Primo Piano - Settembre 2021

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ricordo

Claudio Maioli

Guido Silvestri

ABOLIRE LA GUERRA NON É UN’UTOPIA

GINO STRADA, AMICO INDIMENTICABILE La scomparsa del fondatore di Emergency ha dato vita ad un intensissimo ricordo collettivo. Due nostri illustri concittadini, Claudio Maioli e Guido Silvestri, in arte “Silver”, hanno deciso di condividere con la redazione ed i lettori di Primo Piano le loro toccanti testimonianze di amicizia con Gino Strada. Li ringraziamo profondamente per il loro contributo, che segue.

Claudio Maioli Ho conosciuto Gino Strada nel 1999, in occasione della guerra nei Balcani. L’ Italia, per la prima volta dal 1945, era in guerra e bombardava. Andava contro la Costituzione che all’articolo 11 recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Il governo era di sinistra, guidato da Massimo D’Alema, e chiese alla musica di fare qualcosa per la missione umanitaria governativa “Arcobaleno”. «Ma come? Li bombardiamo e poi andiamo ad aiutarli?» mi chiesi. Cercai quindi un’associazione non governativa. Un amico comune, Nico Colonna di Smemoranda, mi mise in contatto con Gino Strada. Così conobbi lui ed Emergency, che da pochi anni aveva fondato. Da quell’incontro nacque il progetto “Il

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mio nome è mai più”, una canzone cantata da Ligabue, Piero Pelù e Jovanotti. La casa discografica e gli artisti versarono tutto il ricavato della vendita del cd (ad oggi il singolo più venduto in Italia) ad Emergency (2 miliardi di lire) con cui poi Gino costruì un ospedale a Kabul in Afghanistan. Il brano era contro ogni guerra.

Gino Strada fin da subito mi sembrò quella persona vera, onesta e solidale che negli anni a seguire ho conosciuto meglio ed apprezzato. Gino era così, crudo e schietto, ateo e di sinistra, carismatico ed incazzato col mondo, perché il mondo non capiva che le guerre ammazzano i civili e soprattutto i bambini, con quelle mine antiuomo colorate come giocattoli. Sì, avete letto bene, la mente umana è arrivata a partorire mine antiuomo colorate affinché un bambino le percepisca come un giocattolo e sia attratto da loro. Gino, poi, a quei bambini sopravvissuti in giro per il mondo, martoriati dalle bombe, spesso doveva amputare arti senza anestesia, con seghe a volte arrugginite, alle soglie del nuovo millennio! Era incazzato ed indurito da quel mestiere di medico di frontiera. Lo capivo perfettamente. Queste cose cambiano la tua vita per sempre. Il carattere si indurisce. Le parole e i pensieri perdono ogni filtro. Ho avuto il privilegio di essergli amico in questi ultimi ventidue anni. Amico, sì, una parola che uso ra-

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