I.6 La guerra civile Dopo il trattato di pace con la Germania, il governo rivoluzionario, trasferito a Mosca, si ridusse ad amministrare un territorio ridotto alla Moscova medioevale: non controllava più il resto del territorio. Dal 1917 al 1918 il consenso popolare verso il governo rivoluzionario bolscevico era andato diminuendo sempre più, poiché le condizioni di vita peggioravano drammaticamente. Nella campagna i contadini avevano escluso i braccianti provenienti da luoghi differenti dalla distribuzione delle terre. Raggruppati nelle obscine locali, erano in lotta fra villaggio e villaggio, rifiutavano di consegnare il grano e le derrate necessarie alla città e all'esercito ai prezzi fissati dal governo e difendevano la religione che il governo voleva abolire. Quando il governo mandò nelle campagne dei commissari incaricati di requisire le derrate alimentari, i contadini resistettero con la forza ai commissari che avevano soldati e operai armati al seguito. Ebbe luogo una vera e propria guerra fra l'obscina contadina e la città. I contadini, non riuscendo ad opporsi alle requisizioni, si rifiutarono di produrre più di quello che serviva alla propria sopravvivenza. Nell'Asia centrale le terre dei grandi proprietari non erano mai state espropriate, perché i contadini, che erano di religione musulmana, non avevano accettato le nuove idee. Anche in Ucraina, occupata dalle truppe tedesche, le terre dei grandi proprietari non erano state espropriate. Nelle città le cose andavano altrettanto male che nelle campagne, se non peggio. Nelle fabbriche, che erano state confiscate più rapidamente di quanto prevedeva il programma del governo, gli operai si davano al saccheggio, al sabotaggio e all'assenteismo e finalmente, per sopravvivere facevano ritorno ai villaggi di origine. Il numero degli operai, che era di 3 milioni nel 1917, nell'autunno del 1918 si ridusse a 2,5 milioni22. L'inflazione raggiunse un livello tale, che l'uso del denaro venne sostituito dallo scambio in natura. Il valore del rublo si era ridotto dello 0,006% di quello originario23, Non mancarono i marxisti che videro nella crisi dello scambio in denaro la felice occasione per porre fine all'uso del denaro circolante. La caduta del consenso nei confronti del governo bolscevico, la sua evidente debolezza, lo stato di difficoltà in cui si trovava, riaccesero nei suoi oppositori la speranza di farlo cadere e la volontà di combatterlo. Dopo che Lenin aveva sciolto l'assemblea costituente e imposto la dittatura bolscevica, una parte dei socialisti rivoluzionari fuggirono sul Volga e costituirono a Samara un governo 22 23
Service 1999. Zaslavsky 1995.
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