Assaggi di Architettura – Architetti Under 40 – Brescia
di ARCHITETTURA ARCHITETTI UNDER 40 BRESCIA
Questa pubblicazione, realizzata da EdicomEdizioni in collaborazione con l’Ordine Architetti PPC di Brescia, raccoglie i progetti degli architetti under 40 iscritti all’Ordine che hanno risposto all’invito a presentare propri lavori inerenti il tema “Il progetto architettonico innovativo e sostenibile – influenze e contaminazioni nel contesto urbano e sociale”.
L’iniziativa mira a dare visibilità ai progetti di architettura realizzati dai giovani architetti e diffondere la cultura della professione, illustrando al pubblico ciò che è stato recentemente costruito e/o progettato dagli architetti del territorio, facendo emergere quanto il progetto di qualità possa incidere sulla trasformazione della vita, della società e del nostro contesto ambientale.
ASSAGGI di ARCHITETTURA ARCHITETTI UNDER 40 BRESCIA
Alessandro Martinazzoli
Giulia Ramera
INTRODUZIONE
ARCH. STEFANO MOLGORA
Presidente dell’Ordine Architetti P.P.C
della Provincia di Brescia
In un momento in cui il panorama architettonico è in continua evoluzione, in rapporto alla sfida energetica e ambientale in atto come risposta ai cambiamenti climatici, “Assaggi di Architettura” si propone di mettere in luce le opere di una nuova generazione di architetti under 40, pronti a ridefinire gli spazi che abitiamo e a reinterpretare le esigenze della contemporaneità. Questo progetto si configura non solo come una rassegna, ma come un viaggio esplorativo attraverso la freschezza delle idee e la vivacità dei linguaggi architettonici delle promettenti menti del settore che hanno aderito al progetto editoriale.
Ogni presentazione è un assaggio (con un “sapore” diverso) che invita a riflettere, a sognare e a immaginare come gli architetti di oggi possano plasmare il nostro domani. Le opere realizzate presentate spaziano da interventi residenziali a spazi pubblici, da soluzioni innovative per la sostenibilità a espressioni artistiche che integrano la funzionalità con l’estetica, sia nel riuso di volumetrie esistenti che nelle nuove costruzioni.
“Innovazione”, “sostenibilità” e “creatività” sono solo alcune delle parole chiave che caratterizzano i progetti in
elenco, frutto di una visionaria fusione tra tecnologia, tradizione e sensibilità sociale. Con “Assaggi di Architettura”, promosso dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia insieme con EdicomEdizioni, ci si propone di dare voce all’Architettura attraverso questi giovani professionisti emergenti, offrendo una piattaforma per esplorare come la loro visione possa contribuire a un futuro più armonioso e interconnesso.
Scoprire questi giovani architetti e lasciarsi ispirare dalle loro interpretazioni del mondo, è un assaggio di ciò che l’architettura attraverso la continua ricerca progettuale può produrre a sostegno delle esigenze dell’uomo e della società, tantopiù che “Assaggi di Architettura” cade in concomitanza a “Open Studi Aperti 2025”, l’evento nazionale che promuove gli studi e l’attività degli architetti alla società attraverso varie forme di eventi in cui questa rassegna si incastra perfettamente. Ringrazio EdicomEdizioni per la collaborazione prestata e mi complimento con il consigliere arch. Aldo Maifreni che per conto del Consiglio Direttivo ha seguito e costruito questa innovativa pubblicazione rivolta ai giovani che ringrazio per la massiva partecipazione.
Claudia Avanzi
VISTALAGO5
SIRMIONE
La sostenibilità in architettura è responsabilità verso ambiente e futuro. Significa ridurre l’impatto degli edifici con scelte ecocompatibili, efficienza energetica e strategie bioclimatiche. Un’architettura sostenibile minimizza il consumo di risorse e crea spazi salubri, integrati nel contesto.
Il progettista
Ubicazione: Sirmione (BS)
Progetto architettonico: arch. Claudia Avanzi, Desenzano del Garda (BS)
Strutture: ing. Pierpaolo Visioli
Direttore lavori: arch. Tiziana Virgillito
Impianti: Aurora impianti di Kastriot Polisi
Appaltatore/Costruttore: Aurora impianti di Kastriot Polisi
Date Lavori: 10/03/2025 (inizio lavori)
Superficie lorda di pavimento: 243,236 m2
Superficie lotto: 569,715 m2
Laureata al Politecnico di Milano nel 2015 nel corso di Architettura Sostenibile, dopo aver maturato esperienza a diversi livelli di intervento tramite la collaborazione con diversi studi del territorio, ha fondato insieme all’architetto Tiziana Virgillito STUDIO AV-A, nato nel 2020 a Desenzano del Garda. Lo studio sperimenta e interpreta l’Architettura nelle sue molteplici declinazioni e si occupa di progettazione architettonica, design di interni, direzione lavori. Il centro di ogni progetto è sempre l’utente finale, il fruitore degli spazi creati.
Il progetto
L’intervento prevede la realizzazione di un edificio residenziale plurifamiliare su tre piani, ispirato ai principi di innovazione, sostenibilità e armoniosa integrazione nel contesto urbano. Il progetto nasce dalla ristrutturazione di un edificio unifamiliare esistente che, situato a Sirmione in prossimità del lago, viene trasformato in un complesso residenziale con un’abitazione per piano.
L’obiettivo è dimostrare come un’architettura di qualità possa migliorare la vita delle persone e contribuire positivamente alla società e all’ambiente. Il progetto è concepito per ridurre il consumo di suolo, ottimizzare le risorse e promuovere la condivisione degli spazi,
favorendo così un nuovo modello abitativo più sostenibile e inclusivo.
L’edificio si distingue per il suo design contemporaneo e ricercato, con linee essenziali e materiali innovativi scelti per garantire durabilità ed efficienza energetica. Gli ambienti interni sono progettati per offrire il massimo comfort abitativo, con ampie vetrate che favoriscono l’illuminazione naturale e una relazione costante con il paesaggio circostante. L’uso di tecnologie avanzate per il risparmio energetico e il benessere abitativo rende questo intervento un esempio virtuoso di architettura sostenibile e di qualità.
Innovazione / sostenibilità
L’architettura contemporanea non è solo un esercizio di forma, ma uno strumento di trasformazione della realtà. Questo progetto si fonda su principi di efficienza energetica, riduzione dell’impatto ambientale e utilizzo di materiali ecocompatibili, garantendo spazi abitativi confortevoli e salubri. L’uso di impianti tecnologicamente avanzati, come sistemi di recupero delle acque piovane, pannelli fotovoltaici e soluzioni di ventilazione naturale, riduce i consumi energetici e migliora la qualità della vita degli abitanti. Grandi finestre garantiscono un’illuminazione naturale abbondante, creando ambienti luminosi e accoglienti.
L’edificio non è un volume isolato, ma si relaziona attivamente con l’ambiente circostante. Il design architettonico è studiato per dialogare con il tessuto urbano esistente, valorizzando le preesistenze e promuovendo una connessione fluida tra interno ed esterno. Le scelte progettuali mirano a incentivare la socialità e il senso di comunità attraverso spazi condivisi, come terrazze verdi e aree comuni, che favoriscono l’interazione tra gli abitanti. Questo progetto rappresenta un esempio concreto di come l’architettura possa essere un motore di trasformazione, contribuendo a ridefinire gli spazi urbani e migliorare la qualità della vita, nel segno di un futuro più sostenibile e inclusivo.
Alice Baccolo
MB6 PRIVATE RESIDENCES
SAN DONATO MILANESE
Oggi non si può più prescindere dalle tematiche ambientali: non è una questione di scelta ma di forma mentis. Consapevoli dei “segni” permanenti che lasciamo su questo pianeta, il nostro modo di vedere il mondo e la nostra professione devono essere intimamente connessi con i temi della sostenibilità.
Il progettista
Ubicazione: San Donato Milanese (MI)
Progetto architettonico: arch. Alice Baccolo con arch. Giovanni Bua - A-side architetti, Milano
Strutture: Ingegneria Dominoni, Milano
Direttore dei lavori: arch. Giovanni Bua
Direttore Artistico: arch. Alice Baccolo
Consulenti: GeoBIM S.r.l. (Geologica e Geosismica); ing. Fabrizio Bernardoni (acustica)
Impianti: Studio Digioseffo (progettazione impianti e relazione energetica)
Date Lavori: luglio 2022 – dicembre 2024
Superficie utile: 297 m2
Laureata al Politecnico di Milano con una tesi esposta alla Triennale di Milano e Master in Museografia e Archeologia, l’arch. Alice Baccolo si interessa all’attività didattica e alla ricerca nell’ambito della composizione architettonica che si concretizzano con l’attività di tutoring e correlatrice di Tesi presso il Polimi e l’Accademia Adrianea e con la partecipazione a concorsi internazionali. Dal 2019 collabora con lo studio A-Side, prima come direttore creativo e dal 2024 come socia a fianco dell’arch. Giovanni Bua. La doppia anima, da una parte la passione per la ricerca e la composizione e dall’altra il forte interesse per gli aspetti tecnici e di cantiere, definisce e caratterizza il suo approccio progettuale.
Il progetto
Nel cuore di San Donato Milanese prende forma MB6, una residenza plurifamiliare di piccole dimensioni. La ridotta superficie del lotto di intervento e la configurazione dell’isolato hanno “stressato” le forme dell’edificio e dello spazio utile, spingendo la progettazione a trasformare le limitazioni in punti di forza e qualità architettonica e abitativa. Un’attenta e imprescindibile analisi urbanistica ha dato impulso a importanti riflessioni sul concetto di ricucitura urbana e sull’opportunità di restituire alla comunità un manufatto di valore, da cui è nata la volontà di proseguire la cortina edilizia sulla strada principale e dare una conclusione prospettica all’intero isolato. La gestualità dell’architettura esistente è stata reinterpreta e assimilata in volumi aggettanti di linee spezzate, diagonali e superfici disegnate che fanno del concetto di vibrazione l’identità stilistica dell’intervento. Le facciate aperte presentano una seconda pelle, costituita da una
trama discontinua e apparentemente casuale di tubi bronzei e di elementi metallici, questi ultimi resi complanari in corrispondenza dei muri ciechi per fondersi con il rivestimento di facciata a sottolineare il disegno geometrico della superficie. L’esposizione favorevole dell’edificio sui tre fronti nord, ovest e sud è stata sfruttata per favorire l’illuminazione naturale e il corretto apporto termico in tutte le stagioni, realizzando importanti spazi esterni coperti, che collaborano ad ampliare lo spazio per i residenti. La ricerca cromatica e materica ha individuato un materiale ceramico con superfici texturizzate dalle tonalità crema, accostato a un basamento dai toni scuri per il rivestimento dell’involucro. In tal modo, si è ottenuta un’elevata qualità progettuale dell’edificio, dimostrando come interventi attenti e calibrati nel tessuto urbano possano contribuire alla riqualificazione di intere aree, costituendo un importante valore aggiunto per la città.
Innovazione / sostenibilità
Innovazione e sostenibilità sono concetti fondamentali che guidano ogni aspetto della nostra vita. Oggi l’architettura non può farsi autoreferenziale, non può prescindere dall’interagire con quella molteplicità di competenze e discipline trasversali che studiano e sviluppano soluzioni tecniche sostenibili, considerando l’intera filiera produttiva dei materiali impiegati e la loro impronta ecologica. Per MB6 questo principio si è concretizzato nella progettazione di una facciata ventilata architettonica, dove la sinergia tra tecnica ed estetica rappresenta il valore aggiunto.
L’efficienza energetica e l’isolamento acustico si sposano qui con il disegno personalizzato delle grandi lastre di misura variabile, sorrette da una sottostruttura con sistema meccanico regolabile. Non si parla solo di un edificio residenziale a consumo quasi nullo, ma anche di un impianto studiato con attenzione che garantisce il comfort termico e la salubrità degli ambienti interni. Per questo, un sistema di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura, combinato con un impianto canalizzato ad aria per il raffrescamento, e un sistema di ventilazione meccanica controllata con filtraggio e riciclo assicura un corretto equilibrio igrotermico e la salubrità dell’aria. L’impianto fotovoltaico in copertura, con sistema di accumulo a batteria, garantisce la totale autonomia elettrica dell’impianto condominiale e alimenta le ricariche dei mezzi elettrici per la mobilità. Infine, realizzare nuove architetture sostenibili vuol dire anche restituire spazi verdi alla città e ai suoi abitanti; per questo il lotto su cui insiste MB6, che originariamente era completamente pavimentato, è stato restituito con il 30% di superficie a verde drenante.
Andrea Benedetti BARN REGENERATION POMPIANO
La rigenerazione del comparto edilizio dei nuclei abitativi delle nostre città è un tema attuale da affrontare con urgenza. È necessario coltivare la sensibilità di attuare i processo di riqualificazione, recupero e rigenerazione perché non è più possibile consumare nuovo suolo ed edificare nuove costruzioni.
Photo:
Michela Melotti
Il progettista
Ubicazione: Pompiano (BS)
Progetto architettonico: arch. Andrea Benedetti, Pompiano (BS)
Strutture: ing. Tommaso Magli
Direttore dei lavori: arch. Andrea Benedetti
Date Lavori: giugno 2021 – febbraio 2023
Superficie: 300 m2
Da sempre sensibile all’edilizia sostenibile, l’arch. Andrea Benedetti nei suoi lavori integra criteri tradizionali di funzionalità, contenimento dei costi e risultato estetico con i fattori ambientali, si salute e di benessere degli occupanti. Dal 2017 al 2021 l’architetto è attivo nella Commissione Progettazione Sostenibile del Dipartimento Professione dell’Ordine degli Architetti di Brescia. È inoltre componente della Commissione Giovani del Dipartimento promozione e diffusione dell’architettura. L’architetto ricerca la proporzione e l’equilibrio nei suoi lavori sartoriali, dalle fasi preliminari del progetto architettonico sino alla realizzazione in cantiere dell’opera, seguendo passo dopo passo il cliente.
Bar Regeneration è un progetto di rigenerazione urbana, un retrofit che ha dato una nuova funzione, quella abitativa, a un vecchio edificio rurale. Il processo progettuale si è infatti focalizzato sulla trasformazione di un fienile da uso agricolo rurale a uso residenziale, dove l’odierna zona giorno, open space, si connette con la casa padronale, che ospita la zona notte e i bagni. Un giardino segreto è nato dalle ceneri della demolizione della casa dei nonni del progettista, un piccolo edificio contadino di inizio ‘900, di nessun pregio storico e architettonico. Tutti i volumi della casa, originariamente sconnessi, sono stati uniti in una unica abitazione mediante aperture e scale. Oltre alla ridefinizione funzionale e architettonica, a rigenerazione del complesso ha riguardato anche
la riqualificazione energetica, attuate mediante un cappotto esterno dallo spessore variabile ad assecondare la convessità delle facciate, una controparete interna isolata e la coibentazione e rifacimento delle coperture. Si sfruttano gli apporti gratuiti del sole che dalle grandi vetrate favoriscono, in inverno, apporto gratuito alla zona giorno, mentre la gronda a sbalzo della copertura davanti alle stesse vetrate non consente l’ingresso del calore in estate. L’impianto in pompa di calore con fotovoltaico, batteria di accumulo e ventilazione meccanica controllata con deumidificazione chiude il cerchio di un efficientamento misurato, studiato e ora tangibile... in un effettivo risparmio e aumento del comfort interno.
L’intervento di profonda ristrutturazione con adeguamento sismico di Barn Regeneration ha coinvolto più fabbricati distinti, dalle diverse funzioni e differenti caratteristiche, oggi collegati e fusi in una unica realtà abitativa residenziale. Tutte le operazioni di ristrutturazione non hanno annullato i caratteri tipologici/architettonici del fienile e della cascina lombarda, di fatto inglobata nel Dopo Guerra all’interno della prima espansione residenziale dei centri storici.
Sono state recuperate le importanti capriate in legno, le travi di colmo e le terzere; il tetto in legno presenta tavelle in cotto, preservate e riutilizzate.
A contrasto, troviamo nuovi materiali, puliti, tecnici e rettificati, quasi a creare due mondi in perfetta sintonia e dialogo tra loro. L’involucro è essenziale e minimalista, dove i toni chiari delle pareti amplificano ulteriormente la luminosità degli ambienti, soprattutto nella zona giorno caratterizzata dalle grandi vetrate che tamponano il fronte dell’ex fienile.
L’illuminazione è totalmente integrata, riservata, quasi timida nelle ore serali; tuttavia, nell’alto volume del fienile essa diventa protagonista con importanti calate dal soffitto e bulbi luminosi dalla forte eleganza e modernità. La matericità del grès porcellanato diventa pavimentazione, rivestimento ma anche arredo. Tutto è totalmente integrato, fisso, immobile. È anche questa una caratteristica della Architettura.
Andrea Benedetti PANIFICIO ARCHITECTURE WORKSHOP POMPIANO
Sostenibilità significa anche recuperare il costruito e assume una valenza maggiore quando l’oggetto dell’intervento fa parte del patrimonio familiare.
Conservare e trasformare l’esistente segna la rinascita di ogni manufatto edilizio che trova nuova vita, come in questo vecchio panificio diventato studio di architettura.
Progetto architettonico: arch. Andrea Benedetti, Pompiano (BS)
Direttore dei lavori: arch. Andrea Benedetti
Data fine lavori: maggio 2018
Superficie: 100 m2
Da sempre sensibile all’edilizia sostenibile, l’arch. Andrea Benedetti nei suoi lavori integra criteri tradizionali di funzionalità, contenimento dei costi e risultato estetico con i fattori ambientali, si salute e di benessere degli occupanti. Dal 2017 al 2021 l’architetto è attivo nella Commissione Progettazione Sostenibile del Dipartimento Professione dell’Ordine degli Architetti di Brescia. È inoltre componente della Commissione Giovani del Dipartimento promozione e diffusione dell’architettura. L’architetto ricerca la proporzione e l’equilibrio nei suoi lavori sartoriali, dalle fasi preliminari del progetto architettonico sino alla realizzazione in cantiere dell’opera, seguendo passo dopo passo il cliente.
È una vera è propria celebrazione della storia e dei ricordi il retrofitting che è stato effettuato su un edificio, destinato a panetteria, di metà Novecento e di proprietà della famiglia del progettista. Chiuso da 25 anni, il panificio è stato riportato a nuova vita con una nuova destinazione d’uso, uno studio di Architettura, che del vecchio manufatto edilizio recupera anche il nome, Panificio Laboratorio Artigianale di Architettura.
La trasformazione ha permesso dunque di riadattare gli spazi artigianali e produttivi in un ufficio contemporaneo che tuttavia non nasconde il passato ma, anzi, lo esibisce volutamente. A partire dalla grande scritta sulla facciata, che era stata collocata dal nonno e dagli zii dell’architetto, sino al bancone e al forno. Il
progettista, infatti, ha voluto mantenere questi elementi, nonostante molti pareri contrari, riscoprendo l’anima del luogo, lasciando in vista i segni del tempo, del lavoro e dell’impegno di coloro che qui hanno lavorato con sacrificio.
Il fabbricato pertanto mantiene la zona destinata un tempo alla vendita con il bancone originale, il locale del forno, oggi adibito a parte operativa dello studio, e la stanza del braciere che accoglie gli incontri con i clienti. L’unica parte a essere stata completamente rifatta è il bagno, così da rispondere alle esigenze e alle normative attuali. Il progetto è un perfetto esempio di archeologia industriale che ha consentito di riadattare uno spazio che altrimenti si sarebbe perso.
La rigenerazione dell’esistente delle nostre città è una tematica che diventa ogni giorno sempre più urgente. La consapevolezza dell’abbandono dei centri storici e rurali e il conseguente aumento del degrado è sempre più diffusa e compresa. ¡E indispensabile dunque porre attenzione e attuare processi di rigenerazione, promuovendo ristrutturazioni edilizie a tutte le scale e dove anche un uso consapevole del suolo è sinonimo e garanzia di sostenibilità.
Ecco quindi che nel progetto di recupero e trasformazione del panificio in studio professionale si dà a un vecchio contenitore un nuovo contenuto, una nuova funzione. L’intervento non ha cancellato i caratteri storici, tipologici e architettonici del vecchio fabbricato artigianale, in cui anche una piastrella rotta è stata mantenuta per riscoprire l’anima e lo spirito del luogo. Scegliere oggi di riqualificare il costruito e rigenerare dunque i nuclei cittadini rappresenta una scelta per il bene delle città e per gli esseri umani, portando a una rinascita rispettosa del passato.
Con la sostituzione di un edificio degli anni Settanta e successiva ricostruzione di un’architettura che ben si inserisce nel contesto costruito con la sua immagine contemporanea, si è attuata una demolizione “virtuosa” che impedito l’urbanizzazione di nuovo suolo rinnovando, rigenerando l’esistente, ormai bisognoso di interventi di recupero.
Photo:
Enrico
Zotto
Courtesy of Eclisse
Il progettista
Ubicazione: Rudiano(BS)
Progetto architettonico: arch. Andrea Benedetti, Pompiano (BS)
Strutture: ing. Gabriele Bonvicini
Direttore dei lavori: arch. Andrea Benedetti
Appaltatore/Costruttore: Burni Costruzioni srl
Date Lavori: settembre 2021 – marzo 2023
Superficie: 298 m2
Da sempre sensibile all’edilizia sostenibile, l’arch. Andrea Benedetti nei suoi lavori integra criteri tradizionali di funzionalità, contenimento dei costi e risultato estetico con i fattori ambientali, si salute e di benessere degli occupanti. Dal 2017 al 2021 l’architetto è attivo nella Commissione Progettazione Sostenibile del Dipartimento Professione dell’Ordine degli Architetti di Brescia. È inoltre componente della Commissione Giovani del Dipartimento promozione e diffusione dell’architettura. Nei suoi lavori sartoriali, l’architetto ricerca la proporzione e l’equilibrio, dalle fasi preliminari del progetto architettonico sino alla realizzazione in cantiere dell’opera, seguendo passo dopo passo il cliente.
Villa Noal nasce dalla demolizione di una Villa degli anni Settanta che ha dato vita a un’architettura più efficiente e sicura in termini energetici e sismici. Si è trattato di un intervento di demolizione virtuosa, che blocca il nuovo consumo di suolo, consentendo il rinnovamento e la rigenerazione del comparto edilizio, ormai sempre più bisognoso di una riqualificazione profonda.
Villa Noal è stata progettata con attenzione, considerando l’orientamento, gli apporti gratuiti del sole, la profondità degli sbalzi delle vele, che generano porticati e veri e propri luoghi dell’abitare esterni, ovvero ambienti di transizione ombreggiati che proteggere dal sole gli spazi interni.
Anche gli impianti sono efficienti: una pompa di calore genera caldo per l’inverno e freddo per l’estate, con un
sistema di distribuzione a pavimento, abbinando un sistema di ventilazione meccanica controllata con deumidificatore; il tutto collegato a un impianto fotovoltaico da 20 kW con accumulo a batterie da circa 45 kW. Tutto questo consente a Villa Noal di diventare totalmente autonoma in termini di consumi energetici. Anche rispetto al risparmio idrico è stata fatta una riflessione, con una vasca di raccolta piovana e rubinetteria a ridotto consumo. La composizione architettonica e l’articolazione delle volumetrie risulta proporzionata e armonica nel lotto. Dall’esterno la percezione non è assolutamente di una villa dalla superficie importante e, pur essendo una costruzione interamente con tetto piano, l’impatto nel contesto è gradevole e accettato. L’architettura è contestualizzata nel luogo, pur utilizzando un linguaggio contemporaneo.
Grande attenzione è stata posta allo sviluppo del progetto. Tecnologicamente l’abitazione presenta una struttura mista in acciaio, solai in polistirolo alta densità e laterizio con celle chiuse coibentate con grafite. Completano la stratigrafia un cappotto esterno con rete armata e intonaco e una controparete interna isolata.
Come rivestimento lapideo principale è stata utilizzata la pietra di Credaro, molto utilizzata nel territorio, a spacco e con andamento il più possibile orizzontale, per enfatizzare la lettura orizzontale dell’architettura. Gli elementi lapidei permettono l’allungamento visivo orizzontale della casa, pur contenendo funzioni per l’outdoor e l’ambiente piscina. Un blocco lapideo contiene una cucina esterna e dialoga con il portico della zona giorno, l’altro blocco lapideo contiene i servizi per la piscina, la doccia esterna e costituisce elemento di espulsione del sistema di rinnovo aria interno. La vivibilità e fruibilità del seminterrato è garantita dalla luce naturale che entra dalla vetrata a doppia altezza.
Internamente la villa è progettata su assi architettonici ben precisi. Già dall’ingresso, grazie alla porta in vetro, è possibile la lettura della vela che definisce un asse sino al giardino opposto. Dalla zona giorno un altro asse corre sino alla camera da letto, dove uno specchio, realizza l’effetto infinito proiettando la finestra sul giardino del lato opposto. Il terzo asse, nord-sud, definisce la connessione delle varie funzioni sino ad arrivare alla scala, leggera e aerea, che connette il seminterrato. Tutti gli arredi, dalla cucina alle armadiature, cosi come l’arredo bagno, sono stati progettati su misura per Villa Noal.
Nicola Bollani RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA CENTRO STORICO MONIGA DEL GARDA
Sostenibile è quell’architettura che, comprendendo a fondo le necessità che guidano ogni intervento, offre soluzioni ponderate al fine di evitare ogni possibile eccesso e ciò non potrà che avere ricadute future in termini sociali, ambientali ed economici.
Il progettista
Ubicazione: Moniga del Garda (BS)
Progetto architettonico: arch. Nicola Bollani, Prevalle (BS)
Progetto strutturale: arch. Nicola Bollani
D.L. architettonico e strutturale: arch. Nicola Bollani
Impianto elettrico: p.i. Paolo Andreassi, Gavardo (BS)
Date lavori: 11 novembre 2024 – in corso di esecuzione
(scadenza prevista 17 giugno 2025)
Laureato con lode presso l’Università degli Studi di Parma e con abilitazione alla professione da Luglio 2015, l’arch. Bollani è iscritto all’Ordine degli Architetti di Brescia. Fondatore Arkè Studio Associato di Architettura, l’architetto, oltre a varie opere private, ha svolto incarichi per opere pubbliche per i comuni di Bedizzole, Calvagese della Riviera, Flero, Moniga del Garda, Provaglio Val Sabbia, Toscolano Maderno e per la Comunità Montana di Valle Sabbia. Per un periodo di tre anni ha fornito supporto specialistico all’ufficio tecnico Edilizia Privata del comune di Lonato del Garda.
Il progetto
L’opera di ristrutturazione del centro storico del comune di Moniga del Garda è stata valutata a seguito di uno studio che ha coinvolto tutto l’ambito del Comune definendo un masterplan in grado di indirizzare lo sviluppo futuro di alcuni punti chiave del tessuto urbano. La riappropriazione di un luogo simbolo, qual è la Piazza del Municipio, è sempre un gesto forte che difficilmente può essere indolore. La presenza di un tracciato viario a doppio senso che attraversava lo spazio ha da sempre caratterizzato lo spazio imponendosi nei confronti dei fruitori. L’evoluzione delle località turistiche ha comportato un’ulteriore spinta verso la necessità di dare maggiore spazio e fruibilità ai luoghi di aggregazione. In questa riqualificazione urbanistica la scelta obbligata è
stata quella di deviare il tracciato della via che attraversava la piazza creando un nuovo asse viario, oltre a rendere a senso unico la via stessa di accesso. Tali operazioni rientrano in una più ampia rivisitazione della viabilità al fine di ottenerne una migliore gerarchizzazione. Con la volontà di ingentilire i luoghi e creare segni forti, riconoscibili e degni di un senso di appartenenza si è deciso di caratterizzare l’intervento solo grazie a dei semplici elementi di verde, costituiti dalle alberature che costeggiano il viale di accesso al centro storico, dalle due nuove essenze che caratterizzano la piazza e dalla nuova aiuola che delimita la piazza e il percorso pedonale che affianca la nuova via in uscita verso le aree di sosta.
Innovazione / sostenibilità
L’ideale della sostenibilità entra in questo progetto quale tema a livello di abitabilità degli spazi urbani, intesi non solo nel loro mero aspetto funzionale ma come veri e propri luoghi di aggregazione. Si persegue la volontà di eliminare effetti nocivi quali le isole di calore e lo smog dovuto al forte transito in ambito urbano.
La scelta di inserire essenze decidue poi è stata dettata per consentire un corretto ombreggiamento in tutte le varie stagioni dell’anno. Essendo il verde il fulcro di questo progetto è stato studiato con cura e con una particolare attenzione al tema del consumo idrico e alla resistenza alla siccità. È stato progettato un sistema di irrigazione con gestione climatica e un piano di manutenzione pluriennale che consenta la sopravvivenza di tutte le essenze utilizzate.
Dal punto di vista edilizio si è puntato sul minor impatto possibile ovvero impiegando soprattutto materiali di recupero già esistenti, quali cordonature e pavimentazioni e usando materiali compatibili in tema di impatto ambientale e per caratteristiche del contesto.
L’architettura sostenibile comprende a fondo le necessità che guidano ogni intervento, offrendo soluzioni ponderate che evitano ogni possibile eccesso; questo approccio all’architettura porterà con sé ricadute future per la socialità, l’ambiente e l’economia.
Il progettista
Ubicazione: Toscolano Maderno (BS)
Progetto architettonico: arch. Nicola Bollani, Prevalle (BS)
Progetto strutturale: arch. Nicola Bollani
D.L. architettonico e strutturale: arch. Nicola Bollani
Consulenti: arch. Barbara Scala – Docente di restauro architettonico presso l’Università degli studi di Brescia; dott.ssa Silvia Merigo - Direttore e conservatore Museo della Carta di Toscolano Maderno; dott.ssa Forestale Elisa
Date lavori: Inizio 21 marzo 2023 – Certificato Regolare Esecuzione 30 maggio 2024
Laureato con lode presso l’Università degli Studi di Parma e con abilitazione alla professione da Luglio 2015, l’arch. Bollani è iscritto all’Ordine degli Architetti di Brescia. Fondatore Arkè Studio Associato di Architettura, l’architetto, oltre a varie opere private, ha svolto incarichi per opere pubbliche per i comuni di Bedizzole, Calvagese della Riviera, Flero, Moniga del Garda, Provaglio Val Sabbia, Toscolano Maderno e per la Comunità Montana di Valle Sabbia. Per un periodo di tre anni ha fornito supporto specialistico all’ufficio tecnico Edilizia Privata del comune di Lonato del Garda.
Il progetto
Il progetto consiste in un ampio intervento che ha riguardato nel complesso l’Ecomuseo di Toscolano, una riqualificazione paesaggistica, botanica, architettonica e funzionale che ha interessato l’intero territorio del comune.
È stato progettato un allestimento con nuovi totem espositivi in tre lingue sparsi sul territorio ed è stata sviluppata una App dedicata che guida il visitatore alla scoperta del comune di Toscolano Maderno.
Il fulcro di tale opera di musealizzazione del territorio è stato individuato nel Parco Bernini, un parco urbano originariamente definito a partire dal XIX secolo quale pertinenza dell’attuale Villa Hosak.
Le opere all’interno del parco hanno riguardato la razionalizzazione dei percorsi, il recupero e la valorizzazione delle essenze monumentali presenti, censite nell’elenco Alberi Monumentali d’Italia, l’inserimento di nuove essenze
ornamentali. Sono stati effettuati il restauro della limonaia storica, quale punto-visita dell’Ecomuseo della Valle delle Cartiere di Toscolano Maderno, e delle emergenze architettoniche presenti quali le due fontane e il portale in pietra oltre alla riqualificazione dell’area gioco bimbi. Sono state inoltre realizzati l’ampliamento dell’attività commerciale presente e la creazione di un’area per le proiezioni e gli spettacoli con un palco che sfrutta la limonaia quale fondale. Nel complesso si integrano quindi più funzioni, sia a livello di offerta culturale per i turisti e gli abitanti del luogo sia a livello di intrattenimento per ogni fascia di età, oltre a rimanere in ogni caso un luogo volto alla scoperta dell’ambiente naturale in contesto urbano. Infine si è qualificato il parco sensoriale, vista la presenza di stimoli a tutti i cinque sensi grazie anche alla presenza di essenze aromatiche e giochi d’acqua.
Innovazione / sostenibilità
Nel complesso il progetto è stato sviluppando tenendo in considerazione le possibilità legate all’utilizzo delle nuove tecnologie.
L’allestimento museale pertanto sfrutta un’applicazione basta su sistema GPS con lo scopo di creare un gioco interattivo che porti all’esplorazione del territorio comunale. La stessa applicazione è stata poi sfruttata per garantire l’accessibilità ai portatori di handicap visivi. Per quanto riguarda invece le opere legate al parco tutto l’intervento è stato impostato per rispettare i criteri CAM sia a livello di esecuzione sia di gestione futura.
Nell’ambito edile si sono scelti materiali il più compatibili possibili e dal basso impatto, oltre a essere vicini alla tradizione costruttiva locale.
Per quanto riguarda invece il progetto del verde sono state scelte essenze dal limitato consumo idrico e le più compatibili possibile con il clima del luogo. Si è perseguito il tema della sostenibilità anche in tema della manutenzione futura con la realizzazione di impianti di irrigazione con gestione climatica e l’impiego di elementi per le pavimentazioni di facile e poco costosa manutenzione, quali la calcestre locale; è stata inoltre definita un’area senza sfalcio dell’erba utile a mantenere al biodiversità del contesto.
Nicola Brasetti HOUSE OF COURTYARD COLUMBIA COUNTY
Una villa nella Columbia County che ridefinisce l’abitare nel cuore di un bosco. Progettata intorno a un cortile centrale e a spazi esterni coperti, fonde forma e materiali incarnando una baita contemporanea immersa nella natura.
Photo: James John Jetel
Il progettista
Ubicazione: Columbia County (Upstate NY - USA)
Progetto architettonico: Alessandro Preda - Nicola Brasetti
Progetto strutturale: Ian Pendleton
Direttore lavori: Alessandro Preda
Appaltatore/Costruttore: Silent Koala Inc
Date Lavori: maggio 2019 - giugno 2022
Superficie: 260 m2
Nicola Brasetti si laurea con lode in Environmental Architecture nel 2016 e in Interior Architecture nel 2019 al Politecnico di Milano, completando un anno di studi alla Universidade Lusíada di Lisbona dove collabora ad una mostra con Alberto Campo Baeza. Dopo un’esperienza presso lo studio di Fabio Novembre a Milano, nel 2019 si unisce allo studio Alepreda Architecture a New York, di cui diventa associato nel 2024. Nel frattempo ottiene il Master in Neuroscience Applied to Architectural Design presso lo IUAV di Venezia, , che lo porta a progettare ambienti capaci di modulare atmosfera ed esperienza sensoriale. Nel 2024 vince il primo premio con il progetto Metropolitan Waves al CERSAIE di Bologna per la “Tiles of Italy Competition - Design and new Application”.
Photo: James John Jetel
Photo: James John Jetel
Il progetto
La House of Courtyards è una villa a Austerlitz, Columbia County (New York) progettata attorno a un cortile centrale e a spazi esterni coperti, unisce forme e materiali per incarnare la rivisitazione contemporanea della baita nel bosco. Immersa in un parco di 12 acri su un dolce pendio boschivo, l’edificio di 260 m² si articola in ambienti calibrati che dialogano con il paesaggio. Le planimetrie fluide e le ampie porte scorrevoli modulano gli interni in sintonia con le stagioni, mentre setti e aperture incorniciano scorci sulle montagne circostanti e sul grande specchio d’acqua naturale.
Il volume si apre verso il paesaggio grazie a un tetto a V proteso sulle terrazze e a pareti trattate con la tecnica giapponese del Yakisugi. Elementi verticali sulle pareti esterne, modulano la percezione, creando un ritmo
sincopato che riprende quello dei tronchi degli alberi retrostanti, creando un dialogo con il bosco circostante. Grandi porte scorrevoli e pannelli prefabbricati permettono all’edificio di adattarsi al mutare delle stagioni, mentre pareti vetrate incorniciano scorci sulle colline della riserva di Harvey Mountain e sul lago naturale sottostante.
Negli interni, pavimenti in rovere sbiancato si accompagnano alle boiserie laccate e agli arredi su misura in quercia bianca, con contrasti materici di pietra ollare in cucina e camino, teak per i mobili bagno e marmi di Carrara e Bardiglio nei bagni. La presenza di pezzi vintage e di piccoli manufatti firmati Miduny sottolinea l’equilibrio tra artigianalità e contemporaneità, regalando all’abitare un’esperienza sensoriale avvolgente.
Photo: James John Jetel
Photo: James John
Jetel
Innovazione / sostenibilità
Il progetto fonde sostenibilità e innovazione in un dialogo costante con la natura.
Le facciate in larice carbonizzato secondo la tecnica Yakisugi offrono durabilità e bassa manutenzione, mentre il ritmo sincopato dei listelli verticali rimanda ai tronchi del bosco, creando continuità visiva con l’ambiente. Gli “in-between spaces” dei cortili interni generano microclimi protetti, agevolando ventilazione naturale, controllo dell’umidità e illuminazione equilibrata durante l’anno. L’orientamento calibrato e le ampie porte scorrevoli sfruttano passivamente il clima, riducendo i consumi energetici.
Grazie a una prefabbricazione modulare e all’uso di materiali naturali ed elementi su misura, si limitano gli sprechi di cantiere.
Una dimora che respira insieme al paesaggio, tra estetica poetica e principi eco-innovativi.
Photo: James John Jetel
Photo: James John Jetel
Pietro Castelnovi
RIALLESTIMENTO ESPOSITIVO
BRESCIA
Il concetto di intervento minimo riassume nel rapporto con edifici esistenti un approccio intrinsecamente sostenibile, etico, consapevole e critico. Riduce gli scarti, il consumo di energia e materiali, ma permette anche di sviluppare il processo progettuale nella cernita degli elementi presenti, esercitando il riuso e la conservazione in modo creativo ed espressivo secondo la personale e ponderata lettura dell’edificio su cui si opera.
Il progettista
Ubicazione: Brescia
Progetto architettonico: ing. arch. Pietro Castelnovi
Direttore dei lavori: ing. arch. Pietro Castelnovi
Ingegnere edile-architetto, laureato con lode all’Università di Pavia nel 2009, Pietro Castelnovi ha esperienza nella progettazione architettonica e strutturale, restauro e riabilitazione di edifici storici e gestione dei beni culturali. Dal 2019 è membro di commissioni paesaggistiche comunali e sovracomunali nella provincia di Brescia e dal 2018 al 2022 è membro della commissione beni culturali e paesaggio dell’Ordine degli Architetti di Brescia.
Photo:
Il progetto
Il riallestimento del Museo Diocesano di Brescia ridefinisce l’esperienza percettiva, migliorando la fruibilità delle opere e degli spazi. L’obiettivo principale è stato quello di supportate le esigenze introdotte dalla direzione del museo e dal conservatore, per superare un’esposizione eccessivamente densa e non ottimale delle opere e per restituire alla collezione un percorso più organico e leggibile.
L’analisi dello stato di fatto ha evidenziato criticità legate all’illuminazione, alla disposizione e all’eterogeneità degli ambienti, frutto dell’avvicendamento di interventi di rinnovamento frammentari. Il sistema illuminotecnico a LED generava riflessi indesiderati sulle opere e forniva una resa cromatica insufficiente, mentre l’illuminazione naturale incideva negativamente sulla presentazione e conservazione delle opere. Anche la colorazione degli spazi in bianco asettico alternato a cromie accese risul-
tava disomogenea e non adatta alla percezione ottimale delle opere e dell’architettura storica. Il nuovo progetto ha quindi affiancato e valorizzato il riordino della collezione e del percorso espositivo e la nuova palette cromatica, ispirata alle tonalità presenti negli elementi architettonici del chiostro, dona profondità agli ambienti e valorizza le opere esposte. L’intervento ha eliminato la luce naturale, sostituendola con un sistema di illuminazione con resa cromatica ottimale senza emissioni luminose nocive per la conservazione dei manufatti. Attenzione è stata inoltre posta nel mantenere il contatto visivo con punti focali dell’architettura e al contesto urbano circostante, identificando punti di contatto con l’esterno posti a distanze piuttosto regolari che permettono al visitatore di non estraniarsi nella durata del percorso di visita, o durante una attività didattica.
Innovazione / sostenibilità
Il riallestimento del Museo Diocesano di Brescia si distingue per un approccio ponderato che coniuga criteri di percezione, accessibilità, conservazione, sostenibilità e comfort. L’intervento ha ridefinito l’illuminazione degli spazi con soluzioni avanzate che riducono il consumo energetico e il degrado delle opere dovuto all’esposizione ai raggi UV.
Uno degli elementi chiave è stato l’adozione di un nuovo sistema illuminotecnico che ha introdotto tre tipi di corpi illuminanti a LED ad alta resa cromatica, con coni di luce regolabili per evitare riflessi indesiderati e abbagliamenti. Questa scelta garantisce una percezione ottimale delle opere ed elimina completamente la componente UV particolarmente dannosa per i pigmenti, contribuendo alla loro migliore conservazione nel tempo. L’eliminazione della luce naturale, ottenuta tramite tende oscuranti, ha permesso inoltre di stabilizzare le condizioni luminose, evitando variazioni dovute all’alternanza giorno/notte e alle condizioni atmosferiche.
Il museo è stato anche ripensato per garantire una maggiore accessibilità e inclusività; l’estensione a tutto il percorso di dettagli a contrasto cromatico, come il battiscopa color canna di fucile, facilita l’orientamento delle persone con ridotta capacità visiva e preclude alla realizzazione di percorsi per ipovedenti già in questa occasione ipotizzati, ma in attesa di attuazione. Dal punto di vista della sostenibilità, l’intervento ha privilegiato il recupero e il riutilizzo di strutture, materiali e finiture esistenti, evitando sprechi di materiali e riducendo l’impatto ambientale. Grazie a queste innovazioni, il Museo Diocesano rinnova la propria offerta culturale e si pone come modello di sostenibilità e accessibilità nel panorama museale cittadino.
delbarba guerrini architetti
IN PIETRA
GUSSAGO
Sostenibilità in architettura si traduce in dare nuova vita agli edifici esistenti tramite l’uso innovativo di materiali tradizionali e naturali impiegando tecniche costruttive locali senza tralasciare il legame con il territorio e mettendo al centro i bisogni primari dell’uomo.
Ubicazione: Gussago (BS)
Progetto architettonico: arch. Marta Delbarba –delbarba guerrini architetti, Gussago (BS)
Impianti: Pitozzi F.lli SNC Termoidraulica di Pitozzi Ivan e C., Vama di Volponi Marco & C. SNC
Costruttore: Impresa Edile Alberto Piccinelli
Date Lavori: gennaio 2022 – novembre 2023
Superficie utile: 157 m2
I progettisti
Delbarbaguerriniarchitetti è uno studio di architettura e interior design fondato nel 2021 da Marta Delbarba e Serena Guerrini. Laureate in Architettura nel 2017 al Politecnico di Milano, sviluppano l’esperienza professionale lavorando prima come collaboratrici in vari studi nel bresciano. Attive a Brescia e provincia, si occupano di ristrutturazione e progettazione in ambito residenziale, con particolare focus sugli spazi interni. Si impegnano nella selezione e nella ricerca di materiali, facendo attenzione alla cura del dettaglio e alla scelta sostenibile senza tralasciare l’importanza del contesto e dell’anima dell’abitazione.
Il progetto
Immersa in un paesaggio rurale, alle porte della Franciacorta, la cascina di inizio ‘800 si sviluppa su due livelli.
L’edificio è stato suddiviso in maniera verticale lasciando la parte dedicata alla famiglia affacciata sul prato e lontana da sguardi, mentre lo studio, al quale si accede da una scala in ferro, funge da filtro alla proprietà contigua. Il piano terra, precedentemente costituito da un susseguirsi di piccole stanze, è ora un ambiente unico incorniciato da una volta a botte in pietra e illuminato da numerose aperture che creano un collegamento tra lo spazio abitato e il paesaggio. Serramenti, porte interne in legno, pavimento in seminato richiamano la tradizione, mentre le scale in acciaio e i gradini policromi danno carattere alla classicità. Il baricentro della casa è la cucina, volutamente posizionata tra zona living e sala da pranzo. Né fa da padrona un’isola in acciaio in fronte alla parete
attrezzata: la libreria si incastona nella cucina tramutandosi in pensile.
La scelta dei materiali è stata dettata dalla volontà di seguire un linguaggio legato al territorio ma con un occhio al contemporaneo: i gradini della nuova scala interna sono il risultato della scelta di scarti di tagli di marmi così come i davanzali delle finestre e piani dei lavabi. La cascina, risultato di vari volumi aggregati nel corso dei decenni, era costituita da più unità abitative, i cui ambienti si presentavano scollegati tra loro e posti su livelli differenti.
Lo studio ha trasformato la difficoltà in opportunità, facendo delle scale uno dei temi cardine del progetto. Caratterizza infatti tutta l’abitazione un susseguirsi di gradini dal tono materico, che vanno però a sottolineare un percorso fluido, dando respiro e movimento ai diversi ambienti.
Innovazione / sostenibilità
La riqualificazione della porzione di cascina è stata concepita cercando di riportare alla luce, ove possibile, le strutture originarie utilizzando materiali compatibili nel rispetto della tradizione. Le preesistenze sono le protagoniste del progetto come la volta in pietra e la muratura esterna, restaurate con bio-calce. Il riuso è stato il filo rosso che lega il progetto: Il pavimento in cotto della loggia, le pietre utilizzate come muro di contenimento del giardino e i travetti storici del tetto convertiti in cordoli per le aiuole dell’aia sono stati recuperati direttamente dalla cascina. Ogni nuovo elemento architettonico in pietra naturale è stato scelto da scarti di lavorazione. I camminamenti esterni in cemento rispettano le cromie delle pietre in facciata.
Lo studio dei pieni e vuoti, nel rispetto dell’esistente, ha massimizzato l’apporto di luce naturale: l’ampio soddisfacimento dei rapporti aero illuminanti garantisce una migliore qualità degli ambienti interni. L’edificio, pur mantenendo un carattere rurale, è stato portato in classe energetica NZEB nel rispetto dei CAM.
Il benessere indoor è garantito, oltre che dalla naturale conformazione dell’edificio dotato di muri in pietra di grande spessore, da infissi in legno a triplo vetro, da un impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento e dall’installazione di VMC centralizzata aeraulica a doppio flusso con deumidificatore per controllo della qualità dell’aria interna; il tutto attivato tramite pompa di calore con sistema di pannelli fotovoltaici in copertura e batterie di accumulo. L’inerzia termica delle pietre è potenziata da contropareti in lana di roccia e da pannelli in fibra di legno in copertura. L’isolamento controterra è stato risolto con la posa di vetro cellulare.
Laura Ferrata VILLA MR CAPRIANO DEL COLLE
La sostenibilità oggi racchiude tanti aspetti, dalla sua base che comprende il minimo impatto energetico e ambientale per l’intero ciclo di vita dell’edificio al comfort abitativo e le percezioni di chi poi vive questi luoghi. L’architettura quindi non è più solo mura ma diventa materia viva.
Il progettista
Ubicazione: Capriano del Colle (BS)
Progetto architettonico: arch. Laura Ferrata, Brescia
Progetto strutturale: ing. Giuliano Faustinelli, Brescia
Direttore dei Lavori: arch. Laura Ferrata
Consulenti: Bioteam srl
Impianti: STI srl
Appaltatore/Costruttore: Bioteam srl
Date lavori: 5 settembre 2024 – in corso di esecuzione
Superficie utile: 380 m2
Dopo il diploma di liceo scientifico, la Laurea triennale in scienze dell’architettura e la Laurea magistrale in architettura con tesi in urbanistica nel 2017 all’università degli studi di Parma dipartimento di ingegneria, l’arch. Laura Ferrata si abilita alla professione con esame nel 2018 allo IUAV di Venezia. Ha lavorato in diversi studi come collaboratore seguendo diversi progetti, dall’urbanistica alle gare d’appalto, dai processi industriali all’edilizia privata. Nel 2023 decide di continuare da sola la libera professione aprendo il il suo studio a Brescia, occupandosi di edilizia a 360°.
Il progetto
Il progetto di Villa MR nasce dalla natura. L’edificio infatti è situato a Capriano del Colle, al confine con il parco nazionale del Monte Netto, in una zona collinare con vista sui vigneti. Pertanto, l’obiettivo principale di questa abitazione è stato la sua piena integrazione con il paesaggio al fine di regalare quiete e riservatezza a chi lo abita.
La villa si sviluppa su due piani con forme semplici e pulite e finiture e materiali che richiamano per colori e composizione gli elementi naturali che la circondano: sabbia, terra e pietra.
La casa è pensata e orientata affinché sia in continuo rapporto ed evoluzione con la luce del Sole e per incorniciare le vedute che si vengono a creare tra l’edificio e la natura.
Vista la presenza di una parte di terreno in fascia di rispetto del parco del Monte Netto, la parte più suggestiva di questo progetto è il terrazzamento che permette di collegare la parte urbanizzata alla sponda del parco tramite due livelli di mitigazione; sul livello superiore in estensione al patio del piano terra sarà realizzata una piscina a sfioro la quale permetterà allo sguardo di spaziare sui vigneti, mentre sulla parte inferiore, lato parco, verrà predisposta una mitigazione ambientale tramite alberatura autoctona al fine di minimizzare l’impatto dell’intervento sul territorio. La villa è circondata dal verde che viene riportato anche sui suoi ampi terrazzi per creare oasi di riparo e privacy, mentre si può ammirare la vista sulla natura.
Innovazione / sostenibilità
Progettata per essere in classe energetica A4, la villa sfrutta i fattori ambientali e le fonti energetiche rinnovabili per diventare completamente autonomo.
Oltre a soddisfare tutti i requisiti e le indicazioni che la normativa vigente prevede, sono state adottate alcune misure extra al fine di migliorare la prestazione energetica e il comfort interno.
Le grandi vetrate, infatti, sono progettate e orientate per far entrare luce e calore nelle ore più calde delle stagioni invernali e per rimanere invece ombreggiate nelle stagioni estive, quando l’apporto gratuito del Sole, che cambia inclinazione, viene mitigato dagli ampi aggetti di protezione. È stata fatta una ricerca per la ventilazione naturale della zona collinare in base ai venti presenti e costanti, che permetterà all’edificio di creare un ricircolo naturale nei mesi con clima mite.
La piscina sarà predisposta con un sistema di copertura a scorrimento che consentirà sia di proteggere l’acqua nei mesi di inutilizzo sia di contenere il calore generato tramite pannelli solari nelle mezze stagioni, permettendone un uso prolungato dalla prima primavera fino al tardo autunno.
Alessandro Martinazzoli
RIQUALIFICAZIONE VILLA RONCADELLE
In questo progetto, la sostenibilità ha rappresentato la valorizzazione del patrimonio esistente, coniugata all’innovazione tecnologica. L’intervento ha riguardato l’involucro edilizio, con attenzione al paesaggio e alla conservazione delle peculiarità architettoniche dell’edificio.
Il progettista
Ubicazione: Roncadelle (BS)
Progetto architettonico: arch. Martinazzoli Alessandro, VMarchitetti, Rezzato (BS)
Strutture: ing. Franzoni Chiara
Direttore dei lavori: arch. Martinazzoli Alessandro
Laureato nel 2010 al Politecnico di Milano, con passione per l’architettura, la progettazione urbana e il paesaggio, l’arch. Martinazzoli ha collaborato come assistente nei corsi di progettazione urbana al Politecnico e di architettura tecnica all’Università di Brescia. Ha lavorato in studi nazionali e internazionali, maturando esperienza in progetti di diverse scale e complessità. Dal 2023 è co-titolare dello studio VMarchitetti, dove sviluppa progetti che coniugano funzionalità, sostenibilità e innovazione, con l’obiettivo di creare spazi che ispirano e migliorano la vita delle persone e dell’ambiente.
Il progetto
Il progetto ha riguardato la riqualificazione completa di un immobile del 1955, con l’obiettivo di coniugare efficienza energetica, comfort abitativo e valorizzazione architettonica. L’intervento sull’involucro esterno ha previsto l’applicazione di un cappotto termico come sistema di isolamento efficace per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio. Il rifacimento del tetto ha consentito di ottimizzare la tenuta termica e acustica, garantendo una maggiore durabilità nel tempo. Sono stati inoltre sostituiti tutti i serramenti, adottando soluzioni ad alte prestazioni sia sotto il profilo acustico sia energetico.
All’interno, l’attenzione si è focalizzata sulla riorganizzazione degli spazi distributivi, per creare ambienti più funzionali, luminosi e in grado di rispondere alle esigenze contemporanee dell’abitare. L’approccio progettuale ha mantenuto il valore storico dell’immobile, armonizzando gli interventi tecnici e la sensibilità progettuale, con particolare attenzione al contesto paesaggistico e alla conservazione delle peculiarità architettoniche originarie. Il risultato è un equilibrio tra tradizione e innovazione, in linea con i principi di sostenibilità e rigenerazione urbana.
Innovazione / sostenibilità
Il progetto di riqualificazione dell’immobile si distingue per soluzioni innovative che coniugano sostenibilità, efficienza tecnologica e miglioramento del comfort abitativo. L’intervento sull’involucro edilizio ha migliorato la gestione della dispersione termica, con particolare attenzione alla risoluzione dei ponti termici al dine di garantire un migliore equilibrio energetico. La scelta di serramenti ad alte prestazioni ha inciso positivamente sull’abbattimento acustico, un elemento fondamentale data la presenza di una strada ad alto scorrimento di fronte all’abitazione. Il rifacimento del tetto ha ulteriormente migliorato il comfort abitativo, fornendo non solo isolamento termico ma anche un’importante protezione acustica.
Dal punto di vista impiantistico e di conduzione della casa, il benessere termico e la gestione energetica sono stati ottimizzati dall’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata che ha migliorato la qualità dell’aria interna e a consentito un controllo efficace delle temperature, riducendo i costi di riscaldamento e raffrescamento. Un impianto domotico integrato ha reso possibile una gestione programmabile e controllabile a distanza, offrendo agli utenti un alto grado di flessibilità nella gestione energetica della casa.
Questo approccio progettuale, basato su innovazione e sostenibilità, ha trasformato l’edificio in un esempio virtuoso di rigenerazione architettonica, coniugando il rispetto per il patrimonio storico con soluzioni tecnologiche avanzate per il comfort abitativo e l’efficienza energetica.
Valentina Monteverdi
CASA SEB
BORNO
L’architettura sostenibile è un racconto, un viaggio tra materia e memoria, dove ogni spazio nasce dal dialogo tra passato e futuro. Recuperare, trasformare, dare nuova vita: non è solo un gesto progettuale, ma un atto di rispetto verso il tempo, la natura e le storie che abitano i luoghi.
Il progettista
Ubicazione: Borno (BS)
Progetto architettonico: arch. Valentina Monteverdi, Sarezzo (BS)
Direttore dei lavori: arch. Valentina Monteverdi
Consulenti: geom. Emil Tosi, Sarezzo (BS)
Appaltatore/Costruttore: Impresa Edile RMA di Alfredo Rivadossi
Date Lavori: gennaio 2024 – novembre 2024
Superficie utile: 82 m2
Laureata in Progettazione dell’Architettura al Politecnico di Milano e specializzata in Interior & Urban Design all’Hdemia SantaGiulia di Brescia, l’arch. Monteverdi è iscritta all’Ordine degli Architetti di Brescia dal 2021. Dopo esperienze in diversi studi di architettura, dal 2021 guida il suo studio, sviluppando progetti di architettura e interior design. È specializzata in progettazione architettonica, ricerca materica e soluzioni su misura, valorizzando luce e dettagli per creare spazi armoniosi e funzionali. La qualità dei progetti prende vita da una continua, costante ed attiva ricerca; ogni progetto nasce da un equilibrio tra estetica, creatività e identità dei luoghi.
Il progetto
Nel cuore di Borno, tra le montagne che custodiscono storia e identità, la ristrutturazione di un’autorimessa diventa un esercizio di equilibrio tra memoria e innovazione. L’edificio, testimone dell’architettura montana degli anni ’60, conserva il dialogo profondo con il paesaggio alpestre e la cultura locale, trasformandosi in un ambiente che intreccia tradizione e contemporaneità.
L’intervento non impone: ascolta. Il legno e la pietra, elementi primordiali del contesto alpino, tornano protagonisti, non come semplice richiamo estetico, ma come espressione di continuità con il territorio. Il design essenziale non sottrae, ma rivela, lasciando che la luce e la materia definiscano lo spazio con una bellezza autentica.
La palette cromatica calda avvolge gli ambienti, evocando il senso di accoglienza tipico delle case di montagna. Il tempo non cancella, tramanda. La committenza ha scel-
to di recuperare arredi di famiglia, affidando al design circolare il compito di dar loro nuova vita. Oggetti carichi di memoria diventano elementi identitari del progetto, testimoni di storie passate che si intrecciano con il presente. Gli accenti di colore introducono un’inaspettata vitalità, una nota eclettica che rompe gli schemi senza spezzare l’armonia con il contesto. La luce naturale, materia impalpabile ma essenziale, scolpisce gli interni con ritmi mutevoli. Le ampie aperture incorniciano il paesaggio, mentre un attento studio illuminotecnico ne esalta profondità e prospettive.
“Casa SEB” è una ristrutturazione architettonica e un gesto di riconciliazione tra passato e futuro. Un rifugio moderno, dove l’architettura non si limita a costruire, ma racconta. Qui, il tempo è memoria e materia viva che continua a vivere e a trasformarsi.
Innovazione / sostenibilità
Casa SEB si distingue per il suo approccio innovativo e sostenibile, capace di integrare tradizione e modernità. La trasformazione di un’autorimessa in un’abitazione ha saputo rispondere alle necessità contemporanee senza mai rinunciare alla storia e al contesto montano. Il rispetto per l’ambiente limitrofo è alla base del progetto, che ha anteposto l’uso di materiali il più possibile locali come legno e pietra, in sintonia con la tradizione alpina. Inoltre, l’intervento ha privilegiato la scelta di artigiani e imprese locali, riducendo l’impatto logistico ed ecologico del progetto. La collaborazione con realtà locali ha limitato i trasporti, abbattendo così le emissioni e contribuendo a un modello di sviluppo sostenibile.
L’intervento è stato pensato per massimizzare l’efficienza energetica, con ampie aperture che permettono il passaggio della luce naturale, riducendo il bisogno di illuminazione artificiale durante il giorno.
Il design circolare è un altro pilastro di questo progetto, con il recupero di arredi di famiglia che rielaborati offrono una seconda vita a pezzi storici e familiari. Questa scelta non solo contribuisce a una riduzione dei rifiuti, ma valorizza anche la memoria e la personalizzazione dello spazio. Inoltre, l’impiego di arredi e soluzioni che rispettano il contesto montano, senza alterarne l’essenza, garantisce che il progetto sia in armonia con l’ambiente circostante, promuovendo una cultura del riuso e della sostenibilità.
In sintesi, questo intervento rappresenta un esempio di come l’architettura contemporanea possa fondersi con la sostenibilità, la memoria e l’innovazione, creando uno spazio che rispetta l’ambiente e il territorio, pur proponendo soluzioni contemporanee. “Casa SEB” diventa così un rifugio moderno con uno sguardo sempre attento alla tradizione e alla sostenibilità.
Laura Pagliarini L’ARMONIA DEL CENTRO
ISEO
La sostenibilità in architettura significa progettare spazi che rispettano l’ambiente, il paesaggio, creando edifici che promuovono il benessere delle persone. Ogni scelta, dai materiali all’efficienza energetica, deve mirare a ridurre l’impatto ecologico e migliorare la qualità della vita.
Progetto architettonico: Laura Pagliarini Architetto, Iseo (BS)
Direttore dei lavori: ing. Graziano Illini
Appaltatore/Costruttore: Ediltre, Corte Franca (BS)
Date Lavori: ottobre 2021
Il progettista
Laura Pagliarini è un architetto laureata presso il Politecnico di Milano. Appassionata di design e restauro architettonico, si interessa anche di interior design e architettura ambientale. Ha svolto un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Bergamo e Brescia nel 2019-2020. Ha conseguito la laurea specialistica in Architecture and Preservation presso il Politecnico di Milano, sede di Mantova, dopo aver ottenuto la laurea triennale in Architettura Ambientale presso la sede di Milano.
Il progetto riguarda il rifacimento delle facciate di un edificio situato all’angolo tra Piazza Salmister e Via Campo a Iseo, definito dal regolamento edilizio locale come “edificio contemporaneo” (il fabbricato è stato ristrutturato negli anni ‘70). L’immobile presentava rivestimenti in marmette al piano terra e intonaco giallo opaco per i piani superiori, con un balcone al primo piano che richiamava lo stile degli edifici storici del centro. La zona circostante è caratterizzata da edifici storici, con ante in legno, cornici in pietra o intonacate e dettagli tipici come marcapiani e cornicioni.
L’obiettivo del progetto è stato quello di rendere l’edificio maggiormente integrato nel contesto urbano del centro storico di Iseo, in particolare con l’ambiente di Piazza Salmister. Le facciate sono state ripensate con dettagli in
linea con l’architettura locale. Le tapparelle bianche sono state sostituite da ante in legno verniciate in verde salvia, più in sintonia con i toni storici dell’area e la tinteggiatura dell’edificio è ora di un bianco antico, non ottico, per armonizzarsi con il contesto circostante. Marcapiani, cornici e cornicioni sono rifiniti con intonaco color grigio, mentre il piano terra è caratterizzato da una zoccolatura al fine di mantenere il carattere e l’estetica originale. I pluviali sono stati riposizionati per migliorare l’aspetto e la funzionalità.
Questo intervento mira a rendere l’edificio parte integrante e armoniosa del paesaggio architettonico di Iseo, rispettando e valorizzando i tratti tipici del centro storico, che caratterizzano le vie principali del paese.
Il progetto di rifacimento delle facciate dell’edificio si distingue per un approccio che coniuga innovazione e sostenibilità, mirando a un risultato che non solo rispetti il contesto storico, ma contribuisca anche a un miglioramento ambientale ed energetico.
La scelta di utilizzare materiali ecocompatibili è una delle principali innovazioni, il cui l’obiettivo è migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.
Dal punto di vista estetico, il progetto integra l’edificio nel contesto storico di Iseo, mantenendo un forte legame con la tradizione locale, ma al contempo introduce soluzioni moderne, come l’adozione di ante in legno colorate, una scelta che risponde a una logica di sostenibilità.
Le ante sostituiscono le tradizionali tapparelle e la verniciatura a base di materiali naturali contribuisce a ridurre l’inquinamento visivo e a rispettare l’armonia architettonica dell’area. Inoltre, la tinteggiatura dell’edificio, con il colore bianco antico, non solo migliora l’estetica,
ma favorisce anche l’abbattimento dell’effetto “isola di calore” nelle aree urbane, grazie alla riflessione della luce solare.
L’intervento ha inoltre un impatto positivo sulla durabilità dell’immobile. La posa di nuovi marcapiani, cornici e cornicioni in intonaco grigio assicura una maggiore resistenza agli agenti atmosferici, riducendo i costi di manutenzione e prolungando la vita dell’edificio. Infine, la progettazione del dislivello con la riposizione dei pluviali contribuisce a un’efficace gestione delle acque piovane, riducendo il rischio di infiltrazioni e danni alla struttura e migliorando la resilienza del fabbricato in caso di eventi meteorologici estremi. In questo modo, il progetto non solo ottimizza l’uso delle risorse, ma contribuisce anche alla rigenerazione e valorizzazione del patrimonio urbano di Iseo, rispettando i principi della sostenibilità e dell’innovazione.
Progettare spazi che rispettano l’ambiente e il paesaggio con l’obiettivo di creare edifici che promuovono il benessere delle persone: questo per me è la sostenibilità. Nei progetti tutte le scelte, che riguardino materiali o l’efficienza energetica, deve essere prese per cercare di ridurre l’impatto ecologico e migliorare la qualità della vita.
Progetto architettonico: Laura Pagliarini Architetto, Iseo (BS)
Strutture: ing. Marco Boldini
Direttore dei lavori: arch. Laura Pagliarini
Impianti: ing. Paolo Silveri
Date Lavori: gennaio 2021 – luglio 2022
Il progettista
Laura Pagliarini è un architetto laureata presso il Politecnico di Milano. Appassionata di design e restauro architettonico, si interessa anche di interior design e architettura ambientale. Ha svolto un tirocinio presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Bergamo e Brescia nel 2019-2020. Ha conseguito la laurea specialistica in Architecture and Preservation presso il Politecnico di Milano, sede di Mantova, dopo aver ottenuto la laurea triennale in Architettura Ambientale presso la sede di Milano.
Il progetto di recupero e ristrutturazione di un sottotetto situato nel cuore di Iseo ha trasformato un ambiente abbandonato e fatiscente in un elegante attico, grazie all’ausilio del Superbonus 110%. L’intervento ha cercato di valorizzare la struttura preesistente, migliorando notevolmente l’efficienza energetica e il comfort abitativo. La trasformazione ha previsto la posa di un isolamento interno per garantire un’ottima performance termica, l’installazione di nuovi serramenti ad alta efficienza e l’installazione di un sistema di riscaldamento a pavimento, scelte atte a raggiungere un notevole risparmio energetico.
L’abitazione, una volta fredda e umida, è stata così riportata a nuova vita, ottimizzando gli spazi e migliorando il benessere degli occupanti. La progettazione ha ridato centralità alla vista sul lago, elemento distintivo dell’appartamento. La zona giorno è stata progettata come un open space, con una grande cucina a isola che si affaccia su un salotto con camino, creando un ambiente accogliente e
luminoso, perfetto per godere della splendida vista panoramica. L’illuminazione naturale è stata potenziata grazie alla realizzazione di nuovi lucernari a tetto, che non solo rischiarano abbondantemente gli spazi, ma conferiscono anche un forte carattere estetico all’ambiente. La zona notte comprende due camere da letto, ciascuna pensata per offrire comfort e privacy, e un bagno principale. Un piccolo studio, ideale per lavorare in tranquillità, e una lavanderia completano il progetto. Ogni dettaglio è stato curato nei minimi particolari, a partire dai materiali che coniugano estetica e funzionalità: un parquet a spina di pesce conferisce eleganza e calore all’ambiente, i bagni sono rifiniti in marmo di Carrara e le pareti sono arricchite da boiserie, elemento che aggiunge un tocco di classe. La trasformazione di questo sottotetto in un attico dal design contemporaneo, si caratterizza per materiali di pregio, comfort abitativo e un forte legame con il paesaggio circostante, nel rispetto delle normative per l’efficienza energetica.
Il progetto di recupero e ristrutturazione del sottotetto trasformato in attico nel centro di Iseo rappresenta un eccellente esempio di innovazione e sostenibilità, con un focus particolare sulla riduzione dell’impatto ambientale e sul miglioramento dell’efficienza energetica. Grazie all’intervento del Superbonus 110%, l’immobile è stato ristrutturato in modo da raggiungere la classe energetica A++, un risultato che riflette l’adozione di soluzioni avanzate in termini di efficienza energetica e comfort abitativo. Una delle principali innovazioni è l’isolamento termico ad alte prestazioni. L’appartamento è stato completamente isolato internamente con un materiale ecologico e altamente performante che riduce drasticamente le perdite termiche. Questo intervento ha migliorato sensibilmente la prestazione energetica dell’edificio, assicurando una temperatura interna ottimale durante tutto l’anno, sia in inverno sia in estate, riducendo la necessità di riscaldamento e raffrescamento. I serramenti sono stati sostituiti con nuovi infissi ad alte prestazioni termiche, che contribuiscono ulteriormente a minimizzare la dispersione di calore e ad aumentare l’efficienza energetica dell’abitazione. Il riscaldamento a pavimento, adottato per la sua capacità di distribuire in modo uniforme il calore, ha permesso di abbattere i consumi rispetto
ai tradizionali impianti di riscaldamento, ottimizzando l’uso di energia.
Un’altra caratteristica innovativa del progetto è stata l’attenzione all’illuminazione naturale. La creazione di nuovi lucernari a tetto ha aumentare l’ingresso della luce naturale, diminuendo il fabbisogno di luce artificiale (e quindi il consumo energetico) e migliorando la qualità dell’ambiente interno e favorendo il benessere psicofisico degli abitanti, che possono godere di ampie viste sul lago e su un paesaggio circostante.
Il progetto ha fatto ampio uso di materiali naturali e durevoli, quali il parquet a spina di pesce dei pavimenti - materiale ecologico e di lunga durata -, o il marmo di Carrara dei bagni, materiale pregiato e facilmente riciclabile. Le pareti sono arricchite da boiserie in legno che, oltre al valore estetico, contribuiscono a migliorare l’isolamento acustico.
Il risultato complessivo è un ambiente confortevole, sano e sostenibile, che non solo rispetta, ma supera le normative attuali in tema di efficienza energetica. L’attico è un esempio di come, grazie a scelte progettuali mirate, sia possibile coniugare l’innovazione tecnologica con la bellezza e la funzionalità, creando spazi che rispettano l’ambiente senza rinunciare al comfort e al design.
Un’architettura sostenibile che coniuga tradizione e innovazione: il Bicigrill di Prevalle utilizza materiali ecocompatibili e un design consapevole per integrarsi armoniosamente nel paesaggio, offrendo alla comunità un luogo di incontro accogliente e radicato nel territorio.
Photo: Stefano di Corato, Atelier XYZ
Il progettista
Ubicazione: Prevalle (BS)
Progetto architettonico: arch. Andrea Plebani –Banp Studio, Brescia
Collaboratori: arch. Laura Piva, Gaia Vezzoli, arch. Teresa Venerando, Alig Archiviz (Visual)
Strutture: ing. Gabriele Faustini
Direttore dei lavori: arch. Nicolas Baglioni
Consulenti: ing. Daniele Saleri (Collaudo Strutturale), ing. Nicola Iozzo (C.S.P. e C.S.E)
Impianti: ing. Mauro Cogi (Meccanico e Idraulico), ing. Massimo Montagnini (Elettrico)
Appaltatore/Costruttore: Tecnowood srl
Date Lavori: marzo 2023 – maggio 2024
Superficie utile: 100 m2
Laureato al Politecnico di Milano nel 2016, l’arch. Plebani è co-titolare Banp Studio di Brescia, sondato assieme all’arch. Nicolas Baglioni. Lo studio, che favorisce il confronto di idee e competenza con grande valore dell’interdisciplinarità, sviluppa progetti residenziali, luoghi per il lavoro e pubblici. Gli spazi sono pensati per le persone, studiati attorno alle singole personalità, destinati al benessere e attenti alla sostenibilità. Dal 2021 l’arch. Plebani è membro della Commissione Giovani dell’Ordine degli Architetti di Brescia.
Photo: Stefano di Corato, Atelier XYZ
Photo: Stefano di Corato, Atelier XYZ
Il progetto
Il Bicigrill di Prevalle nasce come punto di riferimento per ciclisti, pedoni e comunità locali lungo la ciclovia Gavardina, che si corre tra Brescia e Salò. Inserito armoniosamente nel paesaggio, l’edificio si distingue per una semplicità compositiva che dialoga con il contesto naturale e urbano.
La facciata a doppia falda richiama l’archetipo dell’abitare collettivo. Questo gesto architettonico intende designarsi come un punto di riconoscibilità, favorendo un legame visivo con la ciclabile e il Naviglio, creando continuità tra architettura e territorio. La “pelle” dell’edificio, interamente rivestita in scandole di terracotta, ne rafforza la compattezza formale. Questo materiale tradizionale viene reinterpretato con un linguaggio contemporaneo,
equilibrando solidità e accoglienza. La scelta di un volume compatto consente all’edificio di essere percepito come un landmark discreto, in armonia con il paesaggio. Promosso e finanziato dal Comune di Prevalle, il progetto risponde a un’esigenza sociale, diventando un luogo di sosta e incontro. Oltre a servire ciclisti e pedoni, il Bicigrill è pensato per ospitare eventi e attività rivolte a persone di tutte le età. La sua funzione aggregativa si estende dunque oltre l’uso quotidiano, contribuendo alla vitalità della comunità.
Concepito per essere radicato nel contesto senza imporsi, l’edificio interpreta l’identità locale attraverso materiali e forme riconoscibili, offrendo al territorio un nuovo spazio pubblico accogliente e integrato.
Photo: Stefano di Corato, Atelier XYZ
Photo: Stefano di Corato, Atelier XYZ
Innovazione / sostenibilità
Il Bicigrill di Prevalle si distingue per un approccio progettuale orientato alla sostenibilità e all’innovazione costruttiva. La scelta di un sistema strutturale in legno prefabbricato X-lam garantisce un impatto ambientale ridotto, un’elevata efficienza energetica e l’ottimizzazione dei tempi di realizzazione.
Il rivestimento di copertura e di facciata in terracotta contribuisce alla realizzazione di una parete ventilata, che migliora e garantisce il comfort termico interno e riduce il consumo energetico. L’orientamento dell’edificio e il relativo portico caratterizzante il prospetto vetrato, così come la sua forma compatta, minimizzano le dispersioni di calore, mentre la ventilazione naturale favorisce il benessere climatico senza l’uso intensivo di impianti meccanici.
L’integrazione con il paesaggio non è solo estetica ma funzionale: il Bicigrill sfrutta la posizione strategica lungo la ciclovia per promuovere una mobilità sostenibile, incoraggiando un uso attivo e consapevole del territorio.
L’uso del legno Xlam, oltre a garantire un’elevata resistenza strutturale, è una scelta ecologica che riduce le emissioni di CO2 rispetto ai materiali da costruzione tradizionali. La prefabbricazione ha inoltre permesso una gestione efficiente del cantiere, riducendo sprechi e tempi di lavorazione nelle fasi di montaggio dell’intera struttura primaria.
Photo: Stefano di Corato, Atelier XYZ
Photo: Stefano di Corato, Atelier
Photo: Stefano di Corato, Atelier XYZ
Giulia Ramera
NUOVA ESSENZA IN VILLA FRANCIACORTA
Spazi inediti e cambio di prospettive caratterizzano la ristrutturazione di questa villa che non rimpiange il passato. Il progetto ridà vita agli spazi interni ed esterni con un design che coniuga storicità ed efficienza moderna, valorizzando le radici originarie dell’edificio senza sprechi.
Photo: Michela Melotti
Il progettista
Ubicazione: Franciacorta (BS)
Progetto architettonico: arch. Giulia Ramera, Cologne (BS)
Direttore dei lavori: arch. Giulia Ramera – arch. Michele Venturini
Impianti: (Elettrico) Elettrica V.L. di Vezzoli Luca, Erbusco (BS); (Idraulico) Stenotek snc di Scaunich Stefano e Onofrio Ivan, Isorella (BS)
Date Lavori: 2018 ristrutturazione interrato; 2020 realizzazione piscina; 2024 sostituzione impianti e installazione FV
Superficie utile: 290 m2 (abitazione principale); 160 m2 (interrato)
L’arch. Giulia Ravera ha respirato fin da piccola l’arte dell’interior design grazie al negozio di arredamento dei nonni. Crescendo in questo ambiente, l’architetto ne ha sviluppato una profonda passione, che l’ha portata a laurearsi in Architettura al Politecnico di Milano. Durante il percorso accademico, ha lavorato nel negozio di famiglia e ha collaborato con un’impresa leader nelle ristrutturazioni, completando la sua preparazione e arricchendo le sue competenze. Tale preparazione completa, teorica e pratica, le consente di realizzare progetti chiavi in mano, creando case uniche studiate in ogni dettaglio per soddisfare i desideri dei clienti.
Photo: Michela
Melotti
Photo: Michela Melotti
Il progetto
Il progetto di ristrutturazione di questa villa ha avuto come obiettivo principale la valorizzazione degli spazi esistenti; è stato dunque fatto un restyling degli interni al piano terra e un intervento più importante nell’interrato, con particolare attenzione alla riabilitazione di spazi non sfruttati, integrando ausili per l’efficientamento energetico. L’intervento è partito dall’area interrata, che in origine ospitava locali di servizio come cantina e deposito. Questi spazi sono stati completamente ristrutturati, dando vita a un ambiente multifunzionale informale, che include una cucina moderna con ampio spazio pranzo, un salotto comodo e accogliente e degli spazi accessori come la lavanderia a scomparsa dietro un armadio e il bagno, caratterizzato da un’ampia doccia, che nasconde dietro una porta a raso muro, il locale tecnico.
Successivamente, i clienti hanno deciso di completare l’al-
lestimento dello spazio esterno, per poter godere appieno della villa a seguito dei periodi di permanenza in casa causa pandemia. Il terrazzo esistente è stato riqualificato e, sfruttando l’ampio spazio del garage sottostante, è stata ricavata la piscina, evitando nuova cementificazione e preservando il verde circostante. La piscina è incorniciata da terrazzi scoperti che sfruttano l’aggetto del tetto esistente anche coperti, così da creare un’area perfetta per godere dell’ambiente esterno.
Il progetto ha previsto l’installazione di pannelli fotovoltaici, per garantire l’autosufficienza energetica della villa. Grazie a questo intervento, la villa non solo ha ottenuto un miglioramento significativo in termini di stile, comfort e funzionalità, ma ha anche dimostrato come sia possibile coniugare innovazione e sostenibilità, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando ogni angolo della casa.
Photo: Michela Melotti
Innovazione / sostenibilità
Il progetto con il restyling degli interni, la riqualificazione dell’interrato e l’installazione di sistemi innovativi ha permesso di adattare la villa alle esigenze moderne, migliorandone la funzionalità e riducendo l’impatto ambientale. L’interrato, che originariamente ospitava una parte del garage e locali di servizio, è stato trasformato in un’ampia area multifunzionale, rendendo gli spazi sottostanti l’edificio utili e vivibili e contribuendo al miglioramento complessivo della funzionalità della casa.
Uno degli interventi più significativi è stato il riuso del volume del grande garage per ricavare la piscina.
Utilizzando lo spazio già esistente, senza espandere la struttura, si è evitato il consumo di suolo verde, preservando l’ambiente naturale che circonda la villa. La piscina è stata progettata in modo da integrarsi con l’interrato e le aree circostanti, dando vita a un ambiente esclusivo e funzionale.
I pannelli fotovoltaici sono stati installati nel manto di copertura garantendo un’integrazione discreta e armoniosa con il resto della struttura. Le batterie di accumulo, posizionate nel garage, consentono di immagazzinare l’energia prodotta, migliorando l’efficienza energetica dell’edificio e riducendo la dipendenza da fonti di energia esterne. Il vecchio sistema a caldaia è stato sostituito con un impianto ibrido a caldaia e pompa di calore.
Questa soluzione moderna ed efficiente è stata installata in un locale tecnico nascosto, collegato alla zona del bagno interrato mediante una porta a scomparsa che ne consente un accesso discreto e pratico.
Grazie a questi interventi, la villa ha recuperato e ottimizzato spazi inutilizzati e ha raggiunto un elevato standard di sostenibilità, rispettando l’ambiente e migliorando la qualità della vita di chi la abita.
Photo: Michela
Melotti
Photo: Michela Melotti
Photo: Michela Melotti
Cristina Rodella
UN RIFUGIO NATURALE
GHEDI
Un’abitazione pensata per il benessere e l’armonia tra uomo e natura. Questa casa nZEB in legno coniuga innovazione e sostenibilità, riducendo l’impatto ambientale e garantendo il massimo comfort abitativo grazie a materiali ecologici e soluzioni bioclimatiche.
Il progettista
Ubicazione: Ghedi (BS)
Progetto architettonico: arch. Cristina Rodella, Ghedi (BS)
Strutture: ing. Diego Consolaro
Direttore dei lavori: arch. Cristina Rodella
Consulenti: arch. Marcio Tolotti
Impianti: (Termico) GreenLab
Appaltatore/Costruttore: Trenta Costruzioni e Tecnowood Srl
Date Lavori: giugno 2021 – febbraio 2022
Superficie utile: 145 m2
Cristina Rodella, architetta, si occupa di progettazione residenziale e commerciale, con un focus su ristrutturazioni e sostenibilità. Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, ha approfondito il design all’UMPRUM di Praga. Dopo esperienze in studi di progettazione, nel 2018 ha fondato il proprio studio, specializzandosi in spazi che coniugano estetica, tecnica e benessere. Partecipa a concorsi e mostre, con pubblicazioni su riviste di settore. Si impegna costantemente nella ricerca di soluzioni innovative per creare ambienti funzionali ed emozionanti, mettendo al centro le esigenze delle persone e la qualità dello spazio abitativo.
Il progetto
Immersa nel contesto residenziale di Ghedi, questa abitazione in legno nZEB è il risultato di una ricerca progettuale che fonde estetica, efficienza e benessere abitativo. Il progetto ha riguardato la riqualificazione di un’area abbandonata, trasformandola in uno spazio abitativo sostenibile e armonioso. La casa si sviluppa su un livello con una struttura interamente in legno, caratterizzata da volumi semplici e ampie aperture che favoriscono il dialogo con l’esterno.
Gli spazi interni sono progettati per garantire comfort termico e luminoso, con un’accurata selezione di materiali naturali e finiture che amplificano la sensazione di accoglienza. Il cuore della casa è la zona giorno open space, in cui la luce naturale modella gli ambienti grazie a grandi vetrate affacciate sul giardino. La zona notte è studiata per garantire privacy e comfort, con il legno protagonista nel creare un’atmosfera intima e raccolta.
La progettazione passiva, unita a un involucro altamente performante, permette di ridurre i consumi energetici, mentre l’uso di fonti rinnovabili e un impianto di ventilazione meccanica controllata assicurano un’elevata qualità dell’aria. Ogni dettaglio è studiato per rispondere alle esigenze di chi la abita, dimostrando che la sostenibilità è un valore che si traduce in benessere quotidiano. Inoltre, la progettazione ha tenuto conto dell’integrazione con il paesaggio circostante, favorendo soluzioni che riducono l’impatto visivo e migliorano la vivibilità degli spazi esterni.
Il progetto integra anche un sistema di ombreggiamento naturale con pergolati e schermature mobili, che riducono l’apporto di calore in estate e assicurano comfort termico. La scelta di arredi su misura, realizzati con materiali naturali e sostenibili, rafforza l’identità dell’abitazione, trasformandola in un ambiente pensato per il benessere di chi la vive.
Innovazione / sostenibilità
L’abitazione è un esempio di architettura sostenibile che coniuga innovazione e tradizione attraverso un’attenta selezione di materiali e soluzioni tecnologiche. La struttura in legno X-lam, oltre a garantire leggerezza e resistenza sismica, contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2, offrendo un’alternativa ecologica ai sistemi costruttivi tradizionali.
L’orientamento dell’edificio e l’involucro ad alte prestazioni termiche ottimizzano i guadagni solari invernali e limitano il surriscaldamento estivo, diminuendo il fabbisogno energetico. L’uso di materiali naturali, privi di sostanze nocive, migliora la salubrità degli ambienti interni, mentre il design degli spazi incentiva un rapporto armonioso con l’esterno. La progettazione ha previsto l’utilizzo di colori e materiali che migliorano il comfort psicofisico, creando un ambiente sereno e accogliente.
Il sistema impiantistico è pensato per massimizzare l’efficienza: un impianto fotovoltaico integrato, pompa di calore, impianto geotermico e VMC con recupero di calore lavorano sinergicamente per garantire un comfort abitativo ottimale con consumi minimi. La gestione domotica dell’illuminazione e della climatizzazione permette di ottimizzare i consumi in base alle reali necessità, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità della vita degli abitanti.
La casa dimostra che la sostenibilità in architettura è un processo che parte dalla scelta dei materiali e si estende alla gestione delle risorse, garantendo un basso impatto ambientale e un alto livello di comfort abitativo. L’attenzione ai dettagli e all’integrazione con il contesto rendono questo progetto un modello di abitazione efficiente e rispettosa dell’ambiente.
Mario Stroppa VILLA ZD
URAGO D’OGLIO
L’architettura sostenibile è il risultato di un uso consapevole delle risorse durante l’intero processo costruttivo e lungo l’intero ciclo di vita dell’opera. Quando questo approccio si combina con scelte progettuali strategiche, si ottengono spazi abitativi funzionali e in sintonia con le esigenze dell’abitare contemporaneo.
Il progettista
Ubicazione: Urago d’Oglio (BS)
Progetto architettonico: arch. Mario Stroppa, Urago d’Oglio (BS)
Strutture: ing. Gabriele Spini
Direttore dei lavori: arch. Mario Stroppa
Consulenti: ing. Daniele Crotti, p.i. Luca Gervasoni
Impianti: Impianti Elettrici F.lli Pagani & C. s.n.c.; Idroprogress di Belotti Stefano
Appaltatore/Costruttore: Edil Due Z srl
Date Lavori: agosto 2021 – novembre 2023
Superficie utile: 158,49 m2
L’architetto Mario Stroppa si è laureato al Politecnico di Milano nel 2012. Fin da subito ha collaborato con diversi studi di architettura, realizzando progetti di interior design, di nuove residenze, di ampliamenti e di molte riqualificazioni di abitazioni esistenti e di edifici storici. I suoi lavori sono caratterizzati da un impiego accurato delle risorse, focalizzato sull’intero ciclo di vista del manufatto progettato. Le esigenze dei committenti sono declinate con funzionalità e attenzione per rispondere alle necessità del vivere quotidiano.
Il progetto
Il fabbricato si configura come un esempio di sperimentazione architettonica, nella quale la composizione si fonda su un delicato equilibrio tra solidità e spazi negativi.
La struttura si sviluppa attraverso una rete di piani e superfici interconnesse, che si sovrappongono e si intrecciano per creare un insieme dinamico e stratificato. Le linee nette e le forme geometriche si combinano per dare vita a un organismo architettonico che, pur mantenendo una coerenza interna, sembra evolversi e trasformarsi in ogni angolazione.
Il progetto si rivela come un frammento architettonico estrapolato e liberato dalle convenzioni della progettazione tradizionale. Il taglio netto e scultoreo enfatizza il carattere sperimentale dell’opera, ponendo l’accento su una forma che si definisce senza cercare di adeguarsi a uno schema preesistente.
I vuoti, intesi come aree “dentro” la massa, creano un
gioco di luce e ombra che animano l’edificio e ne accentuano la tridimensionalità, facendo emergere un senso di movimento all’interno della staticità apparente.
L’effetto dinamico del progetto si completa con l’uso di accelerazioni e decelerazioni prospettiche. Le facciate si allungano e si comprimono generando un percorso visivo in continuo divenire. Le rotazioni dei piani di facciata, studiate con precisione, introducono una fluidità dinamica che sfida la staticità della tradizionale composizione verticale. La variazione angolare dei piani crea un intreccio di linee che, interagendo tra loro, generano effetti di luce e ombra in continua trasformazione. In questo modo, l’edificio non si limita a presentare un frontale statico, ma diventa un tessuto di superfici in movimento dal carattere contemporaneo e sperimentale.
Nel complesso, il progetto ricerca audacia formale, frammentazione, rotazioni e ritmi visivi.
Innovazione / sostenibilità
L’edificio è progettato seguendo criteri di efficienza energetica e sostenibilità, con un orientamento lungo l’asse nord-sud per massimizzare gli apporti solari invernali e ridurre il surriscaldamento estivo. La volumetria compatta e il buon coefficiente di forma contribuiscono a limitare le dispersioni termiche, migliorando il bilancio energetico complessivo.
Le facciate sono dotate di schermature orizzontali sul lato sud per controllare l’irraggiamento solare estivo, mentre a ovest vengono impiegati frangisole per mitigare l’ingresso della radiazione solare nelle ore più critiche. L’involucro edilizio è realizzato con un innovativo sistema costruttivo basato su moduli parete in polistirene espanso che coprono l’intero spessore murario, garantendo elevati livelli di isolamento termico e acustico.
L’applicazione di un intonaco strutturale sia all’interno sia all’esterno conferisce ulteriore solidità e durabilità al sistema.
Il design architettonico bilancia strategicamente pieni e vuoti, ottimizzando l’ingresso della luce naturale e degli apporti solari invernali, senza compromettere l’efficienza termica dell’involucro. L’approccio riduce la domanda energetica per riscaldamento e raffrescamento, migliorando il comfort abitativo.
Sul piano impiantistico, l’edificio è dotato di un sistema a pompa di calore ad alta efficienza che, alimentato da pannelli fotovoltaici, riduce i consumi di energia. Un sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore garantisce un costante rinnovo dell’aria, contribuendo all’efficienza energetica complessiva.
L’intero progetto è concepito nell’ottica della sostenibilità ambientale, con una riduzione significativa dell’impatto energetico e delle emissioni di CO2, rispondendo ai più avanzati standard di edilizia ecosostenibile.
Nicola Verzeletti CASA GM LENO
Progettare spazi che rispettano l’ambiente e il paesaggio con l’obiettivo di creare edifici che promuovono il benessere delle persone: questo per me è la sostenibilità. Nei progetti tutte le scelte, che riguardino materiali o l’efficienza energetica, deve essere prese per cercare di ridurre l’impatto ecologico e migliorare la qualità della vita.
Il progettista
Ubicazione: Leno (BS)
Progetto architettonico e di interni e D. L.: arch. Nicola Verzeletti e ing. Antonino Grattoggi
Nicola Verzeletti si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e prosegue gli studi con una magistrale all’Università di Parma. Inizia la carriera collaborando con studi tecnici specializzati in architettura e restauro nel bresciano, affinando competenze progettuali. Nel 2020 incontra l’ingegnere Grattoggi, che diventa un prezioso mentore nelle finiture, nei dettagli costruttivi e nella direzione del cantiere. Con una visione comune, fondano lo studio associato Grattoggi Verzeletti.
Il progetto
Il progetto nasce dalla volontà di creare un ambiente contemporaneo in cui estetica e funzionalità si fondono armoniosamente. L’architettura della residenza è caratterizzata da linee pulite, ampie superfici vetrate e una distribuzione spaziale che favorisce la continuità tra ambienti interni ed esterni, ponendo al centro la luce naturale e il rapporto con il paesaggio.
Il piano terra accoglie la zona giorno in un ampio open space che integra soggiorno, sala da pranzo e cucina, dando vita a un ambiente fluido e dinamico, perfetto per la convivialità. Le grandi aperture vetrate favoriscono un dialogo costante con l’esterno, dove un generoso portico e una piscina creano un’oasi di relax immersa nella natura. La disposizione degli spazi è studiata per garantire il massimo comfort: oltre alla zona living, il piano ospita una camera, una lavanderia e un bagno, rispondendo alle esigenze di funzionalità e praticità.
Elemento centrale del progetto è la scala, concepita non solo come collegamento verticale ma come fulcro architettonico. Il parapetto in vetro conferisce leggerezza e trasparenza, amplificando la percezione dello spazio e lasciando fluire la luce. Il soppalco, affacciato sul soggiorno, crea un interessante gioco di volumi e connessioni visive tra i due livelli.
Il piano superiore è dedicato alla dimensione più privata. Qui si trova la camera padronale, un ambiente raffinato e accogliente, completo di cabina armadio. A completare il livello, una seconda area living per momenti di relax e un bagno elegante e funzionale, entrambi affacciati sulla zona giorno.
Materiali naturali, illuminazione integrata e soluzioni tecnologiche avanzate si combinano per dar vita a un’abitazione sofisticata, dove design e benessere convivono in perfetta armonia.
Innovazione / sostenibilità
L’innovazione e la sostenibilità sono i principi cardine di questo progetto, in cui tecnologia e design si uniscono per garantire massimo comfort e ridotto impatto ambientale. L’intera abitazione è alimentata esclusivamente a energia elettrica, eliminando l’uso del gas e adottando soluzioni ad alta efficienza energetica.
Il sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, alimentato da una pompa di calore, assicura una distribuzione uniforme del calore in inverno e una climatizzazione efficace in estate. A supporto del benessere abitativo, la ventilazione meccanica controllata con funzione di deumidificazione garantisce un costante ricambio d’aria, migliorando la qualità degli ambienti interni. Tutti gli impianti sono stati centralizzati nella lavanderia, che funge da locale tecnico, ottimizzando gli spazi senza compromettere l’estetica.
Anche l’involucro edilizio gioca un ruolo fondamentale nell’efficienza energetica della casa. È stato installato un cappotto termico da 15 cm, i serramenti sono stati realizzati in legno, combinati con tapparelle in alluminio domotiche, migliorano l’isolamento termico e acustico, contribuendo a ridurre i consumi. Sul tetto, un impianto fotovoltaico da 6 kW copre gran parte del fabbisogno energetico dell’abitazione, rendendola più autonoma e sostenibile.
L’integrazione di queste soluzioni tecnologiche non solo garantisce un elevato comfort abitativo, ma risponde anche alle sfide ambientali contemporanee, dimostrando come l’architettura possa coniugare estetica, innovazione e responsabilità ecologica in un’unica visione armoniosa.
Vicolo Studio
TERRA QUIETA
OSTUNI
Nel cuore della Puglia, tra colline avvolgenti e uliveti secolari, nasce Terra Quieta: un rifugio che fonde tradizione, lusso discreto e design contemporaneo, celebrando la bellezza della natura e l’armonia con il paesaggio.
Direttore dei lavori: arch. Sonia Zucchelli, arch. Pietropaolo Cristini
Consulenti: Studio Paz (landscape design)
Impianti: LT Impianti
Appaltatore/Costruttore: New Edil work costruzioni
Date Lavori: settembre 2023 – dicembre 2024
Superficie utile: 130 m2
L’architetto Sonia Zucchelli consegue la laurea magistrale in Architettura presso lo IUAV di Venezia nel 2018, preceduta da un master in Interior Design. Al suo attivo ha esperienze didattiche presso lo stesso ateneo veneziano e diverse collaborazioni con studi nazionali e internazionali. Nel 2025 fonda Vicolo Studio con l’arch. Pietropaolo Cristini, laureato in Architettura nel 2018 presso lo IUAV di Venezia. Anche l’arch. Cristini vanta esperienze didattiche allo IUAV e collaborazioni con studi nazionali e internazionali.
Il progetto
Il progetto di Terra Quieta si sviluppa attraverso un intervento che unisce la ristrutturazione di un trullo storico e la costruzione di una nuova villa moderna, creando un dialogo perfetto tra tradizione e innovazione. Il trullo, simbolo della tradizione pugliese, è stato oggetto di un attento restauro che ne preserva la forma e la struttura, conservando il fascino di un tempo, ma adattandolo alle necessità contemporanee per trasformarlo in una dependance. Accanto al trullo, la nuova villa si sviluppa in modo organico e contemporaneo, con una pianta su un unico livello che segue le linee del paesaggio circostante. Il cuore della villa è una zona centrale del living, caratterizzata da una volta in tufo, connessione con le tradizioni costruttive
locali. Questo spazio centrale è inondato di luce naturale grazie a due grandi aperture che si affacciano sull’esterno, creando un continuum tra interno ed esterno. Due volumi distinti si innescano dalla zona centrale, ospitando le tre camere da letto, ognuna dotata di bagno privato. Ogni camera è progettata per massimizzare la vista sul giardino e sulla campagna circostante ed è caratterizzata da una vista diversa su un punto focale specifico.
La nuova costruzione, pur nella sua modernità, si integra perfettamente con il trullo e con l’ambiente circostante, creando un rifugio che celebra la tradizione, il comfort e la serenità di vivere immersi nella natura.
Innovazione / sostenibilità
Il progetto di Terra Quieta rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, con una forte attenzione alla sostenibilità e al recupero delle tecniche costruttive locali. Il trullo, cuore storico del progetto, è stato sapientemente ristrutturato da un mastro trullaio, mantenendo intatto il suo valore culturale e architettonico. Questo intervento riflette l’importanza di conservare le radici del passato, restituendo nuova vita a un elemento tipico della tradizione pugliese.
La nuova costruzione, invece, si ispira ai sistemi costruttivi locali, con volte in tufo che caratterizzano gli spazi interni. Questo materiale, naturale e ecologico, garantisce un elevato comfort termico e acustico, riducendo la necessità di interventi energetici esterni. Gli intonaci, realizzati con materiali naturali, contribuiscono ulteriormente a migliorare l’efficienza energetica, mantenendo un microclima interno ottimale.
La pavimentazione, sia interna che esterna, è composta da pietra pugliese a spacco, materiale durevole e facilmente reperibile, che sottolinea la connessione con il territorio e riduce l’impatto ambientale. La scelta di questo materiale per gli spazi esterni contribuisce a creare una continuità armoniosa con il paesaggio circostante.
L’esterno è stato progettato con una particolare attenzione alla fruibilità e alla convivialità. Muri a secco, una tecnica tradizionale che non richiede l’uso di malta, sono stati utilizzati per creare delimitazioni e terrazze, favorendo la gestione delle acque piovane e l’integrazione con il paesaggio. Gli spazi esterni sono divisi in zone dedicate alla socialità: un solarium, una cucina esterna, un ampio living all’aperto e un uliveto che arricchisce il giardino. In questo modo, Terra Quieta è un esempio di come la sostenibilità possa integrarsi con la tradizione, creando un ambiente di alta qualità in armonia con la natura.
Vicolo Studio
ATTICO PIAZZA STATUTO
ISEO
La sostenibilità in architettura si esprime attraverso il rispetto delle tradizioni e l’uso delle risorse locali.
La ristrutturazione dell’Attico Piazza Statuto, effettuata con maestranze del luogo, ha preservato l’involucro medievale, eliminando superfetazioni e dando nuova vita al patrimonio storico.
Direttore dei lavori: arch. Sonia Zucchelli, arch. Pietropaolo Cristini
Consulenti: Laboratorio di Luce Brescia; Cristina Selleri; Impronte design falegnameria
Impianti: Impianti Fornoni; Edilpan srl
Appaltatore/Costruttore: Edilpan srl
Date Lavori: gennaio 2024 – maggio 2024
Superficie utile: 150 m2
Il progettista
L’architetto Sonia Zucchelli consegue la laurea magistrale in Architettura presso lo IUAV di Venezia nel 2018, preceduta da un master in Interior Design. Al suo attivo ha esperienze didattiche presso lo stesso ateneo veneziano e diverse collaborazioni con studi nazionali e internazionali. Nel 2025 fonda Vicolo Studio con l’arch. Pietropaolo Cristini, laureato in Architettura nel 2018 presso lo IUAV di Venezia. Anche l’arch. Cristini vanta esperienze didattiche allo IUAV e collaborazioni con studi nazionali e internazionali.
Il progetto
Nel cuore del centro storico di uno dei borghi più affascinanti del lago d’Iseo, sorge un palazzo che racconta secoli di storia e bellezza. Risalente al 1200, l’edificio si distingue per i suoi motivi decorativi, che arricchiscono sia gli interni sia la facciata. Un elemento distintivo è la presenza di soffitti a cassettoni antichi, con decori in legno che raffigurano la famiglia Oldofredi, nobile dinastia medievale. Sulle travi laterali, altri decori floreali aggiungono fascino storico. Un affresco medievale intatto su una parete tra due finestre è testimone del passato.
L’appartamento di circa 150 m2 si sviluppa su due livelli: al secondo piano e nella mansarda, un tempo soffitta e oggi trasformata in uno spazio abitabile. Originariamente destinato a uffici, il nostro obiettivo è stato ridare nuova vita al layout originario, rimuovendo le divisioni postume e ripristinando la funzionalità abitativa.
Il progetto è un perfetto equilibrio tra passato e pre -
sente. Ogni dettaglio valorizza la storicità dell’edificio, mentre le soluzioni moderne creano un ambiente vivibile ed elegante, ideale per le esigenze contemporanee. La zona giorno, concepita come ampio spazio di convivialità, comprende soggiorno, zona pranzo e cucina semi a vista, separata da un elegante arco in falegnameria. Molto è stato realizzato su nostro disegno, con materiali e lavorazioni artigianali locali del lago d’Iseo.
Un elemento distintivo del progetto è la scala, realizzata in due parti: la prima, monolitica, in falegnameria, richiama la tradizione delle scala a doppia alzata di Carlo Scarpa; la seconda, più leggera, in ferro, si inserisce elegantemente nel taglio preesistente del solaio senza gravare sulla struttura.
Gli infissi e le finestre, creati ex novo da artigiani locali, donano alla casa un tocco autentico. Il tappeto in corda nautica intrecciata omaggia la tradizione del lago d’Iseo.
Innovazione / sostenibilità
La progettazione dell’Attico Piazza Statuto ha posto un forte accento sull’innovazione e sulla sostenibilità, cercando di rispondere alle esigenze moderne senza compromettere l’integrità storica dell’edificio. Una delle soluzioni più innovative è l’armadio di falegnameria d’ingresso cannettato, che nasconde la porta e diventa anche un mobile contenitore per la zona living. Con uno sfondato in ottone e uno specchio, questo arredo multifunzionale è una testimonianza della capacità di conciliare design contemporaneo e praticità.
I servizi sono stati ricavati in un blocco ribassato che si distacca dall’involucro storico, una scelta che sottolinea la gerarchia architettonica, rispettando al contempo la storicità e la sacralità degli ambienti preesistenti. Ogni dettaglio, dalla scelta dei materiali alla progettazione degli spazi, è stato pensato promuovendo il riutilizzo dei materiali locali e il rispetto dell’architettura originale. Le pitturazioni degli interni sono state realizzate con calce naturale e colorazioni terre, scelte per richiamare le sfumature calde dei soffitti a cassettoni e per garantire un’alta traspirabilità delle superfici. Questi colori, dalle tonalità morbide e naturali, non solo si integrano perfettamente con l’ambiente circostante, ma contribuiscono anche a migliorare la qualità dell’aria, riducendo l’impatto ambientale delle finiture. Tutti i tessuti utilizzati, inclusi i rivestimenti e il tappeto in corda nautica intrecciata, sono naturali.
Vicolo Studio
PANIFICIO BONOMI GARDONE VAL TROMPIA
Un panificio sostenibile che riscopre le radici della tradizione, dove ogni dettaglio è pensato per rispettare l’ambiente e valorizzare la genuinità dei processi artigianali.
Direttore dei lavori: arch. Sonia Zucchelli, arch. Pietropaolo Cristini
Consulenti: Laboratorio di Luce Brescia; Impronte design falegnameria
Impianti: Impianti Fornoni; Edilpan srl
Appaltatore/Costruttore: Edilpan srl
Date Lavori: agosto 2024 – novembre 2024
Superficie utile: 60 m2
L’architetto Sonia Zucchelli consegue la laurea magistrale in Architettura presso lo IUAV di Venezia nel 2018, preceduta da un master in Interior Design. Al suo attivo ha esperienze didattiche presso lo stesso ateneo veneziano e diverse collaborazioni con studi nazionali e internazionali. Nel 2025 fonda Vicolo Studio con l’arch. Pietropaolo Cristini, laureato in Architettura nel 2018 presso lo IUAV di Venezia. Anche l’arch. Cristini vanta esperienze didattiche allo IUAV e collaborazioni con studi nazionali e internazionali.
Il progetto
Il nostro progetto per il Panificio Bonomi nasce dal desiderio di celebrare le radici profonde della tradizione panificatoria, evocando l’essenza del pane come simbolo di genuinità e autenticità. L’ispirazione proviene dal concetto di un ritorno alle origini, in cui la semplicità e la naturalità dei materiali raccontano una storia senza tempo.
Il design dello spazio è costruito attorno a linee pulite e sobrie, il cui obiettivo è mettere in risalto la bellezza del pane appena sfornato, il protagonista indiscusso della scena. Le superfici sono realizzate con materiali naturali, come il legno e la lamiera, i quali trasmettono una sensazione di calore e accoglienza, creando un ambiente intimo e familiare.
Ogni dettaglio è pensato per richiamare l’autenticità della
tradizione artigianale. Come i primi due chicchi di grano che si uniscono per dare vita al primo pane, anche lo spazio è concepito come un insieme armonico e organico, dove ogni elemento si integra perfettamente con gli altri.
L’atmosfera che si respira nel panificio è quella di un luogo senza tempo, in cui la qualità del prodotto e l’esperienza del cliente sono posti al centro. La cura nella selezione degli ingredienti, l’artigianalità del processo produttivo e la bellezza dello spazio riflettono un impegno costante nella creazione di un prodotto che rispetti la tradizione, senza rinunciare all’innovazione.
Il Panificio Bonomi vuole essere un luogo dove il pane non è solo un alimento, ma un’esperienza sensoriale che racconta storie di passione, cura e dedizione.
Innovazione / sostenibilità
Il progetto del Panificio Bonomi si distingue per un approccio innovativo che unisce sostenibilità e funzionalità, con soluzioni che rispettano l’ambiente e rendono lo spazio unico.
Una delle caratteristiche più distintive è il recupero delle assi di larice vecchio, un materiale che porta con sé la storia e il carattere del passato, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale attraverso il riuso.
Questo legno, che una volta era destinato a un’altra vita, trova nel Panificio Bonomi una nuova destinazione nella costruzione di un luogo che celebra la bellezza dei materiali naturali e la loro durabilità nel tempo.