PERCORSO ANTOLOGICO
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Nunc te cognovi; quare etsi impensius uror, multo mi tamen es vilior et levior. Qui potis est? inquis. Quod amantem iniuria talis cogit amare magis, sed bene velle minus.
5-6 Ora ti ho conosciuta; e per questo, anche se brucio piĂč forte, tuttavia sei per me molto piĂč vile e leggera. quare: nesso relativo = et ea re. â etsi... uror: subordinate concessiva in dipendenza da es... levior. La scelta del verbo uror (forma passiva con valore mediale da uro, eÌre), rafforzato da impensius, sottolinea il divampare piĂč forte del desiderio. â impensius: comparativo dellâavverbio impense («piĂč forte», «piĂč vivamente»). â multo mi... levior: costruisci tamen mi (= mihi) es multo vilior et levior, «tuttavia mi sei di molto minor pregio e peso», «sei per me molto meno preziosa e importante»; multo Ăš ablativo di misura. Ai comparativi del distico (impensius, vilior, levior) Ăš sottinteso un termine di paragone comune: «di prima», «di allora». 7-8 ComâĂš possibile? dici. PerchĂ© una tale offesa costringe ad amare di piĂč, ma a voler bene di meno. Nel distico conclusivo, articolato come un brevissimo dialogo in due battute (domanda e risposta), giunge al culmine, secondo la tecnica della chiusa epigrammatica, la serrata sequenza di antinomie che percorre tutto il componimento. Qui potis est?: interrogativa diretta introdotta da quÄ±Ë (= quomodo), forma ar-
Analizzare il testo
caica dellâablativo di qui (quae, quod). â potis: aggettivo (potis, pote), per lo piĂč attestato nelle locuzioni con il verbo sum. Propriamente potis Ăš maschile e femminile, pote neutro; ma, come si vede, Catullo non mantiene la distinzione di genere e usa potis davanti a vocale, pote davanti a consonante, secondo un criterio esclusivamente eufonico. â Quod... cogit: proposizione causale (la risposta) con la congiunzione quod e lâindicativo cogit (da cogo, eÌre), che regge i due infiniti (amare; velle, v. 8). â iniuria: soggetto di cogit; termine del linguaggio giuridico, indicante una violazione del diritto (in + ius).
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Affresco raffigurante una donna con volumen, I secolo d.C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale.
1. Qual Ăš la figura retorica dominante nel testo? Individua tutti i luoghi in cui ricorre, analizzando e commentando caso per caso le espressioni e i termini impiegati dal poeta. 2. Rintraccia gli omoteleuti e le allitterazioni, spiegandone la funzione espressiva. 3. Due forme verbali, nosse (v. 1) e cognovi (v. 5) derivano dalla stessa radice (nosco, Äre). Dopo averle analizzate a livello grammaticale e sintattico, spiegane i diversi significati nel contesto del carme.
Confrontare i testi
4. Sviluppa un confronto fra questo componimento e altri due carmi catulliani, 87 [ T26 ONLINE] e 109 [ T30]), pure incentrati, con sfumature diverse, sul motivo del foedus amoroso. Si richiamano lâun lâaltro mediante il ricorso di parole-chiave, situazioni ed immagini? Si possono, almeno in determinati casi, disporre in unâideale successione cronologica?
@ Casa Editrice G.Principato
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