TERZA PAGINA PREVENZIONE STRESS
lavorare in hotel o nel catering, che stress! di Antonio Bagnati
24 OTTOBRE 2016
Lavorare nell’Horeca non è un gioco da ragazzi: il rischio di stress è dietro l’angolo visti gli orari incerti, le lunghe giornate lavorative e i conflitti tra colleghi e coi clienti. Ora è disponibile una scheda della Regione Lombardia per la valutazione del rischio stress lavoro correlato in questo settore: ecco fattori di rischio e possibili misure di prevenzione. Di recente la Regione Lombardia, in collaborazione con INAIL nell’ambito del progetto CCM 2013 del Ministero della Salute, ha pubblicato un documento sul tema dello stress lavoro-correlato e dei rischi psicosociali nell’Horeca.
Ammalarsi di stress si può
I testi sono stati realizzati da operatori della U.O. Medicina del Lavoro dell’A.O. San Gerardo di Monza, e possono essere di grande utilità per prevenire e risolvere un rischio sempre dietro l’angolo: quello di avere personale insoddisfatto e “malato di stress”. Malgrado non ci si pensi spesso, gli orari particolari, i turni massacranti, i picchi di lavoro, la ripetitività e il carico emotivo dovuto alla gestione di conflittualità, lamentele e reclami, per citare solo alcune delle problematiche più sentite, fanno del lavoro in Horeca uno dei più soggetti a stress, con le conseguenze negative che si possono immaginare, e che rappresentano un costo sociale, economico oltre che un rischio di disservizio.
Un settore giovane, stagionale e part-time
Va ricordato che il settore della ristorazione, hotel e catering, è uno dei comparti in maggiore sviluppo a livello europeo, e che la popolazione lavorativa di questo settore è composta prevalentemente da giovani (il 48% della forza lavoro è rappresentata da giovani sotto i 35 anni di età) e donne (oltre la metà degli impiegati del settore). Moltissimi, inoltre, sono i lavoratori stagionali e part-time. Il documento analizza appunto i principali fattori di rischio da stress, proponendo possibili soluzioni a volte anche molto semplici.
I fattori di stress: dagli orari difficili alla gestione del cliente
Ma quali sono i fattori di rischio più frequenti nel settore? Nella parte sinistra della scheda sono presenti fattori, come ad esempio l’elevato monte ore settimanale con lavoro su turni nei fine settimana e durante le festività, orari irregolari e/o prolungati (spesso nelle ore serali/notturne e nei weekend). Cosa si può fare dunque? Il documento suggerisce di ridurre gli orari di lavoro
prolungati e/o irregolari attraverso interventi di razionalizzazione organizzativa, rispettare i riposi compensativi, predisporre una turnazione in ritardo di fase (mattina -pomeriggio - notte). Un’altra difficoltà da tenere d’occhio è la presenza di periodi di picco del lavoro (anche nell’arco della giornata stessa) caratterizzati da elevato carico lavorativo e aumento della pressione lavorativa. Una soluzione potrebbe essere quella di ridistribuire le risorse umane e inserire pause adeguate fra i vari turni lavorativi. Nei casi più estremi si può anche pensare di attivare eventuali convenzioni con soggetti esterni per la copertura delle temporanee carenze di organico per malattia.
Ripetitività, incertezza, timore di molestie e pressioni
Ma non è finita: il lavoro nell’Horeca può essere anche monotono e ripetitivo. Ecco allora che può giovare introdurre una diversificazione delle attività nell’ambito della mansione, compatibilmente con le necessità organizzative, e magari anche un sistema di rotazione tra il personale allo stesso li-