Radiocorriere Tv n 38 Anno 94

Page 1


Milly Carlucci & Massimiliano Rosolino

Ballando con TUTTA L’ITALIA

SOMMARIO

MILLY CARLUCCI

Pronto ad alzarsi il sipario sulla ventesima edizione di “Ballando con le Stelle”. La conduttrice (e anima) dell’amatissimo show di Rai 1 al RadiocorriereTv

4

TALE E QUALE SHOW

Riusciranno a essere davvero “tali e quali”? Torna il programma di Carlo Conti in prima serata su Rai 1 con la super giuria composta da Cristiano Malgioglio, Giorgio Panariello e Alessia Marcuzzi

8

LA RICETTA DELLA

Al via da giovedì 25 settembre in prima serata Rai 1 la serie diretta da Giacomo Campiotti, con Cristiana Capotondi e Lucia Mascino

10

ROCÍO MUÑOZ MORALES

Protagonista al cinema, a teatro e oggi in tv con “Freeze” insieme a Nicola Savino. L’artista spagnola parla del game show del martedì di Rai 2

16

Torna l’appuntamento mattutino del week-end Torna con Ingrid Muccitelli, Monica Setta, Beppe Convertini. Dal 27 settembre il sabato alle 8.35 e la domenica alle 7.05

20

I FATTI VOSTRI

Flavio Montrucchio e Anna Falchi sono alla guida del programma di Michele Guardì giunto al 36esimo anno. Dal 29 settembre alle 11.10

18

LO STATO DELLE COSE

Da lunedì lunedì 22 settembre la seconda stagione del programma d’approfondimento condotto da Massimo Giletti. In prima serata su Rai 3

22

RADIOCORRIERETV

SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA

Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997

Numero 38 - anno 94 22 settembre 2025

DIRETTORE RESPONSABILE

FABRIZIO CASINELLI

Redazione - Rai

Viale Giuseppe Mazzini 14 00195 ROMA Tel. 0633178213

www.radiocorrieretv.rai.it www.ufficiostampa.rai.it

Collaborano Laura Costantini

Cinzia Geromino

Tiziana Iannarelli Vanessa Penelope Somalvico

LUANA RAVEGNINI

Il RadiocorriereTv incontra la conduttrice di “Check-Up”, programma di medicina ideato da Biagio Agnes nel lontano 1977

PIZZAGIRLS 2025

Su RaiPlay storie di pizze e di donne, di creatività e di passione. La tradizione italiana in questa edizione si gusta a casa dei vip

I 22 titoli di Rai Cinema presentati alla Festa di Roma

MUSICA

Il ritorno di Justin Bieber, arriva “Swag II”

L'arte, la musica, la storia, la danza, il teatro, i libri, la bellezza raccontati dai canali Rai

Quel che si cela dietro una storia letteraria

“La porta aperta”. I nuovi episodi della serie con Oreste Castagna, in onda a partire da mercoledì 17 settembre dal lunedì al venerdì alle 16 su Rai Yoyo

DONNE IN PRIMA LINEA

Il Commissario Capo Silvia Casu racconta la sua esperienza con la Polizia di Stato

Tutto il meglio della musica nazionale e internazionale nelle classifiche di AirPlay

CINEMA IN TV

Una selezione dei film in programma sulle reti Rai

MILLY CARLUCCI

Festeggio con i miei

DODICI SUPEREROI

Pronto ad alzarsi il sipario, all’Auditorium del Foro Italico di Roma, sulla ventesima edizione di “Ballando con le Stelle”. Il RadiocorriereTv

ha incontrato la conduttrice (e anima) dell’amatissimo show di Rai 1 per carpire le emozioni della vigilia. Al suo fianco, dalla Sala delle Stelle, Massimiliano

Rosolino. Dal 27 settembre alle 20.35

Edizione del ventennale, quali sono gli obiettivi che si è proposta per festeggiare come si deve?

Il primo è sempre quello di divertire il pubblico sorprendendolo. Vent’anni significano tanta storia e tante storie che abbiamo raccontato. Potrebbe esserci anche un’assuefazione a tante delle nostre dinamiche, per questo vogliamo sorprendere tutti un’altra volta

C’è un fil rouge che lega il “Ballando” delle origini con quello della sua maturità?

Avere incontrato vent’anni fa questo programma fortunatissimo che nel mondo sta continuando a mietere successi. È una formula universale che piace in Corea come in Australia, negli Stati Uniti come in Italia. Il bello è che il pubblico italiano ha amato il ballo e le storie dei nostri protagonisti, si è immedesimato nei nostri eroi. E così “Ballando” è diventato casa. Paolo Belli da “bidello” diventa concorrente… lei e la giuria come farete a rimanere imparziali di fronte a un concorrente di famiglia?

Io rimango imparziale perché non mi butto mai nella mischia dei giudizi. È chiaro che per me Paolo è talmente fratello che non lo posso guardare con occhio neutro. La giuria, invece, lo aspetta al varco perché è divertente avere tra le grinfie un personaggio che conosci da vent’anni, di cui sei amico fino al midollo, e che puoi punzecchiare senza pietà senza che se la prenda a male.

Al di là del suo ruolo super partes, di tanto in tanto le viene voglia di spogliarsi dai panni dell’imparzialità e intervenire nel dibattito tra giuria e concorrenti per dire la sua?

No (sorride), sono l’allenatore della squadra che sta a bordo campo e vede i suoi impegnarsi in gara. L’allenatore conosce le

storie di ognuno, le aspettative, le speranze. Ci sono un affetto e una complicità diverse da quelle di chi ha il ruolo del giudice.

Un ritorno in veste nuova per Massimiliano Rosolino, ha un consiglio per lui?

Di essere semplicemente se stesso, spontaneo e simpatico come è. Sta conoscendo i protagonisti, ha fatto “Ballando con le Stelle” e sa cosa vuol dire.

Cosa ha dato “Ballando con le Stelle” alla tv italiana?

“Ballando” ha mantenuto in vita un genere che purtroppo è sparito dalla televisione italiana, il varietà. Noi siamo un talent, ma molti dei nostri ingredienti, dalle musiche ai costumi, dalle scenografie alle coreografie, tutto realizzato con la massima cura, fa parte della tradizione del varietà, soprattutto di quello di Rai 1.

Il varietà, genere di cui gran cerimoniere è stato Pippo Baudo, che abbiamo salutato il mese scorso…

Pippo ha creato una televisione che ha fatto crescere il gusto degli italiani negli anni, sprovincializzando l’Italia, portando al nostro pubblico i concetti del grande spettacolo americano. Pippo ha fatto da noi la sua ultima apparizione televisiva come ospite d’onore, ci fu un momento di celebrazione insieme a una bellissima intervista.

Quando pensa ai suoi spettatori raccolti davanti al televisore in salotto il sabato sera, ma anche ai tantissimi che vi seguono sui social e su RaiPlay, cosa prova?

Sono sempre emozionata del fatto che ciò che mettiamo in scena il sabato riesca a conquistare il cuore delle famiglie italiane. Questa è la nostra vera missione.

Ha voglia di attribuire un aggettivo a ognuno dei suoi magnifici dodici?

Ne voglio dare uno collettivo. La mia è una squadra di supereroi, ognuno di loro ha il proprio superpotere, la propria capacità di essere speciale per il pubblico italiano, una riconoscibilità, una fama importanti. Vengono a “Ballando con le Stelle” a mettersi in gioco per noi, e di questo gli siamo infinitamente grati.

A chi dedica questa ventesima edizione?

Innanzitutto, a Fabrizio Frizzi e a Bibi Ballando, che c’erano quando siamo partiti e che adesso non ci sono più, ma che rimangono per noi delle colonne del nostro mondo. 

Le coppie di

Andrea Delogu-Nikita Perotti

Barbara D’Urso-Pasquale La Rocca

Emma Coriandoli-Simone Di Pasquale

Fabio Fognini-Giada Lini

Filippo Magnini-Alessandra Tripoli

Francesca Fialdini-Giovanni Pernice

Beppe Convertini-Veera Kinnunen

Marcella Bella-Chiquito

Martina Colombari-Luca Favilla

Nancy Brilli-Carlo Aloia

Paolo Belli-Anastasia Kuzmina

Rosa Chemical-Erica Martinelli

A giudicare le esibizioni, la giuria di “Ballando con le Stelle 2025”: ai posti di comando ritroviamo pronti ad alzare le palette: Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni, la capitana Carolyn Smith e Selvaggia Lucarelli. Immancabile la presenza fissa di Alberto Matano, conduttore di “Vita in Diretta”.

I magnifici 11 (10 + 1)

di Carlo Conti

Uno degli appuntamenti televisivi più apprezzati da pubblico e critica, fiore all’occhiello di Rai 1. Il programma di Carlo Conti è pronto a riaprire i battenti per una quindicesima edizione ricca di novità. Da venerdì 26 settembre in prima serata con la super giuria composta da Cristiano Malgioglio, Giorgio Panariello e Alessia Marcuzzi

Un mix vivace e multigenerazionale di volti noti dello spettacolo italiano, che unisce personalità della televisione, della musica e dell’intrattenimento. Dal 26 settembre, in diretta dagli studi Fabrizio Frizzi di Roma, torna su Rai 1 “Tale e Quale Show” di Carlo Conti.

Pamela Petrarolo Le Donatella

Marina Valdemoro Maino

Antonella Fiordelisi

Carmen Di Pietro

15esima edizione:

Samuele Cavallo

Gianni Ippoliti

Tony Maiello

Peppe Quintale

Flavio Insinna & Gabriele Cirilli

Gli artisti si esibiranno rigorosamente dal vivo, accompagnati dagli arrangiamenti del maestro Pinuccio Pirazzoli, con l’obiettivo di immedesimarsi nei grandi protagonisti della musica italiana e internazionale. Le varie ‘interpretazioni’ saranno impreziosite dalle coreografie di Fabrizio Mainini e del corpo di ballo fisso del programma. I tre talent più votati otterranno un bonus che si sommerà al voto della giuria composta da Giorgio Panariello, Cristiano Malgioglio e Alessia Marcuzzi. A loro si aggiungerà, in ogni puntata, l’ormai celebre quarto ospite speciale, interpretato in ciascuna puntata da un diverso protagonista del mondo dello spettacolo.

@Iwan
Palombi

Quando il mondo di Marta sembra crollare, ecco allora che arriva Susanna, aggiustatutto suo malgrado. Due donne, due universi contrapposti e la scoperta di un sorriso. Al via da giovedì 25 settembre, in prima serata Rai 1, la serie diretta da Giacomo Campiotti, con Cristiana Capotondi e Lucia Mascino. Un racconto di un’avventura di rinascita, buonumore e speranza. Una produzione Stand by Me e Rai Fiction

La serie racconta la storia di Marta (Cristiana Capotondi) e del suo coraggio nell’affrontare verità difficili trasformandole in risorse per ritrovare sé stessa. Al centro, l’incontro con

Susanna (Lucia Mascino) - una donna apparentemente distantissima - e la loro amicizia intensa e inaspettata, complicata e al tempo stesso irrinunciabile, che cambierà per sempre la vita di entrambe. La serie è ambientata a Marina di Romagna, un luogo di fantasia che raccoglie gli elementi più iconici della riviera romagnola, ed è stata girata tra Rimini, Riccione, Cervia, Cesenatico e Ravenna. Incastonata in questo paesaggio tipico, tra mare, spiagge, borghi, discoteche e balere, l’arena del nostro racconto è una stazione di servizio con bar e piadineria che comprende anche un’officina meccanica e una pensione dove Susanna vive con la sua famiglia. Qui, in un universo autentico e genuino, grazie a questa famiglia allargata e non convenzionale, Marta troverà rifugio nel momento più difficile della sua vita e scoprirà che la felicità si nasconde dove meno te l’aspetti.

CRISTIANA CAPOTONDI E

LUCIA MASCINO

Vivaci, sanguigne, vitali, COME LA ROMAGNA

La vita insegna a non adagiarsi mai, ma non fornisce istruzioni su come ricostruirsi. In che modo queste due donne si scopriranno resilienti?

CAPOTONDI: Marta è una donna a cui, improvvisamente, esplode la bolla della perfezione: una vita costruita e vissuta all’oscuro di molte verità. La sua resilienza e la sua trasformazione nascono proprio da questa necessità: scoprire la verità. È un percorso che la spinge a compiere una scelta folle — intraprendere un viaggio, un’avventura, coinvolgere la figlia e la suocera — fino ad approdare da Susanna.

MASCINO: Susanna ha cresciuto una figlia da sola, con qualche aiuto dal padre e dal fratello. Quando Marta entra nella sua vita, la vediamo barcamenarsi tra difficoltà economiche, il lavoro e la gestione della casa, senza smettere di occuparsi di una figlia quasi diciottenne che cresce in fretta. Si trova in un momento di grande crisi: ha rinunciato a molto, e non sappiamo cosa avrebbe potuto fare se la vita avesse preso una direzione diversa. L’incontro con Marta rappresenta per entrambe una nuova partenza, un’occasione per rimettersi in gioco.

La vicenda è ambientata in due mondi molto diversi: Milano e la riviera romagnola. Cosa rappresentano simbolicamente queste due ambientazioni?

CAPOTONDI: Per Marta, Milano è la città in cui non ha trovato la forza di esprimere il suo talento, perché ha scelto di essere prima di tutto moglie e madre. La Romagna, invece, la risveglia: è una terra meravigliosa, baciata dal mare, abitata da persone che buttano il cuore oltre l’ostacolo. Questo viaggio verso la Romagna è, in realtà, un viaggio dentro se stessa.

MASCINO: La Romagna viene raccontata come un luogo sanguigno, e lo è davvero, al di là della serie. È un posto

che ti fa venir voglia di viverci subito. Marco Martinelli, fondatore del Teatro delle Albe, diceva: “È l’unico luogo che ha la radice nel mantello della terra unita all’Africa”. È una terra calda, vitale, vivace. Noi la rappresentiamo attraverso una comunità allegra e solidale che ruota attorno alla vita di Susanna: un luogo di provincia dove ci si sente liberi di essere anche un po’ strani.

L’inizio della storia…

Marta Rampini ha una vita perfetta: una bellissima casa a Milano, una figlia adolescente, Greta, e un marito, Enrico Rampini, che sembrano usciti da un libro delle fiabe. Tutto cambia quando Enrico improvvisamente scompare senza lasciare spiegazioni. Marta, insieme a Greta e alla suocera Rosa, parte alla volta di Marina di Romagna: un paesino della Riviera dove potrebbe esserci un indizio sul guaio in cui si è cacciato suo marito. Un guasto all’auto costringe Marta e la sua famiglia a fermarsi in una stazione di servizio particolare, che comprende anche un’officina, una piadineria e una pensione. La Rotonda – questo il nome del posto – è il regno di Susanna Niccolai. Ma accanto a lei c’è un colorito gruppo di familiari e amici: il padre Giovanni, detto Giovà, la figlia Asia, la cuoca Ornella, suo figlio Ahmed. C’è anche il fratello di Susanna, Giacomo, che è maresciallo dei Carabinieri. Il guasto alla macchina costringe Marta a prendere delle stanze nella pensione. Mentre la suocera Rosa fa amicizia con Giovà e la figlia Greta cerca di farla con Asia, Marta si avvicina a Susanna, una donna molto diversa da lei ma con cui, dopo un brusco impatto iniziale, sembra esserci una buona chimica. Bloccata lì, Marta decide di iniziare le sue indagini e per farlo cerca l’aiuto dell’affascinante Carabiniere Giacomo.

Il cast, la forza della serie

IL REGISTA, GIACOMO CAMPIOTTI, RACCONTA…

«Ho accettato con piacere di lavorare a questo progetto perché i temi “nascosti” in questa divertente commedia mi sono subito sembrati interessanti. Marta (Cristiana Capotondi) è una donna a cui, improvvisamente e inaspettatamente, crolla il mondo addosso. Decide di reagire, e per scoprire cosa le sia realmente successo, inizia un’indagine che la porta lontano da Milano. Ha perso tutto, ma si mette in gioco in modo originale, con una leggerezza molto “femminile”, aperta al nuovo. E il “nuovo” le si presenta appena approda in una piccola comunità che vive attorno a una stazione di servizio/ bar/piadineria di Marina di Romagna. È una specie di famiglia allargata, allegra e un po’ sgangherata, in cui si affronta la vita con vitalità e una schiettezza ruvida ma sincera… esattamente l’opposto della vita patinata di Marta, che sembrava perfetta ma si è invece rivelata basata su relazioni false e superficiali. Marta viaggia con la figlia Greta (Nicky Passerella), un’adole-

scente viziata e molto social, e la suocera Rosa (Valeria Fabrizi), un’anziana signora molto borghese, un po’ persa ma vitale e imprevedibile. Quando arriva in questo nuovo mondo la serie si “apre” insieme a lei, dando vita a un racconto corale. Con Marta scopriamo i nuovi personaggi, un’umanità ricca e variegata, e non solo per le fasce di età. Ho cercato di dare una certa verità e profondità a tutti questi personaggi, ognuno raccontato nel mezzo di un percorso autentico di trasformazione, grande o piccolo. Centrale è il personaggio di Susanna (Lucia Mascino), diffidente, pessimista, un po’ disillusa. Una mamma single in crisi economica. Sua figlia Asia (Emma Benini) è un’adolescente introversa che sogna di diventare una scienziata, Giacomo (Eugenio Franceschini), il fratello di Susanna, si è appena separato, Giovà (Andrea Roncato), il loro padre, è un ex “plaboy romagnolo” che deve affrontare la vecchiaia. Con loro c’è Ornella (Valentina Ruggeri), “la regina della piadina”, che in teoria è solamente una dipendente, ma in realtà divide con loro tutte le gioie e i problemi. Anche lei ha un figlio adolescente, Ahmed (Omar Diagne), che piace molto alle ragazze, compresa Asia. Con l’arrivo delle “milanesi”, le loro storie si sfiorano, si intrecciano, e dalle diffidenze iniziali nascono delle amicizie: Marta con Susanna, e con Giacomo, Greta con Asia, Rosa con Giovanni.

Giorno dopo giorno, le relazioni si fanno più profonde, anche se vengono messe a dura prova da avvenimenti clamorosi. Ho cercato di raccontare questi personaggi, arricchendo le sceneggiature con affetto, senza giudizio, trovando in ognuno di essi un momento di verità e di profonda umanità, per dimostrare che esiste la possibilità di vivere delle relazioni sincere, pulite, solidali e gioiose, anche in mezzo al turbinio di avvenimenti complicati. Siamo stati un gruppo di lavoro straordinario, abbiamo lavorato molto seriamente e con fatica: gli attori hanno resistito, davvero eroicamente, nei loro abiti estivi durante le riprese invernali. Ma ci siamo anche molto divertiti, e fino ad oggi il gruppo non si è ancora sciolto! La forza di questa serie è, infatti, proprio il cast, a partire da Cristiana Capotondi, con cui avevo già lavorato altre due volte in passato. Insieme abbiamo cercato di rendere credibile il viaggio di Marta: una borghese, freddina e anche un po’ viziata, che si trasforma in donna intraprendente, pratica, capace di creare relazioni profonde. Abbiamo giocato sulla sua iniziale leggerezza, a due spanne dalla realtà: un’apparente debolezza che diventerà la sua forza, in un’evoluzione sorprendente. Cristiana ha dato vita ad un personaggio così autentico, che tutti vorremmo avere Marta come amica. La sua trasformazione, come avviene nella vita, è contagiosa, per quelli che le stanno accanto., iniziando da Susanna, a cui Lucia Mascino (siamo alla terza serie insieme!) ha donato verità e una struggente fragilità che cerca di nascondere dietro a una dura scorza. Marta e Susanna si scoprono come due

universi opposti ma complementari, e fondano un rapporto di autentica “sorellanza” (aiutate anche dalla grande sintonia che si è creata sul set proprio tra le due interpreti). Ho avuto l’onore di lavorare con due grandi, intramontabili star, Valeria Fabrizi e Andrea Roncato, i più “giovani” del cast per entusiasmo e apertura, pronti a seguirmi nell’arricchire e approfondire i loro personaggi in una linea di commedia agrodolce. Insieme abbiamo riso e ci siamo commossi. Con Emma Benini sono al terzo progetto, e per me è una certezza. Con Emma, Nicky Passarella e Omar Diagne ho lavorato cercando prima di tutto di mantenere la loro naturalezza e di utilizzare la loro naturale simpatia. I tre ragazzi assomigliano davvero ai loro personaggi e Nicky, come Greta, nasconde la sua profondità e sensibilità. Con Eugenio Franceschini abbiamo creato un bel personaggio maschile, forte senza paura di essere sensibile. Lascia il segno. Come la simpatica Valentina Ruggeri, con cui è stato un piacere lavorare per il suo grande talento e la simpatia. Intorno a loro si muove un intero cast di caratteri caldi e brillanti che aiutano a creare il nostro mondo intorno alla “Rotonda”. Voglio ringraziare la Rai e la Stand by me per la fiducia e il sostegno in questa bella sfida, e vorrei ricordare i miei grandi collaboratori del cast tecnico, che hanno regalato a questo film molto di più che la loro pur grande professionalità: il direttore della fotografia, Stefano Ricciotti, Davide Miele (montaggio), Enrico Serafini per la scenografia, Enrica Biscossi e Angela Capuano per i costumi e Carmine Padula per le musiche originali.» 

ROCÍO MUÑOZ MORALES

Protagonista al cinema, a teatro e oggi in tv con “Freeze” insieme a Nicola Savino. L’artista spagnola parla del game show del martedì di Rai 2 e del suo rapporto con il gioco: «Sono una eterna bambina.

Mi piace giocare, imparare giochi nuovi, anche attraverso le mie figlie». E al RadiocorriereTv confida: «Amo l’imprevedibilità.

Non organizzo mai troppo, non sono impostata. Mi piace sorprendermi, vivere la verità del momento»

L’arte è anche una bella risata

Rocío, che rapporto ha con il gioco?

Sono una eterna bambina. Mi piace giocare, imparare giochi nuovi, anche attraverso le mie figlie. Credo che crescere non significhi smettere di giocare, bisognerebbe farlo più spesso anche da grandi.

A che cosa le piace giocare?

Sono molto fisica, amo i giochi che hanno a che fare con il movimento. Con le bambine organizziamo spesso delle caccia al tesoro, in casa o all’aperto. Negli ultimi tempi ho imparato a giocare a padel, ma amo anche giocare a palla e a racchettoni quando vado al mare.

Con i giochi di società come se la cava?

Mi piacciono i giochi di carte, ci gioco con mia madre e le mie figlie. Nel corso dell’estate ci siamo divertite molto tutte insieme.

Cosa ha pensato quando le hanno proposto di condurre “Freeze”?

Mi sono innamorata di questo gioco da subito, dopo aver visto l’edizione giapponese. Ridendo dall’inizio alla fine ho pensato che fosse giusto per me, che ne sarebbe valsa la pena farlo. Sia io che Nicola (Savino) ci stiamo divertendo proprio tanto…

Che intesa si è creata tra voi?

Ci conosciamo da tempo, avevamo già lavorato insieme e ritrovarsi è stato molto piacevole. Già all’epoca c’era intesa: abbiamo stima l’uno dell’altra, tra noi c’è fiducia.

Come sta andando con Mara Maionchi e Ubaldo Pantani? Sono persone meravigliose, li ho sempre seguiti in tv. È bello ora averli vicino, da loro si può imparare questo mestiere, sono molto fortunata a poter condividere questa esperienza.

Che rapporto ha con l’improvvisazione e con l’imprevedibilità? Amo l’imprevedibilità. Non organizzo mai troppo, non sono impostata. Mi piace sorprendermi, vivere la verità del momento. Credo che le cose più interessanti accadano proprio in quei frangenti. Vengo dal teatro, ogni anno mi ricavo uno spazio per farlo e del teatro amo la verità, l’immediatezza, anche l’imprevedibilità.

Da attrice di teatro che rapporto ha con la conduzione televisiva?

Credo nell’arte a 360 gradi. Mi piace l’idea di generare emozioni in qualsiasi modalità, non amo gli schemi e ho sempre voluto mettermi alla prova. Anche la televisione è un modo molto potente di comunicare con il pubblico e di farlo viaggiare lontano dal proprio presente attraverso l’intrattenimento. Ho studiato giornalismo ma non l’ho finito, ma più che l’informazione amo soprattutto l’intrattenimento.

Che cosa le ha lasciato lo studio del giornalismo?

Mi ha aiutato ad avere un’attenzione diversa verso gli altri e le loro storie. Mi ha fatto anche conoscere meglio le modalità per approcciarmi alle altre persone.

Che ruolo ha il pubblico nella sua vita?

Sono molto grata alle persone. Sono arrivata in Italia dodici anni fa e sono cresciuta professionalmente insieme al pubblico italiano che continua a seguirmi e a donarmi tanto calore. È sempre generoso, empatico. Tento di diventare una professionista ancora migliore proprio per dire grazie al mio pubblico con il massimo rispetto.

Che cos’è per lei la comicità?

Ho grande stima per chi sa fare ridere. È un mestiere difficile, serve talento. La velocità mentale e intellettuale alla quale viaggiano i comici mi incuriosisce tantissimo. Vivono a 300 km all’ora.

Cosa la diverte di più nella vita di tutti i giorni?

Nelle mie giornate sorrido moltissimo. Potrò sembrare banale ma a oggi le mie figlie mi fanno divertire, riescono a toccare corde che solo loro sanno toccare, con una purezza che mi fa davvero tanto ridere.

Che cosa le piace che le sue bambine dicano di questa mamma che lavora in teatro, al cinema e in tv?

Per loro sono semplicemente la mamma che fa questo lavoro. Mi vedono provare, studiare. Per loro quella è la mamma. Voglio che siano fiere di me, non tanto come professionista, ma come donna.

Tutti in piazza con I Fatti Vostri

Flavio Montrucchio e Anna Falchi sono alla guida del programma di Michele Guardì giunto al 36esimo anno. Dal 29 settembre alle 11.10

“IFatti Vostri”, uno dei programmi più longevi e amati della televisione italiana, ideato da Michele Guardì, torna su Rai 2 per il suo 36mo anno. La storica “piazza televisiva” riapre le sue porte con una nuova scenografia, pensata per offrire al pubblico uno spazio ancora più accogliente e dinamico. Anche in questa nuova edizione, il programma continuerà a raccontare le storie di persone comuni e personaggi noti, attraverso un racconto che intreccia attualità, cronaca, sentimenti e curiosità. Non mancheranno gli ospiti fissi, protagonisti delle rubriche storiche più seguite, affiancati da nuovi volti e spazi inediti. Tra le novità di quest’anno, un nuovo gioco telefonico coinvolgerà direttamente i telespettatori da casa, per rendere la piazza ancora più partecipata e interattiva. A intrattenere i telespettatori, Flavio Montrucchio e Anna Falchi con l’orchestra di Stefano Palatresi. Dal 29 settembre alle 11.10.

Vi aspettiamo nel week-end

Torna “Unomattina in famiglia” con Ingrid Muccitelli, Monica Setta, Beppe Convertini. Dal 27 settembre il sabato alle 8.35 e la domenica alle 7.05

La nuova edizione conferma lo spirito che lo ha sempre animato: leggerezza mai frivola, intrattenimento con spunti di riflessione e curiosità. “Unomattina in Famiglia” torna su Rai 1 da sabato 27 settembre. Alla guida del programma Ingrid Muccitelli, Monica Setta e Beppe Convertini. Molte le rubriche: la paradossale “Cronaca rosa” di Gianni Ippoliti con lo smontaggio del gossip anche oltre la carta stampata; il “Pronto soccorso linguistico”, animato dal Presidente dell’Accademia della Crusca professore Paolo D’Achille; il gioco a premi “Fatti e personaggi vicini e lontani”, con il pubblico che sarà chiamato a rispondere a domande sulla storia della Rai; “Canta che ti passa”, in cui persone comuni, appassionate di musica, si esibiranno con brani popolari cantati negli spazi domestici. Confermato anche lo spazio di Lucia Cuffaro sull’autoproduzione “Chi fa per sé col Glossario della sostenibilità’’. Tra le novità “La scuola oltre le lezioni’’ e per raccontare il nostro paese “La mia vita in cinque scatti’’ e “Fronte dei porti’’. Torna “Sanremo, una favola italiana’’ che tanto successo ha avuto la scorsa stagione: la storia del festival come autobiografia sentimentale della nazione. Non mancheranno spazi dedicati all’arte: Costantino D’Orazio con la rubrica “Che bellezza!”. Molti i momenti legati all’attualità e alle “Buone notizie’’ raccolte da Maria del Monte e Veronica del Bosco. E, naturalmente, torneranno gli immancabili meteo del colonnello Laurenzi con i suoi “esperimenti”. 

L o S tato de LL e C o S e

Al via lunedì 22 settembre la seconda stagione del programma condotto da Massimo Giletti. In prima serata su Rai 3

Un racconto contemporaneo, immerso nella complessità dei tempi, che mescola destra e sinistra, il centro e la periferia del mondo, riuscendo a conquistare il pubblico più rigoroso ed esigente. La seconda stagione de “Lo Stato delle Cose”, il programma condotto da Massimo Giletti torna in onda da lunedì 22 settembre in prima serata, alle 21.20, su Rai 3. “Lo Stato delle Cose” è in continuo cambiamento e, per questo, non si lega a un format scritto o a una ritualità televisiva precisa, ma si presenta fluido come la realtà, in costante divenire. L’attualità, la cronaca, la politica, saranno cucite insieme dall’unico filo che da sempre caratterizza i programmi di Massimo Giletti: la ricerca, l’analisi e il racconto dei fatti, dai quali partire per “sapere” e ai quali tornare per “capire”. “Ci sono temi che fanno molto discutere, che sono divisivi, ecco, bisogna avere la forza di andare su quelli – afferma il conduttore – Penso che la televisione debba vivere di ciò che succede nelle ultime 24 ore, è ovvio che si preparano racconti nel tempo di una settimana, ma devi anche esse-

re in grado di avere il coraggio di buttare a mare tutto se un altro tema diventa dominante”. Le notizie e le storie al centro del dibattito pubblico saranno affrontate con ospiti e linguaggi sempre diversi: testimonianze in studio, servizi, ricostruzioni. Con l’abilità del conduttore che accompagnerà lo spettatore in un racconto che farà da bussola per coinvolgere e mettere ordine agli eventi. Tornano, poi, i “faccia a faccia” di Massimo Giletti con i nomi più prestigiosi del mondo del giornalismo e della cultura italiana e i confronti tra i protagonisti della scena politica che saranno chiamati a “sfidarsi” sui temi più urgenti: ciascuno difendendo il proprio punto di vista, ma accettando le regole di un confronto dialettico con l’avversario. E tornano anche le inchieste, per indagare in profondità e fornire al pubblico tutti gli elementi per informarsi al meglio. Protagonisti saranno anche i cittadini, con le loro denunce e il bisogno di risposte. “Cercherò di scavare come abbiamo sempre fatto, questo è il mio obiettivo – dice il conduttore – a noi interessa fare un prodotto televisivo come si faceva ai vecchi tempi. Oggi è complicatissimo, i mezzi non ci sono più come prima, ma le idee, la passione e il coraggio suppliscono alle mancanze”. “Lo Stato delle Cose” è un programma di Massimo Giletti, Emanuela Imparato, e di Elisa Esposito. La scenografia è di Maurizio Zecchin. La regia è di Sabrina Busiello.

LUANA RAVEGNINI

La voglia di volersi bene

Al timone del programma di medicina ideato da Biagio Agnes nel lontano 1977, la conduttrice di “CheckUp” incontra il RadiocorriereTv: «I nostri obiettivi sono autorevolezza e chiarezza. Mi fa piacere, attraverso la divulgazione, essere d’aiuto alle persone che ci seguono». Tutte le domeniche alle 9.15 su Rai 1

Ventinovesima stagione di un programma che è parte della storia della nostra tv. Come sta oggi “Check-Up”?

“Check-Up” è in salute, sta bene. Il pubblico ha avuto piacere di ritrovare questo programma storico cinque stagioni fa, e anno dopo anno ci è stato vicino. Questo ci dà doppiamente gioia perché significa anche che le persone hanno voglia di volersi bene, di prendersi cura di loro stesse. La gente vuole stare meglio e in salute il più a lungo possibile. Il nostro è un viaggio che ogni settimana va dalla prevenzione, alla cura, alla guarigione.

Fare un programma di medicina, in televisione, nell’era dei social media… da dove si parte?

Credo che l’elemento più importante sia l’autorevolezza. I social stanno creando abbastanza scompiglio, soprattutto tra i giovani che li usano come principale strumento per documentarsi. “Check-Up” cerca di aprire gli occhi alla gente dicendo che quando c’è di mezzo la salute è fondamentale rivolgersi a uno specialista accreditato e non fidarsi del primo bravo oratore che afferma di avere la pillola portentosa per qualsiasi cosa.

Come nascono le vostre puntate?

Le nostre sono puntate a tema, che ci consentono di sviluppare un argomento a trecentosessanta gradi. Nella prima della stagione, ad esempio, ci siamo occupati di come rigenerarsi dopo il periodo estivo di vacanza. Partendo dall’alimentazione siamo arrivati alle patologie, alle abitudini di vita, con un occhio sempre attento a chi non è più giovanissimo.

Rigore scientifico ed empatia con il pubblico, qual è il punto di incontro?

Il paziente esce spesso dallo studio del medico chiedendosi “che cosa mi ha detto? Che cosa ho veramente?”. Credo che la cosa importante sia cercare di tradurre il linguaggio dei medici, il messaggio scientifico, in uno più alla portata della gente. È necessario arrivare al pubblico in modo chiaro.

Nel vostro dialogo con i telespettatori quali sono gli argomenti che più interessano?

La gente è molto interessata all’alimentazione. Oggi, grazie all’informazione, si conosce cosa fa bene e cosa fa male, quale sia lo stile di vita da adottare, così come quanto sia importante fare controlli periodici. C’è grande attenzione anche nei confronti delle problematiche psicologiche, che dopo il Covid si sono moltiplicate.

Cosa le sta insegnando “Check-Up”?

Sono sempre stata interessata alla medicina e oggi sono davvero onorata di condurre questo programma. Mi fa piacere, attraverso la divulgazione, essere d’aiuto alle persone.

Una carriera iniziata proprio in Rai con Renzo Arbore, dopo l’intrattenimento sono arrivati i programmi di approfondimento, cosa significa lavorare per il Servizio Pubblico?

Mi reputo una donna molto fortunata, felice di questa possibilità che mi è stata data. Durante il mio percorso professionale ho preso parte a molti programmi di genere diverso, col senno di poi posso dire di essere orgogliosa di me: non finirò mai di dire grazie alla Rai che mi ha dato la possibilità di crescere.

Qual è il suo sogno professionale?

Con “Check-Up” il sogno è già stato realizzato (sorride).

Che cosa augura a Luana?

L’augurio non lo faccio a me stessa ma ai nostri figli, che possano vivere in un mondo migliore. Possiamo curarci, fare prevenzione, cercare di vivere in salute, ma voglio immaginare un domani in cui a prevalere non sia l’egoismo ma l’attenzione al prossimo.

Rai Cinema alla Festa del Cinema di Roma

La Rai partecipa alla ventesima edizione della manifestazione con 22 titoli che ha contribuito a produrre tra film e film documentari

Rai Cinema partecipa alla 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma con 22 opere. Quattro di queste usciranno in

Grand Public

IO SONO ROSA RICCI

un film di Lyda Patitucci

BREVE STORIA D’AMORE

un film di Ludovica Rampoldi

ILLUSIONE

un film di Francesca Archibugi

ALLA FESTA DELLA RIVOLUZIONE

un film di Arnaldo Catinari

ANNA

un film di Monica Guerritore

ELENA DEL GHETTO

un film di Stefano Casertano

STELLA GEMELLA

un film di Luca Lucini

sala con 01 Distribution: “Io sono Rosa Ricci” di Lyda Patitucci (30 ottobre 2025); “Breve storia d’amore” di Ludovica Rampoldi (27 novembre 2025); “Illusione” di Francesca Archibugi; “Alla festa della rivoluzione” di Arnaldo Catinari. Altri titoli, selezionati in Alice nella Città, saranno annunciati nei prossimi giorni.

I titoli nelle diverse sezioni della Festa del Cinema:

Freestyle

MALAVIA

un film di Nunzia De Stefano

IL GRANDE BOCCIA

un film di Karen Di Porto

LA CAMERA DI CONSIGLIO

un film di Fiorella Infascelli

TIENIMI PRESENTE

un film di Alberto Palmiero

Concorso Progressive Cinema

ROBERTO ROSSELLINI. PIÙ DI UNA VITA

un film documentario di Ilaria de Laurentiis, Raffaele Brunetti, Andrea Paolo Massara

SCIÀTUNOSTRO

un film documentario di Leandro Picarella

Proiezioni speciali

ALLEVI - BACK TO LIFE

un film documentario di Simone Valentini

I FRATELLI SEGRETO

un film documentario di Federico Ferrone, Michele Manzolini

RESIDENCE HAMMAMET - Il Maktub secondo mia madre

un film documentario di Salvatore Allocca

NI PRIMERA NI DAMA

un film documentario di Barbara Cupisti

NOI E LA GRANDE AMBIZIONE

un film documentario di Andrea Segre

WIDER THAN THE SKY - PIÙ GRANDE DEL CIELO

un film documentario di Valerio Jalongo

LA VERITÀ MIGLIORE

un film documentario di Lorenza Indovina

FIGLIO DI GIANO

un film documentario di Luigi Grispello

LIBERO SEMPRE COMUNQUE MAI

un film documentario di Alessio Maria Federici

PizzaGirls 2025

Storie di pizze e di donne, di creatività e di passione. La tradizione italiana in questa edizione si gusta a casa dei vip

Un originale viaggio tra cultura e gastronomia attraverso figure di donne straordinarie che hanno lasciato un segno nella storia. Su RaiPlay la nuova stagione di “PizzaGirls”, il format che parla dell’arte bianca al femminile e che racconta il mondo della pizza tra storie e passioni. Otto puntate condotte da Angela Tuccia e Barbara Politi e sedici pizzaiole protagoniste, artiste della farina e del lievito, che attraverso le proprie creazioni raccontano storie di sacrifici, sogni e legami con la loro terra. Tra loro otto maestre pizzaiole – Sonia e Silvia Gabriele, Clara Micheli, Maria Falcone, Tiziana Cappiello, Milena Natale, Vittoria Iemma, Debora Buglino, Entela Mamunanaj e Nelissa Shametaj – si sfidano anche per portare in tavola pizze ispirate a grandi icone italiane: da Laura Pausini a Raffaella Carrà, da Anna Magnani a Artemisia Gentileschi, fino a Grazia Deledda, Lina Wertmüller, Miuccia Prada

e Mariangela Melato. Ogni singola creazione è un omaggio all’arte e alla forza delle donne che hanno segnato un’epoca. In ogni puntata la conduttrice Barbara Politi accompagna le protagoniste di edizioni passate del programma a casa di noti personaggi amati dal pubblico per realizzare pizze home-made. Tra i vip: Paolo Belli, Costanza Caracciolo, Martina Stella, Guillermo Mariotto, Ludovica Nasti, Beppe Convertini, Claudio Guerrini e gli Arteteca. Un viaggio nella convivialità e nella tradizione italiana, con racconti e ricordi personali e la guida di professioniste del settore – da Roberta Esposito a Petra Antolini, e ancora Jessica Sorrentino e Francesca Calvi, passando per Helga Liberto e Simona della Valle, fino a Francesca Gerbasio e Federica Mignacca – che tornano come ospiti speciali. Alla fine di ogni episodio, i consigli di Alessandra Botta, biologa e nutrizionista, ricordano che la pizza, oltre a essere un simbolo della nostra identità culturale, può essere anche equilibrio e benessere. “PizzaGirls” è ideato e diretto da Carlo Fumo, per Rai Contenuti Digitali e Transmediali, direttore Marcello Ciannamea. 

In edicola

OCCHI DI GATTO

Parigi. La giovane Tamara Chamade ritrova in una grande esposizione un quadro che è appartenuto a suo padre e insieme alle sue sorelle Sylia e Alexia decide di rubarlo per scoprire la verità sul destino dell’uomo. Le ragazze danno così vita a un trio criminale che diventa l’incubo della polizia. Tratto dall’omonimo manga di Tsukasa Hōjō. La serie completa in anteprima esclusiva. Regia: Alexandre Laurent. Interpreti: Camille Lou, Constance Labbé, Claire Roman, Élodie Fontan, Carole Bouquet, Gilbert Melki, Guillaume de Tonquédec.

INDIAN

LA GRANDE SFIDA

Dopo una vita trascorsa a mettere a punto la sua motocicletta Indian del 1920, Burt Munro si mette in viaggio dalla lontana Nuova Zelanda per raggiungere le saline di Bonneville, nello Utah, dove collaudarla e stabilire il record di velocità. Inizialmente dovrà fronteggiare numerosi ostacoli ma alla fine ne uscirà vincitore. Regia di Roger Donaldson. Interpreti: Anthony Hopkins, Chris Bruno, Juliana Bellinger, Jessica Cauffiel, Martha Carter.

Basta un Play!

LOURDES

Cercando la verità sul mistero di Lourdes, il giornalista Bernard Guillaumet compie approfondite indagini sulla storia della giovane contadina Bernadette, che a metà dell’800 assistette al miracolo dell’apparizione della Madonna nella grotta dei Pirenei. Regia di Lodovico Gasparini. Interpreti: Angéle Osinski, Alessandro Gassmann, Florence Darel, Stefania Rocca, Roger Souza, Sydne Rome.

REGAL ACADEMY

Tutti conoscono la storia dei grandi eroi delle favole, ma non tutti conoscono la più grande avventura della loro vita: sono invecchiati! e per tramandare le loro storie alle generazioni future, hanno deciso di riunirsi e creare una scuola: la Regal Academy! Rose, una ragazza con un grande amore per le favole e le scarpe, trova una chiave che la trasporta nel mondo delle favole. Qui scopre di essere la nipote di Cenerentola, direttrice di una prestigiosa scuola. Dal creatore delle Winx, con la regia di Iginio Straffi. 

MUSICA

Il ritorno di Justin Bieber

Dopo il successo dell’ultimo progetto, l’artista multiplatino propone 23 brani che esplorano temi personali e collaborazioni di alto profilo, confermando la sua influenza globale nella musica pop. Arriva “Swag II”, proseguimento dell’album “Swag”, pubblicato lo scorso luglio

Justin Bieber ha annunciato a sorpresa l’uscita del suo nuovo progetto discografico, “Swag II”, proseguimento del precedente album “Swag”, pubblicato lo scorso luglio. Disponibile su tutte le piattaforme digitali, l’ottavo album dell’artista multiplatino consolida l’energia e la creatività già dimostrate nel predecessore, offrendo un totale di 23 brani che spaziano tra sonorità pop, R’n’B e sperimentazioni più audaci. I fan possono anche preordinare “Swag” in formato CD e doppio LP attraverso lo shop ufficiale Universal Music. Con “Swag II”, Justin Bieber approfondisce i temi personali già anticipati nel primo capitolo della saga: la vita da marito e padre, la fede e la crescita artistica. L’album vede l’artista non solo come interprete, ma anche come autore e produttore, collaborando con nomi di rilievo come Carter Lang, Dylan Wiggins, Dijon, mk. gee, Daniel Chetrit, Eddie Benjamin, Mike Will e Camper. Tra i brani più significativi si possono citare “Speed Demon”, “Better Man”, “Love Song”, “I Do”, “I Think You’re Special” e “Mother in You”, fino a pezzi più sperimentali come “Poppin’ My S***”, “Petting Zoo”, “Everything Hallelujah” e “Story of God”, che mostrano la varietà sonora e la maturità dell’artista. Il successo di “Swag” è stato impressionante: l’album ha debuttato al secondo posto della Billboard 200, posizionando 16 delle 21 tracce nella Hot 100, e ha superato 200 milioni di stream nella sola settimana di uscita. Tra i singoli più ascoltati, “Daisies” ha raggiunto quasi 240 milioni di stream su Spotify, conquistando le classifiche globali di Spotify e Apple Music e confermandosi come hit internazionale. Il ritorno alla musica di Justin Bieber segue quattro

anni dal precedente progetto “Justice”, un album pluripremiato e certificato disco di platino in Italia, contenente brani di grande successo come “Peaches”, “Ghost”, “Holy”, “Lonely”, “Anyone” e “Hold On”. La carriera di Bieber si distingue per una capacità unica di rinnovarsi e sperimentare generi diversi, mantenendo un legame diretto con un pubblico vastissimo. La sua musica, iniziata con i video amatoriali su YouTube e il debutto con “My World” nel 2009, lo ha portato a conquistare palcoscenici internazionali e a collezionare premi tra “Billboard Music Awards”, “American Music Awards”, “MTV Europe Music Awards” e “Teen Choice Awards”. Brani come “Love Yourself”, “Sorry”, “What Do You Mean?” e “Let Me Love You” hanno segnato tappe fondamentali della sua carriera, ottenendo dischi di platino in tutto il mondo e consolidando il suo ruolo di icona pop. Oggi, con oltre 86 miliardi di stream totali e più di 150 milioni di album venduti tra copie fisiche e digitali, Justin Bieber conferma il suo status di artista globale con “Swag II”, un progetto che unisce il passato e il presente, tra grandi successi e nuove sperimentazioni sonore, raccontando storie personali e universali in una discografia che continua a crescere e a sorprendere.

EMANUELA A. IMINEO: LA SCRITTURA COME NECROMANZIA DELLA MEMORIA

«Da bambina mi rifugiavo nei testi come fossero caverne, e crescendo mi sono accorta che non era solo bisogno di leggere o scrivere, ma di incarnare un linguaggio più grande di me. Ogni libro che porto nel mondo non è soltanto un prodotto, ma un portale. Alcuni li scrivo io, altri li lascio nascere da mani diverse, ma tutti parlano di quell’altrove che mi ha sempre perseguitata.»

Emanuela A. Imineo, scrittrice, editrice ed esoterista si definisce «una donna che ha imparato a vivere in bilico tra due mondi: quello che tutti chiamano “realtà” e quello invisibile che pulsa dietro le ombre. Ho la particolarità di non saper scindere mai i due: per me fare la madre, l’editrice o l’esoterista è la stessa cosa. In ogni gesto, anche il più banale, cerco il simbolo. A volte penso che la mia vita sia una costellazione di segni che mi hanno portata fin qui, senza mai lasciarmi una vera tregua.»

Autrice, divulgatrice esoterica, editrice. Tanti volti, quale senti più affine?

«Non posso scegliere, perché ogni giorno sono tutte e tre. Se tolgo una sola di queste parti, mi spezzo. L’autrice è la voce interiore che non smette di raccontare, quella che trasforma sogni, ferite e simboli in narrazione viva. La divulgatrice è il ponte che costruisco per gli altri: porto fuori ciò che studio e pratico da vent’anni, traducendo linguaggi antichi in esperienze che chiunque possa comprendere e vivere. E l’editrice è il tempio: lì raccolgo, custodisco e do forma a ciò che altrimenti resterebbe disperso, portando alla luce voci e visioni che meritano di respirare. Ma c’è un punto che voglio chiarire: quando dico “divulgatrice esoterica” non intendo una teorica che racconta libri polverosi. Io sono una praticante: ogni giorno vivo riti, altari, cammi-

ni interiori. L’esoterismo non è una curiosità da salotto, ma una disciplina che plasma la mia vita intera. Ciò che scrivo, edito o insegno non nasce mai dalla teoria, ma dall’esperienza concreta, vissuta sulla pelle e nel sangue. Per questo non posso separare i tre ruoli: sono il mio equilibrio, un trittico che mi tiene in piedi. È come avere tre cuori che battono insieme, e se anche uno solo si fermasse, non sarei più io.»

“Figlia del rantolo” è la tua ultima fatica narrativa, legata a un evento particolare nella tua vita: la scrittura è catarsi? «La scrittura è catarsi, ma non nel senso comune. Non è “liberarsi” del dolore, bensì scendere dentro, accettare di abitarlo e trasformarlo in parola viva. Figlia del rantolo è nato da un dolore così grande che mi ha attraversato quando mia nonna è morta tra le mie braccia. Era una disperazione che non potevo più lasciare muta, perché dentro quella perdita non c’era solo la mia sofferenza, c’era anche la sua voce che rischiava di spegnersi. Scrivere questo libro è stato un rito: ho scelto di sedermi accanto al mio dolore e alla sua assenza, guardarli negli occhi e dire: “Ti vedo. Provo ad accoglierti e a trasformarti”. In ogni pagina c’è il suo respiro che si spegne e, nello stesso tempo, il mio tentativo di renderlo eterno. Non ho scritto solo per me, ma per lei, per far sì che il suo rantolo non fosse la fine, ma l’inizio di un canto nuovo. Per me ogni testo è un’offerta deposta sull’altare della mia vita. E questo, più di ogni altro, è stato il modo per tenere viva la sua memoria, per farla parlare ancora, per restituirle un corpo di parole. In questo senso la scrittura non è stata solo catarsi, è stata necromanzia della memoria: un atto d’amore che ha trasformato la morte in conoscenza, e la perdita in presenza.»

Nel mercato editoriale sempre più congestionato, ti sei ricavata un posto preciso: progetti futuri? «Il mercato editoriale è saturo, è vero, ma io non l’ho mai visto come un nemico. La verità è che non mi sento di appartenere al mercato. Sono completamente lontana da quella logica: non seguo mai quello che “funziona” o quello che “gli altri si aspettano”. Non pubblico libri per accontentare un pubblico, ma per rispecchiare ciò che siamo, non ciò che dovremmo essere. La mia bussola non è la domanda esterna, ma la vibrazione interiore che guida il mio lavoro e quello della Dark Abyss. Per questo motivo, più che farmi spazio in mezzo alla folla, ho scelto di scavare il mio abisso. Non inseguo ciò che piace, ma ciò che parla all’anima. Dark

Abyss è la mia creatura e mia soltanto: non un’etichetta editoriale, ma una dimora per chi non trova casa altrove. Ogni libro è un grimorio, ogni presentazione un rito, ogni incontro un passaggio iniziatico che lascia un segno in chi lo vive. I progetti futuri non sono “piani di mercato”, ma visioni. Stiamo costruendo un nuovo sito, che non sarà solo una vetrina, ma una piattaforma viva: uno spazio dove gli autori potranno avere strumenti dedicati, dove i corsisti troveranno la scuola esoterica della Dark Abyss e potranno camminare insieme in percorsi di conoscenza e pratica. Sarà un luogo in cui l’editoria, l’insegnamento e l’esoterismo si intrecciano, offrendo un vero tempio digitale. Continuerò a portare avanti sia l’esoterismo sia la letteratura, senza scindere mai le due anime. Perché Dark Abyss sarà sempre un Abisso che respira insieme a chi lo incontra: un cuore nero pulsante che unisce buio e luce, racconto e rito, carta e sacro.»

DONNE IN PRIMA LINEA

LA SCELTA GIUSTA

Il Commissario Capo Silvia Casu racconta la sua esperienza in divisa. Originaria della provincia di Cagliari, laureata in giurisprudenza, dirige il Commissariato di Quartu. Dopo la Scuola Superiore di Polizia di Roma, è stata assegnata alla questura di Sassari dove ha ricoperto l’incarico di dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nonché di portavoce

Il valore dell’impegno quotidiano, costruito con un costante lavoro di ascolto, preparazione e capacità di intervenire in maniera proattiva sono alla base del suo agire. Le donne in Polizia devono essere “protagoniste”, con forte temperamento e personalità, impegnate per vocazione, per necessità per capacità e devono insegnare a respirare il senso della libertà declinato come conquista personale. Caparbietà, grande impegno, preparazione, forte passione ma anche equilibrio e rigore. Questi elementi devono contraddistinguere chi opera nelle istituzioni, per il Paese e per la collettività. “Provengo da una famiglia in cui entrambi i miei genitori, e prima ancora i miei nonni, erano dediti al lavoro… mia nonna smise di lavorare all’età di 87 anni! Penso che il loro esempio e il profondo senso del dovere, che mi hanno trasmesso, mi aiutino a tenere il ritmo che il mio lavoro richiede. Nella mia quotidianità cerco di essere metodica ed organizzata” afferma Silvia Casu.

Perché ha deciso di entrare in Polizia?

Ho maturato l’aspirazione di entrare in Polizia verso la fine degli studi universitari in giurisprudenza, nel periodo in cui avevo iniziato a preparare la mia tesi di laurea in diritto costituzionale. Da quel momento, entrare in Polizia è diventato il mio obbiettivo. Pensavo che intraprendere questa carriera mi avrebbe dato

l’opportunità di contribuire concretamente alla cura di quell’ordine e disegno istituzionale che mi aveva letteralmente affascinata durante il percorso universitario. Solo ora, a distanza di tempo, mi rendo conto che scegliere questa carriera, oltre che consentirmi di contribuire effettivamente alla cura della nostra società, ha dato qualcosa anche alla mia persona, ovvero l’opportunità di avere una crescita umana e professionale che, probabilmente, nessun un’altra professione mi avrebbe concesso.

Qual è il suo ruolo attuale?

Dopo una bellissima esperienza come dirigente delle Volanti della Questura di Sassari, che porterò sempre nel cuore, circa due anni fa mi è stata assegnata la dirigenza del Commissariato distaccato di P.S. di Quartu Sant’Elena. Un incarico impegnativo, in considerazione del fatto che Quartu Sant’Elena è, per numero di abitanti, la terza città della Sardegna. Un’esperienza anche nuova rispetto a quella fatta fino a quel momento, ma altamente formativa, perché dirigere un Commissariato implica gestire tutti gli ambiti dell’attività della Polizia di Stato, dalla polizia giudiziaria alla polizia amministrativa, ed esercitare il ruolo di Autorità Locale di Pubblica Sicurezza. Dal mese di marzo di quest’anno sono stata, inoltre, chiamata a collaborare all’Ufficio di Gabinetto, che è un ufficio di staff del Questore. Con entusiasmo e curiosità, porto avanti i miei incarichi, facendo tesoro di ogni singola esperienza che mi consenta di maturare.

C’è un evento vissuto nel lavoro che le è rimasto nel cuore?

Più che un evento, vorrei condividere una sensazione che mi è rimasta nel cuore. Alla fine del corso presso la Scuola Superiore di Polizia, pochi mesi dopo essere stata assegnata alla mia prima sede, in un caldo pomeriggio di luglio, partecipai ad un servizio di ordine pubblico, per un corteo a cui prese parte un nu-

meroso gruppo di cittadini, che aveva deciso di sfilare per sostenere una causa in cui credevano fortemente. Mentre percorrevo le vie della città insieme a loro e mi assicuravo che tutto si svolgesse senza turbative, mi sorpresi a riflettere sulla presenza della Polizia di Stato e di un funzionario: indipendentemente dalle nostre idee (che astrattamente potevano essere diametralmente opposte), eravamo lì per garantire il diritto altrui di manifestare. Ho pensato che questa fosse una delle più alte espressioni di civiltà del nostro assetto istituzionale e far parte di questo assetto mi ha riempita di orgoglio.

Come fa a conciliare la sua vita personale con quella professionale?

Provengo da una famiglia in cui entrambi i miei genitori, e prima ancora i miei nonni, erano dediti al lavoro… mia nonna smise di lavorare all’età di 87 anni! Penso che il loro esempio e il profondo senso del dovere, che mi hanno trasmesso, mi aiuti a tenere il ritmo che il mio lavoro richiede. Nella mia quotidianità cerco di essere metodica ed organizzata, sfruttando ogni minuto della giornata lavorativa, per non trascurare nessun aspetto. La delicatezza delle situazioni che trattiamo non ci consente di lasciare spazio alla

distrazione. Certo, ci sono poi impegni non programmabili, come le emergenze, che, talvolta, implicano qualche sacrificio per me, ma anche per chi mi sta vicino. Nel momento in cui si decide di intraprende la carriera in Polizia si fa una scelta, in cui inevitabilmente viene coinvolta la famiglia, ma al mio fianco ho persone che vanno fieri della mia scelta!

Un suggerimento ai giovani che vogliono entrare in Polizia A chi aspira a far parte della Polizia di Stato vorrei dire che stanno scegliendo di svolgere un lavoro che non è un lavoro qualsiasi. Non si smette di essere poliziotti alla fine dell’orario di servizio. Questa carriera offre, però, delle opportunità formative e di crescita umana che, come è successo a me, probabilmente non potete immaginare. Avrete l’opportunità di conoscere la società da una prospettiva “privilegiata”, arricchendovi in primo luogo da un punto di vista umano, ma il ruolo che assumerete vi richiederà l’impegno costante di non far mai venir meno l’attaccamento alle istituzioni, la passione e l’empatia nei confronti delle persone (e delle loro storie) con cui verrete in contatto. Ricordatevi sempre l’emozione che proverete quando indosserete per la prima volta la divisa, perché vi rincuorerà nei momenti di stanchezza!

Selena

Fabri

Alfa

Serena

Milano

TALK

Italia, che fisica!

Volta, Marconi, Fermi e Majorana e ben sei premi Nobel attribuiti a studiosi italiani. Ne parla il programma condotto da Mario Sechi sabato 27 settembre alle 22.10 in prima visione su Rai 5

“Che magnifica impresa”, il programma condotto da Mario Sechi in onda sabato 27 settembre alle 22.10 su Rai 5, racconta come la fisica per l’Italia sia stata una magnifica impresa, con no-

mi come Volta, Marconi, Fermi e Majorana e ben sei premi Nobel attribuiti a studiosi italiani; e in effetti, da Torricelli a Fermi, e a scienziati contemporanei come Rubbia e Parisi, l’Italia si è sempre distinta in questa branca del sapere. La puntata vuole comprendere come l’Italia abbia contribuito al ha fornito al sapere mondiale; un contributo che si è trasformato in scoperte molto note, come quelle di Fermi sull’energia nucleare, e meno note, come l’invenzione del microchip ad opera di Federico Faggin. A completare la puntata, un servizio dedicato ai laboratori del Gran Sasso, eccellenza della fisica sperimentale italiana. 

La settimana di Rai 5

Film

E poi c’è Katherine

Di Nisha Ganatra, in onda lunedì 22 settembre alle 21.15. Con Emma Thompson, Mindy Kaling, John Lithgow, Hugh Dancy, Reid Scott

Opera

Manon Lescaut

Dal Teatro alla Scala, di Giacomo Puccini nell’allestimento curato da Liliana Cavani (regia), Dante Ferretti (scene) e Gabriella Pescucci (costumi). Sul podio il M° Riccardo Muti. Martedì 23 settembre alle 7.45

Documentario

Le mie poesie non cambieranno il mondo - Patrizia Cavalli

Un ritratto intimo, ironico e libero. In onda giovedì 25 settembre alle 21.15

Documentario

Milva, diva per sempre

La vita e la carriera di un’artista la cui storia consente di comprendere l’evoluzione culturale dell’Italia dagli anni

Cinquanta al nuovo millennio. Domenica 28 settembre alle 21.15 su Rai 5

Sapiens - Un solo Pianeta

Il viaggio della scimmia armata

Gli uomini sono i soli animali a darsi battaglia e gli unici ad avere inventato le armi? Ne parla in programma di Mario Tozzi venerdì 26 settembre alle 21.15

Noos - Viaggi nella natura

Serengeti

In viaggio con Albero Angela. In onda mercoledì 24 settembre alle 21.15

Signorie

Padova - Da Carrara

Continua il viaggio tra i fasti e l’eredità artistica e culturale delle principali signorie italiane. In onda sabato 27 settembre alle 21.15

SIRACUSA E IL MITO GRECO

Città greca e mitologica per eccellenza, patria di uno dei più grandi matematici dell’antichità, Archimede, è l’ultima tappa del viaggio on the road della scrittrice Simonetta Agnello Hornby e del fumettista e illustratore Massimo Fenati. In onda lunedì 22 settembre alle 21.10 su Rai Storia

Il tour inizia da Ortigia, un isolotto separato dalla terraferma da una lingua di terra larga nemmeno 100 metri. Ortigia è il centro storico di Siracusa e non c’è modo migliore di visitarlo di un giro in Apecar. Dalle viuzze si raggiunge piazza del Duomo e poi la Fonte Aretusa, che rappresenta il mito di Aretusa, ninfa della dea Artemide, che la trasforma in acqua per farla sfuggire al desiderio del fiume Alfeo, definito ironicamente da Simonetta Agnello Hornby “il primo stalker della storia”. Simonetta e Massimo raggiungono, poi, il parco dedicato ad Archimede di Siracusa e alle sue macchine, qui ricostruite a grandezza naturale. Ad accoglierli c’è la direttrice Cinzia Vittorio, alla guida di un gruppo di sole donne, che mostra loro le macchine esposte, riproduzioni delle invenzioni di Archimede, utilizzate durante l’assedio di Siracusa per difendere la città dai Romani.

La settimana di Rai Storia

Passato e Presente

Marguerite Yourcenar memorie di Adriano

Paolo Mieli ne parla con lo storico Franco Cardini lunedì 22 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità

Odissea dietro il mito. Atto finale. Il ritorno

In onda giovedì 25 settembre alle 22.10

Un’epoca nuova Macerie

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia è un Paese in ginocchio. Parte da qui il programma di Rai Cultura con Umberto Broccoli in onda da martedì 23 settembre alle 21.10

Documentario

Brigitte contro BB

In occasione del compleanno di Brigitte Bardot. Venerdì 26 settembre alle 6.30 e alle 23.15

Passato e Presente

Il mio nome è Muhammad Alì

La vita di Cassius Clay è un susseguirsi di imprese, dentro e fuori dal ring. Mercoledì 24 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia

Cinema Italia

La rimpatriata

Primi anni Sessanta. A Milano cinque amici, ormai a ridosso dei quaranta anni, trascorrono una serata tutti insieme dopo essersi di vista per molto tempo. Regia di Damiano Damiani. Sabato 27 settembre alle 21.10

Omaggio a Glauco Mauri

Il ricordo di Rai Cultura per il primo anniversario della scomparsa

Domenica 28 settembre alle ore 19.15

A ora di cena su Yoyo

Da mercoledì 24 settembre alle 19.30 “Topolino e la casa del divertimento” e da giovedì 25 alle 19.55 appuntamento con “Disney Junior Ariel”

Topolino e la casa del divertimento

Nuovi episodi su RaiYoYo di “Mickey Mouse Funhouse”. Un luogo fantastico in cui Funny, un teatro magico che parla e interagisce con Topolino, Minni e i loro amici, porta la banda in avventure buffe e divertenti, piene di giochi di fantasia e realizzazione di desideri. Dal 24 settembre alle ore 19.30.

Disney Junior Ariel

Su RaiYoYo i nuovi episodi della Sirenetta Ariel con il suo potere straordinario: può usare la sua voce per parlare, cantare e agitare le acque e quando lo fa…può cambiare il suo mondo! Ariel è circondata da una comunità di simpatici personaggi, quelli ormai classici del film originale come Sebastian e Flounder, e altri nuovi vivacissimi amici. La serie è ambientata sullo sfondo dei vibranti colori del Mar dei Caraibi e attraverso la musica e la rappresentazione di cibo, moda e il folklore farà conoscere la cultura caraibica anche ai più piccoli. Dal 25 settembre alle ore 19.55.

Tiziano Ferro

Achille Lauro

Olly, Juli

Irama feat. Elodie

Annalisa feat. Marco M..

Eros Ramazzotti

Rocco Hunt, Noemi

Tommaso Paradiso

Fabri Fibra feat. Joan..

Alfa feat. Manu Chao

Cuore Rotto

Senza Una Stupida Storia

Questa domenica

EX

Piazza San Marco

Il Mio Giorno Preferit..

OH MA

Lasciamene un po’

Milano Baby

A me mi piace

CLASSIFICHE AIRPLAY per Radiocorriere TV

I FILM DELLA SETTIMANA

CINEMA IN TV

L’allevatore Bart Jason intende appropriarsi di tutte le terre della valle di El Dorado, e chiede aiuto al pistolero Cole Thornton. Lo sceriffo della città, suo vecchio amico, gli fa presente che le intenzioni di Jason non sono proprio limpide: Thornton decide di rifiutare l’incarico, ma il latifondista non la prende bene, e scatta una sfida. Per riportare la giustizia a El Dorado sarà necessario trovare i giusti alleati. Una versione aggiornata e crepuscolare di “Un dollaro d’onore”, film che sette anni prima era stato un grande successo dell’accoppiata Wayne-Hawks.

Al suo ritorno da un lungo viaggio, Re Aurvandil finisce vittima di un complotto ordito da suo fratello Fjölnir, che lo uccide sottraendogli moglie e regno; suo figlio Amleth, invece, riesce a fuggire ma viene dato per morto. Anni dopo, Amleth dopo esser diventato un guerriero conquistatore facendo suoi i poteri delle genti vichinghe, ritorna nel suo regno per vendicarsi dello zio. “The Northman” si ispira all’episodio “Amleth” di Saxo Grammaticus poi riadattato da Shakespeare nella celebre tragedia ed è stato girato nelle lande dell’Irlanda del Nord per rappresentare con accuratezza storica usi e tradizioni della cultura vichinga.

El Dorado – Lunedì 22 settembre ore 21,10 Anno 1966 – Regia Howard Hawks
The Northman – Martedì 23 settembre 21,20 – Anno 2022 – Regia Robert Eggers

Il ponte sul fiume Kwai – Giovedì 25 settembre ore 21,10 – Anno 1957 – Regia David Lean

Siamo in Birmania, nel pieno della Seconda guerra mondiale. Il colonnello inglese Nicholson, con il suo reggimento, si arrende ai giapponesi che li portano in un campo di concentramento nella giungla, dove si sta costruendo un ponte strategicamente molto importante per i progetti militari dell’asse. Gli uomini vengono messi al lavoro, e il colonnello, nell’intento di dimostrare ai nemici la superiorità inglese nella scienza delle costruzioni, s’appassionerà all’opera al punto da dimenticare che di fatto sta collaborando con il nemico. “Il ponte sul fiume Kwai” è una delle opere che più profondamente mise in evidenza le contraddizioni legate alla prigionia militare, non molto dopo la fine della Seconda guerra. Indimenticabile il motivetto fischiettato dai prigionieri inglesi.

Driver, uscito di prigione dopo aver scontato dieci anni per rapina, ha un solo obiettivo: la vendetta. Tanto tempo prima, durante un colpo, quando Driver era alla guida dell’auto e suo fratello compiva il furto, una seconda banda di criminali manda all’aria la rapina: il bottino viene rubato e suo fratello ucciso. Ora sulle tracce di Driver, che uccide uno alla volta i responsabili, ci sono un implacabile killer e un poliziotto eroinomane prossimo alla pensione. Solido revenge-movie diretto da George Tillman III (“Notorious B.I.G.”, “The Hate U Give”), “Faster” è un accorato omaggio al cinema di Walter Hill e alla gloriosa tradizione degli action.

Faster – Sabato 27 settembre ore 21,20

Anno 2010 – Regia George Tillman

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.