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Un tuffo nella storia: in ricordo di Giorgio Carracoy
Vittorio Picardo
Roma
Nell’elenco delle visite di un pomeriggio di 6 mesi fa, notai un cognome che mi colpì perché la memoria mi riportò a ricordi di gioventù. Il cognome, Carracoy, lo abbinai subito alla Azienda Tubilux, nome che avevo conosciuto da giovane, quando aiutavo mio padre nel suo lavoro, durante i primi anni di Medicina. “Sarà una coincidenza o questa persona ha veramente relazione con il mio ricordo e con tante confezioni di tubetti di pomate e colliri, eleganti e colorati, che ricordo bene?” La domanda fu inevitabile quando la Signora entrò e la sua risposta positiva mi fece dimenticare di avere una paziente di fronte: per oltre mezz’ora abbiamo parlato di tutt’altro, cioè di Giorgio Carracoy, suo padre. (Figura 1) Il cognome sembrerebbe originario del Mediterraneo occidentale, e forse così è stato nel passato, ma in effetti Giorgio Carracoy nacque a Gonnosfanadiga, in provincia di Cagliari nel 1893. La Signora mi raccontò che, completati gli studi di Farmacologia, anzi di Clinica Farmaceutica come il nonno, il Padre cominciò a lavorare a Napoli, città dove si trasferisce dopo aver partecipato alla I guerra mondiale e dove fonda la Farmacia Carracoy, in via Santa Lucia. La farmacia occupava tutto il piano terra di una palazzina di tre piani. Fortemente motivato dalla esperienza professionale vissuta da ragazzo in Sardegna, presso la far-
Figura 1. Giorgio Carracoy
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viscochirurgia
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Figura 2. Farmacia Carracoy
macia di famiglia, il Dottor Carracoy comprende bene come il tracoma, allora endemico in Sardegna e Sicilia, fosse una malattia di forte impatto sociale e ancor più debilitante nelle sue forma più gravi ed aggressive. Partendo da questo spunto, pensò di dedicarsi alla invenzione e produzione di prodotti oftalmici in colliri e pomate, in prima persona. (Figura 2) Fu così che la palazzina di 3 piani ospitò la “Oftalmici Tubilux Colliri”. Negli ambienti della palazzina, nei vari livelli, Giorgio Carracoy posizionò i laboratori di ricerca, cuore pulsante della sua geniale idea professionale, ma anche commerciale, e gli ambienti di produzione. Il lavoro comincia bene, ma bisogna promuovere l’attività e i prodotti realizzati e così la Tubilux si dota, oltre che del personale tecnico, di grafici e disegnatori che devono inventare e realizzare il materiale propagandistico e delle confezioni particolari, anzi uniche. Nascono così i primi manifesti che reclamizzano questo o quel collirio e cominciano a venire fuori i primi prodotti, alcuni con formulazione galenica. (Figura 3). La Signora ricorda quanto tempo il Padre trascorresse nei laboratori e nell’area di produzione affidando invece il lavoro della farmacia ad altre persone. Riteneva infatti la ricerca e l’attività di produzione
Figura 3. Collirio Zincoflavina