

MARIANO IL CAMMINO DELLE ALPI
Trekking alla scoperta del culto mariano in provincia di Sondrio


L’ITINERARIO
Il percorso si suddivide in due vie di percorrenza: la Via Occidentale, da Piantedo a Tirano, con una lunghezza complessiva di 91 km e la Via Orientale da Bormio a Tirano, di 72 km.
La Via Occidentale può essere suddivisa in 5 tappe: Piantedo-Morbegno, Morbegno-Berbenno, Berbenno-Sondrio, Sondrio-Teglio e Teglio-Tirano. La Via Orientale è invece composta da 3 tappe: Bormio-Cepina, Cepina-Grosotto, Grosotto-Tirano.
L’itinerario si innesta su altre reti di sentieri e percorsi, in primis la Via dei Terrazzamenti che rappresenta la zona più tipica del paesaggio valtellinese, caratterizzata dai terrazzamenti vitati ma anche da edifici storici, civili e religiosi, di notevole pregio e interesse, fortemente rappresentativi e carichi di valore simbolico. Il periodo consigliato per percorrere la Via Occidentale è da marzo a novembre, mentre per la Via Orientale è da giugno a ottobre.
Come è nato il Cammino?
Il progetto del Cammino mariano delle Alpi è nato su idea dell’Associazione “cammIKAndo”, per poi essere accolto dal Comune di Tirano e dalla Rettoria del santuario della Madonna di Tirano, e assumere infine una dimensione di ampio respiro con il coinvolgimento della Diocesi di Como e della Provincia di Sondrio, che ha progettato e realizzato l’itinerario.
The Cammino Mariano delle Alpi consists of two sections: the 91-km Via Occidentale (western section) from Piantedo to Tirano and the 72-km Via Orientale (eastern section) from Bormio to Tirano.
The Via Occidentale is divided into five stages: Piantedo-Morbegno, Morbegno-Berbenno, BerbennoSondrio, Sondrio-Teglio, and Teglio-Tirano. The Via Orientale is composed of three: Bormio-Cepina, Cepina-Grosotto, Grosotto-Tirano.
The itinerary follows the existing trail network and waymarked routes, including the Via dei Terrazzamenti, which passes through quintessential Valtellina landscapes with their terraced vineyards and a wealth of historic, religious, and civic buildings rich in symbolism. The Via Occidentale is best traveled in the period from March to November, while the Via Orientale, in the upper valley, is best traveled from June to October.
Origins
Conceived by the Tirano-based cammIKAndo association, the Cammino Mariano delle Alpi project was embraced by the municipal administration of Tirano as well as the Rectorate of the Basilica della Madonna di Tirano. It has grown to its current dimensions thanks to the involvement of the Diocese of Como and work of the Province of Sondrio, which designed and implemented the itinerary.
THE ITINERARY


La credenziale è il “passaporto del pellegrino”, documento che attesta la percorrenza del Cammino mariano delle Alpi tramite i 6 timbri per la Via Occidentale e i 4 timbri per la Via Orientale. I timbri certificano il passaggio del pellegrino dalle varie tappe. A fronte della presentazione della Credenziale nell’ultima tappa, al santuario della Madonna di Tirano, verrà rilasciato il Testimonium (certificazione dell’avvenuto pellegrinaggio) dal Rettore del santuario della Madonna di Tirano.
The credential, or pilgrim’s passport, is a record of your journey on the Cammino Mariano delle Alpi that can be stamped when you finish each stage. By presenting the completed passport to the Rector at the Sanctuary of the Madonna di Tirano, you will be issued a Testimonium to certify completion of the pilgrimage.

Le Credenziali Pilgrim’s Passport e i Testimonium and Testimonium
Come riconoscere la segnaletica del Cammino?
I cartelli che segnalano il percorso del Cammino mariano delle Alpi si distinguono grazie alla presenza del logo ufficiale: il marchio è azzurro su sfondo bianco con dicitura “CAMMINO MARIANO DELLE ALPI”. Lungo il percorso si trovano anche cartelli di colore marrone con il logo bianco su sfondo azzurro del Cammino mariano e il simbolo del pedone.
Il marchio, di colore azzurro che per tradizione è il colore di Maria, è rappresentato da un tratto continuo di diverso spessore che all’inizio delinea il profilo di Maria e del suo velo per poi proseguire disegnando lo skyline delle Alpi e concludersi con il sentiero che rappresenta il cammino di pellegrinaggio.
Signposting
The route is clearly marked with blue-and-white signs: CAMMINO MARIANO DELLE ALPI is written next to the logo, which is blue on a white background. Along the route you’ll also see brown signs with the recognizable white logo on a blue background next to the symbol of a pedestrian.
Blue is the color traditionally associated with Mary. The logo is a line tracing out Mary wearing a veil, the profile of the Alps, and the pilgrimage route itself.

Il Cammino mariano

The Cammino Mariano delle Alpi delle Alpi
Il Cammino mariano delle Alpi è un progetto di grande valenza religiosa culturale e turistica, nato per realizzare in Valtellina un nuovo itinerario di trekking con tappe in significativi luoghi di culto mariano e approdo al santuario della Madonna di Tirano, monumento religioso tra i più importanti della provincia e luogo di riconoscimento collettivo da quando nel 1946 papa Pio XII ha proclamato la Madonna di Tirano “Celeste Patrona della Valtellina”.

P.SSO SPLUGA
COIRA - ZURIGO LECCO
SANTUARI E CHIESE SANCTUARIES AND CHURCHES
VIA OCCIDENTALE
VIA ORIENTALE
FIUME ADDA/ADDA RIVER
P.SSO FORCOLA
P.SSO DEL BERNINA S. MORITZ
P.SSO STELVIO
P.SSO FOSCAGNO
P.SSO APRICA
BERGAMO
P.SSO MORTIROLO
The Cammino Mariano delle Alpi (Marian Way of the Alps) pilgrimage route is an important religious, cultural, and touristic feature of Valtellina. Those undertaking the memorable journey on foot through the valley will encounter numerous shrines dedicated to the Virgin Mary as they make their way to the Basilica of the Madonna di Tirano – one of the

GAVIA
P.SSO
1 - PIANTEDO
Santuario di Santa Maria delle Grazie e del Suffragio in Valpozzo
2 - ANDALO VALTELLINO
Parrocchiale della Beata Vergine Immacolata
3 - MORBEGNO
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
4 - MORBEGNO
Santuario della Beata Vergine Assunta
5 - TALAMONA
Parrocchiale della Natività di Maria Vergine
6 - PANIGA Chiesa della Madonna delle Grazie
7 - PANIGA
Chiesa della Madonna delle Grazie
8 - GAGGIO
Chiesa della Madonna del Buon Consiglio
9 - BUGLIO IN MONTE
Parrocchiale di San Fedele
10 - BERBENNO DI VALTELLINA
Parrocchiale della Beata Vergine Assunta
11 - SONDRIO
Santuario di Santa Maria della Sassella
12 - SONDRIO
Parrocchiale della Beata Vergine del Rosario
13 - MONTAGNA IN VALTELLINA
Chiesa della Madonna di Caravaggio
14 - MONTAGNA IN VALTELLINA
Chiesa della Madonna del Carmine
15 - POGGIRIDENTI
Chiesa della Madonna del Buon Consiglio
16 - TRESIVIO Santuario della Santa Casa
17 - PONTE IN VALTELLINA
Chiesa della Madonna del Buon Consiglio
18 - TEGLIO Chiesa di Santa Maria di Ligone
19 - TEGLIO Parrocchiale di Santa Eufemia TIRANO
Santuario della Madonna di Tirano

Spluga
COIRA - ZURIGO
LECCO COMO MILANO
P.sso S.Marco
P.sso Maloja
CHIAVENNA
VALMASINO
MADESIMO
S.Marco
S. MORITZ
P.sso del Bernina
P.sso del Foscagno
P.sso della Forcola
Consulta l’itinerario del Cammino Scarica qui la tua Credenziale

P.sso Stelvio
POSCHIAVO
CHIESA
P.sso Gavia
GROSIO
P.sso Aprica P.sso Mortirolo
BRESCIA BERGAMO
CHIESA DELLA VIA OCCIDENTALE
CHIESA DI TAPPA DELLA VIA OCCIDENTALE
IL CAMMINO MARIANO VIA OCCIDENTALE
FIUME ADDA
4 km
Piantedo - Morbegno
Distanza
Distance 20 km
Tempo percorrenza
Walking time 7 ore/hours


1 - PIANTEDO
Santuario di Santa Maria delle Grazie e del Suffragio in Valpozzo
Piantedo, a pochi chilometri dalla punta settentrionale del Lago di Como, è la località di partenza della Via Occidentale del Cammino mariano delle Alpi. Il santuario mariano in località Valpozzo (1) subito segnala la forte devozione dei valtellinesi per la Vergine Maria. Della primitiva chiesa, edificata lungo un antico itinerario e ampliata a più riprese, rimane solo l’affresco sopra l’altar maggiore, una Madonna in trono col Bambino tra i santi Giacomo e Antonio abate databile al XV secolo.
Dal santuario di Piantedo l’itinerario si snoda lungo il versante orobico della Valtellina, attraversando piccoli agglomerati rurali fino alla parrocchiale della Beata Vergine Immacolata (2), nell’antico nucleo di Andalo. La chiesa, costruita nella seconda metà del Seicento, è di semplici linee barocche e ancora conserva il “recinto sacro”, su cui si affaccia un piccolo ossario chiuso da elegante cancellata. L’interno è stato arredato e decorato
PIANTEDO
Santuario di Santa Maria delle Grazie e del Suffragio in Valpozzo MORBEGNO
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
Just a few kilometers from the northern tip of Lake Como, Piantedo marks the start of the Via Occidentale, the western section of the Cammino Mariano delle Alpi. The devotion of the Valtellinesi to the Virgin Mary is immediately evident in the Marian sanctuary di Valpozzo [1]. Little remains of the original church—erected along an old pilgrimage route and enlarged several times—other than the fresco above the high altar, depicting an Enthroned Madonna and Child with Saints James and Anthony the Great, dating to the 15th century.
From the sanctuary, the route winds along the south side (Orobic Alps) of the valley through small rural villages to the parish church of the Blessed Virgin Immaculate [2] in Andalo. Built in the second half of the 17th century, the church features simple baroque lines and traces of its “holy enclosure”, delimited by the retaining walls surrounding the churchyard and including a small ossuary with an elegant gate. The church was furnished and decorated between the 18th and 19th century by painters chosen by local patrons; the beautiful oval depicting the Immaculate Conception is by Pietro Ligari, a highly esteemed painter in 18th-century Valtellina.
2 - ANDALO VALTELLINO
Parrocchiale della Beata
Vergine Immacolata


Il sentiero verso Morbegno passa dalla chiesetta di San Pietro in Vallate
The roofless church of San Pietro in Vallate on the way to Morbegno
dai pittori più graditi alla committenza locale tra Sette e Ottocento; delizioso l’ovale con l’Immacolata del celebre Pietro Ligari, gloria del Settecento valtellinese. Da qui il percorso prosegue incrociando la strada provinciale che conduce verso la Val Gerola, patria del formaggio Bitto DOP, da dove s’innesta anche un’altra variante (ben segnalata) del Cammino mariano, per poi scendere a Morbegno, cittadina con un vivace centro storico e ricca di botteghe e negozi di prodotti tipici, nonché meta di arrivo della prima tappa con la defilata chiesa della Beata Vergine delle Grazie (3), meglio conosciuta come la “gisèta” o chiesetta dei “Pasquìn”.
Nasce nel 1665 come oratorio privato, ma il suo volto originario è andato perduto con l’ampliamento attuato fra Otto e Novecento, che ha comportato il rifacimento della facciata e nuove decorazioni parietali. È stata tradizionalmente luogo di incontro per i ragazzi dei ceti contadini, iscritti alla confraternita dei Luigini, prima di entrare da adulti nella confraternita della Madonna Assunta. L’immagine più cara alla devozione popolare è la statua lignea della Madonna in trono col Bambino, custodita sopra l’altar maggiore entro apposita nicchia.

From Andalo, the path crosses the provincial road to Val Gerola, the home of Bitto DOP cheese. A well-marked variant of the Cammino Mariano branches off from here but the main route descends into Morbegno, a lively town with a vibrant historic center and small boutiques selling local wares and produce. The first stage ends at the Church of Our Lady of Grace [3], referred to in the local dialect as “la gisèta” (little church) or “chiesetta dei Pasquìn”. It was built in 1665 as a private oratory but its original features were lost when the church was enlarged and remodeled in the 19th and 20th centuries with a new façade and wall decorations. It was traditionally a meeting spot for the children of farmers who were members of the confraternity of Our Lady of the Assumption. The image most revered by the faithful of Morbegno is a wooden sculpture of the Enthroned Madonna and Child in a niche above the main altar.


3 - MORBEGNO
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie
Morbegno - Berbenno di Valtellina
Distanza Distance 25 km


4 - MORBEGNO
Santuario della
Beata Vergine Assunta
Tempo percorrenza
Walking time 9 ore/hours
Chiesa della
Beata Vergine
delle Grazie
La seconda tappa, tra le più lunghe della Via Occidentale del Cammino mariano delle Alpi, attraversa Morbegno fino a raggiungere il santuario della Beata Vergine Assunta (4), al margine dell’abitato, lungo l’antica strada pedemontana che da Piantedo si dirigeva verso Talamona.
In un’area a margine del borgo, intorno al 1418 sorge una prima chiesa che si rivela presto inadeguata al flusso di pellegrini richiamati dalla fama dei molti miracoli concessi dalla Vergine. All’inizio del Cinquecento prende forma l’attuale santuario, di limpide linee bramantesche, perla del Rinascimento valtellinese e lombardo per l’impronta lasciata da artisti al tempo richiestissimi: Tommaso Rodari, per le sculture lapidee in facciata (1517); l’intagliatore Giovan Angelo Del Maino affiancato dal fratello Tiburzio per la grandiosa ancona lignea (151619), dipinta da Gaudenzio Ferrari e Fermo Stella (1520-26). Il livello si mantiene alto anche nei secoli successivi, con felici aggiunte di gusto barocco.
Mantenendosi sul versante orobico, l’itinerario approda alla moderna chiesa neogotica della Natività di Maria Vergine di Talamona (5), per poi attraversare il fiume Adda e conquistare il versante retico della Valtellina con i suoi caratteristici terrazzamenti vitati.

This long stage passes through Morbegno and continues on to the sanctuary of Our Lady of the Assumption [4] at the edge of town along the old road from Piantedo to Talamona. The original church was built c. 1418 but soon proved too small for the many pilgrims drawn by word of the Virgin’s miracles. Today’s sanctuary took form in the early 16th century. Its clear Bramantesque lines and the works of renowned artists have made it a jewel of the Valtellina and Lombard Renaissance: Tommaso Rodari created the stone statues on the façade (1517) while the splendid wooden altarpiece was carved by Giovan Angelo Del Maino and his brother Tiburzio (1516-19) and painted by Gaudenzio Ferrari and Fermo Stella (1520-26). The high artistic level was maintained in the following centuries, merging beautifully into the baroque era.
The path continues on the Orobic side of the valley to Talamona and the modern, neogothic church of the Nativity of Virgin Mary [5]. You then cross the Adda River and climb through the distinctive terraced vineyards on the north side (Rhaetian Alps) of the valley. In Paniga, you will encounter two churches both dedicated to Our Lady of Grace. The old church of the Madonna delle Grazie [6] stands in the center of town and was consecrated in 1866, when Paniga was little more than a cluster of houses inhabited by fishers and farmers. The new church of the Madonna delle Grazie [7], built in the late 1960s, integrates into the natural landscape in a beautiful union of tradition and the contemporary, as seen in both its materials (stone) and form (sinuous lines, the circular turret rising from the center). It was designed by the renowned architect Luigi Caccia Dominioni (1913-2016),
5 - TALAMONA
Parrocchiale della Natività di Maria Vergine


6 - PANIGA
Chiesa della Madonna delle Grazie



A Paniga si incontrano due chiese con identica intitolazione. La vecchia chiesa della Madonna delle Grazie (6) si trona nel cuore della contrada ed è stata benedetta nel 1866, quando Paniga contava poche case di contadini e pescatori . La nuova chiesa della Madonna delle Grazie (7) è stata costruita alla fine degli anni Sessanta e sorge isolata nel verde, inserita con maestria nel paesaggio circostante con un riuscito connubio fra tradizione e contemporaneità, sia nella materia costruttiva (la pietra) che nella forma (le linee sinuose, la torretta circolare che emerge dall’impianto). Il progetto è del grande architetto Luigi Caccia Dominioni (1913-2016), milanese di nascita ma legatissimo per ragioni familiari alla Valtellina e in particolare a Morbegno. Unica nota del passato: un’immagine della Madonna del latte, proveniente dalla vecchia chiesa del paese.
L’itinerario prosegue per un tratto pianeggiante per poi guadagnare quota e raggiungere Gaggio, ove sorge la chiesa della Madonna del Buon Consiglio (8), costruita a fine Settecento grazie al generoso lascito di un fedele emigrato a Roma, che stabilì di intitolare la nuova chiesa alla Madonna del Buon Consiglio, il cui culto dal Lazio si andava diffondendo proprio in quegli anni. La pala d’altare datata 1813 raffigura due angeli colti nell’atto di trasportare un piccolo quadretto con la nota immagine della Vergine che teneramente accosta il suo volto a quello del Bambino.
7 - PANIGA
Chiesa della Madonna delle Grazie
who was Milanese by birth but had strong family ties to Valtellina and particularly to Morbegno. The only bit of the past in the church is a painting of the Nursing Madonna from the old church.
The Cammino continues for a relatively level stretch before climbing to Gaggio and the church of Our Lady of Good Counsel [8]. Dating to the late 18th century—when devotion to this image of Mary was just spreading to Valtellina from Lazio—the church was built thanks to the generous bequest of a churchgoer who had emigrated to Rome and specified that the church should be dedicated to the Mater Boni Consilii. The altarpiece (1813) too hails from Rome, adorned with angels carrying the small miraculous painting depicting the Virgin and Child tenderly cheek to cheek.
After three enchanting kilometers in the forest, the trail arrives in Buglio in Monte, which looks out over a natural terrace known as the Selvetta.
The town has grown up around the church of San Fedele (Fidelis of Como) [9], which dates to the Middle Ages but was rebuilt in the 17th century. Its furnishings are of great artistic merit, such as the Polyptych of the Magdalene by Vincenzo De Barberis (c. 1525-30) or the wooden bishop’s chair sculpted by Giovan Battista Del Piaz (1710). While the church is not
8 - GAGGIO
Chiesa della Beata
Vergine del Buon
Consiglio




Dopo aver percorso per tre chilometri un suggestivo sentiero nel bosco, si raggiunge Buglio in Monte che, dall’alto di un balcone naturale, si affaccia sul piano della Selvetta. Il paese si è sviluppato intorno alla chiesa di San Fedele (9), di origine medioevale ma ricostruita nel Seicento. L’interno conserva arredi di pregio, come il Polittico della Maddalena di Vincenzo De Barberis (1525-30 ca.) o la cattedra lignea scolpita da Giovan Battista Del Piaz (1710). L’edificio non è intitolato alla Vergine, ma le numerose immagini mariane raccontano di una fede che mai si è intiepidita e che, durante la seconda Guerra Mondiale, si è indirizzata con rinnovata intensità verso la statua della Madonna delle Grazie, come dimostrano i moderni cuori in lamina metallica. Altri otto chilometri ed ecco apparire, isolata su un promontorio roccioso a margine dell’abitato di Berbenno, la parrocchiale della Beata Vergine Assunta (10), meta di approdo della seconda tappa. Di origine medioevale ma ricostruita fra Sei e Settecento, conta sei cappelle riccamente arredate e diverse statue della Madonna: la più antica è una Madonna del latte alloggiata in una nicchia sul fondo del presbiterio, le cui pareti sono fasciate da un giro di stalli corali di metà Seicento. Sotto l’ombreggiato portico antistante la facciata, si fa notare il pregevole portone in legno, tra i più belli della provincia, e l’immagine dell’Assunta portata in Cielo dagli angeli, affrescata sopra l’ingresso a far memoria dell’intitolazione della chiesa.
Una tappa complessivamente lunga ma appagata dalla bellezza dei caratteristici terrazzamenti vitati, simbolo della viticoltura valtellinese, e degli edifici sacri che si incontrano lungo il percorso.
9 - BUGLIO IN MONTE Parrocchiale di San Fedele
dedicated to the Virgin, the many Marian images convey the enduring fervor of this faith. Indeed, during the Second World War, devotion to the statue of Our Lady of Grace increased in intensity, as testified by the accumulation of relatively modern metallic votive hearts.
The path continues for another eight kilometers to the endpoint of this stage: the parish church of the Assumption of the Blessed Virgin Mary [10], standing prominently on a rise at the edge of Berbenno. First erected in the Middle Ages, it was rebuilt in the 17th-18th century with six richly furnished chapels and a number of statues of the Madonna. The oldest is a Nursing Madonna in a niche at the back of the presbytery, lined with choir stalls dating to the mid-17th century. The front porch shelters two of the most impressive wooden doors in the Province of Sondrio and a fresco above the door of the Blessed Virgin of the Assumption carried heavenward by angels.
This long stage richly rewards you with the beautiful scenery of the valley’s characteristic terraced vineyards and a wealth of sacred buildings.



10 - BERBENNO DI VALTELLINA
Parrocchiale della Beata
Vergine Assunta
Berbenno di Valtellina - Sondrio
Distanza Distance 13 km
Tempo percorrenza Walking time 4,5 ore/hours

11 - SONDRIO
L’arrivo al santuario di Santa Maria della Sassella
Dalla parrocchiale della Beata Vergine Assunta di Berbenno si prosegue in direzione di Sondrio attraversando i terrazzamenti vitati con i caratteristici muretti a secco, la cui arte di costruzione è stata dichiarata patrimonio UNESCO.
Dopo dieci chilometri si raggiunge lo splendido santuario di Santa Maria della Sassella (11), che da secoli si erge fra le vigne a sentinella della conca di Sondrio, sospeso su una rupe nel punto in cui l’antica Via Valeriana, dopo un tratto in salita, piegava per poi scendere verso la città.
Parrocchiale della Beata Vergine Assunta
Parrocchiale della Beata Vergine del Rosario

Stage 3 of the Cammino Mariano leads from the church of the Assumption of the Blessed Virgin Mary in Berbenno to Sondrio through terraced vineyards with their characteristic drystone retaining walls, which are inscribed on the UNESCO World Heritage List. After ten kilometers, you will reach the splendid sanctuary of Santa Maria della Sassella [11], standing on a rocky perch amidst the vineyards to watch over the Sondrio basin from the point where the old Via Valeriana turned to descend into Sondrio.
The current church was built between 1480 and 1521 and is very dear to the inhabitants of this part of the valley, but its origins go much farther back. The remains of two earlier churches and what appears to be a sentry post to watch the road have been discovered beneath its floor. The porch, added in the late 17th century, offers a shady resting spot where you can admire the Nativity sculpted in the lunette above the early-16th-century portal. Renaissance inspiration is evident in the vibrant frescoes inside;

11 - SONDRIO Santuario di Santa Maria della Sassella

Il sentiero per giungere a Sondrio ricalca l’antico tracciato della Via Valeriana.
The trail to Sondrio follows the old Via Valeriana.
Sotto l’attuale chiesa, edificata fra Quattro e Cinquecento, sono stati trovati i resti di ben due altri edifici di culto e di una struttura forse deputata al presidio della strada, a conferma dell’antica origine della Sassella, chiesa carissima agli abitanti di questo tratto di valle. Il portico tardo seicentesco offre una sosta ombreggiata e permette di ammirare la Natività scolpita nella lunetta del portale di primo Cinquecento. All’interno il Rinascimento si palesa con vivaci affreschi che, nell’abside, si devono alla felice mano del comasco Andrea De Passeris (1511).
Oltrepassata la Sassella, tra vigneti e rocce affioranti il sentiero conduce a Sondrio, capoluogo di provincia, piccola città visitabile comodamente anche a piedi. La parrocchiale della Beata Vergine del Rosario (12) segna la meta di arrivo della terza tappa della Via Occidentale. Di recente costruzione (1954-60), la chiesa è stata progettata dall’ingegner Enrico Tirinzoni per rispondere alle esigenze di un quartiere di nuova urbanizzazione. Illuminato da vetrate colorate, l’edificio si rivela un piccolo scrigno d’arte contemporanea. In particolare si segnala la zona dell’altar maggiore, qualificata da mosaici e bronzi di Lydia Silvestri, grande scultrice valtellinese allieva di Marino Marini, scomparsa nel 2018.
those in the apse are the work of Andrea De Passeris (1511), an acclaimed painter from Como.
The trail then winds amid vineyards and rocky outcrops down to Sondrio Although it is the capital of the province that encompasses all of Valtellina, it is a relatively small city that can easily be toured on foot. The parish church of Our Lady of the Rosary [12] is the endpoint of this stage. Built in 1954-60, the church was designed by Enrico Tirinzoni to respond to the spiritual needs of a newly developing urban neighborhood.
With light pouring in through ample stained glass windows, the church is a veritable treasure chest of contemporary art. The area around the main altar is embellished with mosaics and bronze statues by Lydia Silvestri (1929-2018), a prominent Valtellina sculptor who studied under Marino Marini.
12 - SONDRIO
Parrocchiale della Beata
Vergine del Rosario


Sondrio - Teglio
Distanza Distance 22 km Tempo percorrenza Walking time 8 ore/hours


13 - MONTAGNA IN VALTELLINA
Chiesa della Madonna di Caravaggio
Particolarmente suggestiva e panoramica, la quarta tappa della Via Occidentale prosegue sul versante retico della Valtellina, tra vigneti e frutteti, nuclei rurali e borghi ben conservati.
Da Sondrio, attraverso l’affascinante quartiere rurale di Scarpatetti, si sale fino a Castel Masegra e alla frazione di Ponchiera; da qui l’itinerario si snoda lungo i terrazzamenti incrociando a Montagna in Valtellina ben due chiese a dedicazione mariana.
La chiesa della Madonna di Caravaggio (13) viene costruita a partire dal 1713 in contrada Massarescia, l’unica del paese rimasta ancora sprovvista di un edificio religioso. La devozione mariana s’era fino a quel momento indirizzata verso una Madonna in trono col Bambino affrescata sulla rustica facciata di una casa, ragion per cui l’immagine viene tratta in salvo e collocata sopra l’altar maggiore.
Sorprende trovare qui, in una chiesetta di contrada, numerosi altari illusionistici dipinti con felice mano dal milanese Ferdinando Crivelli intorno al 1744.

In one of the most picturesque and panoramic stages, you traverse southfacing slopes through vineyards and orchards, rural villages and well preserved burgs. The route starts in Sondrio and passes through the rural district of Scarpatetti before climbing to Castel Masegra and the village of Ponchiera. From here the path winds along the terraced slopes to Montagna in Valtellina, where you will find two churches dedicated to Mary.
The cornerstone of the church of the Madonna di Caravaggio [13] was laid in 1713 in Massarescia, the only contrada (district) that had yet to have its own church. At the time, the inhabitants expressed their devotion before a fresco of the Enthroned Madonna and Child on the exterior of an old house. This image was later removed and placed on the main altar of the new church.
In this humble, neighborhood church, you might be surprised to find the many trompe-l’oeil altars painted by the expert hand of Ferdinando Crivelli of Milan c. 1744, suggesting the patrons were quite open to innovative solutions.
Not far off, the church of Our Lady of Mount Carmel [14] stands in the heart of a religious complex of great allure and interest. Over time, the church has been encircled by the parish church of San Giorgio, the archpriest’s house, and a tangle of narrow lanes. It was built in the early 16th century to house a fresco believed to be miraculous: the Enthroned Virgin and Child with Simon of Trent (1481), incorporated into a cycle with Scenes from the Life of the Virgin by Sigismondo De Magistris (1514).

14 - MONTAGNA IN VALTELLINA
Chiesa della Madonna del Carmine

15 - POGGIRIDENTI
La chiesa della Madonna del Carmine (14) si trova nel cuore di un'area sacra di grande interesse e suggestione, stretta tra la parrocchiale di San Giorgio, la casa arcipretale e un groviglio di muri di epoche diverse. È sorta all’inizio del Cinquecento, inglobando una immagine ritenuta miracolosa: l’affresco della Vergine col Bambino in trono con ai piedi il beato Simonino (1481) che ancora si conserva al centro di un ciclo mariano con Episodi di vita della Vergine, firmato da Sigismondo De Magistris (1514). Il culto della Madonna del Buon Consiglio si diffonde in Valtellina dopo la metà del Settecento. Prova ne è la chiesa della Madonna del Buon Consiglio (15) a Poggiridenti, innalzata da maestranze ticinesi negli anni Settanta del Settecento, al posto di una cappelletta privata.
16 - TRESIVIO
Santuario della Santa Casa
L’edificio è minuscolo e slanciato oltremisura perché ha perduto la navata, demolita nel corso dell’Ottocento per creare uno slargo. Sopra l’altare stava un piccolo dipinto raffigurante la Madonna del Buon Consiglio, perduto a causa di un furto. L’immagine, tanto cara alla devozione popolare, è replicata all’esterno, sopra l’ingresso. Lasciata la chiesetta del Buon Consiglio, il Cammino sale fino al dosso di San Fedele e da lassù, nel volgere lo sguardo verso Tresivio, subito si avvista il maestoso santuario della Santa Casa (16), tra i più importanti della provincia di Sondrio. L’edificio si distingue da tutte le altre chiese barocche della Valtellina per la sua mole e per la facciata e i fianchi ritmati da un doppio ordine di nicchie. All’interno, la santa casetta della Vergine (tempio nel tempio) e la statua in legno della Madonna nera replicano l’assetto del celebre santuario di Loreto nelle Marche. Oggi come un tempo, a settembre la statua viene condotta in processione per le vie del paese, issata sul suo baldacchino e addobbata con veste, manto e corona.

Chiesa della Madonna del Buon Consiglio
Devotion to Our Lady of Good Counsel spread to Valtellina in the second half of the 18th century. One manifestation is the church of the Madonna del Buon Consiglio [15] in Poggiridenti, built by artisans from Ticino in the 1770s in place of a private chapel. Its nave was eliminated in the 19th century to make room for a small piazza, leaving the current church rather small for its height. After the small painting of the Mater Boni Consilii that used to hang above the altar was stolen, the image was replicated externally above the door.
The next stretch of the Cammino climbs to the church of San Fedele atop a promontory in Poggiridenti for a panoramic view over the valley. Looking eastward toward Tresivio you immediately note the majestic Sanctuary of the Holy House [16], one of the principal sanctuaries in the Province of Sondrio. It is distinguished from all other baroque churches in Valtellina for its size and its two tiers of niches on all four sides. Internally it replicates the layout of the famous Basilica of the Holy House in Loreto, with a copy of the Holy House (a temple in a temple) containing a wooden copy of the Black Madonna of Loreto. Every year in September, maintaining a timehonored tradition, the statue is carried aloft in a procession through the streets of Tresivio garbed in sumptuous cassock, mantle, and crown.
From Tresivio to Ponte in Valtellina, the Cammino Mariano rewards you with breathtaking panoramas as you make your way to another church dedicated to Our Lady of Good Counsel [17]. Marked by such sobriety that it may at first be confused with the surrounding houses, its façade contrasts with the exuberant baroque interior. There are four noteworthy oval paintings by Alessandro Paravicini beautifully set amid luminous frescoes by a father and son from the Milanese school: Ferdinando and Giuseppe Crivelli.

17 - PONTE IN VALTELLINA
Chiesa della Beata Vergine del Buon Consiglio
La chiesa sorge lungo una storica via acciottolata, preceduta da case patrizie abitate nel medioevo da esponenti della potente famiglia Quadrio.
The church stands on an old cobbled street lined with patrician residences inhabited by the powerful Quadrio family in the Middle Ages.



La tappa prosegue regalando incantevoli scorci panoramici fino a raggiungere il suggestivo borgo di Ponte in Valtellina e la chiesa della Madonna del Buon Consiglio (17), la cui facciata è tanto sobria che si confonde con le vicine abitazioni. L’interno invece sorprende per la ricercatezza del volto pittorico barocco, con quattro tele ovali di Alessandro Paravicini felicemente inserite entro luminosi affreschi sui toni pastello, eseguiti da raffinati quadraturisti di area milanese: Ferdinando e Giuseppe Crivelli.
Da Ponte l’itinerario scende fino a Chiuro per poi salire verso Teglio, altro splendido borgo e patria dei pizzoccheri. Ai margini del paese si incontra Santa Maria di Ligone (18), una “chiesa di contrada” che ha però significato tanto per gli abitanti di Teglio che qui si recavano in processione in occasione delle solenni feste della Madonna.
Di origine medioevale, nel Seicento viene ricostruita con il concorso dei fedeli, nel secolo successivo affrescata dal bergamasco Giuseppe Prina e dotata di arredi di gusto barocco, come il marmoreo altar maggiore o il pulpito in legno dipinto, proveniente dalla chiesa di San Fedele di Poggiridenti. Le cappelle sono chiuse da belle cancellate, testimoni di un fiorente artigianato del ferro. Proseguendo si giunge alla parrocchiale di Santa Eufemia (19), tappa di arrivo. Di antichissima fondazione, sorge sui resti di ben tre edifici precedenti. L’attuale ingloba significative porzioni della struttura romanica a tre navate, come attestano anche gli archetti visibili lungo la fiancata di destra. La facciata decorata a graffito è un unicum in valle; il protiro di linee slanciate inquadra uno splendido portale di primo Cinquecento. Non è dedicata alla Vergine, ma al centro del rosone è scolpita l’effigie della Madonna col Bambino e l’interno custodisce altri segni di fede mariana: le Madonne in trono rinascimentali affiorate sulla parete laterale di destra e la prima cappella di sinistra, intitolata alla Madonna Immacolata.
18 - TEGLIO
Chiesa di Santa Maria di Ligone
Leaving Ponte, the path descends to Chiuro and then climbs again to the splendid town of Teglio, home to one of Valtellina’s most famous dishes: pizzoccheri. You will first encounter the outlying hamlet of Ligone and the church of Santa Maria di Ligone [18], a “contrada church” of significance to the people of Teglio, who would visit it in procession during Marian celebrations. Originally built in the Middle Ages, it was rebuilt in the 17th century with the help of the locals. In the following century it was frescoed by the painter Guiseppe Prina of Bergamo and furnished in baroque style, as seen in the main altar in marble and the painted wooden pulpit, moved here from the church of San Fedele of Poggiridenti. The chapels all feature beautifully crafted railings, a testament to the thriving ironworking trade.
The final stretch of this stage leads to the parish church of Saint Euphemia [19]. Resting (literally) upon a long heritage, the current church is built on the remains of three earlier structures. It maintains the Romanesque style of its immediate predecessor, as evidenced by the layout with round arches separating the nave from the aisles and the arch motif on the outside right wall under the roofline.
The geometrical graffito adorning the façade is unique in the valley, while the porch supported on slender columns frames a splendid early-16thcentury portal. While not dedicated to the Virgin, the Madonna and Child are sculpted into the center of the beautiful rose window. Many other signs of Marian faith are found inside: the Renaissance Enthroned Madonnas on the right wall and in the first chapel on the left, dedicated to Mary Immaculate.


19 - TEGLIO
Parrocchiale di Santa Eufemia
Teglio - Tirano
Distanza Distance 11 km Tempo percorrenza Walking time 3,5 ore/hours

L’ultima tappa della Via Occidentale si snoda lungo la sponda retica della Valtellina dove si trovano tuttora presenze vive dell’antica tradizione vitivinicola, testimoniata da molteplici esempi di architettura rurale; il visitatore potrà degustare le eccellenze vinicole presso molte delle principali cantine valtellinesi.
Dopo aver attraversato sentieri e sterrate in mezzo ai vigneti che sovrastano Bianzone e Villa di Tirano si giunge finalmente al santuario della Madonna di Tirano, il monumento religioso più importante della provincia di Sondrio, meta di arrivo del Cammino mariano delle Alpi.

The final stage of the Via Occidentale winds along the south-facing (Rhaetian) slopes of the valley, where the time-honored winemaking tradition continues to thrive. The doors to the many estates are open to those who wish to sample the fine wines of Valtellina.
After following trails and dirt tracks through vineyards overlooking Bianzone and Villa di Tirano, you reach the sanctuary of the Madonna of Tirano, the most important religious monument in the Province of Sondrio, final destination of the Cammino Mariano delle Alpi for both the Via Occidentale, which you have just completed, and the Via Orientale, which starts in Bormio.

1 - BORMIO
Parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio
2 - BORMIO
Chiesa del Sassello o della Madonna della
Pazienza
3 - MADONNA DEI MONTI
Parrocchiale della Beata Vergine del Carmine
4 - UZZA
Chiesa della Madonna della Misericordia
5 - PREMADIO
Chiesa di San Gallo
6 - OGA
Chiesa della Madonna di Caravaggio
7 - CEPINA
Parrocchiale di Santa Maria Assunta
8 - GRAILÉ
Chiesa della Madonna della Biorca
9 - SONDALO
Parrocchiale di Santa Maria Maggiore
10 - TIOLO
Parrocchiale della Visitazione di Maria a Elisabetta
11 - GROSIO
Chiesa di San Giorgio
12 - GROSOTTO
Santuario della Beata Vergine delle Grazie
13 - MAZZO DI VALTELLINA
Chiesa di Santa Maria
14 - TOVO DI SANT’AGATA
Chiesa della “Madonnina” o della Beata Vergine di Caravaggio
15 - LOVERO
Parrocchiale di Santa Maria delle Grazie e dell’Assunta
16 - SERNIO
Chiesa della Madonna della Neve
TIRANO
Santuario della Madonna di Tirano

Spluga
COIRA - ZURIGO
LECCO COMO MILANO
P.sso
P.sso Maloja
CHIAVENNA
VALMASINO
MADESIMO
PIANTEDO MORBEGNO
P.sso
S. MORITZ
P.sso del Bernina
P.sso del Foscagno
P.sso della Forcola
POSCHIAVO
CHIESA IN VALMALENCO
SONDRIO BERBENNO
S.Marco
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TEGLIO
P.sso Mortirolo
P.sso Aprica
CATERINA
P.sso Gavia EDOLO
BRESCIA BERGAMO
CHIESA DELLA VIA ORIENTALE
CHIESA DI TAPPA DELLA VIA ORIENTALE
IL CAMMINO MARIANO VIA ORIENTALE
FIUME ADDA
4 km
Bormio - Cepina
Distanza Distance 24 km


La Via Orientale del Cammino mariano delle Alpi prende avvio ai piedi del Monte Réit, nella centralissima Piazza del Kuèrc, cuore della Bormio medioevale. In posizione sopraelevata si erge la collegiata dei Santi Gervasio e Protasio [1], di origine molto antica, madre di tutte le chiese di una vasta pieve che comprendeva, oltre alla conca di Bormio, anche le vallate di Valfurva, Valdidentro, Valdisotto e persino la lontana valle di Livigno. Danneggiata nel 1621 da un incendio, la chiesa medioevale a tre navate viene subito ricostruita secondo il modello controriformato ad aula unica con cappelle laterali e profondo presbiterio. Le immagini mariane più antiche risalgono alla fine del Trecento e sopravvivono nella lunetta di un vetusto ingresso tamponato e nel suggestivo passaggio coperto che unisce la chiesa alla canonica.
1 - BORMIO
Parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio
The eastern section of the Cammino Mariano delle Alpi begins at the foot of Monte Réit, in Piazza del Kuèrc in the heart of medieval Bormio. The collegiate church of Saints Gervasius and Protasius [1] stands on a lofty perch, mother of all the churches in an extensive parish encompassing the Bormio basin as well as Valfurva, Valdidentro, Valdisotto, and even the distant valley of Livigno. Damaged by a fire in 1621, the medieval church with a nave and two aisles was immediately rebuilt in counter-reformist style with a single nave, side chapels, and a deep presbytery. The oldest Marian images, surviving in the lunette over a bricked-up doorway and in the suggestive vaulted passageway connecting the church to the rectory, date to the late 14th century.
The route continues to the very picturesque ward of Combo on the left bank of the Frodolfo River. After passing by the church of Sant’Antonio Abate, home to a miraculous wooden cross, the path leads to the church of the Madonna del Sassello [2], perched on a rocky outcrop. Its tiny parvis affords a splendid view of Bormio and Monte Réit, the source of hot springs famed since Roman times. The church once featured a venerable double-winged altarpiece, now in the Museo Civico di Bormio. The walls are adorned with a wealth of votive offerings.
2 - BORMIO


Chiesa del Sassello o della Madonna della Pazienza
(Foto
RobyTrab per Museo Civico di Bormio)
3 - MADONNA DEI MONTI
Parrocchiale della Beata
Vergine del Carmine


L’itinerario prosegue verso Combo, quartiere ricco di scorci pittoreschi. Oltrepassata la chiesa di Sant’Antonio, custode di un miracoloso Crocifisso, si raggiunge la roccia affiorante su cui è appollaiata la chiesa del Sassello o della Madonna della Pazienza [2]. Dal minuscolo sagrato si gode di una splendida vista su Bormio e sulla Réit, dalle cui viscere sgorgano le acque calde rinomate già in epoca romana. La primitiva anconetta a sportelli è esposta al Museo civico; alle pareti sono appesi numerosi ex voto. Per continuare, occorre scendere verso la sponda del Frodolfo dove la pala di una vecchia segheria, alimentata da un canale, è residua testimonianza delle numerose attività artigianali del passato.
Il tracciato si inoltra in Valfurva lungo una pista ciclabile parallela al torrente, il cui alveo sassoso lascia immaginare l’impeto delle acque in tempo di piena. Superato un ponticello e il paese di Sant’Antonio, il Cammino mariano disegna un ampio tornante e fa ritorno a Bormio attraverso i pascoli ai piedi della Réit, compresi entro il Parco Nazionale dello Stelvio. L’area era detta Contrada dei Monti per via dei numerosi mónt un tempo frequentati solo d’estate, quando dal fondovalle ci si spostava in quota con gli animali, e poi diventati insediamenti permanenti. Ogni nucleo possedeva almeno una santella, un crocifisso o un affresco votivo. La prima chiesa è stata costruita all’inizio del Seicento ed essendo intitolata alla Beata Vergine del Carmine [3] ha finito per cambiare il nome alla contrada, ribattezzata Madonna dei Monti. Il suo campanile con copertura a bulbo ancora dialoga con il vicino nucleo rurale: un angolino tutto da scoprire. L’edificio è però sconsacrato perché lì vicino, nel secondo dopoguerra è sorta una nuova chiesa dove ha trovato posto il vecchio altare maggiore.
Superate le ultime case, il tracciato guadagna quota e si inoltra nel bosco di larici fin verso la malga Casina bassa, dove sembra quasi di poter toccare la cresta dolomitica della Réit. Nell’incantata atmosfera di un sottobosco ombreggiato da alberi secolari, il sentiero scende di nuovo sul fondovalle. Ed ecco, a bordo strada, la chiesa della Madonna della Misericordia [4] di
The path leads down a narrow street to the Frodolfo, where the waterwheel of an old sawmill testifies to the artisanal enterprises that once used the power of the river. You then follow the bicycle path along the river—the stony riverbed evoking the impetus of the tumultuous spring surges—and into Valfurva. After crossing the bridge over the river and passing through the village of Sant’Antonio, the Cammino Mariano makes a hairpin turn and returns to Bormio through pastures in the Stelvio National Park at the foot of Monte Réit. The area was known as the Contrada dei Monti and populated only during the summer when herders migrated with their livestock to the high pastures. Later, permanent settlements were established. Each village had at least one aedicula (santella), a crucifix, or a votive fresco.
The first church was built in the early 17th century. Dedicated to Our Lady of Mount Carmel [3], it eventually led to a new name for the contrada (district): Madonna dei Monti. Its onion-domed belltower is a landmark for the local rural village: a picturesque corner inviting discovery. The church is now deconsecrated and its main altar was moved to a new church built after WWII.
Leaving the last houses behind, the trail climbs into a larch forest on the way to the malga (alpine farmstead) Casina Bassa, where you almost feel you can reach out and touch the dolomitic ridge of Monte Réit. Immersed in the enchantment of the understory shaded by centuries-old trees,

4 - UZZA Chiesa della Madonna della Misericordia


4 - UZZA
Chiesa della Madonna della Misericordia
Uzza: per tutti, la “Madonnina”. Progettata dal capomastro trentino Stefano Panizza, è stata edificata tra il 1705 e il 1717, inglobando nel presbiterio l’immagine affrescata di una Madonna del latte cinquecentesca ritenuta miracolosa. È a pianta centrica e il bel giro di nicchie la rende gradevole su tutti i lati. L’aula è coperta da una grande cupola affrescata; sulle pareti sfilano Scene di vita della Vergine affrescate grazie alla generosità dei parrocchiani emigrati a Brescia a fare i ciabattini.
L’itinerario prosegue lungo le prime pendici della Réit. Passo dopo passo, nel verde addomesticato dei prati, si raggiunge la chiesa di San Gallo [5] che sorge isolata nella piana tra Bormio e Premadio in Valdidentro, lungo la strada regale diretta al passo di Fraele. Affonda le sue origini nel Medioevo, ma è stata ricostruita alla fine del Quattrocento conservando della primitiva cappella solo la parete verso il cimitero. L’alto campanile con terminazione a cuspide è tratto distintivo dell’edificio, come pure la bella loggia in muratura e gli affreschi comprensivi di una lacunosa Madonna in trono (1482).
Lasciata la piana di San Gallo, un ponticello sull’Adda conduce nel bosco incantato ai piedi della località Le Motte in Valdisotto, partenza degli impianti di risalita del comprensorio sciistico del San Colombano. Poco oltre, dai pascoli a mezza costa, la chiesa della Madonna di Caravaggio [6] di Oga segnala la propria presenza, regalando a chi sosta sul sagrato una splendida vista sulla conca di Bormio e sul monte Vallecetta, sulla cui famosa "pista Stelvio" si disputa una delle discese libere più impegnative della Coppa del Mondo. L’edificio è intitolato alla Vergine apparsa nel 1432 a una contadina

the path then returns to the valley floor. Along the road you will find the church of Our Lady of Mercy [4] of Uzza: affectionately referred to as the “Madonnina”. It was designed and built by Stefano Panizza of Trentino between 1705 and 1717. On the back wall above the altar stone is a 16th-century fresco of a Nursing Madonna reputed to have miraculous powers, rescued from a crumbling house. The exterior of the octagonal church is lovely with a central niche in each wall. The interior walls feature six frescoes with scenes from the life of the Virgin, made possible by the generosity of the parishioners who emigrated from Brescia to work as cobblers, under a splendidly frescoed cupola.
The Cammino continues along the lower slopes of the Réit. After a pleasant walk through green meadows you reach the church of Saint Gall [5], standing isolated on level ground between Bormio and Premadio in Valdidentro, along the old Roman strada regina leading up to the Fraele Pass. It was originally a chapel in the Middle Ages but rebuilt at the end of the 15th century, conserving only the old wall toward the cemetery. Distinctive features of the church are its sharp, soaring bell tower, a lovely loggia above the entrance, and the frescoes, including a somewhat damaged Enthroned Madonna (1482).
Leaving the plain of San Gallo, a covered footbridge over the Adda leads into a lovely woods at the foot of Le Motte in Valdisotto, where the lifts for the San Colombano ski area are located. A little further on, the church of Our Lady of Caravaggio [6] of Oga stands in the pastures mid-slope, regaling

5 - PREMADIO
Chiesa di San Gallo


di Caravaggio, nella pianura bergamasca. Un culto di tipo locale, dunque, che conobbe larga diffusione nell’intera Lombardia, Valtellina compresa.
A Oga l’iniziativa risale al 1718 quando, a partire da una prima cappelletta votiva, la comunità delibera la costruzione dell’attuale edificio a pianta centrica con coretti inseriti nelle pareti oblique. L’altar maggiore ospita il gruppo scultoreo con la Scena dell’apparizione (1885), che i fedeli erano soliti portare in processione issato su apposito baldacchino. Passando per Oga si può nuovamente avvistare la Scena dell’apparizione affrescata su una antica casa nei pressi di una bella fontana in pietra. Da qui, il Cammino mariano si addentra nella selvaggia Val Cadolena per poi scendere verso Cepina, meta di approdo della prima tappa del Cammino Mariano. Santa Maria Assunta [7] di Cepina affonda le sue origini nel 1356, ma i muri della prima chiesa sono rimasti inglobati nell’ampliamento rinascimentale. A questa seconda stagione appartengono l’affresco sopra il portal maggiore (1498) e il grandioso Flügelaltar (altare con sportelli) di impronta tirolese, eseguito per la cappella maggiore intorno al 1510-20 ma oggi esposto su una parete laterale. Si tratta di un’ancona munita di ante che venivano aperte solo nei giorni di festa, per mostrare le statue alloggiate nello scrigno, ovvero la Madonna col Bambino tra Santa Barbara e la Maddalena. Non è la sola di questo tipo, nel Bormiese: la circolazione di maestranze e modelli nordici e tirolesi era favorita dalla vicinanza ai passi alpini. Accanto alla chiesa sorge un ossario settecentesco a tre arcate, chiuso da una magnifica cancellata che consente di intravvedere un raro tabernacolo in marmo locale (1579) e gli affreschi di Alessandro Valdani (1739). Quando la luce gioca a favore, la cancellata in ferro battuto sembra un pizzo e qualifica questo elegantissimo ossario, già segnalato nelle prime guide turistiche della valle.
6 - OGA
Chiesa della Madonna di Caravaggio
all those who reach its grassy parvis with a splendid view of the Bormio basin and Monte Vallecetta. This mountain is known for the famous “pista Stelvio” and one of the most challenging slopes in the Alpine Ski World Cup. The church is dedicated to the Virgin, who appeared in 1432 to a peasant girl from Caravaggio, a town on the plain near Bergamo. Originally a local cult, it soon spread through Lombardy, including Valtellina. It arrived in Oga in 1718 when the local community chose to build the church we see today with a central floor plan and small choir lofts above the openings in the oblique walls. The main altar features a wooden statuary group of the Apparition (1885), formerly carried in procession. Walking through the streets of Oga, you will also find the scene of the Apparition frescoed on an old house near a beautiful stone fountain. From there, the Cammino Mariano takes you into the wilds of Val Cadolena before descending toward Cepina and the end of the first stage of the Via Orientale.
The church of Our Lady of the Assumption [7] of Cepina dates back to 1356; the walls of the original church were incorporated into the Renaissance expansion. The new church features a fresco above the main portal (1498) and the magnificent Tyrolean Flügelaltar (winged altarpiece), originally crafted for the main chapel c. 1510-20 but now displayed on a side wall. The altar was only opened on festivities to reveal the statues inside: a Virgin and Child with Saints Barbara and Magdalene. It is not the only altarpiece of its type in the Bormio area: Germanic artisans easily traveled across the nearby Alpine passes to ply their trade here. Next to the church stands a triple-arched 18th-century ossuary with a magnificent wroughtiron screen, through which you will see a rare tabernacle in local marble (1579) and frescoes by Alessandro Valdani (1739). In the right light, the screen becomes a lace embellishment to this most elegant structure, which was an attraction of note in the earliest Valtellina guidebooks.


Devotional fresco on an old house in Oga

7 - CEPINA Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Antica casa di Oga con affresco devozionale
Cepina - Grosotto


La chiesa di San Bartolomeo de Castelàz e una delle scene affrescate sulle pareti dell'aula
The church of Saint Bartholomew of Castelàz and a scene frescoed on a wall of the nave
Il tracciato del Cammino mariano prosegue fino alla stretta di Serravalle, percorrendo per diversi chilometri un territorio pressochè disabitato, ma non è sempre stato così. La mattina del 28 luglio 1987 dal Monte Coppetto si è staccata una frana di circa 30 milioni di metri cubi di roccia che, precipitando a valle, ha provocato 28 vittime, cancellato il paese di Sant’Antonio Morignone e modificato per sempre la conformazione del paesaggio. La risalita dei detriti per trecento metri lungo il versante opposto ha sepolto la chiesa di San Martino di Serravalle di eta carolingia (IX secolo), mentre è stata risparmiata la chiesa di San Bartolomeo de Castelàz che, per esser scampata al disastro, si è caricata di nuovo significato.
Dopo aver percorso l’ultimo tratto della Valdisotto, ll sentiero fiancheggia l’imponente sistema di briglie realizzato all’indomani della frana che, ostruendo il corso del fiume Adda, aveva creato un lago di sbarramento con la quota di tracimazione al culmine dell’accumulo franoso.

After leaving Cepina, the Cammino Mariano continues to the Serravalle narrows through nearly uninhabited land. It wasn’t always so. On the morning of July 28, 1987, some 30 million cubic meters of rock detached from Monte Coppetto, obliterating the village of Sant’Antonio Morignone, killing 28 people, and forever modifying the landscape. The landslide sent debris 300 meters up the opposite slope, burying the church of San Martino di Serravalle, dating to the Carolingian Era (9th century), but sparing the church of San Bartolomeo de Castelàz, which thus gained a miraculous aura.

The debris dammed the Adda River and created an enormous barrier lake which threatened to burst its banks and devastate the entire valley below. An extensive system of weirs was installed to prevent this. After the last stretch of Valdisotto, the path skirts this system and leads into the Serravalle narrows, a natural boundary between the Bormio basin and the Sondalo area. Here the view opens onto a partly wild and particularly lovely natural setting, with steep forests and rocky outcrops, gentle valleys and terraced hillsides decorating the green basin. In the village of Grailé, at the point where a mule track once branched off into Val di Rezzalo from the
La Stretta di Serravalle, oggi e in una stampa ottocentesca che illustra il perduto ponte del Diavolo
The Serravalle Narrows, today and in a 19th-century print showing the Devil’s Bridge, now lost


8 - GRAILÉ
Chiesa della Madonna della Biorca
L'eremo di Sant'Agnese sospeso sopra la conca di Sondalo
The Hermitage of Saint Agnes perched above the Sondalo basin

Siamo alla stretta di Serravalle, il punto dove i monti più si avvicinano, confine naturale tra il Bormiese e il territorio di Sondalo.
Superata l’area della frana, lo sguardo ritrova un ambiente naturale di particolare fascino. Un fascino capriccioso e a tratti selvaggio, con boschi scoscesi e rocce affioranti, dolci avvallamenti e declivi terrazzati a far da corona a una verde conca. In località Grailé, nel punto in cui dalla vecchia strada regale per Bormio si staccava la mulattiera per la Val di Rezzalo, sorge la chiesa della Madonna della Biorca [8]. Le due edicole in muratura ai lati dell’arco trionfale sono la cifra distintiva di questa bella chiesa, meta in passato di affollate processioni come quella organizzata nel 1739 dalla comunità di Sondalo, colpita da peste bovina.
Passando per Mondadizza, il sentiero con gradevole saliscendi porta a Sondalo, dove uno strappo conduce al dosso di Boffalora che si protende con pareti scoscese sull’ampia conca, occupata in epoca preistorica da un lago formato da una enorme frana. Per la sua strategica conformazione, il promontorio è stato abitato nell’Età del Ferro e fortificato in epoca medioevale. Del castello di Boffalora sopravvivono solo alcuni ruderi, in compenso conserva tutto il suo fascino l’eremo di Sant’Agnese.
Un ultimo sguardo all’anfiteatro di cime, e non resta che scendere di quota e raggiungere Sondalo e la scenografica parrocchiale di Santa Maria Maggiore [9]. La primitiva chiesa, già esistente nel 1025, era molto più piccola e ai suoi piedi si estendeva il borgo fortificato; sopra, il versante saliva ben più ripido e selvaggio di come appare oggi, modellato nel secolo scorso dalla costruzione dei sanatori per la cura della tubercolosi. Ricostruita nel Seicento dal ticinese Gaspare Aprile, si distingue per il porticato ad anello sostenuto da possenti muraglioni. L’effigie mariana più curiosa è la “Madonna vestita” che il vescovo a fine Ottocento ha fatto togliere dall’altare del Rosario. Il ricco corredo tessile, composto da abiti e sottane, è andato disperso; si conserva il bel manichino ligneo con il suo baldacchino processionale.

strada regale to Bormio, stands the church of the Madonna della Biorca [8]. The masonry canopies on either side of the round arch enclosing the apse are a distinctive feature of this lovely church, once a destination for large processions of the faithful, such as the one organized in 1739 by the community of Sondalo after an outbreak of cattle plague.
The path passes through Mondadizza and follows the pleasantly undulating terrain to Sondalo and the steep slopes of the Boffalora rise (dosso juts into the Sondalo basin, the site of a barrier lake in prehistoric times formed by an enormous landslide. Offering the strategic advantage of high ground, the promontory was already inhabited in the Iron Age and fortified in the Middle Ages. The castle of Boffalora is now reduced to ruins, while the Sant’Agnese hermitage has retained all its charm.

Take a final look at the stunning amphitheatre of peaks surrounding you before descending to Sondalo and the beautiful parish church of Santa Maria Maggiore [9]. The original church, documented in 1025, was much smaller. It looked out over a fortified burg. The slopes above it were much steeper and wilder than they are today after the construction of sanatoria for the treatment of tuberculosis. Rebuilt in the 17th century by Gaspare Aprile of Ticino, the church is distinguished by the portico that wraps around it, supported on massive walls. The most curious Marian effigy is the Madonna vestita, which was removed from the altar of the Rosary in the late 19th century by order of the bishop. Her rich wardrobe, composed of dresses and petticoats, has unfortunately been lost; the wooden statue and her processional canopy still survive.
The Cammino now returns to the valley bottom and follows the left bank of the Adda to Tiolo, where you will find the parish church of the Visitation [10]. In the Middle Ages, it marked the start of a mule track up to the Mortirolo Pass. In the late 15th century the church was outfitted with
9 - SONDALO
Parrocchiale di Santa Maria Maggiore
(Foto Massimo Mandelli)


10 - TIOLO
Parrocchiale della Visitazione di Maria a Elisabetta
Per proseguire occorre tornare sul fondovalle e mantenersi sulla sponda sinistra dell’Adda fino a Tiolo dove sorge la parrocchiale della Visitazione di Maria a Elisabetta [10]. Nel Medioevo da qui si staccava una mulattiera per il passo del Mortirolo e la chiesa a fine Quattrocento disponeva già di un’osteria per offrire ristoro e ospitalità ai viandanti. Fra Sei e Settecento l’edificio è stato ampliato e reso più scenografico con l’aggiunta di un protiro a tutta larghezza, retto da colonne in pietra verde locale. Internamente, l’altar maggiore di Pietro Ramus (1663-64) esibisce una calda luminosità esaltata dal contrasto con il candore degli stucchi. Un tempo, alle pareti venivano esposti ex voto realizzati colando cera e trementina entro stampi anatomici a forma di cuore, occhi, mammelle, gambe, braccia e via elencando, ad indicare le parti del corpo colpite da malattia.
Lasciata la chiesa di Tiolo, ci si porta sulla sponda opposta del fiume per raggiungere Grosio, dove la storia ha lasciato segni stratificati, dalla Preistoria ai giorni nostri. Persino la visionaria creazione di un privato detto “il Gaudí di Grosio” entra ormai a pieno titolo fra le attrattive del paese. Il centro storico è un vero gioiellino. Ricostruita alla fine del Quattrocento, la splendida chiesa di San Giorgio [11] è rimasta sostanzialmente estranea ai rimaneggiamenti di età barocca e conserva le capriate lignee a vista, una grande loggia in controfacciata, splendidi affreschi, deliziose vetratine e la mensa d’altare in muratura. Sotto il profilo della devozione mariana, lo spazio più significativo è la cappella della Vergine, affrescata nel 1498 da un pittore intriso di cultura bramantesca.
A margine del cuore medioevale del borgo, lo sguardo si apre al verde dei giardini di Villa Visconti Venosta, oggi sede della biblioteca e di un museo

an inn to provide food and lodging to wayfarers. In the 17th and 18th centuries it was enlarged and embellished with the addition of a fullwidth porch supported on columns in pietra verde with sculpted plinths. The warm luminosity of the main altar, by Pietro Ramus (1663-64), is exalted by the contrast with the white stuccowork. In the past, the walls of the church bore votive offerings made by melting wax and pine resin together and casting the mixture in anatomical molds shaped like hearts, eyes, breasts, legs, arms, or other parts of the body that may have been afflicted with disease.
After leaving the church in Tiolo, the trail crosses the river to reach Grosio and its rich layers of history, from prehistoric times to the modern day. One of the more offbeat attractions here is the visionary creation of a man nicknamed the “Gaudí of Grosio”. The historical center is a true jewel. Rebuilt at the end of the 15th century, the beautiful church of San Giorgio [11] was substantially spared baroque restyling and still displays its wooden roof trusses, a large loggia on the front wall, splendid frescoes, lovely small stained glass windows, and a masonry altar. As regards Marian devotion, the most meaningful space is the chapel of the Virgin, frescoed in 1498 by a painter clearly inspired by Bramante.
At the edge of the old medieval heart of the town, your eye will be greeted by the gardens of Villa Visconti Venosta, which houses the town library and museum in its beautiful interiors. Next to it is the parish church of San Giuseppe, a masterpiece of 17th-century religious architecture in Valtellina. Just a bit further along the route, at the edge of Grosotto, the
11 - GROSIO
Chiesa di San Giorgio
Il Castello del "Gaudí di Grosio"
Castle of the “Gaudí of Grosio”



Il Dosso dei Castelli e le incisioni della Rupe Magna
The Dosso dei Castelli and engravings on the Rupe Magna
allestito entro suggestivi ambienti. Di fianco si staglia la parrocchiale di San Giuseppe, capolavoro dell’ediliza sacra del Seicento in Valtellina. Al confine con Grosotto, il “Dosso dei castelli” regala una immersione nel Medioevo, quando Grosio era capoluogo militare della vasta pieve di Mazzo, ma la frequentazione del luogo risale alla Preistoria, come documentano le incisioni della Rupe Magna, la roccia più densamente incisa d’Europa.
Con breve tragitto si raggiunge il santuario della Beata Vergine delle Grazie [12] di Grosotto, punto di approdo della seconda tappa. La prima chiesa, edificata per ringraziare la Vergine all’indomani dell’incursione grigiona che nel 1487 miracolosamente risparmiò il paese dalla distruzione, non esiste più, salvo pochi muri inglobati nella ricostruzione di età barocca. È invece sopravvissuta la statua della Madonna col Bambino scolpita da Giacomo Del Maino, venerata per secoli sull’altare maggiore e ora esposta in una cappella laterale. Il nuovo santuario, eretto tra il 1609 e il 1664 su progetto del ticinese Gaspare Aprile da Carona, è un compiuto esempio di chiesa controriformata. Fresca di restauro, la monumentale ancona di Pietro Ramus (1673-80) supera i 10 metri di altezza e si segnala per il gran numero di statue.
L’interno sfoggia un volto pittorico raffinato e arredi lignei di pregio, come il pulpito e la superba cassa d’organo. Oltrepassato il santuario, il Cammino mariano piega quasi subito verso la campagna, senza intrufolarsi nel centro storico del paese che pure val bene una visita, non foss’altro per le storiche dimore che si affacciano sulla strada che porta alla parrocchiale di Sant’Eusebio.
“Dosso dei Castelli” affords an immersion in the Middle Ages, when Grosio was the military garrison for the extensive Mazzo parish. The human presence in the area dates to prehistory, as demonstrated by the Rupe Magna, which is Europe’s most densely engraved rock.
After a short walk, you reach the sanctuary of Our Lady of Grace [12] of Grosotto, the endpoint of the second stage of the eastern section of the Cammino Mariano. All that remains of the original church, built as an expression of gratitude to the Virgin for being spared the ravages of the Grison invasion in 1487, are a few remnants of walls incorporated into the newer baroque church and the statue of the Virgin and Child sculpted by Giacomo Del Maino. It was worshipped for centuries on the main altar and is now displayed in a side chapel. The new sanctuary, built between 1609 and 1664 based on plans by Gaspare Aprile da Carona, a builder from Canton Ticino, is a perfect example of a counter-reformist church. The interior exhibits refined pictorial decorations and finely crafted wooden furnishings, such as the pulpit and the superb organ case. The newly restored monumental altarpiece (1673-80) by Pietro Ramus stands over ten meters tall and is remarkable for its many statues.
After leaving the sanctuary, the path leads immediately into the countryside without passing through the historical center of Grosotto, which nevertheless is well worth a visit, especially for the historical residences lining the street to the parish church of Sant’Eusebio.
12 - GROSOTTO
Santuario della Beata Vergine delle Grazie


Grosotto - Tirano
Distanza Distance 18 km
Tempo percorrenza
Walking time 6 ore/hours


13 - MAZZO
Chiesa di Santa Maria
Da Bormio in giù, il tracciato della Via Orientale si tiene ora su una sponda ora sull’altra dell’Adda, offrendo scorci sempre diversi. Dopo Grosotto, l’ennesimo ponticello permette di guadagnare le prime pendici boscose del versante opposto, percorso da tortuose stradine dirette al passo del Mortirolo. Il nostro tracciato per un lungo tratto rettilineo si mantiene nel verde, intercettando il Sentiero dei castelli.
Già esistente in epoca romana, nell’alto Medioevo Mazzo diventa capoluogo religioso di una vasta pieve e tutti dovevano portarsi qui per ricevere il sacramento del battesimo. La sua area sacra, cresciuta intorno all’antica chiesa plebana di Santo Stefano, è di enorme interesse e la sola, in provincia, a conservare evidenti testimonianze della prima cristianizzazione della valle: il romanico battistero ottagonale e il primitivo fonte battesimale ad immersione (VI-VII secolo). Edificata in età romanica, la chiesa di Santa Maria [13] è stata polo mariano di riferimento per l’area, ben prima della
GROSOTTO
Santuario della Beata
Vergine delle Grazie
Descending from Bormio, the Via Orientale crosses back and forth across the Adda River, always offering different perspectives. After Grosotto, a footbridge leads to the lower forested slopes of the opposite bank, laced with narrow winding roads climbing to the Mortirolo Pass. The trail follows a relatively long, straight stretch through the trees intersects with the Sentiero dei castelli (Castles Trail).
Mazzo traces its history back to Roman times. In the early Middle Ages it became the spiritual capital of an extensive parish, to which all gravitated to receive the sacrament of baptism. The church of Santa Maria [13] developed around the old pieve (rural church with baptistry) of Santo Stefano and is of enormous interest. It conserves the only clear traces of the initial Christianization of the valley: the octagonal Romanesque baptistry and the ancient baptismal pool (6th-7th century).
Built in the Romanesque period, the church of Santa Maria was a center for Marian devotion in the area well before the founding of the sanctuary of Grosotto. Gradually expanding, it has now virtually merged with the baptistry. Originally furnished as befitted a parish church, little remains today to document such decorative wealth other than a lovely polyptych with Renaissance wings.
A quick walk into the historical center brings the Pedenale tower into view just above the town. It was part of the defensive system built by the Venosta family. Those interested in the fortifications can take a slight detour to visit the Bellaguarda Castle, slowly being absorbed by the encroaching forest. Closer to the valley bottom, the Cammino Mariano continues through historical contrade to the church of the Madonnina or of Our Lady of Caravaggio [14] just above the town of Tovo di Sant’Agata


The winged polyptych in the church of Santa
Il polittico a sportelli della chiesa di Santa Maria
Maria
Il castello di Bellaguarda Bellaguarda Castle
14 - TOVO DI SANT'AGATA
Chiesa della “Madonnina” o della Beata Vergine di Caravaggio

fondazione del santuario di Grosotto. Ampliata via via, oggi risulta letteralmente addossata al battistero. Possedeva arredi e suppellettili degni di una parrocchiale, ma a documentare tanta ricchezza rimane quasi solo un delizioso polittico a sportelli rinascimentale.
Due passi nel centro storico ed ecco svettare, poco sopra il paese, la torre di Pedenale, parte del sistema difensivo dei Venosta. Proseguendo, chi è interessato alle fortificazioni può concedersi una deviazione fino al castello di Bellaguarda che, abbracciato da una fitta vegetazione, a mala riesce a segnalare la propria presenza.
Il tracciato del Cammino mariano si tiene più in basso e, attraverso storiche contrade, conduce alla chiesa della Madonnina o della Beata Vergine di Caravaggio [14], appena sopra il paese di Tovo di Sant’Agata. Il suggestivo “recinto sacro” vede affiancate due chiese di epoche diverse. Quella piccola di origine medioevale, intitolata ai Santi Ippolito e Cassiano, conserva una cancellata cinquecentesca in ferro battuto e gli affreschi eseguiti nel 1560 dal più importante pittore valtellinese del tempo, Cipriano Valorsa di Grosio. Non era dunque intitolata alla Vergine, ma la fiancata destra esibiva, all’esterno, un grande affresco rinascimentale con una Madonna in trono col Bambino, confidenzialmente detta la “Madonnina”. Risale al 1893 la decisione di innalzare, a monte del primitivo oratorio, una nuova chiesa dedicata alla Madonna di Caravaggio.
In questo tratto di valle il bosco ricopre entrambi i versanti. Camminare all’ombra delle piante regala momenti di pace, lontano dai suoni della contemporaneità. Dai castagneti sopra il paese, la vecchia parrocchiale di Sant’Alessandro continua a vegliare sugli abitanti di Lovero anche se sul finire del Cinquecento, più vicino alle case, è stata avviata la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Grazie e dell’Assunta [15]. La “nuova” parrocchiale regala, all’interno, un meraviglioso colpo d’occhio, ma serve tempo per passare in rassegna le tante emergenze artistiche: dagli affreschi di Giovan Battista Muttoni (1701-40) agli arredi lignei settecenteschi come il pulpito, la cassa d’organo e gli stalli.


The picturesque “holy enclosure of Tovo” is composed of two churches built in different periods. The smaller one dates to the Middle Ages and is dedicated to Saints Cassian and Hippolytus. It features a 16th-century wrought-iron chancel screen and frescoes painted in 1560 by the most important painter in Valtellina at the time, Cipriano Valorsa of Grosio. While not dedicated to Mary, it bore a large Renaissance fresco on its external wall depicting an Enthroned Virgin and Child, affectionately referred to as the “Madonnina”. In 1893 the community decided to build the second church adjacent to it on the uphill side and dedicate it to Our Lady of Caravaggio. The formerly external wall and its fresco are now incorporated into a chapel on the left side of the new church.
Both sides of the valley are thickly forested in this section of Valtellina. Walking in the shade of the trees is a peaceful experience, far from the hustle and bustle of the modern world. From the stands of chestnut above the town, the old church of Sant’Alessandro continues its vigil over the inhabitants of Lovero, in spite of the fact that in 1825 its role as parish church was transferred to the church of Our Lady of Grace and the Assumption [15], which was built beginning in 1596 closer to the town center. Entering the “new” church, you will immediately be struck by its beauty, although it will take some time to fully explore its artistic marvels, from frescoes by Giovan Battista Muttoni (1701-40) to its 18th-century wooden furnishings, such as the pulpit, the organ case, and the choir stalls.

15 - LOVERO
Parrocchiale di Santa Maria delle Grazie e dell’Assunta


L’ultimo tratto della Via Orientale prosegue nella campagna coltivata. Il fertile conoide di Sernio, generato da una enorme frana di età remotissima, è servito da strade interpoderali che in tempo di raccolta delle mele sono tutto un via vai di trattori carichi di cassoni di pregiata frutta.

Lungo il tragitto meritano attenzione Torre Homodei e Palazzo Homodei, appartenuti alla famiglia più facoltosa del paese. Alla candida chiesetta della Madonna della Neve [16] si giunge percorrendo la Via Strencia, che per secoli ha collegato le quattro contrade sparse: “stretta” di nome e di fatto, delimitata com’è da alti muri. L’edificio può certamente dirsi spoglio, ma lo sguardo rimane catturato dalla preziosa ancona in legno dipinto e dorato, intagliata dal grande Giacomo Del Maino nell’ultimo decennio del Quattrocento. Sul fondovalle un attraversamento consente di raggiungere la pista ciclabile per Tirano. Tutto intorno, il paesaggio terrazzato racconta quanto sia stata importante l’economia del vino per la Valtellina e per la stessa Tirano, resa prospera dai commerci con la vicina Svizzera, agevolati dalla centralità geografica e dalla vicinanza al passo del Bernina.
Prima di arrivare finalmente al santuario della Madonna è d’obbligo visitare la città vecchia, passando per la Porta Poschiavina. Le case patrizie sono davvero molte, all’apparenza severe ma dietro i portoni si celano inaspettate corti interne e ambienti ingentiliti da stucchi e affreschi. Per dimensioni e pregio si distingue palazzo Salis.Il cuore antico di Tirano sfoggia un volto aristocratico. Ristrutturati con gusto, molti edifici storici ospitano botteghe, librerie, caffè e vinerie, ristoranti e trattorie tipiche, e strutture ricettive per chi desidera prender sonno ai piedi del campanile della chiesa parrocchiale di San Martino. Da qui, con pochi passi si guadagna il moderno ponte sull’Adda e la città nuova, cresciuta fra Otto e Novecento a margine del lungo viale alberato. In fondo si staglia il campanile della basilica di Tirano, approdo di entrambe le Vie del Cammino mariano delle Alpi.
16 - SERNIO
Chiesa della Madonna della Neve
La torre Homodei di Sernio
Homodei Tower in Sernio
The final stretch of the Via Orientale passes through cultivated fields. The fertile alluvial fan of Sernio, deposited in an immense landslide in remote times, is etched with roads connecting the various fruit orchards and bustles in the fall with tractors laden with the precious harvest.
As you continue along the path, take note of the Torre Homodei and Piazza Homodei, which once belonged to the town’s most wealthy family. For centuries, Via Strencia has connected the four contrade of Sernio. Walking between its walls, you will not be surprised to learn that its name means “narrow” in the local dialect. It leads to the church of Our Lady of Snow [16]. The building is anything but ornate, but your eyes will be taken by the lovely painted and gilded wooden altarpiece, carved by the master Giacomo Del Maino toward the end of the 15th century.
From Sernio you cross the river to reach the pedestrian and cycle path for Tirano. The terraced slopes all around you eloquently recount the importance of winegrowing for Valtellina and for Tirano, which grew prosperous through trade with neighboring Switzerland, favored by its central location close to the Bernina Pass.
Before arriving at the Sanctuary of the Virgin Mary, you will want to pass through the old part of Tirano, entering via Porta Poschiavina to explore its aristocratic heart. The many patrician dwellings are severe in outward appearance but conceal unexpectedly lovely courtyards and interiors embellished with stuccowork and frescoes. Palazzo Salis stands out for its size and prestige. Many of the historical buildings in the center have been tastefully remodeled to house workshops, bookshops, cafés and wine bars, fine restaurants and typical trattorias, and accommodations for those who wish to drift off to sleep in the shadow of the bell tower of the parish church of San Martino. From there it is only a short walk to the modern bridge over the Adda and the new town, which developed in the 19th and 20th centuries along the tree-lined avenue. Standing at the end of it is the bell tower of the basilica of Tirano, the final destination for both sections of the Cammino Mariano delle Alpi.


Una stradina del centro storico di Tirano e la facciata di palazzo Salis
A street in Tirano’s historical center and the façade of Palazzo Salis

Il santuario della Madonna di Tirano
Il luogo è quello indicato dalla Vergine, apparsa al tiranese Mario Omodei il 29 settembre 1504: un luogo lontano dal borgo fortificato, strategico crocevia ai piedi dell’antica chiesetta di Santa Perpetua che domina l’ampia conca di Tirano dalla sommità di un dosso disegnato dalla geometria dei vigneti. All’inizio del Cinquecento l’area era come appare nella realistica Scena dell’apparizione (1513) affrescata all’interno, sulla parete della navata di sinistra. Un lungo viale alberato collega oggi “Tirano vecchia” con piazza della basilica, luogo identitario per l’intera valle, percorso dal Trenino Rosso del Bernina che ogni giorno transita a pochi metri dal tempio, con grande sorpresa per i numerosi turisti e pellegrini.
Il santuario è compiuta espressione del Rinascimento lombardo, che qui si esprime nei volumi piramidali e nel ritmo regolare degli oculi; nei portalini rodariani (1506) e nel superbo portale maggiore (1530-34), capolavoro di Alessandro Della Scala da Carona. Per arredare la cappella privilegiata, nel 1519 si fa ricorso al più rinomato maestro del legno di area lombarda, Giovan Angelo Del Maino, che per Tirano allestisce un grandioso altare quadrifronte, che permetteva ai fedeli di ammirare la statua della Madonna posta sulla sommità e di portarsi poi sul retro per raccogliersi in preghiera ai piedi dello scurolo, dove alcune statuine illustrano la Scena dell'apparizione. Profanato al tempo di Napoleone, l’altare ligneo è stato sostituito da un altare in marmo che ne riproduce l’assetto. A documentarne il pregio, rimane la stupenda e veneratissima statua in legno dipinto e dorato della Madonna di Tirano, dal 1946 “Celeste Patrona della Valtellina”.

The sanctuary of the Madonna di Tirano
On September 29, 1504, the Virgin appeared to Mario Omodei of Tirano and indicated the spot where her sanctuary should be built. Far from the fortified burg, it stands at a key crossroads below the church of Santa Perpetua, which overlooks the valley from a rocky perch adorned by a patchwork of vineyards. The fresco of the Apparition (1513) on the wall of the left aisle provides an accurate view of the setting in the early 16th century. A long tree-lined avenue now joins the old town to the piazza of the basilica, a cultural rallying point for the entire valley.
The Sanctuary is a crowning expression of the Lombard Renaissance, expressed in the pyramidal volumes, the regular rhythm of the oculi, the minor portals (1506), and the superb main portal in marble (1530-34), masterpiece of Alessandro Della Scala da Carona.
The most famous Lombard woodworker, Giovan Angelo Del Maino, was summoned to decorate the Chapel of the Apparition in 1519. He created a four-sided altar: the faithful could admire the statue of the Madonna perched on high, the scenes of miracles in relief on the sides, and the scene of the Apparition on the back, represented by statuettes.
Profaned during the Napoleonic Era, the altar was rebuilt in marble in 180102, still bearing the venerated statue of the Madonna of Tirano, “Celestial Patroness of Valtellina”.


COME RAGGIUNGERE
LA PARTENZA
DEL CAMMINO MARIANO
DELLE ALPI?
PIANTEDO, PARTENZA DELLA VIA OCCIDENTALE
La località di partenza è Piantedo, situata a pochi chilometri dalla punta settentrionale del Lago di Como. La stazione ferroviaria più vicina è Colico, raggiungibile dalla linea ferroviaria Chiavenna-Colico o Milano-Tirano di Trenord (servizio regionale ferroviario) o con il bus ASF Autolinee (da e per Como).
Da Colico è possibile raggiungere Piantedo con il Bus STPS. Le altre tappe di arrivo sono raggiungibili tramite il servizio Bus STPS e/o Trenord.
BORMIO, PARTENZA DELLA VIA ORIENTALE
Bormio è raggiungibile in auto tramite la SS38, oppure in treno fino a Tirano e in BUS per l'ultimo tratto TiranoBormio.



I TALI A
V A LTELLI N A

WHERE TO BEGIN THE CAMMINO MARIANO DELLE ALPI?

PIANTEDO, START OF THE VIA OCCIDENTALE
Piantedo is located about 5 km from the northern end of Lake Como. The closest train station is Colico, on the Chiavenna-Colico and the MilanoTirano (Trenord) train lines. From Colico, the STPS bus will take you to Piantedo.
The ASF Autolinee buses provide service between Como and Piantedo
The departure points for other stages can be reached by STPS buses or Trenord trains.
BORMIO,
START OF THE VIA ORIENTALE
Bormio can be reached by car via SS38, or you can take a train to Tirano and a bus for the last 35 km to Bormio.

LA VALTELLINA
La Valtellina, ovvero il territorio della Provincia di Sondrio, è situata nel nord della Lombardia, al confine tra l’Italia e il cantone svizzero dei Grigioni. È l’unica grande vallata fluviale alpina disposta da est a ovest con una lunghezza di 120 chilometri e larghezza di circa 65 chilometri.
Valtellina, encompassed within the Province of Sondrio, is located in northern Lombardy at the border with the Swiss Canton of the Grisons. Approximately 120 kilometers long and 65 kilometers, it is the only major Alpine river valley with an East-West orientation.
TRASPORTO PUBBLICO
PUBLIC TRANSPORT
Info e orari: www.trenord.it (treno) www.stps.it (bus) www.busperego.it (bus) www.silvestribus.it (bus) www.muoversi.regione.lombardia.it
COME ARRIVARE IN AEREO
GETTING THERE BY AIRPLANE
Gli aeroporti più vicini sono quelli di Milano Linate, Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio. Altri aeroporti sono quelli di Zurigo (CH) e Innsbruck (AT). The closest international airports are Milano Linate, Milano Malpensa, and Bergamo Orio al Serio. Zurich (CH) and Innsbruck (AT) are also an option.
COME MUOVERSI
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Testi storico-artistici Historical and artistic texts: Francesca Bormetti
Traduzioni Translation: Robert Burns, Emmie Collinge
Progetto grafico Graphic design: MOTTARELLA Studio Grafico

Visita il sito per maggiori informazioni: www.camminomarianodellealpi.it segui il cammino anche sui social




Provincia di Sondrio
Comune di Tirano