ENTRA.

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ENTRA .

will m c phail

Traduzione di

entra.

ENTRA.

Collana «Prospero’s Books» n. 130 I edizione: maggio 2023

Sceneggiatura e disegni: Will McPhail Illustrazione di copertina: Will McPhail

Impaginazione e lettering: Maria Letizia Mirabella

Edizione originale: IN.

Copyright © 2021 by Will McPhail

Per l’edizione italiana

Copyright © 2023 Tunué S.r.l.

Direzione editoriale: Massimiliano Clemente

Tunué

Via degli Ernici 30 – 04100 Latina – Italia

tel. 0773 661760

info@tunue.com | www.tunue.com

Stampato in Lituania

Gli ultimi titoli della collana «Prospero’s Books»:

133 – ENTRA.

132 – 7CRIMINI. Il rapimento

131 – I solchi del destino (n. ed.)

130 – La storia del topo cattivo

129 – Un nido di nebbia

128 – Rughe edizione speciale 15 anni

127 – American Born Chinese

126 – Tamed Scorpio

125 – 7CRIMINI. L’associazione a delinquere

124 – Lo scorpione addomesticato

123 – 7CRIMINI. L’estorsione

122 – Nei boschi

121 – Magic Fish. Le storie del pesce magico

120 – La morte è solo l’inizio

119 – Colori invisibili

118 – Menta

117 – Escher. Mondi impossibili

116 – 7CRIMINI. La violenza

115 – Gli incubi di Kafka 114 – Dance!

113 – Universo!

112 – 7CRIMINI. La truffa

111 – Ritorno all’Eden

110 – Il grande Gatsby

109 – La mia ultima estate con Cass 108 – A casa

107 – Flamer

106 – La Leonessa di Dordona

105 – La luna e i falò

104 – Cuore di tenebra

103 – Dragon Hoops

102 – Un singolo passo

101 – Rose

100 – Il tesoro del Cigno Nero

Da piccolo andavo sempre a questo parco acquatico che si chiamava "onde" che aveva le onde, ma a me non mi interessavano le onde.

io volevo gli scivoli d’acqua e in particolare uno scivolo d’acqua che dalle mie parti chiamavamo "la scodella".

cominciava come un normalissimo scivolo tubolare, ma poi come finale ti sparavano in una gigantesca struttura cavernosa a forma di scodella con un buco in fondo.

funzionava con lo stesso principio di quei cosi a spirale per le monetine.

ma la monetina ero io! un ragazzino-penny luccicante e scivoloso.

adoravo la scodella perché in mezzo al caos di quella zuppa di cloro adolescenziale che è un parco acquatico...

... la scodella era un breve intermezzo di beatitudine. solitudine facile facile dove mi ritrovavo finalmente solo.

per pochi secondi non dovevo essere performativo.

non credo di essere mai stato tanto felice come nella scodella.

un fine settimana alle onde. io e i miei amici ce la sciallavamo dove l’acqua era bassa e a un certo punto io, nascondendo quanto ci tenevo, proposi di andare a provare gli scivoli.

quegli stupidi ci cascarono ed eccomi di nuovo che volavo di piedi verso l’abbraccio bagnato della scodella.

il tubo si spalancò e mi ritrovai a casa mia.

non ero solo. ma c’era qualcosa di storto. di diverso.

c’erano altre monetine.

anche loro dovevano essere passati per un momento davanti ai ragazzini della scodella.

poi sbucarono anche i miei amici e senza dircelo apertamente decidemmo di tornare agli spogliatoi.

ma nessuno disse niente.

torniamo al presente. mi serve un bar come si deve per andare a fare il triste. a utoconsa pevolezz a molesta

non perché sia triste, sia chiaro.

ma perché un uomo triste che fa il triste in un bar triste è un fenomeno di cui ho sentito parlare e mi piacerebbe molto recitare la parte per una sera.

sarebbe assurdo.

il palcoscenico per questo one-man show dev’essere perfetto. mi serve non un bar: una tragedia. arredamento agghiacciante. un buco nero di brand awareness che dice "nel weekend tengo io i bambini, ma sam non si è ancora abituato".

mi serve un... merda: un’insegna in helvetica?

dio mio.

è perfetto.

dimmi: "giornataccia?"

dimmi: "giornataccia?" dimmi: "giornataccia?" giornataccia?

che ti porto?

se fossi un uomo triste, cosa berrei?

è una russian imperial milk stout. molti prendono l’aperol spritz.

e cos’è?

una cosa alla frutta, con le bolle...

ma vuoi rovinare tutto?

ma, oh, lasciami la bottiglia, ti va? non è... non c’è la bottiglia. è un cocktail.

me la dai una birretta, graham?

non è male.

la birra. te la posso consigliare, la mmm...

... la russian milk stout.

stai mica...?

se aspetto qualcuno? sì.

sì, sì.

le ragazze non vanno al bar da sole.

buono a sapersi. stavo per farti mandare qualche super cocktail..

resta nel personaggio!

no. magari invece drogami, ragazzo solitario.

come mai gli uomini vanno al bar da soli?

già, cazzo, perché? perché la gente è triste?

ma io sto, mmm...

cambiamento climatico? allergie ai crostacei?

è che è stata... è stata una giornataccia e...

ho confuso l’olio per la barba con l’olio di cbd la settimana scorsa. vale?

nemmeno avevo notato la differenza.

mi sa che sto...

tu mica sei triste.

“Will McPhail ha un tratto sensibile e di impeccabile precisione emotiva. Con questo libro ha creato un mondo esilarante, toccante, che regala

autrice di Passing for Human: A Graphic Memoir

Nick è un giovane illustratore incapace di sentire connessione con le persone. Che sia il barista sotto casa, i suoi parenti o Wren, l’oncologa la sensazione che esista un regno nascosto di interazioni umane al di là della uguali sperando di trovarci un senso. Ma è solo nel momento in cui smette di recitare e parla delle cose importanti che i mondi complessi e accesi delle quest’epoca di isolamento.

collabora con il New Yorker dal 2014 pubblicando schizzi, in Scozia a Edimburgo.

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