Alpennino 2014 n 2

Page 1

Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza. Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato. Redazione e Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXV - Num. 2 - APRILE 2014

ALPENNINO: LA SUA STORIA IN UN SOLO CLIC

Progetto Aconcagua 2014 “Sulle Ande per l’Africa”

Alpennino tra poco più di un mese compie 26 anni. Il primo numero infatti uscì nel maggio del 1988, per volontà dell’Intersezionale. Il percorso compiuto comincia ad essere lungo e raccoglie una parte significativa della storia delle sezioni del CAI della provincia di Alessandria. Era importante che questo tragitto su carta stampata fosse conservato e che nulla andasse perduto. E qualcuno ci ha pensato. Nello scorso inverno infatti è stato portato a termine l’archivio online del nostro periodico, realizzato dal socio della Sezione di Valenza Giovanni Omodeo, con l’ausilio del nipote Federico. Si tratta di un vasto archivio, che comprende tutti i numeri dal 1988 al 2014, ed è liberamente consultabile presso il sito del CAI Valenza nella sezione “Alpennino” (www.caivalenza.altervista.org/archivio-alpennino/ ).

La Vetta dell’Aconcagua, la più alta montagna della Cordigliera andina e di tutto l’emisfero meridionale, non è stata raggiunta da nessuno dei componenti della Spedizione della Sezione di Acqui Terme per una serie di perturbazioni che ne hanno reso impossibile la scalata. Freddo, copiose nevicate e vento forte che si sono subito manifestate all’inizio della spedizione hanno reso una montagna tecnicamente facile non scalabile anche da parte di alpinisti più forti ed esperti. Ma ecco una rapida cronistoria di questa esperienza. Arrivo a Mendosa il giorno 12 alla sera e subito i dubbi che tutti abbiamo sull’esistenza o meno dell’agenzia sono fugati dalla presenza all’aeroporto del Capo delle Guide a cui era affidata la nostra Spedizione; il giorno successivo avremo la conferma della professionalità dell’agenzia. Il dubbio che però serpeggia è proprio sul tempo che troveremo e alle nostre richieste le guide su questo cominciano a mettere le mani avanti. Giorno 13: partenza dopo le pratiche di permesso per l’ingresso al parco, trasferimento da Mendosa a Penitentes e sistemazione in hotel (un modesto Hotel che rimpiangeremo più di una volta nei giorni successivi); qui i nostri bagagli sono presi in consegna dai portatori che li porteranno sino al campo base a 4300 m con i muli. Giorno 14: trasferimento all’ingresso del parco ed inizio della salita con un trekking breve e facile che ci porterà al Campeggio Confluencia a 3300 m; qui iniziano le visite mediche per verificare che i valori medici di riferimento consentano l’ascensione. È l’inizio di un servizio da parte del parco che risulterà davvero fondamentale per il controllo della salute dei componenti della Spedizione. Si comincia a dormire nelle tende ma si mangia insieme nella tenda mensa in un ambiente confortevole che rende piacevole la permanenza. Giorno 15: dal Campeggio Confluncia si raggiungono, con un Trekking di circa 6 ore i 4000 metri, fino al Belvedere della mitica parete sud dell’Aconcagua che con i suoi 3000 metri verticali è stata meta dei più forti alpinisti del mondo fra i quali il nostro Messner. Al ritorno, controllo medico per controllare l’andamento del processo di acclimatamento. Giorno 16: Salita al campo base di Plaza de Mulas a 4260 m con un trekking impegnativo di circa 7 ore. Nuovo controllo medico e sistemazione nelle tende. Il Campo base risulterà un hotel a quattro stelle dopo la permanenza ai campi alti. Comunque possibilità di telefonare, tenda mensa, gabinetti, docce e buoni pranzi rendono la permanenza tutto sommato piacevole a parte l’acqua che, ricca di magnesio, provoca fastidiosi problemi intestinali. Qui la prima doccia fredda, uno dei componenti

I numeri della rivista possono essere sfogliati virtualmente online e anche essere scaricati in formato PDF sul proprio computer. Per fare ciò basta semplicemente cliccare la scritta “DOWNLOAD ALPENNINO... N...” presente in fondo ad ogni Alpennino ed il download partirà in automatico dopo pochi istanti. Allo stesso modo saranno disponibili tutti i prossimi numeri. La Sezione di Valenza ringrazia la Tipografia Barberis di San Salvatore per aver reso disponibile l’archivio cartaceo de l’Alpennino e il CAI di Alessandria, nelle persone di Max Avalle e Bruno Penna, per avere reso disponibili alcuni numeri della rivista utili a rendere completo l’archivio. Ma in realtà è la redazione tutta (e anche l’Intersezionale) che deve davvero ringraziare Giovanni Omodeo per questo importante lavoro. Ora tutti hanno la possibilità di accedere alla “storia” di Alpennino, che è anche una parte della storia delle sezioni della nostra provincia, una storia fatta di alti e bassi (come del resto capita sempre), ma che riflette tuttavia il costante amore dei soci CAI per la montagna. Diego Cartasegna

RESPINTI A 400 METRI DALLA VETTA

della spedizione risente fortemente della quota e le sue condizioni fanno anticipare ai medici la possibilità di un suo rientro a Mendosa. Giorno 17: riposo al campo base e purtroppo rientro con l’elicottero all’ingresso del parco, per poi raggiungere Mendosa, di uno dei componenti della Spedizione. Contattata l’assicurazione e l’Agenzia Geloso di Acqui (che si sono dimostrati efficienti e di grande professionalità) si è organizzato il suo rientro in Italia. Nessuna conseguenza: la perdita di quota è stata sufficiente per recuperare la piena efficienza fisica. Il pomeriggio nevica. Giorno 18: ascensione dal Campo Base a Monte Bonette a 5100 m. Un trekking che ha una durata di 6-7 ore che normalmente si effettua con scarpe da trekking leggere senza difficoltà tecniche e che invece abbiamo percorso con scarponi e ramponi causa una importante nevicata. Non abbiamo raggiunto la vetta, per la neve, ma abbiamo comunque superato i 5000 metri. Al ritorno al Campo Base abbiamo trovato lo stesso affollatissimo causa il rientro da parte di tutti gli alpinisti dai campi alti per forte vento e pericolo di valanghe. Qui abbiamo avuto la conferma che la vetta dell’Aconcagua non sarebbe stata una passeggiata. Giorno 19: inizia la salita ai Campi Alti; raggiungiamo il 1° Campo Canadà a 4910 m per portare le attrezzature che serviranno per l’ascensione e rientriamo al Campo Base a Plaza de Mulas. La vetta dell’Aconcagua continua ad essere flagellata segue a pag 2 ➤


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Alpennino 2014 n 2 by Federico Omodeo - Issuu