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Italia e Stato Indipendente Croato (1941-1943)
Travnik, Visoko, Sarajevo, Prača, Ustiprača, Rudo. 201 Al Comando Supremo fu disposta l’occupazione di Karlovac, non appena ottenuto il via libera tedesco. 202 La parte di Stato croato occupata dall’Italia sarebbe stata progressivamente concepita come divisa in tre zone d’occupazione con diverse condizioni giuridicoamministrative, sulle quali le truppe italiane avrebbero esercitato un controllo che diminuiva gradualmente dalla costa verso l’interno:203 la prima zona (Dalmazia e costa adriatica) era costituita dai territori annessi all’Italia e considerati italiani a tutti gli effetti (fu in questo settore che le autorità militari si affrettarono a completare l’occupazione); la seconda zona (il Gorski Kotar, l’intera Lika, l’entroterra dalmata, buona parte dell’Erzegovina e i territori lungo la costa e le isole formalmente appartenenti allo Stato Indipendente Croato), inizialmente denominata zona demilitarizzata, rimase occupata dalle truppe italiane, che avrebbero avuto la facoltà di condurvi operazioni militari, ma con i poteri civili affidati alle autorità croate; infine la terza zona (da Karlovac – incluse Bihać, Bugojno e Prozor – a Bileća e Čajniče sulla Drina) fino alla linea di demarcazione con l’occupazione tedesca, zona posta sotto il controllo civile e militare croato, sarebbe rimasta aperta all’eventuale accesso di truppe italiane o tedesche in caso di necessità. Le tre diverse condizioni avrebbero reso l’amministrazione militare italiana dei territori dello Stato Indipendente Croato non poco confusa, creando più di un attrito tra milizie croate ed esercito italiano per le competenze territoriali: nell’immediato, però, consentivano all’Italia di lasciare truppe d’occupazione a presidio di vaste zone della Croazia e della Bosnia-Erzegovina, unico mezzo per tentare di esercitare un’effettiva influenza italiana sull’altra sponda dell’Adriatico.204
2.2.
Lo Stato Indipendente Croato
Il disciplinato ordinamento del movimento ustaša, in forma stabile ed organica, costituì il tessuto fondamentale del nuovo Stato croato, la sua base politica ed economica, il sistema d’inquadramento della gioventù e delle sue formazioni militari. Il 16 aprile venne presentato il governo di Zagabria: Pavelić presidente e ministro degli Esteri, Osman Kulenović (musulmano) alla vicepresidenza e Slavko
201 202
F. Jelić-Butić, Ustaše i NDH, p. 85; S. Loi, op. cit., p. 110. A. Biagini, F. Frattolillo, Diario Storico, Vol. III, Tomo I, IV – Direttive ed ordini dati, 1)
Sottocapo di Stato Maggiore Generale, X – Il Generale Addetto G. Magli, 27 aprile 1941, p. 843. 203
Cfr. J. Burgwyn, L’impero sull’Adriatico. Mussolini e la conquista della Jugoslavia 1941-1943,
Gorizia, Libreria Editrice Goriziana, 2006, p. 66. 204
G. Bambara, op. cit, p. 38.