GSA 3/2017

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SCENARI EVENTO FORMATIVO

vi presentiamo il futuro del pulito di Giuseppe Fusto

48 MARZO 2017

Molto più che una semplice giornata di formazione, l’appuntamento “Il futuro del pulito è oggi”, organizzato a Bologna il 2 marzo da Soligena e Bioskills, è stata la “summa” delle più attuali questioni che interessano il settore: dai Criteri ambientali al Codice Appalti, dal ruolo dei top players a quello delle Pmi, dalla formazione al controllo, dalle certificazioni all’esecuzione del servizio. Successo straordinario per un evento attesissimo. Ormai i tempi sono maturi. Sul settore soffia sempre più forte il vento dell’innovazione e c’è sempre più fame di formazione, cultura e conoscenza, e quindi di emersione. Il nostro settore, lo si va dicendo da fin troppo tempo, è a torto considerato con troppa distrazione dal mondo politico, dalle istituzioni e dall’opinione pubblica a meno che, e qui sta un altro aspetto preoccupante, non si parli di scandali e di malaffare.

Un settore molto dinamico

Ma sarebbe ingiusto, e poco corretto, non vedere le numerose spinte positive che stanno innervando il nostro settore: il successo degli eventi formativi degli ultimi mesi lo dimostra ampiamente, e non fa eccezione l’affollata giornata di studio “Il futuro del pulito è oggi”, organizzata all’hotel Savoia Regency di Bologna, il 2 marzo dal Consorzio Soligena e Bioskills. Da tempo, sui social e nei canali di comu-

nicazione specializzati, si era avuto il sentore che sarebbe stato un grande successo, e così è stato. Le aspettative non sono andate deluse.

L’evento, attesissimo

“Il fattore Green, i costi del ciclo di vita e l’Economia Circolare negli appalti della Pubblica Amministrazione e nel Privato” era il sottotitolo di un evento che ha riempito la sala, e che contrariamente a molti altri appuntamenti di questo genere non si è limitato ad approfondire le problematiche relative agli appalti pubblici, ma ha affrontato anche il grande tema dei servizi nel settore privato, dove si stanno affacciando grandi player di rilevanza nazionale. Dopo i saluti di Fortunato Demofonte e Claudio Sciacca, di Soligena, sono partite le prime sessioni, moderate da Gianluca Verdolini, dell’Ausl Toscana Centro, all’insegna dell’economia circolare.

Un’introduzione all’economia circolare

A capirci qualcosa di più ci ha aiutato Fabio Iraldo, dell’Università Bocconi di Milano – Osservatorio per la circular economy, che è partito dalle definizioni dell’economista Michael Porter: il punto è passare da un’economia lineare a una logica di recupero degli sprechi che cerchi di mettere in circolo tutte le fasi della filiera, tentando di chiudere il più possibile tali cerchi. Questo anche nel pacchetto circular economy della Commissione Europea. “Oggi è inevitabile che nel corso delle diverse fasi si verifichino delle perdite e, ovviamente, degli sprechi”. Iraldo ha poi portato esempi aziendali concreti.

La voce del Ministero dell’Ambiente

Subito di seguito si è entrati nel vivo del Gpp del Collegato Ambientale e nel Codice degli Appalti 50/16 ad opera di Riccardo Rifici, del Ministero dell’Ambiente, che ha passato in rassegna i principali aspetti ambientali di una normativa che, senza dubbio, rappresenta in questo senso un’importante passo in avanti, a cominciare dalla previsione dell’obbligo dell’Offerta Economicamente più vantaggiosa. Rifici si è concentrato su alcuni articoli del Codice, come il 96 sul costo dell’intero ciclo di vita: “Per ogni prodotto o servizio bisogna considerare tutto il ciclo, dalla produzione allo smaltimento. si tratta di operazioni complesse, e sul rapporto fra il green procurement italiano e le strategie europee: “Tre gli obiettivi principali su cui ci siamo concentrati: l’efficienza e il risparmio di risorse naturali; la riduzione dei rifiuti prodotti; la riduzione dell’uso di sostanze pericolose.” Ma non si tratta solo di questo. Rifici ha ricordato anche, giustamente, la questione dei prezzi minimi che devono essere stabiliti dall’Anac: “Recentemente abbiamo scritto all’Anac ricordando che nella definizione dei prezzi di riferimento occorre tenere presente anche l’obbligatorietà dei Cam. Inoltre, non è vero che ultra-


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