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Il nuovo ecosistema del retail: tra AI, blockchain e attrezzature intelligenti
Dentro il negozio del futuro: strumenti smart per un retail più efficiente
Sicurezza 4.0: le soluzioni intelligenti ridisegnano l’antifurto nel retail
AI e customer journey: il nuovo motore dell’esperienza nel retail
NEUROMARKETING
L’evoluzione della customer experience tra AI, networking e visione strategica
FOCUS
Blockchain, la nuova frontiera della fiducia nel retail
PIANIFICARE LA SUPPLY CHAIN
Relex Diagnostics: l’intelligenza artificiale che anticipa i problemi nel retail
Martech e impresa: un nuovo paradigma (seconda parte)
PROGETTARE IL NEGOZIO
MitRetail, la soluzione integrata per ogni tipologia di allestimento in-store
FOCUS
Enti certificatori: il nuovo motore della fiducia nel retail moderno
“Samplia & Vinci” con Lovable: il primo contest per aumentare il drive-to-store
Con Sdk 8 Scandit rivoluziona la scansione dei codici a barre
Le innovazioni di Amorim Cork Italia guidano l’enologia di precisione
InPost con MediaWorld per una shopping experience online completa
In Italia solo 1 azienda su 10 previene i rischi nella supply chain
Carlo Stradi acquisisce il 100% del capitale sociale di Custom
Euronics: evasione degli ordini più semplice e veloce grazie a Zetes
Savi sigla una nuova partnership con Gruppo Leto per i digital coupon
Transporeon Summit 2025: logistica e trasporti in evoluzione continua
Mulino Bianco apre le porte dello stabilimento di Castiglione delle Stiviere (MN)
Claudia Scorza
Il futuro del retail è connesso
IL DIGITAL SIGNAGE COME LEVA STRATEGICA PER VENDERE DI PIÙ
Nel nuovo scenario del retail, dove online e offline si intrecciano in un unico ecosistema di esperienze, il punto vendita deve saper comunicare — e ascoltare — in tempo reale. Non basta più essere presenti: serve offrire coerenza, riconoscibilità e valore in ogni punto di contatto.
Il Digital Signage di Nicolis Project nasce per questo: trasformare gli spazi fisici in ambienti connessi, in grado di parlare il linguaggio del cliente digitale.
Grazie a profimax cloud, i contenuti diventano dinamici, aggiornabili da remoto e coerenti con ciò che il cliente trova sul sito o sui canali social, garantendo un’esperienza omnicanale fluida e senza interruzioni.
Ma non è solo una questione estetica.
Gli schermi digitali sono veri driver di business: aumentano l’attenzione, guidano le scelte d’acquisto e favoriscono la conversione nel momento più rilevante del customer journey.
Con messaggi mirati, il Digital Signage valorizza promozioni e prodotti, rafforzando la brand image e migliorando la percezione complessiva dello store.
IL RISULTATO?
Un’esperienza su misura per ogni cliente e una comunicazione che non solo informa, ma vende.
Perché oggi l’innovazione nel retail non significa avere più schermi, ma creare connessioni intelligenti tra persone, spazi e contenuti.
FABIO MASSI, DIRETTORE EDITORIALE
IL NUOVO ECOSISTEMA DEL RETAIL: TRA AI, BLOCKCHAIN E
ATTREZZATURE INTELLIGENTI
La trasformazione digitale del retail è ormai una realtà strutturale, capace di ridefinire ogni fase del rapporto tra filiera, punto vendita e cliente finale. Non si tratta più solo di introdurre nuove tecnologie, ma di ripensare modelli, processi e soprattutto il valore dell’esperienza d’acquisto. Abbiamo dedicato la cover di questo numero alle attrezzature per il punto vendita con l’obiettivo di mettere in luce come strumenti un tempo puramente operativi siano diventati veri abilitatori di efficienza e qualità del servizio. Dalla refrigerazione intelligente alla sensoristica avanzata, dai sistemi di monitoraggio ai dispositivi connessi, oggi l’attrezzatura è parte integrante dell’identità digitale del negozio. Non solo supporta i processi, ma contribuisce in modo diretto alla sostenibilità, alla riduzione degli sprechi e alla continuità dell’esperienza cliente.
Il nostro focus sull’intelligenza artificiale nel customer journey analizza invece come l’AI sia passata da tecnologia di supporto a leva strategica. Le aziende raccontano un percorso ormai maturo: algoritmi che anticipano bisogni, suggeriscono percorsi d’acquisto personalizzati, razionalizzano le scorte e migliorano la relazione con il cliente. L’innovazione, in questo ambito, non punta solo all’efficienza, ma alla costruzione di un dialogo più rilevante e immediato.
Sul fronte della tecnologia blockchain, approfondiamo un terreno spesso percepito come distante dal retail ma sempre più centrale: quello della tracciabilità e della trasparenza. In un mercato in cui il consumatore chiede informazioni dettagliate su origine, sostenibilità e qualità, la blockchain offre un linguaggio affidabile per certificare ogni passaggio della filiera. Una tecnologia che diventa vantaggio competitivo e strumento di fiducia.
A completare il quadro, il focus sul ruolo degli enti certificatori nel retail moderno evidenzia un elemento chiave: la garanzia. In un ecosistema più interconnesso e complesso, gli enti certificatori non sono semplici verificatori, ma partner che assicurano standard elevati, sicurezza e coerenza nei processi. Il loro contributo è fondamentale per rendere credibile la trasformazione digitale e consolidare la fiducia del consumatore. Buona lettura.
Le soluzioni che troviamo oggi nei negozi del retail rappresentano sempre più un ecosistema di strumenti in grado di incidere direttamente su competitività, sostenibilità e qualità del servizio.
Dentro il negozio del futuro: strumenti smart per un retail più efficiente
di Fabio Massi
Nel retail moderno, le attrezzature dedicate al punto vendita stanno vivendo una profonda trasformazione, diventando un elemento strategico nel ridisegno dei modelli commerciali e dell’esperienza d’acquisto. L’evoluzione dei comportamenti dei consumatori, l’integrazione crescente tra fisico e digitale e la necessità di ottenere maggiore efficienza operativa stanno spingendo i retailer a investire in tecnologie avanzate che vadano oltre la semplice funzionalità. Le soluzioni che troviamo oggi nei negozi del retail rappresentano sempre più un ecosistema di strumenti in grado di incidere direttamente su competitività, sostenibilità e qualità del servizio offerto.
I banchi refrigerati di nuova generazione, ad esempio, non sono più soltanto contenitori a temperatura controllata: integrano sensori, algoritmi di gestione energetica, manutenzione predittiva e configurazioni espositive capaci di ottimizzare sia la conservazione sia l’impatto visivo dei prodotti freschi. Le etichette elettroniche, sempre più diffuse, permettono ai punti vendita di garantire coerenza dei prezzi tra canali, ridurre gli errori manuali, velocizzare gli aggiornamenti e introdurre forme di comunicazione dinamica direttamente sullo scaffale.
Il digital signage, maturato come piattaforma di comunicazione flessibile e personalizzabile, consente di portare nel negozio fisico la logica dell’aggiornamento continuo tipica dell’e-commerce, con contenuti in tempo reale, promozioni contestualizzate e una maggiore capacità di ingaggio visivo. Anche la misurazione dei comportamenti dei clienti sta cambiando profondamente grazie ai sistemi di people tracking, che offrono insight avanzati su flussi, percorsi, tempi di permanenza e aree di maggiore attenzione. A completare il quadro, le stampanti portatili di ultima generazione rendono più efficiente il lavoro quotidiano di back-office e di gestione dello scaffale, migliorando tempi, precisione e riducendo fermi operativi.
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Lo store è uno spazio sempre più dinamico e connesso
Secondo Tiziana Raiteri, direttrice marketing e comunicazione del Gruppo Arneg, ultimamente il retail fisico sta vivendo una profonda trasformazione: «Da semplice luogo di vendita si sta evolvendo in uno spazio sempre più dinamico e connesso. I punti vendita diventano veri e propri hub di servizio, dove tecnologia, sostenibilità e relazione si intrecciano per creare valore. Tra le tendenze più rilevanti del settore spicca l’automazione intelligente: sistemi che monitorano in tempo reale i banchi refrigerati, display digitali che aggiornano prezzi e offerte, soluzioni di manutenzione predittiva e assistenza remota. Queste innovazioni semplificano la gestione quotidiana, riducono gli sprechi e ottimizzano i consumi energetici, rendendo i punti vendita più efficienti e responsabili. Allo stesso tempo, cresce la richiesta di un’esperienza d’acquisto intuitiva e trasparente, supportata da strumenti digitali che garantiscono informazioni su freschezza, provenienza e sostenibilità dei prodotti. In Arneg vediamo una direzione chiara: il negozio del futuro sarà un ecosistema vivo, connesso e sostenibile, dove dati, energia, persone e prodotto dialogano per offrire valore reale, a chi acquista e a chi gestisce».
“I punti vendita diventano veri e propri hub di servizio, dove tecnologia, sostenibilità e relazione si intrecciano per creare valore“.
Un modello di gestione più smart, efficiente e sostenibile
In questi mesi Arneg ha accelerato sullo sviluppo di infrastrutture intelligenti per rendere i punti vendita più efficienti e sostenibili. «Evolviamo i nostri sistemi di refrigerazione verso modelli modulari e orientati al circular design – spiega Tiziana Raiteri – integrando sensori avanzati, componenti ad alta efficienza e materiali sostenibili. Puntiamo sull’utilizzo di piattaforme digitali per la gestione energetica centralizzata, il controllo da remoto e l’ottimizzazione continua degli impianti, affiancate da interventi di manutenzione evoluta e programmi di formazione comportamentale. Il nostro obiettivo è proporre ai retailer un modello di gestione più agile, smart e orientato al risparmio energetico».
Cresce la richiesta di soluzioni per l’analisi dei clienti del negozio
Le attrezzature per il punto vendita stanno mostrando una rapida evoluzione nell’ottica di migliorare sia l’efficienza operativa sia l’esperienza del cliente. «La tendenza più interessante che stiamo cogliendo nel mondo retail – afferma Matteo Aicardi, direttore commerciale di Microlog –anche attraverso le richieste che ci giungono dai nostri prospect, riguarda la volontà di possedere tecnologie di rilevazione in grado di comprendere a fondo il comportamento dei clienti all’interno della propria attività. Che sia uno shop, un grande store o un supermercato, l’analisi della clientela sta diventando un’esigenza tangibile. Dotarsi di tecnologie innovative atte a tracciare le persone all’interno di un negozio consente di misurare Kpi fondamentali, di poter analizzare i punti di forza del negozio, ma soprattutto le criticità sulle quali intervenire: ad esempio, corsie a elevata congestione, lunghi tempi di coda, isole promozionali collocate in punti non efficaci, errata disposizione dei prodotti. Ottimizzare i touchpoint fondamentali si traduce in un miglioramento della customer experience. Nei grandi store, poi, soluzioni di people tracking possono rivelarsi utili per raggiungere obiettivi di risparmio energetico, ad esempio modulando l’erogazione di riscaldamento/raffrescamento in base alle aree più o meno trafficate».
“Che sia uno shop, un grande store o un supermercato, l’analisi della clientela sta diventando un’esigenza tangibile“.
L’AI supporta le soluzioni di people tracking
Quest’anno Microlog sta puntando molto sulle soluzioni di people tracking, soprattutto in virtù delle nuove potenzialità offerte dai sensori 3D dotati di intelligenza artificiale. «L’evoluzione di questa tecnologia oggi consente di raccogliere una grande quantità di dati – spiega Matteo Aicardi – e di avere una panoramica dettagliata sul comportamento dei visitatori in negozio: segmentazione della clientela per genere, età e gruppi, individuazione dei carrelli della spesa, tempi di sosta, percorsi di traffico, e perfino la direzione dello sguardo del cliente a scaffale. Attraverso le nostre soluzioni (totalmente privacy compliant) possiamo fornire tutti questi dati, rendendoli analizzabili su una piattaforma web da noi realizzata e traducendoli in heatmap dettagliate per visualizzare a colpo d’occhio le aree a maggior affluenza».
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Ogni innovazione ha un’origine. La nostra sono i valori.
Prima di ogni innovazione, prima di ogni traguardo, prima di ogni mobile frigorifero progettato, ci sono i nostri valori. Sono il punto di partenza e la nostra direzione: visione, ispirazione, cambiamento e servizio. Dal 1963, sono loro a guidarci in tutto il mondo. Ogni giorno, accendono nuove idee e orientano ogni scelta. A EUROSHOP 2026, portiamo con noi tutto questo. E anche qualcosa in più.
Vieni a scoprire le nostre novità, insieme costruiamo il futuro del retail.
Un’offerta completa per il retail connesso
Tsc sta focalizzando l’offerta su soluzioni che rispondono alle nuove esigenze del retail connesso. «Le stampanti portatili Alpha-30L e Alpha-40L sono diventate un riferimento per la mobilità operativa in-store – spiega Felice Colacicco – leggere, resistenti e con connettività completa, ideali per l’etichettatura, l’aggiornamento prezzi e la gestione degli inventari direttamente in negozio. Nei centri logistici e nei back-office, la Printronix T6000e con modulo Rfid e funzione Odv-2D per la verifica automatica dei codici garantisce tracciabilità, velocità e precisione, migliorando la produttività e la compliance. La grande novità arriva dal mobile computing Bluebird, con dispositivi come S10 e S20, pensati per un uso intensivo in ambienti retail, hospitality e magazzino: potenti, ergonomici e perfettamente integrati con le piattaforme software di gestione».
Accelera la digitalizzazione dei processi in-store
Per Felice Colacicco, territory manager Italy di Tsc, il punto vendita sta cambiando volto: «Non è più un semplice luogo di transazione, ma un centro operativo intelligente, dove ogni attività, dalla gestione dello stock alla relazione con il cliente, è supportata da dati, automazione e mobilità. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un’accelerazione netta verso la digitalizzazione dei processi in-store: dispositivi portatili e stampanti mobili consentono di aggiornare prezzi, stampare etichette o verificare inventari in tempo reale, migliorando l’efficienza operativa e l’esperienza cliente. Parallelamente cresce l’interesse per la tracciabilità avanzata: Rfid, codici 2D e sistemi di verifica automatica stanno diventando standard, riducendo gli errori e garantendo conformità. A completare il quadro c’è la spinta verso un retail più connesso e data-driven, in cui ogni dispositivo comunica con il sistema gestionale centrale, generando informazioni utili a decisioni più rapide e a una migliore gestione della supply chain. In questo contesto, ci confermiamo un partner tecnologico completo: grazie anche all’acquisizione di Bluebird, oggi parte integrante del Gruppo, possiamo offrire una gamma integrata di stampanti, soluzioni Rfid e mobile computer progettate per rendere il punto vendita più efficiente, reattivo e vicino al cliente».
“Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un’accelerazione netta verso la digitalizzazione dei processi in-store“.
Microlog porta il people tracking in GDO
Per la GDO può essere determinante segmentare la clientela e analizzarne il comportamento allo scopo di ottimizzare la customer experience , ma anche i singoli brand hanno interesse a capire come si comporta il cliente in prossimità degli scaffali.
Forte dell’esperienza maturata nella misurazione dei flussi di persone in oltre 350 gallerie e 10.000 negozi, Microlog propone sistemi specifici dedicati alla GDO , utili a offrire una panoramica completa e oggettiva sul comportamento dei clienti
I destinatari della soluzione sono due: il supermercato nel suo complesso, per conoscere le aree più frequentate e le corsie con più traffico, rilevare congestioni o valutare l’efficacia delle isole promozionali; oppure il singolo marchio , allo scopo di conoscere il comportamento delle persone nella corsia con i propri scaffali.
Dotandosi di contapersone 3D con AI è possibile raccogliere molti dati: traffico di persone totale, per corsia e per direzione di passaggio (con esclusione staff), tempo di permanenza e capture rate, distinzione dei clienti per genere ed età, rilevamento gruppi d’acquisto e carrelli della spesa. Per il singolo brand può essere raccolto un altro KPI, la view direction : numero di persone che rivolgono lo sguardo verso lo scaffale con i propri prodotti.
La soluzione è privacy compliant (no face look).
I dati possono essere analizzati sulla piattaforma di store analytics sviluppata da Microlog e tradotti in heatmap dettagliate per visualizzare le “zone calde” corrispondenti alle aree con maggiore affluenza.
www.microlog.it
La comunicazione in-store è sempre più dinamica e personalizzata
Vincenzo Parisi, chief commercial officer di Nicolis Project, racconta che negli ultimi mesi si è verificata una forte spinta verso la digitalizzazione dei punti vendita, con retailer sempre più orientati a soluzioni integrate che rendano la comunicazione in-store dinamica, personalizzata e in tempo reale: «La trasformazione in atto punta a superare il concetto di negozio statico, trasformandolo in uno spazio esperienziale, capace di coinvolgere il cliente attraverso contenuti visivi ad alto impatto e messaggi mirati. In questo scenario, la gestione centralizzata della comunicazione, resa possibile da strumenti come il digital signage e i dispositivi interattivi, rappresenta un elemento strategico: consente una maggiore coerenza tra i diversi touchpoint, aggiornamenti rapidi e un’efficienza operativa senza precedenti. In parallelo, l’attuale contesto economico –caratterizzato da un’inflazione persistente – sta spingendo i retailer, nella Gdo ma non solo, a cercare vantaggi competitivi intervenendo proprio sull’ottimizzazione dei costi. Le soluzioni digitali, come il digital signage e le etichette elettroniche Esl, permettono di ridurre sprechi, automatizzare i processi e garantire una comunicazione aggiornata e coerente, offrendo così un duplice beneficio: efficienza e risparmio».
“I retailer sono sempre più orientati a soluzioni integrate che rendano la comunicazione in-store dinamica, personalizzata e in tempo reale“.
Esl
e digital signage ad alte
prestazioni
Ultimamente Nicolis Project ha concentrato l’attenzione su soluzioni di digital signage capaci di integrarsi in modo fluido negli spazi retail. «Il nostro ledwall Bposter ne è un esempio – spiega Vincenzo Parisi – un display ad alta luminosità e definizione, dal design modulare e sottile, che valorizza i contenuti visivi garantendo grande impatto e semplicità d’installazione. Parallelamente, le nostre Esl Nebular con grado di protezione IP68 stanno riscuotendo particolare interesse, soprattutto nel reparto ortofrutta, grazie alla loro resistenza e versatilità. Ma il vero punto di forza risiede nei sistemi di aggancio custom: progettati e realizzati internamente, permettono di adattare ogni etichetta al layout e al design dello store, minimizzando l’impatto visivo e massimizzando la funzionalità».
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I retailer chiedono arredi refrigerati versatili
Marika Emanueli, product manager fresh food di Epta, afferma che nel panorama retail, in continua evoluzione, le attrezzature dei punti vendita, e in particolar modo le soluzioni di refrigerazione, stanno assumendo oggi più che mai un ruolo strategico: «In tale contesto, flessibilità operativa e versatilità diventano caratteristiche imprescindibili. I banchi devono essere infatti in grado di adattarsi con rapidità a nuovi layout pensati per soddisfare le esigenze dei consumatori, valorizzando al meglio le diverse categorie merceologiche in esposizione. Sinonimo di assoluta versatilità sono le vetrine frigorifere tradizionali serve-over che, in risposta al crescente gap di figure specializzate nei reparti alimentari, possono essere convertite in banchi self-service, consentendo al retailer di riconfigurare gli spazi a seconda delle necessità operative e ai flussi di clientela. Una flessibilità non solo funzionale ma anche estetica: le innovative soluzioni di refrigerazione sono concepite per integrarsi armoniosamente in qualsiasi configurazione, mantenendo coerenza nel look & feel e contribuendo a un’esperienza d’acquisto moderna e immersiva».
“Le innovative soluzioni di refrigerazione sono concepite per integrarsi armoniosamente in qualsiasi configurazione“.
Due soluzioni in un unico modello
Epta ha concentrato i propri investimenti su soluzioni che uniscono efficienza, sostenibilità e flessibilità operativa. «Un esempio concreto di questo approccio è rappresentato da arredi refrigerati di natura “ibrida” – spiega Marika Emanueli – come il banco CrossOver della famiglia Ambienti di Eurocryor, concepito per unire due soluzioni in un unico modello. La vetrina coniuga infatti una zona self-service per prodotti pre-confezionati e una sezione tradizionale a servizio assistito, convertibile in libero servizio in assenza di operatori. Disponibile nelle versioni Syncro, Impact e Scene, la soluzione permette di combinare l’esposizione, nella sezione a servizio assistito, di prodotti a conservazione calda o neutra, come preparazioni gastronomiche o pane fresco, e di freschi ad alto valore all’interno della vasca refrigerata a libero servizio».
Sicurezza 4.0: le soluzioni intelligenti ridisegnano l’antifurto nel retail
di Fabio Massi
Quali sono le tipologie di furti che impattano maggiormente sull’attività dei retailer?
Le principali perdite per i retailer derivano dai furti esterni, ossia quelli commessi dai clienti all’interno dei punti vendita, che – secondo il Barometro 2025 che abbiamo realizzato con NielsenIQ – rappresentano il 53% delle differenze inventariali. A questi si aggiungono i furti interni da parte dei dipendenti, che incidono per circa il 21% del totale. Le differenze inventariali più elevate in valore assoluto si registrano nel settore dell’abbigliamento, che risulta il più impattato in termini economici. All’interno delle singole categorie merceologiche, invece, l’indagine evidenzia che è il grocery – e in particolare il food – a mostrare il tasso più alto di taccheggio, pari al 45%, seguito da health & beauty, tessile e abbigliamento, elettronica e fai-da-te.
In un contesto in cui furti e taccheggi rappresentano una delle principali criticità operative per il retail, le tecnologie di prevenzione stanno assumendo un ruolo sempre più strategico: sensori intelligenti, analisi video avanzata e dispositivi IoT stanno trasformando l’approccio alla sicurezza, rendendolo più proattivo ed efficace. Davide Raduazzo, direttore commerciale di Checkpoint Systems, ci aiuta a capire come l’innovazione supporti oggi i retailer a tutelare margini, efficienza e serenità del personale.
Quali sono i prodotti maggiormente rubati dai taccheggiatori e quali i reparti più a rischio?
I taccheggiatori tendono a privilegiare prodotti di uso quotidiano, spesso di piccolo formato ma con un valore percepito elevato. Nel food & beverage, ad esempio, sono particolarmente esposti tonno, formaggi, alcolici, caffè e salumi, con un aumento considerevole rispetto al 2023. Nell’health & beauty i prodotti maggiormente sottratti comprendono articoli per la cura del viso e del corpo, lamette, deodoranti e make-up. Anche il cibo per animali, l’abbigliamento e i prodotti per la casa, come candele e profumatori, risultano particolarmente a rischio. Nell’elettronica sono nel mirino accessori per smartphone, cuffie e smartwatch, mentre nel fai-da-te pile e lampadine. L’intera struttura dei punti vendita deve essere gestita con attenzione, ma tra le aree più vulnerabili vi sono le postazioni di self-checkout: lo studio mostra come la maggior parte degli intervistati confermi che qui il rischio di taccheggio sia superiore rispetto alle casse tradizionali.
Quali strategie e quali strumenti tecnologici sono più efficaci contro i furti?
Per prevenire e contrastare furti e taccheggi nei punti vendita è fondamentale adottare un approccio integrato, che combini sicurezza fisica e tecnologie avanzate. Oltre alla videosorveglianza, le antenne antitaccheggio Eas restano lo strumento più efficace e di più semplice implementazione per i retailer, perché intervengono direttamente sui furti “di tutti i giorni” e possono essere applicate in qualunque formato di negozio. A queste si affiancano dispositivi di protezione fisica come gli spider wrap e le custodie antitaccheggio. Parallelamente, soluzioni più innovative stanno trovando crescente applicazione. In particolare, la tecnologia Rfid si sta dimostrando sempre più interessante anche come strumento antitaccheggio, non solo nei verticali in cui è già diffusa.
Quali soluzioni tecnologiche vi richiedono maggiormente oggi i retailer?
Oltre ai sistemi a radiofrequenza (RF), che continuano a rappresentare uno standard consolidato per la protezione dei prodotti, oggi un numero crescente di retailer sta guardando con grande interesse alla tecnologia Rfid. Il 74% delle aziende dichiara infatti che i vantaggi offerti dall’identificazione dei prodotti tramite apportano un valore significativo, a conferma di una crescente consapevolezza del suo impatto sul business. Oltre ai benefici più noti legati all’inventario, all’accuratezza delle scorte e alla visibilità lungo la supply chain, l’Rfid si sta affermando anche come una soluzione antitaccheggio sempre più efficace, grazie alla capacità di tracciare in modo univoco ogni articolo e monitorarne i movimenti in tempo reale. Forti della nostra lunga esperienza nel settore, sviluppiamo soluzioni Rfid specifiche per ciascun mercato verticale, affiancando i retailer nell’implementazione di sistemi in grado di migliorare simultaneamente sicurezza, efficienza operativa e disponibilità del prodotto a scaffale.
AI e customer journey: il nuovo motore
dell’esperienza
nel retail
di Niccolò Cultrera
Nel retail moderno, dove ogni interazione può determinare la differenza tra un cliente fidelizzato e uno perso, l’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella progettazione e nella gestione del customer journey. Se fino a pochi anni fa la personalizzazione era un obiettivo ambizioso, oggi è diventata una condizione essenziale per competere. L’AI consente ai retailer di leggere, interpretare e anticipare i comportamenti dei consumatori come mai prima d’ora, ridefinendo in profondità i modelli decisionali e i processi di relazione. Il percorso del cliente – dalla scoperta del prodotto fino alla fase post-acquisto – non è più lineare né prevedibile: è un ecosistema di touchpoint fisici e digitali in continua evoluzione, fatto di ricerche online, interazioni sui social, visite in negozio, acquisti su più canali e richieste di assistenza sempre più immediate. In questo scenario complesso, l’AI rappresenta la tecnologia in grado di comprendere la frammentazione, collegare i dati e trasformarli in esperienze coerenti, rapide e personalizzate. Le applicazioni sono già evidenti lungo tutta la filiera dell’esperienza: sistemi di raccomandazione dinamica che suggeriscono prodotti in base alle preferenze reali, motori di ricerca conversazionali capaci di interpretare il linguaggio naturale, chatbot intelligenti che gestiscono richieste in tempo reale, piattaforme di clienteling che aiutano il personale di negozio a offrire un servizio su misura. Ma la portata dell’AI non si limita al front-end. Nel back-end, algoritmi avanzati analizzano domanda, rotazione dei prodotti, comportamenti d’acquisto e sensibilità al prezzo, ottimizzando assortimenti, promozioni e strategie omnicanale. L’effetto è duplice: da un lato migliora la customer experience, che diventa più fluida e personalizzata, dall’altro aumenta l’efficienza operativa, consentendo ai retailer di prendere decisioni più veloci e più precise.
“Abbiamo integrato e sviluppato soluzioni basate su AI generativa e analitica in grado di coniugare creatività, dati e performance“.
Dall’automazione alla co-creazione di valore tra brand e cliente
Secondo Jacopo Furla, co-founder, executive managing director & head of new business di MediaEngine, sono quattro le tendenze più significative nel customer journey, a cominciare dall’iper-personalizzazione: «L’AI permette ai brand di creare esperienze su misura, traducendo dati, preferenze e comportamenti in proposte d’acquisto uniche e contestuali. Poi ci sono gli agenti AI, nuovi assistenti digitali intelligenti che supportano clienti e team interni, semplificando attività ripetitive e migliorando produttività e qualità del servizio. Un altro trend riguarda la multicanalità: l’interazione con l’AI include voce, immagini e video, garantendo esperienze fluide e coerenti tra store fisici ed ecosistemi digitali. Infine, l’AI predittiva consente di analizzare grandi quantità di dati e prevedere trend e comportamenti. Queste innovazioni rendono il customer journey più intelligente e connesso, spostando il focus dall’automazione alla co-creazione di valore tra brand e cliente. Abbiamo integrato e sviluppato soluzioni basate su AI generativa e analitica in grado di coniugare creatività, dati e performance, come Retlay, ad esempio, la nostra piattaforma digitale che aiuta i brand fashion & luxury a pianificare, gestire e monitorare le attività retail su scala globale. Grazie all’integrazione di AI e analisi in tempo reale, consente di collegare l’esecuzione operativa ai Kpi di business, migliorando la coerenza, la produttività e la misurabilità delle performance. Una novità appena lanciata è Look Composer, la nostra soluzione di vendita assistita AI-driven, pensata per generare automaticamente look e combinazioni di prodotto personalizzate su store fisico e online: basata su reti neurali proprietarie, apprende lo stile del brand e propone outfit coerenti con stock, preferenze del cliente e trend stagionali».
L’AI ottimizza i processi “invisibili” del retail
Per Gianni Cassano, country manager di Retano Solutions, la tendenza più interessante nel customer journey è lo spostamento sull’uso dell’AI per ottimizzare i processi “invisibili” del retail: «L’utilizzo di AI e machine learning per un rifornimento automatico basato sulla previsione della domanda avanzata, ad esempio, mira a eliminare le rotture di stock; e per il cliente trovare sempre il prodotto desiderato è un fattore cruciale di fedeltà. Inoltre, l’attenzione si focalizza sulla garanzia che l’allestimento a scaffale sia quello ottimizzato e coerente con la strategia di category management. Le offerte e i programmi fedeltà sono sempre più personalizzati e basati sul vero valore del cliente, costruendo un rapporto di lungo termine sulla comprensione delle esigenze. I nostri sforzi si sono concentrati sull’integrazione delle capacità predittive dell’AI lungo l’intera piattaforma digitale Retano. Retano CatMan è un assistente intelligente che supporta il category manager nell’analisi di grandi volumi di dati, aiutandolo a prendere decisioni più efficaci e a creare assortimenti vincenti su misura per ogni punto vendita. Abbiamo rafforzato l’integrazione tra la pianificazione (Retano Shelf Space) e la verifica in negozio: Retano VeriShelf AI utilizza la visione artificiale per il controllo real time del display, garantendo che la strategia ottimizzata (definita dal planogramma) sia applicata e mantenuta correttamente a scaffale. Abbiamo poi perfezionato Retano Scm (riordino automatico e previsione della domanda) che consente di ridurre al minimo perdite da out-of-stock e scarti, richiedendo il minimo sforzo nella gestione della supply chain. Retano Crm & Loyalty, infine, utilizza l’AI per prevedere il customer churn, permettendo di generare offerte mirate e proattive prima che il cliente venga perso».
“Le offerte e i programmi fedeltà sono sempre più personalizzati e basati sul vero valore del cliente, costruendo un rapporto di lungo termine sulla comprensione delle esigenze“.
Il customer journey è sempre più rapido, coerente tra canali e misurabile
Luca Venturoli, industry leader consumer retail & food services di Retex, afferma che ultimamente l’AI è stata concentrata in applicazioni più operative, che in negozio significa meno attriti e più fluidità: «La computer vision al checkout riconosce gesti e contesti, riduce i falsi allarmi e lascia spazio a un’esperienza d’acquisto più naturale. Sul fronte marketing, i modelli predittivi lavorano su cluster comportamentali e trasformano i dati in engagement di valore, con una capacità di orchestrazione che oggi è davvero real time: stock, prezzi e offerte viaggiano lungo lo stesso binario tra digitale e store. Il risultato è un customer journey più rapido, di valore, più coerente tra canali e, soprattutto, misurabile in ogni snodo, così che le decisioni di business possano essere prese sulla base di dati in near real time. Stiamo concentrando energie e investimenti sulla loss prevention, perché il tema pesa in modo concreto sull’Ebitda delle aziende: ogni punto di shrink impatta direttamente il conto economico del retailer. La nostra risposta è Iconic Safe Checkout, una suite che affronta il problema lungo tutti i touchpoint di pagamento. Alle casse self, la computer vision interpreta i gesti, riconosce i casi sospetti e riduce al minimo gli interventi del personale. Alla cassa assistita, l’algoritmo di anomaly detection intercetta pattern di comportamenti non conformi – scontistiche anomale, errori ripetuti, comportamenti atipici – e la suite suggerisce le azioni correttive eseguibili senza interrompere l’operatività. Completa il quadro la “rilettura” intelligente sul self scanning, con controlli adattivi che riducono i falsi positivi e mantengono l’esperienza fluida per i clienti corretti. L’obiettivo è chiaro: proteggere i margini dove il rischio è più alto, mantenendo però il checkout rapido».
“La computer vision al checkout riconosce gesti e contesti, riduce i falsi allarmi e lascia spazio a un’esperienza d’acquisto più naturale“.
Esperienze autentiche oltre l’AI
Per Dave Anderson, VP product marketing di Contentsquare, il futuro della customer experience non riguarda più soltanto le transazioni, ma la trasformazione: «I brand destinati a prosperare saranno quelli capaci di creare esperienze immersive, educative e guidate dalla comunità. L’ascesa degli agenti di shopping guidati dall’AI sta riscrivendo le regole della brand loyalty e della determinazione dei prezzi. I consumatori non si accontenteranno del prezzo più basso: desiderano valore reale, attraverso formazione, vantaggi esclusivi o esperienze fluide. Ma questo cambiamento comporta dei rischi: con l’arrivo di agenti che diffondono codici sconto e confronti di prezzo, i brand devono essere pronti a gestire la pressione sui propri sistemi, soprattutto durante gli eventi di punta. A vincere saranno quelli che, oltre a monitorare e adattarsi al traffico generato dagli agenti, raddoppieranno gli sforzi su ciò che le macchine non possono replicare: connessioni autentiche, fiducia ed esperienze che facciano sentire i clienti valorizzati oltre la transazione. A ottobre abbiamo presentato Sense Analyst, l’agente AI autonomo che automatizza completamente le analisi: mappa siti e customer journey, confronta percorsi e segmenti, individua errori e riassume i risultati consigliando le azioni migliori da intraprendere, permettendo di risparmiare ore di lavoro manuale e ottenere insight migliori in pochi minuti. Questo lancio si innesta sul passo strategico compiuto a luglio 2025 con l’accordo per acquisire Loris AI, piattaforma di conversation intelligence: integrando i segnali delle conversazioni (voce, ticket, chat) con i dati comportamentali digitali, è possibile offrire ai team una vista end-to-end “dal click alla conversazione” e una comprensione a 360° del comportamento e delle esigenze degli utenti».
“L’ascesa
degli agenti di shopping guidati dall’AI sta riscrivendo le regole della brand loyalty e della determinazione dei prezzi“.
I consumatori spingono i retailer a utilizzare soluzioni di AI
David Parras, senior regional director per il Sud Europa di Soti, spiega che dall’ultimo studio realizzato dalla sua azienda emerge che i consumatori europei ritenengono utile l’AI per aumentare l’efficienza delle aziende del settore della vendita al dettaglio: «Il 52% degli intervistati pensa che i retailer dovrebbero usare l’AI per creare offerte e campagne più personalizzate o per migliorare i suggerimenti d’acquisto (44%), mentre il 57% per scegliere metodi di consegna più efficienti, riducendo così le emissioni di CO2. Al contrario, il 52% smetterebbe di comprare in negozi che impiegano l’AI per monitorare gli acquisti dei propri clienti. L’AI può essere una valida alleata anche nelle attività di back-end, supportando i responsabili IT del retail nel risolvere le problematiche dei dispositivi mobile utilizzati dal personale di vendita. Tuttavia, le organizzazioni devono essere consapevoli delle attuali preoccupazioni relative alla privacy dei dati associate all’adozione dell’AI. Abbiamo lavorato per rispondere soprattutto a quest’ultima esigenza e recentemente abbiamo integrato nella piattaforma Soti One alcune nuove funzionalità, fra cui Stella, un assistente basato sull’AI che consente ai responsabili IT del retail di risolvere problemi e accedere facilmente alle informazioni chiave relative ai dispositivi tramite conversazioni semplici e comandi vocali. Questo permette ai team IT di concentrarsi su attività strategiche, come la diagnosi e la risoluzione dei problemi dei dispositivi, garantendo che il personale di vendita possa focalizzarsi sull’offrire la migliore esperienza al cliente. Altre novità della nostra piattaforma riguardano la semplificazione del lockdown dei dispositivi condivisi, il monitoraggio visivo in tempo reale del magazzino e delle aree di stoccaggio e una maggiore visibilità sulla produttività per ottimizzare le operazioni».
“L’AI può essere una valida alleata anche nelle attività di back-end, supportando i responsabili IT del retail nel risolvere le problematiche dei dispositivi mobile utilizzati dal personale di vendita“.
Tecnologia ed empatia per una customer experience d’eccellenza
Secondo Alessandra Peterlin, director sales & consultancy di Spitch Italia, l’adozione dell’AI cresce per offrire esperienze d’acquisto e post-vendita sempre più personalizzate e omnicanale: «Puntiamo su soluzioni di AI agentica che uniscono operatori umani e assistenti virtuali in un modello di interazione ibrido e intelligente. Una sinergia che consente di ridurre le richieste ripetitive, migliorare l’accesso al servizio clienti e approfondire la conoscenza dei bisogni, aumentando qualità e performance di vendita. L’assistente virtuale gestisce le richieste più comuni con continuità 24/7, liberando tempo per interazioni a maggiore valore. Un connubio di tecnologia ed empatia per un Roi rapido, costi operativi ridotti e una customer experience d’eccellenza. Investiamo sul potenziamento delle soluzioni di virtual assistant e agent assist, basate su GenAI e Nlp, che uniscono riconoscimento vocale e comprensione del linguaggio naturale per offrire interazioni fluide e personalizzate in tempo reale. La nostra AI conversazionale abilita servizi self-service vocali e testuali ad alta precisione riducendo il carico sugli operatori e velocizzando le risposte. I clienti possono anche effettuare ordini vocali in modo automatizzato, con disponibilità continua 24/7. Il sistema utilizza il contesto del cliente anche per instradare le chiamate all’agente più adatto, nel caso un cui la chiamata venga diretta a un secondo livello di assistenza, trasferendo le informazioni rilevanti. L’agent assist supporta l’operatore, analizzando la conversazione in tempo reale e suggerendo risposte pertinenti per interazioni più rapide e coerenti: il tempo medio di gestione della chiamata si riduce del 10%, oltre l’86% delle richieste viene gestito in autonomia e il tasso di accettazione da parte dei clienti raggiunge il 90%».
“L’agent assist supporta l’operatore, analizzando la conversazione in tempo reale e suggerendo risposte pertinenti per interazioni più rapide“.
“La nostra piattaforma di intelligenza artificiale si propone come un partner strategico per il mondo dell’ospitalità“.
L’AI potenzia il personale nel settore dell’hospitality
Luca Mattarello, ceo & founder di Mediamilano, racconta che nel settore dell’hospitality, l’intelligenza artificiale non sostituisce il personale, ma lo potenzia, garantendo che le informazioni e l’assistenza siano sempre disponibili: «L’assistente virtuale (chatbot su sito web, app o canali di messaggistica, o assistente vocale in camera) interviene in momenti cruciali dell’esperienza dell’ospite che si possono riassumere in quattro punti, il primo dei quali è la pre-prenotazione o ricerca: l’AI risponde immediatamente a domande su disponibilità, tariffe, servizi specifici e politiche di cancellazione, anche fuori orario lavorativo, con il conseguente aumento delle prenotazioni dirette e la conversione immediata di lead. Poi c’è il pre-soggiorno con l’invio di promemoria, la raccolta dei dati necessari per il check-in in anticipo e la gestione delle richieste speciali, operazioni che snelliscono l’attività della reception e riducono i tempi di attesa all’arrivo. Il terzo punto è l’assistenza in loco, con l’AI che funge da concierge digitale 24/7 rispondendo a domande su Wi-Fi, orari di colazione, ristoranti o attrazioni locali, migliorando la soddisfazione dell’ospite e alleggerendo il personale della reception e del call center. Infine, c’è il post-soggiorno con l’invio di sondaggi di soddisfazione, la gestione di feedback immediati e la promozione di offerte personalizzate per soggiorni futuri o per la fidelizzazione (loyalty program). In questo scenario, Bravissima.ai, la nostra piattaforma di intelligenza artificiale, si propone come un partner strategico per il mondo dell’ospitalità: nata dall’esigenza di offrire servizi mirati e dedicati, è una soluzione completa progettata per ottimizzare l’efficienza e massimizzare i profitti di hotel e strutture ricettive».
L’evoluzione della customer experience tra AI, networking e visione strategica
Nel nuovo ecosistema digitale, la customer experience non è più un’estensione del marketing, ma la sua sostanza. Le aziende più evolute costruiscono valore non solo offrendo prodotti o servizi, ma creando esperienze personalizzate, coerenti e predittive. L’intelligenza artificiale, la capacità di connettere persone e la visione strategica diventano così le tre leve fondamentali di una CX capace di generare attenzione, fiducia e continuità.
Due professioniste italiane interpretano in chiave contemporanea il legame tra tecnologia e relazione umana, offrendo una lettura aggiornata dei processi esperienziali e delle nuove dinamiche del mercato digitale.
L’AI come intelligenza dell’esperienza
AI strategist e fondatrice di Caia Consulting, Camilla Brossa progetta sistemi intelligenti che trasformano i dati in esperienze adattive e relazioni significative tra persone e tecnologie. La sua visione nasce da una convinzione chiara: in un’epoca di saturazione informativa, l’attenzione dell’utente è la risorsa più preziosa e più fragile che ogni organizzazione deve saper rispettare, comprendere e valorizzare. «L’AI non deve sostituire l’intuito umano, ma amplificarlo – afferma Camilla Brossa – solo così possiamo rendere ogni interazione più sensata, più fluida e più vicina ai bisogni reali delle persone».
Il suo approccio integra neuroscienze cognitive, machine learning e behavioral design, con l’obiettivo di creare esperienze digitali in grado di adattarsi dinamicamente ai comportamenti, alle emozioni e alle intenzioni dell’utente. In questa visione, l’AI agisce come un direttore d’orchestra invisibile, che modula tempi, contenuti e modalità di interazione per favorire la comprensione e ridurre le frizioni.
Per Camilla Brossa, la customer experience non è un insieme di touchpoint, ma un ecosistema adattivo e interconnesso, dove ogni contatto con il brand diventa parte di una narrazione coerente. Ogni interazione, dal primo clic a una conversazione con un chatbot, fino all’assistenza post-vendita, è progettata per essere rilevante, intuitiva e memorabile. Attraverso l’analisi predittiva e i modelli di apprendimento automatico, Camilla Brossa e il suo team costruiscono esperienze capaci di anticipare i bisogni del cliente, personalizzando i contenuti, le offerte e i percorsi in tempo reale. Questi sistemi trasformano i dati in insight emotivi e contestuali, permettendo ai brand di passare da una comunicazione “per segmenti” a una relazione unoa-uno, dove ogni utente si sente visto e compreso.
di Francesco Pinci
Il networking potenziato dall’intelligenza artificiale
Serena Lena, ceo di Serenarelations, supporta fondatori e fondatrici nell’identificare e attiva re le risorse giuste per far crescere la loro attività in modo strategico, autentico e con un impatto reale. Attraverso un approccio che combina coaching strategico e supporto operativo, accompagna imprenditori e team nello sviluppo di progetti di crescita su misura, costruiti su visione, metodo e creatività. Serena Lena interpreta la customer experience da una prospettiva pro fondamente relazionale. Nella sua visione, l’AI non è soltanto un motore di automazione, ma un facilitatore di connessioni: uno strumento capace di amplificare il potenziale umano mettendo in relazione persone, idee e opportunità. Attraverso l’analisi dei comportamenti e delle affinità, l’AI può infatti favorire l’incontro tra individui, interessi e competenze, creando ecosistemi dinamici di collaborazione.
Serena Lena considera il networking una forma evoluta di esperienza cliente: non un semplice scambio di informazioni, ma un ambiente esperienziale in cui i dati aiutano a costruire relazioni significative, autentiche e durature. Per lei, «la customer experience è un percorso collettivo, fondato sulla fiducia e sulla reciprocità, in cui ogni interazione contribuisce a generare valore condiviso». Guidata da una visione etica e umana della tecnologia, Serena Lena crede che l’AI possa stimolare forme di networking più consapevoli, dove la connessione diventa un’esperienza in sé, un momento di incontro capace di creare opportunità, crescita e appartenenza.
Blockchain, la nuova frontiera della fiducia
nel retail
di Niccolò Cultrera
Nel panorama della trasformazione digitale del retail, la blockchain è diventata una delle tecnologie più discusse e, al tempo stesso, più promettenti. Nata per garantire la sicurezza delle transazioni nel mondo delle criptovalute, oggi la “catena di blocchi” ha superato i confini della finanza per affermarsi come strumento di trasparenza, tracciabilità e fiducia lungo tutta la filiera distributiva. Nel mondo della grande distribuzione e dei beni di consumo, dove la complessità logistica e la pressione competitiva sono elevate, la blockchain si sta rivelando un abilitatore strategico capace di migliorare la gestione dei dati, la qualità delle informazioni e la relazione con i clienti. Le applicazioni concrete sono ormai numerose. Dalla tracciabilità dei prodotti alimentari – che consente di certificare l’origine delle materie prime e i passaggi produttivi – alla gestione intelligente delle filiere logistiche, la blockchain permette a retailer e produttori di condividere informazioni in modo sicuro, immutabile e verificabile. Alcune insegne stanno sperimentando la tecnologia anche per rafforzare la fiducia dei consumatori, offrendo la possibilità di accedere con un semplice QR code alla “storia” completa di un prodotto, dalle origini fino allo scaffale. L’uso della blockchain consente anche di ridurre i costi operativi, prevenire frodi e inefficienze, semplificare i controlli di conformità normativa. In un contesto in cui i retailer devono rispondere a esigenze sempre più stringenti in termini di sostenibilità, sicurezza e responsabilità sociale, la blockchain diventa un elemento chiave per garantire affidabilità e coerenza lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Dalle piattaforme che digitalizzano la supply chain ai sistemi che automatizzano la rendicontazione Esg, fino alle soluzioni per la lotta allo spreco alimentare e alla contraffazione, questa tecnologia rappresenta oggi una leva concreta per creare un retail più efficiente, trasparente e orientato al valore del dato.
“L’obiettivo è accompagnare retailer e partner verso una trasparenza di filiera misurabile“.
Tracciabilità oggettiva e condivisa
Secondo Rinaldo Rinaldi, docente di Supply Chain Management all’Università degli Studi di Firenze e senior advisor di Tesisquare, la blockchain consente di trasformare la tracciabilità in una garanzia oggettiva e condivisa: «Ogni evento della filiera – dalla produzione alla logistica, fino al punto vendita – viene registrato in modo sicuro e non modificabile, creando fiducia tra partner e consumatori. In Elision (competence center di Tesisquare) integriamo la blockchain con tecnologie IoT, Rfid e Ble per rendere i dati realmente verificabili: i sensori certificano ciò che accade sul campo e la blockchain ne garantisce l’immutabilità. Il risultato è una filiera più trasparente e sostenibile, dove autenticità dei prodotti, controllo dei flussi e accountability ambientale diventano elementi concreti di competitività per il retail. Supportiamo i retailer attraverso una piattaforma integrata di IoT, digital twin e blockchain, che connette oggetti, persone e processi lungo tutta la supply chain. Partendo da tag Rfid o Ble, ogni asset o prodotto genera dati certificati che vengono automatizzati nei sistemi gestionali e registrati su blockchain come “prove digitali”. Forniamo soluzioni modulari e scalabili, dal tracciamento di roll container e pallet alla creazione di digital product passport (Dpp), garantendo interoperabilità con i sistemi esistenti. L’obiettivo è accompagnare retailer e partner verso una trasparenza di filiera misurabile, riducendo sprechi e inefficienze e rafforzando la fiducia del consumatore finale».
Il valore della blockchain nasce dai dati che contiene
Per Matteo Sgatti, chief sales marketing officer di Remira Italia, nel retail, dove la fiducia del consumatore dipende sempre più da dati concreti e certificati, la tecnologia blockchain può rafforzare la percezione di autenticità e sostenibilità dei brand: «Tuttavia, la blockchain è solo una parte dell’ecosistema tecnologico necessario, per essere efficace deve poggiare su dati accurati, sistemi integrati e processi digitalizzati lungo tutta la catena del valore. Oggi circa il 70% dei retailer europei dichiara di avere difficoltà nel raccogliere e validare i dati di filiera (fonte: McKinsey, Digital Supply Chains 2024), ed è proprio qui che la nostra offerta diventa determinante. Le nostre soluzioni di supply chain management e supplier collaboration vengono integrate con sistemi di blockchain presenti sul mercato. Il vero valore della blockchain nasce infatti dai dati che contiene: se le informazioni non sono accurate, condivise e strutturate, la tecnologia da sola non basta. Le nostre piattaforme aiutano i retailer a centralizzare e validare i dati provenienti da fornitori, Erp e magazzini, a digitalizzare i processi di tracciabilità, a garantire interoperabilità con sistemi esterni e a monitorare e documentare la filiera in tempo reale. In questo modo, permettiamo alle aziende di sfruttare appieno il potenziale della blockchain, inserendola in un ecosistema di dati già strutturato e affidabile. L’obiettivo non è introdurre una nuova tecnologia fine a sé stessa, ma rendere misurabile la fiducia, attraverso processi trasparenti e integrati».
“L’obiettivo non è introdurre una nuova tecnologia fine a sé stessa, ma rendere misurabile la fiducia, attraverso processi trasparenti e integrati“.
Uno strumento chiave di trasparenza lungo tutta la filiera
Come riporta la Direzione di Lab Agro Innovazione (Lai), la blockchain rappresenta oggi uno strumento chiave per costruire fiducia e trasparenza nel rapporto tra brand, retailer e consumatori: «Attraverso la registrazione immutabile dei dati lungo l’intera filiera – dalla produzione alla distribuzione – è possibile garantire non solo la tracciabilità e l’autenticità del prodotto, ma anche la responsabilità e la sostenibilità dei processi. Nel contesto retail, questo si traduce in una maggiore capacità di raccontare il valore reale dei prodotti, certificare l’origine delle materie prime e comunicare in modo diretto la qualità e l’etica della filiera. Il consumatore moderno, sempre più attento e informato, trova nella blockchain una garanzia verificabile e indipendente, che restituisce credibilità alle dichiarazioni del brand. Per il retailer, invece, significa governare meglio i flussi informativi, prevenire frodi e migliorare l’efficienza dei controlli interni e della supply chain. Con Bds Sigillo Digitale abbiamo creato una piattaforma scalabile che consente di integrare la blockchain nei processi aziendali senza modificare le infrastrutture esistenti. Il sistema unisce tre elementi chiave: blockchain per la notarizzazione dei dati di filiera e dei documenti di conformità, uno studio scientifico che potrà prevedere l’analisi del Dna per l’autenticazione scientifica dei prodotti, dashboard interattive e QR code dinamici che permettono al consumatore di accedere, tramite smartphone, alle informazioni certificate del prodotto. La nostra tecnologia è multi-settore, è applicabile al food, al tessile, al lusso e all’industria manifatturiera. L’obiettivo è offrire ai retailer una soluzione “chiavi in mano” che unisca rigore tecnico, semplicità d’uso e valore comunicativo, trasformando la tracciabilità in un vero asset di marketing e fiducia».
“L’obiettivo è offrire ai retailer una soluzione che unisca rigore tecnico, semplicità d’uso e valore comunicativo, trasformando la tracciabilità in un vero asset di marketing e fiducia“.
Il digital product passport rende il retail più credibile
Amelia Bassini, Coo & co-founder di Genuine Way, spiega che la blockchain permette di registrare ogni passaggio del prodotto in modo immutabile, decentralizzato e verificabile da tutti i soggetti autorizzati: «In un nostro digital product passport, ogni informazione – dall’origine delle materie prime ai processi di produzione e distribuzione – viene scritta su un registro condiviso, creando una catena di dati sicura e trasparente. Questo consente ai retailer e ai loro partner di dimostrare autenticità, tracciabilità e sostenibilità dei prodotti, riducendo frodi ed errori, e offre ai consumatori informazioni certificate e affidabili, rafforzando fiducia e reputazione del brand. Supportiamo i marchi del largo consumo attraverso soluzioni chiavi in mano basate su digital product passport che integrano la blockchain nei processi esistenti senza richiedere competenze tecniche complesse. Forniamo strumenti per registrare, gestire e condividere dati della filiera e/o ambientali in modo sicuro e trasparente, dalla produzione alla distribuzione. Offriamo interfacce intuitive e Api integrate per connettere sistemi interni, oltre a dashboard di monitoraggio e reportistica che permettono di analizzare la tracciabilità, verificare l’autenticità dei prodotti e comunicare ai consumatori informazioni certificate. Così trasformiamo la blockchain in uno strumento operativo, concreto e facilmente adottabile, migliorando la gestione della supply chain e la fiducia dei consumatori».
“Trasformiamo la blockchain in uno strumento operativo, concreto e facilmente adottabile, migliorando la gestione della supply chain e la fiducia dei consumatori“.
Una tecnologia indispensabile per verificare la conformità normativa
Secondo Alessandro Chelli, ceo di Trusty, le filiere produttive coinvolgono oggi una rete articolata di attori e processi che rendono complessa la gestione dei dati e la verifica della conformità alle normative: «La blockchain consente di tracciare in modo sicuro e condiviso ogni fase del ciclo di vita del prodotto, generando un flusso di dati immutabili lungo tutta la filiera. Nel quadro delle nuove normative europee in materia di sostenibilità, come il Regolamento Europeo sulla Deforestazione (Eudr), le aziende – retailer inclusi – sono chiamate a verificare, documentare e comunicare in modo trasparente le informazioni relative alle proprie filiere, sia europee sia extra-UE. L’adozione di soluzioni digitali integrate basate su blockchain permette di rispondere a questi requisiti, garantendo conformità normativa, efficienza operativa e maggiore credibilità dei dati. Supportiamo retailer e partner industriali attraverso una piattaforma end-to-end che sfrutta la tecnologia blockchain con l’obiettivo di garantire che ogni informazione relativa ai processi produttivi e logistici sia trasparente, verificabile e sicura, favorendo una collaborazione efficace tra tutti gli attori coinvolti. La piattaforma integra moduli avanzati di track-and-trace che consentono di registrare in modo accurato e inalterabile le fasi della supply chain, in linea con gli standard internazionali GS1 ed Epcis. Grazie all’automazione dei flussi informativi tramite Api e all’autenticazione su blockchain, i dati vengono gestiti in modo efficiente, riducendo gli errori e rafforzando la fiducia tra i partner di filiera».
L’importanza del digital twin nel riciclo della plastica
Alessandro Minuzzo, ceo di Relicyc, racconta che startup e aziende stanno sviluppando sempre più piattaforme basate su blockchain per gestire l’intera filiera della plastica riciclata, creando “gemelli digitali” dei lotti di materiale e automatizzando processi di certificazione, riducendo tempi e costi: «La creazione del digital twin permette di monitorare, analizzare, simulare il comportamento e prevedere problemi della sua controparte reale senza interagirvi direttamente. Il primo beneficio di questo circolo virtuoso è la tracciabilità completa e trasparente: la blockchain consente di tracciare ogni lotto di plastica lungo tutta la filiera con dati immutabili e verificabili, autenticando in modo sicuro processi, materiali e certificazioni e coinvolgendo tutti gli attori in un registro condiviso. La nostra è stata a tutti gli effetti la prima azienda del settore pallet, e finora l’unica, a adottare la tecnologia blockchain dell’innovativo programma Certified Recycled Plastic, che permette di raccogliere le informazioni relative ai materiali lotto per lotto a seconda del livello della catena del valore. Il servizio garantisce la tracciabilità fisica, contrattuale, logistica, finanziaria, ambientale e informatica della materia plastica utilizzata nei nostri pallet Logypal: questo permette di rendere pubbliche le informazioni tracciate attraverso QR code univoci che, posti sui singoli lotti, consentono di verificare caratteristiche e provenienza del materiale plastico riciclato, tracciando milioni di chili di plastica che maciniamo ogni anno».
“La blockchain consente di tracciare ogni lotto di plastica lungo tutta la filiera con dati immutabili e verificabili, autenticando in modo sicuro processi, materiali e certificazioni“.
“La piattaforma integra moduli avanzati di track-and-trace che consentono di registrare in modo accurato e inalterabile le fasi della supply chain“.
MARCA AWARDS 2026: I NUOVI RICONOSCIMENTI PER L’ECCELLENZA
DELLA MARCA DEL DISTRIBUTORE
Marca by BolognaFiere & ADM lancia i premi che ridefiniscono gli standard della MDD, valorizzando per la prima volta in un ecosistema integrato, innovazione di prodotto e primati industriali lungo l’intera filiera.
Bologna | Marca by BolognaFiere & ADM, l’appuntamento cardine per la filiera della Marca del Distributore e il luogo di incontro privilegiato tra industria e distribuzione, torna il 14 e 15 gennaio 2026 a BolognaFiere con un’edizione che si preannuncia ancora più ricca di contenuti. A partire dal lancio dei Marca Awards, che rafforzano il ruolo della manifestazione come trendsetter per la Distribuzione Moderna Organizzata. Il nuovo format di tributi valorizza per la prima volta in un ecosistema integrato, sia le migliori innovazioni di riconoscimento prodotto sia l’eccellenza industriale delle aziende produttrici, celebrando l’intera catena del valore che contribuisce alla crescita qualitativa e alla competitività della MDD.
Due premi al centro della Retail Brand Arena di Marca 2026
Con la Marca del Distributore che si afferma sempre più come leva strategica per la distribuzione moderna, i Marca Awards ampliano la prospettiva sul futuro del settore introducendo una nuova categoria dedicata al packaging. Il riconoscimento evidenzia come le soluzioni di confezionamento siano diventate decisive quanto l’innovazione di prodotto e la qualità industriale, fornendo a Retailer e buyer uno strumento concreto per anticipare le tendenze della MDD. L’iniziativa si colloca all’interno della Marca Trend Area, all’interno del quartiere fieristico di Bologna, uno spazio integrato collocato all’interno del Centro Servizi
che racconta le sfaccettature della Marca del Distributore. Un’area dinamica in cui i visitatori possono aggiornarsi sulle novità e sulle tendenze dei Retailer, grazie alle vetrine della Retail Brand Area curate dalle Insegne del Comitato Marca by BolognaFiere & ADM, e al tempo stesso possono scoprire le eccellenze produttive e le innovazioni presentate dai partner industriali attraverso i Marca Awards
Due riconoscimenti, focus su innovazione e affidabilità industriale
La nuova formula dei Marca Awards amplia ambiti e finalità del premio offrendo a Retailer e operatori della Distribuzione Moderna una visione completa delle eccellenze della Marca del Distributore.
Con un’unica candidatura, le aziende avranno l’opportunità di concorrere a due premi complementari, che valorizzano l’intera catena del valore della filiera MDD:
• Best Innovation Product (ex IPLS) – il premio dedicato ai prodotti più innovativi della MDD, articolato in cinque categorie che rappresentano le principali aree di sviluppo del settore: Sostenibilità; Benessere alimentare (incluso pet-food); Benessere non alimentare indoor & outdoor; Origine, provenienza, filiera e trasparenza; e Packaging
• Best Copacker Profile – evoluzione del premio PLM Awards – Best Copacker Profile, il riconoscimento che da anni valorizza i migliori copacker della Marca del Distributore. Dal 2026 entra a pieno titolo nei Marca Awards, premiando l’eccellenza industriale e l’affidabilità dei partner produttivi attraverso nove categorie che coprono l’intero spettro merceologico della MDD: Drogheria alimentare, Bevande, Fresco, Freddo, Cura casa, Cura persona, Petcare, Altri prodotti non food e Packaging.
La nuova struttura consente di valorizzare in modo sinergico sia la capacità di innovazione di prodotto, sia l’eccellenza industriale e organizzativa che rende la Marca del Distributore un driver di sviluppo per i Retailer a livello nazionale e internazionale. I Marca Awards rappresentano un elemento distintivo per una fiera interamente dedicata alla MDD, che si conferma trendsetter del settore: con questa nuova iniziativa si arricchisce l’esperienza della manifestazione, offrendo al mercato uno strumento unico per individuare le innovazioni di prodotto e gli MDD partner che contribuiscono a delineare le tendenze della Marca del Distributore. Grazie alla sinergia tra Marca by BolognaFiere & ADM e PL Magazine, il premio si propone come strumento concreto per intercettare le migliori innovazioni di prodotto, con il supporto di IPLC, e i partner produttivi più affidabili, contribuendo a delineare le tendenze future della Marca del Distributore.
La cerimonia di premiazione si terrà il 14 gennaio 2026 presso la Fiera Marca, dalle 18:00 alle 19:30
Come partecipare
Per maggiori informazioni su come partecipare, le aziende interessate possono visitare il sito ufficiale di Marca by BolognaFiere & ADM.
www.marcabybolognafiere.com
Relex Diagnostics:
l’intelligenza artificiale che anticipa i problemi nel retail
Nel panorama attuale del retail e del wholesale, tre sfide critiche mettono costantemente sotto pressione margini e performance: rotture di stock che danneggiano la fedeltà dei clienti, sprechi che erodono la redditività e sovrastoccaggio che immobilizza capitali preziosi. La vera criticità non risiede solo nell’esistenza di questi problemi, ma nella difficoltà di diagnosticarli tempestivamente.
Relex Solutions, leader nella pianficazione della supply chain e del retail, risponde a questa sfida con Relex Diagnostics, una soluzione basata su agenti di intelligenza artificiale che trasforma radicalmente l’approccio alla gestione delle problematiche operative. Il valore distintivo della soluzione sta nella sua capacità di passare dalla reazione alla prevenzione. Mentre i sistemi tradizionali costringono gli addetti alla pianificazione ad analizzare i dati per comprendere cosa non funziona, con conseguente dispendio di tempo, Relex Diagnostics utilizza agenti AI per analizzare automaticamente disponibilità, sprechi e livelli di inventario, fornendo non solo la diagnosi ma anche le azioni correttive suggerite da intraprendere.
La piattaforma si concentra su tre aree critiche: la gestione delle disponibilità, che mira a ridurre le rotture di stock che influiscono negativamente sull’esperienza cliente; la minimizzazione degli sprechi, particolarmente rilevante per le categorie deperibili; e l’ottimizzazione proattiva delle scorte in eccesso, al fine di liberare capitale e ridurre i costi operativi.
In un contesto di mercato sempre più concorrenziale, la capacità di anticipare e risolvere i problemi prima che impattino sul business diventa un vantaggio competitivo decisivo. La concretezza dei benefici è testimoniata da adozioni significative: Circle K, catena convenience con oltre 4.800 punti vendita in Europa, ha scelto Relex Diagnostics per migliorare la visibilità sulle cause delle rotture di stock e aumentare la disponibilità dei prodotti, al fine di migliorare le performance dei negozi e garantire che i clienti trovino sempre i prodotti di cui hanno bisogno.
Martech e impresa: un nuovo paradigma (seconda parte)
di Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy
Il futuro dell’ecosistema delle tecnologie di marketing sarà plasmato dalla continua convergenza tecnologica, dalla crescente enfasi sulla privacy e sull’etica e dall’importanza sempre più grande della sostenibilità e della responsabilità sociale. Le organizzazioni devono sviluppare nuove capacità per sfruttare efficacemente le tecnologie emergenti, mantenendo al contempo la fiducia e offrendo valore ai clienti. L’ecosistema diventerà più integrato, enfatizzando la personalizzazione senza soluzione di continuità e offrendo esperienze su più canali e punti di contatto.
L’ecosistema delle tecnologie di marketing comprende diverse componenti e tecnologie chiave. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico sono elementi fondamentali, poiché consentono la segmentazione avanzata dei clienti, l’analisi predittiva e il processo decisionale automatizzato nelle campagne di marketing. Queste tecnologie alimentano i sistemi di raccomandazione, i chatbot e la distribuzione di contenuti personalizzati, trasformando radicalmente il modo in cui le organizzazioni interagiscono con i clienti.
L’analisi dei dati e le capacità di personalizzazione costituiscono un’altra componente cruciale, con le organizzazioni che sfruttano le tecnologie Big Data per elaborare enormi quantità di informazioni sui clienti e offrire esperienze su misura. Le piattaforme e le infrastrutture di integrazione forniscono la base tecnica, connettendo diverse tecnologie di marketing e consentendo un flusso di dati fluido attraverso l’ecosistema.
L’implementazione delle tecnologie di marketing varia a seconda del settore, con modelli distinti. Le organizzazioni di vendita al dettaglio, ad esempio, si concentrano sull’integrazione omnicanale e sulle esperienze di acquisto personalizzate, mentre i servizi finanziari enfatizzano la sicurezza e la conformità, sfruttando al contempo l’AI per il servizio clienti e la valutazione del rischio. Le organizzazioni sanitarie danno invece priorità alla privacy dei pazienti e alle comunicazioni di assistenza personalizzate.
Gli effetti della trasformazione digitale sono particolarmente evidenti nei settori tradizionali, dove l’adozione delle tecnologie di marketing ha catalizzato l’innovazione del modello di business. Le organizzazioni stanno passando da approcci incentrati sul prodotto ad approcci orientati al servizio, abilitati da piattaforme digitali e insight basati sui dati. L’esperienza del cliente è diventata sempre più sofisticata, con le aziende che sfruttano tecnologie obsolete per creare interazioni fluide e personalizzate su più punti di contatto.
Tuttavia, l’ecosistema si trova ad affrontare diverse sfide significative. Le preoccupazioni relative alla privacy e le considerazioni etiche sono diventate fondamentali, in particolare per quanto riguarda la raccolta dei dati e l’utilizzo dell’AI. Le organizzazioni devono muoversi in contesti normativi complessi mantenendo al contempo la fiducia dei clienti. Amazon, ad esempio, per far risparmiare tempo agli acquirenti, sta testando una funzionalità che fornisce riassunti audio generati dall’AI per i prodotti in vendita, basati sull’analisi dei dettagli degli articoli, delle recensioni dei clienti e di altre informazioni provenienti da Internet. I critici hanno messo in dubbio l’affidabilità di tale strumento, a causa della diffusione delle false recensioni.
Queste sfide presentano, però, anche opportunità di innovazione, in particolare in settori quali l’analisi che tutela la privacy, l’implementazione etica dell’AI e le pratiche di marketing sostenibile. Le opportunità emergenti includono lo sviluppo di applicazioni di AI più sofisticate, soluzioni basate su blockchain per la trasparenza e la fiducia e nuovi approcci al coinvolgimento dei clienti in ambienti virtuali. Le organizzazioni in grado di affrontare con successo queste sfide, sfruttando al contempo le tecnologie emergenti, saranno meglio posizionate per creare valore e mantenere un vantaggio competitivo in un mercato sempre più digitale.
RETAIL FORECAST 2026 COMING
SOON
MitRetail, la soluzione integrata per ogni tipologia di allestimento in-store
Nel settore retail, caratterizzato da dinamiche sempre più rapide e da una competizione in costante aumento, l’ottimizzazione dei costi e l’efficienza operativa sono diventate priorità per molti brand. A rispondere a queste esigenze con un modello innovativo è MitRetail, la business unit di MitSafetrans che propone una soluzione integrata nell’ambito dell’allestimento degli arredi in-store pensata per supportare le aziende nel migliorare le proprie performance e restare competitive nel tempo.
MitRetail si presenta come un partner strutturato per i retailer che mirano a una gestione più fluida e coordinata delle attività di allestimento dei propri punti vendita. La formula all-inclusive proposta punta a superare la tradizionale frammentazione operativa, con effetti attesi in termini di contenimento dei costi, rapidità di esecuzione e uniformità degli standard qualitativi.
Al centro del modello c’è una Tower Control unica, che coordina in modo integrato tutte le fasi operative, dal trasporto allo shopfitting, dal digital signage alla logistica, con diversi vantaggi. A cominciare da un unico referente con il quale le aziende devono interfacciarsi lungo l’intero processo, una caratteristicha che semplifica l’organizzazione e i tempi di esecuzione. Il Technical-Retail Network di proprietà permette inoltre di gestire in modo congiunto trasporto e installazione, grazie a tecnici qualificati in grado di intervenire con competenze specifiche nei diversi contesti retail. MitRetail gestisce anche una struttura attrezzata con un’officina per il ricondizionamento e la rigenerazione degli arredi che consente di prolungare il ciclo di vita delle forniture, riducendo la necessità di nuovi acquisti.
La combinazione di tutti questi fattori si traduce in una capacità operativa capillare sull’intero territorio nazionale e su ogni tipologia di allestimento, dai piccoli corner ai megastore. Questa flessibilità permette di rispondere in tempi rapidi alle esigenze dei brand, assicurando continuità, uniformità di esecuzione e un elevato livello di controllo su ogni fase del progetto.
Enti certificatori: il nuovo motore della fiducia nel
retail moderno
di Fabio Massi
In un retail sempre più complesso, competitivo e interconnesso, il ruolo degli enti certificatori sta assumendo una nuova centralità: se un tempo la certificazione era percepita come un requisito formale, quasi un passaggio obbligato per accedere a determinati standard o filiere, oggi rappresenta invece uno snodo strategico in grado di influenzare la reputazione dei brand, la trasparenza verso i consumatori e l’efficienza delle catene distributive. La crescita della sensibilità verso temi come sicurezza alimentare, sostenibilità, tracciabilità, qualità dei processi e tutela dei lavoratori sta spingendo i retailer a ripensare il proprio rapporto con le norme e, soprattutto, con chi quelle norme le verifica e le rende credibili agli occhi del mercato.
In questo scenario, gli enti certificatori non si limitano più a controllare la conformità a uno standard: accompagnano le aziende in percorsi di miglioramento continuo, interpretano l’evoluzione dei riferimenti normativi, introducono metodologie innovative e contribuiscono a definire che cosa significhi, concretamente, essere un retailer “responsabile” nel 2025. Le catene distributive, da parte loro, si trovano di fronte a un consumatore esigente e informato, che vuole conoscere l’origine dei prodotti, l’impatto ambientale dei processi, la correttezza dei comportamenti aziendali. In un contesto così dinamico, la certificazione è al tempo stesso garanzia, strumento di comunicazione e leva competitiva.
Per comprendere come stia cambiando questo ecosistema, abbiamo raccolto le testimonianze di tre tra i principali enti certificatori attivi nel settore retail. Ne emerge un quadro in trasformazione, in cui l’audit si integra con tecnologie digitali avanzate, la verifica ispettiva diventa dialogo e consulenza, e i nuovi standard ridefiniscono l’identità stessa del punto vendita moderno. Oggi il ruolo degli enti certificatori si conferma più che mai essenziale per costruire fiducia, trasparenza e qualità lungo tutta la filiera del retail.
“Grazie alle verifiche da noi condotte, le aziende possono inserire sulle confezioni un QR code che dà accesso a informazioni dettagliate su origine, provenienza e sostenibilità del prodotto“.
Avvicinare il retailer alle aspettative del consumatore
Come spiega Stefano Santamato, head of sales & business development di Dnv, i retailer stanno rafforzando il controllo delle proprie catene di fornitura, collaborando in modo sempre più strutturato con partner esperti in verifiche e certificazioni, con un duplice obiettivo: «Da un lato assicurare che i prodotti rispettino standard rigorosi, dall’altro creare un rapporto di fiducia con clienti sempre più attenti e informati. La nostra società mette a disposizione delle aziende del retail una gamma completa di strumenti per rispondere a queste esigenze, dalle certificazioni di terza parte (Brc, Ifs o Fssc 22000) alle attività di audit mirate lungo la filiera. Questi interventi permettono di verificare la conformità a requisiti specifici definiti dai retailer, con particolare attenzione agli aspetti sociali, alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla riduzione dell’impatto ambientale». La trasformazione digitale sta rivoluzionando i processi di controllo e tracciabilità, e tecnologie come l’intelligenza artificiale stanno cambiando il modo in cui i dati vengono raccolti, analizzati e condivisi. «Abbiamo integrato soluzioni digitali avanzate nei nostri servizi – continua Stefano Santamato – accelerando un percorso già avviato e ulteriormente potenziato durante la pandemia. Oggi, checklist digitalizzate e dashboard interattive consentono ai clienti di monitorare le performance dei fornitori in tempo reale. Strumenti basati sull’AI permettono di effettuare pre-screening e valutazioni del rischio sui singoli fornitori, offrendo ai retailer una base decisionale più solida e tempestiva. Un altro passo avanti è rappresentato dal digital product passport (Dpp): grazie alle verifiche da noi condotte, le aziende possono inserire sulle confezioni un QR code che dà accesso a informazioni dettagliate su origine, provenienza e sostenibilità del prodotto. Un’evoluzione che rende la tracciabilità immediata e trasparente, avvicinando sempre più il retail alle aspettative del consumatore».
Presidiare il confine tra innovazione e sicurezza
Matteo Raimondi, direttore business unit prodotto di Imq, afferma che negli ultimi anni il settore retail ha vissuto una trasformazione senza precedenti: «L’esperienza d’acquisto oggi si gioca tanto sugli scaffali quanto nelle piattaforme e-commerce, sui social o nelle app mobili, e questo nuovo paradigma richiede una rete di fiducia verificabile e condivisa lungo tutta la filiera. In tale contesto, le certificazioni rappresentano un pilastro imprescindibile per garantire sicurezza, qualità e affidabilità: dalla tracciabilità delle materie prime alla sostenibilità della catena logistica, dalla protezione dei dati dei consumatori fino alla resilienza informatica delle infrastrutture digitali. La fiducia è diventata una nuova valuta economica del retail contemporaneo. E le certificazioni, soprattutto quelle emesse da organismi terzi indipendenti, accreditati e riconosciuti a livello internazionale come il nostro, rappresentano la garanzia di questa fiducia». Esse offrono al consumatore la certezza di un controllo oggettivo e trasparente, e alle imprese un vantaggio competitivo misurabile nel loro percorso di digitalizzazione. «La certificazione diventa uno strumento strategico di governance, non un mero adempimento – prosegue Matteo Raimondi – ma un fattore di credibilità e reputazione, capace di valorizzare le imprese che investono nella qualità, nella sicurezza e nella sostenibilità del proprio operato. Gli standard internazionali si stanno adattando a questo scenario. Partecipiamo attivamente ai tavoli tecnici e normativi, contribuendo alla definizione di criteri di valutazione per la sicurezza, l’affidabilità e la trasparenza delle nuove tecnologie. Il nostro obiettivo è duplice: da un lato, accompagnare le aziende nella transizione digitale con strumenti di verifica aggiornati, riconosciuti e coerenti con le normative europee; dall’altro, presidiare il confine tra innovazione e sicurezza, affinché la tecnologia continui a essere un fattore di progresso e fiducia, non di vulnerabilità».
“La certificazione diventa un fattore di credibilità e reputazione, capace di valorizzare le imprese che investono nella qualità, nella sicurezza e nella sostenibilità del proprio operato“.
Gli standard di certificazione si evolvono con le nuove tecnologie
Secondo Raffaele Ricca, auditor ed esperto Ict, e Primiano De Rosa Giglio, environmental sustainability manager di Tüv Süd, nel contesto della digitalizzazione del retail, le certificazioni rappresentano un asset strategico per la gestione del rischio, la conformità normativa e la costruzione della fiducia: «La crescente complessità delle supply chain e l’interconnessione tra sistemi richiedono standard verificabili che garantiscano sicurezza, qualità e trasparenza. Le certificazioni rilasciate da enti terzi come il nostro supportano la conformità ai regolamenti europei, abilitano la tracciabilità end-to-end dei materiali e dei processi aziendali attraverso tecnologie avanzate come blockchain e IoT, facilitano l’adozione di pratiche sostenibili, grazie a framework di due diligence basati sul rischio e centrati sugli stakeholder». Gli standard di certificazione si stanno evolvendo per integrare le tecnologie emergenti e rispondere alle nuove esigenze del retail. «La blockchain consente una tracciabilità decentralizzata e immutabile lungo tutta la filiera – proseguono Raffaele Ricca e Primiano De Rosa Giglio – e il nostro ente ha sviluppato modelli di certificazione che sfruttano smart contracts per garantire l’autenticità dei dati, contrastare la contraffazione e certificare la sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti, come nel settore tessile. La norma Iso/Iec 42001:2023 introduce un sistema di gestione per l’AI (Aims), coprendo aspetti come sicurezza, privacy, equità e trasparenza; offriamo audit e formazione per supportare le aziende nell’adozione responsabile dell’AI, favorendo un percorso di trasformazione digitale eticamente corretto e conforme alle best practice internazionali. La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Cs3d) e la Csrd impongono alle aziende di integrare la sostenibilità nei processi di certificazione e rendicontazione. Supportiamo le imprese con audit Esg, gap analysis e servizi di verifica dei report di sostenibilità conformi a standard europei e internazionali».
“Gli standard di certificazione si stanno evolvendo per integrare le tecnologie emergenti e rispondere alle nuove esigenze del retail“.
“Samplia & Vinci” con Lovable: il primo contest per aumentare il drive-to-store
di Paula Torrell Rojas
Durante il mese di novembre, presso l’installazione Samplia del Centro Sarca a Sesto San Giovanni (Milano), è stato lanciato il primo concorso “Samplia & Vinci”, un format pensato per mettere in relazione in modo diretto brand e retailer, aumentando il drive-to-store all’interno della galleria. L’obiettivo del progetto è chiaro: portare più persone nei punti vendita, generare nuovi contatti profilati e trasformare la distribuzione di un omaggio in reale incremento di vendite.
Protagonista del primo test è stata Lovable, azienda bergamasca leader in Italia nel segmento homewear e intimo femminile e maschile. Il brand ha scelto di presidiare il touchpoint Samplia del Centro Sarca per intercettare i consumatori in un momento ad alta predisposizione all’acquisto e accompagnarli fino allo store proprio grazie al concorso “Samplia & Vinci”. Già dai primi giorni di attività i risultati hanno confermato la bontà dell’iniziativa, con volumi di erogazione e adesione superiori alle aspettative.
Samplia è un network di “sampling machine” posizionate nelle gallerie di 9 centri commerciali, punti di riferimento dello shopping in Lombardia (province di Milano, Monza Brianza e Como). Le attivazioni sono gestite tramite l’app Samplia, che conta oggi oltre 350mila utenti registrati, interessati a scoprire e provare nuovi prodotti attraverso il ritiro di campioni o gadget. Un bacino altamente ingaggiato, che permette ai brand di costruire campagne drive-to-store misurabili, replicabili e scalabili dato che Samplia è presente anche in Spagna, Portogallo e Romania.
Per l’iniziativa con Lovable, gli utenti Samplia hanno ritirato una mystery box dedicata, contenente una card che invitava a recarsi presso il punto vendita Lovable del Centro Sarca per ritirare un omaggio a sorpresa. La meccanica, semplice e immediata, ha trasformato il ritiro del “regalo a sorpresa” in galleria in una vera call-to-action verso lo store. In questo modo il sampling non si è fermato al “prova il prodotto”, ma è diventato il primo passo di un percorso fisico di visita e relazione con la marca.
Per incrementare ulteriormente l’attrattività dell’operazione, sono state messe in palio 5 gift card Lovable (3 da 50 euro e 2 da 100 euro) da utilizzare esclusivamente presso il negozio del centro commerciale Sarca. La leva premio ha rappresentato un ulteriore boost alla partecipazione, aumentando la redemption e contribuendo a superare i trend medi di erogazione ed engagement registrati su altre iniziative.
L’installazione Samplia, un totem alto 2,5 m personalizzato su quattro lati, ha garantito a Lovable una forte visibilità in galleria, con un impatto superiore a una semplice affissione tradizionale. Il presidio fisico è stato affiancato dalla comunicazione digitale tramite app, notifiche e presenza nel catalogo campagne, generando un ecosistema integrato di contatti e interazioni misurabili lungo tutto il funnel.
Dal punto di vista dei risultati per il retailer, l’attività ha permesso di generare nuovi lead qualificati e di aumentare il traffico pedonale verso il punto vendita Lovable del Centro Sarca. Per ritirare l’omaggio in-store, infatti, era richiesta la registrazione o l’adesione al loyalty program di Lovable: questo ha consentito di arricchire il database proprietario del brand con nuovi contatti profilati e di avviare una relazione continuativa con i clienti. Ogni visita è diventata così un’occasione per stimolare ulteriori acquisti, sia immediati sia nel medio periodo.
Alla luce dei risultati ottenuti in questo primo test, il format “Samplia & Vinci” verrà replicato nel corso dell’anno con nuove edizioni e potrà essere esteso ad altri retailer e insegne presenti nelle gallerie dei centri commerciali. L’obiettivo è rendere il sampling sempre più uno strumento strategico di drive-to-store e di generazione di valore per tutta la filiera: brand, retailer e consumatori.
Con Sdk 8 Scandit rivoluziona la scansione dei codici
a barre
Scandit, azienda specializzata nell’acquisizione intelligente dei dati, ha annunciato l’uscita di Sdk 8, l’ultima versione del suo kit di sviluppo software, progettata per rivoluzionare la tradizionale scansione dei codici a barre.
Grazie al nuovo Scandit AI Engine, Sdk 8 introduce un’intelligenza contestuale, migliorando i flussi di lavoro e adattandosi alle esigenze degli operatori. Questa innovazione automatizza l’acquisizione dei dati, velocizza i processi, riduce i costi operativi e incrementa la produttività. Gli operatori vengono ora guidati nelle loro attività in maniera intuitiva attraverso scenari di realtà aumentata (AR) che ottimizzano attività cruciali, come il ripristino dei prodotti a scaffale e la gestione delle eccezioni nel processo di ricevimento merce. Tra le principali novità di Sdk 8, c’è la scansione di codici a
barre basata sull’intelligenza artificiale che riduce errori e duplicazioni degli utenti grazie a funzionalità avanzate che regolano dinamicamente le impostazioni per scansionare il codice a barre corretto in ambienti complessi in modo ancora più semplice. Con i nuovi algoritmi di AI, le scansioni intenzionali vengono filtrate. Il riconoscimento del testo viene attivato automaticamente come backup per acquisire il valore di un codice a barre quando è illeggibile.
In ambienti dinamici come magazzini nei punti vendita e centri logistici, MatrixScan Pick consente invece la scansione simultanea di più articoli e la visualizzazione immediata di attività associate in AR, con un completamento dei processi fino a sei volte più rapido, mentre Smart Label Capture estrae simultaneamente dati da codice a barre e testo sulla stessa etichetta
Sony presenta i chioschi bifacciali espositivi di alta qualità
oltre 10 volte più velocemente rispetto agli inserimenti manuali. Essenziale per la gestione delle scadenze degli articoli deperibili o per i controlli dei prezzi, consente alle aziende di acquisire con precisione le informazioni necessarie per i controlli di conformità o per ridurre gli sprechi alimentari.
«Molti strumenti di acquisizione dei dati si basano esclusivamente sull’azione manuale dell’utente – commenta Christian Floerkemeier, Cto e co-fondatore di Scandit – Sdk 8 e Scandit AI Engine integrano l’intelligenza artificiale nei flussi di lavoro, comprendendo le intenzioni degli operatori e anticipando i passaggi successivi grazie a informazioni in tempo reale. Questo porta benefici concreti alle aziende in termini di ricavi, efficienza e soddisfazione dei clienti».
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Le innovazioni di Amorim Cork Italia guidano l’enologia di precisione
Amorim Cork Italia, filiale italiana del Gruppo portoghese specializzato nella produzione di chiusure in sughero, ha fatto dell’enologia di precisione una delle proprie traiettorie strategiche, consapevole che proprio il tappo è l’ultimo, fondamentale coadiuvante enologico in grado di rispettare l’evoluzione organolettica di ogni specifico vino nel tempo.
«Lo stesso vino, imbottigliato con dieci chiusure diverse, darà vita a dieci esperienze sensoriali differenti – afferma Carlos Santos, amministratore delegato di Amorim Cork Italia – ed è proprio in questa variabilità controllata che si gioca la partita dell’enologia di precisione: creare chiusure capaci di dialogare con specifiche tipologie di vino, per valorizzarne le caratteristiche e offrire al consumatore un’esperienza sempre più autentica e raffinata».
Il tappo di sughero, scelto da secoli per la sua capacità di accompagnare l’affinamento del vino, oggi vive una nuova giovinezza grazie a innovazioni tecnologiche che ne aumentano sicurezza, performance e omogeneità.
Amorim Cork Italia ha guidato questa rivoluzione con tecnologie d’avanguardia come NDtech, una selezione individuale dei tappi con gascromatografia per garantire la totale assenza di Tca rilevabile. Rosa Evolution e Naturity sono invece trattamenti termici a base di vapore e CO2 supercritica per una sanificazione profonda e naturale, mentre BeeW è il sistema di finitura a base di cera d’api per garantire una maggiore omogeneità e longevità dei vini a lunga conservazione, con un ulteriore occhio di riguardo verso la sostenibilità.
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Ogni innovazione firmata Amorim nasce da un dialogo costante con enologi e produttori, con l’obiettivo di offrire soluzioni su misura in base alla tipologia di vino, alle aspettative del mercato e al posizionamento del brand.
Investimenti costanti e consistenti nella ricerca e sviluppo permettono ad Amorim Cork Italia di mantenere fede, così, al proprio impegno nell’enologia di precisione lavorando su nuove chiusure pensate per specifiche categorie, come il Prosecco, per il quale è in fase di sviluppo un tappo capace di esaltarne la freschezza, la pressione e il profilo aromatico, senza compromessi sulla sostenibilità.
technoretail.it
InPost con MediaWorld per una shopping experience online completa
InPost Italia, specializzata nelle consegne out-of-home, e MediaWorld hanno siglato una partnership strategica per offrire un’esperienza d’acquisto online ancora più completa che prevede la disponibilità del servizio di consegna tramite InPost e l’installazione di locker personalizzati negli store dell’insegna di elettronica di consumo.
Grazie al nuovo accordo InPost Italia, infatti, diventa oggi il primo partner per le spedizioni out-of-home del retailer in Italia. Gli utenti che effettueranno acquisti sul sito di MediaWorld a fianco di opzioni omnicanale consolidate, come il ritiro in negozio in 30 minuti dall’ordine, potranno riceverli anche presso uno degli oltre 9.300 punti di ritiro InPost, tra locker e InPost Point, distribuiti capillarmente sul territorio nazionale: una novità che consente ai consumatori di scegliere in totale autonomia dove e quando ritirare il loro
acquisto, in base ai propri bisogni, anche al di fuori degli orari di apertura dei negozi MediaWorld. In più, nei prossimi mesi saranno installati oltre 40 nuovi locker InPost, con una veste grafica personalizzata per MediaWorld, presso gli store della rete in tutta Italia. I locker sono semplici da utilizzare sia per spedire sia per ritirare qualsiasi ordine online o pacco privato tramite il servizio InPost Direct.
«Siamo entusiasti per questo doppio accordo siglato con MediaWorld con cui condividiamo l’obiettivo di mettere il cliente al centro, offrendo soluzioni innovative e semplici – dichiara Nicola D’Elia, managing director di InPost Italia – insieme, stiamo ampliando le possibilità di consegna, rendendo lo shopping online ancora più accessibile e su misura per le esigenze di ogni utente. Siamo fiduciosi che questa collaborazione sarà un successo per
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entrambe le aziende e soprattutto per i consumatori».
Vittorio Buonfiglio, coo di MediaWorld: «Siamo entusiasti di questa partnership con InPost, che rappresenta non solo un win-win per le nostre due aziende ma, cosa fondamentale, un vantaggio evidente per gli utenti verso acquisti e spedizioni seamless, attive 24/7. Per noi rappresenta, inoltre, un’opportunità di ampliamento della nostra presenza sul territorio, andando a raggiungere aree dove non siamo presenti con il servizio di ritiro in 30 minuti dall’ordine offerto dai nostri negozi. Questa novità rappresenta un elemento tangibile di come la nostra offerta di servizi e soluzioni si stia arricchendo e dei vantaggi concreti che porta alle persone».
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In Italia solo 1 azienda su 10 previene i rischi nella supply chain
Secondo la ricerca dell’Osservatorio Supply Chain Planning 2025 della School of Management del Politecnico di Milano, realizzata su un campione di 271 aziende manifatturiere di diverse dimensioni e con il supporto di Remira Italia, nel nostro Paese soltanto 1 organizzazione su 10 ha oggi una strategia strutturata di prevenzione dei rischi nelle catene di fornitura, nonostante la consapevolezza diffusa dell’instabilità dei mercati.
In particolare appena il 26% delle grandi aziende e il 5% delle Pmi ha adottato un approccio preventivo, mentre la maggioranza continua a reagire agli eventi piuttosto che anticiparli. Tuttavia, il trend è in crescita: un ulteriore 22% delle grandi imprese e l’8% delle Pmi prevede di adottare strategie dedicate entro la fine del 2025. L’impulso delle aziende italiane verso una maggiore resilienza si riflette
nei progetti di trasformazione digitale avviati nell’ultimo anno che coinvolgono circa il 60% delle aziende. La ricerca sottolinea inoltre che il successo della trasformazione dei processi di pianificazione si fonda sul capitale umano: oltre il 60% delle aziende italiane gestisce i propri progetti di innovazione con il contributo delle persone interne all’organizzazione.
La pianificazione della supply chain italiana è sempre più orientata in tre direzioni: interoperabilità dei sistemi, governance dei dati e adozione dell’intelligenza artificiale. L’integrazione tra i sistemi gestionali (Erp, Wms e Tms) resta ancora parziale, mentre oltre il 20% delle grandi imprese e più del 40% delle Pmi non dispone di regole formali sulla data ownership, con conseguenze negative sulla qualità della reportistica e sulla coerenza dei Kpi. Per l’AI c’è ancora tanta strada
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da fare: il 62% delle grandi imprese e l’86% delle Pmi non ha ancora implementato soluzioni basate su questa tecnologia.
«La competitività delle imprese italiane nei prossimi anni – spiega Matteo Sgatti, regional sales manager di Remira Italia – dipenderà dalla capacità di combinare pianificazione strategica, gestione proattiva e non più passiva del rischio, automazione intelligente e investimento costante sulla formazione. Le supply chain non sono più semplici catene di fornitura, ma veri e propri ecosistemi dinamici e interconnessi, in cui la complessità cresce di pari passo con le opportunità. L’abilità di leggere i segnali del mercato, anticipare gli scenari e adattare processi e competenze in maniera agile diventerà il fattore più determinante per la leadership nei settori manifatturiero e logistico». technoretail.it
Carlo Stradi acquisisce il 100% del capitale sociale di Custom
Carlo Stradi, imprenditore e fondatore del Gruppo Custom, ha acquisito il 100% del capitale sociale di Custom, multinazionale italiana specializzata nelle soluzioni tecnologiche integrate per l’automazione dei servizi nei settori retail, hospitality, aviation, railways, e-government e industrial.
L’operazione di buy-out è stata supportata da Bper Corporate & Investment Banking e Bnl Bnp Paribas. Il passaggio segna l’inizio di un nuovo capitolo per l’azienda, con Stradi che diventa azionista unico e annuncia un piano industriale quinquennale volto a consolidare la crescita e portare il fatturato vicino alla soglia dei 200 milioni di euro.
Tra le novità annunciate, anche la realizzazione del nuovo headquarter tecnologico ed ecosostenibile di oltre 9mila mq a Castelguelfo di Parma,
pensato come hub innovativo per il benessere delle persone e la contaminazione tra competenze.
Sotto la guida di Carlo Stradi, Custom ha sviluppato una strategia di diversificazione dei mercati e di internazionalizzazione distribuita su 5 continenti, che oggi la vede presente in oltre 71 Paesi, con stabilimenti produttivi in Italia, India, Cina, Vietnam e Brasile. Con un organico diretto di oltre 580 collaboratori, il Gruppo ha raggiunto un fatturato netto consolidato di oltre 150 milioni di euro nel FY 24/25 con una crescita del 10% sull’anno precedente.
«Dopo 33 anni al timone di Custom –dichiara Carlo Stradi – ho deciso di compiere un ulteriore passo per concentrare le risorse e intraprendere un nuovo percorso di crescita, sia organica sia inorganica, in ambito nazionale e sui mercati internazionali. Il comple -
tamento di questa acquisizione rappresenta un impegno a lungo termine: non solo un’operazione finanziaria, ma la responsabilità verso oltre 580 famiglie, un segnale concreto di fiducia per partner, fornitori e per il territorio. Il futuro non si aspetta: si costruisce, con visione, sostenibilità e innovazione».
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Euronics: evasione degli ordini più semplice e veloce grazie a Zetes
Euronics Deutschland, uno dei principali retailer di elettronica di consumo in Europa, ha implementato con successo ZetesMedea ImageID sviluppata da Zetes – azienda tecnologica specializzata nell’ottimizzazione della supply chain – per efficientare il processo di evasione degli ordini presso il proprio centro logistico. La soluzione di machine vision consente di acquisire e decodificare in un attimo codici a barre, seriali e Imei, aumentando l’efficienza, riducendo gli errori e velocizzando le spedizioni. Ogni giorno, dal centro logistico di Ditzingen, partono rifornimenti per circa 1.200 retailer in tutta la Germania, con oltre 2.500 pacchi gestiti quotidianamente. Dal magazzino dei piccoli componenti, dove sono stoccati smartphone, cuffie, chiavette Usb e altri prodotti, vengono spediti ogni giorno 1.000 pacchi con circa 7mila prodotti. Dopo il picking, i prodotti vengono portati a 14 tavoli di imballaggio:
qui ciascun prodotto viene scansionato e associato ai dati degli ordinativi, quindi confezionato ed etichettato per la spedizione. Scansionare gli smartphone è un compito particolarmente delicato: oltre al modello, vanno registrati anche numero di serie e numero Imei, spesso riportati su etichette di appena 25 mm. La sfida si fa ancora più impegnativa con gli smartphone dual Sim: due numeri Imei da gestire, ma uno soltanto da scansionare.
Il processo esistente era lento e soggetto a errori. Con l’integrazione di ZetesMedea ImageID, Euronics ottiene oggi scansioni più veloci e accurate, riducendo i tempi di processo del 10 -15%. Il sistema rileva fino a 30 prodotti in soli tre o quattro secondi, ottimizzando sensibilmente il processo di imballaggio. In caso di errore o discrepanza, si accende una luce rossa e l’ordinativo viene segnalato in rosso sul
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monitor di controllo. Al contrario, quando tutto è corretto, i prodotti vengono contrassegnati in verde e la spia si accende con luce verde. Ogni prodotto registrato viene fotografato e, insieme al suo numero di serie e al codice Imei, memorizzato in un database, il tutto a garanzia della qualità. Grazie alla documentazione fotografica completa ottenuta con ZetesMedea ImageID, in caso di reclami, Euronics può dimostrare in ogni momento che il prodotto era esternamente integro al momento della spedizione.
«Il sistema mette a confronto automaticamente i dati letti con quelli conservati in Sap, assicurandosi che ogni prodotto appartenga all’ordinativo e che le quantità siano corrette – sottolinea Daniela Keim, Sap logistics expert presso Euronics – la perfetta integrazione con Sap ha avuto un ruolo cruciale nel nostro successo». technoretail.it
Savi sigla una nuova partnership con
Gruppo Leto per i digital coupon
Savi, marketing technology company specializzata nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e al coinvolgimento dei consumatori nel mercato della Gdo e non solo, ha annunciato l’ingresso di Gruppo Leto, società che controlla gli store a insegna Acqua & Sapone in Sicilia, nel proprio network per l’accettazione elettronica dei coupon digitali.
L’accordo rafforza la presenza della martech nel canale drugstore, completando di fatto la copertura nazionale dei punti vendita a insegna Acqua & Sapone, con oltre 800 store in cui sarà possibile utilizzare i digital coupon. La partnership è stata concepita per unire l’esperienza e la storia ultra-cinquantennale di Gruppo Leto sul territorio siciliano – dove oggi sono presenti 109 store Acqua & Sapone e oltre 170mila clienti fidelizzati – con
l’ecosistema promozionale evoluto e tecnologicamente avanzato proposto da Savi.
L’integrazione consentirà a tutti i brand del largo consumo (circa 400 quelli attivi) di pianificare campagne digitali geolocalizzate e promozioni nazionali in modo più strutturato ed efficace grazie alla piattaforma Verso di Savi, che connette elettronicamente brand e retailer attraverso soluzioni promozionali omnicanale, basate su dati reali e integrate con i sistemi di cassa dei principali operatori della Gdo e drugstore. L’utilizzo di questa tecnologia permette dunque di semplificare il processo di emissione e utilizzo dei coupon digitali che oggi, come certificato dall’ultimo “Osservatorio sul mercato del couponing” a cura di Savi, rappresentano il 18% del transato in cassa e sono in costante aumento.
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«L’accordo con Leto è strategico per favorire la diffusione del couponing digitale su larga scala – dichiara Andrea Zermian, sales & marketing director di Savi – la Sicilia è per noi un mercato strategico in rapida evoluzione, dove ci sono ancora molte prospettive di crescita che contiamo di sfruttare grazie alla presenza capillare dei negozi a marchio sul territorio e alla già alta fidelizzazione dei clienti. Grazie a questa partnership non solo consolidiamo la nostra presenza nel Sud Italia, ma offriamo ai consumatori uno strumento di risparmio sicuro, semplice e smart».
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Transporeon Summit 2025: logistica e trasporti in evoluzione continua
In occasione del Transporeon Summit 2025, l’evento annuale che in due giorni ha riunito più di 700 professionisti del settore della logistica e dei trasporti commerciali nello storico edificio che ospitava la Borsa di Amsterdam, abbiamo incontrato Jonah McIntire, chief product and technology officer, transportation and logistics segment di Trimble, che ci ha raccontato in che modo le soluzioni tecnologiche di Transporeon stanno supportando l’evoluzione della logistica.
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Mulino
Bianco
apre le porte dello stabilimento di Castiglione delle
Stiviere (MN)
Mulino Bianco diventa il primo brand bakery in Italia certificato a realizzare un biscotto interamente prodotto con farina di grano tenero da agricoltura rigenerativa, ossia Buongrano. Il lancio segna l’avvio di una nuova fase della Carta del Mulino, il disciplinare del brand che ha definito innovativi standard per la coltivazione sostenibile del grano tenero, garantendo la qualità dei prodotti, la tutela della biodiversità e la valorizzazione degli agricoltori. Con Giuseppe Puglia, vicepresidente operations backery e vicepresidente manifactury strategy di Gruppo Barilla, abbiamo visitato lo stabilimento di Castiglione delle Stiviere e analizzato i processi produttivi dell’impianto in provincia di Mantova.