Primo Piano - Settembre 2021

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ambiente

Luisa Cigarini

EMERGENZA CLIMA, CHE FARE?

L'ALLARME SUL FUTURO DEL PIANETA TRA CORREGGESI

All’inizio del mese di agosto il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite ha divulgato il rapporto sul clima, nella cui introduzione si ribadisce che: “Il peggio deve ancora venire e a pagarne il prezzo saranno i nostri figli e nipoti, più che noi stessi”. Nonostante l’incipit allarmistico, il processo di cambiamento climatico in atto non è irreversibile. La ricetta per riportare il termometro in equilibrio consiste nel dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e portarle a uno zero netto entro il 2050. Gli scienziati avvertono che se non si inverte la rotta, nel 2030 potremmo arrivare ad un aumento di 3 gradi e nel 2.100 fino a 4, con conseguenze molto pesanti anche sull’economia e sugli equilibri sociali del pianeta, come ebbe a dire anche Luca Mercalli a Correggio nel novembre 2019, al convegno organizzato da Primo Piano. Nel rapporto sono contenute indicazioni per i politici dei paesi più industrializzati che si riuniranno a Glasgow a no-

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vembre. Abbiamo raccolto alcune opinioni tra i correggesi, a proposito dei mutamenti climatici. Tra riflessioni, racconti di impegno quotidiano alla riduzione dei rifiuti e raccomandazioni ai potenti, ecco i loro pensieri. Barbara Purpura (impiegata, 46 anni) dice: «Mi sembra evidente che ci sia un cambiamento in atto e che ci sia tanto lavoro da fare. Non credo che, da parte dei Governi nazionali ci sia indifferenza perché le opportunità di confronto, come i diversi G20 che periodicamente si tengono ed i protocolli che ne sono conseguenza, testimoniano. Penso, però, che si potrebbe lavorare maggiormente a livello locale, nelle scuole, ad esempio, dove le iniziative che si propongono sul clima possono coinvolgere sia i ragazzi sia le loro famiglie. Probabilmente si dovrebbe lavorare di più sull’informazione e sulla comunicazione riguardo il tema del clima che cambia. Nel nostro piccolo, cerchiamo di fare scelte che non vadano ad impattare

sull’ambiente. Ad esempio, cerchiamo di acquistare meno plastica possibile: dai cotton fioc con bastoncini degradabili alle bottiglie in vetro, privilegiando i prodotti senza o con pochi imballaggi. Certo che siamo preoccupati dalle notizie sui disastri ambientali di cui leggiamo sempre più di frequente perché sono calamità che possono colpire tutti». Vanni Cigarini (musicista, 57 anni) afferma: «Penso stia cambiando un po’ tutto. Che sia per via di un processo evolutivo in atto o che sia per mano dell’uomo è difficile da stabilire. Tuttavia penso che il tema dei cambiamenti climatici e della tutela dell’ambiente sia diventato urgente e che occorra prendere dei provvedimenti significativi, a breve termine, per la salvaguardia del territorio, ad esempio, puntando sulle energie rinnovabili. Nonostante i problemi da risolvere siano tanti, credo che la soluzione migliore sia quella di affrontare un tema per volta. Si potrebbe cominciare da quello della qualità dell’aria e della riduzione delle polveri sottili che stanno creando problemi di salute seri. Poi si potrebbe passare alla battaglia contro la politica dell’usa e getta che

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