una piccola attività e sarà ora di aprire il libro di testo e procedere a una nuova fase della lezione. Infatti, questo non è un momento di focus sul lessico o sulle strutture, non è un momento di “apprendimento” in senso stretto. L’obiettivo, in questa fase, è in realtà quello di attivare le conoscenze pregresse degli alunni e delle alunne e di passare gradualmente dalla L1 alla L2, generando curiosità e interesse. Ciò che conta è appunto rendere i bambini e le bambine interessati a ciò che si sta facendo, senza che loro se ne accorgano, così che siano loro a voler scoprire che cosa viene dopo. Il lead-in rende infatti l’inizio della lezione student-centred ed è importante che tutti e tutte si sentano non solo parte integrante della lezione, ma protagonisti e protagoniste.

Il lead-in è un momento di riscaldamento, di warm up dell’inglese, e le pagine occhiello dei volumi di Space English sono delle vere e proprie anteprime delle unità, con importanti elementi per costruire un’attività di lead-in adatta a coinvolgere e incuriosire alunni e alunne.

Come gestire le attività di lead-in

Aprite il libro e portate l’attenzione dei bambini e delle bambine ai personaggi e agli elementi rappresentati. Cominciate chiedendo What can you see? o What’s in the picture? e lasciate che bambini e bambine esplorino e commentino, anche in L1, l’immagine. Sarà divertente e coinvolgente per loro provare a indovinare l’argomento dell’unità che andrete ad affrontare.

Gli occhielli raffigurano sia elementi già noti sia alcuni elementi target, che impareranno nella unit a seguire. Potete chiedere agli alunni e alle alunne di cercare alcuni dettagli, di contare alcuni oggetti o semplicemente far commentare le scene presentate con strutture già note, come per esempio: What colour is it?, How many… are there?, Where are they?

Le pagine occhiello propongono l’ascolto del jingle del volume, una sigla da ascoltare e cantare assieme prima di passare a un nuovo argomento. Conducete e accompagnate i bambini e le bambine alla lezione in maniera graduale e quanto più spontanea possibile prima di passare al momento di apprendimento vero e proprio.

Spunti e suggerimenti per un lead-in efficace

Integrate ciò che offre il volume con attività ludiche, interattive, digitali e analogiche, quando possibile; queste stimoleranno la voglia di apprendere di bambini e bambine in classe, rendendoli curiosi e più partecipi alle lezioni di inglese. Di seguito alcuni consigli di attività da provare e da modulare in base al livello del gruppo.

• Realia: portate in classe oggetti veri, da toccare, osservare e sentire. Qualche esempio? Una valigia piena di indumenti, degli alimenti confezionati, degli oggetti della casa, un pupazzo a cui fare domande.

• Photos: portate o proiettate in classe foto di luoghi, personaggi, attività curiose, anche vostre personali. Per esempio una spiaggia, una città, voi e il vostro animale domestico, immagini create dall’AI per scopi didattici.

• Picture reveal: preparate una slide la cui immagine si faccia sempre più nitida o sempre più visibile per creare curiosità e far indovinare i soggetti dell’immagine alla classe.

• Puzzle: stampate immagini diverse e ritagliatele. Assegnate ciascuna immagine a un gruppo diverso, così che nel ricomporre il puzzle ogni gruppo sveli un elemento chiave alla scoperta del “tema” della lezione.

• Crosswords: create un cruciverba con immagini o definizioni, il cui messaggio segreto sveli l’argomento della lezione.

• Wordsearch: create un riquadro con parole nascoste da cercare. Mostrate alla classe le immagini riferite alle parole da cercare. Le lettere escluse mostrano l’argomento della lezione.

• Code breaker: create una frase o una parola singola da decifrare con un codice. A ogni lettera dell’alfabeto corrisponde un simbolo che, trasformato dai bambini e dalle bambine in lettera, darà come soluzione l’argomento della lezione.

• Mystery box: preparate una scatola chiusa e disponete all’interno degli oggetti. A turno i bambini e le bambine proveranno a indovinare il contenuto della scatola.

• Scavenger hunt: organizzate una caccia al tesoro all’interno dell’aula, in cui coppie o piccoli gruppi dovranno cercare elementi nascosti e indizi che li condurranno a svelare il tema della lezione.

Per scegliere l’attività più adatta, l’insegnante deve innanzitutto tenere a mente gli obiettivi del lead-in, nonché il numero di bambini e bambine in classe, le loro preferenze in fatto di tematiche, attività e lavoro in gruppo, a coppie o individuale. Ovviamente, la varietà è la scelta migliore e, prima di optare per un’attività, potete provare tutte quelle suggerite, e anche altre! In questa occasione, potete davvero usare l’immaginazione e la creatività, per partire con un pieno di energia positiva fin dai primi minuti.

I bambini e le bambine possono lavorare individualmente, a coppie o piccoli gruppi, ad esempio, per risolvere indovinelli, decifrare un codice o svolgere altre attività divertenti e cooperative per svelare uno o più indizi che li porteranno a scoprire l’argomento della lezione. La cooperazone integrerà anche la metodologia SEL alla vostra lezione, in questo modo tutte le competenze dei bambini e delle bambine saranno coinvolti.

Materiali per l’alunno/a

Student’s Book

Comprende:

• Welcome unit con accoglienza

• 6 unit

• CLIL

• Pagine dedicate Festivities

• Eserciziario: Workbook

• Pagine e attività dedicate all’educazione socio-emotiva (SEL)

• Attività TPR

Space English Travel Diary

Propone 32 pagine di attività basate sulla personalizzazione e il consolidamento in chiave ludica.

Con mind maps, pagine di Revision e di autovalutazione.

Space English Picture Dictionary Giochi digitali/Space Race

Un dizionario visuale che contiene tutto il lessico introdotto nei primi tre volumi del corso Space English con illustrazioni ricche e divertenti, attività di consolidamento in chiave ludica e giochi per il ripasso e la verifica delle acquisizioni linguistiche.

Per ogni unità dei volumi, il libro digitale offre un divertente percorso interattivo di ripasso degli argomenti affrontati, in compagnia dei protagonisti del corso, con la possibilità di verificare autonomamente il proprio percorso e di ottenere un diploma finale.

Materiali per l’insegnante

Grazie ai materiali di My Space English, in omaggio per le insegnanti e gli insegnanti che adottano

Space English 1, ogni lezione di inglese sarà unica, speciale e indimenticabile.

My Space English contiene:

Teacher’s Book

Comprende:

• Programmazione per competenze

• Guida per lo svolgimento di ogni unit

• Worksheet fotocopiabili

• Trascrizione di tracce

audio e canzoni

• Soluzioni degli esercizi

• Poster

Teacher’s Kit

Comprende:

• Test per tutte le unit del volume studente

• Entry test, Mid-year test, Exit test

• Speaking Games

• 60 Flashcard con domande input

• Script e screenplay del musical Hansel and Gretel

La collana STUDIAFACILE

La collana STUDIAFACILE è stata progettata seguendo i principi dell’U.D.L., Universal Design for Learning, per un approccio all’insegnamento finalizzato a offrire pari opportunità a tutti gli studenti e a tutte le studentesse.

Sono state integrate strategie visive di comunicazione aumentativa alternativa e principi di task analysis adattati alla didattica, attraverso la scomposizione degli apprendimenti.

La collana si rivolge ad alunni/e con:

• disabilità intellettive L.N. 104/92

• svantaggio socio-economico, linguistico, culturale e alunni/e stranieri/e

DM MIUR 27/12/12

• disturbi evolutivi specifici: DSA (L. 170/2010), ADHD, DDC

Ma sarà utile a tutto il gruppo classe.

Sono previsti due volumi: uno per le classi 1-2-3 e uno per le classi 4-5.

Entrambi i sono in stampato maiuscolo, interamente a colori e con font ad alta leggibilità 16 pt.

Accompagnano il percorso dell’alunno/a due personaggi-guida, Diego e Nala, due bambini che, per motivi diversi, non utilizzano il linguaggio verbale ma comunicano grazie all’utilizzo di immagini e strategie alternative.

• Sempre sorridente

• Appassionato di dinosauri

• Non verbale, comunica con i simboli grazie a un tablet

• I rumori forti lo infastidiscono, per questo indossa sempre delle cuffie antirumore

Il kit docente prevede in digitale:

• guida con strategie di utilizzo per lo svolgimento degli esercizi

• flashcard

• libro liquido

• materiale scaricabile per esercizi sul quaderno

• verifiche semplificate

• didattica laboratoriale

• attività di cooperative learning

• Simpatica e coraggiosa

• Appassionata di scienze

• Arriva da un Paese lontano e non parla la nostra lingua, per questo comunica tramite simboli, in attesa di imparare l’italiano

• 10 ore di formazione base gratuita sull’utilizzo della C.A.A. con rilascio di attestato di riconoscimento finale sull’utilizzo della comunicazione aumentativa alternativa

DIEGO
NALA

In classe con Space English

Welcome Unit

Il volume si apre con una pagina di personalizzazione in cui i bambini e le bambine si disegneranno e impareranno il loro primo vocabolo in inglese: Hello.

In questo modo gli alunni e le alunne renderanno immediatamente personale ed emotivamente importante il loro percorso di apprendimento della lingua inglese, facendosi subito protagonisti.

Attraverso il QR code voi e i genitori potrete accedere ai materiali audio e video del corso direttamente da uno smartphone o da un tablet mentre state utilizzando i volumi cartacei.

Il Travel Diary accompagna bambini e bambine in modo ludico nel corso dell’anno scolastico come un vero e proprio diario di viaggio, ricco di attività e di mappe mentali. Ogni unit del volume studente ha le corrispondenti pagine nel Travel Diary allegato.

Da subito i bambini e le bambine sono coinvolti ad esprimersi in lingua inglese in modo naturale rispondendo al saluto e dicendo il proprio nome.

La canzone di benvenuto è un vero e proprio jingle che verrà proposto all’inizio di ogni unit per creare il contesto e l’aspettativa giusti per apprendere in modo divertente ed entusiasmante.

Il percorso consiste in un’attività di pregrafismo che permette all’insegnante di rendersi conto fin da subito di eventuali difficoltà.

Welcome Unit

In queste pagine incontriamo i protagonisti del corso: Mr Cometix, l’insegnante, Skyler e Luna, i due bambini terrestri, saranno al fianco di alunni e alunne fino alla fine del terzo anno della scuola primaria, mentre gli amici alieni saranno nuovi ogni anno, perché i nostri protagonisti terrestri viaggeranno da un pianeta all’altro, favorendo l’approccio inclusivo, il rispetto per l’altro e per le differenze.

Luna e Skyler partono per la loro avventura nello spazio, salutati dai compagni e dalle compagne e dal maestro, Mr Cometix. Gli alunni e le alunne apprendono come si saluta quando ci si congeda, anche in questo caso in un contesto comunicativo reale e spontaneo. Infine, nell’ultima pagina di questa Welcome Unit, i bambini e le bambine seguiranno un percorso che li porterà fino al pianeta di destinazione insieme a Luna e Skyler, consolidando quanto visto fino qui.

Gli occhielli e le aperture

Ogni unit si apre con una pagina ricca di stimoli visuali che anticipa l’argomento principale dell’unità e che introduce la lezione di inglese, riprendendo la canzone jingle. A questa pagina si tornerà alla fine del lavoro sull’unità, in un moto circolare che permette il consolidamento e il recycling della lingua appresa. In questa pagina ci troviamo sempre sul pianeta Terra, in compagnia di Mr Cometix e dei compagni e delle compagne di Luna e Skyler. Segue questa prima introduzione del tema trattato una doppia pagina con la presentazione di un’area lessicale, contestualizzata in una scena evocativa che attiva un immediato interesse nell’argomento presentato e favorisce una didattica emozionale. In questa doppia pagina siamo insieme a Luna e Skyler sul pianeta Agog, in compagnia di Libra, Leo e dei compagni e delle compagne alieni.

L’occhiello propone il jingle del volume e l’attività di lead-in (vedi pagina 7 di questa guida) oltre a fare da riferimento per ulteriori attività da proporre alla fine del percorso dell’unità stessa.

I vocaboli presentati attraverso disegni chiari e riconoscibili sono contestualizzati nell’illustrazione e subito attivati dall’ascolto e dalla video presentazione.

Le pagine propongono sempre spunti di riflessione in chiave socio-emotiva e legate alle soft skills.

La ripetizione e l’attività ludica di ricercare nel disegno grande le immagini corrispondenti del coloninno rendono semplice la memorizzazione del lessico appreso.

Tutte le aperture propongono attività TPR (Total Physical Response) legate all’apprendimento del lessico target.

Le attività

In ogni unit sono presenti quattro pagine contenenti attività di tipologie diverse che possono venire reiterate e rinforzate dagli esercizi proposti sia nel Workbook sia nel Travel Diary.

Gli esercizi, attentamente graduati, coinvolgono le abilità adeguate alla classe. In classe prima saranno quindi privilegiate attività di Listening e Speaking. A mano a mano che si procede con le acquisizioni linguistiche, saranno proposte alcune semplici attività di riconoscimento di singoli vocaboli e di tracing. Attività di scrittura leggermente più strutturate (sempre legate al tracing o alla copiatura di vocaboli) sono presenti nel Picture Dictionary e nel Travel Diary.

Le numerose attività di Listening permettono l’acquisizione della corretta pronuncia.

Attività di Speaking, sul modello di quanto già ascoltato in precedenza, permettono l’uso della lingua in un contesto reale, non artificiale. L’apprendimento è ricorsivo: in ogni unità sono presenti attività che permettono di riprendere quanto visto nelle unit precedenti.

L’introduzione delle strutture linguistiche avviene in maniera graduale e molto semplice.

Ogni nuova introduzione prevede poi diverse attività di consolidamento e di recupero della lingua appresa.

La competenza comunicativa è sviluppata fin dall’inizio del percorso didattico. Le quattro pagine di esercizi si chiudono sempre con una canzone che la classe saprà affrontare dopo aver acquisito le conoscenze e averle utilizzate in modo guidato e che servirà da momento ludico, di puro divertimento con la lingua in via di acquisizione. Il divertimento è uno dei temi chiave per l’apprendimento, le canzoni in classe prima sono quindi slegate dagli esercizi, pur riprendendo lessico e strutture dell’unità, per permettere ai bambini e alle bambine di godere della musica senza costrizioni.

Ogni unità propone un esercizio CLIL (Content and Language Integrated Learning). Si tratta di esercizi semplici e alla portata di alunni e alunne, ma che favoriscono un primo uso in context della lingua.

L’ascolto è di fondamentale importanza ed è uno degli aspetti più delicati dell’acquisizione linguistica. Per questo motivo è consigliabile utilizzare sempre le registrazioni proposte dal testo. Sono eseguite da madrelingua inglesi in modo che i bambini e le bambine abbiano la possibilità di familiarizzare più rapidamente con i suoni che non esistono nella lingua d’origine.

Alla fine delle quattro pagine di attività di consolidamento, la canzone riprende quanto appreso in modo divertente e coinvolgente.

Per ogni canzone è prevista anche la versione karaoke.

Le storie a fumetti

I fumetti sono attività che coinvolgono tutti i canali sensoriali e sono quindi efficaci con ogni componente della classe indipendentemente dal suo stile di apprendimento, che può essere visivo, uditivo, cinestetico o visivo-verbale. I fumetti raccontano le avventure dei nostri protagonisti sul pianeta Agog. Rigorosamente calibrate dal punto di vista linguistico, le storie presentano sempre diverse chiavi di lettura: sono umoristiche, ma anche improntate a trasmettere valori educativi al di là del contenuto linguistico.

L’ascolto si focalizza sulla comprensione del senso generale della storia. Il video propone un cartone animato del fumetto per un approccio globale all’apprendimento.

Le storie offrono sempre una chiave di lettura legata all’approccio socio-emotivo, che permette spunti di riflessione.

I protagonisti che tornano, unità dopo unità, forniscono un contesto affettivo e un filo conduttore all’apprendimento linguistico.

Le storie veicolano esempi di interazioni quotidiane inseriti in un racconto coinvolgente e in un contesto diverso, ma riconoscibile, che favorisce la memorizzazione e la riflessione.

La drammatizzazione si focalizza sull’appropriazione e il reimpiego espressivo del materiale linguistico.

Practice

La pagina finale di ogni unità del volume permette di fare non solo un lavoro di comprensione della storia e di riutilizzo di lessico e strutture appresi nel corso dell’unità stessa, ma anche di quanto appreso nel corso dell’anno.

Chiudono l’unità i rimandi alla pagina di apertura, in un ideale circolo virtuoso dell’apprendimento che riporta all’inizio per valutare i propri progressi, e alle pagine del Workbook, per un ulteriore lavoro di consolidamento.

Verso la fine dell’anno scolastico, alcuni semplici esercizi di tracing per favorire la memorizzazione.

In chiusura di unità, rimandi puntuali all’apertura per ‘chiudere il cerchio’ e alle attività del Workbook.

Le Festivities

Nel volume di classe prima sono presentate le principali festività tradizionali del mondo anglofono: Halloween, Christmas, Easter, che permettono di approfondire la lingua e le acquisizioni dei bambini e delle bambine in un contesto familiare e amato.

L’attività riprende il materiale linguistico introdotto, riutilizzando anche strutture e lessico appresi in precedenza.

La classe apprende il vocabolario inerente a ciascuna festività e lo riutilizza in un chant o in una canzone tradizionale.

I bambini e le bambine realizzano un’attività creativa, che li trasporta nell’atmosfera della festa.

Il CLIL

Oltre agli esercizi CLIL presenti in tutte le unit, a fine volume è contenuta una breve sezione CLIL dedicata ai collegamenti interdisciplinari tra la lingua inglese e le altre discipline. Queste pagine possono essere utilizzate sia come supporto e ampliamento interdisciplinare del corso sia come risorse indipendenti. Gli argomenti trattati presentano un lessico specifico e sono in linea con le indicazioni ministeriali corrispondenti a ogni classe.

La disciplina di riferimento è sempre chiaramente indicata.

La lingua inglese veicola, diventando funzionale, le esperienze quotidiane; stimola curiosità, ricerca e scoperta.

Le attività proposte sono sempre alla portata di bambini e bambine, per permettere a tutti e tutte di raggiungere l’obiettivo.

Il Workbook

La sezione Workbook posta in fondo allo Student’s Book comprende tre pagine di esercizi per ciascuna unit del volume. Le attività proposte seguono i contenuti delle unit e sono gestibili sia in classe, con il supporto dell’insegnante, sia come compito a casa. La sezione è a due colori per dare la possibilità ai bambini e alle bambine di esprimersi creativamente. Tuttavia, alcuni elementi sono colorati per favorire la comprensione della consegna da svolgere.

Le consegne in italiano permettono l’uso di queste pagine anche in autonomia, a casa.

Le numerose attività di Listening presenti anche in questa sezione permettono di apprendere la corretta pronuncia e cadenza della lingua anche nel lavoro autonomo a casa.

Space English Picture Dictionary

Il Picture Dictionary per le prime tre classi è un vero e proprio dizionario visuale organizzato per macroaree lessicali. Le pagine illustrate propongono scene divertenti e ricche di dettagli, che i bambini e le bambine potranno osservare per scoprire tutti i particolari nascosti, ma che potranno anche essere usate come un dizionario quando non ricordano una parola. L’approccio visuale è sempre apprezzato dai bambini e dalle bambine di questa fascia di età e favorisce la memorizzazione delle parole.

In classe prima, potete usare le pagine come reference in abbinamento alle pagine di presentazione del lessico in apertura di unità, per attività di consolidamento o di rinforzo o per proporre giochi lessicali.

Per esempio, potete chiedere di osservare una doppia pagina per qualche minuto e poi di dire tutto ciò che ricordano di avere visto usando la L2.

I giochi proposti nelle pagine GAMES possono essere svolti, con il supporto dell’insegnante, sia in classe prima per il consolidamento ludico di quanto appreso sia nelle classi successive per il ripasso.

Tutte le pagine possono essere usate anche per ampliare le competenze lessicali, nel caso di una classe particolarmente brillante e interessata.

Inoltre, il Picture Dictionary può essere usato come punto di partenza per la costruzione di un dizionario personale, illustrato in classe prima e ampliato con le parole scritte dalla seconda in poi.

Potete infatti decidere di chiedere ai bambini e alle bambine di procurarsi un quaderno con rubrica e di illustrare (e poi di scrivere) tutte le parole nuove che incontrano. A mano a mano che le loro competenze linguistiche aumentano, il loro dizionario si arricchirà. La curiosità dei bambini e delle bambine a questa età è molto vivace e avere un piccolo dizionario da compilare sarà sicuramente uno spunto per chiedere ‘Come si dice questo?’.

Potete anche decidere di usare gli spazi bianchi in pagina e le mappe alla fine del volume per arricchire il lessico introdotto, aggiungendo tutte le parole nuove che nel corso degli anni incontrerete.

Le consegne in questo volume sono in italiano, per facilitare la comprensione delle attività e per permettere, a chi lo volesse, di assegnare alcune pagine come compiti a casa, dopo averle illustrate e spiegate in classe in modo che per tutti e tutte sia chiaro che cosa devono fare.

Space English Travel Diary

Il Travel Diary è un compagno di viaggio per i bambini e le bambine, un diario di bordo che li accompagnerà nel corso di tutto l’anno scolastico.

Le pagine del Travel Diary sono pensate per poter essere usate in diversi modi: l’insegnante potrà decidere se svolgerle in classe, con il suo supporto, oppure se illustrarle e assegnarle come compito a casa. Ancora meglio, i bambini e le bambine potranno decidere in qualunque momento di usare questo strumento per personalizzare il loro percorso di apprendimento. All’interno del volume, il percorso di ciascuna unità è ricalcato in modo da fornire uno strumento per il consolidamento e il potenziamento, sempre in chiave personale, perché quando gli alunni e le alunne hanno la possibilità di lavorare su sé stessi e sé stesse, di raccontare qualcosa che li riguarda e che sta loro a cuore, apprendono di più e con minore sforzo.

Le pagine del Travel Diary sono caratterizzate da una grande chiarezza nella proposta delle attività e da un’ampia varietà di materiali. Ogni pagina può essere proposta in chiave ludica, ma ci sono anche pagine esplicitamente dedicate ai giochi, che consentono di fare un approfondimento e un ulteriore passo nel consolidamento degli apprendimenti e delle competenze linguistiche in un contesto di divertimento e ‘altro’ rispetto alla tradizionale lezione.

Le mappe lessicali, una per ogni unità, possono essere usate per fissare i vocaboli appresi usando le immagini oppure anche per affrontare un primo, semplice passo nella direzione della lettoscrittura.

A queste mappe, inoltre, si possono aggiungere eventuali altri vocaboli incontrati nel corso dell’anno, per ampliare il proprio bagaglio.

Le attività di Revision, sempre in chiave ludica, abbinate a semplici momenti di autovalutazione, concludono il percorso di questo volume. Le indicazioni per l’uso delle singole pagine sono disponibili in questa guida ma, come detto, le pagine possono essere assegnate in maniera autonoma ai bambini e alle bambine, che potranno usare questo strumento come fosse il loro diario.

Il Social Emotional Learning

Il Social Emotional Learning (SEL), che in italiano si può tradurre con educazione socio-emotiva, è un modo di apprendere basato sulle emozioni e sulla consapevolezza di sé il cui scopo è quello di aiutare gli alunni e le alunne (non solo alla scuola primaria) a costruire le abilità sociali ed emotive (social and emotional skills) fondamentali per affrontare la vita e le sue sfide.

Si tratta di un processo che permette di sviluppare la consapevolezza di sé e le abilità relazionali interpersonali fondamentali per affrontare la vita di tutti i giorni.

Queste competenze affiancano quelle cognitive, che la scuola da sempre costruisce, in modo da fornire a bambini e bambine una base di partenza per permettere loro di affrontare al meglio le sfide future.

L’approccio SEL può aiutare gli studenti e le studentesse di qualunque età a sviluppare competenze personali e accademiche e a mantenere relazioni sociali equilibrate e positive.

Non servono strumenti o dotazioni particolari per la classe o per i singoli studenti o studentesse per poter lavorare efficacemente in quest’ottica. Si tratta solo di mettere in campo strategie e processi diversi rispetto a quelli della didattica tradizionale (ma che a questa possono affiancarsi). Lo scopo è quello di acquisire cinque competenze chiave:

• Self awareness (consapevolezza di sé)

• Self-management (gestione consapevole di sé, autocontrollo)

• Social awareness (consapevolezza sociale)

• Relationship skills (capacità relazionali/sociali)

• Responsible decision making (capacità di prendere decisioni consapevoli)

Nelle classi sempre più variegate che gli insegnanti devono gestire oggi, questo approccio è una chiave di volta per permettere a tutti gli studenti e a tutte le studentesse di brillare e di comprendere i propri punti di forza.

Questo approccio, applicato con successo in molte scuole statunitensi e oggi sempre più diffuso nel resto del mondo, permette di costruire un ambiente educativo realmente inclusivo e di acquisire le principali abilità che serviranno non solo nel mondo della scuola, ma nella vita quotidiana e nella capacità e consapevolezza con cui i ragazzi e le ragazze affronteranno i successivi passaggi in termini di scelte di studio sia nella vita lavorativa e personale.

Queste abilità, afferenti a tre ambiti principali (quello dell’azione, quello delle emozioni e quello del pensiero), sono utili e fondamentali per tutti e tutte, specialmente in un mondo che sempre più scopre diverse intelligenze e comprende diversi funzionamenti (dai ragazzi e le ragazze con DSA alle varie forme di neurodivergenza oggi più conosciute e diagnosticate – autismo, ADHD…). Vediamole più nel dettaglio.

Ambito dell’azione

Comportarsi in maniera socialmente appropriata e in modi che permettano di promuovere l’apprendimento.

Comportarsi in modo socialmente adeguato è un’abilità che di solito si apprende in modo automatico, dall’osservazione degli altri (della famiglia in primis), ma anche dalla comprensione istintiva di determinati processi di comunicazione, verbale e non verbale. È ovvio che il primo ente che gioca un ruolo fondamentale in questa abilità è, appunto, la famiglia. Ma è altrettanto ovvio che non sia e non possa essere l’unico. Si tratta quindi di creare un ambiente inclusivo e rispettoso all’interno del quale i bambini e le bambine possano comprendere quali comportamenti sono accettabili e quali no, comprendere le eventuali correzioni e le indicazioni che vengono loro fornite senza sentirsi umiliati e senza perdere autostima.

Inoltre, se pensiamo alle numerose neurodivergenze che esistono e che oggi sempre più vengono, per fortuna, riconosciute e diagnosticate, non possiamo ignorare il fatto che per molti bambini e bambine le competenze sociali non sono istintive e non basta apprenderle per imitazione.

Una delle caratteristiche fondamentali dell’autismo (con o senza compromissioni cognitive, cioè questo discorso vale anche per l’autismo di livello 1, quello più difficile da riconoscere) è proprio legata a una assenza di consapevolezza di ciò che è socialmente accettabile e ciò che non lo è. Le regole non scritte delle relazioni sociali necessitano, per un individuo autistico, di uno studio attento e sistematico, non sono e non diventano istintive. È necessario quindi un lavoro attento sulla costruzione di regole chiare, ma anche sulla consapevolezza che le regole possono essere disattese in alcuni momenti eccezionali, e che le situazioni sono tutte diverse e in ciascuna sarà necessario comprendere come comportarsi.

Un esempio per chiarire meglio: la regola dice che non si dicono bugie. Noi sappiamo, e istintivamente anche molti bambini e bambine lo sanno, che se l’insegnante chiede alla classe “Vi è piaciuta questa lezione?” si aspetta una risposta positiva o, per lo meno, ‘diplomatica’. Non si aspetta che un alunno/a risponda “No, l’ho trovata mortalmente noiosa e considero l’ultima ora tempo perso!” Le competenze sociali ci insegnano a usare quelle che normalmente si chiamano ‘bugie bianche’, che aiutano a mantenere i rapporti sociali. Per un bambino autistico o per una bambina autistica, questa è una competenza che va insegnata, spiegata e motivata.

Se nel contesto della classe questo lavoro sul comportamento socialmente accettabile viene fatto quotidianamente, a tutti i livelli e con tutti i bambini e le bambine, l’ambiente costruito sarà inclusivo e sereno e tutti/e avranno la possibilità di comprendere meglio che cosa è opportuno fare o dire e che cosa non lo è.

Ambito delle emozioni

Comprendere le emozioni proprie e altrui e regolare le proprie emozioni in base al contesto.

L’empatia è una dote innata, ma può anche essere coltivata. Comprendere le emozioni altrui per alcune persone è spontaneo, non richiede riflessione, e di conseguenza anche reagire in maniera positiva alle emozioni del prossimo non è una fatica. Stimolare una reazione empatica fa parte dell’educazione socio-emotiva. Saper comprendere le emozioni degli altri e delle altre e sapersi relazionare con esse è un’abilità che nella vita serve sempre, ma anche in questo caso la famiglia, pur essendo il primo attore sul palcoscenico di questo apprendimento, non è l’unico e non deve essere considerato tale. La scuola può fare molto in questo senso, organizzando momenti di riflessione sulle emozioni proprie e altrui. I lavori di gruppo (anche a coppie o a piccoli gruppi), il costruire insieme un progetto, l’avere un obiettivo comune per una ricerca o un compito sono tutte azioni e scenari educativi che stimolano le connessioni tra pari e quindi la consapevolezza dell’altro/a e delle sue emozioni.

Anche in questo caso, una piccola riflessione supplementare sulle neurodivergenze è d’obbligo. Si tende a pensare che gli individui autistici non siano capaci di empatia, ma si tratta di un luogo comune che va sfatato. Innanzi tutto, molte persone autistiche hanno il ‘problema’ contrario: un’empatia talmente forte da stare male fisicamente di fronte a un’ingiustizia, anche piccola. Inoltre, anche quando l’empatia sembra assente, non necessariamente lo è. A volte si tratta di una carenza nella teoria della mente tipica della condizione autistica. Si tratta cioè di una difficoltà nella ‘lettura’ delle emozioni delle altre persone, non nella loro comprensione. Se non riconosco dalle espressioni non verbali che cosa il mio compagno o la mia compagna sta provando, a prima vista potrei apparire insensibile, mentre in realtà io sono solo inconsapevole. Se il compagno o la compagna mi dice esplicitamente ‘sono triste’, allora comprendo e posso fare qualcosa per aiutarlo/a a stare meglio.

L’empatia, quindi, può essere sviluppata lavorando sull’esplicitazione delle emozioni – cosa che a qualunque età, ma in particolare per i bambini e le bambine della scuola primaria è, a prescindere da qualunque altra considerazione, un lavoro importante da affrontare in classe.

Spunti di riflessione utili sono ben noti a chi abbia a che fare con l’insegnamento: riflettere su come le situazioni o le azioni che abbiamo attuato o subito ci fanno sentire, ascoltare le riflessioni dei compagni e delle compagne su come loro hanno vissuto lo stesso momento, confrontare le proprie emozioni con quelle delle altre persone, provare a immaginare come ci si sentirebbe in una data circostanza, mettersi nei panni degli altri: sono tutte attività fondamentali per la costruzione delle competenze socio-emotive.

Ambito del pensiero

Regolare attenzione e pensieri sia in generale sia in relazione al contesto.

Essere in grado di regolare attenzione e pensieri afferisce alla sfera razionale, ci si riferisce in questo contesto alla capacità di concentrarsi su un’attività, di rendersi conto delle distrazioni e di trovare strategie per evitarle. Ci si riferisce inoltre alla capacità di pianificare i passaggi e le strategie necessari per il completamento di un compito o di un’attività. Queste sono abilità che si possono acquisire sia lavorando in autonomia sia confrontandosi con il gruppo – benché, trattando queste pagine di SEL, la relazione con il gruppo dovrebbe essere messa sempre in primo piano. In classe, il lavoro di costruzione di una scaletta di lavoro, per esempio, è un ottimo allenamento per questa abilità, così come la consapevolezza di dover prestare attenzione all’insegnante per un periodo di tempo specifico. Un esercizio utile per permettere ai ragazzi e alle ragazze di comprendere meglio la propria capacità di attenzione è quello di stabilire in anticipo un tempo in cui dovranno evitare distrazioni, scegliendo un intervallo gestibile, quindi per esempio non più di 15 minuti consecutivi nelle prime classi, e di mettere un timer. Quando il timer suona, ciascuno/a dovrebbe interrogarsi con onestà su quanto ha effettivamente prestato attenzione, se si è distratto/a, per quale ragione e per quanto tempo (ovviamente a grandi linee). Ripetere questo esercizio a distanza di tempo permetterà di monitorare i progressi della classe, ma permetterà anche ad alunni e alunne di rendersi conto dei loro miglioramenti.

Una breve parentesi qui va dedicata agli studenti e alle studentesse ADHD (sindrome da deficit dell’attenzione con iperattività), che potrebbero trovare difficoltà sia nel prestare attenzione – e qui il social emotional learning gioca un ruolo importante proprio nell’individuazione di strategie anti-distrazione, che facilitino concentrazione – sia nel costruire gli step per completare un compito. Allo stesso tempo, proprio le attività di monitoraggio dell’attenzione, dell’individuazione degli elementi di distrazione e dell’organizzazione del lavoro in fasi permetterà anche a questi ragazzi e a queste ragazze di avere successo nelle attività assegnate perché acquisiranno maggiore consapevolezza e comprenderanno più facilmente quali modalità di apprendimento sono più adatte a loro.

Per mettere in atto le strategie proposte e per avere successo negli ambiti indicati, è necessario anche da parte dell’insegnante un atteggiamento di apertura per stabilire una relazione positiva con la classe e con i singoli alunni e alunne. È importante il rinforzo positivo, sono essenziali i momenti di condivisione, di personalizzazione degli apprendimenti e di confronto sia tra alunni e alunne sia con l’insegnante, importante attore nel dialogo educativo, a tutti i livelli.

Dentro i libri

Come si concretizza l’approccio SEL all’interno del corso Space English? L’attenzione che è stata data all’approccio Social Emotional Learning nella costruzione del percorso educativo e didattico del corso è puntuale e costante. In ogni unità sono presenti diverse proposte contrassegnate dal bollino SEL, che indica che si tratta di attività che appunto permettono di approfondire questo approccio, di proporre strategie o di fornire un setting educativo in cui i bambini e le bambine possano sviluppare non solo l’apprendimento della lingua inglese, ma anche le abilità socio-emotive che serviranno loro per affrontare il mondo e la vita.

All’interno di questa guida, l’insegnante troverà diversi spunti per approfondire le attività e le modalità di presentazione delle stesse attraverso la costruzione di percorsi inclusivi, attenti al lavoro di coppia, di gruppo e al confronto, oltre che attraverso la creazione di materiali personalizzati e personalizzabili, in modo da fornire alla classe gli strumenti migliori per crescere armoniosamente.

Il bollino SEL in pagina non indica la necessità di svolgere attività aggiuntive, a meno che non sia l’insegnante a valutare se e quando vuole farlo. Si tratta solo di indicare quali attività sono intrinsecamente strutturate in modo da mettere i bambini e le bambine in condizione di sviluppare le loro abilità socio-emotive. Il bollino SEL indica pagine o esercizi in cui si può lavorare in gruppo o a coppie, in cui ci si confronta con i compagni e le compagne, in cui si costruisce qualcosa insieme. O ancora, si tratta di pagine in cui vengono affrontati temi come la collaborazione, la cooperazione per uno scopo comune, il rispetto per i gusti degli altri e delle altre, il rispetto delle diversità, il riconoscimento delle proprie e delle altrui capacità e talenti, l’autostima, il rispetto per l’ambiente e per tutte le forme di vita, e così via.

Student’s

Book and Workbook

Step by Step

WELCOME UNIT

Obiettivi di apprendimento

Conoscenze

• Formule di saluto.

• Espressioni per chiedere e dire il proprio nome.

• Semplici istruzioni correlate alla vita di classe.

Abilità

• Accogliere e rispondere a un saluto, presentarsi e chiedere il nome.

• Comprendere ed eseguire semplici istruzioni.

• Riconoscere e riprodurre suoni e ritmi della L2.

Lessico name listen, sing, trace, say

Strutture comunicative Hello! Bye-bye! What’s your name? My name is…

Traguardi intermedi per lo sviluppo delle competenze

Competenze di base

• Comprendere e rispondere a un saluto informale.

• Saper dire il proprio nome.

• Comprendere ed eseguire semplici istruzioni in aula.

• Cantare una canzone.

Attività

• Cantare una canzone.

• Seguire un percorso.

• Ascoltare e ripetere.

Competenze chiave

• Comunicare: comprendere messaggi verbali orali e messaggi non verbali.

Life skills

Approccio positivo al nuovo.

Supporti

Sussidi (metodologici didattici)

• Student’s book

• Supporti digitali (audio, video)

• Travel Diary

Materiali

Corredo scolastico quotidiano

Alle pagine indicate di questa guida, per ogni unità trovate i Worksheet dedicati, che possono essere fotocopiati e distribuiti ai bambini e alle bambine. I Worksheet propongono attività di ripasso e consolidamento del lessico e delle strutture in chiave ludica e possono essere proposti alla classe nel momento che ritenete più opportuno, oppure possono essere assegnati come compito da svolgere a casa.

WORKSHEETS 1 e 2 • FINGER PUPPETS pages 137-138

Fotocopiate e distribuite le schede. Spiegate ai bambini e alle bambine che costruirete i finger puppet (i pupazzetti da dita) dei protagonisti del libro. Nella prima pagina troveranno Skyler e Luna, nella successiva anche Leo e Libra. Fate colorare i personaggi, poi fate ritagliare seguendo le linee tratteggiate. Infine fate incollare (o attaccare con un pezzetto di scotch) la base del pupazzetto della misura giusta per poterlo tenere su un dito. Usate i puppet per far recitare i dialoghi alla classe o per gli esercizi a coppie di Ask and answer. In questo modo anche i bambini e le bambine più timidi/e potrebbero trovare più facile parlare liberamente.

Pagina 4

Lessico e strutture

Hello

Sussidi e materiali

Student’s book

Materiali digitali

Accogliete la classe dicendo Hello, children! e presentatevi. Continuate con Hello + alcuni nomi dei bambini e delle bambine in classe e fate ripetere il saluto. Iniziate sempre ogni lezione dicendo Hello, children e spiegate che dovranno rispondere Hello, che significa ‘Ciao’.

1 Look and sing.

Fate ascoltare la canzoncina jingle e spiegate che la sentiranno ogni volta che comincerete una nuova unit. Valutate se usarla come introduzione per tutte le lezioni di inglese, in modo da creare una consuetudine e un’aspettativa negli alunni e nelle alunne. Invitate i bambini e le bambine a salutare con la mano ogni volta che sentono Hello. Una volta che avranno familiarizzato con il testo, invitate la classe a cantare sulla traccia karaoke.

Audioscript

Friends in space, friends in space.

Friends in space, friends in space.

Say hello, say hello.

2 Draw. Listen and repeat.

Dite Go to page 4. Chiedete in L1 che cosa vedono e fate descrivere la scena. Fate notare che uno dei due bambini illustrati non ha tratti: i bambini e le bambine dovranno disegnare sé stessi/e.

Fate ascoltare e ripetere più volte la parola Hello, in gruppo e singolarmente. Poi invitate i bambini e le bambine a disegnarsi all’interno della sagoma vuota.

TIP! Nonostante gli audio a questo livello siano estremamente semplici, è sempre buona prassi farli ascoltare più volte in modo che tutti gli alunni e le alunne siano in grado di svolgere correttamente l’attività.

Pagina 5

Lessico e strutture

Hello. Trace.

Sussidi e materiali

Student’s book

Travel Diary

Aprite la lezione salutando la classe con la canzone jingle e invitate i bambini e le bambine a salutare con la mano ogni volta che sentono la parola Hello.

3 Trace and say.

Dite Go to page 5. Chiedete in L1 che cosa vedono e fate descrivere le illustrazioni. Spiegate che dovranno seguire con la matita i percorsi tracciati per collegare ogni oggetto al bambino o alla bambina corrispondente. Questa attività di pregrafismo si presta per chiedere ai bambini e alle bambine di lavorare in modo autonomo nello svolgimento dell’esercizio e sarà un’occasione per l’insegnante per rendersi conto di eventuali difficoltà. Una volta completato il lavoro con la matita, chiedete ai bambini e alle bambine se conoscono il nome in inglese degli oggetti raffigurati, dite voi le parole a voce alta (hamburger, computer, stickers, album) e spiegate che sono tutte parole inglesi che usiamo normalmente anche in italiano. Fate ripetere le parole. Chiedete alla classe se conoscono altre parole inglesi che usiamo anche nella nostra lingua.

Travel Diary

Spiegate ai bambini e alle bambine che il Travel Diary (diario di viaggio) allegato al loro libro servirà per raccontare le loro avventure nello spazio. Dite Get your Travel Diary e portate la loro attenzione a pagina 2. Spiegate che dovranno disegnarsi nello spazio disponibile. Leggete a voce alta la frase riportata sotto al disegno (My name is…) e invitate i bambini e le bambine a completare lo spazio scrivendo il loro nome. Aiutate chi dovesse avere difficoltà.

Pagina 6

Lessico e strutture

What’s your name?

My name is…

Sussidi e materiali

Student’s book

Supporti digitali

Travel Diary

4 Listen and repeat.

Dite Go to page 6. Fate osservare l’immagine e spiegate che in questa pagina incontreranno i protagonisti del libro. Fate osservare i personaggi e chiedete ai bambini e alle bambine di descriverli e di dirvi se notano qualcosa di particolare (due sono alieni).

Spiegate che i nostri protagonisti terrestri, Skyler e Luna, si stanno preparando per un viaggio nello spazio diretti verso il pianeta Agog, dove vivono Leo e Libra. Mr Cometix li seguirà dalla Terra.

Fate quindi ascoltare l’audio una prima volta, poi fate ascoltare nuovamente e date il tempo a tutti e tutte di ripetere i nomi, sia coralmente sia individualmente.

Audioscript

Skyler • Luna • Leo • Libra • Mr Cometix • Hello

5 Point and say.

Se ne avete la possibilità, proiettate l’immagine alla LIM, indicate i personaggi e fate ripetere i nomi, sia coralmente sia individualmente. Potete proporre l’attività anche sotto forma di gioco a coppie in cui un bambino/a indica un personaggio e il compagno/a ne pronuncia il nome.

6 Listen and repeat.

Introducete la domanda What’s your name? e la relativa risposta. Spiegate che significa ‘Come ti chiami?’ e ripetete più volte la domanda. Fate ascoltare l’audio più volte, poi fate ripetere domanda e risposta.

Audioscript

What’s your name? My name is Luna. What’s your name? My name is Skyler.

Invitate gli alunni e le alunne a fingere di essere uno dei personaggi, chiedete What’s your name? e invitateli a fornire la risposta completa.

Travel Diary

Dite Get your Travel Diary e fate aprire a pagina 3. Spiegate che i due protagonisti e Mr Cometix possono tenersi in contatto tramite uno speciale orologio olografico. Poi agitate la mano e mostrate il disegno per elicitare Hello! e indicate la vignetta. Chiedete chi vorrebbero salutare se dovessero partire per lo spazio e fate colorare.

Pagina 7

Lessico e strutture

Bye-bye!

Sussidi e materiali Student’s book

Supporti digitali

GAME/TPR Scegliete una pallina o un altro oggetto che i bambini e le bambine possano passarsi, alzandosi dal posto. Tenete in mano l’oggetto e dite What’s your name? passando l’oggetto a un bambino/a. Esortatelo/a a rispondere in maniera completa: My name is… Riprendete l’oggetto e ponete nuovamente la domanda, passandolo a un altro bambino/a. Se lo ritenete opportuno, potete invitare i bambini e le bambine a fare la domanda a dare la risposta completa, a coppie o girando per la classe.

TIP! Trattandosi della prima attività di speaking “in movimento” è molto importante che tutti e tutte, anche i più timidi/e, provino a partecipare. Seguite quindi da vicino l’attività per assicurarvi che tutti/e partecipino. Incoraggiate gli alunni e le alunne e, se necessario, costruite la frase per loro e invitateli a ripetere dopo di voi.

7 Look and listen.

Dite Go to page 7. Fate osservare l’immagine e chiedete agli alunni e alle alunne di descriverla in italiano e di dirvi che cosa sta succedendo secondo loro. Spiegate che Luna e Skyler stanno per partire verso il pianeta Agog e che i loro compagni li stanno salutando. Fate ascoltare l’audio e spiegate che bye-bye è quello che si dice quando si saluta prima di separarsi. Fatelo ripetere più volte, invitando anche i bambini e le bambine e girare per l’aula e a salutarsi dicendo Hello quando si incontrano e Bye-bye quando si separano.

Dite Bye-bye, Luna! Fate ripetere. Poi dite Bye-bye, Skyler! Fate ripetere. Continuate dicendo Bye-bye, friends! facendo ripetere coralmente. Finite ogni lezione dicendo Bye-bye, children e attendete la risposta Bye-bye, Mr/ Miss + vostro nome oppure Bye-bye teacher.

Audioscript

Bye-bye, Luna!

Bye-bye, Skyler!

Bye-bye!

SEL

La comunicazione efficace è un’importante life skill. Per questo motivo imparare a contestualizzare le interazioni in lingua, per quanto semplici e basilari, è essenziale a questo livello.

Pagina 8

Lessico e strutture

Hello

Sussidi e materiali Student’s book

8 Look and trace. Say.

Dite Go to page 8. Fate osservare l’immagine e chiedete di immaginare che tipo di attività dovranno svolgere. Gli alunni e le alunne dovranno partire dal pianeta Terra e raggiungere il Pianeta Agog, così accompagneranno Luna e Skyler nel loro viaggio spaziale. Fate segnare il percorso corretto con la matita spiegando che una sola strada è quella giusta per arrivare al pianeta Agog.

Una vota raggiunta la destinazione, fate ripetere il saluto Hello più volte, sia coralmente sia individualmente.

TIP! Utilizzate questo momento per conoscere meglio i bambini e le bambine. Passate tra i banchi, osservate come seguono il percorso e come gestiscono il lavoro autonomo per capire se sono pronti e pronte a partire per questo viaggio spaziale, o se hanno bisogno di fermarsi ancora un momento per consolidare le basi.

GAMES Di seguito proponiamo alcuni giochi che possono essere svolti nel corso dell’anno in qualunque momento, usando il lessico e le strutture che via via i bambini e le bambine apprenderanno. Proponiamo inoltre un piccolo progetto creativo che permetterà agli alunni e alle alunne, alla fine dell’anno, di documentare il loro viaggio nello spazio.

PASS THE BALL Scegliete un set lessicale e comunicatelo alla classe, poi fate mettere tutti e tutte in cerchio. I bambini e le bambine si passano una palla e, ogni volta che la lanciano, dicono una parola che faccia parte del set lessicale scelto. Non potranno ripetere l’ultima parola detta.

HIDE AND SEEK Prendete le flashcard del o dei set lessicali scelti e mostratele una a una alla classe, chiedendo ai bambini e alle bambine di dire le parole corrispondenti. Poi nascondete una o più flashcard in alcuni punti della classe, mentre i bambini e le bambine tengono gli occhi chiusi. Infine, mostrate di nuovo il mazzo di carte. La classe dovrà individuare quale carta manca, poi potranno cercarla.

BASKETBALL Usate un cestino vero, se possibile, oppure una scatola o un altro contenitore e una pallina di carta. Scegliete un alunno o un’alunna e fate una domanda in inglese. Se risponde correttamente, può tirare a canestro. Vince un punto chi fa canestro.

RUN AND TOUCH Fate mettere i bambini e le bambine seduti con le mani dietro la schiena e appendete in classe tutte le flashcard che ritenete opportuno mostrare. Dite una parola i bambini e le bambine dovranno toccare la carta corrispondente il più velocemente possibile.

DRAWING RACE Dividete la classe in due squadre e fate scegliere un/una portavoce per ciascuna. Bisbigliate una parola nell’orecchio dei due portavoce, che dovranno disegnarla e mostrarla il più velocemente possibile a compagni e compagne di squadra. Vince un punto la squadra che indovina più velocemente e pronuncia la parola correttamente.

THE RIGHT WORD Dividete la classe in due o tre squadre, poi selezionate e dividete le flashcard del set lessicale che volete ripassare e distribuitele alle varie squadre. Dite una parola, la squadra che possiede la carta deve immediatamente mostrarla e usare la parola in una frase.

I SPY… Scegliete un oggetto presente in classe senza dirlo, poi dite la frase I spy with my little eye something that begins with… e la lettera con cui inizia la parola che avete in mente. I bambini e le bambine devono indovinare l’oggetto.

PROJECT

MAKE A BOOKLET In ogni unità, i bambini e le bambine conoscono un po’ di più il pianeta Agog. Alla fine di ogni unità, chiedete di disegnare la parte del pianeta che hanno appena esplorato insieme a Luna e Skyler. Create un libretto con tutti i disegni che via via i bambini e le bambine produrranno. In questo modo, alla fine dell’anno ciascuno avrà un suo libretto personale in cui potrà ritrovare ciò che ha ‘esplorato’ del pianeta Agog.

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