ITALIA E STATO INDIPENDENTE CROATO (1941-1943)

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Italia e Stato Indipendente Croato (1941-1943)

fu l’ennesimo entusiasmo riposto da militari e politici croati nella Germania, accentuato dal viaggio di Kvaternik a Berlino e di lì al fronte orientale.603 Il 2 luglio del 1941, in un appello alla popolazione, anche Pavelić aveva invitato i croati ad arruolarsi nell’esercito e nell’aviazione tedesca per combattere la minaccia bolscevica: in molti scelsero quindi di arruolarsi volontari nelle divisioni delle Waffen-SS e in quelle della Wehrmacht – non necessariamente impiegati sul fronte russo – la cui legione croata nel corso della Seconda guerra mondiale giunse ad annoverare la 369ª Divisione Legionaria (Vražja), la 373ª Divisione Tigre (Tigar) e la 392ª Divisione Blu (Plava). La Germania reclutò in Croazia, in gran parte sul litorale adriatico, anche marinai per la marina da guerra del Reich. Duemila uomini inviati in Germania per essere poi avviati sul fronte orientale furono invece scelti tra la milizia ustaša, con ufficiali prelevati dalla guardia del corpo del Poglavnik, poiché l’esercito regolare croato non era in possesso di un elevato numero di reparti efficienti e fidati.604 Lo Stato Maggiore italiano considerò l’arruolamento di croati nella macchina bellica tedesca una violazione degli Accordi di Roma e di quanto stabilito nell’incontro a Venezia del 18 dicembre tra il Poglavnik e Ciano. Per bilanciare l’influenza militare tedesca sui croati, una loro unità, la “Legione Autotrasportabile Croata” (Lako prevozni zdrug), su richiesta specifica italiana, venne quindi prima formata e addestrata in Italia e successivamente aggregata all’8ª Armata sul fronte meridionale russo, con la quale condivise i pochi successi e la drammatica ritirata del Don.605 Inizialmente Cavallero insistette presso Kvaternik affinché i croati del 369° Reggimento passassero alle dipendenze del Regio Esercito per compensare le perdite del CSIR in Russia, prossimo all’ampliamento dei propri effettivi. Il 369° Reggimento, tuttavia, intenzionato a continuare la propria preparazione con la Wehrmacht, rifiutò il trasferimento e fu così deciso di creare un’altra legione croata da inviare al fianco dei soldati italiani. Il 20 ottobre 1941 Cavallero informava il Ministero della Guerra e lo Stato Maggiore dell’esercito che sarebbe stata inviata sul fronte orientale una legione

603

ASDMAE, b. 1493 (AP 28), Ministero degli Affari Esteri, Gab.A.P. Uff. Croazia, a Governo

della Dalmazia Zara, telegramma n. 29589 P.R., f.to Pietromarchi, Roma 30 luglio 1941-XIX. 604

AUSSME, M-3, b. 6, fasc. 1, Comando Supremo, Ufficio Operativo, Notiziari del generale

Pièche 1942 (situazione in Croazia; movimenti cetnici), Rapporti del generale Pièche al Ministero degli Esteri (notizie dalla Serbia), a Ministero degli Affari Esteri, Gabinetto-Ufficio A.P. Roma, oggetto: Relazione sulla Croazia, f.to il generale Pièche, P.M.10, 5 agosto 1942-XX. 605

Sulla legione si veda M. Pojić, Lako prevozni zdrug Hrvatske legije (Legione Croata

Autotrasportabile), 1941.-1942., in Časopis za suvremenu povijest, n. 1, 31, 1999, pp. 183-203; S. Fabei, La “legione straniera” di Mussolini, Milano, Mursia, 2008, pp. 243-261.


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Bibliografia

16min
pages 335-346

5.6. Tra 25 luglio e 8 settembre

17min
pages 316-324

Conclusioni

11min
pages 325-332

5.4. Il fallimentare nuovo ordine economico

31min
pages 297-310

5.5. Conclusione dei lavori della commissione confini

11min
pages 311-315

5.3. Sviluppo dell’occupazione tedesca

16min
pages 290-296

5.2. L’operazione Weiss

34min
pages 275-289

5.1. Situazione dello Stato Indipendente Croato

13min
pages 269-274

4.8. Il confine dalmata

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pages 257-268

4.7. Repressione e internamento di civili

16min
pages 250-256

4.6. La 2ª Armata e gli ebrei

39min
pages 233-249

4.3. Il sostegno italiano ai četnici

32min
pages 196-209

4.4. Operazione Trio

33min
pages 210-223

4.5. Gli accordi di Zagabria, 19 giugno 1942

21min
pages 224-232

4.2. Notizie dalla Croazia: la ricostituzione del Sabor

22min
pages 186-195

4.1. La “Legione autotrasportabile croata” (Lako Prevozni Drug) sul fronte orientale

13min
pages 180-185

3.7. Popolazione civile, militari italiani ed ustaša

19min
pages 170-179

3.6. Gli incontri di Zagabria, Abbazia e Venezia

15min
pages 163-169

3.5. Il Governatorato della Dalmazia

13min
pages 157-162

3.4. La rioccupazione della seconda e terza zona

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pages 147-156

3.3. Tito, Mihailović e la resistenza

16min
pages 140-146

3.2. La rivolta in Lika

19min
pages 132-139

3.1. Gli eventi dell’estate

44min
pages 113-131

2.5. La Commissione per la delimitazione dei confini italo-croati

30min
pages 99-112

2.4. Gli Accordi di Roma, 18 maggio 1941

23min
pages 89-98

2.3. Le truppe italiane in Dalmazia e la nomina del Commissariato civile

32min
pages 75-88

2.2. Lo Stato Indipendente Croato

39min
pages 58-74

1.4. La neutralità di Belgrado (1939-1941

18min
pages 37-46

1.3. L’isolamento jugoslavo

15min
pages 30-36

2.1. L’aggressione dell’Asse

25min
pages 47-57

1.1. L’Italia e la questione nazionale croata

25min
pages 11-21

1.2. Lo Sporazum serbo-croato e la ripresa del sostegno italiano a Pavelić

18min
pages 22-29

Premessa

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pages 7-10
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