NLT: Il canale più in forma delmomento di Salvatore Saladino
Rinegoziare la filiera del noleggio di Luigi Barni
Dal premium all’accessibile di Luca Barenghi
Osservatorio Prezzi MissionFleet di Francesco Lacidogna
FLEET MANAGER
La forza delle certificazioni di Andrea Barbieri Carones
Leggere il presente, prevedereilfuturo di Alessandro Palumbo
SETTORE AUTOMOTIVE
Le flotte aiutano carmaker edelettrificazione di Andrea Paoletti
PROVATO PER VOI
Passat eHybrid: la scelta aziendale di Luigi Barni
DEALER
Riforma della fiscalità peruna fase confusa di Luigi Barni
Tra elettrico digitalizzazione e nuovi modelli di business di Luca Barenghi
PRIMO TEST
Lusso accessibile di Cristiano Fortini
PRIMO TEST
L’auto cinese più “europea” disempre? di Luca Barenghi
PRIMO TEST
Design evoluto e tecnologia a misura di driver di Luca Barenghi
PRIMO TEST
Il nuovo C-Suv Toyota parla ancora alle imprese di Luca Barenghi
PRIMO TEST
Tra attesi ritorni e grandi novità di Luca Barenghi
Soddisfazione Mercedes alla Fleet Night di Luigi Barni
DI RICARICA
Un’offerta integrata per semplificare e velocizzare a cura della redazione
La terza Mazda CX-5 di Andrea Barbieri Carones
Mercedes Glc e DS 7
Bertera
L’editoriale di Omar M. Fumagalli
NOVEMBRE, MFA
Èil periodo che avvicina a fine anno e prima ancora, ai premi Newsteca per le flotte, i MissionFleet Awards. È il periodo del Salone di Tokio, pardon Japan Mobility Show, ma è anche è il momento dove, pensando all’avvicinarsi della “chiusura” per molti, si preparano i conti e, viene da chiedersi: cosa avevamo detto e sentito, un anno addietro e cosa poi abbiamo riscontrato, nella realtà dei fatti?
La sdoganata revisione del green deal europeo, pur leggera, è ancora da definire. Soprattutto i risvolti sulle flotte, che alcuni temono peggiorativi, a compensare quanto il libero mercato dei privati non ha potuto sostenere circa lo smentito electri for all. Le tanto commentate fiscalità, 2025 e ondata, cinese, non hanno ancora sconvolto il parco delle flotte italiane ma, gradualmente se ne sente il peso. Soprattutto lato fleet manager, che hanno il loro bel da fare impegnandosi ma anche da compiacersi, se riescono, con certe novità che li dovrebbero aiutare, a centrare dei risultati con benefici per azienda e dipendenti. Come appunto accade, in alcuni progetti di flotta meritevoli, candidati a MFA. Di buono, dall’ultimo Salone in Giappone, che si parla realmente di mobilità e non solo di prodotto “che poi venda”. Includendo senza limiti e con
qualche sforzo, proposte di veicoli finalmente molto diversi tra loro: per applicazione e utenza, per motori e stile. Da sperare, che qualcosa di buono fiorisca, anche se un tempo era l’Europa a proporre novità inedite e utili, belle. Qualcuna, delle novità automotive già tangibili da noi però, no, non aiuta ultimamente. Come ci raccontano alcuni dati del nostro critico Cruscotto e alcuni grandi dealer che servono il B2B, intervistati in questo numero.
Un numero dove abbiamo oltre dieci auto svelate o provate, il dovuto Osservatorio Prezzi con i trend dei costi, nel mondo flotte e un Focus, sugli ultimi servizi di telematica. Dell’industria che si potrebbe smuovere riprendendosi, in Europa e Italia, diciamo qualcosa che aggiorna ribadendo una situazione purtroppo nota, in triste stallo per la produzione, a monte. Ma di alcuni servizi e prodotti a valle, diamo dettaglio propositivo. Un periodo insomma, che vede fin troppe novità, distanti in tutti i sensi per ora, mentre permane una costante nostrana, quella dei premi di MFA: sempre ambiti, grazie al valore che donano i manager candidati, quelli di giuria e alcune aziende, case, che credono nel mercato e nelle persone che lo fanno. OMF19
NLT: IL CANALE PIÙ IN FORMA DEL MOMENTO
Se il mercato dell’auto in generale è ancora in secca (–3% tra le Passenger Cars da gennaio a settembre 2025), il long rent naviga in mare aperto a vele spiegate: è il canale che fa segnare il miglior tasso di crescita, +12,8%. E sfiora il +30% rispetto al pre-Covid
Se si analizzano i
di Salvatore Saladino*
numeri del mercato dell’auto in Italia nei primi 9 mesi dell’anno, il primo dato che emerge è il discreto stato di salute del comparto business, in particolare il noleggio. A fronte di un mercato
che nel suo complesso rimane in negativo, seppure di poco, con una contrazione che sfiora il 3% e che rimane vincolato su volumi lontani da quelli ante-pandemia (mancano all’appello, da gennaio a settembre, 420.000 immatricolazioni Passenger Cars
rispetto a 6 anni fa: 1,6 milioni di targhe nel 2019, meno di 1,2 nel 2025), il noleggio a lungo termine fa registrare un confortante +12,8% sul 2024 e un dignitoso +2,1% per il canale degli acquisti diretti fleet, cui si aggiunge un +9,2% del noleggio
*Country Manager
Dataforce Italia
IL MERCATO DEL NOLEGGIO NEL 2025
MERCATO ITALIA NOLEGGIO
NLT
Noleggio Lungo Termine
NBT
Noleggio Breve Termine
NOLEGGIO
MERCATO ITALIA
Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 01.10.2025
a breve termine. Come è noto, il grande malato del mercato dell’auto nel nostro Paese è il canale delle immatricolazioni ai privati, che continua nella sua lenta ma inesorabile emorragia. Quest’anno la flessione supera il 10%, che significa, in termini di volumi, oltre 70.000 unità in meno rispetto all’anno scorso. Il noleggio a lungo termine, pur zavorrato da una fiscalità sempre poco favorevole alle aziende, appesantito dal nuovo sistema di calcolo del fringe benefit che penalizza la tassazione in busta paga per i dipendenti assegnatari di auto in uso promiscuo con alimentazioni termiche, e dimenticato dagli incentivi, quest’anno è comunque riuscito a targare 272.000 automobili (comprese quelle che gli operatori del settore rinoleggiano ai loro colleghi del breve termine con la formula del rent to rent): quasi 60.000 in
più rispetto al 2019. È un incremento che sfiora il 30%. In questo articolo, oltre ai numeri specifici del noleggio (a breve e a lungo termine, vetture e veicoli commerciali leggeri) di quest’anno a confronto con il 2024, sono esaminati l’andamento delle immatricolazioni di NLT tra i privati e le aziende negli ultimi 5 anni, la classifica Top5 degli operatori del long rent, la graduatoria dei player per tipologia di utilizzatore (privati, società, dealer e rent to rent), la classifica dei modelli più noleggiati (sempre per tipologia di utilizzatore) e infine un focus su come stanno cambiando le preferenze dei clienti del NLT nei confronti dei vari sistemi di alimentazione.
IL NOLEGGIO CORRE, ANCHE TRA I PRIVATI
L’anno scorso il noleggio a lungo termine era stato protagonista,
ma in negativo: con una flessione del 17,7%, era stato il canale della distribuzione automobilistica con la performance peggiore, in un mercato sostanzialmente stabilizzato sui volumi del 2023 (-0,5%). D’accordo: scontava un’annata precedente di eccezionale livello (grazie anche al recupero delle consegne fino al 2022 gravate da difficoltà di produzione, dovute principalmente alla crisi dei micro-chip), ma certamente il 2024 non è stato un periodo facile per il long rent. Quest’anno le cose sono cambiate e, pur nell’incertezza delle scelte di alimentazione che le car policy delle aziende stanno facendo nell’ottica della transizione ecologica, le flotte hanno accelerato i rinnovi del parco. Va però precisato che i numeri molto positivi delle immatricolazioni di NLT sono fortemente sbilanciati dal lato
Noleggio Altri Operatori di lungo termine 6,11% 0,97%
Leasing 5,40% 1,97%
Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 01.10.2025
degli operatori captive, sia per alimentare le consegne della gara Consip, sia per le sempre maggiori disponibilità in pronta consegna che in questo modo vengono create, sia perché la maggior parte di questi operatori si sostituiscono ai dealer nella immatricolazione delle vetture demo, appunto date in rent-to-rent alle concessionarie. Il noleggio a lungo termine quest’anno ha targato 272.000 automobili da gennaio a
settembre, 31.000 in più dello stesso periodo del 2024 (+12,8%), raggiungendo una market share del 23,2%. In ambito veicoli commerciali leggeri, invece, le nuove targhe si sono leggermente indebolite di circa 1.500 unità (-3,2%), superando di poco le 48.000. Il calo degli LCV è la metà rispetto al mercato nel suo complesso, mentre il dato del NLT Passenger Cars è invece nettamente migliore rispetto alla performance media del mercato,
che finora ha fatto registrare una flessione del 2,9%. Il +12,8% del NLT è il miglior risultato tra tutti i canali della distribuzione quest’anno.
Notizie positive anche sul fronte del long rent ai privati: se gli acquisti diretti calano, la formula del noleggio torna in auge. Quest’anno il 20,6% dei contratti di noleggio è intestato a un cliente privato. Mentre i contratti aziendali sono in flessione nella quota: nel 2025 pari al 79,4%, contro l’83,3% dell’anno scorso e l’85,6% del 2023.
LEASYS AL COMANDO, MA VOLKSWAGEN LEASING È PIÙ “TRASVERSALE”
La classifica dei noleggiatori che realizzano i maggiori volumi nelle immatricolazioni di NLT vede quest’anno al comando Leasys, che detiene una quota di mercato del 23,24%, quasi 11 punti in più rispetto al 2024. In termini di numero di targhe, la captive di Stellantis le ha raddoppiate (passando da poco più di 28.000 dei primi 9 mesi del 2024 alle attuali 57.000
circa), riprendendosi la leadership che l’anno scorso era passata ad Arval. Nel 2025 Arval ha consuntivato finora quasi 50.000 targhe, con una flessione attorno alle 5.000 unità che però, in termini di quota di mercato significano 4 punti in meno (20,4% la market share da gennaio a settembre), anche per effetto del grande recupero di Leasys. Al terzo posto Ayvens, che si avvicina alle 47.000 nuove targhe pur perdendone circa 3.500 rispetto al 2024 (-7%): la sua market share è del 19,1%, con una flessione di oltre 3 punti. Degna di nota è la performance di Volkswagen Leasing, che aumenta significativamente il proprio volume di nuove targhe (+17,3%) raggiungendo le 38.500 unità, con una quota di mercato del 15,7% (un punto in più rispetto al 2024). Come si può notare dalla tabella degli operatori Top5 in base alla tipologia di utilizzatore, la captive di Volkswagen ha una strategia commerciale molto diversificata che sta portando risultati brillanti in ogni canale: è leader nel noleggio ai privati, con una quota di mercato che sfiora il 30%, è seconda nel rent alle società, ancora prima nel noleggio ai dealer e al comando nel rinoleggio agli operatori del breve termine. Si precisa che Leasys, Athlon e Ayvens appaiono arretrate nelle classifiche per utilizzatore a causa dell’elevato tasso di mancate iscrizioni in Archivio Locatari, che esclude dai conteggi i volumi verso privati e società a loro attribuibili. Ricordiamo sempre che la normativa vigente impone di comunicare, entro un ragionevole lasso di tempo (30 giorni), il nominativo
LA CLASSIFICA DEI
TOP 5 OPERATORI PER UTILIZZO
NOLEGGIO A PRIVATI
NOLEGGIO A SOCIETÀ
NOLEGGIO A DEALER
NBT IN RENT TO RENT
Elaborazione Dataforce su fonte Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 01.10.2025
dell’utilizzatore nel suddetto archivio.
Tornando alla graduatoria assoluta, il quinto posto è appannaggio di Alphabet. Iprotagonisti della Top5 tutti assieme stanno conquistando una quota di mercato dell’82,6%, lasciando agli altri player una fetta ormai piuttosto ristretta. In ambito LCV, invece, il mercato è un po’ più dinamico, a parte i primi tre della classifica che fanno corsa a sé: Leasys è leader di mercato con una quota altissima: il 37,2% del mercato, più che raddoppiata rispetto al difficile 2024. Seconda è Arval
(17,8% di market share) e terza Ayvens (14,6%). Da segnalare che la quarta piazza è appannaggio dell’insieme dei piccoli operatori di NLT. Quinta è Volkswagen Leasing, che sta mettendo a segno una crescita significativa anche in questo settore, avendo raggiunto il 5,4% di share, con un incremento di 2 punti.
VOLKSWAGEN TIGUAN
EFIAT PANDA LEPREFERITE
Analizziamo adesso quali sono i modelli di auto e di veicoli commerciali preferiti per ogni
NEL LUNGO TERMINE PER UTILIZZATORE
singolo canale della distribuzione del NLT. I cluster individuati sono: clienti privati, aziende, noleggiatori dello short term (anche attraverso la formula del rent to rent) e, last but not least, i veicoli non ancora iscritti al registro o utilizzati per uso interno dai noleggiatori.
In ambito privati, il modello più noleggiato è Volkswagen Tiguan e, a seguire, Toyota C-HR, Renault Clio, Cupra Formentor e Volkswagen Golf. Ben tre modelli appartengono al Gruppo Volkswagen, e questo sottolinea la perfetta efficienza e rispetto delle normative della captive nelle tempistiche di iscrizione in Archivio Locatari. La mancanza di Fiat Panda e, in generale, di altri importanti modelli del Gruppo Stellantis, è spiegabile con l’affollamento di modelli del Gruppo (Fiat Panda in primis) nella graduatoria Top5 dei veicoli di cui non si conosce ancora l’assegnazione (mancate iscrizioni in archivio).
Tiguan conquista la leadership anche nella classifica dei modelli prediletti dai clienti aziendali: precede Fiat Panda, BMW X1, Renault Clio e Toyota Yaris Cross. Infine, la Top5 dei modelli più immatricolati dai noleggiatori a breve termine o aventi questi player come utilizzatori effettivi. I primi 5 sono: Fiat Panda, VW Taigo, Opel Corsa, Peugeot 208 e Seat Arona.
Nel settore dei veicoli commerciali leggeri è il Fiat Doblò a dominare ben tre delle quattro graduatorie: il noleggio ai privati, quello alle aziende, e anche tra i modelli mancanti di iscrizione al registro dei locatari. Nello short term, invece, il modello più immatricolato del 2025 risulta sempre il Fiat Ducato.
FLOTTE VERDI: CRESCITA CON MOLTA FLEMMA
Il Green Deal per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, che in alcuni Paesi d’Europa marcia a discreta velocità, in Italia ha attecchito poco. Però le flotte aziendali sono leggermente più virtuose rispetto alla media del mercato. Per esempio, stanno ormai abbandonando le motorizzazioni diesel, fino a qualche anno fa prevalenti a maggioranza assoluta in ambito clientela business. Quest’anno la quota di immatricolazioni di auto a gasolio è scesa al 27,8%, con una flessione delle nuove targhe pari al -18,4%. Viceversa le auto a benzina, comprese le mild hybrid, sono ancora moltissime: il 42,8% sul totale delle immatricolazioni di NLT. A crescere di più quest’anno, però, sono le auto plug-in hybrid: +77,2% nelle immatricolazioni, con una market share mai vista in precedenza dell’11,5%.
Piuttosto stabili, invece, le nuove targhe delle full hybrid (che nel
canale dei privati salgono costantemente): appena il 3,4% in più rispetto al 2024. La quota di mercato nel long rent è del 9,6%. In crescita anche le elettriche pure: +47,2 nelle immatricolazioni, con una market share che ha ormai raggiunto il 7%. Tanto rispetto al mercato nel suo complesso (che nel 2025 è attorno al 5%), pochissimo rispetto alle flotte dei Paesi più virtuosi d’Europa (che si avvicinano, e in taluni casi superano di parecchio, il 20%). Da segnalare infine un incremento delle immatricolazioni di auto a Gpl, che però in ambito flotte rimangono confinate attorno all’1% di quota. BEV, PHEV e HEV nel canale del noleggio a lungo termine hanno una market share complessiva del 28%. In ambito veicoli commerciali leggeri, il diesel è sempre (quasi) senza alternativa: perde immatricolazioni (-8,2%), ma rimane con uno “zoccolo duro” dell’82,9%.
LE ALIMENTAZIONI NEL NLT
VETTURE
OSSERVATORIO PREZZI MISSIONFLEET
Le variazioni di costo nelle voci più rilevanti per i fleet manager: dalle auto ai prodotti e servizi collegati alla gestione della company car a cura di Francesco Lacidogna
Il listino medio ponderato delle auto nuove, a ottobre è stato di € 35.927. Un valore calcolato sui dati delle immatricolazioni mensili che comprende l’IVA, ma non gli sconti al cliente e gli equipaggiamenti opzionali.
Tale valore in precedenza era € 35.461, quindi la crescita è dell’1,3%. Se invece consideriamo il listino medio non ponderato, cioè la mera media aritmetica dei prezzi dei modelli, questo a ottobre è pari a € 61.901. La serie delle variazioni tendenziali dei listini medi non ponderati, mostra però oscillazioni che non raggiungono mail l’1%.
Il canone medio mensile del noleggio a lungo termine, nel terzo trimestre del 2025 è stato pari a € 598. Rispetto all’anno precedente mostra una contrazione dell’11%. Da aprile ad agosto il canone medio ha registrato delle oscillazioni contenute che non hanno mai superato i 20 €. Mentre a settembre c’è stato un forte calo, pari a 31 euro rispetto alla media dei mesi precedenti. La rilevazione è effettuata da Dataforce e si basa sul monitoraggio delle offerte online dei principali player di settore, che ne coprono circa il 70%. I valori medi riportati sono al netto dell’IVA e, laddove previsto, comprendono l’anticipo.
Il valore medio dei contratti di leasing su autovetture nei primi 9 mesi del 2025 è stato pari a oltre € 61.600. Tale grandezza è un’elaborazione del nostro Osservatorio che utilizza i dati mensili di fonte Assilea relativi ai numeri dei contratti e il valore dello stipulato. Dopo tre mesi di aumenti che avevano portato il valore medio a quasi € 63.000 in luglio, ad agosto c’è stata un’inversione che ha ridimensionato il valore a € 59.000. Ma a settembre una nuova fiammata ha portato l’importo medio a 60.800. Nei primi 9 mesi sono stati stipulati 56.160 contratti (-4,8%) pari a 3,5 miliardi di euro (-0,4%). Da registrare la quota di vetture elettrificate al 22%.
Il prezzo medio dell’assicurazione RCA delle autovetture, escluse le tasse, nel mese di giugno (ultima rilevazione disponibile) è stato di 362 euro secondo i dati Ania. Rispetto all’anno precedente tale valore mostra un incremento del 4,7%.
Considerando tutto il 2024 il premio medio è stato pari a 348 euro. A partire da giugno 2024 il premio è stato sempre in crescita fino a raggiungere il picco di 357 euro a dicembre. Poi il premio è sceso di 4 euro a marzo 2025 (€ 353) per risalire a giugno a 362 €.
Il prezzo delle manutenzioni e delle riparazioni dei veicoli a settembre è salito del 2,9% rispetto all’anno precedente. Stesso valore per i tre mesi precedenti, mentre ad aprile e maggio 2025 la crescita era stata leggermente più alta: +3%.
Discorso leggermente diverso per i prezzi degli pneumatici. A settembre c’è stato un incremento del 2,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Mentre da maggio ad agosto 2025 la crescita è stata stabile (+2%); ad aprile invece è stata pari al2,5%.
I grafici dei prezzi della benzina e del diesel mostrano un andamento quasi analogo anche se con valori diversi. A maggio c’è stata una diminuzione, poi nei due mesi successivi c’è stato un rialzo. Ad agosto un ulteriore calo per poi riprendere a salire a settembre. Considerando i valori assoluti ad aprile il prezzo alla pompa in modalità self-service è stato di € 1,726 al litro per la benzina e € 1,620 per il gasolio. Dopo varie oscillazioni in discesa e in aumento, il prezzo della benzina a settembre è stato di € 1,710 mentre il gasolio € 1,635.
La tabella evidenzia i prezzi medi delle ricariche per vetture elettriche sia in corrente alternata (AC), sia corrente continua (DC) e ad alta potenza (HPC). Per le ricariche AC il prezzo minimo rilevato a settembre è stato di 0,53 €/kWh, quello massimo di 0,83 €/kWh. Per le ricariche DC il minimo è stato 0,58 €/kWh, il massimo 0,81 €/kWh. Per le ricariche HPC il prezzo minimo è stato di 0,50 €/kWh, il massimo 1,01 €/kWh. Le Bev circolanti in Italia al 30 settembre sono 333.658, con le immatricolazioni che da inizio anno sono pari a 60.870 unità (+29%). A settembre, i punti di ricarica erano 67.651.
OLTRE IL NOLEGGIO: ALPHABET ITALIA TRASFORMA L’ESPERIENZA DEL CLIENTE IN VALORE
Nel settore del noleggio a lungo termine, la vera differenza non la fanno più soltanto la qualità del prodotto o la convenienza economica, ma l’esperienza complessiva che un brand è in grado di offrire. È su questo terreno che Alphabet Italia, società del Gruppo BMW, ha costruito la propria strategia: trasformare ogni interazione con il cliente in un momento di fiducia, semplificazione e valore condiviso.
UNA RELAZIONE
CHECRESCENELTEMPO
Per Alphabet, il rapporto con il cliente non termina con la firma del contratto, ma si sviluppa nel tempo, accompagnando il driver lungo tutto il ciclo di vita del veicolo. L’obiettivo non è semplicemente fornire un’auto, ma proporre una soluzione di mobilità personalizzata, capace di evolversi con le reali esigenze di chi guida. Dalla consulenza iniziale alla
gestione quotidiana, l’ascolto attivo, la trasparenza e la chiarezza diventano i pilastri di una relazione basata sulla fiducia e sulla continuità.
ESPERIENZA
COSTRUITAGIORNO PER GIORNO
L’eccellenza del servizio si misura nella quotidianità: manutenzione, assistenza, gestione sinistri, veicolo sostitutivo. Ogni fase è pensata per garantire rapidità e mobilità costante. Un approccio data-driven consente ad Alphabet di monitorare in tempo reale le performance dei partner e la soddisfazione del cliente, così da intervenire tempestivamente e mantenere standard elevati di efficienza e qualità.
MOBILITÀ SOSTENIBILE
E CONSULENZA STRATEGICA
Nel nuovo scenario della transizione energetica, Alphabet si propone
come partner consulenziale per le aziende che vogliono rendere le proprie flotte più sostenibili. L’analisi delle abitudini di guida, delle politiche aziendali e delle infrastrutture disponibili, consente di costruire percorsi su misura verso l’elettrificazione, bilanciando costi, autonomia e impatto ambientale. Il supporto comprende anche la valutazione del TCO, la gestione delle ricariche e la formazione dei driver, affinché il cambiamento sia concreto e vantaggioso.
DIGITALIZZAZIONE ESEMPLICITÀD’USO
La tecnologia è il filo conduttore che unisce tutto questo. Grazie a un ecosistema digitale integrato e a un’app mobile dedicata, il cliente può gestire in autonomia ogni aspetto del contratto, dalla manutenzione alla denuncia dei sinistri, con piena trasparenza e risparmio di tempo. Una soluzione che risponde alle esigenze di una mobilità sempre più connessa, flessibile e personalizzabile.
IL CLIENTE AL CENTRO
Per Alphabet, la Customer Experience è molto più di un obiettivo operativo: è una filosofia che permea l’intera organizzazione. Ogni contatto, fisico o digitale, diventa un momento per consolidare il legame con il cliente e tradurre in valore la promessa del brand: offrire una mobilità semplice, sicura e sostenibile, costruita intorno alle persone
LA FORZA DELLE CERTIFICAZIONI
Non solo fleet manager, Simona Civilini ricopre un ruolo più ampio all’interno diAlderighiImpianti
La sua storia inizia nel 1963, in pieno boom economico, alle porte di Firenze. Fu Mauro Alderighi a fondare l’omonima azienda, attiva sul territorio locale nell’edilizia civile e degli impianti termoidraulici. Come succede per molte aziende, arriva il momento della svolta e del cambiamento: l’inserimento del fratello, dopo circa un decennio, determina la costituzione della F.lli Alderighi Snc e un cambiamento di rotta verso il settore industriale e terziario, che porta a progettare impianti per banche, negozi, uffici, alberghi e molto altro. Nel 2000, è la volta dell’ingresso in azienda di Leonardo e Barbara,
figli di Mauro. Questo rappresentò un ulteriore passo in avanti verso la nascita della Alderighi Impianti Srl,
un’azienda sempre più strutturata e attiva in tutta Italia con la “prua” rivolta anche verso l’estero. A quel tempo, tra i dipendenti figura già Simona Civilini che, anno dopo anno, cresce professionalmente fino a diventare la responsabile gare, appalti e segreteria legale. Un ruolo, questo, che comprende anche quello di fleet e mobility manager. Dal suo tavolo, in senso figurato, passano infatti tutte le auto date allo staff Alderighi Impianti. Da quanti anni è in azienda e con quali ruoli?
«Sono in Alderighi da circa 29 anni, inizialmente come impiegata per la registrazione della contabilità ordinaria, poi come responsabile gare
di Andrea
Barbieri
Carones
d’appalto, della segreteria Legale e fleet manager».
Ruoli importanti per un’azienda attiva nell’edilizia civile. Di cosa si occupa precisamente?
«Principalmente curo la gestione della flotta auto: supervisiono l’acquisizione, il noleggio, l’utilizzo e lo smaltimento dei veicoli. Poi mi occupo dell’ottimizzazione dei costi, che passa attraverso la monitorizzazione e la riduzione dei costi operativi, inclusi quelli legati al carburante e alle assicurazioni. Lo faccio gestendo budget e analizzando i costibenefici delle decisioni. C’è poi il lato della conformità normativa, punto molto importante: il mio compito è di garantire che tutti i veicoli e gli autisti rispettino le normative vigenti, riducendo così rischi legali e operativi».
Dal suo ufficio passano anche i contatti con i fornitori?
«È una delle cose fondamentali: mantengo infatti le relazioni con fornitori di veicoli come le società di noleggio e i rapporti con assicurazioni e centri di assistenza. Tutto ciò per negoziare contratti che siano il più vantaggioso possibile. Il passo successivo è la reportistica: analizzo dati e statistiche sull’utilizzo della flotta per identificare tendenze, per monitorare le prestazioni dei conducenti e per valutare l’efficienza complessiva. Infine, c’è il tema dell’innovazione e della sostenibilità: valuto e gestisco l’integrazione delle nuove tecnologie e l’introduzione di veicoli elettrici e ibridi. Da qui ne derivano strategie per una mobilità più sostenibile».
Parlando della flotta aziendale che fa capo al suo ufficio, quante sono le vetture? Con
quale forma sono assegnate ai collaboratori?
«La flotta aziendale è composta da circa 55 vetture. Vengono assegnate direttamente in condivisione solo per scopi lavorativi e pertanto non è applicabile la normativa del fringe benefit». Con quali criteri vengono assegnate le vetture? Chi le sceglie? I dipendenti hanno possibilità di selezionarle in una “car list”?
«Le vetture vengono assegnate in base a tre gruppi: manutenzione, produzione e ufficio tecnico. Le autovetture vengono scelte direttamente da me senza possibilità di selezionare tramite car list».
I veicoli che utilizzano i collaboratori, che tipo di alimentazione hanno e per quale motivo l’avete scelta?
«La maggior parte dei nostri veicoli sono immatricolati “N1 autocarro” – ossia veicolo commerciale leggero, destinato al trasporto di merci, con una massa massima non superiore a 3,5 tonnellate – proprio per l’utilizzo prevalentemente su cantieri. Hanno solitamente motorizzazioni diesel».
Pensando alla vostra flotta fra 3-4 anni, quale pensa che sarà la motorizzazione prevalente e per quale motivo?
«Se effettivamente andranno a scomparire le vetture diesel,
presumo che la motorizzazione prevalente per il nostro settore sarà il full hybrid. Ad oggi, in Italia non siamo ancora strutturati per l’utilizzo di vetture elettriche. Come azienda, però, ci crediamo. Tanto è vero che da circa otto anni abbiamo due mezzi totalmente elettrici ricaricati dalle due colonnine che abbiamo fatto installare all’interno del nostro parcheggio aziendale».
Quali strumenti tecnologici utilizzate per gestire la flotta? «Abbiamo un gestionale di Zucchetti che si chiama Zcar Fleet, che è un software con tutte le funzioni per semplificare e digitalizzare l’attività dei fleet manager».
QUALITÀ&SICUREZZA
La qualità rappresenta un cardine fondamentale per Alderighi Impianti, intesa non solo come valore del servizio ma anche come qualità dell’organizzazione, delle capacità gestionali e produttive. È proprio grazie a queste peculiarità che l’azienda ha fatto certificare il proprio sistema di gestione qualità aziendale, ottenendo nel 2003 la “UNI EN ISO 9001 Settore IAF28 Costruzione”. In ambito sicurezza, per prevenire ogni rischio e tutelare la salute dei collaboratori, la società ha ottenuto altre certificazioni: la “UNI EN ISO 45001:2018 Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro” con cui ha migliorato la prevenzione degli infortuni e la salvaguardia del benessere dei lavoratori, e la “UNI EN ISO 14001:2015 Gestione ambientale” con cui si impegna a controllare costantemente l’impatto ambientale delle proprie attività.
TELEMATICA: LEGGERE IL PRESENTE, PREVEDERE IL FUTURO
Gli ultimi passi della telematica, con AI a supporto, spingono a valle della filiera toccando sempre più i fleet manager
Gli operatori di telematica vanno forte e veloci oggi: sfornano continuamente nuovi servizi ad alto contenuto tecnologico e anche aggiornamenti o applicazioni aggiuntive su servizi già in essere. Mentre i noleggiatori fanno fatica a stare dietro a questa velocità, tuttavia, accolgono con grande favore i servizi che hanno un impatto diretto sui propri costi di gestione. Più difficile quando le soluzioni di telematica riguardano i bisogni dei clienti dei noleggiatori, fleet manager e driver. In questo secondo caso,
la complessità aumenta, sia perché questi servizi vanno venduti al fleet manager, sia perché vanno implementati nelle piattaforme utilizzate dai gestori delle flotte e dai driver.
Eppure, oramai la penetrazione dei dispositivi telematici nella flotta del noleggio a lungo termine, secondo i dati di Aniasa, ha raggiunto l’85%. Il quadro cambia se si guarda direttamente alle aziende.
Secondo il Barometro di Arval, il 42% delle imprese italiane dispone oggi di veicoli connessi nella propria flotta. Inoltre, tra queste solo il 23% utilizza già i
dati generati dai veicoli attraverso una piattaforma telematica, mentre il 41% prevede di utilizzarli entro i prossimi tre anni. Tali percentuali cambiano radicalmente all’interno delle grandi aziende: il 41% utilizza i dati e il 29% prevede di utilizzarli nel prossimo futuro. È sorprendente rilevare che la percentuale di utilizzo dei dati nelle aziende nel 2025 (23%) è mediamente cresciuta di ordine simile, alla rilevazione del 2024 (14%). Per le grandi aziende invece il passaggio dal 2024 al 2025 è stato straordinario:
dall’11% di utilizzo si è passati al 41%. Risulta chiaro, quindi, che la continua innovazione tecnologica dei veicoli accompagnata dallo sviluppo costante dei sistemi di intelligenza artificiale renderà sicuramente la telematica l’alleato numero uno delle aziende di noleggio e di conseguenza delle aziende con company car.
CRASH MANAGEMENT
Il crash management è un pilastro indiscusso dei successi della telematica in ambito assicurativo, ed è inoltre in continua evoluzione. In questo ambito, la tecnologia OCTO consente di rilevare automaticamente un incidente attraverso i sensori installati a bordo dei veicoli e di validare i
dati mediante algoritmi di intelligenza artificiale, progettati per l’autoapprendimento e continuamente aggiornati grazie al database dei crash reali, con l’obiettivo di migliorare la precisione delle analisi. Il processo si basa sull’interazione tra il dispositivo installato a bordo e la piattaforma OCTO, permettendo di rilevare e confermare un incidente automobilistico in modo affidabile e di supportare la compagnia assicurativa nella comprensione delle dinamiche. La maggiore chiarezza e rapidità nella gestione dei sinistri consente un miglioramento complessivo stimato del 26% nel processo di gestione.
Le informazioni più rilevanti dell’incidente, raccolte ed elaborate grazie alla telematica, sono rese disponibili tramite un crash report che integra i dati forniti dall’assicurato con quelli rilevati dal dispositivo di bordo, come data e ora dell’evento, velocità e direzione dell’impatto, intensità e severità dell’incidente, nonché la geolocalizzazione del veicolo con indicazione del percorso e della posizione.
La suite di servizi Crash&Claim include anche la soluzione Video Damage Evaluation, un assistente virtuale basato su intelligenza artificiale che arricchisce il crash report fornendo una stima dei danni subiti dal veicolo. Tale stima viene effettuata a partire da un video realizzato autonomamente dall’assicurato tramite il cellulare.
L’algoritmo è in grado di individuare automaticamente i danni in tempo reale, contribuendo a ridurre i tempi medi di gestione dei sinistri e il rischio di frodi assicurative.
Inoltre, consente di identificare le parti del veicolo danneggiate da riparare o sostituire, ottimizzando la valutazione dei costi di risarcimento e migliorando la precisione del preventivo assicurativo per la riparazione complessiva.
PREVEDERE GLIINCIDENTI
La sicurezza dei driver al volante è in parte gestibile attraverso il noleggio di vetture che contengono dispositivi di sicurezza attiva e passiva, in parte attraverso un’adeguata e personalizzata politica di prevenzione. Relativamente a questo, Geotab ha introdotto “Analisi dei rischi”, un nuovo strumento basato sull’ intelligenza artificiale e integrato nel modulo “Centro per la sicurezza”. Il tool fornisce ai fleet manager informazioni dettagliate sui fattori di rischio specifici per ciascun conducente. Concentrandosi sull’analisi dei dati relativi agli stili di guida, piuttosto che sui veicoli, lo strumento consente di valutare e prevedere il rischio di collisione associato a ogni conducente. Questa analisi del comportamento alla guida permette di pianificare interventi mirati per la sicurezza, contribuendo alla riduzione degli incidenti, alla diminuzione dei costi operativi e al miglioramento delle prestazioni complessive dei conducenti. Il sistema valuta la probabilità di collisione, fornendo una percentuale di rischio per ciascun conducente sulla base dei comportamenti di guida e delle abitudini precedenti. Inoltre, consente di confrontare le performance individuali con quelle di altri conducenti con profili simili, sia
all’interno della stessa flotta sia tra flotte diverse, utilizzando il set di dati aggregati e anonimizzati di Geotab. Infine, la funzionalità supporta la formazione proattiva attraverso l’app Geotab Drive, fornendo feedback personalizzati ai conducenti e favorendo il miglioramento continuo delle pratiche di sicurezza alla guida.
PROTEZIONE DEIVEICOLI
Il fenomeno dei furti riguarda soprattutto il settore del noleggio a breve termine. Idanni da furti hanno avuto un impatto economico pari a 5,6 milioni di euro nel 2024 per i bilanci delle società di NBT. Si pensi che nel 2010 tale valore
era pari a 11 milioni: tale risultato è dovuto soprattutto all’introduzione dei dispositivi telematici che hanno giocato e continuano a giocare, in questo ambito, un ruolo chiave. Per prevenire i furti e tutelare il valore della propria flotta, Hertz Italia ha scelto lo “Smart Vehicle Protector” di Targa Telematics, evoluzione della precedente soluzione Stolen Vehicle Recovery già in uso. Grazie a tecnologie avanzate basate su intelligenza artificiale e machine learning, il nuovo servizio introduce funzioni predittive che permettono di agire in modo preventivo e proattivo contro furti e appropriazioni indebite. La lunga collaborazione tra le due aziende ha consentito a
Targa Telematics di costruire uno storico dettagliato sui dati della flotta Hertz, utile per individuare e aggiornare costantemente pattern comportamentali e modelli di rischio. Attraverso un sistema di analisi predittiva, il servizio monitora in tempo reale diversi fattori di rischio e rileva comportamenti anomali, come movimenti sospetti o l’accesso in aree sensibili (officine non autorizzate, autodemolitori, punti di duplicazione chiavi). Ogni spostamento viene confrontato con i dati storici e, in caso di anomalie, genera un alert per l’operatore. Il sistema considera anche segnalazioni del security manager relative a precedenti incidenti o condotte anomale, attivando un monitoraggio proattivo del veicolo per prevenire usi impropri o furti. Inoltre, integra informazioni su eventuali insolvenze, utilizzandole come ulteriore parametro di rischio. Tutti questi dati vengono elaborati e trasformati in avvisi immediati, consentendo interventi rapidi ed efficaci nella protezione della flotta.
TELEMATICA INTEGRATA NELLEGOMME
Anche gli pneumatici stanno diventando “intelligenti”. La gomma non è più solo un componente meccanico, ma un sensore al servizio della mobilità connessa. In questo ambito Goodyear ha presentato una nuova offerta “tyres-as-aservice”, che integra pneumatici premium, analisi predittive avanzate e servizi di manutenzione in un’unica soluzione in abbonamento. Basandosi sul programma Total Mobility, Goodyear gestirà
l’intero ciclo di vita degli pneumatici per conto dei clienti, offrendo un servizio completo. L’obiettivo è ottimizzare la gestione degli pneumatici, ridurre i tempi di fermo, contenere i costi di proprietà e migliorare l’efficienza complessiva attraverso un approccio basato su abbonamento e gestione in outsourcing. La grande novità sta nel flusso di dati degli pneumatici che sono inviati sia nello schermo del veicolo, quindi al driver sia nel cloud. In pratica, i sensori sullo pneumatico o nella valvola monitorano costantemente la pressione, la profondità residua del battistrada e la temperatura durante la marcia. Inoltre, il sistema permette anche l’attivazione automatica di interventi da parte della rete di assistenza. In questo modo, le aziende possono ridurre la complessità operativa e ottenere un vantaggio concreto, soprattutto per le grandi flotte di veicoli pesanti. I progetti pilota hanno evidenziato risultati significativi: in Europa, una flotta commerciale ha registrato una diminuzione dei guasti di
circa il 50% e una riduzione del consumo di carburante fino al 4% rispetto all’anno precedente.
ANALISI ON DEMAND
A domanda, rispondo. Webfleet, la soluzione di Bridgestone per la gestione delle flotte, ha lanciato Fleet Advisor, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale che
semplifica e accelera l’accesso ai dati operativi e prestazionali, migliorando le decisioni dei fleet manager. Fleet Advisor integra l’IA generativa con informazioni in tempo reale sulla flotta, fornendo risposte immediate e visuali a domande critiche. Inserendo semplicemente una richiesta nella piattaforma, gli utenti ottengono risposte chiare corredate da tabelle e grafici che analizzano indicatori chiave come eventi di guida, tendenze di percorrenza, tempi di inattività, velocità, frenate brusche e consumi di carburante o energia. Il sistema spiega ogni metrica in modo intuitivo e propone suggerimenti pratici per migliorare le prestazioni. L’utente può creare tabelle personalizzate, confrontare dati e individuare correlazioni o trend per veicolo e conducente. Tutto questo senza dover generare report, impostare filtri o possedere competenze avanzate di analisi dati.
LE FLOTTE AIUTANO CARMAKER ED ELETTRIFICAZIONE
Tra criticità geopolitiche, concorrenza cinese e Intelligenza Artificiale, le flotte danno una mano al settore auto
Sdi Andrea Paoletti
ono vari gli spunti dagli ultimi studi sul settore auto e dal Salone di Monaco 2025. Una fotografia che non induce all’ottimismo, tra incertezze normative, dati vendita, produzione in calo e concorrenza cinese: certi costruttori sembrano impantanati.
Un’ancora di salvezza sembra essere offerta dall’Intelligenza Artificiale, mentre l’elettrificazione offre solo timidi
segnali, principalmente grazie alle flotte, ma procediamo con ordine.
LEZIONE
CINESE ECRESCITA
DEIRANGEEXTENDER
All’IAA di Monaco sono emersi due trend. La lezione dei marchi cinesi, con forte standardizzazione dell’hardware (garanzia di rilevanti economie di scala) e una strategia di personalizzazione imperniata sui
software, sembra sia stata recepita dagli europei, precedentemente focalizzati su ambiti meno percepibili. Allo stesso tempo, quasi tutti si convertono a motorizzazioni il più possibile trasversali, si prevede entro il 2030 una crescita del 15% per le auto elettriche con range extender. Mahle ha presentato un 4 cilindri 1.5 super compatto, adattabile retroattivamente a piattaforme native elettriche, offrendo una flessibilità ai Costruttori. Si tratta di motori dall’altissima efficienza (42%) ottimizzati per l’utilizzo di ricarica batterie e sono un fenomeno rilevante.
OBIETTIVI LONTANI PER L’ITALIA
Che al mercato servano novità capaci di “dare la sveglia” lo dimostrano impietosamente i dati vendita: nel 2025 inferiori del 3% in Italia e del 2% in Europa, rispetto al 2024. Pesa l’incertezza normativa, oltre al contesto economico e Stellantis in Italia è sprofondata ad un inquietante -38,3% mentre Volkswagen (-7,3%) e Renault (-5,6%) contengono i danni. Spicca invece il +11,6% di Byd ma anche altri marchi cinesi come Chery e Saic, segnano incrementi: del 7,1 e 8,7%. Guardando il quadro generale,
i marchi europei vedono un calo di produzione del 4% sul 2024, mentre la quota degli stabilimenti cinesi in Europa è salita del 45%, pur mantenendosi ad un livello trascurabile sul totale, ma con opportunità per la filiera. In totale l’Europa è su livelli pari a 3/4 del 2017. Preoccupante il dato Italia, con l’obiettivo del milione annuo di veicoli prodotti, lontano: sono circa la metà.
LUCI&OMBRE CINESI E IL PESO DELLE FLOTTE
Chi sorride sono appunto i marchi cinesi, arrivati al 9% del mercato (inclusa anche la Russia, ormai una succursale del Dragone) e con una crescita che si prevista al 13% entro fine decennio. Allo stesso tempo, è impensabile che gli oltre 130 marchi cinesi sopravvivano, con un’inevitabile concentrazione che probabilmente li dimezzerà, stante anche la guerra dei prezzi (calati in un anno fino al 18%) che ha ridotto i margini, aumentando la dipendenza dai sussidi statali. Passando alle auto elettriche, l’Italia continua a essere fanalino di coda e i pochi segnali di crescita a livello europeo (+3% di quota Bev nel primo semestre) sono da ascrivere sostanzialmente alle flotte. In Italia le Bev aziendali sono al 6% rispetto al 4% del mercato, percentuali che salgono a 7% (contro 3%) se si parla di Phev.
«Considerato il valore residuo più basso per i Bev, il rinnovo delle flotte potrebbe renderli accessibili anche ai privati» è l’interessante osservazione di Dario Duse, di AlixPartners. Si prevede un’ulteriore crescita, viste le agevolazioni fiscali, ma si parla ancora di numeri piccoli e
non è pensabile che il peso di fare da traino all’elettrificazione, debba ricadere totalmente sulle aziende.
IL PARADOSSO DELLEEMISSIONI
EIL RUOLO DELL’AI
Ci sono poi due altri temi che sono “food for thought”. Il primo è l’analisi dei livelli di emissioni di CO2 che, nel periodo 20172025, sono invariati nonostante la sostanziale eliminazione dei motori a gasolio e la loro sostituzione con veicoli a benzina o elettrificati che, per un insieme di cause (volumi, peso, efficienza aerodinamica) producono più CO2. La lezione che se ne trae è che le nuove immatricolazioni non hanno portato beneficio, con prospettiva di medio periodo analoga, una volta che i veicoli nuovi entreranno sul mercato dell’usato. Il problema non sembra di facile soluzione, sia perché stiamo comunque parlando solo di emissioni allo scarico e non dell’intero processo produttivo, sia perché nonostante i marchi si siano orientati verso modelli più grandi per aumentare i loro margini, in realtà i profitti, dopo
il bengodi del post Covid, sono in calo.
FLUSSI FINANZIARI ERAPIDITÀ INDUSTRIALE
I marchi europei hanno perso 6 punti percentuali tra il 2023 e il 2025 (60% di profitti in meno) mentre i fornitori sono cresciuti dello 0,7%. Cresce anche l’indebitamento e diventa urgente intervenire sui costi di produzione, ottimizzando il ciclo di progettazione e sviluppo anche grazie all’Intelligenza Artificiale. In Cina si impiega la metà del tempo per portare una vettura sul mercato e se i marchi europei stanno faticosamente inseguendo, c’è un ambito dove forse possiamo ancora godere di un vantaggio competitivo. «Esistono importanti opportunità abilitate dall’AI nel mondo Sales&Marketing –spiega Emanuele Cordone di AlixPartners – qui le applicazioni sono meno diffuse rispetto a quelle su prodotto e manifattura, ma potrebbero ridurre del 30% il costo per lead, oltre a migliorare l’efficacia del processo di vendita, per esempio con campagne più personalizzate e l’utilizzo di chatbot intelligenti».
PASSAT EHYBRID: LA SCELTA AZIENDALE PASSAT EHYBRID: LA SCELTA AZIENDALE
La nuova Passat station wagon di Volkswagen, con motorizzazione plug-in, svetta per convenienza in flotta e praticità, distanziando le prime Phev
Nota, apprezzata e coerentemente evoluta: la Passat che Volkswagen propone in questa nona generazione con motorizzazione eHybrid trova largo spazio di gradimento, nel mondo delle flotte aziendali. Sia tra i driver, sia tra i fleet manager che, non a caso, la nominano di Luigi Barni
spesso tra le papabili di premio ai nostri MissionFleet Awards. Alla prova abbiamo la versione Business DSG 204CV: combinata che accontenta a pieno, ma senza eccessi, la fiscalità sui fringe benefit, certe politiche aziendali e i gusti. Quelli di chi, al volante non è “elettro-Suv-compatibile” ma ha
invece visto evolvere in coerenza alle esigenze del mercato europeo, questa wagon. Sin dagli anni Settanta, non a caso è il modello più venduto di sempre, per il marchio, dopo Golf.
TECNICA ETECNOLOGIA BENFRUIBILI
Che rileva, oggi, non è solo l’estetica razionale, efficiente, pulita ma moderna. Con quel tocco di tecnologia nell’illuminazione 3D Matrix led a enfatizzare la dimensione orizzontale. Nemmeno la lunghezza, arrivata ai 4,9 metri, per offrire ampio spazio e volume di carico.
Nelle flotte conta molto il livello di elettrificazione e questa, è una plug-in che annienta quasi certi modelli dalle prestazioni inferiori, grazie a un’autonomia a 0 emissioni di circa 135 km,
con ricariche volendo ad alta velocità, per rimettere l’indicatore della batteria da 19,7 kWh a fondo scala in meno di mezz’ora.
E se in azienda si è ben messi avendola in car-list, in quanto a emissioni dichiarate e imposte, anche nella pratica dei costi di gestione si contano ottimi consumi reali. Da noi letti migliori dei 20 km/l in uso misto, per non dire a piede pesante, senza ricaricare: cosa da non fare ma che questa motorizzazione nel caso perdona, funzionando sempre “alla hybrid” con massima priorità all’elettrico, in ogni circostanza. Ovviamente, il driver non può ignorare le dovute ricariche, specie se è supportato per farle dall’azienda. Al netto di questo, che massimizza la scelta plug-in riducendo a valori esigui il consumo di benzina, dichiarato sotto il litro e mezzo per 100 km secondo le nuove e più rigide omologazioni (Euro 6EB, che impongono a tutte le Phev di procedere più tempo con la propulsione termica), è difficile dirle “no” quando ce la si vede proporre come auto aziendale, per soddisfare chi viaggia con più passeggeri e o con più carichi, apprezzando lo stile wagon.
SPAZIO, DOTAZIONI EPRESTAZIONI
Il bagagliaio va da 510 a 1.770 litri: esteso, modulare e pieno di utili supporti, come anche sono ben congeniati e fruibili i vani in abitacolo. Nulla delude, in termini di ordine, materiali, qualità percepita e anche dotazioni. Perché se le finiture e alcuni comandi vanno secondo gusti, le regolazioni fisiche e la connettività accontentano tutti.
Con varie prese Usb, ricarica wireless 45W e l’Infotainment MIB4 su touch 12,9”: parente stretto delle native elettriche Volkswagen, è molto “capace” e configurabile, se lo si sfrutta. Dovuto, solo un apprendimento iniziale per funzioni che poi gratificano e supportano, come la navigazione connessa con aiuti per le ricariche e il mantenimento, o alcune animazioni grafiche. Il tutto, volendo, con l’assistenza vocale di IDA.
In viaggio, al driver la scelta di 4 driving-mode e una ricca visione grafica, sul Digital Cockpit Pro 10,2”, ma è la sicurezza data dai molti Adas il primo must di una company-car a certi livelli. Con automatismi e piena tutela autostradale, oltre che per manovre, parcheggi assistiti e cura degli utenti deboli sulla strada, con tanto di pieni voti agli ultimi test EuroNCAP. Il comfort è l’altro must, qui garantito dalla selleria ergoActive a 14 regolazioni, con massaggio, dal clima modulabile su tre zone, un setting morbido e anche l’insonorizzazione.
Non si va certo “a correre” con questa wagon, pur agile da condurre in relazione al volume. Spinta dall’evoluto 1.5 TSI 4 cilindri turbo 150CV, a ciclo Miller con pressione benzina di 350 bar, combinato all’elettrico da 85 kW: per 204 CV totali in trazione anteriore. È quel che basta nella quotidianità, senza stress nel traffico anche per chi siede dietro, ma poi fidata qualora capiti di dover spingere brevemente, entro i limiti. Con pieno appoggio e la sonorità viva di certe cambiate a giri alti, offerte dal DSG a sei rapporti, se volute.
Tolto ogni dubbio per la bontà hardware scelta a Wolfsburg e il degno corredo, non solo di accessori e tutele ma anche software, la complementarità effettiva al plug-in con questa Passat si estende, rispetto a quanto conosciuto solo poco tempo fa. Certo, in azienda serve poi anche far quadrare al meglio canoni noleggio e Tco: in questo, la Casa stessa attraverso la propria captive propone supporti ad-hoc per i fleetmanager e soluzioni utili, partendo da un listino di 55.700 euro, per questa eHybrid capace di rinvigorire la forza storica del modello e delle wagon stesse.
Scheda Tecnica
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• Modello in prova: 1.5 TSI eHybrid Business DSG 204CV
• Carrozzeria: Wagon 5 Porte / 5 Posti
• Misure: 4,92 x 1,85 x 1,52 m - Passo 284 cm
• Massa: 1.838 kg
• Bagagliaio: 510 - 1.770 l
• Motori: 4 cil. 1.498 cc TSI Evo2 (benzina) + HEM80 Evo (elettrico)
• Alimentazione: ibrida Plug-In (PHEV)
• Potenza e coppia combinate: 204 CV a 5.500 giri/min - 350 Nm
• Serbatoio: 45 litri
• Batteria: 19,7 kWh 96 moduli
• Ricarica: 11 kW AC / 50 kW DC
• Trazione: anteriore
• Cambio: automatico a 6 velocità, DQ400e Evo
• Velocità max: 220 km/h
• 0-100 km/h: 8,1 secondi
• Emissioni CO2 (Wltp comb. Euro 6EB): 29-35 g/km
• Consumi (Wltp comb. Euro 6EB): 1,3-1,5 l/100
RIFORMA DELLA FISCALITÀ PER UNA FASE CONFUSA
Parla Massimo Artusi, presidente Federauto
Massimo Artusi, della Romana Diesel Spa, componente del Board dell’associazione europea
di Luigi Barni
QR Code: online l’intervista full
AECDR, è l’attuale presidente di Federauto. Anche a lui, sottoponiamo i temi caldi del momento.
Quanto pesa oggi il business delle flotte, con che aspetti rilevanti?
«Il noleggio sta guadagnando quota, ma è solo l’aspetto palese di un fenomeno di cui si conoscono le caratteristiche e le prospettive. Alcuni acquirenti lo preferiscono ma le motivazioni sono suscettibili a cambiare, in una fase confusa. Non c’è differenza tra fleet manager e cliente individuale: con entrambi, la trattativa è anche sui servizi collegati all’acquisto, ma alla fine prevale il complesso dell’offerta».
Come impattano i cambiamenti fiscali?
«Le ultime decisioni sulla tassazione, in particolare fringe benefit, si aggiungono a un contesto già penalizzante. Sono anni che chiediamo una riforma della fiscalità. Su una vettura da 30mila euro la deducibilità in Germania è totale, in Italia è sotto i 17mila euro. Ci auguriamo che la misura venga corretta. Quanto agli incentivi, non ha senso deciderli poi rinviarli e sottoporli a una sequela di condizioni che finiscono per scoraggiare».
Sul fronte della transizione elettrica come stanno rispondendo i clienti?
«Il segmento B2B è in linea col resto del mercato. C’è perplessità, c’è sfiducia, c’è incertezza. La scelta dell’elettrico non convince. In più, per il B2B ci sono il tema dei valori residui e l’incognita della quota di Bev che la Commissione vorrebbe imporre e sulla quale Federauto ha espresso contrarietà. Non è da escludere che le aziende anticiperanno gli acquisti, per avere veicoli ICE di ultima generazione». Come state vivendo l’avvento dei brand cinesi?
«È un’opportunità, non legata alla trazione elettrica. Se il mercato ce lo chiede siamo pronti, le nostre critiche ad un’elettrificazione imposta non sono ideologiche, ma costruite su indicazioni e il concessionario
è il miglior osservatore indipendente. Tanto più è il miglior venditore indipendente. La mission è vendere veicoli, non leggerne il marchio». Il noleggio in concessionaria è davvero un’opportunità?
«Ci sono pro e contro. Da una parte consente di diversificare e aumentare il numero e la qualità dei servizi, dall’altra c’è il rischio che il cliente si rivolga poi a soggetti esterni. Sono convinto che i concessionari siano in grado di presentarsi in termini competitivi. È necessario un confronto chiaro e vincente per tutti, tra noleggiatori e concessionari».
Come è vissuto il passaggio allo schema di agenzia?
«Bene. C’è stata una fase dove alcuni hanno tentato di interpretare la direttiva per trasformare i concessionari in agenti, ma alla prova, il tentativo non ha dato risultati. Tanto più che la natura imprenditoriale del concessionario si rivela determinante per mantenere in piedi la filiera, grazie anche alle auto-immatricolazioni».
Che previsioni fate per la chiusura 2025?
«Molto dipende dalle decisioni che prenderanno l’UE e il governo, per mix energetico e incentivi. Ma avremo probabilmente un altro anno sulle montagne russe, con un risultato finale più o meno in linea al precedente».
OPEL GRANDLAND
Consumo di carburante gamma Nuovo Opel Grandland (l/100 km): 5,6-0,8; Emissioni CO2 (g/km): 127-0. Autonomia in modalità elettrica Opel Grandland Plug-In Hybrid: 85-87 km. Consumo di energia elettrica gamma Grandland Electric (kWh/100km): 16,9–18,1; Autonomia: 585-504 km; Emissioni CO2 (g/km): 0. Valori omologati in base al ciclo ponderato WLTP, in base al quale i nuovi veicoli sono omologati dal 1° settembre 2018, aggiornati al 31/10/2024 e indicati solo a scopo comparativo. Il consumo effettivo di carburante e di energia elettrica, i valori di emissione di CO2 e l'autonomia possono essere diversi e possono variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori quali: optionals, frequenza di ricarica elettrica per chilometri percorsi, temperatura interna ed esterna, stile di guida, velocità, peso totale, utilizzo di determinati equipaggiamenti, tipologia e condizioni degli pneumatici, condizioni stradali, ecc. Immagini illustrative; caratteristiche/colori possono differire da quanto rappresentato. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale
RINEGOZIARE LA FILIERA DEL NOLEGGIO
Il presidente di uno dei maggiori dealer italiani, Maldarizzi, commenta il mercato
Tdi Luigi Barni
ra i dealer nazionali più rilevanti, certamente figura il gruppo Maldarizzi Automotive, con sedi attive dal 1979 tra Puglia e Basilicata. Quanto pesa il business delle flotte per voi?
«Sarebbe opportuno far chiarezza sull’interpretazione –premette il Cavaliere Francesco Maldarizzi, fondatore e presidente del Gruppo –. Nella nostra azienda le forniture a società di noleggio sono direttamente gestite dai Brand Manager e ci siamo dati regola che non pensino più del 10%; invece la divisione Rent, riferita alla fornitura ad Aziende e
Privati di autoveicoli in noleggio, identifica un’organizzazione in costante crescita, con un trend decisamente positivo». Sul fronte della transizione, come rispondono i clienti e quali sono gli aspetti rilevanti?
«Notiamo che le aziende sono più ricettive. Il B2B sta valutando l’elettrico soprattutto per flotte urbane e commerciali leggeri, anche grazie ad agevolazioni. Tuttavia, permangono dubbi su autonomia e rete di ricarica. Il nostro ruolo è sempre più consulenziale, nel guidare in scelte sostenibili, ma la situazione infrastrutturale nel Mezzogiorno è critica rispetto ad altre zone e questo limita l’interesse».
una certa stabilità ma con difficoltà e i cinesi che guadagnano quote: ne prevediamo ulteriore crescita. Per il luxury, al momento non registriamo concorrenza, consapevoli che potrebbero entrare in questi segmenti». Il noleggio è davvero un’opportunità?
«Si, soprattutto nel segmento aziendale. Le imprese apprezzano la flessibilità e la possibilità di disporre di veicoli aggiornati, senza immobilizzare capitali: i risultati sono incoraggianti. Stiamo investendo in una nuova struttura che gestirà circa 1.000 autoveicoli». Che previsioni fate per il 2026?
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Come vivete l’avvento dei brand cinesi?
«Emergono grazie anche a politiche industriali aggressive e una produzione altamente efficiente, che offre prodotti tecnologicamente avanzati a prezzi competitivi. Stiamo osservando da un lato curiosità dall’altro una certa diffidenza, legata ad affidabilità e assistenza. Ritengo sia importante distinguere tra marchi mainstream e luxury. I primi mantengono
«Siamo cautamente ottimisti. Ci sono segnali incoraggianti su B2B e noleggio, ma restano preoccupazioni e la chiave sarà la flessibilità. Credo sia necessaria una riflessione sul noleggio: oggi noi dealer ci troviamo a fronteggiare una concorrenza sleale dai grandi operatori, i quali acquistano veicoli direttamente dai costruttori a condizioni più vantaggiose. Questo squilibrio ci penalizza al punto che rischiamo di ridurci a semplici piazzalisti, con una remunerazione molto limitata. Se vogliamo continuare a essere partner operativi e strategici, è indispensabile rinegoziare l’intera filiera, dal costruttore ai noleggiatori».
TRA ELETTRICO, DIGITALIZZAZIONE E NUOVI MODELLI DI BUSINESS
Intervista sul futuro delle flotte al responsabile commerciale B2B di Fratelli Giacomel, Marco Olcelli
Attenzione al cliente, qualità nel servizio e consapevolezza.
È questo il tris di valori che Fratelli Giacomel porta da sempre nel proprio business. Un approccio che trova oggi massima espressione nel mondo flotte, cuore dell’azienda, come ha avuto modo di raccontarci Marco Olcelli, Responsabile Commerciale B2B, Logistica e Controlling di Fratelli Giacomel. Quanto pesa oggi il business delle flotte aziendali nella vostra attività?
«Il mondo flotte rappresenta più del 70% del nostro fatturato.
Le PMI hanno dinamiche molto simili al retail, con una crescita fortissima della richiesta di servizi come pick-up & delivery o assistenza a domicilio. Le corporate invece sono abituate a standard elevati e chiedono soluzioni sempre più su misura».
A fronte dei recenti cambiamenti fiscali, come sta andando il 2025 nel B2B?
«L’anno è in linea con le attese. Il primo quadrimestre è stato scarico, frenato dalle incertezze sui fringe benefit, ma da maggio a luglio abbiamo recuperato. La fiscalità ha avuto un effetto “elastico”: prima ha contratto il mercato, poi l’ha rilanciato. Nel complesso registriamo una leggera crescita rispetto al 2024». Come stanno rispondendo le
aziende alla transizione elettrica?
«Negli ultimi mesi la domanda di elettrificate è aumentata del 30%. Parliamo di +10/15% per le full-electric e +40/50% per le plug-in hybrid. La spinta fiscale ha avuto un impatto decisivo, con un calo netto delle motorizzazioni tradizionali».
E sul fronte della digitalizzazione?
«Dal 2020 usiamo un CRM integrato con Salesforce e lavoriamo in cloud. Nel 2025 è partito il progetto Paper Zero: entro fine anno vogliamo eliminare la carta e dal 2026, almeno sul lato vendite, non ne useremo più. Con clienti sempre più giovani e digitalizzati, è un passaggio inevitabile». Mentre per l’arrivo dei brand cinesi?
«Ignorarli sarebbe un errore. Le auto le sanno fare e ormai sono
una realtà. Noi abbiamo scelto di gestire la novità, siglando un accordo con Sportequipe e ICH-X: da settembre li vendiamo nella nostra sede di Pavia».
Il noleggio in concessionaria è stata una buona opportunità?
«Direi di sì. Oggi il reparto flotte conta 52 persone: nel 2019 eravamo solo in tre. È la prova che, se ben gestito, questo business può dare grandi soddisfazioni».
di Luca Barenghi
LUSSO ACCESSIBILE
Il colosso industriale cinese Geely approda in Italia
All’apparenza potrebbe sembrare uno dei vari brand cinesi in arrivo, ma prima di approdare ufficialmente in Europa, il colosso industriale Geely ha trascorso anni dietro le quinte, studiando il modus operandi dei più blasonati marchi locali e, come se non bastasse, ne ha acquisiti alcuni: Volvo e Polestar, Lotus, smart e un’importante percentuale di Mercedes.
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L’offerta, che punta su motorizzazioni green capaci di calzare sia il lavoro dei fleet manager, sia il piacere dei driver, vede al momento due modelli: la Starray em-i e la EX5, la prima plug-in, la seconda full electric. Sviluppate secondo l’ideale di un
lusso accessibile, entrambe godono di un’ottima abitabilità –specie al posteriore – e di un mix di comfort e tecnologia che rende spontanea la domanda: “che senso avrebbe passare ad altro?”. Il design, studiato e progettato per piacere quel che basta, è costruito su linee sinuose e morbide: entrambi i modelli trovano il modo farsi apprezzare senza strafare, inutile cercare linee nette o personalità forti.
All’interno invece la storia è differente, si è avvolti da un abitacolo “smart” che non vuole intendere domotizzato, bensì un ecosistema intelligente capace di rispondere alle esigenze di chi lo vive. Per esempio, sulla fila posteriore i sedili – reclinabili in parte – godono di ventilazione, lo spazio dedicato alle gambe è pari ad una vettura di due segmenti superiori, ci sono climatizzazione e due differenti prese Usb.
Anche nella zona anteriore il discorso è analogo: sedili ergonomici e intelligenti, anche massaggianti per la EX5, fanno da cornice ad una plancia
avvolgente che trova la sua massima espressione nel display Infotainment da 15”; molto apprezzati i tasti fisici per il clima e del sistema audio, sviluppato a 360° grazie a 16 casse.
MOTORIZZAZIONI EGUIDA
Stabilità, precisione e sicurezza sono i primi termini che sorgono in mente parlando dei due modelli Geely. A garantirlo sono stati i risultati dei test effettuati a Vallelunga in condizioni di bagnato estremo: frenate improvvise, schivate su resina allagata, sbandamento forzato... Tutte prove che hanno sottolineato l’incredibile forza dei due veicoli. A brillare la EX5, che grazie al bilanciamento superiore dato dal posizionamento dei pacchi batterie, risulta più stabile nei cambi di direzione scongiurando qualsiasi tipo di acquaplaning. In ogni caso, eccellenti entrambe.
Ideate secondo il motto “vedere oltre”, anche le due motorizzazioni sposano l’idea di un futuro green. La Phev, con i 100 CV termici dal 4 cilindri 1.5 e i 218 CV elettrici dall’elettrico, viaggia in città a 0 emissioni fino a 80 km ed è sempre pronta per i lunghi viaggi grazie alla parte termica. La Bev, con i medesimi 218 CV elettrici, garantisce un’autonomia di circa 430-450 km nel misto WLTP e ricarica dal 30% all’80% in 20 minuti. La batteria al litio-ferro-fosfato ha una capacità di 60 KWh.
di Cristiano Fortini
L’AUTO CINESE “PIÙ EUROPEA DI SEMPRE”?
La B10 guarda al pubblico europeo, grazie anche alla collaborazione con
Stellantis
La nuova Leapmotor B10 nasce per coniugare la confidenza di un Suv con l’agilità di una vettura urbana. Il modello del marchio cinese – di cui Stellantis detiene il 20% e gestisce la distribuzione europea tramite la joint venture Leapmotor International –amplia la gamma per il Vecchio Continente, posizionandosi tra la citycar T03 e il Suv C10. Con la B10, Leapmotor cerca di perseguire un’idea ambiziosa: creare “l’auto cinese più europea di sempre”. Tutto questo, grazie
anche alla collaborazione con Stellantis, con cui ha affinato la qualità costruttiva e la dinamica di guida di questo modello.
DESIGN PULITO
E INTERNI VERSATILI
Costruita sulla nuova piattaforma LEAP 3.5, la B10 offre un design essenziale e moderno. Le sue linee fluide e proporzioni abbastanza compatte (lunghezza di 4,51 m), ammiccano a quelle di modelli premium come la Porsche Cayenne. Il frontale, dotato di una griglia chiusa e una grande presa d’aria inferiore, sfodera fari Full-LED a doppio livello, mentre al posteriore una barra luminosa orizzontale attraversa l’intera larghezza. Pensata per famiglie e professionisti urbani, la B10 garantisce un abitacolo spazioso, dotato di sedili – in tessuto o eco-pelle – riscaldati e ventilati e un luminoso tetto panoramico. Il bagagliaio (da 430 a 1.700 litri) è infine
affiancato da un frunk da 25 litri ideale per i cavi di ricarica.
TECNOLOGIA E SICUREZZA AL CENTRO
Basata sul sistema operativo LEAP OS 4.0 Plus con chip Snapdragon, la B10 offre infotainment evoluto, grazie a un touchscreen centrale da 14,6” compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. La Leapmotor App consente aggiornamenti OTA e gestione remota del veicolo. La sicurezza è garantita da 17 sistemi ADAS, tra cui mantenimento di corsia, frenata automatica e telecamere a 360°.
PRESTAZIONI E COSTI
Il motore da 218 CV e 240 Nm è abbinato a batterie da 56,2 o 67,1 kWh, per autonomie di 361 e 434 km WLTP. La ricarica supporta fino a 168 kW DC, consentendo il passaggio dal 30 all’80% in meno di 20 minuti. In futuro arriveranno versioni range extender, con piccolo motore termico dedicato alla ricarica della batteria. La guida è fluida e naturale: 0-100 km/h in 8 secondi, velocità massima di 170 km/h, baricentro basso e sospensioni multilink per maggiore stabilità. Il cablaggio compatto da 996 metri riduce il peso e migliora l’efficienza. I prezzi di listino partono da 29.900 E, per la versione Life Pro, arrivando ai 33.400 E della Design Pro Max, con massimo livello di batteria e dotazioni.
di Luca Barenghi
Consumo di carburante gamma Frontera (l/100 km): 5,4-5,5; Emissioni CO2 (g/km): 124-126. Valori in base al ciclo ponderato WLTP, e indicati solo a scopo comparativo. Il consumo effettivo di carburante e di energia elettrica, i valori di emissione di CO2 e l'autonomia possono essere diversi e possono variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori quali: optionals, frequenza di ricarica elettrica per chilometri percorsi, temperatura interna ed esterna, stile di guida, velocità, peso totale, utilizzo di determinati equipaggiamenti, tipologia e condizioni degli pneumatici, condizioni stradali, ecc. Immagini illustrative; caratteristiche/colori possono differire da quanto rappresentato. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.
DESIGN EVOLUTO E TECNOLOGIA A MISURA DI DRIVER
La nuova Tonale mette il driver al centro, con tecnologie pensate per migliorare l’esperienza di guida senza sostituirlo
In un panorama automotive sempre più spesso contraddistinto da una tecnologia che si palesa come un freddo esercizio di stile piuttosto che come uno strumento al servizio del driver, Alfa Romeo ha scelto da che parte stare. E con la nuova Tonale, il Biscione sfodera un C-Suv dal design grintoso e soluzioni tecniche capaci di migliorare l’esperienza di guida senza mai sostituirsi del tutto, a chi è dietro al volante.
NUOVA PRESENZA, STESSO FAMILY FEELING
L’allargamento della carreggiata e la riprogettazione del frontale, con portatarga centrale e radar spostato, rendono il muso più dinamico. La griglia anteriore più ampia e sagomata, con prese d’aria ottimizzate, migliora raffreddamento e aerodinamica, mentre il nuovo scudetto concavo richiama le storiche 33 Stradale e GT 2000, rafforzando il Family Feeling Alfa. Nuovi cerchi da 19” e 20” e otto tinte disponibili, tra cui Rosso Brera, Verde Monza e Giallo Ocra, completano il design.
INTERNI
PREMIUM, CON AL CENTRO
ILDRIVER
Gli interni propongono sedili a cannelloni in pelle rossa o Alcantara bicolore, regolabili elettricamente, riscaldati e ventilati, con poggiatesta confortevoli. La console centrale
è ridisegnata, con nuovo selettore rotativo del cambio e fascia grigio satinato illuminata da ambient light rossa. La strumentazione digitale da 12,3” e il sistema Alfa Connect da 10,25” garantiscono infotainment multitasking, aggiornamenti OTA e compatibilità wireless con Apple CarPlay e Android Auto. Limiti minori riguardano la dimensione dei paddle e la capacità del bagagliaio, che va da 385 a 1.430 litri nella versione plug-in e da 500 a 1.550 litri nelle varianti ibride e diesel.
IL FEELING ALFA?
C’È ANCHE SU TONALE
La Tonale conferma il tipico feeling Alfa. La plug-in da 270 CV offre accelerazioni brillanti e sterzo preciso, con trazione integrale Q4 Awd che assicura aderenza e stabilità. Il doppio schema di sospensioni McPherson, l’impianto frenante Brembo e il selettore Alfa DNA permettono di modulare il carattere della vettura in base alle condizioni e alla conformazione della strada. Oltre al plug-in, sono disponibili il 1.5 Turbo da 175 CV con cambio doppia frizione a 7 rapporti e tecnologia ibrida a 48V, e il 1.6 Diesel da 130 CV con cambio automatico a 6 rapporti.
di Luca Barenghi
FLOTTA AZIENDALE SOSTENIBILE: AUTO GREEN IN CRESCITA, MADOVERICARICARLE?
L’infrastruttura di ricarica frena l’elettrificazione delle flotte: la soluzione Edenred Mobility
La mobilità elettrica non è più solo un trend: è una scelta obbligata, accelerata non solo da normative europee ed obiettivi climatici, ma anche da un cambiamento culturale che sta rivoluzionando le aziende italiane.
Basterebbe guardare i dati: il 2025 registra un incremento costante di veicoli elettrici e plug-in nelle flotte aziendali. Eppure, se da un lato i fleet manager iniziano ad aggiornare le car list con nuovi modelli full electric, dall’altro si trovano inevitabilmente a fare i conti con il grosso macigno legato al piede della mobilità sostenibile: i limiti dell’infrastruttura di ricarica
La verità è che oggi la rete pubblica, seppur in crescita, non regge il passo delle flotte sempre più elettrificate e non può garantire ai dipendenti una disponibilità di ricarica capillare, affidabile e quanto più possibile vicina ai principali luoghi di utilizzo. Insomma, la musica è cambiata: ormai non ci si chiede più solo “se” adottare l’elettrico, ma soprattutto “dove” ricaricarlo.
Non a caso, l’ultimo Barometro dell’Arval Mobility Observatory riporta che più dell’86% delle aziende ha sviluppato (o sta sviluppando) una charging strategy: un piano che prevede l’installazione
di colonnine di ricarica presso le sedi aziendali e le abitazioni dei dipendenti – per portare la ricarica là dove serve davvero.
In questo scenario entra in gioco Edenred Mobility Italia.Con l’acquisizione di Spirii – fornitore SaaS leader in Europa nelle soluzioni di ricarica per veicoli elettrici – e la partnership con Zaptec – produttore di sistemi di ricarica per veicoli elettrici – Edenred Mobility Italia risponde a tutte le esigenze delle flotte. Il servizio, infatti, integra
un’app dedicata che consente ai conducenti di accedere a una rete di roaming pubblico e l’installazione di colonnine di ricarica presso le sedi aziendali e le abitazioni dei dipendenti. Una soluzione che risolve il problema alla radice: non più rincorrere la rete, ma crearne una su misura per la flotta. Edenred Mobility Italia accompagna le imprese lungo tutto il percorso di installazione del servizio, dal sopralluogo al monitoraggio. Un servizio end-to-end che libera il fleet manager da qualsiasi approvvigionamento o impiccio burocratico.
Il messaggio è chiaro: il futuro della mobilità elettrica non può più basarsi solo sull’introduzione di modelli EV in car list. Bisogna intervenire tempestivamente sulla rete di ricarica. Chi oggi sta ancora ignorando questo aspetto rischia di ritrovarsi domani con una flotta green solo sulla carta.
IL NUOVO C-SUV TOYOTA PARLA ANCORA ALLE IMPRESE
Il “minor change” di Corolla Cross la rinnova con linee più eleganti, interni hi-tech e una guida tanto confortevole quanto silenziosa
Un’auto pensata tanto per le famiglie quanto per le flotte, capace di unire l’efficienza dell’ibrido a forme moderne e tanta tecnologia: l’anima della nuova
Toyota Corolla Cross sta tutta qui. Dopo aver primeggiato nei segmenti A e B con Aygo, Yaris e Yaris Cross, il brand giapponese amplia la propria presenza anche tra i C-Suv, affiancando il già popolare C-HR, tra i modelli più venduti in Italia nel 2024. Il restyling della Corolla Cross, presentato come un semplice “minor change”, si rivela in realtà un profondo aggiornamento: design anteriore completamente ridisegnato e abitacolo più curato, dove comfort e sicurezza raggiungono nuovi livelli.
DESIGN URBANO, CARATTERE
CONTEMPORANEO
Il restyling introduce linee più sofisticate, donando un carattere più deciso rispetto alla versione
precedente. La nuova griglia a nido d’ape modernizza il frontale e migliora il flusso d’aria, mentre i fari LED adottano una firma luminosa verticale più pulita. Anche il posteriore è stato rivisto, con fari integrati ad alette che ottimizzano la stabilità aerodinamica. A completare il look, cerchi in lega da 17” a 19” a seconda dell’allestimento.
INTERNI ELEGANTI ECONNESSI
Con questo restyling l’abitacolo è completamente rinnovato: nuova console centrale con ricarica wireless per due smartphone, portabicchieri e vano con coperchio scorrevole. L’ambiente, più curato e disponibile anche in pelle, è valorizzato da illuminazione ambientale e da due schermi di serie: display driver da 12,3” e touchscreen da 10,5” con sistema Toyota Smart Connect, ora più rapido e compatibile con Android Auto e Apple CarPlay.
MOTORIZZAZIONI
IBRIDE E COMFORT DIGUIDA
La gamma offre due powertrain Full-Hybrid: un 1.8 da 140 CV (solo trazione anteriore) e un 2.0 da 170 CV, anche con trazione integrale AWD-i. Prestazioni brillanti e comfort elevato, grazie a materiali fonoassorbenti e a un silenziatore a tre strati nei
modelli top. La sicurezza è affidata al Toyota Safety Sense di ultima generazione, mentre la modalità Snow Extra (per le versioni AWD-i) assicura maggiore stabilità su fondi a bassa aderenza, gestendo al meglio la coppia tra i due assi.
A LISTINO ANCHE LA GR SPORT
Il listino prezzi apre da 37.450 euro, con livelli crescenti di dotazioni e prestazioni, fino alle versioni Premium e GR Sport integrali: con accelerazione 0-100 km/h in 7,6 secondi e prezzi, rispettivamente di 46.500 e 47.500 euro. Proprio la GR Sport è inedita per il modello: assetto ribassato di 10 mm, ammortizzatori irrigiditi e sterzo più diretto migliorano la dinamica, mentre lo Sport Mode offre un’accelerazione più pronta. Il look si fa più grintoso, con paraurti e griglia specifici, dettagli neri e cerchi da 19” a doppie razze.
di Luca Barenghi
DKV LIVE
L’assistente digitale per la mobilità intelligente
DKV LIVE ti consente di gestire la tua 昀otta in modo trasparente e digitale, tutto in un unico posto.
> Gestione digitale del carburante: scopri dove, quando e quanto viene rifornito in tempo reale, compreso il rilevamento delle frodi sul carburante.
> Track & Trace: ottieni il monitoraggio LIVE dei veicoli con dati sul traf昀co, registri automatizzati, tracciatidei veicoli e piani昀cazione dei percorsi sensibili ai veicoli.
> Tachigrafo digitale: appro昀tta dell’identi昀cazione automatica del conducente, degli aggiornamenti sullo stato di lavoro e dei download remoti delle schede di memoria di massa e delle carte conducente.
> Rapportisulla昀otta: analizza l’ef昀cienza della tua 昀otta e i soggiorni o i cambiamenti nel Paese.
> App mobile per i conducenti: consenti ai conducenti di effettuare il check-in, chattare direttamente con i dispatcher o i gestori della 昀otta e individuare le stazioni di rifornimento nelle vicinanze.
> App mobile per spedizionieri: gestisci la tua 昀otta in movimento - traccia i veicoli in tempo reale e contatta immediatamente i conducenti quando necessario.
> Allarmi & automazioni: resta sempre aggiornato con noti昀che personalizzabili e azioni automatiche, come il blocco immediato delle carte di servizio DKV in caso di rifornimenti sospetti.
> Assistenza & manutenzione: mantieni la tua 昀otta in perfette condizioni con il monitoraggio automatico degli intervalli di assistenza e manutenzione.
YOU DRIVE, WE CARE.
TRA ATTESI RITORNI E “GRANDI” NOVITÀ
Oltre alla nuova #5, smart ha annunciato l’arrivo dell’erede
della Fortwo
Elettriche per tutti i gusti, è questa la proposta su cui smart decide di puntare. Lo dimostrano le novità: smart #5 e l’annuncio della tanto attesa smart #2. Due auto diverse accomunate da un unico denominatore: le motorizzazioni. Un’unità di intenti ribadita anche da Lucio Tropea, Ceo di smart Italia: «È una scelta che per noi ha molto senso soprattutto sulle citycar. Uno dei motivi che hanno fatto sparire il segmento A è proprio la difficoltà di proporre powertrain a combustione coerenti con le normative». Ed è proprio per questo che il marchio tedesco ha annunciato la #2, modello che cercherà di
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riportare in scena un’icona della mobilità urbana. «Ci è ben chiaro – sottolinea Tropea –come uno degli elementi di successo della nostra due posti sia il suo formato ridotto. Fattore che permette di parcheggiarla anche di traverso e avere un raggio di sterzata il più compatto possibile. I piani di sviluppo raccolgono tutte le eredità dell’attuale Fortwo, cercando di fare meglio». smart prova a inserirsi in un mercato, quello italiano, dove il comparto dell’elettrico fatica. «Patiamo due questioni. La prima è che abbiamo un’eredità che ci lega alla citycar molto di più rispetto agli altri grandi mercati europei. Un altro fattore riguarda, in generale, la dinamica del full-electric in Italia: forse l’unico mercato tra i Top4, che si ferma a un 4-5%, anche per la confusione sulla parte degli incentivi, con una logica discontinua e incompleta». Oltre a questo, non aiutano i dazi imposti a brand che producono in Cina, «sottraendo risorse di solito
destinate al marketing e che quindi ci rende un po’ più difficile la vita, in termini visibilità».
LA SMART PIÙ GRANDE E POTENTE DI SEMPRE
La smart #5, Suv premium elettrico che amplia la gamma dopo #1 e #3, con i suoi 4,69 m di lunghezza e passo da 2,90 m rompe con la tradizionale compattezza del marchio e mostra un design squadrato, quasi da fuoristrada. Impreziosito da dettagli come tetto panoramico Halo, portiere senza cornice, gruppi ottici CyberSparksLED+ e cerchi fino a 21”. Dentro, domina la tecnologia: plancia digitale con cruscotto 10,3” e due touchscreen Oled 13”, uno per l’Infotainment e uno al passeggero, integrati dal nuovo smart OS 2.0 con assistente vocale. L’abitacolo è spazioso e ricco di soluzioni pratiche: oltre 34 vani, un bagagliaio da 630 a 1.530 litri, vano anteriore da 72 litri e sedili reclinabili su 3 configurazioni. Materiali e finiture sono premium, con pelle e cura dei dettagli. Le versioni Pro e Pro+, Rwd, montano un motore da 267 kW con batterie da 76 o 100 kWh, autonomia fino a 590 km e scatto 0-100 km/h in meno di 7 secondi. A partire dalla Pro+, tutte le versioni supportano la ricarica rapida a 400 kW (dal 10% all’80% in 18 minuti). Al top di gamma la Brabus, 4wd con due motori per 475 kW complessivi e 0-100 km/h in 3,8 s.
di Luca Barenghi
LA TERZA MAZDA CX-5
A gennaio la nuova generazione del Suv giapponese umano-centrico
La terza serie Mazda CX-5 arriverà a inizio
2026. Sul mercato dal 2012, anche se con diverse forme, questo modello ha rappresentato un punto di riferimento strategico per la Casa. Oggi evolve in coerenza al principio giapponese del Kaizen, il miglioramento continuo. Il design rappresenta uno degli elementi distintivi: pulita ed essenziale, con superfici scolpite, parafanghi posteriori più muscolosi e riflessi lungo le fiancate. Tra le novità, l’elemento Signature Wing tra i gruppi
ottici anteriori. Anche gli interni esprimono la medesima filosofia: essenzialità, cura del dettaglio e valorizzazione degli spazi, per un abitacolo che trasmette calma ed equilibrio, in sintonia con il concetto di umano-centricità. Cresce nelle dimensioni: non solo la lunghezza, ora 4,69 metri (+11 cm) ma anche in larghezza e altezza, per un bagagliaio da 583 litri che è tra i più ampi del segmento. C’è poi il tema della versatilità. Questo Suv made in Japan si adatta alla città, ai lunghi viaggi e un uso più dinamico, o leggermente off-road: dove emerge la trazione integrale iActiv AWD, che monitora fino a 200 volte al secondo il comportamento dell’auto. Sotto al cofano, il motore benzina e-Skyactiv G 2.5 da 141 CV con tecnologia Mazda M Hybrid. La scelta di adottare un aspirato di grande cilindrata riflette l’approccio fondato su tecnologie esclusive. A completare il quadro, il sistema di disattivazione dei cilindri e l’elettrificazione leggera a 24V, che contribuiscono a migliorare l’efficienza senza compromettere il piacere di guida. La nuova CX5 inoltre, cura la sicurezza con il pacchetto i-Activsense e i più recenti sistemi di assistenza, per offrire massima protezione e conseguire le 5 stelle EuroNCAP. Connettività e usabilità sono state ulteriormente migliorate
grazie alla nuova interfaccia HMI. Il display centrale, 12,9” o 15,6”, ha menu personalizzabili e sono integrati i servizi Google La strumentazione 10,25” e i comandi al volante semplificati garantiscono una visualizzazione chiara e immediata delle informazioni. Fin dall’allestimento Prime Line la dotazione è completa e di alto livello, per un listino che parte da 35.900 euro, con offerta di lancio da 32.900 euro e i vantaggi del pacchetto Premiere Choice.
DESIGN GLOBALE E FEDELTÀ AL BRAND
Roberto Pietrantonio, AD Mazda Italia, ha sottolineato l’assenza di elementi che distraggono dalla guida e come anche gli spazi vuoti acquisiscano questa funzionalità, grazie a linee pulite e artigianalità industriale negli interni. Claudio Di Benedetto, direttore marketing, ha ricordato come non sia facile proporre un’auto di questo segmento per tanti Paesi e come le dimensioni siano calcolate: «Aumentate, ma si ha l’idea di trovarsi di fronte a un Suv compatto. L’equilibrio tra praticità e bellezza qui è perfettamente riuscito». Secondo uno studio Mazda è proprio il design la ragione principale di scelta del brand (34,6%). Al secondo posto la fedeltà, seguita dalla spaziosità interna e dal buon rapporto prezzo / dotazioni.
di Andrea Barbieri Carones
DAL PREMIUM ALL’ACCESSIBILE:
TRE SOLUZIONI PER ELETTRIFICARE LE FLOTTE
Dalla Gran Turismo di lusso Polestar 5 al grande SUV Hyundai Ioniq 9, fino alla più accessibile Lepas L8: tre modelli che raccontano, ciascuno a suo modo, le diverse anime del mercato flotte nell’era dell’elettrificazione
Ndi Luca Barenghi
egli scorsi mesi, tra il Salone dell’Auto di Torino, presentazioni e altri eventi di settore, abbiamo avuto modo di osservare i cambiamenti in atto nel panorama dei veicoli aziendali offerti sul mercato, in ottica 2026. Sempre più case automobilistiche stanno infatti declinando la transizione elettrica in chiave business, con soluzioni capaci di coprire tutte le fasce di mercato. Tre esempi perfetti di questo nuovo equilibrio sono la Polestar 5, la Hyundai
Ioniq 9 e la Lepas L8: un tris di veicoli diversi per fascia di prezzo e destinazione, ma accomunati da un approccio tecnologico e sostenibile che guarda alle esigenze delle flotte. Dalla GT elettrica scandinava pensata per il top management, al grande SUV coreano studiato per la mobilità executive, fino al SUV ibrido plug-in cinese che combina autonomia record e convenienza, l’offerta diventa sempre più ampia e strategica per chi gestisce una flotta aziendale moderna.
POLESTAR 5, LA GT CHE UNISCE LUSSO E PRESTAZIONI
Tra le anteprime più ammirate a Torino, c’è stata sicuramente la Polestar 5, la nuova Gran Turismo elettrica del marchio svedese controllato da Volvo.
Progettata e sviluppata interamente in-house, quest’auto
rappresenta la massima espressione della filosofia Polestar: unire prestazioni elevate, design essenziale e sostenibilità. La 5 nasce per offrire la sportività di una supercar e il comfort di una GT,
con un’attenzione particolare a sostenibilità e ad efficienza aerodinamica.
DESIGN: PUREZZA E AERODINAMICA SCANDINAVA
Lunga 5,08 metri, la Polestar 5 presenta proporzioni basse e filanti – solo 1,42 m d’altezza –con un CX di 0,24. La struttura monoscocca in alluminio anodizzato integra telaio e batteria, garantendo rigidità, leggerezza e agilità nella guida. Il frontale affilato ospita fari Pixel LED adattivi, mentre la coda tronca con barra luminosa continua e l’assenza del lunotto –sostituito da un retrovisore digitale – accentuano la pulizia delle linee. Gli interni, concepiti con la formula di posti 4+1, sono un concentrato di minimalismo e comfort: materiali
bio-attribuiti, tessuti riciclati o pelli Bridge of Weir, tetto
panoramico che filtra i raggi UV e un bagagliaio da 365 litri integrato con un frunk da 62 litri.
MOTORI E AUTONOMIA
Basata su architettura a 800 V, la Polestar 5 sarà offerta in due versioni: la Dual Motor da 550 kW (748 cv) con autonomia fino a 670 km, e la Performance da 650 kW (884 cv) e 1.015 Nm, capace di offrire uno 0-100 km/h di 3,2 secondi e 565 km di autonomia. Entrambe condividono una batteria da 112
kWh ricaricabile fino a 350 kW (10-80% in 22 minuti). Gli ammortizzatori MagneRide e l’impianto Brembo completano un pacchetto dinamico da vera supercar elettrica.
PREZZO E POSIZIONAMENTO
Con le prime consegne previste in Italia per la primavera del 2026, la Polestar 5 si collocherà nel segmento delle GT di lusso elettriche, con un prezzo tra i 120.000 e i 145.000 euro: cifre che inseriscono questa vettura nelle flotte executive,
popolate da clienti business che cercano performance e immagine green.
HYUNDAI IONIQ 9, SUV CHE RIDEFINISCE IL COMFORT DI FLOTTA
La Hyundai Ioniq 9 rappresenta l’apice della gamma elettrica del brand coreano. Un SUV fullelectric di segmento D, concepito per offrire spazio, tecnologia e autonomia in chiave “smart living space”: l’auto come seconda casa, sostenibile e connessa.
DESIGN: GRANDE, AERODINAMICA
ECOMODISSIMA
Nonostante le proporzioni importanti – ben 5,06 metri di lunghezza – la Ioniq 9 garantisce
un CX, appena 0,26, degno di una GT grazie a morbide e fluide, tetto spiovente e sottoscocca. Il frontale è dominato dai fari Parametric Pixel, elemento distintivo della gamma Ioniq, mentre il posteriore riprende il motivo a LED quadrati, integrato in una coda ispirata al mondo nautico. Grazie alla piattaforma E-GMP, l’abitacolo piatto consente configurazioni a 6 o 9 posti. L’ambiente interno, luminoso e modulare, si ispira al design lounge, con due ampi display
curvi da 12,3”, infotainment con aggiornamenti OTA, integrazione wireless con Apple CarPlay/Android Auto e assistente vocale Hyundai AI. Ricca la dotazione ADAS, anche nella versione “entry level” Business, con Highway Driving Assist, Cruise Control adattivo e monitoraggio degli angoli ciechi. La capacità di carico varia da 620 a 1.323 litri, mentre nelle versioni top Calligraphy si aggiungono audio Bose e sistema di riduzione del rumore attivo.
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MOTORI E AUTONOMIA
La Ioniq 9 adotta una batteria da 110 kWh su architettura
800 V. Tre varianti: trazione anteriore da 218 cv e doppio motore AWD fino a 428 cv. L’autonomia varia tra 600 e
620 km, con ricarica rapida dal 10 all’80% in 24 minuti.
PREZZO E POSIZIONAMENTO
Giunta in Italia lo scorso ottobre, la Ioniq 9 si posiziona nella fascia media del mercato
flotte premium, con prezzi tra 70.000 e 85.000 euro a seconda dell’allestimento. Perfetta per chi cerca un SUV elettrico di rappresentanza con grande autonomia e comfort.
LEPAS L8, SUV IBRIDO CHE PARLA AI GIOVANI PROFESSIONISTI
Oltre a Polestar 5 e Hyundai, il Salone di Torino 2025 ha visto anche il debutto europeo della Lepas L8, primo modello del nuovo brand del gruppo Chery. Un nome, nato dalla fusione di “Leap” e “Passion” che, a detta del brand, rappresenta un salto nel futuro della mobilità elettrificata, pensato per un pubblico giovane, urbano e dinamico.
DESIGN: UNO STILE
“FELINO” CHE NON RINUNCIA AL COMFORT
Lunga 4,70 metri, la L8 si distingue per un design definito “Leopard Aesthetics”, con linee tese e fari anteriori affilati che ricordano la pupilla di un felino. La firma luminosa posteriore attraversa tutta la coda, mentre la grande griglia e i cerchi da 18 o 19” rafforzano la presenza su strada. L’abitacolo, moderno e
minimalista, utilizza materiali morbidi e finiture curate che incastonano un display verticale “Waterfall” da 14,8”, affiancato da una strumentazione da 8,8”. Il tunnel centrale integra pochi comandi fisici, mentre i sedili anteriori sono riscaldati e ventilati. Grazie al pavimento piatto, lo spazio è abbondante anche per chi siede dietro. Il bagagliaio da circa 500 litri offre buona versatilità per la vita quotidiana.
MOTORI E AUTONOMIA
La L8 adotta il sistema Super Hybrid SHS-P di Chery: un 1.5 turbo benzina da 143 cv abbinato a due motori elettrici da 204 cv per una potenza complessiva di 278 cv. La batteria da 18,3 kWh consente 100 km in modalità elettrica e un’autonomia complessiva di oltre 1.300 km, con consumi medi di 4,5 l/100 km e 0-100 km/h in 8 secondi.
PREZZO E POSIZIONAMENTO
Con un listino atteso tra i 38.000 e 45.000 euro, la Lepas L8 si propone come SUV ibrido plug-in centrato per flotte e professionisti attenti al budget e alla sostenibilità, offrendo tecnologia e autonomia da riferimento nel segmento.
C2A SEMPLIFICA LA GESTIONE DELLE FLOTTE AZIENDALI
Nuove carte multi-servizi e multi-energia flessibili, per manager, autisti e veicoli
fondatore e presidente di C2A – non è la carta che decide l’utilizzo, ma l’utente a stabilire se usarla per carburante, pedaggi, hotel o ricariche elettriche e a chi o a cosa assegnarla».
CARTA MULTI-ENERGIA E 100%
DIGITALE
C2A, società francese fondata da Gilles D’Huiteau e attiva in 27 Paesi europei, si conferma punto di riferimento nella gestione digitale delle spese per flotte aziendali e personale viaggiante. La sua carta ibrida – che unisce i vantaggi delle carte carburante e bancarie –consente di pagare carburanti, pedaggi, parcheggi, traghetti e hotel con un solo strumento, configurabile in base alle esigenze di ogni azienda. Le imprese possono impostare categorie di spesa, limiti, geolocalizzazione e attivazioni automatiche, con la possibilità di bloccare in tempo reale qualsiasi carta in caso di emergenza. Tuttii pagamenti confluiscono in una fattura unica e centralizzata, semplificando la contabilità e permettendo il recupero automatico di IVA e accise a livello europeo.
SOLUZIONI FLESSIBILI
PER LA GESTIONE FLOTTE
Le esigenze delle flotte aziendali evolvono rapidamente. Oltre il 40% delle società italiane segnala che la rotazione frequente dei driver rende complessa una gestione coerente delle spese. C2A risponde con le sue carte TRUCK e FLEX, oggi arricchite da una nuova funzionalità: per la prima volta in Europa, la possibilità di associare la carta non solo al conducente, ma anche al veicolo Attraverso un portale digitale dedicato, i fleet manager possono configurare, attivare o disattivare ogni carta in pochi clic, riducendo i tempi di gestione da settimane a pochi minuti. Un sistema che semplifica i flussi contabili e offre totale autonomia ai gestori, primo in Europa dedicato alle flotte. «Il cliente deve essere libero di scegliere – afferma Gilles D’Huiteau,
C2A è oggi una piattaforma multienergia compatibile con diesel, HVO, gas, biocarburanti ed elettricità, accettata in oltre 5.300 stazioni di servizio partner in Europa accettata nel 100% delle stazioni, con oltre 5.300 stazioni partner in Europa. L’app MyC2A Check Fuel Network consente di individuare i punti di rifornimento più convenienti, monitorare le spese e prenotare servizi (come ad esempio, parcheggi sicuri o l’Eurotunnel) lungo il tragitto. Le aziende che la utilizzano registrano una riduzione dei costi fino al 15% e una gestione più trasparente.
FLOTTE: UN SETTORE IN RAPIDA DIGITALIZZAZIONE
Il mercato europeo del fleet management cresce a un ritmo dell’11,3% annuo. Entro il 2030, il 40% dei veicoli commerciali leggeri sarà gestito tramite piattaforme digitali integrate, mentre il segmento dei mezzi pesanti, stimato a 39,7 miliardi di dollari nel 2024, sta accelerando verso la completa digitalizzazione. Le imprese abbandonano strumenti obsoleti come fogli Excel e ricevute cartacee, preferendo soluzioni centralizzate e flessibili. Entro il 2027, si stima un aumento del 38% delle flotte digitalizzate: un contesto in cui C2A, con la sua offerta multi-servizi, multi-energia e 100% digitale, si pone come partner ideale per semplificare la vita a manager e driver
SODDISFAZIONE MERCEDES ALLA FLEET NIGHT
Se si parla di flotte Mercedes Italia ha di che essere soddisfatta, per i risultati diuna squadra attenta al mercato, ai noleggiatori e ai fleet manager
Ldi Luigi Barni
a nuova edizione della Fleet Night che Mercedes ha tenuto a Milano, ha visto sorrisi compiaciuti sia del “team flotte” della Stella, sia dei vari clienti italiani, aziende e big del noleggio. Per evidenze di risultati, relazione umana e valore di un prodotto sempre nei desideri, di molti driver in ambito business. Christian Catini, il responsabile di questo segmento che pesa oltre il 50%
dell’immatricolato per il brand, ha ricevuto i complimenti di Marc Langenbrinck, Presidente e AD di Mercedes-Benz Italia. Le prospettive Mercedes, nel fleet, sembrano ben migliori di quelle del mercato Italia. «Sì, siamo quasi al secondo anno di distribuzione diretta – spiega Catini – il che è molto diverso dal passato, con degli oneri iniziali, ma ci permette di dare maggior soddisfazione al cliente finale. Oggi abbiamo una scelta vincente: essere interlocutori unici, con processi strutturati ed efficienti, per servire sempre il cliente come vuole e nei tempi, cosa fondamentale. Siamo cresciuti a doppia cifra, in un mercato stagnante ed è possibile sia per l’organizzazione data, sia per le motorizzazioni Phev dove il fringe benefit fa la parte del leone e noi vantiamo anche il plug-in diesel». Forse anche per il valore, del brand, in questi tempi difficili?
«Sì, noi da sempre abbiamo valori residui molto sostenuti, è nel DNA Mercedes grazie alla politica commerciale coerente, che premia il prodotto, il servizio e la soddisfazione cliente. Riusciamo ad essere molto concorrenziali nonostante i listini, per come effettivamente siamo riconosciuti».
E sulla CLA elettrica, cosa dire: non sfondano troppo nemmeno nelle aziende, italiane, le Bev «Vogliamo spingere l’elettrico per il futuro ma sappiamo che non sarà come ci si attendeva il mercato. La CLA è un’apripista, tecnologicamente: sia per la potenza e le batterie 800V, sia perché prima con le due marce, capaci di aumentare molto l’efficienza, in ogni fase di guida. E poi i prezzi sono posizionati a valore ottimale, direi molto competitivo. Su lei, come sulle altre, puntiamo alle versioni Business Extra, di grande semplicità e valore per le flotte». E proprio la nuova CLA, sarebbe “la migliore Bev” secondo molti in Germania e a Roma, con i 10 giri del Grande Anello romano, ovvero 710 km, subito testati senza problemi di autonomia. Il dato Wltp ufficiale è di 792 km, la ricarica capace di aggiungere 400 km in 15 minuti, mentre a bordo svetta il nuovo MB.OS: grandissimo ma semplice, con AI (ChatGPT e Gemini) e contorno di materiali green. Il listino, vede a 39mila euro + IVA la ricca versione Business Extra.
Torna la serata di gala dei appuntamento
a Milano il
Dopo il successo delle precedenti edizioni torna il più atteso appuntamento dedicato al mondo della mobilità aziendale: i mission 昀eet awards 2025, organizzati da Newsteca casa editrice della testata MISSIONFLEET, si terranno il prossimo 17 novembre all’Alcatraz di Milano con una serata di gala esclusiva. I ri昀ettori si accenderanno per celebrare i progetti più innovativi nell’ambito del 昀eet & mobility management in Italia.
025, esclusiva. innovativi 昀otte favorire
L’evento, giunto alla sua decima edizione, è volto a celebrare i professionisti, le aziende e le strategie più innovative nella gestione delle 昀otte aziendali. Una serata pensata per creare valore, riconoscere l’eccellenza e favorire momenti di networking tra i protagonisti del settore.
Vuoi partecipare anche tu alla serata di gala? Le prenotazioni sono aperte! Per acquistare il tuo posto vai sul sito di MFA https://mission昀eet https://mission昀eetawards.it/index.php/ awards.it/index.php/ serata-di-gala/ oppure scansiona il qr code:
UN’OFFERTA INTEGRATA, PER SEMPLIFICARE E VELOCIZZARE
Con le soluzioni Electrip per la ricarica, un aiuto tangibile alla transizione verso la mobilità aziendale elettrica
Electrip è tra i partner ideali per le aziende, nelle figure di Fleet Manager e Mobility Manager che vogliono semplificare e accelerare, la transizione delle proprie flotte verso l’elettrico. L’offerta integrata copre infatti ogni fase, dalla progettazione all’installazione, fino alla gestione operativa e all’assistenza. Garantendo un’esperienza chiavi in mano senza costi iniziali, grazie a un investimento coperto interamente da Electrip: le aziende non acquistano solo un servizio, ma entrano in un ecosistema integrato e totalmente gestito che assicura a cura della redazione
controllo, qualità e affidabilità h24, oltre che sostenibilità ambientale e innovazione continua.
700 PUNTI RICARICA
A PORTATA DI APP
La società milanese, che conta 11 filiali ed esperienza anche nel B2G (Business to Government), copre con le proprie colonnine i principali corridoi autostradali del Bel Paese e le destinazioni strategiche, come i retail park. Tra questi ultimi, quelli in partnership con Multi Corporation arrivano ai 100 punti operativi presso i centri commerciali nazionali. A disposizione, una rete di oltre
700 punti di ricarica in tutta Italia, strategicamente posizionati e integrati con 61 partner europei, per assicurare il servizio a livello continentale: in sei Paesi, puntando a superare i 1.300 punti di ricarica a interoperabilità avanzata (con protocolli OCPI e OICP). Gli hub strategici come quelli pionieristici in Valle d’Aosta e a Milano Assago (il più grande d’Italia e Sud Europa, per le ricariche veloci) assicurano la ricarica rapida e comoda durante trasferte o soste di lavoro, con soluzioni che si integrano con l’esperienza di shopping e meeting, per massimizzare il tempo dei dipendenti. Tra le altre zone
note e utili, per ricaricare, il centro Gran Roma, il Portello Parking Fiera Milano e alcune destinazioni turistiche e business, legate agli eventi delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. La tecnologia è all’avanguardia, con colonnine da 22 kW fino a 400 kW ultraveloci, hardware robusto per condizioni estreme, aggiornamenti OTA e sistema di pagamento universale contactless. La app mobile, semplice e completa, permette ai driver di trovare, prenotare e avviare rapidamente (con QRCode) le ricariche in modo rapido. Con monitoraggio in tempo reale, tecnologia
Autocharge e autenticazione RFID, supportati da un call center multilingue 24/7.
I VANTAGGI PERLEAZIENDE
Per le aziende, è sensibile l’utilità del disporre di una gestione centralizzata per i pagamenti, con totale trasparenza dei costi. Un reporting dettagliato aiuta poi a ottimizzare i costi e monitorare i consumi, mentre il supporto tecnico garantisce interventi entro 24 ore per
massimizzare l’efficienza operativa. In tema di ESG, si può confidare nell’uso di energia certificata 100% rinnovabile, nell’integrazione con sistemi di accumulo BESS e nel disporre di report con dati certificati, calcolo delle emissioni CO2 evitate e supporto agli obiettivi Net Zero. Electrip offre soluzioni di business case personalizzati, formazione ai dipendenti sull’uso delle infrastrutture e supporto completo, per migliorare il ritorno sull’investimento della flotta elettrica.
SOFTWARE PROPRIETARIO E TARIFFE COMPETITIVE
Il software proprietario e una rete di partnership strategiche, come quella con Vestel, consentono di controllare l’intero processo e offrire soluzioni altamente personalizzate, oltre che innovative. Il modello di gestione integrata comprende
ispezioni sul sito, installazioni, manutenzione e una divisione
O&M dedicata con tempi di risposta certi. Lato tariffe, la società le persegue il più competitive e trasparenti possibile. Grazie a programmi di fidelizzazione per le flotte, con sconti per volumi, promozioni “Electriper” e contratti flessibili. Oltre a un account manager dedicato, per ogni cliente aziendale, un supporto specifico è dato ai mobility manager, per una gestione più semplice e efficiente.
NUOVO GRANDLAND: IL “BLITZ” DELL’AMMIRAGLIA DI CASA OPEL
Più grande, audace ed elettrificato. Il nuovo SUV top di gamma del brand tedesco punta sull’abitabilità interna, il design accattivante e la gamma di motorizzazioni: ibride, plug-in e 100% elettriche
Un veicolo tuttofare, pensato per chi cerca spazio e versatilità senza rinunciare a design e comfort premium. È questa la filosofia del nuovo Opel Grandland, l’ultima generazione del SUV top di gamma del marchio tedesco. Progettato, sviluppato e prodotto in Germania, questo SUV si presenta in una veste completamente rinnovata: non un semplice restyling, ma una vera evoluzione in dimensioni, tecnologia e motorizzazioni.
MODERNITÀ CONCARATTERE
Rispetto al modello precedente, l’Opel Grandland cresce in presenza e proporzioni: 4,65 metri di lunghezza, 1,90 di larghezza e 1,66 di altezza. Linee più decise e superfici scolpite sottolineano il suo
carattere da ammiraglia. Il frontale adotta il nuovo 3D Vizor con logo Blitz illuminato e tecnologia Edge Light, mentre al posteriore la scritta Opel è retroilluminata. I fari IntelliLux HD / Pixel Matrix, premiati ai DVN Award 2025, offrono oltre 50.000 punti luce per un’illuminazione precisa e dinamica. Il tetto flottante bicolore, i
passaruota marcati e i cerchi fino a 20” impreziosiscono la sua robustezza visiva.
SPAZIOSITÀ, ERGONOMICA E ATTENZIONE ALL’AMBIENTE
All’interno, spaziosità e cura dei dettagli definiscono un ambiente elegante e tecnologico. Il passo allungato regala 20 mm in più per le gambe dei passeggeri posteriori, mentre il bagagliaio raggiunge i 1.650 litri di capacità. La plancia digitale ospita un display centrale da 16” orientato verso il conducente, affiancato dal quadro strumenti digitale e dall’Intelli-HUD. L’abitacolo, completamente privo di cromature, utilizza materiali riciclati al 100%. I sedili, certificati AGR, offrono ventilazione, riscaldamento e regolazioni elettriche, con un occhio alla sostenibilità e al comfort.
UNA OPEL CHE “ELETTRIZZA”
Costruito sulla piattaforma STLA Medium di Stellantis, nata per i veicoli elettrici, l’Opel Grandland propone una gamma propulsiva completamente elettrificata. Si parte dalla versione Hybrid 48V, con motore benzina abbinato a un’unità elettrica da 21 kW integrata nel cambio doppia frizione, semplice ed efficiente, capace di una potenza complessiva di 145 CV. Seguono, gradite alla tassazione italiana sui fringe benefit, la Plug-in Hybrid da 195 cv e la versione elettrica (BEV) da 213 cv, disponibile con batterie da 73 o 82 kWh, per un’autonomia fino a 582 km WLTP
Le crossover del segmento D – abbastanza a sorpresa vista la situazione attuale del mercato – stanno vivendo un buon momento: secondo i dati UNRAE, i primi nove mesi dell’anno, ne sono state immatricolate oltre 87mila portando la quota sul totale al 7,4%. Lo scorso anno era del 6,2% ma soprattutto il cumulato vale otto volte quello delle berline dello stesso segmento, che un tempo sarebbero state le ‘ammiraglie’. Non è un caso: rientrano nella generale ‘suvizzazione’ e al di là dei gusti, il design appare mediamente superiore a quello delle berline ai vertici delle vendite. E con dimensioni simili e lo stesso tasso di lusso, riescono a offrire un signor comfort. Ecco perché questo mese, la nostra analisi si è fermata su due crossover che rappresentano benissimo la storia delle rispettive Case. La GLC è una delle best-seller assolute di Mercedes-Benz e ha sempre espresso un mix all’avanguardia di tecnologia, motorizzazioni e equipaggiamento, nascosta da un ‘abito’ classico, senza forzature sia esternamente sia internamente. La DS 7 – figlia del nuovo corso del brand francese di Stellantis – non forza troppo la visione esterna ma in abitacolo è probabilmente l’auto di origine europea con le scelte meno da copione e ovviamente basate sul savoir-faire transalpino. Solo questione di gusti, che per fortuna non sono omologati. Oggi più di prima.
Mercedes Benz GLC All’altezza delle aspettative
All’ultimo Salone di Monaco, una delle auto da copertina è stata la nuova GLC elettrica. La gamma a batteria, assimilata a quella con motori termici, perde la denominazione EQ affiancando l’altra, lanciata nel 2022. Nome a parte, le due tipologie sono diverse, dalla piattaforma di base allo stile. Che nel caso della vettura sul mercato resta tra i più azzeccati della categoria: massiccia, con una dose di sportività, equilibrata. Sfrutta benissimo le misure: 472 cm di lunghezza, 189 di larghezza, 164 di altezza. Il passo di 298 cm consente un abitacolo spazioso mentre il vano bagagli può passare dalla configurazione base di 620 litri a 1.680 litri in quellacon il divano posteriore abbassato. di Maurizio Bertera
GAMMA
La GLC ha solo motori ibridi, mild e plug-in, tutti con trazione integrale 4Matic e potenze da 204 a 387 CV, a cui si aggiungono le sportive AMG da 406 e 467 CV. Le plug-in, con le batterie da 31 kWh, promettono un’autonomia in elettrico di oltre 100 km. Il collaudato telaio e il raffinato schema
delle sospensioni esaltano la dinamica di marcia e il confort, che rimane il punto di forza. Buona comunque la resa in fuoristrada: volendo c’è un pacchetto dedicato. Gli allestimenti sono i classici Advanced e Advanced Plus mentre per le AMG Line si aggiungono quelli Premium, Premium Plus e Premium Plus Extra. Quanto al listino, le entry
level, a base diesel e benzina rispettivamente, costano 62.395 e 65.335 euro. Per i fedeli AMG, il top è la 63 S AMG e Performance Premium Plus Extra da 680 CV, da 131.508 euro.
LA PREFERITA
Sotto molti aspetti, la versione con il diesel da 197 CV del nostro test è ideale per un utilizzo aziendale: il motore è abbinato a un fluido cambio automatico a nove rapporti nel quale è integrato un motorino elettrico da 23 CV che recupera corrente nei rallentamenti e aiuta il 2.0 in accelerazione e riavvio. La coppia è di 400 Nm già a 1800 giri/minuto. Il vero punto di forza è il consumo limitato (dichiarato 5,2 l/100 km), unito allo storico tasso di comfort. Le prestazioni sono valide: 219 km/h di spunto massimo, 8.3 secondi nello 0-100 km/h per un’auto che pesa quasi due tonnellate. Il pezzo forte della plancia è il display
sospeso 11,9’’: inclinato, sembra il prolungamento del massiccio tunnel che separa i sedili. Dal grande schermo, che coniuga reattività e ricchezza grafica, si gestiscono praticamente tutti i servizi, compreso il clima, i cui comandi touch rimangono in evidenza. Davanti al guidatore un cruscotto digitale, personalizzabile e l’head-up display.
IN ARRIVO
Come detto, la GLC non elettrica è destinata a restare sul mercato, facilmente con un restyling, sino al 2030.
TEMPI DI CONSEGNA
Vanno da tre a nove mesi, a meno di promozioni particolari.
VALORE RESIDUO & COSTI DI GESTIONE
Storicamente il valore dell’usato Mercedes è sopra la media. La GLC ha anche il
vantaggio di rappresentare la tipologia più di tendenza. La Casa è attentissima all’usato, visto che ha messo a punto un programma specifico: Mercedes Certified prevede 150 severi controlli e garanzia di 48 mesi. Per chi sceglie il leasing, c’è il Service Plus dove le spese sono dilazionate nel piano finanziario. Interessante la formula Advance, attivabile entro 24 mesi dall’immatricolazione, che copre le riparazioni straordinarie nel terzo e quarto anno di vita (senza limite di km). Si può pagare in un’unica soluzione o con rate fisse mensili. Viene data attenzione anche all’offerta assicurativa con varie formule personalizzabili: Feel Star (incendio e furto), Feel Care (tutela del finanziamento), Feel Life (permette di mantenere inalterato il valore della vettura nel tempo). Da sottolineare il Service 24h disponibile a qualsiasi ora, in quasi tutta Europa, mentre la garanzia
di mobilità Mobilo, con una vasta gamma di servizi, fa in modo che si arrivi sempre e comunque a destinazione.
FORMULE FINANZIARIE &NOLEGGIO
Mercedes propone due formule di finanziamento: Classico (rate fisse mensili per tutta la durata contrattuale), Balloon (rate mensili più basse e maxirata finale, eventualmente rifinanziabile alla scadenza). Sul sito ufficiale si può cercare il prodotto più adatto finanziariamente e la vettura più vicina al budget. Sempre con la possibilità di abbinare servizi assicurativi e di assistenza. Molto interessante la nuova formula Dynamic Lease, il primo prodotto ‘pay per use’ della Stella che unisce un canone fisso mensile e una componente di consumo per chilometro percorso –verificabile grazie al sistema Connect Me - con l’opportunità di pagare la rata in base all’effettiva
percorrenza e non avere una maxi rata finale. Con una durata di 36 mesi e nessun anticipo, comprende l’attivazione di servizi come RCA/incendio/furto e la tassa di proprietà, come naturalmente il già citato Connect Me. Per i servizi a scelta, il cliente potrà scegliere tra Kasko, pacchetto manutenzione, gomme ed altre opzioni assicurative. Sul breve termine, resta comunque la possibilità di servirsi di Mercedes Rent.
PREGI E DIFETTI
Detto che il design è molto piacevole, sicuramente GLC fa rima con comfort: i chilometri passano veloci senza lasciare il segno. Poi le finiture sono da copione: l’auto è realizzata con cura e, grazie allo stile raffinato e all’assemblaggio preciso, dà sempre l’impressione di valere i (tanti) soldi che costa. Infine, l’MBUX non ha punti deboli ed è garanzia di efficienza. Le critiche? Qualche dotazione sicurezza
di serie in più sarebbe gradita e non convincono i tasti a sfioramento del volante che peraltro sembra siano destinati a sparire nella prossima generazione.
IMMAGINE
Difficile che negli ultimi anni un modello Mercedes non sia all’altezza delle aspettative. La GLC ne è un valido esempio, per la mancanza di effettivi punti deboli e la cura in ogni elemento. Il ticket per averla non è dei più economici – e la lista degli optional lo conferma – ma resta un investimento, al di là del piacere estetico e prestazionale che regala.
DS 7 Design & Lusso
Il restyling di un paio di anni fa ha svecchiato la Suv francese DS 7, che ha perso la denominazione Crossback ma non l’ allure fatta di confort, cura dei dettagli e lusso. Ricercata la cifra stilistica, che si allinea alla visione introdotta dalla DS 4. Tra le novità ci sono gli eleganti gruppi ottici supplementari a sviluppo verticale, composti da sottilissime strisce Led. Parola d’ordine: classe in tutti i dettagli, dai sofisticati fari anteriori alla calandra a tutta grandezza con trama diamantata, motivo ben ripreso anche dai gruppi ottici posteriori. Leproporzioni sono quelle di un C-Suv grande, con una lunghezza di 4,59 metri, una larghezza di 1,91 e un’altezza di 1,63, mentre il passo misura 2,74 metri. Ilbagagliaio nella configurazione base ha una capacitàdi 555 litri. di Maurizio Bertera
La DS 7 è disponibile con l’affidabile turbodiesel da 130 CV,abbinato al cambio automatico o in variante plug-in: quella 225 CV e trazione anteriore, oppure quelle da 300 e 360 CV, con due motori elettrici e trazione integrale. Il fil rouge resta il tema del lusso ‘alla francese’, ripreso in modo
evidente nell’abitacolo, molto curato tanto sul profilo estetico quanto per qualità percepita. Tra i tratti distintivi, l’elegante orologio B.r.m. che campeggia sulla plancia e il tunnel centrale particolarmente rialzato, che racchiude in sé un buon numero di comandi fisici, compresi gli alzacristalli. Piacevoli alla vista e al tatto i rivestimenti in Alcantara, di
serie, che ricoprono plancia e sedute, ma a richiesta è possibile optare per un tessuto liscio a trama romboidale. Al centro, non manca un display infotainment da 12” con alcune scorciatoie sotto forma di tasti capacitivi che ne rendono più pratico l’utilizzo. Non di ultimo grido le grafiche, ma i menu restano piuttosto intuitivi e rapidi nell’utilizzo, oltre alla compatibilità con Android Auto ed Apple CarPlay anche in modalità wireless. Davanti al guidatore c’è la strumentazione digitale sempre da 12”.
LA PREFERITA
A noi ha convinto la DS 7 con la motorizzazione ibrida meno potente. Quella che abbina una componente termica a benzina – 4 cilindri turbo 1.6da 180 CVa un motore elettrico in grado di erogare fino a 110 CV. La coppia massima è pari a 360 Nm, scaricati sulle ruote anteriori. Ad alimentare la componente
elettrica c’è un pacco batterie agli ioni di litio da 14,2 kWh, in grado di garantire un’autonomia massima dichiarata in modalità elettrica di 65 km, e ricaricabile in corrente alternata ad una potenza di 7,4 kW. Ovvio che i due plugin più potenti ‘spingano’ di più ma anche questo esibisce a un handling sportivo e buone prestazioni: 225 km/h di velocità massima e 8,9 secondi nel passaggio 0-100 km/h. Sonocinque gli allestimenti: Pallas, Edition France, Business Line, Jules Verne ed Etoile. I prezzi vanno da54.500 euro dell’entry level ai 59.650 euro della topdi gamma, passando per i 56mila della Business Line.
IN ARRIVO
La gamma della DS7 non prevede novità a breve termine.
TEMPI DI CONSEGNA
DS dichiara un tempo sui 90 giorni.
GAMMA
VALORE RESIDUO & COSTI DI GESTIONE
Marchio giovane – nato nel 2014 – e modelli relativamente giovani: siamo quindi su valori nella media del segmento. La Casa ha un suo programma (DS Certified) specifico per l’usato con garanzia sino a 48 mesi e 120 controlli. Al di là della garanzia base di due anni, è possibile chiedere uno dei contratti di estensione che aggiungono servizi: Extended Care, Connect One e Connect Plus, che sono una sorta di ‘assistente’ per migliorare l’esperienza complessiva con una DS. Inoltre, per la manutenzione, la Casa francese ha messo a punto dei ‘forfait’ che riguardano singoli elementi dell’auto.
FORMULE FINANZIARIE &NOLEGGIO
Si passa ovviamente per Stellantis Financial Services. Ci sono il
Finanziamento Lineare Classico (anticipo variabile, rata a tasso fisso, durata sino a 96 mesi), Style Drive (dove si scelgono durata –sino a 60 mesi – anticipo e percorrenza chilometrica) con le tre solite possibilità alla fine del contratto e il Leasing tradizionale con anticipo personalizzabile, anche minimo: durata a scelta fino a 60 mesi; canoni: contenuti per pianificare i costi di gestione. A tutti si possono abbinare servizi assicurativi, sempre di Stellantis Financial Services. Il cardine del ‘lungo termine’ è Free2Move Lease, basato sulla certezza delle spese con un canone mensile all inclusive, calibrato sulle capacità di spesa desiderate e assistenza completa per tutta la durata del contratto. Molti i servizi di mobilità e protezione opzionabili.
PREGI E DIFETTI
La DS7 non difetta di personalità all’esterno e
all’interno. Questa ricerca lucida di diversità – non aveva senso ispirarsi alle rivali tedesche – punta su un grande comfort e sulla dotazione con gli allestimenti più ricchi che possono contare su accessori di grande classe (sedili in pelle ventilati, fari a matrice Led, head-up display, ruote 20”).
L’abitacolo è comodo e molto silenzioso. Altro plus indubbio: le sospensioni adattative che lisciano le irregolarità della strada e rendono godibile il viaggio. Al volante dà il meglio sulle lunghe distanze, dove si mostra estremamente maneggevole e poco affaticante. Al tempo stesso è in questa situazione che in variante plug-in, l’autonomia in modalità elettrica si esaurisce velocemente e i consumi salgono sensibilmente. Poinon si può negare chel’originalità ha determinato la creazione di comandi talvolta poco pratici, spesso nascosti nel menu del display o
posizionati in modo scomodo. Bisogna abituarsi e questo non piace a molti automobilisti.
IMMAGINE
DS è un brand in evidente crescita – e in ulteriore sviluppo vedi la DS N.8 e la nuovissima DS N.4 – dopo la separazione ‘formale’ da Citroën: a portare un buon mattone c’è anche questo Suv che si distingue per il design, la comodità interna e soprattutto la qualità dell’abitacolo: ampio, accogliente, non banale. Imateriali di pregio usati per i rivestimenti in pelle e i dettagli in legno o in metallo, con lavorazioni ricercate, le danno un aspetto lussuoso. Poi va sottolineato che a livello tecnologico, offre tutte le innovazioni di ultima generazione: dal DS Connect Nav, alla valida connettività DS Box, dall’Head up Display ai fari intelligenti DS Matrix Led Vision. Un veicolo all’avanguardia.
TASSAZIONE OPTIONAL E RICARICHE
Gli ultimi chiarimenti dell’Agenzia Entrate su concessione di optional e rimborso dei costi di ricarica, a dipendenti con auto in uso, si basano sul principio per cui il fringe benefit è determinato forfettariamente dalle Tabelle Aci, quindi eventuali optional non contemplati sono tassati a parte, mentre non lo sono i rimborsi delle ricariche, purché entro i limiti convenzionali. Per il primo aspetto, si richiama il principio di onnicomprensività del reddito. L’azienda può concedere altri beni o servizi relativi, ma vanno valutati ulteriormente rispetto all’importo iniziale. Ai fini del calcolo del costo di esercizio di Bev e Phev, viene spiegato, le Tabelle considerano anche il costo dell’energia elettrica. Di conseguenza, se l’azienda ne fornisce questa non genera reddito in quanto già considerata. Allo stesso modo, la concessione di una card per ricarica pubblica a carico dell’azienda, entro un certo limite, non costituisce fringe benefit tassabile. È l’eventuale rimborso di energia presso l’abitazione del dipendente, imponibile in capo allo stesso: perché costituisce un rimborso monetario.
FLEET MANAGEMENT, CRESCE IL MERCATO
EV, IoT e cloud convergono evolvendo il fleet management in un ecosistema digitale integrato e intelligente, ma che richiede investimenti in cybersecurity e infrastrutture. Secondo l’ultimo studio S&S Insider, il mercato globale “delle flotte” vale 25 miliardi di dollari e si prevede che raggiungerà i 69 entro il 2033. È il segmento delle solutions (es. piattaforme SW integrate) a pesare maggiormente ma sono i servizi (es. installazione, manutenzione e consulenza) a emergere nel trend (CAGR 15%). A livello veicoli, i commerciali hanno la quota maggiore di spesa (73%) ma i veicoli passeggeri sono in crescita. Per quanto riguarda le comunicazioni, i sistemi cellulari (telematica) pesano il 60%, mentre il GNSS (satellitari) cresce più velocemente (CAGR 14,4%). Per tipo di distribuzione, il cloud guida il mercato con quota crescente, al 63%. Per settore verticale, i Trasporti hanno la quota maggiore (41%), mentre Oil&Gas ha la maggior crescita. A livello geografico il Nord America domina (oltre il 48%) ma è la regione Asia-Pacifico che registrerà il CAGR più elevato (14,5%).
Registrazione Tribunale di Milano n° 219 del 28/03/2006
Direttore responsabile Omar Marco Fumagalli
Collaboratori
Andrea Barbieri Carones, Luca Barenghi, Luigi Barni, Maurizio Bertera, Arianna Festa, Cristiano Fortini, Francesco Lacidogna, Alessandro Palumbo, Andrea Paoletti, Salvatore Saladino
Impaginazione Gianluca Ubezzi
Stampa Faenza Printing Industries, Faenza (RA)
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