Diogene Sport Magazine 18/09

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La passione per lo sport trova una nuova casa online. Dal 22 settembre sarà infatti disponibile www.diogenesport.it, il portale che si propone di diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati, non solo a Forlì e in Romagna, ma anche per chi vuole vivere lo sport a 360 gradi. Il progetto nasce con l’obiettivo di unire informazione, approfondimento e partecipazione. Diogene Sport non sarà soltanto una vetrina di notizie, ma un vero e proprio spazio digitale dove i lettori potranno leggere articoli, ammirare gallerie fotografiche esclusive, commentare i contenuti e prendere parte a sondaggi interattivi, contribuendo così a dare voce alla comunità sportiva. La redazione seguirà i grandi eventi del panorama mondiale, dalla Formula 1 alla MotoGP, dove siamo stati anche quest’anno accreditati, passando per il calcio, il basket, il tennis e tante altre discipline. Accanto a questo, un’attenzione speciale sarà riservata allo sport locale: dalle squadre di calcio e basket delle categorie inferiori fino a discipline spesso poco raccontate dai media, come softball, rugby, atletica o scherma. Grande spazio sarà dato anche a realtà consolidate come Cesena Calcio, Forlì Calcio e Unieuro Basket, punti di riferimento per il territorio. Il valore aggiunto sarà garantito dalla collaborazione con giornalisti e professionisti qualificati, tra cui Emiliano Tozzi, Mattia Siboni, Valerio Rustignoli, Simone Casadei, Massimo Nazzaro ed Emanuele Bandini. Ognuno di loro porterà competenze specifiche, passione e capacità di analisi, per offrire ai lettori contenuti originali e autorevoli. La parte visiva non sarà da meno: fotografi professionisti racconteranno lo sport con immagini capaci di trasmettere energia, emozioni e momenti unici, arricchendo articoli e rubriche. A rendere ancora più completa l’esperienza ci saranno le rubriche tematiche dedicate a calcio, basket e motorsport, oltre a una sezione di podcast pensata per chi ama ascoltare interviste, commenti e analisi anche in movimento. La missione di Diogene Sport è chiara: costruire una piattaforma che unisca qualità giornalistica, coinvolgimento del pubblico e attenzione al territorio, senza dimenticare lo sguardo internazionale. Una rivista sportiva digitale che vuole riportare al centro il piacere della lettura e del confronto, con l’entusiasmo di chi vive lo sport come una vera passione quotidiana. A settembre 2025, quindi, l’appuntamento è con www.diogenesport.it: un portale che promette di raccontare lo sport in tutte le sue forme, con professionalità, freschezza e uno sguardo sempre rivolto al futuro.

4 FORLÌ CALCIO

5 FORLÌ CALCIO

6 BASKET A2

7 BASKET A2

8 BASKET B

9 BASKET D 10 CESENA CALCIO

VOLLEY FEMMINILE

16 DOG AGILITY

17 NUTRIZIONE

18 F1

19 MOTO GP

Giovedì 18 Settembre 2025

Supplemento a Diogene dell'8 Settembre 2025 n. 1247

Aut. Trib. Di Forlì 9/1988 del 29 marzo 1988

Editore: Pigreco s.r.l. Viale Gramsci, 34 Forlì Tel. 0543/552121

Direttore Responsabile: Marco Viroli

Fotocomposizione: Pigreco s.r.l.

Raccolta Pubblicitaria: Pigreco s.r.l. Viale Gramsci, 34 Forlì Tel. 0543/552121

Foto di copertina: nella foto di Fabio Casadei

Charles Leclerc, Ferrari SF-25 a Monza

Stampa: Nuova Tipografia, Via Enrico Berlinguer, 1/7, Forlimpopoli

Nell’impossibilità di verificare tutto il materiale ricevuto, si fa presente sin d’ora che la responsabilità dei diritti iconografici e di altri diritti esclusivi di terzi è di chi ci fornisce le informazioni.

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FORLÌ CALCIO

La nuova categoria non spaventa il Forlì: ‘spunto’ positivo nelle prime battute di serie C

Il Forlì è tornato a calcare il palcoscenico della terza serie nazionale partendo col piede giusto. Cavalcando l’onda lunga del dominio imposto nell’ultimo campionato al piano inferiore, i galletti hanno subito lanciato ottimi segnali nei primi impegni della nuova, complicata stagione. Una rondine non fa primavera, certo, ma mostrare subito la propria pasta non è mai banale. Soprattutto per una neopromossa che

dovrà difendere la categoria conquistata e per un gruppo giovane, che dovrà crescere a suon di test probanti e di risultati positivi (e anche qualche ‘lezione’, che non fa mai male) per riuscire a centrare l’obiettivo stagionale. Le prime due giornate di campionato, ad esempio, la dicono lunga sui primi passi dei biancorossi in serie C. Prima una sconfitta di misura sul campo della grande favorita Arezzo, non

senza qualche recriminazione per un finale di gara che avrebbe anche potuto portare un preziosissimo punticino alla formazione forlivese. Quindi, il weekend successivo, un debutto casalingo con i fiocchi, nel rinnovato Morgagni tirato a lucido, regolando i rivali storici - nonché ambiziosissimi - del Ravenna per 1-0. Con rete del ravennate ed ex giallorosso Simone Saporetti. Il club del patron Cipriani tira un sospiro di sollievo: fino al prossimo gennaio non dovrà più incrociare la sua bestia nera chiamata Forlì. Insomma, in attesa che ulteriori banchi di prova certifichino la consistenza della formazione biancorossa, i primi 180’ di campionato, di per se, sono stati di ottimo auspicio. I biancorossi piacciono, strappano applausi convinti e meritati e la città li segue con grande trasporto. È un circolo positivo favorito indubbiamente dalla cavalcata nella serie D stravinta lo scorso anno. Ma anche ben indirizzato da un progetto tecnico chiaro e ben preciso. Fondato su un gruppo ‘verdissimo’ (l’età media della rosa è di appena 23,8 anni) e futuribile, ricco di elementi appena ventenni che hanno tutte le carte in regola per ritagliarsi un futuro di successo. Con un condottiero, mister Alessandro Miramari, abile a plasmare la squadre nel migliore dei modi.

Proprio il tecnico bolognese, alla sua prima esperienza assoluta in categoria, si gode la sua creatura. «In questo scorcio iniziale di campionato abbiamo sfornato prestazioni positive - spiega -, concretizzando il lavoro fatto nei mesi estivi. Il Forlì ha ancora ampi margini di miglioramento ed il nostro è un cammino di crescita. Siamo molto giovani e serve un periodo di adattamento alla categoria. Però abbiamo qualità, sappiamo cosa fare e continueremo a lavorare in quella direzione». La serie C è un campionato che non regala nulla, ma i galletti sono sulla strada giusta.

FORLÌ CALCIO

L’alchimista del pallone

“Ciao Tozzi.”

La voce sempre quella. Dell’uomo che si fida. Che dà e chiede fiducia e rispetto. Io che di calcio continuo a non capire nulla, continuo a essere l’interlocutore prescelto da Diogene per interloquire con Cristiano Protti. Lui parla e io ascolto E per ora pare funzionare. Come non mai.

Ti eri dato tre anni per arrivare in C, due per andarci. Adesso?

“Quest’anno dev’essere una stagione di consolidamento, soprattutto per aspetti di natura economica e gestionale che non vanno assolutamente sottovalutati. Nel nostro piccolo, continuiamo a lavorare sulla nostra idea di calcio, cercando di sopperire (anche da neopromossa) a quel gap che ci divide dalle realtà più affermate della categoria. Abbiamo investito sui giovani. Col Ravenna per farti un esempio, ne avevamo in campo sei e loro nessuno. Credo sia il ritratto più onesto della nostra identità calcistica, in base a questa “linea verde” che abbiamo deciso di adottare. Lungo il Campionato abbiamo la possibilità di crescere ancora tanto. Posso dirti che indicativamente questa rosa è ancora a un 70% della sua piena potenzialità.”

Giovani sì, ma capitan Gaiola sembra essere ancora un faro imprescindibile del Forlì. “Solo per raccontarti la mia storia con “Ricky” mi vorrebbe un’altra vita… Lo presi a San Mauro che era retrocesso in Eccellenza

col Cattolica. L’ho portato con me al Forlì dov’è stimato da tutti. Lo aspettiamo a marzo per il finale di stagione e per darci una mano a raggiungere quell’obbiettivo che tutti insieme ci siamo dati.”

La gestione oculata della rosa sembra essere il vostro vero valore aggiunto.

“Lo abbiamo dimostrato la scorsa stagione, dove con un budget ridotto abbiamo vinto il Campionato con dieci punti sulla seconda. Chiaro che per giocare tra i professionisti serva di base un altro passo e conseguentemente giocatori con maggiore fisicità. Abbiamo cercato di adeguarci il più possibile agli standard della categoria, poi se mi chiedi “Chicco, ma cosa vorresti fare nei prossimi tre anni”, come ti ho già detto vorrei consolidare la nostra realtà. Poi, anche grazie a qualche azienda importante, insie-

me al presidente Cappelli, lo staff tecnico e i giocatori, provare a raggiungere quella cosa che a Forlì non è mai stata raggiunta... in tutta la sua storia.”

Dopo, per Forlì diventeresti davvero “l’uomo del mare”.

Cristiano sorride, mi abbraccia e mi saluta. Ripeto. Di calcio non so nulla, ma una cosa potrei dirvi con vibrante certezza. Solo così, i visionari e i demiurghi, tramutano un sogno in realtà.

Il gioco del calcio.

No.

Solamente due chiacchiere con Cristiano Protti.

“L’alchimista del pallone”.

Misura del proprio credo calcistico. Sopra ogni, possibile follia.

BASKET A2

gradino sotto, invece, quello dei toscani, dopo diverse vicissitudini sul fronte societario. Tre, invece, le new entry provenienti dalla serie B: Mestre, Roseto e Ruvo di Puglia. Per veneti e pugliesi si tratta di una prima assoluta in A2, mentre il ritorno della bollente piazza abruzzese alzerà il livello ‘passionale’ della categoria.

In tutto ciò, dunque, quali saranno (sulla carta) le principali avversarie per la Forlì di Antimo Martino?

Le regine incontrastate dell’estate sono state la Dole Rimini e la Tezenis Verona. Hanno allestito organici profondi, di grande qualità e, a bocce ferme, sono le due maggiori accreditate alla promozione diretta. Detto di Scafati, attenzione poi a Brindisi, abile a puntellare le certezze dello scorso anno con innesti di valore. A ruota, in una sorta di ranking di inizio anno ecco quindi le varie Avellino e Fortitudo Bologna, nonché una rinnovatissima Rieti ed una Pesaro che, nonostante le mosse ‘ritardate’, è riuscita a consegnare a coach Leka una squadra da corsa.

Allacciate le cinture: il campionato 2025/26 di serie A2 è in fase di decollo. Venti compagini sono pronte a battagliare da sabato 20 settembre a giovedì 18 giugno 2026, giorno della potenziale gara5 della finale playoff. Confermato in toto il format che prevede la promozione diretta in serie A per la prima classificata al termine della regular season. Il pass per i playoff sarà invece assicurato alle squadre classificate tra il secondo il settimo posto, mentre chi chiuderà tra l’ot-

tava e la tredicesima piazza si qualificherà per i play-in. Infine, la zona rossa della classifica: retrocederà l’ultima della classe, playout per le classificate tra il sedicesimo e il diciannovesimo posto per altre due retrocessioni.

Salutate Cantù e Udine che hanno compiuto il grande salto, dalla serie A sono scese Pistoia e Scafati, che ritrovano la seconda serie dopo alcuni anni tra i ‘grandi’. Roster di rilievo quello dei campani, pronti a lottare subito per le zone di alta classifica. Un

Per l’Unieuro, insomma, si preannuncia una nuova annata tutta da vivere. Il calendario, ad ogni modo, ‘regala’ un avvio tutto sommato soft. Con l’esordio casalingo (lavori all’Unieuro Arena permettendo) fissato per il 28 settembre contro la neopromossa Ruvo di Puglia, le altre avversarie delle prime giornate sono Juvi Cremona e Cento. A fine ottobre ecco quindi i primi due big match ravvicinati, contro Scafati e poi a Brindisi. Lontane, al momento, le prime date da circoletto rosso: la prima sfida alla Fortitudo Bologna, al PalaDozza, è il 23 novembre, mentre Rimini sbarcherà in via Punta di Ferro solo il 21 dicembre. Un derby sotto l’albero di Natale.

LA STRADA PIÙ SICURA PER OTTENERE UN VELOCE RISARCIMENTO

BASKET A2

Unieuro, esperienza e pedigree per continuare a mirare alle posizioni di testa

Lasciatasi alle spalle il mesto finale della scorsa stagione, tra questioni di campo ed extra-campo, Forlì volta pagina e plana sul campionato 2025/26. Dopo un mese esatto di fatiche estive, tra corse all’aperto al Buscherini e prime ‘sudate’ di gruppo in palestra, si comincia finalmente a fare sul serio. Prima l’antipasto della Final Four di Supercoppa a Ravenna, quindi l’esordio in campionato a Cremona, casa della Juvi. Per la squadra di Antimo Martino, giunto al suo quarto anno sulla panchina biancorossa, è tempo di macinare risultati. Nuova versione dell’Unieuro che riparte da uno zoccolo duro ben rodato. Una base che potrebbe garantire - specie nella fase iniziale del campionato - una serie di vantaggi per una partenza in quinta. Innanzitutto perché il quintetto base è composto per quattro quinti da elementi che hanno vestito la maglia di Forlì anche nella scorsa stagione. A cominciare dal nuovo capitano Riccardo Tavernelli in cabina di regia e Demonte Harper nel ruolo di ala piccola. Quindi, sotto canestro, Raphael Gaspardo ed un Angelo Del Chiaro in rampa di lancio garantiscono solidità ma anche produttività offensiva.

L’ultimo del lotto, poi, è Kadeem Allen. Cavallo di ritorno dopo un solo anno di ‘assenza’, è un innesto di assoluto livello che non ha certo bisogno di particolari presentazioni.

Detto dell’ex Celtics e Knicks, sono altri quattro i volti nuovi rispetto allo scorso anno. Due di questi, Simone Pepe e Pietro Aradori, completeranno il reparto esterni insieme al classe 2006 Tommaso Pinza (positivo lo scorso anno alla Virtus Imola in B).

Dovranno fornire un importante contributo sul piano realizzativo e il loro apporto sarà fondamentale per il cammino di Forlì. Anche in considerazione della carriera dei due Trofei in serie per Aradori (tra cui uno Scudetto a Siena), esperienze in giro per l’Europa e ben 154 presenze con la Nazionale italiana. Pepe, invece, è tra le altre cose fresco di promozione in massima serie conquistata tra le fila di Udine. Un ‘plus’ non indifferente per un uomo di striscia, in grado di accendersi in ogni momento.

Novità anche sotto le plance, reparto in cui si sono concretizzati altri due ritorni, quali

quelli di Giulio Gazzotti e Stefano Masciadri. Il pivot bolognese, in biancorosso nel 2022/23, è reduce da un biennio a Verona e dovrà far rifiatare Del Chiaro portando energia e intensità nel pitturato. Incrociato più volte lo scorso anno con la canotta di Rimini, tra cui in semifinale playoff (impattante in gara3), Masciadri è sbocciato proprio sotto San Mercuriale, alla FulgorLibertas, tra il 2008 e il 2010.

La sua bidimensionalità sarà un’arma importante da cavalcare in campionato.

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B come Baskérs: una nuova avventura per il basket forlimpopolese

Mai, in oltre sessant’anni di storia, il basket a Forlimpopoli era riuscito ad approdare nel panorama cestistico nazionale. Grazie all’immacolata stagione 2024/2025, conclusa senza sconfitte, i Chemifarma Baskérs sono riusciti in tale impresa, conquistando una storica promozione che permetterà ai ragazzi del confermatissimo coach Alessandro Tumidei di confrontarsi con il campionato di B Interregionale. Un campionato che si preannuncia lungo ed impegnativo, non solo da un punto di vi-

sta tecnico, ma anche logistico, visto che la truppa artusiana è la squadra più a nord di un raggruppamento, inserito nel girone D, che segue tutta la dorsale adriatica, partendo dalla Romagna, per arrivare fino a Bisceglie, in Puglia, passando per le Marche, l’Abruzzo e il Molise. Un campionato che si preannuncia ruvido e maschio, con tante formazioni di grande blasone, a partire dalla già richiamata Bisceglie (che però partirà da -5 in classifica per una penalizzazione legata all’ultima stagione), fino a Recanati,

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Senigallia, Matelica, Pescara, fino ad arrivare a Vasto, ultima formazione guidata da coach Tumidei prima di diventare il condottiero della franchigia forlimpopolese. Non sarà un campionato facile, anche se la formula prevede due promozioni e quattro retrocessioni per conference: le prime otto incrociano le prime otto del girone C (quello toscano) per assegnare il passaggio in serie B; le ultime quattro, parimenti, sfidano le ultime quattro dell’altro girone per la salvezza. Per affrontare al meglio questa importante sfida, Forlimpopoli ripartirà dallo zoccolo duro della passata stagione: tra i confermati ci sono i fratelli Antonio e Lorenzo Brighi, Matteo e Jonas Bracci, nonché l’ala bolognese Gabriele Fin, le bandiere Nicolò Ruscelli (classe 2005) e Gabriele Rossi, oltre a Luca Sampieri. Sono tre i nuovi acquisti della formazione forlimpopolese: Leonardo De Cesaris è un giovane esterno riccionese reduce da un anno in una high school americana, mentre Diego Benzoni è un lungo (classe 2004) di scuola Unieuro, che nelle ultime stagioni ha già disputato il campionato di B Interregionale tra Senigallia e Teramo. A chiudere il roster, c’è il vero colpo di mercato dell’estate artusiana: si tratta di Carlos Sebastian Vico, guardia argentina di passaporto italiano, che ormai da un ventennio martella le retine dei campionati italiani. Nel suo palmares ci sono tre promozioni in A2 con le maglie di Siena, Forlì e Piacenza, ma ancora molta è la sua fame e la voglia di contribuire ad un progetto come quello dei Baskérs che dal 2013, quando un gruppo di amici fondò una squadra di Prima Divisione per divertirsi, ha fatto davvero tanta strada e ancora ne potrà fare se riuscirà a mantenere intatti il suo entusiasmo e la sua identità.

Divisione Regionale 1: una nuova stagione attende Scirea ed Aics

Dopo una lunga estate, la palla da basket è tornata a rimbalzare e le due formazioni forlivesi che disputeranno il campionato di Divisione Regionale 1 sono già al lavoro per prepararsi al meglio in vista dell’esordio in programma per il primo weekend di ottobre. Per Gaetano Scirea ed Aics sarà un’annata tutta da scoprire, in un girone da 16 squadre composto, oltre che dalle due forlivesi, da sette squadre bolognesi ed altrettante romagnole.

La formazione bertinorese, che nello scorso anno ha raggiunto la Poule Promozione, punta tutto sulla continuità: in panchina ci sarà ancora Emiliano Solfrizzi, mentre nel roster sono ben otto le conferme (Biandolino e Palazzi sotto le plance, Agatensi, Bassi, capitan Torelli, Angeletti, Piazza e Panzavolta) e solo due i volti nuovi, Giacomo Manzi (esterno di scuola Cento) e Pietro Corzani, di ritorno in bianconero dopo la passata stagione all’Aics. Completano il ro-

ster gli under della cantera Porcarello, Zanetti e i due fratelli Stefan. “Poter contare sull’ossatura dello scorso anno rappresenta per noi un importante punto di partenza - afferma coach Solfrizzi - sappiamo che lo scorso anno abbiamo fatto una grande stagione e confermarsi non sarà facile, ma questo è il nostro obiettivo: vogliamo provare ad entrare nei play-in e giocarci le nostre carte. So quanto valgono i miei ragazzi”.

Sull’altra sponda del basket forlivese, invece, rinnovate sono le motivazioni e molte sono le novità: al timone della nuova Aics non ci sarà più coach Giampaolo Di Lorenzo (che lavorerà nel settore giovanile della società), ma Lorenzo Lazzarini, l’allenatore della promozione in DR1 della stagione 2023/2024.

Anche nel roster, diversi i cambiamenti rispetto alla passata stagione: partiti il bomber Nicola Gardini (in C a Santarcangelo) e

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i giovani Corzani, Adamo e Jan Gardini, tra i nuovi arrivi ci sono l’ex Massalombarda Riccardo Puntolini, ma anche giocatori in rampa di lancio come Matteo Ravaioli (classe 2005 proveniente da Faenza e fratello del confermato Simone) e Luca Lombini, 2006 di scuola Unieuro, nella passata stagione aggregato ai Baskérs Forlimpopoli. Questi si andranno ad aggiungere allo zoccolo duro della squadra, formato da Federico Zammarchi (capitano), Alessandro Pinza, Enrico Mistral, Giacomo Gasperini, Raphael Bessan e Gianmarco Gori, oltre al già citato Ravaioli. “Vogliamo costruire una squadra con un’identità forte - commenta il coach marchigiano, ma forlivese di adozione - lo scorso anno la squadra ha pagato il noviziato in categoria, mancando l’accesso alla Poule Promozione per una partita. Quest’anno vogliamo fare meglio ed entrare tra le prime sei, per accedere ai play-in”.

CESENA CALCIO

Dopo un inizio di stagione incoraggiante, sorge spontaneo chiedersi quale proiezione faccia al caso degli uomini di Mignani, più completi rispetto alla scorsa stagione e pronti a superare i propri ostacoli. La stagione del Cesena - come si suol dire - ha preso il via, accompagnata dalle giuste sensazioni. Dopo l’uscita ai rigori con il Pisa in Coppa Italia, il Cavalluccio ha raccolto 4 punti nelle prime due giornate di Serie B: 3-1 esterno a Pescara e 1-1 al Manuzzi contro la Virtus Entella. All’Adriatico hanno segnato Blesa (31’ su servizio di Berti), Shpendi (48’) e Bisoli (63’); contro i liguri il vantaggio è giunto grazie al glaciale Shpendi, capace di insaccare dal dischetto all’81’ prima del pari di Franzoni, arrivato al 91’. La cornice del Manuzzi, già calda ad agosto, ha dato la misura dell’entusiasmo che circonda il gruppo, così come dell’amore incondizionato che accompagna

le gesta dei bianconeri durante ogni corso. La continuità in panchina, possiamo dirlo, risulta essere il primo mattone in termini di coerenza: Michele Mignani, confermato fino al 2026, ha ritoccato l’identità senza stravolgerla. In cabina di regia - tra le fila dirigenziali - è arrivato Filippo Fusco, imponendo al mercato una linea chiara e distinguibile. Anche sul terreno di gioco è bene osservare una differenziazione solida e proiettata alla costante ricerca della qualità, garantita da esperienza e struttura in mezzo (Bisoli, Castagnetti, Arrigoni), corsa e fantasia tra esterni e mezzepunte (Ciervo, Blesa) e profondità sulla fasce. In porta Jonathan Klinsmann - reduce da una chiamata con la nazionale statunitense - aggiunge carisma e reattività.

Lo scheletro identitario, non a caso, si ritrova nelle gesta dei protagonisti. A Pescara, il gol di Blesa nasce da un’uscita pulita e dall’assist

tra le linee di Berti; il raddoppio arriva su inserimento di Shpendi - premiato dal cross di Bastoni - e la terza rete porta la firma del nuovo faro di centrocampo, che risponde al nome di Bisoli. Nel rettangolo di gioco il baricentro resta coraggioso. Gli uomini di Mignani cercano - costantemente - una verticalità piuttosto rapida: costruzione ordinata da dietro, mezzali che si buttano nello spazio e punte che attaccano la profondità. Shpendi è il volto della classe; Blesa ha regalato freschezza e fame - premiate subito dal gol - mentre Bisoli incarna la leadership silenziosa, pressa alto e si inserisce con tempi da veterano. Sulle palle inattive, i piedi di Castagnetti e Bastoni aprono scenari, mentre Frabotta garantisce spinta e cross dal lato mancino. La solidità tra i pali e il lavoro della linea arretrata amplificano la sensazione di una squadra già connessa nei propri reparti, che conosce obiettivi e razionalizza la struttura di gioco.

Ciò detto, sorge spontaneo un quesito: quali saranno i prossimi step? Il settembre bianconero funge da spudorato crash test, che vedrà il Cavalluccio affrontare la Sampdoria a Marassi (13/09), il Venezia al Penzo (20/09), quindi il Palermo al Manuzzi (27/09). Dopo il settimo posto della scorsa stagione e l’eliminazione nel preliminare playoff a Catanzaro, l’obiettivo realistico è quello di restare stabilmente nella parte sinistra della classifica, in modo tale da presentarsi alla volata di primavera con più gamba e più alternative rispetto a maggio scorso

Se l’inserimento dei nuovi proseguirà a questo ritmo e la crescita delle giovani stelle terrà il passo, il Cesena potrà dunque alzare l’asticella: un posto tra le prime otto è alla portata, con la sensazione di avere gli strumenti

A cura di Mattia Siboni Foto Fabio Casadei

Tanta roba

“Neanche chiederlo. Tu con me hai carta bianca.”

Sarà il cognome del presidente Satanassi a ispirami…

“L’urlo di Satana”, penso tra me sorridendo. Ma le parole che seguono del vostro umile cronista, sono la storia recente del Rugby Forlì 1979 che da quel 3 novembre ’24 a Villa Selva, dove si è inaugurato il nuovo campo da gioco ha molto da dire e raccontare, sia in termini di risultati ma soprattutto umani. Parole che sanno di sudore e fatica, ma anche di epici “terzi tempi” che il rugby con la sua liturgia terrena sa regalare come nessun’altra disciplina sportiva.

Tutti sugli scudi insomma.

Presidente, con il suo urlo “satanico”compreso.

“L’ultimo campionato è andato davvero bene. Siamo arrivati quarti, dietro solo a corazzate come Reggio e Parma, che poi è andata in

B. Abbiamo fatto un girone di ritorno micidiale perdendo solo con queste due squadre, ottenendo sul campo dei progressi davvero incredibili.”

Chi semina…raccoglie

“Certo. Sono tornati da noi giocatori che avevano preso altre vie. Gente che ha militato in serie A. Hanno capito che Forlì può essere una “piazza” interessante, certamente in crescita e in cui potersi ancora divertire, dove si pratica il rugby che piace a noi. Quello da cuore oltre l’ostacolo. Poi vedi i giovani che non si tirano indietro. Durante una partita dimostrativa per la festa di fine stagione col Cesena (che ha vinto il campionato di C2) abbiamo mandato in campo qualche U18 per farli provare l’ebbrezza di giocare coi Senior. Ti posso assicurare che hanno fatto la loro figura. Si vede che vogliono arrivare in prima squadra.” Dai. I fatti vi “cosano”.

“Gli U18 sono la categoria più bella da allenare, veri diamanti grezzi. Finalmente in questa fascia di età abbiamo una rosa tutta

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nostra (prima eravamo insieme a Cesena). Davvero un gran risultato per la società. Anche con l’U16 ci siamo quasi, anche se per ora abbiamo allestito una squadra insieme a Imola. Quando serve, bisogna sempre darsi una mano tra diverse realtà. Dobbiamo anche dar merito alla franchigia Romagna di star facendo un gran lavoro nei vari settori giovanili. Tra l’altro abbiamo mandato una nostra giocatrice, Celeste Cortini, in Nazionale U18, dove ha disputato il Sei Nazioni di categoria. Ho visto le partite in Tv e ha fatto il suo. Davvero brava. Quando qualcuno è di livello lo vedi subito. Si nota, si percepisce a pelle. Sono individui che hanno un modo di porsi profondamente diverso.”

Questa stagione?

“Siamo sempre in C1 e faremo la nostra figu

Dopo la bruciante retrocessione ai playout della passata stagione ed il successivo acquisto del titolo sportivo estivo, la Libertas Volley Forlì griffata Life365.eu è ripartita con determinazione e con voglia di dimostrare il proprio valore in un campionato di B1 che promette grandi battaglie. Con quattro promozioni in A3 in palio e tre retrocessioni in B2 in gioco, grande sarà la competizione in un’annata in cui Forlì ha deciso di ricostruire, dopo la scorsa difficile stagione. Perso coach Biagio Marone (approdato in A2 a Mode-

na), la società forlivese è ripartita dall’esperienza di Nello Caliendo, anch’egli in cerca di riscatto dopo l’esonero di Imola dello scorso anno, che ha allestito una squadra tutta da scoprire, formata da un interessante mix di giovani ed esperte. Se Francesca Folli è l’unica confermata dallo scorso anno, insieme a lei anche l’opposto Rita Arcangeli e la centrale Anna Casotti hanno, come il tecnico, un passato ad Imola in maglia CLAI. Sempre in Romagna, Forlì ha pescato tanto per la panchina, con la regista di scorta

Sofia Casali, il poderoso martello Angelica D’Aurea e il libero titolare Nui Calisesi, arrivato da Cesena, che ha preso il posto di Giorgia Gregori, storica capitana della Libertas, che ha preso la via Emilia in direzione opposta. Interessante sarà vedere all’opera la coppia formata da Giulia Picchi e Lara Salvestrini, rispettivamente palleggiatrice e banda che già nella passata stagione hanno giocato insieme con la maglia della Iannino Volley. Completano la formazione la centrale bergamasca Lucrezia Perletti, le schiacciatrici Alessia Turini e Carlotta Montini, oltre al duo formato da Gioia Calcinari (centrale) e Matilda Marello (libero) che disputeranno in doppio utilizzo anche il campionato Under 18 Regionale. Sarà una squadra interessante e ben assortita quella forlivese, che può contare su tante interessanti alternative all’esterno della rete e questo potrà fare la differenza rispetto alla passata stagione. La Life365.eu è stata inserita nel girone B del campionato di B1, un girone tosto, che vedrà le forlivesi affrontare derby sempre vibranti come quelli con Cesena, Ravenna e Riccione, ma anche con le emiliane Campagnola, San Giorgio, Centro Volley Reggiano, Anderlini Modena e VTB Bologna. Fuori regione, le avversarie della Libertas saranno in Lombardia, Ripalta e Ostiano, e in Toscana, dove si trovano Scandicci, Montespertoli e il Valdarno Volley. Insomma, tutto è pronto per una annata densa di insidie, ma in cui l’obiettivo di migliorare il risultato della passata stagione e, perché no, togliersi qualche soddisfazione, sembra più che mai alla portata.

La stagione che si è appena chiusa al Velodromo Servadei di Forlì resterà negli occhi e nei cuori come una delle più cariche di energia degli ultimi anni: adrenalina pura, emozioni forti e spettacolo senza sosta. L’impianto forlivese, ormai punto di riferimento per chi ama il ciclismo su pista non solo in Romagna ma ben oltre i confini regionali, ha confermato ancora una volta di essere il posto giusto per vivere lo sport da protagonisti:

atleti, appassionati e pubblico hanno riempito le tribune, trasformando ogni evento in una vera festa collettiva. Il calendario 2025 è stato un concentrato di appuntamenti di altissimo livello, portando in città alcune delle gare più importanti del panorama giovanile italiano. Tra i momenti clou non poteva mancare il Trofeo Superpistard: giovedì 28 agosto l’anello del Servadei ha fatto vibrare tutti fino all’ultimo giro, per poi celebra-

re i vincitori con la consegna delle maglie, simbolo di fatica, impegno e grande talento Stessa atmosfera elettrica anche il 15 luglio, quando al velodromo si è disputata la prima giornata dei Campionati regionali con l’assegnazione dei primi titoli stagionali, e il 4 settembre per i Campionati provinciali, che hanno incoronato i nuovi campioni locali davanti a un pubblico carico di orgoglio e tifo. E per finire in bellezza, il Trofeo delle Regioni ha portato a Forlì i migliori giovani d’Italia: sfide serrate, tecnica di altissimo livello e tanto spettacolo che ha lasciato il pubblico senza parole. Ma la stagione non è stata fatta solo di grandi competizioni. Spazio importante anche per i più piccoli: il vivaio del Servadei continua a crescere e ad accogliere ragazze e ragazzi che vogliono scoprire la pista in un ambiente sicuro, divertente e stimolante. Per loro non è solo sport, ma un’esperienza che insegna a confrontarsi con gli altri, a vivere la competizione con rispetto, a fare squadra e a credere nelle proprie capacità. Il bilancio? Super positivo. Tecnici e organizzatori hanno già lo sguardo rivolto al futuro, con l’idea di rendere il calendario ancora più ricco, portare nuovi eventi e dare sempre più spazio ai giovani talenti. Perché il Velodromo Servadei non è solo un impianto sportivo di prestigio, ma un vero motore di socialità, passione e crescita per il ciclismo su pista. Un grazie gigante va a tutti gli atleti, alle famiglie, ai tecnici, allo staff e agli sponsor: senza il contributo di ognuno questa stagione non avrebbe avuto lo stesso impatto, perché il Velodromo Servadei non è stato solo teatro di gare spettacolari, ma un punto di ritrovo che ha acceso la città con energia, passione e voglia di stare insieme, trasformando ogni appuntamento in un evento da ricordare.

Dieci Coppe Italia. Sei Scudetti ( e mezzo, per come le cose si erano messe in quest’ultimo campionato). Quattro Champions League e sei Coppe delle Coppe.

Quello che le ragazze dell’Italposa mettono in campo ogni maledetta domenica dal monte di lancio, dovrebbe essere sufficiente a mettere immediatamente in chiaro lo status delle giocatrici forlivesi. Gloria, valore e coraggio.

Con Giovanni Bombacci, presidente dell’Italposa Softball Forlì, tutto questo emerge sempre in maniera prorompente. Una passione sconfinata strettamente correlata a una competenza nell’ambito del diamante da gioco pressoché riconosciuta a livello continentale e oltre Sarebbero sufficienti questi due elementi per illustrare un’autentica storia di “resilienza sportiva”. Quel fare è ricominciare con nulla in mano, tanto caro a Kipling e la sua “Se”. Miracoli di uomini di sport, che prima di tutto

credono in ciò che fanno.

E nella squadra che allestiscono.

“Abbiamo attraversato un inizio di campionato davvero difficile, eppure siamo arrivati a giocarci lo Scudetto con Bollate all’ultimo inning dell’ultima partita. Sarebbe bastata una lanciatrice in più che gli infortuni ci hanno sottratto e forse ti parlavo in altri termini. Dai, guardiamo avanti come sempre ”

Però la decima Coppa Italia è arrivata bella sonante. In Italia, siete la prima società ad aver raggiunto questo risultato.

“Oltretutto battendo Saronno e Bollate, che poco dopo in campo europeo si sarebbero aggiudicate Coppa delle Coppe e Champions. Sono cose che in bacheca non ci finiscono ma ti regalano una grande soddisfazione sportiva, anche solo in termini morali.”

Anche il nuovo allenatore neozelandese (Donny Hale), pare essere stata una scom-

messa vinta.

“Con Donny ci siamo trovati davvero bene. Ribadisco. Se poi ripenso da dove partivamo…”

C’è stata una giocatrice che in stagione ha fatto la differenza?

“Aver ingaggiato Logan Moreland ha dato un valore aggiunto al nostro roster. Un elemento positivo e propositivo. Spero rimanga con noi anche il prossimo campionato. Aggiungi il fatto che 6 delle nostre giocatrici sono entrate nel giro della Nazionale e giocheranno i prossimi Europei a Praga. Bello no? ”

Già. Cose meravigliose. La Forlì sportiva vi deve molto. Il territorio come risponde?

“Calcio e basket vengono sempre prima di noi…In termini di popolarità lo capisco, nonostante si rimanga la società sportiva che in termini interdisciplinari risulta comunque essere la più titolata della città. Cosa di più io possa fare francamente non saprei. Sarebbe il caso di dare valore alle cose, mi augurerei solo questo, insieme a una maggiore attenzione delle istituzioni cittadine.”

Esatto Giovanni. Più di così…

TENNIS

Tennis Carpena brilla sul palcoscenico internazionale

Una settimana di grande tennis internazionale ha trasformato il Circolo Villa Carpena in un vero e proprio palcoscenico sportivo, ospitando due tornei di altissimo livello: l’Itf Future “Città di Forlì”, con un tabellone a 32 giocatori e un montepremi di 15mila dollari, e l’Itf Wheelchair “Città di Forlì”, riservato agli atleti in carrozzina e dotato di 10.000 dollari di montepremi. L’evento, ad ingresso gratuito, ha visto la partecipazione di tennisti provenienti da tutto il mondo, giovani emergenti e campioni affermati, offrendo al pubblico incontri di grande intensità tecnica e momenti di autentica emozione sportiva. Sul tabellone principale dell’Itf Future si sono distinti anche Lorenzo Angelini e Leonardo Cattaneo della Carpena Tennis Academy, a conferma del radicamento locale e della qualità dell’accademia. I tornei hanno coinvolto non solo atleti professionisti, ma anche la comunità, con associazioni di volontariato e ragazzi delle scuole di tennis. Le finali del torneo Itf Wheelchair hanno regalato momenti di grande spettacolo. Nel singolare maschile, il francese Frederic Cattaneo, testa di serie numero uno, ha conquistato il titolo dopo una lunga e combattuta partita contro l’olandese Robin Groenewoud (6-7, 6-4, 6-3), durata quasi tre ore, dimostrando tenacia e abilità tecnica superiori. Per Cattaneo si tratta di una doppietta: il successo nel singolare è infatti arrivato a completamento della vittoria nel doppio, gio-

cato proprio con lo stesso Groenewoud. Nel femminile, la svizzera Nalani Buob ha confermato il suo straordinario stato di forma, dominando in finale l’australiana Sally Schwartz (6-1, 6-2). Buob ha inoltre conquistato il titolo di doppio in coppia con la connazionale Angela Grosswiler, firmando così una doppietta storica per la sua settimana romagnola. Le finali si sono concluse con una suggestiva cerimonia di premiazione, durante la quale

il presidente della società sportiva Roberto Capparelli, la consigliera Cristina Casadei Gardini e il delegato regionale Fitp per il Wheelchair, Matteo Versari, hanno consegnato i trofei ai vincitori. “Ogni anno alziamo l’asticella, con un tasso tecnico sempre maggiore, anche grazie al supporto di istituzioni, aziende, associazioni e sponsor”, ha dichiarato Capparelli, sottolineando come l’evento non rappresenti solo un’occasione sportiva, ma anche un momento di promozione dei valori di inclusione e partecipazione sociale. La settimana di tennis al Villa Carpena si è confermata quindi un appuntamento imperdibile nel calendario internazionale e locale, capace di combinare agonismo, spettacolo e valori educativi, con l’obiettivo di avvicinare sempre più persone al mondo del tennis, in tutte le sue forme.

A cura di Emanuele Bandini Foto fornita dalla Società

DOG AGILITY

Enrico Collini ha iniziato la sua attività cinofila intorno al 2012, con il suo primo meticcio recuperato al canile. Ha cominciato, come molti, frequentando corsi di obbedienza di base, per poi avvicinarsi al mondo dell’agility dog. Si è subito innamorato di questo sport, che gli ha regalato momenti straordinari. Nel 2017 ha ottenuto i primi risultati a livello internazionale: con Virginia ha vinto il Campionato del Mondo a squadre in Olanda e ha raggiunto il terzo posto a squadre all’Europeo di Vienna. Successivamente, l’attività è stata interrotta dalla pandemia, ma al ritorno alle competizioni Enrico ha continuato a collezionare importanti risultati. Nel 2023, con Bagheera, ha

vinto l’Europeo a squadre e si è classificato secondo al Mondiale a squadre. Nel 2024, con Amorepsiche, ha ottenuto il secondo posto a squadre all’Europeo, mentre con Bagheera si è piazzato al terzo posto nel campionato del mondo.

Enrico, cosa hai provato nel momento in cui hai capito che tu e Bagheera avevate vinto il titolo europeo?

La finale di un Europeo a squadre è una vera staffetta con i quattro compagni. L’Italia partiva per prima su 12: sapevamo di aver fatto un giro perfetto, ma dovevamo ancora aspettare le altre squadre. Quando l’ultima ha concluso, è scoppiata la gioia:

ci siamo abbracciati e abbiamo festeggiato insieme ai nostri cani.

Qual è stato l’ostacolo o la parte del percorso più difficile nella gara in Danimarca?

La parte più difficile è sempre la partenza: il primo della squadra affronta tutta la pressione, soprattutto se il percorso è il più complesso. Da capitano, Enrico è partito per primo per dare sicurezza a tutta la squadra.

Quanto tempo dedichi ogni settimana all’allenamento e come si svolge una tipica sessione di preparazione?

Essendo uno sport di nicchia, che ci richiede di conciliare allenamenti e lavoro, mi alleno circa 2-3 giorni a settimana. Ogni sessione dura mediamente un’ora e comprende esercizi specifici per il cane e per me, con l’obiettivo di migliorare agilità, precisione e coordinazione.

Quanto conta l’intesa tra cane e conduttore e come si costruisce giorno dopo giorno?

L’intesa tra conduttore e cane, chiamata “Binomio”, è fondamentale: rappresenta circa il 90% di ciò che serve per avere successo. Si costruisce giorno dopo giorno attraverso la vita quotidiana insieme, il gioco, le passeggiate al parco e l’allenamento costante, impostando esercizi e regole chiare

Che consiglio daresti a chi vorrebbe avvicinarsi all’Agility dog, magari partendo da zero con il proprio cane?

Il consiglio è: gioca con il tuo cane. Negli sport cinofili, il segreto è la complicità: al cane non importa vincere, ma condividere momenti di gioco con te.

Sport e nutrizione: l’importanza anche in ambito non professionistico

Il primo di settembre è una sorta di capodanno delle attività sportive, soprattutto quelle amatoriali e giovanili che riprendono il loro corso. Si rinnova il guardaroba sportivo e il certificato di idoneità, ma un elemento di notevole importanza non sempre tenuto in debita considerazione è il fattore nutrizionale. In ambito agonistico il “nutrizionista” è una figura integrata nello staff al pari di medici, fisioterapisti, preparatori ed altre figure che si occupano del benessere dell’atleta, ma in ambito amatoriale l’alimentazione non rientra tra le priorità. Fermo restando che ognuno necessita di una valutazione personale prima di intraprendere qualsiasi percorso di nutrizione, per fornire qualche macro indicazione abbiamo fatto una chiacchierata con il dott. Massimiliano Pantoli, Nutrizionista laureato in Scienze Biologiche che non hai mai smesso di approfondire con Master e Corsi tematiche legate all’importanza di ciò che mangiamo, al di là della semplice verifica del proprio peso. Sportivo praticante, ha giocato a calcio, gli piace camminare, gioca a tennis ed è un tifoso storico della pallacanestro forlivese. Dott. Pantoli, perché è importante in generale una dieta sana ed equilibrata? È importante che l’alimentazione sia personalizzata e pensata per migliorare la qualità della vita, soprattutto in ottica di prevenzione. Negli ultimi decenni il valo-

re nutrizionale degli alimenti è diminuito. Sempre più spesso portiamo in tavola cibi molto lavorati, provenienti da agricoltura intensiva ed allevamenti industriali, che hanno perso molte delle caratteristiche fondamentali per una dieta sana ed equilibrata. Questi alimenti contengono sempre più spesso anche sostanze potenzialmente dannose per la nostra salute. Per questo, è essenziale capire come funziona il nostro corpo e cosa succede dentro di noi ogni volta che mangiamo. È arrivato il momento di andare oltre la semplice conta delle calorie e abbracciare una visione più completa e “sistemica”, che tenga conto delle molecole contenute negli alimenti e di come interagiscono tra loro.

Quali consigli per chi pratica sport a livello amatoriale?

Prima di tutto sono importantissimi i controlli medici che accertino l’idoneità sportiva, conseguentemente una corretta ed equilibrata nutrizione personalizzata è uno dei parametri fondamentali, al pari di altri come per esempio una corretta postura, che determinano il “successo” sportivo ed una corretta costruzione di massa muscolare.

Cosa possiamo consigliare prima e dopo l’attività fisica?

Le Linee Guida per una sana alimentazione e la letteratura scientifica indicano avendo a disposizione almeno due ore e

mezza prima della pratica sportiva, che si può assumere un pasto completo composto, in corrette quantità personalizzate, da cereali integrali, proteine magre, verdure fresche di stagione, olio d’oliva extra vergine ed acqua naturale. Disponendo di meno tempo è consigliato, per non sovraccaricare la digestione, ridurre soprattutto gli apporti di proteine e verdure. In post-pratica, meglio entro 30 minuti, fondamentale andare a ripristinare proteine, carboidrati, vitamine e sali minerali; esempio: yogurt greco bianco + frutta fresca di stagione + frutta secca + bere acqua naturale. Durante le attività mantenere sempre l’idratazione costante.

Concludendo…

Mai affidarsi al “fai da te” perché può portare a stati di malnutrizione per eccesso o per difetto con possibili conseguenze deleterie ed innesco di processi infiammatori non salutari e propedeutici, anche, ad infortuni gravi. Vince sempre l’equilibrio e la personalizzazione… Buon nutrimento a tutti!

Per informazioni e contatti con il dott. Massimiliano Pantoli è disponibile il sito www.massimilianopantoli.it

Nazzaro Foto Massimo Nazzaro

“Ci sta il cane di Leclerc!”

Come al nostro Fabio Casadei nel paddock di Monza è capitato di assistere, di fronte alle accese manifestazioni di entusiasmo di una tifosa ferrarista. E meno male! verrebbe da aggiungere, nel desertico panorama rosso da assenza di prestazione (“Siamo nella terra di nessuno”. Carletto dixit). A lungo andare può diventare un esercizio noioso quanto lo slogan, “date una macchina a questo ragazzo”. Cambierebbe la sostanza tecnica della SF-25?

Con ogni probabilità assolutamente no. Certi che il contraltare di chi sia la paternità in caso di cancello appurato in pista, rimandi sempre a un più generico “figlia di padre ignoto”. Oramai non ricordo nemmeno quanto volte sia stato narrato da queste pagine simile concetto. Meno invece, al riguardo si rammenta una massima di “Furia” (Ing.

suo umano padrone ha racimolato dalla Red Bull di Verstappen? Certo che no, ci mancherebbe. Eppure il paragone col passato aleggia imperterrito. Perché magari come Alesi, Leclerc non si “sarà rotto le balle”, ma certamente soffre e subisce una situazione decisamente pesante. In attesa che i fatti smentiscano questa scomoda teoria. Dobbiamo preoccuparci? Certo. Non farlo significherebbe che le cose vanno bene così, che i continui team radio tra muretto e pilota (concitati), non hanno alcuna possibile giustificazione. Come i “dossier” di Hamilton, in quel di Spa.

Sarebbe il caso.

Sarebbe opportuno porsi le domande “giuste” nella speranza di poter trovare qualche risposta altrettanto giusta. Ma “ci sta il cane di Leclerc”.

Mentre la Formula 1 cambia pelle e Andrea

Stella evolve i concetti da TP di Jean Todt, in una versione 2.0 semplicemente geniale.

“Left him pass for the Champioship”.

“Oscar fai passare Lando. Abbiamo sbagliato noi”.

Quando sei una squadra dominante, e decidi collettivamente come muoverti per il miglior esito possibile della corsa.

“Ci sta il cane di Leclerc…”

Da qualche parte.

MOTO GP

Vi piacciono le telenovelas?

Perché il dubbio di assistervi non è una semplice constatazione. Più che altro sembra essere il leitmotiv di questa MotoGp, in cui nulla abbia una reale parvenza di normalità. “Anche i ricchi piangono”,”Topazio”, “Manuela”. E poi c’era lei. “Così gira il mondo”. In grado di andare in onda per oltre cinquant’anni dagli schermi televisivi americani. Dagli anni cinquanta fino ai primi anni duemila. Quindi, come gira il mondo della MotoGp? Apparentemente, intorno agli astri dei fra-

telli Marquez. Perché se non vince uno è l’altro a prenderne il posto, con buona pace dei detrattori toscani di Marc e i loro fischi, che tanto hanno fatto imbestialire Tardozzi al termine del Gran Premio d’Italia. In attesa di capire con quale luce la stella di Bagnaia possa eventualmente continuare a brillare in questo 2025, anche se al “voster semper voster”la rincorrente sensazione di un rapporto, non so se logoro, ma certamente alla ricerca di un nuovo equilibrio è la cifra più evidente di un meccanismo che si è blocca-

to da tempo, insieme alla sensazione che il mondiale perso lo scorso anno contro Martin, abbia definitivamente consegnato il centauro torinese ai dubbi amletici del setting. Da stella fissa a cometa. La spietata sintesi del suo presente ancora adesso.

Così gira il mondo?

Così.

Mentre ti chiedi per quale inopinata ragione il tuo compagno di squadra ti spazzoli di dritto e rovescio, come nemmeno un Sinner qualunque e tu, su quella moto, non sei più nemmeno capace di stare in piedi. Uno è un passo dal vincere il suo nono titolo mondiale e tu dopo Barcellona a meno 250 punti in classifica sei ancora a chiederti per quale motivo, improvvisamente tu sia l’ombra di te stesso. I soliti sospetti (no, questa non è una telenovela, ma un bellissimo film). A minare autostima e tutto quanto tu sia stato in grado di guadagnarti in termini di forza e considerazione. Tutto ciò che nel presente di Bagnaia continua a stridere pesantemente. Una faccia che non corrisponde a una dichiarazione, una dichiarazione che non spiega una realtà decisamente troppo complessa per essere sciorinata davanti a un microfono

Un consiglio

Si guardi dentro il buon Pecco, se vuol continuare a sopravvivere in questa MotoGp. Si guardi intorno e accetti la fine di una storia, come può essere stato per un amore importante nella vita di ciascuno di noi. Accetti il momento, se addirittura anche Alex Marquez con la moto ‘24 resta agevolmente davanti a lui. Qualcosa d’importante e grave, in questa liason sportiva con Ducati si è rotto per sempre. Succede. Nella vita come nello sport.

Ammetterlo può aiutare davvero a uscirne. Senza ulteriori e inutili indugi.

A cura di Emiliano Tozzi Foto Mattia Arfelli - Studio Frasca

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