

B LU& R OSSO #303
INCHIESTA
Distribuzione ITS: emergenza giovani
ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)






CODICE PER ORDINAZIONE:
9.1290.01 BIANCO
9.1290.02 GRIGIO
9.1290.09 NERO

ISPEZIONABILE Ø 40 mm (11/2”)
L’evoluzione del sifone in cucina.



Sommario #303 Settembre 2025
OSSO
n. 303 Settembre 2025 www.bluerosso.it
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale silvia.martellosio@quine.it - Cell. 349.1801063
GDS a confronto Elettrico e ITS
Collaboratori | Marco Barbetti, Antonio Billè, Marco Monti, Fabrizio Pirovano, Maruska Scotuzzi
Organo ufficiale di ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)
Responsabile ANGAISA per Blu&Rosso Maurizio Lo Re
Commissione ANGAISA per Blu&Rosso
Bruno Corsini, Riccardo Fiorentini, Antonio Miele, Giulia Orsolini, Michele Pergola
Pubblicità Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - Cell. 3466705086
Elena Genitoni | Ufficio traffico e.genitoni@lswr.it
Servizio abbonamenti abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02.864105
Abbonamento annuale: 40 €
Costo copia singola: 1,30 € (presso l’editore)
Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349.1811231
Grafica e Fotolito: Fabio Castiglioni Stampa: New Press Edizioni S.r.l. Lomazzo (Co)

Editore Quine Srl Sede legale Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it – info@quine.it – Tel. 02.864105
B&R
IL PUNTO
Pag. 5 – PERSONE E COMPETENZE, OCCORRE AGIRE. UN’IDEA PER L’INVERNO DEMOGRAFICO di Maurizio Lo Re
NEWS
Pag. 6 – VOCI DAL MONDO
Pag. 16 – COSA OFFRE IL MERCATO
MENTE DEL CLIENTE
Pag. 24 – QUANDO LE PAROLE APRONO PORTE: LA COMUNICAZIONE NON VIOLENTA
Comunicare per costruire fiducia, non solo per vendere di Fabrizio Pirovano e Marco Monti
RIFLESSIONI
Pag. 26 – LETTI PER VOI
Recensioni di libri inerenti, direttamente o indirettamente, al settore. Titoli recenti che potranno soddisfare la curiosità di un pubblico attento ai cambiamenti e stimolare riflessioni a cura di Maruska Scotuzzi
INTERVISTA
Pag. 28 – INNOVARE PER RESTARE COMPETITIVI
Marco Palazzani, General Manager dell’omonima azienda, ci guida tra le scelte strategiche operate negli ultimi anni e una visione che guarda al futuro di Silvia Martellosio
ENERGIA
Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 12191 del 29/10/2005.
Registrazione del Tribunale di Milano n° 79 del 3/3/1986. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono.
Testata associata

Pag. 32 – RINNOVABILI: QUALE FUTURO? Il 2024 ha confermato una crescita significativa delle rinnovabili in Italia, con il fotovoltaico in prima linea. Quale sarà il futuro delle rinnovabili dopo le ultime riforme? a cura di Maruska Scotuzzi
INDAGINE
Pag. 38 – L’INDUSTRIA CERAMICA ITALIANA: IL PUNTO
In occasione dell’Assemblea annuale di Confindustria Ceramica è stata presentata una fotografia congiunturale sull’andamento dell’industria italiana della ceramica, sia in relazione alle dinamiche produttive sia ai mercati di sbocco a cura di Maruska Scotuzzi

CERSAIE 2025
Pag. 42 – OLTRE LA CERAMICA
Dal 22 al 26 settembre Bologna ospita la 42ª edizione di Cersaie. L’appuntamento si conferma crocevia culturale e piattaforma per immaginare il futuro del progetto di Silvia Martellosio
INCHIESTA
Pag. 48 – DISTRIBUZIONE ITS: EMERGENZA GIOVANI
Perché, oggi, le aziende faticano a trovare risorse da inserire nelle loro strutture? Quali sono le figure maggiormente ricercate? Quale gap tra scuola e lavoro? A queste e ad altre domande rispondono i distributori a cura di Maruska Scotuzzi
INTERVISTA
Pag. 58 – SPECCHI CHE RIFLETTONO IL CAMBIAMENTO
Progetto Group ha intrapreso un percorso di trasformazione ambizioso che ci viene raccontato dal Responsabile Commerciale, Giuseppe Stampanoni di Silvia Martellosio
TERRITORIO
Pag. 62 – FARE RETE NEL CUORE DEL SUD A Taormina, il format “ANGAISA scende sul territorio” ha riunito imprenditori, esperti e stakeholder per affrontare le sfide del mercato di Antonio Billè
LOGISTICA
Pag. 66 – LOGISTICA E DAZI
I dazi doganali e la logistica sono strettamente collegati, infatti l’imposizione di dazi può avere un impatto significativo sui costi e le operazioni di trasporto e distribuzione delle merci di Marco Barbetti
Pag. 70 – ULTIMISSIME DA…
Pag. 77– SOCI ANGAISA

RUBINETTERIE ITALIANE
Persone e competenze, occorre agire. Un’idea per l’inverno demografico
Ese, tra tutte le energie, fosse quella delle menti e delle braccia a diventare rara?
Finora i calcoli incerti della transizione energetica hanno riguardato soprattutto fonti fossili e rinnovabili, evidenziando una scarsità di tempo e di investimenti che nel lungo termine sarà più che compensata dall’abbondanza di opportunità professionali in vista. Il settore idrotermosanitario agisce esattamente su questa differenza, che comporta un rischio imprenditoriale significativo a fronte della trasformazione delle comunità che saremo chiamati a realizzare. Ma pur dovendo scoprire ancora molto, del futuro che ci aspetta, suonerebbe come una beffa l’ipotesi di ritrovarsi “in pochi” a dover rigenerare il patrimonio immobiliare del nostro Paese. Non possiamo infatti illuderci che bastino maggiore efficienza e diversificazione a ripagarci, anche a fronte di rischi mitigati. Il cambiamento della popolazione, che si restringe, è il fattore più importante che occorre considerare nell’evoluzione del nostro lavoro. E che è potenzialmente sottovalutato in tutti i settori dell’economia, ma gioca un ruolo ancor più centrale nella distribuzione specializzata, per le forze che costituiscono il suo modello competitivo prima che per la futura composizione e le nuove esigenze della clientela. Nel 2060, stima l’OCSE, in Italia ci saranno 12 milioni di persone in meno in età lavorativa. Questa previsione equivale al fatto che “sparirà” dai luoghi di lavoro una persona su tre, con una tendenza che pesa più di quattro volte rispetto alla media dei 38 paesi avanzati, per cui ci si aspetta un calo di appena l’8%. Si tratta del risvolto più duro del cosiddetto inverno demografico, come dimostra l’allarme che proprio questi dati hanno generato, nonostante lo scenario di una popolazione destinata a diventare sempre più anziana e sempre meno numerosa sia conosciuto da

tempo. Data la portata di questo fenomeno, l’impatto sulle imprese potrà cambiare solo in funzione della loro capacità di adattarsi, scegliendo subito strategie di lungo periodo per ottenere quello che diventerà il capitale più raro, ovvero le ambizioni dei lavoratori e le loro competenze professionali.
Da distributori specializzati avremo dunque una concorrenza serrata per assumere nuovi addetti, ben consapevoli della duplice verità che ci orienta nel percorso condiviso coi nostri collaboratori: da un lato, le persone incidono moltissimo sul valore prodotto da aziende come le nostre, che trovano nella consulenza il loro primo vantaggio competitivo e lo troveranno ancora di più in un’epoca di automazione; dall’altro, ciascun profilo commerciale deve necessariamente formarsi sul campo, maturando con curiosità e cura delle relazioni un’esperienza che è impossibile fare prima, o altrove.
È anche guardando a queste sfide che ANGAISA è voluta andare alla fonte, promuovendo le sue prime iniziative all’interno degli istituti scolastici. A partire dal 2024, come ha raccontato Blu&Rosso, l’associazione ha identificato spazi utili a parlare con i ragazzi della transizione energetica e della riqualificazione immobiliare, anche con lo scopo di farne conoscere le prospettive professionali. L’esperienza si è rivelata entusiasmante per l’interesse che è emerso in aula ed ha consentito inoltre ad ANGAISA di aggiungere un ulteriore tappa al proprio percorso di cultura d’impresa. La formazione curata insieme ad autorevoli relatori, le relazioni di filiera, la conoscenza del mercato sono state infatti combinate in un nuovo progetto, che auspico possa essere sviluppato su scala più ampia a partire dalla collaborazione dei distributori. Con gli spunti offerti dall’Inchiesta, puntiamo ad attirare energie e competenze per il futuro del settore idrotermosanitario.
ANGAISA c’è!
Edilizia e impiantistica in affanno. Riqualificazioni ancora in calo
I più recenti dati dell’Osservatorio
Vendite ANGAISA confermano il trend negativo che sta interessando da diversi mesi il comparto edilizio e il mercato delle filiere collegate: i fatturati della distribuzione idrotermosanitaria evidenziano infatti nel primo semestre 2025 una flessione del -3,12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Maurizio Lo Re, Presidente nazionale di ANGAISA, commenta: “Dopo la flessione dei primi sei mesi, le prospettive per il secondo semestre dell’anno restano estremamente preoccupanti, con la concreta possibilità di innescare un corto circuito economico-finanziario per tante aziende che, con il drastico ridimensionamento dei bonus edilizi, sono costrette a rivedere rapidamente strategie e posizionamento nel mercato”. Secondo il recente Rapporto del CRESME, nel 2025 gli investimenti nel rinnovo del
settore residenziale faranno registrare un calo del -20,8% rispetto al 2024. Eppure le potenzialità legate alla riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano e all’ammodernamento dei relativi impianti sono enormi, se si considera che – come evidenzia una recente analisi di Nomisma – a fronte di uno stock immobiliare residenziale superiore ai 35 milioni di abitazioni, ben il 68% è stato costruito prima del 1991. Abitazioni in gran parte obsolete sotto il profilo energetico, tanto che oltre il 70% ricadrebbe nelle classi energetiche meno efficienti (E, F e G). Riprendendo i risultati di una ricerca che Nomisma ha realizzato per ANGAISA, 6 italiani su 10 si dichiarano insoddisfatti delle prestazioni energetiche della propria casa e il 54% non conosce la classe energetica dell’edificio in cui abita. Uno scenario a cui si aggiungono gli ambizioni obiettivi legati alla decar-
Kerakoll: Martina Colombara nominata Group Chief People Officer
bonizzazione, previsti dalla Direttiva Case green, che richiederanno programmi di investimento di lungo periodo e bonus rafforzati, in grado di sostenere le famiglie, a partire da quelle a basso reddito, che dovranno farsi carico degli interventi di riqualificazione.
“Come abbiamo sottolineato più volte – conclude Lo Re – è necessario che il Governo recepisca nel più breve tempo possibile la Direttiva Case green, fornendo tutte le linee guida attuative necessarie per programmare un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici residenziali, che non potrà prescindere da un approccio multi-tecnologico. Imprese, professionisti e famiglie devono poter contare da subito su un quadro normativo chiaro ed esaustivo. Non possiamo permetterci di aspettare per altri mesi l’intervento del legislatore, potrebbe essere troppo tardi”.

Kerakoll annuncia la nomina di Martina Colombara nel ruolo di Group Chief People Officer. Nel suo incarico, riporterà direttamente al Group CEO, Marco Zini, e sarà alla guida delle strategie globali in ambito risorse umane e organizzazione, entrando così a far parte dell’Executive Leadership Team di Gruppo. L’apporto di Martina Colombara sarà determinante per rafforzare la cultura aziendale orientata alla partecipazione, alla responsabilizzazione e all’innovazione, in un Gruppo presente in 3 continenti con oltre 2.450 tra collaboratori diretti e indiretti. Martina Colombara ha sviluppato il proprio percorso professionale in importanti realtà industriali italiane e multinazionali: dopo la laurea in Filosofia presso l’Università di Padova, dal 2006 e per circa 15 anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nel Gruppo Bauli, fino a diventarne Group HR & Organizational Director, contribuendo in modo decisivo all’integrazione di società acquisite e alla definizione di un modello organizzativo integrato a livello globale.
Ha poi rafforzato la propria esperienza internazionale in Andritz Sovema Group, guidando l’armonizzazione delle politiche HR in mercati chiave come Stati Uniti e Cina. Più recentemente, ha ricoperto dal 2021 il ruolo di Group Chief Human Resources and Organization Officer di F.lli De Cecco, tra i leader mondiali nella produzione di pasta, dove ha coordinato numerosi progetti di sviluppo organizzativo, focalizzati su sostenibilità, digitalizzazione, inclusione, innovazione e benessere aziendale. Kerakoll desidera inoltre ringraziare Elisa Cavedagna, che ha lasciato il ruolo di Group Chief Human Resources Officer, per l’impegno e la professionalità dimostrati in questi anni, augurandole ogni successo nei suoi prossimi progetti.

Assoclima: Marchesini riconfermato presidente
L’assemblea dei Soci di Assoclima - Costruttori Sistemi di Climatizzazione, federata Anima Confindustria, ha rinnovato la propria fiducia a Maurizio Marchesini, rieleggendolo alla Presidenza dell’Associazione per il biennio 2025-2027.
Amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione di Rhoss S.p.A., azienda del gruppo svedese Nibe, Marchesini vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore HVAC&R e dal 2019 è parte attiva del consiglio generale di Assoclima, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. Nel suo intervento all’assemblea Marchesini ha tracciato un bilancio del mandato appena concluso, sottolineando come l’associazione si sia rafforzata, ampliando la base associativa e i temi affrontati, grazie anche a numerose collaborazioni sviluppate su più fronti. “I nostri obiettivi sono tutelare e promuovere un comparto industriale complesso e solido – ha dichiarato – e in questo senso continueremo a cercare di fare
squadra con altri attori che possono allargare i nostri orizzonti.”
Guardando al futuro Marchesini ha indicato le linee guida del nuovo biennio, con una particolare attenzione al contesto geopolitico ed economico internazionale, e ha ribadito l’impegno dell’associazione nel rafforzare il legame tra ambiente e competitività, evidenziando il ruolo strategico del settore HVAC&R: “L’Europa fatica, ma dimostra di voler continuare a seguire la strada della decarbonizzazione. Accanto ai concetti di green e clean, emerge sempre più la dimensione industrial. Il nostro impegno è rafforzare il binomio tra ambiente e competitività, facendo leva sul fatto che Assoclima è un’associazione rappresentativa sia di tecnologie che hanno un ruolo chiave nella transizione energetica sia di un settore che può contribuire all’economia del vecchio Continente e dell’Italia in particolare. Ciò di cui abbiamo bisogno è una prospettiva di lungo termine per poter continuare a investire,
Ariosa DOT conquista il Red Dot Design Award 2025

facendo presente che ogni centesimo che viene dedicato a questo settore porta alla realizzazione di più obiettivi: ambientale, economico e sociale”. Tra le priorità del nuovo mandato c’è anche il contributo di Assoclima all’elaborazione di un Piano Sociale per il Clima che sia il più inclusivo possibile. “Non possiamo pensare alla decarbonizzazione come a un processo riservato a pochi. Le persone e le imprese colpite da prezzi energetici in costante aumento devono essere coinvolte e sostenute. Il nostro approccio continuerà ad essere pragmatico e non ideologico, sempre con i piedi per terra.” ha concluso Marchesini. Il presidente sarà affiancato nel suo incarico dal Consiglio generale composto dai vicepresidenti, dai Consiglieri elettivi Luigi Zucchi, Michele Albieri, Luca Germano, Ettore Alfredo Jovane e Alberto Villa, dai presidenti di commissione e dai capigruppo di prodotto.

L’8 luglio 2025, nella prestigiosa cornice dell’Aalto Theatre di Essen, in Germania, si è tenuta la cerimonia di premiazione del Red Dot Award: Product Design 2025, uno degli appuntamenti più autorevoli e attesi a livello internazionale nel panorama del design industriale. Davanti a una platea composta da oltre 1.200 ospiti provenienti da tutto il mondo, il riconoscimento è stato assegnato a Ariosa DOT, l’unità di ventilazione meccanica controllata (VMC) progettata da Valsir, nella categoria Heating and Air Conditioning Technology. Il prodotto si è distinto per l’eleganza essenziale del design e per l’eccellente integrazione funzionale negli ambienti abitativi contemporanei, elementi che hanno convinto la giuria internazionale composta da esperti del settore. Per l’azienda bresciana, si tratta di un importante traguardo che conferma il valore della progettazione italiana sullo scenario globale e l’impegno costante nell’offrire soluzioni che uniscano benessere, efficienza energetica e innovazione. La vittoria al Red Dot Design Award rappresenta una conferma della direzione intrapresa da Valsir nel campo della progettazione per il benessere domestico e rafforza l’identità del brand all’interno del panorama del design internazionale. Un riconoscimento che premia la capacità di coniugare estetica, tecnologia e funzionalità nel segno della qualità Made in Italy

Sarà il Giappone il “Paese Partner” di MCE 2026
Una rapida industrializzazione, l’impennata dell’edilizia industriale e commerciale, ma soprattutto un processo costante di urbanizzazione sono le spinte che giustificano le stime in forte crescita per il mercato HVAC+R giapponese, con una previsione di giro d’affari di 18,37 miliardi di dollari nel 2025 e 23,99 entro il 2030, con un CAGR del 5,49% nel periodo di previsione (2025-2030).
Secondo i dati dell’Ufficio Statistica di ANIMA Confindustria, nel 2024 l’export italiano verso il Giappone è stato di 47 milioni di euro, + 10,8% rispetto all’anno precedente. È sulla base di questi presupposti che RX Italy ha scelto il paese del Sol Levante come “Paese Partner” per la prossima edizione di marzo 2026 di MCE - Mostra Convegno Expocomfort.
“In Giappone il costante trasferimento dalle aree rurali a quelle urbane si traduce in aumento di investimenti in alloggi, costruzioni commerciali e infrastrutture industriali – sottolinea Massimiliano Pierini, Managing Director di RX Italy. Questo fenomeno comporta la necessità di installare tecnologie HVAC+R negli edifici di nuova costruzione e rende il Giappone uno dei mercati esteri di maggior interesse per l’Italia, come dimostrato anche dai trend di crescita
Acquatica in festa


sia per visitatori sia per numero di aziende espositrici alla nostra manifestazione (rispettivamente +243% e + 200%)”. La scelta del Giappone quale Paese Partner 2026 deriva dalla costante crescita di interesse dei produttori italiani per il mercato giapponese e per gli operatori giapponesi verso la produzione italiana riconosciuta come eccellenza tecnologica nei nostri settori. L’iniziativa “Paese Partner MCE” favorisce l’incontro tra le aziende espositrici e i decision maker di mercati esteri particolarmente promettenti e si sviluppa in attività pre-fiera, con incontri ufficiali per il coinvolgimento delle Istituzioni italiane e nipponiche a supporto del progetto, fino a eventi, iniziative e seminari organizzati nel corso della fiera, dal 24 al 27 marzo 2026. L’iniziativa ha già ricevuto l’apprezzamento e conferma di collaborazione da parte dell’Ambasciata Italiana a Tokyo e di ICE Tokyo, così come dall’Ambasciata del Giappone in Italia, dal Consolato Generale del Giappone a Milano e da JETRO Milano.
Sabato 28 giugno 2025 si è tenuto il Partitour, giornata dedicata ai dipendenti Acquatica, pensata per condividere un momento di svago, scoperta e divertimento. Nel primo pomeriggio, dipendenti e familiari provenienti dalle filiali di Brescia, Cologne, Dolzago, Ghedi, Piacenza, Venaria e Verona si sono trovati presso la sede di Cologne e sono partiti in pullman alla volta di Bergamo. Ad attenderli, due percorsi culturali pensati per offrire un’esperienza stimolante e accessibile a tutte le età.
Le famiglie hanno preso parte al Safari d’Arte per Piccoli Esploratori, una caccia al tesoro creativa tra bassorilievi, arazzi e affreschi dei monumenti storici, ma anche un curioso viaggio tra antichi acquedotti, cisterne e fontane. Un modo divertente per scoprire insieme angoli nascosti e storie affascinanti, tra animali reali e creature fantastiche.
Nel frattempo, chi ha scelto il Grand Tour di Bergamo Città Alta ha potuto immergersi nell’eleganza barocca di Palazzo Moroni, visitandone le sale affrescate e gli splendidi giardini, per poi attraversare luoghi simbolo della città: Piazza Mercato delle Scarpe, Largo Colle Aperto, Piazza Vecchia, il Campanone, Piazza Duomo con la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cattedrale e la Cappella Colleoni.
La giornata è proseguita con una serata conviviale presso la filiale di Cologne. Una cena all’aperto, accompagnata da un ricco buffet e da un servizio open bar, ha accolto tutti i partecipanti in un’atmosfera rilassata e festosa, arricchita da intrattenimento per grandi e piccini. La serata si è conclusa a tarda notte, tra sorrisi, musica e voglia di stare insieme, a coronamento di una giornata che ci ha ripagato dell’impegno organizzativo.
Da Immergas borse di studio sportive




Un nuovo progetto sociale, una nuova alleanza per il territorio. Da quest’anno, nell’ambito del sostegno di Immergas, di recente diventata partner del club granata, alcuni giovani pugili in condizioni di fragilità possono allenarsi gratuitamente alla Reggiana Boxe Olmedo grazie ad alcune borse di studio sportive denominate Immergas Boxing Grant. Si tratta di un sostegno concreto per quegli atleti seguiti da cooperative sociali locali, che senza questo aiuto non potrebbero permettersi né il tesseramento né la frequenza costante. Ettore Bergamaschi, Direttore Marketing Operativo & Comunicazione Immergas (in foto), spiega così il senso della partnership e dell’iniziativa: “Immergas si è avvicinata alla boxe per la prima volta lo scorso anno, creando insieme a Reggiana Boxe un programma di borse di studio sportive per permettere ad alcuni giovani di allenarsi gratuitamente. L’obiettivo principale è l’inclusione, valorizzando i principi di etica e rispetto propri di questo sport. Questa partnership rafforza ulteriormente il legame tra Immergas e il territorio reggiano, confermando l’impegno dell’azienda nel supportare iniziative che combinano sport, inclusione sociale, sviluppo della comunità locale e un costante investimento sui giovani. Le borse di studio in particolar modo supportano atleti provenienti da contesti economico-sociali svantaggiati coprendo i costi di tesseramento e visite mediche, permettendo così a giovani talentuosi di sviluppare le loro potenzialità senza ostacoli economici”.














































Uno dei beneficiari è Yassine Soucrati, 21 anni appena, arrivato dal Marocco quando aveva appena 6 mesi d’età, oggi atleta nella palestra dell’Olmedo Boxing Arena. L’incontro con la boxe è avvenuto grazie a un educatore di una cooperativa reggiana che lo ha seguito nel percorso di inclusione. Oggi Yassine si allena con costanza: cinque volte alla settimana con il gruppo agonisti. Un nuovo modo di intendere lo sport come strumento di emancipazione sociale. E un altro passo avanti per quella comunità di pugili, educatori e imprenditori che ha fatto della Reggiana Boxe Olmedo non solo una fucina di talenti, ma un luogo di relazioni, crescita e rinascita.















Arcobaleno 2024: approvazione, rinnovi e strategie
Il 21 maggio si è tenuta, presso il “Mare Pineta Resort” a Milano Marittima, l’Assemblea di Bilancio Arcobaleno 2024 che ha reso possibile, tramite votazione, anche l’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2024. Con l’occasione è avvenuto pure il rinnovo delle cariche del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. In apertura i saluti del presidente, Marco Rontini, dedicati a tutti i presenti in sala, tra cui alcuni esponenti delle Associazioni di categoria e degli Istituti di credito, i direttori delle associate e i dipendenti di Arcobaleno Spac. Una volta fatti gli onori di casa, la parola è stata ceduta al Responsabile Finanziario-Amministrativo di Arcobaleno, Franco Casadei, per la presentazione del bilancio d’esercizio relativo all’anno 2024. L’esposizione ha incluso una disamina approfondita dell’impatto e degli effetti che il nuovo principio contabile, divenuto operativo a partire da marzo 2024, ha esercitato sul Conto Economico 2024. A ciò ha fatto seguito un’attenta disamina patrimoniale, finanziaria ed economica, unitamente a un approfondimento su alcuni indicatori preposti alla misurazione delle performance della società. La presentazione si è conclusa con la condivisione di

un scoring positivo derivante dalla Centrale dei Rischi, che ha attestato la solidità aziendale di Arcobaleno.
Altro intervento, questa volta con sguardo commerciale, è stato quello di Enea Marescotti, Responsabile Commerciale Arcobaleno Spac. I focus del suo intervento si sono sviluppati sostanzialmente attorno a una serie di domande, dedicando un’attenzione particolare alla vendita e a tutto quello che è accaduto durante l’anno trascorso.
Le previsioni del settore per il 2025 parlano di -7,88%, ma il Gruppo ha strategie ben definite da mettere in atto per affrontare al meglio i prossimi anni come dare la priorità al cliente, differenziare i modelli di servizio, aggiornare la struttura commerciale e rafforzare le alleanze con produttori e grossisti.
Il tema del futuro trova spazio anche nel discorso finale del presidente Rontini, soprattutto in merito alla spinosa questione della difficoltà di trovare giovani motivati e desiderosi di imparare un mestiere. Questo “disinteresse” si ripercuote di conseguenza sul business delle aziende e la carenza di personale tecnico qualificato rappresenta un enorme problema per la crescita di realtà come Arcobaleno Spac e delle imprese installatrici.
Di conseguenza si verificano eventi tangibili come i ritardi nei cantieri, una fisiologica diminuzione della capacità produttiva e un arresto su tutto ciò che è innovazione, perché le nuove tecnologie necessitano di competenze sempre più aggiornate e al passo con i tempi.
Il ricambio generazionale, dice il Presidente, è pressoché bassissimo e le aziende sono costrette ad investire ingenti somme per il reclutamento e la formazione delle risorse ma, spesso, senza grandi risultati. Una soluzione potrebbe essere quella di incentivare i giovani al mestiere con borse di studio e tirocini retribuiti. Per finire, il Presidente dedica un pensiero all’obiettivo futuro di aumentare sempre più il potere contrattuale per fare in modo che diventi strumento di forza per far fronte a tutti i cambiamenti che si prospettano all’orizzonte.

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Roca acquisisce Antonio Lupi

Il Gruppo Roca ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di una partecipazione maggioritaria, attraverso la sua controllata del segmento premium Laufen, nell’azienda italiana Antonio Lupi Design. Questa alleanza guiderà l’espansione commerciale globale del gruppo italiano, che manterrà la sua piena indipendenza operativa e identità, sfruttando la portata internazionale di Roca Group.
Fondata nel 1950 e con sede a
Stabbia (Toscana), l’azienda toscana ha saputo coniugare sapienza artigianale e imprenditorialità costruendo progressivamente una reputazione di qualità e affidabilità. I suoi prodotti sono distribuiti in oltre 80 paesi. Il gruppo ha raggiunto un fatturato di 42 milioni di euro nel 2024 e conta 100 dipendenti.
Con questa operazione, Roca Group rafforza il suo impegno verso i marchi con una forte identità e leadership nel design, integrando
Olimpia Splendid presenta il bilancio 2024
Il bilancio di esercizio, approvato dall’assemblea dei soci, racconta un anno in cui il gruppo industriale bresciano Olimpia Splendid, specializzato nella produzione di tecnologie per la climatizzazione di casa, ha consolidato fatturato (113 milioni di euro) ed EBITDA (9.7 milioni di euro) e migliorato la Posizione Finanziaria Netta (-1.8 milioni di euro), anche grazie al progressivo aumento del mercato estero (46%) e all’importante investimento su prodotti e processi. Il 2024 è stato un anno positivo anche rispetto al percorso verso la neutralità climatica, che Olimpia Splendid ha deciso di intraprendere 5 anni fa per azzerare le emissioni di CO2 entro il 2040.
nel suo ecosistema un partner che unisce tradizione artigianale, innovazione tecnica e prestigio internazionale. Antonio Lupi resterà guidato dalla famiglia fondatrice e continuerà ad essere gestito dalla sede centrale di Stabbia, che ospita anche il suo showroom principale, il centro R&D e gli impianti produttivi. Roca Group è stata consigliata su questa operazione da Alantra, Baker McKenzie e KPMG ed Ethica Group dalla parte di Antonio Lupi.
L’anno concluso ha registrato un -28% di emissioni (Scope 1 e 2) e un +50% di energia fotovoltaica autoprodotta, grazie all’attivazione di due nuovi impianti, in Italia e Australia, che hanno portato al 97% la quota dei consumi di energia da fonti rinnovabili di tutto il gruppo.
In materia di innovazione, il 2024 è stato anche l’anno del lancio ufficiale di OSIX – Olimpia Splendid Innovation Excellence: un hub interno che promuove e guida, insieme a start-up, istituti di ricerca e altri partner tecnologici, progetti di innovazione aperta che accelerano lo sviluppo di nuove soluzioni per prodotti e processi più sostenibili.
Pompe smart ad alta efficienza
La serie Calio Pro Plus amplia l’offerta KSB con pompe a rotore immerso a regolazione continua e risparmio energetico
fino al 40%
La serie Calio Pro Plus del Gruppo KSB va ad ampliare l’attuale gamma di pompe a rotore immerso KSB ad alta efficienza e a regolazione continua. Le nuove pompe raggiungono efficienze superiori alle normative attuali sull’efficienza energetica.
Il programma intelligente Dynamic Control integrato offre un risparmio energetico supplementare fino al 40% rispetto al tradizionale funzionamento con regolazione della pressione proporzionale. Poiché la funzione è basata esclusivamente su software, non sono previsti ulteriori costi per sensori o attuatori aggiuntivi. Le pompe raccolgono automaticamente tutte le informazioni necessarie tramite segnali interni. In virtù della tecnologia brevettata, è pressoché impossibile che si verifichino fenomeni di sottoalimentazione al variare delle condizioni dell’impianto.
Connettività avanzata e semplicità d’uso
La pompa offre opzioni di connettività per un’integrazione flessibile nei sistemi di Building Management Systems. L’interfaccia Modbus RTU, integrata di serie, consente una connessione diretta. Inoltre, i moduli plug-in opzionali garantiscono una compatibilità ampliata con tutti i comuni sistemi di gestione. Per i messaggi di funzionamento e di guasto sono disponibili due relè parametrizzabili. La connettività è integrata da un ingresso
digitale configurabile e da un ingresso analogico regolabile. L’installazione e la messa in servizio sono estremamente semplici. Tutte le modalità operative, le funzioni e i valori di setpoint sono impostabili in modo rapido e semplice direttamente sulla pompa o tramite l’interfaccia Bluetooth. Un contatore di energia per mette di monitorare e ottimizzare i con sumi. Le pompe offrono inoltre funzioni pratiche come l’indicazione del punto di funzionamento, un calorimetro e una funzione di sfiato.
Versioni gemellari e versatilità applicativa

Le varianti gemellari Calio Pro Plus Z presentano un funzionamento a doppia pompa, utilizzabile sia in funzionamento ridondante che a carico massimo, con comportamento di commutazione ad alta efficienza energetica. La messa in servizio è molto rapida, grazie all’app FlowManager. In questo modo è possibile configurare tutti i collegamenti elettrici in modo flessibile e intuitivo. Tutte le informazioni sulla pompa possono essere visualizzate rapidamente nel menu preferiti dell’app. I valori di processo sono rappresentati in modo trasparente in un diagramma grafico. La protezione motore integrata garantisce un’elevata sicurezza operativa. Il motore esente da manutenzione è dotato di un setto di tenuta in plastica
rinforzato con fibre di carbonio. Il sistema di filtraggio integrato protegge in modo affidabile dalle impurità come la magnetite. Le pompe della serie Calio Pro Plus sono progettate per un utilizzo universale e coprono le classi di pressione PN6, PN10 e PN16. La nuova serie, composta da 46 grandezze costruttive, è in grado di convogliare portate fino a 28 m3/h con una prevalenza di 16 mca. Grazie a un intervallo di temperatura tra -10 °C e +110 °C, i nuovi gruppi sono compatibili con un’ampia gamma di applicazioni, dall’acqua per il riscaldamento, al trasporto dei refrigeranti, fino ai sistemi di ricircolo industriali. Come Calio Pro Plus Z, le pompe sono fornite anche in versione gemellare.

Via M. D’Azeglio, 32 20863 Concorezzo (MB) www.ksb.it
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Dall’esperienza F.A.R.G. nasce il nuovo rubinetto a galleggiante 555 interamente realizzato in acciaio inossidabile AISI 304 comprensivo di sfera in acciaio inossidabile AISI 316 e dotato di asta regolabile. Ideale sia per utilizzi nell’industria alimentare, sia in quella agricola (abbeveratoi) o per acque particolarmente dure e corrosive.
Pressione massima d’esercizio consigliata: 3/8”G 10 bar - 1/2”G 6 bar.
Temperatura massima dell’acqua consigliata: 100 °C.
Materiali: AISI 304 - Epdm – POM Filettatura ISO 228/1. www.farg.it
Docce solari
Le docce solari Idral offrono un’esempio chiaro di come il design possa incontrare la praticità energetica. L’utilizzo dell’energia solare per il riscaldamento dell’acqua è una scelta strategica che permette di eliminare combustibili fossili o elettricità provenienti da fonti non rinnovabili. Questo processo non solo garantisce un riscaldamento efficace dell’acqua, ma lo fa in modo completamente autonomo e rispettoso dell’ambiente. Un’altra caratteristica delle docce è il loro sistema di rubinetti temporizzati. Questa tecnologia permette di limitare il flusso dell’acqua a intervalli prestabiliti evitando sprechi inutili e promuovendo un ulteriore risparmio idrico. La scelta dei materiali, il rispetto delle linee pulite e l’eleganza discreta del design contribuiscono a creare un ambiente esterno accattivante, dimostrando che la praticità non deve sacrificare lo stile.
www.idral.it

Soluzione antigorgoglio
Se hai problemi di gorgoglio nello scarico di lavastoviglie e lavatrice, la nuova linea brevettata di sifoni antirumore Domestico di Lira è la giusta soluzione. Spazio1 Domestico per lavelli a una vasca, oppure NEW Spazio 2 Domestico per lavelli a due vasche sono studiati per lo scarico antirumore di lavatrici e lavastoviglie. I sifoni, oltre a essere salvaspazio, sono dotati di un TEE con portagomma posto alla base del sifone che elimina la formazione di aria nelle tubazioni che è la causa principale del gorgoglio. Sono realizzati in polipropilene materiale caratterizzato da un’elevata duttilità, ottima resistenza termica e alle sostanze chimiche. Grazie all’agevole struttura aderiscono alla parete di fondo consentendo un maggiore spazio possibile nel vano sotto lavello. La forma quadrata del rosone dei sifoni risponde perfettamente alle esigenze della clientela che può così coprire ogni imperfezione del foro di scarico nella parete. www.lira.com

Valvola di espansione termostatica

Le valvole di espansione termostatica della serie RFGC di Sanhua sono utilizzate per regolare la portata di massa del refrigerante nell’evaporatore e per controllare il surriscaldamento del refrigerante all’uscita dell’evaporatore.
Il corpo principale in acciaio inox, materiale privo della presenza di piombo, garantisce una maggiore robustezza, mentre le connessioni presentano uno strato di rame all’interno per facilitare le operazioni di brasatura della valvola. Le applicazioni tipiche sono in sistemi di refrigerazione come frigoriferi e congelatori commerciali, deumidificatori, condizionatori d’aria e pompe di calore operanti a varie temperature di evaporazione. La serie RFGC 06 è stata progettata e ottimizzata per applicazioni con propano (R290).
www.sanhuaeurope.com
Per impianti termici e sanitari

Il bilanciamento idraulico è una fase cruciale nella progettazione e gestione degli impianti termici e sanitari. Le valvole TacoSetter Inline sono state sviluppate da Taconova per misurare, regolare e bloccare il flusso direttamente nel punto di installazione, senza necessità di tabelle, strumenti o formazione specifica. Le valvole sono particolarmente adatte nei casi di riconversione o manutenzione di impianti esistenti, grazie alla semplicità di installazione e alla lettura immediata del flusso, espressa in litri al minuto. Il modello TacoSetter Inline 100 è indicato per impianti con temperature fino a 100 °C. La gamma copre portate da 0,3 a 40 l/min, con precisione di misura ±10% e raccordi compatibili con filettature interne Rp da ½”, ¾” e 1” secondo EN 10226-1 o ISO 228. I materiali costruttivi includono ottone resistente alla dezincatura e indicatori in plastica ad alta resistenza. Il modello TacoSetter Inline 130, invece, è progettato per applicazioni più spinte, con temperatura massima fino a 130 °C e compatibilità con fluidi contenenti glicole fino al 50%. Copre portate da 1 a 90 l/min a seconda della versione e dispone di scala per acqua o miscele glicolate. È dotato di corpo in ottone, componenti interni in acciaio inox e borosilicato per l’indicatore, assicurando durata e igiene anche in ambienti sanitari.Entrambi i modelli si basano su un sistema a corpo galleggiante con molla antagonista integrato nella valvola. La regolazione si effettua con un semplice cacciavite, agendo su una vite dedicata, mentre la lettura si effettua in linea, senza necessità di strumenti esterni. Le valvole possono essere installate in qualsiasi posizione –orizzontale, obliqua o verticale – rispettando la direzione di flusso indicata. www.taconova.com
Flessibilità e sostenibilità per la casa
Victrix Hybrid di Immergas è una soluzione ibrida consolidata, ideale per ridurre consumi ed emissioni, assicurando comfort e sostenibilità. La gamma include Victrix Hybrid e Victrix Hybrid 32, versioni istantanee per solo riscaldamento ambiente e produzione di acqua calda sanitaria, con potenze utili rispettivamente di 24,1 e 28 kW per il riscaldamento e di 28,3 e 32 kW per l’acqua sanitaria. Per chi necessita solo del riscaldamento, è disponibile Victrix Hybrid Plus, abbinabile a un bollitore sanitario opzionale, con 24,1 kW di potenza utile per il riscaldamento e 28,3 kW per il sanitario.
Tutti i modelli integrano una pompa di calore monoblocco da 4 kW con refrigerante ecologico R32, garantendo fino al 50% in meno di emissioni di CO2 rispetto ai generatori tradizionali e offrendo la tecnologia Hydrogen Ready per miscele di idrogeno fino al 20%. Per l’installazione non è necessario il patentino F-gas; inoltre l’unità interna occupa spazi contenuti. Può essere collocata all’interno, all’esterno in luogo parzialmente protetto o ad incasso nel telaio Omni Container. Infine, questo sistema offre una facile gestione grazie al pannello di controllo di serie e alla WebApp MyCode. Infine, con Formula Comfort Hybrid, Immergas offre un programma di manutenzione a lungo termine che copre 5 anni. www.immergas.com

La rivoluzione nel mondo delle docce
Hansgrohe Activera è una doccia eco-friendly che riduce il consumo d’acqua a 6 litri al minuto
Per Hansgrohe il 2025 è un anno importante per l’innovazione nel mondo delle docce: la categoria viene arricchita con nuovi prodotti e straordinarie tecnologie, in diverse fasce di prezzo. L’obiettivo è offrire al cliente la soluzione perfetta per ogni esigenza, che gli consenta di dare vita al proprio bagno ideale, riducendo al minimo i consumi di acqua ed energia e garantendo il massimo rispetto per l’ambiente.
Innovazione in ogni dettaglio
La prima grande novità è Activera, la doccia con un design fresco ed essenziale che si armonizza con qualsiasi tipo di arredamento, disponibile nelle finiture cromo e nero opaco.
Perfetta per lavare via lo stress quotidiano, offre performance eccezionali sotto la doccia con un consumo ridotto di acqua: la tecnologia Eco-

Smart integrata mantiene costante la portata dell’acqua e utilizza appena 8 litri di acqua al minuto (sia nella doccetta sia nel soffione). La variante EcoSmart+ riduce ulteriormente i consumi a sei litri, per limitare il più possibile l’impatto sull’ambiente.

Ciò che rende veramente speciale la linea sono i tipi di getto che offre: il getto Rain ricorda una cascata energizzante, mentre il getto ImpactRain
garantisce un’esperienza doccia rilassante. Inoltre, la doccetta è dotata del pulsante WaterBoost, collocato sul lato dell’impugnatura: una funzione innovativa all’insegna della sostenibilità, che consente di incrementare temporaneamente il getto d’acqua, per risciacquare residui di sapone e ridurre la durata complessiva della doccia, senza rinunciare al comfort. Infine, Activera si distingue per la semplicità di manutenzione e pulizia: è la prima doccetta hansgrohe a integrare la funzione EasySplit, che consente di rimuovere la cartuccia utilizzando l’apposito strumento, per sostituirla in caso di malfunzionamento. Le tecnologie che semplificano la pulizia includono la funzione FlexPower, grazie alla quale gli ugelli si espandono e si restringono a seconda della pressione dell’acqua, incrementando il piacere sotto la doccia ed eliminando le particelle di calcare che si depositano sulla superficie del disco. Degna di nota è anche la funzione QuickClean, che offre una pulizia ancora maggiore, grazie agli speciali ugelli in silicone che possono essere liberati da residui di calcare con il semplice sfregamento delle dita.

C.so Trieste, 170 10024 Moncalieri (TO) www.hansgrohe.it/bagno/linee/activera
Caldaia d’arredo
Osa, vero e proprio elemento d’arredo targato ArtÙ Design Studio, è la caldaia a condensazione Unical in classe energetica A+ per il sistema di riscaldamento. La pulizia delle forme, il profilo essenziale, le dimensioni ridotte – solo 18 cm di spessore – e la possibilità di connettere tutto a scomparsa (allacciamenti e scarico fumi compresi), caratterizzano il suo design. Il frontale della caldaia è disponibile in diverse finiture cromatiche: Black, Inox Supermirror nella versione a specchio, White, Apple Green, Matt Black che può essere utilizzata come utile lavagna e rosso. Osa può avere addirittura l’aspetto di un piccolo giardino verticale, nella versione Garden. Due le versioni a catalogo: potenza 24 e 35 kW, nella dimensione 930 mm H x 520 mm L x 180 mm P. Il design, unito alle eccellenti prestazioni, è stato premiato con il Red Dot Award 2017 e con il Compasso d’Oro ADI 2018. Osa è dotata di uno speciale e ultrapiatto scambiatore primario in alluminio/silicio/magnesio sviluppato da Unical e di scambiatore sanitario a piastre in acciaio inox anticalcare. U-fly, il pannello a comandi soft touch a scomparsa, grazie alla sonda ambiente e alla sonda esterna, funziona anche come cronotermostato e si può programmare comodamente a distanza, con l’omonima app. www.unical.eu

Con serbatoio fino a 260 litri
Panasonic Heating & Ventilation Air Conditioning amplia la propria gamma di soluzioni per il riscaldamento residenziale con la nuova pompa di calore Aquarea DHW che integra un serbatoio fino a 260 litri con un sistema di controllo evoluto. La nuova soluzione è disponibile sia nella versione a parete, da 100 o 150 litri oppure in quella da pavimento, da 200 o 260 litri, con o senza serpentina aggiuntiva. Aquarea DHW è in grado di riscaldare l’acqua fino a 65 °C in modalità autonoma, arrivando fino a 75 °C con l’integrazione della resistenza elettrica, offrendo al contempo prestazioni elevate in classe energetica A+. Inoltre, è in grado di garantire il proprio funzionamento in un ampio range di temperature da -7 °C a 43 °C per la versione da pavimento, da -5 ºC a +43 ºC per la versione a parete.

L’unità è progettata per integrarsi con facilità in qualsiasi ambiente domestico grazie alle diverse opzioni di installazione e a un esiguo contenuto di refrigerante, soli 150 grammi, che consente di non aver restrizioni installative. La pompa di calore è predisposta per il collegamento con impianti fotovoltaici ed è compatibile con pompe di ricircolo esterne. I modelli con serpentina aggiuntiva consentono di realizzare impianti integrati con altri tipi di generatori, tra cui i collettori solari termici.
www.aircon.panasonic.eu
Tubazioni flessibili per pompe di calore
L’eccellenza degli ingegneri Watts e il continuo contatto con i produttori di pompe di calore hanno permesso al brand di concentrarsi su alcuni componenti del sistema pompa di calore, tra i quali il sistema di tubazioni flessibili preisolate Microflex® HP per il collegamento di pompe di calore. Il design intelligente riunisce i tubi di mandata e ritorno per il riscaldamento e/o il raffrescamento con due tubi corrugati per i cavi di alimentazione e di rete all’interno della stessa guaina esterna. I tubi corrugati vuoti consentono il passaggio sicuro dei cavi.

Il sistema di tubazioni preisolate è composto da un tubo di servizio termicamente isolato e protetto da una guaina in HDPE a doppia parete, realizzata secondo il principio della “camera chiusa” per garantire resistenza agli urti e impedire infiltrazioni d’acqua. L’isolante in polietilene espanso reticolato a cellule chiuse riduce al minimo l’assorbimento d’acqua ed è privo di CFC. La gamma è apprezzata dai progettisti per la sua flessibilità, affidabilità e alte prestazioni. Le tubazioni facilitano la realizzazione di impianti termoidraulici efficienti, riducendo tempi e costi di installazione. Adatte a progetti residenziali, commerciali e industriali, le soluzioni Microflex® offrono versatilità, isolamento di qualità e risparmio energetico, con un’ampia scelta di accessori e raccordi per impianti personalizzati e ottimizzati. www.watts.eu/it

Radiatori, scaldasalviette
e accessori scaldanti
Le nuove collezioni di Antrax IT nascono per coniugare comfort e design, trasformando gli scaldasalviette in veri elementi d’arredo. Non solo calore, quindi, ma anche soluzioni pratiche per appendere accappatoi e teli dopo la doccia. Rabbit sfrutta i collettori verticali allungati come ganci funzionali, con diverse dimensioni e colori per adattarsi a ogni ambiente. Serie T e la nuova T1V, firmate Matteo Thun & Antonio Rodriguez, interpretano lo stesso tema in chiave diversa: nella prima i ganci restano a vista, mentre nella seconda sono nascosti, per un effetto ancora più minimale. Accanto a queste proposte, Teso di Dante O. Benini e Luca Gonzo conferma la sua eleganza essenziale, con la piastra liscia attraversata da un maniglione personalizzabile. Infine, Carlo & Tina, nati dalla collaborazione con Andrea Crosetta, offrono una soluzione innovativa a basso consumo, perfetta per asciugare in modo mirato teli e accappatoi, sia a casa che negli spazi hospitality www.antrax.com
Per un risciacquo impeccabile
TwistFlush [e³] è la nuova generazione del sistema di scarico a vortice targato Villeroy & Boch. Evoluzione della già apprezzata tecnologia TwistFlush, la versione [e³] integra un nuovo ugello centrale potenziato, capace di garantire ancora più igiene, risparmio idrico superiore e una silenziosità ottimizzata. La combinazione tra lo scarico a vortice e la progettazione intelligente dell’architettura
del vaso, offre una pulizia quasi totale della superficie del vaso del WC. Con 3/4,5 litri d’acqua per scarico, TwistFlush[e³] offre un risparmio idrico notevolmente maggiore rispetto a scarichi con un consumo di acqua pari a 3/6 litri. L’efficienza di questa prestazione di sciacquo è stata confermata da istituti indipendenti di prova. www.villeroy-boch.it

Soli 3 mm
Con uno spessore di soli 3 mm e un peso ridotto del 50% rispetto ai pannelli tradizionali, Slim offre una soluzione alternativa intelligente alle piastrelle classiche. Slim , infatti, può essere installato direttamente sopra un rivestimento già esistente, evitando lavori di muratura invasivi e riducendo drasticamente tempi e costi di intervento. Slim è realizzato in Akron Plus, materiale brevettato da Acquabella, privo di silice e VOC (composti organici volatili), sviluppato con l’innovativa tecnologia Lightcore. Disponibile nei colori standard e nelle texture Slate e Zero, il pannello dona eleganza senza rinunciare alla funzionalità. Una soluzione innovativa che riveste le pareti del bagno con carattere e minimalismo.
www.acquabella.com

Sistema radiante per spazi di posa ridotti
V-ERRE di Valsir è la soluzione ideale dove
lo spazio di posa è minimo
Ipannelli della serie V-ERRE rappresentano una gamma completa per il riscaldamento e raffrescamento a pavimento, progettata per qualsiasi tipo di edificio ad uso residenziale e commerciale e adatta sia alle nuove costruzioni che alla ristrutturazione.
Il pannello, disponibile in tre versioni, è composto da una lastra in EPS sinterizzato, in classe 200 per gli spessori ridotti (10 mm) e in classe 150 per quelli più ampi (da 20 a 60 mm). È accoppiato con un guscio in HIPS nero, che svolge una triplice funzione: protezione meccanica, con -
V-ERRE
Realizzato in EPS bianco, è lo standard di riferimento tra i pannelli bugnati per l’impianto radiante, con lastra in HIPS termoformata che serve sia come protezione antiurto che come supporto per bloccare facilmente le tubazioni.
Altezza bugna 22 mm; conduttività 0,033 W/mk; resistenza compressione 150-200 kPa; dimensioni 1400x800 mm.

V-ERRE EVO
Mantiene le medesime caratteristiche del pannello bugnato standard, ma si distingue per la presenza di materia prima riciclata per oltre il 20% del totale. È conforme al Decreto sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) del 23/06/2022, caratteristica che lo rende ideale per gli appalti pubblici. Altezza bugna 22 mm; conduttività 0,033 W/mk; resistenza compressione 150-200 kPa; dimensioni 1400x800 mm.

nessione tra le diverse lastre e supporto (e bloccaggio) per la tubazione. Anche la geometria delle bugne ha un ruolo fondamentale dal punto di vista dell’installazione: semplifica infatti la posa dei tubi multistrato Mixal, Thermoline PE-X e Thermoline PE-RT con diametro da 16 e 17 mm. Realizzato in conformità alla UNI EN 13163 e marcato CE secondo le direttive europee, il pannello V-ERRE consente un passo di posa minimo di
V-ERRE Grafite
Rispetto alle altre varianti, si distingue per il colore grigio dovuto all’aggiunta di grafite alla mescola in EPS. È il pannello con le migliori capacità isolanti dell’intera gamma. Altezza bugna 22 mm; conduttività 0,030 W/mk; resistenza compressione 150-200 kPa; dimensioni 1400x800 mm.

50 mm ed è perfetto sia per realizzare sistemi radianti tradizionali che per sistemi a ridotta inerzia termica (anche tramite l’utilizzo di apposite livelline).
Località Merlaro, 2
25078 - Vestone (BS) Tel. 0365.877397 www.valsir.it | valsir@valsir.it

Quando le parole aprono porte: la Comunicazione Non Violenta
Comunicare per costruire fiducia, non solo per vendere
Nel settore idrotermosanitario, le relazioni sono tutto. Contano quanto la qualità dei prodotti, l’affidabilità dei fornitori, la prontezza delle consegne. Ogni giorno, tra showroom, magazzini e cantieri, vivete una vera e propria danza di relazioni: clienti esigenti, colleghi stressati, responsabili che chiedono efficienza, agenti sul territorio in cerca di attenzione. E in mezzo a tutto questo, le parole fanno la differenza. È proprio qui che la Comunicazione Non Violenta (CNV) di Marshall Rosenberg diventa uno strumento essenziale, tanto quanto una buona scheda tecnica o una consegna puntuale.
Di cosa si tratta, davvero?
La CNV non è una forma gentile di dire le cose. È una struttura precisa, rigorosa, che guida chi la usa a comunicare con chiarezza, senza aggredire né sottomettersi. È un modo per dire la verità senza perdere la relazione. Rosenberg l’ha sintetizzata in quattro passaggi chiave:
• osservazione: descrivere ciò che accade, senza giudizi (“Hai saltato la riunione di oggi” è diverso da “Sei sempre inaffidabile”);
• sentimento: esprimere cosa proviamo (“Sono preoccupato”);
• bisogno: dichiarare ciò che è importante per noi (“Ho bisogno di contare sul team”);
• richiesta: formulare una proposta concreta e realizzabile (“Puoi confermarmi la tua presenza alle prossime riunioni?”).
Sembra semplice. Ma, come in ogni mestiere fatto bene, la semplicità è frutto di allenamento e consapevolezza. Il punto è che funziona. Vediamo come.
Quando il cliente è difficile: CNV in showroom
Esempio 1
Un cliente entra nello showroom con tono duro: “Mi

avevate promesso che il mobile bagno sarebbe arrivato lunedì. Non mi interessa, voglio parlare con un responsabile!”
Rispondere “non è colpa nostra” è la reazione più comune, ma rischia di alzare la tensione.
Con un approccio CNV, potete dire: “Capisco la frustrazione, soprattutto se i lavori si stanno accumulando. Vogliamo trovare insieme un’alternativa per non rallentare il cantiere?”
Così trasformate una lamentela in una richiesta da affrontare insieme, senza difendervi o colpevolizzare.
Esempio 2
Un altro cliente, meno esplicito ma visibilmente contrariato, dice solo: “Ah, ancora non avete notizie? Come al solito…”
Rispondere “Abbiamo fatto tutto il possibile” può sembrare logico, ma chiude il dialogo.
Con CNV, potete dire: “Sento che c’è del disappunto per l’attesa. Vuole che cerchiamo insieme un prodotto alternativo disponibile subito?”
Qui riconoscete l’emozione del cliente, offrite un’opzione e riprendete in mano la relazione.
Quando i colleghi faticano a collaborare
Esempio 1
Un collega del magazzino ha consegnato a un cliente un articolo errato. Il venditore, esasperato, potrebbe reagire con: “Ma leggi i codici o li inventi?”
Un approccio CNV suona così: “Quando il codice prodotto non corrisponde, mi sento in difficoltà perché poi devo giustificare l’errore con il cliente. Possiamo fare un doppio controllo insieme prima delle spedizioni?”
L’errore resta, ma si apre uno spazio di collaborazione invece di uno scontro.
Fabrizio Pirovano
Marco Monti
Esempio 2
Un collega arriva spesso in ritardo alle riunioni, ma non se ne parla mai apertamente. Un giorno, durante un confronto, emerge: “Certe volte sembra che tu non prenda sul serio il lavoro degli altri”. CNV aiuta a esprimere lo stesso disagio così: “Quando arrivi in ritardo agli incontri, mi sento poco considerato. Ho bisogno di iniziare in orario per rispettare anche gli impegni degli altri. Puoi farmi sapere se gli orari ti vanno bene?”
Si comunica chiaramente ma con rispetto, senza frustrazione accumulata.
Anche con i fornitori: fermezza, non aggressività
Esempio 1
Un fornitore ha consegnato dei lavabi danneggiati e non dà riscontro da giorni. Invece di scrivere una mail tesa, potete usare la struttura CNV: “Abbiamo ricevuto 3 pezzi non conformi e da 4 giorni non abbiamo aggiornamenti. Siamo in difficoltà con il cliente finale e abbiamo bisogno di sapere entro domani come intende procedere”.
È una comunicazione ferma ma aperta, che tutela la relazione commerciale.
Esempio 2
Il commerciale del fornitore cambia condizioni all’ultimo momento. Al posto di un “così non si lavora”, la risposta può essere: “La variazione sui tempi di consegna mi ha colto di sorpresa. Ho bisogno di certezze per pianificare con i clienti. Possiamo definire insieme un protocollo per evitare variazioni all’ultimo?”
Anche qui: chiarezza, concretezza e relazione salvata.
Intelligenza Relazionale®: una competenza chiave, non un’idea astratta
La Comunicazione Non Violenta è una delle
competenze chiave dell’Intelligenza Relazionale®, un insieme di capacità che consentono di gestire efficacemente i rapporti con gli altri, in modo consapevole, costruttivo e autentico. Ma attenzione: Intelligenza Relazionale® non significa “essere simpatici” o “saper parlare bene”. Significa saper leggere la situazione relazionale, comprendere l’impatto delle proprie parole, cogliere segnali emotivi deboli ma significativi e agire in modo coerente per mantenere o riparare il legame con l’interlocutore.Nel settore idrotermosanitario, questo si traduce in:
• vendite più efficaci, perché costruite su fiducia e non solo su sconti;
• collaborazioni più fluide tra showroom, logistica e back office;
• clienti più fedeli, perché si sentono compresi e rispettati;
• meno conflitti interni, perché le persone imparano a esprimere bisogni e limiti senza aggressività;
• una reputazione professionale solida, basata su relazioni di qualità e affidabilità umana, non solo tecnica.
L’Intelligenza Relazionale® unisce razionalità e sensibilità. Permette di decidere lucidamente, ma anche di leggere le emozioni e usarle in modo funzionale. E la CNV è, a tutti gli effetti, il linguaggio operativo di questa intelligenza.
In conclusione…
In conclusione, la relazione non è un “di più”. È il cuore del lavoro. In ogni settore, la differenza tra una vendita andata a buon fine e una trattativa fallita, tra un team che funziona e uno che si logora, tra un cliente fedele e uno perso, sta spesso nella qualità della relazione. Non serve rivoluzionare tutto da un giorno all’altro. Basta iniziare con una scelta quotidiana: quella di dare valore al modo in cui si comunica, non solo a ciò che si comunica. Allenatevi a osservare senza giudicare. A riconoscere sentimenti, vostri e altrui. A trasformare la rabbia in dialogo, la tensione in occasione di chiarimento. È questa la leva di successo che potete iniziare ad attivare già da oggi.
Perché nel lavoro, come nella vita, è la qualità della relazione a determinare la qualità del risultato.
Letti per voi
Due recensioni di libri inerenti al settore, direttamente o indirettamente. I temi proposti riguarderanno il design, l’architettura, il marketing e l’economia. Titoli recenti che potranno soddisfare la curiosità di un pubblico attento ai cambiamenti e stimolare riflessioni
Che cos’è il restorative design
Autori: Francesca Pazzaglia, Leonardo Tizi
Casa editrice: Carocci editore
Anno edizione: 2022, ultima ristampa 2024
Costo: 13,00 euro

I luoghi della nostra quotidianità hanno un effetto su stati d’animo, pensieri e comportamenti. Quindi, individuare modalità progettuali, dal singolo edificio alla pianificazione urbana, è importante per migliorare la qualità di vita delle persone. Di questo si occupa il restorative design. Con il termine “restorative design” si intende una pratica che si pone come obiettivo quello di individuare ed applicare modalità progettuali che procurino benessere alle persone. Gli spazi realizzati secondo i principi del restorative design favoriscono il nutrimento sensoriale, il recupero dallo stress e la rigenerazione psicologica. Il restorative design perciò può essere considerato come una macrocategoria, un termine “ombrello”, che racchiude una serie di pratiche progettuali volte ad incorporare il costrutto di rigeneratività ambientale nella creazione di spazi di vita quotidiana. Gli autori, nella cornice della psicologia ambientale, presentano i principi teorici e applicativi della biofilia e della rigeneratività ambientale, per creare spazi in grado di ridurre i livelli di stress, ripristinare le risorse cognitive e promuovere una sensazione generale di comfort.
Gli autori
Francesca Pazzaglia è professore ordinario di Psicologia generale all’Università degli Studi di Padova, dove insegna psicologia ambientale e dirige il master in psicologia architettonica e del paesaggio. Leonardo Tizi è architetto, psicologo ambientale e psicoterapeuta. Insegna Interior design nel master in psicologia architettonica e del paesaggio all’Università degli Studi di Padova.
Marketing 6.0. Il futuro è immersivo
Autori: Philip Kotler, Hermawan Kartajaya, Iwan Setiawan
Traduttore: S. Addamiano
Casa editrice: Hoepli
Anno edizione: 2025
Costo: 26,90 euro
“Marketing 6.0: Il Futuro è Immersivo” spiega i fondamenti del metamarketing e le tecnologie e piattaforme utilizzate quotidianamente dalle Generazioni Z e Alpha. Marketing 6.0 esce dopo i precedenti Marketing 3.0, Marketing 4.0 e, il più recente Marketing 5.0 che si focalizza sul passaggio a un content marketing centrato sul cliente, sulle strategie di marketing supportate dall’IA e sull’ascesa del marketing multicanale e omnicanale su misura per l’era digitale. Giunge, quindi, naturale prosieguo il 6.0 legato all’esperienza immersiva nella realtà estesa, conosciuta anche come XR, e nel metaverso. Philip Kotler è uno dei guru del marketing riconosciuto come maggior esperto al mondo per la strutturazione del marketing come disciplina scientifica. Nonostante i suoi 94 anni, continua a essere una figura di riferimento, trattando tematiche legate a generazioni che, teoricamente, potrebbero sembrare lontane dalla sua esperienza diretta.
In questa sua ultima fatica, non è solo: è affiancato da Hermawan Kartajaya, 77 anni, e Iwan Setiawan, 48 anni, con i quali ha già condiviso la paternità delle pubblicazioni sopra menzionate. La collaborazione tra queste tre menti, che spaziano diversamente nei loro percorsi di vita e professionali, arricchisce il lavoro, dimostrando come la profondità dell’esperienza e la freschezza delle prospettive possano confluire in un’opera capace di parlare a più generazioni.

Tra armonia ed essenzialità
Botte unisce ergonomia, innovazione e continuità estetica, con soluzioni tecniche evolute come il nuovo rosone a parete

Progettata da angelettiruzza design, la nuova serie
Botte di CRISTINA
Rubinetterie celebra la fusione perfetta tra estetica e funzionalità, regalando un’esperienza sensoriale che si radica nella natura.
Ogni dettaglio è stato curato con attenzione, con un focus particolare sulla bocca d’erogazione, oggetto di uno studio approfondito volto a creare
La gamma di finiture
55P: Infinity Black PVD. Un nero lucido di straordinaria intensità e calore, ottenuto grazie alla tecnologia PVD. Perfetto per ambienti dal carattere sofisticato, dona un effetto visivo esclusivo e raffinato.
76: Imperial Black. Una finitura galvanica dal fascino unico, con un effetto spazzolato che richiama un nero cromato scuro e profondo. Ideale per chi cerca eleganza e carattere in un design senza tempo. 93: Ottone Antico Spazzolato Opaco. Questa finitura calda e materica richiama un’eleganza senza tempo, reinterpretata in chiave contemporanea. Perfetta per chi desidera un tocco di tradizione con un appeal moderno.
un raccordo perfetto. Questo elemento restituisce al rubinetto un’armonia ispirata alle forme naturali: una goccia d’acqua, una duna modellata dal vento, linee morbide che richiamano delicatezza e serenità.
Curve flessuose che vibrano e permeano lo spazio, trasformandolo in un luogo di accoglienza e dolcezza.

Spazio di intimità e identità Il bagno non è solo un luogo funzionale; è uno spazio intimo dove ci connettiamo con la nostra essenza più profonda. Botte nasce per abbracciare questa dimensione, proponendosi come un oggetto capace di esprimere identità e creare un’atmosfera unica. Le sue linee armoniose e morbide
favoriscono un dialogo profondo con chi lo utilizza, trasformando il quotidiano in un’esperienza sensoriale e spirituale
L’innovazione del rosone
La serie introduce un’importante novità nei prodotti a parete: il rosone. Caratterizzato da una raggiatura di raccordo alla maniglia dal design addolcito e dalle forme armoniosamente arrotondate, aggiunge morbidezza e raffinatezza, elevando l’estetica e il comfort d’uso.
Via G. Fava, 56 28024 Gozzano (NO)
T. +39 0322 9545 info@cristinagroup.com cristinarubinetterie.com

Innovare per restare competitivi
Palazzani è una storica azienda artigiana italiana, radicata nella produzione e vendita di rubinetteria dal 1905, con oltre un secolo di innovazione, cambiamento e crescita. Il General Manager, Marco Palazzani, ci guida tra le scelte strategiche operate negli ultimi anni e una visione che guarda al futuro di Silvia Martellosio
NNegli ultimi anni avete investito in modo significativo nel rinnovamento degli impianti, in particolare nelle finiture estetiche come la cromatura trivalente e il trattamento PVD Color Technology. Quali benefici concreti avete riscontrato in termini di qualità del prodotto, tempi di produzione e risposta alle richieste del mercato?
Nel 2017 abbiamo iniziato a investire per rinnovare gli impianti sfruttando gli incentivi fiscali e i crediti di imposta; abbiamo cambiato tutti i macchinari in tutti i reparti. Di recente abbiamo rinnovato i reparti delle finiture estetiche del rubinetto, come la cromatura trivalente. L’impianto è stato terminato due anni fa; dopo di che abbiamo iniziato la produzione interna delle finiture speciali, oggi tra le più richieste sul mercato.
Abbiamo anche un reparto specifico per realizzare la finitura PVD Color Technology, dove vengono realizzati alcuni colori speciali come oro, oro rosa, nickel scuro, rame, etc., tutti molto richiesti dal mercato.
Tra le nostre finiture innovative ed esclusive abbiamo recentemente inserito anche la HRP (High Resistance Paint) Technology: vernice ad alta resistenza – dalle otto alle dieci volte rispetto alle vernici normali – contro urti e usura particolarmente apprezzata nel mondo del design e dell’arredamento.
A oggi siamo in grado di offrire un prodotto di alta qualità accuratamente controllato e siamo tra i pochi in Italia con un ciclo di finitura estetica interno che reputo tra i più tecnologicamente avanzati di quelli attivi nel nostro sul mercato.
Siamo tra le poche aziende ad avere tutta la gestione completa dei processi sia produttivi, sia logistici: il che ci consente di fornire ai nostri clienti i materiali ordinati con tempi di consegna certi, cosa che apprezzano moltissimo.
Quanto hanno inciso gli incentivi fiscali in questo percorso? State valutando anche un investimento sul fotovoltaico?
La maggior parte degli investimenti è dovuto ai crediti d’imposta. Sono stati fatti tutti a livello industriale: Superammortamento, Iperammortamento, Industria 4.0, 5, etc. Tutti investimenti con benefici fiscali concreti. Il fotovoltaico lo stiamo valutando proprio quest’anno. Non è ancora deciso, ma l’intento è quello di aderire alla comunità energe-
tica. Questo ci permetterebbe risparmi importanti, con benefici anche per la collettività, visto che lavoriamo in un paese, Casalmorano (CR), sotto i 5000 abitanti.
Negli ultimi anni avete potenziato gli strumenti digitali, rilanciando catalogo e sito web, e al tempo stesso, vi siete strutturati per seguire progetti nel mondo contract e hotellerie. In che modo queste iniziative rafforzano la relazione con la rete vendita e con progettisti e studi di architettura, offrendo vantaggi concreti ai vostri interlocutori professionali?
La carta è un ottimo supporto che dà valore al brand e ai suoi prodotti e, in alcuni contesti (es. showroom, studi di progettazione) ha ancora un suo forte appeal. Il mondo digitale sta però conquistando sempre più spazio e, quindi, abbiamo affiancato ai supporti cartacei strumenti accessibili da smartphone, iPad e PC come cataloghi online e/o schede tecniche facilmente consultabili per offrire informazioni sempre aggiornate e affidabili.
Parallelamente, da un paio d’anni, abbiamo creato la divisione Architectural Unit, con una carta dei servizi dedicata al mondo contract. Seguiamo da vicino studi di architettura e interior designer, con una parte dell’ufficio commerciale che si occupa esclusivamente dei progetti. Partecipiamo regolarmente ad appuntamenti di settore, come Architect@Work a Milano e in altre città europee. Questi investimenti rafforzano la nostra presenza sia sul mercato residenziale che in quello dell’hotellerie, dove vantiamo già numerose referenze di successo.
“Puntiamo sull’indipendenza energetica e su approvvigionamenti programmati per proteggerci da rincari e instabilità”

MARCO
PALAZZANI, General Manager Palazzani.eu s.p.a.
Cosa vi ha spinto a diventare soci ANGAISA? Che plus ne avete tratto? ANGAISA esiste da tanti anni. Il mio primo convegno fu a Venezia quando avevo vent’anni. Mio nonno, che era già nel campo della rubinetteria, era all’epoca sponsor del convegno. Io ho fondato la mia azienda nel 2000 e tornare in ANGAISA, per me, è stato un passaggio naturale. ANGAISA è un’associazione importante che ci consente di confrontarci con i maggiori distributori e con i più importanti produttori del settore: un punto di riferimento concreto per mantenere una collaborazione fattiva con i principali attori del nostro mercato.
Guardando al futuro, quali saranno le prossime tappe del vostro percorso di innovazione, anche in ottica di indipen-
dai
dall’instabilità globale
“Abbiamo investito in tecnologie come PVD e HRP per offrire finiture di alta qualità e tempi di consegna certi”

denza energetica e di supporto alla rete commerciale?
Mi piace pensare a un’evoluzione continua, guidata dai cambiamenti del mercato e dall’innovazione tecnologica. Pensiamo al 2017: se oggi usassimo ancora un telefono di allora, saremmo obsoleti. Lo stesso vale per i macchinari produttivi. L’aggiornamento costante degli impianti ci consente di aumentare l’efficienza, ridurre i costi e restare competitivi. Non si tratta di raggiun-
gere un traguardo, ma di proseguire su un percorso di miglioramento continuo, sia nella produzione sia nella progettazione.
Tra le priorità per il futuro c’è anche l’indipendenza energetica. Oggi più che mai, dotarsi di impianti in grado di rendere l’azienda autonoma sotto il profilo energetico significa proteggersi dalle incertezze esterne, non solo per una questione ambientale, ma anche economica. Viviamo in un contesto globale instabile e investire in efficienza e sostenibilità è fondamentale per garantire stabilità all’azienda e ulteriore solidità alla rete commerciale che lavora con noi.

Come state gestendo l’approvvigionamento delle materie prime in un contesto globale ancora instabile? Avete registrato nuovi rincari a causa degli ultimi eventi internazionali che stanno impattando il settore edilizio? Per quanto riguarda le materie prime, operiamo con una strategia di lungo periodo. Abbiamo piani d’acquisto programmati su diversi mesi, quindi puntiamo su approvvigionamenti oculati per ottenere un buon costo medio annuale. Cerchiamo in questo modo di mitigare gli effetti delle impennate dei prezzi e stabilizzare i nostri listini. Certo, non possiamo avere una nostra miniera personale, però cerchiamo di tenere sempre sotto controllo i mercati.

IMPIANTO DI CROMATURA TRIVALENTE HRP TECHNOLOGY.
Collezione Montecarlo.
Design Andrea Zani
Credit: Walter Monti
Hi-Therma II Pompa di calore

Aggiornamenti
Massima classe energetica A+++

Rinnovabili: quale futuro?
Il 2024 ha confermato una crescita significativa delle rinnovabili in Italia, con il fotovoltaico che ha visto un’espansione delle installazioni e un aumento delle taglie medie degli impianti. Quale sarà il futuro delle rinnovabili dopo le ultime riforme? Lo scorso maggio sono stati presentati i risultati dell’undicesima edizione del Renewable Energy Report 2025, realizzato dal gruppo di ricerca Energy & Strategy, della school of Management del Politecnico di Milano a cura di Maruska Scotuzzi
Nuove regole, nuove sfide
L’undicesima edizione del Renewable Energy Report 2025, dal titolo “Il dopo-riforma: quale futuro per le rinnovabili in Italia?” ha affrontato le conseguenze delle recenti evoluzioni normative e le prospettive di crescita del settore in un contesto sempre più orientato alla transizione energetica.

DDopo il rimbalzo del 2022 e il boom del 2023 le rinnovabili italiane confermano un assestamento su volumi elevati. Nel 2024 il settore registra una crescita del 16%, trainata da un fotovoltaico che per il secondo anno consecutivo supera i 5 GW di nuove installazioni, raggiungendo così 6.027 MW (+15%). Anche l’eolico, dopo la contrazione del 2023, segna una inversione di tendenza con 612 MW di nuova potenza (+26%), ma resta un segmento marginale nel mix italiano. Nonostante nel 2024 la transizione energetica prosegua il suo percorso con un passo deciso rispetto al passato recente, non risulta ancora sufficiente per rispettare la traiettoria richiesta dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Il divario rispetto agli obiettivi
europei resta ampio: per raddoppiare la capacità installata (dai 50 GW attuali a 10 GW), servirebbe installare ogni anno il 40% in più di quanto fatto nel 2024. Queste alcune delle evidenze del Renewable Energy Report 2025 dell’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano che fotografa un settore in salute, ma frenato da ostacoli strutturali.
Confronto con le principali nazioni europee
Analizzando il parco rinnovabile installato nelle principali nazioni europee, se in Italia l’eolico si ferma al 26% della capacità rinnovabile, in Germania arriva al 42% e in Francia e Spagna al 50%. Inoltre, è evidente come in Italia sia diverso il peso degli impianti di piccola
ENERGIA
Piemonte, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna continuano a fornire un contributo significativo sebbene si registrino alcune flessioni rispetto all’anno precedente, ad eccezione del Friuli-Venezia Giulia che mantiene una performance in crescita.
Al Sud, Campania e Sicilia evidenziano una tendenza di crescita: la Campania aumenta da 217 MW a 258 MW, mentre la Sicilia passa da 422 MW a 505 MW. La Puglia si conferma una regione chiave con un lieve incremento: a 243 MW nel 2023 contro 287 MW nel 2024. Le regioni con valori più contenuti, come Abruzzo, Molise e Basilicata pur non raggiungendo i livelli delle regioni più avanzate contribuiscono al trend di diffusione del fotovoltaico a livello nazionale.
A proposito di eolico
bilanciato da un fattore fondamentale: l'aumento della potenza media per impianto.
taglia (il 21% contro il 17% tedesco, il 10% francese e il 3% spagnolo) e come quelli di grandi dimensioni siano ancora poco diffusi rispetto a Francia e Spagna (19% contro 24% e 42%). Analizzando poi le previsioni di nuova capacità installata da qui al 2030, estratte dai Recovery and Resilience Plans dei principali paesi europei, emerge con ancora più evidenza il ruolo del solare: in Italia, il fotovoltaico copre il 74% della crescita attesa, mentre in Germania e Francia si assesta attorno al 60% e in Spagna al 55%. In altre parole, per l’Italia la transizione energetica punterà sempre di più sul solare, a differenza degli altri tre Paesi in cui l’eolico continuerà a mantenere un ruolo proporzionalmente maggiore.
L’andamento regionale del fotovoltaico
Come osservato, nel 2024 la maggior parte dei MW installati proviene dalla fascia di potenza "P ≥ 1.000 kW", che ha contribuito con 2.584 MW, pari al 43% del totale MW installato. Questo dato rappresenta un notevole incremento rispetto al 2023, quando la stessa fascia aveva contribuito solo con 1.157 MW, pari al 22% del totale. Tale cambiamento è indice di una maggiore concentrazione di impianti di grande potenza, tipicamente di tipo industriale o commerciale, che tendono a generare molta più energia rispetto agli impianti residenziali.
“La
Le nuove installazioni di rinnovabili sono distribuite lungo la Penisola in modo eterogeneo. Nel 2024 il Lazio conquista il primato per la maggiore espansione fotovoltaica grazie a un notevole balzo in avanti da 322 MW nel 2023 a 1256 MW. Al contempo la Lombardia, pur registrando un lieve calo rispetto ai 90/ MW dell’anno precedente e fermandosi a 767 MW, rimane la regione con la maggior capacità fotovoltaica complessiva installata in Italia. Nel contesto del Nord Italia, le regioni Veneto,
Per l’eolico la geografia resta immutata: dopo una contrazione nel 2023 ha registrato, con 612 MW di nuova potenza, un incremento del 26% ma continua a incidere poco nel mix energetico italiano, soprattutto rispetto ad altri paesi europei come Germania, Spagna e Francia. Nel complesso il Nord Italia mantiene il primato in termini di numero di installazioni, ma mostra un generale rallentamento rispetto al 2023, con particolari riduzioni nelle regioni più industrializzate come la Lombardia e il Piemonte. Fa eccezione la Liguria con +10 MW. Il Centro Italia ha visto un incremento nelle installazioni grazie al Lazio e Abruzzo, mentre in linea con l’anno precedente altre regioni come Toscana e Marche. Il Sud offre un quadro più articolato: in Basilicata e Sardegna la crescita rallenta con decisione passando da 29 MW a 11 MW di potenza installata in Basilicata e da 73 MW a 23 MW in Sardegna. Un notevole incremento si registra, invece, in Campania che, passando da 117 MW nel 2023 a 218 MW nel 2024, si conferma fra i motori principali del settore. Anche la Puglia consolida la traiettoria positiva salendo a 131 MW contro i 110 dell’anno precedente. La Calabria quadruplica la capacità aggiuntiva arrivando a 45 MW, mentre la Sicilia, già su livelli elevati prosegue la sua ascesa da 148 MW a 166 MW. Complessivamente il 2024 ribadisce il primato meridionale nell’eolico nazionale, pur con andamenti diversi da regione a regione
In questo contesto, il numero inferiore di impianti installati nel 2024 non è un segno di rallentamento del mercato, ma piuttosto un riflesso del fatto che gli impianti realizzati sono, in media, molto più grandi. Questa dinamica suggerisce una maggiore focalizzazione sugli impianti di
Lombardia rimane la regione con la maggior capacità fotovoltaica complessiva installata in
Italia”
Il quadro degli incentivi: segmenti a confronto Nel residenziale la fine del Superbonus ha lasciato un vuoto evidente. Gli strumenti attualmente disponibili, come il decreto CACER , sono complessi e meno generosi. Il passaggio da incentivi automatici a meccanismi con elevata burocrazia ha ridotto l’appeal del fotovoltaico, nonostante la domanda resti viva in alcune aree. Il
commerciale-industriale ha mante17
Tasso annuo 2025-2030
raggiungere i target PNIEC
maggiori dimensioni, risultato di politiche incentivanti e di un ambiente normativo che favorisce le grandi installazioni, con un mercato che si sta spostando verso la realizzazione di impianti su larga scala, in grado di soddisfare esigenze industriali e commerciali, piuttosto che residenziali. Come evidenziato nella Figura 1.2, le altre categorie di potenza mostrano anch’esse una crescita, ma con un'intensità minore.
nuto una certa continuità con il passato: lo Scambio sul posto (in vigore fino a settembre 2025), e il Ritiro Dedicato permettono di valorizzare l’energia in modo diretto, mentre il FER X transitorio offre accesso a tariffe incentivanti fino a 1MW. Si tratta di una nuova offerta di strumenti, tra cui l’Energy Release, ancora in fase sperimentale e non è chiaro se potrà stimolare investimenti su larga scala. Nel comparto utility scale, l’interesse del mercato si è chiaramente riattivato. La fine del FER 1 ha coinciso con il ritorno alla saturazione delle aste, grazie a tariffe più competitive (~75 €/MWh). Il nuovo meccanismo FER X, pur nella sua versione transitoria, ha già previsto contingenti significativi (10 GW per il FV e 4 GW per l’eolico) e una metodologia più dinamica per definire il prezzo. Tuttavia, la versione “a regime” del FER X, attesa per il 2026, non è ancora stata pubblicata, lasciando un vuoto di visione di medio periodo.
Ritorni economici: opportunità e margini di rischio
• La fascia "200 kW ≤ P < 1.000 kW" nel 2024 registra 1.069 MW, mentre nel 2023 ne erano stati installati 1.054 MW.
• La categoria "20 kW ≤ P < 200 kW" continua a rimanere una delle più numerose in termini di numero di impianti, con un valore di 745 MW nel 2024, in linea con i 765 MW del 2023.
• La fascia "P < 20 kW", che include principalmente gli impianti residenziali, ha visto una riduzione
installate, con un totale di 1.629
Sotto il profilo economico, la redditività degli impianti dipende ancora da pochi fattori chiave: producibilità, investimenti negli asset fisici e taglia dell’impianto. Per il fotovoltaico su scala industriale, l’ILCOE (levelized cost of energy) nei siti migliori può attestarsi su 55-65 €/MWh, mentre impianti piccoli e in zone poco favorevoli superano i 90 €/MWh. Per l’eolico onshore si oscilla tra i 70 e 95 €/MWh. Gli scenari di investimento analizzati nel rapporto confermano il ruolo centrale degli incentivi: con il FER X, il tasso interno di rendimento (IRR) per il fotovoltaico può spaziare tra il 3,8% e il 12,8%, mentre per l’eolico
“Un
dato interessante è l’aumento della taglia media degli impianti, si sta infatti consolidando la tendenza verso progetti di scala commerciale e industriale, spesso con potenze superiori al MW”
Figura 1.2: Potenza installata da
Figura 1.3: Distribuzione FER in alcuni Paesi europei
ENERGIA
onshore si colloca tra -0,2% e 8%. Valori che diventano interessanti, ma solo se accompagnati da buone condizioni tecniche e operative. Senza incentivo, tutto questo non è sufficiente e contratti a lungo termine come i PPA, pur attenuando la volatilità, producono IRR più modesti, raramente superiori al 6% per il fotovoltaico e al 4% per l’eolico. Un’adeguata leva finanziaria può migliorare la sostenibilità economica dei progetti, portando in alcuni casi l’IRR sopra la soglia minima per l’investibilità, ma resta un’opzione praticabile solo in contesti bancabili e su impianti ben strutturati.
Alcuni commenti
Secondo Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy & Strategy e responsabile dell’Osservatorio sulle rinnovabili, il problema non è tanto tecnologico o economico, quanto autorizzativo e infrastrutturale. “A fine 2024 risultavano oltre 161 GW di richieste in attesa, ma tempi lunghi e colli di bottiglia sulla rete stanno rallentando l’effettiva messa a terra dei progetti. Il mercato però si sta ridefinendo: il numero di impianti installati è in calo mentre la taglia media è in crescita, segno di una sempre maggiore focalizzazione su progetti di scala industriale e commerciale. Gli impianti con potenza superiore a 1 MW hanno contribuito per oltre il 43% alla nuova potenza fotovoltaica, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, riflettendo un contesto normativo e finanziario che favorisce la realizzazione di impianti di taglia medio-grande”.
Per Vittorio Chiesa, direttore di Energy & Strategy, in questo quadro, “le rinnovabili restano il pilastro della strategia climatica, ma il contesto politico e regolatorio appare oggi più fluido e meno coeso. A livello europeo, il dibattito sul Clean Industrial Deal punta anche su tecnologie non-FER, mentre in Italia è tornata centrale la discussione sul nucleare, segno che lo spazio politico delle rinnovabili non è più scontato. Sul piano normativo l’assenza del decreto FER X definitivo alimenta incertezza sugli orizzonti post 2025. Serve, quindi, una nuova fase di politica industriale e istituzionale, capace di semplificare e armonizzare le procedure autorizzative, accompagnare gli operatori con strumenti chiari, stabili e proporzionati, coordinare efficacemente le azioni tra Stato, Regioni e operatori di rete. Solo così sarà possibile trasformare l’interesse del mercato in una nuova capacità installata e avvicinarsi agli obiettivi di transizione e sicurezza energetica”.
Quali scenari di sviluppo per le rinnovabili in Italia?
L’ultima sezione del Renewable Energy Report 2025, illustra gli scenari
“Rinnovabili: segnali positivi, ma un contesto ancora instabile”
L’andamento regionale dell’Eolico
DISTRIBUZIONE REGIONALE
DELLA CAPACITÀ FOTOVOLTAICA
INSTALLATA PER TAGLIA
Nel panorama nazionale dell’eolico, il 2024 ripropone in gran parte la tradizionale “geografia” degli impianti, con una netta concentrazione al Sud e nelle isole maggiori. Nelle principali regioni settentrionali, analizzando la Figura 1.5, si nota un sostanziale immobilismo: regioni come Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna non registrano alcuna nuova potenza installata. Fa eccezione la Liguria, che con 10 MW di nuova capacità mostra un timido segnale di dinamismo.
Procedendo verso il Centro, Toscana e Marche aggiungono entrambe 1 MW, mantenendosi in linea con l’anno precedente, mentre Lazio e Abruzzo migliorano leggermente i dati del 2023 portandosi, rispettivamente, a 2 MW e 4 MW di nuove installazioni.
DISTRIBUZIONE REGIONALE
DELLA CAPACITÀ EOLICA
INSTALLATA PER TAGLIA
Figura 1.5: Distribuzione regionale della capacità eolica installata per taglia
ad
Slancio solare, eolico stabile
In definitiva, nel 2024 si conferma un importante sviluppo delle fonti rinnovabili, trainato in particolare dal fotovoltaico, che registra sia un aumento significativo delle installazioni sia una crescita nella taglia media degli impianti. L’eolico, invece, mantiene una tendenza stabile, con installazioni prevalentemente concentrate nelle aree già consolidate, senza particolari variazioni nella distribuzione territoriale. Il FER 1 ha visto un bilancio complessivamente positivo per le aste del gruppo A, con un innalzamento delle tariffe negli ultimi bandi e il relativo contingente saturato: questo dato fa ben sperare in ottica del FER X, in quanto i prezzi di esercizio potranno risultare anche più appetibili.
L’evoluzione normativa in materia di energie rinnovabili in Italia si sta sviluppando lungo più filoni, ciascuno dei quali disciplina diverse taglie impiantistiche (dal residenziale al grande utility scale) e diverse tecnologie (principalmente fotovoltaico ed eolico). Nel quadro illustrato, si individuano sia misure specifiche per gli impianti al di sotto di certe soglie di potenza (ad esempio 20 kW o 1 MW), sia provvedimenti di natura più generale (“trasversali”) che impattano su tutte le dimensioni di impianto.
Il
dettaglio dei provvedimenti
di sviluppo possibile per le rinnovabili in Italia. Sono stati considerati due diversi scenari di sviluppo al 2030: lo scenario BAU (Business as usual) e lo scenario REN (a trazione rinnovabili).
sistemici consolidati, senza considerare misure eccezionali che hanno temporaneamente alterato il ritmo di sviluppo del settore. Secondo questa proiezione, al 2030 il parco complessivo di capacità installata da fonte fotovoltaica ed eolica raggiungerebbe un valore prossimo agli 80 GW, un livello significativamente inferiore rispetto al target stabilito dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che prevede complessivamente 107 GW tra fotovoltaico ed eolico.
Lo scenario REN (Renewables-Driven), orientato a una forte penetrazione delle fonti energetiche rinnovabili, rappresenta una traiettoria di sviluppo possibile in presenza di un sforzo congiunto da parte dei decisori politici, delle istituzioni pubbliche e del sistema imprenditoriale. Tale scenario si fonda su alcune condizioni fondamentali tra cui: il successo diffuso degli strumenti incentivanti attualmente in fase di implementazione (FER X, FER 2, CACER, etc.); la capacità della filiera industriale e dei servizi energetici di sostenere volumi elevati e costanti di nuove installazioni su scala nazionale; la diffusione capillare di interventi di ammodernamento del parco esistente, in particolare attraverso attività di repowering e revamping, volte a incrementare l’efficienza e la produttività degli impianti già in esercizio. Lo scenario REN, quindi, delinea un contesto in cui la transizione energetica viene accelerata non solo attraverso nuove installazioni, ma anche tramite il potenziamento tecnologico dell’esistente, in un quadro regolatorio e operativo favorevole e stabile.
normativi
Di seguito vengono meglio dettagliati i diversi sistemi incentivanti sopra menzionati: questo approfon-
Nello scenario BAU, si è ipotizzata una traiettoria di crescita delle fonti energetiche rinnovabili (FER) coerente con l’andamento osservato negli ultimi anni, escludendo tuttavia gli effetti straordinari e non strutturali derivanti dall’introduzione del Superbonus 110% e dalle dinamiche anomale legate alla pandemia da COVID-19. Tale assunzione consente di delineare uno scenario tendenziale basato su condizioni di mercato ordinarie e su un’evoluzione della capacità installata guidata da fattori
Ostacoli e strumenti abilitanti per lo scenario REN
Al raggiungimento degli obiettivi per la realizzazione dello
scenario REN concorrono, fra altri, i fattori legati principalmente ai seguenti ambiti:
• il sistema infrastrutturale e la sua evoluzione;
• le procedure autorizzative per ulteriori capacità;
• la frammentazione normativa a livello regionale.
All’interno di queste aree, alcuni elementi rappresentano un possibile ostacolo mentre grazie ad altri sarà possibile il raggiungimento degli obiettivi al 2030.
Figura 2.1: Principali normative in ambito FER
Media taglia (C&I)
Grande taglia (utility scale)
Aree idonee
Piccola taglia (residenziale)
FER X (Accesso diretto)
FER X (Aste)
Agrivoltaico
Decreto CACER
Testo Unico Rinnovabili
Energy release RID 200 kW
Supporto
impianti «innovativi» di grande taglia (FER 2)
Impianti < 1 MW con prevalenza fotovoltaico
Impianti > 1 MW con prevalenza fotovoltaico ed eolico onshore e offshore
Provvedimenti trasversali
Autoconsumo collettivo Comunità energetiche
PRINCIPALI NORMATIVE IN AMBITO FER
L’industria ceramica italiana: il punto

In occasione dell’Assemblea annuale di Confindustria Ceramica è stata presentata una fotografia congiunturale sull’andamento dell’industria italiana della ceramica, sia in relazione alle dinamiche produttive sia ai mercati di sbocco a cura di Maruska Scotuzzi
KERASAN. Interni degli stabilimenti di Civita Castellana

Le stoviglie in ceramica
Le 8 aziende industriali occupano 668 dipendenti, per una produzione di 9.600 tonnellate e con vendite di prodotto finito pari a 9.500 tonnellate. L’attività sul mercato domestico rappresenta il 75% delle vendite totali. Il fatturato 2024 è pari a 57,8 milioni di euro (+3%), il 63% in Italia.
Lindustria ceramica italiana nel 2024 fattura 7,5 miliardi di euro con 248 imprese e oltre 26.000 addetti diretti e altrettanti nell’indotto. Per le piastrelle e lastre di ceramica vendite a 378,3 milioni di metri quadrati (+2,5%) per 6,1 miliardi di euro (-1,8%) e quota export all’82%. Investimenti a 380 milioni di euro che, pur in calo del 19,4%, valgono il 6,3% del fatturato. Necessari interventi urgenti sul costo dell’energia ed ETS. Sono questi alcuni dati comunicati, lo scorso giugno, da Confindustria Ceramica nel corso della presentazione delle indagini statistiche per l’anno 2024 relative alle imprese attive nella produzione di piastrelle e lastre, ceramica sanitaria, porcellana e stoviglieria, materiali refrattari, ceramica tecnica e laterizi.
Più nel dettaglio
Relativamente alle piastrelle di ceramica prodotte in Italia, sono 122 le aziende presenti sul suolo nazionale che nel corso del 2024 hanno prodotto 369,8 milioni di metri quadrati (-1,1%) e occupano 18.009 addetti diretti. Le vendite complessive sono state di 378,3 milioni di metri quadrati (+2,5%), con l’Italia che supera gli 84,7 milioni di metri quadrati (+0,4%), mentre l’export si attesta 293,5 milioni di metri quadrati (+3,1%). Il fatturato totale delle aziende italiane di piastrelle sfiora i 6,1 miliardi di euro (-1,8%), derivanti per 5 miliardi dalle esportazioni (-1,4%; quota del 82% sul fatturato) e per 1,1 miliardi di euro da vendite in Italia. Gli investimenti si attestano a 382 milioni di euro, in calo del 19,4%, pari al 6,3% del fatturato.
Sono, invece, 31 le aziende industriali produttrici di ceramica sanitaria in Italia, di cui 28 localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo). L’occupazione complessiva è di circa 2.700 dipendenti diretti, la produzione è pari a 3,2 milioni di pezzi. Il fatturato è di 414 milioni di euro, con vendite sui diversi mercati esteri per circa 165 milioni di euro (40% del totale).
Le 30 aziende attive nella produzione di materiali refrattari occupano 1.546 addetti, con una produzione di 270.500 tonnellate. Il fatturato totale è in leggero recupero rispetto allo scorso anno (348 milioni di euro; +1%) e deriva da vendite sul territorio nazionale per circa 160 milioni di euro, con esportazioni superiori ai 188 milioni. Il settore dei produttori italiani di laterizi si compone di 57 imprese, la cui occupazione ammonta
“L’internazionalizzazione
produttiva in Europa e Nord America, da parte di aziende controllate da ceramiche italiane, sfiora il miliardo di euro di fatturato”
INDAGINE

“Nel comparto piastrelle di ceramica, il 98% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato, aspetto che conferma come la nostra industria sia in grado di garantire un’occupazione di qualità. Percentuali altrettanto elevate si hanno anche negli altri comparti della nostra industria perché come imprenditori della ceramica riteniamo che la competitività presente e futura passi dalla competenza e dalla preparazione delle nostre maestranze”
AUGUSTO CIARROCCHI, Presidente di Confindustria Ceramica

a 3.000 addetti: nel 2024 il fatturato è stato di 700 milioni di euro, principalmente realizzato sul mercato italiano. La produzione totale ammonta a 4,1 milioni di tonnellate.
La parola al Presidente di Confindustria Ceramica
“Grazie agli ingenti investimenti nel tempo, l’industria ceramica italiana – ha dichiarato Augusto Ciarrocchi, Presidente di Confindustria Ceramica – ha raggiunto i più bassi livelli di emissione al mondo e non è prevedibile oggi un ulteriore salto tecnologico. Il livello delle quotazioni ETS e il suo meccanismo applicativo rendono le quote pagate una pesante ‘tassa sulla produzione’ che, passando dai 10 euro del 2018 ai 75 attuali, vale 120 milioni di euro all’anno di extra costi. Valori che drenano risorse preziose agli investimenti in efficienza e innovazione delle imprese. Per fronteggiare questa situazione chiediamo di essere ricompresi tra i settori ammessi alla compensazione dei costi indiretti e di sospendere la riduzione delle quote gratuite prevista dal 2026, in attesa di poter disporre di una reale alternativa tecnologica. A livello nazionale chiediamo di azzerare il differenziale tra PSV e TTF, che oscilla tra i 2 e i 4/5 euro per MWh, e l’attuazione di una Gas

Release adeguata alle possibilità operative, che risponda in modo strutturale alle necessità delle imprese”.
Il commercio internazionale
Secondo Ciarrocchi, il commercio internazionale è un altro ambito di tensione. “L’accordo Usa-UE sui dazi rappresenta un passaggio essenziale, da traguardare il prima possibile. Una delle ragioni per le quali l’amministrazione Trump ha posto i dazi è di riportare le fabbriche negli Stati Uniti, cosa che la ceramica italiana ha fatto da tempo arrivando oggi a coprire un terzo della produzione statunitense. Prosegue poi la crescita delle importazioni di ceramica indiana in Europa, con prodotti che incorporano aiuti di Stato, dumping economico, ambientale e sociale: aumentate del 67% nel 2023, sono rimaste sostanzialmente stabili nel 2024 per poi riprendere a salire del 10% nel primo trimestre 2025. Il livello dei dazi antidumping esistenti oggi in Europa è troppo basso e viene sistematicamente assorbito: appare indispensabile un intervento senza indugi e che la discussione per la creazione di un’area di libero scambio UE-India escluda la ceramica fino alla risoluzione dei problemi. Ciò che sarebbe veramente necessario – conclude Ciarrocchi – è l’introduzione, anche in Europa, di una legislazione sulla denominazione di origine dei prodotti, per informare e rendere consapevole delle scelte il consumatore europeo”.

FLAMINIA. Produzione
HATRIA. Produzione


CersaieCersaie oltre la ceramica
Dal 22 al 26 settembre Bologna ospita la 42ª edizione di Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno. L’appuntamento si conferma crocevia culturale e piattaforma per immaginare il futuro del progetto. Quest’anno lo spazio espositivo cresce: 10.000 metri quadrati in più rispetto al 2024, per un totale di 155.000 mq. I quattro padiglioni dedicati all’arredobagno, uno in più rispetto al 2024, sono collocati al centro e circondati dagli otto riservati alle superfici ceramiche. Nei padiglioni 31 e 32 debutta un’area dedicata a legno, marmo e finiture per interni ed esterni, mentre nella Mall 37 trovano posto le startup tecnologiche per l’edilizia. Il padiglione 19, infine, amplia la Città della posa, sottolineando il ruolo delle tecniche applicative all’interno della filiera
di Silvia Martellosio
Eleganza minimale in acciaio inox
La collezione Flou rappresenta un perfetto equilibrio tra rigore tecnico e purezza formale, incarnando la visione progettuale di Rubinetterie Treemme orientata alla ricerca continua e all’innovazione estetica. Realizzata in acciaio inox 316L, Flou si distingue per una borchia a parete estremamente sottile, vero segno distintivo della serie. Un elemento tecnico d’avanguardia è rappresentato da uno speciale meccanismo innovativo, che consente un allineamento millimetrico delle maniglie a leva, garantendo parallelismi perfetti anche nelle configurazioni più complesse. L’assenza di grani a vista nel collegamento maniglia/borchia conferisce al prodotto un’estetica minimale e pulita, valorizzando l’essenza del materiale e la precisione della lavorazione. Flou si rivolge a un pubblico esigente e sensibile all’eleganza discreta. www.rubinetterie3m.it

Piatto doccia flessibile e su misura

Progress Profiles presenta Proshower Panel, piatto doccia impermeabilizzato in XPS ad alta densità con pendenza del 2%, disponibile in diversi formati quadrati e rettangolari. Grazie al foro predisposto per lo scarico e al sistema autoregolante, offre massima flessibilità progettuale eliminando i vincoli dei sistemi fissi.
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Parquet dal ritmo contemporaneo
Da Italiana Parquet una proposta che unisce design, matericità e ricerca stilistica:
Eclettica Swing, la collezione che infonde ritmo e vitalità agli spazi contemporanei.
Frutto di una profonda cultura manifatturiera e di una filiera del legno interamente controllata, Eclettica Swing si distingue per il suo formato originale (doghe in rovere europeo di 1 metro, 53 mm di larghezza e 12,5 mm di spessore), una superficie spazzolata e perimetro bisellato, e una palette di cinque colori vibranti che interpretano con carattere il linguaggio del parquet.
Ogni elemento è pensato per valorizzare l’identità degli ambienti residenziali e contract, offrendo una posa creativa, un’estetica decisa e un trattamento a base di olio naturale con finitura antibatterica, nel pieno rispetto delle normative europee su emissioni VOC e formaldeide (classe E1, certificazioni FSC® e PEFC). www.italianaparquet.it


Materia naturale in chiave creativa
Protagonista in anteprima per Lea Ceramiche sarà Pulse, collezione che interpreta la materia naturale come atto creativo, non come replica, generando una pietra immaginata. Composta da venature, faglie, stratificazioni e profondità cromatiche, Pulse si sviluppa in quattro cromie contemporanee – Pulse Clay, Pulse Shell, Pulse Sand, Pulse Shadow – e in una gamma di formati e spessori pensata per garantire la massima versatilità. La collezione è concepita per offrire piena libertà compositiva: dal grande formato 120x120 cm, perfetto per architetture fluide e immersive, fino alle versioni per esterni in 20 mm di spessore, ideali per spazi ad alta fruibilità. Se la superficie Nat, con tecnologia Safetouch, unisce estetica naturale a tatto morbido e proprietà antiscivolo, la versione Rough (R11) accentua l’anima materica della collezione con una grafica più forte, policroma e dinamica. www.leaceramiche.it
La doccia a mano si trasforma
Con Puntoevirgola di Damast il classico soffione a parete cede il posto a un corpo tubolare in acciaio inossidabile lungo 39 cm inclinato di circa 45°, che emerge direttamente dalla parete e termina con un soffione di 25 cm di diametro. Le linee allungate, ispirate alla silhouette della doccetta, sono amplificate fino a triplicarne il volume. Il sistema doccia è uno dei punti di forza del progetto: Puntoevirgola vive in autonomia, posizionato a circa 185 cm da terra. Si tratta di un vero e proprio sistema completato da un corpo rubinetteria a incasso di 40 cm che accoglie comandi intuitivi, come il comando di erogazione, il deviatore e la doccetta monogetto con flessibile antitorsione in tre finiture (cromato, antracite e bordeaux) e dotata di supporto magnetico. È disponibile in due versioni, acciaio inossidabile cromato e nero. www.damast.it
Pad.21 Stand B11


L’essenza prende forma
Pad.22 Stand A104-B91
Solida è la nuova collezione di sanitari sospesi di The. Artceram che interpreta il bagno con equilibrio e leggerezza, fondendo linee precise e volumi morbidi in un’estetica essenziale e accogliente. Si distingue per la coerenza nel linguaggio formale tra vaso e bidet, che condividono forme compatte e continue, superfici morbide e dettagli raffinati. Il nuovo copriwater con cerniere posteriori ruotate di 180° rafforza l’identità della collezione con un profilo “a biscotto” unico. Solida sarà disponibile in un’ampia palette cromatica, tra finiture lucide e opache. www.artceram.it



ITS, CULTURA DI IMPRESA
Strumenti e servizi per crescere Campagna associativa 2025
Iscrivi la tua azienda all’associazione dei distributori più qualificati del settore ITS
• PROFESSIONALITÀ E COMPETENZE AL SERVIZIO DELLE AZIENDE ASSOCIATE
• CONSULENZE GIURIDICHE E FISCALI
• NORMATIVE TECNICHE
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• EVENTI E CONVEGNI
• FIERE DI SETTORE
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• RICERCHE E STUDI DI SETTORE
• INFORMAZIONI SINDACALI
• CONVENZIONI E AGEVOLAZIONI
• FORMAZIONE
• ANGAISA GIOVANI
Una tematica, quella dei giovani e mondo del lavoro, che nel comparto ITS necessita di analisi e riflessioni. Perché, oggi, le aziende faticano a trovare risorse da inserire nelle loro strutture? Quali sono le figure maggiormente ricercate? Quale gap tra scuola e lavoro? A queste e ad altre domande rispondono i distributori intervistati che attraverso una lucida analisi hanno messo in luce gli aspetti positivi e le criticità delle aziende del settore in un contesto che deve fare i conti con calo demografico e maggior invecchiamento della popolazione e più opportunità di carriera ‘oltre frontiera’ a cura di Maruska Scotuzzi
emergenza giovani Distribuzione ITS:


Amaggio 2025 il numero di occupati, pari a 24,3 milioni, è in crescita rispetto al mese precedente. L’incremento degli occupati fra gli over 50 è di 124 mila su base mensile e di 572 mila su base annua. Complessivamente il tasso di disoccupazione è al 6,5% (contro un tasso medio nell’area UE pari al 5,9%). Quello giovanile (15-24 anni) sale al 21,6%. È quanto rileva l’Istat nella stima preliminare di occupati e disoccupati relativa a maggio 2025. I dati positivi riguardano soprattutto l’incremento degli occupati over 50. Permane invece il dato negativo in riferimento al tasso di disoccupazione giovanile, risultato di una serie di fattori tra cui il gap esistente fra scuola e lavoro che inevitabilmente rischia di avere un impatto sull’economia nazionale e sul futuro delle imprese sempre più alla ricerca di figure da formare e inserire all’interno delle loro strutture.
“I dati di maggio 2025 evidenziano un mercato del lavoro in ripresa, con più occupati stabili e meno inattivi. Tuttavia, la crescita della disoccupazione, soprattutto tra i giovani, rappresenta un campanello d’allarme che richiede interventi mirati su orientamento, formazione e politiche attive del lavoro per colmare il disallineamento tra domanda e offerta”

Giovani all’estero: il report dei Consulenti del Lavoro
Presentato al Festival del lavoro, che si è svolto a Genova dal 29 al 31 maggio scorso, il dossier “Giovani all’estero: tra opportunità di lavoro e voglia di crescita”, realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.
La mobilità giovanile all’estero aumenta, ma è sempre più consapevole, progettuale e spesso temporanea; infatti, due giovani su tre considerano possibile un ritorno in Italia, a patto che si creino condizioni più favorevoli per la crescita professionale e retributiva:
- salari più competitivi (91,5%);
- valorizzazione del merito (78%);
- reali opportunità di crescita professionale (71,2%); - maggiore cultura manageriale nelle imprese (42,9%).
Nel 2024, secondo i dati Istat diffusi ad aprile 2025, oltre 93.000 giovani italiani tra i 18 e i 39 anni hanno trasferito la propria residenza all’estero segnando un incremento del 107,2% rispetto al 2014 (quando furono 45.000).
Nello stesso anno, però, sono rientrati quasi 22.00 giovani italiani su un totale di quasi 53.000 rientri, una cifra percentualmente in aumento rispetto al passato.
L’indagine, condotta su un campione significativo di giovani italiani espatriati o rientrati negli ultimi cinque, evidenzia numerose criticità: sebbene il 57,9% si dichiari molto soddisfatto dell’esperienza fatta, solo il 19,4% valuta molto positivamente la qualità delle relazioni personali, il 21,4% esprime giudizi negativi sulla meritocrazia e il 64,8% segnala l’elevato costo della vita come fattore penalizzante. Inoltre, solo il 29,3% si dice molto soddisfatto
delle retribuzioni percepite in rapporto alle spese. In un contesto europeo in cui la mobilità internazionale è sempre più diffusa emerge la necessità di ripensare l’attrattività del sistema Paese.
“Oggi la sfida non è solo trattenere i giovani, ma creare le condizioni perché abbiano voglia di restare, o di tornare. È tempo di costruire un Paese in grado di competere e attrarre talento. Per riuscirci, dobbiamo continuare a investire sull’attrattività del sistema Italia: creando le condizioni per un lavoro sicuro e di qualità, accrescere il potere di acquisto dei salari e aumentare i servizi per favorire la conciliazione vita/lavoro”, ha dichiarato Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Se per arginare la fuga dall’Italia, i giovani espatriati indicano come priorità retribuzioni migliori, il riconoscimento e la valorizzazione delle professionalità, e una maggiore diffusione della cultura manageriale nelle imprese, altrettanto importanti risultano essere i fattori di contesto, legati al sistema istituzionale, alla presenza di politiche del lavoro efficienti, a una rete di welfare che garantisca sicurezza sociale. A questi si aggiungono la qualità del sistema educativo e della ricerca, l’accessibilità a programmi di alta formazione, una cultura diffusa dell’innovazione, così come aspetti legati alla qualità della vita, quali servizi pubblici funzionanti, sicurezza, tutela dell’ambiente, infrastrutture moderne e un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.
Calo demografico ed emigrazione
“Se i tassi di occupazione restassero invariati, nei prossimi cinque anni perderemmo circa 700.000 lavoratori”. Secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), il calo demografico, il cui inizio è stato fissato intorno al 2014, non solo dovrebbe continuare nei prossimi anni ma sarà accompagnato da un sempre maggior invecchiamento della popolazione. Secondo queste stime, dunque, la percentuale dei giovani entro il 2030 dovrebbe attestarsi intorno al 24%, impattando sulla disponibilità di forza-lavoro e sulla produttività dell’economia italiana. Già oggi la maggioranza degli occupati appartiene alla genera-
“L’Italia resta all’ultimo posto tra i 27 Paesi dell’UE per tasso di occupazione, con 15,2 punti di distacco dalla Germania (77,4%), 6,8 dalla Francia (69%) e 3,9 dalla Spagna (66,1%)”
“L’occupazione cresce rispetto a maggio 2024 (+408mila occupati), come sintesi dell’aumento dei dipendenti permanenti (+388mila) e degli autonomi (+175mila) e del calo dei dipendenti a termine (-155mila)”
zione X e ai baby boomer, in particolare nelle fasce di coloro che sono nati tra il 1975 e il 1964 e che quindi hanno un’età compresa tra i 50 e i 61 anni, una categoria che si appresta a uscire dal mercato del lavoro. Molti dei posti lasciati da loro, con ogni probabilità, resteranno vuoti. Entro il 2050, la popolazione attiva potrebbe essere superata dai pensionati. Altri dati su cui riflettere: 352.000 espatriati tra il 2003 e il 2023 di età compresa fra i 25 e i 34 anni (sei su dieci under 30 si dichiarano oggi pronti a costruire il proprio futuro fuori dall’Italia) e 2 milioni di giovani fra i 16 e i 29 anni che non studiano, non si formano e non lavorano (NET), 15,2%, 4,2 punti sopra la media UE e seconda solo alla Romania.

La partecipazione
al mercato del lavoro per classi di età
Tra aprile e maggio 2025, per i 15-34enni diminuiscono i tassi di occupazione e inattività e aumenta quello di disoccupazione. Anche per le altre classi di età il tasso di inattività cala, mentre cresce quello di occupazione; il tasso di disoccupazione sale tra i 35-49enni ed è stabile tra i 50-64enni. Su base annua, il tasso di occupazione diminuisce per i 15-24enni, è stabile tra i 25-34enni e aumenta nelle altre classi di età; il tasso di disoccupazione cresce tra chi ha meno di 50 anni d’età e diminuisce tra i 50-64enni, quello di inattività, infine, aumenta tra i 15-24enni e cala nelle altre classi.

ALESSANDRO CAMBIELLI, Amministratore Delegato
Cambielli Spa
U Le opinioni dei distributori
PAOLO CLERICI, Presidente

Clerici Spa
n commento sull’attuale situazione giovani/mondo del lavoro. Quali sono le principali problematiche a cui porre attenzione?
Alessandro Cambielli: Oggi il divario tra i mondi scuola e lavoro è marcato. Con il termine lavoro intendo quello artigianale, tecnico e specializzato assolutamente necessario in un contesto economico in cui ci si confronta, sempre più, a livello internazionale. In Italia, prepariamo i giovani a essere manager e gestori d’azienda, trascurando l’importanza del lavoro specializzato e artigianale, che è stato il motore del nostro Paese dal primo dopoguerra. Non possiamo permetterci di perdere queste competenze in quanto carburante che alimenta l’economia. Osservando i trend negli ultimi quattro/cinque anni, emerge che i giovani stiano perdendo di vista la bellezza e il valore dell’impegno in qualcosa di grande, l’importanza di essere parte di un’opera magnifica che è creata dall’insieme dell’attività di tutti, manuale o gestionale che sia. Oggi si è abbagliati dai successi di pochissimi e si perde di vista l’importanza di una piccola soddisfazione nel proprio operato quotidiano. Certo, a volte un successo passa anche attraverso fallimenti. Tuttavia, non c’è vergogna nel fallire tentando di fare bene: questo i nostri giovani lo stanno ignorando e solo attraverso la formazione, fatta in età scolare, potremmo correggere la rotta.
Paolo Clerici: Dal punto di vista aziendale, una delle principali criticità che riscontriamo nell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro è la scarsa formazione pratica, soprattutto nei contesti tecnici e
EZIO MAJA, Amministratore
Delegato Idroterm Srl

operativi. Spesso i candidati arrivano con poca esperienza reale, il che rende necessario un lungo periodo di affiancamento e formazione interna.
Un’altra grande sfida è il cambio generazionale: si sta creando un distacco significativo tra le competenze, l’approccio al lavoro e le aspettative tra chi sta uscendo dal mondo del lavoro e le nuove generazioni.
Ezio Maja: Le principali problematiche che i giovani affrontano nel mondo del lavoro includono precarietà, salari modesti, mancanza di opportunità di crescita. La difficoltà di trovare lavori che offrano reali opportunità di carriera è certamente un fattore scoraggiante. Per contro, se consideriamo il nostro settore, le competenze tecnico/pratiche non sempre soddisfano le aspettative delle aziende specializzate per le quali è importante poter investire su risorse che andranno a creare un valore.
Perché oggi le aziende (del settore ITS) faticano a trovare personale/risorse da inserire nelle loro strutture? Quali sono le motivazioni vere? Cosa cercano/ chiedono i giovani alle aziende e cosa cercano le aziende nei giovani? Può esserci un punto di incontro tra domanda/offerta in tal senso?
Alessandro Cambielli: Le difficoltà sono molte e raramente identificabili in semplici requisiti o aspettative non raggiunte. Abbiamo vissuto un cambiamento sociale molto evidente dal 2020 in poi e questo ha fatto aumentare il divario tra i requisiti richiesti dalle aziende e le aspettative dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Vediamo che i giovani chiedono maggiore equilibrio vita-lavoro (orario flessibile che si adatti alle esigenze personali o familiari) e piani di welfare che siano realmente un aiuto per fare fronte alle spese (sempre crescenti) della vita. Le aziende dal canto loro cercano giovani volenterosi di imparare
e capaci di far proprie le conoscenze dei dipendenti ‘’senior’’, e al contempo applicandovi la loro visione, più in linea con i tempi e le evoluzioni del giorno d’oggi. Il punto d’incontro c’è: ad esempio oggi, aziende come la nostra, offrono piani di sostegno ai collaboratori già dal primo anno di lavoro. Inoltre, grazie ad una gestione meritocratica del percorso professionale i giovani capiscono la reale opportunità che hanno di fare la carriera che sognano, sia essa di stabilità nel proprio lavoro o di crescita professionale per arrivare a ruoli dirigenziali.
Paolo Clerici: Oggi le aziende faticano a trovare personale qualificato per una serie di motivi concreti. Il primo è lo squilibrio tra la domanda e l’offerta relativamente alle competenze: molte figure tecniche specializzate sono sempre più richieste, ma la formazione disponibile, specie quella pratica, spesso non è sufficiente o non è pienamente allineata con le nostre esigenze reali. Servono percorsi formativi condivisi tra aziende di settore e scuole, più stage consoni alla realtà, maggiore orientamento nelle scuole verso questi mestieri. Cosa chiedono invece i giovani alle aziende? Poter conciliare vita privata, interessi e professione. C’è una richiesta, dunque, di benefit – flessibilità oraria in primis - a fronte, evidentemente, di una controfferta in termini economici più basa rispetto magari ad alcuni Paesi europei
“Oggi, in Italia si riscontra una evidente disallineamento tra domanda e offerta. E probabilmente i giovani vedono come poco qualificanti professioni considerate artigianali. Per contro le scuole non erogano in modo soddisfacente una formazione orientata al mondo del lavoro ”
Paolo Clerici
Ezio Maja: Parte delle difficoltà legate alla ricerca del personale vanno individuate nella mancanza di un ‘luogo’, uno ‘spazio’ che consenta alle aziende di presentarsi. I contatti con le scuole ci sono, andrebbero implementati e andrebbero organizzati momenti di confronto continuativi. Questo per consentire agli stessi Istituti professionali di definire un’offerta formativa compatibile con le esigenze del mercato, oggi, e con le figure professionali che vengono richieste dai distributori specializzati. In tal senso, non si può non citare il progetto messo a punto da ANGAISA – ANGAISA entra nelle scuole – a favore di un maggiore sinergia
tra l’associazione e il mondo accademico. Rispetto alle richieste che i giovani avanzano, sicuramente si evidenzia una differenza sostanziale rispetto alle priorità manifestate negli anni scorsi. Recentemente viene posta maggiore attenzione al tempo e alle esigenze personali per cui a fronte di una remunerazione non sempre qualificante - se confrontata con gli standard europei – si privilegiano i benefit. Occorre per contro considerare il costo di queste figure neo immesse che vanno, comunque, formate: sarebbe opportuno in tal senso una chiara politica di defiscalizzazione. Inoltre, gli attuali contratti di tirocinio generalmente vengono poi integrati da parte del datore di lavoro perché le remunerazioni irrisorie che li caratterizzano sono demotivanti.
I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero: cosa manca in generale alle aziende italiane?
Alessandro Cambielli: Alle aziende Italiane manca poco, abbiamo delle eccellenze che sono riconosciute in tutto il mondo. Limitandomi al nostro settore, che conosco meglio, una criticità è probabilmente la vera meritocrazia nella gestione delle imprese. In Italia, infatti, molte realtà dal comparto ITS sono familiari e sono troppo legate ad una gestione padronale. Sicuramente beneficerebbero molto da un’apertura a risorse nuove, con ampia delega di gestione.
Purtroppo questo spinge i giovani a cercare lavoro in paesi in cui le aziende sono prevalentemente a conduzione e gestione manageriale. Queste realtà sono tendenzialmente più aperte al cambiamento e i neo assunti hanno maggior garanzia di non ritrovarsi nel ruolo di mero esecutore degli ordini del titolare. Poter esprimere e realizzare il proprio potenziale e visioni è quanto più un giovane può sperare quando inizia un percorso lavorativo e i titolari d’azienda dovrebbero intuirne i molti benefici.
Questo fenomeno, questa attrattiva verso modelli di gestione aziendale diversi, arriva a spingere anche alcuni imprenditori a guardare all’estero per la cessione della propria azienda, non trovando nel nostro paese
“Nelle aziende del settore, dove prevalgono una conduzione e una gestione familiare, emerge la tendenza a privilegiare i legami familiari rispetto al merito, portando a ritardi nelle carriere o nel riconoscimento delle capacità professionali dei dipendenti”
Alessandro Cambielli
una classe dirigenziale sufficientemente preparata e depauperando cosi il nostro Paese da eccellenze che sono uniche e difficilmente ripetibili.
Paolo Clerici: Credo che questo trend trovi poca corrispondenza nel nostro settore. In generale penso che le retribuzioni per i giovani siano ancora troppo basse e che i ragazzi vedano all’estero maggiori opportunità di carriera. Mi riferisco, tuttavia, a ruoli di alto livello per i quali i giovani ambiscono una carriera all’estero, complice anche una realtà imprenditoriale italiana che presenta una struttura a impronta padronale, dove le decisioni sono centralizzate. Questo può creare ostacoli all’avanzamento di carriera soprattutto, quindi, in aziende familiari dove le dinamiche interne sono complesse e la meritocrazia non sempre prevale.
Ezio Maja: L’estero rappresenta un’alternativa appetibile su più fronti. Remunerativo in primis. Ma anche la valorizzazione del merito pesa sulla scelta di spostarsi fuori dal territorio nazionale. Occorre, poi, sottolineare che oggi i ragazzi sono cresciuti in un mondo globalizzato con una maggiore esposizione a culture e stili di vita diversi. Questo li rende più aperti a nuove esperienze e meno legati al territorio di ori-
“Sarebbe importante una maggiore correlazione tra tessuto imprenditoriale locale e Istituti professionali. I distributori specializzati che investono in tal senso sono ancora pochi ”
Alessandro Cambielli
di ragazzi e al contempo nuove opportunità per tutti gli attori coinvolti. Il secondo è stato il riscontro in termini di interesse e apertura alla collaborazione da parte di molti Istituti impegnati nella formazione di ragazzi e nella sensibilizzazione verso il valore di figure professionali e artigianali oggi fondamentali per il tessuto socio economico nazionale. L’iniziativa ‘ANGAISA entra nelle scuole’ è esattamente ciò di cui il nostro settore ha bisogno. Sapere di avere un’Associazione di categoria così attiva e cosciente dei problemi del mercato del lavoro e che pone al centro l’importanza del binomio scuolalavoro è un grande vantaggio per tutti gli associati e, mi vien da dire, per tutto il Paese.
“Molti giovani vedono nel trasferimento all’estero la possibilità di trovare migliori opportunità di lavoro, con stipendi più alti, maggiori prospettive di crescita professionale e una maggiore varietà di settori e mansioni” (Ezio Maja)
gine, a differenza delle generazioni precedenti. Anche un maggior accesso alle informazioni rappresenta un facilitatore: internet e i social media hanno reso più semplice trovare dati e indicazioni circa eventuali opportunità professionali.
Formazione: un vostro parere sulla sinergia tra mondo accademico e quello del lavoro contestualmente al comparto in cui operate. Ci sono margini di miglioramento? Quali?
Alessandro Cambielli: Le potenziali sinergie scuola lavoro nel nostro settore sono molte; abbiamo iniziato ad esplorare la collaborazione tra i due mondi diversi anni fa, seguendo un po’ il modello internazionale e abbiamo ottenuto subito due grandi risultati.
Il primo è l’effetto imitazione che ha portato altri attori del settore a fare una scelta simile, con conseguente miglioramento della vita scolastica di migliaia
Tuttavia mi piacerebbe un giorno vedere molto più impegno da parte delle aziende del nostro settore nel supportare ed investire sull’apparato accademico italiano. Per impegno non intendo solo impegno economico, ma anche impegnarsi a dare risalto ai giovani che sapranno eccellere nella loro carriera accademica. Oggi attraverso le borse di studio ‘Attilio Cambielli’ garantiamo a molti ragazzi, con capacità fuori dall’ordinario, di completare il loro percorso di studi e avere un posto di lavoro sicuro nel momento in cui saranno pronti a iniziare la loro carriera lavorativa, evidenziando che il proprio percorso lavorativo inizia già a scuola.
Paolo Clerici: La sinergia tra il mondo accademico e quello del lavoro, nel nostro settore idrotermosanitario è ancora troppo debole, e questo rappresenta un limite importante per il suo sviluppo. Il ricambio generazionale è un tema centrale. Mancano giovani tecnici preparati, motivati e pronti ad affrontare un mestiere che, al contrario di quanto spesso si pensi, richiede oggi competenze molto elevate. L’idraulico moderno non è più soltanto il ‘manovale delle tubature’, ma una figura altamente specializzata, che deve saper gestire impianti complessi, energie rinnovabili, sistemi di riscaldamento avanzati, e deve anche conoscere normative e sicurezza. Lo stesso possiamo dire per un venditore di materiale termo idraulico. Margini di miglioramento? Ci sono e vanno ricercati in una più assidua collaborazione tra scuole tecniche e aziende. Inoltre, orientamento al lavoro
concreto: molti ragazzi escono da scuola senza avere un’idea precisa delle opportunità che il nostro settore può offrire. Serve, perciò, un orientamento più efficace che racconti questo mestiere per quello che è oggi.
Ezio Maja: Assolutamente sì, ci sono ampi margini di miglioramento che passano attraverso il confronto continuo tra mondo accademico, deputato alla formazione, e imprese del settore. Questo per creare maggiore coerenza tra competenze offerte e richieste. Da tempo collaboriamo con un Istituto professionale che forma studenti futuri artigiani e professionisti ITS e posso confermare che non ci sono difficoltà da parte dei giovani diplomati a trovare lavoro presso le aziende distributrici. Credo, tuttavia, che queste scuole andrebbero maggiormente valorizzate e non considerate meno professionalizzanti di altre. Anche in questo caso, una politica di defiscalizzazione nel caso ci siano supporti e sostegni concreti a tali scuole, sarebbe una soluzione facilmente percorribile. Occorrerebbero, quindi, più investimenti al fine di rivalutare la loro immagine di realtà fortemente impegnate nella conservazione e diffusione dell’artigianalità che ancora caratterizza il nostro territorio.
Formazione aziendale: si può fare di più? La vostra esperienza.
Alessandro Cambielli: La ritengo la chiave del successo di un’azienda. Non solo aumenta le competenze di tutti i collaboratori ma permette di rafforzare i legami interpersonali e il tessuto sociale aziendale, oggi sempre più importante per chi lavora in un’azienda strutturata. La formazione aziendale in Cambielli è un esempio di come delegare a figure manageriali porti a miglioramenti concreti: nei primi anni del 2000 la formazione era vista come semplice adempimento burocratico, poi con l’arrivo di una classe dirigenziale manageriale, con esperienze in altri settori, abbiamo incrementato molto questo ambito investendo grandi risorse nella formazione di carattere accademico e per la crescita delle competenze dei collaboratori. Questa strategia, inizialmente non compresa da molti stakeholder, ci ha portati ai successi degli ultimi anni e ad avere una mobilità sociale all’interno del nostro gruppo unica nel nostro settore. La riprova è che l’80% delle figure apicali della nostra azienda sono cresciute professionalmente in Cambielli, partendo da lavori di primo impiego, arrivando ad essere i vertici aziendali nel giro di pochi anni. Tutto questo, senza un investimento importante ed un coinvolgimento pressoché totale dell’azienda, non sarebbe stato possibile.
“Da circa un anno, al momento solo nella struttura di Brescia, abbiamo messo a punto una sorta di percorso formativo presso le nostre strutture in collaborazione con alcuni Istituti tecnici da noi scelti. I ragazzi svolgono ancora l’ultima parte del loro iter a scuola ma al contempo possono ‘toccare con mano’ il reale lavoro che potranno o meno svolgere, acquisendo quindi maggiore consapevolezza del suo valore ”
Paolo Clerici
Paolo Clerici: Sulla formazione aziendale si può – e si deve – fare di più. La nostra esperienza ne è la dimostrazione concreta. In un settore come il nostro, dove è sempre più difficile trovare personale qualificato, non possiamo più limitarci ad aspettare figure già pronte. Serve investire tempo e risorse nella crescita delle persone, anche partendo da zero. Proprio per questo, abbiamo deciso di attivare un percorso strutturato di inserimento e formazione interna, rivolto a giovani con poca o nessuna esperienza nel settore termoidraulico, ma con voglia di imparare. Non è stato semplice, ma i risultati hanno superato ogni nostra aspettativa: il primo anno appena concluso siamo riusciti a trattenere ben 7 talenti, che oggi fanno parte stabilmente del nostro team, contribuendo ogni giorno con competenza e motivazione. Questo percorso non si è limitato a un affiancamento tecnico: abbiamo lavorato su più livelli – dalle competenze pratiche agli aspetti comportamentali, dalla conoscenza dei materiali alle nuove tecnologie, fino all’approccio con il cliente. Ogni inserimento è stato seguito passo dopo passo, con tutor aziendali e momenti di confronto regolari.
Ezio Maja: Da sempre la formazione interna è considerata fondamentale per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione. Il nostro piano di formazione è declinato a più livelli e mansioni. L’investimento in risorse umane – non solo economico - è notevole e le competenze acquisite nel tempo e il miglioramento delle prestazioni personali rimangono
“La formazione non può essere un evento isolato, ma un processo continuo che accompagna il dipendente durante tutta la sua carriera in azienda, favorendo l’aggiornamento costante e l’acquisizione di nuove competenze ”
Ezio Maja

poi un bagaglio che va ad arricchire il curriculum personale del dipendente. In tal senso, il rischio che quest’ultimo possa decidere di spostarsi in altre realtà aziendali è reale, tuttavia non ci impedisce di credere e di impegnarci nella crescita dei nostri collaboratori e di poter, quindi, fidelizzarli proprio in virtù della fiducia nelle loro potenzialità.
Infine, sempre facendo riferimento alla specifica realtà aziendale su quali figure professionali puntate maggiormente? E di quali figure necessita maggiormente il settore distributivo ITS?
Alessandro Cambielli: Oggi le figure più ricercate sono di natura tecnico-commerciale. Mi riferisco ad agenti di vendita che siano, tuttavia, formati per offrire anche una consulenza di natura tecnica. In un’azienda come Cambielli, in continua evoluzione, servono anche molte figure per ‘’lavori nuovi’’, ma siamo nel commercio e nel commercio bisogna saper vendere e dare servizio. In assenza, o anche solo in carenza, di queste figure non esisterebbero i valori essenziali di un’azienda di commercio. Certamente, nuove risorse commerciali richiedono sempre maggior supporto da parte della struttura gestionale: da qui la necessità di continua ricerca delle migliori competenze amministrative, tecnologiche e finanziarie, anche attingendo da altri settori affini, o meno, al nostro.
Paolo Clerici: La nostra realtà aziendale punta principalmente su figure operative con un forte potenziale di crescita in ambito tecnico e commerciale. Per noi è fondamentale che chi cominci a collaborare con noi, ricoprendo anche in ruoli iniziali magari all’interno del magazzino o in area logistica, abbia la possibilità di conoscere a fondo i prodotti e i sistemi del settore idrotermosanitario.
Tali competenze tecniche rappresentano la base per un possibile sviluppo professionale. Abbiamo diversi esempi interni di collaboratori che, partiti da ruoli operativi, sono diventati agenti commerciali e persino direttori di punto vendita.
Questo dimostra che con la giusta formazione e motivazione, i percorsi di crescita sono assolutamente possibili.
Ezio Maja: Facendo riferimento alla nostra realtà ma più in generale anche al comparto ITS la figura professionale su cui occorre puntare maggiormente è quella tecnico-commerciale, quindi, con una buona preparazione tecnico/specialistica ma altrettanto in grado di colloquiare con il mercato e gestire le relazioni costruendo e mantenendo rapporti di fiducia con i clienti. Altamente formata, completa e per questo difficile da trovare oggi.

Armando Ferraioli


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO NELLE STRUTTURE SANITARIE

Nozioni fondamentali ed esempi progettuali
II EDIZIONE




Questa seconda edizione nasce dalle emergenze createsi durante la pandemia di COVID-19 e dalle nuove esigenze che gli ambienti sanitari e il personale devono affrontare per proteggere i pazienti e sé stessi da un virus di nuova generazione, altamente contagioso. Gli ambienti ospedalieri sono complessi e dinamici e un’elevata qualità dell’aria interna porta rilevanti bene ci sia per i pazienti sia per il personale sanitario. Per mantenere sane queste strutture, è necessario che l’aria interna sia ventilata, riscaldata e condizionata in modo appropriato e che, periodicamente, siano fatti controlli, pulizie e manutenzioni degli impianti. In questo volume si parlerà quindi di impianti di climatizzazione progettati e customizzati, di nozioni fondamentali, di prestazioni e requisiti ambientali e si affronteranno le problematiche legate alla progettazione e alla messa in opera degli impianti. Un volume essenziale e imprescindibile per tutti i tecnici del settore.

Armando Ferraioli è laureato in lngegneria Elettrotecnica presso l’Università di Napoli, in Bioingegneria presso l’Università di Strathclyde (Glasgow) e in lngegneria Medica (PhD) presso l’Università di Southampton (G.B.). Oggi è ingegnere elettrico e bioingegnere certi cato in Gran Bretagna, scienziato certi cato dal Consiglio delle Scienze Inglese, titolare di uno studio di ingegneria medica e clinica nonché responsabile dell’ingegneria clinica di una casa di cura. È esperto di progettazioni, direzione lavori e collaudi di strutture e impianti ospedalieri, nonché autore di 325 articoli, pubblicati su riviste nazionali e internazionali.



Specchi che riflettono il cambiamento
In un settore in cui il design e la produzione industriale devono sempre più confrontarsi con le sfide della sostenibilità, Progetto Group ha intrapreso un percorso di trasformazione ambizioso.In questa intervista il Responsabile Commerciale, Giuseppe Stampanoni, racconta come l’azienda stia coniugando innovazione, attenzione all’ambiente e tradizione manifatturiera per costruire un nuovo modello produttivo, più consapevole e orientato al futuro
di Silvia Martellosio
SKYLINE, design Bruna Rapisarda. Collezione di specchi ispirata ai profili metropolitani e alle luci in movimento

IIn che modo la vostra azienda sta affrontando la transizione verso una produzione più sostenibile, sia nei processi che nella scelta dei materiali?
Da alcuni anni l’azienda ha intrapreso un percorso verso la sostenibilità ambientale, avviando un progetto ecosostenibile che punta a ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la filiera produttiva. Dalla scelta dei materiali all’ottimizzazione dei processi, ogni fase è orientata a una maggiore responsabilità ecologica. Uno dei capisaldi di questa trasformazione è l’uso di materiali riciclati e il ricorso a fonti di energia sostenibile. Le nuove tecnologie introdotte – inclusi robot e macchine a controllo automatizzato – sono selezionate non solo per la loro efficienza, ma anche per la loro compatibilità con gli standard
ambientali più avanzati. Il progetto ha come obiettivo concreto la riduzione delle emissioni di CO₂, con l’ambizione di creare un modello produttivo a basso impatto. Specializzata nella lavorazione di metallo e specchio, l’azienda ha implementato scelte precise anche nei materiali impiegati: i telai degli specchi sono composti per il 50% da materiale riciclato e ogni scarto viene reimmesso nel ciclo produttivo attraverso la restituzione ai fornitori, dando vita a un processo circolare. Gli specchi stessi vengono realizzati con il 40% di vetro riciclato e trattati con vernici protettive prive di metalli pesanti, più sicure per l’ambiente. Questo progetto rappresenta oggi un punto fermo nella filosofia aziendale, rispondendo anche alle richieste dei clienti sempre più sensibili ai temi della sostenibilità.
Quali sono le principali novità contenute nel nuovo catalogo prodotti e come si differenzia rispetto alle edizioni precedenti?
A metà luglio presenteremo il nuovo catalogo pensato specificamente per il canale showroom, con una proposta di prodotti di fascia medio-alta, prevalentemente realizzati in Italia. Una collezione che coniuga estetica, qualità e attenzione all’ambiente, pensata per un pubblico esigente e attento sia al design che alla sostenibilità. La nuova linea è frutto della collaborazione con designer di grande esperienza e notorietà, come Bruna Rapisarda, Danilo Fedeli, Piet Billekens e, da circa un anno, anche con Simone Micheli, coinvolto nello sviluppo di progetti speciali a forte identità stilistica. Tutti gli specchi inclusi nel catalogo rispettano i criteri di sostenibilità già adottati dall’azienda: vetro riciclato, vernici ecologiche prive di metalli pesanti e materiali a basso impatto ambientale.
Ma non si tratta solo di responsabilità ambientale: anche il design è protagonista, con soluzioni innovative che superano il concetto classico di specchio retroilluminato. Il risultato è una serie di pezzi unici, nati dal dialogo creativo tra l’azienda e i suoi designer, che rafforzano ulteriormente il ruolo dello specchio come elemento centrale e distintivo dell’intera produzione.

Da dove nasce l’ispirazione per i vostri prodotti e in che modo riuscite a distinguervi in un mercato altamente competitivo come quello dell’ambiente bagno?
Alla base della nuova collezione c’è l’ispirazione creativa dei designer, con l’obiettivo di superare i confini tradizio-
GIUSEPPE STAMPANONI, Responsabile Commerciale Progetto Group
nali della stanza da bagno. Abbiamo voluto realizzare specchi che potessero vivere in altri ambienti della casa, diventando veri e propri elementi d’arredo. Un esempio è il modello Skyline, caratterizzato da una composizione retroilluminata che evoca lo skyline urbano, in un omaggio all’architettura contemporanea.
In un settore dove la concorrenza (soprattutto asiatica) è particolarmente aggressiva, la differenza la fanno la visione progettuale e l’identità. La nostra forza è la capacità di proporre soluzioni originali, non omologate, che uniscono design e innovazione. È una proposta che trova riscontro nel segmento medio-alto del mercato, dove la qualità e il valore del made in Italy continuano a essere un riferimento solido, in particolare per gli showroom che cercano prodotti distintivi, in grado di coniugare estetica,
Parliamo dell’ampliamento della capacità produttiva. Quali benefici concreti porterà in termini di capacità produttiva, innovazione e flessibilità?
Fondata dodici anni fa, l’azienda ha vissuto una crescita rapida e continua, che l’ha portata a cambiare sede per ben tre volte. Oggi la produzione si sviluppa su circa 6.000 metri quadrati, affiancata da un’unità esterna, ma gli spazi iniziano a stare stretti. L’espansione dell’infrastruttura produttiva non è più solo un’opportunità, ma una necessità: un segnale di vitalità, che però richiede anche un’attenta gestione organizzativa e logistica. Negli ultimi tre anni, l’azienda ha investito fortemente nell’automazione, con l’obiettivo di potenziare la capacità produttiva senza rinunciare alla qualità. Tra le innovazioni introdotte: un magazzino completamente automatizzato, una linea di spedizione automatica e, in fase di sviluppo, un robot progettato insieme all’Università di Pisa per il montaggio degli specchi più semplici. Un’infrastruttura che consente di accorciare i tempi di consegna, aumentare la disponibilità del prodotto e rispondere con maggiore agilità alle esigenze del mercato. Essere un’azienda giovane significa anche avere uno spirito dinamico, pronto ad abbracciare il cambiamento. Il mercato richiede tempi

sempre più rapidi, prodotti personalizzati, risposte flessibili. Innovare è la condizione per restare competitivi.
Quali sono i vostri principali canali di distribuzione e come raggiungete il cliente finale?
Il canale della distribuzione specializzata e degli showroom dedicati all’arredobagno è il canale a cui stiamo dedicando massima attenzione. Per gli showroom di questo canale, per esempio, Progetto mette a disposizione delle collezioni di specchi e accessori esclusive nella fascia medio-alta di mercato.
Il contatto con il cliente finale avviene, quindi, attraverso questi intermediari qualificati, capaci di valorizzare il prodotto all’interno di contesti espositivi adeguati. A supporto, un’efficiente rete di agenti attiva su tutto il territorio italiano e in fase di espansione anche all’estero, con l’obiettivo di intercettare nuove opportunità nei mercati internazionali. Una presenza commerciale strutturata, che consente all’azienda di rafforzare il proprio posizionamento e dialogare direttamente con i professionisti del settore.
Quali sono state le principali difficoltà che avete affrontato negli ultimi anni e come le avete superate?

Tra le sfide più significative affrontate negli ultimi anni, il periodo immediatamente successivo alla pandemia si è rivelato il più critico. L’impennata dei prezzi delle materie prime e la difficoltà nel reperirle hanno messo sotto pressione l’intera filiera. Subito dopo il Covid ci siamo trovati davanti a costi fuori controllo e materiali introvabili. Oggi, almeno per il nostro settore, la situazione si è stabilizzata, anche se restano alcune criticità legate alla riorganizzazione produttiva da parte delle grandi multinazionali del vetro.
Un altro effetto duraturo della crisi è l’aumento dei costi, che non ha mai realmente invertito la rotta. I prezzi sono saliti e non sono più scesi. Questo ci impone un impegno costante nel cercare nuove economie interne, per mantenere la competitività sul mercato, soprattutto in rapporto alla concorrenza asiatica, molto aggressiva sul fronte dei prezzi.
Una sfida che l’azienda affronta investendo in innovazione, automazione e ottimizzazione dei processi, in un’ottica di efficienza e qualità duratura.
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Danilo Fedeli. La scaletta che arreda e organizza
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Visioni e strumenti per ripartire: fare rete nel cuore del Sud
A Taormina, il format “ANGAISA scende sul territorio” ha riunito imprenditori, esperti e stakeholder per affrontare le sfide del mercato. Controllo di gestione, innovazione, rigenerazione urbana e cultura d’impresa al centro di un dibattito che guarda al futuro
di Antonio Billè
Il format “ANGAISA scende sul territorio” fa tappa in Sicilia e ribadisce, in uno scenario diviso tra bellezza e criticità economiche, l’importanza del controllo di gestione, della programmazione e del gioco di squadra per affrontare il futuro. È la splendida cornice di Taormina, Perla dello Ionio e simbolo internazionale della cultura siciliana, ad accogliere il nuovo
appuntamento. Un momento di confronto partecipato, ricco di stimoli e riflessioni, che ribadisce il ruolo centrale dell’associazione all’interno della filiera ITS e il suo impegno costante nel costruire relazioni con produttori, progettisti, installatori e istituzioni.
Sinergie, visione e strumenti L’incontro dello scorso 25 giugno ha rappresentato
un’occasione preziosa per mettere a fuoco le criticità attuali e le opportunità future, in una fase congiunturale tutt’altro che semplice. “Un’occasione – come ha sottolineato il presidente della sezione Sicilia di ANGAISA, Giuseppe Agoglitta – per incontrarci, fare il punto e condividere una visione”.
La Sicilia sta attraversando un momento complicato, con dati negativi per il bimestre maggio-giugno che tradizionalmente rappresentava un traino per l’economia regionale grazie al turismo: “La capacità imprenditoriale – afferma ancora Agoglitta – sta proprio nel saper leggere i dati, capire le azioni da intraprendere. Non possiamo aspettare passivamente, bisogna reagire con la ragione, investendo nel controllo di gestione, anche sfruttando strumenti come l’intelligenza artificiale da applicare all’interno delle nostre aziende. Sono opportunità importanti da cogliere in questi momenti di difficoltà”.
Una risposta collettiva
Proprio questo spirito di condivisione ha guidato i lavori della giornata: “ANGAISA scende sul territorio – evidenzia il presidente nazionale Maurizio Lo Re –si conferma un format vincente perché mette insieme imprenditori da tutta Italia. Oggi più che mai è fondamentale discutere insieme dei problemi che affronta il nostro comparto per avere una visione più ampia sulle
prospettive future”. Lo Re ha richiamato i dati di mercato del primo quadrimestre del 2025, parlando di “una forte frenata” e di “recessione significativa”. Per uscirne, ha detto: “Serve un cambio di passo che possiamo ottenere dialogando con il governo e facendo lobby. Ma non solo, noi imprenditori dobbiamo far avvicinare i clienti ai nostri showroom ed emozionarli, proponendo soluzioni innovative”.
Dopo il PNRR
Innovazione, visione e responsabilità sono i temi ricorrenti anche negli interventi degli ospiti, partendo da Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, che ha rimarcato il ruolo di ANGAISA quale componente attiva e propositiva all’interno della federazione: “ANGAISA – dichiara – è tra i soggetti più presenti, sempre pronta a confrontarsi. Per me è un piacere tornare in Sicilia, un territorio che ha voglia di crescere”. E proprio sul tema dello sviluppo del Sud, la Marone ha sottolineato come i dati Svimez mostrino una crescita percentuale delle regioni meridionali superiore a quella del nord: “Ma serve continuità – avverte – e occorre sapere cosa succederà dopo il PNRR. Il settore delle costruzioni, come riporta anche l’Ance, ha visto un calo degli investimenti del 5,3% nel 2024 e si prevede un’ulteriore diminuzione nel 2025, oltre il 7%. L’unico comparto in crescita è quello delle opere pubbliche, ma

Danilo Scarponi dell’Università Politecnica delle Marche

non basta. L’Europa deve dare risposte chiare e strategie comuni”. In questo contesto, la rigenerazione urbana, la promozione del partenariato pubblico-privato e la sostenibilità diventano leve fondamentali.
Le sfide del controllo di gestione
Tra i momenti più stimolanti dell’incontro, l’intervento del professor Danilo Scarponi dell’Università Politecnica delle Marche, esperto di controllo di gestione e per la prima volta ospite di ANGAISA. Scarponi ha definito “utopico” il progetto a cui ha dedicato trent’anni di carriera: portare il controllo di gestione nelle piccole e medie imprese italiane, studiando percorsi efficaci per massimizzare i risultati. Oggi quella visione si è trasformata in realtà: “Per me è un sogno – racconta –quando trent’anni fa parlavo di questi temi, sembrava una medicina da prendere solo in momenti di crisi. Ma oggi bisogna capire che il controllo di gestione non è un antidoto, ma un percorso di benessere, come il wellness per la persona”.
La sua relazione ha fornito strumenti operativi concreti, dal ciclo PDCA (Plan, Do, Check, Act) agli obiettivi SMARTIE (Specific, Measurable, Achievable, Result-oriented): “Serve il coraggio di programmare –dice – anche nei momenti più complessi. E serve dialogo tra generazioni: il passaggio generazionale è spesso una criticità che ANGAISA Giovani affronta con grande serietà”. Scarponi ha sottolineato inoltre l’importanza del benessere organizzativo, coinvolgendo fornitori, collaboratori e stakeholder come parte di un ecosistema aziendale che punta al lungo termine: “Solo chi monitora, programma e agisce con metodo può affrontare
con fiducia il futuro”.
Costruire insieme
A Taormina non è mancata la partecipazione di altri importanti interlocutori del settore come Massimiliano Pierini, managing director RX Italy, il team di Allianz con Roberto Zizzadoro e gli agenti locali, ma anche Angelina Maria Muscolino, vicepresidente dell’Ordine degli architetti di Messina con delega al Distretto territoriale area ionica. “Siamo pronti a partecipare a ogni iniziativa che valorizzi il territorio – afferma – i consumi sono in calo e le famiglie fanno fatica ad affrontare le spese, ma dobbiamo restare fiduciosi. Dopo ogni flessione, c’è sempre una ripresa”.
Guardare avanti
Nel corso del dibattito si è anche parlato di Ponte sullo Stretto e delle grandi opere strategiche per il Sud. Dopo anni difficili, il comparto delle costruzioni in Sicilia ha visto la rinascita di oltre 4.000 imprese. Un segnale incoraggiante, ma che richiede politiche strutturali e visione di lungo periodo, attraverso leve strategiche come sostenibilità, innovazione, programmazione industriale stabile e di lunga durata. Il dialogo tra imprese, progettisti e stakeholder pubblici rappresenta quindi la strada maestra per affrontare un mercato incerto, segnato da inflazione, crisi internazionali e mutamenti normativi. Ed è proprio in questo contesto che ANGAISA deve mostrare la sua forza: una rete capace di attivarsi, riflettere e proporre, portando con sé le energie migliori della filiera e un’idea di impresa che guarda avanti, con responsabilità e intelligenza collettiva.

Questa nuova edizione dell’Opera, aggiornata a maggio 2025, recepisce sia le fondamentali innovazioni apportate al Codice dei contratti pubblici dal Decreto Legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 (“Decreto correttivo”), sia la recente modifica - inserita dalla L. 18 marzo 2025, n. 40 - delle norme sulla Cabina di regia per l’attuazione del Codice.
Oltre al testo aggiornato del nuovo Codice dei contratti pubblici e dei relativi allegati, il volume contiene un accurato commento articolo per articolo, caratterizzato da un taglio prettamente operativo e di esemplare chiarezza espositiva, redatto da alcuni fra i massimi esperti italiani del settore.
Le caratteristiche peculiari dell’Opera la rendono uno strumento realmente indispensabile per i professionisti chiamati a confrontarsi con la nuova disciplina dei contratti pubblici.

Logistica e dazi
I dazi doganali e la logistica sono strettamente collegati, infatti l’imposizione di dazi può avere un impatto significativo sui costi e le operazioni di trasporto e distribuzione delle merci
di Marco Barbetti - Logicà
Il dazio in economia è una barriera artificiale ai flussi di beni tra due o più paesi o, in passato, anche tra due o più comuni di una stessa nazione (detta “gabella”). Nasce generalmente da esigenze di politica economica di un singolo Stato o di un insieme di
Stati, agendo flussi di beni in entrata e in uscita. Dal punto di vista politico, il dazio costituisce uno strumento di protezione per alcuni settori economici nazionali, quando, in particolare, minacciati dalla concorrenza estera.
L’aumento dei dazi all’importazione paventato (o minacciato) da parte degli
Stati Uniti può portare a un incremento dei costi di trasporto e movimentazione, spingendo le aziende ad adottare strategie per ottimizzare le proprie catene di approvvigionamento. Pur sembrando un aspetto marginale per le imprese distributive che operano sostanzialmente sui mercati nazionali ed europei, nella
fattispecie per le imprese del settore idrotermosanitario, i dazi americani genereranno un effetto a cascata su tutta la filiera logistica.
Uno shock per le supply chain
L’aumento dei costi di importazione incide direttamente sulle spese di trasporto e, in generale, su quelle di movimentazione, poiché le aziende ammortizzano l’incidenza delle tariffe movimentando carichi meno frequenti, ma più voluminosi. La pianificazione dei flussi e le dimensioni degli stock, quindi, ne risulteranno inevitabilmente influenzate, a fronte di catene logistiche disegnate nell’ottica del just in time e dello zero inventory, ovvero stock molto bassi e flussi molto frequenti, anche se di piccole quantità.
Inoltre, l’incertezza nel breve delle tariffe induce ad aumentare i livelli di stock nei Paesi di destinazione, con effetti sulle immobilizzazioni in capi-
tale circolante
I settori italiani più esposti
In particolare, in Italia i settori più esposti al rischio derivante dall’introduzione di dazi risultano essere diversi e strategici per l’economia nazionale. Tra questi, spicca il settore automotive, in quanto le auto di lusso e sportive prodotte in Italia vengono penalizzate nelle esportazioni verso il mercato nordamericano, con un conseguente calo di competitività.
Un impatto rilevante si osserva anche nel comparto agroalimentare, dove prodotti di eccellenza come quelli a denominazione DOP e IGP subiscono forti rincari, che ne compromettono l’accessibilità e la competitività sui mercati esteri.
Anche il settore della meccanica e della tecnologia risente negativamente dell’inasprimento dei dazi: componentistica e macchinari industriali,
fiore all’occhiello dell’industria italiana, rischiano di diventare meno appetibili a causa dell’aumento dei costi.
Simile destino tocca al comparto della moda e del design, con un rallentamento dell’export di beni di lusso e prodotti fashion made in Italy, tradizionalmente apprezzati a livello internazionale.
Preoccupazioni crescenti emergono, inoltre, da parte dei settori manifatturieri legati al mondo ITS, in particolare tra i produttori di valvolame, rubinetterie, sanitari e nell’industria ceramica. Questi comparti temono effetti negativi significativi sull’export e sulla competitività, legati all’inasprimento delle politiche commerciali internazionali.
Alcuni possibili impatti
Tra i principali impatti derivanti dall’introduzione di dazi doganali si osserva, innanzitutto, un aumento dei costi di importazione ed esportazione. Le aziende coinvolte nelle attività logi-


stiche si trovano a dover sostenere spese maggiori, che spesso si traducono in un incremento dei prezzi finali per i consumatori e in una riduzione dei margini di profitto.
Un altro effetto rilevante riguarda il possibile spostamento della supply chain. Le imprese, nel tentativo di evitare l’onere dei dazi, potrebbero decidere di riorganizzare le proprie attività produttive o di approvvigionamento, scegliendo fornitori situati in Paesi con regimi tariffari più favorevoli o con accordi commerciali vantaggiosi.
L’imposizione di dazi può inoltre causare un aumento dei tempi di transito delle merci. L’introduzione di nuove procedure doganali e controlli più rigorosi può rallentare il passaggio delle merci alle frontiere, generando ritardi nelle consegne e diminuendo l’efficienza complessiva della supply chain
A ciò si aggiunge una maggiore complessità nelle operazioni doganali Le aziende devono infatti adeguarsi a normative più articolate e spesso
variabili, il che implica la necessità di personale specializzato o di ricorrere a consulenti esterni esperti in materia doganale. La gestione della documentazione e delle pratiche diventa più impegnativa, con il rischio di incorrere in errori e sanzioni.
Di conseguenza, i servizi logistici devono adattarsi. Le imprese del settore sono chiamate ad aggiornare le proprie strategie, adottando nuove soluzioni di trasporto, rivedendo la localizzazione dei magazzini e ottimizzando le rotte di spedizione. In questo contesto, la logistica integrata — che centralizza trasporto, gestione delle scorte e operazioni doganali — assume un ruolo sempre più strategico per contenere i costi e mantenere l’efficienza operativa. Infine, la pianificazione e la previsione diventano attività più complesse L’incertezza legata alla variabilità dei dazi e delle politiche commerciali impone alle aziende una maggiore flessibilità e capacità di adattamento, per ridurre i rischi associati a possibili cambiamenti normativi e tariffari.
Oltre le barriere: come i dazi possono spingere al cambiamento?
In generale, l’introduzione di dazi può aumentare la complessità e il costo delle attività logistiche, ma può anche stimolare le imprese a trovare soluzioni innovative per ottimizzare i processi e migliorare la loro competitività globale. Le aziende che riescono a navigare con successo in un ambiente tariffario complesso possono ottenere un vantaggio competitivo, specialmente se sono in grado di adattare rapidamente la loro supply chain. Una mano può fornirla l’utilizzo di tecnologie predittive, quali l’impiego di strumenti di Business Intelligence e di modelli predittivi che consentono di simulare scenari tariffari e pianificare strategie logistiche flessibili.
Una visione critica dal passato
Concludiamo con una citazione di Ronald Reagan, presidente USA dal 1981 al 1989: “Vedete, all’inizio, quando qualcuno dice: ‘Imponiamo dazi sulle importazioni estere’, può sembrare un atto patriottico, per proteggere i prodotti e i posti di lavoro americani. E a volte, per un breve periodo, funziona — ma solo per poco. Quello che accade alla fine è che le industrie nazionali iniziano a contare sulla protezione del governo sotto forma di dazi elevati. Smettono di competere, e smettono di innovare nella gestione e nella tecnologia, che sono invece essenziali per avere successo nei mercati globali. E mentre tutto questo accade, succede qualcosa di ancora peggiore: i dazi elevati portano inevitabilmente a ritorsioni da parte degli altri Paesi e all’innesco di dure guerre commerciali. Il risultato è un’escalation di dazi, barriere sempre più alte, e concorrenza sempre più scarsa. Alla fine, a causa dei prezzi artificialmente elevati, che sovvenzionano l’inefficienza e la cattiva gestione, la gente smette di comprare. E allora succede il peggio: i mercati si restringono e crollano; le aziende e le industrie chiudono; e milioni di persone perdono il lavoro”.
Ultimissime da ANGAISA

ACCORDI
Accordo-quadro ANGAISA/Maticad
ANGAISA ha rinnovato l’accordo-quadro, in funzione del quale tutte le aziende associate potranno avvalersi, a condizioni di particolare favore, degli strumenti e servizi erogati da Maticad. Maticad è un’azienda specializzata in applicazioni software per la progettazione di interni con utilizzo specifico di materiali da rivestimento e arredi di design per la casa. Oltre 30 anni di esperienza sul mercato contribuiscono a conferire esperienza e know-how consolidati, con successi e referenze importanti sia in Italia che all’estero. Maticad realizza applicazioni digitali semplici ed efficienti per l’Interior Design, pensate per permettere di realizzare in pochi minuti ambienti completi e realistici, in grado di soddisfare ogni esigenza
applicativa e stilistica di produttori, distributori, progettisti e clienti finali. L’obiettivo aziendale è quello di contribuire a creare un sistema integrato e virtuoso in cui tutti gli operatori della ceramica e dell’arredo possano ambire a essere presenti: una sorta di fil rouge per produttori, distributori, progettisti, rivenditori e clienti finali, per veicolare il prodotto in modo sinergico lungo i vari anelli della filiera. Maticad è costantemente in contatto con i produttori e i distributori di ceramica e di arredobagno cercando di cogliere le esigenze e i trend innovativi per declinarli in modo proattivo in nuove implementazioni e continue migliorie. .
www.angaisa.it | Area Soci/Convenzioni
Accordo-quadro ANGAISA/S.I. Soluzioni Informatiche
È operativo l’accordo-quadro con S.I.Soluzioni Informatiche, in funzione del quale le aziende associate potranno avvalersi, a condizioni di particolare favore, degli strumenti e servizi erogati da un leader nel settore dello sviluppo software.
S.I. Soluzioni Informatiche sviluppa da più di 30 anni soluzioni innovative per le aziende di distribuzione, coniugando una profonda conoscenza delle tecnologie di frontiera con le esigenze del mercato di riferimento.
GadMEL NewTech è un applicativo completo e specifico per il settore idrotermosanitario. L’architettura del data base è stata progettata per rispondere alle esigenze del settore con funzionalità specifiche, tra cui: showroom, documenti di acconto, articoli generici e capitolati nei preventivi, ricerca semplice e immediata degli articoli anche da catalogo, listini ANGAISA, consegne intelligenti, lotti in acquisto e in vendita. La gestione puntuale dei rapporti contrattuali con fornitori, imprese e clienti, l’approvvigionamento del magazzino, così come il controllo dei margini di contribuzione, integrate in GadMEL NewTech rappresentano il vantaggio competitivo
delle Aziende che lo hanno adottato. Con GadMEL NewTech, evoluzione tecnologica dell’ERP, S.I. Soluzioni Informatiche è in grado di coprire tutte le esigenze di business: dalla Supply Chain alla logistica avanzata, dalla qualificazione prodotti al commercio online, B2B e B2C, dal CRM alla Business Intelligence, fino all’Intelligenza Artificiale integrata per interpretare le email e i messaggi in linguaggio naturale, tramite chatbot. www.angaisa.it | Area Soci/Convenzioni

ANGAISA – Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti e arredobagno – Associazione Sindacale di Categoria aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia – Membro della FEST ( Fédération Européenne des Grossistes en Appareils Sanitaires et de Chauffage ) – www.angaisa.it. ANGAISA associa con la qualifica di Soci Ordinari 243 aziende distributrici, con oltre 800 unità locali presenti sul territorio. I soci ANGAISA rappresentano circa il 40% del fatturato della distribuzione ITS nazionale; per caratteristiche dimensionali e organizzative, quella dei Soci ANGAISA è definita la Grande Distribuzione Specializzata del Settore Idrotermosanitario. ANGAISA associa inoltre – con la qualifica di Soci Sostenitori – 125 industrie, leader dei rispettivi ambiti merceologici, e 13 Gruppi di distribuzione.
FER, riapertura sportello per la richiesta degli incentivi per le PMI
Si informa che, con decreto direttoriale del 30 giugno 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMIT) ha disposto l’apertura di un nuovo sportello per la presentazione delle domande per ottenere incentivi – mirati alle micro, piccole e medie imprese – per l’installazione di impianti rinnovabili (fotovoltaici, minieolici, e annessi sistemi di accumulo) per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia elettrica. Il medesimo decreto disciplina, altresì, gli schemi di presentazione della domanda di agevolazione nonché l’ulteriore documentazione utile allo svolgimento dell’attività istruttoria, nonché gli ulteriori elementi atti a definirne i criteri di ammissibilità. Possono beneficiare dell’agevolazione le PMI operanti sull’intero territorio nazionale, ad esclusione delle imprese che operano nel settore carbonifero e della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura. Non sono in ogni caso ammissibili alle agevolazioni le imprese la cui attività non garantisce il rispetto del principio DNSH, ai sensi dell’articolo 17 del regolamento (UE) n. 852/2020 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020. La misura “Sostegno per l’autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili nelle Pmi – FER” prevede un regime di agevolazioni, concesse sotto forma di contributo in conto impianti, per i programmi di investimento delle
piccole e medie imprese finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici o minieolici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/ stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito. Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa a graduatoria e assegnate ai programmi di investimento realizzati per un ammontare di spese ammissibili non inferiore a trentamila euro e non superiore a un milione di euro nella misura massima del:
• 30% per le medie imprese;
• 40% per le micro e piccole imprese;
• 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento;
• 50% per la diagnosi energetica.

Le domande di agevolazioni dovranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura. La modulistica in base alla quale dovrà essere redatta la domanda e la documentazione da allegare è resa disponibile nell’apposita sezione del sito internet di Invitalia dedicato alla misura (Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi - Invitalia) e sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy.
Indennità per trasferte e tracciabilità dei rimborsi
La legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), in materia di indennità per trasferte o missioni di lavoratori dipendenti, modificando l’articolo 51, comma 5, del TUIR, ha previsto che i rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea (come taxi e noleggio con conducente) non concorrono a formare il reddito se i pagamenti delle predette spese sono effettuati tramite sistemi di pagamento tracciabili (ossia, con versamento bancario o postale ovvero mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari). Il Decreto-legge n. 84 del 17 giugno 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 138 del 17 giugno 2025, recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale”, ha modificato il comma 5, dell’articolo 51 del TUIR. La nuova norma precisa che l’obbligo di tracciabilità delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto mediante autoservizi pubblici non di linea, riguarderà solo le trasferte effettuate nel territorio dello Stato italiano.
LAVORO
Ultimissime da ANGAISA

LAVORO
Articolazione della misura del bonus mamme

La Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024, art. 1, commi 219 e 220) ha previsto che, a decorrere dal 2025, venga riconosciuto alle lavoratrici dipendenti - ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico – e autonome, che non hanno optato per il regime forfettario, madri di due o più figli, un esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore. L’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo e a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua. L’entrata in vigore del citato esonero è stata prorogata di un anno, dal 2025 al 2026, dall’articolo 6 del D.L. n. 95 del 30 giugno 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 149 del 30 giugno 2025 recante “Disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali” (c.d. decreto omnibus). Nelle more dell’attuazione delle disposizioni della Legge di Bilancio 2025, in materia di decontribuzione delle lavoratrici madri, l’articolo 6 del decreto dispone il riconoscimento di una somma pari a 40 euro al mese per ogni mese o frazione di rapporto di lavoro o attività autonoma, a favore di lavoratrici con contratto di lavoro dipendente o autonomo che abbiano un reddito inferiore ai 40mila euro l’anno e siano madri di 2 o più figli, fino al raggiungimento dei 10 anni di quello più piccolo. Per le lavoratrici madri di 3 o più figli titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per il 2025 resta in vigore la previsione della Manovra di bilancio per il 2024 (esonero del 100% dei contributi previdenziali, fino al limite di 3.000 euro annui riparametrati su base mensile, per le lavoratrici madri con 3 o più figli, fino ai 18 anni del figlio più piccolo - art.1, comma 180, legge n. 213/2023). Dal 2026 entreranno in vigore stabilmente le previsioni di cui alla Legge di Bilancio per il 2025 (articolo 1, comma 219, Legge n. 207/2024).
FISCO
Maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 159 dell’11 luglio 2025, è stato pubblicato il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 27 giugno scorso, relativo alla maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione di cui all’art. 4 del decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216. Come noto, la suddetta disposizione prevede a favore dei titolari di reddito d’impresa e degli esercenti arti e professioni, ai fini della determinazione del reddito, una maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione nel caso di incremento del numero di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato. L’agevolazione, inizialmente prevista per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, è stata poi prorogata per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024 e per i due successivi. Ora, con il decreto in esame, si vogliono dirimere eventuali incertezze interpretative sul calcolo della maggiorazione del costo del lavoro per le aziende appartenenti a un gruppo societario chiarendo, in

particolare, la portata applicativa del «fattore di correzione» indicato nel comma 8 dell’art. 5 del precedente decreto attuativo della disposizione (decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 25 giugno 2024, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali). Pertanto, viene ora previsto che ogni soggetto appartenente al gruppo interno determina la maggiorazione del costo “riducendo quello da assumere ai sensi del comma 1 ai fini della maggiorazione, di un ammontare pari al prodotto tra il minore importo del costo riferibile ai suoi nuovi assunti a tempo indeterminato e l’incremento del costo complessivo del suo personale e il rapporto tra la somma degli eventuali decrementi occupazionali complessivi e la somma degli incrementi occupazionali complessivi riferibili a tutte le società del gruppo interno”
Emergenza caldo: via libera all’integrazione salariale
L’INPS, con messaggio n. 2130 del 3 luglio 2025, ha fornito indicazioni in merito alle richieste di integrazione salariale in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa di caldo eccessivo. Le indicazioni riguardano sia i datori di lavoro che possono richiedere il trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) sia i datori di lavoro che possono richiede l’assegno di integrazione salariale al Fondo di integrazione salariale (FIS). In caso di sospensione lavorativa disposta da un’ordinanza della pubblica autorità, è possibile effettuare la richiesta utilizzando la causale “sospensione o riduzione dell’attività per ordine di pubblica autorità per cause non imputabili all’impresa o ai lavoratori”. La prestazione di integrazione sala-

riale è generalmente riconosciuta per temperature superiori a 35 °C, tenendo conto anche della temperatura “percepita”. In caso di caldo eccessivo che non consenta il regolare svolgimento delle attività lavorative, resta ferma anche la possibilità di richiedere le integrazioni salariali con causale “evento meteo” per “temperature elevate”. Le richiamate indicazioni valgono anche con riferimento alle lavorazioni al chiuso, quando le stesse non possano beneficiare di sistemi di ventilazione o raffreddamento per circostanze imprevedibili e non imputabili al datore di lavoro o nei casi in cui l’utilizzo dei predetti sistemi non sia compatibile con le lavorazioni stesse.
Congedo parentale, nuova funzionalità nel
servizio online
L’INPS, con messaggio n. 2078 del 30 giugno 2025, ha comunicato di aver integrato il servizio “Domande di maternità e paternità”, con la nuova funzionalità “Consulta contatori congedo parentale”. Questa nuova funzione permette ai genitori di visualizzare online le proprie richieste di congedo parentale per ogni figlio nato o adottato/affidato negli ultimi 12 anni, mostrando:
• totale congedo parentale richiesto;
• totale congedo parentale accolto con indennità;
• totale congedo parentale accolto senza indennità. È possibile visualizzare anche il dettaglio dei periodi richiesti, divisi in periodi definiti (accolti o respinti) e in lavorazione. La funzione non mostra dati per figli maggiori di 12 anni o adottati/affidati da più di 12 anni, perché il diritto al congedo decade. Il servizio consente anche di pianificare la fruizione dei periodi indennizzabili (massimo 3 mesi).

Ultimissime da ANGAISA

INPS
Il tasso d’interesse per omesso o ritardato versamento di contributi previdenziali
L’INPS con la circolare n. 100/2025, ha comunicato la variazione della misura in oggetto, a seguito della decisione della Banca Centrale Europea di ridurre al 2,15% il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema (ex Tasso Ufficiale di Riferimento –TUR). A decorrere dall’11 giugno 2025 tale variazione inciderà sulla determinazione del tasso di dilazione e di differimento da applicare agli importi dovuti a titolo di contribuzione agli Enti gestori di previdenza e assistenza obbligatorie, nonché sulle sanzioni civili. Inoltre, il DL n. 19/2024 è intervenuto sostituendo la previsione della sanzione pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato di 5,5 punti, con applicazione del tetto del 40% dell’importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge, che trova applicazione fino al 31 agosto 2024, con la minore somma costituita, dal 1° settembre 2024, dai soli interessi legali previsti dal codice civile, sempreché il versamento dei contributi o premi sia effettuato entro il termine previsto dagli enti impositori.
2,15% maggiorato di 5,5 punti).

Si ricorda inoltre che, a decorrere dal 1° settembre 2024, è stata introdotta una nuova fattispecie di ravvedimento operoso: se il contribuente effettua il pagamento entro 120 giorni dalla scadenza di legge, in un’unica soluzione spontaneamente prima di contestazioni o richieste da parte degli enti impositori, la sanzione sarà calcolata senza la maggiorazione di 5,5 punti, nella misura del 2,15% in ragione d’anno. Nelle ipotesi di evasione di cui all’art. 116, comma 8, lettera b), è intervenuto modificando la fattispecie del ravvedimento operoso disciplinato dall’art. 116, comma 8, lettera b) della legge n. 388/2000:
Interesse di dilazione e di differimento
L’interesse di dilazione per la regolarizzazione rateale dei debiti per contributi e sanzioni civili è pari al tasso dell’8,15% annuo e trova applicazione con riferimento alle rateazioni presentate a decorrere dall’11 giugno 2025. I piani di ammortamento già emessi e notificati in base al tasso di interesse precedentemente in vigore non subiranno modificazioni. A decorrere dalla medesima data, anche l’interesse dovuto in caso di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi deve essere calcolato al tasso dell’8,15% annuo. Nei casi di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi, il nuovo tasso, pari all’8,15%, sarà applicato a partire dalla contribuzione relativa al mese di maggio 2025.
Sanzioni civili
La riduzione del tasso di interesse comporta la variazione della misura delle sanzioni come di seguito riportato. Nel caso di mancato o ritardato pagamento dei contributi o premi, di cui alla lettera a), comma 8, dell’art. 116 della legge n. 388/2000, la sanzione civile è pari al 7,65% in ragione d’anno (tasso del
• come già previsto anteriormente alle modifiche in vigore dal 1° settembre 2024, in caso di denuncia effettuata spontaneamente, prima di contestazioni o richieste da parte degli enti impositori, della situazione debitoria entro dodici mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi o dei premi, le sanzioni civili per evasione vengono degradate alla misura dell’omissione pari al 7,65% in ragione d’anno (tasso del 2,15% maggiorato di 5,5 punti) se il versamento avviene in un’unica soluzione entro il termine di trenta giorni dalla denuncia;
• ove il versamento sia eseguito in un’unica soluzione entro il più ampio termine di 90 giorni dalla denuncia spontanea, la misura delle sanzioni civili dovute è pari al 9,65% in ragione d’anno (tasso del 2,15% maggiorato di 7,5 punti).
Sanzioni ridotte in caso di procedure concorsuali
A seguito delle modifiche sul tasso d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (ex TUR), a partire dall’11 giugno 2025 i nuovi tassi di interesse saranno:
• nell’ipotesi di cui all’art. 116, comma 8, lettera a), della legge n. 388/2000, si applica il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali pari al 2,15%;
• in riferimento alla lettera b) del medesimo comma, si applica il tasso d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento maggiorato di 2 punti (2,15% + 2).
PRIVACY
Garante privacy, trattamento illecito dei dati di un lavoratore
Il Garante per la protezione dei dati personali, con Newsletter n. 536 del 25 giugno 2025, ha precisato che i dati personali presenti sui social network, o comunque accessibili online, non possono essere utilizzati liberamente e per qualunque scopo, solo perché visibili a una platea più o meno ampia di persone. In particolare, con provvedimento n. 288 del 21 maggio 2025, ha sanzionato una società per aver trattato in modo illecito i dati personali di una dipendente, poi utilizzati per giustificarne il licenziamento. L’intervento dell’Autorità è seguito al reclamo della lavoratrice che aveva segnalato l’utilizzo, da parte della società, di contenuti estratti dal proprio profilo Facebook e da chat private su Messenger e WhatsApp per motivare i procedimenti disciplinari a proprio carico. Dagli accertamenti del Garante è emerso che i contenuti erano stati utilizzati dal datore di lavoro

senza una base giuridica valida, attraverso screenshot forniti da alcuni colleghi e da un soggetto terzo, presenti tra gli “amici” della dipendente su Facebook e attivi nelle sue conversazioni private su Messenger e WhatsApp. Il Garante ha sottolineato che una volta accertato il carattere privato delle conversazioni e dei commenti – pubblicati, tra l’altro, in ambienti digitali ad accesso limitato – la società avrebbe dovuto astenersi dal farne uso. L’impiego di tali informazioni ha violato i principi di liceità, finalità e minimizzazione previsti dalla normativa privacy. Anche nell’ambito dell’attività disciplinare il datore di lavoro è tenuto a bilanciare correttamente tale potere con i diritti e le libertà fondamentali riconosciuti agli interessati. Il principio di finalità, ha ricordato l’Autorità, impone che i dati siano raccolti per scopi specifici, espliciti e legittimi, e trattati in modo coerente con tali scopi.


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IDROTIRRENA S.c.a.r.l. Via Di Vorno, 4 55060 GUAMO (LU) Tel. 0583-933598 - Fax 0583-933599 www.idrotirrena.com | info@idrotirrena.com
INTESA S.c.r.l. Strada Dei Dossarelli, 44 29122 PIACENZA (PC) Tel. 0523-606350 - Fax 0523-606730 www.intesascrl.it | intesa@intesascrl.it
NEST GROUP Rete Via Martiri Delle Foibe, 11 36045 LONIGO (VI) Tel. 0423-401991 - Fax 0423-709182 www.nestgroup.it | info@nestgroup.it
ANGAISA associa con la qualifica di “Soci Sostenitori Industrie” le aziende produttrici leader di mercato, promuovendo così il consolidamento dei rapporti di collaborazione e le sinergie all’interno della filiera, attraverso la condivisione degli strumenti realizzati dall’Associazione per favorire la crescita culturale dell’intero Settore Idrotermosanitario.
AL CASALE MONFERRATO POZZOLI S.p.A.
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SOCI SOSTENITORI INDUSTRIE SOCI ORDINARI DISTRIBUTORI
TO TORINO POZZOLI S.p.A.
CN BERNEZZO RIBERO TERMOSANITARI S.r.l.
CN MANTA RIBERO TERMOSANITARI S.r.l.
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AT ASTI SANITERM S.r.l.
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CN PIOBESI D'ALBA SVAI S.r.l.
TO GRUGLIASCO SVAI S.r.l.
AT ASTI TERMOASTI S.r.l.
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LIGURIA
ACVITALIA S.r.l.-Società unipersonale
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AERMEC S.p.A.
Via Roma, 996 - 37040 BEVILACQUA (VR) Tel.0442-633111 - Fax 0442-93730 www.aermec.it
ALBATROS S.r.l.
Via Valcellina, A/2 - 33097 Spilimbergo (PN) Tel. 0427-952070 www.albatroswellness.it
AQUATECHNIK GROUP S.p.A.
Via P.F. Calvi, 40 - 20020 MAGNAGO (MI) Tel.0331-307015 - Fax 0331-306923 www.aquatechnik.it
AQUATHERM S.r.l.
Via Curzio Malaparte Snc Z.I. Le Tre Ville 50013 - CAMPI BISENZIO (FI) Tel. 055-0543600 - Fax 0585-259999 www.aquatherm.de
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Via Fossaluzza, 5 – 33074 Fontanafredda (PN) Tel. 0434.5997 - Fax.0434.599759 www.arblu.it
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GE CHIAVARI AFIS G. CLERICI S.p.A.
GE FINALE LIGURE AFIS G. CLERICI S.p.A.
Via Dei Glicini, 15
Regione Poarello, 25
Via Reycend, 10
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Via Matteotti, 66/68
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Località Catena Rossa, 18
C.so Allamano, 60
Via Buronzo, 10
Via Giacomo Medici, 112
Via Delle Industrie, 218
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Via Calice, 30
GE GENOVA AFIS G. CLERICI S.p.A. Corso Europa, 232 R/224 C/224 D
GE GENOVA AFIS G. CLERICI S.p.A.
GE RAPALLO AFIS G. CLERICI S.p.A.
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SP LA SPEZIA AFIS G. CLERICI S.p.A.
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GE GENOVA ARBO S.p.A.
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SV CISANO SUL NEVA ANDREETTO S.r.l.
IM SANREMO BIESSE DI CORRADINI S.r.l.
GE GENOVA BOREA S.r.l. (Gruppo Comini)
GE GENOVA BOREA S.r.l. (Gruppo Comini)
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IM SANREMO BOREA S.r.l. (Gruppo Comini)
IM SANREMO BOREA S.r.l. (Gruppo Comini)
SV ALBENGA BOREA S.r.l. (Gruppo Comini)
SV ALBISOLA BOREA S.r.l. (Gruppo Comini)
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