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Un piemontese sulla Transiberiana
Molti hanno conosciuto la Siberia attraverso il corriere dello Zar Michele Strogoff, celebre personaggio di Jules Verne, e ne hanno giustamente colto la grandiosità: essa ha una superficie 25 volte più estesa della Francia e costituisce, ancora oggi, un paradiso inesplorato di boschi, tundre, ghiacciai, paludi che passano dai –50 o –60 °C dell’inverno ai +35 °C dell’estate. Terra di deportati, ma anche di grandi ricchezze inutilizzate perché fino alla metà del secolo XIX era percorsa a cavallo o con primitive vetture tipo il tarantas o la telega, carri piuttosto rozzi e poco confortevoli. Il primo segno del progresso arrivò con una linea telegrafica di 8.536 chilometri; poi l’apertura, il 10 maggio 1869, della ferrovia Transcontinentale americana, diventò un esempio da seguire. Si tenga presente che già nel 1836 era presente in Russia una ferrovia a scartamento di 1,82 metri (in Europa è di 1,43 m) di circa 30 Km che collegava Pietroburgo ad una residenza dello Zar. Solo nel 1851 però venne inaugurata la Pietroburgo-Mosca di circa 600 km con una velocità commerciale di 32 km/h. Ma l’idea di costruire una ferrovia nelle province più orientali dell’impero fu del conte Mouraviev-Amurski, governatore generale della Siberia orientale dal 1847 al 1861. Furono poi inglesi e americani a presentare progetti per aprire una via commerciale, ma anche sudditi russi, imprenditori, militari, affaristi di dubbia fama. Ma convincere il Ministro delle Comunicazioni non era facile: troppi interessi, troppi tracciati impedirono una scelta inoppugnabile. Nel 1878 venne inaugurata la linea degli Urali da Perm a Ekaterinburg passante per i centri industriali e carboniferi, mentre nel 1885 terminò il tronco da Ekaterinburg a Tjumen. Fu l’imperatore Alessandro III (1845-1894) a dare la spinta decisiva nel 1891, dopo anni di discussione sul miglior tracciato, alla posa della prima pietra: incaricò il figlio Nicola (1868-1918) di inaugurare personalmente i lavori a Vladivostok al termine di un viaggio nell’Estremo Oriente. La linea venne divisa in sei sezioni: la Transiberiana occidentale, la Transiberiana centrale, la Circumbajkaliana,