

BEVANDE INDUSTRIE


Rubrica
CONVEGNI conferences
Successo per la prima edizione veronese
Giunto alla 25ª edizione, Enoforum 2025 ha cambiato sede. Dal 21 al 23 maggio, 1.300 enologi, agronomi, tecnici aziendali, produttori, studenti e ricercatori si sono ritrovati al Palaexpo di Verona per l’evento che consente alla ricerca di raccontare i risultati ottenuti, confermando la definizione di innovazione adottata a livello europeo: un’innovazione è
un bene, un servizio o un processo nuovo o significativamente migliorato, introdotto sul mercato. È qualcosa di nuovo che entra nella pratica.
Enoforum 2025 è stato patrocinato dall’OIV, Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dalla Regione
Success for the first Verona edition
In its 25th year, Enoforum 2025 has changed venues. From May 21 to 23, 1,300 oenologists, agronomists, farm technicians, producers, students, and researchers gathered at the Palaexpo in Verona for the event that allows research to tell the story of its achievements, confirming the definition of innovation adopted at the European level: an innovation is a new or significantly improved good, service or process introduced to the market. It is something new that enters practice.
Enoforum 2025 was sponsored by the OIV-The International Organization of Vine and Wine, the Ministry of Agriculture, Food Sovereignty and Forestry, the Veneto Region, the Province and the Municipality of Verona. The scientific part was carried out in collaboration with the Department of Biotechnology of the

Veneto, dalla Provincia e dal Comune di Verona. La parte scientifica è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologia dell’Università di Verona, leader dello Spoke 7
University of Verona, leader of the Spoke7 of the iNEST consortium, part of the New Generation EU program. The event saw the collaboration of Unione Italiana Vini-Simei, Assoenologi, which will award a Prize for the best Italian research (to be presented during the 78th National Congress in Agrigento), ONAV - Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, the National Order of Agronomists and Foresters, and the
del consorzio iNEST, parte del programma New Generation EU. La manifestazione ha visto la collaborazione di Unione Italiana Vini-SIMEI, Assoenologi, ONAV, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali e del Collegio nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.
Quest’anno si sono registrate due importanti novità: il convegno scientifico internazionale GreenWINE, organizzato con l’Università di Verona nei due giorni precedenti Enoforum, e il seminario “I vini della conoscenza”, una degustazione riservata a giornalisti e comunicatori, con focus sulla tecnologia come veicolo di sostenibilità e salubrità dei vini.

National College of Agrotechnicians and Graduate Agrotechnicians. This year, there were two important innovations at the event: the international scientific conference GreenWINE, organised with the University of Verona over the two days preceding Enoforum, and the seminar ‘The Wines of Knowledge’, a tasting dedicated to journalists and communicators, with a focus on technology as a vehicle for sustainable and healthy wines.
The wines of knowledge
The demonstration tasting aimed at launching the theme of how to transmit the knowledge behind a wine and opened the debate on how to communicate in a clear and effective way the work of scientists, researchers, and technicians who, on a daily basis, study how to make a wine that is both identifiable and safe and healthy.
Scientific research in recent years has made it possible to make wines
I vini della conoscenza
La degustazione dimostrativa ha voluto introdurre il tema di come trasmettere la conoscenza che sta dietro a un vino, aprendo la riflessione su come comunicare in modo chiaro ed efficace il lavoro di scienziati, ricercatori e tecnici che, quotidianamente, studiano come rendere un vino identitario, sicuro e salubre.
La ricerca scientifica ha permesso, negli ultimi anni, di ottenere vini sempre più sicuri, buoni e rispettosi dell’ambiente. Eppure, troppo spesso, la narrazione rivolta al consumatore tende a demonizzare questo ruolo essenziale, suggerendo che la qualità nasca dal “fare il meno possibile” in vigneto e in cantina.
“La ricerca non è una macchina che si muove in una sola direzione, al contrario, si adatta con elasticità alle nuove esigenze”, afferma Gianni Trioli, presidente di Vinidea, società organizzatrice di Enoforum.
Basti pensare che, 20 anni fa, si selezionavano lieviti ad alta resa alcolica, mentre oggi si ricer-
increasingly safe, good and also environmentally friendly. Yet too often, the narrative towards the consumer demonises this essential role, convincing them that quality comes from doing as little as possible in the vineyard and cellar.
“Research is not a machine that moves in only one direction, on the contrary, it adapts flexibly to new requirements,” says Gianni Trioli, president of Vinidea,
Sala degustazione./Tasting room.

utilizzati in BeeW si migliorano ulteriormente le capacità dei tappi in sughero naturale monopezzo, garantendo un elevato livello di omogeneità nei bassissimi tassi di ingresso dell’ossigeno, durante la conservazione in bottiglia. Uno dei principali vantaggi di questo processo è che riduce di molto il consumo dell’anidride solforosa presente nel vino.
In occasione di Enoforum, Vinolok ha presentato l’iniziativa Vinolok Clear Choice, che racconta le storie e le esperienze di rinomati produttori di vino che hanno scelto la chiusura in vetro per le loro bottiglie. Estetica e funzionalità sono un ulteriore fiore all’occhiello disponibile per ogni cantina. D’altra parte, il packaging, oggi, fa la differenza e spinge all’acquisto più di altre forme di marketing. Il 65% dei consumatori acquista una bottiglia perché attratto esteticamente dall’involucro e l’alta qualità deve emergere in tutte le parti che compongono il prodotto, deve rispecchiare gli aspetti in cui identificarsi e in linea col proprio stile di vita. La missione per le due aziende è quindi duplice: assicurare tutela e funzionalità, ma anche eleganza ed esperienza premium.
Bipea
Associazione no profit europea con sede in Francia, conta circa 2.600 laboratori situati in 130 paesi e offre più di 220 schemi regolari di prove valutative inter-la-
by the wrapping, and high quality must emerge in all the parts that make up the product, it must reflect the aspects with which they identify and in line with their lifestyle. The mission for the two companies is therefore twofold: to ensure protection and functionality, but also elegance and a premium experience.
Bipea
Bipea is a European non-profit organization located in France. Gathering over 4,000 laboratories worldwide across 130 countries, it offers more than 220 regular proficiency testing programs. When it was created, in 1970, Bipea included 60 laboratories and provided 8 proficiency testing programs in the fields of grains and milling. Today, it continues to grow internationally, increasing the number of participants in its proficiency testing programs.
Bipea acts to support the analytical performances of laboratories. Its mission is to ensure and improve the laboratories’ level of expertise in Europe and worldwide through the organization of proficiency testing programs and other associated services.
Enartis
The introduction of functionalised mesoporous silica marks a turning point in the management of protein instability in wines, confirmed by the results of intensive research activities carried out in collaboration with the Department of Chemical Sciences of the University of Ferrara and the DAFNAE Department of the University of Padua. The innovative solution takes up one of the main challenges for wine producers and proposes itself as an alternative to the use of bentonite, until now a reference product and an almost universal standard for the
boratorio (proficiency testing). Alla sua nascita, nel 1970, Bipea contava 60 laboratori e proponeva 8 schemi di prove valutative inter-laboratorio nel settore dei cereali. Negli anni si è aperto agli altri paesi con una conseguente crescita del numero di partecipanti agli schemi proposti.
Bipea agisce in supporto alle prestazioni analitiche dei laboratori. La sua missione è di assicurare e migliorare il livello di professionalità dei laboratori europei e mondiali attraverso l’organizzazione di schemi completi di prove valutative interlaboratorio e altri servizi di supporto associati.
Enartis
L’introduzione della silice mesoporosa funzionalizzata segna una svolta nella gestione dell’instabilità proteica dei vini, come confermato dai risultati di un’intensa attività di ricerca condotta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Ferrara e il Dipartimento DAFNAE dell’Università di Padova. Questa innovativa soluzione affronta una delle principali sfide dei produttori di vino e si propone come valida alternativa all’uso della bentonite, finora considerata lo
MACCHINE STRUMENTI machines & equipment
Drinktec 2025: focus sulle tendenze principali
La crescita economica, le tendenze in materia di salute e alimentazione, gli sviluppi demografici e i cicli di vita sempre più brevi dei prodotti stanno plasmando lo sviluppo dell’industria delle bevande e degli alimenti liquidi. Questo settore è inoltre particolarmente attento alla sicurezza alimentare, alla qualità, ai
processi produttivi e al packaging sostenibili, concetti che vengono portati ad un livello successivo grazie all’utilizzo di dati e strumenti digitali. Le tendenze salutistiche, le nuove ricette, gli ingredienti funzionali e la crescente importanza delle proteine nelle bevande offrono un nuovo potenziale di business.
Drinktec 2025: focus on important trends
Economic growth, health and nutrition trends, demographic developments and ever shorter product life cycles are shaping the development of the beverage and liquid food industry. In addition, this industry is particularly concerned with high demands on food safety and quality as well as sustainable production processes and packaging concepts, which are taken to the next level using data and digital tools. Health trends, new recipes, functional ingredients and the increasing importance of proteins in beverages offer new business potential. drinktec 2025 will provide answers to these questions and address all trends.
Circularity & resource management
The responsible use of resources is not only an issue in the beverage and liquid food industry, but it affects all economic processes. Circularity & resource
Circolarità e gestione delle risorse
L’uso responsabile delle risorse non è solo un problema dell’industria delle bevande e degli alimenti liquidi, ma riguarda tutti i processi economici. La circolarità e la gestione delle risorse rappresentano un tema di interes-

trato in vigore nel mese di febbraio 2025 e che si applicherà in tutti i Paesi dell’UE dopo un periodo di transizione di 18 mesi, richiederà, tra l’altro, l’impiego di una percentuale più elevata di materiale riciclato per gli imballaggi in plastica, al fine di ridurre l’uso di materie prime primarie. Si devono rafforzare anche i sistemi circolari per gli imballaggi. Il PPWR potrebbe quindi dare un ulteriore impulso alla conservazione delle risorse e al packaging sostenibile, anche al di fuori dei Paesi dell’Unione europea.
Data2Value
La digitalizzazione si focalizza sulla creazione di valore aggiunto attraverso i dati: valutando i dati macchina e di processo, è possibile ottimizzare l’uso delle risorse, ridurre i fermi produttivi
e rendere più flessibile l’utilizzo degli impianti. I dati e il loro utilizzo generano valore aggiunto in termini di maggiore efficienza, sicurezza dei prodotti, miglioramento della disponibilità, delle prestazioni e della sicurezza dei macchinari e dei sistemi, nonché trasparenza lungo l’intero processo di produzione e confezionamento.
L’intelligenza artificiale (AI) svolge un ruolo sempre più importante: facilita l’analisi dei dati del processo di produzione in tempo reale, rileva le anomalie e aiuta a ridurre i tempi di inattività non pianificati. È promettente in termini di una maggiore efficienza nelle complesse linee di riempimento e distribuzione e offre maggiori opzioni di perso-
Data2Value
The focus of digitalization is on creating added value through data: By evaluating machine and process data, the use of resources can be optimized, production downtimes can be reduced and plant utilization can be made more flexible. Data and its use generate added value in terms of increased efficiency, product safety, improved availability, performance and safety of machines and systems as well as transparency throughout the entire manufacturing and packaging process.
Artificial intelligence (AI) is playing an increasingly important role. AI facilitates the analysis of real-time data from the production process, detects anomalies and helps to reduce unplanned downtimes. It promises higher efficiency in the complex filling and distribution areas, with implications for the customization and personalization options for new flavors and functional ingredients. In cleaning processes, AI in combination with machine learning enables the detection of contamination levels and self-adjusting cleaning processes. The simulation of production processes with the help of AI

Meno
è meglio
KHS ha stabilito un nuovo punto di riferimento progettando una delle bottiglie in PET per bevande non gasate più leggere al mondo. In stretta collaborazione con Husky Technologies, fornitore canadese di attrezzature e servizi tecnologici per lo stampaggio a iniezione, è stato sviluppato un contenitore che utilizza soltanto 5,89 g di materiale per contenere 591 mL di prodotto.
Già a drinktec 2017, KHS aveva presentato uno studio di fattibilità che prevedeva una bottiglia in PET del peso di circa 5 g per una capacità di 500 mL. Da allora sono state apportate diverse ottimizzazioni: per migliorarne la stabilità, è stato modificato il design della spalla del modello Factor 101 e il corpo della bottiglia è stato rinforzato con una fettuccia funzionale. Inoltre, è stata sviluppata una base con effetto “pop-in”, che scatta leggermente verso l’interno sotto carico verticale, aumentando la pressione interna e contribuendo così alla stabilità del contenitore.
Dal punto di vista tecnico, un ruolo chiave è stato svolto dai fattori di allungamento dallo spezzone alla bottiglia e dalle dimensioni ottimali della preforma. In particolare, il rapporto tra lunghezza e spessore della parete è cruciale per il processo di stampaggio a iniezione. KHS si è occupata delle specifiche tecniche e della progettazione del modulo stiro-soffiante e della bottiglia, mentre Husky ha eseguito le modifiche necessarie alla preforma.
Elemento centrale è stata la profilatura precisa della preforma, resa possibile dalla tecno-
Less is more
KHS has set a new benchmark by engineering one of the world’s lightest PET bottles for still beverages to date. In close cooperation with Canadian-based injection molding technology equipment and services provider Husky Technologies, a container has been produced that uses just 5.89 g of material to hold 591 mL of product. At drinktec 2017, KHS presented a feasibility study that featured a PET bottle weighing approximately five grams with a capacity of 500 mL. Several optimizations have now been made to the further development: to increase stability, the shoulder design of Factor 101 has been modified and the bottle body reinforced with functional webbing. Moreover, a base with a pop-in effect has been developed. Here, the base pops inwards to a certain degree when a top load is applied, increasing the internal pressure and therefore the stability of the bottle.
Technically speaking, the stretching factors from blank to bottle and the resulting preform dimensions were especially important here. The relation of length to wall thickness is particularly relevant to injection molding. In this context, KHS addressed the specifications and feasibilities of the stretch blow molder and bottle design, while Husky made the necessary modifications to the preform. The focus here was on the exact profiling of the preform made possible by KHS technology. Focus lamps in the heater on the InnoPET Blomax Series V, for example, make for extremely precise temperature profiling directly under the bottle neck ring. This ensures that no material stays unstretched. In turn, this considerably reduces the amount of plastic used.

Compared to the standard lightweight PET container holding 500 mL of still water that usually weighs seven grams on the US market, the
logia KHS. Le lampade focalizzate installate nel riscaldatore dell’InnoPET Blomax Serie V, ad esempio, permettono un controllo estremamente preciso della temperatura, specialmente sotto l’anello del collo della bottiglia. Questo garantisce che il materia-
le venga completamente stirato, evitando zone non tese e contribuendo così a una significativa riduzione della plastica utilizzata. Rispetto al contenitore standard in PET leggero da 500 mL per acqua naturale – che pesa generalmente circa 7 g sul mer-
Nastri usati e revisionati per la linea d’imbottigliamento LemonSoda
Nel 2017, Royal Unibrew ha acquisito il marchio italiano LemonSoda, noto per il suo gusto autentico e la lunga tradizione nel settore delle bevande a base di agrumi. Questa operazione ha rappresentato un importante passo avanti per il brand, che ha potuto così elevare ulteriormente gli standard produttivi. Lo stabilimento di Terme di Crodo, in Piemonte, si è affermato come polo strategico per Royal Unibrew, diventando un centro nevralgico per ottimizzare e ampliare la produzione destinata al mercato italiano.
BBM Packaging è stata recentemente protagonista di un progetto chiave presso lo stabilimento piemontese, fornendo nastri trasportatori usati e revisionati per la linea d’imbottigliamento PET di LemonSoda. La richiesta ha riguardato la rilocazione di alcune macchine e l’adattamento del layout produttivo per migliorare l’efficienza della linea. BBM ha gestito la movimentazione, lo smontaggio conservativo e lo smaltimento di macchinari da dismettere, oltre all’installazione e all’avviamento di circa 30 metri di nastri trasportatori usati e revisionati destinati al confezionamento finale.
Il progetto, chiavi in mano, è stato portato a termine in appena tre settimane grazie a una stretta collaborazione fra i team tecnici di BBM e Crodo. L’intervento ha incluso un’approfondita analisi di fattibilità, la rilocazione dei macchinari e la completa installazione dei nastri, assicurando un servizio integrato e rapido che supporta la crescita e l’efficienza della produzione.
Used and refurbished conveyor belts for the LemonSoda bottling line
In 2017, Royal Unibrew acquired the Italian brand LemonSoda, known for its authentic taste and long tradition in the citrus beverage industry. This transaction represented a major step forward for the brand, allowing it to further raise its production standards. The Terme di Crodo plant in Piedmont has established itself as a strategic hub for Royal Unibrew, becoming a hub for optimizing and expanding production for the Italian market.
BBM Packaging recently completed a key project at the Piedmont plant, supplying used and refurbished conveyor belts for the LemonSoda PET bottling line. The request involved relocating some machinery and adapting the production layout to improve line efficiency. BBM managed the movement, conservative dismantling, and disposal of decommissioned machinery, as well as the installation and commissioning of approximately 30 meters of used and refurbished conveyor belts for final packaging. The turnkey project was completed in just three weeks thanks to close collaboration between the BBM and Crodo technical teams. The project included an in-depth feasibility analysis, machinery relocation, and complete belt installation, ensuring a rapid and integrated service that supports production growth and efficiency.

Lavaggio bottiglie
Il lavaggio automatico delle bottiglie di recupero ha raggiunto ormai un livello di alta specializzazione.
Akomag – azienda giovane, flessibile e dinamica sita a Soragna (PR), con una superficie coperta di oltre 1.500 m2 adibita a produzione più un magazzino ricambi, ufficio tecnico, amministrativo e commerciale – basa la sua strategia organizzativa sulla soddisfazione dei clienti, sulla qualità degli impianti, del servizio assistenza e delle innovazioni tecnologiche.
Opera da diversi anni nel settore dell’imbottigliamento e vanta una lunga esperienza che garantisce al cliente il massimo rendimento, un’ottima praticità di con-
Bottle washing
The automatic washing of returnable bottles has today reached a level of high specialization.
Akomag – a young, flexible and dynamic company located in Soragna (PR), with a covered surface area of more than 1,500 m2 for production, plus a spare parts warehouse and technical, administrative and sales offices – bases its organizational strategy on customer satisfaction, the quality of its equipment, customer service, and technological innovation. The company has been working in the bottling sector for many years, and boasts a long construction experience, which allows it to guarantee maximum yields for the client, together with the highest level of operational practicality, minimum working costs and long lasting equipment, due mainly to the fact that the machines are built using certified, top quality materials and are the result of experience and the company research available to a demanding clientele.
The simple, modular structure of the company’s production range has allowed for the progressive increase in the functions and level of sophistication, including special washing and sanitization sections, automatic process parameter control, system security devices, energy saving devices, the reduction of exhaust waste and automatic sanitization of the most important parts in terms of hygiene.


Lavabottiglie automatizzata Hydra./Hydra automated bottle washer (Akomag).
ANALISI CONTROLLO analysis
& control
TCC di ifm electronic: qualità alla giusta temperatura
Nel mondo della produzione di alimenti e bevande, dove efficienza e sicurezza sono imprescindibili, ogni dettaglio conta. Dalla qualità delle materie prime alla precisione dei parametri di processo, ogni fase produttiva deve rispondere a standard sempre più elevati in termini di sicurezza, efficienza e tracciabilità. Tra questi, il controllo della temperatura gioca un ruolo cruciale: una minima deviazione può compromettere la qualità del prodotto finito o rallentare l’intera linea. In questo scenario, la tecnologia diventa alleata strategica.
Il sensore di temperatura TCC di ifm electronic si inserisce in questo contesto come una soluzione evoluta, pensata per garantire misure affidabili, continue e conformi alle normative più stringenti del settore alimentare.
Il sensore di temperatura TCC è dotato di Calibration Check Technology, un sistema intelligente che monitora in tempo reale la precisione della misura. Se il sensore rileva uno scostamento dai valori di tolleranza, lo segnala immediatamente tramite un LED blu e un segnale elettronico.
TCC by ifm electronic: quality at the right temperature
In a sector where precision and quality allow no compromises, every detail matters. From the quality of raw materials to the precision of process parameters, every production stage must meet increasingly high standards in terms of safety, efficiency, and traceability. Among these, temperature control plays a crucial role: even a slight deviation can compromise the quality of the final product or slow down the entire line. In this context, technology has become a strategic ally. The TCC temperature sensor from ifm electronic fits perfectly into this scenario as an advanced solution, designed to ensure reliable, continuous measurements that comply with the most stringent regulations in the food and beverage sector.
The TCC features Calibration Check Technology, an intelligent system that continuously monitors measurement accuracy in real time. If the sensor detects a deviation from the specified tolerance range, it immediately
Questo consente agli operatori di intervenire tempestivamente, evitando deviazioni di processo e garantendo la conformità agli standard qualitativi.
Grazie alla comunicazione digitale IO-Link, il TCC fornisce dati dettagliati e affidabili, superando i limiti della trasmissione analogica. Inoltre, il corpo saldato in acciaio inox garantisce una tenuta stagna permanente, proteggendo il sensore da umidità e agenti esterni, fattori spesso responsabili di derive e malfunzionamenti.
alerts operators via a blue LED and an electronic signal. This allows for timely interventions, preventing process deviations and ensuring compliance with quality standards. Thanks to IO-Link digital communication, TCC provides detailed and reliable data, overcoming the limitations of analog transmission. Additionally, its welded stainless-steel housing ensures a permanently sealed design, protecting the sensor from moisture and external agents – common causes of drift and failure.
Misura del colore di una bevanda in trasmissione
Il colore svolge un ruolo cruciale nella percezione, nel controllo qualità e nel marketing delle bevande. Dai succhi e tè alle bevande gasate e ai prodotti alcolici, i consumatori associano il colore alla freschezza, al sapore e all’appeal complessivo del prodotto. Un colore coerente è spesso visto come un indicatore di qualità e affidabilità, rendendo la misurazione accurata fondamentale sia per lo sviluppo del prodotto che per il controllo qualità di routine.
A differenza dei campioni solidi, le bevande presentano sfide uniche per la valutazione del colore. La loro trasparenza, torbidità e l’influenza del contenitore possono influire significativamente sulla valutazione visiva. Per superare queste limitazioni, viene ampiamente utilizzata la misurazione del colore in modalità trasmissione. In questa tecnica, una sorgente luminosa attraversa il campione liquido, e uno spettrofotometro rileva la quantità di luce che viene trasmessa a
diverse lunghezze d’onda. Questo approccio fornisce dati di colore oggettivi, ripetibili e altamente accurati, eliminando il pregiudizio soggettivo derivante dall’osservazione umana.
Le misurazioni in modalità trasmissione sono particolarmente utili per le bevande trasparenti o translucide, dove sottili variazioni di tonalità o chiarezza possono indicare differenze negli ingredienti
grezzi, nelle condizioni di lavorazione o possibili contaminazioni. Integrando gli spettrofotometri avanzati Konica Minolta con i software dedicati, i produttori di bevande possono standardizzare la valutazione del colore, mantenere la coerenza del prodotto tra i lotti, supportare la conformità alle normative e garantire che le aspettative dei consumatori siano costantemente soddisfatte.
Measuring the colour of a beverage in transmission

Colour plays a crucial role in the perception, quality control, and marketing of beverages. From juices and teas to carbonated drinks and alcoholic products, consumers associate colour with freshness, flavour, and overall product appeal. Consistent colour is often seen as an indicator of quality and reliability, making accurate measurement is essential for both product development and routine quality control. Unlike solid samples, beverages pose unique challenges for colour assessment. Their transparency, turbidity, and container influence can significantly affect visual evaluation. To overcome these limitations, transmission mode colour measurement is widely used. In this technique, a light source passes through a liquid sample, and a spectrophotometer detects how much light at different wavelengths is transmitted. This approach provides objective, repeatable, and highly accurate colour data that eliminates subjective bias from human observation. Transmission mode measurements are particularly valuable for transparent or translucent beverages where subtle changes in hue or clarity can indicate variations in raw ingredients, processing conditions, or potential contamination. By integrating advanced spectrophotometers Konica Minolta with dedicated software, beverage manufacturers can standardise colour evaluation, maintain product consistency across batches, support regulatory compliance, and ensure that consumer expectations are consistently met.
Spettrometro CM-5./Spectrophotometer CM-5 (Konica Minolta).
CONTENITORI TAPPI
containers & closures
Il mercato delle lattine per alimenti e bevande
Secondo un recente rapporto di Markets and Markets, si prevede che il mercato globale delle lattine metalliche per alimenti e bevande crescerà da 50,42 miliardi di dollari nel 2024 a 70,72 entro il 2029, registrando un CAGR del 7,0% durante il periodo di previsione. Le lattine metalliche rimangono la scelta preferita per il confezionamen-
to di alimenti e bevande grazie alla loro capacità di preservare l’aspetto, la consistenza, il sapore e il valore nutrizionale dei prodotti, garantendo al contempo la sicurezza alimentare. Tuttavia, il mercato deve affrontare sfide come le severe normative su alluminio e acciaio e le infrastrutture limitate nelle regioni emergenti.
The Food and Beverage Metal Cans Market
According to a recent MarketsandMarkets report, the global food and beverage metal cans market is projected to grow from USD 50.42 billion in 2024 to USD 70.72 billion by 2029, registering a CAGR of 7.0% during the forecast period. Metal cans remain a preferred choice for packaging food and beverages due to their ability to preserve appearance, texture, flavor, and nutritional value while ensuring food safety. However, the market faces challenges such as stringent regulations on materials like aluminum and steel and limited infrastructure in emerging regions.
Global Market Dynamics
In the food and beverage industry, companies are increasingly adopting lightweight and durable metal cans, leading to significant growth in the metal can market. This trend is driven by a demand
Dinamiche del mercato globale
Nel settore del food & beverage, le aziende adottano sempre più lattine metalliche leggere e resistenti, con conseguente crescita significativa di questo mercato. La tendenza è guidata dalla

Vino e TCA: una bottiglia su tre può essere compromessa dal difetto di tappo
Il difetto di tappo, causato dal TCA (2,4,6-tricloroanisolo), continua a rappresentare una delle principali criticità nella qualità sensoriale del vino. Anche a concentrazioni estremamente basse, il TCA è in grado di alterare aroma e gusto, danneggiando in modo irreversibile l’esperienza del consumatore.
Secondo il Cork Quality Council, circa 1 bottiglia su 3 presenta tracce rilevabili di TCA, e nel
Wine and TCA: one out of three bottles can be compromised by cork defects
Cork defects, caused by TCA (2,4,6-trichloroanisole), continue to represent one of the main critical issues affecting the sensory quality of wine. Even at extremely low concentrations, TCA can alter aroma and flavor, irreversibly damaging the consumer experience.
According to the Cork Quality Council, approximately one out of three bottles contains detectable traces of TCA, and in 95% of cases, the contamination comes directly from the cork.
A joint study by Tofwerk and the University of Padua, based on the analysis of 2,969 corks, found that 5.4% contained TCA ≥0.5 ng/L, a critical threshold for sparkling wines, while 2.2% exceeded 1 ng/L, a level that also negatively impacts still wines.

I tappi della linea Nomacorc Green offrono assenza garantita di TCA./Nomacorc Green Line closures offer guaranteed TCAfree status (Vinventions)
95% dei casi la contaminazione proviene direttamente dal tappo.
Uno studio congiunto di Tofwerk e Università di Padova, basato sull’analisi di 2.969 tappi in sughero, ha evidenziato che il 5,4% conteneva TCA≥0,5 ng/L, soglia critica per i vini spumanti, mentre il 2,2% superava 1 ng/L, livello che incide negativamente anche sui vini fermi.
Secondo Romain Thomas, Product Manager di Vinventions, il problema del TCA è ancora molto attuale che compromette la
According to Romain Thomas, Product Manager at Vinventions, the problem of TCA is still very much alive, compromising the quality of wine and the producer’s reputation. Some wine categories are particularly vulnerable to this contamination: sparkling wines have a perception threshold of around 0.5 ng/L, while for No-Low wines (with low or no alcohol content), the threshold can be as low as 0.03 ng/L, making them extremely sensitive to even the smallest traces.
In addition to generating notes of mold or wet cardboard, TCA masks the wine’s original aromas, altering its aromatic profile even at levels below the perceptible threshold.
In particular, in No-Low wines and sparkling wines, even the slightest aromatic deviation is perceptible. Therefore, the choice of closure must take these often overlooked characteristics into account.
A concrete example comes from La Scolca, which has adopted the Nomacorc Ocean closure for its Cortegaia, a modern 9.5% ABV
qualità del vino e la reputazione del produttore. Alcune categorie di vino risultano particolarmente vulnerabili a questa contaminazione: gli spumanti hanno una soglia di percezione attorno a 0,5 ng/L, mentre per i vini No-Low (a basso o nullo contenuto alcolico) la soglia può scendere fino a 0,03 ng/L, rendendoli estremamente sensibili anche a tracce minime.
Oltre a generare note di muffa o cartone bagnato, il TCA nasconde i profumi originari del vino, alterandone il profilo aromatico anche a livelli inferiori alla soglia percepibile. Per questo, la scelta del tappo deve tenere conto di queste caratteristiche spesso sottovalutate.
Un esempio concreto arriva da La Scolca, che ha adottato
PRODOTTI products
Stabilizzazione microbiologica smart: più protezione, meno solfiti
La stabilizzazione microbiologica è una delle priorità dell’enologia moderna. In un contesto produttivo sempre più orientato verso la sostenibilità, la riduzione dei solfiti e la garanzia di stabili-
tà, Enartis propone una strategia integrata ed efficace, pensata per proteggere il vino in ogni fase, dalla fermentazione all’imbottigliamento con soluzioni alternative alla solforosa.
Smart microbial stabilization: more protection, less sulfites
Microbiological stabilization is a priority in modern winemaking. In an increasingly sustainable production context oriented towards reducing sulfites and achieving stability, Enartis offers an effective, integrated strategy designed to protect wine at every stage, from fermentation to bottling, using alternative solutions to sulfur dioxide.

During the pre-fermentation phase, EnartisFerm Q MCK (Metschnikowia pulcherrima) provides natural bioprotection by rapidly colonizing the must and excluding unwanted microorganisms. It produces pulcherrimeic acid, which sequesters iron and inhibits the growth of contaminants. EnartisStab Micro M, a chitosan activated from Aspergillus niger, selectively targets Brettanomyces, oxidative yeasts, and lactic and acetic bacteria at all stages of winemaking. In addition to its antimicrobial effect, it improves the wine’s clarification, filterability, and aromatic cleanliness.
Managing malolactic fermentation in white and rosé wines has always been challenging because it is often undesirable. EnartisStab Micro Zero effectively inhibits the development of Oenococcus oeni and other bacteria without altering the taste balance. This prevents unwanted malolactic fermentation.
To finish the protocol with an antioxidant and bacteriostatic solution, Enartis developed Hideki, an exclusive blend of tannins.
Thanks to this modular strategy, Enartis offers winemakers and producers a concrete response to their needs: cleaner, more stable, and longer-lasting wines that respect consumers.
In fase pre-fermentativa, EnartisFerm Q MCK (Metschnikowia pulcherrima) agisce come bioprotezione naturale: colonizza rapidamente il mosto, escludendo microrganismi indesiderati e producendo acido pulcherriminico, capace di sequestrare ferro e inibire la crescita di contaminanti. EnartisStab Micro M, chitosano attivato da Aspergillus niger è in grado di agire selettivamente su Brettanomyces, lieviti ossidativi, batteri lattici e acetici in tutte le fasi della vinificazione. Oltre all’effetto antimicrobico, migliora chiarifica, filtrabilità e pulizia aromatica del vino.
Inoltre, la gestione della fermentazione malolattica nei vini bianchi e rosati, dove spesso non è desiderata, rappresenta da sempre una sfida: EnartisStab Micro Zero inibisce efficacemente lo sviluppo di Oenococcus oeni e altri batteri, senza alterare l’equilibrio gustativo ed evitando così lo sviluppo di malolattiche indesiderate.
Per completare il protocollo con una soluzione dall’azione antiossidante e batteriostatica, Enartis ha messo a punto Hideki, miscela esclusiva di tannini.
Grazie a questa strategia modulare, Enartis offre una risposta concreta alle esigenze di enologi e produttori: vini più puliti, stabili, longevi e rispettosi del consumatore.
Omaggio ai sapori della Calabria e chinotto limited edition
Dopo aver celebrato Sicilia e Liguria nel 2024, Sanbittèr rende omaggio alla Calabria con Sanbittèr Cedro e note di Peperoncino, realizzato con ingredienti 100% calabresi. Prosegue così il viaggio del brand attraverso i sapori identitari delle diverse regioni italiane. Un aperitivo analcolico che non solo racconta il territorio, ma ne interpreta l’anima, fatta di contrasti armoniosi, semplicità audace e vitalità mediterranea.
Protagonisti di questa nuova referenza sono il cedro calabrese e le note di peperoncino. Il cedro, apprezzato per la scorza spessa e il gusto dolce-amaro, è un agrume carico di storia mediterranea e dona alla bevanda una nota agrumata raffinata e profumata. Il peperoncino, invece, aggiunge un tocco speziato sottile e vivace che esalta la freschezza del cedro, creando un equilibrio sorprendente e lasciando sul palato una leggera e piacevole sensazione di piccantezza.

Tribute to the flavours of Calabria and chinotto limited edition
After celebrating Sicily and Liguria in 2024, Sanbittèr pays homage to Calabria with Sanbittèr Cedro e note di Peperoncino, made with 100% Calabrian ingredients. Thus continues the brand’s journey through the identity flavours of the different Italian regions. A non-alcoholic aperitif that not only narrates the territory, but also interprets its soul, made of harmonious contrasts, bold simplicity and Mediterranean vitality.
The protagonists of this new reference are the Calabrian cedar and the notes of chilli. The cedar, prized for its thick peel and bittersweet taste, is a citrus fruit steeped in Mediterranean history and gives the drink a refined, fragrant citrus note. The chilli pepper, on the other hand, adds a subtle and lively spicy touch that enhances the freshness of the citron, creating a surprising balance and leaving a light and pleasant spicy sensation on the palate.
Excellent enjoyed on its own, Sanbittèr Cedro e note di Peperoncino lends itself naturally to the preparation of spritzes or cocktails, and pairs perfectly with citrus spirits or liqueurs.
This new reference enriches the 200 mL range, which already includes Sanbittèr Chinotto and note di Basilico Sanbittèr Arancia e Fico d’India, Sanbittèr Passion Fruit, Sanbittèr Pompelmo and Sanbittèr Sambuco. Chinò Extra, a limited edition reference of Chinò Sanpellegrino inspired by Jupiter, is the encounter between the iconic and unconventional taste of Sicilian chinottos, the citrus notes of orange and the enveloping aroma of vanilla, in a perfect balance of sweetness, acidity and bitter aftertaste.
Ottimo da gustare anche da solo, Sanbittèr Cedro e note di Peperoncino si presta con naturalezza alla preparazione di spritz o cocktail, abbinandosi perfettamente a distillati o liquori agrumati.
Questa nuova referenza arricchisce la gamma da 200 mL, che già comprende Sanbittèr Chinotto e note di Basilico, Sanbittèr Arancia e Fico d’India, Sanbittèr
Passion Fruit, Sanbittèr Pompelmo e Sanbittèr Sambuco.
Chinò Extra, referenza in edizione limitata di Chinò Sanpellegrino ispirata a Giove, è l’incontro tra il gusto iconico e non convenzionale dei chinotti di Sicilia, le note agrumate dell’arancia e l’aroma avvolgente della vaniglia, in un perfetto equilibrio tra dolcezza, acidità e retrogusto amaro.
RICERCA APPLICATA applied research
La distillazione sottovuoto nella tecnologia dei vini analcolici
Uno studio condotto da ricercatori ucraini, pubblicato sull’Ukrainian Journal of Food Science (12(1): 56–66, 2024), ha avuto come obiettivo lo sviluppo di una tecnologia per la produzione di vino analcolico da uve Isabella, utilizzando la dealcolazione sottovuoto. L’intento era preservare al massimo le proprietà sensoriali varietali del vino di partenza e armonizzare il pro-
Vacuum distillation in the technology of non-alcoholic wines
The aim of the Ukranian study, published in Ukrainian Journal of Food Science (12(1): 56–66, 2024), was to develop the technology of non-alcoholic wine from Isabella grapes by vacuum dealcoholization with maximum preservation of varietal sensory properties of the initial wine material and harmonization of taste by adding grape must cryoconcentrate.
The wine material was unprocessed dry red from the Isabella grape variety and cryoconcentrate of grape must. Dealcoholization was carried out using vacuum distillation. Physico-chemical indicators of dealcoholized wine were determined using chromatography. Sensory properties were evaluated using special methods.

In the process of dealcoholization, the content of ethyl alcohol decreased from 9.8% to 0.4% by volume, which was accompanied by a decrease in the concentration of
mediante cromatografia. Le proprietà sensoriali sono state valutate secondo metodologie specializzate.
La rimozione dell’alcool è stata effettuata tramite distillazione sottovuoto, mentre le analisi chimico-fisiche sono state eseguite
filo gustativo mediante l’aggiunta di crioconcentrato di mosto d’uva. Il materiale vinicolo iniziale consisteva in un vino rosso secco ottenuto da uve Isabella e un crioconcentrato di mosto d’uva.
Durante la dealcolazione, il contenuto di etanolo è stato ridotto dal 9,8 allo 0,4% vol, con una parallela diminuzione della concentrazione di acidi volatili,
to stabilize the beverage by reducing syneresis and improving sensory properties without compromising the viability of probiotic microorganisms.
The effects of the ultrasound processing time (2.5, 5, 7.5, and 10 min) on the physical, chemical, and sensory properties of the beverages were analyzed. Ultrasound was applied using a 750-wW ultrasonic processor (Cole-Parmer, 750 W, Vernon Hills, IL, USA) at 40% amplitude, consuming 300 W and resulting in an acoustic power density of 1.2 W/mL. The results indicate that ultrasound significantly influenced the syneresis of the samples, with intermediate times (5 and 7.5 min) demonstrating lower liquid separation. Notably, the U7.5 treatment exhibited syneresis values of 52.06%±2.14, 60.75%±2.33, and 61.17%±1.90 at days 1, 14, and 28, respectively, corresponding to reductions of approximately 18%, 12%, and 11% compared to the control (63.43%±0.93, 68.81%±0.56, and 68.59%±0.10, respectively).
The fatty acid composition showed changes according to storage time. Notably, palmitic acid (C16:0) concentrations were above 30 g/100 mL, and the omega6/omega3 ratio ranged from 5.92 to 7.47, falling within the recommended dietary values. Ultrasound also reduced the amount of sucrose in the samples, which may benefit the growth of probiotic microorganisms. In terms of sensory analysis, the ultrasound-treated samples (2.5 to 7.5 min) were preferred
fetti degli ultrasuoni ad alta intensità sulla produzione di bevande probiotiche alla fragola, con l’obiettivo principale di stabilizzare la bevanda, riducendo la sineresi e migliorando le proprietà sensoriali, senza compromettere la vitalità dei microrganismi probiotici.
Sono stati analizzati gli effetti del tempo di lavorazione a ultrasuoni (2,5, 5, 7,5 e 10 minuti) sulle proprietà fisiche, chimiche e sensoriali delle bevande. Gli ultrasuoni sono stati applicati con un processore a ultrasuoni da 750 W (Cole-Parmer, 750 W, Vernon Hills, IL, USA) al 40% di ampiezza, con un consumo di 300 W e una densità di potenza
by the evaluators compared to the control sample. Furthermore, ultrasound treatment did not result in the inactivation of probiotics, supporting its potential for enhancing probiotic beverage quality.

acustica di 1,2 W/mL. I risultati indicano che gli ultrasuoni hanno influenzato significativamente la sineresi dei campioni, con tempi intermedi (5 e 7,5 min) che hanno mostrato una minore separazione dei liquidi. In particolare, il trattamento con U7,5 ha mostrato valori di sineresi del 52,06%±2,14, 60,75%±2,33 e 61,17%±1,90 rispettivamente ai giorni 1, 14 e 28, corrispondenti a riduzioni di circa il 18, 12 e 11% rispetto al controllo (63,43%±0,93, 68,81%±0,56 e 68,59%±0,10, rispettivamente).
La composizione degli acidi grassi è cambiata in base al tempo di conservazione. In particolare, le concentrazioni di
acido palmitico (C16:0) erano superiori a 30 g/100 mL e il rapporto omega-6/omega-3 variava da 5,92 a 7,47, rientrando nei valori dietetici raccomandati. Gli ultrasuoni hanno anche ridotto la quantità di saccarosio nei campioni, il che potrebbe favorire la crescita dei microrganismi probiotici. In termini di analisi sensoriale, i campioni trattati con ultrasuoni (da 2,5 a 7,5 minuti) sono stati preferiti dai valutatori rispetto al campione di controllo. Inoltre, il trattamento a ultrasuoni non ha causato l’inattivazione dei probiotici, supportando il suo potenziale nel migliorare la qualità delle bevande probiotiche.
Influenza dei ceppi autoctoni di Saccharomyces cerevisiae sui vini spumanti metodo classico
L’impiego di lieviti autoctoni nella produzione di vini spumanti innovativi sta suscitando crescente interesse, grazie al loro contributo alla diversificazione aromatica e alla valorizzazione della biodiversità microbica. Uno studio greco ha analizzato il potenziale di ceppi autoctoni di Saccharomyces cerevisiae come validi candidati per la produzione di vini spumanti secondo il metodo classico.
Influence of indigenous Saccharomyces cerevisiae strains on traditional-method sparkling wines
The use of indigenous wine yeasts in the production of innovative sparkling wines is gaining widespread attention, due to their contribution to diversification linked with biodiversity parameters. A Greek study investigated the potential of native Saccharomyces cerevisiae yeasts as good candidates for the elaboration of sparkling wine using the traditional method.

Nella sperimentazione sono stati confrontati quattro ceppi autoctoni con due ceppi commerciali, valutandone le performance fermentative e l’impatto sul prodotto finale in termini di rilascio di proteine, polisaccaridi e mannoproteine, proprietà della schiuma e composizione volatile. Inoltre, l’influenza dei diversi ceppi sul profilo aromatico dei vini è stata esaminata
Four indigenous and two commercial yeast strains were tested for their fermentative performance, as well as their contribution to the correspondent sparkling wines in terms of protein, polysaccharide and mannoprotein release; foam properties; and volatile composition. Moreover, their impact on wine aroma was evaluated through descriptive sensory analysis.
The results published in Food Research International (211, 116494, 2025) revealed that autochthonous yeast strains were capable of completing the second fermentation process and reaching a maximum pressure comparable to that of commercial yeast strains, while maintaining low volatile acidity. They were denoted by the greatest release of proteins and mannoproteins after 12 months of aging, exhibiting better foamability and foam stability than their commercial counterparts. A strain-specific influence on the volatile
attraverso analisi sensoriali descrittive.
I risultati, pubblicati su Food Research International (211, 116494, 2025), hanno evidenziato che i ceppi autoctoni sono stati in grado di completare con successo la seconda fermentazione, raggiungendo pressioni interne
comparabili a quelle ottenute con ceppi commerciali, e mantenendo livelli contenuti di acidità volatile. Dopo 12 mesi di affinamento sui lieviti, i ceppi autoctoni hanno mostrato un rilascio più elevato di proteine e mannoproteine, associato a una migliore formazione e stabilità della schiuma.
MERCATI CONSUMI marketing
Una panoramica sul mercato mondiale del caffè
Focus Uganda
Secondo un recente report stilato dal Dipartimento statunitense dell’Agricoltura – USDA – la produzione e il ruolo economico del caffè in Uganda è in continua espansione e, per il 2025/26, si prevede che si arriverà a 1,1 milioni di sacchi da 60 kg di caffè Arabica e 5,8 milioni di sacchi di Robusta, mantenendo il quarto posto al mondo nella produzione di quest’ultima varietà dietro Vietnam, Brasile e Indonesia. Il caffè è un settore cruciale per l’economia ugandese, che nel 2024 ha generato quasi il 20% delle entrate in valuta estera, con esportazioni per 1,1 miliardi di dollari. I principali mercati di sbocco sono l’Unione Europea, gli Stati Uniti, il Sudan e l’India.
An overview of the global coffee market
Focus on Uganda
According to a recent report by the U.S. Department of Agriculture (USDA), coffee production and the economic role of coffee in Uganda are continually expanding. By 2025/26, production is expected to reach 1.1 million 60-kg bags of Arabica coffee and 5.8 million bags of Robusta, maintaining Uganda’s fourth-largest Robusta production worldwide behind Vietnam, Brazil, and Indonesia. Coffee is a crucial sector for the Ugandan economy, which generated nearly 20% of foreign exchange earnings in 2024, with exports worth $1.1 billion. The main export markets are the European Union, the United States, Sudan, and India. Over the past five years, coffee cultivation in Uganda has increased by 5%, reaching 590,000 hectares. Production is distributed across

Negli ultimi cinque anni, la superficie coltivata a caffè in Uganda è aumentata del 5%, raggiungendo i 590.000 ettari. La produzione è distribuita su gran parte del territorio, ma si concentra soprattutto in tre regioni: il Sud-Ovest, dove si coltivano sia Robusta che Arabica e che rappresenta quasi metà della produzione nazionale, e le regioni di Greater Masaka e Central, dove prevale il Robusta e ciascuna contribuisce per circa il 15% del totale.
Più dell’85% della produzione proviene da 1,8 milioni di piccole aziende familiari, con superfici comprese tra 0,5 e 2,5 ettari. Spesso queste aziende praticano coltivazioni intercalari con banane, fagioli e vaniglia per migliorare fertilità e umidità del suolo, un sistema che diversifica le entrate, ma può ridurre le rese per ettaro.
Negli ultimi vent’anni, il governo ugandese ha attuato diversi programmi per rafforzare la competitività e la sostenibilità del settore, tra cui la Coffee

Production Campaign e, successivamente, la National Coffee Policy. Le strategie puntavano ad aumentare la produzione, migliorare la gestione post-raccolta, promuovere il consumo interno ed estero e sviluppare l’accesso al credito.
L’Uganda Coffee Development Authority (UCDA) ha guidato queste iniziative, facilitando accordi bilaterali per ridurre i dazi sul caffè, sostenendo la promozione del caffè ugandese e incentivando la torrefazione locale. Inoltre, ha collaborato con cooperative e piccole imprese per valorizzare terre inutilizzate, sostenuto la ricerca su nuove varietà di semi e contrastato la contraffazione nella distribuzione di fertilizzanti e fitosanitari.
L’obiettivo originario dell’UCDA era raggiungere 20 milioni di sacchi entro il 2030. Il fatto che la produzione sia quasi raddoppiata negli ultimi dieci anni dimostra progressi notevoli, anche se nel novembre
much of the country, but is primarily concentrated in three regions: the Southwest, where both Robusta and Arabica are grown and which accounts for almost half of the national production, and the Greater Masaka and Central regions, where Robusta predominates and each contributes approximately 15% of the total.
More than 85% of production comes from 1.8 million small family farms, with areas between 0.5 and 2.5 hectares. These farms often practice catch crops with bananas, beans, and vanilla to improve soil fertility and moisture, a system that diversifies income but can reduce yields per hectare.
Over the past twenty years, the Ugandan government has implemented several programs to strengthen the competitiveness and sustainability of the sector, including the Coffee Production Campaign and, subsequently, the National Coffee Policy. The strategies aimed to increase production, improve post-harvest management, promote domestic and foreign consumption, and develop access to credit.
The Uganda Coffee Development Authority (UCDA) has led these initiatives, facilitating bilateral agreements to reduce coffee duties, supporting the promotion of Ugandan coffee, and incentivizing local roasting. It has also partnered with cooperatives and small businesses to develop unused land, supported research into new seed varieties, and combated counterfeiting in the distribution of fertilizers and plant protection products.
L’Italia torna leader mondiale nella produzione di vini
Con una produzione che ha sfiorato i 44 milioni di ettolitri (43.959.424,91 per la precisione), l’Italia si conferma primo produttore mondiale di vino nel 2024. Un risultato straordinario che arriva in un contesto globale difficile, segnato da calo dei consumi, condizioni climatiche avverse e contrazione delle superfici vitate nei principali Paesi produttori.
Italy returns to world leading wine production
With production reaching nearly 44 million hectoliters (43,959,424.91 to be precise), Italy will remain the world’s leading wine producer in 2024. This extraordinary result comes amid a challenging global context, marked by declining consumption, adverse weather conditions, and a decline in vineyard areas in the main producing countries.
Unlike other major players in the sector, Italy has not only maintained its vineyard area stable – 728,000 hectares – but has actually seen growth, becoming the only country among the seven main producing countries to improve its yield. This position is achieved thanks to the wealth of native grape varieties, the variety of production, and a distinctive production approach that combines tradition, terroir, and innovation.
A differenza di altri grandi player del settore, l’Italia non solo ha mantenuto la sua superficie vitata stabile – 728.000 ettari – ma ha addirittura registrato una crescita, risultando l’unico tra i sette principali Paesi produttori a migliorare il proprio rendimento. Un primato ottenuto grazie alla ricchezza dei vitigni autoctoni, alla varietà delle produzioni e a un approc-

NOTIZIE DAL MONDO
Filiera Federvini: un settore strategico fra leadership internazionale e sfide globali
Il settore italiano dei vini, spiriti e aceti si conferma un pilastro dell’agroalimentare nazionale, con una filiera del valore di 21,5 miliardi di euro, oltre 40.000 imprese e più di 81.000 occupati diretti. Nel 2024, l’export ha raggiunto i 10,5 miliardi, con un saldo commerciale positivo di 8,9 miliardi, mantenendo la leadership italiana nonostante le tensioni geopolitiche, l’inflazione e l’aumento dei costi energetici.
Durante l’Assemblea Generale di Federvini, Giacomo Ponti è stato nominato nuovo presidente, subentrando a Micaela Pallini. Ponti, esponente di una storica azienda dell’aceto, è il primo rap-

Federvini supply chain: a strategic sector between international leadership and global challenges
The Italian wine, spirits, and vinegar sector remains a cornerstone of the national agri-food industry, with a supply chain valued at €21.5 billion, over 40,000 companies, and more than 81,000 direct employees. In 2024, exports reached €10.5 billion, with a positive trade balance of €8.9 billion, maintaining Italy’s leadership despite geopolitical tensions, inflation, and rising energy costs.
During Federvini’s General Assembly, Giacomo Ponti was appointed as the new president, succeeding Micaela Pallini. Ponti, a representative of a historic vinegar company, is the first representative from this sector to lead the Federation. The top management has also been renewed: Aldo Davoli and Piero Mastroberardino are vice presidents, Albiera Antinori is president of the Wine Group, Leonardo Vena of the Spirits Group, and Sabrina Federzoni of the Vinegar Group.
The Italian economy is showing mixed signs: GDP grew by 0.9% in 2024 and is expected to show similar growth in 2025, while consumption remains cautious, with a slight recovery in confidence. On the domestic market, sales in large-scale retail trade are stable: wine is worth €694 million (-1%), driven by quality sparkling wines. Spirits are down 3.2%, with positive performances for gin and aperitifs, but grappa and sweet
presentante di questo comparto a guidare la Federazione. Sono stati rinnovati anche i vertici: Aldo Davoli e Piero Mastroberardino vicepresidenti, Albiera Antinori presidente del Gruppo Vini, Leonardo Vena del Gruppo Spiriti e Sabrina Federzoni del Gruppo Aceti.
L’economia italiana mostra segnali contrastanti: il PIL è cresciu-
to dello 0,9% nel 2024 e si prevede una dinamica simile nel 2025, mentre i consumi restano prudenti, con una lieve ripresa della fiducia. Sul mercato interno, le vendite nella GDO risultano stabili: il vino vale 694 milioni di euro (-1%), trainato dagli spumanti di qualità. Gli spirits segnano un calo del 3,2%, con performance positive per il gin e gli aperitivi,
Giacomo Ponti, nuovo Presidente di Federvini./Giacomo Ponti, new President of Federvini.