Con la nazionalizzazione del rame la lotta politica raggiunge livelli di terrorismo. Il boicottaggio economico si fa sentire fortemente. Tutti gli aiuti internazionali al Cile vengono sospesi. Il prezzo del rame sul mercato crolla da 66 a 49 dollari la tonnellata. I cittadini più poveri sono i più danneggiati, perché non possono più avere aiuti dallo stato. L'11 settembre 1977 le forze armate prendono d'assalto il palazzo presidenziale a Santiago (Palazzo della Moneda). Nell'assalto vengono usati anche cacciabombardieri di fabbricazione inglese. Salvador Allende muore per colpi d'arma da fuoco: secondo il suo medico personale si tratta di suicidio. Una giunta militare si impadronisce del potere. Scioglie il congresso. Tutti gli oppositori vengono rinchiusi nello stadio di Santiago, che diventa un campo di concentramento. Qui avvengono le peggiori atrocità, assassini, torture, stupri, mutilazioni. Augusto Pinochet si fa nominare presidente. Nei tre anni seguenti circa 130.000 cittadini vengono arrestati, i desaparecidos sono migliaia, vengono rapiti i bambini. Uno dei metodi dei torturatori consisteva nel torturare i bimbi davanti ai genitori. La partecipazione della CIA al colpo di stato non è ancora stata provata con certezza perché molti documenti sono coperti dal segreto di stato. Ma la CIA era a conoscenza del colpo di stato tre giorni prima che avvenisse. Il 16 ottobre 1970 una comunicazione CIA parla apertamente del progetto di colpo di stato in Cile programmato nella massima segretezza. Gli Stati Uniti sostennero sempre il governo criminale di Augusto Pinochet e molti ufficiali di quest'ultimo, anche se noti criminali, venivano pagati dalla CIA o dall'esercito USA. Nel colpo di stato contro Allende furono utilizzati anche caccia degli Stati Uniti. Anche gli oppositori di Allende erano stati finanziati dagli Stati Uniti. Pinochet continuò a governare in Cile per diciassette anni.
V.11 Nicaragua Fin dall'inizio del XX secolo, gli Stati Uniti avevano avuto grandi interessi economici nel Nicaragua. Per difendere questi interessi intervengono in appoggio al partito conservatore. Nel 1912 i marines sbarcano in Nicaragua che viene occupato militarmente fino al 1925. Il paese viene nuovamente occupato dalle forze armate nordamericane dal 1926 al 1933. Il generale nicaraguense Augusto César Sandino nel 1927 si mette a capo di una guerriglia che combatte contro i marines e contro il governo conservatore del paese. Sandino ottiene un parziale successo. A capo di un governo liberale, rigetta l'accordo con gli Stati Uniti. I marines lasciano il paese, ma vengono sostituiti dalla Guardia Naciónal, forza militare di polizia composta di nicaraguensi addestrai negli USA, che hanno il compito di difendere gli interessi nordamericani.
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