Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato Redazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXIII - Num. 1 - GENNAIO 2012__________________________________________________
Intersezionale
Sulla parete nord, per la “via degli Sloveni”
Il 21 novembre scorso, alle 21,15, presso la sede del Club Alpino Italiano di Alessandria, si sono riuniti tutti i presidenti delle sezioni della provincia per discutere un corposo ordine del giorno. Il direttore della scuola intersezionale Alphard, Gianni Ghiglione (INA-CAAI), ha illustrato le attività che saranno svolte nel corso del 2012 nei vari settori, attività che verranno divulgate e reclamizzate a tempo debito; inoltre ha precisato che la Scuola si rende disponibile a collaborare per serate e relative uscite pratiche per l’introduzione all’arrampicata e all’alpinismo, di cui sono state già fissate date e luoghi, lasciando alle sezioni interessate la diffusione della notizia, con la fattiva collaborazione con la scuola Alphard. Inoltre è stato deliberato di effettuare un corso per la formazione di accompagnatori sezionali di escursionismo (ASE), previa costituzione di una scuola; in tal senso si è auspicata una collaborazione con la sezione di Asti per attuare tale iniziativa e pertanto è stato programmato un incontro (poi avvenuto) con la stessa per esaminare le possibilità di dare concreta attuazione al progetto. E’ stata inoltre ribadita la necessità di una raccolta di firme contro la proposta di legge regionale che permetterebbe l’acceso delle moto sui sentieri. Tale iniziativa sarà messa in atto nel momento del rinnovo delle tessere. Sono stati anche presentati due corsi per la formazione di accompagnatori sezionali di alpinismo giovanile (ASAG), previa costituzione di scuole, in differenti sedi atte a coprire tutto il territorio provinciale; anche per questi corsi sarà chiesta alla sezione di Asti un’eventuale collaborazione. Infine, nell’ambito della riunione, è stato nominato il rappresentante del CAI nella Consulta Provinciale della sentieristica, come da recente legge regionale. (U.P.)
Ci sono pareti e pareti: la Nord delle Grandes Jorasses (4.208 m), nel massiccio del Monte Bianco, appartiene per varie ragioni alla categoria più prestigiosa. La roccia e il ghiaccio di questa muraglia, alta più di 1.000 metri, si confondono con le gesta e il valore di grandi alpinisti del passato e del presente: Gervasutti, Cassin, Bonatti, Gogna, Desmaison, Gabarrou, Babanov, Steck. Ma la Nord delle Jorasses non è solo carica di storia, è anche una parete di una bellezza senza pari. Colpisce alla vista certamente per le dimensioni ma ancor di più per l’architettura delle sue forme, potenti ed esteticamente irripetibili. Lo sperone Walker e lo sperone Croz dominano il bacino del Leschaux quasi come fossero due enormi torri… Ricordate le torri gemelle di New York? Dunque, esse avevano un’altezza di 415 metri ciascuna. Nemmeno se ponessimo idealmente le due Twin Towers l’una sopra l’altra, riusciremmo a replicare l’altezza dello sperone Croz! È di questo che vi voglio parlare. Courmayeur, sabato 1 ottobre ore 8. Dopo un sosta veloce al market, sparpagliamo cibo e materiale sul piccolo piazzale davanti a casa. Sacchi a pelo, friends, chiodi da roccia, viti da ghiaccio, corde, cordini, cordoni, torrone e fichi secchi… Nel sacco riponiamo anche qualche pensiero e facciamo una foto ricordo. Ci dirigiamo verso Chamonix accompagnati da un tiepido sole. È ottobre e la luce è dolce, assai diversa rispetto a quella
GRANDES JORASSES: SOGNO VISSUTO
L’impressionante parete nord delle Grandes Jorasses, al centro lo sperone Croz
estiva. È comunque una luce inebriante, l’erba dei prati comincia a far spazio a qualche filo giallo e le foglie a cambiare colore. La montagna si prepara a salutare l’estate e ad accogliere i rigori dell’inverno. Ma lassù, sulla Nord, forse è il periodo migliore dell’anno. La leggera perturbazione settembrina ha buttato giù un po’ di neve, non tanta, ma sufficiente per contribuire alla formazione della maggior parte delle linee di salita della parete. Da distante, i nastri ghiacciati e i diedri incrostati di ghiaccio sembrano quasi dei drappeggi disegnati con estro da un’artista folle ma talentuoso. Tra i tanti “drappeggi”, nel luglio del 1977 quattro alpinisti sloveni individuano una linea di goulotte che s’insinua sulla faccia destra dello sperone Croz sino sfioSegue a pag. 3
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TRE NUOVI CORSI
Rievocazione di un’ascensione sulle Alpi Marittime negli anni ottanta
TORRE GIALLA, UN’IDEA DI FRANCO al ripiego e, ambedue, dimenticammo la Torre... L'UOMO... Franco Piana è di Genova, appartiene al gruppo elitario dell'alpinismo ligure di punta, a metà degli anni ‘70 con Lorenzo Pomodoro forma la cordata più preparata nell'ambiente alpinistico occidentale; al loro attivo due ascensioni a pochi riservate: il Pilone Centrale del Freney e la Ovest delle Petites Jorasses per la via Contamine (1a Italiana). Da Genova, l'immediata vicinanza delle Alpi Marittime consente a Franco notevoli possibilità di focalizzare spazi liberi di pareti o spigoli
ove visualizzare e tracciare nuove vie, ma, altresì, valutare attentamente il problema alpinistico su cui cimentarsi, infatti così è stato per la nord del Corno Stella lungo la via dei francesi Ughetto/Ruggeri; qui la maestria di Franco si è profusa non solo nella tecnica e stile personale, ma all'ingegno nel costruirsi i cunei regolabili fino a 26 cm di larghezza per superare il tratto chiave della salita (**). Si trattava allora, se non mi sbaglio, della terza salita, e ad oggi, l'alone reverenziale che la circonda, non vede candidati in lizza alla prova. Segue a pag. 2
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In questo scritto, spostandomi avanti e indietro nel tempo di quegli anni, racconto dei significativi momenti pertinenti sia a Franco Piana amico e alpinista, che agli amici con cui, sulla Torre della parete est della Testa del Claus(*) abbiamo diviso passione ed emozioni. Nasce così la storia della Torre Gialla da un’idea; in essa Franco intravide la possibilità di aprire due vie sulla parete, le studiò e valutò la convenienza ma in un primo momento tenne la “cosa” per sé. A consolidata amicizia mi comunicò il progetto e combinammo, se non che quel giorno l'inclemenza del tempo ci obbligò