impresa
Claudio Corradi
LA LUNGA VITA DEI FRATELLI ROSSI
UN'AZIENDA AGRICOLA MODELLO, IN FORMA PER IL MERCATO
A destra i cugini Ubaldo e Maria Rossi rispettivamente figli di Ettore e Giorgio Rossi fondatori dell’azienda. Alla destra di Maria il Marito Fabio, poi Giovanna, una dipendente collaboratrice allo spaccio aziendale, e Federico figlio di Maria e Fabio.
«Sarebbe molto più facile, e meno faticoso, dedicarsi ad un solo fattore della filiera produttiva, ma noi abbiamo scelto la strada più complessa perché più ricca di soddisfazioni». Con questa premessa Ubaldo Rossi ci ha accolto ed accompagnato in un piacevole viaggio nell’azienda agricola di famiglia, alla scoperta di una realtà che vista solo dall’esterno non sarebbe di certo possibile immaginare. L’azienda Agricola Rossi Fratelli, che si trova al confine fra Correggio e Rio Saliceto, ha un ciclo produttivo completo, che parte dall’allevamento delle vacche da latte per arrivare alla caseificazione e vendita di Parmigiano Reggiano, anche confezionato, secondo le richieste dei propri clienti. Il punto di partenza quindi sono gli allevamenti di vacche da latte: quattro elegantissime e spaziose stalle, costruite intorno ad una maestosa e tecnologica sala di mungitura alla quale gli animali accedono autonomamente, a gruppi di 20, ed altrettanto autonomamente escono per tornare nei loro ampi spazi che, osservando le vac-
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che che li abitano, danno anche l’impressione di essere molto confortevoli. La stalla dei fratelli Rossi sembra un paese, sia per le dimensioni che per l’eleganza e l’ordine in ogni dettaglio. Gli spazi sono molto ampi e la viabilità imponente: a fianco della stalla degli animali da rimonta c’è un nuovissimo impianto di biogas. «Lo abbiamo completato da pochi mesi – spiega Ubaldo – ed in questa fase lo stiamo alimentando: fra poco andremo ad avviare il motore, alimentato a biogas, prodotto esclusivamente con i liquami della stalla: sarà in grado di produrre 100 kw/h, che andremo ad immettere in rete. Una produzione di energia addirittura superiore al nostro consumo aziendale complessivo, che ci renderà virtuosi anche dal punto di vista ambientale. E questo non solo perché produrremo energia pulita da sottoprodotti, senza ricorrere a colture dedicate, ma anche e soprattutto perché andremo ad azzerare la frazione inquinante dei liquami». «In effetti – prosegue Rossi - esiste la consapevolezza diffusa che gli alle-
vamenti intensivi siano tra i principali responsabili dell’emissione in atmosfera dei gas serra, soprattutto di anidride carbonica e metano: possono essere annoverati, a ragione, tra i responsabili del riscaldamento globale. Attraverso l’impianto biogas, che alimenteremo unicamente con i liquami del nostro allevamento, andremo a separare questi gas dai liquami. Il biogas così ottenuto verrà bruciato dal motore che produrrà energia elettrica, eliminando l’immissione nell’ambiente di sostanze climalteranti, salvaguardando al tempo stesso l’aspetto fertilizzante caratteristico del liquame che ci verrà restituito sotto forma di digestato e potrà essere utilizzato nei campi, scevro degli aspetti negativi che sono propri solo della gestione dei liquami secondo la tecnica più classica». Oltre al biogas, nel lungo percorso aziendale con Rossi, abbiamo toccato con mano anche altri aspetti legati alle nuove tecnologie delle quali la moderna agricoltura può beneficiare, a partire dal robot elettrico che in piena autonomia si muove silenziosamente
luglio-agosto 2021